Programma Triennale 2012-2014 INGV

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Programma Triennale 2012-2014 INGV
Coordinamento Editoriale:
Gianluca Valensise e Ufficio Relazioni Scientifiche Istituzionali
Redazione Testi:
Massimo Crescimbene, Giuseppe Di Capua
Aggiornamento Dati:
Gabriella Canofari, Gianluca Ceccucci, Antonella Cianchi, Simona Mennella, Viviana Vacchi
Redazione Bibliografia:
Anna Grazia Chiodetti, Gabriele Ferrara
Progetto Grafico:
Laboratorio Grafica e Immagini - INGV Roma
Progetto Editoriale ed Impaginazione:
Francesca Di Stefano, Rossella Celi - Centro Editoriale Nazionale - INGV Roma
© 2012 INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Via di Vigna Murata, 605 - 00143 Roma
Tel. 06/518601 Fax 06/5041181
http://www.ingv.it
Indice
___________________________________________________________________________________________________________
Executive summary
VII
Premessa
XIII
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale 2012 - 2014
XV
I.
L’attuale assetto dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
1. Generalità
2. Processo costitutivo dell'INGV e principali eventi organizzativi
3. Gli organi dell’INGV
4. La realtà operativa dell’INGV
II. Stato di attuazione delle attività e obiettivi generali da conseguire nel triennio 2012-2014
1. Linee di attività
III. Risorse finanziarie disponibili
1. Bilancio di previsione
2. Previsioni di spesa
3. Rapporti con il MIUR
4. Rapporti con il Dipartimento della Protezione Civile
5. Rapporti con altre istituzioni nazionali
6. Rapporti con istituzioni extra-nazionali
IV. Collaborazioni internazionali di rilievo e interazioni con le altre componenti
della rete di ricerca
1. Attività in ambito comunitario
2. Le grandi infrastrutture di ricerca a scala europea
3. Accordi di ricerca bilaterali
4. Rapporti con il mondo produttivo e rilevanza economico-sociale delle attività svolte
V. Principali infrastrutture di ricerca
1. Infrastrutture di ricerca dell’INGV
2. Partecipazione a grandi infrastrutture di ricerca a scala europea
VI. Quadro generale delle partecipazioni societarie
VII. Risorse umane necessarie per la realizzazione delle attività
1. Dotazione organica vigente
2. Situazione del personale di ruolo in servizio al 01/01/2012
3. Costo del personale per tipologia (aggiornamento al 31/12/2011)
4. Programmazione triennale del fabbisogno di personale
VIII. Le azioni connesse alla Formazione
1. Iniziative istituzionali
2. Iniziative individuali coordinate
3. Trasferimento delle conoscenze scientifiche
4. Attività di Divulgazione
IX. Elenco commentato delle proposte concernenti i progetti premiali
X. Elenco dei progetti-bandiera
XI. Spesa amministrativa sostenuta per la gestione dell'ente
Obiettivi da conseguire nel triennio 2012 - 2014
Introduzione
Tabelle di sintesi
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e da svolgere nel triennio con
particolare riferimento al 2012
Introduzione
Schede per Obiettivo Specifico
XVII
XIVII
XVIII
XX
XXI
XXVI
XXVI
XXXIV
XXXIV
XXXV
XXXVII
XXXVII
XXXVIII
XXXVIII
XLII
XLII
XLIV
XLIV
XLV
XLVIII
XLVIII
XLIX
L
LIV
LIV
LV
LVII
LVIII
LXI
LXI
LXI
LXII
LXIII
LXIV
LXVIII
LXIX
1
3
5
45
47
49
Pubblicazioni 2011
1. Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
2. Articoli pubblicati nel 2011 su riviste non-JCR e altre pubblicazioni
225
227
247
Documento di Vision decennale
255
Parere del Comitato di Consulenza Scientifica
261
Executive Summary
Executive summary
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Executive Summary
Come già negli anni passati, il Piano Triennale 2012-2014 dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) si
presenta particolarmente ricco di informazioni, dati finanziari e descrizioni di attività, svolte o programmate per il futuro.
Rispondendo ad un preciso invito del MIUR, questa sezione intende riassumere gli elementi principali contenuti nel
documento, rimandando ai capitoli specifici per gli approfondimenti.
Linee principali di ricerca dell'ente
Ormai dal 2004 la griglia delle attività svolte dall'INGV si articola su 5 Obiettivi Generali, a loro volta ripartiti in 43 Obiettivi
Specifici. Allo svolgimento delle attività concorre tutto il personale dell'INGV.
OS
1.1.
1.2.
1.3.
1.4.
1.5.
1.6.
1.7.
1.8.
1.9.
1.10.
1.11
OS
2.1
2.2.
2.3.
2.4.
2.5
2.6.
OS
3.1.
3.2.
3.3.
3.4.
3.5.
3.6.
3.7.
3.8.
3.9.
3.10.
OS
4.1.
4.2.
4.3.
4.4.
4.5.
4.6.
OS
5.1.
5.2.
5.3.
5.4.
5.5.
5.6.
5.7.
5.8.
5.9.
5.10.
Obiettivo Generale 1 - Sviluppo dei sistemi di osservazione
Monitoraggio sismico del territorio nazionale
Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive
Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive
Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive
Sorveglianza dell’attività eruttiva dei vulcani
Osservazioni di geomagnetismo
Osservazioni di alta e media atmosfera
Osservazioni di geofisica ambientale
Rete GPS nazionale
Telerilevamento
Osservazioni e monitoraggio macrosismico del territorio nazionale
Obiettivo Generale 2 - Attività sperimentali e Laboratori
Laboratorio per le reti informatiche, GRID e calcolo avanzato
Laboratorio di paleomagnetismo
Laboratori di chimica e fisica delle rocce
Laboratori di geochimica dei fluidi
Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarini
Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed elettromagnetismo in aree attive
Obiettivo Generale 3 - Studiare e capire il sistema Terra
Fisica dei terremoti
Tettonica attiva
Geodinamica e struttura dell’interno della Terra
Geomagnetismo
Geologia e storia dei vulcani ed evoluzione dei magmi
Fisica del vulcanismo
Dinamica del clima e dell’oceano
Geofisica per l’ambiente
Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale
Storia e archeologia applicate alle Scienze della Terra
Obiettivo Generale 4 - Comprendere e affrontare i rischi naturali
Metodologie sismologiche per l’ingegneria sismica
Modelli per la stima della pericolosità sismica a scala nazionale
Scenari di pericolosità vulcanica
Scenari e mitigazione del rischio ambientale
Studi sul degassamento naturale e sui gas petroliferi
Oceanografia operativa per la valutazione di rischi in aree marine
Obiettivo Generale 5 - L’impegno verso le istituzioni e verso la Società
Banche dati e metodi macrosismici
Banche dati di sismologia strumentale
Banche dati vulcanologiche
Banche dati di geomagnetismo, aeronomia, clima e ambiente
Sistema informativo territoriale
Attività di Sala Operativa
Consulenze in favore di istituzioni nazionali e attività nell’ambito di trattati internazionali
Biblioteche ed editoria
Formazione e informazione
Sistema web
Ulteriori dettagli sono forniti nella sezione "Obiettivi da conseguire nel triennio 2012 - 2014" del Piano Triennale
IX
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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Principali progetti
L'elenco che segue identifica alcuni progetti particolarmente significativi per l'INGV, o per il valore scientifico e il
conseguente prestigio internazionale, o per il valore economico e per la conseguente opportunità di trarne
sostentamento per supportare tutta la struttura. Tra i principali progetti della Comunità Europea ricordiamo:
USEMS (Uncovering the Secrets of an Earthquake: Multydisciplinary Study of physico-chemical processes
during the seismic cycle). È una iniziativa finanziata dalla Unione Europea nell’ambito del Settimo Programma
Quadro e all’interno del Programma Specifico IDEAS dell’ERC (European Research Council), che si propone di
comprendere i processi fisico-chimici che controllano la genesi del terremoto, essenziali nella valutazione della
pericolosità sismica. L'INGV agisce come "Host Institution". Il progetto è alla metà del suo ciclo di vita e ha ricevuto
un encomio particolare da Bruxelles in quanto considerato “outstanding” e segnalato dall’ERC per “follow-up actions”.
GLASS (InteGrated Laboratories to investigate the mechanics of ASeismic vs. Seismic faulting). Anche questo
progetto è stato finanziato nell’ambito dell’FP7 ERC Starting Grant, ed anche per esso l’INGV è “Host Institution”. Si
propone di sviluppare una ricerca innovativa e multidisciplinare per svelare i processi fisico-chimico responsabili di
fenomeni di fogliazione che partono da scorrimenti asismici a slittamento sismico e ha individuato nel centro Italia un
laboratorio naturale per l’integrazione dei dati ad alta risoluzione raccolti da diverse discipline. La ricerca proposta
consentirà di dare una visione senza precedenti della meccanica dei terremoti e dei processi di deformazione della
crosta terrestre.
CO2Volc (Quantifying the global volcanic CO2 cycle). Finanziato nell’ambito dell’FP7 ERC Starting Grant, ha durata
quinquennale (2012-2016) e ha come “Host Istitution” l’INGV. Prevede lo sviluppo di nuovi strumenti per le misure dei
gas vulcanici e una campagna in Indonesia per misurare l'emissione lungo tutto l'arco. Scopo primario è quello
comprendere i meccanismi di riciclo dei volatili, valutarne il flusso totale lungo l'arco vulcanico, e migliorare la
conoscenza del budget globale di emissione di gas vulcanici a scala planetaria.
MYOCEAN (Ocean Monitoring and Forecasting). Finanziato dalla Commissione Europea a partire dal 2009, si propone
di creare infrastrutture, servizi e risorse per preparare un prodotto pan-europeo: il “Marine Core Service” (MCS).
MyOcean risponde al tema SPA.2007.1.1.01 - sviluppo delle capacità di aggiornamento per gli attuali servizi GMES di
fast-track e relativi servizi pre-operativi. Il consorzio MyOcean include 61 partner di 28 paesi diversi. Il servizio verso gli
utenti del MCS verrà realizzato durante una fase pre-operativa attraverso un processo di validazione pianificata con 3
anni di sperimentazione e con l’intento di seguire il piano d’azione a lungo termine del MCS. L’Oceano globale e i mari
europei saranno monitorati con un sistema eddy-resolving, basato sull’assimilazione di dati in situ e da satellite in
modelli tridimensionali che rappresentano lo stato fisico, il ghiaccio e gli ecosistemi dell’oceano.
NERA (Network of European Research infrastructures for earthquake risk Assessment and mitigation). Questo
progetto, di cui l’INGV è partner maggioritario, è stato finanziato da FP7 Infrastructure ed è a metà del proprio ciclo.
L’obiettivo generale di NERA è di raggiungere un miglioramento quantificabile e un impatto a lungo termine nella
valutazione e nella riduzione della vulnerabilità delle costruzioni e dei cittadini rispetto ai terremoti. Il progetto
integrerà le infrastrutture che hanno un ruolo chiave nella ricerca geofisica in Europa e combinerà le varie
competenze nella sismologia e ingegneria sismica. NERA garantirà la fornitura di servizi di alta qualità, compreso
l’accesso ai dati e ai parametri del terremoto agli strumenti per la valutazione del rischio sismico. NERA si coordinerà
con altri progetti comunitari e contribuirà al programma GEM dell’OCSE e alle infrastrutture ESFRI (European
Strategy Forum for Research Infrastructures) di EPOS.
SHARE (Seismic hazard HARmonization in Europe). Si tratta di un progetto in cui l'INGV è il partner principale dopo il
coordinatore, l'ETH di Zurigo. Avviato nell'ambito del VII Programma Quadro, il suo obiettivo principale è quello di
elaborare un nuovo modello di pericolosità sismica "community-based" per l'intera area euro-mediterranea. Il
progetto stabilirà nuovi standard nella pratica del Probabilistic Seismic Hazard Assessment (PSHA) promuovendo
una stretta collaborazione tra geologi, sismologi e ingegneri di tutta Europa. SHARE è uno dei programmi regionali
che concorrono alla creazione del Global Earthquake Model (GEM).
Tra i progetti a finanziamento nazionale o prevalentemente nazionale possiamo ricordare:
Progetto Abruzzo. Attraverso un Accordo di Programma siglato con l'INGV e con la Regione Abruzzo il MIUR ha
concesso un finanziamento straordinario per un progetto dal titolo “Indagini ad alta risoluzione per la stima della
pericolosità e del rischio sismico nelle aree colpite dal terremoto del 6 aprile 2009”. Si tratta di un’importante iniziativa
triennale che intende dare risposte concrete alla domanda di maggior conoscenza e sicurezza che viene
dall’Abruzzo. Esso consentirà di rafforzare decisamente le conoscenze sismologiche sull'area abruzzese, creando
nel centro storico della città di L'Aquila un presidio permanente dell'INGV.
VULCAMED. All’interno del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 per le “Regioni della Convergenza” (Programma
Operativo Nazionale Ricerca e Competitività, Asse I: “Sostegno ai mutamenti strutturali”, Obiettivo Operativo 4.1.1.4:
“Potenziamento delle strutture e delle dotazioni scientifiche e tecnologiche”) è stato recentemente avviato un ampio
programma finalizzato al potenziamento delle reti di strumenti scientifici, delle reti telematiche per la trasmissione
dati, dei sistemi informatici di supercalcolo e di quelli dedicati alla ricerca vulcanologica e geotermica, al monitoraggio
dei rischi naturali, alla sicurezza del territorio.
Partecipazione alla European Research Area
Grazie alla pluriennale partecipazione a progetti di ricerca europei nei settori disciplinari di sua competenza, sia con il
ruolo di coordinatore, sia con il ruolo di partner, l’INGV si è affermato recentemente come referente di alcune
Infrastrutture di Ricerca a scala europea. Lo stesso PNR ricorda anche due importanti infrastrutture INGV, EPOS e
X
Executive summary
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EMSO, ormai da qualche anno entrate a far parte del settore “Ambiente” della roadmap ESFRI (European Strategy
Forum for Research Infrastructures). Segue una breve sintesi.
European Plate Observing System (EPOS). Questo progetto, finanziato da FP7 Infrastructure, ha una durata di 48
mesi, è iniziato a Novembre 2010 e vede l’INGV come coordinatore. EPOS è un’infrastruttura di ricerca che propone
un piano di integrazione, armonizzazione e sviluppo nel lungo termine e a livello pan-Europeo di infrastrutture di
ricerca per il monitoraggio di terremoti, vulcani e maremoti (reti sismiche, accelerometriche, GPS, osservazioni
spaziali) e per lo studio della tettonica e della geologia dell’area Euro-Mediterranea. EPOS include infrastrutture sia
per lo studio di fenomeni naturali sia per la loro simulazione in laboratorio attraverso esperimenti e simulazioni
numeriche. EPOS ha come scopo quello di fornire un servizio all’utenza per l’archiviazione e la distribuzione di dati
multidisciplinari e intende creare i presupposti affinché l’Europa abbia un ruolo di primo piano nella ricerca delle
scienze della Terra solida.
European Multidisciplinary Seafloor Observation (EMSO). Lo “European Multidisciplinary Seafloor Observation Preparatory Phase (EMSO-PP)” è un progetto coordinato dall’INGV della durata di 4 anni, iniziato ad Aprile 2008 e
finanziato anch’esso da FP7 Infrastructure. Il suo obiettivo principale è quello di stabilire il quadro giuridico e di
governance per EMSO, una infrastruttura di ricerca che si basa sulla realizzazione di una rete di osservatori marini
multidisciplinari estesa lungo i margini continentali della placca Eurasiatica dal Mar Baltico al Mar Nero attraverso
l’Oceano Atlantico nord-orientale e il Mar Mediterraneo. EMSO è rivolto all’osservazione in mare profondo di processi
geofisici, geochimici, biologici, oceanografici ed ha come obiettivo scientifico fondamentale il monitoraggio dei
processi ambientali che avvengono nella biosfera geosfera, idrosfera dei mari europei.
Ulteriori dettagli sulle questo tema sono disponibili al Cap. IV dell'Introduzione al Piano Triennale.
Infrastrutture di Ricerca
Le ricerche e le attività di monitoraggio condotte all’interno dell’INGV comportano i) la necessità di registrare in continuo
diversi parametri geofisici; ii) il bisogno di disporre di dati di alta qualità; ii) la possibilità di utilizzare e sperimentare
apparecchiature all’avanguardia per eseguire analisi e verifiche sperimentali; iii) la possibilità di avvalersi di strumenti
tecnologicamente avanzati per la trasmissione, elaborazione, calcolo e modellazione dei dati raccolti; iv) la capacità di
sviluppare metodi e protocolli di misura innovativi. È dunque cruciale sviluppare e gestire infrastrutture di ricerca a
diversa scala adeguate ad assicurare fino in fondo lo svolgimento delle attività statutarie dell’INGV e di produrre
significativi avanzamenti nell’innovazione tecnologica e metodologica.
Reti di monitoraggio. L’INGV dispone di numerose reti di monitoraggio e di ricerca (permanenti e mobili) sull’intero
territorio italiano e sui vulcani attivi. Le reti sono infatti in grado di misurare i parametri geofisici d’interesse della
Protezione Civile Nazionale e degli enti locali, ma sono anche fondamentali per svolgere le diverse attività di ricerca
che l’INGV svolge. I sistemi d’osservazione sul territorio sono la più grande infrastruttura gestita dall’INGV ed è quella
sulla quale l’Ente ha investito di più in termini di personale e risorse finanziarie. Nel corso degli anni l’Istituto ne ha
promosso lo sviluppo ed ha assicurato l’aggiornamento tecnologico costante, migliorando la qualità e la quantità della
strumentazione e dei sensori e incrementando la capacita di trasmissione e diffusione dei dati.
Laboratori analitici e sperimentali. Nei laboratori sono concentrate tutte le attività analitiche e sperimentali dell’ente a
supporto delle ricerche e del monitoraggio. I laboratori analitici e sperimentali sono anche il luogo dove si mettono a
punto sviluppi tecnologici e nuove metodologie analitiche. Negli ultimi anni i laboratori analitici e sperimentali hanno
avuto uno sviluppo significativo in termini di acquisizioni di nuova strumentazione, di rinnovo ed ammodernamento
degli apparati esistenti e di personale dedicato. Sono nate nuove infrastrutture e in esse si sono concentrate alcune
attività di rilievo dell’Ente. Le più recenti riguardano lo sviluppo di un laboratorio di alte pressioni ed alte temperature,
dove conducono esperimenti e misure legate alla fisica delle rocce ed alle proprietà chimico-fisiche dei magmi, e di
un laboratorio per la modellizzazione analogica di alcuni processi vulcanici. I laboratori analitici e sperimentali sono
anche un formidabile polo di attrazione per i ricercatori italiani e stranieri e molteplici sono stati gli scambi di
personale ed esperienze con centri analoghi presenti in altre nazioni.
Risorse di calcolo. Le numerose ricerche teoriche Il monitoraggio dell’attività sismica e vulcanica e i relativi modelli
interpretativi e predittivi richiedono lo sviluppo di sistemi di calcolo veloce. Sin dalla nascita dell'INGV, nelle diverse
sezioni dell’ente si sono sviluppate e gestite importanti risorse di calcolo quali supercalcolatori e clusters. Queste
infrastrutture hanno posto l’INGV ad un livello avanzato all’interno del panorama di ricerca italiano ed europeo.
Numerose sono state le iniziative che hanno visto l’INGV impegnato in questo campo anche attraverso la
partecipazione a consorzi.
Banche dati. La continua raccolta di numerosi parametri geofisici e geochimici attraverso le reti di monitoraggio, le
indagini geofisiche, geologiche, storiche e sperimentali, comporta la necessità di archiviare, distribuire e fruire i dati
prodotti, sia da parte dei ricercatori dell’ente che della comunità scientifica nazionale ed internazionale. Oggi l'INGV
gestisce circa 40 banche-dati a carattere regionale, nazionale o globale, alcune delle quali georeferenziate,
attraverso le quali si può accedere a dati di base ed elaborazioni in campi diversissimi come la pericolosità sismica,
lo stato attuale dei vulcani italiani, l’andamento delle temperature della superficie del mare. Richiamiamo l’attenzione
in particolare sulla banca-dati denominata “Dati online della pericolosità sismica in Italia”, che consente a chiunque di
ottenere dati di pericolosità a qualunque scala – anche per un singolo edificio – in ottemperanza delle recenti Norme
Tecniche per le Costruzioni (Decreto Ministeriale del 14/01/2008, Allegato A), che identificano l’INGV come ente di
riferimento a scala nazionale.
Ulteriori dettagli sulle infrastrutture di ricerca sono disponibili al Cap. V dell'Introduzione al Piano Triennale.
XI
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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Brevetti e spin-off
Per l'anno 2011 non si registrano brevetti, né sono stati costituiti spin-off.
Quadro delle partecipazioni societarie
Alla data del 1 gennaio 2012 l’INGV risulta partecipare alle seguenti cinque società consortili (s.c.r.l.):
Acronimo
Denominazione completa
Quota INGV
1
DLTM
Distretto Ligure delle Tecnologie Marine
1.96%
2
CMCC
Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici
37.58%
3
AMRA
Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale
9.00%
4
CRATI
Consorzio per la Ricerca e le Applicazioni di Tecnologie Innovative per il Risparmio
Energetico e per lo Sviluppo di Tecnologie Laser nel Campo della Fisica dell’Atmosfera
1.62%
5
MARIS
Monitoraggio Ambientale e Ricerca Innovativa Strategica
80.00%
Ulteriori dettagli sono disponibili al Cap. VI dell'Introduzione al Piano Triennale.
Progetti Premiali
L'INGV ha risposto alla chiamata per il finanziamento dei cosiddetti "Progetti premiali" per il 2011 sottoponendo al MIUR
il progetto, che si intitola “Studio multidisciplinare della fase di preparazione di un terremoto”, verrà coordinato dall'Ing.
Salvatore Stramondo, primo Ricercatore dell'INGV.
L'INGV partecipa inoltre ad un secondo “progetto premiale”, coordinato dal CNR e che vede anche la partecipazione
dell'OGS. Il progetto si intitola “Progetto Strategico Artico (PSA)”.
Ulteriori dettagli sui Progetti Premiali sono disponibili al Cap. IX dell'Introduzione al Piano Triennale.
Progetti Bandiera
L’INGV partecipa a pieno titolo a due Progetti Bandiera. Il progetto RitMare, di cui è capofila il CNR, propone una ricerca
scientifica e tecnologica dedicata al mare e a tutte le sue problematiche Il progetto è orientato principalmente
all’innovazione nel trasporto marittimo, nel sistema-pesca e nel monitoraggio e tutela dell’ambiente marino. Nell’ambito
del progetto verranno svolti studi per la localizzazione di aree ad alto rischio tsunami da frane sottomarine, in
collegamento con il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, e lo studio delle aree lagunari, tra cui la laguna di
Venezia.
Il progetto Next Data è una importante iniziativa a cui concorrono il Comitato Ev-K2-CNR (SHARE), il CMCC, l'INGV,
l'ENEA, e l'Università). Il progetto si propone di implementare un sistema intelligente nazionale per la raccolta,
conservazione, accessibilità e diffusione dei dati ambientali e climatici in aree montane e marine.
Ulteriori dettagli sui Progetti Bandiera sono disponibili al Cap. X dell'Introduzione al Piano Triennale.
Iniziative di trasferimento tecnologico e di formazione esterna all'ente
L’INGV svolge da molti anni un’intensa opera rivolta alla formazione dei ricercatori e al trasferimento delle conoscenze
scientifiche verso una vasta platea. Questa include non solo il mondo della ricerca nazionale e internazionale, le
istituzioni, le amministrazioni locali e il grande pubblico, ma anche l’industria, con particolare riferimento a quella che
opera in campo energetico e ambientale. In estrema sintesi l'INGV svolge :
1. Iniziative istituzionali.
2. Iniziative individuali coordinate (include Corsi di alta formazione tenuti presso le sedi INGV e Tutoraggio).
3. Trasferimento delle conoscenze scientifiche.
4. Attività di Divulgazione s.s..
Ulteriori dettagli su tutte le iniziative sono disponibili al Cap. VIII dell'Introduzione al Piano Triennale.
Spesa amministrativa per la gestione dell'ente
Spese per il Funzionamento degli Organi
Spese per il Direttore Generale
Euro 183.000
Spese personale addetto agli uffici amministrativi
Euro 4.545.000
Totale
Euro 5.052.674
Ulteriori dettagli su tutte le iniziative sono disponibili al Cap. XI dell'Introduzione al Piano Triennale.
XII
Euro 324.674
Premessa
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Premessa
Il 2011 aveva segnato l’inizio di un triennio cruciale per lo sviluppo dell’INGV e dei settori disciplinari in cui l’Istituto è
quotidianamente impegnato, per ragioni di carattere sia finanziario che organizzativo. L'inizio del 2012 vede l'ente ancora
impegnato nella propria riorganizzazione, che ha richiesto un tempo superiore a quello originariamente previsto, ma allo
stesso tempo in decisa rimonta dal punto di vista finanziario, grazie all'avvio di importanti progetti e all'ampliarsi della
platea degli enti sovventori. Ma andiamo con ordine, analizzando innanzi tutto lo stato dell'arte della riorganizzazione in
atto.
L’INGV, come del resto tutti gli altri enti del comparto Ricerca, sta affrontando l’importante ristrutturazione prevista dal
D.L. 31 dicembre 2009, n. 213 “Riordino degli enti di ricerca in attuazione dell'articolo 1 della legge 27 settembre 2007,
n. 165”. Nel corso del 2010 l’INGV ha elaborato e approvato un nuovo Statuto, che prefigura una nuova struttura
organizzativa a carattere dipartimentale e un nuovo assetto dei rapporti tra le sue diverse componenti; un assetto
finalizzato a rispondere in maniera più efficace alle sfide globali che l’INGV si trova di fronte in questo secondo decennio
del XXI secolo. Nel corso del 2011 sono stati nominati il nuovo Presidente dell'ente e i nuovi organi di governo (Consiglio
di Amministrazione, Consiglio Scientifico, Organismo Indipendente di Valutazione). È stata inoltre ultimata la stesura dei
nuovi regolamenti (Organizzazione e Funzionamento, Personale, Amministrazione e Contabilità). Purtroppo, a solo tre
mesi dal suo insediamento il nuovo Presidente ha rassegnato le proprie dimissioni, che sono state accettate dal MIUR
con efficacia 29 febbraio 2012. Al momento della stesura di questo Piano Triennale si è in attesa di capire se sarà
possibile per l'attuale Presidente recedere dalle dimissioni e riprendere pieno possesso della propria funzione, o se sarà
necessario avviare la procedura per nominarne uno nuovo.
Dal punto di vista delle risorse finanziarie invece l’INGV registra una ripresa del proprio finanziamento complessivo, resa
possibile dall'avvio di nuove iniziative volute dal MIUR (Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività, accordi
di programma), dalla partecipazione a vari bandi europei nell'ambito del Framework Programme 7 e dal coinvolgimento
dell'ente in nuove iniziative in campo climatico ed energetico. È stato inoltre rinegoziata in modo favorevole per l'INGV la
convenzione con il Dipartimento della Protezione Civile, che aveva subito un drastico taglio del finanziamento nel corso
del 2010.
Dal punto di vista delle risorse umane pesa fortemente il vincolo introdotto dalle recenti normative (turn-over 20%, blocco
delle assunzioni) che, insieme allo stato di saturazione della pianta organica, non consente all’INGV di stabilizzare
numerosi giovani ricercatori che hanno già maturato una solida esperienza - in molti casi ormai ultradecennale - e un
notevole profilo scientifico. Stante il fatto che l’INGV non può né intende ridurre il proprio impegno nell’osservazione
sistematica dei fenomeni geofisici e nella mitigazione dei numerosi rischi naturali che affliggono l’Italia, questa vera e
propria "emergenza del lavoro precario" verrà affrontata attraverso una profonda revisione dell’allocazione complessiva
delle risorse disponibili.
Dal punto di vista dell'impatto della ricerca svolta presso l’INGV va ricordato che il nostro istituto si affaccia al nuovo
decennio con un’accresciuta capacità di coordinare la scienza a scala europea, come dimostra la leadership delle grandi
infrastrutture EMSO e EPOS; con un impegno sempre crescente in progetti di respiro mondiale, come il programma
GEM, nato nell’ambito del Global Science Forum dell'OCSE con l’obiettivo di elaborare un Global Earthquake Model, e
come il sempre crescente coinvolgimento nelle ricerche in aree polari; con un nuovo impegno nel grande tema
dell'energia e dello sviluppo sostenibile; e infine con il desiderio di estendere la propria sfera di attività a nuovi settori
disciplinari della Terra fluida, come gli studi sul clima e quelli sulla dinamica oceanica. Quest’ultimo obiettivo verrà
raggiunto sfruttando il know-how acquisito nell’osservazione e nella modellazione dei fenomeni geofisici della Terra
solida e avvalendosi di quella forte multidisciplinarietà che rappresenta oggi una delle cifre principali dell’INGV, non solo
in raffronto ad altre realtà nazionali ma anche in relazione al contesto globale.
Per tutte queste ragioni il programma triennale di attività qui presentato si pone necessariamente come un elementoponte tra l’INGV del primo decennio del nostro secolo e l’INGV del futuro. Il programma riflette comunque la situazione di
incertezza corrente sul piano organizzativo, ma allo stesso tempo è ricchissimo di spunti e proposte concrete per il
progresso della ricerca in geofisica, per una efficace mitigazione dei rischi naturali e per una sempre maggiore presenza
e incisività dei ricercatori italiani nell’agone scientifico internazionale.
XIII
Presentazione e Inquadramento
del Piano Triennale
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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I. L’attuale assetto dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
1. Generalità
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è stato istituito con d.l. n. 381 con del 29 settembre 1999 ed è
diventato operativo circa un anno dopo con la nomina degli organi direttivi e l’approvazione dei regolamenti. I primi
cinque anni di vita del nuovo ente sono stati consapevolmente dedicati all’assimilazione delle eterogeneità derivanti dalla
diversa vocazione scientifica, natura amministrativa e collocazione geografica delle istituzioni confluite. Il processo è
stato tortuoso ma ha dato risultati pienamente soddisfacenti. Pur essendo nato ereditando una ricca storia di contesti
preesistenti anche molto diversi tra loro, l’INGV appare oggi come una istituzione compiutamente nazionale e ben
omogenea attraverso tutte le sue sedi sparse sul territorio italiano, grazie anche ad una favorevole dinamica delle
carriere e alla presenza di numerosi giovani ricercatori. L’INGV è così diventato “…un ente coeso e maturo con una
spiccata capacità operativa…”, come ha osservato la Corte dei Conti in una lusinghiera relazione al Parlamento sugli
ultimi anni di attività dell’INGV (“Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), per gli esercizi dal 1999 al 2007”, Delibera Corte dei Conti n. 31/2009).
La storia dell’INGV è abbastanza singolare nella sua ricchezza e complessità. Intorno alla metà degli anni ‘30 del secolo
scorso Guglielmo Marconi, allora presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), propose la creazione di un
istituto che promuovesse ed eseguisse, coordinandoli, studi e ricerche sui fenomeni fisici della Terra e sulle loro
applicazioni pratiche. La comunità scientifica dell’epoca e lo stesso governo ritenevano infatti che l’approfondimento di
una giovane disciplina come la geofisica avrebbe potuto avere importanti ricadute in numerosi settori determinanti per lo
sviluppo nazionale. La disposizione presidenziale firmata dallo stesso Marconi il 13 novembre 1936 dava vita all’Istituto
Nazionale di Geofisica (ING) dotandolo di quattro geofisici e quattro tecnici e di un ambizioso programma scientifico. Tra
le attività scientifiche previste primeggiava la sismologia, ma si intendeva approfondire anche altri settori della fisica
terrestre come la fisica ionosferica, l’elettricità atmosferica e terrestre, le radiazioni naturali e l’ottica atmosferica, il
geomagnetismo.
Incaricato con disposizione di legge di assolvere il servizio geofisico nazionale, l’Istituto allestì la prima rete geofisica
italiana. Per oltre mezzo secolo, dalla sua fondazione al 1999, l’Istituto Nazionale di Geofisica si è impegnato con ogni
mezzo, talvolta con difficoltà, per ottemperare agli incarichi istituzionali stabiliti per statuto a seguito dell’acquisizione
dell’autonomia giuridica (D.L. 1 marzo 1945 n. 82), dotandosi delle risorse umane e tecnologiche necessarie a farne un
riferimento nella comunità scientifica e in quella civile per lo studio delle calamità naturali e la prevenzione dei loro effetti.
Non vanno dimenticati, tra gli altri, gli originali contributi dati alla sismologia teorica, che ricevettero riconoscimenti
internazionali, e l’impegno nella sorveglianza magnetica e ionosferica nazionale svolti nei primi decenni di attività. Un
percorso virtuoso, anche se realizzato con risorse umane e finanziarie sempre esigue, culminato con la costituzione
della Rete Sismica Nazionale Centralizzata, nata dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980 per garantire un servizio di
sorveglianza sismica continuativo per 24 ore, tutti i giorni dell’anno, su tutto il territorio italiano.
Il citato d.l. 29.9.1999 n. 381 ha aperto una nuova pagina nella storia della Geofisica e delle Scienze della Terra in Italia.
Con questo decreto è stato costituito l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nel quale sono confluiti l’exING, l’Osservatorio Vesuviano (OV) e alcuni istituti affini per vocazione scientifica, già parte del Consiglio Nazionale delle
Ricerche, quali l’Istituto Internazionale di Vulcanologia di Catania (IIV), l’Istituto di Geochimica dei Fluidi di Palermo (IGF)
e l’Istituto di Ricerca sul Rischio Sismico di Milano (IRRS).
L’Osservatorio Vesuviano, il più antico osservatorio vulcanologico del mondo – la sua fondazione risale addirittura al
1841 ad opera del re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone - aveva operato nella sorveglianza dei vulcani campani,
non senza intuibili difficoltà. Non va dimenticato a questo proposito lo sforzo fatto dall’Osservatorio Vesuviano in
occasione del bradisisma flegreo del 1983-84, che vide questa istituzione in prima linea nel fornire la propria
competenza alle istituzioni pubbliche impegnate nella tutela della popolazione e del territorio. L’Istituto Internazionale di
Vulcanologia del CNR aveva dato un importante contributo al monitoraggio dell’Etna, favorendo lo scambio con
ricercatori stranieri ed attivando un primo nucleo di sorveglianza geofisica e vulcanologica. L’Istituto di Geochimica dei
Fluidi di Palermo va ricordato tra l’altro per aver iniziato la raccolta dati in tempo reale sui vulcani italiani, e
particolarmente su quelli delle Isole Eolie, creando il primo nucleo della moderna sorveglianza geochimica. Infine l’IRRS
di Milano, attivo nel settore del rischio sismico, aveva dato positivi esempi di collaborazione tra mondo della ricerca e
istituzioni pubbliche per la fruizione e per l’applicazione a scopo normativo delle proprie competenze.
Il nuovo INGV ha così notevolmente accresciuto le competenze scientifiche che caratterizzavano gli enti confluiti,
competenze che oggi spaziano dalla sismologia alla vulcanologia, dalla geochimica al geomagnetismo e aeronomia,
dalle scienze ambientali alla climatologia e all’oceanografia. L’ampiezza degli interessi e la presenza di 328 ricercatori e
158 tecnologi, di ruolo e assunti con contratto a termine, fanno oggi dell’INGV il maggiore raggruppamento di ricerca
geofisica a livello europeo. Le potenzialità di ricerca sono notevolmente accresciute dalla presenza di 112 giovani
dottorandi, assegnisti e borsisti, nonché dalla collaborazione di 56 docenti e ricercatori universitari configurati come
incaricati di ricerca dalle sezioni dell’INGV (si veda il Capitolo VII “Risorse umane” di questa sezione di Presentazione e
Inquadramento).
XVII
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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2. Processo costitutivo dell’INGV e principali eventi organizzativi
L’INGV è stato costituito attraverso diverse fasi, con tempi diversi di attuazione legati anche a contingenze di carattere
politico e amministrativo. La prima fase di creazione e consolidamento della nuova struttura si è conclusa nella prima
metà del 2002. Gli atti normativi che hanno accompagnato questo processo sono elencati nello schema seguente:
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Il decreto legislativo 29 settembre 1999 n. 381 ha fatto nascere l’INGV, con una struttura articolata su sei sezioni
(Roma 1, Roma 2, Napoli-Osservatorio Vesuviano, Palermo, Catania, Milano), un Centro Nazionale (Centro
Nazionale Terremoti) e l'Amministrazione Centrale.
Con DPCM 17 marzo 2000 il Prof. Enzo Boschi è stato nominato Presidente dell’INGV.
Il 20 dicembre 2000 il comitato per la redazione dei regolamenti di organizzazione e funzionamento, di
amministrazione, contabilità e finanza dell’INGV, nominato con decreto del ministro dell’Università e Ricerca
Scientifica e Tecnologica il 24 luglio dello stesso anno, ha approvato definitivamente i regolamenti citati.
Il 10 gennaio 2001, alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, il comitato si
è insediato in qualità di Consiglio Direttivo dell’ente e l’INGV è stato ufficialmente costituito.
Il 18 gennaio 2001 il Dott. Cesidio Lippa è stato nominato Direttore Generale (Decr. Pres. n. 3/01) e sono state
costituite le strutture nelle quali si articola l’ente (Delibera C. D. n. 1/01).
Il 16 febbraio 2001 sono stati nominati i Direttori delle strutture in cui si articola l’INGV (Delibera C. D. n. 3/01).
Il 23 maggio 2001 è stato nominato il Comitato di Consulenza Scientifica (Delibera C. D. n. 19/01).
Il 23 maggio 2001 è stato nominato il Collegio di Valutazione e Controllo Strategico (Delibera C. D. n. 33/01).
Il 7 novembre 2001 è stato approvato il Regolamento del personale, poi riformulato il 22/05/2002 sulla base delle
osservazioni del MIUR (Delibera C.D. n. 4.1.2.02).
Il 6 marzo 2002 sono stati costituiti i Collegi di Struttura nell’ambito dei Gruppi Nazionali (GNV e GNDT) in
precedenza afferenti al CNR (Delibera C.D. n. 4.2.1.02).
Il 28 marzo 2002 è stata riorganizzata la sezione di Catania e nominato il nuovo direttore (Decr. Pres. n. 40/02).
Nel quadriennio successivo la nuova struttura si è consolidata e i suoi principali meccanismi di funzionamento hanno
cominciato ad andare a regime. In questa fase sono state necessarie modifiche anche importanti nella struttura
dell’INGV. Ad esempio nel 2005, per favorire una migliore organizzazione delle attività di ricerca, sono state costituite le
due nuove sezioni di Bologna e Pisa (Delibera C.D. n. 4.1.2.05 del 12 luglio 2005), precedentemente sedi distaccate.
Nel corso del 2004 sono scaduti i mandati del Presidente, del Direttore Generale e del Consiglio Direttivo:
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il Presidente è stato confermato con DPCM 7/5/2004;
il Direttore Generale è stato confermato con Decr. Pres. n. 353 del12 luglio 2005;
il Consiglio Direttivo è stato rinnovato il 26 maggio 2005 con Decr. MIUR Prot. 1135/Ric.
Nel maggio 2007 è stato aggiornato l’organigramma del Collegio di Istituto, essendo ormai decaduti gli incarichi di
direzione delle sezioni dell’INGV esistenti alla data di avvio del nuovo ente (Delibera n. 4.1.2.07 del 09/05/2007).
Il 18 novembre 2007, dopo lunga malattia è deceduto il Dott. Cesidio Lippa. Il 29 novembre 2007 (Decr. Pres. 514) è
stato nominato Direttore Generale il Dott. Tullio Pepe, già Direttore Amministrativo dell’INGV. Essendo rimasto vacante
l’incarico di Direttore Amministrativo, nel provvisorio si è convenuto che l’Amministrazione Centrale rispondesse
direttamente al Direttore Generale.
Il 2 aprile 2008 (con successive modificazione del 22 maggio 2008) è stata emanato l’Ordine di Servizio 1.2008, che ha
riorganizzato in modo abbastanza significativo le strutture dell’Amministrazione Centrale.
Il 16 gennaio 2009 (DPCM n. 304 del 26 gennaio 2009) il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Mariastella Gelmini ha prorogato le funzioni di Presidente al Prof. Enzo Boschi fino a 60 giorni dopo l’entrata in vigore del
decreto legislativo di riordino dell’ente.
Il 28 gennaio 2010 è stato nominato un nuovo Consiglio Direttivo (Decreto n. 7 del 28/01/2010).
Con l’Ordine di Servizio n. 3-2010 in data 7 maggio 2010 è stata riorganizzata l’Amministrazione Centrale per la parte
degli Uffici di Presidenza (URSI, ufficio stampa e segreteria).
A seguito della pubblicazione della legge-delega 4 marzo 2009, n.15, e del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150,
l’INGV ha costituito il proprio Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) in forma monocratica. L’Ing. Mauro Massulli,
dirigente di II fascia del MIUR, è stato nominato unico componente del nuovo organismo con Delibera del Consiglio
Direttivo n. 4.3.5.10 del 20 luglio 2010.
Il 5 agosto 2010 è stato consegnato al MIUR il Documento di Vision decennale richiesto a tutti gli enti del comparto. Il
documento è riportato integralmente come Appendice I a questo Piano Triennale.
Come previsto dal Decreto Legislativo 31 dicembre 2009, n. 213 “Riordino degli enti di ricerca in attuazione dell’articolo 1
della legge 27 settembre 2007, n. 165”, nel corso del 2010 è stato insediato un organismo composito formato dai
XVIII
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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componenti ordinari del Consiglio di Amministrazione e da alcuni esperti di nomina ministeriale, con l’incarico di
elaborare il nuovo Statuto.
Il nuovo Statuto dell’INGV è stato approvato dal MIUR e quindi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 90 del 19 aprile
2011.
Con Decreto MIUR prot. N. 483 del 10 agosto 2011 è stato nominato Presidente dell’INGV il Prof. Domenico Giardini,
docente presso l'ETH (Eidgenössische Technische Hochschule) di Zurigo (Svizzera).
Sempre in data 10 agosto 2011 con Decreto MIUR prot. n. 493 è stato nominato il Consiglio di Amministrazione.
Con Delibera del Presidente n. 5/11 del 24 novembre 2011 è stato nominato il Consiglio Scientifico.
In data 25 novembre 2011 con nota MIUR prot. n. 2265 è stato deliberato che il Collegio dei Revisori dei Conti
attualmente in carica dovrà proseguire nelle proprie attività fino alla costituzione formale del nuovo collegio.
In data 22 dicembre 2011 il Prof. Giardini ha rassegnato le proprie dimissioni, che sono state accettate con efficacia 1
marzo 2012 con lettera del Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca datata 31 gennaio 2012.
Al momento della stesura di questo Piano Triennale (febbraio 2012) si può ritenere che dal 1 marzo 2012 subentrerà
come facente funzione del Presidente il Prof. Stefano Gresta, docente presso l'Università di Catania, in qualità di
componente più anziano del Consiglio di Amministrazione in carica.
Tutti i documenti citati sono reperibili nelle pagine istituzionali del sito web dell’INGV (http://istituto.ingv.it/l-ingv/organi-estrutture/).
Rete scientifica e Temi Trasversali Coordinati
Tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005, per rispondere alla necessità di rafforzare i legami tra strutture diverse dell’INGV,
è stata avviata una fase di riorganizzazione della rete scientifica. Tale fase è stata attuata attraverso i seguenti passaggi
(si veda anche la sezione “Temi Trasversali Coordinati” più avanti in questo Capitolo):
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Il 30 settembre 2004 è stata avviata una prima fase di riorganizzazione, con istituzione di 7 Temi Trasversali
Coordinati (TTC) e avvio di una verifica di fattibilità per ulteriori 15 (Decr. Pres. n. 326).
Il 31 gennaio 2005 sono stati avviati 8 TTC tra quelli già sottoposti a verifica (Decr. Pres. n. 34).
Il 27 ottobre 2005 è stato fissato in 19 il numero dei TTC operativi durante il 2006. Per alcuni sono stati modificati i
temi di attività e la struttura di coordinamento (Decr. Pres. n. 627).
Il 30 ottobre 2006 la rete scientifica INGV è stata aggiornata, con modifiche nella struttura e nel numero degli
Obiettivi Specifici e dei TTC, fissati rispettivamente a 40 e 18 (Decr. Pres. n. 354).
Il 5 novembre 2007 la rete scientifica INGV è stata ancora aggiornata, con piccole modifiche nella struttura e nel
numero degli Obiettivi Specifici e dei TTC, fissati rispettivamente in 40 e 19 (Decr. Pres. n. 486).
Il 23 dicembre 2008 la rete scientifica è stata aggiornata per il 2009, con l’aggiunta di un nuovo Obiettivo Specifico
e piccole modifiche nel coordinamento di alcuni TTC (Decr. Pres. n. 664).
Il 21 dicembre 2009 la rete scientifica è stata aggiornata per il 2010, con l’aggiunta di due nuovi Obiettivi Specifici e
modifiche nel coordinamento di alcuni TTC (Decr. Pres. n. 637).
Il 31 dicembre 2010 la rete scientifica è stata aggiornata per il 2011, senza alcuna variazione rispetto a quanto
stabilito per il 2010 (Decr. Pres. n. 757).
Il 20 gennaio 2012 la rete scientifica è stata aggiornata per il 2012 (Decr. Pres. N. 66), con la sola modifica della
trasformazione in OS del TTC 5.10 Sistema web e con l’inserimento di due nuovi referenti, componenti del webteam
(organismo costituito con Decr. Pres. n. 166 del 9 maggio 2011)
Istituzione dell’Ufficio Relazioni Scientifiche Istituzionali (URSI)
Per favorire uno scambio più immediato e proficuo tra la direzione dell’ente e le sue strutture, il 17 ottobre 2005 con
Decr. Pres. n. 557 è stato istituito l’Ufficio di diretta collaborazione del Presidente “Relazioni Scientifiche Interne”, che
svolge diverse funzioni, tra cui:
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raccordo tra la Presidenza e le Sezioni ai fini della elaborazione e presentazione dei documenti di programmazione
e di rendicontazione delle attività scientifiche istituzionali dell’ente;
riferimento organizzativo stabile per le attività dei TTC;
raccordo operativo tra la Presidenza e gli organi di valutazione.
Il decreto 223 del 28 giugno 2007 ha rinominato l’ufficio, ribattezzandolo Ufficio Relazioni Scientifiche Istituzionali, e ne
ha modificato la struttura. L’URSI era costituito da:
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Dott. Edoardo Del Pezzo, Geofisico ordinario della Sezione di Napoli - Osservatorio Vesuviano,
XIX
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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Dott. Fabio Florindo, Dirigente di Ricerca della Sezione di Roma 2,
Dott. Massimo Pompilio, Primo Ricercatore della Sezione di Pisa,
Dott. Gianluca Valensise, Dirigente di ricerca della Sezione di Roma 1, con funzioni di portavoce.
Il decreto n. 381 del 30 settembre 2009 ha ulteriormente modificato la composizione dell’Ufficio, con la sostituzione del
Dott. Edoardo Del Pezzo, passato ad altro incarico, da parte del Dott. Alessandro Bonaccorso, Dirigente di Ricerca della
Sezione di Catania. Il Dott. Valensise continua a svolgere la funzione di Responsabile dell’Ufficio e di Portavoce di
Presidenza. La Sig.ra Antonella Cianchi assicura all’Ufficio il necessario supporto operativo. La Dott.ssa Viviana Vacchi
svolge attività di collaboratore amministrativo.
Nel maggio 2010 l’URSI si è dotato di un “Servizio Relazioni Internazionali” con unica sede a Roma, nato per assicurare
un punto di riferimento e di contatto tra i ricercatori dell’INGV e tutti gli stakeholders internazionali. Il responsabile del
Servizio è la Dott.ssa Rosalba Di Maro, Primo Tecnologo della Sezione di Roma 1.
Le mansioni e i ruoli del personale assegnato all’URSI sono stati ulteriormente precisati dall’Ordine di Servizio 3.2010
dell’Amministrazione Centrale.
Istituzione del Centro Servizi Scientifici, Tecnici e Culturali
Il 25 settembre 2006 è stato istituito a titolo sperimentale il Centro Servizi Scientifici, Tecnici e Culturali, una struttura
dell’Amministrazione Centrale che ha come scopo l’ottimizzazione di tali servizi e la valorizzazione delle competenze
esistenti presso tutte le Sezioni dell’ente (Decr. Pres. n. 286). Negli anni successivi le competenze del Centro sono state
progressivamente ampliate. Con Delibera n. 4.1.3.09/A del 17 giugno 2009, a decorrere dalla data del 1 luglio 2009 alla
direzione del Centro è stato chiamato il Dott. Fabio Florindo, Dirigente di Ricerca della Sezione di Roma 2.
3. Gli organi dell’INGV
Alla data del 1 gennaio 2012 l’organigramma dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia si componeva come da
schema seguente:
Organi di Indirizzo
Presidente
Prof. Domenico Giardini
Consiglio di Amministrazione
Prof. Stefano Gresta, Ordinario di Geofisica della Terra solida dell’Università di Catania, designato dal MIUR;
Prof. Bernardino Chiaia, Vice Rettore del Politecnico di Torino, designato dal MIUR;
Dott. Antonio Meloni, Dirigente di ricerca, componente elettivo;
Dott. Nicola Alessandro Pino, Primo ricercatore, componente elettivo.
Organi Consultivi
Consiglio Scientifico
Prof. Claudio Faccenna, Professore ordinario, Dipartimento di Scienze geologiche, Università Roma Tre;
Prof. Francesco Mulargia, Professore ordinario, Dipartimento Geofisica della Terra Solida, Università di Bologna;
Prof. Mauro Rosi, Professore ordinario, Dipartimento Scienze della Terra, Università di Pisa;
Dott. Giovanni Romeo, Dirigente tecnologo, INGV;
Dott. Fabio Speranza, Primo ricercatore, INGV.
Organi della Gestione
Direttore Generale
Dott. Tullio Pepe.
Collegio di Istituto
Prof. Domenico Giardini, presidente;
Dott. Tullio Pepe, direttore generale;
Dott. Massimiliano Stucchi, dirigente di ricerca, commissario straordinario della Sezione di Milano-Pavia;
Dott. Sergio Gurrieri, dirigente di ricerca, direttore della Sezione di Palermo;
Dott. Marcello Martini, dirigente tecnologo, direttore della Sezione di Napoli - Osservatorio Vesuviano;
Dott. Bruno Zolesi, dirigente di ricerca, direttore dalla Sezione Roma 2;
Dott. Andrea Morelli, dirigente di ricerca, direttore della Sezione di Bologna;
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Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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Dott. Augusto Neri, dirigente di ricerca, direttore della Sezione di Pisa;
Dott. Domenico Patanè, dirigente di ricerca, direttore della Sezione di Catania;
Dott. Antonio Piersanti, dirigente di ricerca, direttore della Sezione Roma 1;
Dott. Giulio Selvaggi, dirigente di ricerca, direttore del Centro Nazionale Terremoti - Roma.
Organi di Controllo
Collegio dei Revisori di Conti
Dott. Dante Piazza, dirigente del ministero Economia e Finanze, designato da questo ministero (presidente);
Dott. Luciano Criscuoli, ora direttore generale dell’ASI, designato dall’INGV, membro effettivo;
Dott.ssa Ida Mercuri, dirigente del MIUR, designata dal MIUR, membro effettivo;
Dott. Sergio Pasquantonio, consulente aziendale, designato dall’INGV, membro effettivo;
Dott. Antonio Valeo, dirigente del MIUR, designato del MIUR, membro effettivo;
Dott.ssa Giulietta Iorio, funzionario del MIUR, membro supplente del Dott. Criscuoli e del Dott. Pasquantonio;
Rag. Alberto Paesano, direttore amministrativo contabile del ministero dell’Economia e delle Finanze, designato dallo
stesso ministero, membro supplente del Dott. Piazza;
Sig.ra Maria Testa, funzionario del Dip. per l’Università e la ricerca scientifica e tecnologica (A.F.A.M.), membro
supplente del Dott. A. Valeo e della Dott.ssa I. Mercuri.
Organismo Indipendente di Valutazione (OIV)
Ing. Mauro Massulli, dirigente di II fascia del MIUR.
Si ricorda che in data 1 agosto 2010, in concomitanza con l’avvio delle attività dell’Organismo Indipendente di
Valutazione, è decaduto il precedente Collegio Unico di Valutazione Scientifica e Controllo Strategico.
4. La realtà operativa dell’INGV
L’INGV ha una struttura abbastanza articolata che riflette la molteplicità dei suoi compiti e la forte connotazione
territoriale di alcune delle sue attività. Le strutture organizzative principali, le Sezioni, coincidono nella maggior parte dei
casi con le sedi geografiche, che sono distribuite in modo abbastanza omogeneo sul territorio nazionale. Al contrario, i
Temi Trasversali Coordinati (TTC) si pongono come strutture organizzative di raccordo tra Sezioni – e quindi sedi
geografiche – diverse e in molti casi distanti. Si ricorda che il nuovo Statuto dell’INGV propone modifiche sostanziali
all’attuale schema organizzativo.
Strutture e sedi geografiche
Ormai da qualche anno l’INGV è stabilmente articolato nelle seguenti Strutture:
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Amministrazione Centrale
Sezione di Roma 1
Sezione di Roma 2
Centro Nazionale Terremoti
Sezione di Bologna
Sezione di Catania
Sezione di Milano-Pavia
Sezione di Napoli - Osservatorio Vesuviano
Sezione di Palermo
Sezione di Pisa
Oltre che presso le sedi delle Strutture, le attività si svolgono anche presso le sedi distaccate di:
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Ancona
Arezzo
Ercolano (NA)
Genova (GE)
Gibilmanna (PA)
Grottaminarda (AV)
L’Aquila
Lecce (sede legale di società partecipata)
Lipari (ME)
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Messina
Nicolosi (CT)
Portovenere (SP)
Rocca di Papa (RM, sede di un museo)
Roma - Via XXIV Maggio
Roma - Viale Pinturicchio
Stromboli (ME, sede di un centro divulgativo)
Vulcano (ME, sede di un centro divulgativo)
XXI
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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A queste sedi vanno aggiunti piccoli presìdi presenti in numerose altre località e finalizzati ad ospitare o gestire
strumentazione geofisica. Infine, alcune unità di personale prestano servizio in regime di comando o sono ospitati presso
la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Marche, l’INOGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica
Sperimentale) di Trieste e l’Università di Napoli Federico II.
Di seguito si riassume la composizione interna delle strutture e la consistenza del personale per ognuna di esse. Si noti
che per “Personale dipendente” si intende il personale di ruolo o assunto con contratto a termine, mentre con la voce
“Altro personale” si fa riferimento a personale non strutturato, quali assegnisti, borsisti e co.co.co. (contratto di
collaborazione coordinata e continuativa), o dipendente da altre amministrazioni, come gli incaricati di ricerca. Ulteriori
dettagli sulla consistenza e natura del personale possono essere reperiti nel successivo Capitolo 7.
AMMINISTRAZIONE CENTRALE (AC)
Direttore ad interim: Il Direttore Generale, Dott. Tullio Pepe
Uffici:
Ufficio I - Affari generali e ordinamento
Ufficio II – Risorse umane
Ufficio III - Trattamento giuridico ed economico del personale
Ufficio IV - Risorse finanziarie e contabilità
Ufficio V - Approvvigionamenti e patrimonio
Servizio VI - Servizi tecnici
Servizio VII – Servizi informatici
Servizio VIII – Uffici di presidenza
Servizio IX – Uffici della direzione generale
Personale dipendente (al 1/1/2012): 84 unità (più 2 dipendenti comandati presso altre amministrazioni e 2 dipendenti
in congedo temporaneo)
Altro personale (al 1/1/2012): 4 unità
XXII
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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CENTRO SERVIZI SCIENTIFICI, TECNICI E CULTURALI
Responsabile: Dott. Fabio Florindo, dirigente di ricerca della Sezione Roma 2
Laboratori e Servizi:
Laboratorio di Didattica e Divulgazione Scientifica (Resp. Dott.ssa Giuliana D’Addezio)
Laboratorio Grafica e Immagini (Resp. sig.ra Daniela Riposati)
Servizio Biblioteca e Documentazione Scientifica (Resp. Dott.ssa Anna Grazia Chiodetti)
Servizio Redazione Centro Editoria Nazionale (Resp. Sig.ra Francesca Di Stefano)
Servizio Redazione Annals of Geophysics (Resp. Dott. Fabio Florindo)
Ufficio di Segreteria e Organizzazione Congressuale (Resp. Dott.ssa Silvia Nardi)
Personale dipendente (al 1/1/2012): 24 unità (di cui 22 già incluse tra il personale dipendente dell’Amministrazione
Centrale e 2 appartenenti alle sezioni scientifiche)
SEZIONE DI NAPOLI - “OSSERVATORIO VESUVIANO” (NA-OV)
Direttore: Dott. Marcello Martini, dirigente tecnologo
Unità funzionali:
UF Centro di monitoraggio (Resp. Dott.ssa Flora Giudicepietro)
UF Geochimica dei fluidi (Resp. Dott. Giovanni Chiodini)
UF Geodesia - (Resp. Dott. Marcello Martini)
UF Sismologia e sismotettonica (Resp. Dott.ssa Francesca Bianco)
UF Vulcanologia e petrologia (Resp. Prof. Giovanni Orsi)
Servizio Amministrativo (Resp. Dott. Giuseppe Patrizi, con funzioni di Direttore Amministrativo)
Servizi Tecnici e Scientifici Comuni (Resp. Dott. Marcello Martini)
Unità di progetto:
UP Centro di Ingegneria Sismica e Sismologia Applicata (CISSA) (Resp. Dott. Giovanni Iannaccone)
UP Dinamica dei Sistemi Vulcanici (DSV) (Resp. Dott. Giuseppe De Natale)
UP Modellistica dei Processi Vulcanici ed Ambientali (MPVA) (Resp. Dott. Giovanni Macedonio)
Personale dipendente (al 1/1/2012): 109 unità
Altro personale (al 1/1/2012): 19 unità
SEZIONE DI MILANO - PAVIA “SISMOLOGIA APPLICATA ALL’INGEGNERIA” (MI)*
Direttore: Dott. Massimiliano Stucchi, dirigente di ricerca (commissario pro-tempore)
Unità di Progetto:
UP STOGIT (Resp. Dott. Paolo Augliera)
UP GEM (Resp. Dott. Paola Albini)
UP RELUIS (Resp. Dott. Francesca Pacor)
Personale dipendente (al 1/1/2012): 25 unità
Altro personale (al 1/1/2012): 1 unità
SEZIONE DI PALERMO (PA)
Direttore: Dott. Sergio Gurrieri, Dirigente di Ricerca
Unità funzionali:
UF Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche (Resp. Dott. Giorgio Capasso)
UF Laboratori Geochimici e Tecnologici (Resp. Dott. Salvatore Inguaggiato)
Unità di Progetto:
UP Potenziamento delle reti di monitoraggio geochimico nelle aree vulcaniche e sismiche della Sicilia (Resp. Dott.
Rocco Favara)
Servizi Amministrativi (Resp. Dott.ssa Maria Corvo)
Personale dipendente (al 1/1/2012): 56 unità
Altro personale (al 1/1/2012): 17 unità
SEZIONE DI CATANIA (CT)
Direttore: Dott. Domenico Patanè, dirigente di ricerca
Unità funzionali:
UF Deformazioni, geodesia e geofisica (Resp. Dott. Giuseppe Puglisi)
UF Gravimetria e Magnetismo (Resp. Dott. Ciro Del Negro)
UF Sala operativa (Resp. Ing. Danilo Reitano)
UF Sismologia (Resp. Dott. Raffaele Azzaro)
UF Vulcanologia e geochimica (Resp. Dott. Mauro Coltelli)
Unità di Progetto:
UP Nubi vulcaniche (Resp. Dott. Mauro Coltelli)
Personale dipendente (al 1/1/2012): 100 unità
Altro personale (al 1/1/2012): 19 unità
XXIII
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
SEZIONE DI ROMA 1 - “SISMOLOGIA E TETTONOFISICA” (RM1)
Direttore: Dott. Antonio Piersanti, dirigente di ricerca
Unità funzionali:
UF Geodinamica (Resp. ad interim Dott. Antonio Piersanti)
UF Tettonica attiva (Resp. Dott.ssa Daniela Pantosti)
UF Geochimica dei fluidi, stoccaggio geologico e geotermia (Resp. Dott.ssa Fedora Quattrocchi)
UF Sismologia (Resp. Dott.ssa Claudia Piromallo)
UF Effetti dei terremoti e pericolosità sismica (Resp. Dott. Antonio Rovelli)
UF Laboratori (Resp. Dott. Piergiorgio Scarlato)
Personale dipendente (al 1/1/2012): 119 unità (più 1 dipendente in comando presso altra amministrazione e 3 in
congedo temporaneo)
Altro personale (al 1/1/2012): 29 unità
SEZIONE DI ROMA 2 - “GEOMAGNETISMO, AERONOMIA E GEOFISICA AMBIENTALE” (RM2)
Direttore: Dott. Bruno Zolesi, dirigente di ricerca
Unità funzionali:
UF Geomagnetismo (Resp. Dott.ssa Paola De Michelis)
UF Fisica dell’Alta Atmosfera (Resp. Dott. Bruno Zolesi)
UF Laboratorio di Paleomagnetismo (Resp. Dott. Leonardo Sagnotti)
UF Laboratorio di Geofisica Ambientale (Resp. Dott. Cesidio Bianchi)
UF Ricerche Interdisciplinari Geomarine – RIDGE (Resp. Dott. Paolo Favali)
UF Osservatorio Geofisico di L’Aquila (Resp. Dott. Paolo Palangio)
Unità di progetto:
UP Misure e Metodi per la Geofisica dell’Ambiente (Resp. Dott. Massimo Chiappini)
UP Geofisica e Tecnologie Marine (Resp. Dott. Cosmo Carmisciano)
Personale dipendente (al 1/1/2012): 94 unità
Altro personale (al 1/1/2012): 30 unità
CENTRO NAZIONALE TERREMOTI (CNT)
Direttore: Dott. Giulio Selvaggi, dirigente di ricerca
Unità funzionali:
UF Laboratorio di Sismologia (Resp. Dott. Alberto Delladio)
UF Analisi Dati per la Sismologia (Resp. Dott. Salvatore Mazza)
UF Analisi Dati per la Geodesia (Resp. Dott. Roberto Devoti)
UF Sismologia, Sismotettonica e Geodinamica (Resp. Dott.ssa Lucia Margheriti)
UF SISMOS (Resp. Dott. Graziano Ferrari, sezione di Bologna)
UF Osservatorio di Grottaminarda (Resp. Dott. Gianpaolo Cecere)
UF Osservatorio di Gibilmanna (Resp. Dott. Giuseppe D’Anna)
UF Laboratorio di Telerilevamento (Resp. Dott.ssa Maria Fabrizia Buongiorno)
UF Servizi Informatici e Reti (Resp. Dott. Lucio Badiali)
Unità di Progetto:
UP Informazione in Ambiente geopaziale (Resp. Dott. Fawzi Doumaz)
Personale dipendente (al 1/1/2012): 150 unità (più 3 dipendenti ospitati presso altra amministrazione)
Altro personale (al 1/1/2012): 16 unità
SEZIONE DI BOLOGNA (BO)
Direttore: Dott. Andrea Morelli, dirigente di ricerca
Unità funzionali:
UF Pericolosità dei fenomeni sismici e vulcanici (Resp. Dott. Romano Camassi)
UF Sismologia e Geodinamica (Resp. Dott.ssa Silvia Pondrelli)
UF Terremoti e Vulcani: Storia e Archeologica (Resp. ad interim il direttore)
Unità di progetto:
UP Oceanografia Operativa (Resp. Prof.ssa Nadia Pinardi)
Personale dipendente (al 1/1/2012): 50 unità (più 7 dipendenti comandati presso Centro Euro-Mediterraneo per i
Cambiamenti Climatici)
Altro personale (al 1/1/2012): 11 unità
SEZIONE DI PISA (PI)
Direttore: Dott. Augusto Neri, Dirigente di ricerca
Unità funzionali:
UF Vulcanologia e Magmatologia (Resp. Dott. Massimo Pompilio)
UF Modellistica Fisico-Matematica dei Processi Vulcanici (Resp. Dott. Paolo Papale)
XXIV
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
UF Geomorfologia e Tettonica (Resp. Dott. Francesco Mazzarini)
Personale dipendente (al 1/1/2012): 27 unità (più 1 dipendente comandato presso altra amministrazione)
Altro personale (al 1/1/2012): 15 unità
Temi Trasversali Coordinati
Da diversi anni l’INGV ha strutturato molte delle proprie attività secondo lo schema dei cosiddetti Temi Trasversali
Coordinati (TTC). I passaggi salienti che hanno portato alla ideazione e sviluppo dei TTC sono riassunti nella sezione di
Presentazione e Inquadramento dei Piani Triennali 2005-2007 e 2006-2008.
La lista dei TTC che saranno operativi nel triennio 2012-2014 ha subito una sola modifica rispetto alla lista del
precedente Piano Triennale (trasformazione in OS del TTC 5.10 sistema web) e che viene riportata di seguito:
OS/TTC
1.1
1.2
1.3
1.4
Tema dell’OS/TTC
Monitoraggio sismico del territorio nazionale
Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche
attive
Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche
attive
Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche
attive
Sezione/i di
riferimento
CNT
Coordinatore/i
(sezione di appartenza)
Marco Cattaneo (CNT)
PA
Rocco Favara (PA)
CT
Giuseppe Puglisi (CT)
NA-OV
1.5
Sorveglianza dell’attività eruttiva dei vulcani
1.10
Telerilevamento
1.11
Osservazioni e monitoraggio macrosismico del
territorio nazionale
2.1
Laboratorio per le reti informatiche, GRID e
calcolo avanzato
2.3
Laboratori di chimica e fisica delle rocce
PI
Massimo Pompilio (PI)
2.4
Laboratori di geochimica dei fluidi
PA
Salvatore Inguaggiato (PA)
CT
Ciro Del Negro (CT)
MI, RM1
Roberto Basili (RM1)
Carlo Meletti (MI)
2.6
4.2
Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed
elettromagnetismo in aree attive
Modelli per la stima della pericolosità sismica a
scala nazionale
CT
Francesca Bianco (NA-OV)
CNT
CT, RM1
CNT, MI, RM1
4.3
Scenari di pericolosità vulcanica
NA-OV
5.1
Banche dati e metodi macrosismici
BO, MI
5.2
Banche dati di sismologia strumentale
5.3
Banche dati vulcanologiche
5.5
Sistema informativo territoriale
5.6
Attività di Sala Operativa
5.8
Biblioteche ed editoria
CNT, MI
CT, OV, PI
CNT, NA-OV, PI
CNT
AC, RM1
Sonia Calvari (CT)
Fabrizia Buongiorno (CNT)
Raffaele Azzaro (CT)
Andrea Tertulliani (RM1)
Lucio Badiali (CNT)
Fabrizio Meroni (MI)
Daniele Melini (RM1)
Giovanni Macedonio (NA-OV)
Romano Camassi (CT)
Andrea Rovida (MI)
Lucia Luzi (MI)
Francesco Mele (CNT)
Stefano Branca (CT)
Sandro De Vita (OV)
Paolo Papale (PI)
Fawzi Doumaz (CNT)
Maria Teresa Pareschi (PI)
Giuseppe Vilardo (NA)
Alberto Basili (CNT)
Anna Grazia Chiodetti (AC)
Luigi Cucci (RM1)
XXV
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
II. Stato di attuazione delle attività e obiettivi generali da conseguire nel triennio 2012-2014
1. Linee di attività
Ormai da diversi anni le attività dell'INGV si configurano secondo una griglia che include alcuni Obiettivi Generali, che a
loro volta sono suddivisi in Obiettivi Specifici. Questa sezione riassume i 5 Obiettivi Generali e i 43 Obiettivi Specifici
dell’INGV per il prossimo triennio. Per ogni Obiettivo Generale e Obiettivo Specifico viene fornita anche una descrizione
sintetica. Lo schema, contenuto nel Decr. Pres. n. 66 del 20 gennaio 2012 (“Aggiornamento della rete scientifica
dell’INGV per l’anno 2012”), ricalca quello già utilizzato a partire dal 2004 ed è lo stesso utilizzato per il 2011 con la sola
trasformazione di un TTC in OS (5.10). Si ricorda che alcuni Obiettivi Specifici sono identificati come Temi Trasversali
Coordinati, una forma organizzativa dell’ente che esiste dal 2004 e a cui è dedicato il Capitolo I, Par. 4 “La realtà
operativa dell’INGV” di questa sezione di Presentazione e Inquadramento.
Si noti che agli Obiettivi Specifici a suo tempo identificati come Temi Trasversali Coordinati sono assegnati uno o più
coordinatori con esplicite responsabilità operative, mentre agli Obiettivi Specifici non trasversalizzati sono preposti dei
semplici referenti. In quest’ultimo caso, per garantire completezza di rappresentazione ad attività molto diversificate,
sono di norma coinvolti almeno due o anche tre referenti, uno dei quali identificato come responsabile globale dei
contenuti (il nome di tale referente è evidenziato con una sottolineatura). A partire dal Piano Triennale 2007-2009 ad
ogni Obiettivo Generale sono stati preposti due “referenti globali”, che hanno il compito di omogeneizzare i testi prodotti
dai responsabili di Obiettivo Specifico, eventualmente integrandoli o proponendo modifiche.
Segue lo schema di dettaglio degli Obiettivi Generali e Obiettivi Specifici identificati per il triennio 2012-2014.
Obiettivo Generale 1 - Sviluppo dei sistemi di osservazione
Referenti globali: Alessandro Amato e Angelo De Santis
L’INGV esplica le sue attività istituzionali di ricerca principalmente nei settori della geofisica, vulcanologia e geochimica. L’INGV
svolge un ruolo di consulenza a vantaggio della Protezione Civile nella sorveglianza sismica e vulcanica del territorio nazionale e si
avvale di numerose reti di osservazione e misura, alcune delle quali multidisciplinari. Lo sviluppo delle metodologie di sorveglianza,
sia della sismicità del territorio nazionale che dell’attività delle aree vulcaniche, è quindi parte fondamentale del Piano Triennale. La
modernizzazione e lo sviluppo di tutte le reti - sismiche, geodetiche, geochimiche, geomagnetiche, ionosferiche e atmosferiche - è
condizione necessaria per un intervento strutturale ed efficace nei temi del monitoraggio geofisico e ambientale. Lo studio e il
monitoraggio ambientale e dell’attività sismica e vulcanica del territorio nazionale hanno raggiunto oggi risultati di notevole interesse
scientifico, in ultima analisi migliorando il servizio funzionale alla mitigazione dei rischi naturali. Data l’enorme velocità del progresso
tecnologico attuale, le reti esistenti possono e devono essere modernizzate sempre più rapidamente con l’utilizzo di strumenti più
sensibili e con una diffusione delle informazioni in tempo reale per una completa condivisione da parte di tutti i ricercatori. Queste
premesse portano alla formulazione di una proposta di installazione, sull’intero territorio nazionale, di una nuova rete integrata che
faccia uso della tecnologia più moderna per quanto riguarda sensori, elettronica di controllo, trasmissione, memorizzazione e
gestione dati.
Referente/i
(o coordinatore/i se TTC)
OS
Tema dell’OS
1.1.
TTC
Monitoraggio sismico
del territorio
nazionale
Marco Cattaneo (CNT)
1.2.
TTC
Sorveglianza
geochimica delle aree
vulcaniche attive
Rocco Favara (PA)
1.3.
TTC
Sorveglianza
geodetica delle aree
vulcaniche attive
1.4.
TTC
Sorveglianza
sismologica delle
aree vulcaniche attive
1.5.
TTC
Sorveglianza
dell’attività eruttiva
dei vulcani
XXVI
Giuseppe Puglisi (CT)
Francesca Bianco (NA-OV)
Sonia Calvari (CT)
Breve descrizione dell’Obiettivo Specifico
La sorveglianza sismologica è uno dei temi primari dell’attività
dell’INGV. Con questo TTC si realizza il coordinamento di tutti
gli sviluppi che queste attività avranno nel prossimo triennio,
tra cui la rete sismica nazionale, la rete sismica mediterranea
e tutte le relative sale di sorveglianza.
Il TTC coordina lo sviluppo di reti permanenti per la misura dei
parametri geochimici legati alle fenomenologie pre-, sin- e
post-eruttive. Cura l’installazione delle reti di sorveglianza e
l’integrazione dei dati nelle sale di monitoraggio per i vulcani
attivi italiani. Armonizza inoltre il monitoraggio per tutti i vulcani
italiani.
Il TTC cura l’omogeneizzazione e lo sviluppo organico delle
reti GPS, tiltmetriche, EDM e di livellazione esistenti sui
vulcani italiani, armonizzando la qualità del monitoraggio.
Promuove inoltre lo sviluppo e la razionalizzazione del
controllo dei vulcani tramite interferometria satellitare.
Questo TTC garantisce che le reti di monitoraggio esistenti sui
vulcani italiani siano armonizzate e portate allo standard della
RSN (predominanza di stazioni digitali a tre componenti a
larga banda). Inoltre coordina gli interventi (mediante stazioni
mobili) e le analisi da effettuare da parte delle diverse sezioni
dell’INGV in caso di riattivazione delle dinamiche eruttive.
Questo TTC coordina le attività di monitoraggio e ricerca
applicata alla definizione dello stato dei sistemi vulcanici attivi,
basandosi su dati raccolti da reti e tecniche multiparametriche
di monitoraggio vulcanologico e da campagne periodiche di
misure dirette eseguite sui vulcani attivi, nonché su dati
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
1.6.
Osservazioni di
geomagnetismo
Antonio Meloni (RM2)
Paolo Palangio (RM2)
1.7.
Osservazioni di alta e
media atmosfera
Bruno Zolesi (RM2)
Cesidio Bianchi (RM2)
1.8.
Osservazioni di
geofisica ambientale
Laura Beranzoli (RM2)
1.9.
TTC
Rete GPS nazionale
Roberto Devoti (CNT)
1.10.
TTC
Telerilevamento
1.11
TTC
Osservazioni e
monitoraggio
macrosismico del
territorio nazionale
Fabrizia Buongiorno (CNT)
Raffaele Azzaro (CT)
Andrea Tertulliani (RM1)
analitici prodotti dai laboratori chimici e fisici. Il TTC coordina
l’analisi dei dati raccolti in occasione di eventi eruttivi.
All’interno di questo OS vengono curate la gestione della
strumentazione di registrazione delle variazioni del campo
magnetico, l’effettuazione delle misure assolute e la
preparazione e validazione dei risultati, per gli osservatori
geomagnetici di L’Aquila, Castello Tesino (TN), Gibilmanna
(PA) e Stazione Mario Zucchelli (SMZ) in Antartide. Ricadono
in questo OS anche le osservazioni per la ripetizione presso i
caposaldi della rete magnetica italiana.
All’interno di questo OS viene curata la gestione degli
osservatori ionosferici di Roma, Gibilmanna (PA) e Stazione
Mario Zucchelli (SMZ) in Antartide, che utilizzano sistemi radar
in alta frequenza (HF) realizzati dall’INGV o ionosonde
commerciali. Viene curata inoltre la sperimentazione del
monitoraggio delle scintillazioni ionosferiche in regioni polari
presso Ny-Alesund (Svalbard) e SMZ (Antartide).
Questo OS cura l’esecuzione di indagini sistematiche per
cartografia magnetica ad alta risoluzione spaziale con
rilevamento sia da terra sia da elicottero, anche in campo
archeologico. Cura inoltre il rilevamento di parametri
elettromagnetici di interesse ambientale e gli osservatori
multiparametrici derivati da progetti EC e successivi per
acquisizione di dati geofisici e oceanografici integrati.
Questo OS cura lo sviluppo di una rete permanente di stazioni
GPS finalizzata ad aumentare le conoscenze relative alla
cinematica, alla tettonica attiva e alla sismicità della penisola.
Nell’ambito di questo OS vengono ideate le innovazioni di
carattere tecnologico delle rete stessa, vengono messe a
punto nuove tecniche di analisi e viene costituita una banca
dati unificata.
Le tecnologie di Telerilevamento aereo, satellitare e
prossimale rappresentano da alcuni decenni insostituibili
strumenti per lo studio e la sorveglianza di aree
sismogenetiche e zone vulcaniche. Questo TTC promuove
l’interazione tra ricercatori e tecnologi che utilizzano tecniche
simili in aree geografiche e per scopi scientifici anche molto
diversi.
Questo TTC armonizza le attività INGV nel settore dello studio
degli effetti macrosismici dei terremoti sul costruito e sulle
persone e la relativa raccolta di dati, integrando le diverse
procedure attualmente in uso: l’osservazione diretta, i
questionari on-line, il Bollettino Macrosismico. Nel caso di
terremoti al di sopra della soglia del danno questo TTC
collabora con il Dipartimento della Protezione Civile per
eventuali interventi di stima dell’intensità nell’area colpita.
Obiettivo Generale 2 - Attività sperimentali e Laboratori
Referenti globali: Salvatore Inguaggiato e Leonardo Sagnotti
L’osservazione e la comprensione dei fenomeni legati alla dinamica della Terra necessitano di dati registrati in continuo da reti di
sensori distribuiti sul territorio ma anche di misure ed esperimenti condotti in laboratorio. Negli ultimi anni l’INGV ha investito in
maniera significativa nell’innovazione tecnologica, nell’acquisto e messa in funzione di apparecchiature all’avanguardia, nella
sperimentazione e nella messa a punto di metodi analitici e sperimentali innovativi ed in tutte quelle attività che migliorano la qualità
e la quantità delle misure, riducono i tempi di acquisizione e di calcolo, facilitano la fruibilità dei dati per tutta la comunità scientifica.
Tutte queste attività sono state organizzate nell’ente sotto forma di laboratori. Il laboratorio quindi non è solo un luogo fisico dove
sono localizzati gli apparati e dove si svolgono le attività analitiche e sperimentali, ma è anche un struttura dinamica dove le
necessità della ricerche vengono recepite e armonizzate e dove si producono sviluppi tecnologici e metodologici. Lo sviluppo e la
gestione di questi laboratori e delle attività sperimentali associate costituiscono il secondo Obiettivo Generale dell’INGV per il
triennio. Apre la lista d’insieme il Laboratorio per le reti informatiche e il calcolo avanzato, una tipica infrastruttura nazionale che
affianca aspetti di ricerca avanzata a una costante attenzione ai miglioramenti tecnologici per le attività di routine di tutto l’INGV. Si
prosegue con i tre laboratori nei quali vengono condotte misure sulle proprietà delle rocce e dei fluidi e vengono riprodotte le
condizioni di pressione e temperatura tipiche dell’interno delle terra: il laboratorio di paleomagnetismo, arricchito da una pluriennale
esperienza, la rete dei laboratori di chimica e fisica delle rocce, e i laboratori di geochimica dei fluidi, che rappresentano il supporto
analitico e sperimentale alle attività di monitoraggio ed alle ricerche geofisiche e vulcanologiche. Contribuiscono all’Obiettivo
Generale 2 anche il laboratorio che sviluppa sistemi osservativi multidisciplinari in ambienti estremi come quello marino, ed il
laboratorio che sviluppa e coordina le attività di osservazione dei segnali gravimetrici, magnetici ed elettromagnetici in aree attive da
un punto di vista geodinamico.
XXVII
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
OS
2.1
TTC
Tema dell’OS
Laboratorio per le reti
informatiche, GRID e
calcolo avanzato
2.2.
Laboratorio di
paleomagnetismo
2.3.
TTC
Laboratori di chimica e
fisica delle rocce
2.4.
TTC
Laboratori di
geochimica dei fluidi
2.5
Laboratorio per lo
sviluppo di sistemi di
rilevamento sottomarini
2.6.
TTC
Laboratorio di
gravimetria,
magnetismo ed
elettromagnetismo in
aree attive
Referente/i
(o coordinatore/i se TTC)
Lucio Badiali (CNT)
Fabrizio Meroni (MI)
Daniele Melini (RM1)
Leonardo Sagnotti (RM2)
Massimo Pompilio (PI)
Salvatore Inguaggiato (PA)
Giuseppe D’Anna (CNT)
Ciro Del Negro (CT)
Breve descrizione dell’Obiettivo Specifico
Il monitoraggio dell’attività sismica e vulcanica e i relativi
modelli interpretativi richiedono lo sviluppo di sistemi di
calcolo veloce e/o in tempo reale. Questo TTC ha come
obiettivo il completamento della rete di linee di
connessione numerica e trasmissione satellitare per
l’acquisizione dei dati sismologici in aree sismogenetiche e
vulcaniche, il miglioramento dell’interconnessione tra le
sezioni INGV e lo sviluppo di sistemi di supercalcolo.
Il laboratorio sviluppa strumentazione e tecnologie per il
campionamento di rocce e altri materiali sia naturali che
sintetici e per la misura e l’analisi delle loro proprietà
magnetiche. Le misure svolte hanno applicazioni in
numerosi campi delle Scienze della Terra, dalla
geodinamica alla climatologia all’inquinamento ambientale.
I laboratori di chimica e fisica delle rocce svolgono ricerche
metodologiche,
producono
sviluppi
tecnologici
e
forniscono il supporto analitico e sperimentale alle attività
di monitoraggio ed alle ricerche geofisiche e
vulcanologiche. Le misure e gli esperimenti sono utilizzati
per la formulazione di modelli fisico-matematici e per la
descrizione quantitativa dei processi sismogenetici e dei
processi magmatici. I dati raccolti contribuiscono alla
definizione dello stato di attività dei vulcani, degli scenari
eruttivi ed alla valutazione della pericolosità.
Il compito primario di questo TTC è l’armonizzazione
dell’attività dei quattro poli tecnologici attivi nel settore
della geochimica dei fluidi all’interno dell’INGV, con lo
specifico obiettivo di razionalizzare l’acquisizione di nuova
strumentazione e il funzionamento dei laboratori stessi.
I
sistemi
osservativi
multidisciplinari
sottomarini
completano la rete geofisica di monitoraggio del territorio.
In questo OS viene sviluppata la tecnologia per
l’adattamento all’ambiente marino di sensori realizzati per
osservazioni in terra e vengono sviluppati prototipi, diversi
dei quali già in funzione. Al Laboratorio, che ha sede
presso l’Osservatorio INGV di Gibilmanna, è affidata la
gestione della rete sismica sottomarina di pronto
intervento nonché gli studi per l’estensione a mare della
rete sismica terrestre.
Questo TTC nasce per coordinare le attività di
osservazione dei segnali gravimetrici, magnetici ed
elettromagnetici in aree attive. Le relative tecniche di
osservazione e analisi, di grande rilevanza e largamente
applicate anche in altri ambiti internazionali, vengono
messe in atto in maniera coordinata alla scala nazionale
dell’INGV grazie a questo TTC.
Obiettivo Generale 3 - Studiare e capire il sistema Terra
Referenti globali: Andrea Morelli e Paolo Papale
Uno degli scopi fondamentali della ricerca in geofisica e vulcanologia è rappresentato dalla comprensione dei processi in atto
all’interno della Terra i cui effetti si ripercuotono sull’uomo e sull’ambiente. Solo attraverso lo studio della struttura e della complessa
dinamica profonda del pianeta possiamo infatti migliorare la nostra conoscenza sui processi che generano i vulcani, i terremoti, le
variazioni del campo magnetico, le oscillazioni del livello marino e tutti gli altri fenomeni naturali su grande scala. La ricerca teorica
permette inoltre di migliorare l’accuratezza dei codici di calcolo e dei modelli di riferimento. L’INGV è inserito a pieno titolo nelle
ricerche geofisiche e vulcanologiche fondamentali d’avanguardia, al pari delle altre principali istituzioni europee, ed ha fornito
importanti contributi all’avanzamento dello stato delle conoscenze in diversi campi. Oltre a fornire gli elementi per perfezionare le
nostre conoscenze dell’interno della Terra, la geofisica e la vulcanologia hanno tra i propri obiettivi ultimi anche quello della
mitigazione del rischio associato ai terremoti e alle eruzioni vulcaniche. Per un’efficace opera di mitigazione del rischio sono
indispensabili conoscenze che vanno dalla ricostruzione di processi geodinamici recenti, alla conoscenza della struttura della crosta
terrestre, alla ricostruzione della storia dei vulcani attivi e dei loro sistemi di alimentazione, allo studio delle caratteristiche dello
scuotimento durante forti terremoti, alla risposta dell’ambiente antropico, alla storia sismica dei secoli passati. Una valutazione
accurata del rischio sismico e vulcanico deve essere infatti il frutto di un processo di raccolta ed elaborazione di informazioni
provenienti da ambiti disciplinari molto diversi. Tale valutazione rappresenta uno strumento indispensabile per gli organi della
Protezione Civile ai fini della predisposizione dei piani per la gestione delle emergenze e per la definizione delle priorità per gli
interventi di prevenzione sul territorio. L’esistenza all’interno dell’INGV di competenze estese e multidisciplinari offre la grande
opportunità di poter considerare in un quadro unitario lo studio dei fluidi geofisici, dalla dinamica delle interazioni tra atmosfera e
XXVIII
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
oceani, al complesso sistema di fenomeni che hanno sede nella media ed alta atmosfera le cui variazioni, causate dalla interazione
Sole-Terra, mostrano anche una componente antropica. Nonostante gli enormi passi in avanti fatti negli ultimi anni, rimangono
ancora molte incertezze e problemi da risolvere nel comportamento fondamentale di questi fluidi. La comprensione di tale
comportamento assume una grande importanza nell’aumentare l’attendibilità delle stime dei cambiamenti climatici che ci attendono,
le cui conseguenze rappresentano oggi una grande questione non solo nazionale ma planetaria. I processi fondamentali che
regolano la dinamica dei fluidi geofisici sono alla base di una serie di indagini in campi che hanno acquisito una grande rilevanza
politica e sociale. Basti pensare che il vasto ambito degli studi sui cambiamenti climatici, sugli effetti dei componenti inquinanti
nell’atmosfera e sulla previsione di fenomeni di natura elettromagnetica nel cosiddetto spazio circumterrestre, e le loro possibili
conseguenze sull’uomo e sul suo ambiente, sono basati sulle simulazioni numeriche dei gusci fluidi del pianeta (atmosfera e oceano)
e sulla osservazione dei parametri chimico-fisici del sistema Sole-Terra.
OS
Tema dell’OS
Referente/i
(o coordinatore/i se TTC)
Edoardo Del Pezzo (NA-OV)
Rita Di Giovambattista (CNT)
Stephan Nielsen (RM1)
3.1.
Fisica dei terremoti
3.2.
Tettonica attiva
Nicola D’Agostino (RM1)
Daniela Pantosti (RM1)
Franco Italiano (PA)
3.3.
Geodinamica e
struttura dell’interno
della Terra
Claudio Chiarabba (CNT)
Carlo Giunchi (RM1)
Stefania Danesi (BO)
3.4.
Geomagnetismo
Paola De Michelis (RM2)
3.5.
Geologia e storia dei
vulcani ed evoluzione
dei magmi
Mauro Coltelli
(CT)
Giovanni Orsi
(NA-OV)
Patrizia Landi
(PI)
3.6.
Fisica del vulcanismo
Paolo Papale (PI)
3.7.
Dinamica del clima e
dell’oceano
Simona Masina (BO)
Breve descrizione dell’Obiettivo Specifico
L’OS ha come tema centrale il processo sismogenetico. Le
applicazioni riguardano la meccanica della sorgente
sismica in tutti i suoi aspetti spaziali, geometrici e dinamici
includendo la caratterizzazione del tensore momento dei
sismi vulcanici (Vulcano-tettonici, tremore e terremoti a
bassa frequenza). L’OS si occupa inoltre dell’analisi
statistica della sismicità, della quantificazione dell’energia,
dello studio delle interazioni tra faglie, dello studio del
campo d’onda (arrays). La ricerca include la propagazione
in strutture eterogenee (scattering elastico), con attenzione
alle variazioni temporali dei parametri di propagazione
associate a variazioni del campo di sforzo (velocità,
attenuazione “splitting” delle onde di taglio).
Questo OS fortemente pluridisciplinare promuove tutte le
ricerche finalizzate a comprendere e quantificare la
tettonica attiva. Include ricerche sulla deformazione
crostale da dati di geodesia spaziale, dati di stress-in-situ,
osservazioni sulle caratteristiche dei fluidi crostali e
osservazioni dirette di terreno. Attraverso queste ricerche,
le osservazioni paleosismologiche e la quantificazione
della deformazione crostale fornisce dati essenziali per le
analisi di pericolosità sismica.
Questo OS affronta lo studio delle proprietà e della
dinamica dell’interno terrestre attraverso la modellazione
numerica e l’analisi della propagazione di onde sismiche e
delle caratteristiche reologiche. Le ricerche, che
coinvolgono numerosi settori disciplinari, vengono svolte a
scala globale, continentale, regionale e locale, potendo
così esplorare aspetti diversi e progressivamente più
dettagliati della struttura terrestre.
Le ricerche svolte in questo OS affrontano i problemi
connessi con l’origine ed evoluzione del campo magnetico
su diverse scale spazio-temporali. I temi portanti sono
indirizzati a risolvere i fondamentali quesiti sulla dinamica
che nel nucleo fluido genera il campo e sullo studio delle
anomalie magnetiche, che consentono di indagare le
strutture crostali e la loro evoluzione.
Gli studi geologici, le indagini sull’origine, evoluzione e
dinamica dei magmi e la raccolta dei dati sull’attività
storica dei vulcani sono elementi fondamentali per la
ricostruzione dei comportamenti eruttivi, per la
formulazione degli scenari eruttivi e per la definizione della
pericolosità associata. Questo OS cura lo sviluppo di
queste tematiche sui sistemi vulcanici, con particolare
attenzione a quelli italiani.
La comprensione della fisica dei processi eruttivi
presuppone lo sviluppo di modelli dinamici basati su
equazioni fondamentali e la loro verifica sperimentale.
Questo OS affronta la fisica del vulcanismo studiando gli
equilibri liquido-solido-gas nei magmi, i sistemi idrotermali,
la termodinamica dei magmi, le proprietà dei condotti di
risalita nonché la dinamica della dispersione e ricaduta
della cenere vulcanica, delle colate laviche, dei flussi
piroclastici e dei collassi delle colonne vulcaniche.
Questo OS affronta lo studio delle interazioni fra atmosfera
ed oceano, consentendo di affrontare i temi della
variabilità dinamica del clima a scale annuali ed
interannuali. Si tratta di un tema oggi dominante nelle
applicazioni
della
climatologia
alla
conoscenza
dell’evoluzione del clima, così come tale evoluzione viene
percepita sia nell’ambito scientifico che a livello di opinione
pubblica.
XXIX
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
3.8.
Geofisica per
l’ambiente
Cesidio Bianchi (RM2)
Leonardo Sagnotti (RM2)
3.9.
Fisica della
magnetosfera,
ionosfera e
meteorologia spaziale
Giorgiana De Franceschi
(RM2)
Paola De Michelis (RM2)
3.10.
Storia e archeologia
applicate alle Scienze
della Terra
Giovanni Ricciardi (NA-OV)
Lo studio del cambiamento climatico globale non può
prescindere da una accurata conoscenza del clima in
epoche passate, un tema affrontato dall’INGV con indagini
glaciologiche e magnetiche in particolare in Antartide. Lo
studio dell’inquinamento, la detezione di fusti contenenti
rifiuti tossici e la riqualificazione delle aree inquinate
vengono affrontate in questo OS con tecniche di indagine
geofisiche integrate.
Questo OS affronta tutti quei temi che rientrano nella
migliore comprensione delle relazioni Sole-Terra. Le
ricerche sono finalizzate sia ad una migliore conoscenza
dell’ambiente elettromagnetico terrestre, sia a valutare le
conseguenze economico-sociali che possono derivare da
forti perturbazioni magneto-ionosferiche nell’ambito del
cosiddetto “space weather”.
Le ricerche svolte in questo OS mirano a creare un alveo
comune alle ricerche che usano il metodo storico e
archeologico per migliorare le conoscenze nel lungo
periodo su terremoti, eruzioni, cambiamenti climatici ed
eventi idrogeologici, valutandone anche l’impatto antropico
e ambientale. Dato il carattere innovativo dei metodi e
delle procedure utilizzate, questo OS punta anche ad
aprire un confronto allargato con altre sedi della ricerca
storica e archeologica esterne all’INGV, favorendo scambi
di opinioni ed esperienze su metodi, obiettivi e risultati e
stimolando nuove ricerche multidisciplinari.
Obiettivo Generale 4 - Comprendere e affrontare i rischi naturali
Referenti globali: Gianni Macedonio e Antonio Rovelli
Questa sezione delle attività dell’INGV si configura proprio come una vera e propria “cinghia di trasmissione” tra la ricerca a carattere
fondamentale da un lato e la società civile dall’altro. Pur rappresentando manifestazioni normali della vita del pianeta, numerosi
fenomeni naturali possono avere un impatto fortemente negativo sulle attività umane. Le ricerche in campo geofisico e vulcanologico
hanno da sempre nella mitigazione dei rischi naturali la loro motivazione più ovvia; si può affermare con certezza che almeno due
terzi dei ricercatori dell’INGV svolgono studi che in modo più o meno indiretto puntano alla comprensione dei fenomeni naturali e alla
mitigazione dei loro effetti. Tuttavia, l’esperienza degli ultimi decenni mostra chiaramente che a questi ricercatori non si chiede più
solo una elencazione delle aree a rischio o degli scenari di danno attesi, anche perché i fenomeni naturali dannosi spesso operano
su scale temporali infinitamente più lunghe di quelle che sono caratteristiche della vita umana; tanto lunghe che anche le situazioni di
maggior rischio possono quindi risultare irrilevanti per le generazioni dell’epoca in cui viviamo e per i loro figli e nipoti. A questi
ricercatori si chiedono piuttosto valutazioni che aiutino amministratori e decision-makers a valutare con serenità, ma sulla scorta di
solide valutazioni scientifiche, il rischio corso dalla popolazione, dalle loro abitazioni e dal complesso delle infrastrutture. Si tratta
spesso di valutazioni a carattere probabilistico, che esprimono cioè la probabilità che si verifichi un dato fenomeno entro un
determinato lasso di tempo coinvolgendo una determinata superficie geografica. Se una sottovalutazione del rischio può portare a
conseguenza tragiche, una sua sopravvalutazione comporta sicuramente dei costi e dei disagi per la società nel suo insieme. Ne
sono un esempio evidente le valutazioni di pericolosità sismica o vulcanica che, soprattutto in un paese come l’Italia, devono aiutare
a far convivere la popolazione con terremoti e vulcani - seppure con le necessarie precauzioni - piuttosto che limitarsi a terrorizzarla.
L’accuratezza delle stime di pericolosità e delle stime di rischio che ne conseguono, tuttavia, si basa in larga misura sulla sempre
migliore comprensione dei fenomeni potenzialmente dannosi, sulle loro cause, sulla loro dinamica, sulle caratteristiche del loro
impatto.
OS
Tema dell’OS
Referente/i
(o coordinatore/i se TTC)
4.1.
Metodologie
sismologiche per
l’ingegneria sismica
Giovanni Iannaccone (NA-OV)
Giuliano Milana (RM1)
Gaetano Zonno (MI)
4.2.
TTC
Modelli per la stima
della pericolosità
sismica a scala
nazionale
Roberto Basili (RM1)
Carlo Meletti (MI)
4.3.
TTC
Scenari di pericolosità
vulcanica
XXX
Giovanni Macedonio (NA-OV)
Breve descrizione dell’Obiettivo Specifico
Questo OS sviluppa gli aspetti metodologici globalmente
riferibili al settore internazionalmente conosciuto come
“engineering seismology”. In particolare, cura gli aspetti di
interesse specifico per l’ingegneria sismica, quali ad
esempio le relazioni di attenuazione di parametri
strumentali del moto del suolo e le metodologie di
valutazione della risposta locale.
Questo TTC cura l’aggiornamento dei modelli di sismicità,
di sismogenesi, di attenuazione ecc. necessari per le stime
di pericolosità a scala nazionale, includendo tra gli altri dati
geologici di varia natura e a varie scale, dati sismotettonici,
dati sui maremoti. Aggiorna inoltre i modelli di calcolo della
pericolosità a scala nazionale e il database di pericolosità
sismica di supporto alla normativa sismica.
La stima della pericolosità vulcanica si basa
sull’integrazione di conoscenze osservative e sperimentali
con modelli fisico-matematici che descrivono la dinamica
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
4.4.
Scenari e mitigazione
del rischio ambientale
Marco Marchetti (RM2)
Fedora Quattrocchi (RM1)
4.5.
Studi sul
degassamento naturale
e sui gas petroliferi
Giovanni Chiodini (NA-OV)
Giuseppe Etiope (RM2)
4.6.
Oceanografia operativa
per la valutazione di
rischi in aree marine
Giovanni Coppini (BO)
dei processi pre-, sin-, e post-eruttivi pericolosi. Obiettivo
del presente TTC è la definizione di scenari di pericolosità
vulcanica per fornire stime quantitative dell’evoluzione
spazio-temporale dei principali fenomeni pericolosi nei
vulcani attivi italiani. Ricadono in questo OS attività di
consulenza relativa ai vulcani attivi italiani a favore di
diversi soggetti istituzionali.
Lo sviluppo delle attività in campo ambientale ha portato
l’INGV a impegnarsi anche nel complesso campo dei rischi
provenienti da fattori ambientali. Ricadono in questo OS
temi di grande rilevanza sociale come la detezione di
inquinanti di varia natura nel sottosuolo e nelle acque e gli
studi-pilota sul tema del sequestro e dello stoccaggio
geologico della CO2.
L’OS include le ricerche sull’origine, migrazione ed
emissione in atmosfera di gas endogeni e petroliferi e sui
loro effetti sull’ambiente e sul clima (CO2, CH4 come gas
serra e idrocarburi come inquinanti fotochimici). Le
manifestazioni gassose sulla superficie terrestre possono
costituire un rischio per la popolazione e le infrastrutture.
L’interpretazione dell’origine degli idrocarburi e della CO2
riveste particolare importanza nelle ricerche petrolifere e
tettoniche. L’OS cura i rapporti con gli organismi attivi in
campo ambientale per gli inventari delle sorgenti di gas
serra, e si avvale di collaborazioni internazionali con i
massimi esperti del settore.
Questo OS ha come tema centrale lo sviluppo e il
mantenimento di un sistema di monitoraggio e previsioni
marine basato su modelli numerici le cui simulazioni
vengono corrette con osservazioni sia in situ che da
satellite. Il sistema opera in tempo reale e rilascia
regolarmente tramite protocolli prestabiliti dati di supporto
alle attività di gestione delle emergenze in mare e al
monitoraggio dell’ambiente marino in generale. L’OS si
realizza all’interno del Gruppo Nazionale di Oceanografia
Operativa, che coordina le attività tra INGV e OGS, ENEA,
CNR, CoNiSMA, Istituto Idrografico della Marina, Ufficio
Spazio Aereo e Meteorologia, ARPA Emilia-Romagna e
ISPRA.
Obiettivo Generale 5 - L’impegno verso le istituzioni e verso la Società
Referenti globali: Massimiliano Stucchi e Bruno Zolesi
L’INGV è profondamente impegnato nel cercare di rendere sempre più intenso e fruttuoso il rapporto tra i suoi programmi di ricerca e
le necessità della società e del sistema economico. Al centro di questo sistema di rapporti si pone il pilastro della collaborazione con
la Protezione Civile, alla quale viene fornito un supporto scientifico essenziale per le sue attività, ma analoga attenzione viene rivolta
alla diffusione al grande pubblico, alla formazione ad alto livello, universitaria ed post-universitaria, alla protezione e mantenimento
del patrimonio storico e bibliografico dell’INGV e alla consulenza scientifica per le altre pubbliche amministrazioni. Questo Obiettivo
Generale prevede lo sviluppo delle banche dati, intese non più come semplici depositi di dati, ma come organizzazioni di sapere e
conoscenza che permettono agli attori all’esterno dell’INGV di accedere ai prodotti e al know-how dell’INGV e quindi di sfruttarne
pienamente le capacità. I prossimi anni vedranno le banche dati transitare verso una forma sempre più multimediale, dotarsi di
potenti strumenti di navigazione e renderne più facile l’accesso e la comprensione. Oltre alle banche dati ricadono in questo
Obiettivo Generale le attività per il continuo miglioramento del sistema web, che include informazioni sugli eventi sismici e vulcanici e
sulla loro evoluzione, l’accesso alla letteratura scientifica, e l’accesso a vari livelli di complessità a informazioni sui fenomeni
geofisici. In questo Obiettivo Generale ricadono anche le attività di divulgazione, le attività a carattere espositivo e museale e quelle
delle diverse biblioteche dell’INGV, nonché la sua produzione editoriale.
OS
Tema dell’OS
Referente/i
(o coordinatore/i se TTC)
5.1.
TTC
Banche dati e metodi
macrosismici
Romano Camassi (BO)
Andrea Rovida (MI)
5.2.
TTC
Banche dati di
sismologia strumentale
Lucia Luzi (MI)
Francesco Mele (CNT)
Breve descrizione dell’Obiettivo Specifico
Questo TTC garantisce la miglior armonizzazione nel
settore della archiviazione e disseminazione dei dati
storico/macrosismici e dei cataloghi parametrici dei
terremoti. Opera inoltre per promuovere e migliorare
l’integrazione con le altre attività che l’INGV svolge nel
settore delle banche dati.
Questo TTC ha il compito di armonizzare e potenziare le
iniziative di archiviazione e disseminazione dei dati
sismologici strumentali acquisiti dall’INGV e di assicurare
la piena integrazione con le altre attività che l’INGV svolge
XXXI
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
5.3.
TTC
Banche dati
vulcanologiche
Stefano Branca (CT)
Sandro De Vita (OV)
Paolo Papale (PI)
Banche dati di
geomagnetismo,
aeronomia, clima e
ambiente
Giorgiana De Franceschi
(RM2)
Silvio Gualdi (BO)
5.5.
TTC
Sistema informativo
territoriale
Fawzi Doumaz (CNT)
Maria Teresa Pareschi (PI)
Giuseppe Vilardo (NA-OV)
5.6.
TTC
Attività di Sala
Operativa
5.7.
Consulenze in favore di
istituzioni nazionali e
attività nell’ambito di
trattati internazionali
5.8.
TTC
Biblioteche ed editoria
Anna Grazia Chiodetti (AC)
Luigi Cucci (RM1)
5.9.
Formazione e
informazione
Giuliana D’Addezio (RM1)
Susanna Falsaperla (CT)
Rosella Nave (OV)
5.10.
Sistema web
Mario Locati (MI)
Giuliana Rubbia (MI)
Massimiliano Stucchi (MI)
5.4.
Alberto Basili (CNT)
Massimo Chiappini (RM2)
Bruno Zolesi (RM2)
nel settore delle banche dati, sia a scala nazionale che a
scala europea e globale.
Questo TTC ha il compito di organizzare, armonizzare a
scala pienamente nazionale e potenziare le attività di
archiviazione e disseminazione dei dati acquisiti dall’INGV
sui vulcani e sull’attività vulcanica.
Questo OS armonizza la raccolta sistematica di parametri
dell’alta atmosfera e di misure effettuate presso gli osservatori
geomagnetici, anche per l’approntamento di informazioni sullo
“space weather”, di dati della rete magnetica, di dati
riguardanti la glaciologia, la climatologia, l’oceanografia
operativa e altre attività ambientali. L’OS cura la gestione di
banche dati che permettano un’efficace diffusione dei dati
verso il mondo della ricerca, le istituzioni e la società.
Questo TTC risponde alla necessità di censire e
armonizzare il notevole patrimonio di dati e iniziative in
corso presso l’INGV nel settore delle banche dati
territoriali. Attraverso la realizzazione di sistemi di
immagazzinamento, diffusione e rappresentazione dei dati
e attraverso il loro continuo aggiornamento, questo TTC
garantisce un contributo irrinunciabile a supporto delle
decisioni in materia di mitigazione dei rischi ambientali nei
diversi campi d’azione dell’INGV.
Questo TTC rende ragione e quantifica l’attività del
personale INGV che presta regolarmente attività di
sorveglianza nelle diverse Sale Operative dell’ente. Esso
si propone inoltre di rappresentare una sede permanente
per il confronto e l’armonizzazione delle procedure
utilizzate nella prassi quotidiana delle Sale Operative,
promuovendo un maggior scambio di informazioni tra le
sale stesse.
Questo OS raggruppa attività di consulenza scientifica e
tecnologica a favore di ministeri ed altre istituzioni, tra cui
spicca il Ministero della Difesa, che beneficia di servizi nel
settore del geomagnetismo e della radiopropagazione.
Rilievi geomagnetici sono alla base di consulenze
sull’inquinamento ambientale. Nel quadro degli studi sui
gas serra, l’INGV svolge consulenze a favore di ENI.
Inoltre da diversi anni l’INGV fornisce consulenze
scientifico-tecnologiche a favore del Ministero Affari Esteri
(MAE), sia nell’ambito di trattati come il Comprehensive
Nuclear Test Ban Treaty (CTBT), sia nel quadro di rapporti
bilaterali con paesi evoluti e in via di sviluppo. L’INGV
svolge anche attività di supporto scientifico nel quadro di
iniziative dell’ONU.
Questo TTC cura tutti gli aspetti organizzativi e pratici per
lo scambio di informazioni e documentazione scientifica
che una moderna biblioteca distribuita può fornire,
rendendo di fatto il sistema bibliotecario INGV un servizio
nazionale e internazionale d’eccellenza nei settori di
competenza. Inoltre cura tutta l’editoria dell’INGV, con la
sola eccezione degli Annals of Geophysics.
Questo TTC cura le strutture museali esistenti e sviluppa i
nuovi progetti in corso di avvio in questo ambito. Inoltre
coordina i meccanismi di divulgazione delle attività
dell’INGV, comprese quelle on-line. Gestisce le attività
svolte a favore delle scuole e, in sinergia con il TTC
“Biblioteche ed editoria”, la partecipazione a mostre e
congressi in cui l’INGV è presente con un proprio spazio
espositivo.
Il sistema di comunicazione costituito dai siti web
rappresenta oggi un elemento fondamentale della vita di
una struttura di ricerca aperta ed efficiente. Questo TTC
punta a garantire la migliore organizzazione e sviluppo del
sito INGV anche in considerazione del suo
importantissimo ruolo in occasione delle emergenze
sismiche e vulcaniche.
2. Brevetti e spin-off
Lo sviluppo tecnologico (hardware e software) non è certamente uno dei compiti primari dell'INGV. Nonostante questo,
attraverso i suoi laboratori l'INGV svolge una cospicua e continua attività di sperimentazione di nuove strumentazioni e
metodologie che consentano di acquisire i dati geofisici di cui l'ente ha bisogno per svolgere la propria attività di ricerca e
XXXII
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
monitoraggio. Alcune tipologie di dati sono estremamente specifiche, al punto che è spesso difficile reperire in
commercio strumentazione già pronta e adatta allo misure che si intende ottenere, e si rende quindi necessario
progettarla "in house". In alcuni casi il risultato è tale da spingere i ricercatori e tecnologi a inoltrare domanda di
brevetto, nazionale o internazionale. Di seguito è riportata una lista contenente i brevetti più recenti conseguiti, o le
domande inoltrate, aventi l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia come titolare:
▪
▪
▪
▪
▪
▪
Ionosonda digitale denominata "AIS-INGV" (brevetto n° 1325371 rilasciato il 7 dicembre 2004).
Dispositivo radar VHF a codice di fase aerotrasportato, detto "GLACIORADAR" (brevetto n° 1351704 rilasciato il 14
gennaio 2009).
Sensore sismico su fibre ottiche a reticolo di Bragg, sistema di rilevamento di onde sismiche utilizzante tale sensore,
e metodo di misura di onde sismiche (brevetto n° 1380805 rilasciato il 13 settembre 2010)
Dispositivo per la raccolta e la misurazione di campioni di precipitazioni nevose (brevetto n° 1385025 rilasciato il 30
dicembre 2010).
Metodo e dispositivo di analisi di gas desorbiti da campione di carbone (domanda n° RM2009A000569 presentata il
4 novembre 2009).
Misuratore di permittività e resistività elettrica per indagini non invasive sui materiali (domanda n° RM2010A000479
presentata il 15 settembre 2010).
Si noti inoltre che il 13 marzo 2008 con n° 0001100977 è stato registrato il marchio SISTEMA PRAXS (relativo alla
domanda n° TO2004C001607 del 27 maggio 2004).
In virtù delle sue specificità e della delicatezza di molti dei suoi compiti statutari, l'INGV non ha finora attivato spin-off.
XXXIII
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
III. Risorse finanziarie
1. Bilancio di previsione
L’esercizio finanziario 2012 costituisce la prima annualità del piano di attività 2012-2014; gli obiettivi programmatici
generali dell’attività 2012 sono discussi nel Capitolo II di questa sezione di Presentazione e Inquadramento, e sono
riassumibili nei seguenti cinque Obiettivi Generali:
1.
2.
3.
4.
5.
Sviluppo dei Sistemi di Osservazione
Attività Sperimentali e Laboratori
Studiare e Capire il Sistema Terra
Comprendere e Affrontare i Rischi Naturali
L’impegno verso le Istituzioni e la Società
L’INGV riceve supporto finanziario per le sue attività secondo due canali principali. Il primo include le grandi strutture
nazionali ed europee che hanno il compito di indirizzare e coordinare gli interventi sulla ricerca scientifica. Il capofila di
questo gruppo di enti è il MIUR, che è anche il ministero vigilante dell’INGV. Il secondo riguarda le strutture che svolgono
attività nella valutazione e protezione dai rischi naturali, il cui capofila è il Dipartimento della Protezione Civile nazionale.
Fondi ordinari
Come si evince dal documento Bilancio di Previsione elaborato dall’INGV per l’esercizio finanziario 2012, le risorse finanziarie
ordinarie in linea di massima considerate disponibili ammontano a € 60.958.137 così ripartiti:
MIUR (prevista ripartizione del c.d. “Fondone”)
€ 44.151.783
MIUR (contributo ex legge n. 61/’98 c.d. “Colfiorito 2”)
€ 1.291.142
MIUR (contributo per assunzioni ex art. 1, comma 651, legge finanziaria 2007)
€ 763.541
MIUR (integraz. contributo ex art. 2, comma 16-octies, D.L. n. 255/’10, convertito in L. n. 10/’11)
Altri enti pubblici (per il rimborso oneri relativi al personale comandato)
€ 1.500.000
€ 67.171
INA (smobilizzo polizze personale cessato)
€ 184.500
Dipartimento della Protezione Civile (corrispettivo della Convenzione DPC-INGV 2012 in corso di
stipulazione sulla base dell’Accordo - Quadro decennale sottoscritto il 2/2/2012, quota ordinaria)
Totale
€ 13.000.000
€ 60.958.137
Le risorse ordinarie non garantiscono la totale copertura delle spese c.d. incomprimibili, quantificate in € 69.359.898 di
cui € 63.452.524 per spese di gestione fisse e centralizzate (Organi, Personale, Spese di funzionamento, Esigenze
dell’Amministrazione centrale, Operazioni immobiliari e Accantonamenti obbligatori) e € 5.907.374 per il fabbisogno
ordinario delle Sezioni nelle quali si articola l’INGV. Il deficit, pari a € 8.401.761, viene compensato tramite:
•
•
•
•
•
•
l'intero utilizzo dell'avanzo di amministrazione presunto non vincolato al termine dell'esercizio in corso, pari a €
4.068.000,00;
lo svincolo di quote inizialmente a destinazione vincolata dell’avanzo di amministrazione; in particolare, trattasi del
50% dei contributi MIUR finalizzati alla realizzazione dei seguenti grandi progetti:
EMSO 2010 per € 1.500.000;
EMSO 2011 per € 1.000.000;
EPOS 2011 per € 750.000;
OVERHEAD su progetti vari 2011 per € 1.083.761,
per un totale di € 4.333.761.
Fondi finalizzati
L’INGV viene finanziato anche grazie a numerosi contratti e convenzioni di ricerca con enti di ricerca, enti pubblici e
Comunità Europea, il cui elenco completo è presentato nella successiva sezione “Obiettivi da conseguire nel triennio
2012-2014” di questo Piano Triennale. Tra essi ricordiamo:
XXXIV
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
•
•
•
•
•
•
•
•
•
iniziative finanziate dal MIUR nell’ambito dei programmi FIRB, PRIN, PON e PNRA e dell’iniziativa denominata
Forum Strategico Europeo per le Infrastrutture di Ricerca (ESFRI);
contratti di ricerca con l’ASI;
accordi di programma con il Ministero dell’Ambiente;
convenzioni con il Ministero della Difesa;
diversi programmi di cooperazioni scientifiche curati dal Ministero degli Affari Esteri;
convenzioni con Regioni ed Enti locali;
convenzioni con Università nazionali, dell’Europa comunitaria e extra-comunitarie;
contratti di ricerca con la Comunità Europea;
vari servizi scientifici a terzi.
La tabella che segue riassume la natura e provenienza di tali fondi finalizzati accertati per il 2011:
Fondi DPC (Allegati A1 e B Convenzione 2010-2011 – II annualità)
€ 2.000.000
Fondi DPC (Programma Quadro Sorveglianza Sicilia)
€ 481.737
Fondi MIUR
€ 25.272.340
Fondi PNRA
€ 224.364
Fondi Ministero Affari Esteri – Ministero Economia e Finanze – Ministero della Difesa
€ 1.145.980
Fondi altri enti pubblici
€ 110.039
Fondi Agenzia Spaziale Italiana (ASI)
€ 318.955
Fondi Commissione Europea
€ 7.333.955
Fondi privati
€ 2.357.956
Totale
39.245.326
In sede di Biancio di previsione per il 2012 sono state previste spese finalizzate alla realizzazione di progetti per un
totale di € 28.859.262, da finanziare con le quote dei predetti accertamenti non impegnate entro il 31 dicembre 2011 (€
26.859.252) e con le entrate di competenza 2012 (€ 2.000.000 – corrispettivo previsto corrispettivo della Convenzione
DPC-INGV 2012 in corso di stipulazione sulla base dell’Accordo - Quadro decennale sottoscritto il 2 febbraio 2012,
quota sub Allegato B finalizzata all’ottimizzazione di tutte le attività di monitoraggio). In realtà, il volume delle “gestioni
speciali” risulterà sensibilmente maggiore in quanto l’ammontare dei fondi finalizzati è destinato ad aumentare nel corso
dell’esercizio quando si concretizzeranno le entrate, delle quali inizialmente risulta difficile prevedere la misura e la
tempistica, relative a iniziative già in corso, prime tra tutte quelle relative ai c.d. Progetti “Premiali” e Progetti “Bandiera”.
La “Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni” riportata nella successiva sezione “Obiettivi da conseguire nel triennio
2012-2014” elenca tutti i progetti e le convenzioni attivi per il 2012 o parte di esso, indicando per ciascuno l’entrata
attesa per l’intera annualità. La stima ottenuta, pari a € 21.544.838, si riferisce a progetti e convenzioni già perfezionati e
pienamente operativi, e quindi non include la somma di € 2.000.000 relativa alla Convenzione DPC-INGV citata poco
sopra né il contributo che deriverà dai progetti “Premiali” e “Bandiera”.
I sottocapitoli che seguono forniscono ulteriori dettagli sui meccanismi di finanziamento dell’INGV e sui rapporti con i
principali enti sovventori.
2. Previsioni di spesa
Come si è già accennato nel capitolo “Obiettivi programmatici generali e risorse finanziarie disponibili”, sono da
prevedere per l'esercizio finanziario 2012 spese c.d. “incomprimibili” (gestione ordinaria centralizzata - spese fisse di
funzionamento - e gestione ordinaria decentrata - funzionamento delle sezioni) per complessivi € 69.359.898 secondo la
seguente ripartizione:
Tabella 1 – Sintesi delle uscite ordinarie (in Euro).
Uscite ordinarie centralizzate 2012
Spese personale
Fondo Assistenza
TFR
44.484.276
222.000
420.548
XXXV
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
Spese Organi e Direttore Generale
Fondo Speciale Rinnovi CCNL
Spese fisse centralizzate ed esigenze Amm. Centrale
Operazioni immobiliari
Fondo Riserva
507.000
3.337.598
11.937.341
2.400.000
143.761
Totale uscite ordinarie centralizzate
63.452.524
Uscite ordinarie decentrate 2012
Sezioni
Napoli – Osservatorio Vesuviano
Milano
Palermo
Catania
Roma 1
Roma 2
Centro Nazionale Terremoti
Bologna
Pisa
1.135.503
245.287
562.669
968.517
786.101
589.885
1.107.590
319.623
192.199
Totale uscite ordinarie decentrate
5.907.374,00
Totale uscite ordinarie 2012
69.359.898,00
In ciascuna sezione il budget disponibile verrà a sua volta ripartito in tre grandi aggregati di spesa:
•
•
•
spese correnti (incluse spese per missioni, corsi di aggiornamento, studi e ricerche, organizzazione di convegni,
contributi per pubblicazione articoli scientifici);
spese per il mantenimento del livello tecnologico esistente;
spese per l'innalzamento del livello tecnologico esistente.
Le spese dell’Amministrazione Centrale riguarderanno sostanzialmente attività di supporto a tutte le strutture dell'ente
(adempimenti ex D.L. n. 626/'94 e indumenti di lavoro, gestione autoparco sede centrale, adempimenti doganali, attività
divulgative e museali, abbonamento a riviste anche on-line, biblioteca, acquisto di mezzi speciali per le attività nell'ambito
del servizio di sorveglianza sismica e vulcanica). Tuttavia, va tenuto presente che le spese di personale sono state
quantificate sulla base della attuale consistenza organica. Se l'evoluzione normativa consentirà all'Istituto, come
programmato, di saturare la pianta organica attuale entro il termine del triennio di riferimento, sarà necessario prevedere
un fabbisogno finanziario ordinario incrementato delle poste di cui alla Tabella 1.
Alla luce di quanto sopra è possibile rideterminare l'andamento della spesa per il personale e, di conseguenza, il
fabbisogno finanziario generale secondo il prospetto di Tabella 2, che tiene conto dell'aumento fisiologico (2% delle
spese ordinarie al netto di quelle per il personale) delle spese per acquisto di beni e servizi dovuto al processo inflattivo
in corso.
Tabella 2 – Andamento atteso dell’aumento delle uscite ordinarie nel prossimo triennio (in Euro).
XXXVI
Anno
Maggiori oneri
per il personale
Maggiori oneri
funzionamento
Spese ordinarie
consolidate
Fabbisogno
totale
2012
493.248
---
69.359.898
69.853.146
2013
849.187
238.747
69.359.898
70.447.832
2014
849.187
243.522
69.359.898
70.452.607
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
Per ulteriori dettagli si rimanda al Bilancio di Previsione 2012 (http://istituto.ingv.it/l-ingv/programmazione-e-attivita1/allegati-bilancio/bilancio_di_previsione_2012.pdf).
3. Rapporti con il MIUR
La collaborazione con il MIUR avviene nel quadro dei compiti di indirizzo, sostegno, valorizzazione e valutazione della
ricerca che il ministero esplica a livello nazionale e internazionale. L’INGV partecipa attivamente alle diverse iniziative in
corso con una forte presenza in programmi nazionali ed internazionali di ricerca. La ricerca dell’INGV è finanziata
attraverso tutti gli strumenti di finanziamento predisposti nel corso degli anni, come il FIRB (Fondo per gli Investimenti
della Ricerca di Base), il PON (Programma Operativo Nazionale per la ricerca scientifica, sviluppo tecnologico, alta
formazione, che si inserisce nella strategia del Piano di Sviluppo del Mezzogiorno), e la Legge 488/92, con cui è stato
finanziato l’importante “Progetto Irpinia” (PRO.S.IS. Programma Sperimentale per la Sismologia e l’ingegneria sismica),
concluso nel 2008.
Tra i programmi di maggior respiro finanziati dal MIUR si devono certamente ricordare i progetti FIRB “Sviluppo Nuove
Tecnologie per la Protezione e Difesa del Territorio dai Rischi Naturali” (2005-2009) e “Airplane - Piattaforma di ricerca
multidisciplinare su terremoti e vulcani” (2007-2011), entrambi recentemente conclusi. Queste iniziative si sono
caratterizzate per un ampio respiro internazionale e per un cospicuo sforzo sperimentale, e hanno coinvolto numerose
strutture dell’ente e importanti partner del mondo accademico.
Un finanziamento di particolare prestigio è quello concesso al PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide),
che nel corso del 2011 è passato sotto la gestione dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Nell’ambito di tale
finanziamento l’INGV ha un ruolo centrale e partecipa anche al Consorzio per l’attuazione del Programma scientifico.
Infine, attraverso un Accordo di Programma siglato con l'INGV e con la Regione Abruzzo il MIUR ha concesso un
finanziamento straordinario per un progetto dal titolo “Indagini ad alta risoluzione per la stima della pericolosità e del
rischio sismico nelle aree colpite dal terremoto del 6 aprile 2009”. Si tratta di un importante iniziativa triennale che
consentirà di rafforzare decisamente le conoscenze sismologiche sull'area abruzzese, creando nel centro storico della
città di L'Aquila una sorta di presidio permanente dell'INGV.
I progetti e le attività di ricerca da conseguire con il contributo finanziario del MIUR sono elencati in dettaglio nelle tabelle
riassuntive a corredo della sezione “Obiettivi da conseguire nel Triennio 2012 - 2014” di questo Piano Triennale.
4. Rapporti con il Dipartimento della Protezione Civile
Con il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) vengono affrontati, in un sistema sinergico, gli aspetti tecnico-scientifici
relativi ai rischi sismico, vulcanico e da maremoto. Il territorio italiano si estende infatti su un’area che come noto è
caratterizzata dalla presenza di aree fortemente sismiche e da aree vulcaniche attive, uniche nella realtà europea. I
rapporti con il Dipartimento della Protezione Civile sono attualmente regolati da una nuovo Accordo Quadro decennale
siglato il 2 febbraio 2012. Al momento della stesura di questo documento sono in corso di elaborazione gli allegati tecnici
che dovranno necessariamente corredare e sostanziare la Convenzione. I finanziamenti concessi dal Dipartimento
all’INGV sono generalmente raggruppabili in tre grandi categorie:
•
Mantenimento delle attività di monitoraggio e sorveglianza. Si tratta di un importante finanziamento che alimenta
l’oggetto principale della Convenzione, ovvero la sorveglianza sismica e vulcanica del territorio lungo tutto l’arco
delle 24 ore.
•
Sviluppo e innovazione tecnologica delle reti di monitoraggio e ottimizzazione di tutte le attività di monitoraggio.
Questa porzione del finanziamento ha come obiettivo il progressivo ampliamento delle reti e la modernizzazione
della strumentazione utilizzata nella sorveglianza, nonché la razionalizzazione e l’ottimizzazione della
strumentazione esistente.
•
Studi e ricerche su tematiche finalizzate alle attività di monitoraggio sismico e vulcanico e su zone di particolare
interesse sismologico e vulcanologico, specificatamente individuate. D’intesa con il Dipartimento, l’INGV dovrà
organizzare la relativa progettualità con l’obiettivo di far partire le varie linee di ricerca all’inizio del secondo
semestre 2012.
Ampia documentazione sui rapporti tra l’INGV e il Dipartimento della Protezione Civile può essere reperita alla pagina
web http://istituto.ingv.it/l-ingv/progetti/Convenzione-Quadro%20tra%20INGV%20e%20DPC.
L’INGV intrattiene importanti rapporti di collaborazione anche con gli organi di Protezione Civile regionali. In questo
ambito spicca il Programma-Quadro Sorveglianza Sicilia, un programma triennale di ampio respiro che affronta le
diverse criticità del territorio siciliano includendo sia i temi della pericolosità sismica che quelli legati al rischio vulcanico.
XXXVII
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
5. Rapporti con altre istituzioni nazionali
L’INGV offre da molti anni servizi tecnico-scientifici di fondamentale importanza per la sicurezza delle popolazioni e del
patrimonio esposti ai rischi naturali, in piena intesa con la Protezione Civile nazionale, regionale e locale e con diversi
altri enti e aziende che operano sul territorio, come ad esempio l’ENI, l’APAT, le ARPA regionali. Tra i temi di grande
rilevanza sociale affrontati dall’INGV va ricordato quello dell’inquinamento, con la sua specifica variante del
seppellimento abusivo di materiali pericolosi. In questo ambito l’INGV è attivo da anni in valida sinergia con la
Magistratura e con gli organi di Polizia, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato e Guardia di Finanza.
Sempre nel quadro dei rischi naturali, recentemente l’INGV ha aggiunto alle attività più strettamente classificabili come
sorveglianza una funzione di riferimento scientifico di alto livello, offrendo la propria collaborazione al Governo per
l’elaborazione della nuova normativa sismica nazionale.
Le collaborazioni sono molto attive anche con il Ministero dell’Ambiente, con il quale l’INGV negli anni ha siglato diversi
accordi di programma in settori scientifici anche molto diversi tra loro. In particolare, l’INGV svolge da anni, sotto l’egida
di questo Ministero, attività nell’ambito della convenzione internazionale sui cambiamenti climatici, mentre è più recente
l’avvio di un accordo per studi sul processo di sequestrazione di anidride carbonica nel sottosuolo. Si segnalano anche
importanti accordi con il Ministero della Difesa per la fornitura di mappe aggiornate dei parametri ionosferici utili alla
gestione immediata delle radio frequenze in onda corta.
Un importante ruolo istituzionale di primo attore è svolto dall’INGV nel servizio di consulenza tecnico-scientifica per il
Ministero degli Affari Esteri (MAE), in particolare nell’ambito della realizzazione del Centro Dati Nazionale che il Ministero
ha creato per assolvere ai suoi impegni nel trattato per la proibizione totale degli esperimenti nucleari (CTBT).
Vanno infine ricordate le numerose collaborazioni in essere con l’ASI, l’ENI, l’INAF, il CNR, le Università e gli altri Enti di
ricerca, nonché con diverse altre strutture, anche di governo regionale e locale, che vengono avviate sia per iniziativa di
singoli gruppi di ricercatori, sia nell’ambito di convenzioni di ricerca e programmi-quadro.
6. Rapporti con istituzioni extra-nazionali
Oltre a essere ben posizionato nell’area internazionale per la qualità della ricerca svolta e la leadership oggettiva
riconosciutagli in alcune sfere disciplinari, l’INGV trae da questo ambito importanti fonti di finanziamento. La Comunità
Europea concede finanziamenti a diversi settori trainanti dell’ente (sismologia, vulcanologia, clima e ambiente)
nell’ambito di grandi programmi pluriennali come il VII Framework Programme, COST, E-CONTENT. Alcuni programmi
di grande respiro internazionale vengono supportati da prestigiose istituzioni come la National Science Foundation
(NSF), l’ONU e l’UNESCO. Per il 2012 diverse strutture dell’INGV hanno sottomesso o stanno sottomettendo progetti
nell’ambito delle chiamate del VII Framework Programme della Comunità Europea, avviato nel corso del 2007.
Le tabelle che seguono dettagliano il coinvolgimento dell’INGV in progetti attivi per il 2012 finanziati rispettivamente dalla
Comunità Europea e da altri soggetti europei ed extraeuropei. Ulteriori dettagli su ciascun progetto possono essere evinti
dalla consultazione della “Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni” riportata nella successiva sezione “Obiettivi da
conseguire nel triennio 2012-2014”, nonché dalla banca-dati dei progetti dell’INGV (http://portale.ingv.it/portale_ingv/lingv/progetti). Brevi note sui principali progetti sono fornite nel successivo Capitolo IV “Collaborazioni internazionali di
rilievo e interazioni con le altre componenti della rete di ricerca”.
