Lettera al Prefetto: richiesta di incontro sulle criticità
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Lettera al Prefetto: richiesta di incontro sulle criticità
Lettera al Prefetto: richiesta di incontro sulle criticità del Sistema Sanitario Regionale Lettera di richiesta d’incontro presentata dalle Organizzazioni sindacali al Prefetto di Forlì-Cesena Oggetto: Richiesta di incontro sulle criticità del Sistema Sanitario Regionale. Illustrissimo Prefetto siamo a chiederle un incontro per discutere della situazione relativa alle criticità oggi presenti all’interno del sistema sanitario nazionale e le conseguenti ricadute che possono destrutturare la qualità del nostro servizio regionale che da sempre si è caratterizzato come punto di riferimento importante per tutto il territorio regionale. La Regione Emilia Romagna sta adeguando la propria rete ospedaliera in relazione al DM 70 ponendosi come obiettivo lo standard del 3,7 posti letto per mille abitanti all’interno del proprio territorio. La riduzione costante delle dotazioni organiche, legata alle politiche delle risorse umane regionale che da ormai tre anni limitano al 25% il turn over del personale cessato, regge, in parte, le sue fondamenta su straordinari e sulle prestazioni aggiuntive del personale, che salta le giornate di riposo per sostituire le colleghe o i colleghi che si assentano a vario titolo. L’entrata in vigore della legge 161/2014 che recepisce una direttiva europea che impedisce, finalmente, di applicare deroghe, sui riposi tra un turno di lavoro e l’altro e sulla durata media dell’orario di lavoro, porta alla luce l’inadeguatezza delle dotazioni organiche delle aziende sanitarie dell’Emilia Romagna e può diventare il primo anello di una catena di trasmissione di destrutturazione del servizio sanitario regionale e mettere a rischio il diritto alla salute costituzionalmente garantito. Riteniamo che l’unica manovra anticiclica che possa impedire questa destrutturazione sia oggi lo sblocco del turn over, con il ripristino di una politica delle risorse umane basata sulla sostituzione di tutto il personale cessato, al netto della discussione organizzativa. Ciò è reso necessario anche per rispondere all’invecchiamento della popolazione lavorativa del SSN, causata dall’allungamento dei requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla vigente normativa e dall’aumento conseguente di persona prescritte o esonerate dalle mansioni del profilo contrattuale di competenza a causa di danni fisici subiti in ambiente di lavoro e dalla degenerazione psico-fisica legata alla complessità del sistema. FP CGIL CISL FP UIL FPL Forlì e Cesena Direttiva UE sul cambiamento dei turni di lavoro del personale sanitario E finalmente l’Assessore, in difficoltà sull’applicazione della legge sull’orario di lavoro, ci convoca al tavolo Il prossimo 25 novembre entrerà in vigore il giro di vite sull’orario di lavoro, previsto dalla legge 161 /2014, in base ad una direttiva UE che richiederà un cambiamento dei turni di lavoro del personale sanitario di tutte le Aziende USL e Ospedaliere della Regione. Sarà infatti vincolante per tutti i Direttori Generali che al personale del servizio sanitario pubblico vengano garantite almeno 11 ore di riposo tra un turno di lavoro e l’altro e una quota oraria media settimanale non superiore alle 48 ore. Il tutto (è scritto nella legge) senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, e cioè senza sborsare una lira in più, attraverso la riorganizzazione dei servizi. Una missione impossibile, più che improbabile, che rischia concretamente di tradursi non in una riorganizzazione, ma piuttosto in una riduzione dei servizi già minati dal blocco parziale che la Regione ha imposto sul personale sanitario e totale su quello amministrativo. Responsabilmente, consapevoli della delicatezza dell’argomento viste le potenziali ricadute, già in data 15 ottobre abbiamo indirizzato una lettera all’assessore, nella quale chiedevamo di aprire la discussione con congruo anticipo per evitare di rincorrere una tematica così delicata che incrocia la vita di migliaia di lavoratrici e lavoratori con la qualità dei servizi ai cittadini ed utenti. Ma dall’altra sponda il silenzio totale, a conferma di una grossa difficoltà mascherata dalla mancanza di confronto a conferma della tendenza oggi diffusa a tutti i livelli nel sistema di relazione con gli organismi di rappresentanza. Così, avvicinandosi ad ampie falcate all’ora x, con punti di vista nella lettura della legge radicalmente differenti in vari soggetti istituzionali e non solo, ed un documento delle Regioni dove le stesse si chiudono gli occhi su quanto imposto dalla direttiva UE in virtù delle prestazioni in emergenza che in sanità sono ordinaria amministrazione e mentre si rincorrono voci sulla possibilità di una leggina tutta orientata a rinviare la data di applicazione della direttiva per dilatare i tempi della discussione, come CGIL CISL UIL abbiamo incalzato l’Assessorato ad uscire dal suo profondo silenzio. Dopo tali nostre sollecitazioni è notizia di oggi l’arrivo (finalmente) della convocazione da parte dell’assessorato per la prossima settimana. Ciò non toglie la nostra critica al ritardo con cui giunge tale convocazione ed auspichiamo per il futuro un cambiamento sostanziale delle relazioni sindacali, perché crediamo che il confronto sia un valore ed il punto di vista, la conoscenza dei servizi che ha chi al loro interno vi lavora può contribuire al miglioramento degli stessi. Le Segreterie regionali FP CGIL – CISL FP – UIL FPL Lettera aperta…a proposito di sanità Nei giorni scorsi una pensionata si è rivolta al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Forlì in preda a fortissimi dolori addominali ed è stata immediatamente presa in carico dagli operatori. La diagnosi, dopo essere stata trattenuta in osservazione per l’intera notte, è stata “coliche dovute a calcoli biliari” e come tale le è stato predisposto adeguato percorso terapeutico e farmacologico. L’indomani, unitamente al foglio di dimissioni la signora si vede consegnare apposito documento per il pagamento del ticket. A precisa domanda le viene confermato che l’esenzione è prevista dal Sistema Sanitario Regionale per “colica renale” e non invece per “colica biliare”. A verifica fatta risulta quanto sopra non sia affatto un “lapsus” di qualche operatore ma bensì espressamente previsto dalla Regione Emilia Romagna per quanto riguarda le esenzioni del ticket. Lo Spi Cgil di Forlì ritiene che quanto sopra riportato sia emblematico circa il peggioramento della risposta del Sistema Sanitario Regionale dal punto di vista (in questo caso) dei costi del servizio sempre più a carico degli utenti. Questo non per scelta (o almeno non sempre) ma per necessità, in quanto da tempo le risorse che vengono destinate alle Regioni dai Governi (non solo da quello attuale) sono sempre meno. Lo Spi Cgil continuando a rivendicare a livello nazionale la necessità di non tagliare le risorse sulla salute delle persone, ribadisce come anche a livello regionale l’impegno debba essere il medesimo. Lo Spi Cgil, infine, sottolinea come tra i contenuti del “Patto per il lavoro” sottoscritto con la Regione, si presti attenzione tra gli altri ai temi del welfare e della sanità, e come le risorse impiegate debbano permettere di non scaricare ulteriori costi su lavoratori e pensionati. Lo Spi e la Cgil continueranno a chiedere il rispetto di quegli impegni e, come nel caso in questione, il superamento di discutibili casistiche che (a “pensare male”) servono solo a fare cassa. Spi Cgil territorio di Forlì