INTRODUZIONE DELL`ARGOMENTO - "G. Deledda"
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INTRODUZIONE DELL`ARGOMENTO - "G. Deledda"
INTRODUZIONE ALL’ ARGOMENTO I FATTI Secondo la partizione storiografica tradizionale, nel 476, anno in cui è deposto l’ ultimo imperatore romano d’ occidente, si conclude l’ età classica ed inizia il Medioevo, che termina con la scoperta dell’ America nel 1492 e precede l’ era moderna. Tuttavia, per il periodo che va dal IV al VI secolo si preferisce oggi la denominazione unitaria di Tardoantico, che supera la suddivisione tradizionale. Età del trapasso della struttura socio- economica romana al feudalesimo, questo periodo ha caratteri affatto peculiari, che si possono riscontrare proprio nel rapporto fra romanità e barbarie: un binomio soggetto storico del tempo, lentamente condotto ad una nuova unità del terzo grande soggetto storico del tempo , la Chiesa cattolica, che s’ impone in modo definitivo sull’ arianesimo e diventa faro di cultura su tutti. Le invasioni germaniche, il crollo dell’ Impero romano d’ occidente e la formazione di Stati barbarici si ripercuotono sulla popolazione con intensità diversa a se conda della sede geografica e del livello sociale. Ai coloni agricoli ed agli abitanti delle aree meno civilizzate, già indocili e spesso ribelli nel IV secolo per le misere condizioni di vita, l’arrivo dei nuovi padroni non reca particolari disagi: i barbari sono spesso in numero esiguo e le loro requisizioni di terreno non pregiudicano l’esistenza delle comunità di campagna. Dove invece la crisi si fa sentire in modo più massiccio è nell’ urbanesimo che decade fortemente: le città si spopolano, non tanto per i saccheggi e il timore di violenze, ma soprattutto perché la vita cittadina non è più possibile laddove manchi una struttura pubblica a garantire il fragile e complesso funzionamento dei servizi elementari per migliaia di persone (acquedotti, ponti, ordine pubblico, viveri…). LE FONTI I popoli barbarici non sono portatori di una cultura scritta sinché non entrano in contatto con la civiltà occidentale, greca e romana, che trasmette loro la conoscenza delle lettere, in primo luogo con fini di evangelizzazione e di conversione al Cristianesimo. Cosi il vescovo ariano Ulfila traduce la Bibbia in goto ( IV secolo ), Giordane ( VI secolo) compone in latino L’ origine e le imprese dei Goti e più tardi ( VIII secolo ) il longobardo Paolo Diacono una Historia Longobardorum . Le fonti di Parte romana ( quasi solo cristiane) sono ancora numerose per il V- VI secolo, mentre tendono a diradarsi nei due successivi, caratterizzati da un reale affievolimento delle attività culturali in Occidente.