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08-strumenti e attivita per lo sviluppo della
STRUMENTI E ATTIVITÀ PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA
COMUNICATIVA IN UN CORSO DI LINGUA ONLINE SU MOODLE
Arianna Danelon1
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Università degli Studi di Torino, Scuola di Dottorato in Scienze del Linguaggio e della
Comunicazione, XXV ciclo.
[email protected]
SHORT PAPER
ARGOMENTO: Istruzione universitaria
Abstract
Lo sviluppo della competenza comunicativa è considerato, dal Quadro Comune Europeo
di Riferimento per le Lingue, come il fine ultimo dell’insegnamento linguistico; molti corsi
di lingua reperibili online, tuttavia, si concentrano esclusivamente sullo sviluppo della
competenza linguistica o della sola competenza morfo-sintattica. Il presente contributo si
propone dunque di avviare una riflessione sulle possibilità e sulle modalità di sviluppo
della competenza comunicativa nella didattica delle lingue in rete, prendendo spunto
dalle attività e dagli esercizi creati nell’ambito di un corso online di italiano per stranieri in
fase di realizzazione, su piattaforma Moodle, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Torino.
Keywords - competenza comunicativa, corsi di lingua online, italiano L2.
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CHE COS’È LA COMPETENZA COMUNICATIVA
Prendendo le mosse dal concetto chomskyano di competenza linguistica, la sociolinguistica degli anni
Settanta ha elaborato, specialmente ad opera di Dell Hymes, la nozione di competenza comunicativa,
intesa come la capacità di usare “efficacemente e appropriatamente le produzioni linguistiche
all’interno di precisi contesti sociali” [1]. Tale concetto, nato per descrivere le abilità dei parlanti nativi,
ha poi trovato applicazione nella didattica delle lingue straniere e proprio lo sviluppo della competenza
comunicativa dovrebbe essere, secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue
(d’ora in avanti QCER) [2], l’obiettivo primario di ogni insegnamento linguistico; saper costruire frasi
grammaticalmente corrette, possedere cioè una competenza esclusivamente linguistica, non è
dunque sufficiente e l’apprendente deve essere in grado di “usare tutti i codici, verbali e non, per
raggiungere i propri fini nell'ambito di un evento comunicativo” [3]. Nel definire gli obiettivi
dell’insegnamento linguistico, quindi, è necessario tener conto di tutte le diverse abilità e conoscenze
che, operando contemporaneamente, consentono al parlante di una lingua di “comunicare” in quella
lingua, vale a dire: la competenza linguistica, cioè la capacità di usare la lingua producendo frasi “ben
formate” dal punto di vista fonologico, grammaticale, lessicale e testuale; la competenza pragmatica,
cioè la capacità di raggiungere uno scopo usando la lingua; la competenza sociolinguistica, cioè la
capacità di comprendere e usare diverse varietà di lingua a seconda delle differenti situazioni
comunicative; la competenza interazionale, cioè la capacità di rispettare regole e rituali della
comunicazione, in cui rientrano anche la competenza cinesica e prossemica e l’abilità di usare le
diverse intonazioni della voce; la competenza culturale, intesa qui come conoscenza di tutti gli aspetti
di una cultura e come capacità di produrre comportamenti comunicativi culturalmente determinati [4].
