PREVENIRE L`ACIDOSI METABOLICA CON UNA DIETA SANA di
Transcript
PREVENIRE L`ACIDOSI METABOLICA CON UNA DIETA SANA di
PREVENIRE L’ACIDOSI METABOLICA CON UNA DIETA SANA di Angelo MAriA Di FeDe Medico Chirurgo, Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica Parma “Fate in modo che nulla che possa essere trattato con l’alimentazione venga trattato con altri mezzi” Maimonides, Rabbino, Filosofo e Medico Olistico del Sultano Egiziano. Cominciare ad alimentarsi in modo cosciente vuol dire iniziare a cambiare e dimostrare di voler essere responsabili della propria salute. Le terapie dietetiche sono uno dei pila- stri per il recupero delle difese dell’organismo. Esse non richiedono né farma- ci né interventi chirurgici e sono molto economiche. Una delle principali finalità di queste te- rapie è regolare l’equilibrio acido-base, espresso dal valore del pH (acronimo di potenziale idrogeno). È fondamentale che questo sia neutro per mantenere in forma l’intero organismo, evitando i sin- tomi dell’“acidosi metabolica” 1. 1) Il primo a parlare di acidosi metabolica e, quindi, di rapporto tra cibo ed equilibrio acido/base fu il Dott. Berg (1873-1936). L’equilibrio acido-base è importantissi- mo per mantenere costanti le funzioni vitali. È qui che intervengono i sistemi tampone: l’apparato polmonare, che espelle rapidamente l’anidride carboni- ca, e l’apparato renale, che elimina lentamente gli idrogenioni provenienti dal catabolismo cellulare. Entrambi collaborano per scongiurare il rischio di acidità eccessiva e quindi di acidosi metabolica, condizione il cui insorgere viene favori- to da una dieta ricca di alimenti acidificanti (carne, formaggi, dolci, ecc.) e dal consumo eccessivo di farmaci di origine chimica (in particolare quelli chemiote- rapici). l’AciDosi MetAbolicA Ci sono due tipi di acidosi metabolica: • Manifesta, più grave • Latente, più lieve e subdola L’acidosi metabolica grave si manifesta quando, superati i meccanismi di compenso (polmonare e renale), si verifica una forte riduzione del pH ematico, condizione clinica usualmente associata a malattie autoimmuni, degenerative e neoplastiche. L’acidosi metabolica latente o cronica si associa a una modesta riduzione del pH, ma con una capacità dei sistemi tampo- ne compromessa; essa può ledere diversi organi e apparati del nostro corpo: • SNC: cefalea, confusione mentale, sonnolenza • Cuore:tachicardia,aritmia • Polmoni: dispnea, tosse, asma, infe• Intestino: alvo alterno, nausea, vo- zioni recidivanti mito • Muscoli:crampimuscolari,mialgie • Tessutoosseo • Denti L’alterazione inizia a livello cellulare (nucleo acido e citoplasma basico) e si estende a livello extracellulare, dove si trovano capillari, fibre nervose, cellule immunocompetenti, fibroblasti, ma- stociti, GAGs, PGs, collagene, elastina, laminina, fibronectina, con trasfor- mazione del «SOL» in «GEL». Con la trasformazione progressiva in «GEL» della matrice, le reazioni enzimatiche vengono ostacolate e i prodotti di scar- to rimangono intrappolati provocando infiammazione. Inoltre i GAGs vengono alterati con aumento delle cariche negative, per cui legano più molecole di acqua. Tutto ciò causa perdita di flessibilità ed elasticità per imbibizione con comparsa di sinto- mi algici. L’acidosi metabolica si instau- ra lentamente e, sino a quando il sistema di regolazione possiede sufficienti mi- nerali alcalinizzanti (vitamine e antios- sidanti per tamponare lo scompenso ed eliminare gli acidi prodotti dal cataboli- smo cellulare), l’organismo si mantiene in salute. Non si tratta di sintomi acu- ti, ma di un corollario sintomatologico aspecifico. L’acidosi latente coinvolge il connetti- vo presente in tutti i tessuti e in tutti gli organi e si ripercuote sul tessuto osseo, favorendo un aumento degli osteoclasti a spese degli osteoblasti (osteoporosi). È sufficiente una piccolissima diminuzio- ne del pH (0,1) per raddoppiare la velo- cità del riassorbimento osseo. Questa condizione pregiudica, inoltre, l’equilibrio vitale cellulare, basato su un nucleo che deve presentare un pH acido e un citoplasma con pH basico. Se il liquido extracellulare diventa acido, questa acidità penetrerà all’interno della cellula alterando il pH del citoplasma e creando i presupposti per le cosiddette malattie incurabili: malattie da degene- razione cellulare. cosA FAre per non AnDAre in AciDosi MetAbolicA? 