Apri - Gruppo Antimafia Pio La Torre
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Apri - Gruppo Antimafia Pio La Torre
N. 5113/09 R.G.N.R N. 2856/09 R. GIP N. 61/13 R. M.C TRIBUNALE ORDINARIO DI CATANZARO SEZIONE DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI Il Presidente, dott.ssa Gabriella Reillo, in funzione di Giudice per le Indagini Preliminari, vista la richiesta di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere avanzata dal P.M. in data 11/03/2013 nei confronti di: 1. ACRI Nicola, nato a Sondrio il 14/04/1979, detenuto; 2. ACRI Gennarino, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982, residente a Rossano (CS) in via Ripoli; 3. ACRI Orazio, detto “Pierino” nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente in c.da Piragineti, 188; 4. BARILARI Maurizio, nato a Corigliano Calabro (CS) il 12/08/1969, detenuto. 5. CALAROTA Arianna nata il 27/05/1979 a Castrovillari (CS), residente a Rossano (CS), villaggio Santa Chiara nr.11; (CS) in Viale Sant’Angelo; 6. CROPANISE Salvatore, nato a Corigliano Calabro (CS) il 25/05/1978, residente a Rossano (CS) in via Ticino; 7. DE SIMONE Augusto, nato a Cariati (CS) il 02/08/1981, residente a Rossano 8. DONATO Carmine Enzo, nato a Rossano (CS) il 18/12/1966, residente a Gambolò (PV), via Isella nr.95; 9. DONATO Espedito, nato a Rossano (CS) il 18/12/1966, residente a Gambolò (PV), via Isella nr.95; 10. ESPOSITO Sergio, detto “Pica Pica” nato a Rossano (CS) il 27/01/1970, ivi residente in p.zza Nino Chiefalo n.1, detenuto; 11. FANTASIA Gianluca, nato a Cosenza il 13/09/1975, ivi residente; 12. FEDERICO Giovanni, nato a Rossano (CS) il 10/06/1971, ivi residente in p.zza Nino Chiefalo n.4; 13. FERATTI Roberto, nato a Vittoria (RG) il 16/10/1957, residente a Vigevano (PV) in via Ceresio n.38; 14. FERRANTE Giuseppe, detto “Antonello” o “Il siciliano” nato a Rossano (CS) il 17/03/1983, ivi residente in Via San Michele n.1, detenuto; 15. GALLUZZI Salvatore, detto “U Rizzo” nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente in C.da Pantasima, detenuto; 16. GRAZIANO Massimo, nato a Rossano (CS) il 07/08/1979, ivi residente in Via Cosmo Toscano 17; 1 17. GRAZIANO Umberto, nato a Rossano (CS) il 09/12/1984, ivi residente in via P. Malena; 18. INTERLANDI Vincenzo, nato a Ragusa (RG) il 12/10/1959, residente a Gambolò (PV) in C.so Umberto 73/C; 19. MORELLO Carmine, detto “U Richiarare” nato a Rossano (CS) il 22/12/1974, ivi residente in via Vico Tremonti n.29; 20. MORFO’ Domenico, nato a Rossano (CS) in data 08/12/1985, ivi residente in c.da Piragineti; 21. MORFO’ Isidoro, nato a Rossano (CS) il 09/02/1981, ivi residente in c.da Piragineti; 22. MORFO’ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente in Via Cosmo Toscano 17; 23. MORFO’ Salvatore, nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957, residente in Rossano (CS) in c.da Piragineti; 24. NICOLETTI Ivan, nato a Corigliano Calabro (CS) il 12/11/1976 residente Rossano (CS), in Viale Michelangelo n. 58; 25. OLIVO Anita, nata a Rossano (CS) il 26/12/1973, ivi residente in c.da Pantasima; 26. POLILLO Luigi, nato a Rossano (CS) il 25/10/1982, ivi residente Via II^ Acqua di Vale nr. 26. 