Con la recente diffusione dell’e-learning (che ha investito, naturalmente, anche l’ambito della didattica
delle lingue), nell’ultimo decennio si è assistito al proliferare di corsi di lingua online, alcuni dei quali di
tipo distributivo o trasmissivo – basati cioè sulla distribuzione e trasmissione di contenuti che sono poi
fruiti in modo autonomo e individualizzato dall’utente – e altri orientati su modelli di tipo collaborativo –
in cui, al contrario, la rete non costituisce soltanto un canale trasmissivo, ma diventa un mezzo per la
collaborazione e l’interazione tra i membri di un gruppo di apprendimento [5]. In genere, tuttavia,
G. Fiorentino (Ed) – MoodleMoot Italia 2012 - Livorno – 2012 – ISBN 978-88-907493-0-8
poiché la rete è uno spazio libero e aperto in cui mancano filtri che garantiscano, almeno in linea
teorica, la qualità dei prodotti editoriali [6], i corsi di lingue reperibili online risultano spesso
“improvvisati” e sono quasi esclusivamente orientati sullo sviluppo della competenza linguistica. È
naturale chiedersi, dunque, se la tendenza a “privilegiare” lo sviluppo della competenza linguistica a
scapito delle altre componenti della competenza comunicativa sia, in qualche modo, una
conseguenza del mezzo utilizzato – sia cioè dovuta ad eventuali limiti imposti dallo strumento
informatico – e se, di conseguenza, sia realistico o meno, per la didattica delle lingue in rete,
considerare lo sviluppo della competenza comunicativa nel suo complesso come il fine ultimo
dell’insegnamento linguistico, al pari di quanto avviene nella didattica della lingue in presenza. Il
presente contributo si propone di avviare una riflessione sulle tematiche sopra citate prendendo come
riferimento un corso online di italiano per stranieri in fase di progettazione e di sviluppo presso la
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino.
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MOODLE E IL CORSO DI ITALIANO L2 DELL’UNIVERSITÀ DI TORINO
Il corso online a cui facciamo riferimento in questo contributo è un corso di “italiano L2 (lingua
seconda)”, espressione con cui si intende “una lingua appresa nel paese dove essa viene parlata
abitualmente” [1]; il nostro corso è infatti riservato, in primo luogo, a studenti universitari non italofoni
coinvolti in progetti di scambio internazionale (Erasmus, Marco Polo, Socrates, ecc.) e con una
competenza dell’italiano pari al livello A2 o B1 del QCER [2], ma potrà essere utilizzato anche da
studenti regolarmente immatricolati presso l’Università di Torino. Erogato tramite la piattaforma
Moodle, il corso può essere usato sia in modalità di self-learning assistito che in modalità di blended
learning ed è articolato in due percorsi distinti (uno per livello, ma entrambi accessibili a tutti gli
studenti); i materiali del corso sono organizzati su una base grammaticale e, accanto ad una specifica
sezione dedicata alla “teoria”, sono previste sia attività di interazione “computer-studente” sia attività di
interazione “tra studenti”: nel primo caso, si tratta prevalentemente di esercizi somministrati attraverso
la modalità “Quiz” di Moodle o realizzati attraverso il software Hot Potatoes, da svolgere in modo
autonomo e finalizzati a favorire la memorizzazione delle forme linguistiche e ad automatizzarne l’uso
(focus on form); nel secondo caso, al contrario, si tratta di attività di comunicazione e collaborazione
realizzate attraverso forum, chat, wiki e blog e volte a potenziare le abilità di produzione scritta e orale
attraverso forme di co-costruzione della conoscenza.
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3.1
SVILUPPARE LA COMPETENZA COMUNICATIVA: QUALCHE ESEMPIO DAL
CORSO ONLINE DI ITALIANO L2
Lo sviluppo della competenza linguistica
La competenza linguistica, nelle sue diverse componenti (fonologica, grammaticale, lessicale e
testuale), sembra essere la più adeguata ad essere sviluppata in un corso online: non è casuale,
d’altra parte, che, come ricordato in precedenza, la maggior parte dei corsi reperibili online punti
soprattutto su questa competenza, escludendo però la componente fonologica e testuale che creano,
indubbiamente, problemi maggiori.
