La comprensione della mente nei bambini

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La comprensione della mente nei bambini
 I n d i c e
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Presentazione (Ottavia Albanese)
11 CAP. 1 Lo sfondo teorico
Lo sviluppo della comprensione della mente
Prima fase: tappe di sviluppo della teoria della mente e
principali approcci teorici
Seconda fase: i correlati dello sviluppo della teoria della
mente
Teoria della mente e linguaggio
Il lessico psicologico
31 CAP. 2 L’esperienza di training con i bambini: la ricerca
La ricerca-intervento
Strumenti e procedura
Risultati significativi
Discussione e conclusioni
43 CAP.3 Il laboratorio sull’uso del lessico psicologico
«Le avventure di Jack e Teo»
Procedura per la conduzione del laboratorio
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Bibliografia
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Appendice a
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Appendice B
Presentazione
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Presentazione
Da oltre un ventennio la ricerca sullo sviluppo della teoria della mente
ha indagato il legame tra la capacità, da parte del bambino, di comprendere
i propri e gli altrui stati mentali e lo sviluppo di altre competenze, fra cui
quelle sociali, emotivo-affettive e linguistiche. Il presente volume si inserisce
all’interno di questo panorama scientifico approfondendo, da un punto di
vista teorico e applicativo, la relazione fra sviluppo della comprensione della
mente e linguaggio.
Sebbene la direzione di tale legame sia ancora oggetto di dibattito, al
linguaggio è ormai riconosciuto un ruolo decisivo nello sviluppo della comprensione della mente.
Più specificamente, il libro si focalizza su un particolare tipo di linguaggio,
ovvero il lessico psicologico. Con questa espressione si intende una forma particolare di linguaggio costituita da termini che fanno riferimento al mondo interno
delle persone. Si tratta di un vocabolario che il bambino acquisisce a partire dai
due anni di vita e che utilizza dapprima per esprimere desideri, intenzioni ed
emozioni e, successivamente, per riferirsi anche a pensieri, credenze e stati di
giudizio morale. La ricca letteratura su questo tema ha ampiamente mostrato
che esiste uno stretto legame fra lessico psicologico e teoria della mente. Numerosi studi longitudinali, infatti, hanno evidenziato come le conversazioni
fra il bambino e i suoi genitori (specialmente la madre) riguardanti desideri,
emozioni e ricordi di eventi passati, così come i commenti delle madri circa
gli stati mentali dei propri figli, siano fattori che favoriscono lo sviluppo di una
teoria della mente da parte dei bambini.
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La comprensione della mente nei bambini
Il testo propone un percorso educativo strutturato che, partendo dalla
lettura di semplici storie illustrate, stimola i bambini a usare il lessico psicologico e a riflettere su di esso attraverso giochi linguistici. Tali giochi vengono
proposti, guidati e coordinati dall’adulto il quale, tuttavia, ha la funzione di
favorire la libera creatività dei bambini che arrivano a costruire altre storie o a
re-interpretare quelle ascoltate, approfondendo la comprensione del legame tra
stati interni e azioni manifeste. Stimolare i bambini, all’interno di conversazioni
guidate, a utilizzare termini quali volere, arrabbiarsi, pensare, ricordare, credere
e così via produce un significativo effetto sulla loro comprensione degli stati
mentali e una maggiore consapevolezza del mondo interno. Abilità, quest’ultima, che sappiamo essere estremamente importante per costruire positive ed
efficaci relazioni con gli adulti e i pari e che trova nella scuola dell’infanzia un
contesto particolarmente favorevole per crescere.
Ottavia Albanese
(Professore ordinario
di Psicologia dello Sviluppo –
Università degli Studi di Milano-Bicocca)
Il laboratorio sull’uso del lessico psicologico
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Il laboratorio sull’uso
del lessico psicologico
(in collaborazione con Ilaria Orlandi,
Erika Perego e Laura Viscardi)1
In questo capitolo verrà presentata la nostra proposta educativa finalizzata a
sollecitare i bambini di età prescolare, frequentanti la scuola dell’infanzia, a usare
il lessico psicologico per migliorare le loro competenze legate allo sviluppo della
teoria della mente. Come abbiamo visto nel capitolo 2, i risultati della ricerca da
noi condotta con bambini di 3, 4 e 5 anni mettono in evidenza l’efficacia dell’usare
il lessico psicologico per lo sviluppo della comprensione della mente.
