incontro con john baptist onama, ex bambino

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incontro con john baptist onama, ex bambino
Scuola Media di Chiasso
INCONTRO CON JOHN BAPTIST ONAMA,
EX BAMBINO-SOLDATO
Data
Programma
3ABC
3.3.2016
8.00 – 8.50
9.00 – 11.35
Lezioni regolari
Conferenza con John Baptist Onama,
ex bambino-soldato e Chiara
Guerzoni,
attivista di Amnesty International
Docenti
accompagnatori
Paola Reggiani, Alice Russo Malinverno, Adriana Milio, Saul Rusconi
Costi
La spesa dell’attività verrà dedotta dalla cassa allievi.
John Baptist Onama - ex-bambino soldato
John Baptist Onama nasce a Lacor Gulu (Uganda) nel 1966. È figlio di una famiglia
importante, suo padre è stato tra i padri fondatori della repubblica ugandese; ha
contribuito a scrivere la Costituzione, è stato ministro degli interni e degli esteri fino alla
presa di potere da parte del generale Idi Amin Dada. Dopo la caduta del regime, la
famiglia Onama scappa in un campo profughi in Sudan.
John deve ancora finire la scuola elementare, ma nel campo profughi sudanese si studia
in arabo, che lui non conosce. Chiede quindi al padre di tornare in Uganda per finire la
scuola, ma viene catturato al confine e arruolato dall’Uganda National Liberazione Army
(UNLA). È costretto a combattere per sopravvivere.
Tempo tre giorni, John Baptist Onama indossa la divisa e impara ad usare alla perfezione
il Kalashnikov. Per un anno partecipa ad azioni di contrasto ad una guerriglia in cui si
commettono atrocità difficili da immaginare. Scappa e poi viene catturato nuovamente dai
soldati.
Riesce a fuggire una seconda volta grazie alla sua determinazione nello studio, è la
voglia di andare a scuola che lo salva. Onama ha completato gli studi primari in Uganda
ed è poi partito per l’Italia dove si è laureato all’Università di Padova. Oggi insegna
europrogettazione presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi
Internazionali dell’Università di Padova.
Scuola Media di Chiasso
Il suo impegno a favore dei diritti umani lo ha portato ad essere attivista per i diritti dei
minori con UNICEF, Amnesty International, Save the Children. Da anni è in prima linea
nell’azione contro il fenomeno dei bambini soldato.
La biografia di John Baptist Onama permette di sottolineare come l’appartenenza e una
classe sociale ed economica elevata non preservi dalla possibilità di essere coinvolti in
eventi tragici. I diritti umani sono collegati e indivisibili, se vengono a mancare i diritti
covili anche quelli economici e sociali cadono e viceversa.
La storia può essere utile per comprendere meglio con lui le ragioni delle guerre africane
e della povertà di un continente ricco di risorse. John era soldato in uno stato africano
durante una guerra civile che a noi pare lontana, ma le ragioni di quella guerra e le
risorse economiche necessarie per combatterla, nascono qui.
John Baptist Onama investe il suo poco tempo libero in incontri con le scuole e con la
gente, perché la sua esperienza di bambino soldato ci sproni ad agire per i diritti umani,
di ogni uomo, donna o bambino del mondo.
I bambini soldato
Quando si parla di bambini soldato si possono affrontare differenti prospettive. Noi
partiremo dalla storia personale di JBO per analizzare i motivi e le modalità di
reclutamento dei bambini soldato e come alla base della possibilità di usare questi piccoli
soldati vi sia l’enorme diffusione di armi leggere nei teatri delle guerra informali e civili. La
mancanza di una legislazione internazionale e la difficoltà di applicazione delle
convenzioni internazionali. Non solo i bambini sono coinvolti nelle violenze, anche le
bambini sono rapite per divenire “mogli” dei comandanti e “premio” per i più valorosi.
Si stima che siano almeno 300.000 i bambini attivamente coinvolti nei conflitti armati in
tutto il mondo. Essi vengono utilizzati come combattenti, spie, uomini di fatica e le
ragazze anche costrette a prestarsi sessualmente a commilitoni e memici. Spesso soli e
indifesi i bambini sono facilmente assoggettabili soprattutto considerando che molte volte
sono gli unici sopravvissuti al massacro della propria famiglia, generalmente operato dallo
stesso gruppo armato che finirà poi per reclutarli. Grazie al massiccio utilizzo di droghe e
ad un addestramento brutale all’insegna di torture ed uccisioni, i bambini divengono
presto dei soldati fedeli, determinati, capaci di compiere le stesse atrocità degli adulti
come riportano molte testimonianze. Arruolare minori nei gruppi armati rappresenta una
gravissima violazione del loro diritto all’infanzia e, nonostante gli strumenti giuridici
internazionali siano diversi, tale fenomeno sembra ben lontano dall’essere sconfitto.