1. Aumentare il consumo di alimenti ricchi di fito-estrogeni: lignami e isoflavoni che si trovano nei semi di lino, nella soia, nei cereali integrali, nei le- gumi, nei cavoli, nei frutti di bosco, nelle noci, nelle alghe. 2. Ridurre il consumo di zuccheri: fan- no aumentare la glicemia e, quindi, l’insulina con diminuzione della pro- duzione delle SHBG (Sex Hormone Binding Globulin). 3. Privilegiare alcuni condimenti: olio di oliva extravergine spremuto a fred- do, olio di girasole spremuto a freddo, olio di colza, olio di lino, olio di ca- mellina. 4. Assicurare l’apporto di nutrienti: il tutto per facilitare il buon funzionamento dell’insulina. Questo è favo- rito dalle fibre solubili presenti nella frutta, nei legumi e dalle fibre insolu- bili contenute soprattutto nei cereali e nelle verdure. Utili sono anche gli acidi grassi Omega-3 che si trovano nel pesce, nei semi di lino, nella soia, ricerca clinica 13 nell’erba portulaca deracea, così come il cromo presente nel lievito di birra e come la vitamina B6 contenuta nei cereali integrali. 5. Aumentare il consumo di ortaggi: come il cavolo, il cavolfiore, i cavolet- ti di Bruxelles, i ravanelli, le rape, la rucola e ogni altro componente della famiglia delle crocifere, le quali con- tengono sostanze capaci di modifi- care positivamente il metabolismo ormonale. l’intestino: unA “verA FornAce energeticA” Da quanto detto, è evidente che l’in- testino assume un’importanza fonda- mentale nella fisiopatologia del nostro organismo, comportandosi come una vera “fornace energetica” che, per fun- zionare bene, deve avere un pH neutro (tra 6-7). Se questo diventa acido (3-5), il motore va in “tilt”, determinando un assorbimento degli antigeni normal- mente presenti nel lume intestinale. È l’alimentazione che incide in misu- ra determinante sul valore del pH e, di conseguenza, sulle funzioni metaboli- che, regolando l’attività intra ed extra cellulare, quella enzimatica e il turno- ver delle vitamine e dei minerali. Un’alimentazione il più possibile neu- tro-basificante, ha come scopo proprio quello di mantenere intatte le riserve al- caline dell’organismo. pH Del sAngue Il pH esprime il grado di concentrazio- ne degli ioni di idrogeno presenti in una sostanza o soluzione. La sua importan- za è legata alla capacità di controllare la velocità delle reazioni biochimiche nel corpo umano. Uno degli equilibri biochimici più im- portanti dell’organismo è quello del pH del sangue che deve variare tra 7,36 e 7,46. L’ideale è tra 7,38-7,39. Bastano piccolissime diminuizioni del suo valo- re standard per generare il manifestarsi di sintomi clinici obiettivabili sempre più gravi, fino ad arrivare al pericolo di coma, o addirittura di morte, per livelli al di sotto di 7,10. Il pH sanguigno è pressoché stazionario grazie alla costante azione dei sistemi tampone, polmonare e renale in primo luogo; lo è meno quello di altri distret- ti corporei come quello tissutale (intracellulare/extracellulare), quello salivare e quello urinario. Mediante il control- lo del pH urinario possiamo verificare lo stato del pH extracellulare (essendo quasi impossibile valutare quello intra- cellulare). QuAnDo il pH è AciDo? Ecco come interpretare i dati di un ana- lisi del pH urinario che, come detto, è indicativo dello stato del pH dell’intero organismo (Figura 1): i valori vanno da 1a14,doveunpHda7a1esprimeun grado crescente di acidità; un valore di 7 è neutro, e rappresenta un punto di equilibrio