In questa sede, illustreremo nel dettaglio la procedura per la conduzione
dei gruppi. Il training ruota intorno all’utilizzo di storie, a cui abbiamo fatto
riferimento nel capitolo 2 (paragrafo «Strumenti e procedura»), che forniscono lo spunto per i giochi linguistici con il lessico psicologico. Per ciascuna
delle sedici storie «Le avventure di Jack e Teo», il lettore troverà una scheda
di lavoro con spunti per le attività di gioco linguistico e di discussione da proporre ai bambini, oltre che esempi estrapolati dall’attività di gioco linguistico
e conversazione con bambini di 3, 4 e 5 anni.2
L’intervento richiede, innanzitutto, una fase organizzativa, durante la quale
gli educatori preparano gli spazi, i tempi e le modalità di lavoro.
La dottoressa Ilaria Orlandi ha realizzato le illustrazioni delle storie in uno studio pilota condotto
con i bambini; la dottoressa Erika Perego ha collaborato alla stesura dei testi. Entrambe hanno
fornito il loro contributo nelle varie fasi della ricerca. La dottoressa Laura Viscardi ha collaborato
alla raccolta dei dati.
2 Per motivi di spazio, gli esempi costituiscono solamente spezzoni delle attività con i bambini. I
loro interventi sono stati riportati fedelmente, senza introdurre correzioni.
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La comprensione della mente nei bambini
Per quanto riguarda gli spazi, è opportuno che il training si svolga in un
apposito luogo tranquillo e silenzioso, fuori dalla classe, in cui si possa allestire
un angolo accogliente e privo di stimoli distraenti. Suggeriamo di predisporre
i bambini in cerchio per favorire la comunicazione fra di loro e non solamente
con l’adulto. Può trattarsi di un «angolo morbido», fatto di cuscini e materassi
sui quali essi si possono sedere comodamente, oppure di un tavolo attorno al
quale disporsi in cerchio.
Per quanto riguarda i tempi, la nostra proposta prevede che il training
venga condotto due volte la settimana, per circa otto settimane (in tutto le
storie sono sedici). Ciascun incontro dura 20 minuti circa: 5 o 6 minuti per la
lettura della storia e i restanti per il training.
Inoltre, affinché l’attività si svolga al meglio, è necessario che avvenga in
piccolo gruppo, con un numero che varia dai 3-4 ai 6-7 bambini.
«Le avventure di Jack e Teo»
Le sedici storie «Le avventure di Jack e Teo» utilizzate nella ricercaintervento (Appendice A) sono state interamente scritte e illustrate dai componenti del gruppo di ricerca, seguendo alcuni criteri.3
In primo luogo, ciascun racconto rispetta quelle che sono le strutture portanti
di una storia: un’introduzione nella quale prende avvio la trama e che serve per
presentare i protagonisti e la situazione iniziale, uno svolgimento in cui la vicenda
si sviluppa attraverso il superamento di prove e avventure (evento precipitante),
la comparsa di altri personaggi e l’eventuale presenza di un antagonista e, infine,
una conclusione che si concretizza in un lieto fine (Stein e Glenn, 1979; Rumelhart, 1975). Attraverso uno studio pilota, le storie sono state lette a bambini di
età prescolare per verificarne la comprensione e il gradimento.
In secondo luogo, proprio per facilitare la comprensione delle storie si
è pensato di riproporre in ogni racconto gli stessi protagonisti principali, il
delfino Jack e lo squalo Teo, che danno il titolo alla raccolta. In essa vengono
narrate situazioni di vita quotidiana familiari ai bambini, come giocare insieme,
partecipare a feste di compleanno, conoscere nuovi amici.