Progetti finanziati dalla Comunità Europea
Acronimo
Nazionalità coordinatore
Titolo completo
MIAVITA
Francia
Mitigate and assess risk from volcanic
impact on terrain and human activities
11-ott-08
11-ott-12
USEMS
Italia (INGV)
Uncovering the secrets of an earthquake:
multydisciplinary study of physicochemical processes during the seismic
cycle
01-giu-08
31-mag-13
MYOCEAN
Francia
Development and pre-operational
validation of GMES Marine Core Services
01-gen-09
31-mar-12
SHARE
Svizzera
Seismic hazard HARmonization in
Europe
01-giu-09
31-mag-12
EMSO
Italia (INGV)
European Multidisciplinary Seafloor
Observation
01-apr-08
31-mar-12
XXXVIII
Data inizio
Data fine
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
HYPOX
Germania
In situ monitoring of oxygen depletion in
hypoxic ecosystems of coastal and open
seas, and land-locked water bodies
01-apr-09
31-mar-12
QUEST
Germania
Quantitative Estimation of Earth’s
Seismic Sources and Structures
01-dic-09
30-nov-13
GEISER
Germania
Geothermal Engineering Integrating
Mitigation of Induced Seismicity in
Reservoirs
01-gen-10
30-giu-13
DS3F
16 nazioni europee a
rotazione
The Deep Sea & Sub-Seafloor Frontier
01-gen-10
30-giu-12
CIGALA
Spagna
Concept for Ionospheric-Scintillation
Mitigation for Professional GNSS in Latin
America
15-feb-10
15-feb-12
MAMMA
Italia
Magma Ascent Mathematical Modelling
and Analysis
01-set-10
31-dic-12
GLASS
Germania
InteGrated Laboratories to investigate the
mechanics of ASeismic vs. Seismic
faulting
01-ott-10
30-set-15
EPOS
Italia (INGV)
European Plate Observing System
01-nov-10
31-ott-14
NERA
Svizzera
01-nov-10
31-ott-14
Genesi DEC
Francia
01-mag-10
30-apr-12
RACCE
Grecia
01-gen-11
31-dic-12
TRASMIT
Gran Bretagna
01-feb-11
31-gen-15
JERICO
Francia
01-mag-11
30-apr-15
REAKT
Italia
Strategies and tools for Real Time
EArthquake Risk Reduction
01-set-11
31-ago-13
EUDAT
Finlandia
EUropean DATa
01-ott-11
30-set-14
VERCE
Francia
Virtual Earthquake and seismology
Research Community in Europe escience environment
01-ott-11
30-set-15
ESPAS - EU
Gran Bretagna
Near-Earth Data Infrastructure for eScience
01-gen-11
30-apr-15
SEADATANET II
Francia
A pan-European infrastructure for ocean
and marine data management
01-ott-11
30-set-15
VUELCO
Gran Bretagna
Volcanic unrest in Europe and Latin
America: Phenomenology, eruption
precursors, hazard forecast, and risk
mitigation
01-ott-11
30-set-15
CO2VOLC
Italia
Quantifying the global volcanic CO2 cycle
01-gen-12
31-dic-16
SCIDIP-ES
Francia
SCIence Data Infrastructure for
Preservation – Earth Science
01-set-11
31-ago-14
ENVRI
Olanda
Implementation of common solutions for
a cluster of ESFRI infrastructures in the
field of "Environmental Sciences"
01-nov-11
31-ott-14
Network of European Research
Infrastructures for Earthquake Risk
Assessment and Mitigation
Ground European Network for Earth
Science Interoperations - Digital Earth
Community
Raising earthquake awareness and
coping with children’s emotions
Training Research and Applications
Network to Support the Mitigation of
Ionospheric Threats
Towards a Joint European Research
Infrastructure Network for Costal
Observatories
XXXIX
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
NEMOH
Italia
MYOCEAN 2
Francia
SWING
Italia
UPSTRAT MAFA
Italia
Numerical, Experimental and stochastic
Modelling of vOlcanic processes and
Hazard: an Initial Training Network for the
next generation of European
volcanologists
Prototype Operational Continuity for the
GMES Ocean Monitoring and
Forecasting Service
Short Wave critical Infrastructure Network
based on new Generation of high survival
radio communication system
Urban prevention strategies using
macroseismic and fault sources
01-gen-12
31-dic-15
01-apr-12
30-set-14
01-gen-12
31-dic-13
01-gen-12
31-dic-13
Progetti finanziati da altri soggetti extra-nazionali
Acronimo
Ente sovventore
Titolo completo
TERRAFIRMA
European Space Agency
Geohazard risk management services
(land motion)
STeGE
Universidad Autonoma de
México
SAGA-4-EPR
Ministero Affari Esteri
(Accordo Italia-Cina)
AUTOSCALA
Polish Academy of Sciences Space Research Centre
GEM
GEM Foundation
ETC/ICM
European Environment
Agency
Convenzione
Tenerife
Gobierno de España Ministero de Fomiento
CASAVA
Institut de Physique du Globe
de Paris
EAFZ
Università dell'Eufrate
CNRS ENS
CNRS
NWRA
NWRA
MeMoVolc
European Science Foundation
Convenzione
IPGP
IPGP
XL
The application of soil gas technique
to geothermal exploration: study of
“hidden” potential geothermal
systems.
SAtellite/seafloor/Ground data
Analyses for Earthquake Pattern
Recognition Analisi congiunta di dati
satellite, su fondo mare e a terra per il
riconoscimento di segnali geofisici
anomali nella generazione dei
terremoti
Software per l’interpretazione
automatica della traccia di uno
ionogramma tramite un modello
adattivo
Global Earthquake Model - Global
component “Global earthquake
history”
European Topic Centre on Inland,
Coastal and Marine waters 20112013
Convenzione di collaborazione tra
Instituto Geogràfico Nacional e Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
per studi geochimici del vulcanismo di
Tenerife
Provisions of services contract tra
IPGP e INGV
Studio sulla geochimica dei gas
termali della East Anatolian Fault
Zona (Turchia)
Contribution to the activity task K2.3
ANR-SISCOR PROJECT CORINTH
RIFT LABORATORY
Convenzione per l'identificazione,
elaborazione e fornitura di dati di
analisi da satellite
Measuring and modelling of volcano
eruption dynamics
Contratto di collaborazione scientifica
tra INGV e IPGP finalizzato alla
realizzazione di una rete di
Data inizio
Data fine
26-giu-07
31-dic-12
12-gen-09
31-dic-12
01-gen-10
31-dic-12
30-set-10
31-dic-12
01-nov-10
31-dic-12
01-gen-11
31-dic-12
13-gen-11
13-gen-13
02-apr-11
01-gen-14
01-mag-11
01-dic-12
23-mag-11
23-nov-15
07-giu-11
10-set-12
06-giu-11
05-giu-16
19-lug-11
19-lug-14
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
monitoraggio geochimico dell'isola di
Reunion
Radar Experiments on Baltoro Glacier
BALTORO –
EVK2CNR
EVK2-CNR
Programma
Galileo 20112012
Università Italo-Francese Università degli Studi di Torino
- Div. Ricerca e Relazioni
Internazionali
Etude expérimentale de la
propagation de séismes
MEDESS-4MS
Euro-Mediterranean
Partnership
Progetto ISIS
CNR - Istituto Sistemi
Complessi
MECME
Ministero de Ciencia e
Innovacion
Progetto
TurchiaTubitak
TUBITAK
FUE-GEO
Ministero de Ciencia e
Innovacion
CIFALPS
Institute of Geology and
Geophysics - Chinese
Academy of Sciences
Convenzione
ADFAC
Association pour le
Developpement et le
Fonctionnement des Activités
Contractuelles
NATO-ITALIA
NATO/ITALIA
10-set-10
09-feb-12
13-dic-11
31-dic-12
Mediterranean Decision Support
System for Marine Safety
01-feb-12
31-gen-15
Inter-Satellite & In Situ Plasmaspheric
Monitoring
17-ott-11
16-ott-12
01-gen-12
31-dic-14
01-mar-12
01-mar-15
01-gen-12
31-dic-14
01-gen-12
31-mar-13
01-feb-12
31-ago-12
01-gen-11
31-dic-12
Maastrichtian-Eocene climatic cycles
and events: impact and record on the
Northern and Southern paleomargins
of the Iberian Peninsula
Determination of fault activity and
geothermal origin by soil and
groundwater degassing (Dead Sea
and Karasu fault zone in Amik basin,
Turkey)
El fin de una era: registro geologico
continental del Cretacico superior
pirenaico
China-Italy-France Apls Seismic
Survey
Contratto di collaborazione scientifica
tra INGV CT e ADFAC per la
realizzazione di uno strumento multi
GPU per la simulazione dei flussi
lavici
Thermosphere monitoring based on
routine ionospheric observations for
operational use based on routine
ionospheric observations for
operational use
XLI
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
IV. Collaborazioni internazionali di rilievo e interazioni con le altre componenti della rete di
ricerca
In passato le attività internazionali della ricerca italiana, sia europee che extraeuropee, venivano solitamente viste come
elemento integrativo rispetto a quelle nazionali. Oggi la progressiva contrazione del finanziamento ordinario da un lato e
la necessità di continuare ad impegnarsi per una ricerca all’avanguardia dall’altro hanno cambiato la visione prospettica
della strategia riguardo alle attività internazionali. Infatti, il nuovo Programma Nazionale di Ricerca (PNR) 2010/2013
vede la componente internazionale come elemento fondante di quella nazionale. In particolare l’Azione 16 si pone come
obiettivo proprio il miglioramento del grado di internazionalizzazione del Sistema Ricerca, massimizzando lo
sfruttamento degli strumenti di collaborazione in ambito UE e perseguendo altri tipi d’impegno a livello internazionale
basati su accordi bilaterali e multilaterali. Il PNR destina specifiche risorse all’impulso delle attività di ricerca, anche
tramite la creazione di nuove infrastrutture e il potenziamento di quelle esistenti, nella logica dell’individuazione delle
eccellenze nazionali, per promuovere a livello pan-europeo ed internazionale la ricerca italiana. A questo si aggiunge il
rilancio della Strategia di Lisbona e il cosiddetto “Processo di Lubiana” avvenuto nel maggio 2008 che, partendo dalla
definizione di un quadro di obiettivi condivisi sintetizzati dalla European Research Area o ERA (“ERA Vision 2020”) e
degli strumenti necessari al loro perseguimento (“ERA Governance”), prevede la realizzazione di iniziative finalizzate ad
intensificare l’impegno per la costruzione dello Spazio Europeo della Ricerca. L’ERA si propone di favorire l’integrazione
ed il coordinamento delle attività e delle politiche nazionali nel settore della ricerca, superando le frammentazioni
esistenti. In base all’ERA Vision 2020, tutti dovranno poter beneficiare pienamente, entro il 2020, della libera circolazione
dei ricercatori, delle conoscenze e delle tecnologie. In questo contesto sarà necessario prestare particolare attenzione al
programma della Commissione Europea denominato Horizon 2020, che per la prima volta raggruppa l’insieme degli
investimenti dell’UE per promuovere e sostenere la ricerca e l’innovazione in un programma unico. Di particolare
attinenza e interesse per l’INGV, anche in prospettiva di medio-lungo termine, risultano gli obiettivi specifici del progetto
relativi a:
▪
▪
▪
energia sicura;
azione per il clima nel quadro del cambiamento climatico globale;
azioni per la società sicura.
Sulla base di questa nuova visione si comprende come anche all’INGV l’organizzazione, i programmi e le attività di
ricerca debbano convergere verso obiettivi comuni ed essere sinergici con quelli intergovernativi e comunitari. A tal fine
a partire da Maggio 2010 l'INGV si è dotato di un ufficio “Relazioni Internazionali” con unica sede a Roma, per assicurare
un punto di riferimento e di contatto tra i ricercatori dell’Ente e tutti gli stakeholders internazionali. Allo stato attuale, a
causa dell’esiguità dei mezzi e del personale che l’INGV può mettere a disposizione, quest’ufficio non è in grado di
assistere appieno i ricercatori, ma deve limitarsi ad un’attività informativa e a seguire a livello istituzionale i rapporti con
la Comunità Europea e le Direzioni Generali dei Ministeri competenti.
1. Attività in ambito comunitario
I dati attualmente disponibili relativi alla partecipazione alle attività comunitarie dell’INGV (si veda il Capitolo III “Risorse
finanziarie disponibili”) evidenziano una consistente partecipazione ai programmi europei di ricerca varati nell'ambito del
Settimo Programma Quadro e testimoniano la forte competitività dell'ente a livello europeo. Segue una breve descrizione
dei principali progetti comunitari attivi per il 2012.
USEMS (Uncovering the Secrets of an Earthquake: Multydisciplinary Study of physico-chemical processes
during the seismic cycle). Si tratta di una iniziativa finanziata dalla Unione Europea nell’ambito del Settimo
Programma Quadro e all’interno del Programma Specifico IDEAS dell’ERC (European Research Council). Il progetto,
della durata di cinque anni (2008-2013), vede l’INGV come “Host Institution” in quanto il ruolo di Principal Investigator
è svolto da un ricercatore (ora professore associato) dell’Università di Padova. Il progetto si propone di comprendere
i processi fisico-chimici che controllano la genesi del terremoto che sono essenziali nella valutazione della
pericolosità sismica. Il monitoraggio delle faglie attive in superficie e l’interpretazione dei dati derivanti dalle onde
sismiche offrono una informazione limitata sulla meccanica del terremoto. Il progetto ha come obiettivo quello di
indagare i processi sismogenetici:
- installando un apparato per effettuare esperimenti in condizioni di deformazione tipiche dei terremoti;
- studiando sorgenti sismiche fossili sulla superficie della Terra;
- analizzando materiali rocciosi naturali e sperimentali con un nuovo approccio multidisciplinare che coinvolga
quanto conosciuto delle tecniche di analisi microstrutturali, mineralogia e petrologia;
- producendo di nuovi modelli teorici di terremoto calibrati (e strettamente vincolati) da osservazioni sul campo.
Lo studio proposto ha ulteriori implicazioni per la comprensione di altri processi di attrito controllato, di particolare
importanza nel campo delle scienze della Terra e nella mitigazione del pericolo (ad esempio di frane). Questo
progetto che è alla metà del suo ciclo di vita, ha ricevuto un encomio particolare da Bruxelles in quanto considerato
“outstanding” e segnalato dall’ERC per “follow-up actions”.
XLII
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
GLASS (InteGrated Laboratories to investigate the mechanics of ASeismic vs. Seismic faulting). Anche questo
progetto è stato finanziato nell’ambito dell’FP7 ERC Starting Grant, ed anche per questo progetto l’INGV è “Host
Institution”. Questo dimostra le effettive capacità dell’Ente di attirare le eccellenze nel campo scientifico e fare della
ricerca italiana in campo geofisico una punta di diamante per l’intera Europa. Il progetto, iniziato ad Ottobre 2010
terminerà a Settembre 2015. GLASS si propone di sviluppare una ricerca innovativa e multidisciplinare per svelare i
processi fisico-chimico responsabili di fenomeni di fogliazione che partono da scorrimenti asismici a slittamento
sismico e ha individuato nel centro Italia un sito di prova unico che può servire come un laboratorio naturale per
l’integrazione dei dati ad alta risoluzione raccolti da diverse discipline. La ricerca proposta consentirà di dare una
visione senza precedenti della meccanica dei terremoti e dei processi di deformazione della crosta terrestre. Gli
obiettivi principali del progetto sono i seguenti:
- individuare e analizzare i diversi tipi di segnali sismici generati dalla crosta in continua deformazione;
- studiare i processi di deformazione in affioramenti di vecchie faglie;
- caratterizzare il flusso dei fluidi e le proprietà di attrito delle faglie in esperimenti di deformazione di rocce;
- indagare sulla genesi del terremoto e sulla sua ricorrenza, sviluppando modelli numerici che saranno vincolati da
dati sperimentali e calibrati da registrazioni sismologiche.
CO2Volc (Quantifying the global volcanic CO2 cycle). Questo progetto è stato finanziato nell’ambito dell’FP7 ERC
Starting Grant, ha durata quinquennale (2012-2016) ha come “Host Istitution” la Sezione di Pisa dell’INGV (P.I.: M.
Burton) e prevede lo sviluppo di nuovi strumenti per le misure dei gas vulcanici e una campagne in Indonesia per
misurare con mezzi aerei l'emissione lungo tutto l'arco. Lo scopo è quello comprendere i meccanismi di riciclo dei
volatili, di valutare il flusso totale dell'arco vulcanico, e di migliorare la conoscenza del budget globale dell’emissione
dei gas vulcanici alla scala planetaria.
MYOCEAN (Ocean Monitoring and Forecasting). Finanziato dalla Commissione Europea a partire dal 2009, questo
progetto si propone di creare infrastrutture, servizi e risorse per preparare un prodotto pan-europeo: il “Marine Core
Service” (MCS). MyOcean risponde al tema SPA.2007.1.1.01 - sviluppo delle capacità di aggiornamento per gli
attuali servizi GMES di fast-track e relativi servizi pre-operativi. Tramite un sistema di monitoraggio oceanografico
solido e ottimizzato e un’infrastruttura di previsione, il consorzio MyOcean si compone da 61 partner di 28 paesi
diversi. Il servizio verso gli utenti del MCS verrà realizzato durante una fase pre-operativa attraverso un processo di
validazione pianificata con 3 anni di sperimentazione e con l’intento di seguire il piano d’azione a lungo termine del
MCS. L’Oceano globale e i mari europei saranno monitorati con un sistema eddy-resolving, basato sull’assimilazione
di dati in situ e da satellite in modelli tridimensionali che rappresentano lo stato fisico, il ghiaccio e gli ecosistemi
dell’oceano; nel passato (25 anni), in tempo reale e nel futuro (1-2 settimane). L’alta qualità dei prodotti si baserà
sull’aggregazione di modelli europei e la metodologia scientifica sarà prodotta attraverso un intenso scambio tra
comunità operativa e di ricerca.
NERA (Network of European Research infrastructures for earthquake risk Assessment and mitigation). Questo
progetto, di cui l’INGV è partner maggioritario, è stato finanziato da FP7 Infrastructure, ha una durata di 48 mesi ed è
iniziato a Novembre 2010. L’obiettivo generale di NERA è di raggiungere un miglioramento quantificabile e un
impatto a lungo termine nella valutazione e nella riduzione della vulnerabilità delle costruzioni e dei cittadini rispetto ai
terremoti. Il progetto integrerà le infrastrutture che hanno un ruolo chiave nella ricerca geofisica in Europa e
combinerà le varie competenze nella sismologia e ingegneria sismica. NERA garantirà la fornitura di servizi di alta
qualità, compreso l’accesso ai dati e ai parametri del terremoto agli strumenti per la valutazione del rischio sismico.
NERA si coordinerà con altri progetti finanziati dalla CE (SHARE, SYNER-G) e contribuirà al programma GEM
dell’OCSE e alle infrastrutture ESFRI (European Strategy Forum for Research Infrastructures) di EPOS.
SHARE (Seismic hazard HARminization in Europe). Si tratta di un progetto in cui l'INGV è il partner principale dopo il
coordinatore, l'ETH di Zurigo. Si tratta di un Collaborative Project avviato nell'ambito del VII Programma Quadro della
Commissione Europea. Il suo obiettivo principale è quello di elaborare un nuovo modello di pericolosità sismica
"community-based" per l'intera area euro-mediterranea, prevedendo anche dei meccanismi di aggiornamento
periodico. Il progetto punta a stabilire nuovi standard nella pratica del Probabilistic Seismic Hazard Assessment
(PSHA) promuovendo una stretta collaborazione tra geologi, sismologi e ingegneri di tutta Europa. SHARE inoltre è
uno dei programmi regionali che concorrono alla creazione del Global Earthquake Model (GEM). SHARE and
GEM lavorano insieme per lo sviluppo di una piattaforma di calcolo open-source che possa diventare uno standard di
riferimento a scala globale.
Nel corso del 2012 l’INGV parteciperà inoltre in ruoli primari ai programmi comunitari denominati GEISER (Geothermal
Engineering Integrating Mitigation of Induced Seismicity in Reservoirs), QUEST (Quantitative Estimation of Earth's
Seismic Sources and Structures), MIAVITA Mitigate and Assess Risk from Volcanic Impact in Terrain and Human
Activities), e TERRAFIRMA (Geohazard risk management services-land motion, parte del programma GMES).
Per ulteriori dettagli si veda la tabella Progetti finanziati dalla Comunità Europea nel Par. 6 del precedente Cap. II
"Risorse finanziarie".
XLIII
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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2. Le grandi infrastrutture di ricerca a scala europea
Da alcuni anni lo sviluppo delle grandi infrastrutture di ricerca è uno dei temi principali dell’azione dei governi e delle
istituzioni di ricerca di tutta Europa. A riguardo il PNR 2011-2013 recita:
“La realizzazione di grandi Infrastrutture di Ricerca di eccellenza mondiale è uno dei cinque assi strategici
per la strutturazione e lo sviluppo dello Spazio Europeo della Ricerca. Le infrastrutture di Ricerca
rappresentano un mezzo per promuovere la cooperazione su scala pan-Europea e per offrire alle
comunità scientifiche un efficiente accesso a metodi e tecnologie avanzati.”
Grazie alla pluriennale partecipazione a progetti di ricerca europei nei settori disciplinari di sua competenza, sia con il
ruolo di coordinatore, sia con il ruolo di partner, l’INGV si è affermato recentemente come referente di alcune
Infrastrutture di Ricerca a scala europea. Lo stesso PNR ricorda anche due importanti infrastrutture INGV, EPOS e
EMSO, ormai da qualche anno entrate a far parte del settore “Ambiente” della roadmap ESFRI (European Strategy
Forum for Research Infrastructures), che definisce il fabbisogno di infrastrutture internazionali di ricerca per i prossimi
due decenni.
European Plate Observing System (EPOS)
Questo progetto, finanziato da FP7 Infrastructure, ha una durata di 48 mesi, è iniziato a Novembre 2010 e vede l’INGV
come coordinatore.
EPOS è un’infrastruttura di ricerca che propone un piano di integrazione nel lungo termine a livello pan-Europeo di
infrastrutture esistenti per lo studio della Terra solida. EPOS propone l’integrazione, l’armonizzazione e lo sviluppo di
infrastrutture di ricerca per il monitoraggio di terremoti, vulcani e maremoti (reti sismiche, accelerometriche, GPS,
osservazioni spaziali) e per lo studio della tettonica e della geologia dell’area Euro-Mediterranea. EPOS include
infrastrutture sia per lo studio di fenomeni naturali sia per la loro simulazione in laboratorio attraverso esperimenti e
simulazioni numeriche. EPOS ha come scopo quello di fornire un servizio all’utenza per l’archiviazione e la distribuzione
di dati multidisciplinari per promuovere la ricerca sulle scienze della Terra solida in Europa.
EPOS intende dunque creare i presupposti affinché l’Europa abbia un ruolo di primo piano nella ricerca delle scienze
della Terra solida. Il progetto darà libero accesso a dati geofisici e geologici e a strumenti di modellazione, consentendo
un passo in avanti nella ricerca scientifica multidisciplinare in campi diversi, tra cui il rischio sismico e vulcanico, i
cambiamenti ambientali, la sostenibilità a lungo termine e l’energia, con un impatto sociale certamente benefico.
European Multidisciplinary Seafloor Observation (EMSO)
Lo “European Multidisciplinary Seafloor Observation - Preparatory Phase (EMSO-PP)” è un progetto coordinato
dall’INGV della durata di 4 anni, iniziato ad Aprile 2008 e finanziato anch’esso da FP7 Infrastructure. Il suo obiettivo
principale è quello di stabilire il quadro giuridico e di governance per EMSO, una delle infrastrutture al servizio degli
scienziati e degli altri soggetti interessati, in Europa e fuori dell’Europa, alle osservazioni e agli studi a lungo termine in
acque profonde.
EMSO è una infrastruttura di ricerca che si basa sulla realizzazione di una rete di osservatori marini multidisciplinari
estesa lungo i margini continentali della placca Eurasiatica dal Mar Baltico al Mar Nero attraverso l’Oceano Atlantico
nord-orientale e il Mar Mediterraneo. EMSO è rivolto all’osservazione in mare profondo di processi geofisici, geochimici,
biologici, oceanografici su una scala temporale che si estende dai millesimi di secondi ai decenni, ed ha come obiettivo
scientifico fondamentale il monitoraggio dei processi ambientali che avvengono nella biosfera geosfera, idrosfera dei
mari europei. EMSO accrescerà quindi le conoscenze sull’insorgere e l’evolvere dei rischi naturali (es. eventi sismici,
maremoti) e sui cambiamenti climatici attraverso i loro effetti sugli ecosistemi profondi.
L’infrastruttura EMSO è attualmente in fase preparatoria avendo la Commissione Europea finanziato un Progetto EMSOPreparatory Phase della durata di 4 anni (2008-2012) con lo scopo di stabilire e strutturare l’entità legale che gestirà
l’infrastruttura stessa. Il progetto EMSO-PP è coordinato dall’INGV e raccoglie 12 partners da 12 stati membri delegati
dai rispettivi ministeri della ricerca scientifica. La fase preparatoria svolgerà tutte le azioni che porteranno all’effettiva
realizzazione dell’infrastruttura e la sua gestione a lungo termine. Inoltre coordinerà e armonizzerà, a livello europeo e
nazionale, tutte le risorse messe a disposizione, in collegamento con la rete di eccellenza ESONET.
3. Accordi di ricerca bilaterali
L’INGV è impegnato in un congruo numero di attività di ricerca bilaterali con numerosi paesi europei ed extraeuropei.
Visto il ruolo che ha ormai assunto la Comunità Europea e l’efficacia della sua azione nel coordinamento della ricerca, gli
accordi di collaborazione tra l’INGV e le istituzioni di ricerca di paesi extraeuropei sono particolarmente significative,
anche perché attraverso di esse l’INGV può giocare un ruolo-ponte tra la Comunità stessa e il resto del mondo.
Tra gli accordi in atto ricordiamo:
XLIV
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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•
•
Il Memorandum of Understanding tra l’INGV e il Battelle Memorial Institute, gestore del Pacific Northwest National
Laboratory, è stato firmato il 23 ottobre 2009. L’accordo è sul “Low Carbon Technologies”, in particolare CO2 Capture
& Storage (CCS) e sulla ricerca a livello geologico dello smaltimento dei rifiuti nucleari ad alta radioattività HLW (High
Level Waste). Il memorandum sarà valido per un periodo di tre anni.
“Tavolo Canada”. Lo scorso Gennaio a Victoria B.C. e a Vancouver si è tenuto l’Italian Ocean Technologies
Innovation Mission to British Columbia, organizzata dall’ambasciata del Canada in Italia e dal Canadian Trade
Commissioner Service sotto l’egida del MIUR. Scopo della missione, cui hanno partecipato anche i ricercatori
dell’INGV era di promuovere una collaborazione bilaterale nel settore delle tecnologie marine applicate a sistemi di
osservazione dei fondali oceanici e di mare aperto. Nel dicembre del 2010, i due Stati hanno firmato una Lettera
d’Intenti formalizzando quattro anni di accordi e progetti congiunti. Il Tavolo Canada è divenuto, così, la struttura di
riferimento ed il marchio unificatore che guida le iniziative di partnership fra Italia e Canada nel campo
dell’innovazione tecnologica. L’INGV, coordinatore dell’infrastruttura EMSO, ha una parte attiva nelle iniziative nel
settore della ricerca e della osservazione marina.
4. Rapporti con il mondo produttivo e rilevanza economico-sociale delle attività svolte
L’INGV svolge attività di ricerca, sorveglianza e consulenza in Geofisica, Geochimica e Vulcanologia. L’obiettivo
principale che si propone di raggiungere è la conoscenza dei fenomeni naturali che costituiscono, nel loro insieme, la
dinamica del nostro pianeta. Ma, ovviamente, proprio in funzione di questo obiettivo, l’Istituto è anche fortemente e
naturalmente coinvolto in tutte le attività che presuppongono un utilizzo immediato e pratico delle conoscenze acquisite.
Per questo motivo convivono all’interno dell’INGV, completandosi a vicenda, sia progetti scientifici volti allo sviluppo della
conoscenza in ambito geofisico, che potremmo definire di ricerca di base, sia progetti più applicativi volti all’utilizzo
immediato delle conoscenze acquisite e dei dati prodotti, per risolvere specifici problemi pratici di rilevanza economicosociale, ambientale e industriale, che possiamo definire di ricerca applicata. Le risorse materiali ed umane coinvolte nello
sviluppare in modo armonico questi due diversi modi di affrontare la ricerca non sono ripartite equamente, perché
spesso per rendere fruibili al mercato i risultati di una ricerca è necessario uno sforzo organizzativo e tecnologico molto
elevato.
Il mondo produttivo
La tendenza ad avviare attività che abbiano un rilevante impatto anche al di fuori dell’ambito della ricerca in senso stretto
è cresciuta nel corso degli ultimi anni, anche in relazione a una più marcata finalizzazione delle attività di ricerca voluta
dal ministero vigilante (MIUR) e al varo di nuove strategie di finanziamento della ricerca da parte di enti sovventori italiani
ed internazionali (ad esempio i fondi concessi dal MIUR tramite la legge 482/92, iniziative comunitarie per lo sviluppo di
tecnologia per il monitoraggio dei fondali marini, etc.). A seguito di questa nuova tendenza anche per l’INGV i rapporti
con il mondo produttivo e con l’industria sono considerevolmente cresciuti, fino a diventare in alcuni casi anche intensi e
fecondi pur se necessariamente limitati nel numero, data la natura delle ricerche svolte. Tali rapporti includono
essenzialmente lo sviluppo di sensori per vari tipi di osservazioni geofisiche, da quelle già citate sui fondali marini, alla
sismometria e magnetometria ed alla misura di parametri glaciologici in aree polari. Ricercatori INGV partecipano anche
allo sviluppo di dispositivi per il telerilevamento, attività questa che ha diverse applicazioni anche al di fuori dell’ambito
strettamente geofisico. Inoltre, vengono spesso messe in atto consulenze per la fornitura di elaborazioni o pareri di
elevato valore scientifico e tecnologico a grandi committenti istituzionali, spesso caratterizzate da una particolare
riservatezza o delicatezza per i temi trattati (ad esempio, previsioni di radiopropagazione, indagini a favore delle autorità
giudiziarie nella geofisica di esplorazione o indagini sull’osservanza di trattati internazionali).
Come esempio di alcuni dei risultati tangibili del coinvolgimento con il mondo dell’industria citiamo l’approvazione del
brevetto internazionale PCTn.1565PTIT relativo ad un sensore magnetico di nuova concezione, o la sottomissione di un
altro brevetto relativo a un sistema integrato di orientamento magnetico basato sulla correzione della rotta con l’ausilio
dell’IGRF (International Geomagnetic Reference Field). È stata avviata la produzione in serie di due magnetometri per le
alte frequenze rispettivamente da 0.001 Hz – 25 Hz e 1 Hz – 100 kHz, interamente progettati e industrializzati
all’Osservatorio di L’Aquila. Altre attività sperimentali e di misurazione si sono svolte presso la nuova sede dell’INGV a
Portovenere. Queste ultime rientrano nell’ambito delle attività di collaudo, taratura e verifica di apparati magnetogradiometrici dell’Istituto Idrografico della Marina, nonché per la manutenzione e aggiornamento di strumentazione
magnetica e gravimetrica e allo sviluppo di software per la loro gestione. Nell’ambito di un progetto di ricerca effettuato
nel PNRA citiamo la realizzazione di un Glacio-radar, uno strumento sviluppato e costruito dall’INGV (potenza 4 kW,
frequenza 60 MHz, penetrazione 5 km, risoluzione 10 m) idoneo ad essere aerotrasportato e misurare lo spessore della
copertura glaciale antartica.
Citiamo inoltre il sistema chiamato Archimede, nato da una convenzione tra l’INGV ed un consorzio industriale (ref.
Eliservizi srl) per lo sviluppo di un sistema aviotrasportato su elicottero dedicato al rilevamento di immagini
“georeferenziate” nel visibile e nell’infrarosso, con un primo test effettuato ai Campi Flegrei. Ulteriori esempi sono
rappresentati dalle consulenze per lo studio dei requisiti dei sistemi satellitari: tra queste un incarico ESA per l’analisi dei
requisiti dello strumento IR previsto a bordo del futuro sistema di satelliti europei GMES.
XLV
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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Rilevanza economica-sociale
Il quadro delle attività che hanno ampia rilevanza sociale, e in alcuni casi dirette implicazioni economiche, è decisamente
ricco sia per quanto riguarda rapporti con istituzioni italiane sia in riferimento allo scenario internazionale. Partendo da
quest’ultimo, si deve sottolineare che nel 2005 l’INGV ha puntualmente onorato gli impegni assunti dall’Accordo di
Programma stipulato con il Ministero Affari Esteri (MAE), proseguendo nella realizzazione del sistema di verifica del
Trattato internazionale per la Proibizione Totale degli Esperimenti Nucleari (Comprehensive Nuclear Test Ban Treaty –
CTBT). La Legge n. 197 del 24 luglio 2003 ha infatti stabilito che l’INGV svolga il ruolo istituzionale di primo attore nel
servizio di consulenza tecnico-scientifica per il Ministero degli Affari Esteri. Il sistema di verifica si basa sulla
realizzazione di un centro dati nazionale che cura gli aspetti tecnici di comunicazione e di interfaccia tecnico-scientifica
qualificata con l’Organizzazione internazionale (CTBTO) che ha sede a Vienna e che cura il monitoraggio geofisico e
radionuclidico sull’intero pianeta. Tra i compiti del centro dati vi sono quelli legati al miglioramento e all’applicazione di
numerose tecniche geofisiche previste dal Trattato, durante le cosiddette ispezioni in sito, per l’individuazione di
eventuali violazioni del Trattato stesso. La consulenza per la Farnesina è consistita anche nella partecipazione ai tavoli
negoziali presso la sede delle Nazioni Unite a Vienna per la preparazione dei manuali operativi necessari al
funzionamento dell’intero regime di verifica del Trattato. La consulenza verso la CTBTO ha costituito un valido esempio
di penetrazione del mercato intellettuale italiano delle organizzazioni internazionali, in linea con la politica estera del
Governo. In particolare, i ricercatori e tecnici del Laboratorio di Aerogeofisica dell’INGV hanno fornito, durante le
ispezioni, le opportune raccomandazioni sull’utilizzo delle tecniche geofisiche di esplorazione (magnetiche, gravimetriche
ed elettromagnetiche) sia a terra che in volo.
Numerose sono le iniziative avviate sul piano nazionale. Tali iniziative comprendono consulenze e convenzioni con
diversi ministeri e amministrazioni pubbliche, sia a scala nazionale che regionale e locale, finalizzate allo studio di
particolari elementi di rischio per l’ambiente e per la popolazione. Tra queste iniziative ricadono indagini sul clima a varie
scale spaziali e temporali, indagini sull’inquinamento in aree urbane, indagini di sottosuolo per la ricerca di eventuali
discariche abusive di rifiuti tossici. Due esempi particolarmente significativi di questa categoria di rapporti tra INGV e il
mondo sociale e produttivo sono rappresentati dalla sorveglianza geofisica del territorio e dalle consulenze sulla
pericolosità sismica, vulcanica ed ambientale del territorio.
Una importante iniziativa di forte rilevanza sociale che prende l'avvio nel 2012 è quella relativa al progetto finanziato dal
MIUR “Indagini ad alta risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree colpite dal terremoto del
6 aprile 2009”, detto per brevità “Progetto Abruzzo” (si veda anche il Cap. III, Par. 3). Questo progetto intende dare
risposte concrete alla domanda di maggior conoscenza e sicurezza che viene dall’Abruzzo, fornendo rinnovate ed
ampliate basi di conoscenza e nuovi strumenti operativi utili sia alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del 6
aprile 2009, sia alla difesa da ulteriori terremoti che potrebbero colpire il territorio abruzzese in futuro. La comunità
scientifica ha infatti accertato da tempo l‘elevata pericolosità sismica di questa regione. La mappa di pericolosità sismica
al “bedrock” realizzata dall’INGV nel 2004 ha quantificato i livelli di accelerazione di picco (PGA) per differenti periodi di
ritorno attesi, evidenziando valori tra i più alti d’Italia in tutta la fascia appenninica del territorio regionale.
Ciò premesso, il progetto punta a:
•
analizzare criticamente la pericolosità sismica dell’intero Abruzzo;
•
predisporre scenari deterministici di pericolosità e di rischio sismico, definire graduatorie di rischio sismico per edifici
pubblici, strategici e monumentali, rivalutare i livelli di pericolosità sismica su base probabilistica;
•
identificare le aree più esposte allo scuotimento da futuri terremoti, ovvero quelle porzioni del territorio nelle quali c’è
da attendersi significativi effetti di amplificazione, nonché le aree che possono essere soggette a rischi derivanti da
franamenti, liquefazioni, fagliazione superficiale e fratturazione cosismica;
•
identificare centri storici, edifici pubblici e strategici, monumenti che si presentano particolarmente vulnerabili;
• svolgere indagini di dettaglio (geognostiche, geofisiche, sismologiche) per i siti di ubicazione di alcuni centri storici e
di alcuni edifici di particolare importanza e/o pregio, muovendosi all'interno della recente normativa in materia.
All’interno del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 per le “Regioni della Convergenza” (Programma Operativo
Nazionale Ricerca e Competitività, Asse I: “Sostegno ai mutamenti strutturali”, Obiettivo Operativo 4.1.1.4:
“Potenziamento delle strutture e delle dotazioni scientifiche e tecnologiche”) va sottolineata l’approvazione e l’avvio nel
corso del 2012 del progetto VULCAMED: “Potenziamento strutturale di centri di ricerca per lo studio di aree VULCAniche
ad alto rischio e del loro potenziale geotermico nel contesto della dinamica geologica e ambientale MEDiterranea”. Il
progetto è finalizzato al potenziamento delle reti di strumenti scientifici, delle reti telematiche per la trasmissione dati, dei
sistemi informatici di supercalcolo e di quelli dedicati alla ricerca vulcanologica e geotermica, al monitoraggio dei rischi
naturali, alla sicurezza del territorio e al controllo ambientale. Gli obiettivi del progetto si articolano su tre livelli:
1) potenziamento di reti di strumentazione scientifica e grandi attrezzature;
2) sviluppo di reti telematiche e della connettività delle strutture di ricerca e adeguamento edilizio e impiantistico;
3) potenziamento di sistemi di supercalcolo e grid computing interfacciati a reti telematiche, servizi informatici e backup.
Il progetto prevede inoltre un corso di Alta Formazione dal titolo “La ricerca geofisica e vulcanologica per il monitoraggio
dei rischi naturali e ambientali e per la tutela e la fruizione delle risorse del territorio” con tre differenti profili formativi
(ricercatore, tecnico-commerciale e direttivo), attivati su due sedi INGV in Campania e in Sicilia.
Nel trattare il tema della rilevanza sociale, una menzione particolare va rivolta al servizio di sorveglianza sismica e
vulcanica che, coniugando al meglio competenza scientifica e tecnologica, l’INGV svolge sul territorio italiano
XLVI
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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particolarmente soggetto sia agli eventi sismici che a quelli vulcanici. Per quanto riguarda la sorveglianza basterà
ricordare i turni svolti h24 dal personale tecnico/scientifico, che in numerose sezioni dell’INGV forniscono alla Protezione
Civile preziose informazioni in tempo reale sui processi geodinamici in atto nella nostra penisola e in tutta l’area
mediterranea. Le informazioni sono basate sulla strumentazione più avanzata e su analisi svolte con le migliori
metodologie disponibili, con un notevole impegno finanziario ed umano quantificabile in oltre la metà di tutte le risorse
materiali dell’INGV e in quasi il 40% di quelle umane.
Le consulenze agli organi governativi e alle pubbliche amministrazioni nel campo della pericolosità sismica, vulcanica ed
ambientale si esplicano attraverso pareri di natura strettamente tecnico-scientifica in merito alle azioni sociali da
intraprendere nelle emergenze – si pensi, ad esempio, al possibile impatto delle eruzioni dell’Etna sul traffico aereo nonché attraverso la produzione di elaborati da utilizzare come base per le formulazioni legislative – tra i quali spicca la
Mappa di Pericolosità sismica completata nel 2004, nel quadro dell’Ordinanza 3274 PCM del 20 marzo 2003, relativa
alla “Riclassificazione sismica del territorio italiano”. Tale mappa è ormai diventata parte integrante della normativa per le
costruzioni in zona sismica attraverso un nuovo atto legislativo congiunto del Dipartimento della Protezione Civile e del
Ministero delle Infrastrutture (Norme Tecniche per le Costruzioni Decreto 14/01/2008 del Ministero delle Infrastrutture GU n.29 del 04/02/2008). Dati, elaborazioni e riferimenti normativi sono disponibili all’indirizzo: http://esse1.mi.ingv.it/.
Complessivamente queste attività impegnano oltre il 30% delle risorse umane dell’INGV.
Sul piano delle ricerche di indiscussa valenza sociale va ricordato che l’INGV è socio di maggioranza del Centro EuroMediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), una Società Consortile a Responsabilità Limitata (CMCC S.c. a r.l.)
che ha sede legale a Lecce e unità locali a Bologna, Venezia, Capua, Sassari e Milano. Il CMCC ha per oggetto la
promozione e il coordinamento delle ricerche e delle diverse attività scientifiche e applicative nel campo dello studio dei
cambiamenti climatici, favorendo anche collaborazioni tra Università, Enti di ricerca nazionali e internazionali, enti
territoriali e il settore industriale.
Per concludere questa sezione vogliamo anche citare l’intensa opera svolta dai ricercatori dell’INGV per la formazione
dei ricercatori e il trasferimento delle conoscenze scientifiche verso una vasta platea (questo tema viene affrontato
anche nel successivo Cap. VIII). Quest'opera è rivolta non solo al mondo della ricerca nazionale e internazionale, alle
istituzioni e alle amministrazioni nazionali e locali, ma anche al grande pubblico e a componenti importanti del mondo
dell’industria. In particolare va menzionata anche la divulgazione scientifica svolta tramite diverse iniziative che
coinvolgono strutture scolastiche di vario livello. L'attività si svolge presso le sedi di Roma, Catania e Napoli attraverso
mostre permanenti con apposito materiale esplicativo e visite guidate nelle sedi e nelle sale operative in cui viene svolta
l’attività di sorveglianza.
Per quanto riguarda l’interazione con il grande pubblico, è doveroso citare la partecipazione attiva e qualificata dell’INGV
a numerose manifestazioni a diverse scale, come ad esempio la Settimana della Cultura Scientifica organizzata ogni
anno dal MIUR. In alcuni casi le iniziative sono ideate, proposte e gestite direttamente dall’INGV, come nel caso della
mostra “Terra: viaggio nel cuore del pianeta”, che si svolge ogni anno a Roma. Per quanto riguarda l’interazione con il
mondo produttivo e dell’industria, un valido esempio di attività svolta dall’INGV è l’organizzazione di corsi che vengono
tenuti presso università, o corsi di master presso enti locali e altri corsi di alta formazione. Attività questa svolta a favore
di un pubblico molto diversificato, che include studenti, liberi professionisti, insegnanti scolastici a vario livello, tecnici
appartenenti ad istituzioni pubbliche ed enti locali e tecnici del mondo industriale, con particolare riferimento al settore
energetico ed ambientale.
XLVII
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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V. Principali infrastrutture di ricerca
Le ricerche e le attività di monitoraggio condotte all’interno dell’INGV comportano i) la necessità di registrare in continuo
diversi parametri geofisici; ii) il bisogno di disporre di dati di alta qualità; ii) la possibilità di utilizzare e sperimentare
apparecchiature all’avanguardia per eseguire analisi e verifiche sperimentali; iii) la possibilità di avvalersi di strumenti
tecnologicamente avanzati per la trasmissione, elaborazione, calcolo e modellazione dei dati raccolti; iv) la capacità di
sviluppare metodi e protocolli di misura innovativi. È dunque importante, se si vuole essere e rimanere competitivi,
sviluppare e gestire delle infrastrutture di ricerca a diversa scala ed adeguate ad assicurare fino in fondo lo svolgimento
delle attività tradizionalmente condotte dall’INGV e di produrre significativi avanzamenti nell’innovazione tecnologica e
metodologica.
Alcune infrastrutture di ricerca hanno bisogno, per le attività di routine e per lo sviluppo, di investimenti significativi in
termini di risorse umane e finanziarie. In molti casi gli investimenti necessari superano le dotazioni delle singole sezioni e
richiedono sinergie alla scala dell’intero Ente. In questo modo si possono ottenere ottimizzazioni dell’utilizzo delle
apparecchiature, a parità di risorse impegnate, senza pregiudicare la qualità dei servizi, la fruibilità e la diffusione dei
dati. Sin dalla sua nascita l’INGV, utilizzando anche lo strumento dei TTC, ha promosso l’integrazione e l’ottimizzazione
delle infrastrutture già presenti nei singoli istituti che sono confluiti nell’ente, ed ha cercato di organizzare uno sviluppo
armonico tenendo conto delle attività di ricerca e di monitoraggio da svolgere, delle necessità e delle professionalità
acquisite dai ricercatori e dai tecnologi, delle richieste degli enti finanziatori e più in generale della comunità scientifica
nazionale ed internazionale. L’integrazione e l’ottimizzazione delle infrastrutture di ricerca INGV è in atto anche alla scala
europea all’interno delle iniziative ESFRI (European Strategy Forum for Research Infrastructures) attraverso la
partecipazione ed il coordinamento dei progetti EPOS e EMSO (vedi il Par. 2 del Cap. IV e il Par. 2 di questo Capitolo)
Per la gestione e lo sviluppo delle infrastrutture di ricerca, l’INGV ha potuto contare sulla dotazione ordinaria, sui fondi di
progetti FIRB, fondi di programmi comunitari infrastrutturali ed in alcuni casi sui finanziamenti provenienti dalle
convenzioni stipulate con la Protezione Civile Nazionale e con le Regioni.
Le infrastrutture di ricerca attualmente presenti possono essere suddivise in quattro grandi categorie:
•
•
•
•
reti strumentali di monitoraggio e di ricerca;
laboratori analitici e sperimentali;
risorse di calcolo;
banche dati.
1. Infrastrutture di ricerca dell'INGV
L’INGV ha sull’intero territorio italiano e sui vulcani attivi numerose reti di monitoraggio e di ricerca (permanenti e mobili).
Le reti sono infatti in grado di misurare i parametri geofisici d’interesse della Protezione Civile Nazionale e degli enti
locali, ma sono anche fondamentali per svolgere le diverse attività di ricerca che l’INGV svolge. I sistemi d’osservazione
sul territorio sono la più grande infrastruttura gestita dall’INGV ed è quella sulla quale l’Ente ha investito di più in termini
di personale e risorse finanziarie. Nel corso degli anni l’Istituto ne ha promosso lo sviluppo ed ha assicurato
l’aggiornamento tecnologico costante, migliorando la qualità e la quantità della strumentazione e dei sensori e
incrementando la capacita di trasmissione e la diffusione dei dati. Nella gestione delle diverse reti è coinvolta gran parte
delle sezioni. I dettagli sulle attività svolte, sulle filosofie di sviluppo e sui risultati ottenuti sono riportate per gran parte
all’interno della descrizione dell’Obiettivo Generale 1 – Sviluppo dei sistemi d’osservazione, ed in misura minore negli
OS 2.5 e 5.5 e nel TTC 2.6.
Laboratori analitici e sperimentali
Nei laboratori sono concentrate tutte le attività analitiche e sperimentali dell’ente a supporto delle ricerche e del
monitoraggio. I laboratori analitici e sperimentali sono anche il luogo dove si mettono a punto sviluppi tecnologici e nuove
metodologie analitiche. Negli ultimi anni i laboratori analitici e sperimentali hanno avuto uno sviluppo significativo in
termini di acquisizioni di nuova strumentazione, di rinnovo ed ammodernamento degli apparati esistenti e di personale
dedicato. Sono nate nuove infrastrutture e in esse si sono concentrate alcune attività di rilievo dell’Ente. Le più recenti
riguardano lo sviluppo di un laboratorio di alte pressioni ed alte temperature presso la sezione di Roma 1, dove
conducono esperimenti e misure legate alla fisica delle rocce ed alle proprietà chimico-fisiche dei magmi e vengono
progettati sviluppati apparati per riprodurre in laboratorio le condizioni di pressioni e temperature presenti nella litosfera.
Ugualmente importante è stato lo sviluppo a Roma 1 di un laboratorio per la modellizzazione analogica di alcuni processi
vulcanici ed il rinnovo e l’ampliamento delle apparecchiature analitiche avvenuta nel Laboratorio di Paleomagnetismo di
Roma 2 e quelle in atto nelle sezioni di Palermo, Catania, Napoli e Pisa. Nel complesso i laboratori analitici e
sperimentali sono stati anche un formidabile polo di attrazione per i ricercatori italiani e stranieri esterni all’ente e
molteplici sono stati gli scambi di personale ed esperienze con centri analoghi presenti in altre nazioni.
I laboratori di chimica e fisica delle rocce sono stai scelti come Host Istitution per tre ERC-Starting grant (USEMS,
GLASS, CO2Volc). Le attività ed i risultati dei laboratori sono sintetizzate principalmente sotto l’Obiettivo Generale 2 –
XLVIII
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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Attività sperimentali e Laboratori, di questo documento.
Risorse di calcolo
Le numerose ricerche teoriche Il monitoraggio dell’attività sismica e vulcanica e i relativi modelli interpretativi e predittivi
richiedono lo sviluppo di sistemi di calcolo veloce. Sin dalla nascita dell'INGV, nelle diverse sezioni dell’ente si sono
sviluppate e gestite importanti risorse di calcolo quali supercalcolatori e clusters. Queste infrastrutture hanno posto
l’INGV ad un livello avanzato all’interno del panorama di ricerca italiano ed europeo. Numerose sono state le iniziative
che hanno visto l’INGV impegnato in questo campo anche attraverso la partecipazione a consorzi. Le attività dell’INGV
nel campo delle risorse di calcolo sono riportate in questo documento principalmente all’interno dell’Obiettivo
Specifico/TTC 2.1.
Banche dati
La continua raccolta di numerosi parametri geofisici e geochimici attraverso le reti di monitoraggio, le indagini geofisiche,
geologiche, storiche e sperimentali, comporta la necessità di risolvere i problemi di archiviazione, distribuzione e fruibilità
dei dati (sia per i ricercatori dell’ente che per quelli della comunità scientifica nazionale ed internazionale). Lo sviluppo
delle banche dati, viste come infrastrutture mirate all’organizzazione del sapere e della conoscenza, sono sempre state
una priorità importante dell’INGV. Gran parte delle attività di organizzazione e gestione delle banche dati di diverso tipo
sono riportate all’interno della sezione relativa all’Obiettivo Generale 5 – L’impegno verso le istituzioni e verso la Società.
Su questo tema si veda anche il Par. 3 del successivo Cap. VIII.
2. Partecipazione a grandi infrastrutture di ricerca a scala europea
Nel Capitolo IV “Collaborazioni internazionali di rilievo e interazioni con le altre componenti della rete di ricerca” si è
delineata la partecipazione dell’INGV a grandi infrastrutture di ricerca europee fortemente finalizzate al monitoraggio dei
fenomeni geofisici, come EPOS e EMSO. In questa sede si vuole sottolineare il fatto che attraverso la leadership di
queste due grandi iniziative da parte dell’INGV sarà possibile promuovere lo sviluppo anche a scala nazionale italiana di
un sistema di osservazione terrestre e marino, integrato e multidisciplinare, che contribuirà in modo innovativo al
conseguimento degli obiettivi primari della ricerca scientifica italiana attraverso lo studio e la comprensione dei fenomeni
geofisici con un approccio innovativo, secondo i recenti indirizzi scientifici della ricerca mondiale. La leadership INGV di
queste due infrastrutture potrà inoltre rafforzare il ruolo dell’INGV nell’ambito delle attività del settore spaziale ed in
particolare per quanto concerne il GMES (Global Monitoring Environment and Security). Le sfide tecnologiche poste
dalla realizzazione di queste infrastrutture e l’accesso ad un’ampia utenza a dati di alta qualità secondo politiche
condivise contribuiranno inoltre alla formazione dei giovani ricercatori e alla creazione di figure professionali in grado di
competere a livello internazionale.
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Piano Triennale di Attività 2012-2014
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VI. Quadro generale della partecipazioni societarie
Già da alcuni anni l’INGV partecipa ad un certo numero di consorzi senza fini di lucro costituiti in società con il mondo
accademico e con quello produttivo. Si tratta di consorzi, in alcuni casi estesi anche a soggetti non italiani, nati per
soddisfare due categorie principali di bisogni:
•
•
sviluppare e trasferire nuove tecnologie in campo geofisico, in campo ambientale e nel settore della sicurezza;
promuovere e coordinare ricerche e attività scientifiche e applicative nei settori della geofisica e dei rischi naturali,
utilizzando approcci multidisciplinari e innovativi.
Alla data del 1 gennaio 2012 l’INGV risulta partecipare alle seguenti sei società consortili:
Acronimo
Tipologia
Denominazione completa
Sito web
Quota
INGV
1
DLTM
SCRL
Distretto Ligure delle Tecnologie Marine
www.unige.it/consorzi/
docs/dltm.shtml
1.96%
2
CMCC
SCRL
Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti
Climatici
www.cmcc.it
37.58%
3
AMRA
SCRL
Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale
www.amracenter.com
9.00%
www.crati.it
1.62%
4
CRATI
SCRL
Consorzio per la Ricerca e le Applicazioni di
Tecnologie Innovative per il Risparmio Energetico e
per lo Sviluppo di Tecnologie Laser nel Campo della
Fisica dell’Atmosfera
5
MARIS
SCRL
Monitoraggio Ambientale e Ricerca Innovativa
Strategica
www.maris-ricerca.it
80.00%
6
PNRA*
SCRL
Consorzio per la Realizzazione del Piano Nazionale
Ricerche in Antartide*
www.pnra.it
25.00%
*Consorzio in via di liquidazione.
Segue une descrizione delle diverse società (con l'eccezione dell'ultima, tuttora in liquidazione).
1) Distretto Ligure Tecnologie Marine (DLTM) s.c.r.l.
La società opera prevalentemente nel territorio della Regione Liguria e non ha scopi di lucro. La sua finalità primaria è “la
promozione, nel territorio della Regione Liguria, di un distretto tecnologico inteso quale ambito geografico e socioeconomico in cui viene attivata una strategia di rafforzamento dell'attività di ricerca e sviluppo nel settore delle tecnologie
marine e di quelle ad esse collegate o complementari, nonchè di accelerazione dell'insediamento e della crescita delle
iniziative imprenditoriali afferenti ai medesimi settori”.
Il Distretto Ligure delle Tecnologie Marine (DLTM) nasce dalla forte volontà della comunità locale e costituisce una
collaborazione emblematica tra le imprese, gli enti di ricerca e l’amministrazione, che a partire dalla Spezia abbraccia
l’intera Regione Liguria.
L’aggregazione di soggetti nel DLTM vede il coinvolgimento dei più grandi gruppi industriali presenti sul territorio ligure e
di un consorzio di più di 100 PMI innovative, dell’Università di Genova e di tutti gli Enti pubblici di ricerca presenti a livello
regionale con interessi nei settori di riferimento, oltre ad una completa rappresentanza istituzionale. La società consortile
DLTM è aperta all’adesione di nuovi attori radicati sul territorio che ne condividano scopi e finalità, ed infatti è in costante
crescita con ritmi serrati, che registrano un sensibile aumento (+20%) del numero di consorziati nell’arco del primo anno
di vita (luglio 2009-2010) ed un forte consolidamento del capitale consortile (+40%).
Il DLTM nasce con riferimento alla missione identificata dalla Regione Liguria e dai Ministeri dell’istruzione,
dell’università e della ricerca, e dello sviluppo economico, sulla base di una analisi di fattibilità svolta nel 2008.
Il DLTM opera in coerenza con il Programma Nazionale della Ricerca 2010-2012, quale organismo territoriale di
governance settoriale per i processi di ricerca, innovazione e formazione, capace di coinvolgere tutti gli attori dei
processi di governance per lo sviluppo di una progettualità integrata a livello locale e globale, e l’integrazione dei
processi di ricerca, innovazione e formazione, con l’obiettivo di conseguire ricadute misurabili in termini di crescita del
patrimonio intangibile dei territori.
Aree tematiche
Le aree tecnologiche di riferimento del DLTM si articolano nelle seguenti tematiche di sviluppo:
•
cantieristica navale (militare e civile);
L
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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•
•
•
•
•
•
nautica da diporto e mega-yachts;
offshore petrolifero ed energetico;
sistemi navali e portuali;
strumentazione ed apparecchiature meccaniche/fluidodinamiche nonchè impianti per applicazione navale e
subacquea;
logistica intelligente e sicurezza;
materiali per applicazioni marine.
Questa precisa focalizzazione tematica su tecnologie trasversali permette al DLTM di operare un’importante integrazione
duale tra i settori civili e della difesa e tra l’industria marittima e le scienze marine, di grande valenza sia in termini di
crescita tecnologica sia di apertura di nuovi business. La mission distrettuale è, inoltre, declinata in tutti gli ambiti di
intervento identificabili quali fattori chiave dello sviluppo della società della conoscenza.
2) Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC) s.c.r.l.
Il CMCC è una Società Consortile a Responsabilità Limitata (s.c.a.r.l.) con sede legale a Lecce e unità locali a Bologna,
Milano, Venezia, Capua e Sassari, per sfruttare al meglio l’esistente esperienza dei suoi partner. Il CMCC è pertanto, un
Consorzio di Ricerca costituito da diversi istituti di Ricerca italiani, pubblici e privati, diretti dall’Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia (INGV).
Il CMCC è stato istituito con un finanziamento iniziale da parte dei Ministeri italiani: dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare; dell’Economia e delle Finanze; dell’Università e della Ricerca, nell’ambito del Programma
Strategico “Sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici” del Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca (FISR, 2001). Il
CMCC è entrato in attività a metà del 2005.
La missione del CMCC consiste nel migliorare la comprensione della natura e dei meccanismi della variabilità climatica,
le sue cause e le sue conseguenze, con speciale attenzione all’area del Mediterraneo e alle sue interazioni con il
sistema globale. Grazie alle capacità acquisite dai propri Soci e Centri Associati, il CMCC produce strumenti scientifici e
tecnologici e fornisce supporto ai Ministeri, alle Regioni e alle Province, nonché al settore privato relativamente a:
•
•
•
•
•
le valutazioni dei cambiamenti climatici;
la protezione dell’ambiente marino del Mar Mediterraneo verso un uso sostenibile delle risorse;
l’ecologia, la scienza forestale, la salute e l’economia;
la gestione del rischio (pericoli di disastri naturali legati ai cambiamenti climatici, versamenti di petrolio,
eutrofizzazione costiera, risorse idriche, ecc..);
i trasporti, l’agricoltura, l’energia e il turismo.
Il CMCC, inoltre conduce, attraverso il telerilevamento satellitare:
•
•
•
il monitoraggio delle risorse ambientali (acqua, agricoltura, foreste);
l’analisi e la prevenzione dei rischi dovuti ai disastri di origine naturale e umana;
il monitoraggio delle reti di trasporto e energetiche.
Un’altra attività fondamentale del Centro riguarda la cooperazione internazionale, che viene esplicata attraverso il
finanziamento di diversi progetti internazionali e la partecipazione a progetti e lavori nell’ambito di accordi bilaterali
dell’Italia con altri Paesi. Oltre a coordinare e/o gestire la ricerca di progetti internazionali condotti dai Ministeri Italiani, il
CMCC fornisce supporto scientifico alle attività di varie Istituzioni e Organizzazioni internazionali, quali: l’IPCC, l’UNCCD,
l’UNEP e l’UNFCCC.
Il Consorzio è attivo anche nella divulgazione delle conoscenze sui cambiamenti climatici, con eventi specifici (seminari,
conferenze, congressi e workshop) e nella formazione, con il finanziamento, la preparazione e la gestione di programmi
formativi (a livello di post-dottorato), quali: scuole di post-dottorato, scuole estive ed invernali.
3) Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale (AMRA) s.c.r.l.
AMRA è una Società Consortile a Responsabilità Limitata, costituita tra:
•
Università degli Studi di Napoli Federico II
•
Seconda Università di Napoli
•
Università di Salerno
•
Università degli Studi di Napoli "Parthenope"
•
Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)
•
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
•
Stazione Zoologica Anton Dohrn
LI
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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La missione di AMRA è:
•
accrescere il potenziale di ricerca sui temi ambientali in Campania;
•
favorire il trasferimento di tecnologie e conoscenze tra enti di ricerca, università e mondo industriale;
•
fornire metodologie avanzate di supporto alle decisioni di agenzie di servizio e amministrazioni che operano nel
settore della pianificazione e difesa del territorio;
•
partecipare a programmi europei e nazionali di ricerca;
•
proporre e partecipare con enti pubblici e imprenditori privati a progetti di settore;
•
promuovere attività di alta formazione nel settore del rischio ambientale.
AMRA ha sviluppato un sistema prototipo per l’applicazione di metodologie di early warning sismico. La rete di
rilevamento è una rete sismica-accelerometrica ad alta dinamica ed alta densità localizzata nell’Appennino campanolucano. La rete circonda i sistemi di faglie attive che costituiscono le sorgenti di pericolo principali per la regione e le sue
città più popolate. Il sistema di early warning è concepito come un sistema nel quale i livelli di decisione automatica sono
distribuiti sui nodi della rete sismica stessa. Ciò è realizzato con l’implementazione di Centri Locali di Controllo al quale
arrivano le informazioni (tempo di arrivo, frequenza, ampiezza) elaborate in tempo reale da ciascuno dei nodi della rete
in base ai primi impulsi rilevati. Le informazioni trasmesse possono giungere in zone industriali o nelle città più popolate
della regione con un anticipo da secondi a decine di secondi (a seconda della distanza dall’epicentro del sisma) rispetto
alle onde sismiche distruttive.
AMRA si occupa di ecosostenibilità intesa non solo come sostenibilità per l’ambiente, ma anche con l’ambiente e le sue
dinamiche. L’attività di ricerca svolta, infatti, tiene conto non solo del principio di efficienza energetica, ma anche di
quello di durabilità e sicurezza, strettamente correlati ai concetti di affidabilità e regolarità delle strutture soggette a
differenti condizioni d’uso durante il ciclo di vita, nonché del loro impatto ambientale. Le attività di AMRA in questo
campo riguardano lo sviluppo e la sperimentazione di tecnologie innovative relativamente a:
• materiali per l’edilizia;
• sistemi strutturali;
• sistemi di gestione sostenibile del ciclo delle acque e del ciclo dei rifiuti;
• procedure e metodologie di valutazione integrata di sostenibilità.
4) Consorzio per la Ricerca e le Applicazioni di Tecnologie Innovative (CRATI) s.c.r.l.
Il CRATI s.c.r.l., Consorzio per la Ricerca e le Applicazioni di Tecnologie Innovative, è un consorzio universitario senza
fini di lucro costituito dalle tre Università calabresi, dall'Università di Roma “Tor Vergata”, dall’ Università di Perugia, dal
Consiglio Nazionale delle Ricerche, dall’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dalla finanziaria regionale
Fincalabra e da sei piccole imprese. È socio del Parco Scientifico e Tecnologico della Calabria - CALPARK.
I principali obiettivi del CRATI s.c.r.l. sono:
•
favorire le iniziative di trasferimento di tecnologia;
•
stabilire la massima sinergia tra ricerca ed esigenze imprenditoriali;
•
incoraggiare lo sviluppo di attività imprenditoriali legate alle nuove tecnologie.
Per perseguire tali obiettivi il Consorzio ha sviluppato le proprie capacità operative in termini di flessibilità, efficacia e
varietà di esperienze, creando un know-how consolidato per fornire:
•
attività di ricerca applicata all' energia e all' ambiente;
•
attività di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico;
•
corsi di formazione in settori avanzati;
•
valutazioni di progetti di ricerca e sviluppo;
•
assistenza tecnico-scientifica alla realizzazione di progetti innovativi;
•
assistenza per la partnership e il finanziamento di progetti di ricerca;
•
assistenza alla pubblica amministrazione nell’ adozione di tecnologie innovative.
La partecipazione a progetti di ricerca, nazionali e comunitari, costituisce una parte importante delle attività del
Consorzio ed un'opportunità per l'inserimento di giovani laureati nel mondo della ricerca e della tecnologia. Sull'attività di
trasferimento di innovazione tecnologica il CRATI ha attivato al suo interno l'applicazione del sistema Qualità ISO 9001
ed è certificato dalla Det Norske Veritas - DNV.
5) Monitoraggio Ambientale e Ricerca Innovativa Strategica (MARIS) s.c.r.l.
MARIS è una società consortile a responsabilità limitata, costituita tra INGV e Università di Messina.
La sua missione è di progettare, realizzare e gestire sistemi di monitoraggio evoluti, in particolar modo attraverso il
rilevamento della radiazione elettromagnetica, dalle frequenze più basse dello spettro (VLF) a quelle più alte (regione
Gamma).
LII
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
Il suo background si fonda nella vasta esperienza di studio e di ricerca dell’INGV-Istituto di Geofisica e Vulcanologia, di
cui è diretta emanazione operativa per taluni settori di alta specializzazione, oltre che di alcuni Atenei con i quali ha
instaurato rapporti di collaborazione.
La ricerca innovativa strategica di MARIS è orientata verso la qualità dell’ambiente, il controllo di fonti inquinanti, la
progettazione e direzione degli interventi di risanamento o mitigazione del rischio ambientale. Inoltre, si occupa di
innovazione tecnologica collegata al settore delle fonti energetiche rinnovabili, svolge attività di formazione di altro profilo
multidisciplinare nel campo energetico-ambientale, con particolare attenzione ai contenuti tecnico-gestionali della
produzione di energia da fonti rinnovabili, privilegiando processi di sviluppo sostenibile caratterizzati da efficienza e
risparmio energetico. È impegnata altresì nel settore della prevenzione e della sicurezza, attraverso la messa a punto di
sistemi integrati di controllo remoto, acquisizione, elaborazione e interpretazione dei dati, anche con l’impiego di tecniche
avanzate di intelligenza artificiale.
LIII
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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VII. Risorse umane necessarie per la realizzazione delle attività
1. Dotazione organica vigente
La dotazione organica attuale dell'INGV (Tabella 1), come da Delibera CD N. 6.1.3.09/A del 06/07/2009 approvata da
UPPA con nota n. 38626 del 15/09/2009 e da IGOP con nota n. 98365 del 22/09/2009 è di n. 582 posti di ruolo (a tempo
indeterminato), così ripartiti per profili professionali:
Tabella 1 – Dotazione organica approvata il 06/07/2009.
Profilo
Dotazione organica
Dirigente Amministrativo
Parziale Dirigenti
Ricercatore (I,II,III livello)
Parziale Ricercatori
Tecnologo (I,II,III livello)
Parziale Tecnologi
EP
Parziale EP
CTER
Parziale Tecnici specializzati
Funzionario Amministrativo
Collaboratore Amministrativo
Operatore Amministrativo
Parziale Amministrativi
Operatori tecnici
Parziale altro personale
Totale posti di ruolo
3
3
233
233
96
96
3
3
162
162
5
23
10
38
47
47
582
A seguito della applicazione degli artt. 52 e 65 del CCNL 2002-2005 (mobilità orizzontale a costo zero), la dotazione
organica risulta modificata in automatico come di seguito indicato:
Tabella 2 – Dotazione organica modificata in applicazione del CCNL e ripartita per profili e per livelli.
Profilo
Dotazione organica
Dirigente Amministrativo
Parziale Dirigenti
Dirigente di Ricerca
Primo Ricercatore
Ricercatore
Parziale Ricercatori
Dirigente Tecnologo
Primo Tecnologo
Tecnologo
Parziale Tecnologi
EP
Parziale EP
CTER IV
CTER V
CTER VI
Parziale Tecnici specializzati
Funzionario Amministrativo IV
Funzionario Amministrativo V
Collaboratore Amministrativo V
Collaboratore Amministrativo VI
Collaboratore Amministrativo VII
Operatore Amministrativo VII
Operatore Amministrativo VIII
3
3
48
81
103
232
13
29
57
99
1
1
84
62
16
162
5
1
8
10
6
2
6
LIV
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
Parziale Amministrativi
Operatori tecnici VI
Operatori tecnici VII
Operatori tecnici VIII
Parziale altro personale
Totale posti di ruolo
38
18
18
11
47
582
2. Situazione del personale di ruolo in servizio al 01/01/2012
Come dettagliato in Tabella 3, alla data del 01/01/2012 risultano in servizio n. 557 dipendenti con contratto a tempo
indeterminato (di ruolo). Restano disponibili, dunque, n. 25 posti organici, come si evince anche dalla tabella che segue:
Tabella 3 – Consistenza del personale di ruolo al 1 gennaio 2012*.
Dotazione
organica
Personale in
servizio
Vacanze
organiche
Dirigente
Parziale Dirigenti
Dirigente di Ricerca
Primo Ricercatore
Ricercatore
Parziale Ricercatori
Dirigente Tecnologo
Primo Tecnologo
Tecnologo
Parziale Tecnologi
EP
Parziale EP
CTER
Parziale Tecnici specializzati
Funzionario Amministrativo
Collaboratore Amministrativo
Operatore Amministrativo
Parziale Amministrativi
Operatore Tecnico
Parziale altro personale
3
3
48
81
103
232
13
29
57
99
1
1
162
162
6
24
8
38
47
47
3
3
45
80
99
224
13
28
55
96
1
1
155
155
6
22
7
35
43
43
3
1
4
8
1
2
3
7
7
2
1
3
4
4
Totale personale di ruolo
582
557
25
Profilo
*Al 31/12/2011 risulta una unità di personale in più, in quanto n. 1 Primo Ricercatore è cessato dal servizio a decorrere dal 01/01/2012
per dimissioni volontarie.
Per quanto concerne il personale con contratto a tempo determinato (non di ruolo), si deve distinguere tra personale
stabilizzando (con contratto a tempo determinato ex art. 1, comma 519, L. n. 296/06) e personale non stabilizzando; la
prima categoria, con n. 191 contratti, rappresenta la maggioranza dei contratti a tempo determinato attivi, mentre la
seconda è composta da n. 85 contratti.
All’interno di questa classificazione abbiamo:
-
n. 181 dipendenti con contratto a tempo determinato con oneri a carico dei fondi istituzionali;
n. 95 dipendenti con contratto a tempo determinato con oneri a carico di fondi “esterni”.
Complessivamente, sono in servizio (alla data del 01/01/2012):
- 557 dipendenti con contratto a tempo indeterminato, su una dotazione organica di complessivi n. 582 posti;
- 276 dipendenti con contratto a tempo determinato (di cui 181 con oneri a carico del Bilancio dell'ente e 95 con oneri
a carico di fondi esterni),
per un totale di 833 unità di personale dipendente.
Nell'ambito di tale consistenza organica generale, i dirigenti sono 3 (tutti di II fascia) di cui uno in aspettativa senza
assegni, i ricercatori sono 332 (dei quali 45 di I livello, 80 di II livello e 207 di III livello - nel computo sono ricompresi i 19
ricercatori del ruolo a esaurimento ex D.Lgs. n. 381/'99 in servizio presso la Sezione di Napoli), i tecnologi sono 159 (dei
quali 13 di I livello, 30 di II livello e 116 di III livello), i tecnici specializzati (CTER) sono 223, mentre le restanti 116 unità
LV
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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di personale rivestono profili amministrativi o di supporto o (in 1 caso, presso la Sezione di Napoli) qualifiche proprie del
Comparto Università.
Tabella 4 – Situazione globale personale di ruolo ripartito per sezioni (aggiornato al 01 gennaio 2012).
Profilo
AC
PI
Totale
CNT
RM1
RM2
NA-OV
CT
PA
MI
BO
Dirigente
Parziale Dirigenti
Dirigente di Ricerca
Geofisico Ordinario
Primo Ricercatore
Geofisico Associato
Ricercatore
Ricercatore Geofisico
Parziale Ricercatori
Dirigente Tecnologo
Primo Tecnologo
Tecnologo
Parziale Tecnologi
Parziale EP
Parziale EP
CTER IV
CTER V
CTER VI
Parziale Tecnici
Funzionario IV
Funzionario V
Collaboratore Amministrativo V
Collaboratore Amministrativo VI
Collaboratore Amministrativo VII
Operatore Amministrativo VII
Operatore Amministrativo VIII
Parziale Amministrativi
Operatore Tecnico VI
Operatore Tecnico VII
Operatore Tecnico VIII
Parziale altro personale
2
2
1
3
4
6
6
14
15
1
30
1
3
2
1
2
4
13
7
7
1
15
6
13
11
1
31
6
4
8
18
24
16
2
42
1
1
1
6
1
8
9
18
20
1
48
2
7
5
14
10
5
1
16
1
1
1
1
2
8
9
10
27
3
5
1
9
7
6
1
14
1
1
2
3
5
1
1
5
2
8
3
14
32
2
2
21
25
1
1
12
8
20
2
4
1
1
1
9
5
1
6
5
10
12
27
3
5
8
9
7
2
18
2
1
3
1
7
2
1
1
4
2
5
6
13
2
2
3
2
1
6
1
1
2
1
1
2
1
5
3
9
3
2
5
1
1
-
3
3
1
10
17
3
3
6
2
2
1
5
1
1
1
1
3
8
5
16
1
2
3
2
1
3
-
3
3
43
2
79
1
83
16
224
13
28
55
96
1
1
84
62
9
155
5
1
8
10
4
2
5
35
18
18
7
43
Totale
70
100
81
56
94
64
25
15
30
22
557
Tabella 5 – Situazione globale personale non di ruolo ripartito per sezioni (aggiornato al 01 gennaio 2012).
Profilo
AC
CNT
RM1
RM2
NA-OV
CT
PA
MI
BO
PI
Totale
Ricercatore
Parziale Ricercatori
Primo Tecnologo
Tecnologo
Parziale Tecnologi
CTER IV
CTER VI
Parziale Tecnici
Funzionario Amministrativo V
Collaboratore Amministrativo VII
Operatore Amministrativo VIII
Parziale Amministrativi
Operatore Tecnico VIII
Parziale altro personale
1
1
3
3
2
2
3
6
9
3
3
27
27
6
6
1
16
17
3
3
26
26
7
7
7
7
1
1
1
1
18
18
1
7
8
7
7
1
1
4
4
4
4
4
4
5
5
1
1
1
1
14
14
11
11
1
9
10
1
1
-
3
3
1
7
8
10
10
7
7
3
3
3
3
2
2
3
3
1
1
1
1
10
10
11
11
6
6
-
2
2
3
3
1
1
-
108
108
2
61
63
2
66
68
3
17
1
21
16
16
Totale
18
53
42
38
15
36
31
10
27
6
276
*Al 31/12/2011 risultano tre unità di personale in meno, in quanto n. 1 Tecnologo a tempo determinato e n. 2 Ricercatore a tempo
determinato hanno preso servizio a decorrere dal 01/01/2012.
LVI
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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Tabella 6 – Consistenza globale personale in servizio e non (aggiornato al 01 gennaio 2012).
Condizione
AC
CNT
RM1
RM2
NA-OV
CT
PA
MI
BO
PI
Totale
Totale dipendenti
Comandati presso altre
amministrazioni
Congedo temporaneo
88
153
123
94
109
100
56
25
57
28
833
2
3
1
-
-
-
-
-
7
1
14
2
-
3
-
3
-
-
-
-
-
4
Dipendenti in servizio effettivo
84
150
119
94
106
100
56
25
50
27
811
Al personale dipendente si aggiungono, infine, 60 incaricati di ricerca, 6 titolari di borse di studio, 64 titolari di assegni di
ricerca, 17 dottorandi, 8 titolari di contratti di collaborazione UE, 4 unità di personale dipendente da altre amministrazioni
in regime di comando presso l'INGV, oltre a 2 portieri di stabili, per un totale di 972 unità di personale complessivamente
coinvolte nelle attività dell'ente e ripartite tra le sezioni nelle quali l'INGV si articola:
Tabella 7 – Altro personale non appartenente alle categorie precedenti (aggiornato al 01 gennaio 2012).
Tipologia
AC
CNT
RM1
RM2
NA-OV
CT
PA
MI
BO
PI
Totale
Portieri
Assegnisti
Borsisti
Dottorandi
Co.Co.Co.
Incaricati di Ricerca
Personale comandato c/o INGV
1
1
2
7
2
2
3
2
10
2
2
4
11
-
13
1
4
1
11
-
7
12
-
12
1
3
3
-
7
1
9
-
1
-
1
4
1
3
2
-
3
4
8
-
2
64
6
17
8
60
4
Totale
4
16
29
30
19
19
17
1
11
15
161
Tabella 8 – Totale risorse umane (aggiornato al 01 gennaio 2012).
Totale
AC
CNT
RM1
RM2
NA-OV
CT
PA
MI
BO
PI
Totale
88
166
148
124
125
119
73
26
61
42
972
3. Costo del personale per tipologia
I costi sostenuti per il personale in servizio al 31/12/2011 sono riassunti nella tabella che segue. Si noti che i dati sono
tratti dal consuntivo 2011 provvisorio (il rendiconto dell’esercizio finanziario 2011 verrà deliberato entro il 30 aprile 2012).
Tabella 9 – Costo del personale in servizio al 31/12/2011 (in Euro).
(a) Personale a tempo indeterminato
(n. 496 unità + n. 62 unità = n. 558 unità al 31/12/2011)
Emolumenti fissi
Emolumenti accessori
Oneri riflessi
Oneri indiretti (mensa e formazione)
Totale personale a tempo indeterminato
21.055.743
3.400.895
8.151.351
1.080.712
33.688.701
(b) Personale a tempo determinato su fondi istituzionali
(n. 191 unità al 31/12/2011) *
Emolumenti fissi
Emolumenti accessori
Oneri riflessi
Oneri indiretti (mensa e formazione)
Totale personale a tempo determinato
7.207.253
1.164.105
2.790.158
369.921
11.531.437
Totale generale (a+b+c) = 45.220.138
*Le restanti unità di personale a tempo determinato ex art. 23 DPR n. 171/91 sono a carico di fondi non istituzionali.
LVII
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
I costi previsti dal Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2012 per il personale in servizio sono riassunti nella
tabella che segue. Si noti che le stime sono relative alle previsioni del costo del personale al 16/10/2011, mentre i dati
relativi alle risorse umane necessarie per la realizzazione delle attività sono riferiti al 01/01/2012.
Tabella 10 – Costo del personale in servizio nel 2012 (in Euro).
(a) Personale a tempo indeterminato
(n. 495 unità + n. 62 unità = n. 557 unità al 16/10/2011)
Emolumenti fissi
Emolumenti accessori
Oneri riflessi
Oneri indiretti (mensa e formazione)
Totale personale a tempo indeterminato
21.732.193
2.773.709
7.995.961
782.518
33.284.381
(b) Personale a tempo determinato su fondi istituzionali
(n. 183 unità al 16/10/2011)*
Emolumenti fissi
Emolumenti accessori
Oneri riflessi
Oneri indiretti (mensa e formazione)
Totale personale a tempo determinato
5.614.051
911.291
2.627.039
257.093
9.409.474
(c) Maggiori oneri 2012
Per assunzioni in ambito del turn over (oneri
omnicomprensivi a regime)
Totale maggiori oneri 2012
968.681
968.681
Totale generale (a+b+c) = 43.662.536
*Le restanti unità di personale a tempo determinato ex art. 23 DPR n. 171/91 sono a carico di fondi non istituzionali.
Alle attività scientifiche partecipano anche n. 60 incaricati di ricerca. Trattasi di Docenti universitari e Ricercatori di altri Enti associati
all’Istituto tramite Incarichi di Ricerca gratuiti, previsti dal Regolamento del Personale.
4. Programmazione triennale del fabbisogno di personale
Nel corso del 2012-2014 l'INGV procederà alle seguenti operazioni:
- Assunzione di n. 9 unità di personale, a valere sul turn over 2009, così suddistinte:
•
•
•
•
•
n. 2 Ricercatori - III livello
n. 2 CTER - VI livello
n. 1 CAM - VII livello
n. 3 Operatori Tecnici - VIII livello
n. 1 Operatore Amministrativo – VIII livello.
- Assunzione di n. 3 unità di personale, a valere sul turn over 2010, così suddistinte:
•
•
n. 2 Ricercatori - III livello
n. 1 Tecnologo - III livello.
- Assunzione di n. 8 unità di personale, attraverso pubblici concorsi da indire, così suddistinte:
•
•
•
•
n. 1 Dirigente di Ricerca - I livello
n. 5 CTER - VI livello
n. 1 CAM - VII livello (tramite mobilità).
n. 1 Operatore Tecnico – VIII livello.
Nella tabella che segue viene riepilogata l'intera operazione.
LVIII
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
Tabella 11 – Riepilogo delle assunzioni previste per il 2012-2014 in relazione alla dotazione organica.
Profilo
Dirigente
Ricercatore
Tecnologo
EP
CTER
Funzionario Amministrativo
Collaboratore Amministrativo
Operatore Amministrativo
Operatore Tecnico
Totale posti di ruolo
Dotazione
organica
3
232
99
1
162
6
24
8
47
582
In servizio
3
224
96
1
155
6
22
7
43
557
Assunzioni
2012-2014
5
1
7
2
1
4
20
Vacanze
organiche
3
2
5
Tabella 12 – Maggiori oneri per personale da assumere nel triennio (in Euro).
a) Maggiori oneri per assunzioni in ambito turnover
Profilo
Unità
Costo per unità (2012)
Costo (2012)
Ricercatore – III livello
2
46.885,00
93.770,00
CTER - VI livello
2
41.516,00
83.032,00
Collaboratore Amministrativo - VII livello
1
37.503,00
Operatore Tecnico - VIII livello
3
34.572,00
37.503,00
103.716,00
Operatore Amministrativo – VIII livello
1
34.572,00
Totale
9
34.572,00
352.593,00
b) Maggiori oneri per assunzioni in ambito turnover
Profilo
Unità
Ricercatore – III livello
Costo per unità (2012)
2
46.885,00
Tecnologo – III livello
1
46.885,00
Totale
3
Costo (2012)
93.770,00
46.885,00
140.655,00
c) Maggiori oneri per assunzioni in ambito pubblici concorsi da indire
Profilo
Unità
Costo per unità (2013)
Dirigente di Ricerca
1
76.284,00
Costo (2013)
76.284,00
CTER - VI livello
5
41.516,00
207.580,00
Collaboratore Amministrativo - VII livello
1
37.503,00
37.503,00
Operatore Tecnico - VIII livello
1
34.572,00
Totale
8
34.572,00
355.939,00
Totale assunzioni (a+b+c) = 20
Totale generale costo (a+b+c) = 849.187,00
Tabella 13 – Costo del personale da assumere e relativo costo per il triennio 2012-2014 (in Euro).
Profilo
Livello
2012
2013
2014
Totale
Costo
unitario
Costo
2012
Costo nel
Triennio
-
Costo
2013
76.284
Dirigente di Ric.
I
-
1
-
1
76.284
562.620
140.655
Ricercatore
III
4
-
-
4
46.885
187.540
187.540
Tecnologo
III
1
-
-
1
46.885
46.885
46.885
152.568
LIX
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
CTER
Collaboratore
Amministrativo
Operatore
Tecnico
Operatore
Amministrativo
Totale
LX
VI
2
5
-
7
41.516
83.032
290.612
664.256
VII
1
1
-
2
37.503
37.503
75.006
187.515
VIII
3
1
-
4
34.572
103.716
138.288
380.292
VIII
1
-
-
1
34.572
34.572
34.572
103.716
-
12
8
-
20
-
493.248,00
849.187,00
2.191.622,00
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
VIII. Le azioni connesse alla formazione
L’INGV svolge da molti anni un’intensa opera rivolta alla formazione dei ricercatori e al trasferimento delle conoscenze
scientifiche verso una vasta platea. Questa include non solo il mondo della ricerca nazionale e internazionale, le
istituzioni, le amministrazioni locali e il grande pubblico, ma anche l’industria, con particolare riferimento a quella che
opera in campo energetico e ambientale.
Nel seguito si riportano le iniziative di formazione a carattere istituzionale.
1. Iniziative istituzionali
Tra le grandi iniziative istituzionali spicca la partecipazione a consorzi universitari, programmi della Comunità Europea,
scuole di specializzazione. Si tratta per lo più di iniziative a carattere internazionale e di alto profilo scientifico, alle quali
l’INGV contribuisce con ingenti risorse sia umane che finanziarie. Segue un elenco sintetico delle iniziative più recenti.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
L’INGV è uno dei soci fondatori del centro Europeo di Formazione e Ricerca in Ingegneria Sismica (Eucentre:
http://www.eucentre.it/), un centro di ricerca avanzata senza scopo di lucro. Il centro, organizzato in Fondazione, è
stato co-fondato dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC), dall’Università degli Studi di Pavia (UniPV) e
dall’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia (IUSS), con il fine di promuovere, sostenere e curare la
formazione e la ricerca nel campo della riduzione del rischio sismico “... attraverso... la formazione di operatori
aventi spiccate capacità scientifiche e professionali nel settore dell’ingegneria sismica, con particolare riferimento
alla sismologia, geologia, geotecnica, comportamento di materiali e strutture, analisi strutturale, progetto di nuove
strutture, valutazione ed adeguamento di strutture esistenti, anche in situazioni di emergenza...”.
L’INGV partecipa, assieme alle Università di Pavia, Patrasso e Grenoble, l’Imperial College di Londra e il Centro
Comune di Ricerca di Ispra, all’iniziativa Masters in Earthquake Engineering and Engineering Seismology (MEEES;
http://www.meees.org/), uno dei programmi Erasmus Mundus riconosciuti dalla Comunità Europea.
Nel 2005 l’INGV ha firmato con l’Università degli Studi di Pavia e l’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, la
Middle East Technical University di Ankara e il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio
dei Ministri un Memorandum of Understanding per la costituzione di un Centre for Advanced Studies and Research
in the Field of Earthquake Engineering, Seismology, Seismotectonics and Disaster Management (Chess Centre). Il
Memorandum prevede l’istituzione di una scuola di master e di dottorato, la collaborazione in attività di gestione del
rischio e dell’emergenza e lo sviluppo di progetti di ricerca comuni.
Dal 1984 l’INGV (e in precedenza l’ING) svolge a Erice delle scuole che vanno sotto il nome collettivo di
“International School of Geophysics”. Il ciclo, che nel 2011 è giunto alla trentasettesima edizione, tratta un ampio
spettro di discipline geofisiche, includendo sia studi a carattere eminentemente teorico sia studi di natura
applicativa. In oltre due decenni la International School of Geophysics ha ospitato alcune centinaia di scienziati e
oltre mille giovani ricercatori provenienti da tutti i paesi del mondo.
A partire dalla metà degli anni ‘90 l’INGV (e in precedenza l’ING) ha stipulato convenzioni per lo svolgimento e il
finanziamento di corsi di dottorato presso le Università di Bologna, Milano, Roma, Catania. Altre convenzioni sono in
corso di attivazione.
Da circa un decennio l’INGV (e in precedenza l’ING) è membro del Consorzio “Area di ricerca in Astrogeofisica” con
sede presso l’università di L’Aquila che, fra i suoi obiettivi, oltre alla ricerca nel settore specifico, sviluppa attività di
formazione avanzata e convegnistica in discipline geofisico-spaziali, favorendo la presenza di docenti e ricercatori
italiani e stranieri.
Dal 2003 l’INGV è membro del Centro per lo studio della variabilità del Sole (CVS) istituito dalla Regione Lazio con
legge regionale nell’ambito di una collaborazione scientifica con l’Osservatorio Astronomico di Roma e l’Università
degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Fra i compiti del centro spicca l’attività di formazione ad alto livello, attraverso la
promozione di tesi di laurea, gestione di corsi di dottorato e concessione di borse di studio e di contratti postdottorato.
Dal 2005 l'INGV è socio del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, una Società Consortile a
Responsabilità Limitata (CMCC S.c. a r.l.) che ha per oggetto la realizzazione e la gestione del Centro, la
promozione e il coordinamento delle ricerche e delle diverse attività scientifiche e applicative nel campo dello studio
dei cambiamenti climatici sviluppate ai fini esclusivi del lavoro del Centro. Il CMCC organizza e finanzia molteplici
attività educative a livello post-laurea. In particolare partecipa alla scuola di dottorato “ChangeS (Global Change
Science and Policy)" ed organizza scuole estive ed invernali aperte a studenti di livello dottorale.
Nell’ambito di una convenzione tra l’INGV e il Ministero della Difesa avviata nel 2001 e rinnovata fino al 2013
vengono organizzati seminari tecnico-scientifici di aggiornamento per ufficiali delle Forze Armate. I seminari, con
frequenza semestrale, riguardano tutte le tematiche connesse alla fisica della radiopropagazione.
2. Iniziative individuali coordinate
Il secondo alveo grazie al quale l’INGV esplica un’intensa attività di Alta Formazione è quello rappresentato dai suoi
ricercatori e tecnologi, che in forma coordinata ma talora anche per iniziativa dei singoli tengono corsi universitari e
seminari di aggiornamento ed elaborano testi e documenti per la didattica di livello universitario o per l’aggiornamento
LXI
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
professionale. Un capitolo a parte merita l’attività di tutoraggio di studenti ai vari livelli di istruzione superiore previsti
dall’attuale ordinamento universitario. Tutte queste iniziative ricadono generalmente nel quadro dei rapporti di scambiodati e di collaborazione scientifica tra l’INGV e numerose università italiane e straniere, enti di ricerca non accademica e
enti locali.
Lo schema che segue riassume l’attività di alta formazione svolta nel 2011 da ricercatori e tecnologi dell’INGV
Corsi di alta formazione tenuti presso le sedi INGV
Sede di Roma
Sede di Bologna
Sede di Pisa
Sede di Napoli
Sede di Catania
Sede di Palermo
Totale Corsi (2011)
31 eventi
14 eventi
14 eventi
19 eventi
2 eventi
5 eventi
85
Tutoraggio
Attività svolta a favore di personale in formazione per il 2011:
Assegnisti
Borsisti
Dottorandi
77
45
23
3. Trasferimento delle conoscenze scientifiche
Da molti anni l’INGV svolge una attenta politica di trasferimento delle conoscenza scientifiche rivolta alla comunità
scientifica nazionale ed internazionale ma anche a tecnici, amministratori e semplici cittadini. Lo strumento principe per
questo trasferimento è rappresentato dalle banche dati su web, attraverso le quali si può accedere a dati di base ed
elaborazioni in campi diversissimi come la pericolosità sismica, lo stato attuale dei vulcani italiani, l’andamento delle
temperature della superficie del mare. Quello che segue è un elenco sintetico delle diverse tipologie di banche-dati che
l’INGV mette a disposizione di tutti attraverso la propria pagina http://www.ingv.it/banche-dati/:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Sismologia strumentale
Sismicità storica e macrosismica
Sorgenti sismogenetiche
Pericolosità sismica
Geofisica
GPS e telerilevamento
Tsunami
Banche dati e immagini vulcanologiche
Banche dati ambiente
Sistemi informativi territoriali
Collezioni storiche
Si tratta di 40 banche-dati a carattere regionale, nazionale o globale, alcune delle quali georeferenziate, generalmente
corredate da note esplicative e istruzioni per l’utilizzo. Richiamiamo l’attenzione in particolare su una banca-dati di
recente costituzione, denominata “Dati online della pericolosità sismica in Italia” e che consente a chiunque di ottenere
dati di pericolosità a qualunque scala – anche per un singolo edificio – in ottemperanza delle recenti Norme Tecniche per
le Costruzioni (Decreto Ministeriale del 14/01/2008, Allegato A), che identificano l’INGV come ente di riferimento a scala
nazionale.
Un sistema particolarmente innovativo per l’efficace trasferimento delle conoscenze è Earth-Prints (http:// www.earthprints.org/), un archivio internazionale ad accesso aperto per le Geoscienze nato nel settembre 2005. Esso conserva e
rende disponibili a ricercatori italiani e stranieri diverse migliaia di documenti di vario tipo: articoli scientifici, report, tesi di
dottorato, atti di convegno, poster e presentazioni elettroniche. Il sito riceve ogni anno diverse decine di migliaia di
contatti da parte di ricercatori di tutto il mondo. Attraverso di esso l’INGV si è posto con decisione all’avanguardia
mondiale nel settore emergente dell’editoria elettronica.
LXII
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
Ulteriori informazioni e descrizioni di fenomeni naturali e dei relativi metodi di studio sono fornite da numerose pagine a
carattere divulgativo, sempre raggiungibili dal sito principale http://www.ingv.it/. Per dettagli sugli sviluppi più recenti di
questa attività si rimanda alla scheda relativa all’Obiettivo Specifico “5.10 Sistema web”, all’interno di questo Piano
Triennale. Le informazioni fornite via Internet sono complementari a una vasta produzione di articoli divulgativi, rapporti e
libri che negli anni hanno già raggiunto centinaia di migliaia di italiani. Completa il quadro un’ampia Rassegna Stampa
(http://www.ingv.it/ufficio-stampa/rassegna-stampa-e-video_2011) e una nuova collezione di filmati divulgativi registrati
dai ricercatori e che sfruttano la piattaforma YouTube (http://www.youtube.com/INGVterremoti).
4. Attività di Divulgazione
Uno specifico alveo all’interno del grande tema del trasferimento delle conoscenze scientifiche è quello che riguarda la
popolazione studentesca delle scuole primarie e secondarie e i loro insegnanti, che vengono raggiunti attraverso il web,
visite all’INGV e pubblicazioni dedicate. Le numerose attività in corso possono essere schematizzate come segue:
•
•
•
•
•
•
•
Visite scolastiche e seminari Settimana della Cultura Scientifica
Mostre e Manifestazioni
Progetti di Formazione per insegnanti: progetto EDURISK
Percorsi educativi in aree di particolare interesse geofisico
Percorsi di divulgazione
Realizzazione di DVD divulgativi
Biblioteca Scientifica per ragazzi “Nautilus”
Per una descrizione più dettagliata delle attività svolte nel 2011 e programmate nel 2012 il lettore può fare riferimento
alla scheda dell’Obiettivo Specifico “5.9 Formazione e informazione” nella sezione “Stato di attuazione delle attività
relativamente al 2011 e da svolgere nel triennio con particolare riferimento al 2012” di questo Piano Triennale.
LXIII
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
IX. Elenco commentato delle proposte concernenti i progetti premiali
L'INGV ha risposto alla chiamata per il finanziamento dei cosiddetti "Progetti premiali" per il 2011 sottoponendo al MIUR
nei termini previsti un progetto a coordinamento ed esecuzione dell'INGV stesso. Il progetto, che si intitola “Studio
multidisciplinare della fase di preparazione di un terremoto”, verrà coordinato dall'Ing. Salvatore Stramondo, primo
Ricercatore dell'INGV.
L'INGV partecipa inoltre ad un secondo “progetto premiale”, coordinato dal CNR e che vede anche la partecipazione
dell'OGS. Il progetto si intitola “Progetto Strategico Artico (PSA)”.
Segue una scheda descrittiva degli obiettivi dei due progetti e delle attività previste.
Progetto:
Studio multidisciplinare della fase di preparazione di un terremoto
Sintesi
Il progetto si propone di definire una serie di strumenti di contrasto all’emergenza generata da un forte terremoto
attraverso l’individuazione, lo studio e la caratterizzazione dei processi fisici in atto durante le fasi di preparazione
dell’evento sismico. Per raggiungere questo scopo verranno utilizzate le più avanzate tecnologie oggi disponibili per
l’osservazione dei fenomeni geofisici, creando sinergie tra differenti discipline che ne amplifichino il valore aggiunto, e
sviluppando soluzioni e approcci numerici innovativi.
Finora i fenomeni fisici connessi alla generazione dei terremoti sono stati principalmente studiati su due distinte scale
temporali: quella dei secoli-millenni, che caratterizza i processi tettonici di accumulo di sforzo sulla faglia, e quella dei
secondi-minuti, immediatamente successivi alla nucleazione dell’evento. Mentre ciò che accade prima di un grande
terremoto su un intervallo temporale che va dagli anni fino ai giorni precedenti la scossa rimane ancora largamente
inesplorato.
L’obiettivo scientifico del progetto è quello di indagare, sviluppando approcci innovativi e multidisciplinari, la “fase
preparatoria” di un terremoto al fine di migliorare la nostra capacità predittiva nel breve e medio termine. Attraverso
l'integrazione di tecniche e metodologie di punta verrà analizzata un'ampia gamma di possibili segnali transienti,
rendendo possibile lo sviluppo di modelli innovativi per la caratterizzazione della fase preparatoria di un
grande terremoto che i) integrino informazioni sismologiche, geologiche e del campo di deformazione; ii) utilizzino dati
sismologici di grande dettaglio; iii) includano segnali precursori di diversa natura. Questo fine sarà perseguito secondo le
seguenti linee di azione:
•
•
•
•
Implementazione di una metodologia multidisciplinare e di procedure numeriche per la misura e l’analisi di
deformazioni lente, sismiche e asismiche, lungo singole faglie o sistemi di faglie;
Studio delle variazioni della sismicità e della probabilità di terremoto in funzione dello stato di stress tettonico e
indotto da altri terremoti;
Sviluppo di procedure per l’analisi in real-time delle variazioni nella velocità di propagazione delle onde sismiche,
come indicatori di variazione dello stato di sforzo in volumi di roccia interessati da processi sismogenetici;
Monitoraggio multi-parametrico geochimico e geomagnetico per l’individuazione e la caratterizzazione di segnali
transienti durante la fase preparatoria del terremoto.
I concetti di Sviluppo di Infrastrutture e di Laboratorio Naturale trovano ampio spazio in questo progetto. Negli ultimi anni
l’INGV ha creato un’infrastruttura di ricerca permanente nell’Alta Valle del Tevere, composta da dense reti (sismiche e
geodetiche) per il monitoraggio ad alta risoluzione di diversi parametri geofisici. Nell’area individuata come sito test per la
realizzazione di un simile laboratorio naturale è presente un’importante struttura geologica nota in bibliografia come
faglia Alto Tiberina (ATF); si tratta di una faglia normale di grandi dimensioni dove si registrano fenomeni deformativi
asismici di notevole entità. L’ATF, secondo alcuni studi, è potenzialmente in grado di generare terremoti di magnitudo
fino a 7.
L’ATF costituisce una tra le aree nelle quali verranno applicate le metodologie sviluppate e in cui si procederà ad
analizzare i fenomeni possibili precursori di un terremoto. Con il presente progetto, pianifichiamo il completamento
dell’infrastruttura attraverso la realizzazione di una rete multi sensore SAR-GPS-sismica. La creazione di questa
infrastruttura innovativa consentirà di tarare al meglio le misure di spostamento del suolo, minimizzando le fonti di
rumore e di errore nel dato, per la loro correlazione con l’evoluzione della sismicità. A questo scopo, l’implementazione
della rete multi-sensore riguarda principalmente la componente SAR (con l’installazione di bersagli radar a terra), che
beneficerà delle nuove missioni spaziali europee SENTINEL, mirate specificamente allo studio dei processi geofisici
all’origine dei terremoti, e che, a partire dal 2013, forniranno una nuova generazione di dati satellitari sia in termini di
quantità che di qualità. Inoltre, per la prima volta a livello europeo, si propone di integrare tale sistema di rilevazione delle
deformazioni con una rete di monitoraggio geochimico e geomagnetico al fine di caratterizzare in maniera completa la
fase di preparazione di un evento sismico con l’obiettivo finale di rivelarne potenziali fenomeni precursori.
LXIV
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
È opportuno tener ben presente che finora, in occasione delle principali crisi sismiche, la misura di segnali possibili
precursori non ha portato risultati concreti in termini di comprensione di ciò che stava avvenendo. Soltanto un
sostanziale avanzamento scientifico potrà, forse, fornirci gli strumenti per capire la direzione verso cui evolverà la misura
di tali segnali.
Per quanto riguarda le ricadute delle attività descritte sul cittadino e la società, il progetto è focalizzato alla fornitura e allo
sviluppo di strumenti e conoscenze scientifiche atti a fornire un supporto al monitoraggio delle infrastrutture sensibili, ciò
per consentire un miglior contrasto dell’emergenza generata da un terremoto, e per la protezione della popolazione. In
tale direzione, i risultati scientifici del progetto costituiranno per il prossimo futuro una componente fondamentale per
migliorare significativamente la capacità del Dipartimento della Protezione Civile di pianificare operazioni di riduzione del
rischio sismico nel breve termine.
Obiettivi finali e risultati attesi
L’obiettivo primario del progetto è la realizzazione di una serie di strumenti di contrasto all’emergenza generata da un
forte terremoto attraverso lo sviluppo di ricerche innovative che permettano un significativo miglioramento delle
conoscenze dei processi fisici che generano i grandi eventi sismici. Per raggiungere tale risultato ci si propone di
progettare, sviluppare ed implementare infrastrutture di monitoraggio innovative e multiparametriche, che costituiscono
di per se stesse un prodotto a valore aggiunto per il Paese. Infatti, la realizzazione di una rete integrata SAR-GPSsismica-geochimica-geomagnetica è una novità pienamente coerente con le direttive Nazionali ed Europee sullo
sviluppo di infrastrutture e l’integrazione di dati multisorgente. Oltre all'interesse scientifico, tali conoscenze sono
fondamentali per migliorare le nostre competenze nel prevedere probabilisticamente l'accadimento dei grandi terremoti, il
cui impatto sociale ed economico è stato enfatizzato dai recenti terremoti di L'Aquila (2009), Christchurch (2011) e
Tohoku (2011).
Gli obiettivi primari del progetto sono i seguenti:
•
Individuazione e caratterizzazione di segnali precursori di diversa natura (sismici, deformazioni del terreno,
elettromagnetici, geochimici) dei grandi terremoti.
•
Sviluppo e potenziamento di infrastrutture innovative per il monitoraggio multiparametrico e loro integrazione con le
reti esistenti.
•
Sviluppo di modelli di previsione probabilistica dei terremoti che integrino una vasta tipologia di informazioni di
diversa natura rispetto ai modelli attuali.
I risultati delle ricerche condotte rappresenteranno la base di partenza per lo sviluppo di metodologie che potranno
permettere in futuro alla Protezione Civile una migliore gestione delle fasi che precedono un terremoto e
conseguentemente di operare per ridurre il rischio sismico sul breve e medio termine.
Rilevanza internazionale
La vocazione del presente progetto è di partire da ricerche di punta sul tema terremoti per generare prodotti e servizi di
alto valore per la comunità. Questa attività è pienamente in sintonia con le linee guida tracciate dalla Commissione
Europea attraverso i suoi ultimi Programmi di Finanziamento. Il progetto si colloca quindi perfettamente nei settori
strategici delle attività di ricerca internazionali richiamati anche nel Piano Nazionale di Ricerca 2011-2013, e si indirizza
verso i possibili futuri sviluppi che la Commissione Europea stimolerà a partire dal 2012.
L’implementazione delle metodologie descritte nel progetto richiede lo sviluppo (anche prototipale) di reti di misura multi
sensore e ad altissima risoluzione, che integrino quelle già esistenti (i.e. reti sismiche e geodetiche satellitari), per la
costituzione di infrastrutture di ricerca di nuova generazione. La realizzazione e l’interconnessione di tali infrastrutture,
costituisce una priorità condivisa e posta al centro dell’attenzione dall’intera comunità scientifica europea come
dimostrato dalla strategia comunitaria dichiarata sin dal 2002 con ESFRI (European Strategy Forum on Research
Infrastructure). Strategia rinnovata nei contenuti e perseguita negli obiettivi anche dalla Roadmap Italiana delle
Infrastrutture di Ricerca di Interesse Pan-Europeo, base del Piano Nazionale Ricerca 2011-2013. La stessa che, nel
campo delle scienze della Terra, ha dato vita al progetto strategico di integrazione delle infrastrutture di ricerca europee
EPOS (European Plate Observing System) (http://www.epos-eu.org/) coordinato dall’Italia attraverso l’lNGV.
In questo senso, la presente proposta va collocata in un vasto quadro di collaborazione con i massimi istituti di ricerca
nazionali ed europei all’interno del framework determinato da EPOS.
Per sostenere la ricerca sui processi di generazione dei terremoti, la strategia di ricerca internazionale adottata in
Europa negli ultimi dieci anni è stata quella di finanziare la costruzione di laboratori naturali permanenti in aree ad
elevato rischio sismico che consistono in dense reti per il monitoraggio ad alta risoluzione di diversi parametri geofisici
(Near Fault Observatory). In conseguenza di ciò grandissimi sono oggi gli sforzi in essere per il coordinamento di questa
nuova generazione di infrastrutture.
LXV
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
Nel Sixth Framework Program (FP6) sono stati cosi sviluppati progetti che, sulla base della definizione dei requisiti
utente, forniscono servizi prototipali per la gestione del rischio sismico utilizzando la più avanzata tecnologia e i più
avanzati prodotti derivati della ricerca (si veda, ad esempio, PREVIEW - Prevention Information and Early Warning). In
seguito, con l’introduzione del Settimo Programma Quadro (FP7) la Commissione Europea ha spostato il focus sullo
sviluppo di servizi pre-operativi basati sull’utilizzo sia di dati satellitari (SAFER - Services and Applications for Emergency
Response) sia SAR (Synthetic Aperture Radar) che ottici; nonché sullo sviluppo di metodologie per la riduzione dei rischi
in tempo reale basate su previsioni fornite da modelli probabilistici (REAKT - Strategies and tools for Real time
EArthquake risK reduction) da utilizzare in una fase di test pre-operativa. Con il programma GIO (GMES Initial
Operations) – Emergency Management Service, varato nel 2011, la Commissione Europea completa il progressivo
avvicinamento alle attività di servizio. GIO è infatti un service on demand per i disastri naturali e non, compresi
ovviamente i terremoti.
Il lavoro pianificato nel progetto presenta quindi forti sinergie con i progetti europei FP7 in corso (tutti con partecipazione
al coordinamento INGV). Tra questi ricordiamo: REAKT (Strategies and tools for Real time EArthquake risK reduction);
NERA (Network of European Research Infrastructures for Earthquake Risk Assessment and Mitigation); VERCE (Virtual
Earthquake and seismology Research Community in Europe e-science environment); EUDAT (EUropean DATa). Inoltre,
esistono forti interazioni con il progetto NSF_RAPID, finanziato dalla National Science Foundation, insieme con
l'iniziativa internazionale CSEP (Collaboratory for the Study of Earthquake Predictability).
Lo sviluppo su scala nazionale di nuove infrastrutture e reti a supporto della ricerca si inserisce quindi appieno nella già
citata roadmap descritta in ESFRI accrescendo la competitività internazionale italiana e ponendola in posizione di
eccellenza in ambito internazionale. La collocazione ai massimi livelli del sistema Italia in fatto di sviluppo e gestione di
infrastrutture di ricerca è testimoniato anche dal ruolo di coordinamento generale di iniziative quali EPOS laboratorio
virtuale aperto a tutti i ricercatori europei.
Ricordiamo poi che L'ICDP (International Continental Scientific Drilling Program, http://www.icdp-online.org/; progetto
MOLE: Multidisciplinary Observatory and Laboratory of Experiments) ha inserito il sito dell’Alta Valle del Tevere, dove
l’INGV ha costruito il proprio Laboratorio Naturale e principale area test del presente proposal, tra quelli di interesse
internazionale per una perforazione profonda di una faglia attiva. Inoltre, questo stesso sito sarà proposto da parte di
EPOS, all’interno della piattaforma ESFRI, quale candidato come nuovo In Situ Natural Laboratory, ad integrazione dei
siti già esistenti.
Infine, il livello di innovazione insito nella linea di ricerca del presente progetto, insieme al massiccio utilizzo di strumenti
contrattuali e finanziari per il coinvolgimento di giovani ricercatori, contribuirà in maniera determinante allo sviluppo di
una nuova generazione di scienziati altamente competitiva a livello internazionale.
Costo complessivo del progetto
Il progetto si articola su quattro Unità Operative. Nella tabella che segue sono riassunti i costi previsti per le diverse
attività e per ciascuna U.O.
Progetto:
Progetto Strategico Artico
Sintesi
I cambiamenti climatici avvengono in Artico molto più rapidamente che in altre regioni del nostro pianeta, con un
aumento della temperatura media circa due volte maggiore di quello registrato su scala globale. La presenza continua di
ghiaccio marino, neve e ghiaccio nonché dello strato di suolo perennemente ghiacciato (permafrost) sono caratteristiche
uniche delle regioni polari. L'Artico si distingue anche perché sostiene una popolazione umana in un ambiente
sfavorevole. Queste caratteristiche amplificano l'effetto dei cambiamenti climatici sia sui sistemi fisici che in quelli sociali
della regione. I cambiamenti in atto nelle regioni artiche sono una componente dei cambiamenti climatici a scala globale.
Allo stesso tempo, le osservazioni mostrano una sempre maggiore interazione tra l'Artico e le medie latitudini.
LXVI
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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Le numerose ed inestricabili interazioni tra l'atmosfera, l'oceano la criosfera, la geosfera e la biosfera su un ampissimo
spettro di scale temporali, rivestono un ruolo fondamentale nel definire la complessa figura del sistema Artico, l'ampiezza
dei cambiamenti, e il loro andamento nel tempo e nello spazio. Molte domande ed incertezze caratterizzano la
parametrizzazione dei processi polari nei GCM e ancor più nei modelli a scala regionale, e le diverse simulazioni
differiscono grandemente una dall'altra. Una migliore comprensione di questi processi e feedback è necessaria al fine di
determinare con accuratezza il ruolo che le regioni polari rivestono nel sistema globale.
La presente proposta si propone di portare un contributo significativo a tale esigenza largamente sentita dalla comunità
internazionale non solo scientifica:
•
•
•
•
•
effettuando la misura di un gran numero di importanti parametri climatici, geofisici e ambientali lungo tutto l'anno o
comunque su un arco di tempo il più lungo possibile, integrando ed ottimizzando risorse scientifiche, tecnologiche
e infrastrutturali nazionali al fine di allargare la capacità esplorativa,
ponendo le basi per portare avanti tale attività osservativa anche oltre l'arco temporale di tale proposta, così da
far si che la comunità scientifica italiana possa nel tempo proficuamente e attivamente partecipare alle attività di
monitoraggio che in chiave pan-artica si vanno definendo a livello europeo (infrastrutture ESFRI SIOS, EMSO,
ICOS, consorzi infrastrutturali come EUROFLEETS e network come SCANNET, INTERACT, PERGAMON) e
internazionale (SAON e GLISN),
portando avanti, sulla base delle osservazioni sperimentali e della ricostruzione dei grandi cambiamenti naturali
del recente passato, studi modellistici in grado di approfondire la nostra conoscenza sui complessi processi e
interazioni che caratterizzano il sistema Artico e migliorarne la parametrizzazione nei modelli climatici sia a scala
globale che regionale,
contribuendo, per quanto possibile e permesso dalle risorse a disposizione, alla formazione di giovani ricercatori
e alla creazione a livello nazionale di una leva di giovani scienziati esperti delle questioni polari e consapevoli
delle tante sfide e delle tante questioni, scientifiche e non solo, che in tali aree del pianeta, neglette nel passato e
centrali oggi, si vanno addensando,
affiancando a questa opera di formazione una altrettanto doverosa azione di divulgazione ed informazione, tanto
più necessaria quanto più questi temi stanno diventando importanti nel dibattito pubblico e nell'agenda politica
estera ed economica nazionale ed internazionale.
La presente proposta si pone in una linea di continuità con le azioni promosse dagli enti proponenti negli anni passati,
azioni che in alcuni casi risalgono nel tempo sino alla metà degli anni ‘90. In tale prospettiva, l’attuale proposta mira a
valorizzare gli sforzi sin qui compiuti, consolidare i risultati infrastrutturali raggiunti, e compiere un altro importante passo
verso una presenza e una attività scientifica italiana di alto livello nelle regioni artiche. Le azioni proposte, nella
prospettiva di costruire una importante legacy di conoscenze e di infrastrutture per gli sviluppi futuri delle ricerche italiane
in Artico, risulta perfettamente in linea con l’attuale scenario a livello Europeo, che vede in SIOS e nel nodo artico del
programma EMSO, progetto a coordinamento italiano, le due maggiori azioni strategiche, infrastrutturali e scientifiche,
sostenute dalla Commissione Europea. La presente proposta infine permetterà di concretizzare la partecipazione italiana
al Collaborative programme Arctic Climate Stability and Change promosso da AWI (Germania) e Bjerknes Centre
(Norvegia) all'interno della iniziativa ECRA (European Climate Research Alliance).
LXVII
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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X. Elenco dei progetti-bandiera
Il 23 marzo 2011 il CIPE ha approvato il Piano Nazionale della Ricerca 2011- 2013, che prevede l’avvio di 14 Progetti
Bandiera da finanziare con una quota pari all'8% del fondo di finanziamento degli enti di ricerca e con una quota del
Fondo Agevolazione e Ricerca (FAR).
L’INGV partecipa a pieno titolo a due di queste grandi iniziative. Al momento i progetti sono in fase istruttoria e non sono
ancora noti i loro dettagli operativi e finanziari. Segue una breve sintesi.
RitMare – Ricerca italiana per il mare
Questo progetto, di cui è capofila il CNR, propone una ricerca scientifica e tecnologica dedicata al mare e a tutte le sue
problematiche Il progetto è orientato principalmente all’innovazione nel trasporto marittimo, nel sistema-pesca e nel
monitoraggio e tutela dell’ambiente marino. Nell’ambito del progetto verranno svolti studi per la localizzazione di aree ad
alto rischio tsunami da frane sottomarine, in collegamento con il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, e lo
studio delle aree lagunari, tra cui la laguna di Venezia. Oltre al CNR e all’INGV il progetto coinvolge diversi altri enti
come ENEA, CoNISMa, OGS, INSEAN, SZN, ISPRA, CETENA.
NEXTDATA
Si tratta di un importante progetto a cui concorrono il Comitato Ev-K2-CNR (SHARE), il CMCC, l'INGV, l'ENEA, e
l'Università). Il progetto si propone di progettare e implementare un sistema intelligente nazionale per la raccolta,
conservazione, accessibilità e diffusione dei dati ambientali e climatici in aree montane e marine.
Obiettivi:
Accumulare in modo intelligente i dati in modo autonomo e aperto;
aumentare la capacità di estrarre significato dai dati;
rappresentare un utile riferimento per iniziative nazionali e internazionali (UNEP, WMO-organizzazione metrologica
mondiale, GMES, GEO/GEOSS);
• rafforzare il SEADATANET. Attivazione di reti di monitoraggio climatico ad alta quota; stazioni afferenti al GAW;
crio-archivi ambientali; sistemi osservativi marini;
• predisporre archivi digitali ambientali di lungo periodo.
•
•
•
Impatto previsto:
• Accesso facilitato a una notevole massa di dati utili per la comprensione dell’evoluzione climatica e ambientale.
• Messa a punto di sistemi idonei per la conservazione e trasmissione della conoscenza in ambito climatico.
LXVIII
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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XI. Spesa amministrativa sostenuta per la gestione dell’ente
Nel Paragrafo 6 del precedente Capitolo III è stata condotta una esauriente analisi delle spese finanziate con le risorse
ordinarie dell’ente. Nell’ambito di tali spese è possibile enucleare quelle che possono definirsi “spese amministrative per
la gestione dell’Ente” e cioè le spese per gli Organi (Presidente, Consiglio Direttivo, Comitato di Consulenza Scientifica,
Collegio dei Revisori dei Conti), per l’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) e per il Direttore generale, oltre che i
costi sostenuti per il personale addetto agli uffici squisitamente amministrativi dell’Amministrazione Centrale e delle
strutture nelle quali si articola l’INGV. Per ulteriori dettagli si può fare riferimento al Bilancio di Previsione 2012.
Spese per gli Organi
Nei prospetti che seguono è esplicitato il dettaglio delle spese previste per il 2012 per gli Organi dell’INGV:
Spese per indennità di carica organi
Annua
Complessiva
Presidente
112.949
112.949
Consiglio di Amministrazione (4 unità)
16.733
66.932
Presidente Collegio Revisori Conti
18.592
18.592
Revisori effettivi (2 unità)
13.386
26.772
Revisori supplenti (2 unità)
1.673
3.347
Consiglio Scientifico (5 unità)
3.347
16.733
OIV (1 unità)
7.920
7.920
Totale indennità di carica organi
253.245
Spesa per gettoni di presenza
Importo gettone Presenze presunte
Totale
Presidente (1 unità per 9 sedute)
83,66
9
753
Consiglio di Amministrazione (4 unità + 2 unità
per 9 sedute)
83,66
54
4.518
Consiglio Scientifico (5 unità per 4 sedute)
83,66
20
1.673
Totale gettoni di presenza
6.944
Spesa per trattamento di missione
Presidente
36.000,00
Consiglio Direttivo
9.000,00
Collegio Revisori dei Conti
6.000,00
Altri
6.000,00
Totale trattamento missione
57.000,00
Spesa per funzionamento uffici di Presidenza
Funzionamento
Totale Cap. 1.1.01.01
Frazione 5%
La spesa è assunta pari al 5% delle spese del
Capitolo. 1.1.01.01 “Indennità, gettoni e trattamento
di missione al Presidente”)
149.702
7.485
Totale spese funzionamento uffici Presidenza
7.485
LXIX
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
Spese per il Direttore Generale
Nei prospetti che seguono è esplicitato il dettaglio delle spese previste per il 2012 per il Direttore Generale:
Trattamento Economico del Direttore Generale
Costo mensile Mensilità Costo totale
Retribuzione Fondamentale
7.517
13,00
97.729
Retribuzione di Posizione
4.510
13,00
58.637
Totale parziale
156.367
Retribuzione di Risultato (30% della Retribuzione di Posizione)
17.591
Totale Trattamento Economico del Direttore Generale
173.958
Spesa per funzionamento uffici Direttore Generale
Funzionamento
Totale Cap. 1.1.03.01
Frazione 5%
174.000,00
8.700,00
La spesa è assunta pari al 5% delle spese del Capitolo. 1.1.03.01 “Trattamento
fondamentale, di posizione e di risultato del Direttore generale”)
Totale spese funzionamento uffici Direttore Generale
9.000,00
Spese per il personale addetto agli uffici amministrativi
La gestione è curata dagli uffici dell’Amministrazione centrale e dai servizi amministrativi delle strutture scientifiche.
Più in particolare, l’organizzazione gestionale interna è costituita da 101 unità di personale amministrativo, distribuito
nella sede centrale e nelle sezioni periferiche come da prospetto che segue (nel totale, pari al 12% circa del personale
complessivamente in servizio, sono ricomprese le unità di personale che svolgono funzioni di segreteria). La tabella
contiene anche una stima complessiva del costo del personale addetto alla gestione amministrativa per ogni sede,
assumendo un costo annuo medio per unità di personale pari a € 45.000.
Sede
A tempo indeterminato
A tempo determinato
Totale
Costo (Euro)
Amministrazione Centrale
24
9
33
1.485.000
Napoli
17
1
18
810.000
Milano
1
1
2
90.000
Palermo
2
7
9
405.000
Catania
6
1
7
315.000
Roma 1
4
2
6
270.000
Roma 2
4
5
9
405.000
Centro Nazionale Terremoti
8
0
8
360.000
Bologna
3
3
6
270.000
Pisa
2
1
3
135.000
71
30
101
4.545.000
Totali
Tale organizzazione non appare adeguata né sul piano quantitativo né sul piano qualitativo (nel senso della carenza di
figure dirigenziali) alla mole degli adempimenti da osservare. Appare evidente, pertanto, la necessità di adeguare il
management dell’Ente e di intensificare il processo di riqualificazione del personale amministrativo a tutti i livelli e presso
tutti i Centri di Responsabilità. In tal senso il nuovo Consiglio di Amministrazione e il Direttore Generale si stanno
adoperando nel corrente esercizio finanziario, compatibilmente con le limitazioni vigenti in termini di dotazione organica,
di assunzioni e di disponibilità finanziarie.
LXX
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
Riepilogo spesa amministrativa
Totale Generale Spese per il Funzionamento degli Organi
324.674
Totale Generale Spese per il Direttore Generale
183.000
Totale Generale Spese personale addetto agli uffici amministrativi
Totale Spese per il Funzionamento degli Organi e Spese Direttore Generale
4.545.000
5.052.674
LXXI
Obiettivi da conseguire
nel Triennio 2012 - 2014
Obiettivi da conseguire nel Triennio 2012 – 2014
___________________________________________________________________________________________________________
Introduzione
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è uno dei centri di ricerca più grandi del mondo nei settori della
Sismologia, della Vulcanologia e delle scienze ambientali. Il suo obiettivo principale è il miglioramento delle conoscenze
dei fenomeni naturali che costituiscono, nel loro insieme, la dinamica del nostro pianeta. Ovviamente, proprio in funzione
di questo obiettivo, l’Istituto è fortemente e naturalmente coinvolto in tutte le attività che presuppongono un utilizzo
immediato e pratico delle conoscenze via via acquisite. Per questo motivo convivono all’interno dell’INGV,
complementandosi a vicenda, sia progetti scientifici ad ampio raggio volti al miglioramento delle conoscenze scientifiche,
che potremmo definire di ricerca pura, sia progetti più applicativi volti all’utilizzo dei dati che vengono acquisiti per
risolvere specifici problemi di carattere ambientale e industriale, un ambito che ci sembra lecito definire di ricerca
applicata. Le risorse materiali ed umane coinvolte nello sviluppare in modo parallelo ed armonico queste due anime non
sono necessariamente equipartite perché spesso, per valorizzare ed applicare i risultati della ricerca, è necessario uno
sforzo organizzativo e tecnologico molto elevato.
Per tutte queste ragioni già da alcuni anni le attività dell’INGV sono strutturate secondo cinque Obiettivi Generali,
ciascuno dei quali viene perseguito attraverso un rapporto variabile tra ricerca pura e ricerca applicata (si veda anche il
Capitolo II della sezione di Presentazione e Inquadramento di questo Piano Triennale). Ad esempio gli Obiettivi Generali
1, 4 e 5 sono caratterizzati da un elevato contenuto di ricerca immediatamente fruibile - e quindi fortemente applicativa mentre al contrario l’Obiettivo Generale 3 ha una forte caratterizzazione di ricerca non immediatamente fruibile.
L’Obiettivo Generale 2, all’interno del quale vengono sviluppati i laboratori e le tecniche di analisi, ha invece una
funzione di raccordo tra questi due mondi. All’interno degli Obiettivi Generali il diverso rapporto tra ricerca pura e ricerca
applicata è riscontrabile nella individuazione di Obiettivi Specifici, alcuni dei quali sono stati identificati come Temi
Trasversali Coordinati (TTC) proprio a sottolineare la loro importanza come temi sviluppati alla scala di tutto l’ente, in
contrapposizione con le ricerche di carattere teorico che vengono svolte da piccoli gruppi di punta (si veda in proposito il
Capitolo I, Par. 6 della sezione di Presentazione e Inquadramento di questo Piano Triennale). In altre parole, gli Obiettivi
Specifici identificati come TTC hanno maggiore valenza nell’orientamento dei risultati alla fruibilità da parte del mondo
civile e produttivo, mentre gli altri Obiettivi Specifici non trasversali all’ente hanno un orientamento che punta al
conseguimento di avanzamenti scientifici significativi in settori disciplinari molto specialistici, in aperta competizione con
le altre realtà della ricerca internazionale - e talora anche con altri gruppi dello stesso INGV – sia per quanto attiene ai
risultati che per l’accesso ai finanziamenti. È altresì ovvio che gli uni non sono separabili dagli altri, perché non ci può
essere sviluppo tecnologico e applicativo senza avanzamento scientifico, e che le risorse spese per gli uni hanno ovvie
ricadute sugli altri.
Queste ed altre caratteristiche e particolarità dell’INGV comportano che le normali procedure di valutazione degli istituti
di ricerca, basate essenzialmente sulla stima della produzione scientifica in termini di numero e valore delle pubblicazioni
per ricercatore, non siano facilmente applicabili allo schema organizzativo che l’Istituto si è dato a partire dal 2004.
Questo in primo luogo perché l’INGV effettua il monitoraggio sismologico, vulcanologico, geofisico e geochimico del
territorio nazionale; un territorio che include, come è ben noto, diversi vulcani attivi e numerose zone sismicamente
attive. La valenza scientifica di questa attività, dettagliata dalle tabelle che seguono, è indirizzata mediante diversi Temi
Trasversali Coordinati e risiede essenzialmente nella produzione continua di osservazioni che diventano
successivamente oggetto di analisi da parte di tutta la comunità scientifica, interna ed esterna all’INGV. Ma l’importanza
di questa attività in termini sociali non è sicuramente rapportabile al numero di pubblicazioni prodotte, né può essere mai
adeguatamente rappresentata da esse.
Due esempi eclatanti di questa particolarità dell’INGV sono rappresentati dalla sorveglianza geofisica del territorio e dalle
consulenze di alto profilo ad organi governativi e a pubbliche amministrazioni.
Per quanto riguarda la sorveglianza basterà ricordare le diverse turnazioni h24 svolte dal personale scientifico, che in
numerose sezioni dell’INGV forniscono alla Protezione Civile preziose informazioni in tempo reale sui processi
geodinamici in atto in Italia e nei mari e territori circostanti. Le informazioni sono basate sulla strumentazione più
avanzata e su analisi svolte con le migliori metodologie attualmente disponibili, con un notevole impegno finanziario e
umano quantificabile in oltre la metà di tutte le risorse materiali dell’INGV e in quasi il 40% di quelle umane.
Per quanto riguarda invece le consulenze agli organi governativi e alle pubbliche amministrazioni, si può ricordare il
fondamentale ruolo che l’INGV svolge ormai da molti anni nel campo della protezione dal rischio sismico, dal rischio
vulcanico e da quello ambientale. Questo ruolo viene svolto attraverso pareri in merito alle azioni da intraprendere nelle
emergenze – si pensi ad esempio al possibile impatto delle eruzioni dell’Etna sul traffico aereo - nonché attraverso la
produzione di elaborati da utilizzare come base per le formulazioni legislative – tra i quali spicca la Mappa di Pericolosità
sismica completata nel quadro dell’Ordinanza PCM 3519 del 28 aprile 2006 relativa alla “Mappa di Pericolosità Sismica
di Riferimento per il Territorio Nazionale”. Complessivamente queste attività impegnano oltre il 30% delle risorse umane
dell’INGV.
3
Tabelle di sintesi
Obiettivi da conseguire nel Triennio 2012 – 2014
___________________________________________________________________________________________________________
Tabelle riepilogative degli Obiettivi Generali e Obiettivi Specifici
Le tabelle che seguono riassumono tutti gli Obiettivi Generali e gli Obiettivi Specifici presentati nel Piano Triennale 20122014. Lo schema adottato è quello già utilizzato per tutti i Piani Triennali a partire da quello relativo al triennio 2004-2006
ed è descritto nel Capitolo II della sezione di Presentazione e Inquadramento di questo volume. Le tabelle offrono inoltre
il dettaglio di come le diverse attività sono raggruppate nei Temi Trasversali Coordinati (TTC, descritti nel Capitolo I, Par.
4 della citata sezione Presentazione e Inquadramento) e dei Progetti e Convenzioni a finanziamento esterno che
contribuiscono a ogni obiettivo. Segue una breve descrizione delle diverse voci che compongono le tabelle.
Tanto gli Obiettivi Generali quanto gli Obiettivi Specifici sono descritti seguendo la stessa numerazione utilizzata altrove
in questo documento. Tale numerazione è la stessa utilizzata per il Piano Triennale 2011-2013.
Si noti che le stime esposte includono sia l’impegno in mesi/persona su attività strettamente istituzionali, ovvero condotte
solo con finanziamenti ordinari o comunque stabili, come il cosiddetto “Fondone” concesso dal MIUR, sia l’impegno in
mesi/persona su Progetti e Convenzioni di cui l’INGV è protagonista o a cui comunque partecipa. La natura e
composizione dei fondi disponibili è dettagliata nel Capitolo III della sezione di Presentazione e Inquadramento di questo
volume. L’impegno in mesi/persona relativo a Progetti e Convenzioni è presentato in dettaglio in una successiva tabella.
In fondo alle tabelle riepilogative dei cinque Obiettivi Generali è stata introdotta una tabella che riassume l’impegno delle
diverse sezioni in attività di amministrazione e supporto alla ricerca. Segue uno schema riassuntivo dell’impegno delle
diverse sezioni dell’INGV sui diversi Obiettivi Generali e su Progetti e Convenzioni, sempre espresso in mesi/persona. Si
noti che le tabelle sono aggiornate al quadro del personale disponbile alla data del 1 gennaio 2012. Data l'elevata
dinamica che caratterizza l'INGV, le tabelle rappresentano un elemento di previsione che sarà necessariamente
soggetto ad aggiornamenti nel corso dell'anno.
Segue una descrizione dettagliata dei diversi campi in cui si articolano le Tabelle.