27. RUFFO Antonio, nato a Rossano (CS) il 02/06/1973, ivi residente in via Fellino; 28. SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, ivi residente in c.da Frasso; 29. SCURA Gennaro nato a Cariati (CS) il 02/06/1985, ivi residente in via II Acqua di Vale nr.14 30. SOLFERINO Gaetano, nato a Rossano (CS) il 20/10/1979, ivi residente in via Santo Stefano nr. 15, 31. SOMMARIO Francesco, detto “U Caino” nato a Rossano (CS) il 31/10/1975, ivi residente in viale Sant’Angelo; in relazione ai seguenti reati di cui sono IMPUTATI CAPO 1) ACRI Nicola – ACRI Gennarino –ESPOSITO Sergio – GRAZIANO Umberto – SOMMARIO Francesco - FERRANTE Giuseppe – GALLUZZI Salvatore – SAPIA Sergio – DE SIMONE Augusto – ACRI Orazio - MORELLO Carmine - MORFO’ Salvatore – MORFO’ Isidoro – MORFO’ Domenico - GRAZIANO Massimo SOLFERINO Gaetano – POLILLO Luigi - SCURA Gennaro - CROPANISE SalvatoreGALLINA Giuseppe del delitto di cui all’art. 416 bis, commi 1^, 2^, 3^ e 4^ 5 e 6 c.p. . perché, ACRI Nicola in qualità di dirigente, MORFO’ Salvatore in qualità di promotore, ACRI Gennarino, GALLUZZI Salvatore, SOMMARIO Francesco, ESPOSITO Sergio in qualità di organizzatori partecipavano ad una associazione per delinquere di stampo ndranghetistico denominata “Acri-Morfò” - operante nel territorio del comune di Rossano e comuni viciniori- la quale, in accordo con le organizzazioni mafiose presenti nelle altre province, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà della generalità dei cittadini, era finalizzata, 2 fin dall’inizio, al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona, al compimento di delitti contro il patrimonio e contro la persona; con la totale e preventiva accettazione, da parte degli associati, della necessità di compiere azioni delittuose per garantirsi il controllo del territorio e per stroncare, mediante l’uso della violenza, qualunque ingerenza interna od esterna. Commettendo il fatto mediante la dotazione e la disponibilità di armi comuni e da guerra; e, mediante la partecipazione di ciascun associato - attraverso un’articolata distribuzione di compiti e funzioni, nonché la sostanziale fungibilità fra i vari membri - al compimento di una serie di azioni delittuose, quali reati contro la persona a base violenta ed estorsioni generalizzate nel territorio, specie in danno degli imprenditori. Associazione che si è ingerita nell’imprenditoria di tutta l’area della provincia di Cosenza e anche altrove, ed in particolare: nel settore della distribuzione di caffè torrefatto e prodotti derivati, nel settore degli appalti di servizi di vigilanza, nella distribuzione di prodotti da forno e di altri generi alimentari, nel noleggio di videogiochi di genere illecito e non , con la costituzione di una serie di imprese che hanno, ndranghetisticamente, assunto posizioni di monopolio e che sono state costituite e sono, continuamente, finanziate col provento dei crimini organizzati ed eseguiti dall’associazione che occupa. Rivestendo in seno al sodalizio i compiti di seguito indicati : GRAZIANO Umberto - DE SIMONE Augusto – FERRANTE Giuseppe quali fiduciari del capo e degli organizzatori dei quali eseguono le disposizioni, tenendo i rapporti con gli altri associati e con gli esponenti delle consorterie alleate. SOLFERINO Gaetano – POLILLO Luigi – SCURA Gennaro – MORELLO Carmine con il compito di effettuare le cd. “chiamate “ estorsive e riscuotere il cd. “pizzo” dagli imprenditori e di effettuare trasporti