Per lo sviluppo della competenza fonologica, nel nostro corso si è scelto di utilizzare il software
Nanogong che, integrabile in Moodle, consente agli studenti di lavorare su aspetti specifici collegati
alla pronuncia, autoregistrandosi e impegnandosi anche in compiti di correzione reciproca (sono stati
creati, nello specifico, esercizi di dettato e di ripetizione dei fonemi per consentire agli studenti di
esercitarsi nel discriminare percettivamente e produttivamente alcuni suoni dell’italiano). Sul versante
della scrittura, invece, l’ortografia (in relazione ad esempio ad aspetti come l’accento, l’apostrofo, i
troncamenti, oltre che l’uso delle doppie) può essere facilmente migliorata attraverso il ricorso ad
esercizi di riempimento, di scelta multipla, di vero e falso, di accoppiamento lingua-immagine, ecc.,
tutti realizzabili attraverso l’attività Quiz di Moodle o il software Hot Potatoes.
Le medesime tipologie di esercizi, a cui si aggiungono esercizi di ricostruzione delle frasi e cruciverba,
possono essere adeguatamente impiegate per lo sviluppo delle conoscenze morfo-sintattiche, non
solo perché aiutano a focalizzare l’attenzione dello studente su specifici aspetti grammaticali, ma
anche perché si prestano ad una correzione automatica, dunque veloce e poco impegnativa per il
docente. È tuttavia importante segnalare che questi esercizi, per essere realmente efficaci,
dovrebbero essere accompagnati da un feedback adeguato che, accanto alla segnalazione precisa
dell’errore e alla valutazione, preveda anche la visualizzazione della risposta corretta e una breve
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spiegazione dell’errore commesso: si tratta quindi di esercizi che, pur richiedendo un intervento
limitato del docente in fase di correzione, necessitano di un’accurata preparazione e costruzione.
Per lo sviluppo del lessico, invece, i corsi online offrono molteplici soluzioni: è possibile, ad esempio,
inserire collegamenti ipertestuali con dizionari in linea, proporre esercizi specifici e creare glossari di
base – integrati eventualmente anche da immagini e suoni – e organizzati secondo diversi criteri
(ordine alfabetico, campi semantici, ecc.). Nel nostro corso di italiano L2 si è scelto di inserire il
collegamento al dizionario online Sabatini-Coletti [7] e, tra gli esercizi proposti, si è fatto ricorso al vero
e falso, al cloze, alla risposta breve, alla corrispondenza, al cruciverba, ad esercizi di accoppiamento
(lingua-immagine o lingua-definizione), a descrizioni orali di immagini e alla parafrasi (favorendo la
produzione orale o scritta tramite, rispettivamente, chat e forum, e il lavoro in coppia/gruppo); si è
preferito, al contrario di quanto avviene di solito, non attivare un glossario – che, in quanto raccolta di
termini e delle rispettive definizioni, può trasformarsi, in un corso di italiano L2, in una semplice
operazione di “copia-incolla” dai dizionari tradizionali – e dedicare invece al lessico un forum specifico:
in questo modo, gli studenti saranno sollecitati ad avanzare ipotesi e spiegazioni e a “ricostruire”,
attraverso il contesto e opportuni esempi, il significato dei singoli lessemi.
Infine, per sviluppare la competenza testuale, cioè la capacità di creare testi coerenti e coesi, nel
corso online di italiano L2 si è scelto di lavorare soprattutto sulle modalità di espressione dell’anafora
(tramite ripetizioni, pronomi o riprese nominali), sull’uso dei connettivi testuali (con funzione addittiva,
avversativa, esplicativa, consecutiva, conclusiva, ecc.) e sulla comprensione della successione logica
e/o temporale delle diverse parti che compongono un evento comunicativo. Gli esercizi, anche in
questo caso, sono stati creati sfruttando gli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma Moodle:
l’attività “Quiz” (con il cloze, la corrispondenza e la risposta breve), ma anche il forum, la chat, il wiki e
Nanogong per esercizi di ricostruzione di testi scritti, per registrazioni di testi orali e per il confronto e
lo scambio di informazioni tra gli studenti.