Identificativo numerico e denominazione dell’Obiettivo Specifico. Si tratta di un codice numerico di due cifre e di
una denominazione che identificano univocamente la specifica attività in tutti i documenti di programmazione, indirizzo e
rendicontazione dell’INGV. L’eventuale specifica “TTC” indica se il corrispondente Obiettivo Specifico è considerato uno
dei Temi Trasversali Coordinati (TTC) varati dall’INGV nel 2004 e successivamente aggiornati periodicamente (per
ulteriori dettagli si veda il Capitolo I, Par. 4 della sezione di Presentazione e Inquadramento di questo volume).
Sezioni INGV coinvolte. Molti dei temi trattati sono caratterizzati da una forte interdisciplinarietà e trasversalità rispetto
alle competenze presenti nell’INGV. Per questa ragione, in quasi tutte le attività previste sono coinvolte più sezioni
dell’ente. Analogamente, quasi tutte le sezioni sono coinvolte in attività svolte a scala nazionale, come ad esempio il
monitoraggio dei terremoti e lo studio della pericolosità sismica. In queste colonne è riportato sezione per sezione il
totale di mesi/persona allocato per ogni specifica attività, sulla base di 12 mesi per anno/persona. L’impegno si riferisce
al primo anno del triennio considerato (2012). Si consideri che nel calcolo totale dei mesi/persona sono stati considerati
solo i ricercatori, I tecnologi e il personale tecnico direttamente coinvolto nelle attività descritte. Restano quindi esclusi da
questo computo sia il personale che svolge attività amministrative in senso stretto, il cui impegno è riassunto sezione per
sezione in una tabella riepilogativa posta in fondo alle tabelle relative ai cinque Obiettivi Generali, sia il personale “non
strutturato” come borsisti e assegnisti.
Acronimi delle Sezioni: AC, Amministrazione Centrale; BO, Bologna; CNT, Centro Nazionale Terremoti; CT, Catania; MI,
Milano; NA-OV, Napoli-Osservatorio Vesuviano; PA, Palermo; PI, Pisa; RM1, Roma 1; RM2, Roma 2.
Mesi/persona Progetti e Convenzioni. Viene indicata la somma dei m/p complessivamente impegnati su Progetti e
Convenzioni riconducibili in tutto o in parte al dato Obiettivo Specifico. All’avvio di ogni nuovo Progetto e Convenzione
viene stabilito l’Obiettivo Specifico o gli Obiettivi Specifici, con un massimo di tre, a cui quella particolare attività
contribuisce in forma diretta o indiretta. I mesi/persona impegnati e I fondi ricevuti vengono quindi assegnati all’Obiettivo
Specifico di riferimento, o ripartiti in parti uguali e assegnati agli Obiettivi Specifici di riferimento nel caso questi siano più
d’uno.
Totale mesi/persona (totale). Totale dell’impegno delle singole strutture INGV coinvolte nel dato Obiettivo Specifico per
il primo anno del triennio considerato in questo Piano Triennale (2012), comprensivo dei mesi impegnati su Progetti e
Convenzioni (vedi punto precedente).
Progetti, Convenzioni. Elenco dei Progetti e delle Convenzioni che forniscono risorse finanziarie e materiali per il
completamento delle attività descritte sotto ogni Obiettivo Specifico, e che di conseguenza afferiscono a quell’Obiettivo
Specifico anche dal punto di vista culturale e organizzativo. Vengono considerati solo Progetti e Convenzioni attivi per il
2012 o almeno parte di esso. La numerazione di Progetti e Convenzioni segue quella adottata nella relativa banca-dati
implementata presso l’Amministrazione Centrale dell’INGV e accessibile via web (ma solo dall’interno della rete
informatica dell’INGV). La stessa numerazione è riportata nella successiva “Tabella riepilogativa dei Progetti e delle
Convenzioni”. Si noti che i progetti sono suddivisi in Unità di Ricerca, identificate come unità organizzative e operative
elementari.
7
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
Breve descrizione. Breve descrizione dell’Obiettivo Specifico desunta dal Decr. Pres. n. 757 del 30 dicembre 2010
“Aggiornamento della rete scientifica” (http://portale.ingv.it/portale_ingv/l-ingv/programmazione-e-attivita-1/os-1/os). Per
ulteriori dettagli si veda il Capitolo II della sezione di Presentazione e Inquadramento di questo volume.
8
9
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
1.2. Sorveglianza geochimica
delle aree vulcaniche attive (TTC)
1.3. Sorveglianza geodetica delle
aree vulcaniche attive (TTC)
1.4. Sorveglianza sismologica
delle aree vulcaniche attive (TTC)
1.5. Sorveglianza dell'attività
eruttiva dei vulcani (TTC)
1.6. Osservazioni di
geomagnetismo
1.7. Osservazioni di alta e media
atmosfera
AC
1.1. Monitoraggio sismico del
territorio nazionale (TTC)
Obiettivo Specifico
BO
0.0
0.0
0.0
0.0
13.0
1.0
6.0
CNT
0.0
0.0
6.0
0.0
5.0
1.0
436.0
CT
0.0
0.0
78.5
78.5
86.5
64.0
50.0
MI
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
20.0
NA-OV
0.0
2.0
86.0
96.0
97.0
14.0
45.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
253.0
0.0
PA
Obiettivo Generale 1: Sviluppo dei sistemi di osservazione
PI
0.0
0.0
5.0
0.0
0.0
3.0
0.0
RM1
8.0
0.0
3.0
0.0
0.0
19.0
53.0
RM2
81.0
102.0
0.0
0.0
0.0
0.0
4.5
89.0
104.0
178.5
174.5
201.5
355.0
614.5
Totale
m/p
Breve descrizione
All'interno di questo OS vengono curate la gestione della strumentazione di
registrazione delle variazioni del campo magnetico, l'effettuazione delle misure
assolute e la preparazione e validazione dei risultati, per gli osservatori
geomagnetici di L'Aquila, Castello Tesino (TN), Gibilmanna (PA) e Stazione Mario
Zuccchelli (SMZ) in Antartide. Ricadono in questo OS anche le osservazioni per la
ripetizione presso i caposaldi della rete magnetica italiana.
Questo TTC coordina le attività di monitoraggio e ricerca applicata alla definizione
dello stato dei sistemi vulcanici attivi, basandosi su dati raccolti da reti e tecniche
multiparametriche di monitoraggio vulcanologico e da campagne periodiche di
misure dirette eseguite sui vulcani attivi, nonché su dati analitici prodotti dai
laboratori chimici e fisici. Il TTC coordina l'analisi dei dati raccolti in occasione di
eventi eruttivi.
Questo TTC garantisce che le reti di monitoraggio esistenti sui vulcani italiani
siano armonizzate e portate allo standard della RSN (predominanza di stazioni
digitali a tre componenti a larga banda). Inoltre coordina gli interventi (mediante
stazioni mobili) e le analisi da effettuare da parte delle diverse sezioni dell'INGV in
caso di riattivazione delle dinamiche eruttive.
Il TTC cura l'omogeneizzazione e lo sviluppo organico delle reti GPS, tiltmetriche,
EDM e di livellazione esistenti sui vulcani italiani, armonizzando la qualità del
monitoraggio. Promuove inoltre lo sviluppo e la razionalizzazione del controllo dei
vulcani tramite interferometria satellitare.
Il TTC coordina lo sviluppo di reti permanenti per la misura dei parametri
geochimici legati alle fenomenologie pre-, sin- e post-eruttive. Cura l'installazione
delle reti di sorveglianza e l'integrazione dei dati nelle sale di monitoraggio per i
vulcani attivi italiani. Armonizza inoltre il monitoraggio per tutti i vulcani italiani.
All'interno di questo OS viene curata la gestione degli osservatori ionosferici di
Roma, Gibilmanna (PA) e Stazione Mario Zucchelli (SMZ) in Antartide, che
utilizzano sistemi radar in alta frequenza (HF) realizzati dall'INGV o ionosonde
[464] UR10; [523] UR10; [549] UR10
commerciali. Viene curata inoltre la sperimentazione del monitoraggio delle
scintillazioni ionosferiche in regioni polari presso Ny-Alesund (Svalbard) e SMZ
(Antartide).
[312] UR10; [533] UR10
[357] UR10
[312] UR20; [498] UR10; [518] UR10
La sorveglianza sismologica è uno dei temi primari dell'attività dell'INGV. Con
[312] UR10; [459] UR10; [477] UR10,
questo TTC si realizza il coordinamento di tutti gli sviluppi che queste attività
UR20, UR30; [481] UR10; [515]
avranno nel prossimo triennio, tra cui la rete sismica nazionale, la rete sismica
UR10; [550] UR10
mediterranea e tutte le relative sale di sorveglianza.
Progetti,
Convenzioni
2.0
18.0
0.0
0.0
0.0
0.0
1.9. Rete GPS nazionale (TTC)
1.10. Telerilevamento (TTC)
1.11 Osservazioni e monitoraggio
macrosismico del territorio
nazionale (TTC)
Totale Obiettivo Generale 1
46.0
6.0
0.0
0.0
1.8. Osservazioni di geofisica
ambientale
Obiettivo Specifico
AC
(continua Obiettivo Generale 1)
BO
10
CNT
788.0
12.0
160.0
168.0
0.0
CT
400.0
10.0
19.0
13.5
0.0
MI
22.0
2.0
0.0
0.0
0.0
NA-OV
361.0
0.0
9.0
11.0
1.0
PA
261.0
0.0
8.0
0.0
0.0
PI
17.0
0.0
9.0
0.0
0.0
RM1
149.0
61.0
5.0
0.0
0.0
RM2
354.5
10.0
0.0
0.0
157.0
2398.5
101.0
228.0
194.5
158.0
Totale
m/p
Breve descrizione
Questo TTC armonizza le attività INGV nel settore dello studio degli effetti
macrosismici dei terremoti sul costruito e sulle persone e la relativa raccolta di
dati, integrando le diverse procedure attualmente in uso: l’osservazione diretta, i
questionari on-line, il Bollettino Macrosismico. Nel caso di terremoti al di sopra
della soglia del danno questo TTC collabora con il Dipartimento della Protezione
Civile per eventuali interventi di stima dell’intensità nell’area colpita.
Le tecnologie di Telerilevamento aereo, satellitare e prossimale rappresentano da
alcuni decenni insostituibili strumenti per lo studio e la sorveglianza di aree
[357] UR10; [358] UR10; [519] UR10;
sismogenetiche e zone vulcaniche. Questo TTC promuove l'interazione tra
[533] UR10; [544] UR10
ricercatori e tecnologi che utilizzano tecniche simili in aree geografiche e per scopi
scientifici anche molto diversi.
Questo TTC coordina lo sviluppo di una rete permanente di stazioni GPS finalizzata
ad aumentare le conoscenze relative alla cinematica e tettonica attiva della
[428] UR10; [529] UR10; [550] UR10 penisola. Armonizza le diverse iniziative in corso nelle sezioni dell'INGV, sia dal
punto di vista della configurazione e tecnologia delle rete stessa che dal punto di
vista delle tecniche di analisi e della costituzione di una banca dati unificata.
Questo OS cura l'esecuzione di indagini sistematiche per cartografia magnetica ad
alta risoluzione spaziale con rilevamento sia da terra sia da elicottero, anche in
[99] UR10; [131] UR10; [530] UR10;
campo archeologico. Cura inoltre il rilevamento di parametri elettromagnetici di
[541] UR10
interesse ambientale e gli osservatori multiparametrici derivati da progetti EC e
successivi per acquisizione di dati geofisici e oceanografici integrati.
Progetti,
Convenzioni
11
0.0
0.0
0.0
0.0
2.3. Laboratori di chimica e fisica
delle rocce (TTC)
2.4. Laboratori di geochimica dei
fluidi (TTC)
2.5. Laboratorio per lo sviluppo di
sistemi di rilevamento sottomarini
2.6. Laboratorio di gravimetria,
magnetismo ed
elettromagnetismo in aree attive
(TTC)
0.0
0.0
2.2. Laboratorio di
paleomagnetismo
Totale Obiettivo Generale 2
0.0
AC
2.1. Laboratorio per le reti
informatiche, GRID e calcolo
avanzato (TTC)
Obiettivo Specifico
BO
17.0
0.0
0.0
0.0
2.0
0.0
15.0
CNT
139.0
52.0
13.0
0.0
0.0
0.0
74.0
CT
71.5
38.0
0.0
0.0
23.5
0.0
10.0
MI
12.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
12.0
83.0
29.0
5.0
8.0
17.0
2.0
22.0
NA-OV
0.0
7.0
PA
136.0
0.0
8.5
110.5
10.0
Obiettivo Generale 2: Attività sperimentali e Laboratori
PI
27.0
0.0
0.0
0.0
17.0
0.0
10.0
RM1
153.0
0.0
0.0
22.0
104.0
0.0
27.0
RM2
80.5
25.5
0.0
0.0
0.0
51.0
4.0
719.0
144.5
26.5
140.5
173.5
53.0
181.0
Totale
m/p
[312] UR30
[392] UR10; [432] UR10
[507] UR10
[364] UR10; [456] UR10
[510] UR10
Progetti,
Convenzioni
Questo TTC nasce per coordinare le attività di osservazione dei segnali
gravimetrici, magnetici ed elettromagnetici in aree attive. Le relative tecniche di
osservazione e analisi, di grande rilevanza e largamente applicate anche in altri
ambiti internazionali, vengono messe in atto in maniera coordinata alla scala
nazionale dell'INGV grazie a questo TTC.
I sistemi osservativi multidisciplinari sottomarini completano la rete geofisica di
monitoraggio del territorio. In questo OS viene sviluppata la tecnologia per
l’adattamento all’ambiente marino di sensori realizzati per osservazioni in terra e
vengono sviluppati prototipi, diversi dei quali già in funzione. Al Laboratorio, che
ha sede presso l’Osservatorio INGV di Gibilmanna, è affidata la gestione della rete
sismica sottomarina di pronto intervento nonché gli studi per l’estensione a mare
della rete sismica terrestre.
Il compito primario di questo TTC è l'armonizzazione dell'attività dei quattro poli
tecnologici attivi nel settore della geochimica dei fluidi all'interno dell'INGV, con lo
specifico obiettivo di razionalizzare l'acquisizione di nuova strumentazione e il
funzionamento dei laboratori stessi.
I laboratori di chimica e fisica delle rocce svolgono ricerche metodologiche,
producono sviluppi tecnologici e forniscono il supporto analitico e sperimentale
alle attività di monitoraggio ed alle ricerche geofisiche e vulcanologiche. Le misure
e gli esperimenti sono utilizzati per la formulazione di modelli fisico-matematici e
per la descrizione quantitativa dei processi sismogenetici e dei processi
magmatici. I dati raccolti contribuiscono alla definizione dello stato di attività dei
vulcani, degli scenari eruttivi ed alla valutazione della pericolosità.
Il laboratorio sviluppa strumentazione e tecnologie per il campionamento di rocce
e altri materiali sia naturali che sintetici e per la misura e l'analisi delle loro
proprietà magnetiche. Le misure svolte hanno applicazioni in numerosi campi
delle Scienze della Terra, dalla geodinamica alla climatologia all'inquinamento
ambientale.
Il monitoraggio dell’attività sismica e vulcanica e i relativi modelli interpretativi
richiedono lo sviluppo di sistemi di calcolo veloce e/o in tempo reale. Questo TTC
ha come obiettivo il completamento della rete di linee di connessione numerica e
trasmissione satellitare per l’acquisizione dei dati sismologici in aree
sismogenetiche e vulcaniche, il miglioramento dell’interconnessione tra le sezioni
INGV e lo sviluppo di sistemi di supercalcolo.
Breve descrizione
BO
18.5
9.0
25.0
0.0
0.0
11.0
AC
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3.1. Fisica dei terremoti
3.2. Tettonica attiva
3.3. Geodinamica e struttura
dell'interno della Terra
3.4. Geomagnetismo
3.5. Geologia e storia dei vulcani
ed evoluzione dei magmi
3.6. Fisica del vulcanismo
Obiettivo Specifico
CNT
2.0
0.0
0.0
42.0
58.0
32.0
CT
49.0
10.0
0.0
0.0
15.0
29.0
0.0
0.0
0.0
2.0
0.0
0.0
MI
52.0
67.0
0.0
3.0
15.0
16.0
0.0
PA
0.0
0.0
0.0
0.0
13.0
Obiettivo Generale 3: Studiare e capire il sistema Terra
NA-OV
12
PI
42.0
20.5
0.0
26.0
6.5
0.0
RM1
12.0
19.0
1.0
91.0
174.0
67.0
RM2
6.0
0.0
42.5
6.0
4.0
6.0
174.0
116.5
43.5
195.0
294.5
168.5
Totale
m/p
Breve descrizione
Questo OS affronta lo studio delle interazioni fra atmosfera ed oceano,
consentendo di affrontare i temi della variabilità dinamica del clima a scale annuali
ed interannuali. Si tratta di un tema oggi dominante nelle applicazioni della
climatologia alla conoscenza dell'evoluzione del clima, così come tale evoluzione
viene percepita sia nell'ambito scientifico che a livello di opinione pubblica.
[534] UR10
[430] UR10; [448] UR10; [454] UR10;
[501] UR10, UR20; [513] UR10; [514]
UR10; [534] UR10; [538] UR10; [545]
UR10; [546] UR10, UR20, UR30,
UR40; [566] UR10
Le ricerche svolte in questo OS affrontano i problemi connessi con l’origine ed
evoluzione del campo magnetico su diverse scale spazio-temporali. I temi portanti
sono indirizzati a risolvere i fondamentali quesiti sulla dinamica che nel nucleo
fluido genera il campo e sullo studio delle anomalie magnetiche, che consentono
di indagare le strutture crostali e la loro evoluzione.
Questo OS affronta lo studio delle proprietà e della dinamica dell’interno terrestre
attraverso la modellazione numerica e l’analisi della propagazione di onde
sismiche e delle caratteristiche reologiche. Le ricerche, che coinvolgono numerosi
settori disciplinari, vengono svolte a scala globale, continentale, regionale e
locale, potendo così esplorare aspetti diversi e progressivamente più dettagliati
della struttura terrestre.
La comprensione della fisica dei processi eruttivi presuppone lo sviluppo di modelli
dinamici basati su equazioni fondamentali e la loro verifica sperimentale. Questo
OS affronta la fisica del vulcanismo studiando gli equilibri liquido-solido-gas nei
magmi, i sistemi idrotermali, la termodinamica dei magmi, le proprietà dei
condotti di risalita nonché la dinamica della dispersione e ricaduta della cenere
vulcanica, delle colate laviche, dei flussi piroclastici e dei collassi delle colonne
vulcaniche.
[480] UR10; [483] UR10
[423] UR10; [459] UR10; [481] UR10;
[491] UR10, UR20; [492] UR10,
UR20; [550] UR10; [559] UR10; [561]
UR10; [562] UR10, UR20
Questo OS fortemente pluridisciplinare promuove tutte le ricerche finalizzate a
comprendere e quantificare la tettonica attiva. Include ricerche sulla deformazione
[389] UR10; [506] UR10; [508]
crostale da dati di geodesia spaziale, dati di stress-in-situ, osservazioni sulle
UR10; [542] UR10, UR20, UR30,
caratteristiche dei fluidi crostali e osservazioni dirette di terreno. Attraverso
UR40, UR50, UR60, UR70; [560] UR10 queste ricerche, le osservazioni paleosismologiche e la quantificazione della
deformazione crostale fornisce dati di ingresso essenziali per le analisi di
pericolosità sismica.
L'OS ha come tema centrale il processo sismogenetico. Le applicazioni riguardano
la meccanica della sorgente sismica in tutti i suoi aspetti spaziali, geometrici e
dinamici includendo la caratterizzazione del tensore momento dei sismi vulcanici
(Vulcano-tettonici, tremore e terremoti a bassa frequenza). L'OS si occupa inoltre
[364] UR10; [435] UR10; [457] UR10;
dell'analisi statistica della sismicità, della quantificazione dell'energia, dello studio
[506] UR10; [527] UR10, UR20; [554]
delle interazioni tra faglie, dello studio del campo d'onda (arrays). La ricerca
UR10
include la propagazione in strutture eterogenee (scattering elastico), con
attenzione alle variazioni temporali dei parametri di propagazione associate a
variazioni del campo di sforzo (velocità, attenuazione "splitting" delle onde di
taglio).
Progetti,
Convenzioni
13
0.0
3.10. Storia e archeologia
applicate alle Scienze della Terra
0.0
0.0
3.9. Fisica della magnetosfera,
ionosfera e meteorologia spaziale
Totale Obiettivo Generale 3
4.0
0.0
3.8. Geofisica per l'ambiente
147.5
49.0
0.0
31.0
0.0
AC
3.7. Dinamica del clima e
dell'oceano
Obiettivo Specifico
BO
(continua Obiettivo Generale 3)
CNT
134.0
0.0
0.0
0.0
0.0
CT
103.0
0.0
0.0
0.0
0.0
MI
4.0
2.0
0.0
0.0
0.0
NA-OV
159.0
0.0
0.0
3.0
3.0
PA
13.0
0.0
0.0
0.0
0.0
PI
98.5
0.0
0.0
0.0
3.5
RM1
385.0
18.0
0.0
0.0
3.0
RM2
174.0
1.0
53.5
55.0
0.0
1218.0
70.0
53.5
62.0
40.5
Totale
m/p
Breve descrizione
[265] UR10;
[488] UR10;
[494] UR10;
[531] UR10;
[A4] UR10
Le ricerche svolte in questo OS mirano a creare un alveo comune alle ricerche che
usano il metodo storico e archeologico per migliorare le conoscenze nel lungo
periodo su terremoti, eruzioni, cambiamenti climatici ed eventi idrogeologici,
[465] UR10; [490] UR10, UR20; [508] valutandone anche l’impatto antropico e ambientale. Dato il carattere innovativo
UR10; [547] UR10
dei metodi e delle procedure utilizzate, questo OS punta anche ad aprire un
confronto allargato con altre sedi della ricerca storica e archeologica esterne
all’INGV, favorendo scambi di opinioni ed esperienze su metodi, obiettivi e risultati
e stimolando nuove ricerche multidisciplinari.
UR10;
UR10;
UR10;
UR10;
UR10;
Questo OS affronta tutti quei temi che rientrano nella migliore comprensione delle
relazioni Sole-Terra. Le ricerche sono finalizzate sia ad una migliore conoscenza
dell’ambiente elettromagnetico terrestre, sia a valutare le conseguenze economicosociali che possono derivare da forti perturbazioni magneto-ionosferiche
nell’ambito del cosiddetto “space weather”.
[134]
[464]
[493]
[523]
[558]
[131]
[433]
[489]
[500]
[549]
UR10;
UR10;
UR10;
UR10;
UR10;
Lo studio del cambiamento climatico globale non può prescindere da una accurata
conoscenza del clima in epoche passate, un tema affrontato dall’INGV con indagini
glaciologiche e magnetiche in particolare in Antartide. Lo studio dell’inquinamento,
la detezione di fusti tossici e la riqualificazione delle aree inquinate vengono
affrontate in questo OS con tecniche di indagine geofisiche integrate.
[429] UR10, UR20, UR30; [530]
UR10; [539] UR10; [541] UR10
Questo OS affronta lo studio delle interazioni fra atmosfera ed oceano,
consentendo di affrontare i temi della variabilità dinamica del clima a scale annuali
[532] UR10; [535] UR10; [543] UR10 ed interannuali. Si tratta di un tema oggi dominante nelle applicazioni della
climatologia alla conoscenza dell’evoluzione del clima, così come tale evoluzione
viene percepita sia nell’ambito scientifico che a livello di opinione pubblica.
Progetti,
Convenzioni
3.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3.0
4.2. Modelli per la stima della
pericolosità sismica a scala
nazionale (TTC)
4.3. Scenari di pericolosita
vulcanica (TTC)
4.4. Scenari e mitigazione del
rischio ambientale
4.5. Studi sul degassamento
naturale e sui gas petroliferi
4.6. Oceanografia operativa per la
valutazione dei rischi in aree
marine
Totale Obiettivo Generale 4
AC
4.1. Metodologie sismologiche per
l'ingegneria sismica
Obiettivo Specifico
BO
73.0
41.0
0.0
0.0
8.0
19.0
5.0
CNT
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
CT
21.0
0.0
1.0
0.0
19.0
0.0
1.0
MI
57.0
0.0
0.0
0.0
0.0
28.0
29.0
NA-OV
88.0
2.0
13.0
0.0
49.0
12.0
12.0
19.0
0.0
6.0
0.0
13.0
0.0
0.0
PA
Obiettivo Generale 4: Comprendere e affrontare i rischi naturali
31.0
0.0
4.0
0.0
27.0
0.0
0.0
PI
14
RM1
236.0
0.0
22.0
7.0
11.0
50.0
146.0
RM2
19.5
3.0
5.5
11.0
0.0
0.0
0.0
547.5
46.0
51.5
18.0
127.0
109.0
196.0
Totale
m/p
Questo OS sviluppa gli aspetti metodologici globalmente riferibili al settore
internazionalmente conosciuto come "engineering seismology". In particolare cura
gli aspetti di interesse specifico per l'ingegneria sismica, quali ad esempio le
relazioni di attenuazione di parametri strumentali del moto del suolo e le
metodologie di valutazione della risposta locale.
Breve descrizione
Lo sviluppo delle attività in campo ambientale ha portato l'INGV a impegnarsi
anche nel complesso campo dei rischi provenienti da fattori ambientali. Ricadono
in questo OS temi di grande rilevanza sociale come la detezione di inquinanti di
varia natura nel sottosuolo e nelle acque e gli studi-pilota sul tema del sequestro
e dello stoccaggio geologico della CO2.
L’OS include le ricerche sull’origine, migrazione ed emissione in atmosfera di gas
endogeni e petroliferi e sui loro effetti sull’ambiente e sul clima (CO2, CH4 come
gas serra e idrocarburi come inquinanti fotochimici). Le manifestazioni gassose
sulla superficie terrestre possono costituire un rischio per la popolazione e le
infrastrutture. L’interpretazione dell’origine degli idrocarburi e della CO2 riveste
particolare importanza nelle ricerche petrolifere e tettoniche. L’OS cura i rapporti
con gli organismi attivi in campo ambientale per gli inventari delle sorgenti di gas
serra, e si avvale di collaborazioni internazionali con i massimi esperti del settore.
[86] UR10; [255] UR10, UR20; [341]
UR10; [358] UR10; [380] UR10,
UR20; [383] UR10; [399] UR10; [446]
UR10; [449] UR10; [451] UR10,
UR20; [456] UR10; [484] UR10; [517]
UR10; [519] UR10; [521] UR10; [539]
UR10; [540] UR10; [544] UR10; [546]
UR10, UR20, UR30, UR40
[255] UR10, UR20; [399] UR10; [406]
UR10; [416] UR10; [430] UR10; [444]
UR10; [449] UR10; [484] UR10; [521]
UR10; [528] UR10; [538] UR10; [560]
UR10; [565] UR10
Questo OS ha come tema centrale lo sviluppo e il mantenimento di un sistema di
monitoraggio e previsioni marine basato su modelli numerici le cui simulazioni
vengono corrette con osservazioni sia in situ che da satellite. Il sistema opera in
tempo reale e rilascia regolarmente tramite protocolli prestabiliti dati di supporto
[388] UR10; [479] UR10; [505] UR10;
alle attività di gestione delle emergenze in mare e al monitoraggio dell’ambiente
[512] UR10; [548] UR10; [556] UR10
marino in generale. L’OS si realizza all’interno del Gruppo Nazionale di
Oceanografia Operativa, che coordina le attività tra INGV e OGS, ENEA, CNR,
CoNiSMA, Istituto Idrografico della Marina, Ufficio Spazio Aereo e Meteorologia,
ARPA Emilia-Romagna e ISPRA.
La stima della pericolosità vulcanica si basa sull'integrazione di conoscenze
osservative e sperimentali con modelli fisico-matematici che descrivono la
dinamica dei processi pre-, sin-, e post-eruttivi pericolosi. Obiettivo del presente
TTC è la definizione di scenari di pericolosità vulcanica per fornire stime
quantitative dell'evoluzione spazio-temporale dei principali fenomeni pericolosi nei
vulcani attivi italiani. Ricadono in questo OS attività di consulenza relativa ai
vulcani attivi italiani a favore di diversi soggetti istituzionali.
[430] UR10; [443] UR10; [448] UR10;
[451] UR10, UR20; [456] UR10; [501]
UR10, UR20; [514] UR10; [534]
UR10; [538] UR10; [545] UR10; [546]
UR10, UR20, UR30, UR40; [566] UR10
Questo TTC cura l’aggiornamento dei modelli di sismicità, di sismogenesi, di
attenuazione ecc. necessari per le stime di pericolosità a scala nazionale,
[389] UR10; [402] UR10, UR20; [451] includendo tra gli altri dati geologici di varia natura e a varie scale, dati
UR10, UR20; [465] UR10; [497] UR10 sismotettonici, dati sui maremoti. Aggiorna inoltre i modelli di calcolo della
pericolosità a scala nazionale e il database di pericolosità sismica di supporto alla
normativa sismica.
[402] UR10, UR20; [455] UR10; [477]
UR10, UR20, UR30; [486] UR10;
[497] UR10; [515] UR10; [520] UR10;
[525] UR10; [542] UR10, UR20, UR30,
UR40, UR50, UR60, UR70; [554]
UR10; [555] UR10, UR20, UR30
Progetti,
Convenzioni
15
0.0
0.0
7.0
0.0
0.0
0.0
0.0
5.2. Banche dati di sismologia
strumentale (TTC)
5.3. Banche dati vulcanologiche
(TTC)
5.4. Banche dati di
geomagnetismo, aeronomia, clima
e ambiente
5.5. Sistema informativo
territoriale (TTC)
5.6. Attività di Sala Operativa
(TTC)
5.7. Consulenze in favore di
istituzioni nazionali e attività
nell'ambito di trattati
AC
5.1. Banche dati e metodi
macrosismici (TTC)
Obiettivo Specifico
BO
1.0
0.0
0.0
2.0
0.0
13.0
28.5
CNT
0.0
149.5
16.0
0.0
0.0
294.0
4.0
CT
1.0
126.0
3.5
0.0
9.0
45.0
4.0
MI
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
14.0
26.0
NA-OV
0.0
68.0
14.0
3.0
4.0
8.0
5.0
PA
0.0
0.0
5.0
0.0
0.0
0.0
0.0
PI
0.0
0.0
6.5
0.0
2.0
0.0
0.0
4.5
19.0
9.0
0.0
0.0
0.0
21.0
RM1
Obiettivo Generale 5: L'impegno verso le istituzioni e verso la Società
RM2
108.5
3.5
0.0
32.5
0.0
2.0
0.0
115.0
366.0
54.0
37.5
22.0
376.0
88.5
Totale
m/p
Questo OS armonizza la raccolta sistematica di parametri dell’alta atmosfera e di
misure effettuate presso gli osservatori geomagnetici, anche per l’approntamento
di informazioni sullo “space weather”, di dati della rete magnetica, di dati
riguardanti la glaciologia, la climatologia, l’oceanografia operativa e altre attività
ambientali. L’OS cura la gestione di banche dati che permettano un’efficace
diffusione dei dati verso il mondo della ricerca, le istituzioni e la società.
Questo TTC ha il compito di armonizzare e potenziare le iniziative di archiviazione
e disseminazione dei dati sismologici strumentali acquisiti dall’INGV e di assicurare
la piena integrazione con le altre attività che l’INGV svolge nel settore delle
banche dati, sia a scala nazionale che a scala europea e globale.
Questo TTC ha il compito di organizzare, armonizzare a scala pienamente
nazionale e potenziare le attività di archiviazione e disseminazione dei dati
acquisiti dall’INGV sui vulcani e sull’attività vulcanica.
Questo TTC garantisce la miglior armonizzazione nel settore della archiviazione e
disseminazione dei dati storico/macrosismici e dei cataloghi parametrici dei
terremoti. Opera inoltre per promuovere e migliorare l'integrazione con le altre
attività che l'INGV svolge nel settore delle banche dati.
Breve descrizione
[147] UR10
Questo OS raggruppa attività di consulenza scientifica e tecnologica a favore di
ministeri ed altre istituzioni, tra cui spicca il Ministero della Difesa, che beneficia di
servizi nel settore geomagnetico e della radiopropagazione. Rilievi geomagnetici
sono alla base di consulenze sull’inquinamento ambientale. Nel quadro degli studi
sui gas serra, l’INGV svolge consulenze a favore di ENI. Inoltre da diversi anni
l’INGV fornisce consulenze scientifico-tecnologiche a favore del Ministero Affari
Esteri (MAE), sia nell’ambito di trattati come il Comprehensive Nuclear Test Ban
Treaty (CTBT), sia nel quadro di rapporti bilaterali con paesi evoluti e in via di
sviluppo. L’INGV svolge inoltre attività di supporto scientifico nel quadro di
iniziative dell’ONU e dell’UNESCO.
Questo TTC rende ragione e quantifica l’attività del personale INGV che presta
regolarmente attività di sorveglianza nelle diverse Sale Operative dell’ente. Esso si
propone inoltre di rappresentare una sede permanente per il confronto e
l’armonizzazione delle procedure utilizzate nella prassi quotidiana delle Sale
Operative, promuovendo un maggior scambio di informazioni tra le sale stesse.
Questo TTC risponde alla necessità di censire e armonizzare il notevole patrimonio
di dati e iniziative in corso presso l’INGV nel settore delle banche dati territoriali.
Attraverso la realizzazione di sistemi di immagazzinamento, diffusione e
[552] UR10; [553] UR10; [557] UR10
rappresentazione dei dati e attraverso il loro continuo aggiornamento, questo TTC
garantisce un contributo irrinunciabile a supporto delle decisioni in materia di
mitigazione dei rischi ambientali nei diversi campi d’azione dell’INGV.
[526] UR10; [527] UR10, UR20
[389] UR10; [490] UR10, UR20
Progetti,
Convenzioni
6.0
155.0
0.0
5.9. Formazione e informazione
Totale Obiettivo Generale 5 254.0
69.0
16.5
92.0
5.8. Biblioteche ed editoria (TTC)
5.10. Sistema web (TTC)
2.0
AC
Obiettivo Specifico
(continua Obiettivo Generale 5)
BO
16
CNT
502.5
8.0
30.0
1.0
CT
218.5
8.0
13.5
8.5
MI
65.0
18.0
6.0
1.0
NA-OV
206.0
7.0
41.0
56.0
PA
26.5
6.5
5.0
10.0
PI
25.5
6.0
9.0
2.0
RM1
109.0
10.0
41.0
4.5
RM2
180.0
2.0
27.0
4.5
1656.0
71.5
344.0
181.5
Totale
m/p
Questo TTC cura tutti gli aspetti organizzativi e pratici per lo scambio di
informazioni e documentazione scientifica che una moderna biblioteca distribuita
può fornire, rendendo di fatto il sistema bibliotecario INGV un servizio nazionale e
internazionale d’eccellenza nei settori di competenza. Inoltre cura tutta l’editoria
dell’INGV, con la sola eccezione degli Annals of Geophysics.
Breve descrizione
Il sistema di comunicazione costituito dai siti Internet rappresenta oggi un
elemento fondamentale della vita di una struttura di ricerca aperta ed efficiente.
Questo TTC punta a garantire la migliore organizzazione e sviluppo del sito INGV
anche in considerazione del suo importantissimo ruolo in occasione delle
emergenze sismiche e vulcaniche.
Questo TTC cura le strutture museali esistenti e sviluppa i nuovi progetti in corso
[431] UR10; [437] UR10; [495] UR10; di avvio in questo ambito. Inoltre coordina i meccanismi di divulgazione delle
[536] UR10; [542] UR10, UR20, UR30, attività dell’INGV, comprese quelle on-line. Gestisce le attività svolte a favore delle
UR40, UR50, UR60, UR70; [564] UR10 scuole e, in sinergia con il TTC “Biblioteche ed editoria”, la partecipazione a mostre
e congressi in cui l’INGV è presente con un proprio spazio espositivo.
Progetti,
Convenzioni
17
17.0
90.0
281.0
733.0
Totale Servizi Amministrativi
73.0
a.2. Uffici Tecnici e Servizi
Generali
AC
452.0
BO
a.1. Servizi Amministrativi e
Segreterie
CNT
39.0
0.0
39.0
CT
190.5
92.5
98.0
MI
42.0
27.0
15.0
NA-OV
272.0
69.0
203.0
PA
95.0
44.0
51.0
PI
57.0
18.0
39.0
89.5
12.0
77.5
RM1
Servizi amministrativi e di supporto al monitoraggio e alla ricerca
RM2
48.0
0.0
48.0
1656.0
560.5
1,095.5
Totale
m/p
18
0.0
3.0
254.0
733.0
990.0
18.00
1008.0
Totale Obiettivo Generale 3
Totale Obiettivo Generale 4
Totale Obiettivo Generale 5
Totale Servizi Amministrativi
Totale attività
istituzionali
Totale Progetti e
Convenzioni
Totale Generale INGV
84
0.0
Totale Obiettivo Generale 2
Corrispondente a unità di
personale a tempo pieno
0.0
AC
Totale Obiettivo Generale 1
Dati riassuntivi
BO
50
603.0
160.50
442.5
90.0
69.0
73.0
147.5
17.0
46.0
CNT
150
1800.0
197.50
1602.5
39.0
502.5
0.0
134.0
139.0
788.0
CT
100
1200.0
195.50
1004.5
190.5
218.5
21.0
103.0
71.5
400.0
MI
25
300.0
98.00
202.0
42.0
65.0
57.0
4.0
12.0
22.0
NA-OV
106
1272.0
103.00
1169.0
272.0
206.0
88.0
159.0
83.0
361.0
PA
56
672.0
121.50
550.5
95.0
26.5
19.0
13.0
136.0
261.0
PI
27
324.0
68.00
256.0
57.0
25.5
31.0
98.5
27.0
17.0
RM1
119
1428.0
306.50
1121.5
89.5
109.0
236.0
385.0
153.0
149.0
RM2
94
1128.0
271.50
856.5
48.0
180.0
19.5
174.0
80.5
354.5
811
9735.0
1540.0
8195.0
1656.0
1656.0
547.5
1218.0
719.0
2398.5
Totale
m/p
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
Tabella riepilogativa dei Progetti e delle Convenzioni
La tabella che segue riassume tutti I Progetti e le Convenzioni censiti come attivi per il 2012 (o parte di esso) nella banca-dati
implementata presso l’Amministrazione Centrale dell’INGV (https://magma.ingv.it/ProgUff/stp_progettoufficiale.php?md=1). La
banca-dati è accessibile e modificabile via web (ma solo dall’interno della rete informatica INGV). Tale strumento consente di
visualizzare istante per istante le attività INGV che sono supportate da fondi non istituzionali (esterni) e di valutarne il
corrispondente flusso finanziario e impegno di risorse umane. Si noti che tutti i Progetti e le Convenzioni sono presentati
suddivisi in Unità di Ricerca, identificate come unità organizzative e operative elementari. La numerazione utilizzata in tabella e richiamata nelle precedenti “Tabelle riepilogative degli Obiettivi Generali e Obiettivi Specifici” - segue quella assegnata nella
banca-dati. Si noti anche che le tabelle sono aggiornate al quadro di Progetti e Convenzioni disponbile alla data del 1 gennaio
2012. Data l'elevata dinamica che caratterizza l'INGV, la tabella cristallizza una situazione che è inevitabilmente destinata ad
evolvere già dai primi mesi dell’anno. Il quadro aggiornato dello stato dei Progetti e Convenzioni quindi è solo quello disponibile
nella relativa banca-dati, a cui il lettore è invitato a fare riferimento.
Segue una descrizione dettagliata dei diversi campi in cui si articola la tabella.
Identificativo numerico e denominazione del Progetto o Convenzione. Si tratta di un codice numerico di due-tre
cifre posto tra parentesi quadre, di un ulteriore codice numerico e di un acronimo o nome breve che identificano
univocamente una delle Unità di Ricerca – o l’unica Unità di Ricerca - di un Progetto o di una Convenzione. A partire dal
2008 sono stati inseriti nella banca-dati anche alcuni Accordi di collaborazione bilaterali, nazionali e internazionali, siglati
dall’INGV con vari organismi scientifici o con amministrazioni, inclusi quelli che non prevedono un contributo finanziario a
favore dell'INGV stesso. Questa novità ha consentito di quantificare l’eventuale impegno di personale INGV nello
svolgimento dell’attività prevista dall’accordo. L’identificativo numerico è seguito dal nome per esteso del Progetto, della
Convenzione o dell’Accordo di collaborazione, e quindi dal nome del Ricercatore o Tecnologo che funge da responsabile
per esso.
Ente sovventore. Viene indicato per esteso o con un acronimo il soggetto giuridico, pubblico o privato, che fornisce le
risorse finanziarie per il dato Progetto, Convenzione o Accrod bilateral (se a titolo oneroso). Nel caso di attività a carico
del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca viene specificato anche il tipo di fondo o strumento di
finanziamento utilizzato (FIRB, Fondo Incentivazione Ricerca di Base; PON, Piano Operativo Nazionale; PRIN, Progetti
di Ricerca di Interesse Nazionale).
Acronimi:
ASI
CNIT
CNR
CNRS
DPC
EC
EEA
ENEL
ENI
ESA
GEM
EUCENTRE
FIRB
IGM
INOGS
INRAN
IPGP
MAE
MEF
MIUR
NATO
NWRA
PNRA
RELUIS
SARAS
SEI
STOGIT
= Agenzia Spaziale Italiana
= Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni
= Consiglio Nazionale delle Ricerche
= Centre National de la Recherche Scientifique (Francia)
= Dipartimento della Protezione Civile Nazionale
= Comunità Europea
= European Environment Agency
= Ente Nazionale Energia Elettrica S.p.A.
= Ente Nazionale Idrocarburi
= European Space Agency
= Global Earthquake Model
= European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering
= Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base
= Independent Gas Management s.r.l. (Italia)
= Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale
= Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione
= Institut de Physique du Globe de Paris (Francia)
= Ministero degli affari Esteri
= Ministero dell’Economia e delle Finanze
= Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
= North Atlantic Treaty Organization
= NorthWest Research Associates (Stati Uniti)
= Consorzio per l’attuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, finanziato dal Ministero
dell’Università e della Ricerca
= Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica
= SARAS S.p.A.
= Società Energia Saline S.p.A.
= Stoccaggi Gas Italia S.p.A.
Fianziamento 2012. Indica l’entità in Euro del finanziamento 2012 previsto per il dato Progetto o Convenzione. Nel caso
in cui la durata del Progetto o Convenzione sia superiore al solo anno 2012 – che è il caso più frequente - viene riportata
la quota di finanziamento ottenuta rapportando la durata totale al 2012, salvo che la quota prevista per il 2012 non sia
19
Obiettivi da conseguire nel Triennio 2012 – 2014
___________________________________________________________________________________________________________
specificata nel contratto. Il totale di questa colonna indica il finanziamento massimo teorico conseguibile attraverso
Progetti e Convenzioni che risultano attivi al 1 gennaio 2012, e naturalmente non include nuovi Progetti o Convenzioni
avviati o perfezionati nei mesi successivi. Si noti che tutte le somme indicate sono stime previsionali per competenza e
non secondo un criterio di cassa.
Obiettivo Specifico di riferimento. Identifica uno o più Obiettivi Specifici a cui il Progetto o Convenzione apporta
risorse finanziarie e umane. Il legame viene stabilito sulla base di affinità culturali e disciplinari per i progetti a carettere
più strettamente scientifico, o sulla base di criteri operativi e organizzativi per quelli di natura eminentemente tecnologica
e applicativa.
Sezioni INGV coinvolte. Così come avviene per gli Obiettivi Specifici, molti dei Progetti e delle Convenzioni sono
caratterizzati da interdisciplinarietà e trasversalità rispetto alle competenze presenti nelle diverse sedi e sezioni
dell’INGV. Per questa ragione, molti Progetti e Convenzioni coinvolgono più sezioni dell’INGV. In queste colonne è
riportato sezione per sezione il totale di mesi/persona allocato per la specifica voce, sulla base di 12 mesi per
anno/persona. L’impegno si riferisce al primo anno del triennio considerato (2012). Si consideri che il totale dei
mesi/persona allocati su un dato Progetto o Convenzione spesso riflette la somma dell’impegno di personale di ruolo
dell’INGV, di personale con contratto a tempo determinato retribuito con fondi istituzionali INGV e di personale assunto
con contratto art. 23 a valere sui fondi stessi. Acronimi delle sezioni: AC, Amministrazione Centrale; BO, Bologna; CNT,
Centro Nazionale Terremoti; CT, Catania; MI, Milano; NA-OV, Napoli-Osservatorio Vesuviano; PA, Palermo; PI, Pisa;
RM1, Roma 1; RM2, Roma 2.
Totale mesi/persona (totale). Totale dell’impegno delle singole strutture INGV coinvolte nel dato Progetto o
Convenzione per il primo anno del triennio considerato in questo Piano Triennale (2012).
20
21
STOGIT S.p.A.
Regione Piemonte
Università di Roma La
Sapienza - Dip. Fisica
Università di Roma La
Sapienza - Dip. Fisica
Ministero degli Esteri
IGM srl
IGM srl
Ministero della Difesa
[86] STOGIT - Monitoraggio Cortemaggiore - UR10
Quattrocchi Fedora - Test di iniezione di CO2 in un livello del
giacimento di Cortemaggiore: Monitoraggio dei gas del suolo
e degli acquiferi superficiali
[99] Regione Piemonte-Nizza-Monferrato 2003 - UR10 Galli
Gianfranco - Regione Piemonte-Nizza-Monferrato Convenzione Rep.7784 del 10/02/2003
[131] ASI-OLIMPO - UR10 Romeo Giovanni - Attivita' per il
programma OLIMPO
[134] ASI-BOOMERANG - UR10 Romeo Giovanni - Attivita'
per la missione B2K5 del programma BOOMERANG
[147] CONV. MIN. ESTERI - DOTT. MASSIMO CHIAPPINI UR1 Chiappini Massimo - Convenzione tra INGV e Ministero
degli Affari Esteri per attività °reviste dal Trattato sulla
Messa al Bando Totale degli Esperimenti Nucleari
[255] RIVARA MODENA - UR1 Quattrocchi Fedora - Studio
sul background di degassamento naturale del sito di
stoccaggio gas naturale di Rivera Modena
[255] RIVARA MODENA - UR20 Sciarra Alessandra - Studio
sul background di degassamento naturale del sito di
stoccaggio gas naturale di Rivera Modena
[265] CONV. TELEDIFE 2006 - UR1 Zolesi Bruno Convenzione tra la Direzione Generale delle
Telecomunicazioni, dell'informatica e delle Tecnologie
Avanzate del Ministero della Difesa e l'Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia, per l'aggiornamento d
[312] PQ Sorv. Sicilia - UR10 Patanè Domenico - Programma
DPC - Regione Sicilia
Quadro per l'attuazione del programma triennale della
sorveglianza sismica e vulcanica in Sicilia
Ente sovventore
Progetto/Convenzione
1.265.571,89
18.082,19
11.648,35
3.663,00
160.875,00
3.749,41
6.572,81
38.742,51
62.068,97
Finanziamento
2012 (Euro)
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
1.5. Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani (TTC)
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
5.7. Consulenze in favore di istituzioni nazionali e
attività nell'ambito di trattati internazionali
0
0
0
0
0
0
0
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
0
0
AC
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
Obiettivo Specifico di riferimento
Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni e relativo impegno in mesi/persona
BO
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CNT
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CT
80,5
0
0
0
0
0
0
0
0
MI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
NA-OV
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
RM1
0
0
3
1
0
12
13,5
4
10
RM2
0
15
0
0
0
0
0
0
0
80,5
15,0
3,0
1,0
0,0
12,0
13,5
4,0
10,0
Totale
22
SEI S.p.A.
[341] SEI - Saline Ioniche - UR10 Quattrocchi Fedora Studio di fattibilità per lo stoccaggio geologico di CO2 nei
dintorni del polo energetico di Saline Ioniche (RC)
ENEL PRODUZIONE
S.p.A. - RICERCA
SARAS S.p.A.
[380] SARAS - UR20 Sciarra Alessandra - Studio di
fattibilita' per lo stoccaggio geologico di CO2 nei dintorni
della Raffineria SARAS in Sardegna
[383] ENEL PORTO TOLLE - UR10 Quattrocchi Fedora Individuazione di siti idonei al confinamento geologico della
CO2 prodotta dagli impianti di generazione elettrica ENEL
nell'area dell'Alto Adriatico
SARAS S.p.A.
EC
European Space
Agency
[380] SARAS - UR10 Quattrocchi Fedora - Studio di
fattibilita' per lo stoccaggio geologico di CO2 nei dintorni
della Raffineria SARAS in Sardegna
[364] USEMS - UR10 Piersanti Antonio - USEMS-Uncovering
the Secrets of an Earthquake: Multydisciplinary Study of
Physico-Chemical Processes During the Seismic Cycle
[358] TERRAFIRMA - UR10 Stramondo Salvatore Geohazard risk management services (land motion)
EC
DPC - Regione Sicilia
[312] PQ Sorv. Sicilia - UR30 Zolesi Bruno - Programma
Quadro per l'attuazione del programma triennale della
sorveglianza sismica e vulcanica in Sicilia
[357] MIAVITA - UR10 Buongiorno Maria Fabrizia - MITIGATE
AND ASSESS RISK FROM VOLCANIC IMPACT IN TERRAIN
AND HUMAN ACTIVITIES
DPC - Regione Sicilia
Ente sovventore
[312] PQ Sorv. Sicilia - UR20 Favara Rocco - Programma
Quadro per l'attuazione del programma triennale della
sorveglianza sismica e vulcanica in Sicilia
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
53.248,81
27.190,33
18.126,89
398.400,00
28.640,48
77.500,00
50.847,46
77.513,51
887.737,30
Finanziamento
2012 (Euro)
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
2.3. Laboratori di chimica e fisica delle rocce (TTC)
3.1. Fisica dei terremoti
1.10. Telerilevamento (TTC)
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
1.3. Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche
attive (TTC)
1.10. Telerilevamento (TTC)
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
2.6. Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed
elettromagnetismo in aree attive (TTC)
1.2. Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche
attive (TTC)
Obiettivo Specifico di riferimento
AC
0
0
0
0
0
0
0
0
0
BO
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CNT
0
0
0
0
14
25
0
0
0
CT
0
0
0
0
0
1
0
0
0
MI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
NA-OV
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PA
0
0
0
0
0
0
0
0
90,5
PI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
RM1
4
1
5
48
0
0
2
0
0
RM2
0
0
0
0
0
0
0
13
0
4,0
1,0
5,0
48,0
14,0
26,0
2,0
13,0
90,5
Totale
23
EC
[392] EMSO - UR10 Favali Paolo - EMSO - European
Multidisciplinary Seafloor Observation
[423] QUEST - UR10 Morelli Andrea - Quantitative
Estimation of Earth's Seismic Sources and Structures
[416] STOGIT - MI - UR10 Augliera Paolo - Realizzazione di
un monitoraggio dellamicrosismicità naturale e/o indotta
nell'area Pool A del giacimento di Cortemaggiore nell'ambito
del progetto pilota di campo
[406] HYPOX - UR10 Etiope Giuseppe - HYPOX - In situ
monitoring of oxygen depletion in hypoxic ecosystems of
coastal and open seas, and land-locked water bodies
EC
STOGIT S.p.A.
EC
[402] Convenz. Agenzia Protez. Civile ER-INGV - UR10
Agenzia Regionale di
Camassi Romano - Convenz. quadro quinquennale tra
Protezione Civile l'Agenzia Regionale di Protezione Civile e L'INGV per il
Regione Emilia
supporto tecnico, scientifico ed informativo nelle attività di
Romagna
protezione civile di competenza
[402] Convenzione Agenzia Protezione Civile ER-INGV Agenzia Regionale di
UR20 Cattaneo Marco - Convenzione quadro quinquennale
Protezione Civile tra l'Agenzia Regionale di Protezione Civile e L'Istituto
Regione Emilia
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per il supporto tecnico,
Romagna
scientifico ed informativ
Universidad Autònoma
de México
EC
[389] SHARE - UR10 Valensise Gianluca - SHARE - Seismic
Hazard Harmonization in Europe
[399] STeGE - UR10 Voltattorni Nunzia - The application of
soil gas technique to geothermal exploration: study of
“hidden” potential geothermal systems.
EC
Ente sovventore
[388] MYOCEAN - UR10 Pinardi Nadia - Development and
pre-operational validation of GMES Marine Core Services
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
80.510,98
41.666,67
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
0
0
0
0
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
4.2. Modelli per la stima della pericolosità sismica a
scala nazionale (TTC)
13.029,31
19.170,00
0
0
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
4.2. Modelli per la stima della pericolosità sismica a
scala nazionale (TTC)
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
0
0
3.2. Tettonica attiva
4.2. Modelli per la stima della pericolosità sismica a
scala nazionale (TTC)
5.1. Banche dati e metodi macrosismici (TTC)
2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di
rilevamento sottomarini
0
4.6 Oceanografia operativa per la valutazione dei rischi
in aree marine
Obiettivo Specifico di riferimento
AC
13.843,65
12.605,04
43.504,97
51.138,89
85.704,31
Finanziamento
2012 (Euro)
BO
4
0
0
0
5
0
0
7
31,5
CNT
0
0
0
0
0
0
1
0
0
CT
0
0
0
0
0
0
0
0
0
MI
0
10
0
0
0
0
0
4
0
NA-OV
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
RM1
0
0
0
0
0
1
0
20,5
0
RM2
0
0
7,5
0
0
0
9
0
0
4,0
10,0
7,5
0,0
5,0
1,0
10,0
31,5
31,5
Totale
24
ENI
ENI
ENI
EC
MIUR
EC
EC
MAE
[429] ENI - DATI OPEN - UR20 Iannaccone Giovanni - ENI DATI OPEN - Acquisizione ed elaborazione dati
gravimetrici/Gradiometrici e Magnetometrici
[429] ENI - DATI OPEN - UR30 Iannaccone Giovanni - ENI DATI OPEN - Acquisizione ed elaborazione dati
gravimetrici/Gradiometrici e Magnetometrici
[430] GEISER - Progetto UE De Natale - UR10 De Natale
Giuseppe - Progetto UE GEISER: Geothermal Engineering
Integrating Mitigation of Induced Seismicity in Reservoirs De Natale
[431] TERRA DINAMICA - UR10 Di Mauro Domenico - TERRA
DINAMICA - Il pianeta si racconta, un percorso geofisico
illustrato da DVD multimediali
[432] DS3F - UR10 De Santis Angelo - DS3F - The Deep Sea
& Sub-Seafloor Frontier
[433] CIGALA - UR10 De Franceschi Giorgiana - CIGALA Concept for Ionospheric-Scintillation Mitigation for
Professional GNSS in Latin America
[435] SAGA-4-EPR - UR10 De Santis Angelo - SAGA-4-EPR SAtellite/seafloor/Ground data Analyses for Earthquake
Pattern Recognition Analisi congiunta di dati satellite, su
fondo mare e a terra per il riconoscimento di segnali geofisici
anomali nella genera
LEICA Geosystems
S.p.A.
Ente sovventore
[429] ENI - DATI OPEN - UR10 Carmisciano Cosmo - ENI DATI OPEN - Acquisizione ed elaborazione dati
gravimetrici/Gradiometrici e Magnetometrici
[428] LEICA INGV - UR10 Mattia Mario - Convenzione
quadro tra Ingv e Leica
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
20.000,00
5.061,31
16.000,00
2.900,00
143.042,86
22.571,43
22.857,14
392.857,14
6.587,37
Finanziamento
2012 (Euro)
3.1. Fisica dei terremoti
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di
rilevamento sottomarini
5.9. Formazione e informazione
3.6. Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosita vulcanica (TTC)
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
3.8. Geofisica per l'ambiente
3.8. Geofisica per l'ambiente
3.8. Geofisica per l'ambiente
1.9. Rete GPS nazionale (TTC)
Obiettivo Specifico di riferimento
AC
0
0
0
0
0
0
0
0
0
BO
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CNT
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CT
0
0
0
0
0
0
0
0
0
MI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
NA-OV
0
0
0
0
23
3
0
0
0
PA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
RM1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
RM2
5
1
5,5
4,5
0
3
12
25
0
5,0
1,0
5,5
4,5
23,0
6,0
12,0
25,0
0,0
Totale
25
[454] PRIN 2008 - AshErupt - UR10 Pompilio Massimo Nicola
- Studio sperimentale della cristallizzazione sineruttiva e
dell' alterazione di alta temperatura dei prodotti delle
eruzioni dominate da emissione di cenere
MIUR/PRIN
MIUR
[451] FIRB Selva - UR20 Faenza Licia - QUANTIFICAZIONE
DEL MULTI-RISCHIO CON APPROCCIO BAYESIANO: UN
CASO STUDIO PER I RISCHI NATURALI DELLA CITTA’ DI
NAPOLI
1.181,25
80.671,00
122.862,33
66.666,67
ENEL PRODUZIONE
S.p.A. - GEM/A.T.
RICERCA
MIUR
81.828,73
22.400,00
3.150,00
3.937,50
4.761,90
Finanziamento
2012 (Euro)
EC
[451] FIRB Selva - UR10 Selva Jacopo - QUANTIFICAZIONE
DEL MULTI-RISCHIO CON APPROCCIO BAYESIANO: UN
CASO STUDIO PER I RISCHI NATURALI DELLA CITTA’ DI
NAPOLI
[449] ZEPT ENEL - UR10 Quattrocchi Fedora - ZEPT ENEL
monitoraggio CO2 storage
[448] MAMMA - UR10 Neri Augusto - Magma Ascent
Mathematical Modelling and Analysis
Regione Toscana
MIUR/PRIN
[444] PRIN 2008 - Prot.n. 2008S89Y8R_002 - Chiodini UR10 Chiodini Giovanni - Progetto Prin 2008:Osservazione
multidisciplinare e modellazione fisica del processo di
degassamento terrestre - Chiodini
[446] SIMPAS - POR - De Natale - UR10 De Natale Giuseppe
- SIMPAS - Sistemi Innovativi di misura per la protezione
dell'ambiente e della salute - Resp. De Natale
MIUR/PRIN
Regione Lazio
Ente sovventore
[443] PRIN 2008 - Prot.n. 2008LFPRFC-002 - ORSI - UR10
Orsi Giovanni - PRIN 2008: Ricostruzione di eruzioni
complesse dei Campi Flegrei e di Ischia. Resp. Orsi
[437] Progetto riduzione rischio sismico - UR10 Nostro
Concetta - Tutte je munne trèma....Je no! Formazione e
Informazione nelle scuole della provincia di Frosinone
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
3.6. Fisica del vulcanismo
4.2. Modelli per la stima della pericolosità sismica a
scala nazionale
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
0
0
0
0
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
4.2. Modelli per la stima della pericolosità sismica a
scala nazionale
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
0
0
0
0
3
AC
3.6. Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
5.9. Formazione e informazione
Obiettivo Specifico di riferimento
BO
0
18
17
0
0
0
0
0
0
CNT
0
4
0
0
0
0
0
0
5
CT
0
0
0
0
0
0
0
0
0
MI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
NA-OV
0
0
0
0
0
2
11
5
0
PA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PI
4
0
0
0
14
2,5
3
0
0
RM1
0
0
1,5
13
0
0
0
0
0
RM2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
4,0
22,0
18,5
13,0
14,0
4,5
14,0
5,0
8,0
Totale
26
EC
GEM FOUNDATION
[465] GEM - UR10 Albini Paola - GEM - GLOBAL
COMPONENTS "GLOBAL EARTHQUAKE HISTORY"
[477] NERA - UR30 Luzi Lucia - Network of European
Research Infrastructures for Earthquake Risk Assessment
and Mitigation
POLISH ACADEMY
OF SCIENCES SPACE RESEARCH
CENTRE
[464] AUTOSCALA - SRC - UR10 Pezzopane Michael AUTOSCALA SRC - Software per l'interpretazione automatica
della traccia di uno ionogramma tramite un modello adattivo
EC
EC
[459] EPOS - UR10 Cocco Massimo - European Plate
Observing System
[477] NERA - UR20 Piatanesi Alessio - Network of European
Research Infrastructures for Earthquake Risk Assessment
and Mitigation
8.000,00
EC
[457] GLASS - UR10 Piersanti Antonio - GLASS - InteGrated
Laboratories to investigate the mechanics of ASeismic vs.
Seismic faulting
EC
197.749,64
MIUR/PRIN
[456] PRIN 2008 - Prot. n. 2008MC82JJ_002 - Scarlato UR1O Scarlato Piergiorgio - PRIN 2008: Studio sperimentale
dell'emissione di radon da parte di rocce sottoposte a stress
meccanico e termico. Implicazione per la sorveglianza
vulcanica e sismica.
[477] NERA - UR10 Michelini Alberto - Network of European
Research Infrastructures for Earthquake Risk Assessment
and Mitigation
655,17
EUCENTRE - Centro
Europeo di
Formazione e Ricerca
in Ingegneria Sismica
[455] Valutazione del rischio sismico territoriale - UR10 Di
Capua Giuseppe - Valutazione del rischio sismico territoriale
13.125,00
76.500,00
96.375,00
41.750,00
254.880,00
4.218,75
Finanziamento
2012 (Euro)
Ente sovventore
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
0
0
0
0
3.10. Storia e archeologia applicate alle Scienze della
Terra
4.2. Modelli per la stima della pericolosità sismica a
scala nazionale
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
0
0
0
0
0
AC
1.7. Osservazioni di alta e media atmosfera
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.1. Fisica dei terremoti
2.3. Laboratori di chimica e fisica delle rocce
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
Obiettivo Specifico di riferimento
BO
0
0
0
0
0
6
0
0
0
CNT
0
0
25,5
0
0
17,5
16
0
0
CT
0
0
0
0
0
4
0
0
0
MI
8
0
0
30
0
3
0
0
0
NA-OV
0
1
0
0
0
6
0
0
0
PA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PI
0
0
0
0
0
2,5
0
0
0
RM1
0
35,5
1
0
0
25
23,5
5
0
RM2
0
0
0
0
0
2
0
0
0
8,0
36,5
26,5
30,0
0,0
66,0
39,5
5,0
0,0
Totale
27
16.666,67
WHITEHEAD ALENIA
SISTEMI
SUBACQUEI S.p.A.
ENI S.p.A.
RELUIS
PNRA
PNRA
INOGS
[483] CAIMAN - UR10 Faggioni Osvaldo - Coastal Anti
Intruder Magnetic and Acoustic Network
[484] ENI- Contratto di Ricerca Nr. 3500011331 - UR10
Quattrocchi Fedora - Attività sulle opzioni nazionali di
applicazione della tecnologia CCS
[486] ReLUIS - UR10 Pacor Francesca - ReLUIS - Aspetti
ingegneristici nell'input sismico
[488] PNRA - IDIPOS 2009/C3.01 V. Romano - UR10
Romano Vincenzo - Infrastruttura di base di dati per le
scienze di osservazione nelle aree polari
[489] PNRA 2009/B.03 De Franceschi - UR10 De Franceschi
Giorgiana - Osservazioni in alta atmosfera e climatologia
spaziale
[490] HAREIA - UR10 Camassi Romano - Convenzione
contenente le norme e le condizioni relative allo svolgimento
delle attività di ricerca in tema di "studio della sismicità
storica del Friuli, Veneto ed Alto Adige" nell'ambito del
progetto di ricerca denominato "HAREIA"
22.200,00
32.500,00
22.500,00
8.333,33
52.800,00
33.875,00
EC
[481] GENESI - DEC - UR10 Favali Paolo - GENESI - DEC Ground European Network for Earth Science Interoperations Digital Earth Community
169.354,84
17.350,00
Finanziamento
2012 (Euro)
ENI
European
Environment Agency
Ente sovventore
[480] CPI ENI - Fabio Speranza - UR10 Speranza Fabio - CPI
- Curie Point for Deep structural basin Interpretation
[479] ETC_ICM - UR10 Pinardi Nadia - European Topic
Centre on Inland, Coastal and Marine waters 2011-2013
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
3.10. Storia e archeologia applicate alle Scienze della
Terra
5.1. Banche dati e metodi macrosismici
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
3.4. Geomagnetismo
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.4. Geomagnetismo
4.6. Oceanografia operativa per la valutazione dei
rischi in aree marine
Obiettivo Specifico di riferimento
AC
0
0
0
0
0
0
0
0
0
BO
4
0
0
0,5
0
0
0
0
0
CNT
0
0
0,5
0
0
0
0
0
0
CT
0
0
0
0
0
0
0
0
0
MI
0
0
0
3
0
0
0
0
0
NA-OV
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
RM1
0
0
0
1
5
0
0
0
0
RM2
0
17
2,5
0
0
8
3
3
0
4,0
17,0
3,0
4,5
5,0
8,0
3,0
3,0
0,0
Totale
28
Ente sovventore
INOGS
PNRA
PNRA
PNRA
PNRA
PNRA
PNRA
EC
RELUIS
Progetto/Convenzione
[490] HAREIA - UR20 Camassi Romano - Convenzione
contenente le norme e le condizioni relative allo svolgimento
delle attività di ricerca in tema di "studio della sismicità
storica del Friuli, Veneto ed Alto Adige" nell'ambito del
progetto di ricerca denominato "HAREIA"
[491] PNRA A2.09 Danesi - UR10 Danesi Stefania Osservatori sismici tra Concordia e Vostok per lo studio della
struttura litosferica e porfonda della terra
[491] PNRA A2.09 Danesi - UR20 Danesi Stefania Osservatori sismici tra Concordia e Vostok per lo studio della
struttura litosferica e porfonda della terra
[492] PNRA 2009/B.05 Morelli - UR10 Morelli Andrea Osservatori sismologici permanenti in Antartide
[492] PNRA 2009/B.05 Morelli - UR20 Delladio Alberto Osservatori sismologici permanenti in Antartide
[493] PNRA 2009/B.01 L. Cafarella - UR10 Cafarella Lili Osservazioni di geomagnetismo ed elettromagnetismo in
Antartide
[494] PNRA 2009/A4.05 A. Zirizzotti - UR10 Zirizzotti Achille
Emanuele - Tecnologia per la glaciologia in Antartide, SSCC
snowRADAR
[495] RACCE Progetto UE - UR10 Nave Rosa - RACCE
"Raising earthquake Awareness and Coping with Chirldren's
Emotions" Responsabile Nave Rosa
[497] ReLUIS-Marzocchi - UR10 Marzocchi Warner - ReLUIS Strategie di Riduzione del Rischio a Medio Termine su Scala
Regionale
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
17.000,00
20.238,00
55.000,00
40.000,00
1.800,00
26.700,00
2.500,00
10.500,00
14.800,00
Finanziamento
2012 (Euro)
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
4.2. Modelli per la stima della pericolosità sismica a
scala nazionale (TTC)
5.9. Formazione e informazione
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.10. Storia e archeologia applicate alle Scienze della
Terra
5.1. Banche dati e metodi macrosismici
Obiettivo Specifico di riferimento
AC
0
0
0
0
0
0
0
0
0
BO
0
0
0
0
0
1
1
4
0
CNT
0
0
0
0
1
1
0
2
0
CT
0
0
0
0
0
0
0
0
0
MI
0
0
0
0
0
0
0
0
2
NA-OV
0
3
0
0
0
0
0
0
0
PA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
RM1
2
0
1
0
0
0
0
0
0
RM2
0
0
10
4
0
0
0
0
0
2,0
3,0
11,0
4,0
1,0
2,0
1,0
6,0
2,0
Totale
29
CNRS
INRAN
[510] CONV. INRAN - UR10 Badiali Lucio - Convenzione per
la realizzazione di una nuova infrastruttura informatica
dell'Ente
Tampieri energie Srl
[507] Contratto INGV-Tampieri Energie srl - UR10 Cinti
Daniele
[508] CNRS ENS - UR10 Albini Paola - CNRS ENS Contribution to the activity task K2.3 ANR-SISCOR PROJECT
CORINTH RIFT LABORATORY
Università dell'Eufrate
EC
[506] EAFZ - UR10 Italiano Francesco - Studio sulla
geochimica dei gas termali della East Anatolian Fault Zona
(Turchia)
[505] JERICO - UR10 Pinardi Nadia - Towards a Joint
European Research Infrastructure Network for Costal
Observatories
4.062,50
3.777,78
18.237,08
1.206,14
6.631,25
3.636,36
Institut de Physique du
Globe de Paris
[501] CASAVA - UR 20 Esposti Ongaro Tomaso - Provisions
of services contract tra IPGP e INGV- Sezione di Pisa
nell'ambito del progetto CASAVA
52.763,15
47.750,00
Finanziamento
2012 (Euro)
3.636,36
EC
Gobierno de EspanaMinistero de Fomiento
Ente sovventore
[501] CASAVA - UR 10 Barsotti Sara - Provisions of services
Institut de Physique du
contract tra IPGP e INGV- Sezione di Pisa nell'ambito del
Globe de Paris
progetto CASAVA
[500] TRANSMIT - UR10 De Franceschi Giorgiana - Training
Research and Applications Network to Support the Mitigation
of Ionospheric Threats
[498] Convenzione per la sorveglianza geochimica di
Tenerife - UR10 D'alessandro Walter - Convenzione tra
l'Instituto Geogràfico Nacional e INGV per la
caratterizzazione e la cartografia geochimica di Tenerife
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
2.1.Laboratorio per le reti informatiche, GRID e calcolo
avanzato
3.2. Tettonica attiva
3.10. Storia e archeologia applicate alle Scienze della
Terra
2.4. Laboratori di geochimica dei fluidi
3.1. Fisica dei terremoti
3.2. Tettonica attiva
4.6 Oceanografia operativa per la valutazione dei rischi
in aree marine
3.6. Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
3.6. Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
1.2. Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche
attive (TTC)
Obiettivo Specifico di riferimento
AC
0
0
0
0
0
0
0
0
0
BO
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CNT
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CT
0
0
0
0
0
0
0
0
0
MI
0
1
0
0
0
0
0
0
0
NA-OV
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PA
0
0
0
2,5
0
0
0
0
7,5
PI
0
0
0
0
0
5
0
0
0
RM1
0
0
3
0
0
0
0
0
0
RM2
0
0
0
0
0
0
0
6
0
0,0
1,0
3,0
2,5
0,0
5,0
0,0
6,0
7,5
Totale
30
Regione Sicilia - EC
Regione Marche
GDF SUEZ Energia
Italia S.p.A.
IPGP
ASI
Regione Molise
[514] VAMOS SEGURO - UR10 Scollo Simona - Volcanic ash
monitoring and forecasting between Sicilia and Malta area
and sharing of the results for aviation safety
[515] Convenzione Regione Marche 2011 - UR10 Selvaggi
Giulio - Convenzione per il supporto tecnico, scientifico ed
informatico nelle attività di Protezione Civile - Anno 2011
[517] Gaz De France - Stoccaggio CO2 - UR10 Quattrocchi
Fedora - Studio per l'identificazione di aree potenzialmente
idonee allo stoccaggio geologico di CO2
[518] Convenzione IPGP - UR10 Giudice Gaetano - Contratto
di collaborazione scientifica tra INGV e IPGP finalizzato alla
realizzazione di una rete di monitoraggio geochimico
dell'isola di Reunion
[519] PRISMA - UR10 Buongiorno Maria Fabrizia - PRISMA Analisi sistema iperspettrali per le applicazioni geofisiche
integrate - ASI - AGI
[520] CONV. REGIONE MOLISE - G. Di capua - UR10 Di
Capua Giuseppe - Microzonazione sismica abitati provincia di
Isernia- Collaborazione di ricerca - supporto scientifico
ENEL Servizi - Approv.
[521] Progetto ENEL Stoccaggio gas Romanengo - UR10
Ingegneria e
Quattrocchi Fedora - Contratto di appalto per la realizzazione
Innovazione - Progetti
di serivzi di ingegneria
GAS
European Science
Foundation
NWRA
[512] NWRA-P-11-009 - UR10 Pinardi Nadia - Convenzione
per l'identificazione, elaborazione e fornitura di dati di analisi
da satellite
[513] MeMoVolc - UR10 Neri Augusto - Measuring and
modelling of volcano eruption dynamics
Ente sovventore
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
49.103,78
29.166,67
96.494,85
3.888,89
14.354,07
62.500,00
159.750,00
0,00
6.596,03
Finanziamento
2012 (Euro)
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
1.10. Telerilevamento (TTC)
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
1.2. Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche
attive (TTC)
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
3.6. Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosita vulcanica (TTC)
3.6. Fisica del vulcanismo
4.6 Oceanografia operativa per la valutazione dei rischi
in aree marine
Obiettivo Specifico di riferimento
AC
0
15
0
0
0
0
0
0
0
BO
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CNT
0
0
31
0
0
13
0
0
0
CT
0
0
0
0
0
0
5
0
0
MI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
NA-OV
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PA
0
0
0
3,5
0
0
0
0
0
PI
0
0
1
0
0
0
0
4,5
0
RM1
1
0
0
0
3
0
0
0
0
RM2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1,0
15,0
32,0
3,5
3,0
13,0
5,0
4,5
0,0
Totale
31
Ente sovventore
EVK2-CNR
EC
EC
EC
EC
MIUR
Regione Campania
MIUR
EC
Progetto/Convenzione
[523] BALTORO - EVK2CNR - UR10 Urbini Stefano BALTORO - EVK2CNR, Radar Experiments on Baltoro Glacier
[525] REAKT - UR10 Marzocchi Warner - REAKT-Strategies
and tools for Real Time EArthquake Risk Reduction
[526] EUDAT - UR10 Michelini Alberto - EUDAT - EUropean
DATa
[527] VERCE - UR10 Michelini Alberto - VERCE-Virtual
Earthquake and seismology Research Community in Europe
e-science environment
[527] VERCE - UR20 Piatanesi Alessio - VERCE-Virtual
Earthquake and seismology Research Community in Europe
e-science environment
[528] PRIN 2009, EGI - Etiope G. - UR10 Etiope Giuseppe EGI - Emissioni geologiche di idrocarburi in atmosfera in
Italia
[529] Regione Calabria - UR10 Cecere Gianpaolo - Regione
Calabria - Attività di monitoraggio geodetico del territorio
regionale
[530] EMSO - MIUR - UR10 Favali Paolo - EMSO - European
Multidisciplinary Seafloor Observation
[531] ESPAS - EU - UR10 Zolesi Bruno - ESPAS - Near-Earth
Data Infrastructure for e-Science
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
55.879,62
2.500.000,00
3.342,62
53.946,50
36.889,75
43.127,25
104.368,00
174.304,50
2.676,47
Finanziamento
2012 (Euro)
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
3.8. Geofisica per l'ambiente
1.9. Rete GPS nazionale (TTC)
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
3.1. Fisica dei terremoti
5.2. Banche dati di sismologia strumentale
3.1. Fisica dei terremoti
5.2. Banche dati di sismologia strumentale
5.2. Banche dati di sismologia strumentale
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
1.7. Osservazioni di alta e media atmosfera
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
Obiettivo Specifico di riferimento
AC
0
0
0
0
0
0
0
0
0
BO
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CNT
0
0
2
0
0
5
4
0
0
CT
0
0
0
0
0
0
0
0
0
MI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
NA-OV
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
RM1
0
0
0
0
3
4,5
3,5
3
0
RM2
12
25,5
0
4
0
0
0
0
0
12,0
25,5
2,0
4,0
3,0
9,5
7,5
3,0
0,0
Totale
32
Regione Sicilia - CE
[533] SECESTA - UR10 Coltelli Mauro - Reti di sensori per il
monitoraggio delle ceneri vulcaniche nella sicurezza del
trasporto aereo
PNRA
DPC
EC
MIUR
EC
EC
[535] ROSS-TEFRA - PEA 2010 - UR10 Pompilio Massimo
Nicola - Studio multidisciplinare dei sedimenti glaciomariri
deposti nel Mare di Ross (Antartide) negli ultimi 50 Ka:
informazioni sulle fluttuazioni dell'estensione dei ghiacci
[536] IO NON RISCHIO - UR10 Camassi Romano Convenzione tra DPC, INGV e Giunti Progetti Educativi s.r.l.
per la realizzazione del materiale informativo della
campagna nazionale riduzione del rischio sismico "Io non
Rischio"
[538] CO2VOLC - UR10 Burton Michael Richard - CO2VOLC:
Quantifying the global volcanic CO2 cycle
[539] MONICA - PON 01-1525- 2007/13- De Natale - UR10
De Natale Giuseppe - Monitoraggio Innovativo per le Coste e
l'Ambiente Marino - Resp. De Natale Giuseppe -
[540] SCIDIP-ES, P. Favali - UR10 Favali Paolo - SCIDIP-ES,
SCIence Data Infrastructure for Preservation – Earth Science
[541] ENVRI, P. Favali - UR10 Favali Paolo - ENVRI Implementation of common solutions for a cluster of ESFRI
infrastructures in the field of "Environmental Sciences"
EC
EC
[532] SEADATANET II - UR10 Tonani Marina - Pan-European
infrastructure for ocean and marine data management
[534] VUELCO - UR10 Papale Paolo - Volcanic unrest in
Europe and Latin America: Phenomenology, eruption
precursors, hazard forecast, and risk mitigation
Ente sovventore
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
52.142,00
99.473,33
631.833,33
322.392,32
14.100,00
27.500,00
141.352,50
106.490,40
33.275,10
Finanziamento
2012 (Euro)
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
3.8. Geofisica per l'ambiente
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
0
0
0
0
3.6. Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosita vulcanica (TTC)
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
3.8. Geofisica per l'ambiente
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
0
5.9. Formazione e informazione
0
0
3.5. Geologia e storia dei vulcani ed evoluzione dei
magmi
3.6. Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosita vulcanica (TTC)
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
0
0
AC
1.5. Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani
1.10. Telerilevamento (TTC)
3.7.Dinamica del clima e dell'oceano
Obiettivo Specifico di riferimento
BO
0
0
0
0
5
0
3
0
4,5
CNT
0
4
0
0
1
0
0
0
0
CT
0
0
0
0
0
0
0
6
0
MI
0
0
0
0
1
0
0
0
0
NA-OV
0
0
29
0
0
0
4
0
0
PA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PI
0
0
0
6
0
12
4
0
0
RM1
1
0
0
0
0
0
2
0
0
RM2
3
2
0
0
0
3
0
0
0
4,0
6,0
29,0
6,0
7,0
15,0
13,0
6,0
4,5
Totale
33
Ente sovventore
MIUR
MIUR
MIUR
MIUR
MIUR
MIUR
MIUR
PNRA
MIUR
Progetto/Convenzione
[542] FIRB ABRUZZO - UR10 Valensise Gianluca - Indagini
ad alta risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio
sismico nelle aree colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
[542] FIRB ABRUZZO - UR20 Speranza Fabio - Indagini ad
alta risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio
sismico nelle aree colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
[542] FIRB ABRUZZO - UR30 Basili Roberto - Indagini ad
alta risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio
sismico nelle aree colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
[542] FIRB ABRUZZO - UR40 Palangio Paolo - Indagini ad
alta risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio
sismico nelle aree colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
[542] FIRB ABRUZZO - UR50 Pantosti Daniela - Indagini ad
alta risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio
sismico nelle aree colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
[542] FIRB ABRUZZO - UR60 Meletti Carlo - Indagini ad alta
risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio
sismico nelle aree colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
[542] FIRB ABRUZZO - UR70 Milana Giuliano - Indagini ad
alta risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio
sismico nelle aree colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
[543] PNRA 2010/A2.13 P. Macri' - UR10 Macrì Patrizia PNRA 2010/A2.13 P. Macri', Acque di fusione glaciale, plumiti
e morene recessionali allo sbocco della Fossa di Storfjorden
durante la deglaciazione della Calotta Glaciale del Mare di
Barents (MELTSTORM)
[544] PRIN 2009 - UR10 Stramondo Salvatore - Misure delle
deformazioni del suolo con tecniche di telerilevamento e
valutazione dell'impatto delle attività antropiche su di esse
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
20.240,00
19.800,00
551.908,33
203.653,89
190.349,72
237.672,50
252.664,72
206.858,33
316.753,61
Finanziamento
2012 (Euro)
1.10. Telerilevamento (TTC)
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
3.2. Tettonica attiva
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
5.9. Formazione e informazione
3.2. Tettonica attiva
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
5.9. Formazione e informazione
3.2. Tettonica attiva
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
5.9. Formazione e informazione
3.2. Tettonica attiva
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
5.9. Formazione e informazione
3.2. Tettonica attiva
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
5.9. Formazione e informazione
3.2. Tettonica attiva
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
5.9. Formazione e informazione
3.2. Tettonica attiva
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
5.9. Formazione e informazione
Obiettivo Specifico di riferimento
AC
0
0
0
0
0
0
0
0
0
BO
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CNT
14
0
0
0
0
0
0
0
0
CT
0
0
0
0
0
0
0
0
0
MI
0
0
11
17
0
0
0
0
0
NA-OV
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
RM1
0
0
17
0
0
0
22
0
0
RM2
0
4
0
0
0
0
0
9
0
14,0
4,0
28,0
17,0
0,0
0,0
22,0
9,0
0,0
Totale
34
MIUR
EC
[549] SWING - UR10 Zolesi Bruno - Short Wave critical
Infrastructure Network based on new Generation of high
survival radio communication system
[550] EPOS - MIUR - UR10 Cocco Massimo - European Plate
Observation System
EC
Regione Umbria
MIUR
MIUR
MIUR
[548] MyOcean 2 - UR10 Pinardi Nadia - Prototype
Operational Continuity for the GMES Ocean Monitoring and
Forecasting Service
[547] CONV. REGIONE UMBRIA - UR10 Guidoboni Emanuela Conv. Quadro tra Regione Umbria, Comune di Spoleto e
INGV su attività del Centro Euro-Mediterraneo di
Documentazione su eventi estremi e disastri
[546] VULCAMED - PON03 - UR40 Gurrieri Sergio Potenziamento strutturale di centri di ricerca di studio in
aree vulcaniche ad alto rischio e loro potenziale geotermico
nel contesto della dinamica ambientale mediterranea
[546] VULCAMED - PON03 - UR30 Patanè Domenico Potenziamento strutturale di centri di ricerca di studio in
aree vulcaniche ad alto rischio e loro potenziale geotermico
nel contesto della dinamica ambientale mediterranea
[546] VULCAMED - PON03 - UR20 Macedonio Giovanni Potenziamento strutturale di centri di ricerca di studio in
aree vulcaniche ad alto rischio e loro potenziale geotermico
nel contesto della dinamica ambientale mediterranea
MIUR
EC
[545] NEMOH - UR10 Papale Paolo - NEMOH—Numerical,
Experimental and stochastic Modelling of vOlcanic processes
and Hazard: an Initial Training Network for the next
generation of European volcanologists
[546] VULCAMED - PON03 - UR10 Martini Marcello Potenziamento strutturale di centri di ricerca di studio in
aree vulcaniche ad alto rischio e loro potenziale geotermico
nel contesto della dinamica ambientale mediterranea
Ente sovventore
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
1.374.045,80
117.449,03
426.800,04
25.500,00
1.049.333,33
2.623.020,00
470.486,67
1.890.493,33
355.634,00
Finanziamento
2012 (Euro)
0
0
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
1.9. Rete GPS nazionale (TTC)
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
0
0
0
0
0
0
0
AC
1.7. Osservazioni di alta e media atmosfera
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
4.6 Oceanografia operativa per la valutazione dei rischi
in aree marine
3.10. Storia e archeologia applicate alle Scienze della
Terra
3.6. Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
3.6. Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
3.6. Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
3.6. Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
3.6. Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
Obiettivo Specifico di riferimento
BO
0
0
39
0
0
0
0
0
1
CNT
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CT
0
0
0
0
0
87
0
0
0
MI
0
0
0
0
0
0
0
0
0
NA-OV
0
0
0
0
6
0
0
0
0
PA
0
0
0
0
15
0
0
0
0
PI
0
0
0
0
0
0
0
0
6,5
RM1
0
2
0
0
0
0
0
0
3
RM2
0
40
0
0
0
0
0
0
0
0,0
42,0
39,0
0,0
21,0
87,0
0,0
0,0
10,5
Totale
35
EC
[555] UPSTRAT - MAFA Progetto UE Zonno - UR30 Azzaro
Raffaele - Urban prevention strategies using macroseismic
and fault sources
[558] Prog. ISIS - UR10 De Michelis Paola - Inter-Satellite & CNR - Istituto Sistemi
Complessi
In Situ Plasmaspheric Monitoring
Provincia di Lucca
EC
[555] UPSTRAT - MAFA Progetto UE Zonno - UR20 Bianco
Francesca - Urban prevention strategies using macroseismic
and fault sources
[557] Accordo INGV-Prov. di Lucca - UR Bisson Marina Accordo quadro di ricerca per attività di consulenza
scientifica di indagini geomorfiche, geologiche strutturali e
cartografiche relativamente alle aree della provincia di Lucca
EC
[555] UPSTRAT - MAFA - UR10 Zonno Gaetano - Urban
prevention strategies using macroseismic and fault sources
Euro-Mediterranean
Partnership
2.645,52
Università ItaloFrancese - Università
degli Studi di Torino Div. Ricerca e
Relazioni
Internazionali
[554] Programma Galileo 2011-2012 n.26019WJ - UR10
Nielsen Stefan - Etude expérimentale de la propagation de
séismes
[556] MEDESS-4MS - UR10 Coppini Giovanni - MEDESS-4MS
Mediterranean Decision Support System for Marine Safety
7.162,53
IDS Ingegneria dei
Sistemi S.p.A.
[553] IDS-INGV - UR10 Tarquini Simone - Convenzione per
la realizzazione di un DTM del territorio italiano
31.828,17
0,00
210.518,61
20.048,38
20.150,13
21.799,88
1.549,58
Università di Pisa Dipartimento di
Scienze della Terra
[552] MAPPA - UR10 Bisson Marina - Convenzione per la
realizzazione di una banca dati piano-altimetrica, un DTM ad
alta risoluzione e due mappe morfometriche nell'ambito del
progetto MAPPA
Finanziamento
2012 (Euro)
Ente sovventore
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
5.5. Sistema informativo territoriale
4.6. Oceanografia operativa per la valutazione dei
rischi in aree marine
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
3.1. Fisica dei terremoti
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
5.5. Sistema informativo territoriale
5.5. Sistema informativo territoriale
Obiettivo Specifico di riferimento
AC
0
0
0
0
0
0
0
0
0
BO
0
0
9
0
0
0
0
0
0
CNT
0
0
0
0
0
0
0
0
0
CT
0
0
0
12
0
0
0
0
0
MI
0
0
0
1
2
5
0
0
0
NA-OV
0
0
0
0
10
0
0
0
0
PA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
PI
0
1
0
0
0
0
0
1
1
RM1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
RM2
3
0
0
0
0
0
0
0
0
3,0
1,0
9,0
13,0
12,0
5,0
0,0
1,0
1,0
Totale
28.340,00
34.496,80
Institute of Geology
and Geophysics Chinese Academy of
Sciences
Institute of Geology
and Geophysics Chinese Academy of
Sciences
Provincia di La Spezia
TECNOMARE
[562] CIFALPS - UR10 Solarino Stefano - CIFALPS ChinaItaly-France Apls Seismic Survey
[562] CIFALPS - UR20 Pondrelli Silvia - CIFALPS China-ItalyFrance Apls Seismic Survey
[564] Prog. ERiNat - G. Piangiamore - UR10 Piangiamore
Giovanna Lucia - ERiNat - Educazione ai Rischi Naturali
[565] GEMS - G. Etiope - UR10 Etiope Giuseppe - GEMS Gamma Energy Marine Spectometer
[A4] NATO-ITALIA - UR 10 - Zolesi Bruno - Thermosphere
monitoring based on routine ionospheric observations for
operational use based on routine ionospheric observations
for operational use.
0,00
21.544.838,19
Totale
9.000,00
17.500,00
NATO/ITALIA
[566] Convenzione ADFAC - UR10 Del Negro Ciro - Contratto Association pour le
Developpement et le
di collaborazione scientifca tra INGV CT e ADFAC per la
Fonctionnement des
realizzazione di uno strumento multi GPU per la simulazione
Activités
dei flussi lavici
Contractuelles
2.666,67
Ministero de Ciencia e
Innovacion
[561] FUE-GEO - UR10 Dinares Turell Jaume - FUE GEO - El
fin de una era: registro geologico continental del Cretacico
superior pirenaico
4.458,33
1.967,59
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e
meteorologia spaziale
3.6. Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
5.9. Formazione e informazione
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.2. Tettonica attiva
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas
petroliferi
6,0
0,0
0,0
0,0
0,0
11,0
2,0
6
0
0
0
0
0
2
2,5
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2,0
0
0
0
0
0
0
0
0
2,5
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
11
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
18,00
TUBITAK
0
BO
160,50
[560] Progetto Turchia-Tubitak - UR10 Italiano Francesco Determination of fault activity and geothermal origin by soil
and groundwater degassing (Dead Sea and Karasu fault
zone in Amik basin, Turkey)
AC
0
CNT
197,50
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
CT
195,50
3.333,33
MI
98,00
[559] MECME - UR10 Dinares Turell Jaume - MECME Maastrichtian-Eocene climatic cycles and events: impact and Ministero de Ciencia e
Innovacion
record on the Northern and Southern paleomargins of the
Iberian Peninsula
NA-OV
103,00
Obiettivo Specifico di riferimento
PA
121,50
Finanziamento
2012 (Euro)
PI
68,00
Ente sovventore
RM1
306,50
Progetto/Convenzione
RM2
271,50
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
Totale
1.540,00
36
Obiettivi da conseguire nel Triennio 2012 – 2014
___________________________________________________________________________________________________________
Tabella di sintesi del costo previsto per la realizzazione delle attività
La tabella che segue intende rispondere alla specifica domanda: qual è il costo annuo previsto per la realizzazione
delle attività presentate nel Piano Triennale dell'INGV?
Per rispondere a questo quesito bisogna innanzi tutto precisare i termini del problema. L'INGV opera sulla base di una
griglia di 5 Obiettivi Generali, a loro volta suddivisi in un totale di 43 Obiettivi Specifici. Non si tratta di progetti in senso
stretto, ovvero di attività che hanno finalità molto specifiche e limitate nel tempo al mero istante del raggiungimento di tali
finalità, ma di attività di più ampio respiro che l'INGV intende comunque perseguire.
La tabella allegata contiene tre elementi-chiave per comprendere i termini del quesito posto sopra.
Il primo elemento è il Finanziamento 2012 di ogni Obiettivo Specifico, ottenuto come somma dei contributi dei singoli
progetti e delle singole convenzioni a quello specifico OS (si veda la definizione di “Finanziamento 2012” nella
descrizione della precedente Tabella riepilogativa dei Progetti e delle Convenzioni).
Il secondo elemento è il Costo del personale, calcolato per ogni dato Obiettivo Specifico a partire dall’impegno in
mesi/persona di tutti i dipendenti dell'INGV - di ruolo o con contratto a termine - che collaborano a qualunque titolo a
quella attività, moltiplicato per il costo reale (con dati 2011) di ogni singola unità di personale. Restano esclusi da questo
computo i costi del personale a contratto assunto direttamente con i fondi e per svolgere le attività previste da ogni
progetto o convenzione.
Il terzo elemento è la Caratteristica di ogni Obiettivo Specifico, ovvero la sua classificazione all'interno di un triangolo
ideale che ha come vertici la Ricerca Fondamentale, la Ricerca Applicata e l’Attività di Sviluppo e Supporto Tecnologico.
Tutte le altre voci della tabella coincidono con voci già presenti nelle tabelle che la precedono in questa sezione “Obiettivi
da conseguire nel Triennio 2012 - 2014”.
La tabella mostra che alcune delle attività “si vendono bene” ovvero possono contare su finanziamenti esterni cospicui e
stabili nel tempo, tali quindi da garantirne lo svolgimento nel tempo. Validi esempi di questa categoria sono il tema 1.1.
Monitoraggio sismico del territorio nazionale e il tema 4.4 Scenari e mitigazione del rischio ambientale. Sono due attività
cruciali e certamente ben alimentate da fondi non ordinari, che però mostrano anche una importante differenza,
desumibile dal costo del personale dedicato: il tema 1.1 è svolto prevalentemente da personale di ruolo dell'ente o da
personale a contratto ma pagato su fondi istituzionali, per un totale di oltre 2.6 MEuro, mentre il tema 4.4 viene
evidentemente svolto da personale a contratto pagato direttamente con i fondi dei numerosi progetti e delle convenzioni
che ad esso fanno riferimento (se ne veda l'elenco completo ai piedi della relativa scheda, più avanti in questa stessa
sezione).
Altre attività previste dallo statuto e dalla mission dell'INGV - alcune anche molto importanti - non ricevono la stessa
attenzione da enti sovventori esterni, e quindi devono essere supportate prevalentemente con risorse dell'ente. Ce ne
sono validi esempi nell'Obiettivo Generale 5 “L'impegno verso le istituzioni e verso la Societa", come i temi 5.6. Attività di
Sala Operativa, 5.8. Biblioteche ed editoria, 5.10. Sistema web. Si muove in leggera controtendenza il tema 5.9.
Formazione Informazione, che comprensibilmente vive un momento di grande attenzione legata anche all'emozione
suscitata dal terremoto di L’Aquila del 6 aprile 2009.
Ci sono infine attività di ricerca fondamentale che si caratterizzano per un valido concorso di risorse tra sovventori
esterni e l’INGV stesso. Un valido esempio di questa categoria è il tema 3.6. Fisica del vulcanismo, nel quale l'INGV è
certamente un leader a livello mondiale tanto da detenere quasi un monopolio. Il finanziamento da fonti esterne
ammonta a oltre 2.5 MEuro, buona parte dei quali utilizzati per sostenere giovani ricercatori con contratti a termine; a
questi fondi l'INGV affianca quasi 0.8 MEuro di risorse proprie per sostenere personale di ricerca e tecnici dedicati a
questo tema.
37
39
164.683
0
5.009.812
[428] UR10; [529] UR10; [550] UR10
[357] UR10; [358] UR10; [519] UR10;
[533] UR10; [544] UR10
174,5
178,5
104,0
89,0
158,0
194,5
228,0
101,0
2398,5
1.4. Sorveglianza sismologica delle
aree vulcaniche attive (TTC)
1.5. Sorveglianza dell'attività
eruttiva dei vulcani (TTC)
1.6. Osservazioni di geomagnetismo
1.7. Osservazioni di alta e media
atmosfera
1.8. Osservazioni di geofisica
ambientale
1.9. Rete GPS nazionale (TTC)
1.10. Telerilevamento (TTC)
1.11 Osservazioni e monitoraggio
macrosismico del territorio
nazionale (TTC)
Totale Obiettivo Generale 1
467.945
[99] UR10; [131] UR10; [530] UR10;
[541] UR10
201,5
[464] UR10; [523] UR10; [549] UR10
[312] UR10; [533] UR10
[357] UR10
1.318.100
64.063
0
686.031
0
38.750
939.376
1.3. Sorveglianza geodetica delle
aree vulcaniche attive (TTC)
[312] UR20; [498] UR10; [518] UR10
355,0
1.330.864
[312] UR10; [459] UR10; [477] UR10,
UR20, UR30; [481] UR10; [515]
UR10; [550] UR10
1.2. Sorveglianza geochimica delle
aree vulcaniche attive (TTC)
Finanziamento 2012 (Euro)
Progetti/Convenzioni
associati
614,5
Totale m/p
1.1. Monitoraggio sismico del
territorio nazionale (TTC)
Obiettivo Specifico
Obiettivo Generale 1: Sviluppo dei sistemi di osservazione
9.640.367
449.133
1.040.193
740.287
661.527
392.644
425.277
641.592
616.252
606.084
1.440.382
2.626.996
Costo del personale
Monitoraggio/Sorveglianza
Alta rilevanza sociale
Monitoraggio a fini prevalenti di ricerca
Alcune ricadute sociali
Monitoraggio a fini prevalenti di ricerca
Alcune ricadute sociali
Monitoraggio a fini prevalenti di ricerca
Alcune ricadute sociali
Monitoraggio a fini prevalenti di ricerca
Alcune ricadute sociali
Monitoraggio a fini prevalenti di ricerca
Alcune ricadute sociali
Monitoraggio/Sorveglianza
Alta rilevanza sociale
Monitoraggio/Sorveglianza
Alta rilevanza sociale
Monitoraggio/Sorveglianza
Alta rilevanza sociale
Monitoraggio/Sorveglianza
Alta rilevanza sociale
Monitoraggio/Sorveglianza
Alta rilevanza sociale
Caratteristica
40
173,5
140,5
26,5
144,5
2.3. Laboratori di chimica e fisica
delle rocce (TTC)
2.4. Laboratori di geochimica dei
fluidi (TTC)
2.5. Laboratorio per lo sviluppo di
sistemi di rilevamento sottomarini
2.6. Laboratorio di gravimetria,
magnetismo ed elettromagnetismo
in aree attive (TTC)
719,0
53,0
2.2. Laboratorio di
paleomagnetismo
Totale Obiettivo Generale 2
181,0
Totale m/p
2.1. Laboratorio per le reti
informatiche, GRID e calcolo
avanzato (TTC)
Obiettivo Specifico
[312] UR30
[392] UR10; [432] UR10
[507] UR10
[364] UR10; [456] UR10
[510] UR10
Progetti/Convenzioni
associati
359.925
77.514
59.505
18.237
200.606
0
4.063
Finanziamento 2012 (Euro)
Obiettivo Generale 2: Attività sperimentali e Laboratori
3.022.015
613.365
134.260
595.198
697.019
268.632
713.542
Costo del personale
Attività di supporto tecnologico
con finalità di ricerca fondamentale
Attività di supporto tecnologico
con finalità di ricerca applicata
Attività di supporto tecnologico
con finalità di ricerca applicata
Attività di supporto tecnologico
con finalità di ricerca fondamentale
Attività di supporto tecnologico
con finalità di ricerca fondamentale
Attività di supporto tecnologico
Caratteristica
41
[534] UR10
[430] UR10; [448] UR10; [454] UR10;
[501] UR10, UR20; [513] UR10; [514]
UR10; [534] UR10; [538] UR10; [545]
UR10; [546] UR10, UR20, UR30,
UR40; [566] UR10
[532] UR10; [535] UR10; [543] UR10
[429] UR10, UR20, UR30; [530]
UR10; [539] UR10; [541] UR10
43,5
116,5
174,0
40,5
62,0
53,5
70,0
3.4. Geomagnetismo
3.5. Geologia e storia dei vulcani ed
evoluzione dei magmi
3.6. Fisica del vulcanismo
3.7. Dinamica del clima e
dell'oceano
3.8. Geofisica per l'ambiente
3.9. Fisica della magnetosfera,
ionosfera e meteorologia spaziale
3.10. Storia e archeologia applicate
alle Scienze della Terra
Totale Obiettivo Generale 3
1218,0
764.675
[423] UR10; [459] UR10; [481] UR10;
[491] UR10, UR20; [492] UR10,
UR20; [550] UR10; [559] UR10; [561]
UR10; [562] UR10, UR20
195,0
3.3. Geodinamica e struttura
dell'interno della Terra
UR10;
UR10;
UR10;
UR10;
UR10;
[134]
[464]
[493]
[523]
[558]
UR10;
UR10;
UR10;
UR10;
UR10;
[465] UR10; [490] UR10, UR20; [508]
UR10; [547] UR10
[131]
[433]
[489]
[500]
[549]
[265] UR10;
[488] UR10;
[494] UR10;
[531] UR10;
[A4] UR10
673.809
[389] UR10; [506] UR10; [508]
UR10; [542] UR10, UR20, UR30,
UR40, UR50, UR60, UR70; [560] UR10
294,5
3.2. Tettonica attiva
7.271.260
66.764
384.713
2.030.273
80.575
2.521.298
47.118
186.021
516.014
[364] UR10; [435] UR10; [457] UR10;
[506] UR10; [527] UR10, UR20; [554]
UR10
168,5
3.1. Fisica dei terremoti
[480] UR10; [483] UR10
Finanziamento 2012 (Euro)
Progetti/Convenzioni
associati
Obiettivo Specifico
Totale m/p
Obiettivo Generale 3: Studiare e capire il sistema Terra
5.733.056
281.090
284.747
324.996
174.743
774.161
434.966
219.149
1.015.832
1.375.656
847.715
Costo del personale
Ricerca fondamentale con applicazioni
Ricerca fondamentale con applicazioni
Ricerca fondamentale con applicazioni
Ricerca fondamentale con applicazioni
Ricerca fondamentale
Ricerca fondamentale
Ricerca fondamentale
Ricerca fondamentale
Ricerca fondamentale
Ricerca fondamentale
Caratteristica
42
127,0
18,0
51,5
46,0
4.3. Scenari di pericolosita
vulcanica (TTC)
4.4. Scenari e mitigazione del
rischio ambientale
4.5. Studi sul degassamento
naturale e sui gas petroliferi
4.6. Oceanografia operativa per la
valutazione dei rischi in aree
marine
547,5
109,0
4.2. Modelli per la stima della
pericolosità sismica a scala
nazionale (TTC)
Totale Obiettivo Generale 4
196,0
Totale m/p
4.1. Metodologie sismologiche per
l'ingegneria sismica
Obiettivo Specifico
2.956.585
348.139
[86] UR10; [255] UR10, UR20; [341]
UR10; [358] UR10; [380] UR10,
UR20; [383] UR10; [399] UR10; [446]
UR10; [449] UR10; [451] UR10,
UR20; [456] UR10; [484] UR10; [517]
UR10; [519] UR10; [521] UR10; [539]
[255] UR10, UR20; [399] UR10; [406]
UR10; [416] UR10; [430] UR10; [444]
UR10; [449] UR10; [484] UR10; [521]
UR10; [528] UR10; [538] UR10; [560]
UR10; [565] UR10
7.854.585
753.600
2.593.305
[430] UR10; [443] UR10; [448] UR10;
[451] UR10, UR20; [456] UR10; [501]
UR10, UR20; [514] UR10; [534]
UR10; [538] UR10; [545] UR10; [546]
UR10, UR20, UR30, UR40; [566] UR10
[388] UR10; [479] UR10; [505] UR10;
[512] UR10; [548] UR10; [556] UR10
127.702
1.075.254
[402] UR10, UR20; [455] UR10; [477]
UR10, UR20, UR30; [486] UR10;
[497] UR10; [515] UR10; [520] UR10;
[525] UR10; [542] UR10, UR20, UR30,
UR40, UR50, UR60, UR70; [554]
UR10; [555] UR10, UR20, UR30
[389] UR10; [402] UR10, UR20; [451]
UR10, UR20; [465] UR10; [497] UR10
Finanziamento 2012 (Euro)
Progetti/Convenzioni
associati
Obiettivo Generale 4: Comprendere e affrontare i rischi naturali
2.462.640
190.129
222.823
85.254
554.544
476.669
933.220
Costo del personale
Ricerca applicata
Alta rilevanza sociale
Ricerca applicata
Alta rilevanza sociale
Ricerca applicata
Alta rilevanza sociale
Ricerca applicata
Alta rilevanza sociale
Ricerca applicata
Alta rilevanza sociale
Ricerca applicata
Alta rilevanza sociale
Caratteristica
43
1.049.255
37,5
54,0
366,0
115,0
181,5
344,0
71,5
1656,0
5.4. Banche dati di geomagnetismo,
aeronomia, clima e ambiente
5.5. Sistema informativo territoriale
(TTC)
5.6. Attività di Sala Operativa (TTC)
5.7. Consulenze in favore di
istituzioni nazionali e attività
nell'ambito di trattati
5.8. Biblioteche ed editoria (TTC)
5.9. Formazione e informazione
5.10. Sistema web (TTC)
Totale Obiettivo Generale 5
0
22,0
[431] UR10; [437] UR10; [495] UR10;
[536] UR10; [542] UR10, UR20, UR30,
UR40, UR50, UR60, UR70; [564] UR10
[147] UR10
[552] UR10; [553] UR10; [557] UR10
699.745
0
160.875
0
8.712
0
0
144.377
5.3. Banche dati vulcanologiche
(TTC)
[526] UR10; [527] UR10, UR20
376,0
35.546
Finanziamento 2012 (Euro)
5.2. Banche dati di sismologia
strumentale (TTC)
[389] UR10; [490] UR10, UR20
Progetti/Convenzioni
associati
88,5
Totale m/p
5.1. Banche dati e metodi
macrosismici (TTC)
Obiettivo Specifico
Obiettivo Generale 5: L'impegno verso le istituzioni e verso la Società
6.405.345
293.416
1.314.522
487.140
471.634
1.553.131
219.914
156.922
98.087
1.435.391
375.189
Costo del personale
Finalità di divulgazione
Finalità di trasferimento tecnologico
Finalità di divulgazione
Finalità di trasferimento tecnologico
Finalità di divulgazione
Finalità di trasferimento tecnologico
Ricerca applicata
Alta rilevanza sociale
Monitoraggio/Sorveglianza
Alta rilevanza sociale
Ricerca applicata
Alta rilevanza sociale
Finalità di trasferimento tecnologico
Ricerca applicata
Alta rilevanza sociale
Finalità di trasferimento tecnologico
Ricerca applicata
Alta rilevanza sociale
Finalità di trasferimento tecnologico
Ricerca applicata
Alta rilevanza sociale
Finalità di trasferimento tecnologico
Ricerca applicata
Alta rilevanza sociale
Finalità di trasferimento tecnologico
Caratteristica
Stato di Attuazione delle Attività
relativamente al 2011
Attività da svolgere nel Triennio
con particolare riferimento al 2012
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
Introduzione
Questa sezione rappresenta il nucleo centrale del Piano Triennale. In essa vengono delineate in forma sintetica tutte le
attività svolte nel 2011 e vengono presentati i programmi per il 2012. Tutte le attività vengono presentate con riferimento
agli Obiettivi Specifici identificati in questo documento per il triennio 2012-2014 (si veda il Capitolo II della sezione di
Presentazione e Inquadramento e il Decr. Pres. n. 66 del 20 gennaio 2012 “Aggiornamento della rete scientifica per
l'anno 2012”, disponibile sul sito web dell’INGV). Più specificamente l’ampia sezione che segue si sviluppa mediante
schede sintetiche, una per ognuno dei 43 Obiettivi Specifici previsti per il triennio 2012-2014, che contengono:
•
•
•
•
•
una descrizione dello stato di attuazione delle attività per il dato Obiettivo Specifico, aggiornata al 31 dicembre 2011;
una descrizione delle attività previste per il triennio 2012-2014, sempre per il dato Obiettivo Specifico, con particolare
riferimento al 2012;
una selezione di immagini significative che illustrano le attività svolte o programmate;
un lista di pubblicazioni 2011 maturate nell’ambito del dato Obiettivo Specifico o comunque riconducibili ad esso,
sottoinsieme della bibliografia generale riportata nella Sezione “Pubblicazioni 2011” fornita alla fine del presente
documento. Si noti che ogni pubblicazione può afferire a più di un Obiettivo Specifico e che la numerazione dei
singoli articoli è la stessa usata nella lista completa.
l’elenco dei progetti e delle convenzioni che afferiscono ad ogni Obiettivo Specifico, con indicazioni delle risorse
finanziarie rese disponibili per l’anno 2012.
È opportuno ricordare che la nuova griglia delle attività, presentata in dettaglio nella sezione “Obiettivi da Conseguire nel
Triennio 2012-2014” (sezione di Presentazione e Inquadramento di questo volume), coincide con quella proposta nel
precedente Piano Triennale (2011-2013).
Ogni scheda è stata curata da uno o più ricercatori o tecnologi, che hanno agito in qualità di coordinatori nel caso di
Obiettivi Specifici a suo tempo identificati come Temi Trasversali Coordinati, ovvero come referenti nel caso di Obiettivi
Specifici non trasversalizzati. In quest'ultimo caso, per garantire completezza di rappresentazione ad attività molto
diversificate, sono stati di norma coinvolti due o anche tre referenti, uno dei quali identificato come responsabile globale
dei contenuti della scheda (il nome di tale referente è evidenziato con una sottolineatura).
Infine, tutte le schede che fanno riferimento a un Obiettivo Generale sono state riviste globalmente da una coppia di
referenti, di norma identificati tra i Dirigenti di Ricerca e Dirigenti Tecnologi dell’INGV (per i nomi si faccia di nuovo
riferimento al Capitolo IV della sezione di Presentazione e Inquadramento).
47
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Marco Cattaneo (CNT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, CT, MI, NA-OV, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Nel 2011 l’attività di monitoraggio sismico del territorio nazionale è stata caratterizzata sia da operazioni ormai routinarie
di gestione, mantenimento e sviluppo delle strutture esistenti, sia da alcuni interventi in emergenza. La rete sismica
centralizzata si è ulteriormente sviluppata, sia in termini numerici che qualitativi. In particolare, è stata ridisegnata una
parte della rete a trasmissione satellitare Nanometrics, adottando una strategia di comunicazione più robusta: a seguito
di tests empirici sviluppati in particolare nella sede Irpinia del CNT, si è modificata la distribuzione delle stazioni nei vari
canali, in modo da garantire una trasmissione completa ed in tempo strettamente reale dei segnali dei velocimetri, e ove
presenti anche degli accelerometri, soprattutto per gli eventi di magnitudo molto elevata. È stato inoltre attivato il
secondo Hub satellitare presso la Sezione di Catania, consentendo di ridistribuire il carico sui vari canali, e di iniziare
l’utilizzo del nuovo sistema di acquisizione e trasmissione Libra2, con l’installazione di 4 nuove stazioni. Attraverso
queste nuove strategie di trasmissione, l’installazione di nuove stazioni e l’integrazione in tempo reale dei dati acquisiti
dalla Rete Accelerometrica dell’Italia Settentrionale (RAIS), gestita dalla Sezione di Milano, è stato sensibilmente
aumentato il numero di canali accelerometrici disponibili in tempo reale presso la Sala Sismica (oltre 100), dati importanti
per la valutazione speditiva di mappe di scuotimento.
La rete accelerometrica siciliana è stata implementata a
13 stazioni, installate in siti già dotati di sensori broadband. Sempre in un’ottica di garantire la robustezza del
sistema
di
acquisizione,
si
è
completata
l’implementazione di un sistema ridondato presso la
sede Irpinia del CNT, che rappresenta un disaster
recovery in caso di problemi alla sala sismica di Roma.
Dal punto di vista delle nuove installazioni, queste hanno
riguardato varie aree: dalla Sicilia alla Toscana (grazie
anche alla stretta collaborazione tra Prato Ricerche e la
Sezione di Pisa), a Piemonte e Liguria (grazie alla
collaborazione convenzionata con l’Università di
Genova), a Emilia Romagna, Umbria e Marche (anche
qui grazie a vari rapporti convenzionali). Sono state
inoltre realizzate quattro installazioni in pozzo: una a
Sermide (MN), in una zona ad alto livello di rumore
antropico, due nel laboratorio naturale dell’Alta Tiberina
(ATF) (Fig. 1.1.1), per studi di dettaglio sulla
sismogenesi, ed una a Catania, a una profondità di 78
metri. Nel complesso, l’attività di monitoraggio
permanente ha portato alla localizzazione di 12.811
terremoti (Fig. 1.1.2), di cui 654 con magnitudo superiore
a 2,5. Appare evidente come un gran numero di eventi si
concentri nell’Italia centrale: questo è dovuto sia
all’accresciuto livello di sismicità nell’area a seguito del
terremoto di L’Aquila del 2009, sia alla più bassa soglia
di detezione, legata da un lato all’installazione della rete
densa dell’ATF, dall’altro all’integrazione, ormai quasi
completata, tra rete nazionale e reti regionali di Marche e
Umbria. Nel 2011 è terminato l’esperimento di
monitoraggio temporaneo nell’area del Montello
(progetto OMBRA, gestito dalle Sezioni di Bologna e
Milano), ed è iniziato un esperimento in zona Frusinate
Figura 1.1.1 Fasi di trivellazione e installazione di sensore in
(10 stazioni, gestito dal CNT). Nel 2011 sono stati
pozzo nella zona ATF.
effettuati anche due interventi di raffittimento temporaneo
della rete di monitoraggio del CNT a seguito di eventi
sismici: nel periodo maggio-settembre, in provincia di Forlì-Cesena, a seguito della sequenza sviluppatasi nell’area di
Bagno di Romagna – Santa Sofia (in collaborazione con Roma1 e Prato Ricerche), e a partire dal mese di ottobre
nell’area del Pollino (in collaborazione con l’Università di Cosenza). La RSM della Sezione di Catania è stata impegnata
in due interventi, in occasione della sismicità che ha interessato l’area dei Monti Nebrodi (giugno-settembre), e quella
degli Iblei (ottobre-novembre). Dal 26 al 30 settembre si è svolta una esercitazione della struttura di pronto intervento
dell’INGV, in collaborazione con la PC Emilia-Romagna: si è simulato un evento nell’area interessata dal primo
monitoraggio temporaneo sopra descritto (in particolare, intorno al comune di Santa Sofia), e si sono attivate le
procedure per l’installazione della rete mobile di pronto intervento, sia nella sua parte centralizzata (a trasmissione
49
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
satellitare o UMTS), sia nella parte a registrazione locale. Hanno partecipato tecnici, tecnologi e ricercatori del CNT
(provenienti dalle sedi di Roma, Ancona e Grottaminarda), delle Sezioni di Roma1 (Arezzo), Bologna, Pisa e MilanoPavia, e della Fondazione Prato Ricerche. In seguito a questa esercitazione, si è deciso di costituire un Coordinamento
delle Reti Sismiche Mobili INGV: a metà dicembre è stato effettuato un primo incontro operativo tra i referenti di tutte le
unità di pronto intervento, gettando le basi per una attività di coordinamento ed integrazione tra i vari gruppi.
4. Progetto delle attività da svolgere
con particolare riferimento all’anno
2012
Le attività di monitoraggio sismico nel
2012 saranno principalmente indirizzate
dal nuovo Accordo Quadro decennale
DPC-INGV, in fase di formalizzazione. In
particolare, si proseguirà in un’ottica di
sviluppo della robustezza e ridondanza
dell’intero sistema di monitoraggio:
questo avverrà attraverso una più
stringente interoperabilità dei tre centri di
sorveglianza H24 (Roma, Napoli e
Catania), grazie ad una integrazione ed
armonizzazione delle procedure di
acquisizione e processamento dei dati.
La sede Irpinia di Grottaminarda verrà
ulteriormente potenziata come centro di
back-up e sistema di emergenza
automatico,
per
aumentare
la
ridondanza
dell’intero
sistema
di
sorveglianza. Dal punto di vista della
rete di monitoraggio, si inizierà una fase
di
rinnovamento
graduale
della
infrastruttura
della
Rete
Sismica
Nazionale (RSN), con la progressiva
sostituzione dei sistemi di acquisizione
con più di 15 anni di vita. Anche le
poche stazioni in modalità dial-up
ancora gestite dal CNT verranno
convertite in stazioni con trasmissione in
tempo reale. Si sperimenteranno nuove
tecnologie di trasmissione dati, sia su
vettore satellitare che su vettore
terrestre. Nella Toscana nord-orientale
(Appennino Tosco-Emiliano e Mugello)
si proseguirà la progressiva sostituzione
delle stazioni in dial-up con sistemi in
acquisizione/trasmissione
continua,
uniformandosi pertanto al resto della
RSN. Per gli studi di sismologia
rotazionale,
verrà
installato
un
sismometro broad-band nei laboratori
dell’INFN di S. Piero a Grado (PI), a
Figura 1.1.2 Sismicità registrata dalla RSN nel 2012.
fianco del giroscopio laser “G-Pisa”.
Proseguirà la densificazione della RSN
in aree critiche, e si cercherà di avviare
una fase di estensione in mare del monitoraggio, con installazione di OBS permanenti, anche in un’ottica di realizzazione
di un sistema di monitoraggio e allerta tsunami nel Mediterraneo centrale. Nel corso del 2012 si completerà l’Accordo di
Programma Quadro Sicilia, con l’installazione di circa 15 nuove stazioni, più l’upgrade di 3 stazioni già esistenti. Le
nuove installazioni riguarderanno prevalentemente l’area occidentale della Sicilia e le isole di Lampedusa e Marettimo.
La tecnologia utilizzata sarà ancora satellitare Nanometrics con prevalenza di strumentazione di seconda generazione
Libra 2. Verranno inoltre sostituiti i server Naqs per consentire l’espansione della rete, e rinforzati i sistemi di backup.
Proseguirà anche l’espansione della rete accelerometrica con l’installazione di altri due accelerometri in area etnea. Per
quanto riguarda l’Italia settentrionale proseguirà la fase di installazione di stazioni accelerometriche della RAIS (collegate
in tempo reale anche al centro acquisizione dati di Roma) con la messa in funzione di almeno altri due sensori in Veneto
ed Emilia Romagna. Proseguirà il potenziamento del monitoraggio multiparametrico di dettaglio in alcune aree test, volto
alla comprensione dei processi di preparazione dei grandi terremoti. In particolare, nella zona ATF (Alto Tiberina Fault),
dove nel 2011 sono stati già installati due sensori in pozzo, verrà installato anche un array verticale in pozzo, che
opererà in modalità integrata con un array superficiale. Altri sensori in pozzo (sia velocimetrici che accelerometrici)
verranno installati nella Pianura Padana, utilizzando la collaborazione in atto con la Regione Emilia-Romagna: in
50
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
particolare, sono già stati individuati come potenzialmente interessanti i siti di Casaglia e Boretto. Si proseguirà
nell’integrazione ed unificazione delle principali reti accelerometriche INGV e DPC a scala regionale e nazionale, con lo
scopo di fornire un monitoraggio integrato ed un maggior utilizzo dei dati. Si potenzierà il centro acquisizione dati CNT
come nodo EIDA della infrastruttura europea (ORFEUS) e globale (FDSN) di scambio dati. Proseguirà l’attività iniziata
nel 2011 per un più stretto coordinamento tra le Reti Sismiche Mobili INGV: verrà organizzato un seminario operativo,
probabilmente presso la sede di Grottaminarda, volto ad uno scambio di esperienze e ad una omogeneizzazione delle
procedure di intervento. A seguito di questo seminario, verranno organizzate una o più esercitazioni sul terreno, simili a
quella sviluppata nel settembre 2011 in Romagna.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
26. Augliera, P., Massa, M., D'Alema, E., Marzorati, S. (2011). RAIS: a real time strong-motion network in northern
Italy. Ann. Geophys., 54,, 23-34. 10.4401/ag-4855. http://hdl.handle.net/2122/7366
82. Bragato, P., Di Bartolomeo, P., Pesaresi, D., Plasencia Linares, M. P., Saraò, A. (2011). Acquiring, archiving,
analyzing and exchanging seismic data in real time at the Seismological Research Center of the OGS in Italy. Ann.
Geophys., 54,1, 67-75. 10.4401/ag-4958. http://hdl.handle.net/2122/7667
83. Bragato, P. L., Sugan, M., Augliera, P., Massa, M., Vuan, A., Saraò, A. (2011). Moho reflection effects in the Po
plain (Northern Italy) observed from instrumental and intensity data. Bull. Seismol. Soc. Amer., 101,, 2142-2152.
10.1785/0120100257. http://hdl.handle.net/2122/7368
182. Di Luccio, F., Pino, N. A. (2011). Elementary seismological analysis applied to the April 6, 2009 L'Aquila mainshock
and
its
larger
aftershock.
Boll.
Geofis.
Teor.
Appl.,
52,3,
389-406.
10.4430/bgta0030.
http://hdl.handle.net/2122/7390
205. Faenza, L., Lauciani, V., Michelini, A. (2011). Rapid determination of the shakemaps for the L'Aquila main shock: a
critical analysis. Boll. Geofis. Teor. Appl., 52,3, 407-425. 10.4430/bgta0020. http://hdl.handle.net/2122/7303
275. Lomax, A., Michelini, A. (2011). Tsunami early warning using earthquake rupture duration and P-wave dominant
period: the importance of length and depth of faulting. Geophys. J. Int., 185,1, 283-291. 10.1111/j.1365246X.2010.04916.x. http://hdl.handle.net/2122/7789
287. Margheriti, L., Chiaraluce, L., Voisin, C., Cultrera, G., Govoni, A., Moretti, M., Bordoni, P., Luzi, L., Azzara, R.,
Valoroso, L., Di Stefano, R., Mariscal, A., Improta, L., Pacor, F., Milana, G., Mucciarelli, M., Parolai, S., Amato, A.,
Chiarabba, C., De Gori, P. (2011). Rapid response seismic networks in Europe: the lesson learned from L’Aquila
earthquake emergency. Ann. Geophys., 54,4, 392-399. 10.4401/ag-4953. http://hdl.handle.net/2122/7399
351. Pesaresi, D. (2011). The EGU2010 SM1.3 Seismic Centers Data Acquisition session: an introduction to Antelope,
EarthWorm and SeisComP, and their use around the World. Ann. Geophys., 54,1, 1-7. 10.4401/ag-4972.
http://hdl.handle.net/2122/7666
392. Saccorotti, G., Piccinini, D., Braun, T. (2011). Narrow-band, transient signals in Central Apennines, Italy: hints for
underground fluid migration?. Geophys. J. Int., 187,2, 918-928. 10.1111/j.1365-246X.2011.05180.x.
http://hdl.handle.net/2122/7582
448. Zaccarelli, L., Shapiro, N. M., Faenza, L., Soldati, G., Michelini, A. (2011). Variations of crustal elastic properties
during the 2009 L’Aquila earthquake inferred from cross correlations of ambient seismic noise. Geophys. Res. Lett.,
38, L24304. 10.1029/2011GL049750. http://hdl.handle.net/2122/7304
5.2 Altre pubblicazioni
454. Abruzzese, L., De Luca, G., Cattaneo, M., Cecere, G., Cardinale, V., Castagnozzi, A., D'Ambrosio, C., Delladio, A.,
Demartin, M., Falco, L., Franceschi, D., Govoni, A., Memmolo, A., Migliari, F., Minichiello, F., Moretti, M., Moschillo,
R., Pignone, M., Selvaggi, G., Zarrilli, L. (2011). La Rete sismica Mobile in telemetria satellitare (Re.Mo.Tel.).177.
http://hdl.handle.net/2122/6960
462. Augliera, P., D'Alema, E., Franceschina, G., Marzorati, S., Massa, M., Marchesi, E., Marzorati, D. (2011). MicroSeismicity Monitoring for a Cushion Gas Storage Project in Italy. Miscellanea INGV,12,
12.http://hdl.handle.net/2122/7576
463. Augliera, P., Franceschina, G., Massa, M., Lovati, S., D'Alema, E., Marzorati, S. (2011). Livelli di detezione da
stazioni sismiche in pozzo. Miscellanea INGV,10, 68-71.http://hdl.handle.net/2122/7388
474. Bucci, A., Rao, S. (2011). Test-box per accelerometro Episensor FBA ES-T. Rapporti Tecnici INGV,209, 120.http://hdl.handle.net/2122/7717
494. Cattaneo, C., Moretti, M. (2011). riassunti estesi del I° workshop tecnico. Monitoraggio sismico del territorio
nazionale: stato dell'arte e sviluppo delle reti di monitoraggio sismico. Miscellanea INGV,10.
http://hdl.handle.net/2122/7362
495. Cattaneo, M., D'Alema, E., Frapiccini, M., Marzorati, S., Monachesi, G. (2011). Sistemi di alimentazione della rete
Alta Val Tiberina. Miscellanea INGV,10, 91-93.http://hdl.handle.net/2122/7569
496. Cattaneo, M., D'Alema, E., Frapiccini, M., Marzorati, S., Monachesi, G. (2011). Acquisizione presso la sede di
Ancona. Miscellanea INGV,10, 124-127.http://hdl.handle.net/2122/7571
498. Cavaliere, A., Danecek, P., Salimbeni, S., Danesi, S., Pondrelli, S., Serpelloni, E., Augliera, P., Franceschina, G.,
Lovati, S., Massa, M., Maistrello, M., Pessina, V. (2011). OMBRA: Observing Montello BRoad Activity. Una rete
temporanea per lo studio dei processi di deformazione attraverso la faglia del Montello (Alpi orientali). Miscellanea
INGV,10, 65-67.http://hdl.handle.net/2122/7398
507. D'Alema, E., Cattaneo, M., Frapiccini, M., Marzorati, S., Monachesi, G., Ferretti, M. (2011). Rete Sismometrica
51
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
544.
550.
551.
553.
555.
556.
557.
558.
570.
580.
581.
599.