di armi e stupefacente nonché azioni violente seguendo gli ordini degli organizzatori. SAPIA Sergio – ACRI Orazio col compito di gestire, unitamente al capo e agli organizzatori, le diverse imprese che monopolizzano ndranghetisticamente l’offerta di caffè e prodotti derivati. CROPANISE Salvatore con il compito di gestire, unitamente al capo ed agli organizzatori, le imprese che distribuiscono, in regime di monopolio ndranghetistico, servizi di vigilanza. MORFO’ Isidoro – MORFO’ Domenico – GRAZIANO Massimo con il compito di gestire, in regime di monopolio ndranghetistico, le imprese per la distribuzione di prodotti da forno e di generi alimentari ed il noleggio di videogiochi. In Rossano e comuni viciniori dal 1999 con condotta perdurante CAPO 2) ACRI NICOLA - GALLUZZI SALVATORE - MORELLO CARMINE FERRANTE GIUSEPPE - GALLINA GIUSEPPE Del delitto previsto e punito ai sensi degli artt. 110,81 112 nr. 1) e 2), 56- 575, 577 nr. 3) c.p., 7 legge 12 luglio 1991 nr. 203 Perché, in concorso fra loro, con più azioni, esecutive di una medesima risoluzione criminosa, anche in tempi diversi perpetrate, in esecuzione di una complessiva strategia criminale stragista volta ad assicurare l’egemonia, in tutto il territorio di Rossano Calabro, della consorteria ndranghetistica denominata Acri - Morfo’, 3 facente capo ad ACRI Nicola ed a Morfo’ Salvatore, ponevano in essere atti idonei, diretti in modo non equivoco, a cagionare la morte di MANZI Antonio, non riuscendo nel proposito per cause indipendenti dal loro volere. In particolare: ACRI Nicola e GALLUZZI Salvatore ordinavano a MORELLO Carmine ed a FERRANTE Giuseppe di uccidere MANZI Antonio. Costoro, dopo avere verificato il funzionamento di una pistola cal. 38, per il tramite di una persona allo stato non identificata e di Gallina Giuseppe, raggiungevano MANZI Antonio, a bordo di un motociclo Honda 600 targato AJ02234, condotto da Morello che trasportava Ferrante, quest’ultimo sparava contro Manzi Antonio due colpi di arma da fuoco dei quali solo uno lo colpiva procurandogli “FRATTURA MULTIPLA PLURIFRAMMENTARIA DELLA SQUAME OCCIPITALE DESTRO A LIVELLO DELLA GIUNZIONE CON LA MASTOIDE CON ASSOCIATE TRACCE D’ARIA DA PNEUMOENCEFALO IN SEDE INTRAMASTOIDEA.Il secondo proiettile non centrava il bersaglio in quanto Manzi Antonio veniva scaraventato a terra dal figlio Alessandro che, alla vista dei killers, lo spingeva.Con le circostanze aggravanti dell’avere agito con premeditazione cioè con una meticolosa preparazione dell’azione di fuoco preceduta da: preparazioni di armi ed automezzi impiegati dagli sparatori;dei motivi abietti - con conseguente contestazione dell’aggravante di cui all’art. 576 n. 2 c.p., essendo finalizzato l’omicidio al conseguimento di un incontrastato controllo criminale sul territorio di Rossano Calabro, in vista dello sfruttamento illecito dello stesso attraverso ulteriori attività delinquenziali di tipo mafioso; della connessione teleologica - con conseguente contestazione dell’aggravante di cui all’art. 576 n. 1 c.p. - avendo commesso i reati, al fine di mantenere il controllo del territorio di quell’area geografica, consentendo, in tal modo, l’ultrattività del vincolo associativo dell’organizzazione di tipo mafioso facente capo alla famiglia Acri-Morfo’; dell’agevolazione della cosca di ndrangheta