tra acidi e basi; da 7 a 14 si as- siste a un aumento di basicità, cioè una sempre minore acidità. Per ottenere una misurazione del pH il più attendibile possibile, occorre effet- tuarla nei seguenti momenti della gior- nata: sulla seconda urina del mattino, prima di pranzo, prima di cena. Il suo valore ideale è 7,2. Se si riscon- trano valori inferiori a 7, allora si è in presenza di un pH acido; sotto il 6, è fortemente acido e ciò rappresenta un campanello d’allarme che potrebbe in- dicare una condizione di acidosi metabolica. coMe correggere l’AciDosi L’acidosi metabolica latente può essere controllata e corretta attraverso pochi accorgimenti. Occorre, innanzitutto, limitare cibi acidificanti, prediligendo invece quelli alcalinizzanti o neutri. È altresì fondamentale correggere il pro- prio stile di vita: sedentarietà e stress favoriscono l’insorgere dell’acidosi. In ultimo, l’assunzione di carbonati e ci- trati, secondo le dosi prescritte dal medico,puòaiutareateneresottocontrol- lo questa condizione. Quanto più l’alimentazione sarà squili- brata (acida), tanto più i valori tenderanno verso l’acidosi. Per combatterla si devono consumare alimenti alcalinizzanti. Bisogna però distinguere tra alimenti acidi e acidifi- canti: molti cibi o bevande al pH-ome- tro risultano acidi, ma portano tuttavia alla formazione di sali alcalini, grazie alla presenza di acidi deboli. Così avviene infatti con la frutta, dove gli acidi deboli (citrico, malico, tartari- co, ecc.) durante la digestione vengono ossidati dando origine ad acido carbo- nico (debole), il quale si dissocia facilmente formando dei carbonati (carbo- nato di sodio, carbonato di potassio, carbonato di calcio, ecc.). Va però detto che alcune persone meta- bolizzano male questi acidi deboli, specialmente nelle stagioni fredde, andando incontro a iperacidosi. Questi sogget- ti vengono definiti omeopaticamente neuro-artritici e corrispondono, grosso modo, alla costituzione fluorica e fosfo- rica: per loro è consigliabile l’assunzione di notevoli quantità di frutta e verdura fresca, e di altri alimenti neutri e alcalinizzanti (Tabella 1). Da evitare, invece, alimenti e comportamenti che possono essere causa di acidità (Tabella 2). Un discorso a parte va fatto anche per le persone affette da tumore, che sono ancora più esposte all’acidosi metabo- licapoiché,comedimostratodaHein- rich Kremer e Alfred Hassing, le cellule tumorali per riprodursi utilizzano la glicolisi anaerobica che rilascia acido lattico. I farmaci chemioterapici producono inoltre dei considerevoli residui acidi. È quindi altamente consigliato, per chi soffre di tali patologie, evitare totalmente alimenti acidificanti, come farine doppio zero, dolciumi, latte vac- cino, cioccolato, ecc. principAli MeccAnisMi coMpensAtori Il sistema polmonare, scambiando in continuazione ossigeno e anidride carbonica, elimina soprattutto gli acidi volatili, detti anche acidi deboli poiché si dissociano facilmente, dando origi- ne ad acqua e anidride carbonica, che poi viene eliminata ad ogni atto respi- ratorio. Si tratta di un sistema molto efficiente, in grado di modificare nel giro di po- chi minuti un pH alterato, sempre però entro intervalli non molto ampi perché è limitato da alcuni fattori come i che- miorecettori che innalzano e abbassano la frequenza respiratoria a seconda della percentuale rilevata di anidride carbo- nica. Tanto più questa si avvicina alla normalità, tanto meno viene stimolata la ventilazione: se ad esempio il pH si abbassa da 7,40 a 7,20, il sistema respi- ratorio lo può innalzare nel giro di po- chi minuti, ma solo fino a 7,30 e non sino a 7,40. Il sistema renale ha una azione più lenta, ma più completa, perché non si ferma prima di aver raggiunto il valore di 7,40, per il quale possono servire diversi giorni e, in casi particolari, anche mesi. I reni controllano l’equilibrio acido-base con un meccanismo com- plesso: le varie