Marchigiana e sua integrazione con la RSN e Rete AVT. Miscellanea INGV,10, 1921.http://hdl.handle.net/2122/7568
Lo Castro, M. D., Andronico, D., Cassisi, C., Montalto, P., Prestifilippo, M. (2011). Implementazione di una nuova
procedura per caratterizzare la forma di particelle mediante misure al CAMSIZER e algoritmi di clustering. Quaderni
di Geofisica INGV,94, 1-19.http://hdl.handle.net/2122/7665
Marzorati, S., Cattaneo, M., D'Alema, E., Frapiccini, M., Ladina, C., Monachesi, G. (2011). Sensori in pozzo della
RSN dell'INGV. Miscellanea INGV,10, 72-75.http://hdl.handle.net/2122/7565
Marzorati, S., Ladina, C., Piccarreda, D., Ameri, G. (2011). Campagna di misure sismiche nella conca
subequana.156. http://hdl.handle.net/2122/7567
Monachesi, G., Cattaneo, M., D'Alema, E., Frapiccini, M., Marzorati, S., Ferretti, M. (2011). Sistemi di controllo in
uso al centro di acquisizione della sede di Ancona. Miscellanea INGV,10, 104-107.http://hdl.handle.net/2122/7570
Moretti, M., Antonioli, A., Braun, T., Cattaneo, M., Chiaraluce, L., Fiaschi, A., Govoni, A., Lauciani, V., Marcocci, C.,
Margheriti, L., Matassoni, L., Mazza, S., Mele, F., Morelli, M., Moschillo, R., Piccinini, D., Pignone, M., Pintore, S.,
Quintilliani, M., Saccorotti, G. (2011). La sequenza sismica nel Montefeltro (Forlì - Cesena): l’intervento della rete
sismica mobile. Rapporti Tecnici INGV,202, 1-17.http://hdl.handle.net/2122/7186
Moretti, M., Augliera, P., Bianchi, I., Chiaraluce, L., Cimini, G. B., Colasanti, G., D'Alema, E., Di Stefano, R., Frepoli,
A., Giovani, L., Govoni, A., Latorre, D., Marchetti, A., Marzorati, Simone, Massa, M., Silvestri, M. (2011). Il
terremoto del 23 dicembre 2008 nell'Appennino Reggiano-Parmense: l'intervento della Re.Mo. (Rete Sismica
Mobile stand-alone). Rapporti Tecnici INGV. http://hdl.handle.net/2122/6940
Moretti, M., Chiarabba, C., Cianchini, G., Colasanti, G., Criscuoli, F., De Gori, P., Frepoli, A., Govoni, A., Marchetti,
A., Serratore, A. (2011). Emergenza sismica nel Frusinate (Ottobre 2009 – Gennaio 2010): l’intervento della Rete
Sismica Mobile stand-alone e l’analisi dati. Rapporti Tecnici INGV,200, 1-23.http://hdl.handle.net/2122/7185
Moretti, M., Nostro, C., Govoni, A., Pignone, M., La Longa, F., Crescimbene, M., Selvaggi, G. (2011). L’intervento
del Centro Operativo Emergenza Sismica in occasione del terremoto del 2009 a L’Aquila. Quaderni di Geofisica
INGV,92, 1-32.http://hdl.handle.net/2122/7034
Pesaresi, D., Bragato, P. L. (2011). Acquisizione dati al Centro di Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di
Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS. Miscellanea INGV,10, 38-41.http://hdl.handle.net/2122/7091
Pesci, A., Teza, G., Casula, G., Bonali, E., Tarabusi, G., Boschi, E. (2011). Esperienza di misura mediante lo
strumento tromino per lo studio delle vibrazioni e delle sollecitazioni naturali e antropiche. Rapporti Tecnici
INGV,203, 1-27.http://hdl.handle.net/2122/7337
Piccinini, D., Cauchie, L., Azzara, R. M., Braun, T., Fiori, I., Paoletti, F., Saccorotti, G. (2011). Caratteristiche del
Rumore Sismico nei pressi del Rilevatore di Onde Gravitazionali VIRGO (Cascina, Pisa). Quaderni di Geofisica
INGV,90, 1-30.http://hdl.handle.net/2122/7643
Salvaterra, L., Rao, S. (2011). WebMon: piccola interfaccia web della stazione sismica digitale GAIA2. Rapporti
Tecnici INGV,212, 1-24.http://hdl.handle.net/2122/7364
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[459] EPOS - UR10 Cocco Massimo - European Plate Observing System
EC
98.875
[477] NERA - UR10 Michelini Alberto - Network of European Research
Infrastructures for Earthquake Risk Assessment and Mitigation
EC
48.188
[477] NERA - UR20 Piatanesi Alessio - Network of European Research
Infrastructures for Earthquake Risk Assessment and Mitigation
EC
38.250
[477] NERA - UR30 Luzi Lucia - Network of European Research
Infrastructures for Earthquake Risk Assessment and Mitigation
EC
6.563
[481] GENESI - DEC - UR10 Favali Paolo - GENESI - DEC - Ground
European Network for Earth Science Interoperations - Digital Earth
Community
EC
16.938
MIUR
458.015
Regione Marche
31.250
Progetto/Convenzione
[550] EPOS - MIUR - UR10 Cocco Massimo - European Plate
Observation System
[515] Convenzione Regione Marche 2011 - UR10 Selvaggi Giulio Convenzione per il supporto tecnico, scientifico ed informatico nelle attività
di Protezione Civile - Anno 2011
52
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
[312] PQ Sorv. Sicilia - UR10 Patanè Domenico - Programma Quadro per
l'attuazione del programma triennale della sorveglianza sismica e
vulcanica in Sicilia
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 1.1: 6
DPC - Regione
Sicilia
Totale 2012:
632.786
1.330.864
53
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
1.2. TTC - Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Rocco Favara (PA)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, CT, NA-OV, PA
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Le attività del TTC 1.2 hanno seguito quanto previsto dal Piano Triennale. Nonostante l’obiettivo sia quello di mantenere
e innovare le reti, la diminuita disponibilità di personale addetto alla sorveglianza geochimica dei vulcani, rischia in molti
casi di compromettere il mantenimento delle reti. Questa situazione è particolarmente drammatica a Napoli, ma anche le
altre Sezioni devono aumentare il carico di lavoro sulle singole persone per mantenere l’esistente. I vulcani sui quali
viene fatto il maggiore sforzo di monitoraggio sono: Etna, Stromboli, Vulcano, Vesuvio, Campi Flegrei. A Ischia,
Pantelleria, Panarea e Colli Albani gli interventi sono stati meno frequenti. Il miglioramento dei modelli interpretativi e di
funzionamento dei singoli vulcani monitorati è sempre perseguito per consentire una migliore interpretazione delle
anomalie geochimiche che precedono, accompagnano e seguono le eruzioni. A Stromboli e sull’Etna l’approccio
multidisciplinare alla valutazione della pericolosità vulcanica ottiene risultati sempre migliori. L’efficienza delle reti
sull’Etna comporta un notevole impegno, specialmente in inverno e, in particolare, nelle aree sommitali, dove sono
ubicate le stazioni per la misura in tempo reale della temperatura, dei rapporti CO2/SO2 e H2S/SO2 nei gas fumarolici
(PA). Nell’area etnea sono inoltre presenti reti: UV-Scanner FLAME per la misurazioni in continuo del flusso di SO2 (CT);
ETNAGAS per il monitoraggio dei flussi di CO2 dai suoli (PA); ETNAACQUE per il monitoraggio delle acque (PA);
ETNAPLUME per la misura del rapporto C/S nel plume (PA). Radon nei suoli in continuo (CT, RM1). Vengono svolte
anche altre attività di tipo discreto: misure del flusso di SO2 con MiniDoas (CT); misure con FTIR dei rapporti SO2/HCl e
SO2/HF nel plume (CT); misure dell’attività di radon e thoron nei suoli (CT); stima dei flussi di CO2 dai suoli (PA); gas
acidi nel plume vulcanico (rapporto C/S, S/Cl) (PA); campionamenti acque; prelievo gas da emissioni anomale al suolo
(PA); campionamento di fumarole dell’area craterica (PA); campioni per la misura di radon disciolto nelle acque (RM1). A
Vulcano sono presenti le seguenti reti continue: VULCANOGAS monitoraggio dei flussi di CO2 dai suoli (PA);
VULCANOACQUE monitoraggio delle acque (PA); VULCANOFUM misura delle temperature delle fumarole crateriche;
UVScanner FLAME (CT); misura della temperatura dal suolo per la stima del flusso di calore (PA); misura dei flussi di
CO2 e del gradiente termico sul cratere La Fossa (PA). Altre attività discrete sono: campionamento acque nell’area di
Vulcano Porto (PA); campionamento fumarole dell’area craterica (PA); misura dei flussi di CO2 dai suoli nell’area di
Vulcano Porto (PA). Sullo Stromboli sono presenti le seguenti reti continue: flussi di CO2 dai suoli anche in area craterica
(PA); monitoraggio delle acque (PA); misura del rapporto C/S nel plume (PA); temperatura nei suoli in area craterica
(PA); UV-Scanner FLAME per la misurazioni del flusso di SO2 (CT), è stato installato uno spettrometro FTIR permanente
sullo Stromboli (Sistema CERBERUS), dotato di una piccola telecamera termica per il rilevamento automatico delle
variazioni di calore (CT). Altre attività discrete sono: monitoraggio delle acque di falda (PA); monitoraggio gas fumarole
dell’area craterica (PA). Al Vesuvio vengono campionate: fumarole crateriche (NA-OV); misura diflussi di CO2 (NA-OV);
campionamento acque (PA).
Figura 1.2.1 Rete Acque Etna.
54
Figura 1.2.2 Etna: configurazione della Rete FLAME.
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
Nell’area Flegrea sono operanti: 2 stazioni automatiche per la misura in continuo dei flussi di CO2 (NA-OV). Inoltre,
vengono campionate: fumarole della Solfatara (NA-OV); misura di flussi di CO2 (NA-OV); gas fumarole della Solfatara
(PA). Continua la sperimentazione di un sensore per la misura delle velocità di emissione dei fluidi fumarolici. Nell’Isola
di Ischia sono stati effettuati i seguenti campionamenti: fumarole (NA-OV); acque di pozzi e sorgenti (PA); gas in siti di
degassamento anomalo (PA). Sull’Isola di Pantelleria è operante una stazione in continuo per il monitoraggio del flusso
di CO2 dai suoli e dei tenori di CO2 in atmosfera (PA). Dal punto di vista dei campionamenti periodici, sono stati effettuati
campionamenti di acque e di gas in siti di emissione anomala (PA). Nell’area di Panarea è stato effettuato un
campionamento delle emissioni in terraferma (PA). Le indagini sono consistite nel campionamento di acque e gas (PA).
Nell’area dei Colli Albani è operante una stazione a Cava dei Selci per la misura in continuo delle emissioni di CO2 dal
suolo (RM1) e sono operanti sensori per la misura della temperatura e della concentrazione di H2S e CO2 atmosferici.
Per il monitoraggio discreto nell’area dei Colli Albani sono state eseguite prospezioni di flusso di CO2 dal suolo a Cava
dei Selci (RM1).
4. Progetto delle attività da
svolgere
con
particolare
riferimento all’anno 2012
Si spera che il problema del
personale non condizioni il
mantenimento
delle
reti
continue e discrete nel 2012. I
campionamenti saranno più
frequenti per Etna, Stromboli,
Vulcano, Vesuvio e Campi
Flegrei. A Panarea, Pantelleria,
Ischia e Colli Albani le
campagne
saranno
meno
frequenti, ma più estese nel
numero dei siti monitorati. I dati
acquisiti
attraverso
il
monitoraggio
discreto
e
continuo serviranno a realizzare
i
modelli
geochimici
di
riferimento per la valutazione di
pericolosità
dei
vulcani
controllati. Inoltre, attraverso lo
studio
delle
variazioni
composizionali ed isotopiche
delle fasi fluide rilasciate, si
ricaveranno le informazioni
necessarie sui trasferimenti di
Figura 1.2.3 Etna: visione invernale della stazione plume in area sommitale.
massa ed energia dal sistema
profondo verso la superficie.
L’utilizzo dei parametri geochimici integrati con quelli di altre discipline riescono a dare indicazioni sui fenomeni di risalita
magmatica, divenendo elementi di fondamentale importanza nella valutazione della pericolosità vulcanica a lungo, medio
e breve termine. Ad esempio, le misura del rapporto C/S, integrate con i dati di flussi di SO2, danno informazioni
estensive sul degassamento dell’Etna ed allo Stromboli. Nell’area etnea saranno migliorate le stazioni delle reti acque,
gas e plume (PA). Le stazioni acque saranno fornite del nuovo sensore per la misura della pressione parziale della CO2
disciolta (PA). Sarà ampliata la rete FLAME (CT). Sarà implementata la rete radon (CT, RM1). Verrà sperimentato sul
campo il sistema di elaborazione dei dati di flusso di CO2 emesso dai crateri sulla base del rapporto C/S e del flusso di
SO2 (CT, PA, PI). Sarà ottimizzata l’elaborazione dei dati FTIR e UV-DOAS (CT, PI). Sarà realizzato un radiometro, ad
installazione rapida, per il rilievo in continuo della radiazione infrarossa da bocche effusive/esplosive e da fratture
eruttive (CT); saranno installate sonde radon in prossimità della sommità, lungo i fianchi (CT, RM1). Per l’Isola di
Stromboli è previsto: l’ampliamento della rete per la misura del flusso di CO2 e del gradiente termico in area sommitale
(PA); l’uso nella rete acque dei sensori per la misura della pressione parziale della CO2 disciolta nelle acque (PA); il
potenziamento della rete C/S in area sommitale (PA); l’ampliamento della rete FLAME (CT); l’installazione di una
stazione per la misura dei parametri ambientali a supporto della stazione FTIR Cerberus (CT); l’ottimizzazione del
sistema di analisi FTIR Cerberus (CT, PI); la messa a punto di sistemi di elaborazione dei dati di flusso di CO2 emesso
dai crateri sulla base del rapporto C/S e del flusso di SO2 (CT, PA, PI). Per l’Isola di Vulcano è previsto l’ampliamento
delle reti VULCANOGAS e VULCANOACQUE (PA); l’estensione della rete “VULCANOFUM” per la misura delle
temperature in area fumarolica (PA); il mantenimento delle stazioni per la misura del gradiente termico nel suolo (PA).
Sarà effettuata l’ottimizzazione del sistema UV-Scanner FLAME Vulcano con un sistema di trasmissione dati WiFi (CT) e
l’ampliamento della rete UV-Scanner FLAME (CT). Nell’area Flegrea sarà mantenuta la rete per la misura in continuo dei
flussi di CO2 (NA-OV); compatibilmente con il problema del personale, saranno installate stazioni per la misura in
continuo delle velocità dei “vent fumarolici”, nei siti di Pisciarelli, e/o Vesuvio, e/o Ischia (NA-OV). Sull’Isola di Pantelleria
sarà ampliata la rete per il monitoraggio del flusso di CO2 dai suoli e dei tenori in atmosfera di CO2 (PA). Nell’area dei
Colli Albani sarà implementato il sito di Cava dei Selci per la misura in continuo delle emissioni di CO2 e radon dal suolo,
con una sonda Barasol e sensori per la misura della concentrazione di H2S e CO2 atmosferici (RM1). Sarà eseguita
55
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
l’installazione di una sonda per il monitoraggio in continuo del livello e della temperatura dell’acqua di falda (RM1).
Nell’area di Ciampino sarà installata una sonda per il monitoraggio in continuo del livello e della temperatura nelle acque
di falda. Sarà effettuato il monitoraggio del Lago di Albano con una sonda multiparametrica e Tinytag, per la
registrazione in continuo della temperatura in vari punti e a varie profondità (RM1). Sui Colli Albani sarà effettuato il
potenziamento della stazione gas nei suoli con un sensore per la misura del flusso di CO2, con un sensore per la misura
di CO2 in atmosfera, con un sensore per la misura di radon nel suolo e con una centralina per la rilevazione dei
parametri ambientali. Sarà installata una stazione per il monitoraggio in continuo di acque di falda, dotata di sensori
atmosferici. Verrà installata una rete pluviometrica per le misure isotopiche delle precipitazioni. Si segnale, ancora una
volta, l’insufficienza delle unità di personale rispetto agli impegni di sorveglianza: questo problema è talmente grave
presso la Sezione di Napoli-Osservatorio Vesuviano da mettere a rischio alcune attività di sorveglianza.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
426. Tamburello, G., Kantzas, E. P., McGonigle, A. J. S., Aiuppa, A., Giudice, G. (2011). UV camera measurements of
fumarole field degassing (La Fossa crater, Vulcano Island). J. Volcanol. Geotherm. Res., 199,1-2, 47-52.
10.1016/j.jvolgeores.2010.10.004. http://hdl.handle.net/2122/7795
5.2 Altre pubblicazioni
455. Aiuppa, A., Burton, M., Allard, P., Caltabiano, T., Giudice, G., Gurrieri, S., Liuzzo, M., Salerno, G. (2011). First
observational evidence for the CO2-driven origin of Stromboli’s major explosions. Solid Earth, 2,, 135-142.
10.5194/se-2-135-2011. http://hdl.handle.net/2122/7193
514. De Cesare, W., Scarpato, G., Buonocunto, C., Caputo, A., Capello, M., Avino, R., Roca, V., De Cicco, F., Pugliese,
M.G., Sabbarese, C., Giudicepietro, F. (2011). Installazione di una stazione per la rivelazione continua radon
mediante spettrometria alfa nella Solfatara di Pozzuoli. Rapporti Tecnici INGV. http://hdl.handle.net/2122/7233
600. Sansivero, F., Vilardo, G., De Martino, P., Chiodini, G. (2011). Analysis of temperature time series from thermal IR
continuous monitoring network (TIIMNet) at Campi Flegrei Caldera in the period 2004-2011. XXX GNGTS.
http://hdl.handle.net/2122/7418
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
[312] PQ Sorv. Sicilia - UR20 Favara Rocco - Programma Quadro per
l'attuazione del programma triennale della sorveglianza sismica e
vulcanica in Sicilia
[498] Convenzione per la sorveglianza geochimica di Tenerife - UR10
D'alessandro Walter - Convenzione tra l'Instituto Geogràfico Nacional e
INGV per la caratterizzazione e la cartografia geochimica di Tenerife
[518] Convenzione IPGP - UR10 Giudice Gaetano - Contratto di
collaborazione scientifica tra INGV e IPGP finalizzato alla realizzazione di
una rete di monitoraggio geochimico dell'isola di Reunion
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 1.2: 3
56
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
DPC - Regione
Sicilia
887.737
Gobierno de
EspanaMinistero de
Fomiento
47.750
IPGP
3.889
Totale 2012:
939.376
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
1.3. TTC - Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giuseppe Puglisi (CT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, BO, CT, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Le Sezioni coinvolte gestiscono sistemi osservativi costituiti complessivamente da quasi 130 stazioni permanenti e quasi
2.000 capisaldi. Oltre la normale gestione dei sistemi osservativi, la sorveglianza geodetica ha avuto un’importane ruolo
nel monitoraggio dei fenomeni eruttivi dell’Etna. Tutte le attività si sono avvalse dell’indispensabile collaborazione di
personale non strutturato. Va segnalata l’importante sinergia con i TTC 9 e 10, alcuni progetti (p.e. il PNA, SAFER). Di
seguito si riportano i risultati più significativi raggruppati secondo i sistemi osservativi utilizzati.
Sistemi geodetici satellitari
NA-OV ha ultimato l’installazione della stazione GPS permanente a Ischia. CT ha condotto le programmate campagne di
misura sulle reti di Lipari-Vulcano, Vulcano-Nord e dell’Etna.
Sistemi geodetici terrestri
NA-OV ha svolto la livellazione di precisione della rete dell’area flegrea, per un percorso totale di circa 140 km e 350
capisaldi. In collaborazione con CT, NA-OV ha anche eseguito campagne di livellazione all’Etna (Faglia Pernicana e
Faglia di Trecastagni), per un percorso totale di circa 34 km. Ad inizio 2011 è stata ripristinata la piena funzionalità del
sistema THEODOROS (Stromboli).
Sistemi di misura diretta della deformazione
Il CNT ha avviato una collaborazione con ISPRA per ottimizzare le reti mareografiche in zone vulcaniche, in aggiunta a
quelle INGV esistenti.
NA-OV ha installato altri due sensori clinometrici nell’area flegrea.
CT ha ultimato l’installazione di un clinometro di nuova generazione nel sito di Timpone del Fuoco (Stromboli) ed ha
effettuato una manutenzione straordinaria al clinometro a base lunga dell’Osservatorio di Pizzi Deneri, sull’Etna. È stata
ultimata anche l’installazione di due dilatometri nel fianco occidentale dell’Etna (nell’ambito di un progetto esterno,
parzialmente integrato da CT).
Interferometria SAR
CT e NA-OV hanno continuato
l’analisi di analisi di coppie
interferometriche
SAR
al
Vesuvio, Ischia, Campi Flegrei
ed Etna, sia in banda C
(ENVISAT) sia in banda X ed L,
grazie anche al supporto di
diversi progetti esterni (ad
esempio, SAFER, ASI-SRV).
Purtroppo, il riposizionamento
di ENVISAT nell’orbita più
bassa
(Envisat
estended
mission) ha interrotto la serie di
immagini in orbita ascendente
(in genere di migliore qualità),
mentre ha mantenuto la
possibilità
di
creare
interferogrammi
in
vista
discendente.
DEM e DEM differenziali
Sono continuate le campagne
di BO per l’applicazione del
laser a scansione terrestre
(TLS) sull’Isola di Vulcano, ad
Ischia e ai Campi Flegrei
(Solfatara), rispettivamente in
collaborazione con CT e NAOV. Sull’Isola di Vulcano è
stato ripetuto il rilievo della
Forgia Vecchia per identificare
Figura 1.3.1 Distribuzione delle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo nelle aree
vulcaniche attive Italiane (aggiornamento al 31/12/11). Per le reti permanenti è riportato il
numero di stazioni per ciascuna tecnica di misura, mentre per le reti misurate periodicamente
(discrete) è riportato il numero di capisaldi (c.s.). Solo per le reti di livellazione, oltre ai
capisaldi è riportato, tra parentesi, anche lo sviluppo totale in Km.
57
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
le zone affette da movimento franoso nell’area fumarolizzata.
Inoltre, sono stati eseguiti numerosi test ed esperimenti per la valutazione delle reali precisioni e risoluzioni e per
verificare le procedure di allineamento delle immagini.
Figura 1.3.2 Esempio di applicazione della nuova tecnica di integrazione SISTEM delle misure InSAR e geodetici (GPS, Livellazione,
tilt, etc.), all’area della Faglia della Pernicana (Etna), in occasione dell’evento sismico del 3 aprile 2010. Nella colonna di sinistra,
dall’alto in basso, le tre componenti di spostamento risultanti dall’applicazione del SISTEM. Nella colonna centrale, le relative
incertezze. Nelle mappe le linee continue nere indicano le principali strutture, mentre quella a tratti la traccia della sezione; l’ellisse
rossa indica la zona con i maggiori effetti cosismici al suolo. Nella colonna a destra le tre sezioni relative alle componenti di
spostamento Est, Nord e verticale [da Guglielmino et al., EPSL, 2011].
Analisi dei dati
L’inversione congiunta dei dati di tilt e DInSAR per il periodo 1989 – 2010 ai Campi Flegrei ha indicato la presenza di
due sorgenti deformative poste a profondità differente. Questi risultati, integrati con un’analisi multidisciplinare con dati
sismici e geochimici, suggerisce che la parte più profonda del sistema geotermico subisce inflazione in risposta agli input
di massa e calore dalla sorgente magmatica.
Un’analisi di dettaglio delle campagne TLS condotte al cratere del Vesuvio tra il 2005 ed il 2009 ha rilevato una
progressiva perdita di massa della parete NE di circa 20.300 metri cubi. Gli episodi franosi sono stati vincolati utilizzando
i dati meteorologici e sismici acquisiti dell’area.
L’analisi dei dati geodetici all’Etna ha permesso di studiare particolari periodi eruttivi e dinamiche a scala globale.
L’analisi congiunta di dati sismici e GPS ha permesso di vincolare modelli di campi di stress e sorgenti attive nel periodo
1997-98. L’applicazione della tecnica dei PS ha permesso di definire con estremo dettaglio la geometria e cinematica
delle strutture attive del vulcano. L’analisi di dati della rete permanete GPS ha permesso di confermare la presenza di
più sorgenti deformative lungo il percorso di risalita dei magmi all’Etna. Una modellazione agli elementi finiti dei dati
geodetici è stata utilizzata per indagare i rapporti tra la risalita del magma, le faglie e la dinamica di fianco.
Infine, sono stati condotti alcuni studi metodologici finalizzati ad un miglioramento dell’informazione geodetica sui
vulcani. Un’analisi dell’effetto mareale delle stazioni di nuova istallazione all’Etna ha permesso di aumentare la
sensitività di questo sistema, verificandone l’applicazione nel caso dell’eruzione 2008-09. Infine è stato implementato un
nuovo metodo per integrare i vettori spostamento misurati da una rete GPS con l’informazione continua delle mappe di
spostamento InSAR. Il nuovo metodo (denominato SISTEM) è stato applicato al caso dell’eruzione dell’Etna 2002-05.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Di seguito sono riportate le principali linee della pianificazione delle attività per il 2012, organizzate per sistemi
osservativi; laddove necessario queste sono differenziate per le diverse aree vulcaniche.
Sistemi GPS
- Colli Albani: in relazione alle disponibilità economica del CNT si programmeranno attività di manutenzione dei
osservativi esistenti, incluso il reperimento di almeno 1 ricevitore GPS per incrementare la densità della rete continua
di monitoraggio e di effettuare una campagna GPS sulla rete esistente.
- Area napoletana: NA-OV prevede di svolgere le campagne GPS ai Campi Flegrei, Vesuvio e sulla rete CAPGN
(ultimo rilevamento nel 1997). BO è disponibile a partecipare alla progettazione ed esecuzione di campagne di
58
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
-
-
-
misura GPS non permanenti basate su nuovi
criteri di analisi per lo studio delle variazioni di
quota
ad
alta
precisione.
NA-OV
implementerà inoltre 1 stazione GPS
permanente ai Campi Flegrei, 1 a Ischia e 1 al
Vesuvio.
Isole Eolie: CT ripeterà la campagna GPS
sulle reti di Lipari e Vulcano; CNT prevede di
ripetere le misure sulla rete di Panarea e di
ripristinare la stazione di Lisca Bianca.
Etna: CT ripeterà le misure della campagna
GPS Etna e potenzierà la rete GPS
permanente sul fianco orientale con almeno
una stazione.
Pantelleria: Compatibilmente con le risorse
economiche si proverà a ripetere le misure
sulla rete GPS.
Geodesia terrestre (livellazione e stazioni totali)
- Colli Albani: si prevede di realizzare interventi
minimali per il mantenimento dei sistemi
Figura 1.3.3 Attività di livellazione nell’area della faglia della Pernicana.
Le particolari condizioni ambientali (area forestata) rendono questa
osservativi esistenti (ad esempio, ripetizione
tecnica particolarmente adatta ad acquisire dati di alta precisione sulle
di un tratto di linea di livellazione).
deformazioni del suolo.
- Area napoletana: NA-OV prevede di effettuare
la ripetizione di brevi tratti della rete di
livellazione ad Ischia e, compatibilmente con
le risorse economiche, la livellazione completa dei Campi Flegrei.
- Isole Eolie: si ripeteranno le misure di livellazione della rete di Vulcano e si provvederà alla manutenzione ordinaria
del sistema THEODOROS.
- Etna: NA-OV e CT ripeteranno le misure di livellazione sulla Faglie della Pernicana e di Trecastagni.
Clinometria
- Area napoletana: NA-OV implementerà 1 stazione clinometrica ai Campi Flegrei e 2 al Vesuvio.
- Etna: potenziamento della rete clinometrica con 3 nuove stazioni in area sommitale ed una sul fianco orientale.
Mareometria
- Area napoletana: NA-OV installerà i mareometri a Ischia-Procida e Napoli.
- Isole Eolie: NA-OV installerà la stazione mareografica a Stromboli.
- Etna: qualora fosse avviato un progetto di potenziamento di monitoraggio del fianco orientale dell’Etna si provvederà
all’installazione di una nuova stazione mareografica a Riposto.
- CNT: continuerà la collaborazione con ISPRA per la ottimizzazione degli archivi di dati mareografici e per la
realizzazione di possibili stazioni mareografiche in zone vulcaniche in aggiunta a quelle esistenti da co-locare ove
possibile con stazioni CGPS.
Interferometria SAR
Le attività saranno svolte nell’ambito dei progetti esterni a finanziamento nazionale ed internazionale già attivi. In
particolare, si segnalano i progetti attivati nell’ambito dell’iniziativa Superstites, per l’acquisizione dei dati del sensore
TerraSAR-X, ed un progetto di studio per il confronto tra i dati Cosmo Sky-Med ed ALOS.
DEM e DEM differenziali
- Area napoletana: BO e NA-OV ripeteranno le misure Laser Scanner al Vesuvio ed alla Solfatara.
- Isole Eolie: CT e BO effettueranno la ripetizione di misure di Laser Scanner a Vulcano.
- Etna: CT e BO effettueranno in collaborazione degli esperimenti Laser Scanner dell’area dei Crateri Sommitali (in
particolare, nell’area del Cratere di SE).
- Colli Albani: CNT, in collaborazione con RM1, prevede di realizzare una batimetria del lago craterico di Nemi e di
effettuare rilievi laser da terra da integrare con quelli LIDAR esistenti, al fine di ottenere un DEM completo del centro
vulcanico.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
10. Aloisi, M., Mattia, M., Ferlito, C., Palano, M., Bruno, V., Cannavò, F. (2011). Imaging the multi−level magma
reservoir at Mt. Etna volcano (Italy). Geophys. Res. Lett., 38,, L16306. 10.1029/2011GL048488.
http://hdl.handle.net/2122/7288
11. Aloisi, M., Mattia, M., Monaco, C., Pulvirenti, F. (2011). Magma, faults, and gravitational loading at Mount Etna: The
2002–2003
eruptive
period.
J.
Geophys.
Res.,
116,,
B05203.
10.1029/2010JB007909.
59
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
http://hdl.handle.net/2122/7001
79. Bonforte, A., Guglielmino, F., Coltelli, M., Ferretti, A., Puglisi, G. (2011). Structural assessment of Mount Etna
volcano from Permanent Scatterers analysis. Geochem. Geophys. Geosyst., 12,2, Q02002.
10.1029/2010GC003213. http://hdl.handle.net/2122/7021
212. Ferro, A., Gambino, S., Panepinto, S., Falzone, G., Laudani, G., Ducarme, B. (2011). High Precision Tilt
Observation at Mt. Etna Volcano, Italy. Acta Geophys., 59,3, 618-632. 10.2478/s11600-011-0003-7.
http://hdl.handle.net/2122/7613
228. Gambino, S., Bonforte, A., Carnazzo, A., Falzone, G., Ferrari, F., Ferro, A., Guglielmino, F., Laudani, G., Maiolino,
V., Puglisi, G. (2011). Displacement across the Trecastagni Fault (Mt. Etna) and induced seismicity: the October
2009 to January 2010 episode. Ann. Geophys., 54,4, 414-423. 10.4401/ag-4841. http://hdl.handle.net/2122/7591
236. Guglielmino, F., Bignami, C., Bonforte, A., Briole, P., Obrizzo, F., Puglisi, G., Stramondo, S., Wegmuller, U. (2011).
Analysis of satellite and in situ ground deformation data integrated by the SISTEM approach: the April 3, 2010
earthquake along the Pernicana fault (Mt. Etna - Italy) case study. Earth Planet. Sci. Lett., 312,, 327–336.
10.1016/j.epsl.2011.10.028. http://hdl.handle.net/2122/7407
364. Pingue, F., Petrazzuoli, S. M., Obrizzo, F., Tammaro, U., De Martino, P., Zuccaro, G. (2011). Monitoring system of
buildings with high vulnerability in presence of slow ground deformations (The Campi Flegrei, Italy, case).
Measurement, 44,, 1628-1644. 10.1016/j.measurement.2011.06.015. http://hdl.handle.net/2122/7129
419. Steffke, A. M., Harris, A. J. L., Burton, M. R., Caltabiano, T., Salerno, G.G. (2011). Coupled use of COSPEC and
satellite measurements to define the volumetric balance during effusive eruptions at Mt. Etna, Italy. J. Volcanol.
Geotherm. Res., 205,, 47-53. 10.1016/j.jvolgeores.2010.06.004. http://hdl.handle.net/2122/7341
5.2 Altre pubblicazioni
518. De Martino, P., Tammaro, U., Obrizzo, F., Sepe, V., Brandi, G., D'Alessandro, A., Dolce, M., Pingue, F. (2011). La
rete GPS dell'isola d'Ischia: deformazioni del suolo in un'area vulcanica attiva (1998-2010). Quaderni di Geofisica
INGV,95, 1-61.http://hdl.handle.net/2122/7150
524. Del Gaudio, C., Aquino, I., Ricco, C., Sepe, V., Serio, C. (2011). Ampliamento della rete altimetrica e risultati della
campagna di livellazione di precisione all'Isola d'Ischia. Giugno 2010. Quaderni di Geofisica INGV,87.
http://hdl.handle.net/2122/7148
535. Obrizzo, F., INGV (CNT-OV) Geodesy Team, (2011). Ischia island: strain field by GPS and Levelling data. EGU
2011. http://hdl.handle.net/2122/7377
572. Pesci, A., Bonforte, A., Casula, G., Puglisi, G., Aiesi, G., Amantia, A., Calvagna, F., Cantarero, M., Consoli, S.,
Consoli, O., Manni, M., Marturano, M., Saraceno, B. (2011). Esperienza di monitoraggio mediante laser scanner
nell’isola di Vulcano: rilievo multi temporale della Forgia Vecchia.184. http://hdl.handle.net/2122/6972
577. Pesci, A., Casula, G., Bonforte, A., Puglisi, G., Aiesi, G., Amantia, A., Calvagna, F., Cantarero, M., Consoli, S.,
Consoli, O., Manni, M., Marturano, M., Saraceno, B. (2011). La prima esperienza laser scanner per il rilievo del
cratere dell’isola di Vulcano: la creazione del modello a scala variabile per integrazione con rilievi
aerofotogrammetrici.186. http://hdl.handle.net/2122/6973
578. Pesci, A., Casula, G., De Martino, P., Dolce, M., Obrizzo, F., Sepe, V., Pingue, F. (2011). Il primo rilievo laser
scanner terrestre della Solfatara (Napoli, 2009). http://hdl.handle.net/2122/7046
600. Sansivero, F., Vilardo, G., De Martino, P., Chiodini, G. (2011). Analysis of temperature time series from thermal IR
continuous monitoring network (TIIMNet) at Campi Flegrei Caldera in the period 2004-2011. XXX GNGTS.
http://hdl.handle.net/2122/7418
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
[357] MIAVITA - UR10 Buongiorno Maria Fabrizia - MITIGATE AND
ASSESS RISK FROM VOLCANIC IMPACT IN TERRAIN AND HUMAN
ACTIVITIES
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 1.3: 1
60
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
EC
38.750
Totale 2012:
38.750
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
1.4. TTC - Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Francesca Bianco (NA-OV)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, CT, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Il 2011 ha visto un sensibile incremento numerico degli apparati strumentali installati sui vulcani attivi italiani. In analogia
con la linea di sviluppo intrapresa negli ultimi anni, tale incremento è stato realizzato a favore degli apparati
multiparametrici e sempre aderendo al progetto di progressiva dismissione dei vetusti apparati analogici. Ovviamente
sono state effettuate tutte le opportune operazioni di manutenzione generale delle reti, come i diversi upgrade
tecnologico-strumentali, ivi inclusi quelli relativi agli impianti di alimentazione e all'infrastruttura di trasmissione dati WiFi
(vulcani campani), e satellitare (Etna). Le Reti Mobili di Catania e Napoli, oltre al loro impiego in specifiche attività
sperimentali, hanno continuato ad operare ad integrazione delle Reti Fisse; in considerazione di ciò il computo totale
degli apparati che insistono nell’area campana viene fornito, di seguito, tenendo conto di tale integrazione. Nell’area
vesuviana è stata installata una stazione digitale multisensore (BB+accelerometro); inoltre, grazie alla collaborazione tra
NA-OV e CNT, un sensore very broad band Trillium 240s ha sostituito un Trillium 120s alla stazione digitale collocata
presso la sede storica. In totale sono 21 gli apparati installati al Vesuvio a tutto il 2011; di questi, 11 sono digitali con
velocimetri BB (e due anche con accelerometro), 2 sono sempre digitali, ma con velocimetri 1-s 3C (ed anche microfono
infrasonico) e 8 analogici con velocimetro 1-s (6 1C e 2 3C). 7 delle stazioni digitali BB acquisiscono anche i segnali di
sensori infrasonici. In aggiunta, nell’area vesuviana sono in acquisizione 2 dilatometri da pozzo (Sacks-Evertson) ed
un’antenna sismica (48 canali, sensori 1-s), quest’ultima con funzionamento piuttosto discontinuo. La rete dei Campi
Flegrei è stata potenziata con 7 nuovi acquisitori digitali ad alta dinamica, di cui 4 equipaggiati con sensore BB, 2
multisensore con velocimetri BB ed accelerometri, ed 1 con 1-s 3C. Nel corso del 2011 è stato dismesso un acquisitore
digitale BB, per cui hanno operato
nell'area, continuativamente, 31 apparati
(Fig. 1.4.1).
Di questi, 8 sono stazioni analogiche (5
3C e 3 1C), 2 sono stazioni digitali con
sensori 1-s 3C (una anche con microfono
infrasonico) e 20 sono stazioni digitali,
tutte con velocimetri BB. Di queste
ultime, 8 sono multisensore, con 3
equipaggiate
anche
con
sensori
infrasonici, ed altre 5 anche con un
accelerometro. Ad esse si aggiungono:
un array digitale 18 canali (Fig. 1.4.2)
equipaggiato con sensori 1-s 3C, un
acquisitore digitale equipaggiato con
idrofono,
1
acquisitore
digitale
equipaggiato con sensore infrasonico, il
modulo sottomarino CUMAS e 3
dilatometri da pozzo (Sacks-Evertson).
Ad Ischia è stata installata una nuova
stazione digitale con BB, accelerometro e
microfono infrasonico. Pertanto, per il
2011 sono state operative sull’isola 5
stazioni 3C installate in 4 siti; di queste,
due
sono
digitali
multisensore
(BB+accelerometro+sensore infrasonico)
e tre analogiche 1-s. La rete sismica per
il monitoraggio delle aree vulcaniche
siciliane
comprende
59
stazioni
velocimetriche, di cui 44 digitali BB e 15
analogiche 1-s, 7 accelerometriche, 12
infrasoniche e 1 array sul Gran Cratere di
Vulcano. Altre 26 stazioni velocimetriche
Figura 1.4.1 Rete sismica dei Campi Flegrei e localizzazione degli eventi sismici
sono poste esternamente alle aree
avvenuti nel 2011; i cerchi corrispondono al valore delle coordinate spaziali per le
vulcaniche
e
contribuiscono,
quali la probabilità è massima.
all’occorrenza, ad un miglior vincolo della
sismicità. Il dispositivo strumentale è
completato dalla rete mobile costituita da 10 stazioni digitali. Nell’area etnea, presso la sede dell’Osservatorio
Etneo, è stata installata una stazione digitale in pozzo (-78 m) con sensore 3C – 1s (Fig. 1.4.3); inoltre, un sito di
alta quota già dotato di acquisitore digitale con velocimetrico e sensore infrasonico è stato potenziato con un
radiometro. Poco a nord dell’edificio vulcanico, è stato aggiunto un accelerometro triassiale con sensibilità pari a
61
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
0.5 g ad una stazione digitale BB. Inoltre, i sistemi
fotovoltaici degli apparati sommitali dell’Etna, sono
stati integrati con Fuel Cell a metanolo. A Vulcano
è stata completata l’infrastruttura per una nuova
stazione e a Panarea è stato individuato il sito per
una nuova installazione. Inoltre, sono state
installate 3 stazioni in aree non vulcaniche che
costituiscono, tuttavia, utili vincoli di rete per le aree
vulcaniche rispettivamente dell’Etna, del Canale di
Sicilia e delle Eolie. A Stromboli sono state
installate 4 stazioni digitali di cui 3 con sensore BB
(e di queste una anche con un sensore infrasonico
ed una telecamera) ed una con sensore
rotazionale. Inoltre, è stato effettuato il ripristino di
due stazioni in avaria, di cui una danneggiata
dall’attività esplosiva. Durante il 2011, sono state
quindi operative 18 stazioni digitali, di cui 16
equipaggiate con velocimetro larga banda (e di
queste, 3 anche con microfoni infrasonici), 1 con
accelerometro, 1 con sensore rotazionale. Ad esse
devono aggiungersi 2 dilatometri da pozzo (SacksEvertson).
Figura 1.4.2 L’array sismico ARF installato ai Campi Flegrei.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Oltre alle normali attività di manutenzione della rete, della dotazione strumentale e delle infrastrutture, è previsto per il 2012:
1) il potenziamento sia sulle reti dei vulcani campani che su quelle dei vulcani siciliani;
2) il miglioramento della copertura delle reti di trasmissione dati WiFi;
3) la progressiva dismissione delle residue stazioni analogiche che verranno rimpiazzate da apparati digitali.
Figura 1.4.3 Installazione del
sensore della stazione in pozzo di
Catania-Piazza Roma (ECTA).
Nell’area Vesuviana si prevede l’installazione in un pozzo di 25 m, di una
stazione nel settore nord dell’edificio vulcanico, oltre all’individuazione di
ulteriori siti utili sia per la copertura geometrica che per la risoluzione della
rete. Anche nell’area dei Campi Flegrei si prevede l’installazione di una nuova
stazione digitale e l’individuazione di nuovi siti, ma anche uno studio di
fattibilità finalizzato all'estensione a mare del sistema di monitoraggio sismico.
Ad Ischia si prevede l’installazione di una nuova stazione digitale. Nel 2012 il
potenziamento della rete gestita dall’Osservatorio Etneo sarà finalizzato agli
obiettivi
previsti
dall’APQ-Sicilia.
Verranno
installate
15
stazioni
velocimetriche, di cui 5 in aree vulcaniche. In particolare, sono previste nuove
stazioni a Panarea, Salina, Vulcano, Pantelleria e Linosa. Nell’abito del
progetto PON “Vulca-Med”, verrà eseguito nell’area etnea l’upgrade delle
rimanenti stazioni a tecnologia analogica con stazioni digitali larga banda.
Tale attività di aggiornamento tecnologico riguarderà primariamente il mediobasso versante sud-orientale del vulcano, che soffre ancora di elevata criticità
nella qualità e copertura della rete, in rapporto al grado di pericolosità sismica
del versante. Una delle stazioni convertite in digitale, verosimilmente quella
posta vicino l’abitato di Pennisi, sarà equipaggiata anche con sensore
accelerometrico. Altre 2 stazioni accelerometriche verranno installate nel
settore nord-orientale del vulcano lungo il segmento sismogenetico della
Faglia della Pernicana. Per quanto concerne la rete infrasonica, si prevede di
completare l’installazione della stazione con microfono a larga banda nel sito
multiparametrico di Montagnola nel versante sud dell’Etna.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
12. Alparone, S., Barberi, G., Bonforte, A., Maiolino, V., Ursino, A. (2011). Evidence of multiple strain fields beneath the
eastern flank of Mt. Etna volcano (Sicily, Italy) deduced from seismic and geodetic data during 2003–2004. Bull.
Volcanol., 73,, 869-885. 10.1007/s00445-011-0456-1. http://hdl.handle.net/2122/7446
14. Ambrosi, G., Ambrosino, F., Battiston, R., Bross, A., Callier, S., Cassese, F., Castellini, G., Ciaranfi, R., Cozzolino,
F., D'Alessandro, R., De La Taille, C., Iacobucci, G., Marotta, A., Masone, V., Martini, M., Nishiyama, R., Noli, P.,
62
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
58.
77.
98.
99.
123.
144.
157.
159.
268.
329.
332.
353.
404.
Orazi, M., Parascandolo, P., Passeggio, G. (2011). The MU-RAY project: Volcano radiography with cosmic-ray
muons. Nucl. Instrum. Methods Phys. Res. Sect. A-Accel. Spectrom. Dect. Assoc. Equip., 628,1, 120-123.
10.1016/j.nima.2010.06.299. http://hdl.handle.net/2122/7741
Bilotta, G., Rustico, E., Herault, A., Vicari, A., Russo, G., Del Negro, C., Gallo, G. (2011). Porting and optimizing
MAGFLOW on CUDA. Ann. Geophys., 54,5, 580-591. 10.4401/ag-5341. http://hdl.handle.net/2122/7603
Bonanno, A., Palano, M., Privitera, E., Gresta, S., Puglisi, G. (2011). Magma intrusion mechanisms and
redistribution of seismogenic stress at Mt. Etna volcano (1997–1998). Terr. Nova, 23,, 339-348. 10.1111/j.13653121.2011.01019.x. http://hdl.handle.net/2122/7295
Cannata, A., Montalto, P., Aliotta, M., Cassisi, C., Pulvirenti, A., Privitera, E., Patanè, D. (2011). Clustering and
classification of infrasonic events atMount Etna using pattern recognition techniques. Geophys. J. Int., 185,, 253264. 10.1111/j.1365-246X.2011.04951.x. http://hdl.handle.net/2122/7213
Cannata, A., Sciotto, M., Spampinato, L., Spina, L. (2011). Insights into explosive activity at closely-spaced eruptive
vents using infrasound signals: Example of Mt. Etna 2008 eruption. J. Volcanol. Geotherm. Res., 208,, 1-11.
10.1016/j.jvolgeores.2011.09.003. http://hdl.handle.net/2122/7215
Ciaramella, A., De Lauro, E., Falanga, M., Petrosino, S. (2011). Automatic detection of long-period events at Campi
Flegrei Caldera (Italy). Geophys. Res. Lett., 38,, 5. 10.1029/2011GL049065. http://hdl.handle.net/2122/7127
D’Auria, L., Giudicepietro, F., Aquino, I., Borriello, G., Del Gaudio, C., Lo Bascio, D., Martini, M., Ricciardi, G. P.,
Ricciolino, P., Ricco, C. (2011). Repeated fluid-­‐transfer episodes as a mechanism for the recent dynamics of Campi
Flegrei
caldera
(1989–2010).
J.
Geophys.
Res.,
116,,
B04313.
10.1029/2010JB007837.
http://hdl.handle.net/2122/7202
De Barros, L., Lokmer, I., Bean, C. J., O'Brien, G. S., Saccorotti, G., Métaxian, J.-P., Zuccarello, L., Patanè, D.
(2011). Source mechanism of long-period events recorded by a high-density seismic network during the 2008
eruption on Mount Etna. J. Geophys. Res., 116,, B01304. 10.1029/2010JB007629. http://hdl.handle.net/2122/7575
De Gori, P., Chiarabba, C., Giampiccolo, E., Arevalo, C.-M., Patanè, D. (2011). Body wave attenuation heralds
incoming eruptions at Mount Etna. Geology, 39,, 503-506. 10.1130/G31993.1. http://hdl.handle.net/2122/7291
Langer, H., Falsaperla, S., Messina, A., Spampinato, S., Behncke, B. (2011). Detecting imminent eruptive activity at
Mt Etna, Italy, in 2007–2008 through pattern. J. Volcanol. Geotherm. Res., 200,1-2, 1-17.
10.1016/j.jvolgeores.2010.11.019. http://hdl.handle.net/2122/6878
Neri, M., Giammanco, S., Ferrera, E., Patanè, G., Zanon, V. (2011). Spatial distribution of soil radon as a tool to
recognize active faulting on an active volcano: the example of Mt. Etna (Italy). J. Environ. Radioact., 102,, 863-870.
10.1016/j.jenvrad.2011.05.002. http://hdl.handle.net/2122/7257
O’Brien, G. S., Lokmer, I., De Barros, L., Bean, C. J., Saccorotti, G., Metaxian, J. P., Patanè, D. (2011). Time
reverse location of seismic long-period events recorded on Mt Etna. Geophys. J. Int., 184,1, 452-462.
10.1111/j.1365-246X.2010.04851.x. http://hdl.handle.net/2122/7579
Pesci, A., Teza, G., Casula, G., Loddo, F., De Martino, P., Dolce, M., Obrizzo, F., Pingue, F. (2011). Multitemporal
laser scanner-based observation of the Mt. Vesuvius crater: Characterization of overall geometry and recognition of
landslide events. ISPRS-J. Photogramm. Remote Sens., 66,, 327–336. 10.1016/j.isprsjprs.2010.12.002.
http://hdl.handle.net/2122/7815
Sciotto, M., Cannata, A., Di Grazia, G., Gresta, S., Privitera, E., Spina, L. (2011). Seismoacoustic investigations of
paroxysmal activity at Mt. Etna volcano: New insights into the 16 November 2006 eruption. J. Geophys. Res., 116,,
B09301. 10.1029/2010JB008138. http://hdl.handle.net/2122/7214
5.2 Altre pubblicazioni
475. Buonocunto, C., D’Auria, L., Caputo, A., Martini, M., Orazi, M. (2011). The InfraCyrus infrasound sensor. Rapporti
Tecnici INGV,188, 1-16.http://hdl.handle.net/2122/7306
483. Capello, M., Caputo, A., Orazi, M., Scarpato, G., Peluso, R., Buonocunto, C., Torello, V., De Cesare, W., D'Auria,
L., Giudicepietro, F. (2011). Il sito multiparametrico dell’Osservatorio Geofisico di Casamicciola Terme (Ischia).
Rapporti Tecnici INGV. http://hdl.handle.net/2122/7276
486. Cascone, M., Falsaperla, S., Mangiagli, S. (2011). S.O.S.: Seismic and other signals - Abstracts volume -.
http://hdl.handle.net/2122/7161
504. Cusano, P., Galluzzo, D., La Rocca, M., Petrosino, S., Bianco, F., Castellano, M., Del Pezzo, E. (2011). Rete
Mobile e Laboratorio Analisi aVanzate (LAV) - Rendiconto 2010. http://hdl.handle.net/2122/7044
505. Cusano, P., Galluzzo, D., La Rocca, M., Petrosino, S., Bianco, F., Castellano, M., Del Pezzo, E. (2011). Rete
Mobile e Laboratorio Analisi aVanzate (LAV) - Rendiconto I semestre 2011. http://hdl.handle.net/2122/7231
511. D'Arco, M., Scarpato, G., Tammaro, U., Vadursi, M. (2011). Experimental evaluation of the effects of in-channel
interference on GPS receivers. 2011 IEEE International Workshop on Measurements & Networking (M&N).
http://hdl.handle.net/2122/7275
513. De Cesare, W., Scarpato, G., Buonocunto, C., Caputo, A., Capello, M., Avino, R., Roca, V., De Cicco, F., Pugliese,
M. G., Sabbarese, C., Giudicepietro, F. (2011). Istallazione di una stazione per la rivelazione continua Radon
mediante
spettrometria
alfa
nella
Solfatara
di
Pozzuoli.
Rapporti
Tecnici
INGV,206,
122.http://hdl.handle.net/2122/7277
533. Esposito, A.M. (2011). Clustering of Hybrid Events at Stromboli Volcano (Italy). WIRN 2011 - 21th Italian Workshop
on Neural Nets. http://hdl.handle.net/2122/7274
565. Patanè, D., Aliotta, M., Cannata, A., Cassisi, C., Coltelli, M., Di Grazia, G., Montalto, P., Zuccarello, L. (2011).
Interplay between Tectonics and Mount Etna’s Volcanism: Insights into the Geometry of the Plumbing System. New
Frontiers In Tectonic Research - At The Midst Of Plate Convergence,, 73-104.http://hdl.handle.net/2122/7216
63
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
1.5. TTC - Sorveglianza dell’attività eruttiva dei vulcani
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Sonia Calvari (CT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, CT, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Nel 2011 sono proseguite le attività di monitoraggio vulcanologico, strutturale, petrologico e termico ai vulcani attivi Etna,
Vesuvio, Ischia, Stromboli, Vulcano e Campi Flegrei, condotte anche attraverso telecamere fisse, strumenti portatili e
rilievi periodici. A Stromboli i rilievi effettuati hanno evidenziato recenti variazioni sia morfologiche che nell’attività
eruttiva, che hanno portato ad una sostanziale modifica dello stile eruttivo recentemente manifestato da questo vulcano
(Fig. 1.5.1); uno studio sui dati delle due recenti eruzioni effusive laterali ha portato ad un modello di previsione degli
eventi parossistici che si verificano in concomitanza con le fasi effusive. I 18 episodi di fontane di lava dell’Etna sono
stati oggetto di diversi studi di dettaglio che hanno quantificato i volumi eruttati (colate e piroclastiti), le aree coinvolte, e
ricostruito le dinamiche eruttive. Questi dati sono stati inseriti in un geodatabase dei parametri vulcanologici delle
eruzioni laterali dell’Etna sin dal 1610.
Da un confronto tra dati satellitari, di terreno
e storici è stato ricostruito il tasso eruttivo
degli ultimi 30 anni, e sono state
caratterizzate diverse tipologie eruttive la cui
alternanza mantiene stabile il volume eruttato
nel tempo, seppur rilasciato con modalità più
o meno esplosive. Attraverso uno studio
multidisciplinare è stato ricostruito il percorso
seguito dal magma nel corso dell’eruzione
2008-2009, e la mappatura dei campi di
fessure eruttive e secche che si sono formati
durante le prime fasi dell’eruzione (Fig. 1.5.2)
ha fornito informazioni su profondità,
geometria e modalità di propagazione del
dicco, con una stima in tempo quasi reale
della pericolosità. Il calcolo del tasso effusivo
da dati satellitari ha permesso la simulazione
delle colate in espansione, contribuendo
significativamente alla valutazione della
pericolosità. È stato realizzato uno studio
statistico sui parossismi eruttivi degli ultimi 15
anni all’Etna, estraendo i principali parametri
vulcanologici distintivi di questi eventi. In
base alla durata dei parossismi ed al volume
eruttato, sono state riconosciute 6 classi i cui
parametri vulcanologici hanno consentito di
migliorare sensibilmente gli algoritmi di
calcolo che simulano l’espansione dei campi
lavici. Tali algoritmi sono stati per la prima
volta applicati al parossismo dell’11-12
gennaio 2011, del quale è stata realizzata
una mappa di suscettività all’invasione lavica
(Fig. 1.5.3). L’integrazione di tecniche
multidisciplinari allo studio delle eruzioni
basaltiche ha portato a risultati finora
impensabili nella conoscenza dei processi
endogeni che agiscono nella zona sorgente
Figura 1.5.1 Fotocomposizione di immagini nel visibile dell’area craterica del
dei magmi. Per quanto riguarda lo sviluppo
vulcano Stromboli riprese da SE (Il Pizzo Sopra La Fossa) (a) e corrispondenti
fotocomposizioni di immagini termiche relative al 28/02/2010 (b) e 14/06/2011
tecnologico è stata sviluppata una nuova
(c).
procedura di mappatura di colate laviche, e
sono stati testati sul terreno dei nuovi
ricevitori per la mappatura a distanza di
morfologie vulcaniche che hanno permesso di ricostruire l’evoluzione del nuovo cono di scorie del Cratere di SE. Sui
prodotti eruttati dall’Etna e dallo Stromboli sono state effettuate analisi petrografiche e tessiturali, mineralogiche e
composizionali (vetro della pasta di fondo e rocce totali), morfologiche e granulometriche. Le composizioni dei vetri e
delle rocce totali dei campioni emessi durante i diciotto episodi parossistici dell’Etna hanno evidenziato che il magma ha
avuto una composizione abbastanza costante fino a luglio, mentre successivamente si è evoluto. Ciò suggerisce che
dopo il mese di luglio una minore alimentazione della sorgente abbia favorito il raffreddamento e la cristallizzazione del
magma ivi residente. La composizione del vetro nei prodotti eruttati dallo Stromboli durante l’anno ha confermato che, in
64
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
funzione del tipo di attività che varia da esplosioni
stromboliane a esplosioni fortemente energetiche, viene
emesso magma di composizione variabile da tipo HP (ad
alta porfiricità) a tipo LP (a bassa porfiricità). Su questi
prodotti sono state eseguite anche analisi isotopiche (Sr e
Nd). È stato implementato il nuovo setup sperimentale
sviluppato presso il laboratorio HPHT di Roma 1 per
studiare l’attività esplosiva con le telecamere ad alta
velocità aggiungendovi una telecamera termica ad alta
velocità e due microfoni. Il sistema è stato sperimentato
con successo sul vulcano Yasur alle isole Vanuatu dove
sono state effettuate riprese sincronizzate di eventi
esplosivi. Al Masaya (Nicaragua) e Santiaguito e Pacaya
(Guatemala), la combinazione delle osservazioni qualitative
e dei parametri termici raccolti nel marzo 2009 e gennaio
2010 con immagini dal visibile, flussi e concentrazioni di
SO2 nei plume vulcanici, rapporti molari SO2/HCl e SO2/HF
nei plume vulcanici e composizione dell’aerosol nei plume
vulcanici, hanno permesso la ricostruzione della cronologia
degli eventi, la caratterizzazione degli stili eruttivi, lo studio
dei regimi di degassamento, la modellizzazione dei
processi eruttivi e di quelli che interessano il sistema di
alimentazione superficiale.
Figura 1.5.2 Mappa strutturale di dettaglio dei campi di fratture
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare
che si sono formati durante le fasi iniziali (13 Maggio 2008)
riferimento all’anno 2012
dell’eruzione 2008-2009. La propagazione del dicco magmatico
Verranno ulteriormente approfonditi gli studi sugli episodi
verso Nord si è arrestata nel momento in cui si sono aperte le
parossistici recenti dell’Etna e dello Stromboli e sui dati
bocche eruttive dentro la Valle del Bove, che hanno drenato il
relativi alle ultime eruzioni effusive ed esplosive, con
magma facendolo defluire verso Est. Da Bonaccorso et al., J.
l’applicazione di nuove tecniche di rilievo dell’attività
Geophys. Res., 116, B03203, doi:10.1029/2010JB007906,
2011.
esplosiva che porteranno ad una più precisa
quantificazione e caratterizzazione dei prodotti eruttati.
L’analisi dei dati raccolti dalle reti di monitoraggio e dalle
campagne discrete permetterà una descrizione e quantificazione dei processi eruttivi, e l’integrazione con altri dati
geofisici e satellitari permetterà di giungere ad una migliore comprensione dei processi eruttivi endogeni e ad una più
precisa previsione del loro sviluppo temporale. Si cercherà di ottenere un calcolo dei volumi eruttati attraverso un
sistema automatico basato sull’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di monitoraggio. Sarà costruita una
mappa di probabilità di apertura di nuove bocche eruttive all’Etna, basata su informazioni di carattere geologico e
strutturale, confrontando i risultati con dati geofisici, geochimici, sismici e deformativi disponibili in letteratura e
derivanti dalle reti di monitoraggio dell’INGV. Si proseguiranno gli studi vulcanologici e strutturali sui maggiori sistemi
di faglie e fratture eruttive di Etna e Stromboli, comparando i risultati con quelli ottenuti mediante lo studio dei flussi di
gas radon e CO2 dai suoli, da interferometria satellitare e da immagini LIDAR, e da magnetotellurica e geoelettrica,
indirizzati alla definizione nello spazio e nel
tempo delle deformazioni di fianco e
correlandole con l’attività eruttiva. Si prevede
lo sviluppo del geodatabase che sarà integrato
con i dati delle nuova carta geologica del
vulcano Etna allo scopo di realizzare un SIT
contenente i dati geologici, stratigrafici e
vulcanologici di tutta la storia eruttiva del
vulcano, con particolare attenzione alla
catalogazione dell’attività eruttiva storica e
preistorica. Verranno ulteriormente integrati i
dati termici raccolti da satellite con quelli
raccolti sul terreno, al fine di ottimizzare i
modelli di espansione dei campi lavici con un
calcolo automatico del tasso di effusione
registrato dalle immagini satellitari, in modo da
ottenere una tempestiva valutazione del
rischio da invasione lavica nel corso di eruzioni
effusive. Sarà completato lo studio di immagini
termiche raccolte durante l’eruzione effusiva
sottomarina ancora in atto all’isola El Hierro
(isole Canarie), in collaborazione con
Figura 1.5.3 a) Mappa di suscettività per invasione lavica relativa al parossismo
ricercatori stranieri. Per il 2012 sono previste
eruttivo del 11-12 Gennaio 2011. Il contorno nero indica l’effettivo campo lavico. b)
nuove campagne in Guatemala e sui vulcani
confronto tra campo lavico reale e simulato. c) tassi eruttivi calcolati per le sei
italiani.
tipologie di evento catalogate in tab. 1. Da Vicari et al., Geophys. Res. Lett., 38,
L13317, doi:10.1029/2011GL047545, 2011.
65
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
46. Bemis, K., Walker, J., Borgia, A., Turrin, B., Neri, M., Swisher III, C. (2011). The growth and erosion of cinder cones
in Guatemala and El Salvador: Models and statistics. J. Volcanol. Geotherm. Res., 201,, 39-52.
10.1016/j.jvolgeores.2010.11.007. http://hdl.handle.net/2122/7000
72. Bonaccorso, A., Bonforte, A., Calvari, S., Del Negro, C., Di Grazia, G., Ganci, G., Neri, M., Vicari, A., Boschi, E.
(2011). The initial phases of the 2008–2009 Mount Etna eruption: A multidisciplinary approach for hazard
assessment. J. Geophys. Res., 116,, B03203. 10.1029/2010JB007906. http://hdl.handle.net/2122/7009
76. Bonadonna, C., Genco, R., Gouhier, M., Pistolesi, M., Cioni, R., Alfano, F., Hoskuldsson, A., Ripepe, M. (2011).
Tephra sedimentation during the 2010 Eyjafjallajökull eruption (Iceland) from deposit, radar, and satellite
observations. J. Geophys. Res., 116,, B12202. 10.1029/2011JB008462. http://hdl.handle.net/2122/7456
93. Calvari, S., Salerno, G. G., Spampinato, L., Gouhier, M., La Spina, A., Pecora, E., Harris, A. J. L., Labazuy, P.,
Biale, E., Boschi, E. (2011). An unloading foam model to constrain Etna’s 11–13 January 2011 lava fountaining
episode. J. Geophys. Res., 116,, B11207. 10.1029/2011JB008407. http://hdl.handle.net/2122/7198
94. Calvari, S., Spampinato, L., Bonaccorso, A., Oppenheimer, C., Rivalta, E., Boschi, E. (2011). Lava effusion – a
slow fuse for paroxysms at Stromboli volcano?. Earth Planet. Sci. Lett., 301,, 317-323. 10.1016/j.epsl.2010.11.015.
http://hdl.handle.net/2122/6489
145. D’Oriano, C., Bertagnini, A., Pompilio, M. (2011). Ash erupted during normal activity at Stromboli (Aeolian Islands,
Italy) raises questions on how the feeding system works. Bull. Volcanol., 73,5, 471-477. 10.1007/s00445-010-04250. http://hdl.handle.net/2122/7483
161. De Martino, S., Falanga, M., Palo, P., Montalto, P., Patanè, Domenico, (2011). Statistical analysis of the volcano
seismicity during the 2007 crisis. J. Geophys. Res., 116,, B09312. 10.1029/2010JB007503.
http://hdl.handle.net/2122/7426
242. Harris, A. J. L., Steffke, A., Calvari, S., Spampinato, L. (2011). Thirty years of satellite-derived lava discharge rates
at Etna: Implications for steady volumetric output. J. Geophys. Res., 116,, B08204. 10.1029/2011JB008237.
http://hdl.handle.net/2122/7080
261. Kahl, M., Chakraborty, S., Costa, F., Pompilio, M. (2011). Dynamic plumbing system beneath volcanoes revealed
by kinetic modeling, and the connection to monitoring data: An example from Mt. Etna. Earth Planet. Sci. Lett.,
308,1-2, 11-22. 10.1016/j.epsl.2011.05.008. http://hdl.handle.net/2122/7497
263. La Felice, S., Landi, P. (2011). A spatter-forming, large-scale paroxysm at Stromboli Volcano (Aeolian Islands,
Italy): insight into magma evolution and eruption dynamics. Bull. Volcanol., 79,9, 1393-1406. 10.1007/s00445-0110476-x. http://hdl.handle.net/2122/7520
267. Landi, P., Marchetti, E., La Felice, S., Ripepe, M., Rosi, M. (2011). Integrated petrochemical and geophysical data
reveals thermal distribution of the feeding conduits at Stromboli volcano, Italy. Geophys. Res. Lett., 38,, L08305.
10.1029/2010GL046296. http://hdl.handle.net/2122/7523
304. Messina, A., Langer, H. (2011). Pattern recognition of volcanic tremor data on Mt. Etna (Italy) with KKAnalysis — A
software program for unsupervised classification. Comput. Geosci., 37,7, 953-961. 10.1016/j.cageo.2011.03.015.
http://hdl.handle.net/2122/7645
320. Morelli, D., Immé, G., Altamore, I., Aranzulla, M., Cammisa, S., Catalano, R., Giammanco, S., La Delfa, S.,
Mangano, G., Neri, M., Patané, G., Rosselli Tazzer, A. (2011). Radiation measurements as tool for environmental
and geophysics studies on volcano-tectonic areas. Riv. Nuovo Cimento, 34 C,1, 155-165. 10.1393/ncc/i201110823-0. http://hdl.handle.net/2122/7675
321. Morelli, D., Immè, G., Altamore, I., Cammisa, S., Giammanco, S., La Delfa, S., Mangano, G., Neri, M., Patanè, G.
(2011). Radionuclide measurements, viad ifferent methodologies, as tool for geophysical studies on Mt. Etna. Nucl.
Instrum. Methods Phys. Res. Sect. A-Accel. Spectrom. Dect. Assoc. Equip., 652,, 911-914.
10.1016/j.nima.2011.01.172. http://hdl.handle.net/2122/7256
328. Neri, M., Acocella, V., Behncke, B., Giammanco, S., Mazzarini, F., Rust, D. (2011). Structural analysis of the
eruptive
fissures
at
Mount
Etna
(Italy).
Ann.
Geophys.,
54,5,
464-479.
10.4401/ag-5332.
http://hdl.handle.net/2122/7266
387. Rongo, R., Avolio, M. A., Behncke, B., D'Ambrosio, D., Di Gregorio, S., Lupiano, V., Neri, M., Spataro, W., Crisci,
G. M. (2011). Defining high-detail hazard maps by a cellular automata approach: application to Mount Etna (Italy).
Ann. Geophys., 54,5, 568-578. 10.4401/ag-5340. http://hdl.handle.net/2122/7267
417. Spampinato, L., Calvari, S., Oppenheimer, C., Boschi, E. (2011). Volcano surveillance using infrared cameras.
Earth-Sci. Rev., 106,, 63-91. 10.1016/j.earscirev.2011.01.003. http://hdl.handle.net/2122/6971
440. Vicari, A., Ganci, G., Behncke, B., Cappello, A., Neri, M., Del Negro, C. (2011). Near-real-time forecasting of lava
flow hazards during the 12–13 January 2011 Etna eruption. Geophys. Res. Lett., 38,, L13317.
10.1029/2011GL047545, 2011. http://hdl.handle.net/2122/7258
5.2 Altre pubblicazioni
457. Andronico, Daniele, Cristaldi, Antonio, Lo Castro, Maria Deborah, Scollo, Simona, Ciancitto, Francesco, Distefano,
Salvatore, Lodato, Luigi, (2011). Il parossismo del 12-13 gennaio 2011 al Cratere di SE: caratteristiche del deposito
di caduta. http://hdl.handle.net/2122/7663
458. Andronico, D., Lo Castro, M. D., Scollo, S. (2011). Il parossismo del 5-6 agosto 2011 al Cratere di SE:
caratteristiche del deposito di caduta.UFVG2011. http://hdl.handle.net/2122/7658
66
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
459. Andronico, D., Lo Castro, M. D., Scollo, S. (2011). Il parossismo del 30 luglio 2011 al Cratere di SE: caratteristiche
del deposito di caduta.UFVG2011. http://hdl.handle.net/2122/7659
460. Andronico, D., Lo Castro, M.D. (2011). Analisi tessiturale della cenere emessa nel corso del parossismo del 9 luglio
2011 al Cratere di SE. http://hdl.handle.net/2122/7660
461. Andronico, D., Lo Castro, M.D. (2011). Analisi tessiturale della cenere emessa dalla Bocca Nuova il 17 giugno
2011. http://hdl.handle.net/2122/7662
478. Calvari, S. (2011). Monitoring eruptive activity through web-cameras network and thermal mapping. Acta
Vulcanologica, 22,1-2, 47-52.http://hdl.handle.net/2122/7698
501. Coltelli, M., Prestifilippo, M., Scollo, S., Spata, G. (2011). Radiosondaggi atmosferici nell’area etnea. Rapporti
Tecnici INGV,193, 1-20.http://hdl.handle.net/2122/7437
561. Neri, M. (2011). Shallow dike emplacement and related hazard in central stratovolcanoes. Acta Vulcanologica,
22,1-2, 53-56.http://hdl.handle.net/2122/7699
611. Scollo, S., Leto, G., Pisani, G., Spinelli, N., Wang, X., Tontodonato, V., Coltelli, M. (2011). Realizzazione di una
stazione fissa per misure LIDAR sull’Etna. Rapporti Tecnici INGV,199, 1-18.http://hdl.handle.net/2122/7436
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[533] SECESTA - UR10 Coltelli Mauro - Reti di sensori per il monitoraggio
delle ceneri vulcaniche nella sicurezza del trasporto aereo
Regione Sicilia CE
53.245
[312] PQ Sorv. Sicilia - UR10 Patanè Domenico - Programma Quadro per
l'attuazione del programma triennale della sorveglianza sismica e
vulcanica in Sicilia
DPC - Regione
Sicilia
632.786
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 1.5: 2
Totale 2012:
686.031
67
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
1.6. Osservazioni di geomagnetismo
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Antonio Meloni (RM2), Paolo Palangio (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Osservatori
L’Aquila
Sono proseguite le attività di osservazione presso il tradizionale osservatorio di Preturo. Lo slittamento del recupero del
terreno da parte dell’Università proseguirà almeno per il primo semestre 2012 e proseguiranno quindi l’esecuzione delle
misure assolute, la gestione del sistema INTERMAGNET con invio dei dati ai centri mondiali, la gestione minima delle
micropulsazioni della stazione VBB MEDNET e della stazione geoelettrica-magnetotellurica. Tra i siti candidati per il
nuovo osservatorio, Verrico è stato scartato per la presenza di linee ad alta tensione e per l’instabilità del suolo. È
all’esame un sito vicino a Castel del Monte (in località Gran Sasso), senza linee ad alta tensione, con suolo roccioso,
buona stabilità meccanica e gradienti magnetici compatibili con le attuali direttive IAGA. Il livello di rumore magnetico di
fondo è dello stesso ordine di grandezza di quello di Baia Terra Nova in Antartide.
Castello Tesino (TN)
È proseguita una doppia acquisizione dei dati magnetici, sia nel vecchio che nel nuovo sito, per prolungare la
sovrapposizione delle misure. La deriva dei dati provenienti dalla strumentazione della nuova casetta è stato attribuita al
cattivo funzionamento di uno strumento, ora riparato. Si è proceduto al passaggio dell’alimentazione della nuova casetta
da 220 V ac a 12 V cc. È stato poi realizzato un nuovo collegamento, dalla casetta servizi alla casetta misure assolute,
con l’intento di poter collocare in quest’ultima, in futuro, uno strumento per la misura dell’intensità totale del campo.
Infine, sono state svolte le ordinarie attività: manutenzione, misure assolute ed eleborazione dei dati per la pubblicazione
dell’annuario.
Duronia (CB)
È stato approntato un semiannuario 2010 con i valori assoluti al minuto del campo magnetico (risoluzione 10 pT,
accuratezza 100 pT), tempo GPS (+/- 0.1 s). È stata completata la prima fase di ampliamento dell’osservatorio con la
costruzione di un nuovo laboratorio all’interno della pineta. Con i dati assoluti diviene possibile effettuare un confronto
con Preturo per determinare con esattezza le basi tra i due osservatori. Il confronto permetterà di dare continuità a
Preturo quando avverrà la definitiva chiusura.
Mario Zucchelli Station, Antartide
Garantita la continuità di funzionamento dell’osservatorio. Quest’anno l’esecuzione delle misure assolute si è effettuata
per circa due mesi e mezzo. Gli annuari sono regolarmente stati compilati e sono disponibili fino al 2010-2011.
Concordia, Antartide
Al settimo anno di vita, l’osservatorio presso la stazione italo-francese ha fornito dati dai variometri e misure assolute di
declinazione e inclinazione, effettuate da personale invernante. È ancora in corso la preparazione con la NASA del
nuovo indice magnetico polare con i dati di Concordia.
Rete Magnetica Nazionale
Nel 2011 non è stata effettuata alcuna campagna di misure, ma solo interventi di ristrutturazione dei pilastrini e controllo
dei siti. È stata preparata per il 2012 la campagna ridotta, essenziale per una corretta valutazione della variazione
spaziale e della variazione secolare del campo, che prevede in totale la misura del campo geomagnetico presso circa 45
siti su tutto il territorio nazionale. Presso la sede di Roma dell’INGV, nel mese di maggio, si è svolto il V Convegno
Magnete (sponsor IAGA-INGV) sulle reti magnetiche europee.
Attività sperimentali
Lampedusa
Sono proseguite le attività di misura del campo presso l’osservatorio di Lampedusa volte essenzialmente a testare il
funzionamento della strumentazione installata nonchè il nuovo apparato di acquisizione basato su PC industriale.
Proseguita l’acquisizione delle misure assolute.
Varese Ligure (SP)
Nel 2011 è stato avviato l’allestimento, nel comune di Varese Ligure, di una stazione geofisica multiparametrica real-time
per studi di magnetismo, aeronomia, gravimetria, sismica e meteorologia. Sono stati effettuati test preliminari e acquisite
due piccole casette in legno per ospitare i sensori ed altre utilities logistiche.
68
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
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4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Osservatori
L’Aquila
L’Università, proprietaria dei terreni su cui è edificato l’osservatorio, ha chiesto di renderli disponibili per l’insediamento di
un nuovo centro di ricerca e di una sede per gli studenti. Il termine di sgombro, inizialmente fissato al 2009, poi al 2010,
è stato prorogato ulteriormente ed è ancora non esecutivo. Comunque ormai è naturale prevedere la chiusura nell’anno
in corso. Allo stesso tempo si sta lavorando alla riedificazione di una nuova struttura osservativa nella zona del Gran
Sasso. Attualmente l’Osservatorio di Duronia (CB) garantisce la continuità osservativa per l’Italia centrale.
Castello Tesino (TN)
Proseguiranno i lavori per l’ottimizzazione dei collegamenti elettrici della strumentazione per la nuova configurazione
dell’ osservatorio. In particolare, è prevista l’installazione di 2x6 batterie che alimenteranno ogni dispositivo con linee
indipendenti. Le batterie verranno ricaricate da appositi alimentatori e si utilizzeranno dei PC per l’acquisizione ed
elaborazione dati. È previsto l’acquisto di un remote power switch per il controllo remoto di tutti i dispositivi. Durante
l’installazione sarà necessario un nuovo cavo a fibra ottica ed altri due convertitori RS232/FO. In primavera sarà lasciato
definitivamente il vecchio sito e proseguiranno le ordinarie attività (misure assolute, controllo dei dati acquisiti e
l’elaborazione di quest’ultimi per la pubblicazione degli annuari).
Duronia (CB)
Proseguiranno i lavori di adeguamento ai nuovi standard proposti dalla IAGA, che rappresentano la transizione dal nT al
pT. I nuovi standard prevedono risoluzione di 10 pT e accuratezza 100 pT per i dati a 1 minuto, mentre per i dati a 1
secondo, una risoluzione 1 pT, un’accuratezza 10 pT ed un’accuratezza temporale 10 ms. Inizierà la seconda fase di
ampliamento dell’osservatorio con un nuovo edificio per la strumentazione su un terreno confinante, che il Comune ha
concesso a titolo gratuito per 20 anni. Verrà realizzato il secondo annuario magnetico per il 2011. I due annuari verranno
resi accessibili sul sito web del progetto MEM, sul portale dell’osservatorio e sul sito web INGV.
Mario Zucchelli Station, Antartide
Nel corso delle prossima campagna si cercherà di mantenere l’osservatorio agli standard internazionali, in particolare si
prevede di riprogettare interamente uno dei due sistemi di misura introducendo un nuovo sistema di acquisizione
interamente progettato e realizzato in Istituto, in modo da renderlo più moderno ed affidabile.
Concordia, Antartide
I dati del 2011 saranno validati nell’anno in corso e inseriti nelle banche dati mondiali come ad esempio INTERMAGNET.
Per le prossime campagne antartiche sono state pianificate attività che apporteranno migliorie alla logistica
dell’osservatorio, quali la georeferenziazione del pilastrino e della mira, tramite ricevitori GPS geodetici, nonché
l’istallazione di un ulteriore magnetometro vettoriale.
Rete Magnetica Nazionale
Come previsto verrà effettuata la campagna di misure presso circa 20 capisaldi che darà l’avvio alla campagna ridotta
sul territorio italiano che vedrà la sua naturale conclusione entro i primi sei mesi del 2013.
Attività sperimentali
Lampedusa
Nel corso del 2012, ottenute tutte le autorizzazioni necessarie, si procederà alla collocazione di una piccola casetta in
legno finalizzata al riparo del pilastrino per l’ottimale esecuzione delle misure assolute, che proseguiranno regolarmente
nel corso dell’anno.
Gibilmanna (PA)
Come noto, fin dagli anni ‘50 la linea ferroviaria elettrificata Palermo-Messina non ha consentito misure magnetiche
all’Osservatorio di Gibilmanna; il campo magnetico antropico è tale da non permettere misure del campo magnetico
terrestre e delle variazioni temporali. Per questo motivo le osservazioni magnetiche sono stata definitivamente
abbandonate; la recente approvazione del progetto Vulcamed offre la possibilità di ripristinarle. Nel 2012 sono previste
infatti campagne di misura volte all’individuazione di un terreno idoneo per collocare i sensori per la misurazione del
campo. Un terreno a sud di Gibilmanna, almeno a 25 km dalla linea ferroviaria, in vista radio-ottica, consentirebbe di
avanzare verso una soluzione possibile. Una casetta amagnetica ospiterà il sistema di acquisizione dati e un GPS, e ivi
verranno effettuate le misure assolute; in quattro pozzetti verranno ospitati, duplicati, i sensori dei magnetometri fluxgate
e overhauser.
Varese Ligure (SP)
Si prevede il completamento dell’installazione e sarà inoltre completato il network, con collegamento via internet, fra il
laboratorio/datacentre della sede di Portovenere e alcune stazioni di misura delle UP decentrate sul territorio provinciale
della
Spezia.
I
dati
degli
annuari
degli
osservatori
sono
disponibili
all’indirizzo
web:
http://roma2.rm.ingv.it/it/risorse/osservatori_geomagnetici
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Piano Triennale di Attività 2012-2014
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5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
47. Benhamou, S., Sudre, J., Bourjea, J., Ciccione, S., De Santis, A., Luschi, P. (2011). The Role of Geomagnetic
Cues in Green Turtle Open Sea Navigation. PLoS One, 6,10, e26672. 10.1371/journal.pone.0026672.
http://hdl.handle.net/2122/7209
86. Brancato, A., Gresta, S., Alparone, S., Andronico, D., Bonforte, A., Caltabiano, T., Cocina, O., Corsaro, R. A.,
Cristofolini, R., Di Grazia, G., Distefano, G., Ferlito, C., Gambino, S., Giammanco, S., Greco, F., Napoli, R., Sandri,
L., Selva, J., Tusa, G., Viccaro, M. (2011). Application of BET_EF to Mount Etna: a retrospective analysis (years
2001-2005). Ann. Geophys., 54,5, 642-661. 10.4401/ag-5346. http://hdl.handle.net/2122/7473
181. Di Lorenzo, C., Palangio, P., Santarato, G., Meloni, A., Villante, U., Santarelli, L. (2011). Non-inductive components
of electromagnetic signals associated with L’Aquila earthquake sequences estimated by means of inter-station
impulse response functions. Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 11,4, 1047-1055. 10.5194/nhess-11-1047-2011.
http://hdl.handle.net/2122/7163
183. Di Mauro, D., Alfonsi, L., Sapia, V., Nigro, L., Marchetti, M. (2011). First Field Magnetometer Investigation at the
Phoenician Island of Mozia (Trapani), Northwestern Sicily: Preliminary Results. Archaeol. Prospect., 18,3, 215-222.
10.1002/arp 417. http://hdl.handle.net/2122/7156
271. Lepidi, S., Cafarella, L., Pietrolungo, M., Santarelli, L. (2011). Azimuthal propagation of Pc5 geomagnetic field
pulsations in the southern polar cap. Adv. Space Res., 47,6, 966-977. 10.1016/j.asr.2010.10.027.
http://hdl.handle.net/2122/7024
327. Napoli, R., Currenti, G., Del Negro, C., Di Stefano, A., Greco, F., Boschi, E. (2011). Magnetic features of the
magmatic intrusion that occurred in the 2007 eruption at Stromboli Island (Italy). Bull. Volcanol., 73,, 1311–1322.
10.1007/s00445-011-0473-0. http://hdl.handle.net/2122/7465
357. Pezzopane, M., Fagundes, P. R., Ciraolo, L., Correia, E., Cabrera, M. A., Ezquer, R. G. (2011). Unusual nighttime
impulsive foF2 enhancement below the southern anomaly crest under geomagnetically quiet conditions. J.
Geophys. Res., 116,, A12314. 10.1029/2011JA016593. http://hdl.handle.net/2122/7239
5.2 Altre pubblicazioni
465. Barraclough, D. R., De Santis, A. (2011). Repeat Station Activities. Geomagnetic Observations and Models,, 4555.http://hdl.handle.net/2122/7261
522. Decherchi, S., Leoncini, D., Gastaldo, P., Zunino, R., Faggioni, O., Soldani, M. (2011). Computational Intelligence
Methods for Underwater Magnetic-based Protection Systems. Proceedings of International Joint Conference on
Neural Networks. http://hdl.handle.net/2122/7207
543. Lepidi, S., Meloni, A., Palangio, P., Yumoto, K. (2011). The contribution of L'Aquila (Italy) Geomagnetic
Observatory to MAGDAS project. Sun and Geosphere, 6,2, 49-53.http://hdl.handle.net/2122/7245
560. Napoli, R., Pistorio, A., Scandura, D., Currenti, G., Greco, F., Del Negro, C. (2011). Design and application of an
adaptive nonstationary filter for noise reduction in volcanomagnetic monitoring at Mt Etna. Geomatics, Natural
Hazards and Risk, 2,3, 291-304. 10.1080/19475705.2011.575477. http://hdl.handle.net/2122/7470
70
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
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1.7. Osservazioni di alta e media atmosfera
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Bruno Zolesi (RM2), Cesidio Bianchi (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Nell’ambito di questo obiettivo le attività svolte hanno riguardato la fisica e la propagazione ionosferica, la meteorologia
spaziale, il telerilevamento a microonde in alta atmosfera, con le relative applicazioni sperimentali. Relativamente a
queste ultime, sono stati completati gli studi preliminari per convertire il sistema di sondaggio ionosferico, basato fino a
questo momento su computer di vecchia generazione e sistema operativo Windows 98, in un sistema moderno e più
efficiente con l’ausilio di computer di ultima generazione, basati su Windows XP ed interfaccia USB. I vantaggi offerti
dalla nuova interfaccia derivano dall’uso di moderni PC reperibili sul mercato, con potenza di calcolo in grado di
sostituire la scheda Digital Processing di antica concezione, presente nel precedente sistema. Anche l’interfacciamento
HW risulta migliorato basandosi su uno standard efficiente e robusto come la USB. In particolare, dopo estese prove di
laboratorio si è passati al nuovo sistema di gestione dei sondaggi ionosferici durante l’estate 2011, all’osservatorio di
Roma. Sono state sperimentati sottosistemi per il progetto di una nuova ionosonda con funzionalità ampliate, rispetto al
sondaggio verticale base. Tra le nuove caratteristiche vi sono: la misura di velocità Doppler, l’individuazione delle
sorgenti di eco, l’individuazione del raggio ordinario e straordinario, anche grazie all’impiego di antenne in grado di
effettuare beam finding. Per quanto riguarda il programma d’interpretazione al fine di ottenere una traccia dello
ionogramma più definita, sono state introdotte ulteriori modifiche aumentando il livello di rumore e di conseguenza è
stato adattato l’algoritmo di Autoscala. Come pianificato nel passato triennale sono stati affrontati e risolti molti problemi
relativi alla determinazione del percorso seguito dal raggio d’onda nel magnetoplasma ionosferico. Il pacchetto software
per il calcolo del ray-tracing è stato integrato con modelli 3D adattivi. L’input e l’output di questo programma sono stati
perfezionati e gestiti da un programma compilato in Matlab; i risultati riguardanti la nuova interfaccia sono mostrati nella
fig. 1.7.1 La ricerca nell’area tematica “Telerilevamento Atmosferico a Microonde” è dedicata all’osservazione di gas in
traccia presenti nella media ed alta atmosfera. L’attività viene svolta su due fronti:
1) regolari campagne di misura invernali in Artide mediante il Ground-Based Millimeter-wave Spectrometer (GBMS),
uno spettrometro ad eterodina sintonizzabile tra 230 e 280 GHz, che misura spettri rotazionali di composti legati al
ciclo stagionale dello strato di ozono;
2) ultimazione dello sviluppo di un nuovo spettrometro a 22 GHz VESPA 22 per la misura del vapor acqueo nella media
atmosfera polare.
Figura 1.7.1 Nuova interfaccia del pacchetto applicativo per il calcolo del ray tracing. Sono state inserite nuove funzioni
includendo anche il multi hop.
71
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
Da gennaio a marzo 2011 il GBMS, installato presso la Base Aerea di Thule, in Groenlandia, ha effettuato circa 35 giorni
di misure di O3 (esempio in fig. 1.7.2), HNO3 e CO, composti osservati per studiare i processi chimico-fisici legati alla
distruzione dell’ozono stratosferico. I dati di questa ultima campagna sono oggetto di un lavoro in via di pubblicazione. Il
GBMS, operativo da più di 15 anni in diverse stazioni (polari o ad alta quota), è stato selezionato per prendere parte al
progetto GOZCARDS (Global Ozone Chemistry and Related Trace gas Data Records for the Stratosphere), del NASA
JPL, finalizzato alla creazione di una banca dati globale per composti stratosferici. Riguardo alle osservazioni di segnali
satellitari tramite ricevitori GPS, esse sono proseguite al duplice scopo di monitorare il TEC e per ottenere dati utili al
“mapping” ionosferico. Le variazioni del segnale ricevuto hanno dato indicazioni sulle modalità con cui particolari
fenomeni ionosferici e magnetosferici, originati a causa di eventi di disturbo solare, influenzano le condizioni radio
propagative. Tali misure hanno messo in risalto la variabilità e la dinamica della ionosfera a medie, basse e alte latitudini.
Le osservazioni di scintillazione ionosferica sono proseguite mediante le acquisizioni delle sei stazioni polari localizzate
in Artide ed in Antartide dove sono registrati i valori in ampiezza e fase dei segnali satellitari con un campionamento a 50
Hz. Da questi segnali sono stati ricavati gli indici di scintillazione e il TEC. Le stazioni a media e bassa latitudine,
installate a Lampedusa, Chania (Grecia) e Tucuman (Argentina), hanno acquisito dati utili per l’analisi statistica
permettendo di valutare l’impatto delle irregolarità ionosferiche sui segnali relativi alla radio localizzazione e navigazione.
Per verificare la bontà del modello IRI si sono confrontati dati relativi allo strato ionosferico E degli osservatori ionosferici
di Roma e Gibilmanna , con i dati provenienti dal satellite FORMOSAT-3/COSMIC. Si è trovata una buona
corrispondenza tra i dati di densità elettronica nello strato E di Roma e Gibilmanna e i valori ricavati dal modello IRI.
Figura 1.7.2 Evoluzione delle concentrazioni di ozono misurate dallo spettrometro GBMS presso la base artica di Thule tra il 29
gennaio e l'8 marzo 2011. La rapida diminuzione delle temperature osservata nella bassa stratosfera (20-25 km) indica lo
spostamento di masse d'aria eccezionalmente fredde (che costituiscono il vortice polare) al di sopra della base di Thule. Negli stessi
giorni è visibile una significativa diminuzione delle concentrazioni di ozono che rimangono a livelli molto bassi per tutta la durata della
campagna di misura. Il processo di distruzione di ozono che ha caratterizzato l'inverno-primavera del 2011 è stato così intenso da
aver indotto, per la prima volta, la comunità scientifica a parlare di buco dell'ozono in Artide.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Nel corso del presente anno si procederà al miglioramento del sistema di sondaggio nell’osservatorio ionosferico di
Roma. Infatti sebbene la versione base istallata durante l’estate 2011 consenta una gestione in ambiente Windows XP
essa è piuttosto minimale. Un miglioramento decisivo consiste nell’inserire nello ionogramma anche la misura della
potenza ricevuta utilizzando una scala di colori direttamente legata ai decibel ricevuti dalla riflessione ionosferica. Lo
ionogramma così ottenuto verrà elaborato da Autoscala, già predisposto per questo cambiamento. Le modifiche
apportate alla ionosonda di Roma saranno estese dapprima all’osservatorio di Gibilmanna e, in seguito, alle altre
stazioni AIS-INGV già attive. Nell’ambito dell’attività di sondaggio ionosferico si realizzeranno una serie di procedure
accessorie per l’impiego della stazione di Roma per misure complementari al sondaggio verticale, come, ad esempio, la
misura dei tempi di coerenza della ionosfera. Proseguirà la realizzazione del prototipo di una nuova ionosonda di
concezione avanzata. In particolare si studieranno le antenne migliori per la misura di skymap. Si progetterà un remote
switch gestibile via web da utilizzare in osservatori non presidiati come quello antartico. L’intento è anche in questo caso
quello di sviluppare lo strumento in ambito INGV, limitando al massimo l’acquisto di parti all’esterno. In sintesi, rispetto
alla prima ionosonda, nella nuova ionosonda le prestazioni che si miglioreranno sono le seguenti: semplificazione del
maggior numero possibile di funzioni, usando soluzioni circuitali più semplici, compatte e versatili, estensione delle
prestazioni hardware, miglioramento delle prestazioni del software e del DSP, predisposizione di funzioni completamente
nuove. Verranno prodotti anche rapporti tecnici e pubblicazioni che metteranno in risalto le nuove soluzioni circuitali e di
processi matematici eseguiti sui segnali. Continuerà il perfezionamento del pacchetto applicativo IONORT per il calcolo
del ray-tracing di un’onda radio HF. Si integreranno al pacchetto IONORT due modelli real-time di ionosfera elaborati
con due diverse metodologie. I test su questi modelli saranno condotti in relazione ai sondaggi obliqui reali realizzati tra
72
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
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le varie stazioni ionosferiche. Questo richiederà notevoli miglioramenti ai due sistemi software che si devono integrare
(modelli ionosferici e algoritmi matematici di ray-tracing). Si integrerà nel programma anche uno speciale homing
algorithm per la determinazione dei punti d’arrivo del raggio. Si vuole procedere con lo studio per effettuare un’analisi
delle performance di Autoscala su ionogrammi registrati ad alta latitudine, dove le tracce sono fortemente caratterizzate
da fenomeni di spread F e dalla presenza del raggio Z. Per ciò che concerne la prima delle due attività del
Telerilevamento Atmosferico a Microonde, continueranno le osservazioni invernali in Groenlandia, grazie anche a
finanziamenti del PNRA e del MIUR. La campagna invernale 2011-2012 è iniziata il 25 Gennaio e terminerà il 7 Marzo. I
dati relativi alle campagne di misura 2009, 2010 e 2011 verranno inseriti nella banca dati della rete internazionale di
monitoraggio della composizione chimica dell’atmosfera NDACC (Network for the Detection of Atmospheric Composition
Change) e si prevede la pubblicazione di un lavoro su O3 e HNO3 relativo al progetto GOZCARDS. Per quanto riguarda
la seconda attività, nella prima metà del 2012 verrà completato lo sviluppo di VESPA 22. Nella seconda metà del 2012 si
procederà alla messa a punto della strumentazione, prima in Italia, presso un sito di alta montagna dove sarà possibile
eseguire dei tests sul comportamento a basse temperature ed in presenza di forti regimi di vento dei materiali utilizzati
per VESPA, e in seguito in ambiente polare. L’installazione presso la stazione di ricerca italo-francese Concordia in
Antartide, nell’ambito del Programma Nazionale Ricerche in Antartide, è auspicata per l’inverno 2013. Proseguiranno
le misure riguardanti i dati GPS di tutte le stazioni ad alta latitudine ed è prevista la continuazione delle osservazioni
della ionosfera tramite i ricevitori GPS per la misura delle scintillazioni e TEC a medie e basse latitudini. In
collaborazione con l’Istituto Sistemi Complessi (CNR) verrà installata una stazione a Montelibretti per una rete
mediterranea SBAS. Sarà installata anche una terza stazione a Concordia per le misure di drift e irregolarità. Tutti i
dati relativi ai parametri ionosferici, come negli scorsi anni, saranno strutturati nel database ionosferico accessibile
tramite il sito web www.eswua.ingv.it. Si tenterà di sviluppare un metodo che usando profili di densità elettronica
all’altezza della regione F2 recupererà alcuni parametri termosferici come la Temperatura neutra Tn, ossigeno
atomico (O), azoto molecolare (N2).
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
8.
55.
216.
220.
350.
357.
358.
372.
380.
Alfonsi, Lu., Spogli, L., De Franceschi, G., Romano, V., Aquino, M., Dodson, A., Mitchell, C. N. (2011). Bipolar
climatology of GPS ionospheric scintillation at solar minimum. Radio Sci., 46,, RS0D05. 10.1029/2010RS004571.
http://hdl.handle.net/2122/7037
Bianchini, G., Palchetti, L., Muscari, G., Fiorucci, I., Di Girolamo, P., Di Iorio, T. (2011). Water vapor sounding with
the far infrared REFIR-PAD spectroradiometer from a high-altitude ground-based station during the ECOWAR
campaign. J. Geophys. Res., 116,, D02310. 10.1029/2010JD014530. http://hdl.handle.net/2122/6979
Fiorucci, I., Muscari, G., de Zafra, R. L. (2011). Revising the retrieval technique of a long-term stratospheric HNO3
data set: from a constrained matrix inversion to the optimal estimation algorithm. Quaderni di Geofisica INGV, 29,7,
1317-1330. 10.5194/angeo-29-1317-2011. http://hdl.handle.net/2122/7076
Forte, B., Materassi, M., Alfonsi, Lu., Romano, V., De Franceschi, G., Spalla, P. (2011). Optimum parameter for
estimating phase fluctuations on transionospheric signals at high latitudes. Adv. Space Res., 47,12, 2188–2193.
10.1016/j.asr.2010.04.033. http://hdl.handle.net/2122/7022
Perrone, L., Mikhailov, A. V., Korsunova, L. P. (2011). FORMOSAT-3/COSMIC E region observations and daytime
foE at middle latitudes. J. Geophys. Res., 116,, A06307. 10.1029/2010JA016411. http://hdl.handle.net/2122/7073
Pezzopane, M., Fagundes, P. R., Ciraolo, L., Correia, E., Cabrera, M. A., Ezquer, R. G. (2011). Unusual nighttime
impulsive foF2 enhancement below the southern anomaly crest under geomagnetically quiet conditions. J.
Geophys. Res., 116,, A12314. 10.1029/2011JA016593. http://hdl.handle.net/2122/7239
Pezzopane, M., Pietrella, M., Pignatelli, A., Zolesi, B., Cander, L. R. (2011). Assimilation of autoscaled data and
regional and local ionospheric models as input source for a real-time 3-D IRI modeling. Radio Sci., 46,, RS5009.
10.1029/2011RS004697. http://hdl.handle.net/2122/7152
Prikryl, P., Spogli, L., Jayachandran, P. T., Kinrade, J., Mitchell, C. N., Ning, B., Li, G., Cilliers, P. J., Terkildsen, M.,
Danskin, D. W., Spanswick, E., Weatherwax, A. T., Bristow, W. A., Alfonsi, Lu., De Franceschi, G., Romano, V.,
Ngwira, C. M., Opperman, B. D. L. (2011). Interhemispheric comparison of GPS phase scintillation at high latitudes
during the magnetic-cloud-induced geomagnetic storm of 5–7 April 2010. Ann. Geophys. GER, 29,12, 2287-2304.
10.5194/angeo-29-2287-2011. http://hdl.handle.net/2122/7272
Qin, K., Wu, L., De Santis, A., Wang, H. (2011). Surface latent heat flux anomalies before the MS 7.1 New Zealand
earthquake 2010. Chin. Sci. Bull., 56,31, 3273-3280. 10.1007/s11434-011-4680-z. http://hdl.handle.net/2122/7262
5.2 Altre pubblicazioni
592. Romano, V., Bougard, B., Aquino, M., Galera Monico, J. F., Willems, T., Solé, M. (2011). Investigation of low
latitude scintillations in Brazil within the cigala project. Proocedings of the 3rd International Colloquium on Scientific
and Fundamental Aspects of the Galileo Programme, Copenaghen 2011, 326. http://hdl.handle.net/2122/7393
73
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
[549] SWING - UR10 Zolesi Bruno - Short Wave critical Infrastructure
Network based on new Generation of high survival radio communication
system
[523] BALTORO - EVK2CNR - UR10 Urbini Stefano - BALTORO EVK2CNR, Radar Experiments on Baltoro Glacier
[464] AUTOSCALA - SRC - UR10 Pezzopane Michael - AUTOSCALA
SRC - Software per l'interpretazione automatica della traccia di uno
ionogramma tramite un modello adattivo
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 1.7: 3
74
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
EC
58.725
EVK2-CNR
1.338
Polish Academy
of ScienceSpace Research
Centre
4.000
Totale 2012:
64.063
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Laura Beranzoli (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Le attività relative alle osservazioni di geofisica marina con osservatori di fondo mare (Fig. 1.8.1) hanno come obiettivo la
progressiva realizzazione di EMSO (attualmente progetto di Fase Preparatoria coordinato dall’INGV), infrastruttura di
ricerca di ESFRI e si sono sviluppate su due linee principali:
1) Potenziamento delle capacità di misura degli osservatori e svolgimento di nuovi esperimenti nei siti di EMSO per
l’acquisizione di nuove serie temporali.
2) Elaborazione di nuove proposte di progetti per acquisire le risorse necessarie alla istituzione della struttura di
gestione di EMSO e lo sviluppo delle infrastrutture necessarie all’operatività della rete di osservatori.
Nell’ambito dei progetti EC (ad
esempio, ESONET NoE, HYPOX) gli
esperimenti svolti nel 2010 e nel
2011 sono stati completati con
l’analisi dati relativamente a:
- studio
delle
relazioni
tra
degassamento e rilascio di energia
elastica in aree sismogenetiche (Mar
di Marmara), le analisi relative al
primo periodo di osservazione
rivelano un connessione stretta tra i
due fenomeni che tuttavia richiede
tempi osservativi lunghi per definire
le modalità di interdipendenza;
- studio della struttura del mantello
superiore nel Golfo di Cadice,
un’area ancora dibattuta e origine di
forti
terremoti,
tramite
dati
sismologici di fondo mare ed
elaborazione di modelli tomografici
ottenuti evidenziano un margine
tettonico diffuso con una forte
complessità
della
transizione
Figura 1.8.1 Veicolo sottomarino per il recupero di osservatori di fondo mare.
litosfera
continentale
litosfera
oceanica (collaborazione con AWI);
- studio del processo di generazione degli tsunami in condizioni di near-source (Margine Iberico e Ionio occidentale)
utilizzando segnali sismologici e di pressione a fondo mare e misure di marea di superficie, con un prototipo di
tsunamometro.
Sono stati completati il potenziamento ed i test funzionali dell’osservatorio cablato NEMO-SN1 (Ionio occidentale),
revisionato nell’architettura e nella strumentazione con nuova sensoristica (geomagnetica, idroacustica, pressione): è
stata avviata una collaborazione con l’University College di Londra per un esperimento di meccanica delle rocce ad alte
pressioni. Nuove proposte di progetto sono state sottomesse in risposta a bandi europei (FP7) e nazionali (PON) per
consolidare l’esperienza nella gestione e utilizzo degli osservatori permanenti con l’obiettivo di favorirne l’integrazione in
iniziative Europee e extra-Europee (ad esempio, SuperSites, collaborazioni bilaterali Europa-US, -Canada, -Australia). In
ambito nazionale sono state avviate le attività per la partecipazione ai progetti “Bandiera” (RITMARE) e progetti Premiali.
Sono stati avviati i progetti ENVRI e SCIDIP-ES relativi allo sviluppo di applicazione per l’accesso e il processamento dei
dati prodotti dai nodi dell’infrastruttura EMSO con approccio condiviso con altre infrastrutture di ricerca ESFRI. Sono
continuate le misure geofisiche per l’individuazione di rifiuti nel sottosuolo per conto del Corpo Forestale dello Stato, dei
Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e della Guardia di Finanza. In alcuni casi, prima di eseguire gli accertamenti
diretti, per meglio caratterizzare la situazione del sottosuolo, accanto ai rilievi magnetometrici sono state eseguite
tomografie elettriche e misure di induzione elettromagnetica nel dominio della frequenza. Nell’ambito della geofisica
applicata a tematiche archeologiche si è proceduto all’analisi delle prospezioni geofisiche con metodo elettromagnetico
induttivo e GPR acquisite nel sito archeologico di Carsulae (PG). L’obiettivo delle misure è stato quello individuare e
mappare le strutture archeologiche sepolte e la formulazione di una ipotesi plausibile per le cause dell’abbandono del
sito. Sempre su questa tipologia applicativa sono state effettuate misure nel sito archeologico di Mozia (TP). In
particolare, i metodi: elettromagnetico induttivo, magnetico e GPR, sono stati integrati per cercare di individuare strutture
sepolte in aree ancora non esplorate dell’isola. È stata portata a termine l’analisi dei dati geofisici provenienti dalla
missione “Kamil Crater”, deserto Sahara- Egitto di cui viene rappresentata una mappa a colori con la tecnica Digital
Terrain Model (Fig. 1.8.2). I risultati sono stati fondamentali per l’inquadramento e l’interpretazione della formazione
dell’omonimo cratere. Nel corso dell’anno di riferimento sono state effettuate misure in Italia e nella Repubblica del
75
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
Congo (Brazaville) per il supporto e lo sviluppo dell’Earth Gravitational Model (geoide ad alta risoluzione basato su
EGM08). È stato acquisito un ulteriore gravimetro terrestre che l’NGA ha messo a disposizione della UP. L’UP di
Portovenere, in collaborazione con l’UF “Laboratorio di Geofisica Ambientale” e su richiesta del Comune di Varese
Ligure (SP), ha eseguito una serie di misure geofisiche ambientali finalizzate a rilevare il fondo elettromagnetico a
radiofrequenza generato da una nuova installazione di telefonia mobile situata nel comune stesso.
4. Progetto delle attività da svolgere con
particolare riferimento all’anno 2012
Nel periodo a cui ci riferiamo si chiuderà il
progetto HYPOX con la presentazione dei
risultati preliminari degli esperimenti con
osservatori sottomarini multiparametrici nei
siti di EMSO (Margine Iberico, Sicilia
orientale e Mar di Marmara). Le osservazioni
sismologiche e geochimiche raccolte nel Mar
di Marmara costituiranno il primo data set
multiparametrico disponibile per quell’area e
sarà alla base dello studio delle modalità del
rilascio di energia sismica e di gas dal fondo
mare. L’osservatorio cablato NEMO-SN1
sarà il nodo EMSO di sperimentazione del
prototipo di tsunameter. Saranno presentati
inoltre i risultati dell’elaborazione con
approccio multiparamtrico e interdisciplinare
delle
serie
temporali
di
misure
geomagnetiche, sismologiche, gravimetriche,
Figura 1.8.2 Ricostruzione della mappa del cratere d'impatto Kamil tramite la
oceanografiche
e
acustiche
per
la
tecnica Digital Terrain Model.
caratterizzazione geofisica e ambientale
dell’area marina adiacente all’Etna dove
risiedono importanti strutture sismo genetiche. Presso l’osservatorio NEMO-SN1 si svolgerà la fase conclusivo del test di
interoperabilità che utilizzerà il ROV e il Deep Sea Shuttle in comproprietà con INFN per posizionare a fondo mare anche
equipaggiamenti sensoriali di altre istituzioni (University College London) allo scopo di dimostrare la compatibilità e
l’integrabilità degli apparati. Il progetto EMSO-PP entrerà nella fase conclusiva che sarà volta alla sottoscrizione da parte
delle agenzie finanziatrici dei partners di EMSO (Ministeri) di un Memorandum of Understanding (Protocollo d’Intesa)
necessario all’inizio della fase di ingegnerizzazione dell’infrastruttura. La buona qualità dei risultati ottenuti sul sito di
Carsulae ha portato alla possibile apertura di una collaborazione con il Comune di Sangemini (TR) per l’integrazione
delle misure su altre aree. I dati ottenuti in entrambi i siti archeologici esplorati (Carsulae e Mozia) saranno oggetto di
pubblicazione su riviste JCR. Per quanto riguarda invece lo studio del cratere d’impatto Kamil, è in progetto una seconda
spedizione sul sito. L’obiettivo principale della missione è quello di recuperare dei campioni da analizzare con tecnica di
Termo-Luminescenza (TL) al fine di datare con maggiore precisione l’impatto del meteorite. Inoltre sono previste misure
integrative di tipo fotogrammetrico e di tipo geofisico (metodo magnetico e GPR) al fine di approfondire alcuni punti
d’indagine lasciati forzatamente scoperti nella prima spedizione. I dati geofisici già elaborati saranno oggetto di
pubblicazione su rivista JCR. È prevista l’estensione delle misure in Angola ed in Algeria in forza di alcuni progetti allo
stato di definizione per Earth Gravitational Model. A seguito della collaborazione con il Comune di Varese Ligure (SP),
l’UP di Portovenere si è dotata di idonea strumentazione per proseguire l’attività di rilevamento dei campi
elettomagnetici, sia per fini di monitoraggio ambientale che di ricerca. Proseguiranno le osservazioni all’osservatorio di
Duronia delle componenti vettoriali dei campi elettromagnetici nella banda ULF e ELF nonché delle componenti statiche
del campo magnetico. In particolare verranno registrati anche segnali nelle bande seguenti: 0-1 Hz, 0.001-40 Hz, 1-256
Hz. Riguardo allo sviluppo di dispositivi elettronici utili alle indagini geofisiche, si prevede di realizzare un secondo
strumento per la misura della resistività e della permettività elettrica dei materiali. Esso sarà in grado di acquisire
l’informazione della resistività elettrica, senza contatto diretto, utilizzando campi elettromagnetici a frequenze variabili e
la permittività elettrica relativa. Si tratta quindi di una misura simultanea dei due parametri che caratterizzano
elettricamente il mezzo. In definitiva, sarà la misura della impedenza complessa tra la tensione del segnale iniettato nel
mezzo e la corrente prelevata ai capi dei terminali riceventi, si otterrà tramite una sonda con 4 puntali mobili nelle
configurazione di Wenner studiate. Ciò permetterà di inferire le altre grandezze fisiche-chimiche del materiale, le
discontinuità e le anomalie del materiale investigato. Continuerà la ricerca applicativa per la realizzazione di
un’interfaccia multimediale per rendere disponibili sul WEB alcuni fenomeni elettromagnetici naturali quali “il suono della
risonanza Schumann”, “le armonie sonore delle micro pulsazioni”, “le risonanze ciclotroniche” come ad esempio i tweeks
durante i temporali, ecc.; inoltre, verrà interfacciata l’attuale stazione di rilevamento dei fulmini consentendo la
visualizzazione in tempo reale degli spherics nel raggio di 300 km da Duronia (CB). Sarà anche installata una stazione di
monitoraggio elettromagnetico ambientale a larga banda, da 100 kHz fino a 5 GHz.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
113. Cattadori, M., Florindo, F., Rack, F. (2011). Short- and long-term effects in the school system of a research
76
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
183.
219.
235.
254.
273.
286.
344.
381.
385.
397.
immersion experience for science educators: An example from ANDRILL (Antarctic Geological Drilling). Geosphere,
7,6, 1331-1339. 10.1130/GES00678.1. http://hdl.handle.net/2122/7526
Di Mauro, D., Alfonsi, L., Sapia, V., Nigro, L., Marchetti, M. (2011). First Field Magnetometer Investigation at the
Phoenician Island of Mozia (Trapani), Northwestern Sicily: Preliminary Results. Archaeol. Prospect., 18,3, 215-222.
10.1002/arp 417. http://hdl.handle.net/2122/7156
Folco, L., Di Martino, M., El Barkooky, A., D’Orazio, M., Lethy, A., Urbini, S., Nicolosi, I., Hafez, M., Cordier, C., van
Ginneken, M., Zeoli, A., Radwan, A. M., El Khrepy, S., El Gabry, M., Gomaa, M., Barakat, A. A., Serra, R., El
Sharkawi, M. (2011). Kamil Crater (Egypt): Ground truth for small-scale meteorite impacts on Earth. Geology, 39,2,
179-182. 10.1130/G31624.1. http://hdl.handle.net/2122/7013
Grillo, B., Braitenberg, C., Devoti, R., Nagy, I. (2011). The study of karstic aquifers by geodetic measurements in
bus de la genziana station – cansiglio plateau (northeastern Italy). Acta Carsologica, 40,1, 161173.http://hdl.handle.net/2122/7200
Imposa, S., Mele, G. (2011). Ground Penetrating Radar Survey Inside the S. Agata Cathedral of Catania (Eastern
Sicily). Int. J. Archit. Herit., 5,, 188–197. 10.1080/15583050903487625. http://hdl.handle.net/2122/7173
Lo Bue, N., Vangriesheim, A., Khripounoff, A., Soltwedel, T. (2011). Anomalies of oxygen measurements performed
with Aanderaa optodes. J. Oper. Oceanogr., 4,2, 29-39. http://hdl.handle.net/2122/7242
Marchetti, M., Settimi, A. (2011). Integrated geophysical measurements on a test site for detection of buried steel
drums. Ann. Geophys., 54,1, 105-114. 10.4401/ag-4846. http://hdl.handle.net/2122/6982
Passchier, S., Browne, G., Field, B., Fielding, C. R., Krissek, L. A., Panter, K., Pekar, S. F., ANDRILL-SMS Science
Team,, (2011). Early and middle Miocene Antarctic glacial history from the sedimentary facies distribution in the
AND-2A drill hole, Ross Sea, Antarctica. Geol. Soc. Am. Bull., 123,11-12, 2352-2365. 10.1130/B30334.1.
http://hdl.handle.net/2122/7528
Revil, A., Finizola, A., Ricci, T., Delcher, E., Peltier, A., Barde-Cabusson, S., Avard, G., Bailly, T., Bennati, L.,
Byrdina, S., Colonge, J., Di Gangi, F., Douillet, G., Lupi, M., Letort, J., Tsang Hin Sun, E. (2011). Hydrogeology of
Stromboli volcano, Aeolian Islands (Italy) from the interpretation of resistivity tomograms, self-potential, soil
temperature and soil CO2 concentration measurements. Geophys. J. Int., 186,3, 1078-1094. 10.1111/j.1365246X.2011.05112.x. http://hdl.handle.net/2122/7082
Roberts, A. P., Florindo, F., Villa, G., Chang, L., Jovane, L., Bohaty, S. M., Larrasoaña, J. C., Heslop, D., Fitz
Gerald, J. D. (2011). Magnetotactic bacterial abundance in pelagic marine environments is limited by organic
carbon flux and availability of dissolved iron. Earth Planet. Sci. Lett., 310,3-4, 441-452. 10.1016/j.epsl.2011.08.011.
http://hdl.handle.net/2122/7169
Sartini, L., Simeone, F., Pani, P., Lo Bue, N., Marinaro, G., Grubich, A., Lobko, A., Etiope, G., Capone, A., Favali,
P., Gasparoni, F., Bruni, F. (2011). GEMS: Underwater spectrometer for long-term radioactivity measurements.
Nucl. Instrum. Methods Phys. Res. Sect. A-Accel. Spectrom. Dect. Assoc. Equip., 626-627, S145–S147.
10.1016/j.nima.2010.06.248. http://hdl.handle.net/2122/7028
5.2 Altre pubblicazioni
492. Casula, G., Pesci, A., Bianchi, M. G. (2011). Calcolo di un modello di marea oceanica di alta precisione da dati
della stazione mareografica di Terra Nova Bay in Antartide. http://hdl.handle.net/2122/6985
582. Pignagnoli, L., Chierici, F., Favali, P., Beranzoli, L., Embriaco, D., Monna, S., D’Oriano, F., Zitellini, N. (2011).
Tsunami Early Warning System: Deep Sea Measurements in the Source Area. Marine Research at CNR - Special
Issue, 1749-1758. http://hdl.handle.net/2122/7308
589. Quattrocchi, F., Mele, G., Cantucci, B., Procesi, M., Sciarra, A., Nardi, S., Boschi, E. (2011). Densely populated
settings: the challenge of siting geological facilities for deep geothermics, CO2 and natural gas storage, and
radioactive waste disposal Underground Coexistence and Synergies for a Sound Energy Mix in the Post-Kyoto Era.
Miscellanea INGV,12, 1-102. http://hdl.handle.net/2122/7409
613. Settimi, A., Tutone, G., Baskaradas, J. A., Bianchi, C., Zirizzotti, A. E., Santarato, G. (2011). Preliminary design of a
RESPER probe prototype, configured in a multi dipole-dipole array. Rapporti Tecnici INGV,191.
http://hdl.handle.net/2122/7003
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
[541] ENVRI, P. Favali - UR10 Favali Paolo - ENVRI - Implementation of
common solutions for a cluster of ESFRI infrastructures in the field of
"Environmental Sciences"
[530] EMSO - MIUR - UR10 Favali Paolo - EMSO - European
Multidisciplinary Seafloor Observation
[99] Regione Piemonte-Nizza-Monferrato 2003 - UR10 Galli Gianfranco Regione Piemonte-Nizza-Monferrato - Convenzione Rep.7784 del
10/02/2003
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
EC
26.071
MIUR
1.250.000
Regione
Piemonte
38.743
77
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
[131] ASI-OLIMPO - UR10 Romeo Giovanni - Attività per il programma
OLIMPO
Università di
Roma
La Sapienza
Dip. Fisica
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 1.8: 4
Totale 2012:
78
3.286
1.318.100
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
1.9. Rete GPS nazionale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Roberto Devoti (CNT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, BO, CT, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Alla fine del 2011 la rete integrata nazionale GPS (RING) conta un totale di 167 stazioni GPS, collegate in tempo reale con il
centro di archiviazione di Grottaminarda (AV). Le osservazioni campionate a 30 sec sono trasferite attraverso diversi canali di
trasmissione alla banca dati centrale di Grottaminarda (gpsgiving.gm.ingv.it) e suddivisi in file di stazione contenente tutte le
osservazioni GPS dell’arco delle 24 ore. Il dato grezzo viene sottoposto ad un controllo di qualità standard (clinic) che segnala
eventuali anomalie e produce un rapporto sintetico sulla particolare acquisizione. Oltre alle stazioni RING, vengono
sistematicamente archiviati i dati di altre 6 reti permanenti (Friuli-Venezia-Giulia, Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia
e ITALPOS) per un totale di altri 302 file giornalieri. La fig. 1.9.1 mostra la qualità e quantità relative delle osservazioni per
ciascuna stazione, si nota che la maggior parte delle stazioni presenta un rapporto delle acquisizioni attese/archiviate superiore
al 90%. L’installazione di nuove stazioni prosegue al ritmo previsto per l’anno in corso. Nel 2011 sono state realizzate ed
allestite 11 stazioni, di cui 3 in Sicilia (MSFR, FAVR, MUCR), 1 in Veneto (MGRD), 2 nelle Marche (ANCN, PESR), 2 in
Campania (PIGN, MFUS) e 3 in Calabria (MMNO, VIGG, CELI). La copertura geografica delle stazioni è più omogenea nel
settore centro-meridionale e meno uniforme nel settore centro-settentrionale della penisola italiana. Esistono ancora ampie
aree dell’Appennino settentrionale, caratterizzate da sismicità storica e strumentale e le cui deformazioni tettoniche non sono
adeguatamente campionate dalle stazioni geodetiche. Le regioni più sguarnite sono le Marche, Toscana ed Emilia-Romagna e
ampie zone del Veneto e del Trentino. La ricerca di nuovi siti ha interessato principalmente le province di Avellino, Caserta,
L’Aquila, Forlì e Potenza, sono stati inoltre individuati alcuni siti idonei nelle Alpi Orientali e nel Matese. L’anno in corso è stato
caratterizzato dalla gestione delle attività ordinarie in attesa di un ristrutturazione del coordinamento RING in conseguenza del
riordino generale dell’ente. Ad oggi, la mancata finalizzazione del riordino, comporta una ulteriore procrastinazione di una
situazione di incertezza e di vuoto strategico che si concretizza in un preoccupante immobilismo. Le attività di manutenzione
straordinaria e programmata delle stazioni proseguono al ritmo di circa 80-90 interventi all’anno, finalizzate al miglioramento dei
sistemi di protezione della strumentazione e all’adeguamento degli impianti alle normative vigenti sulla sicurezza e protezione
dei luoghi di lavoro. Tutti gli interventi sono efficacemente coordinate dal centro di Grottaminarda con la partecipazione esterna
di Roma, Catania e Bologna. Diversi gruppi di ricerca dell’ente elaborano dati della rete RING e di altre reti italiane (CNT-Roma
e CNT-Bologna, OV-Napoli, Catania e Bologna). Molti gruppi svolgono elaborazioni sistematiche di grandi reti (> 500 stazioni
al giorno), utilizzando sistemi software e hardware dedicati al calcolo intensivo. Si è sentita l’esigenza di organizzare un
workshop interno, da ripetersi annualmente, che illustri a tutti i colleghi ricercatori i risultati ottenuti dai vari gruppi di ricerca per
favorire una discussione scientifica e uno scambio di esperienze. Oltre all’archivio centrale coesistono altri archivi locali che
distribuiscono dati rinex e soluzioni parziali in formato sinex.
Figura 1.9.1 Completezza dei dati RING. In rosso il rapporto tra il numero di file giornalieri attesi e
archiviati (completezza quantitativa) e in verde il rapporto tra il numero delle osservazioni attese e
osservate per ciascuna stazione. Si nota che la maggior parte delle stazioni presenta un rapporto
completezza del dato superiore al 90%.
79
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
La rete GPS nazionale è un'infrastruttura importante per il monitoraggio e lo studio delle deformazioni tettoniche
dell’Italia. Lo dimostrano le numerose pubblicazioni di alto livello scientifico e le presentazioni orali che sono state rese
durante l’anno in corso. Essa rappresenta un polo di attrazione per le iniziative scientifico-tecnologiche dell’ente ed offre
un’importante base dati per lo studio delle deformazioni tettoniche della litosfera in Italia. L’infrastruttura RING eccelle
nelle operazioni di mantenimento delle funzionalità di rete ma deve investire di più nella promozione delle proprie attività
scientifiche e tecnologiche. Si ritiene che il portale web della RING sia insufficiente e povero di contenuti rispetto alla
reale consistenza dell’infrastruttura.
Nel corso del 2011 l’archivio di Grottaminarda (gpsgiving) non ha subito modifiche. Sei reti GPS regionali, su un totale di
15, vengono archiviate regolarmente nella banca dati centrale. Il patrimonio di dati GPS disponibili in Italia non deve
essere disperso (i gestori non memorizzano i dati storici), esso concorre in modo non trascurabile alla caratterizzazione
delle deformazioni crostali in Italia e a riempire le lacune della geometria della rete RING. La raccolta sistematica dei dati
GPS su tutto il territorio italiano è una priorità urgente in considerazione della futura armonizzazione degli archivi
europei, prevista nel progetto EPOS. Sarebbe anche auspicabile una collaborazione coordinata con i paesi balcanici e
dell’Europa orientale al fine di estendere l’infrastruttura e l’area di interesse a tutta la zona in deformazione, dal
Mediterraneo al Medio Oriente, con lo scopo di coinvolgere partner stranieri nelle proposte di progetti congiunti.
Attualmente i prodotti geodetici (coordinate, serie storiche, velocità delle stazioni e mappe delle deformazioni) sono
generati dai diversi gruppi secondo le proprie esigenze. L’analisi di tutte le osservazioni GPS nel territorio italiano
comporta l’elaborazione giornaliera di oltre 600 stazioni, da cui si derivano le misure di deformazione geodetiche più
importanti. Ogni gruppo di analisi adotta strategie altamente automatizzate per trattare tale mole di dati. L’analisi di
dettaglio delle serie storiche richiede invece l’intervento diretto dell’analista. In questa fase è importante il confronto dei
risultati, la condivisione delle esperienze e conoscenze maturate al fine di validare il risultato finale. Nel corso del 2012 si
deve insistere nell’avviare un confronto costruttivo tra i diversi gruppi per validare le misure più importanti, isolando le
stazioni problematiche o più incerte) e per definire i prodotti maggiormente utili alla comunità scientifica.
Il portale web non ha subito sostanziali mutamenti negli ultimi sei anni. L’assenza di una programmazione strategica
(vision e allocazione di personale) comporta la stasi delle attività correlate al mantenimento delle pagine web. È più che
mai urgente strutturare le attività di manutenzione e di armonizzazione con altri grandi progetti dell’ente.
Le nuove installazioni procedono al ritmo di 8-10 stazioni nuove all’anno. Restano da colmare ampie zone
dell’Appennino settentrionale e della fascia peri-alpina. L’assenza di una struttura gestionale formale limita e frena
l’organizzazione delle nuove installazioni ed impedisce una gestione trasparente e condivisa degli obiettivi generali. La
gestione soprattutto della componente tecnologica della rete RING richiede un radicale ripensamento e si rimarca la
necessità di una organizzazione del lavoro ben strutturato e con responsabilità chiare e formalizzate.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
10. Aloisi, M., Mattia, M., Ferlito, C., Palano, M., Bruno, V., Cannavò, F. (2011). Imaging the multi-­‐level magma
reservoir at Mt. Etna volcano (Italy). Geophys. Res. Lett., 38,, L16306. 10.1029/2011GL048488.
http://hdl.handle.net/2122/7288
27. Avallone, A., Marzario, M., Cirella, A., Piatanesi, A., Rovelli, A., Di Alessandro, C., D'Anastasio, E., D'Agostino, N.,
Giuliani, R., Mattone, M. (2011). Very high rate (10 Hz) GPS seismology for moderate-magnitude earthquakes: The
case of theMw6.3 L'Aquila (central Italy) event. J. Geophys. Res., 116,, B02305. 10.1029/2010JB007834.
http://hdl.handle.net/2122/7799
56. Billi, A., Faccenna, C., Bellier, O., Minelli, L., Neri, G., Piromallo, C., Presti, D., Scrocca, D., Serpelloni, E. (2011).
Recent tectonic reorganization of the Nubia-Eurasia convergent boundary heading for the closure of the western
Mediterranean. Bull. Soc. Geol. Fr., 182,4, 279-303. 10.2113/gssgfbull.182.4.279. http://hdl.handle.net/2122/6674
174. Devoti, R., Esposito, A., Pietrantonio, G., Pisani, A. R., Riguzzi, F. (2011). Evidence of large scale deformation
patterns from GPS data in the Italian subduction boundary. Earth Planet. Sci. Lett., 311,3-4, 230-241.
10.1016/j.epsl.2011.09.034. http://hdl.handle.net/2122/7201
5.2 Altre pubblicazioni
482. Cannavò, F., Palano, M. (2011). PlatEMotion: a Matlab® Tool for Geodetic Reference Frame Definition. Rapporti
Tecnici INGV. http://hdl.handle.net/2122/7289
493. Casula, G., Pesci, A., Boschi, E. (2011). Soluzioni indipendenti di reti GPS effettuate con vari programmi scientifici:
l’importanza
della
divulgazione
delle
informazioni.
Quaderni
di
Geofisica
INGV,91,
119.http://hdl.handle.net/2122/7004
80
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
LEICA
Geosystems
S.p.A.
6.587
MIUR
458.015
[529] Regione Calabria - UR10 Cecere Gianpaolo - Regione Calabria Attività di monitoraggio geodetico del territorio regionale
Regione
Campania
3.343
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 1.9: 3
Totale 2012:
Progetto/Convenzione
[428] LEICA INGV - UR10 Mattia Mario - Convenzione quadro tra Ingv e
Leica
[550] EPOS - MIUR - UR10 Cocco Massimo - European Plate
Observation System
467.945
81
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
1.10. TTC - Telerilevamento
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Fabrizia Buongiorno (CNT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, RM2, BO, CT, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Conclusi i progetti ASI SIGRIS e SRV dedicati allo sviluppo di sistemi di monitoraggio (sismico e vulcanico) con dati
telerilevati.
Attività in aree vulcaniche
La rete FALME-Etna per la misura continua di flusso di SO2 è stata migliorata (nel 2011 captazione >90%).
L’FTIR (CERBERUS) ha permesso la discriminazione della composizione della fase gassosa che guida l’attività
esplosiva dei singoli crateri di Stromboli. Riposizionata la stazione FLAME-Vulcano per consentire migliore captazione
del flusso di SO2. La Sezione di Palermo ha realizzato un laboratorio di spettroscopia ottica per lo studio di gas in
atmosfera per il riconoscimento e la quantificazione di specie chimiche emesse dai plume. Svolte ricerche su sistemi
vulcanici a condotto aperto (Stromboli) e chiuso (Vulcano) anche mediante dati di temperatura in situ. Realizzata
procedura per la stima della massa di cenere con immagini multispettrali IR utilizzando reti neurali. Validazione delle
stime del flusso di SO2 con strumentazione satellitare multispettrale (MODIS) e dati rete FLAME Etna (progetto SAVAA).
Condotto uno studio integrato tra dati satellitari e simulazioni di dispersione sull’eruzione Eyjafjallajokull (Islanda).
Simulazione dei dati di SENTINEL-2 per analisi spettroscopica in aree vulcaniche. Monitoraggio satellitare dell’attività
eruttiva del Grismvotn (maggio 2011). Prosegue l’analisi di dati interferometrici, per seguire l’evoluzione temporale del
sollevamento ai Campi Flegrei da Aprile 2011, ora in fase di deformazione massima di circa 3,5 cm. Sviluppati modelli
numerici per lo studio del bradisisma dei Campi Flegrei usati per stime di variazione di gravità. Studio effetti di superficie
e modellazione della Faglia Pernicana durante gli eventi sismici dell’aprile 2010. Installati corner reflectors sul Vulcano
Fogo (progetto MIA.VITA). Attivate procedure per il riconoscimento di anomalie su immagini MSG acquisite in NRT
(applicazioni su Etna e El Hierro). Qualificazione dei prodotti vulcanici e sismici per i servizi GMES. Analisi delle
campagne LIDAR 2010 su Etna ed Isole Eolie per la creazione di DEM e analisi di parametri superficiali. Studio
dell’accuratezza di codici open source per la ricostruzione di modelli 3D da fotografia. Attivazione del progetto ASI-AGI
dedicato allo sviluppo di algoritmi per applicazioni geofisiche del sensore iperspettrale ASI PRISMA.
Figura 1.10.1 Giappone Isola di Honshu, terremoto di
Tohoku-oki dell'11 marzo
2011, analisi di dati satellitari
ottici e SAR:
(1a) Identificazione delle aree
con anomalie termiche (dati
del sensore satellitare NASAASTER);
(1b)
immagine
di
temperature della centrale
nucleare (dati del sensore
satellitare NASA-ASTER);
(2) deformazione superficiale
(elaborazioni DInSAR);
(3a) immagine ASTER che
mostra la zona colpita prima
del terremoto;
(3b) immagine ASTER postsismica della zona colpita dal
terremoto;
(3c) mappa di classificazione
per l’identificazione delle aree
coperte dallo tsunami.
82
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
Attività in ambito sismologico
Consolidate procedure per la modellazione dei dati geodedici, SAR,
simologici in mezzi omogenei e non omogenei, con modelli ad elementi finiti
e metodi analitici. Algoritmo per l’inversione di frange interferometriche cosismiche e metodì per la modellazione della deformazione post-sismica
causata da diffusione della pressione di poro. Consolidamento della
metodologia di inversione non lineare basata su reti neurali. Applicazioni a
diversi eventi avvenuti tra il 2010 ed il 2011. Inversione con metodo FEM e
inversione congiunta SAR-GPS-Strong Motion per la sorgente del Terremoto
di L’Aquila. Sono state effettuate analisi con dati COSMO per il Terremoto di
Lorca (Spagna), sugli Iblei e nello Stretto di Messina (analisi comparata con
ALOS, ERS, ENVISAT). Analisi SAR per prodotti (ESA-TERRAFIRMA) su
infrastrutture (Rio Antirio bridge). Avviate le attività di acquisizione dati
COSMO sul Mar Morto (Progetto MOST). PRIN 2010 per lo studio della
subsidenza a Roma e lungo la costa laziale Continua la misura della velocità
dei ghiacciai groenlandesi. Terremoto in Giappone (2011): condotte analisi
con
dati
SAR/Ottici,
anche
nell’iniziativa
Supesites
(http://supersites.earthobservations.org/),
elaborata
la
mappa
dell’inondazione massima e distribuzione dei valori di run-up nella zona
costiera di Sendai. Individuati fattori che influenzano l’inondazione ed
investigati gli effetti di liquefazione e subsidenza (Baia di Chiba). Analizzati
anche dati multisensore per il Terremoto del 23 Ottobre 2011 di Van
(Turchia). Presentato al MIUR il Progetto Premiale INGV sullo studio della
fase di preparazione di un terremoto e diversi progetti in ambito FP7 per lo
studio delle deformazioni intersismiche.
Attività nel settore tecnologico-ambientale
Missioni Olimpo e Boomerang: costruiti e lanciati due piccoli payload
stratosferici per tracciare le correnti in quota durante la notte polare.
Acquisito un velivolo multirotore radiocomandato destinato alla raccolta di
campioni altrimenti inaccessibili (cenere vulcanica in quota e fotografia
aerea. UAV RAVEN-INGV: realizzata l’integrazione della camera termica
con attività di test in laboratorio ed in volo. Sviluppo di software per la
gestione formati dei dati acquisiti dall’antenna MSG di INGV-CNT, attivata
collaborazione tra Enti per creare una rete di antenne satellitari. Studio di
affidabilità e accuratezza dei sistemi di posizionamento satellitare e TLS
(Optec-Ilris 3D) LR e VLR. Effettuate misure di volume su frane sia in
Appennino tosco-emiliano che in area flegrea, vesuviana e a Vulcano.
Sviluppate nuove tecniche di monitoraggio (TLS e termografiche) per
analizzare lo stato di conservazione degli edifici.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento
all’anno 2012
Si prevede di incrementare e rendere più organiche le attività anche in
previsione dei nuovi satelliti ESA (SENTINEL).
Figura 1.10.2 Immagine in Temperatura di
Brillanza dell’Isola di Vulcano ripresa dal
sensore multispettrale Sensytech AA1268 ATM (imbarcato a bordo dell'ATR42 MP),
canale 12, Tratta n. 2, del 12 Settembre
2010, volo “predawn”. L'immagine pone in
evidenza
la
notevole
differenza
di
temperatura tra terra e mare.
Attività in aree vulcaniche
Installazione di nuovi radiometri per coprire tutti i restanti Crateri Sommitali
dell’Etna; applicazione del sistema Solar-Tracker alle misure periodiche FTIR
test su stazione FTIR fissa; inizio uso periodico della SO2-camera per misure
di flusso. Estensione collegamenti WiFi e sviluppo sistema di allerta a soglia
per Reti FLAME e Radiometri. Prosegue la validazione dei dati satellitari con
dati di flusso di SO2 e del contenuto colonnare. Validazione della procedura
di correzione della presenza di ceneri nella stima dell’SO2 vulcanica. Sviluppo procedura per la stima del raggio effettivo
e dello spessore ottico delle nubi di cenere vulcanica da misure multispettrali utilizzando reti neurali. Applicazione di
algoritmi per la separazione della temperatura dall’emissività (NEM, TES). Applicazione delle tecniche di machine
learning e reti neurali alla previsione e individuazione di pattern di regolarità nei flussi lavici, mediante analisi di serie
storiche all’Etna. Miglioramento dei sistemi automatici di monitoraggio mediante dati delle stazioni Terascan e Konsberg.
