la censura di internet in iran - No Pasdaran

Transcript

la censura di internet in iran - No Pasdaran
1|Page
#
NO PASDARAN
www.nopasdaran2.wordpress.com
LA CENSURA DI INTERNET IN IRAN
La libertà di opinione, nell’Iran khomeinista è stata sempre una chimera. Il regime, poco
dopo la rivoluzione del 1979, sembrava aver aperto lo spazio politico a tutte le forze di
opposizione formatesi durante il periodo dello Shah. Si trattò, però, di un brevissimo periodo
che si concluse tragicamente con l’eccidio di massa dei prigionieri politici iraniani nel 1988.
Migliaia di persone morirono in poche settimane per volontà dell’Ayatollah Ali Khameini,
all’epoca Presidente e oggi Guida Suprema, con la complicità dell’Ayatollah Ali Rafsanjani
all’epoca speaker del Parlamento iraniano e poi Presidente e di Mir-Hossein Mousavi, in
quel periodo Primo Ministro dell’Iran e oggi imprigionato in un luogo ignoto per la sua
opposizione ad Ahmadinejad nel 2009.
-
La “cortina elettronica” intorno ai cittadini iraniani
La persecuzione contro gli attivisti iraniani della Rete è stata praticamente una costante
dall’inizio delle proteste del 2009. Nelle prigioni iraniane languono, malati, blogger come
Hossein Ronaghi-Maleki, colpito da una infezione ai reni durante gli ultimi mesi, o Hossein
Derakhshan – nickname “blogfather” – a cui recentemente è stata rinnovata la condanna a
19 anni di carcere per “propaganda contro l’Islam”.
Non è un caso, quindi, che proprio in questi giorni l’organizzazione “Reporters Without
Borders” ha conferito all’Iran il titolo di “primo nemico della rete”, sostenendo che è proprio
nella Repubblica Islamica che il rischio di persecuzione per coloro che cercano o pubblicano
informazioni e opinioni in Internet è più alta.
Recentemente le autorità iraniani hanno modificato il loro Codice sulla Stampa, il Codice
Penale e il Cyber Crime Act del 2009 per favorire la persecuzione e la condanna degli utenti
di Internet. Contemporaneamente, il regime ha annunciato di voler favorire la creazione di
1000 blog in favore della Repubblica Islamica.
-
Alcuni casi recenti
Il 29 gennaio del 2012 l’agenzia di stampa iraniana Farsnews, organo semiufficiale dell’Iran
vicino ai Pasdaran, ha pubblicato la conferma della condanna a morte di Saeed Malekpour,
cittadino iraniano con passaporto canadese, accusato di “insulti all’Islam”. Nello stesso
periodo, la Corte Suprema iraniana ha confermato la pena di morte per Vahid Asghari e per
Ahmadreza Hashempour, entrambi attivisti della Rete. Infine, dulcis in fundo, la condanna a
morte è giunta anche per Mehdi Alizadeh, Web developer e umorista. Tutti i condannati
hanno un’età compresa tra i 25 e i 40 anni… Come se non bastasse, nel febbraio del 2012, il
2|Page
regime ha prima condannato Mehdi Khazali, figlio di un influente leader conservatore, a
quattro anni di carcere per aver criticato il regime sul suo blog ,e poi ha emesso la sentenza
a 20 anni di carcere per Sakhi Righi, autore del blog balochistan-s, per aver agito contro “la
sicurezza nazionale”.
In questi giorni, inoltre, Amnesty International ha denunciato che – in vista delle elezioni
parlamentari in Iran - tra il dicembre del 2011 e il gennaio 2012, dieci lavoratori nel settore
dei media e bloggers sono stati arrestati1. Nello stesso periodo, Reporters Without Borders
ha messo in luce come tra il marzo del 2011 e il marzo del 2012, ben 29 utenti di Internet
sono stati arrestati2. Va anche aggiunto che, proprio considerando i timori del regime in
occasione delle elezioni parlamentari del marzo 2012, numerose volte le email di Gmail e
Yahoo sono state completamente bloccate. Le elezioni, per la cronaca, sono state vinte da
due forze conservatrici, entrambi composte da fedelissimi dei Pasdaran e solide sostenitrici
della Guida Suprema Ali Khamenei…
-
Sviluppi recenti
Dopo aver bloccato per ore le mail di Gmail e Yahoo, il regime ha anche negato l’accesso al
sito Internet “Uk for Iranians”, creato dal Governo britannico3 e il sito lanciato nel Dicembre
del 2011 dal Dipartimento di Stato americano4.
Appare sempre più chiaro, quindi, che l’Iran sta inseguendo il modello cinese e quello
nordcoreano per quanto concerne la Rete. Il Ministro delle Telecomunicazioni iraniano
Reza Taghipour ha dichiarato che entro il mese di giugno, la Repubblica Islamica lancerà
una sua rete Internet nazionale, capace di filtrare e bloccare tutto ciò che il regime ritiene
lesivo alla sua immagine.
Insieme a quest’annuncio, Teheran ha diramato nuove regole per il controllo e il
monitoraggio di Internet: da dicembre, infatti, l’Iran Internet Police ha imposto agli internetcaffè di installare entro 15 giorni telecamere di sicurezza, prendere i documenti dei clienti e
raccogliere la maggior parte di informazioni personali dei cyber-naviganti.
In ultimo, il 7 marzo scorso, la Guida Suprema Ali Khamenei ha annunciato la creazione del
“Supreme Cyber Council”, un organo che monitorerà l’intero sistema di telecomunicazioni in
Iran che sarà guidato dal Presidente e avrà un Direttorio composto da: lo Speaker del
Majles, il Capo della Magistratura, il Capo dell’Agenzia IRIB (organo di telecomunicazione di
1
http://www.amnesty.org/en/library/asset/MDE13/004/2012/en/f3b37ae7-9874-4aac-a06090ac6f62f5c4/mde130042012en.html
2
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=web&cd=1&ved=0CCwQFjAA&url=
http%3A%2F%2Fen.rsf.org%2FIMG%2Fpdf%2Frapport-internet2012_ang.pdf&ei=HxRrT_GlM42hAewppiyBw&usg=AFQjCNHxHLK-ymkK4SLaKYlIeuxddLGurw&sig2=d5TvhBnQMVZ8g2udOvNs5w
3
http://ukforiranians.fco.gov.uk/en/
4
http://iran.usembassy.gov/
3|Page
Stato), il Ministro delle Telecomunicazioni, il Ministero per la Guida Islamica, Il Ministro
dell’Intelligence, il Ministero della Scienza, il Presidente della Commissione Cultura del
Parlamento, il Direttore dell’Organizzazione per la propagazione dell’Islam, il Capo delle
Guardie Rivoluzionarie, il Comandante delle Forze di Sicurezza Interne e, come se non
bastasse, sette esperti della Rete e delle Tecnologie per l’informazione5.
Insomma, che dire: un bel gruppo di fedelissimi della Repubblica Islamica che contribuiranno,
indubbiamente, a stringere sempre di più la “cortina elettronica” intorno alla popolazione
iraniana. Purtroppo per loro, però, la voglia di libertà – alla lunga – ha sempre sciolto le
catene della repressione e punito severamente gli aguzzini di Stato…
5
http://www.presstv.ir/detail/232257.html
4|Page