Pavia e provincia: Pavese, Oltrepò Pavese, Lomellina
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giovedì, 16 marzo 2017 (327) Cinema Teatri Qual Buon Vento, navigante! » Entra Manifestazioni Monumenti Musei Oasi Associazioni Gruppi musicali Ricette tipiche Informazioni utili Inserzioni Pagina inziale » Spettacoli » Articolo n. 6235 del 11 gennaio 2008 Halloween - the beginning Articoli della stessa rubrica Il musicista e l’orrore. Che cosa c’entra Robert Barleth Cummings, alias Rob Zombie, intelligente e trasgressivo uomo di punta del gruppo rock White Zombie (heavy/alternative/metal se vi interessa il tipo di musica che fanno) e il remake/prequel di Halloween: la notte delle streghe di John Carpenter, un monumento del cinema horror che ha già avuto almeno sette seguiti dall’anno di uscita nelle sale, il “lontano” 1978? Apparentemente poco, ma provate ad andare a vedervi La casa dei 1000 corpi o La casa del diavolo, le due opere precedenti del nostro versatile amico, eppoi ne riparliamo.. Nell’originale, che iniziava in Illinois la sera della vigilia di Ognissanti, il 31 Ottobre 1963, in assenza dei genitori, Michael Myers, un ragazzino appena adolescente, massacrava la sorella maggiore, prima di essere assicurato alla giustizia. Ellissi. Quindici anni esatti dopo, proprio prima della sera di halloween, Michael, nel frattempo rinchiuso in un ospedale psichiatrico, ruba un'auto, fugge e ritorna sul luogo del delitto: la strage è in agguato. Perfetta macchina di tensione la terza prova di Carpenter, autore anche delle indimenticabili paurosissime musiche del film, è soprattutto un estremamente lucido esercizio di regia, un meccanismo di pura suspense mescolato all'horror che non “ciurla nel manico” dello statuto onirico del cinema (tanto è tutto un sogno…) come, per fare un esempio, il collega Wes Craven. Per Carpenter insomma cinema, realtà e orrore possono -a volte sono costretti a- coincidere. Scritto con Debra Hill, che coproduce anche, in soli dieci giorni, girato in tre settimane, e per un costo di trecentomila dollari, fu il primo successo di pubblico di questo regista. Non ultimo merito infine fu quello di permettere l’esordio della bella e sensuale baby sitter Jamie Lee Curtis, per la quale tanti di noi sarebbero volentieri tornati bambini. Oggi Zombie tenta pericolosamente la via del prequel. È infatti assodato come la gran parte dei sequel di Halloween non siano approdati a risultati eccelsi. Qui però l’esito è più contrastato, difficile da stabilire nel suo valore. E se il budget è lievitato fino alla “esigua” somma di quindici milioni di dollari, pochini anche per un progetto indipendente negli USA, l’iniziale rifiuto di Zombie a dirigere il film, l’uscita dei fratelli Weinstein dalla casa madre Miramax-Disney, addirittura la tragica scomparsa di Moustapha Akkad, il produttore ormai mitico di tutta la saga, in un attentato terroristico con la figlia Rima in Giordania nel 2005, tutto insomma sembrava deporre a sfavore di un buon esito: eppure… Eppure il film ha delle doti: che dire ad esempio dello sguardo acuto di questo pur acerbo realizzatore? Come giudicare il tentativo forse ingenuo e comunque nuovo, perlomeno nella saga di Halloween, di far coincidere la follia del singolo con la disfunzionalità del tessuto familiare, sociale del nostro protagonista? Le poche parole di Michael, le sue maschere, la sua tristezza ancor prima e più della sua follia omicida, connotano l’Halloween di Zombie . Seppoi volgiamo la nostra attenzione alla cura della musica, alla regia nervosa, al ritmo sincopato della vicenda, difficilmente il quoto del film sarà negativo. Nella follia, certo, Carpenter rimane il primo, il più raffinato descrittore di un’atmosfera e di una psicologia, ma se vi mancherà il fiato, durante almeno una delle tante sequenze dell’Halloween più recente, allora sarà difficile all’uscita dalla sala, essere altrettanto severi sull’opera numero tre di questo rocker crudo, forse violento ma altrettanto profondamente moralizzatore. Roberto Figazzolo Pavia, 11/01/2008 (6235) RIPRODUZIONE VIETATA www.miapavia.com è testata giornalistica, il contenuto di queste pagine è protetto dai diritti d'autore. In caso di citazione o utilizzo, si prega di evidenziare adeguatamente la fonte. MiaPavia è una testata giornalistica registrata, © 2000- 2017 Buon Vento S.r.l. - P.I. 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