Prosegue l’elaborazione dei dati SAR-ENVISAT per osservare l’evoluzione temporale del sollevamento dei Campi
Flegrei, con l’acquisizione ed elaborazione TerraSAR-X, in collaborazione con il DLR. Studi di modellistica di
accoppiamento fluido-meccanico della sorgente deformativa del bradisisma flegreo. Continua l’elaborazione e l’analisi
dei dati LIDAR 2010 su Etna ed Isole Eolie e lo studio della sequenza temporale dei dati LIDAR dell’Etna. Analisi delle
serie storiche di dati MSG-SEVIRI acquisite durante gli episodi 2011 all’Etna. Organizzazione di una campagna aerea
con sensori iperspettrali e misure terrestri (progetto ASI-AGI e collaborazione con la Capitaneria di Porto). Prosegue la
validazione della procedura per la stima dei volumi di depositi di materiale vulcanico mediante DEM interferometrici,
l’analisi verrà condotta sull’eruzione del Merapi del 2010. Inizio attività operative GMES.
83
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
Attività in ambito sismologico
Applicazione di metodi inversi RJMC per la
determinazione ottimale della distribuzione di
slip. Studi di deformazione post-sismica con
metodologia ad elementi finiti (Terremoto della
Nuova Zelanda). Realizzazione di un modello
3D della faglia del Terremoto del Giappone
come input per studi di tsunami. Elaborazione
di dati InSAR per diverse zone in Italia e
all’estero con particolare interesse per la
Turchia,
Iran,
Israele
e
Groenlandia.
Elaborazione modelli co-sismici e post sismici
per diversi eventi sismici. Studio del ciclo
sismico attraverso l’uso di modelli analogici.
Analisi effetti ionosferici legati all’attività
sismica. Elaborazione dati COSMO su
sequenze sismiche mondiali nell’ambito di un
accordo ASI-INGV. Studio delle deformazioni
mareografiche durante il terremoto storico di
Messina 1908, mediante approcci analitici e
numerici.
Proseguiranno
le
analisi
dell’inondato e dei fenomeni di liquefazione in
altre zone costiere, verificatisi con l’evento del
marzo 2011 in Giappone. Implementazione dei
modelli di sorgente geofisica e degli algoritmi
di inversione all’interno di SARscape.
Integrazione delle serie storiche GPS per la
taratura delle serie storiche InSAR. Sviluppo
di tecniche di classificazione che integrino i
dati ottici e SAR ad alta risoluzione. Inizierà
l’attività di ricerca sull’applicazione di
segmentatori e filtri morfologici su dati SAR ad
alta risoluzione per la classificazione dei
danneggianti in area urbana. A maggio si terrà
a Santorini (Grecia) il Forum sul Geohazard
organizzato da ESA. Nell’ambito del PRIN
2010 verranno completate le serie storiche
SAR su tutta l’area di studio e le analisi dei
prodotti. La metodologia di inversione non
Figura 1.10.3 UV-scannig DOAS installati a Palizzi sul fianco sud-est di
lineare basata su reti neurali verrà applicata
Vulcano. a) Posizione dell’UV-scanning DOAS e del ponte WLAN (Map
Google 2009); b) foto della stazione DOAS e della WLAN per il
allo studio dell’evento sismico di Van
trasferimento dei dati; c) WLAN bridge; d) serie temporale delle misure di
(Turchia), del quale si studierà l’interazione tra
temperatura effettuate nelle fumarole di Vulcano.
strutture attive nell’area. Proseguiranno le
attività del “WG Satellite data Information”,
nell’ambito del progetto EPOS. Attivazione del Progetto Premiale MIUR che prevede un approccio fortemente
multidisciplinare, comprensivo dell’utilizzo di dati SAR e la realizzazione di una rete nazionale di retrodiffusori
radar.
Attività nel settore tecnologico-ambientale
Avvio del Progetto PON-MASSIMO che preve un approccio multidisciplinare per lo studio degli effetti sismici ed il
monitoraggio della stabilità di manufatti in aree urbane della Calabria. Seconda missione in Cameroon per lo studio
dell’impatto sociale per eventi vulcanici disseminazione risultati. Partecipazione al progetto FP7 PERSE dedicato alla
resilienza in aree vulcaniche. Ingegnerizzazione payloads sperimentati per il velivolo multirotore. Partecipazione al lancio
della sonda Olimpo. REAVEN-INGV: programmazione test di volo. Sviluppo dell’infrastruttura di data management per la
gestione e la distribuzione dei dati EO (anche da sistemi eterogenei). Portale del telerilevamento con la creazione di un
nuovo Content Management System.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
18. Amici, S., Wooster, M. J., Piscini, A. (2011). Multi-resolution spectral analysis of wildfire potassium emission
signatures using laboratory, airborne and spaceborne remote sensing. Remote Sens. Environ., 115,8, 1811–1823.
10.1016/j.rse.2011.02.022. http://hdl.handle.net/2122/7818
25. Atzori, S., Antonioli, A. (2011). Optimal fault resolution in geodetic inversion of coseismic data. Geophys. J. Int.,
529-538.http://hdl.handle.net/2122/6863
55. Bianchini, G., Palchetti, L., Muscari, G., Fiorucci, I., Di Girolamo, P., Di Iorio, T. (2011). Water vapor sounding with
84
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
65.
118.
171.
215.
237.
277.
293.
324.
352.
359.
378.
379.
380.
382.
421.
433.
440.
447.
the far infrared REFIR-PAD spectroradiometer from a high-altitude ground-based station during the ECOWAR
campaign. J. Geophys. Res., 116, D02310. 10.1029/2010JD014530. http://hdl.handle.net/2122/6979
Bisson, M., Piccinini, S., Zanchetta, G. (2011). A Multidisciplinary GIS-Based Approach for Mapping Paleoriver
Migration: A Case Study of the Serchio River (Lucca Alluvial Plain, Tuscany). GISci. Remote Sens., 48,4, 566-582.
10.2747/1548-1603.48.4.566. http://hdl.handle.net/2122/7423
Chini, M., Cinti, F. R., Stramondo, S. (2011). Co-seismic surface effects from very high resolution panchromatic
images: the case of the 2005 Kashmir (Pakistan) earthquake. Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 11,, 931–943.
10.5194/nhess-11-931-2011. http://hdl.handle.net/2122/6980
Dell'Acqua, F., Bignami, C., Chini, M., Lisini, G., Polli, D., Stramondo, S. (2011). Earthquake rapid mapping by
satellite remote sensing data: L’Aquila April 6th, 2009 event. IEEE J. Sel. Top. Appl. Earth Observ. Remote Sens.,
4, 4, 935-943. 10.1109/JSTARS.2011.2162721. http://hdl.handle.net/2122/7431
Fiorani, L., Colao, F., Palucci, A., Poreh, D., Giudice, G., Aiuppa, A. (2011). First-time lidar measurement of water
vapor flux in a volcanic plume. Opt. Commun., 284, 1295–1298. 10.1016/j.optcom.2010.10.082.
http://hdl.handle.net/2122/6912
Guglielmino, F., Nunnari, G., Puglisi, G., Spata, A. (2011). Simultaneous and Integrated Strain Tensor Estimation
from geodetic and satellite deformation Measurements (SISTEM) to obtain three-dimensional displacements maps.
IEEE
Trans.
Geosci.
Remote
Sensing,
49,6,
1815-1826.
10.1109/TGRS.2010.2103078.
http://hdl.handle.net/2122/7406
Lombardo, V., Silvestri, M., Spinetti, C. (2011). Near real-time routine for volcano monitoring using infrared satellite
data. Ann. Geophys., 54, 522-534. 10.4401/ag-5336. http://hdl.handle.net/2122/7728
Marzano, F. S., Mori, S., Chini, M., Pulvirenti, L., Pierdicca, N., Montopoli, M., Weinman, J. A. (2011). Potential of
High-resolution Detection and Retrieval of Precipitation Fields from X-band Spaceborne Synthetic Aperture Radar
over land. Hydrol. Earth Syst. Sci., 15,, 859-875. 10.5194/hess-15-859-2011. http://hdl.handle.net/2122/7317
Moro, M., Chini, M., Saroli, M. M., Atzori, S., Stramondo, S., Salvi, S. (2011). Analysis of large, seismically induced,
gravitational deformations imaged by high-resolution COSMO-SkyMed synthetic aperture radar. Geology, 39,6,
527–530. 10.1130/G31748.1. http://hdl.handle.net/2122/7349
Pesci, A., Casula, G., Boschi, E. (2011). Laser scanning the Garisenda and Asinelli towers in Bologna (Italy):
detailed
deformation
patterns
of
two
ancient
leaning
buildings.
J.
Cult.
Herit.,
117127.http://hdl.handle.net/2122/6877
Picchiani, M., Chini, M., Corradini, S., Merucci, L., Sellitto, P., Del Frate, F., Stramondo, S. (2011). Volcanic ash
detection and retrievals using MODIS data by means of. Atmos. Meas. Tech., 4,, 2619–2631. 10.5194/amt-4-26192011. http://hdl.handle.net/2122/7434
Pulvirenti, L., Chini, M., Pierdicca, N., Guerriero, L., Ferrazzoli, P. (2011). Flood monitoring using multi-temporal
COSMO-SkyMed data: Image segmentation and signature interpretation. Remote Sens. Environ., 115,, 990-1002.
10.1016/j.rse.2010.12.002. http://hdl.handle.net/2122/7435
Pulvirenti, L., Pierdicca, N., Chini, M., Guerriero, L. (2011). An algorithm for operational flood mapping from
Synthetic Aperture Radar (SAR) data based on the fuzzy logic. Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 11,, 529-540.
10.5194/nhess-11-529-2011. http://hdl.handle.net/2122/7314
Qin, K., Wu, L., De Santis, A., Wang, H. (2011). Surface latent heat flux anomalies before the MS 7.1 New Zealand
earthquake 2010. Chin. Sci. Bull., 56,31, 3273-3280. 10.1007/s11434-011-4680-z. http://hdl.handle.net/2122/7262
Ribolini, A., Aguirre, M., Baneschi, I., Consoloni, I., Fucks, E., Isola, I., Mazzarini, F., Pappalardo, M., Zanchetta, G.,
Bini, M. (2011). Holocene Beach Ridges and Coastal Evolution in the Cabo Raso Bay (Atlantic Patagonian Coast,
Argentina). J. Coast. Res., 27,5, 973-983. 10.2112/JCOASTRES-D-10-00139.1. http://hdl.handle.net/2122/7532
Stramondo, S., Chini, M., Bignami, C., Salvi, S., Atzori, S. (2011). X- C- L-Band DInSAR investigation of the April
6th, 2009, Abruzzi earthquake. IEEE Geosci. Remote Sens. Lett., 8,1, 49-53. 10.1109/LGRS.2010.2051015.
http://hdl.handle.net/2122/6893
Trasatti, E., Kyriakopoulos, C., Chini, M. (2011). Finite element inversion of DInSAR data from the Mw 6.3 L’Aquila
earthquake,
2009
(Italy).
Geophys.
Res.
Lett.,
38,
L08306.
10.1029/2011GL046714.
http://hdl.handle.net/2122/7318
Vicari, A., Ganci, G., Behncke, B., Cappello, A., Neri, M., Del Negro, C. (2011). Near-­‐real-­‐time forecasting of lava
flow hazards during the 12–13 January 2011 Etna eruption. Geophys. Res. Lett., 38,, L13317.
10.1029/2011GL047545, 2011. http://hdl.handle.net/2122/7258
Wooster, M. J., Freeborn, P. H., Archibald, S., Oppenheimer, C., Roberts, G. J., Smith, T. E. L., Govender, N.,
Burton, M., Palumbo, I. (2011). Field determination of biomass burning emission ratios and factors via open-path
FTIR spectroscopy and fire radiative power assessment: headfire, backfire and residual smouldering combustion in
African
savannahs.
Atmos.
Chem.
Phys.,
11,22,
11591-11615.
10.5194/acp-11-11591-2011.
http://hdl.handle.net/2122/7549
5.2 Altre pubblicazioni
571. Pesci, A., Bonali, E. (2011). Un esperimento per definire la reale risoluzione di un rilievo laser a scansione
terrestre., 173. http://hdl.handle.net/2122/6875
573. Pesci, A., Boschi, E., Bonali, E., Casula, G., Guidoboni, E. (2011). Il rilievo Laser Scanner delle Due Torri. La Città
Fragile. http://hdl.handle.net/2122/6994
574. Pesci, A., Casula, G., Bonali, E., Boschi, E. (2011). Rilievo laser scanning a lunga distanza su frana mediante
ILRIS LR.5. http://hdl.handle.net/2122/7712
575. Pesci, A., Casula, G., Bonali, E., Boschi, E. (2011). Un metodo per lo studio di edifici storici mediante misure laser
85
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
a scansione terrestre: le due torri di Bologna. Rapporti Tecnici INGV. http://hdl.handle.net/2122/6929
576. Pesci, A., Casula, G., Bonali, E., Boschi, E. (2011). Il laser scanner Optech ILRIS LR: nuove specifiche per
applicazioni su lunga distanza. Rapporti Tecnici INGV. http://hdl.handle.net/2122/7018
579. Pesci, A., Teza, G., Bonali, E. (2011). Terrestrial Laser Scanner Resolution: Numerical Simulations and
Experiments on Spatial Sampling Optimization. Remote Sensing, 3, 167-184. 10.3390/rs3010167.
http://hdl.handle.net/2122/6876
615. Stramondo, S., Kyriakopoulos, C., Bignami, C., Chini, M., Melini, D., Moro, M., Picchiani, M., Saroli, M., Boschi, E.
(2011). Did the September 2010 (Darfield) earthquake trigger the February 2011 (Christchurch) event?. Scientific
Reports, 1,98, Article number:98. 10.1038/srep00098. http://hdl.handle.net/2122/7439
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[519] PRISMA - UR10 Buongiorno Maria Fabrizia - PRISMA - Analisi
sistema iperspettrali per le applicazioni geofisiche integrate - ASI - AGI
ASI
48.247
[357] MIAVITA - UR10 Buongiorno Maria Fabrizia - MITIGATE AND
ASSESS RISK FROM VOLCANIC IMPACT IN TERRAIN AND HUMAN
ACTIVITIES
EC
38.750
European Space
Agency
14.320
[544] PRIN 2009 - UR10 Stramondo Salvatore - Misure delle deformazioni
del suolo con tecniche di telerilevamento e valutazione dell'impatto delle
attività antropiche su di esse
MIUR
10.120
[533] SECESTA - UR10 Coltelli Mauro - Reti di sensori per il monitoraggio
delle ceneri vulcaniche nella sicurezza del trasporto aereo
Regione Sicilia CE
53.245
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 1.10: 5
Totale 2012:
Progetto/Convenzione
[358] TERRAFIRMA - UR10 Stramondo Salvatore - Geohazard risk
management services (land motion)
86
164.683
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
1.11. TTC - Osservazioni e monitoraggio macrosismico del
territorio nazionale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Raffaele Azzaro (CT), Andrea Tertulliani (RM)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, BO, CT, MI, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Il presente rendiconto tratta le tematiche relative alla raccolta dei dati macrosismici dei terremoti correnti, utilizzando
diverse metodiche, e le metodologie di analisi applicate per la valutazione dell’intensità macrosismica. Nel corso
dell’anno non sono avvenuti terremoti di elevata magnitudo nel territorio italiano, per cui l’attività di monitoraggio
macrosismico è rimasta limitata ad eventi i cui effetti si sono rivelati fortunatamente modesti, sia in termini di intensità
massima raggiunta che di areale interessato. L’attività di rilievo macrosismico per terremoti significativi occorsi nel
territorio nazionale durante il 2011 è proseguita tramite rilievi diretti, secondo il protocollo operativo del gruppo QUEST. I
terremoti investigati, localizzati prevalentemente in Sicilia e in Italia settentrionale, sono:
-
Maletto (Etna) del 6 maggio 2011, 15:12 GMT (ML 4.0, Imax V EMS);
Nebrodi del 23 giugno 2011, 22:02 GMT (ML 4.6, Imax V EMS);
Appennino forlivese del 12 luglio 2011, 2 scosse alle 06:53 e 07:15 GMT (ML 4.0 e ML 3.9, Io V EMS);
Pianura Padana lombardo-veneta (province di Rovigo, Mantova, Modena e Ferrara) del 17 luglio 2011, 18:30 GMT
(ML 4.7, Io V EMS);
Torinese del 25 luglio 2011, 12:31 GMT (ML 4.3, Imax V-VI EMS);
Siracusano del 9 ottobre 2011, 08:28 GMT (ML 3.3, Imax V EMS).
Come si può notare l’intensità dei terremoti è ormai ufficialmente espressa nella scala EMS-98. I rapporti di tutti i
terremoti rilevati sono stati pubblicati sul sito web nazionale alla pagina di QUEST (http://portale.ingv.it/real-timemonitoring/quest/rilievi-macrosismici).
Il sistema di raccolta on-line attraverso il questionario internet “www.haisentitoilterremoto.it”, che effettua anche
l’elaborazione in tempo reale dei dati sui risentimenti macrosismici caricati dagli utenti web. Nel corso dell’ultimo anno
questa tipologia di indagine “passiva” ha visto incrementare notevolmente il coinvolgimento dei cittadini: i questionari
compilati nel 2011 sono stati circa 73.000 e le mappe prodotte 1.282. Il gruppo dei corrispondenti fissi del questionario,
al quale tutti possono iscriversi (http://www.haisentitoilterremoto.it/index.php?page=subscribe), ha superato le 14.000
unità. In questo modo è possibile definire con maggior accuratezza il campo del risentimento dei terremoti nel far-field,
anche nel caso di eventi di bassa magnitudo. La procedura statistica per l’assegnazione del grado macrosismico è stata
riformulata, tenendo conto dei nuovi dati presenti nel database (dal 2007 ad oggi circa 275.000 questionari). È iniziata
una collaborazione con l’Istituto di Ingegneria Sismica ITSAK di Thessaloniki (Grecia) per implementare il sistema “hai
sentito il terremoto” sui loro server.
È completamente cessata l’attività di raccolta dati tramite l’invio postale di questionari cartacei a corrispondenti
istituzionali, ai fini della compilazione dello storico Bollettino Macrosismico INGV. Complementare alla raccolta del dato
macrosimico sul campo è la conservazione del materiale documentale acquisito durante le indagini. Nel corso dell’anno
è stato pertanto realizzato il Database Fotografico Macrosismico (DFM), presentato durante il convegno GNGTS 2010. Il
database, che non è stato ancora reso pubblico sul web, è in via di implementazione. Esso ha il duplice scopo di
raccogliere e catalogare la mole di materiale fotografico che è stata prodotta nel corso di molti anni, al fine di preservarla
dall’usura del tempo e di renderla fruibile alla comunità scientifica tramite un efficace mezzo di consultazione su internet.
In questa fase il DFM raccoglie diverse migliaia di immagini originali di proprietà INGV raccolte durante le campagne
macrosismiche svolte dagli anni ‘70 ad oggi.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Le attività previste per il 2012 rappresentano la naturale continuazione di quelle degli anni precedenti in quanto
riguardano strettamente i metodi e gli approcci ai quali il monitoraggio macrosismico deve attenersi:
-
uso della scala macrosismica EMS;
assegnazione dell’intensità con criteri trasparenti e conformi alle linee guida della comunità scientifica internazionale;
rilievo diretto del danno in caso di forti terremoti;
integrazione dei dati provenienti dalle diverse tecniche;
procedure di validazione, per garantire la correttezza scientifica di tutti i prodotti.
Nello specifico si individuano le iniziative di seguito descritte. Uso dei dati di questionari (internet o cartacei) per la
definizione delle aree di risentimento del terremoto, a completamento delle osservazioni macrosismiche derivanti da
rilievi diretti. Saranno effettuati dei test su alcuni terremoti verificatisi nell’ultimo triennio per individuare procedure
automatiche di selezione ed integrazione dei dati con I ≤ V. b). Gli addetti ai lavori condividono l’esigenza che il Bollettino
Macrosismico riprenda la raccolta dati, ferma ormai da tempo; tuttavia questa scelta non può essere solo espressione
dei partecipanti al TTC stesso, ma deve essere condivisa e supportata dai vertici dell’Ente. Il nuovo Bollettino
Macrosismico dovrà infatti essere totalmente informatizzato, “agganciato” alle procedure usate per i rilievi diretti,
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Piano Triennale di Attività 2012-2014
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assicurando nel contempo la sua funzione fondamentale di alimentazione del DBMI. È però necessario che il gruppo di
lavoro venga integrato da professionalità attualmente non presenti al suo interno (particolarmente informatici), che
rendano possibile la realizzazione di un nuovo prodotto. Si prevede la messa on-line del nuovo sito web
“www.haisentitoilterremoto.it” che presenterà novità sostanziali sia nel metodo di calcolo dell’intensità che nella grafica.
Verranno inoltre fornite più informazioni per ogni evento, come ad esempio i grafici dell’attenuazione dell’intensità con la
distanza e dell’andamento del numero di questionari nel tempo. Database Fotografico Macrosismico: si prevede la
conclusione della fase 2 del progetto, ovvero la realizzazione di un sito web dedicato alla disseminazione delle immagini.
Il sito web sarà organizzato con un motore di ricerca tramite query, sulla base dei criteri e delle classificazioni adottate
dalla scala EMS-98. Si prevede infine l’organizzazione di un workshop per gli addetti ai lavori, nel quale discutere delle
procedure di rilievo al fine di uniformare sempre più i protocolli di valutazione dell’intensità.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
28. Azzaro, R., Barbano, M. S., D'Amico, S., Tuvè, T., Scarfì, L., Mostaccio, A. (2011). The L’Aquila 2009 earthquake:
an application of the European Macroseismic Scale to the damage survey in the epicentral area. Boll. Geofis. Teor.
Appl., 52, 3, 561-581. 10.4430/bgta0012. http://hdl.handle.net/2122/7679
430. Tertulliani, A., Arcoraci, L., Berardi, M., Bernardini, F., Camassi, R., Castellano, C., Del Mese, S., Ercolani, E.,
Graziani, L., Leschiutta, I., Rossi, A., Vecchi, M. (2011). An application of EMS98 in a medium-sized city: The case
of L’Aquila (Central Italy) after the April 6, 2009 Mw 6.3 earthquake. Bull. Earthq. Eng., 9, 1, 67-80.
10.1007/s10518-010-9188-4. http://hdl.handle.net/2122/7023
5.2 Altre pubblicazioni
503. Cucci, L., Tertulliani, A., Castellano, C. (2011). The photographic dataset of the rotational effects produced by the
2009 L’Aquila earthquake. Miscellanea INGV, 11. http://hdl.handle.net/2122/7217
88
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
2.1. TTC - Laboratorio per le reti informatiche, GRID e calcolo
avanzato
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Lucio Badiali (CNT), Fabrizio Meroni (MI), Daniele Melini (RM1)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Linee trasmissione dati
Proseguendo nelle politiche di connettività avviate in tempi recenti che prevedono l’utilizzo di più fornitori (GARR e SPC),
nel 2011 il TTC ha cercato di incrementare la capacità dei collegamenti in essere, sfruttando il regime di competitività
venutosi a creare fra i diversi fornitori. Anche quest’anno si è operato aumentando la capacità di banda usufruita dalle
diverse sezioni, possibilmente riducendo o quantomeno mantenendo costante l’attuale budget di spesa d’istituto e
passando, ove possibile, a collegamenti in fibra ottica con capacità nell’ordine del Gigabit. In particolare, ciò è stato
realizzato per le Sezioni di Milano (link con Banda Effettiva di Accesso - BEA - a 1Gbps), Bologna (con BEA 100Mbps) e
Catania (con BEA 100Mbps). In tale modo, in caso di eventi sismici rilevanti o eruzioni vulcaniche, è stato possibile
usufruire, solo per le fasi di emergenza, di elevate capacità di banda trasmissiva garantendo l’accesso all’utenza esterna
e l’operatività in uscita ai ricercatori.
Reti e domini
Nell’ambito delle attività tecnologiche per il
sito web nazionale nel maggio 2001 è
stato formalizzato tramite decreto del
presidente INGV un gruppo di lavoro
denominato “webteam” che opera presso
la Sezione di Milano. Il compito di
webteam è di affrontare e risolvere i
problemi di carattere tecnologico per il
ripristino della piena funzionalità del sito
web INGV, assicurandone la stabilità
anche in occasione di picchi di accessi a
seguito di eventi sismici e vulcanici.
L’attività di webteam è stata volta alla
suddivisione del sito web in blocchi logici
corrispondenti ai principali settori in cui era
strutturato il vecchio portale: l’homepage,
l’area
dedicata
alla
stampa,
l’amministrazione e la comunicazione.
Ciascun
blocco
ha
caratteristiche
specifiche sia per quanto riguarda il
numero di utenti normalmente serviti che la
complessità del contenuto. A fronte di un
modesto incremento di complessità del
sistema, l’isolamento di ciascun blocco
Figura 2.1.1 Infrastruttura informatica del sito web www.ingv.it.
aumenta l’affidabilità complessiva perché
in caso di blocco di un singolo elemento gli
altri continuano a funzionare. Questa scelta è particolarmente importante per l’homepage www.ingv.it, un sito ora snello
e quanto più possibile privo di contenuti, la cui unica e fondamentale funzione è quella di garantire l’instradamento dei
visitatori verso altri siti web gestiti dall’Istituto. Tale re-indirizzamento ha permesso di alleggerire il traffico di accesso su
quei blocchi del sito nazionale che, a causa di problemi di progettazione del sistema di gestione dei contenuti adottato in
passato (il CMS Plone/Zope), non riuscivano a soddisfare anche solo pochi utenti contemporanei. Le sezioni del sito
web nazionale ancora ospitate su Plone sono inoltre state protette con un avanzato sistema di reverse proxy / caching (il
software Varnish). Dal maggio 2011 il trasferimento del sito web nazionale sui server di INGV Milano ha anche
permesso la chiusura dell’oneroso contratto di Dynamic Site Delivery fornito da Akamai. È risultata infatti evidente
l’inefficienza di questa soluzione in combinazione con il CMS Plone, il cui database dei contenuti ad accesso
sequenziale non permette di garantire in ogni caso un grande numero di richieste contemporanee.
Calcolo e GRID
Per gestire la crescente richiesta di risorse di calcolo da parte dei ricercatori, nel corso del 2011 è stata portata avanti
l’attività di sviluppo tecnologico e potenziamento hardware delle infrastrutture della sede di Roma. In particolare, la
potenza di calcolo è stata incrementata con la messa in funzione di un nuovo cluster con 32 CPU AMD Opteron 8-core
per un totale di 512 core e 1TB RAM, con una potenza di calcolo nominale di 5 TFlops. Nella configurazione della nuova
macchina, basata su tecnologia blade, è stato possibile riutilizzare l’infrastruttura di alimentazione e comunicazione del
89
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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cluster OCTOPUS, che è stato dismesso. Inoltre, per rispondere alle esigenze di codici non immediatamente adattabili a
paradigmi di calcolo a memoria distribuita è stata installata una macchina a memoria condivisa con 4 CPU Xeon HexCore e 512GB RAM. L’infrastruttura di storage a servizio dei sistemi di calcolo è stata potenziata aumentando le
dimensioni dell’area scratch per un totale di 48TB ed affiancando la connessione Ethernet a connessioni Infiniband
QDR. Sono state avviate le attività previste dalla convenzione INGV-CASPUR per il porting dei codici di calcolo
SPECFEM e FEMSA su architettura GPU, utilizzando il cluster basato su tecnologia nVidia Fermi del CASPUR.
Nell’ottica di giungere ad un coordinamento sempre più stretto nella programmazione delle risorse di calcolo dell’Istituto,
e di individuare le strategie ottimali per gli sviluppi tecnologici, in ottobre è stata organizzata la seconda edizione del
workshop hpc@INGV. Il workshop ha visto la partecipazione di ricercatori, esperti dei consorzi di supercalcolo e
produttori di hardware maggiormente impegnati nello sviluppo di nuove tecnologie di calcolo.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Linee trasmissione dati
In continuità con le positive esperienze degli scorsi anni, visti i buoni risultati ottenuti perseguendo la politica di
connettività ad Internet basata su più fornitori (GARR e SPC), anche nel 2012 si proseguirà ulteriormente cercando di
aumentare le capacità di banda usufruita dalle diverse sezioni, possibilmente riducendo o quantomeno mantenendo
costante l’attuale budget di spesa d’istituto, eventualmente passando, ove possibile, a collegamenti in fibra ottica.
Operando anche nel 2012 in tal senso, sarà valutata, sentito il Dipartimento della Protezione Civile, l’opportunità di
migrare i collegamenti delle linee dati con le Isole Eolie da GARR a SPC. A titolo d’esempio si riporta il confronto di
alcuni costi che saranno presi in esame in fase decisionale: a Lipari il costo di 41.000€/anno per 2Mbps, scenderebbe
con SPC a 7.500€/anno per 4Mbps; a Stromboli si passerebbe da 83.000€/anno per 4Mbps con GARR a 3.400€/anno
su linea SPC, anche se solo con solo 1Mbps (sufficiente agli scopi INGV). Infine, nel settore della connettività per la
condivisione di servizi fra sedi INGV, nel 2012 si effettuerà il test tra Roma e Pisa di un nuovo sistema di VPN per
condividere risorse. Tale esperimento, se positivo, potrebbe essere esteso fra le varie Sezioni dell’INGV.
Reti e domini
Per quanto riguarda l’attività della Sezione di Milano volta al ripristino della piena funzionalità del sito web INGV, così da
assicurare la stabilità anche in occasione di picchi di accesso a seguito di eventi sismici e vulcanici, si prevede per i primi
mesi del 2012 di pervenire alla sostituzione dei siti sviluppati tramite il sistema di gestione dei contenuti Plone, poco
efficiente dal punto di vista prestazionale in occasione di forte traffico. La sostituzione avverrà con un altro CMS che
salvaguardi le caratteristiche funzionali di quello vecchio, ma sia più efficiente dal punto di vista delle performance sotto
forte carico. È comunque prevista la predisposizione di un layer di front-end da interporre fra il CMS ed Internet che lo
protegga dai forti carichi di utenza in occasione di crisi sismiche o vulcaniche. Anche in questo caso si prevede di
utilizzare tecniche di reverse proxy / caching (con i software Ngnix e Varnish), positivamente sperimentate nel corso del
2011. A tal fine è prevista la completa importazione dei materiali contenuti negli attuali siti istituto.ingv.it,
comunicazione.ingv.it e www.ingv.it/ufficio-stampa nel nuovo CMS. Una seconda attività riguarda il trasferimento
dell’accesso primario al sito www.ingv.it sui server della Sezione di Milano così da sfruttare in pieno la nuova linea di rete
a 1Gbps, evitando possibili problemi di saturazione della banda trasmissiva in caso di crisi sismiche. Come già avvenuto
in passato, la connessione sarà opportunamente protetta da un sistema di caching/reverse-proxy realizzato in
collaborazione con il GARR. Tale configurazione svolgerà anche la funzione di mirroring del servizio per coprire
eventuali periodi in cui l’accesso al sito principale presso la Sezione di Milano risulti impossibile per problemi di rete
elettrica o di mancanza di connettività.
Calcolo e GRID
Gli interventi di sviluppo delle infrastrutture di calcolo programmati per il 2012 riguarderanno, nei primi mesi dell’anno, il
potenziamento del nuovo cluster SELENE attraverso l’installazione di un blade enclosure aggiuntivo, corrispondente a
16 nodi di calcolo, ed il raddoppio della memoria RAM. Nella nuova configurazione la macchina avrà un totale di 768
core AMD Opteron “Magny-Cours” e 3TB RAM, con un rapporto di 4GB/core. Si prevede inoltre di acquisire una nuova
macchina con tecnologia a memoria condivisa, dedicata alle applicazioni non facilmente portabili su sistemi di tipo
cluster. In configurazione iniziale, tale macchina sarà dotata di 4 CPU Xeon 10-core e 1TB di RAM, scalabili a 80 core /
2TB RAM attraverso l’aggiunta di una seconda motherboard. Nell’ambito della convenzione esistente fra INGV e
CASPUR, si valuterà la possibilità di installare il nuovo sistema presso la sede romana del consorzio CASPUR, il quale
garantirà supporto infrastrutturale e gestionale in cambio di una quota di tempo macchina, senza alcun onere economico
per l’Istituto. SPEDIA SpA, NATO Undersea Research Centre ed INGV, nell’ambito del Distretto Ligure delle Tecnologie
Marine (DLTM), cooperano alla gestione e funzionamento di un centro di supercalcolo. L’Unità di Progetto “Geofisica e
Tecnologie Marine” partecipa all'amministrazione e gestione di un cluster Linux HPC da 192 core, in configurazione
ottimizzata per il calcolo parallelo ad alte prestazioni per applicativi di Fluidodinamica, Idrodinamica, calcolo strutturale,
rendering grafico, calcolo numerico e statistico. Nel 2012 è prevista la prosecuzione dell’attività di formazione di giovani
ricercatori per l’utilizzo del centro. Inoltre, verrà messo a disposizione uno specifico laboratorio CFD, predisposto dallo
scorso anno con il passaggio del centro di calcolo al DLTM.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
90
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
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5.2 Altre pubblicazioni
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
[510] CONV. INRAN - UR10 Badiali Lucio - Convenzione per la
realizzazione di una nuova infrastruttura informatica dell'Ente
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 2.1: 1
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
INRAN
4.063
Totale 2012:
4.063
91
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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2.2. Laboratorio di paleomagnetismo
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Leonardo Sagnotti (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Il laboratorio di paleomagnetismo ha operato a pieno regime nel corso dell’intero anno. Per quel che riguarda la
strumentazione, è stato effettuato il previsto intervento di manutenzione quinquennale del magnetometro criogenico con
serbatoio di elio liquido, che ha comportato la sostituzione del compressore e della testa fredda e il conseguente
rifornimento di elio liquido. Per quel che riguarda la logistica, è stato ampliato lo spazio a disposizione del laboratorio di
taglio e di preparazione dei campioni, gestito in collaborazione con la Sezione di Roma 1, con l’acquisizione di un locale
per lo stoccaggio dei campioni di roccia, la predisposizione di un’opportuna scaffalatura lignea e la rimodulazione dello
spazio destinato agli strumenti adibiti al taglio delle rocce. Il laboratorio di paleomagnetismo infine ha aderito alla
costituenda rete europea di laboratori sperimentali ed analitici, nell’ambito del progetto EPOS. Numerose sono state le
attività di ricerca sviluppate nel corso dell’anno, con studi svolti sulle tematiche di tradizionale interesse del laboratorio.
Per quanto riguarda le applicazioni alla geodinamica, sono proseguiti gli studi paleomagnetici e di anisotropia magnetica
applicati alla ricostruzione dell'evoluzione tettonica della penisola Italiana e delle Ande. Gli studi condotti nel bacino di
Crotone hanno fornito nuovi dati originali (Fig. 2.2.1) per la ricostruzione dei meccanismi geodinamici di deformazione
Plio-Pleistocenica del blocco Calabro, mentre quelli di anisotropia magnetica condotti nell’alta Valle del Tevere hanno
permesso
di
ricostruire
il
campo
superficiale di deformazione pleistocenica
legato all’azione della Faglia Alto-Tiberina.
Per le Ande, sono stati condotti studi nella
Cordigliera Orientale della Colombia, che
hanno prodotto dati che permettono di
vincolare i meccanismi di genesi di questo
arco montuoso. Per ciò che concerne la
magnetostratigrafia
e
la
stratigrafia
integrata, si sono completate le ricerche
condotte sulle successioni candidate alla
definizione del Global Stratotype Section
and Point (GSSP) del Burdigaliano, svolte
al Conero, negli Iblei ed in carote
oceaniche, e sulle successioni che
definiscono tre GSSP del Paleogene
(Luteziano, Thanetiano e Selandiano),
svolte nelle serie stratigrafiche di
Gorrondatxe e Zumaia nei paesi Baschi.
Sono stati realizzati vari campionamenti
nelle serie del Cretaceo terminale nei
bacini continentali Pirenaici con resti di
dinosauri. Sono state svolte misure
paleomagnetiche
su
sequenze
sedimentarie campionate in Adriatico ed in
Sicilia orientale. È proseguita la fase
preparatoria delle ricerche nell’ambito di un
progetto ICDP che prevede la perforazione
del lago di Ohrid, al confine tra Albania e
Figura 2.2.1 Siti di campionamento e declinazioni paleomagnetiche nel bacino
Plio-Pleistocenico di Crotone. I dati indicano un pattern di deformazione
Macedonia. Sono iniziati gli studi di
complesso ed individuano quattro domini soggetti a rotazioni distinte [da
magnetostratigrafia di un sondaggio
Speranza et al., 2011].
effettuato nel bacino di Sulmona, che
comprende un record espanso della
transizione Brunhes-Matuyama. Si sono completate le misure riguardanti la parte superiore della successione
stratigrafica recuperata nell’ambito della spedizione IODP 317 (Canterbury basin). I primi risultati sono stati presentati
nel Postcruise Meeting tenutosi a Novembre 2011 a Christchurch. Per quel che riguarda i margini peri-Antartici, sono
stati pubblicati i dati relativi all’interpretazione in termini di stratigrafia sequenziale della carota AND-2 (ANDRILL) ed è
stata messa a punto una nuova interpretazione stratigrafica dei dati relativi alla carota CRP-3 (Cape Roberts). È stato
concluso lo studio paleomagnetico di sequenze sedimentarie tardo-pleistoceniche deposte alla base della scarpata
continentale della Penisola Antartica, con discussione delle implicazioni per la ricostruzione della storia climatica
regionale. Nell’ambito delle ricerche relative allo studio della paleo-variazione secolare (PSV) del campo magnetico
terrestre, è stato completato lo studio su una sequenza sedimentaria campionata al largo della Sicilia orientale, che ha
fornito un record di dettaglio relativo agli ultimi 4.000 anni, permettendo di vincolare l’età di alcuni livelli probabilmente
legati all’occorrenza di paleotsunami. Inoltre, l’analisi paleomagnetica di diverse carote prelevate nel Mare di Barents, al
largo delle Isole Svalbard, ha consentito la ricostruzione della PSV per l’Olocene alle alte latitudini settentrionali (Fig.
92
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
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2.2.2), fornendo vincoli sperimentali importanti per i modelli del campo magnetico terrestre, e consentendo la messa a
punto di un modello di età ad alta risoluzione per la ricostruzione dei dettagli delle variazioni climatiche. Infine, sono
proseguiti gli studi sulla PSV registrata in rocce vulcaniche per definire l’età di determinati eventi eruttivi con applicazioni
all’Isola di Pantelleria e alle Isole Azzorre (Fig. 2.2.3). In questo ambito si è sviluppata una nuova linea di ricerca sulla
ricostruzione della paleointensità assoluta del campo magnetico terrestre da dati ottenuti in rocce vulcaniche, in
collaborazione con lo Scripps Institution of Oceanography.
Figura 2.2.2 Ricostruzione della variazione della posizione del polo geomagnetico virtuale (VGP) nel corso dell’Olocene, ricostruita sulla
base di dati paleomagnetici ottenute da carote marine prelevate nel mare di Barents. Le ellissi intorno alle posizioni del VGP
rappresentano le aree di 95% di confidenza sulla posizione del polo. In tratteggio arancione è indicata dal proiezione del cilindro
tangente al nucleo interno [da Sagnotti et al., 2011].
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Dal punto di vista dell’operatività e della logistica, si prevede che il laboratorio di paleomagnetismo continuerà ad
operare a pieno ritmo nel corso dell’intero anno, nella stessa configurazione del 2011. Dal punto di vista strumentale è
prevista una manutenzione ordinaria del magnetometro criogenico senza serbatoio di elio liquido, con la sostituzione del
compressore. Il magnetometro criogenico con serbatoio sarà rifornito di elio liquido come consuetudine annuale.
Verranno inoltre proseguite le attività nell’ambito della partecipazione ad EPOS, la piattaforma europea per l’integrazione
e lo sviluppo delle infrastrutture di osservazione della dinamica della placca europea, volte allo sviluppo di una prima rete
integrata di laboratori europei sulle proprietà fisiche delle rocce. Le attività di ricerca proseguiranno in linea con quelle
svolte nel 2011 e vedranno il laboratorio coinvolto in numerosi progetti nazionali ed europei. Le tematiche che verranno
sviluppate sono quelle di tradizionale interesse per il laboratorio e verteranno sulle applicazioni del paleomagnetismo alla
geodinamica, alla stratigrafia integrata, allo studio delle variazioni del campo magnetico terrestre nel passato geologico
ed alle potenzialità di apportare contributi originali per la valutazione del rischio vulcanico e sismico. Relativamente alle
ricerche di paleomagnetismo applicato alla tettonica, proseguiranno le attività nella catena andina, con ulteriore sviluppo
degli studi nella Cordigliera Colombiana e l’inizio di nuove attività focalizzate sulla zona di faglia trascorrente LiquineOfqui, lungo il margine cileno meridionale, nell’ambito di un nuovo dottorato INGV attivato dall’inizio del 2012. Inoltre,
nell’ambito del progetto FIRB Abruzzo, si intende effettuare un sondaggio e studiare le caratteristiche sedimentologiche
e paleomagnetiche dei sedimenti olocenici e del Pleistocene superiore della conca aquilana per tentare di caratterizzare
la storia evolutiva della faglia sismogenetica che ha prodotto il terremoto del 6 Aprile 2009. Proseguiranno gli studi di
magnetostratigrafia sia nell’Appennino che in nuovi settori della Sicilia centro-meridionale, in collaborazione con diverse
Università italiane. Proseguiranno altresì le ricerche di magnetostratigrafia nella penisola Iberica, con analisi delle
successioni del Cretaceo superiore, del Paleocene e dell’Eocene, con un progetto di collaborazione con l’Università del
Pais Vasco. Ci si auspica di estendere queste ricerche anche in altri bacini nord Pirenaici in Francia, nonché in Turchia e
di proseguire gli studi su sequenze coeve in Bulgaria. Verranno svolte analisi di stratigrafia integrata nella successione
93
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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del Miocene basale di Malta. Si svilupperà inoltre lo studio magnetostratigrafico di un sondaggio già effettuato nel bacino
di Sulmona, che contiene un record espanso dell’ultima inversione del campo magnetico terrestre. Si svilupperà lo studio
stratigrafico integrato di carote sedimentarie prelevate nel Mare di Ross, conservate presso archivi italiani, nell’ambito di
un progetto PNRA che si prefigge di riconoscere e datare possibili marker regionali (ad esempio, tefra) all’interno delle
suddette successioni sedimentarie e di identificare informazioni paleoambientali e paleoecologiche, da mettere in
relazione alle variazioni climatiche locali o globali negli ultimi 30-50 Ka. Nel corso del 2012 dovrebbe aver luogo la
perforazione nel lago di Ohrid, al confine tra Albania e Macedonia, nell’ambito di un progetto dell’ICDP. Il laboratorio sarà
coinvolto nello studio paleomagnetico delle carote recuperate. Infine, gli studi della paleovariazione secolare (PSV) del
campo magnetico registrata dalle lave verranno focalizzati ancora su vulcani attivi italiani (Pantelleria e Stromboli), sulle
Isole Azzorre e sulle lave oloceniche dell’Islanda, in collaborazione con l’Università di Roma Tre e nell’ambito di un
nuovo dottorato attivato presso tale Università. Proseguiranno le indagini sulla PSV nell’Artico, ed in particolare sulla
sequenza sedimentaria glaciale e post-glaciale nel Mare di Barents nell’ambito di un nuovo progetto finanziato PNRA
(MELSTORM), per lo studio integrato delle carote prelevate nell’ambito delle precedenti crociere oceanografiche,
effettuate nel Mare di Barents, al largo delle Isole Svalbard. Si avvieranno inoltre le attività per lo studio di nuove carote
artiche che saranno prelevate in crociere oceanografiche previste per il prossimo futuro. Sempre nell’ambito delle
applicazioni dello studio della PSV, verrà inoltre studiato il paleomagnetismo delle successioni dei bacini lacustri intorno
a Rieti, nell’ambito di un progetto in collaborazione con l’Università della Tuscia e l’Università di Reno (USA).
Figura 2.2.3 Localizzazione dei siti di campionamento paleomagnetico sulle lave eruttate negli ultimi 3000 anni nell’isola di Sao Miguel
(Azzorre). Nella Região dos Picos sono stati campionati 13 flussi di lave basaltiche (con 34 siti paleomagnetici) già datati con il metodo
14
del C. L’obbiettivo del campionamento è stato quello di ricostruire una curva di variazione secolare del campo magnetico terrestre per
gli ultimi 3000 anni. [da Di Chiara et al., sottomesso].
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
105. Capraro, L., Massari, F., Rio, D., Fornaciari, E., Backman, J., Channell, J. E. T., Macrì, P., Prosser, G., Speranza,
F. (2011). Chronology of the Lower-Middle Pleistocene succession of the south-western part of the Crotone Basin
(Calabria, Southern Italy). Quat. Sci. Rev., 30,9-10, 1185-1200. 10.1016/j.quascirev.2011.02.008.
http://hdl.handle.net/2122/7031
94
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
113. Cattadori, M., Florindo, F., Rack, F. (2011). Short- and long-term effects in the school system of a research
immersion experience for science educators: An example from ANDRILL (Antarctic Geological Drilling). Geosphere,
7, 6, 1331-1339. 10.1130/GES00678.1. http://hdl.handle.net/2122/7526
186. Di Stefano, A., Verducci, M., Cascella, A., Iaccarino, S. M. (2011). Calcareous plankton events at the Early/Middle
Miocene transition of DSDP Hole 608: comparison with Mediterranean successions for definition of the Langhian
GSSP. Stratigraphy, 8, 2-3. http://hdl.handle.net/2122/7637
213. Fielding, C. R., Browne, G. H., Field, B., Florindo, F., Harwood, D. M., Krissek, L. A., Levy, R. H., Panter, K. S.,
Passchier, S., Pekar, S. F. (2011). Sequence stratigraphy of the ANDRILL AND-2A drillcore, Antarctica: A longterm, ice-proximal record of Early to Mid-Miocene climate, sea-level and glacial dynamism. Paleogeogr.
Paleoclimatol. Paleoecol., 305, 1-4, 337-351. 10.1016/j.palaeo.2011.03.026. http://hdl.handle.net/2122/7170
248. Iaccarino, S. M., Di Stefano, A., Foresi, L. M., Turco, E., Baldassini, N., Cascella, A., Da Prato, S., Ferraro, L.,
Gennari, R., Hilgen, F. J., Lirer, F., Maniscalco, R., Mazzei, R., Riforgiato, F., Russo, B., Sagnotti, L., Salvatorini,
G., Speranza, F., Verducci, M. (2011). High-resolution integrated stratigraphy of the upper Burdigalian-lower
Langhian in the Mediterranean: the Langhian historical stratotype and new candidate sections for defining its
GSSP. Stratigraphy, 8, 2-3. http://hdl.handle.net/2122/7635
314. Molina, E., Alegret, L., Apellaniz, E., Bernaola, G., Caballero, F., Dinarès-Turell, J., Hardenbol, J., HeilmannClausen, C., Larrasoaña, J. C., Luterbacher, H., Monechi, S., Ortiz, S., Orue- Etxebarria, X., Payros, A., Pujalte, V.,
Rodríguez-Tovar, F. J., Tori, F., Tosquella, J., Uchman, A. (2011). The Global Stratotype Section and Point (GSSP)
for the base of the Lutetian Stage at the Gorrondatxe section, Spain. Episodes, 34,2, 86108.http://hdl.handle.net/2122/7102
344. Passchier, S., Browne, G., Field, B., Fielding, C. R., Krissek, L. A., Panter, K., Pekar, S. F., ANDRILL-SMS Science
Team,, (2011). Early and middle Miocene Antarctic glacial history from the sedimentary facies distribution in the
AND-2A drill hole, Ross Sea, Antarctica. Geol. Soc. Am. Bull., 123,11-12, 2352-2365. 10.1130/B30334.1.
http://hdl.handle.net/2122/7528
346. Payros, A., Dinarès-Turell, J., Bernaola, G., Orue-Etxebarria, X., Apellaniz, E., Tosquella, J. (2011). On the age of
the Early/Middle Eocene boundary and other related events: cyclostratigraphic refinements from the Pyrenean
Otsakar section and the Lutetian GSSP. Geol. Mag., 148,3, 442-460. 10.1017/S0016756810000890.
http://hdl.handle.net/2122/7730
384. Roberts, A. P., Chang, L., Rowan, C. J., Horng, C.S., Florindo, F. (2011). Magnetic properties of sedimentary
greigite
(Fe3S4):
an
update.
Rev.
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49,,
RG1002.
10.1029/2010RG000336.
http://hdl.handle.net/2122/7012
385. Roberts, A. P., Florindo, F., Villa, G., Chang, L., Jovane, L., Bohaty, S. M., Larrasoaña, J. C., Heslop, D., Fitz
Gerald, J. D. (2011). Magnetotactic bacterial abundance in pelagic marine environments is limited by organic
carbon flux and availability of dissolved iron. Earth Planet. Sci. Lett., 310,3-4, 441-452. 10.1016/j.epsl.2011.08.011.
http://hdl.handle.net/2122/7169
394. Sagnotti, L., Macrì, P., Lucchi, R., Rebesco, M., Camerlenghi, A. (2011). A Holocene paleosecular variation record
from the northwestern Barents Sea continental margin. Geochem. Geophys. Geosyst., 12,11, Q11Z33.
10.1029/2011GC003810. http://hdl.handle.net/2122/7176
395. Sagnotti, L., Smedile, A., De Martini, P. M., Pantosti, D., Speranza, F., Winkler, A., Del Carlo, P., Bellucci, L. G.,
Gasperini, L. (2011). A continuous palaeosecular variation record of the last four millennia from the Augusta Bay
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Italy).
Geophys.
J.
Int.,
184,1,
191
202.
10.1111/j.1365-246X.2010.04860.x.
http://hdl.handle.net/2122/6913
402. Schmitz, B., Pujalte, V., Molina, E., Monechi, S., Orue-Etxebarria, X., Speijer, R. P., Alegret, L., Apellaniz, E.,
Arenillas, I., Aubry, M. P., Baceta, J. I., Berggren, W. A., Bernaola, G., Caballero, F., Clemmensen, A., DinarèsTurell, J., Dupuis, C., Heilmann-Clausen, C., Orús, A. H., Knox, R. (2011). The Global Stratotype Sections and
Points for the bases of the Selandian (Middle Paleocene) and Thanetian (Upper Paleocene) stages at Zumaia,
Spain. Episodes, 34,4, 220-243.http://hdl.handle.net/2122/7307
418. Speranza, F., Macrì, P., Rio, D., Fornaciari, E., Consolaro, C. (2011). Paleomagnetic evidence for a post–1.2 Ma
disruption of the Calabria terrane: Consequences of slab breakoff on orogenic wedge tectonics. Geol. Soc. Am.
Bull., 123,5-6, 925–933. 10.1130/B30214.1. http://hdl.handle.net/2122/7178
435. Turco, E., Cascella, A., Gennari, R., Hilgen, F. J., Iaccarino, S. M., Sagnotti, L. (2011). Integrated stratigraphy of the
La Vedova section (Conero Riviera, Italy) and implications for the Burdigalian/Langhian boundary. Stratigraphy, 8,23, xxx-xxx.http://hdl.handle.net/2122/7634
438. Venuti, A., Florindo, F., Caburlotto, A., Hounslow, M. W., Hillenbrand, C.-D., Strada, E., Talarico, F. M., Cavallo, A.
(2011). Late Quaternary sediments from deep!sea sediment drifts on the Antarctic Peninsula Pacific margin:
Climatic control on provenance of minerals. J. Geophys. Res., 116,, B06104. 10.1029/2010JB007952.
http://hdl.handle.net/2122/7047
5.2 Altre pubblicazioni
506. D'Ajello Caracciolo, F., Pignatelli, A., Speranza, F., Meloni, A. (2011). A re-evaluation of the Italian historical
geomagnetic catalogue: implications for paleomagnetic dating at active Italian volcanoes. Solid Earth, 2,1, 65-74.
10.5194/se-2-65-2011. http://hdl.handle.net/2122/7064
598. Sagnotti,
L.
(2011).
Magnetic
Anisotropy.
Encyclopedia
of
Solid
Earth
Geophysics,
717729.http://hdl.handle.net/2122/7075
95
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
2.3. TTC - Laboratori di chimica e fisica delle rocce
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Massimo Pompilio (PI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, BO, CT, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
I laboratori sono stati utilizzati per analisi, misure e produzione di dati per il monitoraggio dell’attività vulcanica (TTC 1.5)
e per i progetti di ricerca svolti nell’ambito dei TTC 4.3 e OO.SS. 3.1, 3.2, 3.5, 3.6, 3.8. Il Laboratorio di Chimica fine di
Catania, inattivo da diversi anni, è stato ordinato e riorganizzato per poi procedere con la messa a punto della
metodologia per la determinazione del ferro bivalente attraverso titolazione con permanganato di potassio. Nel
Laboratorio ICP-OES, si sta procedendo con i lavori di adeguamento. È stata completata la realizzazione della piccola
petroteca nella Sezione di Catania, dove verrà temporaneamente archiviato il materiale dell’attività di monitoraggio, in
attesa di essere trasferito alla petroteca principale di Nicolosi. Nel Laboratorio di microscopia ottica è stato acquistato un
modulo software aggiuntivo (Extended Depth of Focus) per l’integrazione di più immagini acquisite su piani focali
differenti. Nell’ambito del Progetto PON-VULCAMED è stata presentata una proposta per la ristrutturazione e la messa
in sicurezza dei laboratori di sedimentologia e per la preparazione campioni. I laboratori di Catania hanno contribuito alle
attività di monitoraggio attraverso lo studio dei prodotti emessi dall’Etna e dallo Stromboli. Le analisi petrografiche e
tessiturali, mineralogiche e composizionali, morfoscopiche, morfometriche e granulometriche hanno permesso di
caratterizzare i prodotti emessi e seguirne l’evoluzione nel tempo. Inoltre, i dati prodotti nei laboratori hanno consentito di
elaborare delle “Note tecniche”, richieste sia dalla Provincia di Catania che dall’ANSV (Agenzia Nazionale per la
Sicurezza del Volo). Infine, i laboratori hanno fornito il supporto analitico ad attività di ricerca che studiano:
- i fenomeni di aggregazione della cenere;
- i processi eruttivi e i depositi di caduta del Vulcano Eyjafjallajokull (Islanda);
- gli xenoliti magmatici presenti nelle lave recenti dell’Etna e provenienti dal corpo ad alta velocità (HVB), individuato
mediante tomografia sismica;
- i processi magmatici che hanno innescato le fontana di lava del cratere di Sud-Est del 10 maggio 2008;
- le relazioni tra le emissioni di cenere avvenute dai crateri di Sud-Est, Nord-Est e Bocca Nuova nel 2010 e gli eventi
sismo-acustici correlati;
- lo sviluppo di una nuova procedura per la caratterizzazione della forma di particelle vulcaniche;
- la distribuzione di taglia di bombe vulcaniche, emesse a Stromboli durante eventi di alta energia.
Presso la Sezione di Napoli-OV, nel laboratorio di Geochimica Isotopica - Chimica Fine, nell’ambito del Progetto PRIN
2008 “Microanalisi isotopica mediante microperforazione, dissoluzione e estrazione dell’ Sr e analisi isotopica”, sono
state messe a punto le procedure per il lavaggio dei contenitori in teflon destinati alla conservazione degli acidi ultrapuri
e dei crogioli per i campioni. Sono stati inoltre preparati gli acidi per il lavaggio della resina per la separazione
cromatografica dello Sr su microcolonne e, successivamente, sono state eseguite le prime prove di estrazione dello Sr
da cristalli singoli di feldpati, pirosseni e
olivina. Nel laboratorio di Spettrometria di
Massa sono state eseguite diverse
operazioni di manutenzione straordinaria
sullo Spettrometro di Massa TRITON TI.
I rimanenti laboratori non hanno subito
significativi interventi. I laboratori di
Geochimica e Vulcanologia hanno
ospitato studenti di Università italiane,
ricercatori, tirocinanti, e borsisti. A
Palermo è stato consegnato lo
spettrometro di massa multi-collettore
per l’analisi in-situ dei gas nobili in
singole inclusioni fluide, che dovrà
essere collegato al laser di potenza. A
fine anno è stata avviata l’installazione di
tale spettrometro, che sarà completata
nel corso del 2012. È stata realizzata una
linea di alto vuoto, collegata al crushing,
per l’estrazione e l’analisi isotopica della
CO2 intrappolata nelle inclusioni fluide in
prodotti ignei. Dopo una fase di
calibrazione e messa a punto del
sistema, sono state effettuate a scopo di
test le prime analisi su prodotti a
composizione isotopica nota e su alcuni
Figura 2.3.1 Nuova pressa biassiale in fase di costruzione presso la Sezione di
xenoliti mantellici, con ottimi risultati. È
Roma 1.
stato avviato un dottorato di ricerca per lo
96
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
studio della concentrazione del bromo in inclusioni vetrose etnee. Lo studio ha permesso la messa a punto di una
tecnica di misura della concentrazione di Br tramite LA-ICP-MS. A Palermo è stato completato lo studio dei prodotti degli
Iblei e dell’Etna, ricavando un data set che include dati di composizione elementare ed isotopica dei gas nobili nelle
inclusioni fluide e dati di geochimica di elementi maggiori ed in tracce nei cristalli-ospiti e nelle relative lave. L’incrocio di
tali dati ha consentito di ricavare vincoli interessanti sulle caratteristiche fisiche e composizionali del mantello ibleo, e
delle sue relazioni con quello etneo. Uno studio analogo è stato effettuato anche sui prodotti dello Stromboli, ottenendo
informazioni interessanti sul sistema magmatico di plumbing profondo. Presso la microsonda ed il microscopio
elettronico a scansione ad emissione di campo di Roma, sono state effettuate oltre 1.300 ore di analisi. È stata
completata la calibrazione della Quick Press per pressioni anche di 1,5 Kbar. È stato testato con successo un nuovo
setup sperimentale per la misura in situ delle emissioni di radon in funzione del tasso di deformazione e di temperatua su
prodotti piroclastici. Sono stati sviluppati nuovi setup sperimentali per lo studio della risalita di slug in condotti vulcanici e,
tramite un modello analitico-sperimentale, è stato affinato il calcolo della pressione del gas degli slug durante le
esplosioni stromboliane, in funzione, principalmente, della viscosità del magma; sono stati messi a punto nuovi modelli
modelli
teoricosperimentali sui processi di
assimilazione carbonatica
nei magmi e di formazione
degli skarn magmatici.
È stata progettata una
nuova pressa biassiale, la
cui realizzazione è in corso
di ultimazione. A Bologna
è
proseguita
la
collaborazione scientifica
con i Laboratori della
Sezione di Roma 1, mirata
alla
discussione
dei
processi fisici durante un
evento sismico. Sono state
valutate possibili storie di
velocità da imporre come
carico esterno nel Rotary
Shear, in attesa che
questo sia adeguatamente
testato per riprodurle. A
Pisa è stato installato un
SEM tradizionale Zeiss
EVO MA10, connesso con
un sistema di micronalisi
Figura 2.3.2 Microscopio elettronico a scansione e microanalisi a dispersione di energia installati
EDS (Isis-Oxford). Il SEM
presso la Sezione di Pisa. Nel riquadro in alto un immagine di dettaglio raccolta con il SEM di un
è entrato immediatamente
clasto vescicolato prodotto nel corso della eruzione sottomarina dell'El Hierro - Isole Canarie
in routine, mentre la
(Spagna).
microanalisi
è
stata
calibrata ed è attualmente
in fase di test e di comparazione con i dati prodotti da altri laboratori. Nella fornace tubolare verticale sono proseguiti gli
esperimenti di alterazione ed ossidazione ad alta temperatura delle ceneri dei vulcani italiani e del Vulcano
Eyjafjallajökull (Islanda). Sono stati eseguiti ulteriori esperimenti di cristallizzazione a pressione atmosferica di magmi
recenti etnei e stromboliani, utilizzando buffer solidi per controllare la fugacità di ossigeno. Le composizioni dei vetri,
misurate in collaborazione con la Sezione di Catania, saranno utilizzate per calibrare geotermometri empirici da utilizzare
nelle attività di monitoraggio. Presso la Sezione di Catania, è stato messo in opera un laboratorio per il campionamento
ad alta risoluzione di speleotemi, dotato di un sistema di micromilling and microdrilling controllato da computer
(risoluzione fino a 100 micron). Sono proseguite le ricerche metodologiche per migliorare le tecniche di preparazione
delle fasi minerali per analisi composizionali e tessiturali. Sono proseguite le collaborazioni con sincrotroni europei per
tomografie di tefra a diversa composizione e per analisi dei volatili in vetri e minerali. Il laboratorio ha fornito il supporto
analitico a tutte le ricerche condotte nell’ambito dei progetti interni, PNRA, e PRIN-MIUR. Il laboratorio è stato utilizzato
da dottorandi e laureandi delle Università di Pisa, Urbino, Camerino, Palermo e Cagliari e da ricercatori stranieri.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Nel 2011, tenendo conto della possibile riorganizzazione dell’intero Ente, si continuerà a dare priorità a quelle attività di
ricerca, di sviluppo tecnologico e di controllo di qualità, mirate ad ottimizzare e rendere il più possibili fruibili ed efficienti i
laboratori. Queste attività saranno possibili solo se sarà garantita la presenza continua di personale dedicato alle
apparecchiature e la disponibilità di risorse finanziarie (attraverso le dotazioni ordinarie o tramite autofinanziamenti che
potranno provenire da attività di conto terzi), che rendano certe le operazioni di manutenzione e la copertura delle spese
di esercizio dei laboratori. Si continueranno a perseguire i seguenti obiettivi generali:
- l’organizzazione nell’anno di uno o più riunioni mirate a:
i) gestire la transizione verso la nuova organizzazione dell’Ente;
ii) far conoscere le caratteristiche e le potenzialità dei laboratori;
97
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
-
-
-
98
iii) ricevere feed-back dagli utenti e dai TTC che utilizzano i dati prodotti;
lo sviluppo di sinergie con altri enti (ad esempio, CNR, Università, ecc.) per grandi iniziative infrastrutturali (ad
esempio, microsonde ioniche, nuove linee analitiche al sincrotrone), anche nell’ambito di grandi programmi europei;
lo sviluppo di apparecchiature e metodologie per le analisi delle rocce totali al fine di svincolarsi da laboratori esterni.
Queste iniziative potranno coinvolgere in maniera sinergica le Sezioni di Catania e Palermo.
Verranno proseguite le analisi, le misure e
la produzione di dati per il monitoraggio
(TTC 1.5) e per i progetti di ricerca svolti
nell’ambito dei TTC 4.3 e OO.SS. 3.1, 3.2,
3.5, 3.6, 3.8. Per quanto riguarda le varie
Sezioni:
- a Catania i laboratori continueranno
l’acquisizione dei dati utili a monitorare
l’evoluzione dei fenomeni eruttivi di Etna e
Stromboli e proseguiranno le attività di
ricerca già in corso. Verrà inoltre
completata le ristrutturazione del laboratorio
ICP-OES. Verrà messa a punto, testata e
validata la misura del FeO mediante
titolazione. Si procederà con l’analisi in
XRF di pasticche di polvere pressata per
valutare la qualità della misura di elementi
in traccia selezionati. All’interno del
Laboratorio
di
Sedimentologia
proseguiranno le attività di ricerca
riguardanti
la
caratterizzazione
semiautomatica della forma delle ceneri,
mediante ulteriori esperimenti con lo
strumento CAMSIZER;
- a Palermo sarà realizzata la cella di
ultra-alto-vuoto, necessaria a contenere i
campioni (microcristalli) su cui effettuare le
analisi in-situ delle singole inclusioni fluide,
al fine di determinare le abbondanze
elementari ed isotopiche dei gas nobili. La
messa a punto delle linea per l’analisi
isotopica di CO2 in inclusioni fluide ha
permesso di avviare un progetto di studio
dei prodotti dell’Etna, Stromboli e degli Iblei,
dal quale si spera di ricavare importanti
vincoli sulle caratteristiche delle sorgenti
mantelliche
delle
aree
in
esame.
Figura 2.3.3 Sistema di Microdrilling-Micromilling installato presso la Sezione
Nell’ambito del dottorato di ricerca avviato
di Pisa. In alto a destra un esempio di stalagmite campionata in modalità
per lo studio del Br ed in cooperazione con
drilling (risoluzione di 0.5 mm).
l’ISTO-Orleans, saranno preparati prodotti
sintetici per la calibrazione delle analisi di
Br in LA-ICPMS e per la quantificazione della solubilità di tale elemento nei magmi etnei. Per l’anno 2012 si prevede
di acquistare una centrifuga per il Laboratorio di Chimica Fine. Inoltre continuerà la manutenzione dello Spettrometro
di Massa, mediante sostituzione di una scheda mal funzionante. Infine, è prevista anche una revisione dello
Spettrometro ad Infrarosso FTIR, con sostituzione del “motorized square aperture” e del BMS Ge/KBr, e l’acquisto di
una pasticca in germanio per alloggiare i campioni. I progetti di ricerca che saranno realizzati nel 2012, a
proseguimento di quanto iniziato nel 2011, sono finalizzati allo studio dei processi operanti nei sistemi magmatici del
Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia, Stromboli, Etna, Pantelleria e Colli Albani;
a Roma, nell’ambito di un nuovo progetto europeo Starting Grant che vede coinvolto per la seconda volta il
laboratorio HPHT Host Institution, verrà installata e calibrata una pressa biassiale per lo studio sperimentale dei
processi di creep. Verranno effettuati nuovi esperimenti analogici sulla propagazione dinamica della frattura. Verrà
testata la camera da vuoto installata al Rotary Shear apparatus. Saranno ideati ed effettuati ulteriori esperimenti di
laboratorio sulla sedimentazione della cenere vulcanica;
a Pisa sarà messo in opera, calibrato e reso operativo il SEM ed il sistema di microanalisi EDS appena acquisito.
Proseguiranno gli esperimenti con la fornace tubolare, sviluppando tecniche per effettuare esperimenti sotto un
flusso controllato di gas al fine di riprodurre le condizioni presenti all’interno dei condotti vulcanici. Proseguiranno gli
esperimenti di fusione di rocce per riprodurre gli equilibri di fase e le tessiture che si determinano nelle porzioni più
superficiali dei sistemi vulcanici e nel corso del raffreddamento dei flussi lavici. Continuerà l’attività di campionamento
ad alta risoluzione di speleotemi per datazioni. Si prevede di continuare la collaborazione con il gruppo SYRMEP di
Elettra e l’INFN di Pisa per effettuare analisi tessiturale in 3D, tramite tomografie di campioni di rocce, e di sviluppare
ulteriori collaborazione con l’Isto-Orleans per esperimenti e studi con microtomografo da laboratorio.
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
33. Bai, L., Baker, D. R., Polacci, M., Hill, R. J. (2011). In-situ degassing study on crystal-bearing Stromboli basaltic
magmas: Implications for Stromboli explosions. Geophys. Res. Lett., 38,, L17309. 10.1029/2011GL048540.
http://hdl.handle.net/2122/7449
35. Baker, D. R., Polacci, M., LaRue, A. (2011). A study on the reproducibility of counting vesicles in volcanic rocks.
Geosphere, 7,1, 70-78. 10.1130/GES00553.1. http://hdl.handle.net/2122/7447
51. Bertagnini, A., Di Roberto, A., Pompilio, M. (2011). Paroxysmal activity at Stromboli: lessons from the past. Bull.
Volcanol., 73,9, 1229-1243. 10.1007/s00445-011-0470-3. http://hdl.handle.net/2122/7451
91. Callegari, A. M., Boiocchi, M., Bellatreccia, F., Caprilli, E., Medenbach, O., Cavallo, A. (2011). Capranicaite,
(K,square)(Ca,Na)Al(4)B(4)Si(2)O(18): a new inosilicate from Capranica, Italy, with a peculiar topology of the
periodic
single
chain
[Si(2)O(6)].
Mineral.
Mag.,
75,1,
33-43.
10.1180/minmag.2011.075.1.33.
http://hdl.handle.net/2122/7597
101. Capitelli, F, Chita, G., Cavallo, A., Bellatreccia, F., Della Ventura, G. (2011). Crystal structure of Whiteite-(CaFeMg)
from Crosscut Creek, Canada. Z. Kristall., 226,, 731-738. 10.1524/zkri.2011.1393. http://hdl.handle.net/2122/7606
145. D’Oriano, C., Bertagnini, A., Pompilio, M. (2011). Ash erupted during normal activity at Stromboli (Aeolian Islands,
Italy) raises questions on how the feeding system works. Bull. Volcanol., 73,5, 471-477. 10.1007/s00445-010-04250. http://hdl.handle.net/2122/7483
153. Dallai, L., Cioni, R., Boschi, C., D'Oriano, C. (2011). Carbonate-derived CO2 purging magma at depth: Influence on
the eruptive activity of Somma-Vesuvius, Italy. Earth Planet. Sci. Lett., 310,1-2, 84-95. 10.1016/j.epsl.2011.07.013.
http://hdl.handle.net/2122/7573
185. Di Renzo, V., Arienzo, I., Civetta, L., D'Antonio, M., Tonarini, S., Di Vito, M. A., Orsi, G. (2011). The magmatic
feeding system of the Campi Flegrei caldera: Architecture and temporal evolution. Chem. Geol., 281,, 227-241.
10.1016/j.chemgeo.2010.12.010. http://hdl.handle.net/2122/7208
224. Freda, C., Gaeta, M., Giaccio, B., Marra, F., Palladino, D., Scarlato, P., Sottili, G. (2011). CO2-driven large mafic
explosive eruptions: a case study from the Colli Albani Volcanic District (Italy). Bull. Volcanol., 73,, 241-256.
10.1007/s00445-010-0406-3. http://hdl.handle.net/2122/7339
226. Gaeta, M., Freda, C., Marra, F., Di Rocco, T., Gozzi, F., Arienzo, I., Giaccio, B., Scarlato, P. (2011). Petrology of
the most recent ultrapotassic magmas from the Roman Province (Central Italy). Lithos, 127,, 298-308.
10.1016/j.lithos.2011.08.006. http://hdl.handle.net/2122/7175
251. Iezzi, G., Mollo, S., Torresi, G., Ventura, G., Cavallo, A., Scarlato, P. (2011). Experimental solidification of an
andesitic
melt
by
cooling.
Chem.
Geol.,
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261–273.
10.1016/j.chemgeo.2011.01.024.
http://hdl.handle.net/2122/7254
261. Kahl, M., Chakraborty, S., Costa, F., Pompilio, M. (2011). Dynamic plumbing system beneath volcanoes revealed
by kinetic modeling, and the connection to monitoring data: An example from Mt. Etna. Earth Planet. Sci. Lett.,
308,1-2, 11-22. 10.1016/j.epsl.2011.05.008. http://hdl.handle.net/2122/7497
264. La Felice, S., Landi, P. (2011). The 2009 paroxysmal explosions at Stromboli (Italy): magma mixing and eruption
dynamics. Bull. Volcanol., 73,9, 1147-1154. 10.1007/s00445-011-0502-z. http://hdl.handle.net/2122/7522
305. Métrich, N., Allard, P., Aiuppa, A., Bani, P., Bertagnini, A., Shinohara, H., Parello, F., Di Muro, A., Garaebiti, E., Belhadj,
O., Massare, D. (2011). Magma andVolatile Supply to Post-collapse Volcanism and Block Resurgence in Siwi Caldera
(Tanna Island,Vanuatu Arc). J. Petrol., 52,6, 1077-1105. 10.1093/petrology/egr019. http://hdl.handle.net/2122/7194
306. Métrich, N., Allard, P., Bertagnini, A., Di Muro, A. (2011). Comment on ‘Conduit convection, magma mixing, and
melt inclusion trends at persistent degassing volcanoes’ by Fred Witham, published in Earth Planetary Science
Letters (2011) 301, 345–352. Earth Planet. Sci. Lett., 306,3-4, 306-308. 10.1016/j.epsl.2011.04.012.
http://hdl.handle.net/2122/7510
312. Misiti, V., Vetere, F., Freda, C., Scarlato, P., Behrens, H., Mangiacapra, A., Dingwell, D. B. (2011). A general
viscosity model of Campi Flegrei (Italy) melts. Chem. Geol., 290,1-2, 50-59. 10.1016/j.chemgeo.2011.08.010.
http://hdl.handle.net/2122/7249
316. Mollo, S., Lanzafame, G., Masotta, M., Iezzi, G., Ferlito, C., Scarlato, P. (2011). Cooling history of a dike as
revealed by mineral chemistry: A case study from Mt. Etna volcano. Chem. Geol., 288,, 39-52.
10.1016/j.chemgeo.2011.06.016. http://hdl.handle.net/2122/7243
317. Mollo, S., Putirka, K., Iezzi, G., Del Gaudio, P., Scarlato, P. (2011). Plagioclase–melt (dis)equilibrium due to cooling
dynamics:
Implications
for
thermometry,
barometry
and
hygrometry.
Lithos,
125,,
221–235.
10.1016/j.lithos.2011.02.008. http://hdl.handle.net/2122/7247
318. Mollo, S., Tuccimei, P., Heap, M., Vinciguerra, S., Soligo, M., Castelluccio, M., Scarlato, P., Dingwell, D. (2011).
Increase in radon emission due to rock failure: An experimental study. Geophys. Res. Lett., 38,, L14304.
10.1029/2011GL047962. http://hdl.handle.net/2122/7246
319. Mollo, S., Vinciguerra, S., Iezzi, G., Iarocci, A., Scarlato, P., Heap, M., Dingwell, D. (2011). Volcanic edifice
weakening via devolatilization reactions. Geophys. J. Int., 186,, 1073–1077. 10.1111/j.1365-246X.2011.05097.x.
http://hdl.handle.net/2122/7244
360. Pichavant, M., Pompilio, M., D'Oriano, C., Di Carlo, I. (2011). Petrography, mineralogy and geochemistry of a
primitive pumice from Stromboli: implications for the deep feeding system. Eur. J. Mineral., 23,4, 499-517.
10.1127/0935-1221/2011/0023-2109. http://hdl.handle.net/2122/7513
444. Voltolini, M., Zandomeneghi, D., Mancini, L., Polacci, M. (2011). Texture analysis of volcanic rock samples:
Quantitative study of crystals and vesicles shape preferred orientation from X-ray microtomography data. J.
Volcanol. Geotherm. Res., 202,1-2, 83-95. 10.1016/j.jvolgeores.2011.02.003. http://hdl.handle.net/2122/7547
99
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
5.2 Altre pubblicazioni
523. Deegan, F. M., Troll, V. R., Freda, C., Misiti, V., Chadwick, J. (2011). Fast and furious: crustal CO2 release at
Merapi volcano, Indonesia. Geology Today, 27,2, 57-58. http://hdl.handle.net/2122/7251
541. Iarocci, A., Sciacca, U., Romeo, G., Mari, M., Misiti, V. (2011). Comportamento ad alta pressione di trasduttori
piezoelettrici
per
applicazioni
di
geofisica
sperimentale.
Rapporti
Tecnici
INGV,211,
1-20.
http://hdl.handle.net/2122/7252
544. Lo Castro, M. D., Andronico, D., Cassisi, C., Montalto, P., Prestifilippo, M. (2011). Implementazione di una nuova
procedura per caratterizzare la forma di particelle mediante misure al CAMSIZER e algoritmi di clustering. Quaderni
di Geofisica INGV,94, 1-19. http://hdl.handle.net/2122/7665
562. Nielsen, S. et al. (2011). Earthquake fault dynamics: Insights from laboratory experiments. Società Italiana di Fisica.
http://hdl.handle.net/2122/7134
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
[456] PRIN 2008 - Prot. n. 2008MC82JJ_002 - Scarlato - UR1O Scarlato
Piergiorgio - PRIN 2008: Studio sperimentale dell'emissione di radon da
parte di rocce sottoposte a stress meccanico e termico. Implicazione per
la sorveglianza vulcanica e sismica.
[364] USEMS - UR10 Piersanti Antonio - USEMS-Uncovering the Secrets
of an Earthquake: Multydisciplinary Study of Physico-Chemical Processes
During the Seismic Cycle
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 2.3: 2
100
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
MIUR/PRIN
1.406
EC
199.200
Totale 2012:
200.606
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
2.4. TTC - Laboratori di geochimica dei fluidi
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Salvatore Inguaggiato (PA)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, NA-OV, PA
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
I laboratori di Geochimica dei Fluidi svolgono un ruolo fondamentale nel supportare tutti i progetti di ricerca e di
sorveglianza attivati dall’Ente. In particolare la Sezione di Palermo ha supportato le varie sezioni dell’Ente eseguendo
principalmente analisi isotopiche (He, C, δD e δ18O, δ13Cidrocarburi) e chimiche (elementi in traccia). Inoltre, i laboratori
hanno continuato la loro implementazione tecnologica sia in termini di up-grade o acquisto di nuove strumentazioni che
di aumento dei parametri investigati. Il laboratorio chimico-isotopico di NA-OV ha prodotto analisi chimiche ed isotopiche
per quanto concerne i gas ed i condensati fumarolici, i gas disciolti e le acque di falda, supportando i programmi di
sorveglianza geochimica dei Vulcani Campani ed i progetti di ricerca dell’UF. Il laboratorio di geochimica di RM1 ha
supportato le analisi chimiche dei campioni gas dai suoli dei progetti esterni ed istituzionali afferenti alla Unità Funzionale
“Geochimica dei fluidi, stoccaggio geologico e geotermia” in varie aree italiane per progetti di stoccaggio e geotermia
(Val Padana, riminese, Sardegna, aquilano, alto Lazio, Sicilia-Etna).
Un nuovo metodo analitico è stato sviluppato (NA-OV) per la determinazione della concentrazione di CO2 e della sua
composizione isotopica del carbonio in campioni di gas (plumes vulcanici) a concentrazioni di CO2 molto basse
(atmosferiche). Tale metodologia, che prevede l’accoppiamento di uno spettrometro di massa (CF-IRMS) con un sistema
gascromatografico, è stata sviluppata in modo da ottenere su campioni di gas a base aria sulla medesima aliquota di
campione la concentrazione di CO2 e la sua composizione isotopica (δ13C). I dati analitici, così ottenuti, opportunamente
trattati permettono di determinare con una buona precisione la composizione isotopica δ13C del CO2 del puro
componente vulcanico, altrimenti impossibile da determinare in sistemi vulcanici dove l’accesso per il campionamento
diretto dei fluidi fumarolici non è permesso. Tale metodologia è stata applicata con successo al plume dell’Etna
utilizzando come testing sites le aree crateriche di Vulcano e Solfatara, i risultati di questo studio sono stati pubblicati
[Chiodini et al., 2011b]. Inoltre, è stato realizzato un laboratorio mobile furgonato (RM1), attrezzato con strumentazioni
per analisi geochimiche di campagna per interventi in aree vulcaniche/sismiche. Metodo di misura dei traccianti di
iniezione con CO2 industriali [Quattrocchi et al. 2010, report progetto ENI-GHG stoccaggio gas cortemaggiore] nei gas
del suolo; un metodo di misura
di isotopi del carbonio (RM1) nei
riempimenti di precipitazione da
fluidi in faglie italiane con
spettrometria
di
massa
accoppiata a gas cromatografia
e “gas bench”, in cooperazione
con CNR-IGG di Pisa; un
brevetto per un desorbitore di
metano da carote di carbone
(RM1).
Nell’ambito
dello
sviluppo del laboratorio laserablation della Sezione di
Palermo è stato installato e
collaudato lo spettrometro di
massa
multi-collettore
per
l’analisi dei gas nobili, collegato
al laser di potenza. Lo
spettrometro
ed
il
laser
consentono l’analisi isotopica ed
elementare dei gas nobili nelle
singole
inclusioni
fluide.
Nell’ambito di un progetto di
collaborazione fra INGV-PA e
l’Università di Heidelberg è stata
completata l’installazione di una
rete UV-scanning DOAS per la
misura dei flussi di SO2 nel
Figura 2.4.1 Il laboratorio di Laser Ablation nasce sotto la spinta degli studi intrapresi sul
plume di Stromboli. Nel quadro
degassamento di volatili da corpi magmatici, al fine di avviare una nuova linea di ricerca
delle attività del progetto FIELbasata sull'integrazione della geochimica dei solidi e dei fluidi. La fase di progettazione inizia
Volcan è stata effettuata una
nel 2008. Dal 2010, il laboratorio è in grado di analizzare abbondanze degli elementi in
traccia (mediante ICP-ottico dedicato, collegato in linea al sistema laser) in inclusioni di fuso,
campagna di misure con
in cristalli o altre matrici solide (vetri etc.). Nel 2011 con l'acquisizione di uno spettrometro
strumentazioni
DOAS
sul
per l'analisi isotopica dei gas nobili (collegato in linea) siamo in grado di indagare le
vulcano Colima (Volcan de
composizioni isotopiche e le abbondanze dell’He nelle inclusioni fluide.
Fuego) e due campagne di
101
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
misure rispettivamente sui vulcani Etna e Stromboli. All’interno dei programmi d’innovazione tecnologica (allegato B –
Convenzione INGV-Dipartimento della Protezione Civile) e di un progetto DPC, il sistema di monitoraggio dell’Isola di
Vulcano (PA) è stato implementato con l’installazione di una stazione di flusso di CO2 dai suoli in area sommitale
(camera di accumulo).
Figura 2.4.2 a) Foto della parte sommitale dell'Isola di Vulcano "La Fossa"; b) Strumento per la misura del flusso di CO2
(camera di accumulo) installato; c) Mappa dell’Isola di Vulcano con l’ubicazione della stazione; d) Output del flusso di
CO2 dell'area sommitale del cratere della Fossa [modificato da Inguaggiato et al., 2012a].
Inoltre, nel quadro di un progetto europeo (NOVAC) per la quantificazione globale della SO2 introdotta in atmosfera dai
vulcani attivi, è stato istallato un UV-scanning DOAS per la misura del flusso di SO2 del plume dell’Isola di Vulcano.
Queste strumentazioni installate nel 2007-2008 hanno evidenziato la loro importanza strategica nel monitorare i cambi
nell’attività solfatarica dell’Isola di Vulcano ed i risultati sono stati oggetto di diversi contributi scientifici pubblicati su
riviste internazionali [Inguaggiato et al. 2012a, 2012b; Vita et al. 2012]. È stata attivata una collaborazione scientifica con
l’Università della Colombia per il monitoraggio geochimico dei vulcani attivi colombiani (El Machin, Nevado del Ruiz).
Sulla base dei risultati soddisfacenti ottenuti con il nuovo prototipo per la determinazione in continuo della CO2 disciolta
(PA) in acque naturali si è proseguita la sperimentazione con l’acquisizione dei dati dell’acquifero di Stromboli
[Inguaggiato et al. 2011].
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Le attività previste consisteranno nel mantenimento dell’elevato standard tecnologico e nello sviluppo e/o miglioramento
delle routine analitiche, a supporto dei progetti di sorveglianza geochimica e di ricerca promossi dall’INGV. Sulla base
dei risultati soddisfacenti ottenuti negli ultimi anni nello studio degli isotopi dell’azoto (NA-OV e PA) nei sistemi vulcanici
legati a processi di subduzione si continuerà su questo filone di ricerca estendendo ed approfondendo le conoscenze di
questo isotopo nei sistemi vulcanici legati a processi distensivi e di Hot-Spot. In particolare, sarà migliorata la routine
analitica per la determinazione delle abbondanze isotopiche relative dell’azoto e dell’argon in campioni di gas fumarolici
e gas disciolti, attraverso l’upgrade del GC, implementandolo con un secondo canale, in modo da ottenere con un’unica
15
40
36
iniezione la composizione chimica (Ar, O2, N2, CH4, He, H2) ed isotopica (δ N, Ar/ Ar) completa, e al contempo
riducendo drasticamente i tempi di analisi. Al fine di alleggerire il carico analitico dell’unico spettrometro di massa del
laboratorio, è prevista l’acquisizione di strumentazione per l’analisi isotopica di idrogeno e ossigeno (in acqua) e del
carbonio (CO2, CH4) basata su tecnologia laser CRDS (NA-OV). Inoltre, saranno eseguite misure diurne e notturne sul
campo fumarolico dell’Isola di Vulcano, utilizzando il nuovo Active DOAS costruito nei laboratori INGV-PA nell’ambito di
un dottorato di ricerca congiunto con l’Università di Palermo (Dott. Fabio Vita), per lo studio delle specie minori presenti
nel plume (CS2, COS, ecc.). Il laboratorio laser (PA) ha in fase di progettazione e realizzazione la cella di ultra-alto-vuoto
che sarà necessaria a contenere i campioni microcristalli di cui analizzare le inclusioni fluide con l’ICP e lo spettrometro
102
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
di massa dei gas nobili collegati in linea. Progettazione di nuova strumentazione portatile per la determinazione dei flussi
di CO2 e metano (RM1). Nel quadro delle collaborazioni instaurate fra la Sezione di Palermo (Dott. Inguaggiato) e
l’Università di Quito-Ecuador, si procederà all’installazione di un nuovo prototipo per la misura della CO2 disciolta in una
sorgente termale, associata al sistema vulcanico del Tungurahua, il quale presenta caratteristiche vulcanologiche similari
allo Stromboli. Nell’ambito delle collaborazioni attivate nel 2011 dalla Sezione di Palermo (Dr. Inguaggiato) con
l’Università della Colombia, sono
previsti nel 2012 degli stages effettuati
dal
personale
INGV-PA
per
l’espletamento di corsi di geochimica
di base e concetti fondamentali del
monitoraggio geochimico che saranno
rivolti al personale dei centri di
monitoraggio vulcanico dislocati sul
territorio colombiano. Infine, il sistema
di monitoraggio dell’Isola di Vulcano
sarà implementato con l’installazione
di una seconda stazioni UV-scanning
DOAS per la misura del flusso di SO2
del plume, al fine di avere una
maggiore copertura geografica (PA).
Per una crescita armoniosa del
laboratorio di geochimica dei fluidi
nazionale si continuerà il programma
di intercalibrazione tra i laboratori
chimico-isotopici dell’Ente, ed i
laboratori
esterni
e/o
stranieri
qualificati, sostenendo in tal modo lo
sviluppo
tecnico-scientifico
dei
Figura 2.4.3 Schema dello strumento per la misura in continuo della CO2 disciolta nelle
laboratori stessi e del personale.
acque naturali [modificato da Inguaggiato et al., 2011].
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
5.
32.
90.
120.
121.
122.
126.
165.
255.
256.
257.
258.
Aiuppa, A., Shinohara, H., Tamburello, G., Giudice, G., Liuzzo, M., Moretti, R. (2011). Hydrogen in the gas plume of
an open-vent volcano, Mount Etna, Italy. J. Geophys. Res., 116, B10204. 10.1029/2011JB008461.
http://hdl.handle.net/2122/7192
Bagnato, E., Aiuppa, A., Parello, F., Allard, P., Shinohara, H., Liuzzo, M., Giudice, G. (2011). New clues on the
contribution of Earth’s volcanism to the global mercury cycle. Bull. Volcanol., 73, 5, 497-510. 10.1007/s00445-0100419-y. http://hdl.handle.net/2122/7191
Caliro, S., Chiodini, G., Avino, R., Minopoli, C., Bocchino, B. (2011). Long time-series of chemical and isotopic
compositions of Vesuvius fumaroles: evidence for deep and shallow processes. Ann. Geophys., 54, 2, 137-149.
10.4401/ag-5034. http://hdl.handle.net/2122/7212
Chiodini, G., Avino, R., Caliro, S., Minopoli, C. (2011). Temperature and pressure gas geoindicators at the Solfatara
fumaroles (Campi Flegrei). Ann. Geophys., 54, 2, 151-160. 10.4401/ag-5002. http://hdl.handle.net/2122/7211
Chiodini, G., Caliro, S., Aiuppa, A., Avino, R., Granieri, D., Moretti, R., Parello, F. (2011). First 13C/12C isotopic
characterisation of volcanic plume CO2. Bull. Volcanol., 73, 5, 531-542. 10.1007/s00445-010-0423-2.
http://hdl.handle.net/2122/7142
Chiodini, G., Caliro, S., Cardellini, C., Frondini, F., Inguaggiato, S., Matteucci, F. (2011). Geochemical evidence for
and characterization of CO2 rich gas sources in the epicentral area of the Abruzzo 2009 earthquakes. Earth Planet.
Sci. Lett., 304, 389–398. 10.1016/j.epsl.2011.02.016. http://hdl.handle.net/2122/7039
Cinti, D., Procesi, M., Tassi, F., Montegrossi, G., Sciarra, A., Vaselli, O., Quattrocchi, F. (2011). Fluid geochemistry
and geothermometry in the western sector of the Sabatini Volcanic District and the Tolfa Mountains (Central Italy).
Chem. Geol., 160-181. 10.1016/j.chemgeo.2011.02.017. http://hdl.handle.net/2122/6968
De Paola, N., Chiodini, G., Hirose, T., Cardellini, C., Caliro, S., Shimamoto, T. (2011). The geochemical signature
caused by earthquake propagation in carbonate-hosted faults. Earth Planet. Sci. Lett., 310,, 225-232.
10.1016/j.epsl.2011.09.001. http://hdl.handle.net/2122/7237
Inguaggiato, S., Calderone, L., Inguaggiato, C., Morici, S., Vita, F. (2011). Dissolved CO2 in natural waters:
development of an automated monitoring system and first application to Stromboli volcano (Italy). Ann. Geophys.,
54, 2, 209-218. 10.4401/ag-5180. http://hdl.handle.net/2122/7118
Inguaggiato, S., Mazot, A., Takeshi, O. (2011). Monitoring active volcanoes: The geochemical approach. Ann.
Geophys., 54, 2, 115-119. 10.4401/ag-5187. http://hdl.handle.net/2122/7116
Inguaggiato, S., Shinohara, H., Fischer, T. (2011). Geochemistry of volcanic fluids : A special issue of the Bulletin of
Volcanology in honour of Yuri A. Taran. Bull. Volcanol., 73, 369-371. 10.1007/s00445-011-0462-3.
http://hdl.handle.net/2122/7114
Inguaggiato, S., Vita, F., Rouwet, D., Bobrowski, N., Morici, S., Sollami, A. (2011). Geochemical evidence of the
renewal of volcanic activity inferred from CO2 soil and SO2 plume fluxes: the 2007 Stromboli eruption (Italy). Bull.
Volcanol., 73, 443-456. 10.1007/s00445-010-0442-z. http://hdl.handle.net/2122/7113
103
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
300. Mazot, A., Rouwet, D., Taran, Y., Inguaggiato, S., Varley, N. (2011). CO2 and He degassing at El Chichón volcano,
Chiapas, Mexico: gas flux, origin and relationship with local and regional tectonics. Bull. Volcanol., 73, 423-441.
10.1007/s00445-010-0443-y. http://hdl.handle.net/2122/7115
305. Métrich, N., Allard, P., Aiuppa, A., Bani, P., Bertagnini, A., Shinohara, H., Parello, F., Di Muro, A., Garaebiti, E.,
Belhadj, O., Massare, D. (2011). Magma andVolatile Supply to Post-collapse Volcanism and Block Resurgence in
Siwi Caldera (Tanna Island,Vanuatu Arc). J. Petrol., 52, 6, 1077-1105. 10.1093/petrology/egr019.
http://hdl.handle.net/2122/7194
5.2 Altre pubblicazioni
455. Aiuppa, A., Burton, M., Allard, P., Caltabiano, T., Giudice, G., Gurrieri, S., Liuzzo, M., Salerno, G. (2011). First
observational evidence for the CO2-driven origin of Stromboli’s major explosions. Solid Earth, 2,, 135-142.
10.5194/se-2-135-2011. http://hdl.handle.net/2122/7193
514. De Cesare, W., Scarpato, G., Buonocunto, C., Caputo, A., Capello, M., Avino, R., Roca, V., De Cicco, F., Pugliese,
M.G., Sabbarese, C., Giudicepietro, F. (2011). Installazione di una stazione per la rivelazione continua radon
mediante spettrometria alfa nella Solfatara di Pozzuoli. Rapporti Tecnici INGV. http://hdl.handle.net/2122/7233
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
[507] Contratto INGV-Tampieri Energie srl - UR10 Cinti Daniele
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 2.4: 1
104
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
Tampieri energie
Srl
18.237
Totale 2012:
18.237
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento
sottomarini
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giuseppe D’Anna (CNT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, CT, NA-OV, PA
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Nel corso del 2011 presso l’OBS Lab di Gibilmanna sono stati fatti notevoli progressi nella soluzione di alcuni problemi
legati allo sviluppo di un OBS da prospezione. In particolare, sono state sperimentate diverse soluzioni per il livellamento
automatico del sensore sismico (Fig. 2.5.1a). Tra le soluzione sperimentate, quella che ha dato migliori risultati è basata
su un sistema basculante immerso in un gel siliconico ad altissima densità (1*106 CS). L’utilizzo di tale gel permette di
avere un corretto livellamento del sensore e garantisce un buon accoppiamento tra la bentosfera, che andrà deposta sui
sedimenti marini, e la terna di sensori a 4,5 Hz. In collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica
dell’Università di Palermo, è stato progettato un sistema di auto-livellamento in grado di operare con molti dei comuni
sismometri
a
larga
banda,
disponibili in commercio. Tale
sistema
di
livellamento
automatico, del quale è stato fatto
uno studio preliminare nel corso
di una tesi di laurea, sarebbe di
primo livello, dovrebbe essere in
grado di garantire un’accurata
messa in bolla del sensore,
assicurando inoltre bassissimi
consumi. Il modello CAD del
nuovo sistema di livellamento
automatico, basato su un sistema
di cuscinetti ad aria, è mostrato in
fig. 2.5.1b ed è stato progettato
per l’utilizzo del sensore larga
banda Trillium 120 Compact. Le
Figura 2.5.1 a) Sistema di livellamento automatico basato su gel siliconico; b) Modello
precedenti
campagne
di
CAD 3D del nuovo sistema di livellamento automatico.
deposizione oltre i 2.000 m,
avevano evidenziato fenomeni di
deformazione e fragilità nelle bentosfere in vetro. Tale comportamento ad altissime pressioni ha in parte compromesso il
corretto funzionamento delle basi autolivellanti, deformando le parti meccaniche delle stesse, ed ha causato, in qualche
occasione, intrusioni di acqua. Per ovviare agli intriseci problemi legati all’utilizzo del vetro, si è optato per soluzioni
basate su bentosfere in titanio (Fig. 2.5.2), che sono state consegnate alla fine del 2011. La fig. 2.5.3 mostra lo schema
e il prototipo di OBS “versione B”, sviluppato presso l’Osservatorio di Gibilmanna. Rispetto alla prima versione di OBS, la
realizzazione di tale prototipo ha permesso di ridurre le dimensioni e ha consentito l’utilizzo di un modem per il
trasferimento parziali di dati dall’OBS alla superficie
del mare. L’attività di ricerca svolta ha portato, in
collaborazione con alcuni ricercatori dell’Università
di Palermo, allo sviluppo di algoritmi di clustering e
di localizzazione degli eventi sismici registrati
durante le passate campagne OBS. L’applicazione
di tali algoritmi ai dati registrati durante alcune
campagne OBS ha permesso di individuare
un’intensa attività microsismica di chiara origine
locale, sia nell’area della sequenza sismica di
Palermo 2002, sia in prossimità del vulcano
sottomarino Marsili.
Durante l’anno in corso è stata sviluppata una
tecnica innovativa per la valutazione delle
performance di localizzazione ipocentrale di una
rete sismica e della sua estensione a mare tramite
OBS. Tale tecnica è stata applicata con successo a
differenti reti sismiche nazionali e permetterà, in
futuro, di ottimizzare la deposizione di array di OBS.
Presso la Sezione di Napoli-OV è stato sviluppato
un sistema di acquisizione dati, a basso consumo,
da utilizzare in moduli sottomarini o per applicazioni
Figura 2.5.2 Sensori Guralp OBS housing in Titanio in test presso
che richiedono acquisitori con tali caratteristiche.
l'OBS Lab di Gibilmanna.
105
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
Tale sistema è basato sul sistema operativo open-source Linux, ed è adatto per l’acquisizione di segnali da sensori
multiparametrici. Il sistema è progettato per gestire sensori, con uscita analogica o digitale, con rate di acquisizione
medio-basso (da 10 sps a 1 sample/10s). Il sistema si presenta a frame aperto ed è costituito da tre schede elettroniche
impilabili una sull’altra. Il nucleo centrale del sistema è formato da una CPU del tipo ARM-9, a basso consumo, montata
su una scheda elettronica commerciale. Una seconda scheda elettronica ospita varie periferiche di I/O, due interfacce
USB comandabili, tre porte seriali asincrone di tipo RS-232 ed una porta seriale asincrona half-duplex di tipo RS485/RS-422. Su una terza scheda è presente un convertitore analogico-digitale a 12-bit ad otto canali multiplexati,
utilizzato per monitorare i consumi elettrici della strumentazione e del sistema stesso. La scheda, inoltre, fornisce la
misura della temperatura del sistema, la misura dell’inclinazione (tilt_X, tilt_Y), con la presenza di una bussola magnetica
digitale per la misura dell’orientazione, e dispone di un sensore di intrusione acqua. Infine, un connettore di espansione
consente di collegare al sistema un’ulteriore scheda di estensione optoisolata con la presenza di linee digitali di I/O e di
relè meccanici, utili per comandare dispositivi esterni. È inoltre disponibile un’interfaccia seriale optoisolata di tipo I2C. Il
modulo di alimentazione fornisce le tensioni di alimentazione di cui necessita il sistema.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Durante il 2011, causa mancanza di fondi sufficienti, non è stato possibile condurre né la campagna di monitoraggio
prevista nell’area del terremoto di Palermo del 2002 né le campagne di test originariamente preventivate. Nel corso del
2012, in collaborazione con colleghi della Sezione di Catania, è stata schedulata una campagna nell’area del banco
sommerso di Graham nel Canale di Sicilia, meglio conosciuto come Isola Ferdinandea. Lo scopo è quello di installare 3
moduli OBS dotati di sismometro e idrofono ad alta frequenza, termometro, digitalizzatore SEND 4 ch, con un passo di
campionamento di 200 sps, per monitorare dal fondo mare eventuale sismicità locale e attività idrotermale di cui, ad
oggi, si hanno solo poche evidenze rilevate dal Chirp o dal Fish Finder. Il Progetto Sicilia, prorogato di un anno, si avvia
al suo ultimo anno di attività. In collaborazione con la Sezione di Palermo (Geochimica), verrà realizzato un prototipo di
modulo dedicato a misure geochimiche sottomarine in versione stand-alone e connettibile ad una rete esistente. Il
modulo potrà monitorare i principali parametri chimico-fisici ed in particolare sarà condotto uno studio per la
realizzazione di un misuratore di flusso di gas proveniente da aree di degassamento sottomarino. Questo modulo
potrebbe essere sperimentato proprio nell’area dell’Isola Ferdinandea, dove sono state localizzate fumarole sottomarine
a bassa profondità. Nel corso del 2012 saranno condotti i test sugli 8 nuovi sensori Guralp CMG40TOBS 60 sec che
sono stati consegnati alla fine del 2011. I sensori sono alloggiati in bentosfere di Titanio grado 2 anodizzate e
dovrebbero definitivamente porre fine ai problemi di resistenza legati alla lunga permanenza in ambienti con pressioni
superiori alle 200 atm, che si sono verificati con le vecchie bentosfere in borosilicato. I test saranno condotti sia presso
l’OBS Lab di Gibilmanna, che in camera iperbarica, per poi passare al collaudo finale in ambiente sottomarino.
Attraverso il rappresentante INGV al CONAGEM, è stata richiesta una settimana di tempo nave per eseguire i test del
nuovo OBS versione “B” e dell’OBS da prospezione. Nella stessa sessione di prove si procederà, inoltre, al test del
sistema di comunicazione acustica bidirezionale, che aprirebbe la strada ad un ulteriore segmento di strumentazione
sismo-acustica sottomarina con la prerogativa di un recupero parziale di dati, senza che vi sia la necessità del recupero
dell’intero modulo OBS/H. Appare chiaro il vantaggio che ne deriverebbe in termini di operatività, nel caso di impiego di
dette strumentazioni in zone offshore durante una crisi sismica, che dovesse interessare le coste italiane. Una volta
eseguiti i test si potrà passare alla fase di eventuali modifiche, ottimizzazioni e, quindi, alla produzione. Nell’ambito del
Progetto Strategico Artico (PSA) è stato inserito un task per una campagna di monitoraggio sismo-acustico sottomarino,
che prevede la deposizione di 6 OBS/H dell’INGV nell’area della dorsale denominata “ridge Knipovich”. L’obiettivo di tale
campagna sarà quello di una migliore caratterizzazione della sismicità locale. L’integrazione dei dati raccolti in mare, con
quelli di una rete a larga banda a terra di cui è prevista la contemporanea installazione in Groenlandia (progetto GLISN),
permetterebbe di acquisire e localizzare eventi di piccola magnitudo, già evidenziati nella prima campagna, e di studiare
Figura 2.5.3 Schema e prototipo di OBS "versione B" sviluppato presso l'OBS Lab di Gibilmanna.
106
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
l’attività sismo-vulcanica ed idrotermale. Nel corso del 2012 dovrebbe essere realizzato una campagna di monitoraggio
sismo-acustico, mediante l’utilizzo di 3 moduli OBS/H INGV per la durata complessiva di 20 mesi di acquisizione in
locale, nell’ambito dello studio preliminare per la sequestrazione della CO2 nell’offshore adriatico. Scopo della campagna
è di identificare le problematiche relative alla realizzazione, installazione ed utilizzo di una stazione sismica sottomarina
real-time sul fondale su cui è stata costruita una piattaforma metanifera tipo Azalea B tra Cattolica e Pesaro, nell’offshore
antistante il litorale di Rimini (in ogni caso lo studio condotto consentirà di adattare l’installazione ad altre piattaforme
dell’offshore adriatico). Inoltre, nella campagna si intende anche identificare, sulla base delle caratteristiche del sito
oggetto dello studio, l’architettura più idonea che, con riguardo al contenimento dei costi di installazione ed operativi,
garantisca le funzionalità minime richieste ad un nodo di monitoraggio sismo-acustico. Nel corso del 2012, il sistema di
acquisizione dati a basso consumo, sarà installato sia sulla boa che nel modulo sottomarino del sistema CUMAS
funzionante nel Golfo di Pozzuoli (NA-OV). Questo permetterà di ridurre i consumi legati all’utilizzo delle CPU MOXA,
ritenute attualmente obsolete. Inoltre, sarà semplificata la configurazione dell’elettronica nel vessel, potendo utilizzare
questo innovativo acquisitore con sensori di stato inclusi al suo interno.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
149. D'Alessandro, A., Luzio, D., D'Anna, G., Mangano, G. (2011). Seismic Network Evaluation through Simulation: An
Application to the Italian National Seismic Network. Bull. Seismol. Soc. Amer., 101, 3, 1213-1232.
10.1785/0120100066. http://hdl.handle.net/2122/7137
150. D'Alessandro, A., Papanastassiou, D., Baskoutas, I. (2011). Hellenic Unified Seismological Network: an evaluation
of its performance through SNES method. Geophys. J. Int., 185, 1417-1430. 10.1111/j.1365-246X.2011.05018.x.
http://hdl.handle.net/2122/7138
5.2 Altre pubblicazioni
467. Benvegna, F., D'Alessandro, A., Lo Bosco, G., Luzio, D., Pinello, L., Tegolo, D. (2011). A new dissimilarity measure
for clustering seismic signals. 16th International Conference on Image Analysis and Processing.
http://hdl.handle.net/2122/7219
508. D'Alessandro, A., Mangano, G., D'Anna, G., Luzio, D. (2011). Analysis of the seismo-volcanic and hydrothermal
activity recorded on the Marsili submarine volcano. S.O.S.: Sismic and other signal. http://hdl.handle.net/2122/7220
510. D'Anna, M. Ingrassia, T., Mangano, G., Nigrelli, V. (2011). Redesign of an auto-levelling base for submarine
seismic sensor. IMProVe 2011 - International conference on Innovative Methods in Product Design.
http://hdl.handle.net/2122/7752
519. De Paulis, R., Prati, C., Scirpoli, S., Rocca, F., Tesei, A., Sletner, P. A., Biagini, S., Guerrini, P., Gasparoni, F.,
Carmisciano, C., Locritani, M. (2011). SAS multipass interferometry for monitoring seabed deformation using a
high-frequency imaging sonar. 2011 IEEE - Spain OCEANS - Proceedings of a meeting held 6-9 june 2011,
Santander, Spain, 1, 673-683. http://hdl.handle.net/2122/7313
522. Decherchi, S., Leoncini, D., Gastaldo, P., Zunino, R., Faggioni, O., Soldani, M. (2011). Computational Intelligence
Methods for Underwater Magnetic-based Protection Systems. Proceedings of International Joint Conference on
Neural Networks. http://hdl.handle.net/2122/7207
547. Mangano, Giorgio, D'Alessandro, Antonino, D'Anna, Giuseppe, (2011). Long term underwater monitoring of seismic
areas: Design of an Ocean Bottom Seismometer with Hydrophone and its performance evaluation. OCEANS, 2011
IEEE - Spain.10.1109/Oceans-Spain.2011.6003609. http://hdl.handle.net/2122/7098
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[392] EMSO - UR10 Favali Paolo - EMSO - European Multidisciplinary
Seafloor Observation
EC
43.505
[432] DS3F - UR10 De Santis Angelo - DS3F - The Deep Sea & SubSeafloor Frontier
EC
16.000
Progetto/Convenzione
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 2.5: 2
Totale 2012:
59.505
107
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
2.6. TTC - Laboratorio di
elettromagnetismo in aree attive
gravimetria,
magnetismo
ed
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Ciro Del Negro (CT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2, CT, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Le reti gravimetriche dei Campi Flegrei, del Vesuvio, di Ischia, di Vulcano-Lipari e di Pantelleria, gestite dal Gruppo
Gravimetria della Sezione di Napoli-Osservatorio Vesuviano, hanno funzionato con continuità. Sono stati istituiti nuovi
capisaldi nelle reti flegrea e vesuviana. Sono state eseguite sei campagne gravimetriche: 2 ai Campi Flegrei, 2 al
Vesuvio e 2 a Pantelleria, Vulcano-Lipari. Sono stati acquisiti dati gravimetrici in continuo al Vesuvio, ed è stata installata
una stazione gravimetrica ai Campi Flegrei. Nella Solfatara di Pozzuoli è stata eseguita una campagna congiunta di
misure gravimetriche e altimetriche. In collaborazione con l’UP “Geofisica e Tecnologie Marine (UP-GTM)”, Sede di
Portovenere (SP), è stato ripristinato il gravimetro da fondo per indagini gravimetriche marine e iniziato uno studio per il
suo utilizzo per la registrazione continua su fondale. In collaborazione con UP-GTM e INRiM-TO, è proseguito lo studio
per la realizzazione di un gravimetro assoluto da campagna. In collaborazione con UniBO sono stati realizzati modelli
ottenuti da analisi congiunta di dati gravimetrici, di deformazione e sismicità ai Campi Flegrei. In collaborazione con Usu
Volcano Observatory, è stata effettuata l’analisi e l’interpretazione congiunta di dati di deformazioni e sismicità in
caldere. In collaborazione con CSIC-UCM Madrid, sono stati sviluppati modelli strutturali 3D da inversione di dati
gravimetrici a Ischia e Campi Flegrei ed è stata eseguita l’inversione 3D congiunta di dati di deformazioni e variazioni di
g ai Campi Flegrei. Insieme all’IMAA di Potenza e all’Università di Bari sono stai acquisiti dei sondaggi CSAMT nei
Campi Flegrei, un profilo CSAMT sulla frana di Monte Murro (Basilicata) e nell’area di San Marco in Lamis (Puglia), dove
è stata eseguita anche geoelettrica multipolare. Con il metodo della Cluster Analysis, è stata eseguita l’analisi di dati
multiparametrici indiretti (Vp, Vs, Qp, Qs, resistività, variazioni di densità) ottenuti da inversioni, e diretti (porosità,
permeabilità, Vp, Vs, ecc.) ottenuti da log di pozzi. L’Osservatorio Etneo-Sezione di Catania ha garantito il
funzionamento delle reti permanenti di monitoraggio gravimetrico e magnetico dell’Etna e dello Stromboli.
Figura 2.6.1 Residuo gravimetrico ottenuto applicando la decomposizione wavelet 2D ai dati acquisiti all’Etna lungo il profilo AdranoRifugio Sapienza-Zafferana Etnea dal 1994 al 2011.
È continuata la cooperazione con la Sezione di Roma 2 e con il CNRS - OPG di Clermont-Ferrand con l’obiettivo di
potenziare i dispositivi di monitoraggio magnetico ed elettrico dell’Etna. In particolare, a luglio è stato aggiornato il
sistema di acquisizione della stazione magnetotellurica installata presso l’osservatorio di Pizzi Deneri. Parallelamente, in
collaborazione con la Sezione di Roma 2, è stato avviato uno studio GDS (Geomagnetic Deep Sounding) nell’area
etnea, mirato alla caratterizzazione elettromagnetica dell’edificio vulcanico. Lo studio ha richiesto l’istallazione, nel
periodo da agosto a novembre, di due magnetometri vettoriali nella zona sommitale del vulcano. L’analisi dei dati,
ancora in corso, permetterà di valutare l’efficienza del metodo e la sua ripetibilità durante il 2012. Grazie alla disponibilità
del gravimetro assoluto FG5#238 di proprietà dell’ENI S.P.A., è stata eseguita una campagna di misure ibride (misure
relative e assolute), che ha interessato alcune stazioni della rete gravimetrica dell’Etna. I dati gravimetrici acquisiti
nell’ultimo decennio all’Etna sono stati analizzati congiuntamente con dati provenienti da altre discipline (deformazione
108
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
del suolo, sismologia, e petrologia); ciò ha permesso di riconoscere e studiare alcuni processi vulcanici pre-sin e post
eruttivi che hanno caratterizzato l’attività del vulcano degli ultimi anni. È stata garantita la gestione e l’aggiornamento
della banca dati (http://ufgm.ct.ingv.it:8080) che raccoglie i dati gravimetrici e magnetici acquisiti all’Etna e allo Stromboli.
L’UP “Geofisica e Tecnologie Marine (UP-GTM)”, Sede di Portovenere (SP), ha condotto la campagna oceanografica
MAVA11, in collaborazione con CNR-ISMAR e GNS (Nuova Zelanda). La campagna, realizzata con nave R/V Urania del
CNR, ha interessato i seamount Marsili, Palinuro, Vavilov ed Eolo, dove sono stati acquisiti dati magnetici e gravimetrici
da superficie; dati magnetici e Side Scan Sonar di profondità; dati multibeam e oceanografici e, inoltre, sono stati
effettuati campionamenti di acqua e sedimento. Si è svolta anche una campagna (Vavilov 2011) di misure marine
nell’investigazione del seamount Vavilov del Tirreno in ambito CONAGEM. Durante la campagna di ricerca sono stati
eseguiti due survey magnetometrici in aree di acquisizione caratterizzate da differente risoluzione e dimensione areale.
Inoltre, sono stati fatti campionamenti durante le misure oceanografiche. Per la prima volta è stato combinato l’uso del
Side Scan Sonar della Marina Militare con sensori magnetici dell’INGV, avvicinandosi notevolmente alla sorgente del
segnale. L’Istituto Idrografico della Marina ha rilevato con estremo dettaglio la batimetria dell’area, definendo anche le
circolazioni delle correnti presenti intorno al vulcano.
Figura 2.6.2 Modello numerico integrato per l’interpretazione dei dati DInSAR, GPS, magnetici e gravimetrici osservati durante
l’intrusione magmatica dell’eruzione dell’Etna nel 2008-09.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Nel corso del 2012 il Gruppo Gravimetria della Sezione di Napoli-Osservatorio Vesuviano prevede:
-
l’effettuazione di campagne di misure gravimetriche ai Campi Flegrei, al Vesuvio, a Vulcano–Lipari e a Ischia;
la ripetizione di misure gravimetriche e altimetriche di dettaglio nella Solfatara e di misure assolute di g nell’area
napoletana;
l’istituzione di una nuova stazione assoluta a Napoli.
Inoltre, intende proseguire l’acquisizione di dati gravimetrici in continuo al Vesuvio e ai Campi Flegrei, sviluppare dei
sistemi di acquisizione per dati gravimetrici in continuo e realizzare un sistema di controllo e gestione da remoto per
stazioni gravimetriche. In collaborazione con UniNA, CSIC-UCM Madrid e UP-GTM, si realizzeranno dei modelli
strutturali 3D dell’area napoletana e di Pantelleria tramite dati gravimetrici e magnetici. Sarà continuata l’inversione 3D
congiunta di dati di deformazioni e variazioni di g ai Campi Flegrei e in altre aree vulcaniche. In collaborazione con UPGTM sarà continuato lo studio per l’utilizzo del gravimetro da fondo per la registrazione continua su fondale e una sua
possibile modifica con sistema di feedback. Verranno effettuati test di laboratorio. Inoltre, l’installazione del gravimetro da
fondo nel Golfo di Pozzuoli consentirà dei test in stazione. In collaborazione con UP-GTM e INRiM-TO, si procederà alla
realizzazione del prototipo gravimetro assoluto da campagna. Nelle zone del Cratere Solfatara e di Pisciarelli verranno
acquisiti dei profili CSAMT e di potenziale spontaneo per la caratterizzazione dettagliata della struttura di resistività del
sistema idrotermale ad esse associato. I dati saranno invertiti con algoritmi 2D e 3D. Proseguirà l’acquisizione di profili
sulla frana di Monte Murro (Basilicata) in collaborazione con l’Università di Bari e l’inversione dei dati con algoritmi 2D.
La struttura geotermale della zona ad alta emissione di gas di Pisciarelli sarà caratterizzata tramite modellazione diretta
(programma Though 2). La Sezione di Catania, oltre ad assicurare la manutenzione delle reti di monitoraggio
gravimetrico, magnetico ed elettrico dell’Etna e delle Eolie, intende ultimare il programma di consolidamento dei sistemi
attraverso:
109
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
-
-
-
il potenziamento della rete magnetica dell’Etna ripristinando la stazione magnetica di Serra la Nave e utilizzando
nuove schede integrate per l’acquisizione e la trasmissione (GSM, Wireless) dei dati acquisiti dei 3 magnetometri
vettoriali. Questo permetterà di passare a un campionamento di 1 dato/s e la visualizzazione in tempo reale dei dati
sul WEB della Sezione di Catania;
la realizzazione di un sistema di trasmissione
wireless per la stazione magnetotellurica installata
a Pizzi Deneri con la Sezione di Roma 2 e il
CNRS;
il tentativo di ripristino delle 4 stazioni magnetiche
già installate a Vulcano dal CNRS.
Inoltre si intende ripetere le campagne di misura del
campo di gravità utilizzando gravimetri relativi e
assoluti (misure ibride) in tutti i capisaldi della rete
discreta. Saranno eseguite campagne quasi mensili
lungo i profili ad andamento EO e NS (con gravimetri
relativi) e misure del gradiente verticale di gravità in
tutte le stazioni assolute. Si intende sperimentare il
nuovo gravimetro “Burris” (ZLS Corporation) per
misure in continuo all’Etna nella stazione di Serra la
Nave e installare presso la Montagnola il gravimetro
MicrogLaCoste 27 dove la disponibilità di un sistema
di trasmissione Wi-Fi già installato permetterà di
passare ad un campionamento di 1 dato/s. In
collaborazione con l’IFSI-INAF, saranno intrapresi
studi per la caratterizzazione della risposta dei
gravimetri a sollecitazioni con diverse frequenze
utilizzando una tavola oscillante. Proseguiranno gli
studi per lo sviluppo di un approccio integrato di
diversi tipi di dati geofisici attraverso modelli numerici.
L’UP-GTM di Portovenere (SP) avvierà una
collaborazione con UniNA e CSIC-UCM Madrid,
finalizzata alla realizzazione di modelli strutturali 3D
provenienti da dati gravimetrici e magnetici acquisiti
nell’area napoletana e a Pantelleria. Inoltre, è prevista
la continuazione dell’inversione 3D congiunta di dati di
deformazioni e variazioni di g ai Campi Flegrei e in
altre aree vulcaniche. È prevista infine una campagna
oceanografica nell’ambito CONAGEM che interesserà
alcune aree di interesse del TTC (Tirreno, Arco siculo,
Adriatico).
Figura 2.6.3 Cluster Analysis applicato a dati di inversioni
tomografiche ad alta risoluzione relativi ad un esperimento
multiparametrico sulla faglia di San Gregorio Magno. I dati invertiti
sono relativi a tre
profili coincidenti: CSAMT, Geoeletrica
multipolare e sismica tomografica. I dati vengono clusterizzati nello
spazio dei parametri (in basso) e rappresentati nello spazio fisico
con i colori di appartenenza alle classi (in alto).
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
75. Bonaccorso, A., Cannata, A., Corsaro, R. A., Di Grazia, G., Gambino, S., Greco, F., Miraglia, L., Pistorio, A. (2011).
Multidisciplinary investigation on a lava fountain preceding a flank eruption: The 10 May 2008 Etna case. Geochem.
Geophys. Geosyst., 12, 7, Q07009. 10.1029/2010GC003480. http://hdl.handle.net/2122/7590
96. Camacho, A. G., González, P. J., Fernández, J., Berrino, G. (2011). Simultaneous inversion of surface deformation
and gravity changes by means of extended bodies with a free geometry: Application to deforming calderas. J.
Geophys. Res., 116, B10401. 10.1029/2010JB008165, 2011. http://hdl.handle.net/2122/7151
181. Di Lorenzo, C., Palangio, P., Santarato, G., Meloni, A., Villante, U., Santarelli, L. (2011). Non-inductive components
of electromagnetic signals associated with L’Aquila earthquake sequences estimated by means of inter-station
impulse response functions. Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 11, 4, 1047-1055. 10.5194/nhess-11-1047-2011.
http://hdl.handle.net/2122/7163
227. Gambetta, M., Armadillo, E., Carmisciano, C., Stefanelli, P., Cocchi, L., Caratori Tontini, F. (2011). Determining
geophysical properties of a nearsurface cave through integrated microgravity vertical gradient and electrical
resistivity tomography measurements. J. Cave Karst Stud., 73, 1, 11-15. 10.4311/jcks2009ex0091.
http://hdl.handle.net/2122/7011
272. Ligi, M., Bonatti, E., Caratori Tontini, F., Cipriani, A., Cocchi, L., Schettino, A., Bortoluzzi, G., Ferrante, V., Khalil, S.,
Mitchell, N., Rasul, N. (2011). Initial burst of oceanic crust accretion in the Red Sea due to edge driven mantle
convection. Geology, 39, 11, 1019-1022. 10.1130/G32243.1. http://hdl.handle.net/2122/7155
297. Masci, F. (2011). On the seismogenic increase of the ratio of the ULF geomagnetic field components. Phys. Earth
Planet. Inter., 187, 1-2, 19-32. 10.1016/j.pepi.2011.05.001. http://hdl.handle.net/2122/7048
298. Masci, F. (2011). Brief communication “On the recent reaffirmation of ULF magnetic earthquakes precursors”. Nat.
110
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
Hazards Earth Syst. Sci., 11,8, 2193-2198. 10.5194/nhess-11-2193-2011. http://hdl.handle.net/2122/7101
367. Pistorio, A., Greco, F., Currenti, G., Napoli, R., Sicali, A., Del Negro, C., Fortuna, L. (2011). High-precision gravity
measurements using absolute and relative. Ann. Geophys., 54, 5, 500-509. 10.4401/ag-5348.
http://hdl.handle.net/2122/7457
5.2 Altre pubblicazioni
471. Berrino, G., Yokoyama, I. (2011). Common geophysical characteristics of Campi Flegrei, Rabaul and Usu: Three
volcanic events. Geofísica Internacional, 50, 4, 411-424. http://hdl.handle.net/2122/7147
473. Bortoluzzi, G., Aliani, S., Ligi, M., D'Oriano, F., Ferrante, V., Riminucci, F., Carmisciano, C., Cocchi, L., Muccini, F.
(2011). Multidisciplinary Investigations at Panarea (Aeolian Islands) after the Exhalative Crisis of 2002. Volume
DTA/06-2011, 1469-1486. http://hdl.handle.net/2122/7255
485. Carmisciano, C., Berrino, G., Cocchi, L., Muccini, F., Gasparoni, F., Furlan, F., De Paulis, R. (2011).
Aggiornamento tecnologico e test funzionali del gravimetro da fondo LaCoste&Romberg modello U-HG24. Rapporti
Tecnici INGV. http://hdl.handle.net/2122/7250
538. Greco, F., Pistorio, A., Currenti, G., Del Negro, C., Napoli, R., Scandura, D. (2011). 4D Hybrid Microgravity
Measurements: Two Case Studies of Monitoring at Mt. Etna Volcano and at a Gas Storage Reservoir in Northern
Italy. Miscellanea INGV, 12, 47-50. http://hdl.handle.net/2122/7458
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
[312] PQ Sorv. Sicilia - UR30 Zolesi Bruno - Programma Quadro per
l'attuazione del programma triennale della sorveglianza sismica e
vulcanica in Sicilia
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 2.6: 1
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
DPC - Regione
Sicilia
77.514
Totale 2012:
77.514
111
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
3.1. Fisica dei terremoti
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Edoardo Del Pezzo (NA-OV), Rita Di Giovambattista (CNT), Stephan Nielsen (RM1)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, BO, NA-OV, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Nel corso del 2011 la ricerca è stata condotta utilizzando osservazioni provenienti da esperimenti di laboratorio e dati
rilevati da reti multisensoriali. In aggiunta, grazie alla collaborazione con il dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e
l’INFN, si sono avviati studi in sismologia rotazionale utilizzando i dati di un giroscopio laser installato presso VIRGO,
l’antenna per onde gravitazionali dello European Gravitational Observatory di Cascina (PI). Sono stati ottenuti notevoli
progressi nella modellazione dei fenomeni fisici con l’utilizzo di importanti risorse di calcolo. In particolare sono state
sviluppate le linee di ricerca di seguito descritte:
Sorgente sismica
Tramite una tecnica di inversione non lineare di
dati strong motion e geodetici (GPS e InSAR) è
stato approfondito lo studio del processo
sorgente del terremoto di L’Aquila, con
particolare riguardo alla relazione tra proprietà
reologiche della zona di faglia e le
caratteristiche spazio-temporali della rottura.
Tramite inversione non lineare di dati di tsunami
e dati geodetici, è stata caratterizzata la
sorgente del terremoto del Cile (Mw 8,8) del
2010, con implicazioni sulla relazione tra
accoppiamento intersismico e distribuzione di
slip nei gap sismici. Per il terremoto del
Giappone del 2007, è stata quantificata
l’incertezza aleatoria dovuta alla variabilità dei
parametri cinematici della sorgente sismica
sulla predizione di scenari di scuotimento
sismici alla centrale nucleare di Kashiwazaki.
Attraverso l’inversione congiunta di dati di
tsunami e geodetici, è stato determinato il
processo di rottura del disastroso terremoto del
Giappone (Mw 9,0) dell’11 marzo 2011.
Risultati di estrema rilevanza hanno mostrato
come variazioni di temperatura prodotte da
frictional heating possono alterare la ricorrenza
di terremoti. Inoltre, è stato dimostrato il ruolo
della variazione di porosità in modelli di rottura
che contemplino la migrazione di fluidi.
Attività di laboratorio
Il 2011 è stato ricco di miglioramenti tecnici per
l’apparato SHIVA e di nuovi esperimenti
sull’attrito co-sismico: più di 250 test su rocce
coesive e su polveri, in particolare dolomie e
calcari; il collaudo di un nuovo vessel di
pressurizzazione fluida; prove di slip con
sequenze di slittamento precursore fino
all’instabilità. Gli esperimenti analogici di
frattura dinamica si sono focalizzati sullo studio
della radiazione proveniente da una faglia
curva.
Figura 3.1.1 Distribuzione dello slip sulla faglia del terremoto Mw 9,0 del
Giappone del 11 marzo 2011, ricostruita tramite inversione congiunta di dati di
tsunami e geodetici. Le frecce arancione rappresentano la direzione di
dislocazione, le curve nere sottili indicano il grado di accoppiamento
intersismico (dal 10% al 100% ad intervalli di 10%). La stella rossa indica
l'epicentro del terremoto.
Prodotti scientifici per la ricerca e le Istituzioni
Grazie alle rinnovate risorse di calcolo, alcuni risultati scientifici sono stati incorporati in prodotti già disponibili ed
utilizzabili dalla comunità scientifica, come il Catalogo Europeo Mediterraneo RCMT (http://www.bo.ingv.it/RCMT), e le
soluzioni automatiche per tutti gli eventi che accadono nell’area euro-mediterranea con M>4,5
http://autorcmt.bo.ingv.it/quicks.html. È stato completato lo studio della sismicità della zona di Cipro per la quale è
disponibile un data set completo delle soluzioni dal 1977 al presente.
112
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
Figura 3.1.2 Fotogrammi in scala di grigi che mostrano la propagazione del fronte di rottura (pannelli grigi a sinistra) e il campo
d'onda emesso. Modello e posizioni recettori (in alto al centro). Forme d'onda registrate (in alto a destra). Velocità dei fronti di
rottura ricavati per vari esperimenti (in basso al centro e a destra).
Propagazione delle onde sismiche e caratterizzazione della propagazione in zone di faglia
Le onde sismiche che si propagano in zone di faglia possono subire effetti di attenuazione, scattering, anisotropia e forte
amplificazione dovuta a fenomeni di riflessione multipla all’interno delle zone di faglia. Tutti questi effetti sono stati
studiati analizzando le registrazioni digitali dei terremoti di L’Aquila del 2009, permettendo di delineare la geometria e le
proprietà elastiche della faglia in profondità. Sono state inoltre determinate le leggi di scala dello spettro sismico per i
terremoti della sequenza aquilana. Studi di attenuazione con dati recenti, come la recente crisi del Nord Italia del 2012,
hanno permesso di stimare separatamente Qi e Qs (fattori di qualità per le P e per le S), determinandone la dipendenza
dalla profondità, sulla base di un realistico modello di velocità.
Sismologia delle aree vulcaniche
Sono stati proposti importanti modelli innovativi per spiegare le relazioni tra l’attività vulcanica e la sismicità indotta. È
stato elaborato un modello di rilascio dell’energia sismica durante l’episodio di “unrest” accaduto ai Campi Flegrei nel
1982-84. I recenti micro-uplift dei Campi Flegrei (1989-2010) sono stati interpretati in termini di trasferimenti multipli di
fluidi. Sono state ottenute immagini della struttura dei Campi Flegrei da analisi tomografiche congiunte in velocità,
attenuazione e scattering. È stata studiata l’energia associata ad eventi sismici non di doppia coppia, con
un’applicazione al Colima. Sono proseguiti gli studi sui meccanismi di sorgente della sismicità vulcanica all’Etna.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Sorgente sismica
Nel 2012 si intende approfondire la cinematica e le cause della propagazione della rottura del terremoto del Giappone
nella zona del trench tramite modellazione 3D agli elementi finiti. Mediante collaborazioni internazionali (ETH di Zurigo
ed Università di Oxford) saranno analizzate le possibili correlazioni tra osservabili fisici, estendendo risultati
precedentemente ottenuti. Sarà inoltre studiato con particolare attenzione il fenomeno dei terremoti supersonici e, nella
fattispecie, la transizione a velocità superiori alle onde di Rayleigh in modelli di rottura dinamici. Verrà studiato
l’importante ruolo della temperatura nei fenomeni di interazione dinamica tra faglie. In un modello unidimensionale di tipo
massa-molla verrà chiarito il contributo della radiazione delle onde sismiche. In questo tipo di modelli, storicamente,
l’equazione del moto che viene risolta è quella dell’oscillatore armonico, che non contempla tale contributo, tipico invece
di modelli a faglia estesa. Nelle attività di laboratorio si introdurrà lo studio dell’attrito di rocce effusive parzialmente
vetrose, e lo studio di rocce provenienti da zone di faglie sismiche (Taiwan, Chenlungpu Fault), oltre a proseguire gli
studi già iniziati sul controllo di coppia (per simulare le sequenze di slip precursore), sulle calciti, dolomie, gabbri e
tonaliti. Proseguirà lo sviluppo di modellazzione sperimentale analogica sulla propagazione di frattura dinamica per faglie
curve e verrà configurato un nuovo esperimento che riproduce la geometria di un thrust. La tecnica di acquisizione
interferometrica verrà migliorata con l’introduzione di un doppio impulso luminoso laser, in modo da registrare il tasso di
deformazione dinamica e ottenere un bilancio dell’energia sismica.