3.2
Lo sviluppo della competenza pragmatica
Nonostante l’importanza che la competenza pragmatica riveste nella comunicazione, la riflessione
sulle modalità di sviluppo degli aspetti pragmatici è entrata piuttosto tardi nella pratica
dell’insegnamento linguistico e a lungo la correttezza linguistica è stata privilegiata rispetto alla
correttezza pragmatica [8]. Per comunicare con successo, gli studenti devono invece essere in grado
di padroneggiare anche questo aspetto della competenza comunicativa e devono dunque essere
“addestrati” a gestire diversi “generi di discorso” e ad usare i mezzi linguistici adeguati per realizzare
diversi atti linguistici. All’interno di un corso online, dunque, è fondamentale, in primo luogo, mettere gli
studenti nella condizione di confrontarsi con materiali, testi e situazioni comunicative molto diversi tra
loro, proponendo campioni e scenari di scambi autentici e non e, parallelamente, coinvolgendo gli
apprendenti in attività che permettano loro di esprimere e negoziare significati. Tra le attività
progettate nel corso online di italiano L2 per lo sviluppo della competenza pragmatica citiamo esercizi
di analisi e comprensione di brani orali, esercizi di completamento (in cui si chiede allo studente di
completare i turni conversazionali di un brano con le frasi mancanti, oralmente o per iscritto), scambi
dialogici o discussioni a tema organizzate, presentazioni orali, simulazioni (di una telefonata, di un
colloquio di lavoro, di una richiesta di informazioni, ecc.). Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati,
oltre al già citato Nanogong che può essere impiegato per la registrazione del parlato (esercizi di
completamento, presentazioni orali, simulazioni, ecc.), si è scelto di ricorrere alla chat per gli scambi
dialogici e le discussioni a tema, e al forum o al wiki per svolgere attività di analisi e riflessione. Oltre a
esercizi specifici, tuttavia, ogni attività che prevede un’interazione tra studenti può essere sfruttata per
sviluppare la competenza pragmatica in quanto richiede di impiegare la lingua per scambi
comunicativi autentici – in cui lo scopo non è quello di valutare la corretta riproduzione di abilità
acquisite, quanto piuttosto quello di trasmettere informazioni, emozioni, contenuti la cui conoscenza è
necessaria per poter svolgere il compito assegnato – e consente dunque all’apprendente di realizzare
“in concreto” i più comuni atti linguistici.
3.3
Lo sviluppo della competenza sociolinguistica
Ogni lingua si diversifica nell’uso dei parlanti e si articola, al suo interno, in varietà; le principali
dimensioni di variazione di una lingua sono la variazione diatopica (la lingua varia attraverso lo
spazio), la variazione diastratica (la lingua varia attraverso la stratificazione sociale), la variazione
diafasica (la lingua varia attraverso le situazioni comunicative), la variazione diamesica (la lingua varia
in relazione al mezzo di comunicazione – scritto/parlato –) e la variazione diacronica (la lingua varia
attraverso il tempo).