attività metaboliche corporee producono anidride carbo- nica che, per azione della anidrasi car- bonica, accelera il processo di combi- nazione con l’acqua per formare acido carbonico e ione H+, che viene secreto all’esterno del tubulo. La reazione è la seguente: CO +HOH CO HCO-+H+ 22233 Questo è il principale sistema tampone dell’organismo. Tra le sostanze tamponanti presenti nel liquido tubulare, i più importanti sono i fosfati e l’ammoniaca. Altri sisteMi tAMpone Dell’orgAnisMo Oltre a quelli principali, disponiamo di diversi sistemi tampone per regolare la fluttuazione del pH: 1) Bicarbonati 2) Fosfati 3) Proteine plasmatiche 4) Emoglobina e ossiemoglobina. Questi sistemi tampone agiscono in maniera differente: i bicarbonati sono efficaci più per le possibilità di essere regolati sia dai reni che dai polmoni, che per i valori di pH in cui risultano maggiormente attivi; i fosfati hanno un range di pH migliore, ma sono presen- ti in concentrazioni minori, tranne che nei tubuli renali e nel liquido intracel- lulare. Gli altri sistemi tampone, come le proteine plasmatiche e l’emoglobina, hanno una notevole importanza per il controllo del pH sanguigno e del pH intracellulare. correZione Del pH I meccanismi elencati agiscono perfet- tamente se esistono sufficienti “basi” per tamponare la formazione di scarti metabolici acidi. In caso di ridotta di- sponibilità di bicarbonato, l’organismo deve invece far ricorso a sali che nor- malmente hanno altre funzioni, in par- ticolar modo i fosfati e il calcio presenti nelle ossa. Il fosfato calcico, componente fonda- mentale delle ossa, si rende maggior- mente solubile a pH ematico acido. Questo è il motivo per cui l’acidosi me- tabolica facilita la demineralizzazione calcica (osteoporosi). L’organismo in- fatti è disposto a sacrificare apparati e organi relativamente meno importanti, quali lo scheletro, pur di mantenere un corretto pH. Per evitare che l’organismo intacchi il tessuto osseo, ribadiamo la necessità di aumentare gli alimenti alcalini, quali frutta e verdura, e limitare quelli acidi e acidificanti, come carne, formaggi, salumi. Per non sovraccaricare l’intesti- no di fibre, causa di gonfiori, flatulenza e irritazione del colon in pazienti con l’intestino delicato, un sistema di emer- genza è costituito dai centrifugati: per esempio, 1 mela + 3-4 carote + 1 bana- na + 1 bicchiere di latte di soia o riso. Altra scelta terapeutica è la supplemen- tazione tramite polveri a base di carbonati, bicarbonati e citrati, ottimi per la facilità con cui vengono assorbiti e resi disponibili all’azione tamponante, grazie ad una costante di dissociazione (pK) che li rende molto simili e vicini al pH sanguigno. Nelle iper-acidosi croniche, con un pH urinario attorno a pH-5, una supplementazione di citrati e/o bicarbonati protratta su un lungo periodo (almeno 6 mesi), consente un’importante ricari- ca di basi per i sistemi tampone dell’organismo. eviDenZe scientiFicHe Una ricerca condotta su 994 donne, di età compresa tra i 49 e i 49 anni (Figu- ra 2), ha dimostrato che seguendo una dieta ricca di zinco, magnesio, potassio, fibra e vitamina C (nutrienti che ab- bondano nei vegetali), si ottiene una maggiore densità ossea: lombo-spinale e femorale. Un altro recente studio ha dimostrato ilvaloredellasupplementazionedipo- tassio citrato, suddividendo 60 donne in menopausa in due gruppi: uno con una dieta ricca di sale + placebo, e l’al- tro, di sale + potassio citrato. Il calcio urinario (causa di osteoporosi), è risul- tato molto più alto nel primo gruppo (Figura 3). conclusioni L’alimentazione è fondamentale perché, solo se è ricca in fibre vegetali e pove- ra in carni e grassi animali, è in grado di ridurre la produzione, da parte della flora intestinale, di enzimi che cataliz- zano la conversione di sostanze precar- cinogene in carcinogene: azoreduttasi, nitroreduttasi, 7-alfa-deidrogenasi e colesterolo deidrogenasi. leaking