113
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
Prodotti scientifici per la ricerca e le Istituzioni
Per il 2012 si ipotizza il continuo aggiornamento del Catalogo Europeo Mediterraneo dei RCMT
(http://www.bo.ingv.it/RCMT), e lo sviluppo di un laboratorio di sismologia rotazionale con l’installazione di un
sismometro VBB accoppiato con il
giroscopio laser. Il laboratorio sarà
posizionato presso i locali dell’INFN di S.
Piero a Grado (PI).
Propagazione delle onde sismiche e
caratterizzazione della propagazione in
zone di faglia
Verrà
ulteriormente
applicata
una
metodologia per l’analisi semi-automatica
del fenomeno della polarizzazione e
birifrangenza
delle
onde
sismiche,
sviluppata nel corso dell’ultimo anno e
testata in varie aree dell’Appennino, della
Val D’Agri, dell’Aquilano e di Citta di
Castello (PG). Le onde intrappolate,
osservate
nella
sequenza
sismica
dell’Aquilano
nel
2009,
verranno
ulteriormente analizzate per studiare le
variazioni temporali delle proprietà elastiche
della zona di faglia.
Figura 3.1.3 (a) Vista prospettica degli eventi della sequenza sismica Aquilana
che generano onde intrappolate nella faglia di San Demetrio. (b) gli eventi sono
localizzati alle terminazioni della sorgente sismo genetica del terremoto del 6
aprile 2009 in aree caratterizzate da alta pressione dei fluidi [modificata da
Terakawa et al., 2010].
Sismologia delle aree vulcaniche
Per l’anno 2012 l’attività prevede la
prosecuzione degli studi di sismologia
vulcanica, con lo sviluppo di metodologie
avanzate per l’inversione del tensore
momento sismico. Sarà proposta una nuova
scala di magnitudo per gli eventi LP e per il
tremore vulcanico. L’analisi automatica dei
parametri di splitting verrà applicata a
posteriori su cataloghi per lo studio delle
variazioni dei campi di sforzo associate ad
eventi sismici. Simulazioni numeriche
dell’inviluppo energetico di sismogrammi
includendo gli effetti di topografia verranno
utilizzate per lo studio di sismogrammi in
mezzi altamente eterogenei sia in aree
vulcaniche che in aree non vulcaniche
tettonicamente attive.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
3.
13.
27.
53.
66.
67.
114
Agostinetti, N. P., Bianchi, I., Amato, A., Chiarabba, C. (2011). Fluid migration in continental subduction: The
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Amato, A., Gallo, P., Mucciarelli, M. (2011). Introducing the special issue on the 2009 L’Aquila earthquake. Boll.
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Avallone, A., Marzario, M., Cirella, A., Piatanesi, A., Rovelli, A., Di Alessandro, C., D'Anastasio, E., D'Agostino, N.,
Giuliani, R., Mattone, M. (2011). Very high rate (10 Hz) GPS seismology for moderate-magnitude earthquakes: The
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Bestmann, M., Pennacchioni, G., Frank, G., Göken, M., de Wall, H. (2011). Pseudotachylyte in muscovite-bearing
quartzite: Coseismic friction-induced melting and plastic deformation of quartz. J. Struct. Geol., 33,2, 169-186.
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depths from LIDAR and photogrammetric analysis. Pure Appl. Geophys., 168, 2345-2363. 10.1007/s00024-0110301-7. http://hdl.handle.net/2122/7638
Bizzarri, A. (2011). Dynamic seismic ruptures on melting fault zones. J. Geophys. Res., 116, B02310.
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
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10.1029/2010JB007724. http://hdl.handle.net/2122/6941
68. Bizzarri, A. (2011). Temperature variations of constitutive parameters can significantly affect the fault dynamics.
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102. Caporali, A., Barba, S., Carafa, M. M. C., Devoti, R., Pietrantonio, G., Riguzzi, F. (2011). Static stress drop as
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107. Carafa, M. M. C., Barba, S. (2011). Determining rheology from deformation data: The case of central Italy.
Tectonics, 30, TC2003. 10.1029/2010TC002680. http://hdl.handle.net/2122/7802
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116. Chiaraluce, L., Chiarabba, C., De Gori, P., Di Stefano, R., Improta, L., Piccinini, D., Schlagenhauf, A., Traversa, P.,
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182. Di Luccio, F., Pino, N. A. (2011). Elementary seismological analysis applied to the April 6, 2009 L'Aquila mainshock
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115
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
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234. Gratier, J.- P., Richard, J., Renard, F., Mittempergher, S., Doan, M.- L., Di Toro, G., Hadizadeh, J., Boullier, A.- M.
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Observatory at Depth. Geology, 39, 1131-1134. 10.1130/G32073.1. http://hdl.handle.net/2122/7770
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278. Lorito, S., Romano, F., Atzori, S., Tong, X., Avallone, A., McCloskey, J., Cocco, M., Boschi, E., Piatanesi, A. (2011).
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329. Neri, M., Giammanco, S., Ferrera, E., Patanè, G., Zanon, V. (2011). Spatial distribution of soil radon as a tool to
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354. Peter, D., Komatitsch, D., Luo, Y., Martin, R., Le Goff, N., Casarotti, E., Le Loher, P., Magnoni, F., Liu, Q., Blitz, C.,
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Earthquake Focal Mechanisms Datasets Based on Web Technologies, Visualization with Keyhole Markup
Language. Comput. Geosci., 37, 47-56. 101016/j.cageo.2010.05.006. http://hdl.handle.net/2122/7704
371. Prattes, G., Schwingenschuh, K., Eichelberger, H. U., Magnes, W., Boudjada, M., Stachel, M., Vellante, M.,
Villante, U., Wesztergom, V., Nenovski, P. (2011). Ultra Low Frequency (ULF) European multi station magnetic field
analysis before and during the 2009 earthquake at L'Aquila regarding regional geotechnical information. Nat.
116
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
Hazards Earth Syst. Sci., 11, 1959-1968. 10.5194/nhess-11-1959-2011. http://hdl.handle.net/2122/7791
380. Qin, K., Wu, L., De Santis, A., Wang, H. (2011). Surface latent heat flux anomalies before the MS 7.1 New Zealand
earthquake 2010. Chin. Sci. Bull., 56, 31, 3273-3280. 10.1007/s11434-011-4680-z. http://hdl.handle.net/2122/7262
403. Schubnel, A., Nielsen, S., Taddeucci, J., Vinciguerra, S., Rao, S. (2011). Photo-acoustic study of subshear and
supershear ruptures in the laboratory. Earth Planet. Sci. Lett., 308,3-4, 424–432. 10.1016/j.epsl.2011.06.013.
http://hdl.handle.net/2122/7556
413. Smith, S., Di Toro, G., Speiss, R., Billi, A. (2011). Principal Slip Zones in Limestone: Microstructural
Characterization and Implications for the Seismic Cycle (Tre Monti Fault, Central Apennines, Italy). Pure Appl.
Geophys., 168, 2365–2393. 10.1007/s00024-011-0267-5. http://hdl.handle.net/2122/7641
422. Stramondo, S., Del Frate, F., Picchiani, M., Schiavon, G. (2011). Seismic Source Quantitative Parameters Retrieval
From InSAR Data and Neural Networks. IEEE Trans. Geosci. Remote Sensing, 49,1, 96-104.
10.1109/TGRS.2010.2050776. http://hdl.handle.net/2122/7852
436. Valoroso, L., Improta, L., De Gori, P., Chiarabba, C. (2011). Upper crustal structure, seismicity and pore pressure
variations in an extensional seismic belt through 3D and 4D VP and VP/VS models: The example of the Val d’Agri
area (southern Italy). J. Geophys. Res., 116, B07303. 10.1029/2010JB007661. http://hdl.handle.net/2122/7320
443. Volpe, M., Melini, D., Piersanti, A. (2011). Trade-off between seismic source detail and crustal heterogeneities in
spherical 3D finite element modeling: a 2004 Sumatra earthquake case study. Ann. Geophys., 54, 1, 91-103.
10.4401/ag-4639. http://hdl.handle.net/2122/7794
5.2 Altre pubblicazioni
525. Del Pezzo, E., Bianco, F. (2011). Multi-Taper spectra: a Mathematica 8-TM function. Rapporti Tecnici INGV, 214, 120. http://hdl.handle.net/2122/7240
605. Scalera, G. (2011). South American Volcanoes and Great Earthquakes. Workshop ‘The Earth Expansion Evidence’
37th Interdisciplinary Workshop of the International School of Geophysics. http://hdl.handle.net/2122/7746
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[364] USEMS - UR10 Piersanti Antonio - USEMS-Uncovering the Secrets
of an Earthquake: Multydisciplinary Study of Physico-Chemical Processes
During the Seismic Cycle
EC
199.200
[457] GLASS - UR10 Piersanti Antonio - GLASS - InteGrated Laboratories
to investigate the mechanics of ASeismic vs. Seismic faulting
EC
254.880
[527] VERCE - UR10 Michelini Alberto - VERCE-Virtual Earthquake and
seismology Research Community in Europe e-science environment
EC
21.564
[527] VERCE - UR20 Piatanesi Alessio - VERCE-Virtual Earthquake and
seismology Research Community in Europe e-science environment
EC
18.445
[435] SAGA-4-EPR - UR10 De Santis Angelo - SAGA-4-EPR SAtellite/seafloor/Ground data Analyses for Earthquake Pattern
Recognition Analisi congiunta di dati satellite, su fondo mare e a terra per
il riconoscimento di segnali geofisici anomali nella genera
MAE
20.000
[506] EAFZ - UR10 Italiano Francesco - Studio sulla geochimica dei gas
termali della East Anatolian Fault Zona (Turchia)
Università
dell'Eufrate
603
[554] Programma Galileo 2011-2012 n.26019WJ - UR10 Nielsen Stefan Etude expérimentale de la propagation de séismes
Università
Italo-Francese
Università degli
Studi di Torino Div. Ricerca e
Relazioni
Internazionali
1.323
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 3.1: 6
Totale 2012:
516.014
117
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
3.2. Tettonica attiva
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Nicola D’Agostino (RM1), Franco Italiano (PA), Daniela Pantosti (RM1)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, RM2, NA-OV, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Le attività avviate in seguito al terremoto aquilano del 2009 hanno continuato a rivestire un ruolo di rilievo in questo OS.
È stato effettuato lo studio della crosta superiore e delle faglie quaternarie nella porzione settentrionale della sequenza
aquilana del 2009, con profili commerciali ed analisi della sequenza del 2009. Nell’ambito dell’analisi del transetto
sismico ad alta risoluzione attraverso la Valle Aterno, sono stati definiti modelli di Vp e di riflettività (fino a 500-1000 m di
profondità), che vincolano geometria, architettura ed evoluzione del bacino e delle faglie bordiere. Investigazioni di
geologia di superficie,
analisi
geofisiche
(elettrica,
proprietà
fisiche, ecc.) e datazioni
assolute hanno portato
al completamento della
definizione e dell’analisi
del sistema di faglia
Paganica-San Demetrio,
alla stima dei relativi
slip-rates quaternari, ed
alla comprensione della
migrazione
temporale
dell’attività (Fig. 3.2.1).
Sono state effettuate
indagini
in
corrispondenza
dei
fenomeni di liquefazione
avvenuti nel 2009, dove
sono state riconosciute
evidenze
di
paleoliquefazione in epoca
storica. Il DEM a 1 m da
LiDAR
è
stato
ampiamente
utilizzato
per
la
ricostruzione
geomorfologica, per la
stima di rigetti ed il
riconoscimento di faglie
Figura 3.2.1 Sistema di faglia Paganica-San Demetrio: evoluzione spazio temporale della
attive
nell’area
deformazione. Le frecce bianche riportano il rateo di estensione quaternario medio. Le zone
epicentrale del 2009, ma
ombreggiate mostrano i transetti su cui sono calcolati i ratei in un ristretto intervallo di tempo [Civico et
ha anche permesso di
al., submitted].
effettuare analisi ad alta
risoluzione
delle
scarpate di faglia. Su questa base è stata definita la geometria 3D della scarpata del Pettino ed è stato stimato un nuovo
slip-rate a lungo termine. Sono continuati gli studi sugli effetti rotazionali indotti dal terremoto aquilano su oggetti e
manufatti, e sui rapporti fra la loro genesi e la caratterizzazione geologica del sito di occorrenza. È stato affrontato il
tema anche in termini di analisi quantitativa. È stato concluso lo studio approfondito sul terremoto del 1762 (finora
considerato un gemello dell’evento del 2009) e sulle possibili implicazioni sulla pericolosità di tempi di ricorrenza di 2-300
anni. Altri temi di studio dell’OS hanno riguardato:
-
-
lo studio dell’architettura interna del bacino della Val d’Agri, mediante tomografia sismica multiscala di profili
commerciali;
il riconoscimento ed analisi di strutture tettoniche attive nell’area della Valle del Belice e stima delle deformazioni
quaternarie e dei ratei di uplift regionale durante il Quaternario;
definizione ed analisi del sistema di faglia Altotiberina e stima delle deformazioni quaternarie attraverso investigazioni
di geologia di superficie (Progetto PRIN2009978RXS);
lo studio sistematico delle faglie attive dell’area della Piana Campana e dei rilievi carbonatici bordieri, con creazione
di un database multiparametrico che comprende dati sismici, strutturali e gravimetrici; l’integrazione di questi dati ha
permesso di quantificare estensione e profondità di strutture sismiche quali ad esempio, le faglie di M. Massico e di
M. Avella;
la comprensione del sistema di faglie estensionali abruzzesi, dei thrust attivi sepolti in Pianura Padana, e della
Calabria;
118
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
-
lo studio archeosismologico del sito di Jericho (Palestina) che, attraverso l’analisi dell’insediamento Neolitico, ha
permesso il riconoscimento di due terremoti preistorici;
l’aggiornamento del DISS, sia apportando miglioramenti per l’aspetto tecnico, sia inserendo nuovi contenuti
scientifici; in particolare, è stato inserito un layer per le sorgenti sismogenetiche che descrivono zone di subduzione
attiva; sono state effettuate modifiche alla struttura ed alla rappresentazione delle sorgenti individuali e composite;
sono state aggiornate le sorgenti già presenti in DISS con nuovi dati bibliografici disponibili; sono state individuate e
caratterizzate nuove sorgenti sismogenetiche. È stata conclusa la prima versione dell’estensione di DISS all’area
Euro-Mediterranea, che include oltre 1.000 sorgenti sismogenetiche (Progetto SHARE). È stato anche realizzato uno
studio che ha consentito di allineare reciprocamente il modello concettuale del DISS e quello adottato dallo USGS
per i calcoli di pericolosità sismica.
È stata completata e pubblicata l’analisi e l’interpretazione dei dati di stress attivo da pozzo e sismicità fino al 2010 (Fig.
3.2.2). A tali dati, che confluiranno nel database della World Stress Map, sono state applicate nuove tecniche di analisi
per differenziare le varie sorgenti di stress nel territorio italiano. È stato completato lo studio dei dati di stress nell’ambito
del Progetto AnDrill. Nell’ambito delle attività propedeutiche al progetto ICDP-MOLE, è stata effettuata la valutazione
dello stato di un pozzo profondo ai fini di un possibile riutilizzo per strumentarlo. In questo OS sono state svolte anche
attività inerenti la definizione e parametrizzazione delle sorgenti di tsunami per la modellazione degli tsunami stessi e per
la valutazione della pericolosità da tsunami probabilistica, ma anche la ricerca delle evidenze geologiche di paleotsunami (Sicilia orientale – Fig. 3.2.3). L’evento Tohoku-Oki del 2011 è stato studiato con dati ottici termici ed
interferometrici per definire la
massima inondazione ed il run-up.
4. Progetto delle attività da
svolgere
con
particolare
riferimento all’anno 2012
L’avvio del Progetto Abruzzo all’inizio
dell’anno
porterà
ad
un
rafforzamento delle attività di questo
OS sull’area aquilana e abruzzese.
Si prevede di concludere lo studio
geologico,
geomorfologico,
geocronologico e paleosismologico
di dettaglio del sistema PaganicaSan
Demetrio.
L’approccio
multidisciplinare ad alta risoluzione
usato per questo sistema sarà
applicato anche alle faglie limitrofe, a
cominciare dal sistema BariscianoSan Pio. Verrà estesa la zona
coperta dal volo LiDAR per ottenere
un DEM ad alta risoluzione anche
per i sistemi di faglia a N e S di
Paganica-San Demetrio. L’analisi del
transetto sismico ad alta risoluzione
attraverso la Media Valle dell’Aterno
continuerà attraverso la calibrazione
delle immagini sismiche con dati
litologici,
biostratigrafici
e
tefrocronologici provenienti da un
nuovo sondaggio profondo. Inoltre, si
prevede l’acquisizione di profili
sismici superficiali ad altissima
risoluzione su specifiche sezioni di
faglia.
Un’altra
area
dove
convergeranno le attività di questo
OS è quella della Faglia Altotiberina.
Saranno studiati i movimenti verticali
quaternari del footwall della faglia
attraverso l’integrazione di dati di
geologia del Quaternario e di sismica
a riflessione, le analisi geomorficoquantitativa e le datazione di sistemi
di drenaggio tributari del Fiume
Tevere. Sarà anche effettuato uno
studio geodetico delle deformazioni
del suolo. A completamento delle
attività svolte in Sicilia meridionale
sarà effettuato lo studio dei terrazzi
Figura 3.2.2 The Italian present-day Stress Map [Paola Montone, M. Teresa Mariucci
and Simona Pierdominici, Geophysical Journal International, 2012, in press].
119
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
marini in un transetto dalla foce del Fiume Belice a quella del Fiume Platani. Proseguiranno gli studi di tettonica attiva
riguardanti:
- le sorgenti sismogenetiche compressive del Mar Adriatico;
- i tassi di sollevamento della Calabria ionica;
- la comprensione della Calabria tirrenica.
Si procederà ad uno studio
sulla compatibilità fra la
sorgente sismogenetica del
terremoto del Fucino del
1915
e
le
variazioni
idrogeologiche co-sismiche.
Proseguirà
lo
studio
archeosismologico in Medio
Oriente con analisi presso il
sito di Khirbat al-Mafjar per il
riconoscimento di terremoti
storici. L’analisi integrata di
dati sismici, strutturali e
gravimetrici
per
l’individuazione
di
faglie
attive sarà applicata nel
Sannio e in Irpinia. Analisi di
DEM ad alta risoluzione
saranno utilizzate per uno
studio
dell’hazard
del
Somma-Vesuvio volto alla
ricostruzione delle aree a
rischio di colate rapide di
fango e con il supporto di
immagini
ottiche,
per
l’interpretazione di strutture
attive e della loro evoluzione
ed
inquadramento
geodinamico. Il contributo
degli studi geodetici a questo
Figura 3.2.3 Tsunami deposits ritrovati nei siti di Augusta, Priolo e Morghella (da sinistra a
OS
sarà
principalmente
destra). I tre livelli grossolani (di alta energia) rappresentano un’anomalia nei depositi palustri (di
focalizzato
sulla
bassa energia), in cui sono interstratificati, ed hanno le caratteristiche tipiche dei depositi di
determinazione di slip-rate
tsunami: sono di piccolo spessore (< 25 cm), sono massivi e non si trovano ripetuti nella
geodetici a scala nazionale e
sequenza, hanno un contatto di base netto, spesso erosivo, contengono frammenti di molluschi e
stima di moment-deficit da
formainiferi plantonici e bentonici, in associazioni completamente diverse da quelle presenti nei
depositi continentali sottostanti e soprastanti.
confronto con tassi di rilascio
di momento sismico e sliprate geologici. In quest’ottica,
la stima degli slip-rates geologici ha un ruolo principale e dovrà essere oggetto di studi futuri in questo OS. Sempre su
base geodetica saranno effettuati studi del fault-coupling lungo alcune faglie attive del plate-boundary Nubia-Eurasia, del
contributo dei movimenti verticali del suolo alla comprensione delle aree sismicamente attive nel Mediterraneo e delle
deformazioni del suolo su specifiche strutture (Valle del Reno e Montello). Nel primo semestre del 2012 è previsto anche
il rilascio del nuovo aggiornamento online del DISS v.3.2.0. Le ricerche sui paleo-tsunami proseguiranno con lo studio di
alcuni sondaggi acquisiti nella baia di Augusta e con l’avvio della ricerca di depositi di tsunami in nuove zone costiere
(Sardegna e Sicilia meridionale). Vista l’importanza delle datazioni assolute per le ricerche esposte qui sopra, è stato
avviato un piccolo laboratorio per la preparazione di campioni da datare con metodi cosmogenici (le datazioni saranno
effettuate in laboratori esterni). Questa attività vuole essere un primo passo verso lo sviluppo di laboratori di geologia
analitica che saranno uno degli obiettivi futuri di questo OS. Riguardo il campo di sforzo attuale si prevede di analizzare
dati di densità e dati di “test di leak-off” per quantificare le tre componenti principali del campo di stress e le incertezze
associate. Si contribuirà al Progetto Campi Flegrei Deep Drilling Project per le misure e le analisi di dati di stress attivo
nel pozzo pilota. Inoltre, si parteciperà alle attività per le misure di stress e di altri parametri fisici in foro, da effettuarsi
nelle perforazioni relative al Progetto ICDP-GONAF. Nel 2012 verranno pubblicati quattro volumi speciali su tematiche
inerenti a questo OS:
1. “Active tectonics in the Mediterranean and Europe: site studies and application of new methodologies”, su Annals of
Geophysics.
2. “Marine and Lake Paleoseismology”, su Natural Hazard and Earth System Sciences.
th
3. “Understanding the April 6 L’Aquila earthquake: the geological contribution”, su Italian Journal of Geosciences;
4. “Guida pratica di ArcGIS for Desktop10: nozioni di base”, in collaborazione con Esri Italia.
120
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
4.
41.
56.
80.
87.
107.
127.
139.
146.
147.
154.
175.
176.
177.
207.
225.
232.
240.
301.
325.
328.
340.
343.
Agostini, A., Bonini, M., Corti, G., Sani, F., Mazzarini, F. (2011). Fault architecture in the Main Ethiopian Rift and
comparison with experimental models: Implications for rift evolution and Nubia–Somalia kinematics. Earth Planet.
Sci. Lett., 301, 3-4, 479-492. 10.1016/j.epsl.2010.11.024. http://hdl.handle.net/2122/7412
Battaglia, M., Di Bari, M., Acocella, V., Neri, M. (2011). Dike emplacement and flank instability at Mount Etna:
Constraints from a poro-elastic-model of flank collapse. J. Volcanol. Geotherm. Res., 199, 153-164.
10.1016/j.jvolgeores.2010.11.005. http://hdl.handle.net/2122/7002
Billi, A., Faccenna, C., Bellier, O., Minelli, L., Neri, G., Piromallo, C., Presti, D., Scrocca, D., Serpelloni, E. (2011).
Recent tectonic reorganization of the Nubia-Eurasia convergent boundary heading for the closure of the western
Mediterranean. Bull. Soc. Geol. Fr., 182, 4, 279-303. 10.2113/gssgfbull.182.4.279. http://hdl.handle.net/2122/6674
Bonini, L., Di Bucci, D., Toscani, G., Seno, S., Valensise, G. (2011). Reconciling deep seismogenic and shallow
active faults through analogue modelling: the case of the Messina Straits (southern Italy). J. Geol. Soc., 168, 191199. 10.1144/0016-76492010-055. http://hdl.handle.net/2122/6642
Bruno, P. P. G., Pazzaglia, F. J., Picotti, V. (2011). Evidence for active folding and faulting at the northern
Apennines mountain front near Bologna, Italy from high resolution seismic reflection profiling. Geophys. Res. Lett.,
38, L16302. 10.1029/2011GL047828. http://hdl.handle.net/2122/7816
Carafa, M. M. C., Barba, S. (2011). Determining rheology from deformation data: The case of central Italy.
Tectonics, 30, TC2003. 10.1029/2010TC002680. http://hdl.handle.net/2122/7802
Cinti, F. R., Pantosti, D., De Martini, P. M., Pucci, S., Civico, R., Pierdominici, S., Cucci, L., Brunori, C. A., Pinzi, S.,
Patera, A. (2011). Evidence for surface faulting events along the Paganica fault prior to the 6 April 2009 L’Aquila
earthquake (central Italy). J. Geophys. Res., 116, B07308. 10.1029/2010JB007988. http://hdl.handle.net/2122/7079
Cuffaro, M., Riguzzi, F., Scrocca, D., Doglioni, C. (2011). Coexisting tectonic settings: the example of the southern
Tyrrhenian Sea. Int. J. Earth Sci., 100, 8, 1915-1924. 10.1007/s00531-010-0625-z. http://hdl.handle.net/2122/7405
D'Agostino, N., D'Anastasio, E., Gervasi, A., Guerra, I., Nedimovic, M. R., Seeber, L., Steckler, M. (2011). Forearc
extension and slow rollback of the Calabrian Arc from GPS measurements. Geophys. Res. Lett., 38, L17304.
10.1029/2011GL048270. http://hdl.handle.net/2122/7100
D'Agostino, N., Mantenuto, S., D'Anastasio, E., Giuliani, R., Mattome, M., Calcaterra, S., Gambino, P., Bonci, L.
(2011). Evidence for localized active extension in the central Apennines (Italy) from global positioning system
observations. Geology, 39, 4, 291-294. 10.1130/G31796.1. http://hdl.handle.net/2122/7049
D'Amico, S., Orecchio, B., Presti, D., Gervasi, A., Zhu, L., Guerra, I., Neri, G., Herrmann, R. B. (2011). Testing the
stability of moment tensor solutions for small earthquakes in the Calabro-Peloritan Arc region (southern Italy). Boll.
Geofis. Teor. Appl., 52, 2, 283-298. 10.4430/bgta0009. http://hdl.handle.net/2122/7798
Di Bucci, D., Caputo, R., Mastronuzzi, G., Fracassi, U., Selleri, G., Sansò, P. (2011). Quantitative analysis of
extensional joints in the southern Adriatic foreland (Italy), and the active tectonics of the Apulia region. J. Geodyn.,
51, 141-155. 10.1016/j.jog.2010.01.012. http://hdl.handle.net/2122/7709
Di Bucci, D., Vannoli, P., Burrato, P., Fracassi, U., Valensise, G. (2011). Reply to: Comment on ‘Insights from the
Mw 6.3, 2009 L’Aquila earthquake (central Apennines) - Unveiling new seismogenic sources through their surface
signatures: the adjacent San Pio Fault’. Terr. Nova, 421-423.http://hdl.handle.net/2122/7090
Di Bucci, D., Vannoli, P., Burrato, P., Fracassi, U., Valensise, G. (2011). Insights from the Mw 6.3, 2009 L?Aquila
earthquake (central Apennines) - Unveiling new seismogenic sources through their surface signatures: the adjacent
San Pio Fault. Terr. Nova, 23, 2, 108–115. 10.1111/j.1365-3121.2011.00990.x. http://hdl.handle.net/2122/7099
Falcucci, E., Gori, S., Moro, M., Pisani, A. R., Melini, D., Galadini, F., Fredi, P. (2011). The 2009 L’Aquila
earthquake (Italy): what next in the region? Hints from stress diffusion analysis and normal fault activity. Earth
Planet. Sci. Lett., 305, 350-358. 10.1016/j.epsl.2011.03.016. http://hdl.handle.net/2122/7139
Frepoli, A., Maggi, C., Cimini, G. B., Marchetti, A., Chiappini, M. (2011). Seismotectonic of Southern Apennines
from recent passive seismic experiments. J. Geodyn., 51, 2-3, 110-124. 10.1016/j.jog.2010.02.007.
http://hdl.handle.net/2122/7109
Gori, S., Giaccio, B., Galadini, F., Falcucci, E., Messina, P., Sposato, A., Dramis, F. (2011). Active normal faulting
along the Mt. Morrone south-western slopes (central Apennines, Italy). Int. J. Earth Sci., 100, 157–171.
10.1007/s00531-009-0505-6. http://hdl.handle.net/2122/7767
Haller, K. M., Basili, R. (2011). Developing seismogenic source models based on geologic fault data. Seismol. Res.
Lett., 82, 4, 519-525. 10.1785/gssrl.82.4.519. http://hdl.handle.net/2122/7184
Mazzarini, F., Musumeci, G., Cruden, A. R. (2011). Vein development during folding in the upper brittle crust: The
case of tourmaline-rich veins of eastern Elba Island, northern Tyrrhenian Sea, Italy. J. Struct. Geol., 33, 10, 15091522. 10.1016/j.jsg.2011.07.001. http://hdl.handle.net/2122/7502
Musumeci, G., Mazzarini, F., Tiepolo, M., Di Vincenzo, G. (2011). UPb and 40Ar39Ar geochronology of Palaeozoic
units in the northern Apennines: determining protolith age and alpine evolution using the Calamita Schist and
Ortano Porphyroid. Geol. J., 46, 4, 288-310. 10.1002/gj.1266. http://hdl.handle.net/2122/7512
Neri, M., Acocella, V., Behncke, B., Giammanco, S., Mazzarini, F., Rust, D. (2011). Structural analysis of the
eruptive fissures at Mount Etna (Italy). Ann. Geophys., 54, 5, 464-479. 10.4401/ag-5332.
http://hdl.handle.net/2122/7266
Palano, M., Cannavò, F., Ferranti, L., Mattia, M., Mazzella, M. E. (2011). Strain and stress fields in the Southern
Apennines (Italy) constrained by geodetic, seismological and borehole data. Geophys. J. Int., 187, 1270-1282.
10.1111/j.1365-246X.2011.05234.x. http://hdl.handle.net/2122/7296
Passaro, S., Milano, G., Sprovieri, M., Ruggieri, S., Marsella, E. (2011). Quaternary still-stand landforms and
121
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
347.
361.
368.
374.
412.
431.
relations with flank instability events of the Palinuro Bank (southeastern Tyrrhenian Sea). Quat. Int., 232, 1-2, 228237. 10.1016/j.quaint.2010.08.006. http://hdl.handle.net/2122/7833
Pearce, M. A., Jones, R. R., Smith, S. A. F., McCaffrey, K .J. W. (2011). Quantification of fold curvature and
fracturing using terrestrial laser scanning. AAPG Bull., 95, 771-794. 10.1306/11051010026.
http://hdl.handle.net/2122/7826
Pierdominici, S., Mariucci, M. T., Montone, P. (2011). A study to constrain the geometry of an active fault in
southern Italy through borehole breakouts and downhole logs. J. Geodyn., 52, 3-4.10.1016/j.jog.2011.02.006.
http://hdl.handle.net/2122/6969
Pondrelli, S., Salimbeni, S., Morelli, A., Ekstrom, G., Postpischl, L., Vannucci, G., Boschi, E. (2011). European–
Mediterranean Regional Centroid Moment Tensor catalog: Solutions for 2005–2008. Phys. Earth Planet. Inter., 7481. 10.1016/j.pepi.2011.01.007. http://hdl.handle.net/2122/6963
Pucci, S., Pantosti, D., De Martini, P. M., Smedile, A., Munzi, M., Cirelli, E., Pentiricci, M., Musso, L. (2011).
Environment-human relationships in historical times: The balance between urban development and natural forces
at
Leptis
Magna
(Libya).
Quat.
Sci.
Rev.,
242,
171-184.
10.1016/j.quaint.2011.03.050.
http://hdl.handle.net/2122/7459
Smedile, A., De Martini, P. M., Pantosti, D., Bellucci, L., Del Carlo, P., Gasperini, L., Pirrotta, C., Polonia, A.,
Boschi, E. (2011). Possible tsunami signatures from an integrated study in the Augusta Bay offshore. Mar. Geol.,
281, 1-13. 10.1016/j.margeo.2011.01.002. http://hdl.handle.net/2122/7428
Tognarelli, A., Stucchi, E. M., Musumeci, G., Mazzarini, F., Sani, F. (2011). Reprocessing of the CROP M12A
seismic line focused on shallow-depth geological structures in the northern Tyrrhenian Sea. Boll. Geofis. Teor.
Appl., 52, 1, 23-38. http://hdl.handle.net/2122/7544
5.2 Altre pubblicazioni
464. Barbano, M. S., De Martini, P. M., Pantosti, D., Smedile, A., Del Carlo, P., Gerardi, F., Guarnieri, P., Pirrotta, C.
(2011). In search of Tsunami deposits along the eastern coast of Sicily (Italy): state of the art. Recent Progress on
Earthquake Geology, 109-146. http://hdl.handle.net/2122/7589
497. Cavaliere, A., Danececk, P., Salimbeni, S., Danesi, S., Pondrelli, S., Serpelloni, E., Augliera, P., Franceschina, G.,
Lovati, S., Massa, M., Mariano, Maistrello, Vera, Pessina, (2011). OMBRA: Observing Montello BRoad Activity
deployment of a temporary seismic network to study the deformation process across Montello fault (Eastern Alps).
Rapporti Tecnici INGV. http://hdl.handle.net/2122/7065
517. De Martini, P.M., Smedile, A., Pantosti, D. (2011). Combining inland and offshore paleotsunamis evidence: the
Augusta Bay (eastern Sicily, ITALY) case study. CIESM, 2011- Marine geo-hazards in the Mediterranean.
http://hdl.handle.net/2122/7445
561. Neri, M. (2011). Shallow dike emplacement and related hazard in central stratovolcanoes. Acta Vulcanologica, 22,
1-2, 53-56. http://hdl.handle.net/2122/7699
590. Raffaele, R., Hirn, A., Imposa, S., Scarfì, L. (2011). Lesser Antilles Subduction Zone Investigation by Using a
Combined On-/Offshore Network. Miscellanea INGV, 9, 74-75. http://hdl.handle.net/2122/7583
602. Scalera, G., Cwojdzinski, S. (2011). Extended abstracts book of the Workshop ‘The Earth Expansion Evidence’
37th Interdisciplinary Workshop of the International School of Geophysics. The Earth Expansion Evidence.
http://hdl.handle.net/2122/7744
604. Scalera, G. (2011). Distensional Mediterranean and World Orogens – Their Possible Bearing to Mega-Dikes' Active
Rising. Workshop ‘The Earth Expansion Evidence’ 37th Interdisciplinary Workshop of the International School of
Geophysics. http://hdl.handle.net/2122/7745
607. Scalera, G. (2011). Biogenic/Abiogenic Hydrocarbons' Origin – Possible Role of Tectonically Active Belts.
Workshop ‘The Earth Expansion Evidence’ 37th Interdisciplinary Workshop of the International School of
Geophysics. http://hdl.handle.net/2122/7749
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
CNRS
1.889
EC
17.046
[542] FIRB ABRUZZO - UR10 Valensise Gianluca - Indagini ad alta
risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree
colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
105.585
[542] FIRB ABRUZZO - UR20 Speranza Fabio - Indagini ad alta
risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree
colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
68.953
Progetto/Convenzione
[508] CNRS ENS - UR10 Albini Paola - CNRS ENS - Contribution to the
activity task K2.3 ANR-SISCOR PROJECT CORINTH RIFT
LABORATORY
[389] SHARE - UR10 Valensise Gianluca - SHARE - Seismic Hazard
Harmonization in Europe
122
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
[542] FIRB ABRUZZO - UR30 Basili Roberto - Indagini ad alta risoluzione
per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree colpite dal
terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
84.222
[542] FIRB ABRUZZO - UR40 Palangio Paolo - Indagini ad alta
risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree
colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
79.224
[542] FIRB ABRUZZO - UR50 Pantosti Daniela - Indagini ad alta
risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree
colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
63.450
[542] FIRB ABRUZZO - UR60 Meletti Carlo - Indagini ad alta risoluzione
per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree colpite dal
terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
67.885
[542] FIRB ABRUZZO - UR70 Milana Giuliano - Indagini ad alta
risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree
colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
183.969
TUBITAK
984
[506] EAFZ - UR10 Italiano Francesco - Studio sulla geochimica dei gas
termali della East Anatolian Fault Zona (Turchia)
Università
dell'Eufrate
603
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 3.2: 5
Totale 2012:
[560] Progetto Turchia-Tubitak - UR10 Italiano Francesco - Determination
of fault activity and geothermal origin by soil and groundwater degassing
(Dead Sea and Karasu fault zone in Amik basin, Turkey)
673.809
123
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
3.3. Geodinamica e struttura dell’interno della Terra
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Claudio Chiarabba (CNT), Carlo Giunchi (RM1), Stefania Danesi (BO)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, BO
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
L’OS 3.3 ha svolto attività di ricerca sui temi della struttura della Terra e Geodinamica, in continuità con il Piano
Triennale, traendo benefici dai dati geofisici acquisiti dalle moderne reti osservazionali dell’Istituto e fornendo
progressivamente vincoli di maggior dettaglio per la comprensione dei fenomeni. I dati sismologici sono stati utilizzati per
definire modelli propagativi delle onde di volume e di superficie nella regione centro-mediterranea. Le attività di ricerca
principali sono consistite nello sviluppo di codici e nell’applicazione dei dati per il calcolo della struttura e della
simulazione di propagazione di onde sismiche in mezzi complessi. Si sono registrati importanti progressi nella
definizione dei caratteri della struttura crostale, litosferica e del mantello con particolare interesse per l’area euromediterranea. Di seguito sono riassunti i principali risultati conseguiti.
Struttura della litosfera euro-mediterranea
Gli studi si sono concentrati principalmente sulla struttura crostale e profonda della penisola italiana. I principali punti che
hanno contribuito all’obiettivo sono stati:
-
sono stati calcolati modelli tomografici a scala locale nell’Appennino con focus sulle faglie mobilizzate durante il
terremoto di L’Aquila. È stato quindi definito il ruolo della struttura pre-esistente nel guidare lo sviluppo della sismicità
e la segmentazione delle faglie;
applicazioni a scala locale sono state eseguite simulando la propagazione di onde sismiche in strutture crostali e
bacini sedimentari;
applicazione di metodi tomografici con le travel times calcolate alle differenze finite su dati reali per la ricostruzione
della struttura del mantello, nella regione mediterranea, e della crosta, nella regione italiana;
sviluppo di un metodo per l’inversione full-waveform di forme d’onda telesismiche per ricostruire la struttura terrestre
sotto un array a scala locale o regionale;
inversione congiunta dei dati sismici e di gravità per ricostruire la struttura del mantello superiore;
sviluppo di tecniche tomografiche non-lineari a griglie variabili sia 3D che 4D (spazio e tempo); queste tecniche
altamente complesse ed evolute utilizzano i sistemi di calcolo parallelo dell’INGV;
applicazione di metodologie di analisi delle Receiver Function (RF) e inversioni non lineari per la definizione della
struttura Vs e anisotropica alla risoluzione dei problemi geodinamici del Mediterraneo e degli slab;
analisi dell’anisotropia sismica di dati registrati da stazioni della Rete Sismica Nazionale e di altre reti, collocate
intorno al Mar Adriatico, per allargare le conoscenze già acquisite sull’Appennino settentrionale riguardanti la
deformazione profonda della placca adriatica e per capire le sue interazioni con la tettonica attiva superficiale;
studi di anisotropia e SKS splitting per derivare la struttuta litosferica su scala regionale in Terra Vittoria
Settentrionale (Antartide);
sviluppo di codici per l’inversione congiunta di dati sismici e gravimetrici, per determinare la struttura litosferica e del
mantello superiore su scala continentale (Europa, Antartide);
validazione a scala continentale (Europa) di modelli tomografici della crosta e del mantello superiore;
modello di crosta per l’Europa ottenuto da una raccolta critica di dati presenti in letteratura provenienti da esperimenti
di sismica passiva, utilizzando metodi geostatistici;
cross-correlazioni da rumore sismico ambientale per il monitoraggio delle variazioni relative di velocità sismica
crostale.
Modellazione geodinamica
Uno dei maggiori risultati ottenuti deriva dallo studio delle relazioni tra magmatismo, idrotermalismo e tettonica
nell’ambito dell’evoluzione geodinamica neogenica del sistema Tirreno-Appennino settentrionale. I modelli ricorrenti
dell’evoluzione geodinamica del sistema Appennino settentrionale-Tirreno settentrionale prevedono sin dal Miocene
medio una migrazione verso est di processi di estensione crostale e magmatismo partendo dalle zone interne (lato
tirrenico), associata ad un avanzamento verso oriente del fronte di compressione in catena. Lo studio delle relazioni tra
deformazione e magmatismo (intrusioni) nel Miocene superiore e nel Pliocene inferiore all’isola d’Elba orientale e
nell’alta Maremma, in Toscana meridionale, ha permesso di analizzare l’evoluzione geologica di porzioni di crosta
superiore da 6 a 4 Ma. I dati evidenziano che in questo periodo la crosta superiore, in queste porzioni di catena, era
soggetta ad una compressione coeva alla messa in posto delle intrusioni e non associata all’intrusione. In collaborazione
con l’Università di Urbino è stato sviluppato, nell’ambito di un grant CINECA, un codice per la soluzione della sealevel
equation ad alta risoluzione. Il codice è stato applicato per ottenere delle mappe di uplift della Groenlandia in risposta
allo scioglimento dei ghiacciai locali. Durante il 2011 sono state sviluppate attività sulle implicazioni protezionistiche della
correlazione vulcano-sismica lungo il margine Pacifico delle Ande.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
I temi di ricerca che si intende sviluppare e approfondire sono in gran parte legati ad un aggiornamento e ad una
implementazione di algoritmi ed analisi in corso di sviluppo. Grande enfasi viene data allo sviluppo di metodologie non
124
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
lineari di inversione di dati sismologici (tempi di arrivo di onde di volume e noise sismico) per un nuovo modo di
investigare le strutture crostali e litosferiche. Vengono supportate scientificamente iniziative di acquisizione di nuovi dati
sismologici a diversa scala regionale e locale. A scala regionale, sono programmati nuovi macro-progetti il cui obiettivo è
la definizione della struttura del sistema alpino: tra essi il principale è rappresentato dal Progetto AlpArray. A scala locale
verranno studiati i dati provenienti da The Alto Tiberina near fault observatory (TABOO), importante progetto dell’Ente
per la comprensione del sistema-Appennino e della meccanica delle faglie normali. Verranno inoltre svolte iniziative
scientifiche sullo studio crostale in associazione a geo-risorse.
Struttura della litosfera e Geodinamica
1) Sono previste alcune campagne di acquisizione nell’Italia settentrionale, finanziate dai progetti CIFALPS (2011-2014)
e ALPARRAY (2012-2015). In particolare, l’iniziativa europea ALPARRAY rappresenta uno dei più innovativi ed
importanti esperimenti riguardanti la struttura e la geodinamica dell’intero sistema alpino, attraverso l’acquisizione di
dati sismologici con reti temporanee. Al progetto parteciperanno i principali Enti di Ricerca ed Università europee.
2) Progetto TABOO: l’attività verrà focalizzata sullo studio prossimo delle faglie normali dell’Appennino con i dati delle
reti locali e della strumentazione in pozzo.
3) Progetti di studio crostale in ambienti geotermici: è prevista l’acquisizione di dati sismologici in zone geotermiche
volte alla definizione delle caratteristiche crostali ed alla possibilità di ricavare informazioni utili alla definizione delle
geo-risorse; si auspica la costituzione di un gruppo di lavoro sulla tematica.
4) Definizione del modello crostale della regione appenninica abruzzese (Progetto Abruzzo).
Altri temi che verranno portati avanti nel triennio:
-
aggiornamento del modello crostale Epcrust;
validazione del modello di riferimento europeo EPmantle, mediante il confronto estensivo di sismogrammi sintetici
(calcolati con codici numerici) e reali;
analisi in chiave geodinamica dei modelli strutturali, in termini di anomalie gravimetriche, topografia residua,
topografia dinamica, movimenti verticali;
analisi della struttura crostale (1D-4D) e dell’anisotropia sismica in aree sismotettoniche rilevanti, in situ (observatory
Faglia Alto Tiberina) e nell’ambito del progetto Abruzzo;
sviluppo di codici non linerari per l’inversione di dati sismologici (tomografia e receiver function) 3D e 4D;
sviluppo di tecniche non lineari di inversione di noise sismico;
migrazione di dati RF per la definizione della complessa struttura del sistema Appennino e Alpi;
analisi di dati di sismica attiva acquisiti durante l’esperimento Meteor nella regione dell’off-shore adriatico; sviluppo e
applicazione di procedure di tomografia e full waveform tomography;
valutazione degli effetti sulla propagazione di onde sismiche a scala regionale in profondi bacini sedimentari e
valutazione degli scuotimenti provocati da eventi sismici passati e futuri;
tomografia tramite rumore sismico per studi di dettaglio della struttura crostale dell’Italia settentrionale;
realizzazione di un modello di struttura crostale e litosferica per il continente antartico ottenuto tramite inversione
congiunta di dati gravimetrici e sismologici;
analisi del tensore delle cross-correlazioni dalla coda di segnali sintetici superficiali, in un mezzo anisotropo;
studio delle polarizzazioni del segnale e delle variazioni in base alla direzione principale dell’anisotropia, la direzione
della sorgente, la direzione congiungente le 2 stazioni; confronto di dati reali con le misure di shear-wave splitting.
Modellazione geodinamica
-
Studio dei campi vulcanici basaltici lungo l’East African Rift System e della loro relazione con l’evoluzione tettonica
del rift;
meccanismi di messa in posto dei magmi nel settore interno dell’Appennino settentrionale e relazione con l’assetto
geodinamico; le aree di studio sono individute nella Toscana meridionale e nell’Isola d’Elba;
studio del segnale topografico relativo alla storia di uplift/esumazione dell’Appennino, tramite analisi di modelli digitali
del terreno;
sviluppo di un codice parallelo per la soluzione della sealevel equation a linee di costa variabili; questo codice
permetterà di ottenere delle mappe di paleo-topografia ad alta risoluzione spaziale, nonché di elaborare previsioni di
ingressione marina in risposta a scenari di scioglimento delle masse glaciali;
si conta di perfezionare il lavoro sulle implicazioni della correlazione attività vulcanica-sismicità.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
4.
Agostini, A., Bonini, M., Corti, G., Sani, F., Mazzarini, F. (2011). Fault architecture in the Main Ethiopian Rift and
comparison with experimental models: Implications for rift evolution and Nubia–Somalia kinematics. Earth Planet.
Sci. Lett., 301, 3-4, 479-492. 10.1016/j.epsl.2010.11.024. http://hdl.handle.net/2122/7412
21. Anselmi, M., Govoni, A., De Gori, P., Chiarabba, C. (2011). Seismicity and velocity structures along the southAlpine thrust front of the Venetian Alps (NE-Italy). Tectonophysics, 513, 1-4, 37-48. 10.1016/j.tecto.2011.09.023.
http://hdl.handle.net/2122/7853
22. Anzidei, M., Antonioli, F., Benini, A., Lambeck, K., Sivan, D., Serpelloni, E., Stocchi, P. (2011). Sea level change
125
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
30.
38.
56.
100.
155.
156.
173.
174.
187.
194.
197.
204.
230.
231.
246.
265.
272.
301.
315.
325.
336.
349.
396.
126
and vertical land movements since the last two millennia along the coasts of southwestern Turkey and Israel. Quat.
Int., 232, 1-2, 13-20. 10.1016/j.quaint.2010.05.005. http://hdl.handle.net/2122/7848
Baccheschi, P., Margheriti, L., Steckler, M., Boschi, E. (2011). Anisotropy patterns in the subducting lithosphere
and in the mantle wedge. A case study: the Southern Italy subduction system. J. Geophys. Res., 116, B08306.
10.1029/2010JB007961. http://hdl.handle.net/2122/7401
Baldi, P., Casula, G., Cenni, N., Loddo, F., Pesci, A., Bacchetti, M. (2011). Vertical and horizontal crustal
movements in central and northern Italy. Boll. Geofis. Teor. Appl., 52, 4, 667-685. 10.4430/bgta0021.
http://hdl.handle.net/2122/7342
Billi, A., Faccenna, C., Bellier, O., Minelli, L., Neri, G., Piromallo, C., Presti, D., Scrocca, D., Serpelloni, E. (2011).
Recent tectonic reorganization of the Nubia-Eurasia convergent boundary heading for the closure of the western
Mediterranean. Bull. Soc. Geol. Fr., 182, 4, 279-303. 10.2113/gssgfbull.182.4.279. http://hdl.handle.net/2122/6674
Cannelli, V., Melini, D., Devoti, R., Piersanti, A. (2011). Using publicly available GPS solutions for fast estimations
of first-order source details from coseismic deformations. Ann. Geophys., 54, 454-461. 10.4401/ag-4885.
http://hdl.handle.net/2122/7128
Danecek, P., Stich, D., Morelli, A. (2011). Images of the Iberian lithosphere from one local earthquake. Bull.
Seismol. Soc. Amer., 101, 881-887. 10.1785/0120100160. http://hdl.handle.net/2122/7688
D'Antonio, M. (2011). Lithology of the basement underlying the Campi Flegrei caldera: Volcanological and
petrological constraints. J. Volcanol. Geotherm. Res., 200, 91–98. 10.1016/j.jvolgeores.2010.12.006.
http://hdl.handle.net/2122/7832
Dessa, J.-X., Simon, S., Lelievre, M., Beslier, M.-O., Deschamps, A., Bethoux, N., Solarino, S., Sage, F., Eva, E.,
Ferretti, G., Bellier, O., Eva, C. (2011). The GROSMarin experiment: three dimensional crustal structure of the
North Ligurian margin from refraction tomography and preliminary analysis of microseismic measurements. Bull.
Soc. Geol. Fr., 182, 4, 305-321.http://hdl.handle.net/2122/7144
Devoti, R., Esposito, A., Pietrantonio, G., Pisani, A. R., Riguzzi, F. (2011). Evidence of large scale deformation
patterns from GPS data in the Italian subduction boundary. Earth Planet. Sci. Lett., 311,3-4, 230-241.
10.1016/j.epsl.2011.09.034. http://hdl.handle.net/2122/7201
Di Stefano, R., Bianchi, I., Ciaccio, M. G., Carrara, G., Kissling, E. (2011). Three-dimensional Moho topography in
Italy: New constraints from receiver functions and controlled source seismology. Geochem. Geophys. Geosyst., 12,
Q09006. 10.1029/2011GC003649. http://hdl.handle.net/2122/7696
Doglioni, C., Ismail-Zadeh, A., Panza, G., Riguzzi, F. (2011). Lithosphere–asthenosphere viscosity contrast and
decoupling. Phys. Earth Planet. Inter., 189, 1-8. 10.1016/j.pepi.2011.09.006. http://hdl.handle.net/2122/7160
Elter, F. M., Elter, P., Eva, E., Kraus, R. K., Padovano, M., Solarino, S. (2011). Strike-slip geometry inferred from
the seismicity of the Northern-Central. J. Geodyn., 52, 379-388. 10.1016/j.jog.2011.03.003.
http://hdl.handle.net/2122/7143
Faccenna, C., Molin, P., Orecchio, B., Olivetti, V., Bellier, O., Funiciello, F., Minelli, L., Piromallo, C., Billi, A. (2011).
Topography of the Calabria subduction zone (southern Italy): Clues for the origin of Mt. Etna. Tectonics, 30,
TC1003. 10.1029/2010TC002694. http://hdl.handle.net/2122/6904
Gentili, S., Franceschina, G. (2011). High frequency attenuation of shear waves in Southeastern Alps and Northern
Dinarides. Geophys. J. Int., 1393-1416.http://hdl.handle.net/2122/6964
Giacomuzzi, G., Chiarabba, C., De Gori, P. (2011). Linking the Alps and Apennines subduction systems: New
constraints revealed by high-resolution teleseismic tomography. Earth Planet. Sci. Lett., 301, 531–543.
10.1016/j.epsl.2010.11.033. http://hdl.handle.net/2122/7834
Heuret, A., Lallemand, S., Funiciello, F., Piromallo, C., Faccenna, C. (2011). Physical characteristics of subduction
interface type seismogenic zones revisited. Geochem. Geophys. Geosyst., 12, Q01004. 10.1029/2010GC003230.
http://hdl.handle.net/2122/7319
Lambeck, K., Antonioli, F., Anzidei, M., Ferranti, L., Leoni, G., Scicchitano, G., Silenzi, S. (2011). Sea level change
along the Italian coast during the Holocene and projections for the future. Quat. Int., 232,1-2, 250-257.
10.1016/j.quaint.2010.04.026. http://hdl.handle.net/2122/7845
Ligi, M., Bonatti, E., Caratori Tontini, F., Cipriani, A., Cocchi, L., Schettino, A., Bortoluzzi, G., Ferrante, V., Khalil, S.,
Mitchell, N., Rasul, N. (2011). Initial burst of oceanic crust accretion in the Red Sea due to edge driven mantle
convection. Geology, 39, 11, 1019-1022. 10.1130/G32243.1. http://hdl.handle.net/2122/7155
Mazzarini, F., Musumeci, G., Cruden, A. R. (2011). Vein development during folding in the upper brittle crust: The
case of tourmaline-rich veins of eastern Elba Island, northern Tyrrhenian Sea, Italy. J. Struct. Geol., 33,10, 15091522. 10.1016/j.jsg.2011.07.001. http://hdl.handle.net/2122/7502
Molinari, I., Morelli, A. (2011). EPcrust : A reference crustal model for the European plate. Geophys. J. Int., 185, 1,
352-364. 10.1111/j.1365-246X.2011.04940.x. http://hdl.handle.net/2122/6993
Musumeci, G., Mazzarini, F., Tiepolo, M., Di Vincenzo, G. (2011). UPb and 40Ar39Ar geochronology of Palaeozoic
units in the northern Apennines: determining protolith age and alpine evolution using the Calamita Schist and
Ortano Porphyroid. Geol. J., 46,4, 288-310. 10.1002/gj.1266. http://hdl.handle.net/2122/7512
Orecchio, B., Presti, D., Totaro, C., Guerra, I., Neri, G. (2011). Imaging the velocity structure of the Calabrian Arc
region (southern Italy) through the integration of different seismological data. Boll. Geofis. Teor. Appl., 52, 4, 625638.http://hdl.handle.net/2122/7849
Perrone, G., Eva, E., Cadoppi, P., Solarino, S., Fioraso, G. (2011). Seismotectonics of a low-deformation area: the
central Western Alps (Italy). Boll. Geofis. Teor. Appl., 52, 2, 261-281. 10.4430/bgta0004.
http://hdl.handle.net/2122/7420
Santini, S., Saggese, F., Megna, A., Mazzoli, S. (2011). A note on central-northern Marche seismicity: new focal
mechanisms for events recorded in years 2003-2009. Boll. Geofis. Teor. Appl., 52, 4, 639-649. 10.4430/bgta0025.
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
http://hdl.handle.net/2122/7357
401. Schivardi, R., Morelli, A. (2011). EPmantle: a three-dimensional transversely isotropic model of the upper mantle
under the European Plate. Geophys. J. Int., 185, 1, 469-484. 10.1111/j.1365-246X.2011.04953.x.
http://hdl.handle.net/2122/7687
408. Seccia, D., Chiarabba, C., De Gori, P., Bianchi, I., Hill, D. (2011). Evidence for the contemporary magmatic system
beneath Long Valley Caldera from local earthquake tomography and receiver function analysis. J. Geophys. Res.,
116, B12314. 10.1029/2011JB008471. http://hdl.handle.net/2122/7559
409. Serretti, P., Morelli, A. (2011). Seismic rays and traveltime tomography of strongly heterogeneous mantle structure:
application to the Central Mediterranean. Geophys. J. Int., 187, 1708–1724. 10.1111/j.1365-246X.2011.05242.x.
http://hdl.handle.net/2122/7689
414. Smith, S. A. F., Holdsworth, R. E., Collettini, C. (2011). Interactions between low-angle normal faults and plutonism
in the upper crust: Insights from the Island of Elba, Italy. Geol. Soc. Am. Bull., 123, 329-346. 10.1130/B30200.1.
http://hdl.handle.net/2122/7839
431. Tognarelli, A., Stucchi, E. M., Musumeci, G., Mazzarini, F., Sani, F. (2011). Reprocessing of the CROP M12A
seismic line focused on shallow-depth geological structures in the northern Tyrrhenian Sea. Boll. Geofis. Teor.
Appl., 52, 1, 23-38.http://hdl.handle.net/2122/7544
5.2 Altre pubblicazioni
601. Scalera, G. (2011). Roots of modern geodynamical views in Schiaparelli's thought – The volcano-seismic
correlation events on the Andes. Memorie della Società Astronomica Italiana, 82, 2, 377-384.
http://hdl.handle.net/2122/7748
602. Scalera, G., Cwojdzinski, S. (2011). Extended abstracts book of the Workshop ‘The Earth Expansion Evidence’
37th Interdisciplinary Workshop of the International School of Geophysics. The Earth Expansion Evidence.
http://hdl.handle.net/2122/7744
603. Scalera, G. Cwojdzinski, S. (2011). Earth Expansion Evidence: a Challenge for Geology, Geophysics and
Astronomy. Workshop ‘The Earth Expansion Evidence’ 37th Interdisciplinary Workshop of the International School
of Geophysics. http://hdl.handle.net/2122/7750
604. Scalera, G. (2011). Distensional Mediterranean and World Orogens – Their Possible Bearing to Mega-Dikes' Active
Rising. Workshop ‘The Earth Expansion Evidence’ 37th Interdisciplinary Workshop of the International School of
Geophysics. http://hdl.handle.net/2122/7745
605. Scalera, G. (2011). South American Volcanoes and Great Earthquakes. Workshop ‘The Earth Expansion Evidence’
37th Interdisciplinary Workshop of the International School of Geophysics. http://hdl.handle.net/2122/7746
607. Scalera, G. (2011). Biogenic/Abiogenic Hydrocarbons' Origin – Possible Role of Tectonically Active Belts.
Workshop ‘The Earth Expansion Evidence’ 37th Interdisciplinary Workshop of the International School of
Geophysics. http://hdl.handle.net/2122/7749
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[423] QUEST - UR10 Morelli Andrea - Quantitative Estimation of Earth's
Seismic Sources and Structures
EC
80.511
[459] EPOS - UR10 Cocco Massimo - European Plate Observing System
EC
98.875
[481] GENESI - DEC - UR10 Favali Paolo - GENESI - DEC - Ground
European Network for Earth Science Interoperations - Digital Earth
Community
EC
16.938
Progetto/Convenzione
[562] CIFALPS - UR10 Solarino Stefano - CIFALPS China-Italy-France
Apls Seismic Survey
[562] CIFALPS - UR20 Pondrelli Silvia - CIFALPS China-Italy-France Apls
Seismic Survey
Institute of
Geology and
Geophysics Chinese
Academy of
Sciences
Institute of
Geology and
Geophysics Chinese
Academy of
Sciences
28.340
34.497
127
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
[559] MECME - UR10 Dinares Turell Jaume - MECME - MaastrichtianEocene climatic cycles and events: impact and record on the Northern and
Southern paleomargins of the Iberian Peninsula
Ministero de
Ciencia e
Innovacion
3.333
[561] FUE-GEO - UR10 Dinares Turell Jaume - FUE GEO - El fin de una
era: registro geologico continental del Cretacico superior pirenaico
Ministero de
Ciencia e
Innovacion
2.667
[550] EPOS - MIUR - UR10 Cocco Massimo - European Plate
Observation System
MIUR
458.015
[491] PNRA A2.09 Danesi - UR10 Danesi Stefania - Osservatori sismici
tra Concordia e Vostok per lo studio della struttura litosferica e porfonda
della terra
PNRA
10.500
[491] PNRA A2.09 Danesi - UR20 Danesi Stefania - Osservatori sismici
tra Concordia e Vostok per lo studio della struttura litosferica e porfonda
della terra
PNRA
2.500
[492] PNRA 2009/B.05 Morelli - UR10 Morelli Andrea - Osservatori
sismologici permanenti in Antartide
PNRA
26.700
[492] PNRA 2009/B.05 Morelli - UR20 Delladio Alberto - Osservatori
sismologici permanenti in Antartide
PNRA
1.800
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 3.3: 9
128
Totale 2012:
764.675
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
3.4. Geomagnetismo
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Paola De Michelis (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Per la comprensione dell’origine e dell’evoluzione spazio-temporale del campo geomagnetico un ruolo molto importante
ha lo studio della dinamica dei fluidi all’interno del nucleo esterno della Terra. Un modo indiretto per avere informazioni
su questi moti è studiare la cosiddetta variazione di lunghezza del giorno (Lenght of Day, LoD) che, dandoci informazioni
sulle variazioni di momento angolare del pianeta, indirettamente fornisce indicazioni sui moti che hanno luogo all’interno
della Terra e, dunque, sul campo geomagnetico. In particolare, l’interesse è stato rivolto alle cosiddette oscillazioni
torsionali, moti che giocherebbero un ruolo importante nell’origine del campo geomagnetico in quanto ritenuti
responsabili di fenomeni quali, ad esempio, i jerk geomagnetici. Per far questo, è stato approfondito lo studio di una
tecnica particolarmente adatta all’analisi di serie non lineari e non stazionarie nota con il nome di Hilbert-Huang
Transform (HHT). Questa metodologia d’indagine è stata applicata alla serie temporale costituita dai valori annuali della
variazione della lunghezza del giorno relativa agli ultimi 170 anni. In fig. 3.4.1 è mostrata una versione preliminare dello
spettro di Hilbert così ottenuto che evidenzia l’evoluzione temporale di alcune frequenze caratteristiche della LoD, tra cui
quelle relative alle oscillazioni torsionali (intorno a 0.016/anno). A seguito dell’elaborazione, eseguita nel 2011, delle
misure effettuate presso i capisaldi della rete magnetica tra il 2009 e il 2010, è stato portato avanti uno studio volto a
valutare l’influenza dell’attività solare sulle misure magnetiche eseguite nel corso di due distinte campagne che si sono
tenute rispettivamente nel 1999/2000 e nel 2009/2010. Questo studio, che è consistito nella rimozione dalle misure del
campo magnetico di origine interna (usando il modello CHAOS3) e nel confronto della distribuzione spaziale delle
differenze tra le misure del 1999/2000 e del 2009/2010 con la distribuzione spaziale della differenza di attività magnetica
negli stessi anni, ha fornito alcune indicazioni su come si potrebbe ulteriormente migliorare l’accuratezza delle misure
eseguite ai capisaldi della rete magnetica per la realizzazione della carte magnetiche nazionali. Nel corso del 2010 è
stato concluso il lavoro sull’aggiornamento del modello regionale ARM (Antarctic Reference Model-ARM), modello che
rappresenta il campo magnetico principale in Antartide. Nel 2011 è stata infine completata la fase di stesura di una
pubblicazione relativa ai dati acquisiti sul Lago di Tunguska (Siberia), in collaborazione con il CNR ISMAR di Bologna.
L’UP “Geofisica e Tecnologie Marine”, oltre a fornire la propria strumentazione magnetometrica durante il survey, ha
elaborato i dati definendo una possibile interpretazione delle anomalie magnetiche derivate, attribuibili, quasi
sicuramente, ad impatto meteoritico.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Nel corso del 2012 si prevede di portare a termine il lavoro relativo allo studio della LoD tramite HHT interpretandone i
risultati in termini di oscillazioni torsionali. Inoltre, l’approfondimento della tecnica della HHT e la sua applicazione alla
LoD ha portato ad apprezzarne le sue potenzialità nello studio di sistemi non lineari e non stazionari. Si ritiene perciò che
Figura 3.4.1 Media di n=1000 spettri di Hilbert ottenuti tramite HHT da altrettante serie della variazione della lunghezza del
giorno (LoD) generate con metodo Monte Carlo.
129
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
l’uso di questa tecnica direttamente su dati di campo magnetico possa fornire interessanti risultati. Ad esempio,
utilizzando i dati provenienti dalla rete mondiale di osservatori magnetici si potrebbero avere indicazioni sulla non
stazionarietà di alcune frequenze caratteristiche del campo geomagnetico e, di conseguenza, sulle caratteristiche della
dinamica dei fluidi presenti nel nucleo esterno e sull’origine ed evoluzione del campo geomagnetico. Sarà ripreso lo
studio, iniziato qualche anno fa, relativo ai processi d’inversione del campo magnetico terrestre ponendo particolare
attenzione, questa volta, all’analisi e alla caratterizzazione della natura delle fluttuazioni spazio-temporali che sono
proprie del campo geomagnetico nel corso del processo d’inversione. A tal fine saranno utilizzati i dati paleomagnetici
raccolti da perforazioni in aree polari e nei settori oceanici posti alle alte latitudini (ad esempio, Oceano meridionale) che,
per la loro collocazione geografica, consentono un’analisi dettagliata della dinamica della transizione di polarità. Lo
studio del moto del polo magnetico nel corso di un’inversione potrebbe far luce sui meccanismi interni di dinamo alla
base del processo stesso. Sempre nel corso del 2012, subordinata all’approvazione di un progetto sottomesso, s’intende
procedere alla caratterizzazione dei segnali magnetici ed elettromagnetici per approfondire la comprensione dei
meccanismi che producono gli eventi sismici ed, in particolare, per cercare di comprendere i meccanismi di fratturazione
legati al verificarsi dei terremoti e per l’implementazione successiva di modelli dell’area focale. In questo ambito sarà
dapprima necessario procedere all’analisi e allo studio delle anomalie elettromagnetiche, utilizzando tecniche spettrali
classiche e tecniche mutuate dallo studio di segnali con proprietà frattali e dalla teoria dell’informazione (Entropia di
Shannon, Entropia di Fisher, etc.). L’uso di questo insieme di tecniche permetterà di caratterizzare la presenza di tali
anomalie nelle misure elettromagnetiche e, successivamente, di comprendere quanto queste siano eventualmente
correlate con una sequenza sismica che precede un terremoto di grande entità. Un terremoto può essere infatti visto
come una transizione di fase dinamica nella struttura topologica dello stress accumulato e questa transizione può essere
accompagnata dal cambiamento delle proprietà delle eventuali anomalie elettromagnetiche osservate. Successivamente
ad un’adeguata analisi quantitativa dei dati, l’utilizzo di una rete di misure apposite offrirà la possibilità di studiare le
possibili relazioni tra eventuali anomalie dell’evoluzione spazio temporale dell’informazione magnetica ed
elettromagnetica e lo stato crostale. Ciò permetterà lo studio del coinvolgimento dei parametri in oggetto nel processo
sismico. Le conclusioni raggiunte nel corso di un simile studio potrebbero avere importanti implicazioni nella conoscenza
della crosta superiore, avendo così la possibilità di utilizzare le anomalie del segnale magnetico ed elettromagnetico per
comprendere il ruolo che la crosta più profonda svolge nel processo di preparazione all’evento sismico.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
70. Blanco Montenegro, I., Nicolosi, I., Pignatelli, A., García, A., Chiappini, M. (2011). New evidence about the structure
and growth of ocean island volcanoes from aeromagnetic data: The case of Tenerife, Canary Islands. J. Geophys.
Res., 116, B03102. 10.1029/2010JB007646. http://hdl.handle.net/2122/7736
168. De Santis, A., Qamili, E., Cianchini, G. (2011). Ergodicity of the recent geomagnetic field. Phys. Earth Planet. Inter.,
186, 3-4, 103-110. 10.1016/j.pepi.2011.04.008. http://hdl.handle.net/2122/7035
270. Lepidi, S., Cafarella, L., Pietrolungo, M., Di Mauro, D. (2011). Daily variation characteristics at polar geomagnetic
observatories. Adv. Space Res., 48, 3, 521-528. 10.1016/j.asr.2011.03.039. http://hdl.handle.net/2122/7164
272. Ligi, M., Bonatti, E., Caratori Tontini, F., Cipriani, A., Cocchi, L., Schettino, A., Bortoluzzi, G., Ferrante, V., Khalil, S.,
Mitchell, N., Rasul, N. (2011). Initial burst of oceanic crust accretion in the Red Sea due to edge driven mantle
convection. Geology, 39, 11, 1019-1022. 10.1130/G32243.1. http://hdl.handle.net/2122/7155
362. Pignatelli, A., Nicolosi, I., Carluccio, R., Chiappini, M., von Frese, R. (2011). Graphical interactive generation of
gravity and magnetic fields. Comput. Geosci., 37, 4, 567–572. 10.1016/j.cageo.2010.10.003.
http://hdl.handle.net/2122/7026
371. Prattes, G., Schwingenschuh, K., Eichelberger, H. U., Magnes, W., Boudjada, M., Stachel, M., Vellante, M.,
Villante, U., Wesztergom, V., Nenovski, P. (2011). Ultra Low Frequency (ULF) European multi station magnetic field
analysis before and during the 2009 earthquake at L'Aquila regarding regional geotechnical information. Nat.
Hazards Earth Syst. Sci., 11, 1959-1968. 10.5194/nhess-11-1959-2011. http://hdl.handle.net/2122/7791
5.2 Altre pubblicazioni
506. D'Ajello Caracciolo, F., Pignatelli, A., Speranza, F., Meloni, A. (2011). A re-evaluation of the Italian historical
geomagnetic catalogue: implications for paleomagnetic dating at active Italian volcanoes. Solid Earth, 2, 1, 65-74.
10.5194/se-2-65-2011. http://hdl.handle.net/2122/7064
522. Decherchi, S., Leoncini, D., Gastaldo, P., Zunino, R., Faggioni, O., Soldani, M. (2011). Computational Intelligence
Methods for Underwater Magnetic-based Protection Systems. Proceedings of International Joint Conference on
Neural Networks. http://hdl.handle.net/2122/7207
534. Fois, M., Biasini, F., Benedetti, G. (2011). Un nuovo sistema di alimentazione per l'Osservatorio Geomagnetico di
Lampedusa. Rapporti Tecnici INGV. http://hdl.handle.net/2122/7206
130
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
ENI
169.355
[483] CAIMAN - UR10 Faggioni Osvaldo - Coastal Anti Intruder Magnetic
and Acoustic Network
Whitehead
Alenia sistemi
subacquei S.p.A.
16.667
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 3.4: 2
Totale 2012:
Progetto/Convenzione
[480] CPI ENI - Fabio Speranza - UR10 Speranza Fabio - CPI - Curie
Point for Deep structural basin Interpretation
186.022
131
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
3.5. Geologia e storia dei vulcani ed evoluzione dei magmi
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Mauro Coltelli (CT), Patrizia Landi (PI), Giovanni Orsi (NA-OV)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, CT, NA-OV, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Obiettivo di questo OS è ricostruire la storia dei vulcani e dei loro sistemi magmatici, elemento indispensabile per
ipotizzarne il comportamento futuro e quindi valutarne la pericolosità a lungo termine. Di seguito sono sintetizzati i
risultati conseguiti.
Ischia
Sono proseguiti gli studi su storia vulcanica e deformativa, e quelli geochimici-isotopici per caratterizzare la/e sorgente/i
dei magmi e la loro storia evolutiva, in particolare di quelli eruttati tra 75 e 55 ka e negli ultimi 5 ka. La stima del
contenuto in volatili delle inclusioni in cristalli dei prodotti delle eruzioni di Vateliero e Cava Nocelle ha permesso di
definire la struttura del sistema magmatico.
Campi Flegrei
Sono proseguiti gli studi su storia vulcanica e deformativa degli ultimi 15 ka, e quelli geochimici e isotopici sui prodotti
delle eruzioni di Pomici Principali, Capo Miseno, Nisida, Cigliano, Accademia e Gerolomini, per definire struttura ed
evoluzione del sistema magmatico. È stato stimato il contenuto in volatili dei magmi delle eruzioni di Pomici Principali,
Nisida e Ignimbrite Campana. È stata conclusa la caratterizzazione mineralogica e composizionale e la stima del
contenuto in volatili del magma dell’eruzione Averno 2.
Vesuvio
Sono proseguiti gli studi geochimici e isotopici su prodotti dell’eruzione di Avellino e di alcune delle AP. È iniziato uno
studio tefrostratigrafico, tessiturale e composizionale delle piroclastiti del periodo precedente l’eruzione del 472 d.C.
Stromboli
Sono stati conclusi gli studi geologici, petrochimici e cronologici per ricostruire l’attività <15 ka, quelli geofisici e
petrologici per la modellazione dei processi magmatici che innescano fontan di lava, quelli su contenuto in volatili e
Figura 3.5.1 La nuova carta geologica del vulcano Etna alla scala 1:50.000.
132
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
composizione chimica dei magmi che alimentano
l’attività <2 ka, e lo studio dei parossismi a grande scala.
È stata determinata la composizione isotopica (Sr, Nd)
dei prodotti del 2011.
Etna
È stata pubblicata la nuova carta geologica del vulcano
(1:50.000) (Fig. 3.5.1), è stata ricostruita in dettaglio la
storia delle eruzioni laterali <2,7 ka, ed è stato
aggiornato l’assetto morfostrutturale. È stato realizzato
un geo-database delle fratture eruttive <2 ka (Fig. 3.5.2),
è stata indagata l’influenza della pressione di poro sulle
deformazioni del fianco orientale ed è stato effettuato
uno studio statistico dei parossismi eruttivi <15 anni.
Sono state eseguite analisi strutturali, geochimiche e
geofisiche su sistemi di faglie per la definizione spaziotemporale delle deformazioni di fianco e la correlazione
con l’attività eruttiva. Sono proseguiti gli studi dei
processi magmatici e delle relazioni con la dinamica di
scivolamento del fianco orientale dal 1995 al 2005, e
quelli petrochimici e fisici sugli xenoliti magmatici delle
lave recenti per caratterizzare il corpo ad alta velocità
sismicamente riconosciuto nel substrato. Sono stati
determinati i processi operanti in sistemi magmatici
superficiali attraverso studi mineralogici di prodotti di
eruzioni storiche, e della composizione isotopica (Sr,
Nd) dei prodotti emessi nel 2011. È stata indagata la
dinamica di degassamento dei magmi (prevalentemente
basaltici) attraverso analisi 3D di campioni di roccia.
Ustica
Sono proseguiti gli studi
vulcanologici e petrologici.
stratigrafici,
strutturali,
Pantelleria
Sono proseguiti gli studi sulla genesi dei magmi
basaltici, trachitici e riolitici <15 ka, e sulle loro relazioni
genetiche. È stata migliorata la definizione della
sequenza degli eventi vulcanici e deformativi <15 ka e
della pericolosità vulcanica a lungo termine.
Colli Albani
Sono stati eseguiti studi isotopici su lave e fenocristalli di
clinopirosseno degli ultimi 600 ka.
Rift Etiopico – Afar
Sono proseguiti gli studi geologici, geochimici e isotopici,
in particolare sui vulcani di Fantale e Gedemsa.
Figura 3.5.2 Fratture eruttive storiche dell'Etna, distinte per differenti
periodi (indicati in alto a sinistra di ogni riquadro). Estratto da Neri et
al., 2011, Annals of Geophysics, 54, 5, 2011; doi:10.4401/ag-5332.
Guatemala ed El Salvador
È stato eseguito uno studio morfometrico di coni piroclastici del Guatemala e di El Salvador, utilizzando come paragone
il cono etneo del 2001.
Antartide
È continuato lo studio dei sedimenti vulcanoclastici nella carota AND-2 per caratterizzare il vulcanismo del Miocene
inferiore nel McMurdo Sound.
Vanuatu
Sono stati conclusi gli studi sul funzionamento del sistema di alimentazione del vulcano Yasur e confronto con sistemi
basaltici italiani (Stromboli). Studi analoghi sono in corso sui vulcani Aoba, Mota Lava e Gaua, e sui prodotti del vulcano
Ambrym per vincolare il processo di degassamento.
Islanda
È continuato lo studio dei prodotti del vulcano Eyjafjallajokull (Fig. 3.5.3) per caratterizzarne le dinamiche eruttive.
Canarie
È iniziato lo studio composizionale e mineralogico dei prodotti dell’eruzione sottomarina di El Hierro.
133
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
Réunion
È stato eseguito uno studio geochimico e isotopico (Sr e Nd) dei prodotti dell’eruzione del Piton de la Fournaise del 2007
e ne è iniziato uno su eruzioni <15 anni per comprendere i rapporti tra degassamento e dinamiche eruttive.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Per il 2012 si prevede di continuare le ricerche in corso prevalentemente attraverso indagini di geologia, geologia
strutturale, sedimentologia, stratigrafia, vulcanologia fisica, mineralogia, geochimica, geochimica isotopica, e
geocronologia su vulcani italiani (Colli Albani, Ischia, Campi Flegrei, Vesuvio, Isole Eolie, Etna, Ustica, Pantelleria), e a
Vanuatu, nel Mare di Ross (Antartide), in Etiopia, al Piton de la Fournaise (Reunion), a El Hierro (Spagna) e
all’Eyjafjallajokull (Islanda). Molte delle ricerche previste saranno condotte attraverso studi multidisciplinari che vedranno
la combinazione e l’integrazione di alcune delle indagini descritte. In alcuni casi (ad esempio, analisi della deformazione
dell’edificio dell’Etna) si prevede di eseguire anche indagini geofisiche o di geochimica dei fluidi in combinazione con
quelle geologiche e petrologiche. Le tematiche che si prevede di affrontare riguardano prevalentemente: l’evoluzione
geologico-strutturale di aree vulcaniche e di singoli vulcani; la ricostruzione della storia eruttiva e deformativa dei
vulcani; la ricostruzione di eventi deformativi e la definizione delle loro relazioni con l’attività magmatica, l’attività
eruttiva e l’ubicazione dei centri eruttivi; la definizione della genesi e della storia evolutiva dei magmi; la definizione
delle dinamiche di risalita e di
degassamento dei magmi e delle loro
relazioni con le dinamiche eruttive; la
ricostruzione delle dinamiche eruttive
e della loro influenza su dispersione e
deposizione
dei
prodotti.
Altre
tematiche che saranno affrontate
riguardano le ricostruzioni paleoclimatiche, a partire dallo studio di
tefra e sedimenti clastici in carotaggi
profondi (nel Mare di Ross - Antartide
e nel lago Ohrid - Montenegro), e
crono-stratigrafiche, sulla base dei
risultati di studi di livelli di tefra in
affioramento (Abruzzo - Appennino
centrale). I risultati che si prevede di
ottenere rappresenteranno anche gli
elementi fondamentali per gli studi
finalizzati alla valutazione della
pericolosità a lungo termine dei
vulcani attivi.
Figura 3.5.3 Attività eruttiva del vulcano Eyjafjallajokull (maggio 2010).
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
20. Andronico, D., Corsaro, R. A. (2011). Lava fountains during the episodic eruption of South-East Crater (Mt. Etna),
2000: insights into magma-gas dynamics within the shallow volcano plumbing system. Bull. Volcanol., 73, 11651178. 10.1007/s00445-011-0467-y. http://hdl.handle.net/2122/7550
24. Arienzo, I., Heumann, A., Wörner, G., Civetta, L., Orsi, G. (2011). Processes and timescales of magma evolution
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135
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306.
322.
323.
328.
353.
360.
387.
400.
415.
426.
445.
449.
452.
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Zanchetta, G., Sulpizio, R., Roberts, N., Cioni, R., Eastwood, W. J., Siani, G., Caron, B., Paterne, M., Santacroce,
R. (2011). Tephrostratigraphy, chronology and climatic events of the Mediterranean basin during the Holocene: An
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Zhu, W., Baud, P., Vinciguerra, S., Wong, T. (2011). Micromechanics of brittle faulting and cataclastic flow in Alban
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5.2 Altre pubblicazioni
464. Barbano, M. S., De Martini, P. M., Pantosti, D., Smedile, A., Del Carlo, P., Gerardi, F., Guarnieri, P., Pirrotta, C.
(2011). In search of Tsunami deposits along the eastern coast of Sicily (Italy): state of the art. Recent Progress on
Earthquake Geology, 109-146. http://hdl.handle.net/2122/7589
481. Campostrini, I., Demartin, F., Gramaccioli, C. M., Russo, M. (2011). Vulcano: tre secoli di mineralogia.
http://hdl.handle.net/2122/7096
489. Castaldo, N., De Vita, S., Di Vito, M. A., Vecchio, G. (2011). Evidenze archeologiche e vulcanologiche di episodi
ripetuti di colonizzazione e abbandono nel territorio nolano da parte dell’uomo a causa di eruzioni vulcaniche, dal
Bronzo antico ad epoca romana tarda. Scienze naturali e Archeologia, il paesaggio antico: interazione
uomo/ambiente ed eventi catastrofici, 62-67. http://hdl.handle.net/2122/7284
490. Castaldo, N., Di Vito, M. A., De Vita, S. (2011). Wechselwirkung zwischen Vulkantätigkeit und Siedlungs
Siedlungsdynamik. Pompeji, Nola, Herculaneum, katastrophen am Vesuv, 52-59. http://hdl.handle.net/2122/7305
499. Chiodini, G., Russo, M. (2011). Le Fumarole di Vulcano. Vulcano : tre secoli di mineralogia, 65 - 73.
http://hdl.handle.net/2122/7112
512. De Astis, G. (2011). Geologia - Inquadramento Geologico e Storia Eruttiva. Vulcano - Tre secoli di mineralogia, 3347. http://hdl.handle.net/2122/7408
521. De Vita, S., Di Vito, M. A., Marotta, E., Sansivero, F. (2011). Giorgio Buchner precursore del rapporto tra
archeologia e vulcanologia: il ruolo delle determinazioni crono-archeologiche nella ricostruzione della storia
vulcanica e deformativa recente dell’isola d’Ischia. Dopo giorgio Buchner.Studi e ricerche su pithekoussai, 75-95.
http://hdl.handle.net/2122/7282
530. Di Vito, M. A., De Vita, S., Castaldo, N. (2011). Le tracce antropiche e gli eventi geologici tra 4000 anni dal
presente e il 472 d.C. nel territorio tra Nola e Acerra. Territorio e archeologia nell’area dell’antico Clanis/Regi Lagni,
136
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
19-28. http://hdl.handle.net/2122/7283
531. Di Vito, M. A., Piochi, M., Mormone, A., Tramelli, A. (2011). Somma Vesuvius: the Volcano and the Observatory.
http://hdl.handle.net/2122/7204
561. Neri, M. (2011). Shallow dike emplacement and related hazard in central stratovolcanoes. Acta Vulcanologica, 22,
1-2, 53-56. http://hdl.handle.net/2122/7699
594. Russo, M., Campostrini, I., Castellano, F. (2011). Ritrovamento di Atacamite in cristalli al Vesuvio. Micro, 9, 62-63.
http://hdl.handle.net/2122/7095
595. Russo, M., Campostrini, I. (2011). Nuove specie minerali al monte Somma: III. MESOLITE. Micro, 9, 58-59.
http://hdl.handle.net/2122/7094
596. Russo, M., Preite, D. (2011). Merlinoite del monte Somma: alcune precisazioni. Micro, 9, 64-65.
http://hdl.handle.net/2122/7092
597. Russo, M., Preite, D. (2011). Nuove specie minerali al monte Somma: IV. MULLITE. Micro, 9, 60-61.
http://hdl.handle.net/2122/7093
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[534] VUELCO - UR10 Papale Paolo - Volcanic unrest in Europe and Latin
America: Phenomenology, eruption precursors, hazard forecast, and risk
mitigation
EC
47.118
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 3.5: 1
Totale 2012:
47.118
137
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
3.6. Fisica del vulcanismo
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Paolo Papale (PI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, BO, CT, NA-OV, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Nel 2011 sono proseguiti ai consueti elevati standard qualitativi gli studi relativi alla Fisica del Vulcanismo. Tali studi
descrivono le dinamiche magmatiche e vulcaniche dalle zone profonde dei sistemi vulcanici fino in atmosfera, e fanno
uso delle equazioni della fisica, dei metodi della simulazione numerica per risolvere tali equazioni per mezzo di
computer, e delle tecniche di post-processing e visualizzazione per analizzare i risultati. In particolare, sono stati simulati
per mezzo del codice a elementi finiti GALES, i processi convettivi che determinano la risalita di magmi leggeri e il
mescolamento tra magmi composizionalmente diversi in camere magmatiche, utilizzando varie geometrie 2D
comprendenti una o più camere magmatiche connesse attraverso dicchi. Applicazioni ai Campi Flegrei e all’Etna hanno
permesso di determinare:
-
le variazioni micro-gravimetriche registrabili in superficie;
il campo di stress in funzione del tempo e dello spazio, e mediante integrazione delle funzioni di Green, la
deformazione del suolo attesa.
Ulteriori modelli analitici e numerici sono stati utilizzati per lo studio delle deformazioni relative alle fasi bradisismiche ai
Campi Flegrei. È stato effettuato uno studio delle variazioni di resistività elettrica associate alla dinamica del sistema
idrotermale della Solfatara (Campi Flegrei) ed è in fase di conclusione l’analisi degli effetti atmosferici sul degassamento
diffuso dai suoli con applicazione al Fogo (Azzorre). È tuttora in corso lo studio delle emissioni di metano da vulcani di
fango in Emilia Romagna. Sono stati sviluppati modelli 3D all’Etna per l’interpretazione delle deformazioni osservate da
satellite e da terra durante l’intrusione magmatica nella fase iniziale dell’eruzione del 2008. L’integrazione di immagini
DInSAR del satellite ENVISAT, che forniscono mappe di deformazione ad elevata risoluzione spaziale, dati GPS in
continuo, cha danno vincoli temporali sull’evoluzione dell’intrusione, procedure numeriche, che consentono di sviluppare
modelli 3D di distribuzione di aperture tensili in mezzi eterogenei, ha permesso di ottenere un modello dettagliato delle
deformazioni del suolo e definire i volumi interessati dall’intrusione magmatica. È stata sviluppato un nuovo codice per la
trattazione di onde di shock in un fluido gas-particelle utilizzando le librerie Clawpack. I risultati del codice sono stati usati
per studiare la fase di accelerazione iniziale delle particelle in esperimenti di tipo shock-tube. Il codice C-Cubed,
un’estensione del codice CPIUC ottenuto accoppiando al processo di risalita del magma nella camera e nel condotto un
modello di espansione adiabatica nel cratere e un modello quasi-stazionario di colonna vulcanica, è stato utilizzato per
un’analisi di sensibilità ai principali parametri di input del modello. Per tale scopo è stato implementato in Matlab uno
script per l’analisi di sensibilità globale basato sulla varianza dei parametri di output. Attraverso l’uso di un modello
computazionale multifase, è stata simulata e analizzata la dinamica di non-equilibrio cinetico in correnti piroclastiche
diluite, l’effetto dello “shear” viscoso sul processo di sedimentazione e l’effetto della stratificazione nell’interazione con la
topografia. Il modello è stato applicato alla simulazione del blast del Mt. St. Helens del 1980, ottenendo un significativo
riscontro con i dati osservati. È stato ulteriormente sviluppato il codice multifase PDAC, migliorandone la formulazione
numerica (diminuendo la diffusione numerica nel caso multidimensionale) e portando l’accuratezza temporale al
secondo ordine. È stato studiato il trasporto di ceneri dell’eruzione del Chichon (Mexico) del 1982. Sono stati applicati
due modelli di trasporto: HAZMAP e FALL3D; i risultati sono consistenti con stime dei parametri dell’eruzione ottenute
con metodi indipendenti. L’integrazione e il confronto dei risultati del modello VOL-CALPUFF con immagini satellitari
multi-spettrali ha permesso di approfondire lo studio della dispersione atmosferica della cenere sia su scala regionale
(fino a centinaia di km) che su scala continentale (migliaia di km). L’analisi, applicata all’eruzione dell’Eyjafjallajokull del
2010 (Islanda), ha mostrato le potenzialità di una tecnica integrata per la comprensione del fenomeno di dispersione,
nonché la sensibilità dei risultati previsionali ai valori dei parametri vulcanologici forniti come input al modello. Il modello
VOL-CALPUFF è stato inoltre esteso alla simulazione della risalita di un plume composto da più fasi gassose al fine di
descrivere la dispersione atmosferica dei gas vulcanici. Risultati preliminari sono stati prodotti da uno studio
sull’emissione di SO2 all’Etna (dicembre 2006). I risultati del modello, sulla base di un confronto con retrieval satellitari di
contenuto colonnare di SO2 (MODIS), sono stati utilizzati per la definizione ottimale dei parametri eruttivi quali l’altezza
del plume e il flusso di gas.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Nel corso del 2012 saranno ulteriormente perfezionati i modelli esistenti o in corso di sviluppo ed effettuate ulteriori
applicazioni a casi ipotetici o reali al fine sia di comprendere la fisica dei processi, sia di contribuire alla definizione della
pericolosità vulcanica (TTC4.3). Verranno effettuati attraverso il codice GALES studi sistematici sul ruolo della geometria
delle camere magmatiche e della quantità e tipo di specie volatili nei magmi nel determinare l’efficienza della convezione
magmatica e del mescolamento tra magmi in sistemi magmatici sub-superficiali, i segnali geofisici registrati in superficie.
Saranno inoltre sviluppati modelli per l’accoppiamento fluido-struttura in sorgenti deformative in ambiente vulcanico, con
applicazioni ai Campi Flegrei. Verrà studiata la dinamica dei sistemi idrotermali che alimentano laghi craterici, con
applicazioni al Poas (Costa Rica) e al El Chichon (Messico). Saranno studiati i segnali geofisici associati ad unrest non
eruttivi a White Island (Nuova Zelanda), e la circolazione di fluidi idrotermali a Torre Alfina in relazione con il complesso
vulcanico di Bolsena. È in programma uno studio dei sistemi geotermici a bassa entalpia in Emilia Romagna. Si
138
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
proseguirà lo sviluppo di tecniche numeriche per la caratterizzazione delle condizioni critiche che inducono deformazione
e conseguente fratturazione delle rocce in presenza di sorgenti magmatiche. Saranno studiate diverse reologie
anelastiche per stimare i pattern deformativi attesi e per stimare le distribuzioni del campo di stress al fine di ottenere
indicazioni sullo stato dell’edificio vulcano attraverso il confronto con le deformazioni osservate. Verrà realizzato un
nuovo modello transiente per poter studiare in modo più accurato la risalita del magma nel condotto per eruzioni effusive
ed esplosive. Il nuovo set di equazioni per flussi multifase comprimibili è basato sulla teoria dei potenziali termodinamici
generalizzati, mediante la
quale è possibile scrivere
le equazioni in forma
conservativa e trattare
con un unico modello sia
la fase liquido-bolle che
la fase gas-particelle. Il
modello permette inoltre
di considerare i processi
di
disequilibrio
nella
cristallizzazione e nel
degassamento
del
magma durante la risalita
e di quantificarne gli
effetti sullo stile eruttivo.
Il
codice
numerico
multifase PDAC sarà
ulteriormente sviluppato
integrando una nuova
formulazione cinetica per
i regimi concentrati. Il
nuovo
modello
sarà
applicato
alla
simulazione di correnti di
densità stratificate, ed in
particolare allo studio del
processo
di
Figura 3.6.1 Simulazione numerica dei processi di mescolamento di magmi, con riferimento ai
sedimentazione. Saranno
sistemi vulcanici dell'Etna e dei Campi Flegrei. I colori indicano diverse proporzioni dei magmi in
studiate
anche
le
mescolamento (il rosso rappresenta un magma più ricco in volatili e a minore densità).
proprietà erosive delle
correnti piroclastiche e
l’influenza dei processi erosivo e deposizionale sul runout delle correnti. La dinamica delle eruzioni esplosive impulsive
sarà inoltre approfondita con particolare riferimento ai Campi Flegrei e al Vulcano Soufriere Hills (Montserrat, UK). Infine,
sarà studiata la formulazione di un modello “sub-grid” per la simulazione “large-eddy” di un plume vulcanico turbolento.
Continueranno gli studi sugli effetti elettrostatici nei processi di aggregazione di ceneri vulcaniche in condizioni dry. Verrà
avviato uno studio sulla possibilità di integrare nel modello di dispersione VOL-CALPUFF dati osservativi registrati da
terra e da satellite (data-assimilation) nell’ottica di poter migliorare l’attendibilità delle previsioni e al tempo stesso poter
considerare l’incertezza sui dati vulcanologici di input. Processi di aggregazione delle particelle più fini, di deposizione
umida e di reazione chimica dei gas saranno possibilmente inclusi nel modello e la loro rilevanza stimata tramite la
simulazione di eventi eruttivi reali. Si prevede inoltre di completare un’applicazione del modello allo studio delle eruzioni
stromboliane violente al Vesuvio, e uno studio comparativo tra modelli di dispersione basati su diverse formulazioni.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
10.
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Piano Triennale di Attività 2012-2014
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42. Bebbington, M., Marzocchi, W. (2011). Stochastic models for earthquake triggering of volcanic eruptions. J.
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Nannipieri, L., Neri, A., Piscini, A., Silvestri, M., Spanu, A., Spinetti, C., Stramondo, S., Wegmuller, U. (2011).
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achievements under the 7th Framework Programme, Edit by European Commission, DG Enterprise and Industry.
Let's embrace space, 212-222. http://hdl.handle.net/2122/7646
531. Di Vito, M. A., Piochi, M., Mormone, A., Tramelli, A. (2011). Somma Vesuvius: the Volcano and the Observatory.
http://hdl.handle.net/2122/7204
536. Ganci, G., Vicari, A., Bonfiglio, S., Gallo, G., Del Negro, C. (2011). A texton-based cloud detection algorithm for
141
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
MSG-SEVIRI
multispectral
images.
Geomatics,
Natural
Hazards
and
Risk,
2,3,
279-290.
10.1080/19475705.2011.578263. http://hdl.handle.net/2122/7601
561. Neri, M. (2011). Shallow dike emplacement and related hazard in central stratovolcanoes. Acta Vulcanologica, 22,
1-2, 53-56. http://hdl.handle.net/2122/7699
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[566] Convenzione ADFAC - UR10 Del Negro Ciro - Contratto di
collaborazione scientifca tra INGV CT e ADFAC per la realizzazione di
uno strumento multi GPU per la simulazione dei flussi lavici
Association pour
le
Developpement
et le
Fonctionnement
des Activités
Contractuelles
4.500
[430] GEISER - Progetto UE De Natale - UR10 De Natale Giuseppe Progetto UE GEISER: Geothermal Engineering Integrating Mitigation of
Induced Seismicity in Reservoirs - De Natale
EC
47.681
[448] MAMMA - UR10 Neri Augusto - Magma Ascent Mathematical
Modelling and Analysis
EC
40.914
[534] VUELCO - UR10 Papale Paolo - Volcanic unrest in Europe and
Latin America: Phenomenology, eruption precursors, hazard forecast, and
risk mitigation
EC
47.118
[538] CO2VOLC - UR10 Burton Michael Richard - CO2VOLC: Quantifying
the global volcanic CO2 cycle
EC
107.464
[545] NEMOH - UR10 Papale Paolo - NEMOH—Numerical, Experimental
and stochastic Modelling of vOlcanic processes and Hazard: an Initial
Training Network for the next generation of European volcanologists
EC
177.817
[501] CASAVA - UR 10 Barsotti Sara - Provisions of services contract tra
IPGP e INGV- Sezione di Pisa nell'ambito del progetto CASAVA
Institut de
Physique du
Globe de Paris
1.818
Institut de
Physique du
Globe de Paris
1.818
MIUR
630.164
MIUR
156.829
MIUR
874.340
MIUR
349.778
MIUR/PRIN
1.181
Regione Sicilia EC
79.875
Progetto/Convenzione
[501] CASAVA - UR 20 Esposti Ongaro Tomaso - Provisions of services
contract tra IPGP e INGV- Sezione di Pisa nell'ambito del progetto
CASAVA
[546] VULCAMED - PON03 - UR10 Martini Marcello - Potenziamento
strutturale di centri di ricerca di studio in aree vulcaniche ad alto rischio e
loro potenziale geotermico nel contesto della dinamica ambientale
mediterranea
[546] VULCAMED - PON03 - UR20 Macedonio Giovanni - Potenziamento
strutturale di centri di ricerca di studio in aree vulcaniche ad alto rischio e
loro potenziale geotermico nel contesto della dinamica ambientale
mediterranea
[546] VULCAMED - PON03 - UR30 Patanè Domenico - Potenziamento
strutturale di centri di ricerca di studio in aree vulcaniche ad alto rischio e
loro potenziale geotermico nel contesto della dinamica ambientale
mediterranea
[546] VULCAMED - PON03 - UR40 Gurrieri Sergio - Potenziamento
strutturale di centri di ricerca di studio in aree vulcaniche ad alto rischio e
loro potenziale geotermico nel contesto della dinamica ambientale
mediterranea
[454] PRIN 2008 - AshErupt - UR10 Pompilio Massimo Nicola - Studio
sperimentale della cristallizzazione sineruttiva e dell' alterazione di alta
temperatura dei prodotti delle eruzioni dominate da emissione di cenere
[514] VAMOS SEGURO - UR10 Scollo Simona - Volcanic ash monitoring
and forecasting between Sicilia and Malta area and sharing of the results
for aviation safety
142
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
[513] MeMoVolc - UR10 Neri Augusto - Measuring and modelling of
volcano eruption dynamics
European
Science
Foundation
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 3.6: 11
Totale 2012:
0
2.521.298
143
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
3.7. Dinamica del clima e dell’oceano
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Simona Masina (BO)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
BO
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Le attività di ricerca sono state in prevalenza dedicate alla conclusione del set di simulazioni relative al Coupled Model
Intercomparison Project (CMIP5) previsto come contributo al prossimo rapporto (AR5) dell’IPCC (Tab. 3.7.1). Le prime 4
simulazioni elencate sono state effettuate sia con il modello ad alta risoluzione spaziale (CMCC-CM,T159L31) che con il
modello con stratosfera ad alta risoluzione (CMCC-CMS, T63L95); le ultime due in elenco sono state effettuate solo con
il modello CMCC-CM. Il processamento dei dati relativi alle simulazioni CMIP5 è tuttora in corso (70% ultimato nel 2011)
e se ne prevede la conclusione entro i primi mesi del 2012. Nel pannello superiore di fig. 3.7.1 è evidente la capacità del
modello ad alta risoluzione
spaziale
CMCC-CM
di
rappresentare l’andamento della
temperatura media globale a 2 m
di altezza (linea nera continua),
rispetto alle osservazioni (NCEP,
linea rossa tratteggiata). Dalla
stessa figura si deduce che
l’andamento della temperatura
media globale a 2 m di altezza
subisce un incremento variabile
tra 2 e 5 °C rispetto al clima
attuale, in dipendenza dal tipo di
scenario
scelto
per
la
simulazione fino al 2100 (le
emissioni di CO2 sono illustrate
nel pannello inferiore). Da notare
che i due scenari di clima futuro
scelti
per
il
CMIP5
(RCP4.5/RCP8.5)
portano
a
valori
superiori/inferiori
di
Tabella 3.7.1 Simulazioni effettuate all’INGV per il Coupled Model Intercomparison
concentazione di CO2 nell’aria
Project (CMIP5).
alla fine del 21mo secolo rispetto
al precedente esperimento SRES
A1B (CMIP3). Relativamente al
sistema di previsioni decadali
basato sul modello CMCC-CM, il
set
di
previsioni
condotte
seguendo il protocollo CMIP5 ha
utilizzato forzanti osservati per il
periodo 1960-2005 e lo scenario
RCP4.5 per il periodo di forecast
2006-2035. Una analisi dello skill
del sistema di previsioni decadali
è stata condotta sui risultati delle
simulazioni di hindcast e forecast.
Per quanto riguarda il sistema di
previsioni stagionali, in aggiunta
alle condizioni iniziali dell’oceano
implementate nella precedente
versione, il sistema si è arricchito
dell’inizializzazione delle variabili
prognostiche
atmosferiche
tramite le re-analisi ERA-interim.
Il
sistema
implementato
rappresenta la prima fase della
creazione di un sistema operativo
di previsione stagionale. Per
quanto riguarda le attività sul
modello oceanico globale NEMO
ad una risoluzione orizzontale di
¼ °, i principali sforzi sono stati
Figura 3.7.1 Andamento della temperatura media a 2 m (pannello superiore) nelle
144
simulazioni effettuate con il modello di clima ad alta risoluzione spaziale (CMCC-CM), al
variare della concentrazione di anidride carbonica (pannello inferiore).
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
indirizzati al miglioramento dei forzanti superficiali con coefficienti correttivi climatologici (Fig. 3.7.2), ed è stata
completata l’implementazione del modello di ghiaccio marino LIM2 (sia la parte dinamica che termodinamica) accoppiata
a NEMO. Con lo stesso modello è stata prodotta una ricostruzione dello stato globale del mare per l’era altimetrica
(1993-2009). Sono proseguite le attività di analisi dei risultati del modello di sistema terra (ESM), focalizzandosi sui
cambiamenti della produzione primaria nel Pacifico equatoriale, e sull’analisi dell’interazione tra ozono stratosferico e
flussi di CO2 nell’Oceano meridionale. Sono stati individuati meccanismi di scambio di ferro tra le zone subtropicali ed il
Pacifico equatoriale che potrebbero rendere l’ecosistema della regione meno vulnerabile ai cambiamenti climatici. Il
modello ESM è stato usato anche per alcuni studi preliminari di geoingegneria, valutando il rilascio di carbonio
antropogenico dall’oceano a seguito di azioni idealizzate di rimozione programmata di CO2 atmosferica. Sono inoltre
iniziate le simulazioni globali della biogeochimica marina ad alta risoluzione nell’oceano globale, con il progetto FP7
GreenSeas, e nel Mediterraneo, con MedSeA, quest’ultimo volto allo studio combinato dell’acidificazione delle acque e
del riscaldamento. Nell’ambito del progetto CLARIS-LPB, l’analisi di eventi estremi in temperatura nel Sudamerica,
svolta in collaborazione con il CIMA (Buenos Aires), mostra come sia la fase sia l’intensità del forcing tropicale ne
influenzino la frequenza. Questi risultati sono in parte spiegati da strutture di circolazione a larga scala e dalle
teleconnessioni tra le regioni tropicali e quelle extra-tropicali. Una relazione molto forte esiste tra ENSO e il monsone
Indiano (ISM) ai tropici. Nel modello accoppiato, la relazione tra ISM e il dipolo dell’Oceano Indiano è più realistica che in
un modello solo atmosferico, evidenziando come gli effetti accoppiati e gli scambi oceano-atmosfera siano molto
importanti. Il Gruppo Nazionale di Oceanografia Operativa nel sistema MFS-EU ha finalizzato il lavoro di
implementazione del forzante di pressione atmosferica ed ha sviluppato un modulo di assimilazione dati coerente con il
nuovo sistema. La prima versione del sistema di previsione accoppiato onde correnti è diventato operativo e sono
continuati gli studi di variabilità del livello del Mar Mediterraneo per il periodo 1960-2008. È stata finalizzato lo sviluppo,
l’implementazione e la calibrazione di una tecnica di Super-Ensemble da applicare ai modelli di circolazione del Mar
Mediterraneo.
4. Progetto delle attività da
svolgere
con
particolare
riferimento all’anno 2012
Nel corso del 2012, a valle della
conclusione del processamento dei
dati relativi alle simulazioni CMIP5,
proseguirà l’analisi dei risultati. In
particolare, tramite le simulazioni
prodotte con il modello ad alta
risoluzione spaziale (CMCC-CM) è
prevista un’analisi della variabilità
degli eventi estremi negli scenari di
clima futuro (CMIP5) a scala globale
e a scala regionale sulla regione del
Mediterraneo.
Relativamente
all’attività di previsione su scala
decadale è prevista l’inclusione
dell’alta risoluzione della stratosfera
nel modello utilizzato. L’obiettivo è
di ottenere un modello ad alta
risoluzione orizzontale (come il
precedente CMCC_CM) e verticale
(come CMCC-CMS), al fine di
valutare l’effetto della stratosfera
sulle
previsioni
decadali.
Relativamente
all’attività
di
previsione su scala stagionale,
verranno introdotte le condizioni
iniziali del terzo elemento del
sistema terra, ovvero la superficie
terrestre. Recenti studi hanno
dimostrato che l’inizializzazione
della superficie terrestre (umidità e
temperatura del suolo, nonché
copertura della vegetazione) ha un
Figura 3.7.2 Differenza tra la climatologia di salinità superficiale simulata dal modello
ruolo
chiave per la previsione
oceanico NEMO e la salinità osservata (WOA2009) senza (pannello superiore) e con
stagionale. La validazione e l’analisi
(pannello inferiore) l’applicazione di una correzione ai flussi di precipitazione.
della prima ri-analisi oceanica
globale a ¼ ° servirà come base per
successive calibrazioni e miglioramenti del sistema di assimilazione e del modello oceanico. Si avvierà inoltre
l’implementazione del sistema di assimilazione 3DVar anche sul modello NEMO, in configurazione a bassa risoluzione
orizzontale (2°), al fine di produrre ri-analisi globali oceaniche su un periodo dell’ordine di 100 anni per poter stimare le
variazioni e i trend di variabili oceaniche fondamentali, quali il livello del mare, i trasporti di calore e la circolazione profonda.
Durante il 2012 si proseguiranno le simulazioni della biogeochimica dell’oceano globale ad alta risoluzione, iniziando i
145
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
confronti con i dati di plancton raccolti dalle crociere atlantiche e cominceranno le proiezioni future di acidificazione del
Mediterraneo. È inoltre iniziato il progetto europeo FP7 PERSEUS che si propone di valutare e gestire lo stato ambientale
del Mediterraneo attraverso strumenti modellistici e di programmazione ambientale integrata. Vista l’importanza dello
scambio di carbonio e altri composti con il fondale per valutare lo stato dell’ecosistema, a supporto di questa attività è stata
proposta una Azione COST finanziata dall’ESF sullo studio modellistico dell’accoppiamento pelagico-bentico che è al
momento in fase di valutazione. Nel corso del 2012, nell’ambito di una collaborazione con NERCI (India), l’analisi della
variabilità del monsone indiano e della relazione con l’adiacente Oceano Indiano sarà ulteriormente sviluppata,
considerando altri aspetti importanti, quali le teleconnesioni del bacino, il cambiamento climatico ed il bilancio idrologico
della regione. Il Gruppo Nazionale di Oceanografia Operativa svilupperà ulteriormente il sistema di previsioni marine del
Mar Mediterraneo. Il sistema MFS-EU sviluppato (con l’introduzione del forzante atmosferico e relativo modulo di
assimilazione dati) passerà alla catena operativa. L’accoppiamento onde-correnti verrà ulteriormente approfondito, tramite
lo studio delle dinamiche superficiali e l’analisi di nuovi termini nelle equazioni primiitive. Continuerà il lavoro per la messa a
punto della produzione del nuovo sistema di ri-analisi del Mediterraneo dei passati 25 anni, che verrà effettuata utilizzando il
più recente sistema di modellistica di MyOcean.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
7.
22.
23.
39.
40.
44.
49.
114.
129.
131.
262.
265.
299.
331.
333.
345.
382.
146
Alessandri, A., Borrelli, A., Gualdi, S., Scoccimarro, E., Masina, S. (2011). Tropical Cyclone Count Forecasting
Using a Dynamical Seasonal Prediction System: Sensitivity to Improved Ocean Initialization. J. Clim., 24, 2963–
2982. 10.1175/2010JCLI3585.1. http://hdl.handle.net/2122/7322
Anzidei, M., Antonioli, F., Benini, A., Lambeck, K., Sivan, D., Serpelloni, E., Stocchi, P. (2011). Sea level change
and vertical land movements since the last two millennia along the coasts of southwestern Turkey and Israel. Quat.
Int., 232, 1-2, 13-20. 10.1016/j.quaint.2010.05.005. http://hdl.handle.net/2122/7848
Anzidei, M., Antonioli, F., Lambeck, K., Benini, A., Soussi, M., Lakhdar, R. (2011). New insights on the relative sea
level change during Holocene along the coasts of Tunisia and western Libya from archaeological and
geomorphological markers. Quat. Int., 232, 5-12. 10.1016/j.quaint.2010.03.018. http://hdl.handle.net/2122/7812
Baneschi, I., Piccini, L., Regattieri, E., Isola, I., Guidi, M., Lotti, L., Mantelli, F., Menichetti, M., Drysdale, R. N.,
Zanchetta, G. (2011). Hypogean microclimatology and hydrology of the 800-900m a.s.l. level in the Monte Corchia
Cave (Tuscany Italy) - preliminary consideration and implications for paleoclimatological studies. Acta Carsologica,
40, 1, 175-187.http://hdl.handle.net/2122/7450
Barreiro, M., Cherchi, A., Masina, S. (2011). Climate sensitivity to changes in ocean heat transport. J. Clim., 24, 19,
5015–5030. 10.1175/JCLI-D-10-05029.1. http://hdl.handle.net/2122/7062
Bellafiore, D., Guarnieri, A., Grilli, F., Penna, P., Bortoluzzi, G., Giglio, F., Pinardi, N. (2011). Study of the
hydrodynamical processes in the Boka Kotorska Bay with a finite element model. Dyn. Atmos. Oceans, 52, 1-2,
298-321. 10.1016/j.dynatmoce.2011.03.005. http://hdl.handle.net/2122/7856
Berline, L., Stemman, L., Vichi, M., Lombard, F., Gorsky, G. (2011). Impact of appendicularians on detritus and
export fluxes: a model approach at Dyfamed site. J. Plankton Res., 33, 6, 855-872. 10.1093/plankt/fbq16.
http://hdl.handle.net/2122/7625
Cherchi, A., Alessandri, A., Masina, S., Navarra, A. (2011). Effects of increased CO2 levels on monsoons. Clim.
Dyn., 37, 83-101. 10.1007/s00382-010-0801-7. http://hdl.handle.net/2122/7061
Colleoni, F., Liakka, J., Krinner, G., Jakobsson, M., Masina, S., Peyaud, V. (2011). The sensitivity of the Late
Saalian (140 ka) and LGM (21 ka) Eurasian ice sheets to sea surface conditions. Clim. Dyn., 37, 531-553.
10.1007/s00382-010-0870-7. http://hdl.handle.net/2122/7742
Colonese, A. C., Zanchetta, G., Drysdale, R. N., Fallick, A. E., Manganelli, G., Lo Vetro, D., Martini, F., Di
Giuseppe, Z. (2011). Stable isotope composition of Late Pleistocene-Holocene Eobania vermiculata (Müller, 1774)
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Klaić, Z. B., Pasarić, Z., Beg Paklar, G., Oddo, P. (2011). Coastal sea responses to atmospheric forcings at two
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Lambeck, K., Antonioli, F., Anzidei, M., Ferranti, L., Leoni, G., Scicchitano, G., Silenzi, S. (2011). Sea level change
along the Italian coast during the Holocene and projections for the future. Quat. Int., 232, 1-2, 250-257.
10.1016/j.quaint.2010.04.026. http://hdl.handle.net/2122/7845
Masina, S., Di Pietro, P., Storto, A., Navarra, A. (2011). Global ocean re-analyses for climate applications. Dyn.
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Nilsson, J. A. U., Dobricic, S., Pinardi, N., Taillandier, V., Poulain, P.-M. (2011). On the assessment of Argo float
trajectory assimilation in the Mediterranean Forecasting System. Ocean Dyn., 61, 10, 1475-1490. 10.1007/s10236011-0437-0. http://hdl.handle.net/2122/7817
Oddo, P., Guarnieri, A. (2011). A study of the hydrographic conditions in the Adriatic Sea from numerical modelling
and
direct
observations
(2000–2008).
Ocean
Sci.,
7,
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10.5194/os-7-549-2011.
http://hdl.handle.net/2122/7765
Patara, L., Masina, S., Visbeck, M., Krahmann, G., Vichi, M. (2011). Marine biogeochemical responses to the North
Atlantic Oscillation in a coupled climate model. J. Geophys. Res., 116, C07023. 10.1029/2010JC006785.
http://hdl.handle.net/2122/7629
Ribolini, A., Aguirre, M., Baneschi, I., Consoloni, I., Fucks, E., Isola, I., Mazzarini, F., Pappalardo, M., Zanchetta, G.,
Bini, M. (2011). Holocene Beach Ridges and Coastal Evolution in the Cabo Raso Bay (Atlantic Patagonian Coast,
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
Argentina). J. Coast. Res., 27, 5, 973-983. 10.2112/JCOASTRES-D-10-00139.1. http://hdl.handle.net/2122/7532
389. Roxy, M., Gualdi, S., Drbohlav, H-K. L., Navarra, A. (2011). Seasonality in the relationship between El Nino and
Indian Ocean dipole. Clim. Dyn., 37, 1-2, 221-236. 10.1007/s00382-010-0876-1. http://hdl.handle.net/2122/7850
390. Ruhl, H. A., Andrè, M., Beranzoli, L., Çagatay, M. N., Colaço, A., Cannat, M., Dañobeitia, J. J., Favali, P., Géli, L.,
Gillooly, M., Greinert, J., Hall, P. O. J., Huber, R., Karstensen, J., Lampitt, R. S., Larkin, K. E., Lykousis, V., Mienert,
J., Miranda, J. M., Person, R. (2011). Societal need for improved understanding of climate change, anthropogenic
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91, 1-33. 10.1016/j.pocean.2011.05.001. http://hdl.handle.net/2122/7104
405. Scoccimarro, E., Gualdi, S., Bellucci, A., Sanna, A., Fogli, P. G., Vichi, M., Oddo, P., Navarra, A. (2011). Effects of
Tropical Cyclones on Ocean Heat Transport in a High-Resolution Coupled General Circulation Model. J. Clim., 24,
4368–4384. 10.1175/2011JCLI4104.1. http://hdl.handle.net/2122/7329
411. Simoncelli, S., Pinardi, N., Oddo, P., Mariano, A. J., Montanari, G., Rinaldi, A., Deserti, M. (2011). Coastal Rapid
Environmental Assessment in the Northern Adriatic Sea. Dyn. Atmos. Oceans, 52, 250– 283.
10.1016/j.dynatmoce.2011.04.004. http://hdl.handle.net/2122/7787
416. Sorgente, R., Olita, A., Oddo, P., Fazioli, L., Ribotti, A. (2011). Numerical simulation and decomposition of kinetic
energy in the Central Mediterranean: insight on mesoscale circulation and energy conversion. Ocean Sci., 7, 503–
519. 10.5194/os-7-503-2011. http://hdl.handle.net/2122/7811
420. Storto, A., Dobricic, S., Masina, S., Di Pietro, P. (2011). Assimilating Along-Track Altimetric Observations through
Local Hydrostatic Adjustment in a Global Ocean Variational Assimilation System. Mon. Weather Rev., 139, 3, 738754. 10.1175/2010MWR3350.1. http://hdl.handle.net/2122/7588
441. Vichi, M., Allen, J. I., Masina, S., Hardman-Mountford, N. (2011). The emergence of ocean biogeochemical
provinces: a quantitative assessment and a diagnostic for model evaluation. Glob. Biogeochem. Cycle, 25,
GB2005. 10.1029/2010GB003867. http://hdl.handle.net/2122/7628
442. Vichi, M., Manzini, E., Fogli, P. G., Alessandri, A., Patara, L., Scoccimarro, E., Masina, S., Navarra, A. (2011).
Global and regional ocean carbon uptake and climate change: sensitivity to a substantial mitigation scenario. Clim.
Dyn., 37, 1929–1947. 10.1007/s00382-011-1079-0. http://hdl.handle.net/2122/7325
449. Zanchetta, G., Sulpizio, R., Roberts, N., Cioni, R., Eastwood, W. J., Siani, G., Caron, B., Paterne, M., Santacroce,
R. (2011). Tephrostratigraphy, chronology and climatic events of the Mediterranean basin during the Holocene: An
overview. Holocene, 21, 1, 33-52. 10.1177/0959683610377531. http://hdl.handle.net/2122/7586
450. Zappa, G., Lucarini, V., Navarra, A. (2011). Baroclinic Stationary Waves in Aquaplanet Models. J. Atmos. Sci., 68,
5, 1023–1040. 10.1175/2011JAS3573.1. http://hdl.handle.net/2122/7773
451. Zhornyak, L. V., Zanchetta, G., Drysdale, R. N., Hellstrom, J. C., Isola, I., Regattieri, A., Piccini, L., Baneschi, I.,
Couchoud, I. (2011). Stratigraphic evidence for a “pluvial phase” between ca 8200–7100 ka from Renella cave
(Central Italy). Quat. Sci. Rev., 40, 3-4, 409-417. 10.1016/j.quascirev.2010.12.003. http://hdl.handle.net/2122/7587
5.2 Altre pubblicazioni
539. Guidoboni, E., Navarra, A., Boschi, E., Bianchi, M. G., Ciuccarelli, C., Comastri, A., Lorusso, D., Mariotti, D.,
Pistoresi, M. (2011). The spiral of climate. Civilizations of the Mediterranean and Climate Change in History.
http://hdl.handle.net/2122/7369
546. Madonia, P. (2011). Monitoring climatic changes and carbon cycle in canyons and caves: the C6 project. Journal of
Environmental Science and Engineering, 5, 3, 281-288. http://hdl.handle.net/2122/6974
610. Scoccimarro, E., Gualdi, S., Sanna, A., Bucchignani, E., Montesarchio, M. (2011). Extreme events in high
resolution CMCC regional and global climate models. CMCC research papers. http://hdl.handle.net/2122/7327
622. Zanchetta, G., Isola, I., Piccini, L., Dini, A. (2011). The Corchia Cave (Alpi Apuane): a 2 Ma long temporal window
on the Earth climate. Geological Field Trips, 3, 2.1, 1-55. 10.3301/GFT.2011.02. http://hdl.handle.net/2122/7649
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
[535] ROSS-TEFRA - PEA 2010 - UR10 Pompilio Massimo Nicola - Studio
multidisciplinare dei sedimenti glaciomariri deposti nel Mare di Ross
(Antartide) negli ultimi 50 Ka: informazioni sulle fluttuazioni dell'estensione
dei ghiacci
[543] PNRA 2010/A2.13 P. Macri' - UR10 Macrì Patrizia - PNRA
2010/A2.13 P. Macri', Acque di fusione glaciale, plumiti e morene
recessionali allo sbocco della Fossa di Storfjorden durante la
deglaciazione della Calotta Glaciale del Mare di Barents (MELTSTORM)
[532] SEADATANET II - UR10 Tonani Marina - Pan-European
infrastructure for ocean and marine data management
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 3.7: 3
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
PNRA
27.500
PNRA
19.800
EC
33.275
Totale 2012:
80.575
147
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
3.8. Geofisica per l’ambiente
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Cesidio Bianchi (RM2), Leonardo Sagnotti (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Glaciologia
È continuata l’attività del progetto del PNRA 2009/A4.05 con la realizzazione di un sistema RES a compressione
d’impulsi a bassa potenza e di piccole dimensioni per misure da terra che utilizza tecniche innovative per la
compressione d’impulso. È stato sviluppato un algoritmo automatico ed interattivo per l'elaborazione dei dati GPR e RES
e uno strumento dedicato alla caratterizzazione e riconoscimento automatico di aree crepacciate. A questo riguardo
sono già stati eseguiti dei rilievi nei dintorni della base (Fig. 3.8.1) e l’analisi dei dati di snow-radar della traversa ITASE
2001-02 ai fini della determinazione della variazione dell’accumulo nevoso superficiale. È stato pubblicato un
approfondimento dello studio delle caratteristiche del bedrock (Fig. 3.8.2), partendo dall’analisi dell’ampiezza del segnale
con lo scopo di identificare zone asciutte e bagnate. Nell’ambito del progetto Paprika, sono stati effettuati dei rilievi radar
elitrasportati nella zona del ghiacciaio dello Stelvio. I rilievi sono stati realizzati sia nell’ambito dello studio della
morfologia del fondo di ghiacciai alpini che come test della strumentazione radar che verrà utilizzata per il progetto
PAPRIKA del comitato Ev-K2-CNR. Durante la XXVII campagna di ricerche in Antartide sono state ripetute delle misure
di radar per rilievi di glaciologia intorno al sito di perforazione EPICA nella Base di Dome C. Le misure sono state
eseguite con l’utilizzo di una slitta autocostruita su cui sono state installate quattro antenne del radar. La ripetizione del
rilievo ad alta risoluzione ha permesso di definire la natura fisica di strutture dell’interfaccia ghiaccio roccia. I dati raccolti
costituiscono una integrazione del database da terra per la validazione di misure fatte da aereo. Per quanto riguarda i
dati RES acquisiti durante le precedenti campagne antartiche e raccolti nel database IRES (Italian Radio Echo
Sounding), è stato avviato un programma per l’analisi omogenea dei dati, in modo da rendere i dati coerenti e
confrontabili tra di loro per futuri utilizzi. Inoltre, l’interfaccia WebGIS contenente i dati di radar glaciologia, che permette
di visualizzare su di una mappa dell'Antartide i percorsi dei voli effettuati dal 1995 al 2009 sul sito web
(http://labtel2.rm.ingv.it/antarctica/) è stata costantemente aggiornata e sono state implementate nuove funzioni per
facilitare l’uso di questi dati. Queste informazioni sono richieste e utilizzate sia dalla comunità scientifica nazionale che
internazionale.
Figura 3.8.1 Prospezioni georadar al fine di rilevare le zone crepacciate nei dintorni della base Mario Zucchelli
(Antartide).
148
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
Magnetismo ambientale
Sono state svolte ricerche sulle
applicazioni
delle
tecniche
tipiche del magnetismo delle
rocce
allo
studio
dell’inquinamento ambientale, in
particolar
modo
sull’inquinamento da polveri
sottili. A questo riguardo, sono
state effettuate misure ed
analisi
finalizzate
alla
determinazione del contributo
della
frazione
magnetica
ultrafine (quella con diametro
inferiore ai 30 nm) nelle polveri
atmosferiche, caratterizzata da
proprietà superparamagnetiche.
Per queste analisi ci si è avvalsi
della nuova strumentazione
installata nel laboratorio di
paleomagnetismo,
che
consente di effettuare misure di
isteresi magnetica anche a
basse temperature (fino a 10K).
Sono proseguite le ricerche
sulle proprietà magnetiche di
suoli lungo strade a diverso
tenore di traffico nella provincia
di Roma. Inoltre, sono state
sviluppate
ricerche
sulle
proprietà
magnetiche
di
sequenze sedimentarie da varie
regioni del globo, quali indicatori
originali
di
cambiamenti
paleoclimatici
e
Figura 3.8.2 Nuova mappa di asciutto bagnato a livello d'interfaccia ghiaccio/bedrock nella
paleoambientali. In particolare,
regione di Dome C (Antartide).
è stata effettuata una nuova
analisi dei dati relativi alla
successione stratigrafica del
Mare di Ross (Antartide), che ha permesso di raffinare il modello di età e di discutere le implicazioni per la ricostruzione
della dinamica del clima durante il maggior evento di raffreddamento globale del Cenozoico, al passaggio EoceneOligocene. È stato anche analizzato nel dettaglio un altro intervallo critico del Cenozoico, quello relativo ad uno dei brevi
eventi ipertermali del Paleocene, verificatosi al tetto del Chron C27n e registrato nelle successioni sedimentarie di
Spagna e Bulgaria (Fig. 3.8.3). È stata sviluppata l’analisi dei dati relativi ai due ultimi cicli glaciali, registrati nelle carote
campionate al largo della Nuova Zelanda durante la spedizione IODP 317, e all’ultima deglaciazione, registrata nelle
carote campionate nel Mare di Barents. È stato impostato uno studio dei sedimenti glaciomarini deposti nel Mare di Ross
negli ultimi 50 ka, finalizzato alla ricostruzione delle fluttuazioni dell’estensione dei ghiacci. Inoltre, è stato svolto un corso
ad invito sul magnetismo ambientale in occasione del 2° meeting del LatinMag (l’associazione latino-americana di
geomagnetismo e paleomagnetismo), svoltosi a novembre in Argentina. Infine, sono proseguite le ricerche di
magnetismo ambientale e le prospezioni geofisiche in ambito geo-archeologico, in particolare a Mozia, in Sicilia e a
Jericho in Palestina.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Glaciologia
Proseguiranno le attività di studio e analisi dei dati radar raccolti nelle precedenti campagne Antartiche finalizzate
all’individuazione delle caratteristiche elettromagnetiche dell’interfaccia ghiaccio roccia e relativi confronti con i dati
raccolti nei siti di perforazione di Epica (Antartide) e GRIP (Groenlandia). Per il progetto PAPRIKA-SHARE (Ev-K2-CNR)
si prevede di effettuare, in primo luogo la preparazione e l’identificazione delle configurazioni strumentali più opportune
per il particolare tipo di indagine, e successivamente, una ulteriore campagna di misure composta da almeno due voli
test con elicottero sui ghiacciai dello Stelvio, dei Forni e del Careser. Dopo l’analisi dei risultati ottenuti si prevede la
partenza per il ghiacciaio del Baltoro (K2, Pakistan) per effettuare le misure proposte nell’accordo. Tali misure verranno
effettuate sperimentando strumenti radar differenti (RES e GPR) e diverse configurazioni di acquisizione. Nell’ambito di
questo progetto è stata prevista la realizzazione di un sistema radar per lo studio dei ghiacciai temperati, con la
possibilità di effettuare misure sia da terra che in volo attraverso l’utilizzo di un elicottero. Si procederà alla realizzazione
in versione prototipale di un radar adeguato per questo tipo di misure con frequenza portante di 40 MHz e un impulso
variabile da 25 ns a 125 ns. Questo permetterà al segnale trasmesso di penetrare nei ghiacciai delle zone temperate e
rilevare il fondo roccioso anche a profondità non elevate. Non appena saranno definite le modalità e le tecniche di
149
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
misura in volo, con la sospensione baricentrale delle due antenne si passerà alla realizzazione di nuovi ricevitori
maggiormente sensibili alle frequenze utilizzate. Tali ricevitori saranno anche utilizzati nella strumentazione radar per
ghiacciai antartici. Saranno anche utilizzate delle antenne commerciali non schermate a 40 MHz della GSSI facilmente
trasportabili e compatte. Proseguirà
l’analisi dei dati di snow radar delle
traversa ITASE 2001-02 ai fini della
determinazione della variazione
dell'accumulo nevoso superficiale.
Per il database GIS contenente i
dati di radar glaciologia interrogabile
dall’esterno in modo da condividere
più facilmente i dati con la comunità
scientifica verranno implementate
nuove
funzioni
per
facilitare
l’accesso ai dati.
Magnetismo ambientale
Le attività di ricerca proseguiranno
essenzialmente in entrambi i filoni
principali di applicazione della
disciplina: quello relativo allo studio
dell’inquinamento da polveri sottili (il
famoso particulate matter o PM) e
quello relativo alle ricostruzioni delle
variazioni del clima a scala
regionale e globale nel corso della
storia geologica della Terra. In
particolare, per quel che riguarda le
applicazioni
allo
studio
dell’inquinamento
da
PM,
si
prevede di proseguire le ricerche
sul contributo della frazione ultrafine
superparamagnetica alle polveri
atmosferiche emesse dal traffico
veicolare e sulla distribuzione delle
polveri sottili di origine veicolare nei
suoli lungo profili perpendicolari a
strade ad alto traffico nella provincia
di Roma. Per quel che concerne,
invece,
le
applicazioni
alle
Figura 3.8.3 Variazione della suscettività magnetica e del contenuto in CaCO3 nella sezione
ricostruzioni
paleoclimatiche
e
Paleocenica di Zumaia Artadi, nella Spagna settentrionale. La figura mostra anche la
paleoambientali, si prevede di
correlazione magnetostratigrafica, la variazione litologica e l’analisi spettrale, mettendo in
evidenza le periodicità nei proxy paleoclimatici, collegate alle variazioni dell’orbita terrestre
completare la revisione dei dati
[da Dinarés Turell et al., sottomesso].
relativi al passaggio EoceneOligocene nel Mare di Ross
(Antartide) e all’evento ipertermale
del Paleocene, al tetto del Chron C27n. Analoghe ricerche verranno sviluppate su altri intervalli critici del Cretaceo
superiore e del Cenozoico, nell’ambito di progetti in collaborazione con le Università di Barcellona e dei Paesi Baschi. Si
prevede, inoltre di proseguire le ricerche relative alle successione stratigrafiche oloceniche e tardo-pleistoceniche del
Mare di Barents, nell’Artico e di iniziare le misure e le analisi sulle carote che coprono gli ultimi 50 ka e la transizione
glaciale–interglaciale nel Mare di Ross, in Antartide. Su queste linee di ricerca sono attivi due progetti finanziati dal
PNRA. Infine, si prevede di proseguire e sviluppare le ricerche relative alla ricostruzione delle variazioni climatiche ed
ambientali relative alle ultime migliaia di anni, mediante lo studio di successioni sedimentarie dell’area mediterranea e
mediante lo studio ad alta risoluzione delle successioni sedimentarie deposte nei bacini lacustri della piana di Rieti, (un
proposal è sottomesso alla NSF, in collaborazione con l’Università della Tuscia e di Reno-USA).