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In un corso di italiano L2, è necessario stabilire innanzi tutto a quale varietà di lingua gli studenti
debbano essere esposti: in base ai destinatari e al loro livello di conoscenza della lingua, nel nostro
corso si è scelto di far riferimento in prevalenza all’italiano dell’uso medio (neo-standard), in modo
attivo e passivo, e all’italiano standard in modo passivo; per quanto riguarda, invece, la dimensione di
variazione diatopica, si farà riferimento alle diverse varietà di italiano regionale soltanto in modo
passivo e per il livello intermedio (differenze di pronuncia, cadenza e curva intonativa tra i diversi
italiani regionali), mentre si è preferito tralasciare, a questi livelli, lo studio e la riflessione sulle diverse
varietà diacroniche. In relazione alla dimensione di variazione diamesica, si è scelto di lavorare sulle
distinzioni tra scritto e parlato (dall’italiano scritto dei testi universitari con cui gli studenti devono
confrontarsi alla comunicazione tramite chat, sms, e-mail, ecc.) a livello passivo (presentazione di
esempi diversi, esercizi di riconoscimento) e, in parte, attivo (esercizi in cui si richiede allo studente di
rispondere a un sms, a una e-mail, ecc. e attività di riflessione guidata da parte del tutor su usi
specifici della lingua connessi con il mezzo di comunicazione utilizzato). Per quanto riguarda la
dimensione di variazione diafasica, infine, sono stati proposti soprattutto esercizi relativi alla
variazione di registro – cioè alla variazione connessa con “il carattere sociale della situazione e con il
tipo di rapporto esistente o che si istituisce fra parlante e interlocutore” [9, pag. 84-85]: esercizi di
abbinamento tra enunciati e destinatari/situazione, risposte a scelta multipla o esercizi di
completamento relativi agli usi formali o informali della lingua, esercizi sull’uso della forma
confidenziale di allocuzione e della forma di rispetto, ecc. La variazione di sottocodice – connessa
cioè con la sfera contenutistica e l’argomento del discorso – è stata invece affrontata solo
parzialmente: sono stati proposti, ad esempio, esercizi di comprensione del linguaggio tecnicoburocratico per permettere agli studenti di familiarizzare con il lessico e le espressioni “tecniche”
entrate nella lingua comune o frequenti in moduli da compilare, avvisi, annunci di lavoro, ecc., mentre,
a causa della variabilità dei corsi di laurea di provenienza degli studenti e della conseguente difficoltà
di individuare “ambiti comuni” su cui lavorare, non è stato possibile introdurre il lessico specialistico
delle singole discipline oggetto di studio da parte degli studenti stessi.
3.4
Lo sviluppo della competenza interazionale
Della competenza interazionale fanno parte la competenza cinesica (cioè l’uso dei gesti), la
competenza prossemica (cioè legata alla gestione dello spazio), l’abilità di usare intonazioni diverse
con valori diversi (di affermazione, di esclamazione, di ordine, di domanda, ecc.), la capacità di
rispettare (e riconoscere) regole e rituali di comunicazione (come si inizia un discorso/una lettera,
come si conclude, la negoziazione del significato, ecc.).
Per lo sviluppo della competenza cinesica e prossemica è utile il ricorso a testi audiovisivi autentici
che possono essere sfruttati anche a livelli bassi se la riflessione e l’analisi degli studenti viene
orientata non tanto sulla componente linguistica, quanto piuttosto sulle componenti extralinguistiche
quali la gestualità e la mimica facciale, la distanza tra gli interlocutori e i ruoli sociali, il senso dello
spazio pubblico/privato, i rituali della comunicazione, ecc. (a partire dalle sequenze video si può poi far
ricorso anche ad esercizi di abbinamento lingua-immagine, di vero e falso o di scelta multipla).
Per quanto riguarda gli aspetti paralinguistici (come la velocità d’eloquio e l’intonazione), considerando
che la percezione incide sulla resa produttiva della pronuncia della L2 [10], nei livelli di competenza
iniziali è preferibile privilegiare l’aspetto percettivo rispetto a quello produttivo; è importante che gli
apprendenti riescano, ad esempio, a gestire diversi schemi intonativi della lingua, prima
riconoscendoli e, in un secondo momento, riproducendoli, per evitare che errori di intonazione creino
equivoci o fraintendimenti nella comunicazione, come spesso accade. Da questo punto di vista, il
mezzo informatico consente di proporre esempi di intonazione differenti che possono essere sfruttati
per creare esercizi di riconoscimento e per sviluppare, in vista di successivi esercizi di riproduzione, la
consapevolezza degli apprendenti sui significati veicolati da diverse intonazioni.
3.5
Lo sviluppo della competenza culturale
“Insegnare la cultura” di un popolo non è, tuttavia, un lavoro semplice né banale poiché la “vera”
competenza culturale è costituita una combinazione di coscienza, sapere, prassi ed esperienza e,
talvolta, conoscere i simboli e i rituali degli individui che appartengono ad una cultura non è sufficiente.