Infine, il testo delle storie è stato appositamente arricchito di lessico
psicologico. In particolare, ciascun episodio si focalizza su uno dei seguenti
Le illustrazioni presenti nel libro sono state realizzate da Maria Grazia Ragusa (Appendice B).
Una prima versione, utilizzata nel corso della ricerca descritta, è stata curata dalla dott.ssa Ilaria
Orlandi.
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Il laboratorio sull’uso del lessico psicologico
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otto termini mentalistici: spaventarsi, arrabbiarsi, desiderare, ricordare, sapere,
pensare, credere, decidere. Tali termini sono presenti in tutte le storie e ognuno è
il termine centrale in due di esse. Ad esempio, nella storia «La rabbia di Jack»,
il termine target attorno al quale ruota tutta la narrazione è arrabbiarsi. Anche
l’attività che segue la lettura della storia si concentra su tale termine.
Come si può notare nella tabella 3.1, la sequenza delle storie è stata pensata in modo che rispecchiasse il grado di difficoltà e l’ordine di comparsa del
lessico mentalistico nel vocabolario dei bambini: dapprima volitivo ed emotivo
e, successivamente, cognitivo (Bartsch e Wellman, 1995; Hughes e Dunn,
1998). La sequenza si ripete due volte dalla storia 1 alla 8 e poi, esattamente
uguale, dalla storia 9 alla 16.
Tabella 3.1
Le storie «Le avventure di Jack e Teo»
e i corrispondenti termini mentalistici target
Titolo della storia
Termine mentalistico target
1.La mappa del tesoro
spaventarsi
2. Il pallone di Teo
arrabbiarsi
3.La festa a sorpresa
desiderare
4. Un regalo speciale
ricordare
5.La pallina da tennis
sapere
6.La festa dei gamberetti
pensare
7. Il messaggio nella bottiglia
credere
8.La tartaruga Sara
decidere
9. Un grande rischio
spaventarsi
10. La rabbia di Jack
arrabbiarsi
11. La letterina di Natale
desiderare
12. La sciarpa di Diego
ricordare
13. Uno strano incontro
sapere
14. Arrivano i pescatori!
pensare
15. Il polipo Giacomino
credere
16. Un pomeriggio avventuroso
decidere
Le avventure di Jack e Teo
Storia
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LA LETTERINA DI NATALE
Desiderare
Si stava avvicinando il giorno di Natale e, anche in fondo al mare, i pesci
aspettavano con gioia e trepidazione questa bellissima festività.
Lo squalo Teo e il delfino Jack stavano giocando ai giardinetti e si divertivano
a dondolarsi sull’altalena (Tavola 74).
A un certo punto, si sentirono chiamare dal loro amico Arturo, un simpaticissimo pesce pagliaccio: «Ehi, amici!», esclamò Arturo. «Devo assolutamente chiedervi una cosa importante. Ma voi, avete già scritto la letterina a Pesce Natale?»
Teo rispose: «No, c’è ancora tempo per farlo, mancano tanti giorni ancora».
Ma Arturo subito intervenne dicendo: «No, guarda che ti sbagli, io so che mancano
solamente sette giorni a Natale, me lo ha detto stamattina la mia mamma. Se non
vi sbrigate a scrivere la letterina anche voi due, Pesce Natale non farà in tempo a
portarvi i regali che desiderate!».
Jack e Teo iniziarono ad agitarsi e insieme urlarono: «Oh, no! Manca solo
una settimana? Che sbadati, non ci siamo accorti che il Natale era così vicino…»
(Tavola 75).
Allora Teo propose a Jack di andare a casa sua e di scrivere subito insieme
la letterina. Jack accettò e in tutta fretta nuotarono verso la casa di Teo (Tavola
76).
Mentre nuotavano, tutti e due i pesciolini erano preoccupati di non fare in
tempo a spedire la letterina e di non ricevere regali a Natale.
Quando furono a casa dello squalo Teo, si misero seduti sulla scrivania,
ciascuno con una matita in mano e con un foglio bianco davanti. Jack, prima di
iniziare a scrivere domandò al suo amico Teo: «Ma tu
sai già cosa scrivere sulla letterina per Pesce Natale?».