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
1.
Aciego, S., Bourdon, B., Schwander, J., Baur, H., Forieri, A. (2011). Toward a radiometric ice clock: uranium ages
of the Dome C ice core. Quat. Sci. Rev., 30, 19-20, 2389-2397. 10.1016/j.quascirev.2011.06.008.
http://hdl.handle.net/2122/7786
47. Benhamou, S., Sudre, J., Bourjea, J., Ciccione, S., De Santis, A., Luschi, P. (2011). The Role of Geomagnetic
Cues in Green Turtle Open Sea Navigation. PLoS One, 6, 10, e26672. 10.1371/journal.pone.0026672.
http://hdl.handle.net/2122/7209
64. Bindschadler, R., Choi, H., Wichlacz, A., Bingham, R., Bohlander, J., Brunt, K., Corr, H., Drews, R., Fricker, H.,
150
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
88.
113.
183.
213.
219.
342.
344.
362.
384.
386.
393.
410.
453.
Hall, M., Hindmarsh, R., Kohler, J., Padman, L., Rack, W., Rotschky, G., Urbini, S., Vornberger, P., Young, N.
(2011). Getting around Antarctica: new high-resolution mappings of the grounded and freely-floating boundaries of
the Antarctic ice sheet created for the International Polar Year. Cryosphere, 5, 3, 569-588. 10.5194/tc-5-569-2011.
http://hdl.handle.net/2122/7248
Buttinelli, M., Procesi, M., Cantucci, B., Quattrocchi, F., Boschi, E. (2011). The geo-database of caprock quality and
deep saline aquifers distribution for geological storage of CO2 in Italy. Energy, 36, 2968-2983.
10.1016/j.energy.2011.02.041. http://hdl.handle.net/2122/7332
Cattadori, M., Florindo, F., Rack, F. (2011). Short- and long-term effects in the school system of a research
immersion experience for science educators: An example from ANDRILL (Antarctic Geological Drilling). Geosphere,
7, 6, 1331-1339. 10.1130/GES00678.1. http://hdl.handle.net/2122/7526
Di Mauro, D., Alfonsi, L., Sapia, V., Nigro, L., Marchetti, M. (2011). First Field Magnetometer Investigation at the
Phoenician Island of Mozia (Trapani), Northwestern Sicily: Preliminary Results. Archaeol. Prospect., 18, 3, 215-222.
10.1002/arp 417. http://hdl.handle.net/2122/7156
Fielding, C. R., Browne, G. H., Field, B., Florindo, F., Harwood, D. M., Krissek, L. A., Levy, R. H., Panter, K. S.,
Passchier, S., Pekar, S. F. (2011). Sequence stratigraphy of the ANDRILL AND-2A drillcore, Antarctica: A longterm, ice-proximal record of Early to Mid-Miocene climate, sea-level and glacial dynamism. Paleogeogr.
Paleoclimatol. Paleoecol., 305, 1-4, 337-351. 10.1016/j.palaeo.2011.03.026. http://hdl.handle.net/2122/7170
Folco, L., Di Martino, M., El Barkooky, A., D’Orazio, M., Lethy, A., Urbini, S., Nicolosi, I., Hafez, M., Cordier, C., van
Ginneken, M., Zeoli, A., Radwan, A. M., El Khrepy, S., El Gabry, M., Gomaa, M., Barakat, A. A., Serra, R., El
Sharkawi, M. (2011). Kamil Crater (Egypt): Ground truth for small-scale meteorite impacts on Earth. Geology, 39, 2,
179-182. 10.1130/G31624.1. http://hdl.handle.net/2122/7013
Parisi, S., Paternoster, M., Perri, F., Mongelli, G. (2011). Source and mobility of minor and trace elements in a
volcanic aquifer system: Mt. Vulture (southern Italy). J. Geochem. Explor., 100, 3, 233-244.
10.1016/j.gexplo.2011.06.010. http://hdl.handle.net/2122/7854
Passchier, S., Browne, G., Field, B., Fielding, C. R., Krissek, L. A., Panter, K., Pekar, S. F., ANDRILL-SMS Science
Team, (2011). Early and middle Miocene Antarctic glacial history from the sedimentary facies distribution in the
AND-2A drill hole, Ross Sea, Antarctica. Geol. Soc. Am. Bull., 123, 11-12, 2352-2365. 10.1130/B30334.1.
http://hdl.handle.net/2122/7528
Pignatelli, A., Nicolosi, I., Carluccio, R., Chiappini, M., von Frese, R. (2011). Graphical interactive generation of
gravity and magnetic fields. Comput. Geosci., 37, 4, 567–572. 10.1016/j.cageo.2010.10.003.
http://hdl.handle.net/2122/7026
Roberts, A. P., Chang, L., Rowan, C. J., Horng, C.-S., Florindo, F. (2011). Magnetic properties of sedimentary
greigite
(Fe3S4):
an
update.
Rev.
Geophys.,
49,
RG1002.
10.1029/2010RG000336.
http://hdl.handle.net/2122/7012
Roberts, J. L., Warner, R. C., Young, D., Wright, A., van Ommen, T. D., Blankenship, D. D., Siegert, M., Young, N.
W., Tabacco, I. E., Forieri, A., Passerini, A., Zirizzotti, A., Frezzotti, M. (2011). Refined broad-scale sub-glacial
morphology of Aurora Subglacial Basin, East Antarctica derived by an ice-dynamics-based interpolation scheme.
Cryosphere, 5, 3, 551-560. 10.5194/tc-5-551-2011. http://hdl.handle.net/2122/7732
Saccorotti, G., Piccinini, D., Cauchie, L., Fiori, I. (2011). Seismic Noise by Wind Farms: A Case Study from the
Virgo Gravitational Wave Observatory, Italy. Bull. Seismol. Soc. Amer., 101, 2, 568–578. 10.1785/0120100203.
http://hdl.handle.net/2122/7580
Settimi, A. (2011). Performance of electrical spectroscopy using a RESPER probe to measure salinity and water
content of concrete and terrestrial soil. Ann. Geophys., 54, 4, 400-413. 10.4401/ag-4966.
http://hdl.handle.net/2122/7135
Zirizzotti, A., Cafarella, L., Urbini, S. (2011). Ice and Bedrock Characteristics Underneath Dome C (Antarctica) From
Radio Echo Sounding Data Analysis. IEEE Trans. Geosci. Remote Sensing, 49,12 Part 1, 1-7.
10.1109/TGRS.2011.2160551. http://hdl.handle.net/2122/7273
5.2 Altre pubblicazioni
506. D’Ajello Caracciolo, F., Pignatelli, A., Speranza, F., Meloni, A. (2011). A re-evaluation of the Italian historical
geomagnetic catalogue: implications for paleomagnetic dating at active Italian volcanoes. Solid Earth, 2,1, 65-74.
10.5194/se-2-65-2011. http://hdl.handle.net/2122/7064
543. Lepidi, S., Meloni, A., Palangio, P., Yumoto, K. (2011). The contribution of L'Aquila (Italy) Geomagnetic
Observatory to MAGDAS project. Sun and Geosphere, 6, 2, 49-53. http://hdl.handle.net/2122/7245
151
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[541] ENVRI, P. Favali - UR10 Favali Paolo - ENVRI - Implementation of
common solutions for a cluster of ESFRI infrastructures in the field of
"Environmental Sciences"
EC
26.071
[429] ENI - DATI OPEN - UR10 Carmisciano Cosmo - ENI - DATI OPEN Acquisizione ed elaborazione dati gravimetrici/Gradiometrici e
Magnetometrici
ENI
392.857
[429] ENI - DATI OPEN - UR20 Iannaccone Giovanni - ENI - DATI OPEN
- Acquisizione ed elaborazione dati gravimetrici/Gradiometrici e
Magnetometrici
ENI
22.857
[429] ENI - DATI OPEN - UR30 Iannaccone Giovanni - ENI - DATI OPEN
- Acquisizione ed elaborazione dati gravimetrici/Gradiometrici e
Magnetometrici
ENI
22.571
[530] EMSO - MIUR - UR10 Favali Paolo - EMSO - European
Multidisciplinary Seafloor Observation
MIUR
1.250.000
[539] MONICA - PON 01-1525- 2007/13- De Natale - UR10 De Natale
Giuseppe - Monitoraggio Innovativo per le Coste e l'Ambiente Marino Resp. De Natale Giuseppe -
MIUR
315.917
Progetto/Convenzione
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 3.8: 4
152
Totale 2012:
2.030.273
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giorgiana De Franceschi (RM2), Paola De Michelis (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Le tempeste e le sottotempeste magnetiche sono due importanti
manifestazioni dell’interazione tra il vento solare e il campo
geomagnetico. Nel corso del 2011 è stata studiata la relazione
esistente tra queste due classi di fenomeni magnetosferici
attraverso l’approccio basato sulla teoria dell’informazione. I
risultati ottenuti mostrano che il flusso d’informazione tra
tempeste e sottotempeste dipende dal livello di attività magnetica
globale. Se è vero infatti che una sequenza di sottotempeste può
portare allo sviluppo di tempeste moderate, è anche vero che le
tempeste intense guidano il verificarsi di sottotempeste (Fig.
3.9.1). Relativamente invece agli studi connessi con la natura
intermittente delle serie temporali degli indici geomagnetici il
lavoro si è concentrato sull’analisi della struttura multifrattale delle
stesse analizzando le proprietà di scala degli incrementi degli
indici in funzione dell’ampiezza degli incrementi stessi.
È proseguita l’analisi delle pulsazioni magnetiche di bassa
frequenza effettuando un’analisi comparata tra i dati registrati
presso l’osservatorio geomagnetico di Baia Terra Nova (TNB) e
quello di Dome C. Il risultato dell’analisi ha evidenziato una
potenza delle pulsazioni di bassa frequenza nell’emisfero diurno
nettamente superiore a TNB, mentre valori confrontabili tra i due
osservatori sono stati trovati intorno alla mezzanotte magnetica;
inoltre pulsazioni di bassa frequenza altamente coerenti sono
state osservate tra le due stazioni (Fig. 3.9.2), soprattutto quando
entrambe si trovano nell’emisfero diurno oppure quando TNB è
prossima al mezzogiorno magnetico. Nell’ambito degli studi
ionosferici è stato analizzato un inusuale e impulsivo
innalzamento notturno della densità elettronica riscontrato in una
larga regione del sud america in presenza di bassi valori
dell’attività solare e magnetica. L’analisi dei dati raccolti ha
permesso di riconoscere nei disturbi ionosferici a carattere
ondoso, generati dalla propagazione di onde atmosferiche di
gravità in ionosfera, la causa principale di tale fenomeno. È stato
condotto uno studio statistico relativo al verificarsi della seconda
riflessione sulla traccia dello ionogramma. I principali risultati
emersi da tale studio sono stati:
-
Figura 3.9.1 Trasferimento di informazione media tra l'indice
geomagnetico AL (proxy dell'attività ad alta latitudine dovuta
alle sottotempeste) e l'indice Sym-H (proxy dell'attività a
bassa latitudine dovuta al verificarsi di tempeste magnetiche)
come misurata dall'entropia di trasferimento (Transfer
Entropy). Si possono riconoscere due regimi dinamici. Il
primo per bassi valori dell'indice Sym-H che indica che le
tempeste sono il risultato di una collezione di sottotempeste; il
secondo per alti valori di Sym-H che mostra come le
sottotempeste in questo caso sono un sottoprodotto delle
tempeste.
un aumento del fenomeno al decrescere dell’attività solare;
una diminuzione al decrescere dell’angolo zenitale solare (χ);
la presenza di due minimi sempre più pronunciati al decrescere dell’attività solare, per angoli zenitali solari
nell’intorno dell’alba e del tramonto.
È stato elaborato un metodo per prevedere la possibilità di osservare lo strato F1, non solo in condizioni ottimali, ma
anche quando questo non è facilmente caratterizzabile, ciò ha permesso di constatare che entrambe le condizioni
influenzano la forma del profilo di densità elettronico. Sempre lo studio del profilo di densità elettronica, ed in particolare
delle variazioni di questo all’altezza del picco dello strato F2, è stato oggetto di uno studio in funzione delle variazioni
stagionali e del ciclo solare. La densità elettronica è risultata variare linearmente con l’attività solare in inverno mentre un
effetto di saturazione è stato notato in corrispondenza dei mesi estivi. Ciò è imputabile alla differenza di temperatura
termosferica nel massimo del ciclo solare e ad una corrispondente diminuzione nelle specie neutre (O, O2, N2).
Relativamente sempre allo strato F2 è stato sviluppato un modello regionale di previsione della frequenza critica foF2 in
grado di prevedere il valore proprio di questa frequenza con un anticipo di 3h anche in condizioni di disturbo
geomagntico. Il risultati provenienti dal modello IRI-SIRMUP-P, utilizzando dati in tempo reali provenienti da più stazioni,
sono stati invece analizzati nel caso di periodi geomagneticamente disturbati. Infine, durante il 2011 è stato ulteriormente
sviluppato il lavoro dei dati di scintillazione su segnali GPS. Il metodo GBSC (Ground Based Scintillation Climatology) ha
permesso di analizzare la relazione tra irregolarità di plasma a diverse scale consentendo la comprensione dei
meccanismi alla base delle scintillazioni ionosferiche nelle regioni aurorali, polari ed equatoriali. Il metodo GBSC è stato
applicato anche alle regioni equatoriali dell’America Latina nell’ambito del progetto “CIGALA”. Lo studio svolto
nell’ambito di CIGALA ha permesso di effettuare il test di modelli ionosferici applicati alle basse latitudini e ha supportato
153
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
lo sviluppo software del ricevitore tramite la validazione del dato. Con lo Space Research Center di Varsavia è stata
sviluppata una prima versione del modello di irregolarità e scintillazioni WAM a latitudini equatoriali. Ha avuto infine inizio
il progetto TRANSMIT (FP7 Marie Curie International Training Network), che prevede la prima fase di sviluppo di un
prototipo di una rete di monitoraggio delle perturbazioni ionosferiche.
4. Progetto delle attività
da
svolgere
con
particolare
riferimento
all’anno 2012
Nell’ambito della fisica della
magnetosfera si propone
l’applicazione
di
una
metodologia
d’indagine
nata per segnali non lineari
e non stazionari all’analisi
delle fluttuazioni del campo
geomagnetico e di quello
interplanetario nel corso di
tempeste e sottotempeste
magnetiche. Nell’ambito del
progetto ISIS è prevista
invece la caratterizzazione
delle
fluttuazioni
dei
parametri di plasma e del
campo magnetico nella
plasmasfera
attraverso
l’analisi
delle
proprietà
spettrali e di scala delle
osservazioni in situ. Sarà
approfondito lo studio della
propagazione
delle
pulsazioni geomagnetiche
registrate all’interno della
calotta polare, sia in
direzione longitudinale che
latitudinale. In particolare,
Figura 3.9.2 Dati filtrati (1-5 mHz) a TNB (in rosso) e DMC (in blu) per eventi con alta coerenza
tra le stazioni, intorno al mezzogiorno locale ad entrambe le stazioni (a) ed al mezzogiorno
saranno analizzati anche i
magnetico a TNB (b).
dati
di
campo
geomagnetico
registrati
presso la nuova stazione
geomagnetica antartica a Talos Dome, alla stessa latitudine geomagnetica corretta di TNB, a circa un’ora di differenza in
tempo magnetico locale. Per quanto riguarda i modelli ionosferici si prevede di verificare ulteriormente l’affidabilità del
modello tridimensionale IRI-SIRMUP-P della densità elettronica. A tal fine si effettueranno fasi di test per condizioni
geomagnetiche disturbate, ma soprattutto saranno prese in esame come sorgenti di dati in tempo reale più stazioni, oltre
quelle di Roma e Gibilmanna. L’affidabilità del modello sarà poi valutata avvalendosi del programma di ray-tracing
IONORT, tramite il quale si otterranno ionogrammi obliqui sintetici che potranno essere confrontati con gli ionogrammi
obliqui misurati. Si prevede anche di sviluppare ulteriormente il modello regionale di forecasting per le previsioni di
M3000 fino ad un massimo di 3h di anticipo in condizioni di disturbo geomagnetico.
Proseguiranno gli studi sull’interpretazione automatica degli ionogrammi in riferimento alle tracce delle diverse regioni
ionosferiche nonché il miglioramento della stima del profilo verticale di densità elettronica per l’ottimizzazione al
contempo i tempi di calcolo. Per quanto concerne lo studio della fisica della ionosfera ci si propone di meglio
comprendere la variabilità giornaliera delle irregolarità ionosferiche a bassa latitudine, effettuando uno studio statistico
relativo al verificarsi di fenomeni di spread-F in corrispondenza dell’equatore magnetico, della cresta nord e sud
dell’anomalia ionosferica equatoriale, e per diversi settori longitudinali. Le lunghe serie di dati convalidati, relative ai
valori della frequenza critica dello strato F2 (foF2) registrati presso le stazioni ionosferiche di Roma e Gibilmanna,
saranno specificatamente organizzate e studiate tramite differenti indici di dispersione al fine di evidenziare possibili
andamenti caratteristici della bassa e dell’alta attività solare. Questi stessi dati saranno utilizzati per studiare più in
dettaglio la variabilità della frequenza critica foF2 durante il passaggio del terminatore solare all’alba e al tramonto. È
previsto poi lo studio dell’effetto serra nella ionosfera. In accordo con la teoria di Rishbeth del 1990, l’effetto serra
provocherebbe infatti un abbassamento pari a circa 20 km nella quota raggiunta dal massimo di densità elettronica della
regione F2. Si intende valutare la possibilità di osservare realmente questo abbassamento, tenendo conto tanto
dell’errore intrinseco nella misura, quanto dei fenomeni dinamici noti. Sarà inoltre effettuato uno studio morfologico delle
tempeste ionosferiche positive osservate a media latitudine nelle ore diurne nonché analizzati i possibili meccanismi di
formazione delle tempeste stesse. Nel 2012 proseguirà lo studio delle scintillazioni equatoriali nell’ambito dell’ultima
parte del progetto “CIGALA” e della collaborazione con l’Università Nazionale di Tucuman (Argentina). Lo studio delle
scintillazioni si concentrerà poi sull’area mediterranea, grazie ai dati acquisiti dal ricevitore GPS installato presso l’Isola
di Lampedusa. Saranno sviluppati degli algoritmi per la previsione delle scintillazioni sulla base dei risultati preliminari
154
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
ottenuti dall’analisi dei gradienti di TEC e la metodologia GBSC (Ground Based Scintillation Climatology) verrà estesa a
periodi di diversa attività solare per approfondire i meccanismi fisici responsabili delle scintillazioni anche tramite il
confronto con i dati acquisiti dai radar EISCAT e EISCAT3D. La GBSC sarà utilizzata per una rappresentazione della
ionosfera delle medie ed alte latitudini australi nell’ambito della collaborazione sviluppata nell’Expert Group SCAR
GRAPE. Nell’ambito del progetto TRANSMIT sarà analizzata la strategia del trattamento dei dati di scintillazione per lo
sviluppo di un prototipo di una rete di monitoraggio delle perturbazioni ionosferiche. Infine, nell’ambito del progetto
ESPAS, parallelamente alla realizzazione di una piattaforma hardware/software per accesso a dati, modelli e servizi in
ambito space weather, inizierà la disseminazione dei risultati ottenuti alla comunità scientifica e tecnologica di
riferimento.
Figura 3.9.3 Variazione in coordinate geomagnetiche dei gradienti di TEC (Rate of TEC: ROT)
osservata durante il 2008 sulle regioni polari australi per condizioni di campo magnetico
interplanetario in direzione opposta a qualla del campo geomagnetico.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
8.
9.
54.
132.
133.
163.
220.
307.
Alfonsi, Lu., Spogli, L., De Franceschi, G., Romano, V., Aquino, M., Dodson, A., Mitchell, C. N. (2011). Bipolar
climatology of GPS ionospheric scintillation at solar minimum. Radio Sci., 46, RS0D05. 10.1029/2010RS004571.
http://hdl.handle.net/2122/7037
Alfonsi, Lu., Spogli, L., Tong, J. R., De Franceschi, G., Romano, V., Bourdillon, A., Le Huy, M., Mitchell, C. N.
(2011). GPS scintillation and TEC gradients at equatorial latitudes in April 2006. Adv. Space Res., 47, 10, 1750–
1757. 10.1016/j.asr.2010.04.020. http://hdl.handle.net/2122/7015
Bianchi, C., Settimi, A., Scotto, C., Azzarone, A., Lozito, A. (2011). A method to test HF ray tracing algorithm in the
ionosphere by means of the virtual time delay. Adv. Space Res., 48, 10, 1600-1605. 10.1016/j.asr.2011.07.020.
http://hdl.handle.net/2122/7136
Consolini, G., De Michelis, P. (2011). Rank ordering multifractal analysis of the auroral electrojet index. Nonlinear
Process Geophys., 18, 3, 277-285. 10.5194/npg-18-277-2011. http://hdl.handle.net/2122/7165
Consolini, G., De Michelis, P. (2011). Relative ordering in the radial evolution of solar wind turbulence: the STheorem approach. Ann. Geophys. GER, 29, Special Issue, 2317-2326. 10.5194/angeo-29-2317-2011.
http://hdl.handle.net/2122/7310
De Michelis, P., Consolini, G., Materassi, M., Tozzi, R. (2011). An information theory approach to the stormsubstorm relationship. J. Geophys. Res., 116, A08225. 10.1029/2011JA016535. http://hdl.handle.net/2122/7166
Forte, B., Materassi, M., Alfonsi, Lu., Romano, V., De Franceschi, G., Spalla, P. (2011). Optimum parameter for
estimating phase fluctuations on transionospheric signals at high latitudes. Adv. Space Res., 47, 12, 2188–2193.
10.1016/j.asr.2010.04.033. http://hdl.handle.net/2122/7022
Mikhailov, A. V., Perrone, L. (2011). On the mechanism of seasonal and solar cycle NmF2 variations: A quantitative
155
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
357.
358.
372.
407.
estimate of the main parameters contribution using incoherent scatter radar observations. J. Geophys. Res., 116,
A03319. 10.1029/2010JA016122. http://hdl.handle.net/2122/7072
Pezzopane, M., Fagundes, P. R., Ciraolo, L., Correia, E., Cabrera, M. A., Ezquer, R. G. (2011). Unusual nighttime
impulsive foF2 enhancement below the southern anomaly crest under geomagnetically quiet conditions. J.
Geophys. Res., 116, A12314. 10.1029/2011JA016593. http://hdl.handle.net/2122/7239
Pezzopane, M., Pietrella, M., Pignatelli, A., Zolesi, B., Cander, L. R. (2011). Assimilation of autoscaled data and
regional and local ionospheric models as input source for a real-time 3-D IRI modeling. Radio Sci., 46, RS5009.
10.1029/2011RS004697. http://hdl.handle.net/2122/7152
Prikryl, P., Spogli, L., Jayachandran, P. T., Kinrade, J., Mitchell, C. N., Ning, B., Li, G., Cilliers, P. J., Terkildsen, M.,
Danskin, D. W., Spanswick, E., Weatherwax, A. T., Bristow, W. A., Alfonsi, Lu., De Franceschi, G., Romano, V.,
Ngwira, C. M., Opperman, B. D. L. (2011). Interhemispheric comparison of GPS phase scintillation at high latitudes
during the magnetic-cloud-induced geomagnetic storm of 5–7 April 2010. Ann. Geophys. GER, 29, 12, 2287-2304.
10.5194/angeo-29-2287-2011. http://hdl.handle.net/2122/7272
Scotto, C. (2011). Estimation of probability of occurrence of F1 layer or L condition using tables and electron
density
profile
models.
Adv.
Space
Res.,
48,
2053-2056.
10.1016/j.asr.2011.08.019.
http://hdl.handle.net/2122/7315
5.2 Altre pubblicazioni
456. Alfonsi, Lu., Liu, L. (2011). Structure and Dynamics of Ionospheric Plasma. International Journal of Geophysics Special Issue, 1-2. 10.1155/2011/952104. http://hdl.handle.net/2122/7287
592. Romano, V., Bougard, B., Aquino, M., Galera Monico, J. F., Willems, T., Solé, M. (2011). Investigation of low
latitude scintillations in Brazil within the cigala project. Proocedings of the 3rd International Colloquium on Scientific
and Fundamental Aspects of the Galileo Programme, Copenaghen 2011, 326. http://hdl.handle.net/2122/7393
620. Veettil Sreeja, V., Aquino, M., Forte, B., Elmas, Z., Hancock, C., De Franceschi, G., Alfonsi, Lu., Spogli, L.,
Romano, V., Bougard, B., Galera Monico, J. F., Wernik, A. W., Sleewaegen, J. M., Canto´, A., Da Silva, E. F.
(2011). Tackling ionospheric scintillation threat to GNSS in Latin America. J. Space Weather Space Clim., 1, 1,
A05. 10.1051/swsc/2011005. http://hdl.handle.net/2122/7203
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
CNR - Istituto
Sistemi
Complessi
31.828
[433] CIGALA - UR10 De Franceschi Giorgiana - CIGALA - Concept for
Ionospheric-Scintillation Mitigation for Professional GNSS in Latin America
EC
5.061
[500] TRANSMIT - UR10 De Franceschi Giorgiana - Training Research
and Applications Network to Support the Mitigation of Ionospheric Threats
EC
52.763
[531] ESPAS - EU - UR10 Zolesi Bruno - ESPAS - Near-Earth Data
Infrastructure for e-Science
EC
55.880
[549] SWING - UR10 Zolesi Bruno - Short Wave critical Infrastructure
Network based on new Generation of high survival radio communication
system
EC
58.725
EVK2-CNR
1.338
Ministero della
Difesa
18.082
PNRA
22.500
PNRA
32.500
Progetto/Convenzione
[558] Prog. ISIS - UR10 De Michelis Paola - Inter-Satellite & In Situ
Plasmaspheric Monitoring
[523] BALTORO - EVK2CNR - UR10 Urbini Stefano - BALTORO EVK2CNR, Radar Experiments on Baltoro Glacier
[265] CONV. TELEDIFE 2006 - UR1 Zolesi Bruno - Convenzione tra la
Direzione Generale delle Telecomunicazioni, dell'informatica e delle
Tecnologie Avanzate del Ministero della Difesa e l'Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia, per l'aggiornamento d
[488] PNRA - IDIPOS 2009/C3.01 V. Romano - UR10 Romano Vincenzo Infrastruttura di base di dati per le scienze di osservazione nelle aree
polari
[489] PNRA 2009/B.03 De Franceschi - UR10 De Franceschi Giorgiana Osservazioni in alta atmosfera e climatologia spaziale
156
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
[493] PNRA 2009/B.01 L. Cafarella - UR10 Cafarella Lili - Osservazioni di
geomagnetismo ed elettromagnetismo in Antartide
PNRA
40.000
[494] PNRA 2009/A4.05 A. Zirizzotti - UR10 Zirizzotti Achille Emanuele Tecnologia per la glaciologia in Antartide, SSCC snowRADAR
PNRA
55.000
[464] AUTOSCALA - SRC - UR10 Pezzopane Michael - AUTOSCALA
SRC - Software per l'interpretazione automatica della traccia di uno
ionogramma tramite un modello adattivo
[131] ASI-OLIMPO - UR10 Romeo Giovanni - Attivita' per il programma
OLIMPO
[134] ASI-BOOMERANG - UR10 Romeo Giovanni - Attivita' per la
missione B2K5 del programma BOOMERANG
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 3.9: 14
Polish Academy
of ScienceSpace Research
Centre
Università di
Roma
La Sapienza
Dip. Fisica
Università di
Roma
La Sapienza
Dip. Fisica
Totale 2012:
4.000
3.286
3.749
384.713
157
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
3.10. Storia e archeologia applicate alle Scienze della Terra
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Emanuela Guidoboni (BO)*, Giovanni Ricciardi (NA-OV)
* in quiescenza da novembre 2011, supplente incaricata Viviana Castelli (BO)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
AC, CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
L’OS 3.10 mira a migliorare le conoscenze di lungo periodo sui fenomeni naturali (terremoti, eruzioni, eventi climatici e
idrogeologici) in Italia e nel bacino mediterraneo e a valutarne l’impatto antropico e ambientale con ricerche
multidisciplinari in collaborazione con enti di ricerca italiani ed esteri. Nel 2011 le attività si sono concentrate
principalmente nelle seguenti aree: Italia nord-orientale, Roma, Umbria, Abruzzo, aree vulcaniche della Campania,
regione etnea, Dalmazia (Croazia), Golfo di Corinto (Grecia), regione di Van (Turchia orientale).
Sismologia storica
Si è concluso un progetto pluriennale per lo studio di terremoti sconosciuti ai cataloghi parametrici nazionali o presenti in
essi con parametri sottostimati. Lo studio, condotto con criteri speditivo ma rigorosi e basato su spogli sistematici di fonti
storiche seriali, ha riguardato 227 terremoti italiani (Fig. 10.1.1) e ha reso disponibili circa 1.500 osservazioni
macrosismiche. Sono stati conclusi lo studio sistematico della sismicità minore dell’Italia nord-orientale (avviato
nell’ambito del progetto Interreg “HAREIA”), la revisione critica del data set macrosismico del terremoto del 1511 (Alpi
orientali) e lo studio del terremoto del 30 ottobre 1901 (area del Garda). È in fase conclusiva la revisione critica dei data
set macrosismici dei terremoti del 1348 (Villaco) e 1695 (Asolo). Gli approfondimenti di ricerca avviati dopo il terremoto
aquilano del 2009 sono sfociati in
articoli e presentazioni orali relativi al
quadro complessivo della sismicità
locale e alla ricostruzione di scenari
urbani di danno. Sono stati conclusi
studi sui terremoti del 1881 (Abruzzo)
e del 1943 (Marche meridionali). È
stato svolto uno studio di dettaglio sul
terremoto del 1762 (Poggio Picenze)
ed è stata avviata la revisione critica
del data set macrosismico del
terremoto “multiplo” del 1349. In area
mediterranea è proseguita la raccolta
e analisi di dati storico-macrosismici
sulla penisola balcanica (Dalmazia,
Croazia), in collaborazione con
l’Università di Atene; sono stati avviati
studi sulla sismicità storica del settore
occidentale del Golfo di Corinto
(Grecia), in collaborazione coi francesi
CNRS e ENS, e sull’area di Van
(Turchia orientale) (Fig. 10.1.2), in
collaborazione col KOERI, Bogaziçi
University di Istanbul (Turchia). Lo
studio di alcuni eventi europei ha
portato alla drastica revisione dei loro
parametri epicentrali. In tema di
impatto antropico degli eventi sismici,
è stato pubblicato uno studio delle
ricadute sociali dei grandi terremoti
del periodo unitario.
Vulcanologia storica
In area campana (Vesuvio, Ischia,
Campi Flegrei) sono stati svolti, in
collaborazione con la Soprintendenza
Archeologica Speciale di Napoli e
Pompei, uno studio multidisciplinare di
sequenze in scavo (periodo antico),
l’analisi di fonti storiche (periodo
medievale e moderno) e, in area
napoletano-flegrea, uno studio dei
processi deformativi degli ultimi 5000
158
Figura 3.10.1 Distribuzione geografica dei terremoti studiati da Camassi et al. [2011b].
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
anni, con particolare riferimento al periodo greco-romano. Grande rilievo ha avuto lo studio dell’impatto di fenomeni
concomitanti/indotti dalle eruzioni (alluvioni, lahars, frane) sulle comunità locali. In area etnea è stato compilato il
catalogo macrosismico dell’Etna per il periodo 1600-1831 ed è stata svolta una ricerca storica di dettaglio sui fenomeni
sismici concomitanti all’eruzione del 1669.
Figura 3.10.2 (sopra) Storia sismica di Van (Turchia orientale) dal 1000 al 1900; (sotto) distribuzione dei
massimi effetti del terremoto del 7 aprile 1646 nella regione del Lago di Van (HD=Heavy Damage;
D=Damage), in parte la stessa area colpita dal terremoto del 23 ottobre 2011.
Climatologia storica
È stata pubblicata la traduzione inglese del volume “Nella spirale del clima”, pubblicato nel 2010.
Studi archeologici e urbanistici
È proseguito, in collaborazione col Ministero per i Beni e le Attività Culturali. lo studio delle caratteristiche geologiche di
sito del Tempio di Antonino e Faustina nel Foro Romano (chiesa di S. Lorenzo in Miranda), finalizzato alla
predisposizione di una “carta di identità geologica” del bene monumentale. L’attività afferisce anche all’OS 4.1. Ai fini di
uno studio preliminare del sito archeologico di Carsulae (TR) (Fig. 10.1.3) sono stati svolti: ricerca bibliografica
finalizzata alla raccolta di dati su terremoti non presenti in catalogo, sopralluoghi miranti all’inquadramento
geomorfologico e idrogeologico dell’area, indagini conoscitive per testare le tecniche geofisiche da applicare nel seguito.
Sono state svolte analisi di fonti storiche per la miglior definizione di scenari di danno relativi a terremoti, eruzioni,
alluvioni in area vesuviana, flegrea e ischitana. La collaborazione avviata con l’Associazione Italiana di Storia Urbana ha
dato luogo a presentazioni orali su case-histories relative agli insediamenti urbani di Catania (in relazione all’eruzione del
1669), Costantinopoli, Il Cairo e L’Aquila.
159
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Sismologia storica
Durante il 2012, sarà completato lo studio della sismicità
minore dell’Italia Nord-Orientale (progetto HAREIA) con la
revisione speditiva di alcune decine di terremoti, i cui
parametri, nel catalogo CPTI, sono ancora derivati da un
catalogo parametrico regionale privo di dati di base, e con
l’approfondimento di aspetti controversi di alcuni terremoti
maggiori. Proseguiranno gli studi monografici avviati per la
revisione dei data set macrosismici dei terremoti del 1348,
1349, 1695 e sarà avviato uno studio storico approfondito
(comprensivo di ricerche archivistiche) di alcuni eventi
significativi identificati grazie allo studio sui terremoti
“sconosciuti”
completato
nel
2011
e
localizzati
prevalentemente nell’Appennino centro-settentrionale, in
territori a sismicità moderata per i quali i terremoti in
questione potrebbero attestare un livello di sismicità
Figura 3.10.3 Il sito archeologico di Carsulae (TR) visto
massima più elevato di quanto risultasse finora. Nell’ambito
dalla Via Consolare Flaminia.
del Progetto Abruzzo (FIRB) saranno avviati uno studio dei
terremoti storici dell’area sulmonese e una valutazione
dell’impatto dei terremoti storici sulle località dell’Alta Valle del Fiume Pescara. In ambito euro-mediterraneo saranno
concluse la ricerca sulla sismicità del settore occidentale del Golfo di Corinto (Grecia) dall’antichità al XIX secolo, in
collaborazione con gli istituti francesi CNRS e ENS. La collaborazione con KOERI, Bogaziçi University (Istanbul,
Turchia) proseguirà estendendo la revisione dei terremoti storici dall’area orientale all’intero territorio turco. È inoltre
previsto l’avvio di una collaborazione con IPE (Mosca, Russia) per uno studio sui terremoti storici dell’area del Caucaso.
Si prevede inoltre la pubblicazione di diversi articoli, attualmente in fase di redazione, su tematiche affrontate nel corso
del 2011.
Vulcanologia storica
In area campana (Vesuvio, Ischia, Campi Flegrei), si prevede l’ulteriore sviluppo dello studio avviato nel 2011
sull’impatto di fenomeni concomitanti/indotti dalle eruzioni (alluvioni, lahars, frane) sulle comunità locali. Tale studio sarà
integrato con l’attività recente del Vesuvio. Lo studio dei processi deformativi in area napoletano-flegrea proseguirà con
l’analisi di manufatti costieri, acquedotti e sequenze stratigrafiche, al fine di ricostruire la variazione della linea di costa e
le modifiche paleoambientali prodotte da fenomeni bradisismici e/o paleoclimatici. Verranno inoltre attuate nuove
campagne di misura e rilievo in siti archeologici, esposizioni naturali e scavi per nuove opere, con tecniche geodetiche e
satellitari, e con rilievi e analisi geo-vulcanologiche e petrologiche sui siti dove le preesistenze sono intercalate a depositi
vulcanici. A questo fine ci si avvarrà di una stretta collaborazione con archeologi, ingegneri, pedologi e paleoclimatologi.
Dati sull’attività vulcanica recente saranno raccolti anche mediante lo studio di fonti, inedite recenti rintracciabili presso
gli archivi storici di numerose istituzioni presenti sul territorio, che già hanno dato notevoli risultati, in parte già pubblicati
nell’ambito dell’OS. Particolare attenzione sarà rivolta al recupero ed alla valorizzazione del patrimonio documentale
fotografico e strumentale dell’Osservatorio Vesuviano. La conclusione del lavoro è prevista per il 2013, e porterà alla
realizzazione, con il Museo dell’Osservatorio Vesuviano, di una banca dati fruibile in rete da parte di ricercatori ed altre
istituzioni museali. Inoltre, è prevista la pubblicazione del nuovo catalogo delle eruzioni storiche dell’Etna e di un volume
monografico destinato alla valorizzazione di un tipo di fonte storica (fonti giornalistiche coeve) che si è dimostrata di
grande interesse per lo studio dell’eruzione etnea del 1669. Una ricerca sistematica ha identificato una trentina di
relazioni dell’eruzione, stampate in Italia e all’estero nel 1669, e in massima parte finora sconosciute. Esse verranno
pubblicate integralmente e corredate di note e di un’ampia introduzione in cui saranno descritti il metodo di lavoro, le
fonti raccolte e il loro apporto alle conoscenze. Sarà poi svolta un’analisi comparata delle “nuove” fonti giornalistiche e
delle fonti scientifiche coeve già note in letteratura, finalizzata alla ricostruzione di dettaglio e alla re-interpretazione dei
fenomeni sismici concomitanti all’eruzione.
Studi archeologici e urbanistici
Si prevede di continuare lo studio del sito archeologico di Carsulae (TR) effettuando indagini geofisiche integrate con
metodi georadar, geoelettrica, magnetica e fotogrammetrica nelle aree ancora non interessate da scavo, finalizzate alla
ricerca delle possibili (o ulteriori) cause dell’abbandono del sito.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
23. Anzidei, M., Antonioli, F., Lambeck, K., Benini, A., Soussi, M., Lakhdar, R. (2011). New insights on the relative sea
level change during Holocene along the coasts of Tunisia and western Libya from archaeological and
geomorphological markers. Quat. Int., 232, 5-12. 10.1016/j.quaint.2010.03.018. http://hdl.handle.net/2122/7812
97. Camassi, R., Caracciolo, C. H., Castelli, V., Slejko, Dario, (2011). The 1511 Eastern Alps earthquakes: a critical
update and comparison of existing macroseismic datasets. J. Seismol., 15, 191–213. 10.1007/s10950-010-9220-9.
http://hdl.handle.net/2122/7797
160
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
239. Guidoboni, E., Mariotti, D. (2011). Vesuvius: Earthquakes from 1600 up to the 1631 eruption. J. Volcanol.
Geotherm. Res., 200, 3-4, 267-272. 10.1016/j.jvolgeores.2010.11.021. http://hdl.handle.net/2122/7803
266. Lancaster, L., Sottili, G., Marra, F., Ventura, G. (2011). Provenancing of lightweight volcanic stones used in ancient
roman concrete vaulting: evidence from Rome. Archaeometry, 53, 4, 707-727. 10.1111/j.1475-4754.2010.00565.x.
http://hdl.handle.net/2122/7819
326. Muttoni, G., Scardia, G., Kent, D. V., Morsiani, E., Tremolada, F., Cremaschi, M., Peretto, C. (2011). First dated
human occupation of Italy at ~0.85Ma during the late Early Pleistocene climate transition. Earth Planet. Sci. Lett.,
307, 3-4, 241–252. 10.1016/j.epsl.2011.05.025. http://hdl.handle.net/2122/7825
5.2 Altre pubblicazioni
489. Castaldo, N., De Vita, S., Di Vito, M. A., Vecchio, G. (2011). Evidenze archeologiche e vulcanologiche di episodi
ripetuti di colonizzazione e abbandono nel territorio nolano da parte dell’uomo a causa di eruzioni vulcaniche, dal
Bronzo antico ad epoca romana tarda. Scienze naturali e Archeologia, il paesaggio antico: interazione
uomo/ambiente ed eventi catastrofici, 62-67. http://hdl.handle.net/2122/7284
490. Castaldo, N., Di Vito, M. A., De Vita, S. (2011). Wechselwirkung zwischen Vulkantätigkeit und Siedlungs
Siedlungsdynamik. Pompeji, Nola, Herculaneum, katastrophen am Vesuv, 52-59. http://hdl.handle.net/2122/7305
521. De Vita, S., Di Vito, M. A., Marotta, E., Sansivero, F. (2011). Giorgio Buchner precursore del rapporto tra
archeologia e vulcanologia: il ruolo delle determinazioni crono-archeologiche nella ricostruzione della storia
vulcanica e deformativa recente dell’isola d’Ischia. Dopo giorgio Buchner.Studi e ricerche su pithekoussai, 75-95.
http://hdl.handle.net/2122/7282
527. Di Capua, G., Peppoloni, S. (2011). Una scheda per la risposta sismica locale: la carta di identità geologica di un
bene monumentale/archeologico. Roma Archæologia: interventi per la tutela e la fruizione del patrimonio
archeologico. Terzo Rapporto di Roberto Cecchi. http://hdl.handle.net/2122/7553
530. Di Vito, M. A., De Vita, S., Castaldo, N. (2011). Le tracce antropiche e gli eventi geologici tra 4000 anni dal
presente e il 472 d.C. nel territorio tra Nola e Acerra. Territorio e archeologia nell’area dell’antico Clanis/Regi Lagni,
19-28. http://hdl.handle.net/2122/7283
540. Guidoboni, E., Valensise, G. (2011). Il peso economico e sociale dei disastri sismici in Italia negli ultimi 150 anni.
http://hdl.handle.net/2122/7627
591. Ricciardi, G. P. (2011). Diario del Monte Vesuvio (Fragments). Variantology 5 - Neapolitan Affairs - On Deep Time
Relations of Arts, Sciences and Technologies, 10-37. http://hdl.handle.net/2122/7083
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
[508] CNRS ENS - UR10 Albini Paola - CNRS ENS - Contribution to the
activity task K2.3 ANR-SISCOR PROJECT CORINTH RIFT
LABORATORY
[465] GEM - UR10 Albini Paola - GEM - GLOBAL COMPONENTS
"GLOBAL EARTHQUAKE HISTORY"
[490] HAREIA - UR10 Camassi Romano - Convenzione contenente le
norme e le condizioni relative allo svolgimento delle attività di ricerca in
tema di "studio della sismicità storica del Friuli, Veneto ed Alto Adige"
nell'ambito del progetto di ricerca denominato "HAREIA"
[490] HAREIA - UR20 Camassi Romano - Convenzione contenente le
norme e le condizioni relative allo svolgimento delle attività di ricerca in
tema di "studio della sismicità storica del Friuli, Veneto ed Alto Adige"
nell'ambito del progetto di ricerca denominato "HAREIA"
[547] CONV. REGIONE UMBRIA - UR10 Guidoboni Emanuela - Conv.
Quadro tra Regione Umbria, Comune di Spoleto e INGV su attività del
Centro Euro-Mediterraneo di Documentazione su eventi estremi e disastri
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 3.10: 4
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
CNRS
1.889
GEM
FOUNDATION
20.875
INOGS
11.100
INOGS
7.400
Regione Umbria
25.500
Totale 2012:
66.764
161
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
4.1. Metodologie sismologiche per l’ingegneria sismica
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giovanni Iannaccone (NA-OV), Giuliano Milana (RM1), Gaetano Zonno (MI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
AC, RM1, MI, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Si sono utilizzati sismogrammi sintetici per la predizione del moto del suolo, per studi di hazard ed applicazioni
ingegneristiche, in aree localizzate nei pressi di strutture simogenetiche. Nell’ambito di un Progetto RELUIS, in
collaborazione con l’Università di Napoli, i sismogrammi sintetici sono stati proposti come input nelle analisi dinamiche
su edifici campione. Le risposte strutturali sono state confrontate con quelle derivanti dall’uso di segnali reali. È stato
completato lo studio sulle mappe di Massimo Scuotimento Osservabile (MOS), utilizzando il programma EXSIM, al fine
di caratterizzare il potenziale sismogenetico delle sorgenti individuali del “Database of Individual Seismogenic Sources”;
è stato effettuato un confronto tra simulazioni stocastiche e dati ottenuti utilizzando le GMPEs. È iniziata una
collaborazione con la comunità ingegneristica aquilana per correlare dati sismici e danneggiamento durante il terremoto
dell’aprile 2009. Nell’ambito del Progetto UE NERA è iniziata la valutazione dei coefficienti amplificativi da adottare in
normativa come fattori di aggravamento in presenza di depositi alluvionali o irregolarità topografiche. Sempre in ambito
NERA si sono effettuati studi di valutazione degli effetti topografici sul moto sismico e si è avviato un esperimento di
raccolta dati sismici sull’Isola di Cefalonia. Sul tema effetti di sito è proseguita l’analisi dei dati registrati nei bacini di
Norcia e del Fucino per caratterizzarne la risposta sismica tramite modelli 2D e 3D. Nel centro storico di L’Aquila sono
stati raccolti, analizzati ed integrati con informazioni geologiche-geotecniche, dati di array 2D a piccola e grande apertura
e dati TDEM per la caratterizzazione geometrica e meccanica delle coperture sedimentarie. In collaborazione con
l’Università di Chieti si è valutata la risposta sismica locale in sei siti abruzzesi che ospitano beni monumentali (Fig.
4.1.1). Si è conclusa la microzonazione sismica di Livello 3 a Sant’Agata Fossili (AL) nell’ambito del progetto europeo
RISKNAT, in collaborazione con Regione Piemonte, Università di Genova, Politecnico di Milano. Si è effettuato, in
collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, uno studio sul Tempio di Antonino e Faustina, nel Foro
Romano (Roma), per valutare le caratteristiche geologiche di sito ed i possibili effetti locali, con l’obiettivo di realizzare
uno strumento schedografico che costituisca la “carta di identità geologica” di un bene monumentale. In convenzione
con EUCENTRE, si sono effettuate valutazioni di pericolosità sismica a scala nazionale, basate sulla geologia di
superficie, in collaborazione il Servizio Geologico d’Italia dell’ISPRA. Le attività hanno previsto la realizzazione di una
Carta Litosismica e di una Carta delle Categorie di Sottosuolo, entrambe in scala 1:100.000, e di un database per tutti i
comuni italiani contenente informazioni sulla pericolosità sismica di base e locale. I risultati sono confluiti in un sito web
ed un webGIS, (http://www.seegeoform.it). In campo macrosismico tramite l’analisi statistica dei dati raccolti nel
database di “hai sentito il terremoto” è stato evidenziato l’effetto dell’altezza del palazzo nel quale si trova l’osservatore
sullo scuotimento percepito. Inoltre, l’analisi di dettaglio delle intensità avvertite durante la sequenza aquilana nella città
di Roma ha permesso di identificare delle correlazioni con la geologia e la struttura tettonica profonda.
Figura 4.1.1 Risultati dell’inversione congiunta della curva di dispersione per le onde di Rayleigh e dei rapporti spettrali HVNSR
per il sito di Badia Morronese (AQ).
162
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
Le equazioni predittive del moto del suolo per i parametri di picco (accelerazione di picco e velocità di picco), sviluppate
nel 2010-2011, sono state estese alle ordinate spettrali a tre periodi strutturali (0,3 s, 1,0 s e 3,0 s), utilizzando gli eventi
di magnitudo medio-piccola (ML < 4,0) registrati nell’Appennino campano-lucano dalla rete ISNet. I dati ISNet sono stati
inoltre analizzati per l’inferenza di un modello statistico di occorrenza dei terremoti da utilizzare per fini predittivi. I modelli
investigati sono quelli maggiormente utilizzati in letteratura: Poisson, Weibull, Gamma, BPT, Lognormale, Poisson
generalizzato e la variabile investigata è il tempo di inter-arrivo fra eventi sismici successivi. È stato effettuato uno studio
di pericolosità dipendente dal tempo, utilizzando i dati di sismicità indotta in aree geotermiche per l’area geotermica “The
Geysers” (California). La tecnica sviluppata si basa su una modifica della tecnica sviluppata nel 2010-2011 ed applicata
alle aree vulcaniche del Vesuvio e dei Campi Flegrei per il calcolo della pericolosità sismica nella fase sin-eruttiva; sono
state ricavate le equazioni predittive del moto del suolo sia per i parametri di picco che per le ordinate spettrali. È
proseguito lo sviluppo di metodologie per l’early warning sismico, con la sperimentazione basata sulla rete ISNet e svolta
in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Fisiche dell’Università di Napoli e la società AMRA scarl.
Figura 4.1.2 Geometria delle stazioni sismiche installate sull’Isola di Cefalonia (Grecia) nell’ambito del progetto europeo NERA.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Nel 2012 avrà inizio il Progetto Abruzzo (FIRB) con una serie di attività finalizzate alla definizione di scenari di
scuotimento al bedrock modificati per includere gli effetti di sito, alla valutazione della risposta sismica locale su siti
selezionati, al monitoraggio sismico di centri abitati importanti a supporto di studi di microzonazione sismica di Livello 3.
Si genereranno scenari deterministici di scuotimento in Abruzzo a diversi livelli di scala e complessità, includendo gli
effetti di sorgente e propagazione, con possibilità di integrare successivamente la risposta sismica locale. Particolare
attenzione sarà posta alla variabilità associata al moto simulato. Saranno inoltre calibrati e testati modelli predittivi del
moto del suolo basati sia su dati reali che sintetici. Sempre in ambito Progetto Abruzzo, si costruirà un data set
velocimetrico-accelerometrico per applicare schemi di inversione sia parametrici sia generalizzati e stimare i parametri
spettrali dell’area in termini di sorgente, attenuazione e risposta di sito. Verrà infine avviata la realizzazione di un
database georeferenziato per tutti i comuni della regione, contenente informazioni geologiche, geomorfologiche e
sismiche. Per l’immagazzinamento e la consultazione delle informazioni si utilizzerà la piattaforma tecnologica webGIS
denominata SEE-GeoForm (http://www.seegeoform.it). Verranno inoltre eseguiti studi geologici finalizzati a valutazioni di
pericolosità sismica locale ed alla ricostruzione di modelli litotecnici del sottosuolo rispettivamente per centri abitati e siti
di particolare interesse (edifici strategici e/o monumentali). Nell’ambito di un accordo di ricerca con la Regione Molise, si
effettuerà la supervisione scientifica delle attività di microzonazione sismica di Livello 1 in 35 comuni della Provincia di
Isernia. Le attività prevedono anche campagne di misura di rumore ambientale in siti campione, con condizioni
geologiche in grado di indurre amplificazione sismica. Nell’ambito del Progetto UE NERA, in sinergia con il Progetto
Abruzzo, si analizzeranno i dati raccolti durante l’esperimento svolto sull’Isola di Cefalonia (Fig. 4.1.2), si realizzerà un
array temporaneo nel bacino del Fucino ed un esperimento per la stima delle caratteristiche meccaniche di ammassi
rocciosi in un’area che presenta effetti topografici (collina di Narni). Sempre in sinergia con il Progetto Abruzzo
proseguiranno le indagini con array sismici e strumentazione elettromagnetica TDEM per la caratterizzazione dei terreni
163
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
alluvionali di copertura. In campo macrosismico si continuerà l’analisi dei dati di “hai sentito il terremoto”, per evidenziare
l’effetto dell’altezza del palazzo, a parità di intensità, in funzione della magnitudo, comparandolo con alcune
modellazioni. Nell’area geotermica “The Geysers” si definiranno i parametri di sorgente sismica e le leggi di scala per la
sismicità registrata. Si verificherà l’efficacia della tecnica sviluppata nel 2010-2011 per la stima in tempo-reale della
geometria di faglia per forti terremoti e si implementerà il codice ShakeMap®. Si implementeranno i modelli di
occorrenza dei terremoti per la identificazione di sequenze sismiche nell’Appennino Campano-Lucano utilizzando i dati
registrati alla rete ISNet, analizzando contestualmente le proprietà di “clustering” e analisi frattale della stessa sismicità.
Nell’ambito del progetto europeo UPStrat-MAFA saranno sviluppate tecniche innovative per il calcolo della pericolosità
sismica al sito, per una misura complessiva del rischio a scala urbana (Disruption Index) e per l’individuazione di
strategie di prevenzione del danno a scala urbana. Le aree di studio saranno sia aree vulcaniche (Mt. Etna, Vesuvio e
Campi Flegrei, Isole Azzorre e South Iceland Seismic Zone-Islanda), sia aree tettoniche (Lower Tagus Valley, Algarve,
regione di Alicante-Murcia-Spagna). Proseguiranno le attività relative alla generazione di sismogrammi sintetici per la
predizione del moto del suolo in prossimità di sorgenti sismogenetiche. Si affronterà la modellazione dei terremoti di
L’Aquila (2009) e di Van (2011), con simulazione broadband. Nell’ambito del Progetto NERA, si utilizzeranno i
sismogrammi sintetici per investigare la variabilità del moto in campo vicino e per proporre una semplice
parametrizzazione degli effetti direttivi. Nell’ambito del Progetto Reluis, i sismogrammi sintetici saranno validati in termini
di risposta strutturale, valutata attraverso modelli predittivi validi per il territorio italiano. Tali modelli saranno calibrati in
collaborazione con l’Univesità di Napoli Federico II, a partire dal database ITACA. Verranno calibrate le equazioni
predittive del moto, utilizzando dati accelerometrici, regionali e pan-europei. Tali dati saranno utilizzati anche per
investigare le diverse componenti della variabilità del moto. I data set accelerometrici italiano e turco saranno utilizzati
per proseguire le attività relative alla classificazione dei siti con parametri alternativi alla Vs30.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
15. Ameri, G., Bindi, D., Pacor, F., Galadini, F. (2011). The 2009 April 6, Mw 6.3, L’Aquila (central Italy) earthquake:
finite-fault effects on intensity data. Geophys. J. Int., 186, 2, 837–851. 10.1111/j.1365-246X.2011.05069.x.
http://hdl.handle.net/2122/7466
16. Ameri, G., Emolo, A., Pacor, F., Gallovic, F. (2011). Ground Motion Simulations for the M 6.9 Irpinia 1980
Earthquake (Southern Italy) and Scenario Events. Bull. Seismol. Soc. Amer., 101, 3, 1136-1151.
10.1785/0120100231. http://hdl.handle.net/2122/7469
17. Ameri, G., Oth, A., Pilz, M., Bindi, D., Parolai, S., Luzi, L., Mucciarelli, M., Cultrera, G. (2011). Separation of source
and site effects by Generalized Inversion Technique using the aftershock recordings of the 2009 L'Aquila
earthquake. Bull. Earthq. Eng., 9, 3, 717-739. 10.1007/s10518-011-9248-4. http://hdl.handle.net/2122/7400
48. Bergamaschi, F., Cultrera, G., Luzi, L., Azzara, R. M., Ameri, G., Augliera, P., Bordoni, P., Cara, F., Cogliano, R.,
D'Alema, E., Di Giacomo, D., Di Giulio, G., Fodarella, A., Franceschina, G., Galadini, F., Gallipoli, M. R., Gori, S.,
Harabaglia, P., Ladina, C., Lovati, S. (2011). Evaluation of site effects in the Aterno river valley (Central Italy) from
aftershocks of the 2009 L'Aquila earthquake. Bull. Earthq. Eng.,Special Issue 2011: L'Aquila Earthquake (2011),
697-715. http://hdl.handle.net/2122/6843
52. Bertrand, E., Duval, A.M., Régnier, J., Azzara, R.M., Bergamaschi, F., Bordoni, P., Cara, F., Cultrera, G., Di Giulio,
G., Milana, G., Salichon, J. (2011). Site effects of the Roio basin, L’Aquila. Bull. Earthq. Eng., 9, 3, 809–823.
10.1007/s10518-011-9254-6. http://hdl.handle.net/2122/7371
59. Bindi, D., Luzi, L., Pacor, F., Paolucci, R. (2011). Identification of accelerometric stations in ITACA with distinctive
features in their seismic response. Bull. Earthq. Eng., 9, 6, 1921-1939. 10.1007/s10518-011-9271-5.
http://hdl.handle.net/2122/7516
60. Bindi, D., Luzi, L., Parolai, S., Di Giacomo, D., Monachesi, G. (2011). Site effects observed in alluvial basins: the
case of Norcia (Central Italy). Bull. Earthq. Eng., 9, 6, 1941-1959. 10.1007/s10518-011-9273-3.
http://hdl.handle.net/2122/7612
61. Bindi, D., Mayfield, M., Parolai, S., Tyagunov, S., Begaliev, U. T., Abdrakhmatov, K., Moldobekov, B., Zschau, J.
(2011). Towards an improved seismic risk scenario for Bishkek, Kyrgyz Republic. Soil Dyn. Earthq. Eng., 31, 3,
521-525. 10.1016/j.soildyn.2010.08.009. http://hdl.handle.net/2122/6515
62. Bindi, D., Pacor, F., Luzi, L., Puglia, R., Massa, M., Ameri, G., Paolucci, R. (2011). Ground motion prediction
equations derived from the Italian Strong Motion Database. Bull. Earthq. Eng., 9, 6, 1899-1920. 10.1007/s10518011-9313-z. http://hdl.handle.net/2122/7515
63. Bindi, D., Parolai, S., Oth, A., Abdrakhmatov, K., Muraliev, A., Zschau, J. (2011). Intensity prediction equations for
Central Asia. Geophys. J. Int., 187, 327–337. 10.1111/j.1365-246X.2011.05142.x. http://hdl.handle.net/2122/7844
71. Bohm, G., Luzi, L., Galadini, F. (2011). Tomographic depth seismic velocity model below the plain of Norcia (Italy)
for site effect studies. Boll. Geofis. Teor. Appl., 52, 2, 197-209. 10.4430/bgta0002. http://hdl.handle.net/2122/7617
81. Bordoni, P., Haines, J., Milana, G., Marcucci, S., Cara, F., Di Giulio, G. (2011). Seismic response of L’Aquila
downtown from comparison between 2D synthetics spectral ratios of SH, P-SV and Rayleigh waves and
observations of the 2009 earthquake sequence. Bull. Earthq. Eng., 9, 3, 761-781. 10.1007/s10518-011-9247-5.
http://hdl.handle.net/2122/7391
106. Cara, F., Di Giulio, G., Cavinato, G. P., Famiani, D., Milana, G. (2011). Seismic characterization and monitoring of
Fucino Basin (Central Italy). Bull. Earthq. Eng., 9, 6.10.1007/s10518-011-9282-2. http://hdl.handle.net/2122/7029
138. Cucci, L., Tertulliani, A. (2011). Clues for a Relation between Rotational Effects Induced by the 2009 Mw 6.3
L'Aquila (Central Italy) Earthquake and Site and Source Effects. Bull. Seismol. Soc. Amer., 101, 3, 1109-1120.
164
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
10.1785/0120100264. http://hdl.handle.net/2122/7781
140. Cultrera, G., Mucciarelli, M., Parolai, S. (2011). The L’Aquila earthquake - A view of site effects and building
behavior from temporary networks. Bull. Earthq. Eng., 9, 691-695. 10.1007/s10518-011-9270-6.
http://hdl.handle.net/2122/7779
143. Cusano, P., Bobbio, A., Festa, G., Petrosino, S., Rombetto, S. (2011). Analysis of seismic noise to check the
mechanical isolation. Ann. Geophys., 54, 3, 223-233. 10.4401/ag-4774. http://hdl.handle.net/2122/7070
178. Di Capua, G., Lanzo, G., Pessina, V., Peppoloni, S., Scasserra, G. (2011). The recording stations of the Italian
strong motion network: geological information and site classification. Bull. Earthq. Eng., 9, 6, 1779-1796.
10.1007/s10518-011-9326-7. http://hdl.handle.net/2122/7345
180. Di Giulio, G., Marzorati, S., Bergamaschi, F., Bordoni, P., Cara, F., D'Alema, E., Ladina, C., Massa, M. (2011).
Local variability of the ground shaking during the 2009 L’Aquila earthquake (April 6, 2009—Mw 6.3): the case study
of Onna and Monticchio villages. Bull. Earthq. Eng., 3, 9, 783-807. 10.1007/s10518-011-9243-9.
http://hdl.handle.net/2122/7392
198. Emolo, A., Convertito, V., Cantore, L. (2011). Ground-motion predictive equations for low-magnitude earthquakes in
the Campania–Lucania area, Southern Italy. J. Geophys. Eng., 8, 1, 46. 10.1088/1742-2132/8/1/007.
http://hdl.handle.net/2122/7841
206. Faenza, L., Michelini, A. (2011). Regression analysis of MCS intensity and ground motion spectral accelerations
(SAs)
in
Italy.
Geophys.
J.
Int.,
186,
3,
1415-1430.
10.1111/j.1365-246X.2011.05125.x.
http://hdl.handle.net/2122/7302
222. Foti, S., Parolai, S., Bergamo, P., Di Giulio, G., Maraschini, M., Milana, G., Picozzi, M., Puglia, R. (2011). Surface
wave surveys for seismic site characterizationof accelerometric stations in ITACA. Bull. Earthq. Eng., 6, 9, 1797–
1820. 10.1007/s10518-011-9306-y. http://hdl.handle.net/2122/7363
240. Haller, K. M., Basili, R. (2011). Developing seismogenic source models based on geologic fault data. Seismol. Res.
Lett., 82, 4, 519-525. 10.1785/gssrl.82.4.519. http://hdl.handle.net/2122/7184
249. Iervolino, I., Chioccarelli, E., Convertito, V. (2011). Engineering design earthquakes from multimodal hazard
disaggregation.
Soil
Dyn.
Earthq.
Eng.,
31,
9,
1212–1231.
10.1016/j.soildyn.2011.05.001.
http://hdl.handle.net/2122/7810
250. Iervolino, I., Galasso, C., Paolucci, R., Pacor, F. (2011). Engineering ground motion record selection in the ITalian
ACcelerometric
Archive.
Bull.
Earthq.
Eng.,
9,
6,
1761-1778.
10.1007/s10518-011-9300-4.
http://hdl.handle.net/2122/7615
269. Lanzo, G., Tallini, M., Milana, G., Di Capua, G., Del Monaco, F., Pagliaroli, A., Peppoloni, S. (2011). The Aterno
valley strong-motion array: seismiccharacterization and determination of subsoil model. Bull. Earthq. Eng., 6, 9,
1855–1875. 10.1007/s10518-011-9301-3. http://hdl.handle.net/2122/7365
279. Lovati, S., Bakavoli, M., Massa, M., Ferretti, G., Pacor, F., Paolucci, R., Haghshenas, E., Kamalian, M. (2011).
Estimation of topographical effects at Narni ridge (Central Italy): comparisons between experimental results and
numerical
modelling.
Bull.
Earthq.
Eng.,
9,
1987-2005.
10.1007/s10518-011-9315-x.
http://hdl.handle.net/2122/7498
281. Luzi, L., Puglia, R., Pacor, F., Gallipoli, M. R., Bindi, D., Mucciarelli, M. (2011). Proposal for a soil classification
based on parameters alternative or complementary to Vs,30. Bull. Earthq. Eng., 9, 6, 1877-1898. 10.1007/s10518011-9274-2. http://hdl.handle.net/2122/7614
285. Malagnini, L., Akinci, A., Mayeda, K., Munafo, I., Herrmann, R. B., Mercuri, A. (2011). Characterization of
earthquake-induced ground motion from the L’Aquila seismic sequence of 2009, Italy. Geophys. J. Int., 184, 1, 325337. 10.1111/j.1365-246X.2010.04837.x. http://hdl.handle.net/2122/6700
296. Marzorati, S., Ladina, C., Falcucci, E., Gori, S., Saroli, M., Ameri, G., Galadini, F. (2011). Site effects “on the rock”:
the case of Castelvecchio Subequo (L’Aquila, central Italy). Bull. Earthq. Eng., 9, 3, 841-868. 10.1007/s10518-0119263-5. http://hdl.handle.net/2122/7140
308. Milana, G., Azzara, R. M., Bertrand, E., Bordoni, P., Cara, F., Cogliano, R., Cultrera, G., Di Giulio, G., Duval, A. M.,
Fodarella, A., Marcucci, S., Pucillo, S., Régnier, J., Riccio, G. (2011). The contribution of seismic data in
microzonation studiesfor downtown L’Aquila. Bull. Earthq. Eng., 9, 3, 741–759. 10.1007/s10518-011-9246-6.
http://hdl.handle.net/2122/7367
337. Pacor, F., Ameri, G., Bindi, D., Luzi, L., Massa, M., Paolucci, R., Smerzini, C. (2011). Characteristics of strong
ground motions from the L’Aquila (Mw = 6.3) earthquake and its strongest aftershocks. Boll. Geofis. Teor. Appl., 52,
3, 471-490. 10.4430/bgta0032. http://hdl.handle.net/2122/7508
341. Panzera, F., Rigano, R., Lombardo, G., Cara, F., Di Giulio, G., Rovelli, A. (2011). The role of alternating outcrops of
sediments and basaltic lavas on seismic urban scenario: the study case of Catania, Italy. Bull. Earthq. Eng., 9, 2,
411-439. 10.1007/s10518-010-9202-x. http://hdl.handle.net/2122/7784
375. Puglia, R., Albarello, D., Gorini, A., Luzi, L., Marcucci, S., Pacor, F. (2011). Extensive characterization of Italian
accelerometric stations from single-station ambient-vibration measurements. Bull. Earthq. Eng., 9, 6, 1821-1838.
10.1007/s10518-011-9305-z. http://hdl.handle.net/2122/7671
376. Puglia, R., Ditommaso, R., Pacor, F., Mucciarelli, M., Luzi, L., Bianca, M. (2011). Frequency variation in site
response as observed from strong motion data of the L’Aquila (2009) seismic sequence. Bull. Earthq. Eng., 9, 3,
869-892. 10.1007/s10518-011-9266-2. http://hdl.handle.net/2122/7672
377. Puglia, R., Tokeshi, K., Picozzi, M., D’Alema, E., Parolai, S., Foti, S. (2011). Interpretation of microtremor 2D array
data using Rayleigh and Love waves: the case study of Bevagna (central Italy). Near Surf. Geophys., 9, 6, 529-540.
10.3997/1873-0604.2011031. http://hdl.handle.net/2122/7670
398. Satriano, C., Elia, L., Martino, C., Lancieri, M., Zollo, A., Iannaccone, G. (2011). PRESTo, the earthquake early
warning system for Southern Italy: Concepts, capabilities and future perspectives. Soil Dyn. Earthq. Eng., 31, 137153. 10.1016/j.soildyn.2010.06.008. http://hdl.handle.net/2122/7279
165
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
5.2 Altre pubblicazioni
476. Cadet, H., Cultrera, G., De Rubeis, V., Bard, P.-Y. (2011). Rayleigh-wave dispersion curve: a proxy for site effect
estimation?. 4th IASPEI / IAEE International Symposium: Effects of Surface Geology on Seismic Motion.
http://hdl.handle.net/2122/7492
520. De Rubeis, V., Cultrera, G., Cadet, H., Bard, P.-Y., Theodoulidis, N. (2011). Statistical estimation of earthquake site
response from noise recordings. 4th IASPEI / IAEE International Symposium: Effects of Surface Geology on
Seismic Motion. http://hdl.handle.net/2122/7491
526. Di Capua, G., Peppoloni, S. (2011). Conoscere la pericolosità sismica di un territorio. PONTE - Mensile di
Progettazione, Gestione e Tecnica per Costruire, 5, 41-47. http://hdl.handle.net/2122/7541
527. Di Capua, G., Peppoloni, S. (2011). Una scheda per la risposta sismica locale: la carta di identità geologica di un
bene monumentale/archeologico. Roma Archæologia: interventi per la tutela e la fruizione del patrimonio
archeologico. Terzo Rapporto di Roberto Cecchi. http://hdl.handle.net/2122/7553
528. Di Capua, G., Peppoloni, S., Amanti, M., Cipolloni, C., Conte, G., Avola, D., Del Buono, A., Borgomeo, E., Negri
Arnoldi, C., Scrivieri, S. (2011). Il Progetto SEE-GeoForm: uno strumento per la consultazione di dati geologici e di
pericolosità sismica riferiti all’intero territorio nazionale. ANIDIS 2011. http://hdl.handle.net/2122/7529
529. Di Giulio, G., Cara, F., Milana, G., Gaudiosi, I. (2011). The deep structure of the L'Aquila basin investigated using
array measurements. 4th IASPEI / IAEE International Symposium: Effects of Surface Geology on Seismic Motion.
http://hdl.handle.net/2122/7177
552. Massa, M., Lovati, S., Marzorati, S., Augliera, P. (2011). Seismic Ground Motion Amplifications Estimated by
Means of Spectral Ratio Techniques: Examples for Different Geological and Morphological Settings. Earth and
Environmental Sciences, 195-218. http://hdl.handle.net/2122/7477
587. Podestà, S., Conte, R., Compagnoni, M., Di Capua, G., Di Giulio, G., Marchetti, M., Milana, G., Passalacqua, R.,
Peppoloni, S., Pergalani, F. (2011). Microzonazione sismica di un centro abitato di piccole dimensioni: il caso studio
di Sant’Agata Fossili (AL). ANIDIS 2011. http://hdl.handle.net/2122/7533
612. Selva, Jacopo, Kakderi, Kalliopi, Alexoudi, Maria, Pitilakis, Kyriazis, (2011). Seismic performance of a system of
interdependent lifeline and infrastructure components. 8th International Conference on Urban Earthquake
Engineering. http://hdl.handle.net/2122/7380
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
[402] Convenz. Agenzia Protez. Civile ER-INGV - UR10 Camassi Romano
- Convenz. quadro quinquennale tra l'Agenzia Regionale di Protezione
Civile e L'INGV per il supporto tecnico, scientifico ed informativo nelle
attività di protezione civile di competenza
[402] Convenzione Agenzia Protezione Civile ER-INGV - UR20 Cattaneo
Marco - Convenzione quadro quinquennale tra l'Agenzia Regionale di
Protezione Civile e L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per il
supporto tecnico, scientifico ed informativ
Ente
sovventore
Agenzia
Regionale di
Protezione Civile
- Regione Emilia
Romagna
Agenzia
Regionale di
Protezione Civile
- Regione Emilia
Romagna
Finanziamento
2012 (Euro)
6.922
6.515
[477] NERA - UR10 Michelini Alberto - Network of European Research
Infrastructures for Earthquake Risk Assessment and Mitigation
EC
48.188
[477] NERA - UR20 Piatanesi Alessio - Network of European Research
Infrastructures for Earthquake Risk Assessment and Mitigation
EC
38.250
[477] NERA - UR30 Luzi Lucia - Network of European Research
Infrastructures for Earthquake Risk Assessment and Mitigation
EC
6.563
[525] REAKT - UR10 Marzocchi Warner - REAKT-Strategies and tools for
Real Time EArthquake Risk Reduction
EC
174.305
[555] UPSTRAT - MAFA - UR10 Zonno Gaetano - Urban prevention
strategies using macroseismic and fault sources
EC
21.800
[555] UPSTRAT - MAFA Progetto UE Zonno - UR20 Bianco Francesca Urban prevention strategies using macroseismic and fault sources
EC
20.150
166
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
[555] UPSTRAT - MAFA Progetto UE Zonno - UR30 Azzaro Raffaele Urban prevention strategies using macroseismic and fault sources
EC
20.048
EUCENTRE Centro Europeo
di Formazione e
Ricerca in
Ingegneria
Sismica
655
[542] FIRB ABRUZZO - UR10 Valensise Gianluca - Indagini ad alta
risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree
colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
105.585
[542] FIRB ABRUZZO - UR20 Speranza Fabio - Indagini ad alta
risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree
colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
68.953
[542] FIRB ABRUZZO - UR30 Basili Roberto - Indagini ad alta risoluzione
per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree colpite dal
terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
84.222
[542] FIRB ABRUZZO - UR40 Palangio Paolo - Indagini ad alta
risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree
colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
79.224
[542] FIRB ABRUZZO - UR50 Pantosti Daniela - Indagini ad alta
risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree
colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
63.450
[542] FIRB ABRUZZO - UR60 Meletti Carlo - Indagini ad alta risoluzione
per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree colpite dal
terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
67.885
[542] FIRB ABRUZZO - UR70 Milana Giuliano - Indagini ad alta
risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree
colpite dal terremoto del 6 aprile 2009
MIUR
183.969
[515] Convenzione Regione Marche 2011 - UR10 Selvaggi Giulio Convenzione per il supporto tecnico, scientifico ed informatico nelle
attività di Protezione Civile - Anno 2011
Regione Marche
31.250
[520] CONV. REGIONE MOLISE - G. Di capua - UR10 Di Capua
Giuseppe - Microzonazione sismica abitati provincia di IserniaCollaborazione di ricerca - supporto scientifico
Regione Molise
29.167
[486] ReLUIS - UR10 Pacor Francesca - ReLUIS - Aspetti ingegneristici
nell'input sismico
RELUIS
8.333
[497] ReLUIS-Marzocchi - UR10 Marzocchi Warner - ReLUIS - Strategie
di Riduzione del Rischio a Medio Termine su Scala Regionale
RELUIS
8.500
[554] Programma Galileo 2011-2012 n.26019WJ - UR10 Nielsen Stefan Etude expérimentale de la propagation de séismes
Università ItaloFrancese Università degli
Studi di Torino Div. Ricerca e
Relazioni
Internazionali
1.323
[455] Valutazione del rischio sismico territoriale - UR10 Di Capua
Giuseppe - Valutazione del rischio sismico territoriale
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 4.1: 10
Totale 2012:
1.075.254
167
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
4.2. TTC - Modelli per la stima della pericolosità sismica a scala
nazionale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Roberto Basili (RM1), Carlo Meletti (MI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, BO, CT, MI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Il 2011 è stato un anno particolare per l’INGV e anche per le attività di ricerca coordinate da questo TTC. Il riordino
dell’Ente, la selezione del nuovo gruppo dirigente, l’interruzione della convenzione con il DPC e il suo mancato rinnovo
non hanno consentito di avviare nuove iniziative, come in passato, finanziate con progetti DPC. Bisogna quindi
osservare che nel 2011 le attività sui dati e modelli per la pericolosità sismica a scala nazionale sono quelle che erano
già avviate nel 2010. Tra le attività proseguite nel 2011, c’è quella per conto del DPC, volta all’individuazione delle aree
in cui far convergere i finanziamenti previsti dalla Legge 77/2009 per la riduzione del rischio sismico. Il DPC ha richiesto
di predisporre stime timedependent che indichino le
aree in cui adesso è più
probabile l’accadimento di
terremoti forti. Queste stime si
avvalgono al momento dei
modelli di occorrenza di
terremoti che sono stati
elaborati
nel
corso
del
Progetto S2 (2007-2009). Si
tratta di attività di carattere
sperimentale
e
con
un
profondo
livello
di
innovazione, che potranno
avere ulteriori e più importanti
sviluppi nei prossimi anni. È
proseguita
l’attività
nel
progetto europeo SHARE. Nel
2011 sono stati rilasciati il
modello europeo aggiornato
delle
zone
sorgente,
il
database
delle
sorgenti
sismogenetiche che copre ora
tutta l’area euro-mediterranea,
la mappa dello strain rate
anelastico
calcolato
da
modelli agli elementi finiti, il
modello
della
massima
magnitudo attesa. Si tratta di
attività nelle quali il contributo
dei ricercatori INGV è stato
molto rilevante, spesso con
ruolo di coordinamento. Per la
definizione
delle
sorgenti
sismogenetiche nel Progetto
SHARE si adotterà un albero
Figura 4.2.1 Stima preliminare dei valori di Mmax nell’area Euro-Mediterranea per macrozone,
logico in cui il modello
sulla base delle informazioni da catalogo dei terremoti e da database delle sorgenti
classico di zone (per l’Italia
sismogenetiche.
verrà utilizzato lo stesso
modello ZS9 usato per
MPS04) sarà posto in alternativa a modelli che usano combinazioni di faglie e zone oppure faglie e smoothed seismicity.
Questi ultimi utilizzeranno al massimo l’informazione del database delle sorgenti sismogenetiche DISS che nel corso del
progetto è stato esteso anche alle aree a più elevata pericolosità sismica d’Europa (quali Grecia e Turchia). Questo tipo
di approccio, da un lato valorizza il contributo dell’indagine geologica alla pericolosità sismica, dall’altro concentra sulle
strutture riconosciute i valori massimi di scuotimento atteso, al contrario delle zone in cui la pericolosità sismica viene
“spalmata” sull’intera superficie della zona. Le prime mappe basate su questi modelli di sorgenti sismiche sono attese
per i primi mesi del 2012. Il modello della massima magnitudo attesa in Europa è il risultato di uno studio che ha
verificato i diversi approcci utilizzati a livello mondiale e che ha portato alla definizione di una procedura trasparente e
riproducibile. L’importanza di questo parametro nella stima della pericolosità sismica è cruciale per stime con lunghi
periodi di ritorno, quando gli eventi estremi hanno una probabilità di accadimento maggiore. Questi eventi potrebbero
168
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
non essere riportati nei cataloghi sismici oppure non essere riconosciuti negli studi geologici sulle faglie attive. Pertanto
una serie di cautele devono essere prese, sia utilizzando un approccio statistico, sia considerando l’analogia con
contesti geodinamici e sismotettonici simili a scala globale. Nell’ambito della stima della pericolosità da tsunami, sono
state sviluppate delle procedure di calcolo per trattare le varie incertezze del sistema con la costruzione di un albero
logico integrato da alberi degli eventi. Inoltre, a differenza della pericolosità sismica, è fondamentale l’input geologico
anche di potenziali sorgenti situate a grande distanza dal sito di interesse e di simulazioni di propagazione dell’onda per
ogni possibile evento. Per quanto riguarda il database DISS, oltre al consueto aggiornamento dei dati di base, è stato
predisposto un nuovo livello informativo adatto a contenere i dati di base sulle zone di subduzione del Mediterraneo. È
stato realizzato uno studio che ha consentito di allineare reciprocamente il modello concettuale del DISS e quello
adottato dallo USGS per i calcoli di pericolosità sismica. Prosegue l’esperimento CSEP, svolto come collaborazione
volontaria e gratuita tra molti gruppi di ricerca internazionali che sviluppano modelli di occorrenza di terremoti.
L’esperimento sull’area test italiana è iniziato il 1 agosto 2009 e mette a confronto 18 modelli di occorrenza, basati su un
approccio sia time-dependent che time-independent. Nel 2011 è iniziata la partecipazione al Programma Regionale di
GEM per l’America del Sud, allo scopo di contribuire allo sviluppo del progetto e alla comunicazione tra le diverse
agenzie che lavorano nell’ambito della pericolosità sismica e del rischio sismico, ed il segretariato di GEM. Sono stati già
organizzati due workshop per mettere insieme le istituzioni coinvolte e per fare lo stato dell’arte della pericolosità e
rischio sismico della regione.
Figura 4.2.2 Versione finale della mappatura di sorgenti sismogenetiche nell’area euromediterranea
(http://diss.rm.ingv.it/SHARE/) nell’ambito del progetto SHARE. In totale sono rappresentate oltre 1100 sorgenti
simogenetiche completamente parametrizzate per un totale di circa 64000 km di faglie crostali e le tre zone di subduzione
attiva (Arco Calabro, Arco Ellenico, Arco di Cipro).
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Al momento in cui sono scritte queste note non è ancora stato firmato il nuovo protocollo tra INGV e DPC e non si può
pertanto dire se saranno individuati e finanziati progetti di ricerca nel campo di attività di questo TTC. Si può solo
descrivere l’attività di progetti finanziati in altri ambiti. A maggio terminerà il progetto europeo SHARE che rilascerà un
modello di pericolosità sismica dell’area euro-mediterranea basato su elementi di input definiti nell’ambito del progetto e
ai quali INGV ha dato un contributo significativo in termini di dati e modelli. Il database delle sorgenti sismogenetiche, il
modello di strain rate e il modello della massima magnitudo rappresentano un avanzamento che rende l’elaborazione del
modello di hazard uno dei prodotti più innovativi a livello mondiale. La mappa dello strain rate è stata realizzata
utilizzando modelli fisici dinamici sviluppati col metodo degli elementi finiti, incorporando una descrizione 3D della
struttura reologica della litosfera che include le proprietà termiche, la densità e la topografia, nonché le faglie, i margini di
placca e le subduzioni. Le condizioni al contorno consistono nel movimento delle placche e delle trazioni basali anche in
corrispondenza delle subduzioni. I modelli sono vincolati da dati geodetici, geologici e geofisici. In particolare, sono stati
utilizzati dati GPS, di stress, di cinematica nelle ultime elaborazioni disponibili in letteratura e/o fornite specificamente per
il Progetto SHARE. Entro la prima metà del 2012 è prevista la pubblicazione della versione finale del modello. Entro la
prima metà del 2012 è prevista la pubblicazione di una nuova versione del DISS relativa al contributo INGV al progetto
SHARE per il Mediterraneo centrale, che includerà un apposito strato informativo relativo alle zone di subduzione attiva
169
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
e miglioramenti alla struttura ed alla rappresentazione delle sorgenti sismogenetiche crostali, nonché un loro
aggiornamento e nuovi inserimenti alla luce dell’analisi dei nuovi dati bibliografici. Nell’ambito della stima della
pericolosità da tsunami, verrà messa
a punto una metodologia in cui le
stime probabilistiche sono prima
valutate nel campo lineare su una
isobata convenzionale di riferimento e
successivamente viene esplorato il
campo non-lineare per l’inondazione,
con varie metriche, su siti di
particolare interesse. Questa strategia
è fondamentale per limitare il ricorso a
onerose
risorse
di
calcolo,
mantenendo
alto
il
grado
di
accuratezza dei risultati. INGV
partecipa al progetto GEM con
iniziative diverse: oltre a quelle che
coinvolgono altri TTC, partecipa al
progetto regionale per il Sud America,
nel quale si prevede di implementare
un modello di PSHA nella piattaforma
OpenQuake. A tal fine saranno
coinvolte le istituzioni della regione
per mettere insieme gli elementi per il
calcolo della pericolosità sismica e del
rischio di ogni nazione, verrà
assicurata la convergenza tra le
Componenti Globali e il programma
regionale per il Sud America e verrà
promosso l’utilizzo della piattaforma
OpenQuake attraverso workshop
dedicati. Per quanto riguarda le
Figura 4.2.3 Mappa dello strain rate anelastico di lungo termine calcolato sulla base
Componenti Globali, proseguono le
di un modello agli elementi finiti. Oltre a caratterizzare le zone in cui le faglie non
attività
nell’ambito
dell’iniziativa
siano mappate, lo strain rate anelastico è utile a prevedere le zone di debolezza
Faulted Earth e del Working Group on
della crosta dove la deformazione non avviene attraverso lo scorrimento su faglia,
Tectonic Regionalisation. Nel primo
ovvero zone a deformazione asismica, complementare allo slip rate.
caso, si opera in sinergia con il
Progetto SHARE che fornisce il
database delle sorgenti sismogenetiche (crostali e di subduzione) dell’area euro-mediterranea. Nel secondo caso, si
partecipa alla compilazione dei database e alla realizzazione del sistema di data mining, finalizzati a sintetizzare le
caratteristiche tettoniche del globo per indirizzare l’uso delle leggi di attenuazione e delle relazioni di scala delle faglie. A
livello italiano, a febbraio 2012 è iniziato il Progetto Abruzzo (“Indagini ad alta risoluzione per la stima della pericolosità e
del rischio sismico nelle aree colpite dal terremoto del 6 aprile 2009”). È un progetto della durata di 3 anni, che si pone
l’obiettivo ambizioso di realizzare uno studio di grande dettaglio concentrato sull’intera regione Abruzzo. Il progetto copre
argomenti di diversi OS; nell’ambito di questo TTC si prevede di rianalizzare criticamente la pericolosità sismica,
identificando, attraverso metodologie di analisi geologica, geomorfologica e geofisica tradizionali e innovative, le strutture
sismogenetiche e le faglie attive superficiali associate, che, anche in relazione alle conoscenze sui grandi terremoti del
passato, potranno causare forti terremoti in futuro; rivalutare i livelli di pericolosità sismica su base probabilistica alla luce
delle nuove conoscenze sismotettoniche e sismologiche rilasciate dal progetto, anche al fine di definire i livelli di
pericolosità da utilizzare nella progettazione sismica ai sensi delle Norme Tecniche per le Costruzioni. Verrà anche
sperimentato un nuovo approccio alla definizione dell’azione sismica basato su analisi di rischio sismico, così come
proposto dalla revisione del 2009 alle NEHRP Provisions (NEHRP, 2009).
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
240. Haller, K. M., Basili, R. (2011). Developing seismogenic source models based on geologic fault data. Seismol. Res.
Lett., 82, 4, 519-525. 10.1785/gssrl.82.4.519. http://hdl.handle.net/2122/7184
260. Jordan, T., Chen, Y.-T., Gasparini, P., Madariaga, R., Main, I., Marzocchi, W., Papadopoulos, G., Yamaoka, K.,
Zschau, J. (2011). Operational Earthquake Forecasting: State of Knowledge and Guidelines for Implementation.
Ann. Geophys., 54, 4, 315-391. 10.4401/ag-5350. http://hdl.handle.net/2122/7442
278. Lorito, S., Romano, F., Atzori, S., Tong, X., Avallone, A., McCloskey, J., Cocco, M., Boschi, E., Piatanesi, A. (2011).
Limited overlap between the seismic gap and coseismic slip of the great 2010 Chile earthquake. Nat. Geosci., 4,
173-177. 10.1038/ngeo1073. http://hdl.handle.net/2122/6934
294. Marzocchi, W., Zechar, J. D. (2011). Earthquake forecasting and earthquake prediction: different approaches for
obtaining the best model. Seismol. Res. Lett., 82, 442-448. 10.1785/gssrl.82.3.442. http://hdl.handle.net/2122/7290
170
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
295. Marzocchi, W., Zhuang, J. (2011). Statistics between mainshocks and foreshocks in Italy and Southern California.
Geophys. Res. Lett., 38, L09310. 10.1029/2011GL047165. http://hdl.handle.net/2122/7292
406. Scollo, S., Prestifilippo, M., Coltelli, M., Spata, G. (2011). A statistical approach to evaluate the tephra deposit and
ash concentration from PUFF model forecasts. J. Volcanol. Geotherm. Res., 200, 129-142.
10.1016/j.jvolgeores.2010.12.004. http://hdl.handle.net/2122/7440
423. Stucchi, M., Meletti, C., Montaldo, V., Crowley, H., Calvi, G. M., Boschi, E. (2011). Seismic Hazard Assessment
(2003–2009) for the Italian Building Code. Bull. Seismol. Soc. Amer., 101, 4, 1885–1911. 10.1785/0120100130.
http://hdl.handle.net/2122/7500
446. Woessner, J., Hainzl, S., Marzocchi, W., Werner, M. J., Lombardi, A. M., Catalli, F., Enescu, B., Cocco, M.,
Gerstenberger, M., Wiemer, S. (2011). A retrospective comparative forecast test on the 1992 Landers sequence. J.
Geophys. Res., 116, B05305. 10.1029/2010JB007846. http://hdl.handle.net/2122/7294
5.2 Altre pubblicazioni
548. Martinelli, F., Meletti, C. (2011). CrisisWeb User Manual. D 1.2.b. http://hdl.handle.net/2122/6533
549. Martinelli, F., Meletti, C. (2011). CrisisWeb Installation Manual. D 1.2.c. http://hdl.handle.net/2122/6535
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
GEM
FOUNDATION
20.875
[451] FIRB Selva - UR10 Selva Jacopo - QUANTIFICAZIONE DEL
MULTI-RISCHIO CON APPROCCIO BAYESIANO: UN CASO STUDIO
PER I RISCHI NATURALI DELLA CITTA’ DI NAPOLI
MIUR
40.954
[451] FIRB Selva - UR20 Faenza Licia - QUANTIFICAZIONE DEL MULTIRISCHIO CON APPROCCIO BAYESIANO: UN CASO STUDIO PER I
RISCHI NATURALI DELLA CITTA’ DI NAPOLI
MIUR
26.890
Progetto/Convenzione
[465] GEM - UR10 Albini Paola - GEM - GLOBAL COMPONENTS
"GLOBAL EARTHQUAKE HISTORY"
[402] Convenz. Agenzia Protez. Civile ER-INGV - UR10 Camassi Romano
- Convenz. quadro quinquennale tra l'Agenzia Regionale di Protezione
Civile e L'INGV per il supporto tecnico, scientifico ed informativo nelle
attività di protezione civile di competenza
[402] Convenzione Agenzia Protezione Civile ER-INGV - UR20 Cattaneo
Marco - Convenzione quadro quinquennale tra l'Agenzia Regionale di
Protezione Civile e L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per il
supporto tecnico, scientifico ed informativ
[389] SHARE - UR10 Valensise Gianluca - SHARE - Seismic Hazard
Harmonization in Europe
[497] ReLUIS-Marzocchi - UR10 Marzocchi Warner - ReLUIS - Strategie
di Riduzione del Rischio a Medio Termine su Scala Regionale
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 4.2: 5
Agenzia
Regionale di
Protezione Civile
- Regione Emilia
Romagna
Agenzia
Regionale di
Protezione Civile
- Regione Emilia
Romagna
6.922
6.515
EC
17.046
RELUIS
8.500
Totale 2012:
127.702
171
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
4.3. TTC - Scenari di pericolosità vulcanica
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Gianni Macedonio (NA-OV)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, BO, CT, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Questo TTC ha per obiettivo l’implementazione di procedure per l’analisi della pericolosità vulcanica. Nel 2011 sono stati
affrontati i problemi associati alla dispersione delle ceneri vulcaniche, flussi piroclastici, colate di lava, apertura di bocche
eruttive, deformazioni vulcaniche ed emissioni gassose dal suolo. Attraverso una collaborazione tra le Sezioni di Pisa,
Catania e Napoli, il sistema previsionale multi-modello di dispersione di cenere all’Etna è stato esteso a scenari di tipo
strong-plume, realizzando così giornalmente previsioni su scala regionale basati su tre scenari eruttivi. Il modello VOLCALPUFF è stato utilizzato anche durante le crisi eruttive al Mt. Merapi (Indonesia, 2010) e al Vulcano Grimsvotn
(Islanda, 2011), nell’ambito del progetto europeo SAFER, e sono state effettuate applicazioni al Vulcano La Soufriere di
Guadeloupe (Antille Francesi). I modelli HAZMAP e FALL3D sono stati applicati per l’analisi della pericolosità ai vulcani
Colima e El Chichon (Messico). Per l’analisi delle pericolosità delle colate di lava sono stati utilizzati diversi modelli, tra
cui i modelli DOWNFLOW e MAGFLOW. Il modello DOWNFLOW è stato applicato all’Etna simulando i percorsi lavici a
partire da bocche eruttive distribuite con probabilità diversa (Fig.4.3.1). La piattaforma WebGIS LAV@HAZARD, che
utilizza il simulatore MAGFLOW (implementato su GPU), permette la simulazione in tempo reale scenari di pericolosità
da invasione di colate di lava, elaborando i dati satellitari SEVIRI e MODIS con l’algoritmo HOTSAT. Inoltre, il modello
DOWNFLOW è stato applicato allo studio delle colate di lava al vulcano Cameroon, nello stato omonimo. È stato
costituito un database delle eruzioni esplosive dell’Etna degli ultimi 20 anni, contenetente i principali parametri
vulcanologici, utili alla simulazione dell’espansione di campi lavici prodotti da eventi parossistici. Per lo studio delle
fratture eruttive, è stato costituito un database georiferito di tutte le fratture eruttive dell’Etna, attive negli ultimi 2000 anni,
sulla base del quale è stata realizzata
una mappa della suscettività da
invasione lavica (Fig. 4.3.2). È
continuato lo studio della dinamica
delle colate piroclastiche prodotte da
eruzioni pliniane ai Campi Flegrei con
il modello multifase PDAC. Le
simulazioni hanno analizzato l’effetto
della posizione della bocca eruttiva
sulla propagazione delle colate. È
iniziato lo studio della dinamica di
flussi piroclastici alla Soufrière de
Guadeloupe per la valutazione della
pericolosità e del rischio vulcanico
nell’isola (Fig. 4.3.3). Sul Vulcano
Turrialba (Costa Rica), in fase di
unrest con esplosioni freatiche, nel
2011 è stata ripetuta un’estensiva
campagna geochimica e vulcanologia,
con l’obiettivo di pervenire alla
valutazione dell’hazard. Ai Colli Albani
è proseguita l’attività di studio per la
valutazione della pericolosità da
emissione dei gas endogeni. Le
ricerche, svolte nell’ambito della
Convenzione con la Regione Lazio,
hanno portato all’emanazione di
direttive per il rilascio dei pareri
edificatori
in
funzione
della
concentrazione di CO2 nel suolo. Un
altro obiettivo raggiunto, con l’Istituto
Superiore di Sanità, ha riguardato la
definizione delle soglie consentite per
esposizione a CO2 e H2S in ambienti
residenziali.
Un’ulteriore
ricerca,
condotta con il Dipartimento di
Epidemiologia della Regione Lazio, ha
evidenziato un’incidenza elevata di
infarti acuti nell’area di Cava dei Selci,
Figura 4.3.1 Densità di probabilità di apertura di bocche eruttive all'Etna. I colori
dovuta all’esposizione permanente a
rappresentano i diversi valori di densità di probabilità. Le isolinee riportano i valori in
percentuale al kilometro quadrato. [da Favalli et al., Annals of Geophysics, 2011].
172
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
questi gas. A Stromboli è proseguita l’attività
di monitoraggio automatico del flusso di CO2
dal suolo delle due stazioni ubicate sul
vulcano. È proseguito anche lo studio degli
effetti atmosferici sul degassamento diffuso
di anidride carbonica dai suoli (Fogo,
Azzorre). Sono state eseguite simulazioni
numeriche per determinare le dinamiche
deformative in aree vulcaniche, associate
all’arrivo di magma in camere magmatiche a
diversa profondità. I risultati suggeriscono
che
segnali
ULP
(Ultra-Long-Period)
possono essere diagnostici di processi di
ricarica magmatica. All’Isola di Ischia sono
stati condotti studi sulla distribuzione di
probabilità delle taglie eruttive e della
probabilità spaziale di apertura di bocche. È
proseguita l’applicazione del BET_VH al
Misti per multi-hazard da lahars, ceneri,
balistici, base surges e flussi piroclastici. È
continuato lo sviluppo di un albero degli
eventi per il comportamento eruttivo del
Vesuvio e dei Campi Flegrei. Al Vesuvio lo
studio è stato condotto tramite l’integrazione
di studi di terreno, simulazione numeriche e
tecniche di elicitazione degli esperti. Infine, è
stato sviluppato un nuovo modello di
elicitazione degli esperti ed è stato
completato uno studio comparativo delle
performance di diversi modelli di elicitazione.
Nel 2011 si è concluso il lavoro sul calcolo
della resistività elettrica associata alla
distribuzione delle fasi fluide nel sistema
idrotermale della Solfatara (Campi Flegrei).
4. Progetto delle attività da svolgere con
particolare riferimento all’anno 2012
Nel 2012, si prevede di ultimare per il
Vesuvio lo studio mirato alla stima della
probabilità dei diversi scenari eruttivi e alla
pericolosità delle colate piroclastiche per
eventi di tipo sub-pliniano. Analogamente ai
Figura 4.3.2 Scenario eruttivo sub-Pliniano a La Soufriére de Guadeloupe.
Isosuperfici della concentrazione totale di particelle piroclastiche in atmosfera
Campi Flegrei, si prevede di realizzare
a 150 s dall'inizio della fase di collasso parziale. Le isosuperfici
mappe di probabilità di apertura bocche
-4
rappresentano concentrazioni di materiale piroclastico (in volume) di 10
eruttive, nonché mappe probabilistiche di
-6
(rosso, interna) e 10 (grigio, esterna trasparente).
invasione da colate piroclastiche. Si prevede
di completare l’analisi delle performance dei
modelli di dispersione di cenere utilizzati nel sistema previsionale sviluppato per Etna e di sviluppare ulteriormente la
procedura automatica basata sul modello VOL-CALPUFF per l’utilizzo di diversi data set meteorologici (ad esempio:
GFS, WRF, e LAMI) e di svilupparne un’interfaccia per WebGIS. Verranno inoltre completate le simulazioni numeriche di
un evento di tipo stromboliano violento al Vesuvio al fine di produrre mappe di pericolosità a lungo termine. Infine,
nell’ambito del progetto ANR CASAVA, il modello VOL-CALPUFF sarà utilizzato per simulare eventi esplosivi di piccolamedia intensità ai vulcani La Soufriere di Guadeloupe e Mt.Pelee di Martinique (Antille Francesi). Saranno analizzati
alcuni scenari di pericolosità associati a blast vulcanici, confrontando i risultati di modelli numerici con i dati relativi
all’eruzione della Montagne Pelée del 1902 (Martinica) e del Mt. St.Helens (USA) del 1980. Proseguirà inoltre l’indagine
degli scenari eruttivi ai Campi Flegrei con particolare riferimento alla pericolosità delle colate piroclastiche per eruzioni di
scala Pliniana e tipo impulsivo. Per quest’ultima tipologia si prevede di accoppiare un modello transiente 1D della
dinamica del condotto con il modello di dispersione atmosferica PDAC. Per la pericolosità associata a colate laviche, si
intende continuare lo sviluppo del modello 3D basato su SPH (Smoothed Particle Hydrodynamics) che permette la
simulazione di flussi di lava su topografia reale con superficie libera, fluidi newtoniani e non-newtoniani e cambiamento
di fase. Inoltre, il sistema HOTSAT (che ha permesso di identificare 17 dei 18 eventi eruttivi all’Etna nel 2011) sarà
applicato allo studio dei recenti eventi di fontanamento, per fornire una stima delle aree di colata attiva e dei volumi
emessi. Si prevede l’utilizzo del codice DOWNFLOW per la valutazione della pericolosità e rischio da invasione di colate
di lava al vulcano Piton de la Fournaise, nell’Isola di Reunion. Saranno realizzate mappe strutturali di dettaglio del fianco
meridionale dell’Etna, il più intensamente urbanizzato, estraendone mappe di pericolosità. Sarà implementato un
sistema in ambiente ArcGIS per contenere e rappresentare elementi di pericolosità derivanti da diversi database (multihazard). Saranno approfonditi studi di pericolosità indotta da emissioni di radon dai suoli in prossimità di faglie in aree
abitate. Nel gennaio 2012 è iniziata una ricerca sul Vulcano Santorini (Grecia), che da circa un anno è interessato da
173
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
una crisi sismica e da deformazioni del suolo. In collaborazione con colleghi greci è stata realizzata una campagna
geochimica per la definizione dello stato attuale del vulcano e della sua possibile evoluzione, nonché un contributo ad un
progetto sulla valutazione della
pericolosità e del monitoraggio
da realizzare a Santorini nel
2012. In collaborazione con
l’ITER di Tenerife è stato
presentato un progetto di ricerca
dal
titolo
“Contributo
alla
valutazione del budget di zolfo
emesso dai vulcani, attraverso la
stima del rilascio di H2S”. In
collaborazione con l’Università di
Duesseldorf è in fase di
redazione un progetto sullo
studio delle emissioni di aerosol
e dei gas vulcanici con tecniche
innovative da aereo. Nel corso
del 2012 verrano completati
alcuni gli studi sulla pericolosità
del Vulcano Turrialba e di
Santorini, oltre che relativi alle
ricerche svolte sui Colli Albani. In
merito agli studi statistici, verrà
applicato il BET_VH al Vulcano
Misti per il multi-hazard da
lahars, ceneri, balistici, base
surges e flussi piroclastici.
Proseguirà lo studio della
distribuzione di probabilità delle
taglie eruttive e della probabilità
spaziale di apertura di bocche ad
Ischia e inizieranno gli studi per
la stima di hazard da ceneri al
Vesuvio. Saranno effettuati studi
di dettaglio ai Campi Flegrei,
simulando le dinamiche di
convezione e mixing di magmi a
diversa composizione in camere
magmatiche, compatibili con la
storia passata e recente del
vulcano, e i pattern deformativi
associati, con l’obiettivo di
costruire
un
quadro
delle
Figura 4.3.3 Mappa di pericolosità per invasione di lava all'Etna. I colori rappresentano le
possibili
osservazioni
diverse probabilità di invasione ottenute tramite simulazione numerica (da Rongo et al.,
diagnostiche di fenomenologie
Annals of Geophysics, 2011).
potenzialmente pericolose. In
collaborazione con l’Università di
Bologna, verrà studiata l’interazione fra sistema idrotermale e lago vulcanico, al variare di parametri geometrici e
idraulici, con applicazioni al Poas (Costa Rica) e al El Chichon (Messico) e verrà effettuato uno studio dei segnali
geofisici durante unrest non-eruttivi a White Island, in collaborazione con il GNS Science Wairakei Research Center,
New Zealand.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
41. Battaglia, M., Di Bari, M., Acocella, V., Neri, M. (2011). Dike emplacement and flank instability at Mount Etna:
Constraints from a poro-elastic-model of flank collapse. J. Volcanol. Geotherm. Res., 199, 153-164.
10.1016/j.jvolgeores.2010.11.005. http://hdl.handle.net/2122/7002
51. Bertagnini, A., Di Roberto, A., Pompilio, M. (2011). Paroxysmal activity at Stromboli: lessons from the past. Bull.
Volcanol., 73, 9, 1229-1243. 10.1007/s00445-011-0470-3. http://hdl.handle.net/2122/7451
57. Bilotta, G., Russo, G., Herault, A., Del Negro, C. (2011). Moving least-squares corrections for smoothed particle
hydrodynamics. Ann. Geophys., 54, 5, 622-633. 10.4401/ag-5344. http://hdl.handle.net/2122/7602
58. Bilotta, G., Rustico, E., Herault, A., Vicari, A., Russo, G., Del Negro, C., Gallo, G. (2011). Porting and optimizing
MAGFLOW on CUDA. Ann. Geophys., 54, 5, 580-591. 10.4401/ag-5341. http://hdl.handle.net/2122/7603
78. Bonasia, R., Capra, L., Costa, A., Macedonio, G., Saucedo, R. (2011). Tephra fallout hazard assessment for a
174
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
103.
104.
119.
128.
136.
137.
148.
172.
199.
209.
217.
229.
241.
244.
360.
365.
387.
391.
424.
429.
439.
440.
Plinian eruption scenario at Volcán de Colima (Mexico). J. Volcanol. Geotherm. Res., 203, 12-22.
10.1016/j.jvolgeores.2011.03.006. http://hdl.handle.net/2122/7230
Cappello, A., Vicari, A., Del Negro, C. (2011). Retrospective validation of a lava flow hazard map for Mount Etna
volcano. Ann. Geophys., 54, 5, 634-640. 10.4401/ag-5345. http://hdl.handle.net/2122/7598
Cappello, A., Vicari, A., Del Negro, C. (2011). Assessment and modeling of lava flow hazard on Mt. Etna volcano.
Boll. Geofis. Teor. Appl., 52, 2, 299-308. 10.4430/bgta0003. http://hdl.handle.net/2122/7697
Chiocci, F. L., Coltelli, M., Bosman, A., Cavallaro, D. (2011). Continental margin large-scale instability controlling
the flank sliding of Etna volcano. Earth Planet. Sci. Lett., 305, 57–64. 10.1016/j.epsl.2011.02.040.
http://hdl.handle.net/2122/7796
Cioni, R., Bertagnini, A., Andronico, D., Cole, P. D., Mundula, F. (2011). The 512 AD eruption of Vesuvius: complex
dynamics of a small scale subplinian event. Bull. Volcanol., 73, 7, 789-810. 10.1007/s00445-011-0454-3.
http://hdl.handle.net/2122/7417
Corradini, S., Merucci, L., Folch, A. (2011). Volcanic Ash Cloud Properties: Comparison Between MODIS Satellite
Retrievals and FALL3D Transport Model. IEEE Geosci. Remote Sens. Lett., 8, 2, 248-252.
10.1109/LGRS.2010.2064156. http://hdl.handle.net/2122/7805
Costa, A., Gottsmann, J., Melnik, O., Sparks, R. S. J. (2011). A stress-controlled mechanism for the intensity of
very large magnitude explosive eruptions. Earth Planet. Sci. Lett., 310, 161-166. 10.1016/j.epsl.2011.07.024.
http://hdl.handle.net/2122/7592
Dal Negro, C., Gresta, S. (2011). The lava flow invasion hazard map at Mount Etna and methods for its dynamic
update. Ann. Geophys., 54, 5, 462-463. 10.4401/ag-5517. http://hdl.handle.net/2122/7793
Dellino, P., De Astis, G., La Volpe, L., Mele, D., Sulpizio, R. (2011). Quantitative hazard assessment of
phreatomagmatic eruptions at Vulcano (Aeolian Islands, Southern Italy) as obtained by combining stratigraphy,
event statistics and physical modelling. J. Volcanol. Geotherm. Res., 201, 1-4, 364-384.
10.1016/j.jvolgeores.2010.06.009. http://hdl.handle.net/2122/7828
Esposti Ongaro, T., Widiwijayanti, C., Clarke, A. B., Voight, B., Neri, A. (2011). Multiphase-flow numerical modeling
of the 18 May 1980 lateral blast at Mount St. Helens, USA. Geology, 39, 6, 535-538. 10.1130/G31865.1.
http://hdl.handle.net/2122/7479
Favalli, M., Tarquini, S., Fornaciai, A. (2011). DOWNFLOW code and LIDAR technology for lava flow analysis and
hazard
assessment
at
Mount
Etna.
Ann.
Geophys.,
54,
5,
552-566.
10.4401/ag-5339.
http://hdl.handle.net/2122/7487
Flandoli, F., Giorgi, E., Aspinall, W. P., Neri, A. (2011). Comparison of a new expert elicitation model with the
Classical Model, equal weights and single experts, using a cross-validation technique. Reliab. Eng. Syst. Saf., 96,
10, 1292-1310. 10.1016/j.ress.2011.05.012. http://hdl.handle.net/2122/7488
Ganci, G., Vicari, A., Fortuna, L., Del Negro, C. (2011). The HOTSAT volcano monitoring system based on
combined use of SEVIRI and MODIS multispectral data. Ann. Geophys., 54, 5, 544-550. 10.4401/ag-5338.
http://hdl.handle.net/2122/7595
Harris, A., Favalli, M., Wright, R., Garbeil, H. (2011). Hazard assessment at Mount Etna using a hybrid lava flow
inundation model and satellite-based land classification. Nat. Hazards, 58, 3, 1001-1027. 10.1007/s11069-0109709-0. http://hdl.handle.net/2122/7496
Herault, A., Bilotta, G., Vicari, A., Rustico, E., Del Negro, C. (2011). Numerical simulation of lava flow using a GPU
SPH model. Ann. Geophys., 54, 5, 600-620. 10.4401/ag-5343. http://hdl.handle.net/2122/7604
Pichavant, M., Pompilio, M., D'Oriano, C., Di Carlo, I. (2011). Petrography, mineralogy and geochemistry of a
primitive pumice from Stromboli: implications for the deep feeding system. Eur. J. Mineral., 23, 4, 499-517.
10.1127/0935-1221/2011/0023-2109. http://hdl.handle.net/2122/7513
Pino, N. A., Moretti, R., Allard, P., Boschi, E. (2011). Seismic precursors of a basaltic paroxysmal explosion track
deep gas accumulation and slug upraise. J. Geophys. Res., 116, B02312. 10.1029/2009JB000826.
http://hdl.handle.net/2122/7851
Rongo, R., Avolio, M. A., Behncke, B., D'Ambrosio, D., Di Gregorio, S., Lupiano, V., Neri, M., Spataro, W., Crisci,
G. M. (2011). Defining high-detail hazard maps by a cellular automata approach: application to Mount Etna (Italy).
Ann. Geophys., 54, 5, 568-578. 10.4401/ag-5340. http://hdl.handle.net/2122/7267
Rustico, E., Bilotta, G., Herault, A., Del Negro, C., Gallo, G. (2011). Scalable multi-GPU implementation of the
MAGFLOW simulator. Ann. Geophys., 54, 5, 592-599. 10.4401/ag-5342. http://hdl.handle.net/2122/7605
Taddeucci, J., Scarlato, P., Montanaro, C., Cimarelli, C., Del Bello, E., Freda, C., Andronico, D., Gudmundsson, M.
T., Dingwell, B. D. (2011). Aggregation-dominated ash settling from the Eyjafjallajökull volcanic cloud illuminated by
field and laboratory high-speed imaging. Geology, 39, 891–894. 10.1130/G32016.1. http://hdl.handle.net/2122/7546
Tarquini, S., Favalli, M. (2011). Mapping and DOWNFLOW simulation of recent lava flow fields at Mount Etna. J.
Volcanol. Geotherm. Res., 204, 1-4, 27-39. 10.1016/j.jvolgeores.2011.05.001. http://hdl.handle.net/2122/7545
Vicari, A., Bilotta, G., Bonfiglio, S., Cappello, A., Ganci, G., Herault, A., Rustico, E., Gallo, G., Del Negro, C. (2011).
LAV@HAZARD: A Web-Gis interface for volcanic hazard assessment. Ann. Geophys., 54, 5, 662-670. 10.4401/ag5347. http://hdl.handle.net/2122/7593
Vicari, A., Ganci, G., Behncke, B., Cappello, A., Neri, M., Del Negro, C. (2011). Near real-time forecasting of lava
flow hazards during the 12–13 January 2011 Etna eruption. Geophys. Res. Lett., 38, L13317.
10.1029/2011GL047545, 2011. http://hdl.handle.net/2122/7258
5.2 Altre pubblicazioni
466. Barsotti, S., Bignami, C., Buongiorno, M. F., Corradin, S., Doumaz, F., Guerrieri, L., Merucci, L., Musacchio, M.,
175
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
536.
561.
601.
605.
Nannipieri, L., Neri, A., Piscini, A., Silvestri, M., Spanu, A., Spinetti, C., Stramondo, S., Wegmuller, U. (2011).
SAFER Response to Eyjafjallajökull and Merapi Volcanic Eruptions. In: ‘Let's embrace space’ Space Research
achievements under the 7th Framework Programme, Edit by European Commission, DG Enterprise and Industry.
Let's embrace space, 212-222. http://hdl.handle.net/2122/7646
Ganci, G., Vicari, A., Bonfiglio, S., Gallo, G., Del Negro, C. (2011). A texton-based cloud detection algorithm for
MSG-SEVIRI multispectral images. Geomatics, Natural Hazards and Risk, 2, 3, 279-290.
10.1080/19475705.2011.578263. http://hdl.handle.net/2122/7601
Neri, M. (2011). Shallow dike emplacement and related hazard in central stratovolcanoes. Acta Vulcanologica, 22,
1-2, 53-56. http://hdl.handle.net/2122/7699
Scalera, G. (2011). Roots of modern geodynamical views in Schiaparelli's thought – The volcano-seismic
correlation events on the Andes. Memorie della Società Astronomica Italiana, 82, 2, 377-384.
http://hdl.handle.net/2122/7748
Scalera, G. (2011). South American Volcanoes and Great Earthquakes. Workshop ‘The Earth Expansion Evidence’
37th Interdisciplinary Workshop of the International School of Geophysics. http://hdl.handle.net/2122/7746
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
MIUR/PRIN
1.406
MIUR
40.954
[451] FIRB Selva - UR20 Faenza Licia - QUANTIFICAZIONE DEL MULTIRISCHIO CON APPROCCIO BAYESIANO: UN CASO STUDIO PER I
RISCHI NATURALI DELLA CITTA’ DI NAPOLI
MIUR
26.890
[443] PRIN 2008 - Prot.n. 2008LFPRFC-002 - ORSI - UR10 Orsi Giovanni
- PRIN 2008: Ricostruzione di eruzioni complesse dei Campi Flegrei e di
Ischia. Resp. Orsi
MIUR/PRIN
3.938
[566] Convenzione ADFAC - UR10 Del Negro Ciro - Contratto di
collaborazione scientifca tra INGV CT e ADFAC per la realizzazione di
uno strumento multi GPU per la simulazione dei flussi lavici
Association pour
le
Developpement
et le
Fonctionnement
des Activités
Contractuelles
4.500
[430] GEISER - Progetto UE De Natale - UR10 De Natale Giuseppe Progetto UE GEISER: Geothermal Engineering Integrating Mitigation of
Induced Seismicity in Reservoirs - De Natale
EC
47.681
[448] MAMMA - UR10 Neri Augusto - Magma Ascent Mathematical
Modelling and Analysis
EC
40.914
[534] VUELCO - UR10 Papale Paolo - Volcanic unrest in Europe and
Latin America: Phenomenology, eruption precursors, hazard forecast, and
risk mitigation
EC
47.118
[538] CO2VOLC - UR10 Burton Michael Richard - CO2VOLC: Quantifying
the global volcanic CO2 cycle
EC
107.464
[545] NEMOH - UR10 Papale Paolo - NEMOH—Numerical, Experimental
and stochastic Modelling of vOlcanic processes and Hazard: an Initial
Training Network for the next generation of European volcanologists
EC
177.817
[501] CASAVA - UR 10 Barsotti Sara - Provisions of services contract tra
IPGP e INGV- Sezione di Pisa nell'ambito del progetto CASAVA
Institut de
Physique du
Globe de Paris
1.818
[501] CASAVA - UR 20 Esposti Ongaro Tomaso - Provisions of services
contract tra IPGP e INGV- Sezione di Pisa nell'ambito del progetto
CASAVA
Institut de
Physique du
Globe de Paris
1.818
Progetto/Convenzione
[456] PRIN 2008 - Prot. n. 2008MC82JJ_002 - Scarlato - UR1O Scarlato
Piergiorgio - PRIN 2008: Studio sperimentale dell'emissione di radon da
parte di rocce sottoposte a stress meccanico e termico. Implicazione per
la sorveglianza vulcanica e sismica.
[451] FIRB Selva - UR10 Selva Jacopo - QUANTIFICAZIONE DEL
MULTI-RISCHIO CON APPROCCIO BAYESIANO: UN CASO STUDIO
PER I RISCHI NATURALI DELLA CITTA’ DI NAPOLI
176
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
[546] VULCAMED - PON03 - UR10 Martini Marcello - Potenziamento
strutturale di centri di ricerca di studio in aree vulcaniche ad alto rischio e
loro potenziale geotermico nel contesto della dinamica ambientale
mediterranea
[546] VULCAMED - PON03 - UR20 Macedonio Giovanni - Potenziamento
strutturale di centri di ricerca di studio in aree vulcaniche ad alto rischio e
loro potenziale geotermico nel contesto della dinamica ambientale
mediterranea
[546] VULCAMED - PON03 - UR30 Patanè Domenico - Potenziamento
strutturale di centri di ricerca di studio in aree vulcaniche ad alto rischio e
loro potenziale geotermico nel contesto della dinamica ambientale
mediterranea
[546] VULCAMED - PON03 - UR40 Gurrieri Sergio - Potenziamento
strutturale di centri di ricerca di studio in aree vulcaniche ad alto rischio e
loro potenziale geotermico nel contesto della dinamica ambientale
mediterranea
[514] VAMOS SEGURO - UR10 Scollo Simona - Volcanic ash monitoring
and forecasting between Sicilia and Malta area and sharing of the results
for aviation safety
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 4.3: 12
MIUR
630.164
MIUR
156.829
MIUR
874.340
MIUR
349.778
Regione Sicilia EC
79.875
Totale 2012:
2.593.305
177
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Marco Marchetti (RM2), Fedora Quattrocchi (RM1)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Nel 2011 sono continuati i lavori della Piattaforma Europea ZEFFPP (Zero Emission Fossil Fuels Power Plants Platform,
EU-ZEP) nei Working Groups “CO2 Geological Storage-Task Force Technology” e “Task Force Public Acceptance”. Per
l’International Energy Agency, Fedora Quattrocchi ha svolto il ruolo “Regulator Network Member”, a referare il Report
Internazionale: “CO2Qualstore–Guideline for selection, characterization and qualification of sites and projects for
geological storage of CO2”, di riferimento per la “Direttiva Europea 2009/31/CE relativa allo stoccaggio geologico del
biossido di carbonio” ed è stata scelta dal Segretario Generale della Associazione Economisti Energetici per
rappresentare l’Italia alla IEA Committee on Energy Research and Technology, come membro “Expert Group on R&D
Priority setting and Evaluation”. Primo incontro svolto a Parigi nel “Monitoring Progress towards a Clean Energy
Economy”. Inoltre, rappresenta l’INGV nella Piattaforma European Energy Research Alliance su CO2 Capture & Storage.
Personale della UF è stato scelto dal Ministero Sviluppo Economico, direzione UNMIG per rappresentare l’INGV presso
il tavolo politico tecnico denominato “Valutazione delle potenzialità nazionali di stoccaggio di CO2”. È stato avviato un
Memorandum
of
Understanding tra l’INGV e
l’Indian
Institute
of
Technologies per lavorare su
“unconventional gas” con la
compagnia petrolifera indiana.
La UF ha partecipato ancora
con delegato INGV per ramo
CCS e geotermia presso
l’“Osservatorio CCS” per le
attività in ottemperanza della
Direttiva
Europea
sullo
stoccaggio geologico della
CO2.
Avviata
una
collaborazione
con
il
Dipartimento
di
Chimica
Università dell’Aquila per studi
sul degassamento attuale ed
antico
su
faglie
sismogenetiche aquilane e
caratterizzazione della CO2
precipitata in riempimenti di
faglia a fini sismotettonici e di
“risk assessment”, e per la
comprensione
del
comportamento della CO2, in
CO2 analogues fagliati: tali
tecniche saranno utilizzate nei
siti stoccaggio geogas. Sono
continuate:
- le attività Convenzione /
Contratto tra INGV ed
STOGIT-ENI
denominato
“Realizzazione
di
un
monitoraggio ambientale in
superficie
geochimico”,
nell’ambito del Progetto ENIGHG;
- le attività nel Progetto
Stoccaggio
CO2
e
geotermia-SARAS Raffinerie
Sarde S.p.A., “Studio di
fattibilità per lo stoccaggio
geologico di CO2 nei dintorni
della Raffineria SARAS in
Sardegna” nell’ambito del
Figura 4.4.1 Mappa delle aree con presenza di acquiferi salini potenzialmente idonei allo
Contratto di Ricerca sul
stoccaggio geologico di CO2 [Buttinelli et al.,2011].
178
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
degassamento (metano) e stima delle temperature del serbatoio e chimismo nel serbatoio;
- le attività convenzione/contratto con ENEL S.p.A, sub-progetto “Pre-injection onshore geophysical and geochemical
monitoring and surveys”;
- le attività nella convenzione/contratto con ENI S.p.A nel Progetto “Attività sulle Opzioni Nazionali di applicazione della
tecnologia CCS”, nell'ambito dell’Accordo ENI-ENEL su CCS;
- le attività nella convenzione/contratto con GDF Suez Energia Italia S.p.A nel Progetto “Studio per l’identificazione sul
territorio nazionale e zona economica esclusiva di aree potenzialmente idonee allo stoccaggio geologico di CO2 nel
raggio di 100 km dalle sorgenti di emissioni attuali e potenziali GSEI e relazione con la distribuzione di fattori di rischio
di primario interesse”;
- le attività in convenzione/contratto con ENEL S.p.A, nel Progetto “Stoccaggio Gas naturale Romanengo”.
È stato avviato il Progetto Geotermia VIGOR con fondi del CNR. Sono stati avviati progetti geotermici con enterprise
straniere per i permessi di ricerca nell’alto Lazio, in Sardegna e in Sicilia.
Nell’ambito delle attività di indagine geofisica per l’individuazione di inquinanti nel sottosuolo anche nel 2011 il Laboratorio di
Geofisica Ambientale si è occupato principalmente di fornire supporto tecnico-scientifico ai rilievi eseguiti dal Corpo
Forestale dello Stato (CFS),
formato
e
addestrato
dall’INGV, su siti sospetti di
interramento di rifiuti. Sono
state
svolte
numerose
ricerche
geofisiche
sul
territorio italiano, finalizzate
all’individuazione
di
possibile
inquinamento
sotterraneo, utilizzando i
magnetometri in dotazione. I
rilievi hanno riguardato siti
ubicati
in
numerose
province. I dati geofisici
acquisiti sono stati elaborati
ed interpretati in tempo
reale dall’INGV, in modo da
permettere un tempestivo
intervento nei casi di
risposta positiva alle misure
geofisiche. Su richiesta dei
Carabinieri
del
Nucleo
Operativo Ecologico è stato
fornito supporto tecnicoscientifico,
con
rilievi
geofisici
eseguiti
nella
provincia di Frosinone, che
hanno
permesso
l’individuazione
di
un
interramento
di
Eternit
in
Figura 4.4.2 Personale del Corpo Forestale dello Stato esegue rilievi geofisico-ambientali in
un’area
industriale
nel
situazioni critiche.
comune di Ceprano (FR).
Nell’ambito del Protocollo
d’Intesa per la salvaguardia ambientale della Provincia di Caserta, è stata individuata una discarica abusiva interrata nel
Comune di Casal di Principe (CE) tramite rilievi geofisici integrati.
Nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Puglia con fondi comunitari (PR.O.B.A. - PRospezione Ordigni Basso
Adriatico), in collaborazione tra ISPRA, NURC (Nato Undersea Research Centre), INGV ed IIM (Istituto Idrografico della
Marina Militare), sono state effettuate indagini acustico-magnetiche finalizzate alla caratterizzazione delle aree portuali e
costiere del basso Adriatico e all’individuazione di residuati bellici ivi presenti. Nel corso del 2011 sono proseguiti, da parte
della UP “Geofisica e Tecnologie Marine”, alcuni studi ed elaborazioni sui dati acquisiti, finalizzati alla catalogazione degli
oggetti ritrovati in relazione alla loro segnatura magnetica, per migliorare il modello in previsione di possibili ulteriori attività.
Inoltre, è stato completato l’allestimento dell’imbarcazione per rilievi geofisici in aree costiere attraverso l’installazione di un
palo per rilievi multibeam ed una piccola gru di poppa per la messa a mare e per il recupero di strumentazione.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Nel 2012 si intendono proseguire tutte le attività svolte nel 2011 e scrivere un proposal europeo, nell’ambito del bando
Horizon 2020, su Energy CO2 Capture e Storage che preveda l’INGV come coordinator. Dal 25 settembre al 1 ottobre
sarà svolta ad Erice–centro Ettore Majorana una scuola internazionale sulla geotermia con a tergo la riunione Plenaria
del Progetto geotermia VIGOR del CNR, che sarà in corso per tutto il 2012.
Nel 2012 proseguiranno le attività di collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato per l’individuazione di forme di
inquinamento sotterraneo sul territorio. Nell’ambito del Protocollo d’intesa per la salvaguardia ambientale della Provincia
di Caserta proseguiranno i rilievi geofisici per individuare le situazioni di criticità ambientale, con particolare riguardo ai
179
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
rischi per la salute pubblica. Il monitoraggio, finalizzato all’individuazione di fonti di inquinamento, riguarderà cave e
discariche.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
65. Bisson, M., Piccinini, S., Zanchetta, G. (2011). A Multidisciplinary GIS-Based Approach for Mapping Paleoriver
Migration: A Case Study of the Serchio River (Lucca Alluvial Plain, Tuscany). GISci. Remote Sens., 48,4, 566-582.
10.2747/1548-1603.48.4.566. http://hdl.handle.net/2122/7423
88. Buttinelli, M., Procesi, M., Cantucci, B., Quattrocchi, F., Boschi, E. (2011). The geo-database of caprock quality and
deep saline aquifers distribution for geological storage of CO2 in Italy. Energy, 36, 2968-2983.
10.1016/j.energy.2011.02.041. http://hdl.handle.net/2122/7332
190. Di Trapani, F. P., Di Maggio, C., Madonia, P. (2011). The role of volcanic and anthropogenic activities in controlling
the erosion processes at Vulcano island (Italy). Geogr. Fis. Din. Quat., 34, 1, 89-94. http://hdl.handle.net/2122/7097
218. Floor, G. H., Calabrese, S., Roman-Ross, G., D'Alessandro, W., Aiuppa, A. (2011). Selenium mobilization in soils
due to volcanic derived acid rain: An example from Mt Etna volcano, Sicily. Chem. Geol., 289, 2, 235–244.
10.1016/j.chemgeo.2011.08.004. http://hdl.handle.net/2122/7158
334. Oldenburg, C. M., Rinaldi, A. P. (2011). Buoyancy Effects on Upward Brine Displacement Caused by CO2 Injection.
Transp. Porous Media, 87, 2, 525-540. 10.1007/s11242-010-9699-0. http://hdl.handle.net/2122/7778
355. Petrini, R., Slejko, F., Lutman, A., Pison, S., Franceschini, G., Zini, L., Italiano, F., Galic, A. (2011). Natural arsenic
contamination in waters from the Pesariis village, NE Italy. Environ. Earth Sci., 62, 481–491. 10.1007/s12665-0100541-3. http://hdl.handle.net/2122/7814
5.2 Altre pubblicazioni
472. Bizzarri, A., Crupi, P., de Lorenzo, S., Loddo, M. (2011). Time occurrence of earthquake instabilities in rate– and
state–dependent friction models. Rapporti Tecnici INGV, 192, 1-20. http://hdl.handle.net/2122/7016
477. Calabrese, S., D'Alessandro, W., Parello, F., Bellomo, S., Brusca, L. (2011). Application of the moss bag
miomonitoring technique in an active volcanic environment (Mt. Etna, Italy). 11th International Conference on the
Biogeochemistry of Trace Elements. http://hdl.handle.net/2122/7053
618. Tarragoni, C., Martarelli, L., Pierdominici, S., Roma, M., Boni, C. F. (2011). A proposal for compiling quantitative
hydrogeological
maps.
Rend.
Online
Soc.
Geol.
It.,
14,
75-85.
10.3301/ROL.2011.07.
http://hdl.handle.net/2122/7033
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[519] PRISMA - UR10 Buongiorno Maria Fabrizia - PRISMA - Analisi
sistema iperspettrali per le applicazioni geofisiche integrate - ASI - AGI
ASI
48.247
[540] SCIDIP-ES, P. Favali - UR10 Favali Paolo - SCIDIP-ES, SCIence
Data Infrastructure for Preservation – Earth Science
EC
99.473
Progetto/Convenzione
[449] ZEPT ENEL - UR10 Quattrocchi Fedora - ZEPT ENEL monitoraggio
CO2 storage
[383] ENEL PORTO TOLLE - UR10 Quattrocchi Fedora - Individuazione
di siti idonei al confinamento geologico della CO2 prodotta dagli impianti di
generazione elettrica ENEL nell'area dell'Alto Adriatico
[521] Progetto ENEL Stoccaggio gas Romanengo - UR10 Quattrocchi
Fedora - Contratto di appalto per la realizzazione di serivzi di ingegneria
[484] ENI- Contratto di Ricerca Nr. 3500011331 - UR10 Quattrocchi
Fedora - Attività sulle opzioni nazionali di applicazione della tecnologia
CCS
180
ENEL
Produzione
S.p.A. GEM/A.T.
Ricerca
ENEL
Produzione
S.p.A. - Ricerca
ENEL Servizi Approv.
Ingegneria e
Innovazione Progetti GAS
ENI S.p.A.
33.333
53.249
24.552
26.400
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
[358] TERRAFIRMA - UR10 Stramondo Salvatore - Geohazard risk
management services (land motion)
European Space
Agency
14.320
[517] Gaz De France - Stoccaggio CO2 - UR10 Quattrocchi Fedora Studio per l'identificazione di aree potenzialmente idonee allo stoccaggio
geologico di CO2
GDF SUEZ
Energia Italia
S.p.A.