Spesso, nei corsi di lingua, lo sviluppo della competenza culturale risulta “trasversale” allo sviluppo
delle altre competenze, ma in alcuni casi può essere utile renderlo “più esplicito”. In questo senso, il
ricorso a materiali autentici, siano essi in forma di testo, audiovideo, ecc. è senz’altro preferibile in
quanto consente di offrire un modello originale della cultura e della società la cui lingua è oggetto di
studio da parte degli apprendenti. Oltre ad esercizi di accoppiamento lingua-immagine, griglie di
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analisi, esercizi di comprensione, ecc.,possono risultare molto utili per lo sviluppo della competenza
culturale strumenti quali la chat e il forum che consentono di operare un confronto interculturale tra la
cultura del singolo studente, quella sottostante alla lingua oggetto di studio e quella degli altri discenti
(decostruzione di stereotipi, analisi di comportamenti, messa in relazione con il proprio vissuto ecc.).
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CONCLUSIONI
In base alla breve riflessione condotta, è possibile affermare che lo sviluppo delle diverse abilità e
conoscenze che compongono la competenza comunicativa è in parte agevolato, e in parte reso più
difficile, dalle caratteristiche stesse del mezzo informatico. Nel complesso, sembra che il
potenziamento delle abilità legate alla sfera dell’oralità, soprattutto per quanto riguarda la produzione
orale e la competenza interazionale, costituisca l’obiettivo più difficile da raggiungere nella didattica in
rete: la necessità di ricorrere a strumenti quali la chat (per la comunicazione sincrona e il parlato
spontaneo) e Nanogong (per il parlato non spontaneo) richiede all’insegnante un notevole impegno
sia in fase di progettazione delle attività, che devono essere attentamente strutturate, sia,
successivamente, in fase di gestione e di valutazione delle stesse; allo stesso tempo, tuttavia, sono
proprio le attività svolte tramite chat, forum o wiki che, favorendo l’interazione tra i partecipanti, la
costruzione attiva di conoscenza, il confronto e lo scambio di opinioni si rivelano particolarmente utili
per lo sviluppo della competenza pragmatica, interazionale e culturale. Parallelamente, la possibilità di
proporre materiali multimediali e autentici e la facilità di reperimento e di utilizzo degli stessi
rappresenta un evidente vantaggio e offre numerosi spunti per creare attività che risultino più
“realistiche” e più motivanti per gli studenti. È dunque senza dubbio ragionevole – e auspicabile – che
lo sviluppo della competenza comunicativa costituisca il fine ultimo dell’insegnamento linguistico non
solo nella didattica in presenza, ma anche nei corsi di lingua online. A questo scopo, è però
importante tener conto dei diversi aspetti che compongono la competenza comunicativa fin dalla fase
di progettazione (e nella costruzione stessa del sillabo) e improntare la selezione dei contenuti e la
costruzione degli esercizi al loro sviluppo, considerando altresì che sono molti gli elementi che
concorrono alla “buona riuscita” di un corso (ad esempio un supporto continuo e attento da parte del
tutor, il ricorso ad un feedback preciso negli esercizi, una definizione chiara degli obiettivi, la
strutturazione di attività che rendano l’apprendente un protagonista attivo del proprio percorso di
apprendimento, ecc.) e che, com’è noto, il computer e Internet sono dei validi strumenti soprattutto in
relazione all’uso che si riesce a farne.
Riferimenti bibliografici
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le Lingue:
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Costa R., Ghezzi C., a cura di, Dagli studi sulle sequenze di acquisizione alla classe di italiano
L2, Atti del Convegno-Seminario del Centro di Italiano per Stranieri, Bergamo, 19-21 giugno
2006, Perugia, Guerra Edizioni, pp. 99-121.
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