Teo aveva pensato tante volte a quello che desiderava per
Natale e prontamente rispose: «Certamente! Io so bene
che cosa chiedere a Pesce Natale… Desidero tantissimo
una grande pista delle macchinine e penso proprio che
chiederò questo a Pesce Natale. Perché? Tu non sai che
cosa scrivere sulla letterina?» (Tavola 77).
(continua)
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La comprensione della mente nei bambini
(continua)
Il delfino Jack rispose: «Sì, certo che so cosa scrivere, ma il problema è che
io vorrei ricevere tanti giochi e so che devo sceglierne uno solo. Sai, non so proprio
cosa scegliere». Allora Teo lo rassicurò e gli disse che lo avrebbe aiutato nella
difficile scelta.
Jack iniziò a raccontare a Teo tutto quello che desiderava: un trenino elettrico,
un nuovo pallone da calcio, una spada, una macchinina radiocomandata, tanti
nuovi libri da leggere e anche un monopattino. «È davvero troppo!», pensò Teo
(Tavola 78).
Mentre chiacchieravano, Jack si accorse che Teo, nella sua cameretta aveva
proprio un bellissimo monopattino e subito disse: «Ecco, mi piacerebbe avere un
monopattino proprio come il tuo. Me lo fai provare?». «Certamente», rispose
Teo (Tavola 79).
Jack, dopo aver provato ad andare sul monopattino di Teo si sedette nuovamente alla scrivania e disse: «Ecco, ho deciso. So cosa chiedere a Pesce Natale. Desidero anche io avere un monopattino, così poi possiamo andare insieme a divertirci
al parco». Teo, contento per l’amico, disse: «Bravo Jack, mi sembra un’ottima idea.
Io penso che i regali più belli siano proprio quelli che ti permettono di divertirti
con i tuoi amici» (Tavola 80).
I due amichetti finirono di scrivere le letterine, le misero nelle buste chiuse
e si precipitarono alla cassetta della posta per spedirle (Tavola 81).
Jack e Teo erano felici di aver scritto a Pesce Natale ciò che desideravano e di
aver fatto in tempo a spedire la letterina.
Le avventure di Jack e Teo
Scheda
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La letterina di Natale > Desiderare
L’adulto riprende una frase della storia
«Desidero tantissimo una grande pista delle macchinine […]»
Lancio della parola
«Oggi giochiamo a usare la parola desiderare. Se vi dico la parola desiderare, che
cosa vi viene in mente?»
Stimoli di discussione
• Vi ricordate che abbiamo già giocato con questa parola?
• Che cosa desiderano ricevere Jack e Teo per Natale?
• Voi cosa desiderate per Natale?
• Cosa significa «esprimere un desiderio»?
• A chi si esprime un desiderio? Solo a Babbo Natale?
Un esempio di attività (con bambini di 5 anni)
«Se vi dico la parola desiderare, cosa vi viene in mente?»
A.: Io desidero tanti libri che così imparo a leggere.
M.: Io vorrei desiderare che adesso alla nonna le è passato il dolore alla gamba.
«È un bellissimo desiderio, lo sai, desiderare qualcosa per altri! Bravissima M.!»
A.: Io desidero che adesso è Natale e ricevo tanti giochi… e sono contenta.
M.: Desidero che i miei nonni sarebbero giovani.
M.: Desiderare che adesso vado a scuola elementare e ho già fatto tutti i compiti.
F.: Io desidero un giocattolo. Me lo posso comprare! C’ho i soldi del dentino!
G.: Io desideravo tanto tanto un cagnolino e quando sarò più grande avrò la
fattoria con tutti quanti gli animali. Desidero essere già grande perché la
mia mamma e il mio papà mi hanno promesso che quando sono grande mi
comprano una fattoria.
M.M.:Io desidero comprare un videogioco!
«E quale video gioco desideri?»
MM: Quello delle macchine.
[…]
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Tavola 74
Tavola 75
Tavola 76
Tavola 77
Tavola 78
Tavola 79
Tavola 80
Tavola 81