14.354
[255] RIVARA MODENA - UR1 Quattrocchi Fedora - Studio sul
background di degassamento naturale del sito di stoccaggio gas naturale
di Rivera Modena
IGM srl
1.832
[255] RIVARA MODENA - UR20 Sciarra Alessandra - Studio sul
background di degassamento naturale del sito di stoccaggio gas naturale
di Rivera Modena
IGM srl
5.824
[451] FIRB Selva - UR10 Selva Jacopo - QUANTIFICAZIONE DEL
MULTI-RISCHIO CON APPROCCIO BAYESIANO: UN CASO STUDIO
PER I RISCHI NATURALI DELLA CITTA’ DI NAPOLI
MIUR
40.954
[451] FIRB Selva - UR20 Faenza Licia - QUANTIFICAZIONE DEL MULTIRISCHIO CON APPROCCIO BAYESIANO: UN CASO STUDIO PER I
RISCHI NATURALI DELLA CITTA’ DI NAPOLI
MIUR
26.890
[539] MONICA - PON 01-1525- 2007/13- De Natale - UR10 De Natale
Giuseppe - Monitoraggio Innovativo per le Coste e l'Ambiente Marino Resp. De Natale Giuseppe -
MIUR
315.917
MIUR
10.120
MIUR
630.164
MIUR
156.829
MIUR
874.340
MIUR
349.778
MIUR/PRIN
1.406
Regione
Toscana
22.400
[380] SARAS - UR10 Quattrocchi Fedora - Studio di fattibilita' per lo
stoccaggio geologico di CO2 nei dintorni della Raffineria SARAS in
Sardegna
SARAS S.p.A.
18.127
[380] SARAS - UR20 Sciarra Alessandra - Studio di fattibilita' per lo
stoccaggio geologico di CO2 nei dintorni della Raffineria SARAS in
Sardegna
SARAS S.p.A.
27.190
[341] SEI - Saline Ioniche - UR10 Quattrocchi Fedora - Studio di fattibilità
per lo stoccaggio geologico di CO2 nei dintorni del polo energetico di
Saline Ioniche (RC)
SEI S.p.A.
50.847
[86] STOGIT - Monitoraggio Cortemaggiore - UR10 Quattrocchi Fedora Test di iniezione di CO2 in un livello del giacimento di Cortemaggiore:
Monitoraggio dei gas del suolo e degli acquiferi superficiali
STOGIT S.p.A.
62.069
[544] PRIN 2009 - UR10 Stramondo Salvatore - Misure delle deformazioni
del suolo con tecniche di telerilevamento e valutazione dell'impatto delle
attività antropiche su di esse
[546] VULCAMED - PON03 - UR10 Martini Marcello - Potenziamento
strutturale di centri di ricerca di studio in aree vulcaniche ad alto rischio e
loro potenziale geotermico nel contesto della dinamica ambientale
mediterranea
[546] VULCAMED - PON03 - UR20 Macedonio Giovanni - Potenziamento
strutturale di centri di ricerca di studio in aree vulcaniche ad alto rischio e
loro potenziale geotermico nel contesto della dinamica ambientale
mediterranea
[546] VULCAMED - PON03 - UR30 Patanè Domenico - Potenziamento
strutturale di centri di ricerca di studio in aree vulcaniche ad alto rischio e
loro potenziale geotermico nel contesto della dinamica ambientale
mediterranea
[546] VULCAMED - PON03 - UR40 Gurrieri Sergio - Potenziamento
strutturale di centri di ricerca di studio in aree vulcaniche ad alto rischio e
loro potenziale geotermico nel contesto della dinamica ambientale
mediterranea
[456] PRIN 2008 - Prot. n. 2008MC82JJ_002 - Scarlato - UR1O Scarlato
Piergiorgio - PRIN 2008: Studio sperimentale dell'emissione di radon da
parte di rocce sottoposte a stress meccanico e termico. Implicazione per
la sorveglianza vulcanica e sismica.
[446] SIMPAS - POR - De Natale - UR10 De Natale Giuseppe - SIMPAS Sistemi Innovativi di misura per la protezione dell'ambiente e della salute Resp. De Natale
181
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
[399] STeGE - UR10 Voltattorni Nunzia - The application of soil gas
technique to geothermal exploration: study of “hidden” potential
geothermal systems.
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 4.4: 19
182
Universidad
Autònoma de
México
Totale 2012:
6.303
2.914.919
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas petroliferi
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giovanni Chiodini (NA-OV), Giuseppe Etiope (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, RM2, CT, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Le ricerche sull’origine, migrazione ed emissione in atmosfera di gas endogeni e petroliferi hanno fornito nel 2011 una
significativa produzione scientifica, con 17 pubblicazioni su riviste JCR. La Sezione di Napoli ha condotto i seguenti
studi:
- applicazione di geoindicatori gassosi allo studio dei Campi Flegrei [Chiodini et al., 2011];
- emissioni gassose del Vesuvio [Caliro et al., 2011];
- evoluzione nel tempo delle quantità di CO2 disciolta nel lago di Albano; tale studio ha evidenziato un evento di
degassamento anomalo avvenuto alla fine degli anni ’80 in concomitanza con l’ultima crisi sismica dei Colli Albani
([Chiodini et al., 2011]; Fig. 4.5.1);
- studio del rilascio di CO2 durante eventi sismici che coinvolgono rocce carbonatiche, attraverso prove di laboratorio di
frizione ad alta velocità [De Paola et al., 2011];
- studio di dettaglio del processo di degassamento che interessa l’area carbonatica Narnese-Amerina; tale studio
suggerisce che il trasporto di calore attraverso l’emissione di fluidi può essere dominante rispetto a quello trasmesso
per conduzione e che l’attuale mappa del flusso di calore d’Italia, basata sulla sola conduzione, può essere affetta da
notevoli errori.
Figura 4.5.1 Contenuto totale di CO2 del lago Albano confrontato con il numero di eventi sismici (MD > 2) per il periodo 19892011. I dati suggeriscono un processo di rimozione di gas a partire dall'ultima crisi sismica del 1989-1990. Le linee A, B e C si
riferiscono a differenti ipotesi sull'origine dell'anomalia di CO2. L'ipotesi più probabile (linea C) è che in corrispondenza della crisi
sismica il lago sia stato interessato da un evento anomalo di degassamento.
La Sezione di Roma 1 ha iniziato, in collaborazione con CNR-IGG Pisa, una nuova attività per la ricerca di strutture con
degassamento di CO2 (ed altri geogas) nel suolo e negli acquiferi su alcune faglie attive in Abruzzo; nell’area di Gubbio
sono iniziate indagini su una particolare area con emissioni anomale di H2S. La Sezione di Roma 1 ha inoltre eseguito
ricerche per la valutazione della pericolosità da emissione di gas endogeno (CO2, H2S, Rn) nel territorio della regione
Lazio e relativa perimetrazione nelle aree dei comuni di Ciampino, Marino e Roma, grazie ad una Convenzione con la
Regione Lazio-Direzione Regionale Ambiente. Analoghe ricerche sono iniziate in Costa Rica (Vulcano Turrialba) e
Grecia (Santorini). Nella Sezioni di Catania e di Pisa è stato realizzato uno studio basato sul degassamento del radon
183
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
dai suoli del versante orientale dell’Etna, confrontando i dati acquisiti con la distribuzione ipocentrale dei terremoti (Fig.
4.5.2). Lo studio ha consentito di mettere a punto una metodologia di indagine per individuare faglie sismogenetiche
sepolte sotto coperture laviche recenti. Le stazioni radon in continuo poste in prossimità della sommità dell’Etna e del
Rift di NE hanno fornito dati utili per il
monitoraggio dell’attività vulcanica e sismica,
soprattutto a partire dal mese di Gennaio 2011,
contemporaneamente con la ripresa di attività
esplosiva al Cratere di Sud-Est ed alla Bocca
Nuova. Rilievi di radon e CO2 dai suoli hanno
consentito l’identificazione di faglie connesse
con l’instabilità di fianco del settore SE
dell’apparato etneo. Sull’Etna sono proseguite
le misure periodiche di flusso di CO2 dai suoli. I
risultati hanno mostrato variazioni temporali
correlabili con la dinamica profonda del magma
nei sistemi di alimentazione del vulcano. Gli
studi sui gas petroliferi (idrocarburi leggeri
come metano, etano e propano), effettuati dalla
Sezione di Roma 2, hanno fornito nuovi risultati
sull’origine abiogenica di gas prodotti in rocce
ultramafiche (ofioliti; [Etiope et al., 2011]). È
stata scoperta, in particolare, una forma di
metano abiogenico, mai individuata finora,
prodotta a basse temperature (al di sotto di
50°C). Tale risultato ha notevoli implicazioni
per lo studio dell’origine del metano su Marte.
La Società petrolifera brasiliana PETROBRAS
ha commissionato uno studio all’INGV inerente
la genesi di questo metano abiogenico. Le
ricerche sono in corso in vari paesi, come Stati
Uniti, Grecia e Romania, in collaborazione con
Figura 4.5.2 Mappa strutturale del basso versante orientale etneo,
la NASA, l’Agenzia Spaziale Europea e varie
sovrapposta alla distribuzione del radon dai suoli, nonchè a) alla profondità
università europee. Sono stati completati e
ipocentrale dei terremoti, e b) all’energia sismica rilasciata. Le linee azzurre
pubblicati, infine, gli studi sulle manifestazioni
continue indicano faglie affioranti (trattini sul lato ribassato); le linee azzurre
gassose di Salton Sea, in California, in
a tratteggio indicano faglie sepolte o con prevalenti movimenti trascorrenti,
collaborazione con l’Università di Oslo [Mazzini
non chiaramente visibili in superficie. Da Neri et al, [2011], J.Env.Rad.,
et al, 2011], e dei vulcani di fango in Giappone
102, 863-870.
[Etiope et al, 2011]. Ad Ottobre del 2011 è
iniziato un nuovo progetto PRIN-MIUR “Emissioni geologiche di idrocarburi in atmosfera in Italia”, con l’obiettivo di
censire le principali manifestazioni superficiali di idrocarburi in Italia e l’emissione totale di metano in atmosfera a livello
nazionale. Nell’ambito degli studi sul metano in aree geotermiche (Sezione di Palermo), sono continuati i campionamenti
delle manifestazioni gassose in Grecia, per una loro caratterizzazione geochimica e per l’eventuale definizione del
rischio connesso. In particolare è stato effettuato uno studio sull’impatto della risalita di grandi quantità di CO2 sulla
qualità delle acque sotterranee dell’area di Florina. Nell’ambito di una tesi di dottorato in geochimica (Università di
Palermo) sono stati effettuati prelievi di campioni di suolo in aree di alto flusso di metano in aree geotermiche
(Pantelleria – Italia e Sousaki – Grecia) per la determinazione dell’attività microbiologica degli stessi.
184
Figura 4.5.3 L’emissione di metano abiogenico di Chimera (Turchia) da fratture in rocce ofiolitiche [Etiope et al, 2011;
EPSL, 310, 96-104].
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
La Sezione di Napoli sarà impegnata nella realizzazione di una nuova stazione per la misura in continuo del flusso
diffuso di CO2 dal suolo e della pressione dei gas in fumarole ed emissioni fredde (attività in corso, iniziata nel 2011).
Studi dettagliati riguarderanno: simulazione di eventi di iniezione di fluidi magmatici ricchi in CO2 nel sistema idrotermale
ed eventi di “unrest vulcanico” ai Campi Flegrei; studio del sistema idrotermale di Yellowstone, in collaborazione con
ricercatori dell’USGS (elaborazione di dati acquisiti in precedenti campagne); studio del degassamento di CO2 a livello
regionale e stima dell'anomalia termica associate; studio della simulazione della dispersione in aria dei gas emessi da
sorgenti naturali e/o da eventi catastrofici. La Sezione di Roma 1 continuerà gli studi nelle aree investigate nel 2011, in
Abruzzo e Umbria, e proseguiranno le ricerche sul degassamento anomalo nel Lazio, nelle Isole Eolie e in aree
vulcaniche in Costa Rica e Grecia. Si prevede l’installazione di due nuove sonde barasol sull’Etna, a completamento
della rete radon in continuo, e contemporaneamente l’installazione ed i test di campo di sonde radon tipo Alphaguard.
Per alcune delle sonde già installate o in fase di installazione sarà effettuato uno studio di fattibilità per il loro
collegamento con la rete Wi-Fi dell’INGV-CT, al fine di trasmettere i dati direttamente alla sede di Catania mediante la
scheda di acquisizione sopra descritta. Gli studi sui gas petroliferi prevedono l’acquisizione di nuovi dati su flussi e
origine di idrocarburi in “shale gas” negli Stati Uniti (collaborazione con l’Indiana University), in rocce ofiolitiche in Grecia
e Romania, attraverso esperimenti di laboratorio (grazie ad un finanziamento della PETROBRAS), e nei bacini petroliferi
e geotermici in Italia, nell’ambito di un nuovo progetto PRIN “Emissioni geologiche di idrocarburi in atmosfera in Italia”.
Continueranno le collaborazioni con L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e NASA per gli studi sul metano su Marte. Gli
studi sul metano geotermico prevedono il completamento delle analisi microbiologiche e la loro estensione ad altri
sistemi idrotermali italiani e greci, e campagne di misura dei flussi di metano dai suoli a Pantelleria e a Nisyros (Grecia).
Nell’ambito del progetto PRIN-EGI saranno effettuate campagne di misura dei flussi di CH4 in Sicilia. Inoltre, proseguirà il
campionamento delle manifestazioni gassose nel territorio ellenico.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
90. Caliro, S., Chiodini, G., Avino, R., Minopoli, C., Bocchino, B. (2011). Long time-series of chemical and isotopic
compositions of Vesuvius fumaroles: evidence for deep and shallow processes. Ann. Geophys., 54, 2, 137-149.
10.4401/ag-5034. http://hdl.handle.net/2122/7212
120. Chiodini, G., Avino, R., Caliro, S., Minopoli, C. (2011). Temperature and pressure gas geoindicators at the Solfatara
fumaroles (Campi Flegrei). Ann. Geophys., 54, 2, 151-160. 10.4401/ag-5002. http://hdl.handle.net/2122/7211
122. Chiodini, G., Caliro, S., Cardellini, C., Frondini, F., Inguaggiato, S., Matteucci, F. (2011). Geochemical evidence for
and characterization of CO2 rich gas sources in the epicentral area of the Abruzzo 2009 earthquakes. Earth Planet.
Sci. Lett., 304, 389–398. 10.1016/j.epsl.2011.02.016. http://hdl.handle.net/2122/7039
152. D'Alessandro, W., Brusca, L., Kyriakopoulos, K., Martelli, M., Michas, G., Papadakis, G., Salerno, F. (2011). Diffuse
hydrothermal methane output and evidence of methanotrophic activity within the soils at Sousaki (Greece).
Geofluids, 11, 97–107. 10.1111/j.1468-8123.2010.00322.x. http://hdl.handle.net/2122/6935
165. De Paola, N., Chiodini, G., Hirose, T., Cardellini, C., Caliro, S., Shimamoto, T. (2011). The geochemical signature
caused by earthquake propagation in carbonate-hosted faults. Earth Planet. Sci. Lett., 310, 225-232.
10.1016/j.epsl.2011.09.001. http://hdl.handle.net/2122/7237
200. Etiope, G., Baciu, C., Schoell, M. (2011). Extreme methane deuterium, nitrogen and helium enrichment in natural
gas from the Homorod seep (Romania). Rapporti Tecnici INGV, 280, 1-2, 89-96. 10.1016/j.chemgeo.2010.10.019.
http://hdl.handle.net/2122/7005
201. Etiope, G., Nakada, R., Tanaka, K., Yoshida, N. (2011). Gas seepage from Tokamachi mud volcanoes, onshore
Niigata Basin (Japan): Origin, post-genetic alterations and CH4-CO2 fluxes. Appl. Geochem., 26, 3, 348-359.
10.1016/j.apgeochem.2010.12.008. http://hdl.handle.net/2122/7014
202. Etiope, G., Oehler, D. Z., Allen, C. C. (2011). Methane emissions from Earth’s degassing: Implications for Mars.
Planet Space Sci., 59, 2-3, 182-195. 10.1016/j.pss.2010.06.003. http://hdl.handle.net/2122/7027
203. Etiope, G., Schoell, M., Hosgörmez, H. (2011). Abiotic methane flux from the Chimaera seep and Tekirova
ophiolites (Turkey): Understanding gas exhalation from low temperature serpentinization and implications for Mars.
Earth Planet. Sci. Lett., 310, 1-2, 96-104. 10.1016/j.epsl.2011.08.001. http://hdl.handle.net/2122/7167
223. Fourré, E., Di Napoli, R., Aiuppa, A., Parello, F., Gaubi, E., Jean-Baptiste, P., Allard, P., Calabrese, S., Mamou, A.
Ben, (2011). Regional variations in the chemical and helium–carbon isotope composition of geothermal fluids
across Tunisia. Chem. Geol., 288, 1-2, 67-85. 10.1016/j.chemgeo.2011.07.003. http://hdl.handle.net/2122/7835
302. Mazzini, A., Svensen, H., Etiope, G., Onderdonk, N., Banks, D. (2011). Fluid origin, gas fluxes and plumbing
system in the sediment-hosted Salton Sea Geothermal System (California, USA). J. Volcanol. Geotherm. Res.,
205, 3-4, 67-83. 10.1016/j.jvolgeores.2011.05.008. http://hdl.handle.net/2122/7168
329. Neri, M., Giammanco, S., Ferrera, E., Patanè, G., Zanon, V. (2011). Spatial distribution of soil radon as a tool to
recognize active faulting on an active volcano: the example of Mt. Etna (Italy). J. Environ. Radioact., 102, 863-870.
10.1016/j.jenvrad.2011.05.002. http://hdl.handle.net/2122/7257
334. Oldenburg, C. M., Rinaldi, A. P. (2011). Buoyancy Effects on Upward Brine Displacement Caused by CO2 Injection.
Transp. Porous Media, 87, 2, 525-540. 10.1007/s11242-010-9699-0. http://hdl.handle.net/2122/7778
335. Oppenheimer, C., Moretti, R., Kyle, P. R., Eschenbacher, A., Lowenstern, J. B., Hervig, R. L., Dunbar, N. W.
(2011). Mantle to surface degassing of alkalic magmas at Erebus volcano, Antarctica. Earth Planet. Sci. Lett., 306,
261–271. 10.1016/j.epsl.2011.04.005. http://hdl.handle.net/2122/7831
185
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
5.2 Altre pubblicazioni
484. Caramanna, G., Voltattorni, N., Maroto-Valer, M. M. (2011). Is Panarea Island (Italy) a valid and cost-effective
natural laboratory for the development of detection and monitoring techniques for submarine CO2 seepage?.
Greenhouse Gas Science and Technology, 1, 3, 200-210. 10.1002/ghg.28. http://hdl.handle.net/2122/7321
509. D'Alessandro, W., Bellomo, S., Brusca, L., Karakazanis, S., Kyriakopoulos, K., Liotta, M. (2011). The impact on
water quality of the high carbon dioxide contents of the groundwater in the area of Florina (N. Greece). Advances in
the Research of Aquatic Environment - vol. 2, 135-143. http://hdl.handle.net/2122/7159
514. De Cesare, W., Scarpato, G., Buonocunto, C., Caputo, A., Capello, M., Avino, R., Roca, V., De Cicco, F., Pugliese,
M.G., Sabbarese, C., Giudicepietro, F. (2011). Installazione di una stazione per la rivelazione continua radon
mediante spettrometria alfa nella Solfatara di Pozzuoli. Rapporti Tecnici INGV. http://hdl.handle.net/2122/7233
588. Quattrocchi, F., Galli, G., Gasparini, A., Magno, L., Pizzino, L., Sciarra, A., Voltattorni, N. (2011). Very slightly
anomalous leakage of CO2, CH4 and radon along the main activated faults of the strong L’Aquila earthquake
(Magnitude 6.3, Italy). Implications for risk assessment monitoring tools & public acceptance of CO2 and CH4
underground
storage.
Energy
Procedia,
4,
4067-4075.
10.1016/j.egypro.2011.02.349.
http://hdl.handle.net/2122/7323
607. Scalera, G. (2011). Biogenic/Abiogenic Hydrocarbons' Origin – Possible Role of Tectonically Active Belts.
Workshop ‘The Earth Expansion Evidence’ 37th Interdisciplinary Workshop of the International School of
Geophysics. http://hdl.handle.net/2122/7749
621. Voltattorni, N., Cinti, D., Galli, G., Lombardi, S., Pizzino, L., Sciarra, A., Quattrocchi, F. (2011). Study of natural
analogues for the comprehension of gas migration mechanisms. Miscellanea INGV,12, 87-91.
http://hdl.handle.net/2122/7328
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[406] HYPOX - UR10 Etiope Giuseppe - HYPOX - In situ monitoring of
oxygen depletion in hypoxic ecosystems of coastal and open seas, and
land-locked water bodies
EC
19.170
[430] GEISER - Progetto UE De Natale - UR10 De Natale Giuseppe Progetto UE GEISER: Geothermal Engineering Integrating Mitigation of
Induced Seismicity in Reservoirs - De Natale
EC
47.681
[538] CO2VOLC - UR10 Burton Michael Richard - CO2VOLC: Quantifying
the global volcanic CO2 cycle
EC
107.464
Progetto/Convenzione
[449] ZEPT ENEL - UR10 Quattrocchi Fedora - ZEPT ENEL monitoraggio
CO2 storage
[521] Progetto ENEL Stoccaggio gas Romanengo - UR10 Quattrocchi
Fedora - Contratto di appalto per la realizzazione di serivzi di ingegneria
[484] ENI- Contratto di Ricerca Nr. 3500011331 - UR10 Quattrocchi
Fedora - Attività sulle opzioni nazionali di applicazione della tecnologia
CCS
ENEL
Produzione
S.p.A. GEM/A.T.
Ricerca
ENEL Servizi Approv.
Ingegneria e
Innovazione Progetti GAS
33.333
24.552
ENI S.p.A.
26.400
[255] RIVARA MODENA - UR1 Quattrocchi Fedora - Studio sul
background di degassamento naturale del sito di stoccaggio gas naturale
di Rivera Modena
IGM srl
1.832
[255] RIVARA MODENA - UR20 Sciarra Alessandra - Studio sul
background di degassamento naturale del sito di stoccaggio gas naturale
di Rivera Modena
IGM srl
5.824
MIUR
53.947
MIUR/PRIN
3.150
[528] PRIN 2009, EGI - Etiope G. - UR10 Etiope Giuseppe - EGI Emissioni geologiche di idrocarburi in atmosfera in Italia
[444] PRIN 2008 - Prot.n. 2008S89Y8R_002 - Chiodini - UR10 Chiodini
Giovanni - Progetto Prin 2008:Osservazione multidisciplinare e
modellazione fisica del processo di degassamento terrestre - Chiodini
186
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
[565] GEMS - G. Etiope - UR10 Etiope Giuseppe - GEMS - Gamma
Energy Marine Spectometer
[560] Progetto Turchia-Tubitak - UR10 Italiano Francesco - Determination
of fault activity and geothermal origin by soil and groundwater degassing
(Dead Sea and Karasu fault zone in Amik basin, Turkey)
[399] STeGE - UR10 Voltattorni Nunzia - The application of soil gas
technique to geothermal exploration: study of “hidden” potential
geothermal systems.
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 4.5: 12
TECNOMARE
17.500
TUBITAK
984
Universidad
Autònoma de
México
6.303
Totale 2012:
348.139
187
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
4.6. Oceanografia operativa per la valutazione dei rischi in aree
marine
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giovanni Coppini (BO)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2, BO
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Il Gruppo Nazionale di Oceanografia Operativa (GNOO) ha mantenuto operativi i servizi di previsione per il Mar
Mediterraneo, MFS e per il Mar Adriatico, AFS (Fig. 4.6.1). GNOO coordina il Mediterannean Monitoring and Forecasting
Centre del “marine core service” europeo GMES (Progetto MyOcean) (Fig. 4.6.2). I sistemi di previsione per il Mar
Mediterraneo attualmente in produzione sono due: quello indipendente (MFS-nazionale) e quello annidato nel sistema di
previsione globale di MERCATOR-OCEAN (MFS-EU). Questi due sistemi differiscono anche per i codici numerici
utilizzati. MFS-EU è composto da un modello idrodinamico accoppiato a un modello d’onda, mentre MFS-nazionale
utilizza solo un modello idrodinamico. Entrambi i sistemi utilizzano lo stesso schema di assimilazione dati, OceanVar. I
sistemi producono ogni giorno le previsioni giornaliere e orarie per i successivi 10 giorni. Una volta alla settimana i
sistemi vengono re-inizializzati per poter correggere, tramite uno schema di assimilazione, il modello numerico,
utilizzando tutti i dati disponibili sia in situ che da satellite.
Figura 4.6.1 Previsione della temperatura superficiale del Mare Adriatico per il giorno 19/02/2012
prodotta dal sistema di previsioni operativo "Adriatic Forecasting System - AFS" dell'INGV.
188
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
Tutti i giorni le nuove previsioni vengono visualizzate in bollettini accessibili via web (http://gnoo.bo.ingv.it/mfs;
http://gnoo.bo.ingv.it/myocean e http://gnoo.bo.ingv.it/afs). I prodotti di previsione (temperatura, salinità, corrente
orizzontale e flussi di acqua e di calore) vengono distribuiti regolarmente a tutti gli utenti che ne fanno richiesta tramite il
sistema di distribuzione europeo MyOcean per MFS-EU e tramite il sistema di disseminazione dati GNOO-INGV per
MFS-nazionale e AFS. I prodotti di previsione vengono continuamente validati con procedure in tempo quasi reale,
tramite il confronto con dati in-situ e da satellite, sia indipendenti che semi-indipenti. Questa validazione è
periodicamente aggiornata sui siti dei bollettini. In particolare, per il sistema MFS-EU è stato sviluppato e reso operativo
un software dedicato al confronto diretto dei dati di analisi e previsione anche con i dati di previsione di sistemi sottoregionali e/o costieri annidati nel sistema MFS. Il sistema MFS-EU fornisce anche il campo di velocità dovuto allo Stokes
drift. È stato prodotto il bollettino “Che mare farà?” per i mari italiani in collaborazione con l’Aeronautica Militare
(http://www.chemarefara.it). È stata iniziata la produzione di nuove ri-analisi del Mar Mediterraneo (precedentemente era
stata prodotta una ri-analisi dal 1985 al 2007) con il nuovo sistema MFS-EU per il periodo 1985-2010. È stata prodotta e
rilasciata agli utenti una nuova serie di ri-analisi di 12 anni (1999-2013). GNOO sviluppa e aggiorna annualmente, per
l’Agenzia Europea dell’Ambiente, indicatori del clima e ambientali (ad esempio, trend di clorofilla). GNOO fornisce
supporto nella gestione delle emergenze in mare da versamenti di idrocarburi al Rempec attraverso l’Emergency
Responce Office (ERO). ERO è diretto da personale del GNOO e fornisce bollettini contenenti le previsioni di
dispersione degli idrocarburi in caso di emergenze in mare e nell’ambito di esercitazioni. Il modello di dispersione degli
inquinanti è stato ulteriormente sviluppato. INGV ha preparato e firmato un accordo internazionale che raccoglie un
gruppo di istituti che collaboreranno allo sviluppo congiunto del modello di dispersione di idrocarburi MEDSLIK-II, che
verrà rilasciato pubblicamente nel corso del 2012. Nell’ambito del protocollo d’intesa, GNOO ha supportato la Guardia
Costiera italiana in azioni di gestione di emergenze di inquinamento da idrocarburi e ha fornito alla Guardia Costiera
stessa il sistema di previsioni della dispersione degli idrocarburi. Nel 2011 sono state analizzate le due nuove ri-analisi
globali ad una risoluzione orizzontale di circa 200 Km sul periodo 1958-2007, prodotte utilizzando il nuovo metodo di
assimilazione variazionale e messo a punto il sistema per la produzione delle ri-analisi a 25 Km. È stato sviluppato un
nuovo indicatore per la EEA che presenta la variazione del contenuto di calore negli oceani dagli anni 60 al 2007. L’UF
“RIDGE”, in occasione delle attività di deposizione e di recupero degli osservatori di tipo GEOSTAR, oltre all’acquisizione
di parametri oceanografici da parte degli strumenti installati negli osservatori, ha sviluppato survey idrologici mirati a
studiare e definire l’ambiente circostante. Sono proseguite le attività nell’ambito dell’HOS (Historical Oceanography
Society). Nel 2011, l’UP “Geofisica e Tecnologie Marine” ha proseguito lo studio della dinamica e delle condizioni
idrografiche dei tratti di mare attorno al promontorio di Portofino e ha partecipato alle campagne oceanografiche: AUVG
(Mar Ligure); VAVILOV11 (Mar Tirreno); campionamento di seep di metano in zona Fontespina, in collaborazione con
UF “RIDGE”. GNOO continua la sua azione di coordinamento a livello Italiano e Mediterraneo al fine di sviluppare e
rafforzare i sistemi di previsioni e osservativi del Mediterraneo e le applicazioni da essi derivati.
Figura 4.6.2 Previsione delle correnti superficiali (1 m) del Mare Mediterraneo per il giorno 19/02/2012 prodotta dal sistema di
previsioni operativo "Mediterranean Forecasting System - MFS-EU" dell'INGV, sviluppato nell'ambito di MyOcean.
189
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Nel corso del 2012, GNOO aggiornerà i sistemi di previsione MFS e AFS, rendendo operative le versioni testate in fase
pre-operativa nel 2011. MFS continuerà ad avere una doppia linea di produzione, mantenendo operativo e distribuendo i
dati di MFS-stand alone e MFS-EU. Si inizieranno a rilasciare i prodotti relativi al campo d’onda. Nell’ambito del progetto
MyOcean 2 verrà prodotta una nuova ri-analisi utilizzando il sistema MFS-EU per produrre le ri-analisi del Mar
Mediterraneo per il periodo 1985-2010. Sarà completata la nuova versione di MFS-EU, che include uno sviluppo
dell’accoppiamento onde-corrente e l’inclusione del termine di pressione atmosferica nelle equazioni del modello di
circolazione oceanica. Saranno completati gli esperimenti per l’assimilazione di nuovi prodotti di altimetria da satellite
tramite OceanVAR. Verrà ulteriormente sviluppato il sistema di validazione delle previsioni, continuando, oltre al
confronto diretto con le osservazioni, il confronto delle previsioni MFS con le previsioni dei sistemi operativi a scala subregionale e costiera nel Mar Mediterraneo. Inizierà lo sviluppo di una nuova implementazione del modello del Mar
Mediterraneo a più alta risoluzione. Continueranno ad essere distribuite sia via ftp che via THREDDS (Thematic
Realtime Environmental Distributed Data Services) le analisi e le previsioni e verrà aggiornato il sistema europeo di
distribuzione dati all’interno del progetto MyOcean 2. Riprenderà la produzione del bollettino “Che mare farà?”. Per
quanto riguarda la parte di ricerca e sviluppo legata all’operatività, verrà valutato la messa a punto operativa del sistema
di assimilazione dati anche in AFS. Verrà studiata una tecnica di super-ensamble per il sistema di previsioni MFS e
l’assimilazione di nuovi prodotti satellitari. Sarà inoltre testata la possibilità di modificare il modello MFS affinché risolva
esplicitamente processi barotropici, ora parametrizzati. I dati raccolti dal sistema operativo verranno organizzati per poter
creare una banca dati, per uso interno, di facile fruizione. Verranno inoltre aggiornati gli indicatori ambientali e relativi ai
cambiamenti climatici e verranno inseriti nei rapporti dell’Agenzia Europea per l’Ambiente. Verrà valutata la possibilità di
sviluppare nuovi indicatori per la Marine Strategy Framework Directive. GNOO continuerà lo sviluppo delle applicazioni
relative alla previsioni degli idrocarburi in mare, consolidando ulteriormente la struttura dell’Emergency Response Office,
nell’ambito dell’accordo con il REMPEC. Inizierà lo sviluppo di un sistema di produzione automatico del bollettino per il
REMPEC. Il modello di dispersioni di idrocarburi MEDSLIK-II verrà condiviso con altri gruppi di ricerca, nell’ambito del
accordo firmato alla fine del 2011 per coordinarne lo sviluppo e l’utilizzo. Verrà migliorato lo schema di integrazione di
MEDSLIK-II. GNOO continuerà a sviluppare i rapporti con la Guardia Costiera italiana e continuerà a fornire assistenza
per il sistema di previsioni degli idrocarburi in mare INGV, installato nel 2011. I sistemi previsionali verranno così validati,
in collaborazione con la Guardia Costiera. Nell’ambito del progetto MEDESS-4MS, inizierà lo sviluppo di un sistema di
previsioni degli idrocarburi multi-modello e della relativa interfaccia web per l’accesso ai servizi. Nel 2012 le attività di
ricerca degli osservatori GEOSTAR continueranno, con il monitoraggio a largo delle coste della Sicilia orientale (NEMOSN1), nel Golfo di Cadice e nel Mar di Marmara (EC NEAREST e Demo Missions EC ESONET NoE). Inoltre, sono in
programma nuove attività di monitoraggio e di survey in Grecia e nel Mar Nero (EC HYPOX), grazie all’impiego di moduli
sottomarini, quali GMM (Gas Monitoring Module) e Medusa (Module for Environmental Deep-Under-Sea Analysis). Il
personale della sede INGV di Portovenere (SP) continuerà le attività di caratterizzazione della dinamica e delle
condizioni idrografiche del tratto di mare attorno al promontorio di Portofino, al fine di relazionare i risultati ottenuti con le
caratteristiche dell’ecosistema. Inoltre, sono previsti progetti con la rete Parchi della Liguria e con l’UniGE. Partirà il
Dottorato di Ricerca in Scienze Ambientali (Scienza del Mare) - XXVI Ciclo: Integrazione di approcci hi-tech e low-tech
per il monitoraggio degli habitat di interesse comunitario in Liguria, coordinato da INGV ed UniGE. Nel 2012 sono
previste campagne oceanografiche in ambito CONAGEM con navi della Marina Militare italiana. GNOO continuerà la
sua azione di coordinamento a livello nazionale e Mediterraneo al fine di sviluppare e rafforzare i sistemi di previsioni e
osservativi del Mediterraneo e le applicazioni da essi derivati.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
2.
44.
135.
208.
311.
331.
333.
190
Adani, M., Dobricic, S., Pinardi, N. (2011). Quality Assessment of a 1985–2007 Mediterranean Sea Reanalysis. J.
Atmos. Ocean. Technol., 28, 4, 569-59. 10.1175/2010JTECHO798.1. http://hdl.handle.net/2122/7824
Bellafiore, D., Guarnieri, A., Grilli, F., Penna, P., Bortoluzzi, G., Giglio, F., Pinardi, N. (2011). Study of the
hydrodynamical processes in the Boka Kotorska Bay with a finite element model. Dyn. Atmos. Oceans, 52, 1-2,
298-321. 10.1016/j.dynatmoce.2011.03.005. http://hdl.handle.net/2122/7856
Coppini, G., De Dominicis, M., Zodiatis, G., Lardner, R., Pinardi, N., Santoleri, R., Colella, S., Bignami, F., Hayes,
D. R., Soloviev, D., Georgiou, G., Kallos, G. (2011). Hindcast of oil-spill pollution during the Lebanon crisis in the
Eastern Mediterranean, July–August 2006. Mar. Pollut. Bull., 62, 1, 140–153. 10.1016/j.marpolbul.2010.08.021.
http://hdl.handle.net/2122/7842
Favali, P., Beranzoli, L., Italiano, F., Migneco, E., Musumeci, M., Papaleo, R. (2011). NEMO-SN1 observatory
developments in view of the European Research Infrastructures EMSO and KM3NeT. Nucl. Instrum. Methods
Phys. Res. Sect. A-Accel. Spectrom. Dect. Assoc. Equip., 626-627, s53-s56. 10.1016/j.nima.2010.06.248.
http://hdl.handle.net/2122/6480
Milliff, R. F., Bonazzi, A., Wikle, C. K., Pinardi, N., Berliner, L. M. (2011). Ocean ensemble forecasting. Part I:
Ensemble Mediterranean winds from a Bayesian hierarchical model. Q. J. R. Meteorol. Soc., 137, 858–878.
10.1002/qj.767. http://hdl.handle.net/2122/7808
Nilsson, J. A. U., Dobricic, S., Pinardi, N., Taillandier, V., Poulain, P.-M. (2011). On the assessment of Argo float
trajectory assimilation in the Mediterranean Forecasting System. Ocean Dyn., 61, 10, 1475-1490. 10.1007/s10236011-0437-0. http://hdl.handle.net/2122/7817
Oddo, P., Guarnieri, A. (2011). A study of the hydrographic conditions in the Adriatic Sea from numerical modelling
and
direct
observations
(2000–2008).
Ocean
Sci.,
7,
549–567.
10.5194/os-7-549-2011.
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
http://hdl.handle.net/2122/7765
363. Pinardi, N., Bonazzi, A., Dobricic, S., Milliff, R. F., Wikle, C. K., Berliner, L. M. (2011). Ocean ensemble forecasting.
Part II: Mediterranean Forecast System response. Q. J. R. Meteorol. Soc., 137, 879–893. 10.1002/qj.816.
http://hdl.handle.net/2122/7807
411. Simoncelli, S., Pinardi, N., Oddo, P., Mariano, A. J., Montanari, G., Rinaldi, A., Deserti, M. (2011). Coastal Rapid
Environmental Assessment in the Northern Adriatic Sea. Dyn. Atmos. Oceans, 52, 250– 283.
10.1016/j.dynatmoce.2011.04.004. http://hdl.handle.net/2122/7787
416. Sorgente, R., Olita, A., Oddo, P., Fazioli, L., Ribotti, A. (2011). Numerical simulation and decomposition of kinetic
energy in the Central Mediterranean: insight on mesoscale circulation and energy conversion. Ocean Sci., 7, 503–
519. 10.5194/os-7-503-2011. http://hdl.handle.net/2122/7811
420. Storto, A., Dobricic, S., Masina, S., Di Pietro, P. (2011). Assimilating Along-Track Altimetric Observations through
Local Hydrostatic Adjustment in a Global Ocean Variational Assimilation System. Mon. Weather Rev., 139, 3, 738754. 10.1175/2010MWR3350.1. http://hdl.handle.net/2122/7588
5.2 Altre pubblicazioni
537. Grandi, A., Teruzzi, A., Fratianni, C., Drudi, M., Korres, G., Tonani, M. (2011). Product User Manual. MYO-WPPUM. http://hdl.handle.net/2122/7758
563. Nilsson, J., Fratianni, C., Vladyslav, L., Teruzzi, A., Grandi, A., Adani, M., Korres, G., Pinardi, N., Tonani, M. (2011).
MyOcean Scietific Calibration Report for WP9-Med-MFC. MYO-WP9-ScR. http://hdl.handle.net/2122/7757
564. Nilsson, J., Vladyslav, L., Grandi, A., Teruzzi, A., Bolzon, G., Drudi, M., Tonani, M., Oddo, P., Adani, M., Dobricic,
S., Fratianni, C. (2011). MyOcean Scientific Validation Report (ScVR) for WP9 – Med-MFC. MYO-WP9-ScVR.
http://hdl.handle.net/2122/7756
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[388] MYOCEAN - UR10 Pinardi Nadia - Development and preoperational validation of GMES Marine Core Services
EC
85.704
[505] JERICO - UR10 Pinardi Nadia - Towards a Joint European
Research Infrastructure Network for Costal Observatories
EC
6.631
[548] MyOcean 2 - UR10 Pinardi Nadia - Prototype Operational Continuity
for the GMES Ocean Monitoring and Forecasting Service
EC
426.800
NWRA
6.596
EuroMediterranean
Partnership
210.519
[479] ETC_ICM - UR10 Pinardi Nadia - European Topic Centre on Inland,
Coastal and Marine waters 2011-2013
European
Environment
Agency
17.350
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 4.6: 6
Totale 2012:
Progetto/Convenzione
[512] NWRA-P-11-009 - UR10 Pinardi Nadia - Convenzione per
l'identificazione, elaborazione e fornitura di dati di analisi da satellite
[556] MEDESS-4MS - UR10 Coppini Giovanni - MEDESS-4MS
Mediterranean Decision Support System for Marine Safety
753.600
191
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
5.1. TTC - Banche dati e metodi macrosismici
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Romano Camassi (BO), Andrea Rovida (MI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, BO, CT, MI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Dopo il periodo di sperimentazione della versione DBMI10beta del Database Macrosismico Italiano, nel 2011 ne è stata
pubblicata la versione DBMI11. Rispetto alla precedente versione del DBMI04, il contenuto del database è stato
aggiornato con dati macrosismici provenienti da studi pubblicati a tutto il 2007, in particolare, da studi storicomacrosismici e rilievi macrosismici prodotti sia dall’INGV sia da altri autori, dal Catalogo Macrosismico dei Terremoti
Etnei (CMTE) e da una selezione di dati del Bollettino Macrosismico INGV. I nuovi studi hanno fornito dati per terremoti
nuovi o conosciuti, ma in precedenza privi di dati di intensità. DBMI11 contiene 86.071 dati di intensità relativi a 1.684
terremoti; il numero di terremoti è aumentato del 60% circa e il numero di dati di intensità del 50% circa rispetto al
contenuto di DBMI04. Anche per quanto riguarda il catalogo CPTI è terminato il periodo di sperimentazione della
versione CPTI10beta ed è stata pubblicata la versione CPTI11. La nuova versione del catalogo contiene 3.182 terremoti
nella finestra temporale 1000-2006. Il catalogo si riferisce a DBMI11 per quanto riguarda i dati macrosismici e su una
base di dati strumentali arricchita rispetto a quella di CPTI04, mediante l’utilizzo dei cataloghi parametrici e bollettini
strumentali più aggiornati. In aggiunta, il catalogo contiene anche record relativi a foreshock e repliche per cui sono
disponibili dati macrosismici e/o strumentali. Per quanto riguarda la struttura, per i terremoti per cui sono disponibili
parametri sia macrosismici sia strumentali vengono fornite entrambe le determinazioni, con la aggiunta di un insieme di
valori di default. Inoltre, per alcune decine di terremoti, principalmente offshore, i parametri macrosismici sono stati
determinati con il metodo di Bakun & Wentworth (1997). Rispetto alla precedente versione CPTI04, il numero di
terremoti è aumentato di circa il 25%; il numero di eventi con parametri basati su dati macrosismici è passato dal 40% al
50% circa. Il lavoro finalizzato all’ampliamento a ritroso del Catalogo Macrosismico dei Terremoti Etnei (CMTE) ha
prodotto uno studio approfondito e nuovi dati di base sui terremoti concomitanti con l’eruzione etnea del 1669. È stato
completato lo studio relativo a 227 terremoti non noti ai cataloghi parametrici o scarsamente documentati, mettendo a
disposizione un insieme di circa 1.500 dati di intensità. Un contributo al miglioramento del database macrosismico è
venuto, nell’ambito del progetto Interreg HAREIA, dallo studio, con metodologia speditiva, di alcune decine di terremoti
Figura 5.1.1 Esempio di consultazione online di CPTI11.
192
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
presenti nel catalogo CPTI, sulla base di un catalogo parametrico regionale dell’Italia nord-orientale, studio che ha
sistematicamente ridimensionato gli eventi in questione. Nell’ambito del Progetto SHARE è stato pubblicato il catalogo
SHEEC, contenente 4.722 terremoti di
area europea nella finestra temporale
1000-1899. La selezione dei terremoti e
dei relativi dati macrosismici è interamente
basata sull’archivio europeo AHEAD
(Archive of European Earthquake Data), di
cui
è
continuata
l’implementazione
nell’ambito del progetto. SHEEC fornisce
parametri omogeneamente ottenuti:
-
-
dalla
parametrizzazione
di
dati
macrosismici, mediante l’utilizzo di
metodi opportunamente calibrati in
cinque diverse regioni europee;
dall’omogeneizzazione dei parametri
forniti dai più recenti cataloghi
regionali.
Il catalogo è stato rilasciato insieme ad
una stima della sua completezza, ottenuta
dalla combinazione di metodi storici e
statistici. In collaborazione con il Progetto
EMME (Earthquake Model of the Middle
East Region), è stato realizzato il catalogo
denominato EMME-NW (1000-1899) per il
territorio della Turchia oltre i 32°E di
longitudine. Il catalogo è stato compilato, a
partire da cataloghi esistenti, nel modo più
omogeneo possibile con SHEEC, per
quanto riguarda la determinazione della
magnitudo. Il limitato tempo a disposizione
ha permesso una revisione speditiva delle
Figura 5.1.2 Catalogo SHEEC 1000-1899: terremoti con dati macrosismici nelle
informazioni di base sui singoli terremoti,
diverse aree in cui sono state calibrate diverse relazioni di attenuazione
risultando
nell’identificazione
ed
dellíintensità.
eliminazione di numerosi eventi falsi e/o
duplicati. Sono continuate le attività nel
progetto “Tools for compiling the Global Earthquake History”, nell’ambito di GEM (Global Earthquake Model). È stata
compilata la versione aggiornata del catalogo mondiale GLHECAT (Global Large Historical Earthquake Catalogue
M≥7.0, 1000-1903), a partire dai cataloghi regionali di riferimento. Parallelamente è iniziata la strutturazione ed il
popolamento dell’archivio degli studi storico-macrosismici, relativi ai 684 terremoti in catalogo, secondo il modello
sviluppato per l’archivio europeo AHEAD. La compilazione dell’archivio è stata inizialmente focalizzata sulle aree in cui
erano già esistenti collaborazioni con istituzioni e/o progetti in corso (SHARE per l’Europa e EMME per il Medio-Oriente)
o in cui sono state avviate apposite collaborazioni (parte settentrionale del Sud America, Caraibi, ex-URSS, Asia
centrale).
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Nel corso del 2012 sarà pubblicato su web l’Archivio Storico-Macrosismico Italiano (ASMI), finora contenuto nell’archivio
europeo AHEAD e limitato alla porzione 1000-1899. Per i terremoti di area italiana, ASMI contiene e rende disponibili sia
gli studi storico-macrosismici che sono confluiti nelle successive versioni di DBMI e CPTI, sia quelli “alternativi” agli studi
selezionati. Inoltre, buona parte di questi studi consiste in rapporti interni e materiali che non sono mai stati interamente
pubblicati, oppure hanno avuto circolazione limitata tra gli addetti ai lavori e quindi verranno integralmente resi disponibili
al pubblico in formato elettronico. CPTI verrà aggiornato con l’impiego di una nuova base di dati macrosismici,
provenienti da studi pubblicati dopo il 2007 o comunque non ancora utilizzati. Fra questi spiccano i contributi di Molin et
al. (2008), relativo a 851 terremoti dal 1198 al 1980, e di Camassi et al. (2011), relativo a 227 terremoti dal 1269 al 1980.
Quest’ultimo studio fornisce dati su terremoti sconosciuti o negletti, la maggior parte dei quali non inclusi attualmente nel
catalogo: complessivamente si tratta di circa 1.500 osservazioni; analogamente confluiranno i risultati del progetto
Interreg “HAREIA”, relativamente a numerosi terremoti di energia moderata di area nord-orientale, oltre che di un paio di
terremoti maggiori dell’area (1348, 1695). Saranno inoltre utilizzati i dati di alcuni rilievi macrosismici su terremoti recenti
sia dell’Italia centro-settentrionale che dell’area Etnea, questi ultimi derivati dall’aggiornamento del Catalogo
Macrosismico dei Terremoti Etnei (CMTE). L’insieme dei dati contenuti negli studi citati fornirà dati macrosismici a quasi
tutti i terremoti in catalogo. Per le aree di confine, la nuova versione di CPTI beneficerà dei risultati dell’integrazione dei
diversi cataloghi e data set nazionali, svolta durante la realizzazione di AHEAD e del catalogo europeo SHEEC. In
particolare, terrà conto del nuovo catalogo svizzero ECOS-09, della versione aggiornata del database francese
SisFrance e dei risultati complessivi del progetto HAREIA per le aree confinanti con l’Austria. Per quanto riguarda la
determinazione dei parametri, grazie anche all’esperienza maturata nella compilazione di SHEEC, verranno aggiornate e
regionalizzate le relazioni di attenuazione dell’intensità marosismica, mediante l’utilizzo di set di dati macrosismici e
193
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
strumentali aggiornati. Proseguirà inoltre la sperimentazione dei metodi per la quantificazione della incertezza
epistemica combinando i risultati ottenuti da approcci diversi. Verrà inoltre curata con attenzione l’integrazione con i
cataloghi strumentali dell’Istituto. L’aggiornamento delle relazioni fra i diversi tipi di magnitudo sarà basata su un data set
di dati strumentali aggiornato e ampliato rispetto al passato, la cui compilazione è già iniziata. Le nuove relazioni
saranno di tipo ortogonale. Il catalogo verrà esteso a tutto il 2010-2011. La versione aggiornata di CPTI verrà
successivamente integrata nel catalogo europeo SHEEC, del quale è previsto l’avvio di un aggiornamento.
L’aggiornamento prevede l’estensione spaziale del catalogo a tutto il territorio della Turchia, mediante la ricerca,
l’archiviazione e la parametrizzazione, nell’ambito di una collaborazione già avviata con KOERI (Istanbul), di studi e dati
macrosismici non considerati per la compilazione del catalogo EMME-NW. Per questo scopo si provvederà alla
calibrazione delle relazioni di attenuazione dell’intensità anche in quest’area. Inizierà inoltre l’estensione temporale del
catalogo al ventesimo secolo, inizialmente fino al 1963, seguendo la stessa metodologia utilizzata per la compilazione
della finestra temporale prima del 1900. Contestualmente, per la parte di catalogo già pubblicata, verrano integrati i
nuovi dati di base resisi eventualmente disponibili nel frattempo. Nel corso del 2012 saranno completate le attività
relative al progetto “Tools for compiling the Global Earthquake History”, nell’ambito dell’iniziativa GEM (Global
Earthquake Model). Si prevede di compilare una nuova versione del catalogo mondiale GLHECAT (Global Large
Historical Earthquake Catalogue M≥7.0, 1000-1903), e di integrare l’archivio degli studi storico-macrosismici. A questo
scopo proseguiranno le collaborazioni in corso (Americhe ed ex-URSS) e ne saranno avviate di nuove, con particolare
riguardo a Giappone, Cina e Indonesia. Infine, saranno predisposte le linee guida per l’integrazione dei materiali nel sito
web, che a conclusione del progetto renderà disponibile alla comunità scientifica sia l’archivio sia il catalogo.
Figura 5.1.3 Terremoti nel catalogo mondiale GLHECAT (Global Large Historical Earthquake Catalogue M>=7.0, 1000-1903) per
catalogo regionale di provenienza.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
29. Azzaro, R., D'Amico, S., Tuvè, T. (2011). Estimating the magnitude of historic earthquakes from macroseismic
intensity data: new relationships for the volcanic region of Mount Etna (Italy). Seismol. Res. Lett., 82, 4, 533-544.
10.1785/gssrl.82.4.533. http://hdl.handle.net/2122/7681
36. Bakun, W. H., Gomez Capera, A. A., Stucchi, M. (2011). Epistemic uncertainty in the location and magnitude of
earthquakes in Italy from macroseismic data. Bull. Seismol. Soc. Amer., 101, 2712-2725. 10.1785/0120110118.
http://hdl.handle.net/2122/7531
97. Camassi, R., Caracciolo, C. H., Castelli, V., Slejko, Dario, (2011). The 1511 Eastern Alps earthquakes: a critical
update and comparison of existing macroseismic datasets. J. Seismol., 15, 191–213. 10.1007/s10950-010-9220-9.
http://hdl.handle.net/2122/7797
194
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
5.2 Altre pubblicazioni
479. Camassi, R., Castelli, V., Molin, D., Bernardini, F., Caracciolo, C. H., Ercolani, E., Postpischl, L. (2011). Materiali
per un catalogo dei terremoti italiani: eventi sconosciuti, rivalutati o riscoperti. Quaderni di Geofisica INGV, 96, 1-53.
http://hdl.handle.net/2122/7387
480. Camassi, R., Rossi, A., Tertulliani, A., Pessina, V., Caracciolo, C. H. (2011). il terremoto del 30 Ottobre 1901 e la
sismicità del versante occidentale del Garda. Quaderni di Geofisica INGV, 88, 1-32. http://hdl.handle.net/2122/7478
545. Locati, M., Camassi, R., Stucchi, M. (2011). Database Macrosismico Italiano 2011. http://hdl.handle.net/2122/7673
593. Rovida, A., Camassi, R., Gasperini, P., Stucchi, M. (2011). Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, versione
CPTI11. http://hdl.handle.net/2122/7674
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
[490] HAREIA - UR10 Camassi Romano - Convenzione contenente le
norme e le condizioni relative allo svolgimento delle attività di ricerca in
tema di "studio della sismicità storica del Friuli, Veneto ed Alto Adige"
nell'ambito del progetto di ricerca denominato "HAREIA"
[490] HAREIA - UR20 Camassi Romano - Convenzione contenente le
norme e le condizioni relative allo svolgimento delle attività di ricerca in
tema di "studio della sismicità storica del Friuli, Veneto ed Alto Adige"
nell'ambito del progetto di ricerca denominato "HAREIA"
[389] SHARE - UR10 Valensise Gianluca - SHARE - Seismic Hazard
Harmonization in Europe
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 5.1: 2
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
INOGS
11.100
INOGS
7.400
EC
17.046
Totale 2012:
35.546
195
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
5.2. TTC - Banche dati di sismologia strumentale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Lucia Luzi (MI), Francesco Mele (CNT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, BO, CT, MI, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Scala nazionale e internazionale
Nel corso del 2011 l’INGV ha archiviato complessivamente 5,3 TByte di dati, di cui 1,1 è rappresentato da segnali
accelerometrici. Le attività di aggiornamento dei database sismologici hanno principalmente riguardato il calcolo dei
parametri ipocentrali di ISIDe (http://iside.rm.ingv.it/) che conta, alla fine del 2011, oltre 76.000 eventi, e la revisione dei
parametri ipocentrali di 14.653 eventi registrati dalla Rete Sismica Nazionale nel 2010. L’operabilità del database
accelerometrico italiano ITACA è stata garantita senza aggiornamenti. Il nodo INGV di EIDA (European Integrated Data
Archive, Fig. 5.2.1), nell’ambito del progetto europeo NERA, per la distribuzione di segnali continui di velocimetri e
accelerometri, è stato esteso a 412 stazioni appartenenti a tutte le reti permanenti e temporanee INGV (con esclusione
delle stazioni in aree vulcaniche); sono incluse anche 55 stazioni al di fuori del territorio nazionale. L’acquisizione e
l’archiviazione centralizzata dei dati accelerometrici hanno permesso la creazione di un database, il cui popolamento
avviene in modo semi-automatico, a partire dalla lista degli eventi pubblicata in ISIDE. Il database (DYNA-archive http://
http://193.206.88.46/Dyna/) contiene circa 1.250 forme d’onda, relative a 143 eventi sismici registrati da 106 stazioni nel
periodo febbraio 2008 - luglio 2011, e i metadati ad esse associati. Il sistema real-time di analisi dei segnali AIDA
(Advanced Italian Data Acquisition for Seismology), è stato reso operativo per il servizio di sorveglianza sismica
nazionale, includendo un sistema di calcolo automatico del momento tensore su scala regionale, i cui risultati sono
pubblicati in http://cnt.rm.ingv.it/tdmt.html. Durante il 2011 è proseguito l’aggiornamento del Catalogo Europeo
Mediterraneo dei RCMT (http://www.bo.ingv.it/RCMT), che permette di consultare e scaricare tutte le soluzioni definitive
e anche quelle “Quick”, ovvero non ancora riviste. I dati sono aggiornati con un ritardo massimo di un mese. Inoltre, è
stata creata una pagina web dedicata alle sole soluzioni Quick RCMT (http://autorcmt.bo.ingv.it/quicks.html), in cui
vengono pubblicate nell’immediato le soluzioni calcolate. In ambito internazionale è proseguita la collaborazione con i
progetti europei NERA, EUDAT ed EPOS.
Figura 5.2.1 Intefaccia web del portale EIDA presso l’INGV (European Integrated Data Archive) per la distribuzione dei segnali continui
di velocimetri e accelerometri delle reti sismiche europee, sviluppato nell’ambito del progetto europeo NERA.
196
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
Scala regionale
La Sezione di Milano–Pavia ha contribuito al nodo INGV di EIDA con 15 stazioni accelerometriche con trasmissione dei
dati in continuo. Al momento sono stati inseriti i dati acquisiti a partire dal mese di novembre 2011. La rete RAIS, gestita
dalla sezione, nel 2011 ha registrato 44 eventi, nell’intervallo di magnitudo 2,1-4,7, per un totale di 1.008 forme d’onda.
La Sezione di Catania ha
garantito
l’aggiornamento
degli archivi di base relativi ai
terremoti,
inserendo
i
parametri di riferimento di
795 terremoti localizzati (Fig.
5.2.2a,b), con quasi 12.000
letture di fasi P ed S riviste
(http://www.ct.ingv.it/ufs/anali
sti/). Inoltre, l’attività svolta
ha riguardato l’analisi della
sequenza sismica che ha
interessato nei mesi di
giugno-luglio 2011 i M.
Nebrodi
(ME).
Complessivamente sono stati
registrati oltre 1.300 eventi e
localizzati quelli di maggiore
energia (Fig. 5.2.2c,d). La
Sezione di Napoli-OV ha
aggiornato e gestito i sistemi
e
i
database
esistenti
(GeoVes,
Speed,WBSM,
Eolo), ha proseguito nel
miglioramento
di
SUM
(Sistema
informatico
Unificato per il Monitoraggio),
per quanto riguarda lo
sviluppo del sistema server
(su piattaforma LAMP) per la
gestione
dei
dati
multiparametrici acquisiti dai
sistemi
di
monitoraggio
Figura 5.2.2 (a): terremoti in Sicilia orientale nel corso del 2011, localizzati dalle reti sismiche
sismico
e
vulcanico.
gestite dalla Sezione di Catania dell’INGV. (b): distribuzione temporale della sismicità nel corso
Nell’ambito di tale attività è
del 2011 in Sicilia orientale e aree limitrofe. (c): mappa dei terremoti della sequenza sismica
stato sviluppato il database
dei monti Nebrodi (ME) del giugno-luglio 2011, con indicazione dei meccanismi focali degli
Plinio, attualmente collegato
eventi maggiori. (d): distribuzione temporale del rilascio di deformazione e rateo di sismicità
pubblicamente alla pagina
(eventi/die) nel corso della sequenza dei monti Nebrodi (giugno-luglio 2011).
web della Sezione di NapoliOV, dedicato specificamente
ai dati sismici, ed integrato
con SUM. WBSM ha subito sostanziali modifiche che hanno portato ad una nuova versione, in cui è stata migliorata la
portabilità del sistema, oltre ad altri aspetti del database. I dati sono attualmente accessibili, tramite interfaccia web, al
Dipartimento della Protezione Civile e al Centro Funzionale Multirischio di Protezione Civile della Regione Campania
(Fig. 5.2.3). La rete sismometrica integrata dell’Italia centro-orientale (ReSiICO), composta da 93 stazioni in
registrazione real-time, dotate di diverse tipologie di sensori, ha registrato nel 2011 7.747 eventi di magnitudo compresa
tra 1,1 e 3,9, per un totale di 98.607 fasi P, 92.500 fasi S, e 1.537.488 forme d’onda. Nel 2011 sono stati garantiti gli
aggiornamenti del data set dei meccanismi focali degli eventi registrati con un numero di polarità > 30
(ingvan.protezionecivile.marche.it/BB/home.html) e il catalogo dell’Italia centro-orientale dal 2002 al 2008
(http://ingvan.protezionecivile.marche.it/CICO1D/home.html). La pubblicazione dei dati originali e le elaborazioni
routinarie dell’anno 2009 hanno concluso l’attività di pubblicazione dei dati registrati dalle stazioni della rete regionale
dial-up (http://protezionecivile.regione.marche.it/dbrsm/index.htm), mentre è in fase di realizzazione il nuovo database.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Scala nazionale e internazionale
Nel triennio 2012–2014, oltre all’attività di omogeneizzazione e aggiornamento dei database esistenti, questo TTC si
impegna a coordinare le iniziative nazionali ed intensificare le collaborazioni internazionali per la costruzione di
infrastrutture che permettano la condivisione in tempo reale e l’archiviazione distribuita di dati sismologici e
accelerometrici. Al momento tali attività sono previste nell’ambito dei progetti europei NERA, EUDAT ed EPOS. In
particolare, nell’ambito del Progetto NERA, nel 2012 verrà creato un prototipo della banca dati accelerometrica europea
contenente dati acquisiti dalle reti italiane e turche. La banca dati avrà una struttura simile a quella adottata per ITACA
(http://itaca.mi.ingv.it), per contenere i parametri del ground motion ed i metadati ad essi associati (informazioni
sull’evento e sulle postazioni di registrazione). A partire da questo nucleo, la banca dati verrà popolata con i dati delle
197
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
stazioni in continuo connesse al portale europeo EIDA, utilizzando la procedura automatica di estrazione. Si prevede un
analogo meccanismo di popolamento della banca dati accelerometrica dell’INGV. Nel triennio 2012-2014 verrà garantito
l’aggiornamento, presso la Sezione di Bologna, del catalogo dei meccanismi focali “European-Mediterranean RCMT
Catalog” (http://www.bo.ingv.it/RCMT/) e della sua versione disponibile in tempo reale Quick-RCMT. Saranno potenziati i
metodi di analisi automatica dei segnali sismici per le verifiche giornaliere di qualità. Il sistema per la revisione interattiva
del calcolo del momento tensore (TDMT), già largamente verificato dagli autori del Centro Nazionale Terremoti, verrà
dotato di una interfaccia che ne permetterà l’utilizzo di routine durante il servizio di sorveglianza sismica. Infine, verranno
migliorati i sistemi di interrogazione automatica ed interattiva del data base EIDA.
Scala regionale
La Sezione di Milano-Pavia prevede di connettere al nodo INGV di EIDA le postazioni non ancora incluse nel portale e di
inserire lo storico delle registrazioni (2007-2011), che saranno parte integrante della banca dati accelerometrica INGV.
Proseguirà la collaborazione tra la sede INGV di Ancona e la Regione Marche per lo sviluppo di un database della
sismicità delle stazioni afferenti alla Rete Sismica dell’Italia centro-orientale (ReSiIco); proseguirà la revisione delle
sequenze più significative registrate dal 2009 e la distribuzione dei dati tramite i portali del Catalogo Parametrico
dell’Italia Centro-Orientale (CICO1d). La Sezione di Napoli-OV prevede il potenziamento del Sistema informatico
Unificato per il Monitoraggio (SUM) con l’aggiunta di funzionalità e di procedure per l’inserimento automatico dei dati
geofisici e geochimici prodotti della sezione. La realizzazione di questo sistema risponde alla necessità di garantire una
rapida ed efficiente consultazione ed estrazione dei dati, sia per le attività istituzionali di sorveglianza dei vulcani attivi
monitorati che per quelle di ricerca scientifica dell’Ente. Sono previsti alcuni interventi sul lato front-end del nuovo
database Plinio e di SUM. È prevista inoltre la gestione e l’aggiornamento dei sistemi e database esistenti. Nel corso del
2012, la Sezione di Catania prevede la ristrutturazione del sito internet riguardante il catalogo delle localizzazioni dei
terremoti, allo scopo di migliorarne la consultazione e l’estrazione dei dati parametrici. L’espansione della copertura della
rete sismica, grazie all’installazione di numerose stazioni nell’ambito del Progetto Sicilia, consentirà di ampliare i settori
storicamente monitorati dalla Sezione di Catania. Inoltre, è in corso un test sull’attendibilità dei modelli crostali di velocità
1D, ricavati da quelli 3D disponibili in letteratura, applicati ai terremoti ricadenti nelle aree di interesse, che si conta di
poter utilizzare come modelli di riferimento per le localizzazioni di routine.
Figura 5.2.3 Interfaccia web per la revisione e l’analisi interattiva di eventi sismici in area vesuviana, sviluppata
presso la Sezione di Napoli dell’INGV.
198
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
195. Dolce, M., Pacor, F., Paolucci, R. (2011). Foreword to the special issue on the ITACA strong motion database. Bull.
Earthq. Eng., 9, 6, 1717-1721. 10.1007/s10518-011-9328-5. http://hdl.handle.net/2122/7509
338. Pacor, F., Paolucci, R., Ameri, G., Massa, M., Puglia, R. (2011). Italian strong motion records in ITACA: overview
and
record
processing.
Bull.
Earthq.
Eng.,
9,
6,
1741-1759.
10.1007/S10518-011-9295-x.
http://hdl.handle.net/2122/7476
339. Pacor, F., Paolucci, R., Luzi, L., Sabetta, F., Spinelli, A., Gorini, A., Nicoletti, M., Marcucci, S., Filippi, L., Dolce, M.
(2011). Overview of the Italian strong Motion database ITACA 1.0. Bull. Earthq. Eng., 9, 6, 1723-1739.
10.1007/s10518-011-9327-6. http://hdl.handle.net/2122/7464
5.2 Altre pubblicazioni
487. Cassisi, C., Montalto, P., Pulvirenti, A., Aliotta, M., Cannata, A. (2011). PYDBSCAN un software per il clustering di
dati. Rapporti Tecnici INGV, 182, 1-22. http://hdl.handle.net/2122/7425
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[526] EUDAT - UR10 Michelini Alberto - EUDAT - EUropean DATa
EC
104.368
[527] VERCE - UR10 Michelini Alberto - VERCE-Virtual Earthquake and
seismology Research Community in Europe e-science environment
EC
21.564
[527] VERCE - UR20 Piatanesi Alessio - VERCE-Virtual Earthquake and
seismology Research Community in Europe e-science environment
EC
18.445
Progetto/Convenzione
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 5.2: 2
Totale 2012:
144.377
199
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
5.3. TTC - Banche dati vulcanologiche
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Stefano Branca (CT), Sandro De Vita (NA-OV), Paolo Papale (PI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CT, NA-OV, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Il TTC 5.3 è nato nel 2010 con l’obiettivo di armonizzare il sistema complesso di informazioni vulcanologiche che sono
patrimonio dell’INGV. A tal fine è stato programmato e progettato un sistema ad hoc, costituito da un database
relazionale, le cui caratteristiche permetteranno uno storage dei dati semplice ed efficace, ed una consultazione dei dati
rapida e ottimale. Dopo una prima fase in cui sono state gettate le fondamenta delle attività del TTC, effettuando scelte
operative e definendo le caratteristiche principali del database, nel corso del 2011 si è provveduto a iniziarne la
realizzazione, utilizzando standard internazionali, quale quello utilizzato dalla banca dati della World Organization of
Volcano Observatories (WOVO), con i cui gestori sono state avviate proficue interazioni. Un protocollo d’intesa è stato
stabilito con il consorzio internazionale costituito da EPOS (European Plate Observing System), per l’adozione comune
del sistema creato, che si basa su una piattaforma che implementa un modello di database relazionale, utilizzando il
sistema MySQL, che permette un rapido interscambio di tutte le informazioni presenti all’interno del database. I task
mirati di lavoro, creati all’interno del gruppo tecnico del TTC, hanno conseguito i seguenti risultati:
-
creazione di un iniziale repository per l’accorpamento strutturato delle informazioni presenti. In questa fase si è
ampiamente utilizzata l’esperienza maturata nell’ambito dei progetti in vulcanologia di cui alla Convenzione INGVDPC 2007-09.
Progettazione e realizzazione del database relazionale, dei criteri di utilizzo, delle policy di accounting e sicurezza.
Creazione di una procedura di raccolta dati automatica e standardizzata.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Per il 2012 è previsto che parta una campagna di presentazione del nuovo sistema istituzionale di banca dati
vulcanologica, e di sensibilizzazione al suo pieno utilizzo da parte di tutte le componenti vulcanologiche dell’Istituto,
attraverso una serie di seminari tecnici da tenersi presso tutte le sedi INGV dove si svolgono ricerche in campo
vulcanologico o collegate a vario titolo alla vulcanologia. Questo comporta, tenuto conto delle attività di EPOS e altri
progetti (MED-SUV), la proposta di adozione di DIVO quale portale unico di scambio delle informazioni di dati a livello
vulcanologico che riguardano tutto l’Ente. In tale direzione il gruppo tecnico del TTC provvederà a realizzare quanto
segue:
-
definizione delle policy di lavoro e di gestione della proprietà dei dati;
definizione di uno standard di inserimento di tutti i dati, fissando regole precise per l’uniformità delle serie di dati e
creando script automatici di verifica/inserimento all’interno del database;
creazione di un sistema per la verifica di compatibilità con lo standard WOVODat;
definizione e implementazione del progetto DIVO (Database of Italian VOlcanoes);
implementazione delle interfacce WebGIS, per la consultazione delle informazioni presenti da parte degli utenti.
Inoltre, nel corso del 2012 sarà effettuata la totale migrazione dei sistemi componenti nell’unica interfaccia del sistema
DIVO, che diverrà quindi pienamente fruibile. DIVO non interesserà solo i dati parametrici, ma rappresenterà anche un
catalogo della strumentazione e della sensoristica utilizzate. Infine, si proseguirà nell’implementazione e ottimizzazione
dell’intero sistema DIVO, con l’obiettivo di realizzare un prodotto di avanguardia nel panorama internazionale, che serva
da stimolo e da riferimento per simili sviluppi in altri paesi.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
322. Mormone, A., Piochi, M., Bellatreccia, F., De Astis, G., Moretti, R., Della Ventura, G., Cavallo, A., Mangiacapra, A.
(2011). A CO2-rich magma source beneath the Phlegraean Volcanic District (Southern Italy):. Chem. Geol., 287,
66-80. 10.1016/j.chemgeo.2011.05.019. http://hdl.handle.net/2122/7421
328. Neri, M., Acocella, V., Behncke, B., Giammanco, S., Mazzarini, F., Rust, D. (2011). Structural analysis of the
eruptive fissures at Mount Etna (Italy). Ann. Geophys., 54, 5, 464-479. 10.4401/ag-5332.
http://hdl.handle.net/2122/7266
5.2 Altre pubblicazioni
554. Montalto, P., D'Amico, S., Aliotta, M., Amore, M. (2011). Progetto di una banca dati multidisciplinare: il progetto
europeo VOLUME come caso di studio. Rapporti Tecnici INGV, 187, 1-18. http://hdl.handle.net/2122/7427
608. Scarpato, G. (2011). Nuovo sistema per le localizzazioni automatiche degli eventi sismici basato su tecnologie web:
NewWBSM. Rapporti Tecnici INGV, 195, 1-38. http://hdl.handle.net/2122/7278
200
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
5.4. Banche dati di geomagnetismo, aeronomia, clima e ambiente
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giorgiana De Franceschi (RM2), Silvio Gualdi (BO)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2, BO
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Sono state mantenute le banche dati relative all’analisi tridimensionale delle variabili fisiche del Mar Mediterraneo e
dell’Adriatico (http://gnoo.bo.ingv.it/mfs, http://gnoo.bo.ingv.it/myocean, http://gnoo.bo.ingv.it/afs). I dati MFS
(Mediterranean ocean Forecasting System) e AFS (Adriatic Sea Forecasting System) sono accessibili anche via
THREDDS (Thematic Realtime Environmental Distributed Data Services). È stata conclusa la produzione della prima rianalisi oceanica globale ad una risoluzione orizzontale di 25 Km per il periodo 1989-2009. È continuata l’attività di
produzione di set di dati da simulazioni climatiche e proiezioni di scenario. Nuovi set di dati fisici e biogeochimici sono
disponibili in http://cera-www.dkrz.de/WDCC/ui/BrowseExperiments.jsp?key=INGV&proj=ENSEMBLES. Simulazioni del
clima presente e proiezioni aggiornate per il 21 secolo per il Mar Mediterraneo sono disponibili presso il sito ftp:
ftp.cmcc.it. La banca dati MOIST (Multidisciplinary Oceanic Information System: moist.rm.ingv.it) ospita le serie temporali
acquisite dagli osservatori multiparametrici sottomarini dell’INGV. MOIST rapprensenta il punto di accesso per la ricerca
e l’utilizzo dei dati di tutti i nodi dell’infrastruttura europea EMSO (European Multidisciplinary Seafloor and water column
Observatory). MOIST è stato realizzato adottando standard comuni (ad esempio: OGC, NASA, INSPIRE) a livello di
formati di file di dati, di metadati, vocabolari e parametri, in modo da poter garantire la condivisione e l’interoperabilità tra
i diversi nodi fornitori di dati (esperimenti) e tra le diverse comunità internazionali utilizzatrici dei dati stessi. Dalla
homepage del sito web è possibile visualizzare una mappa con la rete dei siti e le campagne di misura inserite nel
database, permettendo di entrare direttamente nelle pagine dei set di dati. È continuata la raccolta di dati magnetici
satellitari (Oersted e Champ) ad oggi disponibili con passo di campionamento di 1 Hz (Champ) o 1 min (Oersted), sia per
le componenti cartesiane che per l’intensità totale. È continuata la raccolta e l’archiviazione dei dati al minuto delle tre
componenti cartesiane e dell’intensità totale del campo magnetico terrestre dagli osservatori di Castello Tesino e
Lampedusa. Per entrambi gli osservatori, sono anche disponibili bollettini mensili relativi alle variazioni geomagnetiche
osservate nel 2011. Nel corso del 2011 è stato realizzato il primo annuario magnetico dell’Osservatorio Geomagnetico di
Duronia (CB), relativo al 2010 http://www.osservatorioduronia.dyndns.org/. L’archivio dati 2010 del progetto europeo
MEM è accessibile tramite il sito ufficiale del progetto: http://www.progettomem.it, aggiornato con i dati magnetici
campionati a 256 Hz. In Antartide i dati e gli annuari dagli osservatori geomagnetici di Mario Zucchelli e Concordia sono
visibili collegandosi al sito INGV-osservatori geomagnetici. Inoltre, sono disponibili i dati (e gli annuari) sullo stesso sito
per quello che riguardo l’osservatorio a Mario Zucchelli. Infine, la qualità dei dati raccolti presso l’osservatorio di
Concordia ha permesso, già dalla primavera 2010, l’ammissione ufficiale al network e banca dati mondiale
(INTERMAGNET). Per quanto riguarda “IRES database” (Italian Radio Echo Sounding database:
http://labtel2.rm.ingv.it/antarctica) che raccoglie i dati di radar glaciologia, è stato avviato un contratto di collaborazione
che permetta la manutenzione dei dati e in particolare l’analisi omogenea dei dati acquisiti (utilizzando parametri comuni
di elaborazione), in modo da renderli confrontabili tra di loro per futuri utilizzi. È continuata l’osservazione sistematica con
sondaggio verticale della ionosfera, presso gli osservatori di Roma e Gibilmanna. I dati sono stati archiviati e distribuiti
agli utenti e ai World Data Center del settore. Le osservazioni di alta atmosfera nelle stazioni antartiche di Mario
Zucchelli e Concordia e artiche nelle Isole Svalbard sono state archiviate su server dedicato (http:www.eswua.ingv.it). Lo
sviluppo del database relativo al 2011 è stato indirizzato all’inserimento dei dati relativi al sondaggio verticale
dell’osservatorio ionosferico di Tucuman e dei dati di TEC e scintillazione acquisiti in Artide e Antartide con l’introduzione
e sviluppo di nuovi tools per la loro analisi. Presso l’Osservatorio di Tucuman è attualmente operativa una stazione di
misura per scintillazioni ionosferiche equatoriali. È stato realizzato un sistema di archiviazioni dati relativo al progetto
FP7 Cigala inerente al network di ricevitori Septentrio per la misura del TEC e scintillazioni ionosferiche nell’area
brasiliana (2011). Il sistema è accessibile esclusivamente dalla rete interna INGV. I dati di scintillazione delle stazioni
installate a Chania e Lampedusa vengono archiviate in tempo reale presso i server eswua dell’INGV.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Nel corso del 2012, il Gruppo Nazionale di Oceanografia Operativa continuerà a mantenere aggiornate le banche dati
relative all’analisi tridimensionale delle variabili fisiche (temperatura, salinità, correnti, ecc.) del Mar Mediterraneo e
dell’Adriatico, con significativi miglioramenti nella qualità dei prodotti forniti. Verranno inoltre create altre climatologie
mensili su griglia regolare da dati storici in-situ per i parametri fisici e bio-geochimici. MOIST, la banca dati delle serie
temporali acquisite da osservatori di fondo mare, afferenti a EMSO, sarà ulteriormente popolato di nuove serie di dati.
Dopo il completamento dell’inserimento di tutte le serie storiche degli osservatori sottomarini dell’INGV e dei partners
europei, si procederà all’inserimento in tempo reale dei parametri acquisiti dagli osservatori cablati della rete EMSO.
Continuerà la raccolta e l’archiviazione dei dati al minuto delle tre componenti cartesiane e dell’intensità totale del campo
magnetico terrestre presso gli osservatori di Castello Tesino e Lampedusa. Per entrambi gli osservatori saranno resi
disponibili sul sito istituzionale i bollettini mensili relativi alle registrazioni delle variazioni del campo magnetico terrestre
per il 2012. Nel 2012 si procederà alla redazione dell’annuario di L’Aquila 2011 e verrà compilato il CD con i dati
secondo lo standard INTERMAGNET (http://www.intermagnet.org); verrà realizzato l’annuario 2011 di Duronia (CB). Si
continueranno gli studi per la formalizzazione del nuovo indice polare magnetico Polar Magnetic Index per entrambi i poli
(PMs e PMn, per il polo sud e nord, rispettivamente), in collaborazione con la NASA (USA) e l’EOST (Francia). Si
prevede la partecipazione alla campagna antartica 2012-2013 per assicurare la continuità delle osservazioni
201
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
geomagnetiche presso gli osservatori a MZS e Concordia i cui dati andranno a contribuire alla banca dati INGV. Verrà
aggiornata l’interfaccia WebGIS del database IRES sul sito web http://labtel2.rm.ingv.it/antarctica/, contenente i dati di
radar glaciologia. L’interfaccia, che permette di visualizzare su una mappa dell’Antartide i percorsi dei voli effettuati nelle
precedenti campagne, verrà aggiornata con i nuovi dati raccolti e verranno implementate nuove funzioni per facilitare
l’uso di questi dati. Queste informazioni sono costantemente utilizzate dalla comunità scientifica nazionale e
internazionale. Proseguiranno le attività di acquisizione, interpretazione e validazione dei dati di sondaggio ionosferico
verticale, sia a medie che ad alte latitudini, dei dati di rumore cosmico acquisiti in Antartide e dei dati di TEC e
scintillazione, sia polari che dell’area mediterranea e dell’America Latina (Tucuman). Il database eSWua verrà
ulteriormente sviluppato per archiviare, strutturare e visualizzare tutti i dati, attraverso anche l’implementazione di
applicativi software dedicati alla meteorologia spaziale. In particolare, verrà sviluppata l’accessibilità in tempo reale al
database delle stazioni di scintillazione installate a Chania, Lampedusa e Tucuman. Verrà migliorato il sistema di
archiviazione dei dati del network del Progetto Cicala tramite procedure di sincronizzazione automatiche e con
funzionalità di accesso anche dall’esterno per i partner del Consorzio Cigala. Si prevede che le operazioni di sondaggio
obliquo di radio collegamento tra Roma e Chania riprenderanno nel corso dell’anno 2012.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
88. Buttinelli, M., Procesi, M., Cantucci, B., Quattrocchi, F., Boschi, E. (2011). The geo-database of caprock quality and
deep saline aquifers distribution for geological storage of CO2 in Italy. Energy, 36, 2968-2983.
10.1016/j.energy.2011.02.041. http://hdl.handle.net/2122/7332
357. Pezzopane, M., Fagundes, P. R., Ciraolo, L., Correia, E., Cabrera, M. A., Ezquer, R. G. (2011). Unusual nighttime
impulsive foF2 enhancement below the southern anomaly crest under geomagnetically quiet conditions. J.
Geophys. Res., 116, A12314. 10.1029/2011JA016593. http://hdl.handle.net/2122/7239
420. Storto, A., Dobricic, S., Masina, S., Di Pietro, P. (2011). Assimilating Along-Track Altimetric Observations through
Local Hydrostatic Adjustment in a Global Ocean Variational Assimilation System. Mon. Weather Rev., 139, 3, 738754. 10.1175/2010MWR3350.1. http://hdl.handle.net/2122/7588
5.2 Altre pubblicazioni
-
202
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
5.5. TTC - Sistema Informativo Territoriale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Fawzi Doumaz (CNT), Maria Teresa Pareschi (PI), Giuseppe Vilardo (NA-OV)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, NA-OV, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Le attività realizzate nel corso del 2011 hanno avuto quale obiettivo principale l’ulteriore miglioramento degli strumenti
dedicati alla conoscenza, all’analisi ed alla rappresentazione del territorio al fine di rispondere alla necessità di mettere a
disposizione della comunità scientifica strumenti sempre più raffinati da impiegare per lo sviluppo di specifiche
applicazioni di ricerca scientifica e a supporto delle decisioni in materia di mitigazione dei rischi ambientali nei diversi
campi d’azione dell’INGV. Le realizzazioni sviluppate nel corso dell’anno sono state articolate nelle tre seguenti principali
linee di azione:
1) manutenzione ed aggiornamento delle base dati topo-morfologiche di riferimento e delle basi dati informative a
carattere tematico;
2) sviluppo di procedure di analisi, rappresentazione di dati territoriali;
3) potenziamento tecnologico e diffusione dei dati.
Tra le produzioni di basi di riferimento topo-morfologiche si annoverano mappe topografiche, batimetrie e modelli digitali
del terreno ad altissima risoluzione spaziale, nonché informazioni territoriali derivanti dalla digitalizzazione di foto aeree
ad alta risoluzione. In tale contesto, la Sezione di Pisa ha provveduto:
1) alla digitalizzazione da pellicola con risoluzione di 1800 dpi di oltre 530 fotogrammi del complesso vulcanico del
Vesuvio e del comune di Castellamare di Stabia, acquisiti nel marzo 1997 con voli ad alta quota (scala 1:13.0001:15.000) e a bassa quota (scala 1:8.000);
2) al recupero, in formato digitale, della cartografia a scala nominale 1:2.000 e 1:5.000 e della relativa documentazione
riguardante gli elementi di precisione cartografica (capisaldi di inquadramento, vertici di raffittimento e punti fotografici
di appoggio; fig. 5.5.1) realizzata da rilievi aerofotogrammetrici effettuati nel 1999 di alcuni comuni vesuviani
(Cercola, San Sebastiano, San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano, Massa di Somma, Pompei).
Figura 5.5.1 Esempio di elemento appartenente alla raccolta “Monografie dei vertici di raffittimento e punti fotografici di
appoggio”.
Particolare interesse è stato rivolto dal Laboratorio di Geomatica e Cartografia della Sezione di Napoli-Osservatorio
Vesuviano all’acquisizione ed alla elaborazione di dati ed informazioni territoriali per aree soggette a significative
modificazioni morfologiche. Ad esempio, per l’area in frana di Montaguto (AV) sono stati realizzati ed analizzati modelli
digitali del terreno ad altissima risoluzione da rilievi Lidar multi-temporali (sorvoli 2006, 2009, 2010, 2011). Sempre
nell’ambito dell’aggiornamento delle basi cartografiche di riferimento per la definizione ed il perfezionamento degli
203
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
scenari di pericolosità vulcanica si sottolinea la creazione del modello altimetrico dell’intera area dei Campi Flegrei,
compreso il suo settore sommerso (Fig. 5.5.2), nonché l’acquisizione dei modelli digitali del terreno (risoluzione spaziale
5m) e della cartografia numerica in formato vettoriale (in scala 1:5.000; aggiornamento 2004) delle aree vulcaniche della
Regione Campania. Le attività di diffusione dei dati territoriali hanno riguardato principalmente la manutenzione ed il
perfezionamento del sistema di diffusione di dati cartografici e territoriali in formato digitale sviluppato dal CNT. In
particolare, il CNT ha provveduto nel corso dell’anno ad assicurare il regolare ed ininterrotto funzionamento del servizio
di distribuzione di dati geografici, curando al contempo l’incremento delle prestazioni dei sistemi HD/SW al fine di
migliorare sia la flessibilità dell’intero impianto tecnologico sia la capacità di immagazzinamento e di gestione dei dati
memorizzati. Sempre presso la sede romana, al fine di soddisfare le esigenze di un numero sempre crescente di utenti,
è stato sviluppato un nuovo portale per la condivisione delle banche dati territoriali all’interno dell’Istituto (Fig. 5.5.3). Tale
portale, denominato “Openmap” (http://openmap.rm.ingv.it/openmap) e che a breve andrà a sostituire il portale Kahrita
operativo sin dal 2006, si basa su di una versione del CMS (Sistema di Gestione di Contenuti) più sicura e stabile.
Rispetto alla versione precedente è stata poi migliorata l’interfaccia grafica, sono stati aggiunti nuovi contenuti e rubriche
ed è stato implementato un nuovo modulo per la registrazione on-line degli utenti. Si sottolinea infine che, in
considerazione dell’estrema diffusione che si è avuta negli ultimi anni all’interno del nostro Istituto delle tecnologie
informatiche per l’analisi ed il trattamento di dati territoriali in ambiente GIS, il CNT ha curato la stipula di un contratto con
la ESRI-Italia per l’utilizzo distribuito del software ArcGIS nell’intero Ente. Attualmente, infatti, tutte le licenze, un tempo
attivate presso le varie sedi dell’Ente, risultano accorpate in un unico contratto di manutenzione che, in configurazione
“SITE”, consente di disporre di un numero illimitato di licenze, complete di tutti i moduli aggiuntivi ed utilizzabili non solo
su postazioni di lavoro fisse, ma anche installabili su dispositivi mobili tramite attivazione di una specifica licenza di tipo
“borrow” e di durata annuale.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Si prevede di proseguire nel 2012 tutte le azioni già intraprese negli anni precedenti e rivolte all’aggiornamento della
banca dati territoriali dell’Ente ed al potenziamento, in termini di know-how e mezzi tecnologici, dell’attuale dotazione
dell’INGV per l’acquisizione, produzione, archiviazione e
distribuzione di dati territoriali e documenti cartografici. In
tale contesto, le iniziative che si intendono portare avanti
nel corso del prossimo anno sono rivolte ad un ulteriore
rafforzamento del ruolo di supporto scientifico e tecnico
svolto dagli afferenti al TTC a favore del lavoro di varie
Unità Funzionali e di singoli ricercatori dell’intero Istituto.
In particolare, le azioni che si intendono portare avanti nel
corso del prossimo triennio sono rivolte al conseguimento
dei seguenti principali obiettivi:
Figura 5.5.2 Modello numerico tridimensionale delle porzioni
emerse e sommerse dei Campi Flegrei (DTMM Digital Terrain
and Marine Model) prodotto da processamento e mosaicatura di
dati altimetrici e batimetrici a varia risoluzione spaziale.
- manutenzione e implementazione dei Sistemi
Informativi Territoriali INGV dedicati alla distribuzione
della cartografia on-line a supporto delle attività di
sorveglianza e di ricerca scientifica dell’Ente;
- arricchimento della tipologia dei servizi offerti ed
ampliamento del patrimonio informativo territoriale;
- promozione e sviluppo di contatti istituzionali con altri
enti dello stato allo scopo di stabilire sinergie finalizzate al
recupero ed al processamento di dati territoriali
favorendo,
al
contempo,
la
cooperazione
e
l’aggregazione tra i diversi soggetti operanti nel campo
dell’informazione geografica ambientale.
Il conseguimento di tali obiettivi sarà perseguito
mediante l’attuazione delle tre seguenti linee di attività:
1) costante aggiornamento delle informazioni geospaziali con particolare riguardo alle aree interessate da significative
modificazioni del territorio dovute a cause naturali o antropiche;
2) adozione delle moderne tecnologie telematiche allo scopo di perseguire il costante aggiornamento e
perfezionamento dei sistemi telematici dedicati all’interscambio ed aLla condivisione dei dati e delle informazioni
territoriali;
3) creazione di strati informativi, carte di base e carte derivate (elaborazione di uno o più strati informativi), con
l’obiettivo di produrre informazioni multi-livello ad elevato contenuto scientifico, ma al contempo di interesse generale
per applicazioni nel contesto della riduzione del rischio e dello sviluppo del territorio.
Nel prossimo anno, particolare attenzione sarà poi rivolta alla promozione di iniziative di aggregazione trasversale da
realizzare in modo congiunto con i Responsabili e Coordinatori dei differenti OS e TTC afferenti in particolare
all’Obiettivo Generale 5 ed operanti nel settore delle banche dati. Tali azioni saranno finalizzate alla condivisione delle
informazioni geospaziali multi-sorgente ed alla armonizzazione delle procedure e degli strumenti tecnologici a supporto
dell’interoperabilità dei servizi geografici e dei dati stessi.
204
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
Figura 5.5.3 Interfaccia grafica del nuovo portale “Openmap” per la condivisione delle banche dati territoriali
(http://openmap.rm.ingv.it/openmap).
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
65. Bisson, M., Piccinini, S., Zanchetta, G. (2011). A Multidisciplinary GIS-Based Approach for Mapping Paleoriver
Migration: A Case Study of the Serchio River (Lucca Alluvial Plain, Tuscany). GISci. Remote Sens., 48, 4, 566-582.
10.2747/1548-1603.48.4.566. http://hdl.handle.net/2122/7423
88. Buttinelli, M., Procesi, M., Cantucci, B., Quattrocchi, F., Boschi, E. (2011). The geo-database of caprock quality and
deep saline aquifers distribution for geological storage of CO2 in Italy. Energy, 36, 2968-2983.
10.1016/j.energy.2011.02.041. http://hdl.handle.net/2122/7332
429. Tarquini, S., Favalli, M. (2011). Mapping and DOWNFLOW simulation of recent lava flow fields at Mount Etna. J.
Volcanol. Geotherm. Res., 204, 1-4, 27-39. 10.1016/j.jvolgeores.2011.05.001. http://hdl.handle.net/2122/7545
437. Ventura, G., Vilardo, G., Terranova, C., Bellucci Sessa, E. (2011). Tracking and evolution of complex active
landslides by multi-temporal airborne LiDAR data: The Montaguto landslide (Southern Italy). Remote Sens.
Environ., 115, 12, 3237–3248. 10.1016/j.rse.2011.07.007. http://hdl.handle.net/2122/7197
5.2 Altre pubblicazioni
526. Di Capua, G., Peppoloni, S. (2011). Conoscere la pericolosità sismica di un territorio. PONTE - Mensile di
Progettazione, Gestione e Tecnica per Costruire, 5, 41-47. http://hdl.handle.net/2122/7541
528. Di Capua, G., Peppoloni, S., Amanti, M., Cipolloni, C., Conte, G., Avola, D., Del Buono, A., Borgomeo, E., Negri
Arnoldi, C., Scrivieri, S. (2011). Il Progetto SEE-GeoForm: uno strumento per la consultazione di dati geologici e di
pericolosità sismica riferiti all’intero territorio nazionale. ANIDIS 2011. http://hdl.handle.net/2122/7529
205
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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559. Moschillo, R., Pignone, M., Nostro, C. (2011). 150 anni di storia sismica. http://hdl.handle.net/2122/7059
583. Pignone, M., Moschillo, R. (2011). GEOSIS: dall’Earthquake Report al webGIS. Quaderni di Geofisica INGV, 94, 145. http://hdl.handle.net/2122/7077
584. Pignone, M., Moschillo, R. (2011). GEOSIS web. Atti 15a Conferenza Nazionale ASITA.
http://hdl.handle.net/2122/7489
585. Pignone, M., Moschillo, R. (2011). GEOSIS web. http://hdl.handle.net/2122/7495
600. Sansivero, F., Vilardo, G., De Martino, P., Chiodini, G. (2011). Analysis of temperature time series from thermal IR
continuous monitoring network (TIIMNet) at Campi Flegrei Caldera in the period 2004-2011. XXX GNGTS.
http://hdl.handle.net/2122/7418
616. Tarquini, S., Favalli, M. (2011). Capturing full resolution perspective and stereo views of large DEMs. Rapporti
Tecnici INGV, 181, 1-18. http://hdl.handle.net/2122/7648
617. Tarquini, S., Nannipieri, L., Favalli, M. (2011). A website to explore the TINITALY/01 DEM. Rapporti Tecnici INGV,
174, 1-20. http://hdl.handle.net/2122/7647
619. Terranova, C., Vilardo, G., Bellucci Sessa, E., Pepe, M., Ventura, G. (2011). Analisi multitemporale (2006-2010) di
dati LiDAR da aereo sulla frana attiva di Montaguto (AV). Geoitalia 2011, 34, 19-25. 10.1474/Geoitalia-34-12.
http://hdl.handle.net/2122/6996
6. Progetti e convenzioni
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
IDS Ingegneria
dei Sistemi
S.p.A.
7.163
[557] Accordo INGV-Prov. di Lucca - UR Bisson Marina - Accordo quadro
di ricerca per attività di consulenza scientifica di indagini geomorfiche,
geologiche strutturali e cartografiche relativamente alle aree della
provincia di Lucca
Provincia di
Lucca
0
[552] MAPPA - UR10 Bisson Marina - Convenzione per la realizzazione di
una banca dati piano-altimetrica, un DTM ad alta risoluzione e due mappe
morfometriche nell'ambito del progetto MAPPA
Università di Pisa
- Dipartimento di
Scienze della
Terra
1.550
Totale 2012:
8.712
Progetto/Convenzione
[553] IDS-INGV - UR10 Tarquini Simone - Convenzione per la
realizzazione di un DTM del territorio italiano
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 5.5: 3
206
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
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5.6. TTC - Attività di Sala Operativa
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Alberto Basili (CNT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, CT, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Roma
L’attività della Sala Sismica di Roma è stata concentrata su una sostanziale ristrutturazione dei programmi di
acquisizione ed archiviazione e si sono poste le basi per il passaggio al nuovo sistema di localizzazione e l’insediamento
di un nuovo sistema di disaster recovery con la sede Irpinia di Grottaminarda (AV). Per tali scopi è stato condotto un
intenso lavoro di ristrutturazione e ampliamento del database delle informazioni di stazione e dei prodotti della rete
sismica nazionale, nonché una progettazione completa di vari sistemi di ridondanza dei computer e dei servizi, che ha la
sua chiave di volta in un sistema di database condiviso (tipo master-master) nella sede di Roma e in quella di
Grottaminarda. I nuovi sistemi di disaster recovey e di backup dell’archivio dati sismologici non è ancora operativo a
causa di problemi tecnico-logistici alla sede Irpinia. I software in uso per la revisione sono stati aggiornati per adattarsi al
nuovo sistema Earthworm. In particolare SisPick e Locator sono stati già modificati per interagire con il database e non
più con i file. Analoga ristrutturazione è avviata per SisMap, anche se ancora non completa. Il turnista “Tecnico di Sala”
ha a sua disposizione un nuovo strumento di visualizzazione e di gestione delle informazioni di stazione e dei guasti
(SeisFace), integrato con gli altri sistemi di monitoraggio del funzionamento delle stazioni. Sono stati introdotti nuovi
strumenti per il controllo del flusso dati sui vari sistemi. L’analisi della sismicità in tempo quasi reale si è arricchita di una
procedura semi-automatica per il calcolo dei momenti tensori, che per adesso non è parte delle attività di sala, ma le
complementa. È stato implementato un nuovo algoritmo per la scelta delle stazioni da usare nell’inversione per la stima
del momento tensore, basato sull’ottimizzazione del gap azimutale e della copertura in funzione della distanza.
Catania
L’anno 2011 è stato caratterizzato dall’upgrade e dallo sviluppo dei sistemi di acquisizione e visualizzazione dati, con
particolare riferimento all’ottimizzazione del sistema di controllo e gestione del videowall presente in Sala Operativa.
Riguardo la gestione dei dati, la loro acquisizione e visualizzazione, trattandosi di un sistema modulare è stato dato
spazio alla creazione dell’applicativo, chiamato Wallmanager. L’obiettivo principale è lo sviluppo della piattaforma di tipo
multicanale capace di integrare più informazioni di diversa natura con standard univoci, basata su un protocollo di
comunicazione delle informazioni. I risultati di queste elaborazioni costituiscono messaggi passati al sistema che
propone e gestisce allarmi in Sala Operativa, secondo opportune soglie. Queste ultime sono attivate da stringhe di
comando pre-formattate che il sistema di controllo riceve ed interpreta, il tutto in un nuovo quadro sinottico di Sala
Operativa di tipo multifunzione. Per la parte di elaborazione dei segnali, ampio spazio è stato dato al miglioramento degli
algoritmi utilizzati e alla gestione del database di Sezione. Riguardo la gestione delle informazioni web, il nuovo portale
dell’Osservatorio etneo è stato realizzato e si è proceduto alla realizzazione della piattaforma di controllo e gestione delle
parti istituzionali per tutti i siti realizzati. Dal personale UFSO sono state effettuati seminari a tema e docenze per stage
formativi. Sono stati seguiti numerosi studenti sia per il percorso di laurea triennale che per le lauree magistrali.
Personale UFSO è coinvolto in diversi progetti di ambito nazionale ed internazionale e sono state effettuate le selezioni
per il progetto che riguarda il Servizio Civile Nazionale dal momento che alcuni candidati svolgeranno la propria attività
all’interno della UFSO di Catania.
Napoli
Nel 2011 è iniziata la ristrutturazione della sala di monitoraggio per realizzarne l’ampliamento. Prima dell’inizio dei lavori
è stato acquisito un video-wall e attivato in fase di test. Il supporto del video-wall è stato progettato e realizzato in modo
che risulti riposizionabile, in funzione delle necessità del progetto della sala. In funzione della ristrutturazione in progetto
è stato modificato l’allestimento della sala relativamente ai supporti e ai sistemi di ancoraggio dei monitor di
visualizzazione dei segnali geofisici e geochimici, dei risultati delle analisi automatiche e di controllo dell’integrità dei
sistemi. Inoltre, è stata effettuata una sperimentazione per l’utilizzo di mini desktop PC dedicati all’esecuzione di
programmi che richiedono modeste performance della macchina, ma sono continuamente attivi per scopo di
monitoraggio. Per questa sperimentazione è stato utilizzato un sistema che permette il controllo di sottoinsiemi di mini
PC attraverso un’unica postazione remota. Sono stati infine sviluppati e sperimentati ulteriori programmi di analisi
automatica in tempo reale dei parametri significativi, ai fini del monitoraggio dei vulcani, e programmi per il controllo dei
sistemi remoti.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Roma
Nel 2012 si prevede una nuova organizzazione della sala ed un pieno utilizzo del nuovo sistema di localizzazione basato
su Earthworm. Tra le novità che saranno introdotte in Sala, il sistema di stima della tsunamigenicità denominato EarlyEST, già in prova da qualche tempo e di recente aggiornato alla nuova versione. Esso costituirà il nuovo sistema per le
localizzazioni telesismiche e per la stima della magnitudo dei fortissimi terremoti, notoriamente difficile da ottenere in
tempi rapidi. Sono implementate in Early-EST la Mb, la Mwp e la Mwpd. Si prevede di portare a compimento la
207
Piano Triennale di Attività 2012-2014
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ridondanza del sistema di acquisizione/archiviazione condiviso fra Roma e Grottaminarda, già in stato molto avanzato, e
il disaster recovery per il Servizio di Sorveglianza Sismica, geograficamente distribuito, che sia in grado di far fronte a
situazioni quali quella del totale spegnimento della Sala, a seguito delle operazioni di manutenzione dei gruppi di
continuità, verificatesi lo scorso dicembre. Si prevede inoltre di progettare e sviluppare un nuovo sistema per la
visualizzazione in tempo reale dell’attività di localizzazione (triggers, associazioni, localizzazioni) in un ambiente
integrato, che fornisca al turnista una visione immediata e completa di quanto sta accadendo in occasione di un evento
sismico. Il nuovo sistema di visualizzazione punterà sulla sostanziale affidabilità delle determinazioni generate dal nuovo
sistema di localizzazione e fornirà dei nuovi strumenti per valutare la bontà delle determinazione, più che per
rideterminarla, o per applicare piccole e veloci modifiche alle determinazione automatiche.
Napoli
Nel 2012 si prevede la conclusione dei lavori di ristrutturazione e ampliamento della Sala di Monitoraggio. A seguito di
detti lavori l’allestimento della sala sarà riprogettato. La dotazione strumentale della sala sarà integrata con un video-wall
per la visualizzazione di sintesi delle informazioni prodotte dai sistemi di analisi in tempo reale. A tale scopo saranno
realizzate specifiche applicazioni di visualizzazione dei dati. Sarà inoltre realizzato un sistema misto, costituito da mini
desktop PC e da PC con scheda video multipla che nel suo insieme sarà gestibile in maniera analoga al video-wall dalla
stessa postazione remota. Saranno inoltre aggiunti in sala nuovi sistemi hardware e software per potenziare le interfacce
dedicate al monitoraggio di parametri geodetici e geochimici. Saranno infine rimodulati i sistemi hardware e software che
interfacciano i sistemi di acquisizione dati remoti con quelli per l’analisi automatica e la restituzione grafica in tempo
reale.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
304. Messina, A., Langer, H. (2011). Pattern recognition of volcanic tremor data on Mt. Etna (Italy) with KKAnalysis — A
software program for unsupervised classification. Comput. Geosci., 37, 7, 953-961. 10.1016/j.cageo.2011.03.015.
http://hdl.handle.net/2122/7645
5.2 Altre pubblicazioni
608. Scarpato, G. (2011). Nuovo sistema per le localizzazioni automatiche degli eventi sismici basato su tecnologie web:
NewWBSM. Rapporti Tecnici INGV, 195, 1-38. http://hdl.handle.net/2122/7278
208
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
5.7. Consulenze in favore di istituzioni nazionali e attività
nell’ambito di trattati internazionali
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Massimo Chiappini (RM2), Bruno Zolesi (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
Amm.Centrale, CNT, RM2, BO, CT
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Nel presente OS vengono fornite consulenze che consistono in elaborazioni di elevato valore scientifico e tecnologico a
committenti istituzionali sia nazionali che internazionali di livello rilevante. In alcuni casi, per la natura dei temi trattati, tali
attività presentano caratteri di sensibilità e confidenzialità. Esse pertanto verranno descritte solo parzialmente, nel
rispetto degli accordi intrapresi con i suddetti committenti. In maniera analoga a quanto svolto negli anni precedenti,
l’attività di consulenza scientifico-tecnologica in favore di Dicasteri ed istituzioni nazionali ha rappresentato un impegno
importante da parte di alcuni ricercatori e tecnologi dell’INGV. Il Ministero della Difesa e il MIUR beneficiano, in varie
forme, di servizi nel settore del magnetismo terrestre e della radio propagazione. L’INGV continua infatti il tradizionale
servizio di previsioni ionosferiche in favore della Difesa attraverso produzione di diagrammi di previsione per la radio
propagazione in onda corta e le consulenze scientifiche sul medesimo tema oggetto di una nuova convenzione.
Nell’ambito di questa convenzione due corsi di aggiornamento sulla radiopropagazione ionosferica e sulle norme di
protezione ambientale dalle onde elettromagnetiche sono stati organizzati nel 2011 insieme a due corsi intensivi su temi
specifici richiesti per la formazione del personale civile e militare del Ministero della Difesa della durata di circa 30 ore di
lezione ciascuno. Lo studio di un Radar trans-orizzonte da utilizzare nell’area del Mediterraneo commissionato dal
Ministero della Difesa è stato completato mentre è in fase di approvazione la proposta per la seconda parte che
dovrebbe vedere la costruzione di un prototipo che impegnerà il gruppo di fisica ionosferica dell’INGV per i prossimi 4
anni. L’Istituto ha proseguito attivamente le proprie attività istituzionali sancite dalla convenzione con la Farnesina e
previste dalla Legge 197/2003 in materia di verifica del Trattato Internazionale per la proibizione totale degli Esperimenti
Nucleari. L’INGV infatti, ai sensi di tale Legge, svolge un ruolo istituzionale di primo piano nel servizio di consulenza
tecnico-scientifica per il Dicastero della Farnesina, designato quale Autorità Nazionale. Il sistema di verifica si basa sulla
realizzazione e sul mantenimento di un Centro che si occupi degli aspetti tecnici di comunicazione, elaborazione ed
interfaccia tecnico-scientifica qualificata con l’Organizzazione internazionale (CTBTO), che ha sede presso le Nazioni
Unite a Vienna e che cura il monitoraggio geofisico e radionuclidico sull’intero pianeta. L’Ente cura anche la validazione
di numerose tecniche geofisiche previste dal Trattato, per l’individuazione di eventuali violazioni. L’INGV garantisce il
collegamento satellitare ad alta affidabilità con l’International Data Center di Vienna. La partecipazione ai tavoli negoziali
di esperti qualificati dell’Ente, presso la sede delle Nazioni Unite, per la preparazione dei manuali operativi necessari al
funzionamento del regime di verifica del Trattato, costituisce una rilevante attività tecnico-scientifica che fornisce forte
visibilità al nostro Paese, accrescendo la credibilità dell’INGV in ambito internazionale. In particolare, vengono
periodicamente fornite dall’INGV le opportune raccomandazioni sull’utilizzo delle tecniche geofisiche di esplorazione
(magnetiche, gravimetriche ed elettromagnetiche) applicate sia a terra che in volo, durante le ispezioni condotte per
chiarire la natura di eventi sospetti. Gli esperti dell’Istituto hanno partecipato ad esperimenti e campagne organizzate
dalla CTBTO in vari Paesi firmatari del Trattato ed hanno definito gli standard operativi per la realizzazione delle
campagne di misura. Nell’ambito degli accordo bilaterali di collaborazione scientifica e tecnologica finanziati dal MAE, un
nuovo accordo triennale di cooperazione scientifica tra l’INGV e l’Università Nazionale di Tucuman in Argentina è stato
firmato lo scorso anno. Sempre in ambito internazionale, nel 2011 sono state effettuate misure in Italia e nella
Repubblica del Congo in ottemperanza all’Accordo di collaborazione con il Department of Defence (USA) e la National
Geospatial Intelligence Agency, per lo sviluppo dell’Earth Gravitational Model. Per concludere, in campo nazionale è
proseguita l’attività per la co-gestione di un Centro di Supercalcolo (High-performance computing) sulla base di un
Accordo di collaborazione SPEDIA SpA, NATO Undersea Research Centre (NURC) e INGV, nell’ambito del Distretto
Ligure delle Tecnologie Marine. Analogamente, nel contesto del CONAGEM (COordinamento NAzionale per la
GEofisica Marina), è stata effettuata una campagna marina denominata Vavilov 2011; una ricerca realizzata grazie al
supporto della Marina Militare italiana e dell’Istituto Idrografico della Marina per lo studio dei principali apparati seamount
del Tirreno. Nell’ambito dell’accordo con il REMPEC (Regional marine pollution Emergency Responce Center for the
Mediterranean Sea), il Gruppo Nazionale di Oceanografia Operativa (GNOO) ha continuato a fornire supporto per
emergenze ambientali in mare e per esercitazioni di anti-inquinamento. GNOO continua a sviluppare e aggiornare
indicatori del clima e ambientali, per l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA). Nell’ambito del Protocollo d’Intesa con la
Guardia Costiera italiana, GNOO ha fornito supporto per azioni di supporto alla gestione delle emergenze da
inquinamento da idrocarburi in mare e per la ricerca ed il soccorso di dispersi in mare.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Così come nell’anno precedente, nel 2012 verrà proseguito il supporto tecnico-scientifico per il Ministero dell’Ambiente,
della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), nel campo dei cambiamenti climatici, mediante numerose partecipazioni,
quali quelle nelle delegazioni nazionali alle attività internazionali multilaterali (IPCC-Intergovernmental Panel on Climate
Change e UNFCCC-UN Framework Convention on Climate Change), al Gruppo Europeo Esperti Ricerca Climatica del
WPIEI (Working Party on International Environment Issues) del Consiglio Europeo, al Working Group on the Knowledge
Base (WGKB), coordinato dal DG-Clima (Commissione Europea) per una Strategia Europea per l’Adattamento ai
cambiamenti climatici. L’Istituto continuerà inoltre a servire da IPCC Focal Point Nazionale come nel passato.
209
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
Figura 5.7.1 Il centro di calcolo, ispirato all’innovazione tecnologica, come punto nevralgico per le numerose attività legate
alla consulenza verso istituzioni nazionali e internazionali.
Con il rinnovo della Convenzione istituzionale con il Ministero degli Affari Esteri per gli adempimenti della Legge
197/2003, l’INGV continuerà le attività, negli ambiti di propria competenza, sulla verifica tecnica del Trattato
internazionale per la proibizione totale degli Esperimenti Nucleari. Il cammino iniziato qualche anno fa nell’evoluzione di
un centro di calcolo dedicato alla sede dell’Unità Tecnico-Operativa del MAE, verso il “consolidamento” di servizi
essenziali su macchine multicore di nuova generazione, ha prodotto i risultati aspettati in termini di ottimizzazione delle
risorse. Nel corso del 2011 verranno ampliate le soluzioni tecnologiche innovative necessarie al funzionamento del
Centro, come il progressivo consolidamento dei servizi mediante la tecnologia della virtualizzazione ed il cloud
computing. Questo nuovo paradigma adottato permette all’Istituto una riduzione significativa dei costi sia dal punto di
vista dell’acquisizione di hardware che in termini di minori costi di gestione quotidiana. Il Centro di calcolo risulta essere il
punto focale dell’intera infrastruttura tecnologica, sia per quanto riguarda la parte di calcolo e simulazioni numeriche, per
l’acquisizione e successiva elaborazione dei dati scientifici, che infine per la gestione remota delle reti di monitoraggio
dedicate. Proseguiranno le partecipazioni degli esperti INGV, come parte della Delegazione italiana, alle riunioni
multilaterali sulla verifica del Trattato. Nell’ambito di ricerche finanziate dell’ENI S.p.A., l’INGV continuerà a fornire un
supporto tecnico scientifico ed operativo per un AUV, al fine di realizzare un sistema innovativo per l’acquisizione di dati
fondali marini ad alta profondità (> 3.000 m) con l’acquisizione di dati gravimetrici e magnetometrici. Nel 2012 è in
previsione una campagna di sperimentazione in Angola. A seguito del completamento della sperimentazione e la
presentazione dei risultati in Convegni internazionali, è stato brevettato da ENI un metodo di ricerca basato su tecniche
interferometriche sonar con richiesta di brevetto internazionale che vede il project manager INGV coinvolto in veste di
inventore. Un nuovo progetto finanziato dalla UE sulle “Short Wave critical Infrastructure Network” avrà inizio nel 2012
con lo scopo di studiare un sistema di radio comunicazioni ad alta sopravvivenza tale da assicurare i collegamenti tra le
infrastrutture critiche europee in caso dì Cyberwar o attacco terroristico. Il progetto, della durata di due anni, coinvolge
oltre che il Consorzio Nazionale Universitario per le Telecomunicazioni anche l’Osservatorio dell’EBRE in Spagna e
l’Osservatorio Nazionale di Atene in Grecia. GNOO continuerà a supportare il REMPEC, consolidando ulteriormente la
struttura dell’Emergency Response Office. GNOO consoliderà i rapporti con la Guardia Costiera italiana. Continueranno
le attività con l’EEA.
5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
225. Frepoli, A., Maggi, C., Cimini, G. B., Marchetti, A., Chiappini, M. (2011). Seismotectonic of Southern Apennines
from recent passive seismic experiments. J. Geodyn., 51, 2-3, 110-124. 10.1016/j.jog.2010.02.007.
210
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
http://hdl.handle.net/2122/7109
362. Pignatelli, A., Nicolosi, I., Carluccio, R., Chiappini, M., von Frese, R. (2011). Graphical interactive generation of
gravity and magnetic fields. Comput. Geosci., 37, 4, 567–572. 10.1016/j.cageo.2010.10.003.
http://hdl.handle.net/2122/7026
5.2 Altre pubblicazioni
6. Progetti e convenzioni
Progetto/Convenzione
Ente
sovventore
Finanziamento
2012 (Euro)
[147] CONV. MIN. ESTERI - DOTT. MASSIMO CHIAPPINI - UR1
Chiappini Massimo - Convenzione tra INGV e Ministero degli Affari Esteri
per attività °reviste dal Trattato sulla Messa al Bando Totale degli
Esperimenti Nucleari
Ministero degli
Esteri
160.875
Numero totale progetti/convenzioni Obiettivo Specifico 5.7: 1
Totale 2012:
160.875
211
Piano Triennale di Attività 2012-2014
____________________________________________________________________________________________________________
5.8. TTC - Biblioteche ed editoria
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Anna Grazia Chiodetti (AC), Luigi Cucci (RM1)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
AC, CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Biblioteche
Nel 2011 le biblioteche hanno favorito la consultazione di materiale con vincoli di conservazione grazie al recupero
digitale di documenti rari e d’interesse storico-antiquario. La biblioteca di Roma ha fornito 350 articoli alle biblioteche
italiane aderenti al Progetto Nilde del CNR (per un totale di 4.500 pagine) in un tempo medio di fornitura di 0,2 giorni. La
struttura ne ha ricevuti 250 (per un totale 3.200 pagine). I prestiti interbibliotecari sono stati 100. Il personale della
struttura ha gestito la stipula di tutti gli abbonamenti in formato elettronico. Il personale ha completato il recupero degli
articoli scientifici della rivista Annals of Geophysics dal 1948 ad oggi grazie allo scanner planetario acquisito nel 2010. La
biblioteca della sezione di Pisa gestisce il proprio catalogo in accordo con le biblioteche dell’ateneo pisano e ha
consolidato la collaborazione a livello locale con le biblioteche dell’università. Nella biblioteca della sezione di Milano si è
provveduto al rinnovo di tutti gli abbonamenti alle riviste in formato cartaceo e all’inserimento del materiale
corrispondente nel database di gestione, che risulta aggiornato a partire dal 2008. Attualmente la biblioteca di sezione
dispone di 24 periodici consultabili in formato cartaceo e così suddivisi per argomento: geologia; geofisica e sismologia;
sismologia storica; ingegneria sismica e geotecnica; computer science; divulgazione scientifica. La biblioteca INGV della
sezione di Napoli ha gestito il document delivery per i ricercatori della sezione, richiedendo 138 articoli alle altre
biblioteche e ne ha inviati 51 a strutture e ricercatori esterni all’INGV. Il personale ha garantito l’inserimento dei dati
bibliografici dell’Ente per la sua sezione e ha provveduto alla stipula degli abbonamenti e all’acquisto di monografie per
lo sviluppo delle raccolte librarie locali. Il personale della biblioteca della sezione di Bologna ha completato tutte le
operazioni di catalogazione del fondo documentario ex-SGA e provveduto alla sua definitiva collocazione nelle collezioni
librarie della sezione. Il personale della biblioteca della sezione di Palermo ha svolto le attività di document delivery,
acquisto e gestione di monografie, servizio di reference per il personale interno ed esterno. In sezione si è provveduto al
rinnovo degli abbonamenti, acquisendo due nuove riviste: Journal of Environmental Quality e Journal of Environmental
Monitoring. La biblioteca della sezione di Catania ha gestito i rinnovi degli abbonamenti alle riviste della sezione, ha
curato il document delivery e ha supportato il personale di ricerca sugli aspetti relativi alla bibliografia della produzione
scientifica interna conservando i PDF degli articoli. La biblioteca ha assistito ricercatori e studenti esterni nelle ricerche
bibliografiche sui vulcani siciliani. Infine, la biblioteca ha seguito la catalogazione e distribuzione locale del materiale
divulgativo dell’osservatorio etneo. La biblioteca della sede INGV di Porto Venere ha organizzato alcuni eventi di
divulgazione scientifica come il “Caffè in Biblioteca”: incontro tra i ricercatori e la popolazione per parlare di scienza e “I
grandi temi della filosofia della scienza” in cui si è parlato delle principali teorie di filosofia della scienza del primo ‘900,
fornendo utili spunti di lettura al pubblico. Nella biblioteca della sede di Porto Venere è ospitata una sezione dedicata alla
Storia dell’Oceanografia composta da circa 200 opere del periodo 1400-1700.
Editoria
L’attività editoriale interna dell’INGV è affidata al Comitato Editoriale Nazionale (CEN). Il CEN è attualmente composto
da un Coordinatore Scientifico, un Editorial Board formato da 15 membri afferenti a tutte le Sezioni dell’Ente per
garantire multidisciplinarietà, ed una Segreteria di Redazione composta da due persone, responsabili della parte
operativa e gestionale. Il CEN pianifica l’attività editoriale in base alle indicazioni del Piano Triennale, e lavora in sinergia
con il Tema Trasversale Coordinato 5.8 “Biblioteche ed Editoria”, e con gli Obiettivi Specifici 5.9 “Formazione e
Informazione” e 5.10 “Sistema Web”. Nel 2011 sono stati pubblicati 10 Quaderni di Geofisica (9 nel 2010), 42 Rapporti
Tecnici (50 nel 2010), e 4 Miscellanee (4 nel 2010). Il numero e la qualità delle pubblicazioni dell’anno appena trascorso
confermano ulteriormente che l’Editoria interna INGV è considerata un’importante vetrina di molte attività tecnologiche e
di ricerca dell’Ente. In particolare, per quanto riguarda i Rapporti Tecnici si evidenzia la sottomissione di molti lavori nel
campo dello sviluppo di codici e di interfacce Web, della progettazione di strumenti, e di campagne di acquisizione di dati
sismologici, mentre la maggioranza dei Quaderni di Geofisica ha riguardato lavori nel campo della geodesia e della
sismologia. Si segnala infine che tutte e tre le collane nel corso del 2011 sono state dotate di ISSN, ovvero di un codice
internazionale che identifica i periodici e permette di standardizzare le classificazioni.
4. Progetto delle attività da svolgere con particolare riferimento all’anno 2012
Biblioteche
Nel 2012 l’esigenza di fornire una immagine unificata del patrimonio documentario e la collaborazione più stretta tra le
biblioteche dell’INGV per garantire fruibilità e qualità dell’informazione specialistica in ambito geofisico porterà allo
sviluppo del progetto “Polo Catalografico INGV” con l’adesione dell’INGV al Servizio Bibliotecario Nazionale. Nella fase
di avvio il progetto prevederà la migrazione dei record bibliografici esistenti delle biblioteche INGV di Roma e Bologna,
inseriti nel Polo RMS e Polo UBO. Le fasi successive, già pianificate, saranno:
1. la catalogazione e digitalizzazione del materiale di interesse storico in possesso della biblioteca di Roma;
212
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
___________________________________________________________________________________________________________
2. la catalogazione di estratti di riviste, di articoli scientifici rari, di report, di quaderni di stazione sismica, ecc., che
costituiscono la letteratura grigia in possesso delle due biblioteche;
3. la catalogazione del patrimonio moderno acquisito.
Nella seconda parte dell’anno inizieranno le operazioni di catalogazione del patrimonio documentario delle biblioteche
delle sezioni di Napoli-Osservatorio Vesuviano, di Catania-Osservatorio Etneo e di Palermo. I responsabili delle
biblioteche INGV saranno aggiornati per operare in piena professionalità. La formazione sarà garantita dal personale di
Roma e Bologna e dalla DataManagement, ditta incaricata del lavoro e produttrice del software scelto. Il software che
verrà utilizzato per la creazione del catalogo e per il dialogo con l’Indice Nazionale SBN è Sebina Open Library della
DataManagement. Il software è stato scelto perchè le biblioteche di Roma e Bologna operano in poli SBN/Sebina Open
Library (SOL) e per le garanzie fornite da DataManagement nelle operazioni di recupero dati, di assistenza al personale
e di Help Desk informatico e per la grande diffusione a livello di Poli SBN esistenti in Italia che ultilizzano il software
Sebina. Il polo sarà organizzato con una biblioteca centrale INGV Roma e una serie di biblioteche sparse sul territorio
nazionale (per ora 5, ma in aumento costante in ragione del nuovo statuto). L’INGV è in fase di riorganizzazione e il
nuovo assetto dell’Ente prevederà un aumento delle sezioni sul territorio (è prevista a breve l’apertura di una sezione a
L’Aquila) e presso università ed enti locali per avviare rapporti sinergici in ambito scientifico e di diffusione delle
informazioni alla popolazione. L’adesione di altre biblioteche di pari ambito disciplinare sarà incoraggiata e ben accetta.
La biblioteca digitale INGV nel 2012 si avvarrà del catalogo SBN di Ente, non appena disponibile, per la ricerca e
consultazione degli e-books e delle riviste online. Nella biblioteca della sede di Portovenere nel 2012 è in programma
l’acquisizione di altre 200 monografie della sezione Storia della Oceanografia e la loro catalogazione. La biblioteca della
sezione di Napoli provvederà all’archiviazione di tutto il materiale documentario e iconografico storico, attualmente
conservato nella sede storica presso il Vesuvio, e al trasferimento del posseduto nella nuova sede della biblioteca sita al
pian terreno dell’edificio attuale e sede dell’Osservatorio. La biblioteca di Roma continuerà a seguire le fasi di raccolta
dei dati bibliografici INGV ed il coordinamento di tutte le attività dell’archivio digitale ad accesso aperto “Earth-prints”. Il
TTC fornirà ai ricercatori il supporto nella ricerca di materiale non presente nelle raccolte delle biblioteche INGV in ogni
sezione e garantirà agli utenti il prestito di volumi posseduti dalle biblioteche universitarie.
Editoria
Alcune delle problematiche che erano state individuate in fase di programmazione delle attività per il 2011 hanno subito
uno slittamento, anche a causa del prolungarsi del processo di ricambio ai vertici dell’Ente, e necessitano quindi di
essere tuttora affrontate. Pertanto, nel corso del 2012 si intende trattare l’esigenza della adeguata collocazione editoriale
di una serie di iniziative che attualmente vengono pubblicate come anonimi report annuali di attività e/o come bollettini.
La soluzione adottata dovrà necessariamente soddisfare l’esigenza di visibilità e di tempestività di pubblicazione insita
nel tipo di dato, nonché il rispetto del processo editoriale adottato presso il CEN. Si valuterà inoltre la fattibilità di un
nuovo progetto editoriale che consenta di far confluire nelle Monografie Istituzionali dell’INGV, o comunque
preferibilmente al di fuori delle collane tecnico-scientifiche, alcuni rapporti dell’Ente a carattere squisitamente
amministrativo, come i rapporti annuali di bilancio. Si cercherà infine di sviluppare un maggior confronto/integrazione fra
le varie realtà editoriali dell’Istituto (rivista “Annals of Geophysics”, Web). In particolare, si è resa evidente l’esigenza di
un aggiornamento concreto delle pagine web della produzione scientifica dell’Istituto, tramite l’inserimento di strumenti
tecnologici dedicati (motore di ricerca, contatore di download, ecc.).
Figura 5.8.1 Le principali collane editoriali INGV.
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Piano Triennale di Attività 2012-2014
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5. Pubblicazioni
5.1 Articoli pubblicati nel 2011 su riviste JCR
5.2 Altre pubblicazioni
486. Cascone, M., Falsaperla, S., Mangiagli, S. (2011). S.O.S.: Seismic and other signals - Abstracts volume.
http://hdl.handle.net/2122/7161
614. Settimi, A. (2011). Il campo elettromagnetico nei cristalli fotonici unidimensionali - Studio alle frequenze ottiche
tramite la teoria dei Quasi Normal Modes. http://hdl.handle.net/2122/7020
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Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011 e attività da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2012
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5.9. Formazione e informazione
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giuliana D’Addezio (RM1), Susanna Falsaperla (CT), Rosella Nave (NA-OV)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
AC, CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2011
Nel corso del 2011 sono stati raggiunti con generale successo tutti gli obiettivi previsti. Nell’ambito dell’OS sono stati
ideati, coordinati e realizzati progetti divulgativi, eventi e manifestazioni che hanno coinvolto le sezioni anche in iniziative
a carattere nazionale. In generale, si rileva una notevole risposta di partecipazione e coinvolgimento ed un consistente
aumento del numero di utenti raggiunti.
Servizi formativi per le scuole
Sede di Roma
È stata potenziata l’offerta e sono stati attivati laboratori didattici di vulcanologia e sismologia per un totale di 3080 alunni
presenti. È stato lanciato il concorso per il calendario 2012 per le scuole elementari ed il concorso per brevi racconti
“Parole di Terra” per le scuole secondarie di primo grado. È proseguito il progetto “Tutte je munne trèma... Je nò!” per le
scuole della provincia di Frosinone che ha coinvolto 17 scuole e circa 240 insegnanti.
Sedi di Catania e di Napoli-OV
Sono continuati i programmi con le scuole, anche nell’ambito di progetti PON.
Sede di Grottaminarda (AV)
Riavviato il programma di visite per le scuole che ha ospitato circa 700 alunni.
Museo Geofisico di Rocca di Papa (RM)
Nonostante i lavori di ristrutturazione il totale dei visitatori è stato di 4.720.
Osservatorio Geofisico di Lipari
L’attività divulgativa ha coinvolto oltre 300 visitatori.
Centri informativi delle Isole Eolie
Nel periodo estivo di apertura a Vulcano l’affluenza è stata di 1.392 persone, mentre in poco più di due mesi, sono state
6.582 le presenze a Stromboli. In altre sedi è stata svolta un’intensa attività divulgativa presso le scuole.
Altre attività
Ricercatori INGV hanno fatto parte del Comitato Scientifico delle Olimpiadi di Scienze della Terra (IESO 2011).
Strutture espositive e museali
Dal 19 al 21 gennaio 2011 è stata allestita la mostra “Catastrofi Naturali” al Festival della Scienza di Roma - La Fine del
Mondo: istruzioni per l’uso. La stessa mostra è stata allestita dal 30 giugno al 2 luglio a Torino, in occasione della
manifestazione PROTEC. In collaborazione con l’Ecomuseo delle acque di Gemona è stata allestita la mostra
“Terremoti” per i 35 anni dal terremoto del Friuli. La mostra al Festival della Scienza di Genova “Come è profondo il
mare, la geofisica in acqua” ha visto la partecipazione di quasi tutte le Sezione dell’Istituto e ha registrato circa 8.000
visitatori dal 21 ottobre al 2 novembre. Presso la Città della Scienza di Napoli, nell’ambito di Futuro Remoto, dal 10
novembre e fino 31 gennaio 2012 è stata allestita parte della mostra di Genova. Presso il Museo Regionale delle
Scienze di Torino è stata realizzata una mostra delle medaglie di lava della collezione della Sezione di Napoli-OV.
Manifestazioni e eventi
Ad aprile 2011 si è svolta in molte sedi INGV l’iniziativa divulgativa a carattere nazionale “ScienzAperta” che ha coinvolto
le Sedi e le Sezioni con iniziative articolate e costruite sulla base delle esigenze, esperienze e richieste locali. Per la
SCST a San Gemini (TR) è stato realizzato “GeoEcolab”, che analizza il rapporto tra i cambiamenti climatici e l’energia.
Uno speciale evento “Open Day INGV” è stato realizzato l’11 maggio 2011 presso la sede di Roma per rispondere alla
emergenza comunicativa nata dalla falsa previsione di un terremoto devastante. Anche per l’edizione 2011 della Notte
Europea dei Ricercatori (23 settembre) sono state organizzate dalle Sezioni molte iniziative con un ampio e variegato
programma. A giugno si è svolta la manifestazione “30 anni di Protezione Civile” per i 30 anni dalla nascita del Centro
Alfredo Rampi. Dal 14 al 18 giuno si è svolta la Festa della Marineria a La Spezia. L’INGV ha partecipato nei giorni 24 e
25 novembre alla manifestazione “DocScient”, rassegna di filmati scientifici, sia come giuria scientifica che con la
proiezione dedicate alle scuole dei filmati INGV. NA-OV ha partecipato a varie manifestazioni scientifico-divulgative
presso Città della Scienza, in particolare “GENDER DAY”, per celebrare la scienza delle/per le donne in occasione della
Giornata Internazionale della donna. L’INGV ha partecipato all’esercitazione regionale sul rischio sismico, in
collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, con la simulazione di un forte terremoto.
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Piano Triennale di Attività 2012-2014
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Prodotti editoriali digitali e multimediali
Nel corso del 2011 è stato completato il DVD
“Mediterraneo Attivo” per il progetto MIUR “Terra
Dinamica” ed è stato realizzato anche il DVD “È VIVO!
Eruzioni virtuali al supercomputer”. È stato realizzato e
distribuito il calendario scolastico 2011 “Scienziato anche
io!”. In collaborazione con il Centro Alfredo Rampi, è stato
realizzato il libro “Conosco Imparo Prevengo Soccorro,
Trent’anni di Centro Alfredo Rampi”. È stata sviluppata
l’applicazione INGV per iPhone per informazioni in tempo
reale della sismicità in atto e sul fenomeno terremoto.
Progetti europei
Nell’ambito del progetto O3S è stata avviata la
realizzazione di strumenti formativi sul terremoto ligure
del 1887 e sul tema della meteorologia. Attivato il
progetto
europeo
RACCE
(Raising
earthquake
Awareness and Copping Children’s