gut syndrome ’acidosi metabolica determina l’alterazione della permeabilità intestinale con conse- guente diminuzione della sua capacità di permeabilità selettiva e, quindi, sovraccarico del sistema immunitario delle Placche di Peyer e perdita della sua efficienza. Questa maggiore permeabilità permette a tossine, batteri, funghi e parassiti di superare la barriera protettiva ed entrare nel torrente circolatorio. Se la quantità di queste sostanze supera la normale capacità detossificante del fegato si creano varie sintomatologie, preludio di malattie più gravi: autoimmuni, degenerative, neoplastiche. bibliogrAFiA • - Bonjour JP. Dietary protein: an essential nu- trient for bone health. J Am Coll Nutr 2005, 24:526S-536S. • - Bonjour JP, Kraenzlin M, Levasseur R, War- ren M, Whiting S. Dairy in adulthood: from foods to nutrient interactions on bone and skeletal muscle health. J Am Coll Nutr. 2013;32(4):251-63. • - Breslau NA, Brinkley L, Hill KD, Pak CY. Rela- tionship of animal protein- rich diet to kidney stone formation and calcium metabolism. J Clin Endocrinol Metab 1988, 66:140-146. • - Brungger M, Hulter HN, Krapf R. Effect of chronic metabolic acidosis on thyroid hor- mone homeostasis in humans. Am J Physiol 1997,272(5 Pt 2):F648–F653. • - Ince BA, Anderson EJ, Neer RM. Lowering dietary protein to U.S. Recommended dieta- ry allowance levels reduces urinary calcium excretion and bone resorption in young women. J Clin Endocrinol Metab 2004, 89:3801-3807. • - Jehle S, Zanetti A, Muser J, Hulter HN, Krapf R. Partial neutralization of the acidogenic Western diet with potassium citrate increa- ses bone mass in postmenopausal women with osteopenia. J Am Soc Nephrol. 2006 Nov;17(11):3213-22. Epub 2006 Oct 11. • - Kraut JA, Madias NE. Metabolic acidosis: pa- thophysiology, diagnosis and management. Nat Rev Nephrol 2010, 6(5):274–285. • - Macdonald HM, Black AJ, Aucott L, Duthie G, Duthie S, Sandison R, Hardcastle AC, Lan- ham New SA, Fraser WD, Reid DM. Effect of potassium citrate supplementation or in- creased fruit and vegetable intake on bone metabolism in healthy postmenopausal wo- men: a randomized controlled trial. Am J Clin Nutr. 2008 Aug;88(2):465-74. • - Manz F, Remer T, Decher-Spliethoff E, Hohler M, Kersting M, Kunz C, Lausen B. Effects of a high protein intake on renal acid excretion in bodybuilders. Z Ernahrungswiss. 1995 Mar;34(1):10-5. • - Mioni R, Sala P, Mioni G. Nutrition, acid-base metabolism, cation-anion difference and total base balance in humans. G Ital Nefrol 2008,25:407-421. - New SA. Intake of fruit and vegetables: im- plications for bone health. Proc Nutr Soc. 2003 Nov;62(4):889-99. - Oh MS. New perspectives on acid-base ba- lance. Semin Dial 2000,13:212-219. - Remer T. Influence of nutrition on acid-base balance-metabolic aspects. Eur J Nutr. 2001 Oct;40(5):214-20. - Robey IF. Examining the relationship betwe- en diet-induced acidosis and cancer. Nutr Metab. 2012 Aug 1;9(1):72. - Robey IF, Baggett BK, Kirkpatrick ND, Roe DJ, Dosescu J, Sloane BF, Hashim AI, Mor- se DL, Raghunand N, Gatenby RA, Gillies RJ.Bicarbonate increases tumor pH and inhi- bits spontaneous metastases. Cancer Res. 2009 Mar 15;69(6):22608. - RofstadEK,MathiesenB,KindemK,Galap- pathi K. Acidic extracellular pH promotes ex- perimental metastasis of human melanoma cells in athymic nude mice. Cancer Res 2006, 66(13):6699–6707. - Schuette SA, Zemel MB, Linkswiler HM. Stu- dies on the mechanism of protein-induced hypercalciuria in older men and women. J Nutr. 1980 Feb;110(2):30515. - Shi Q, Le X, Wang B, Abbruzzese JL, Xiong Q, He Y, Xie K. Regulation of vascular endo- thelial growth factor expression by acidosis in human cancer cells. Oncogene 2001, 20(28):3751–3756. - Silva AS, Yunes JA, Gillies RJ, Gatenby RA. The potential role of systemic buffers in reducing intratumoral extracellular pH and acid-mediated invasion. Cancer Res. 2009 Mar 15;69(6):2677-84.