denominata Acri-Morfo’ avendo commesso l’azione di fuoco al fine di consolidarne l’egemonia in provincia di Cosenza . In Rossano Calabro il 26/12/2002 CAPO 2 bis)ACRI NICOLA - GALLUZZI SALVATORE - MORELLO CARMINE - FERRANTE GIUSEPPE - GALLINA GIUSEPPE delitto p. e p. ai sensi degli articoli 110, 112 n. 1), 81 cpv., 61 n. 2) Cod. Pen., 2, 4, 7 legge 02.10.1967, n. 895 e 7 D.L. 152/119 perché, in concorso morale e materiale tra loro e con altri rimasti ignoti, con più azioni, esecutive di un’unica risoluzione criminosa, anche in tempi diversi perpetrate, detenevano illegalmente e portavano illegalmente in luogo pubblico una pistola calibro 38. 4 Con le circostanze aggravanti della connessione teleologica , del numero dei correi pari a più di cinque persone, dell’agevolazione della cosca di ndrangheta denominata ACRI-MORFÒ avendo commesso l’azione di fuoco al fine di consolidarne l’egemonia in provincia di Cosenza. In Rossano Calabro il 26/12/2002 CAPO 2 ter) ACRI NICOLA - GALLUZZI SALVATORE - MORELLO CARMINE - FERRANTE GIUSEPPE - GALLINA GIUSEPPE delitto p. e p. agli artt. 110, 112 n. 1), 61 n. 2), 648 Cod. Pen. e 7 D.L. 152/119, perché, in concorso morale e materiale tra loro e con altri rimasti ignoti, con più azioni, esecutive di un’unica risoluzione criminosa, anche in tempi diversi perpetrate, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, ricevevano l’arma descritta al capo (2) della rubrica di imputazione, di sicura provenienza illecita e un motociclo Honda 600 targato AJ02234. Col fine di agevolare la cosca di ndrangheta denominata ACRI - MORFO’ avendo commesso l’azione di fuoco al fine di consolidarne l’egemonia in provincia di Cosenza. In Rossano Calabro il 26/12/2002 CAPO 3) DE SIMONE AUGUSTO, GRAZIANO UMBERTO, SOMMARIO FRANCESCO, OLIVO ANITA, POLILLO LUIGI, SCURA GENNARO, DONATO CARMINE ENZO, DONATO ESPEDITO, FERATTI ROBERTO, INTERLANDI VINCENZO. per il delitto p. e p. dagli artt.81 - 390 c.p. e 7 d.L. 152/1991 legge 203/91 perché, con più azioni, poste in essere in luoghi e tempi differenti, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, aiutavano GALLUZZI Salvatore, che sfuggiva ad un ordine di esecuzione emesso dalla Procura di Catanzaro in esecuzione di una condanna divenuta definitiva in data 27/5/2010, a sottrarsi al provvedimento di esecuzione della pena . In particolare: DE SIMONE, GRAZIANO, SOMMARIO gli consentivano di mantenere i contatti con la cosca di appartenenza assicurandogli nascondigli in Rossano e altrove, OLIVO Anita conviveva con GALLUZZI presso il nascondiglio di Vigevano fornendogli assistenza; POLILLO e SCURA gestivano gli interessi, leciti e non, di GALLUZZI a Rossano ed in particolare amministravano immobili, riscuotevano somme di danaro, assistevano il figlio minore; DONATO Espedito e DONATO Carmine Enzo trasportavano oggetti di ogni tipo da Rossano a Vigevano rendendosi latori di messaggi che lo stesso GALLUZZI riceveva o inviava dagli - agli appartenenti alla consorteria di ndrangheta denominata ACRI MORFO’, 5 FERATTI Roberto e INTERLANDI Vincenzo davano supporto logistico a Vigevano a GALLUZZI, in particolare: il primo ne curava gli spostamenti in auto, il secondo gli procurava un appartamento . Fatto aggravato dalla finalità di agevolare la cosca di ndrangheta denominata ACRI MORFO’ della quale GALLUZZI è un elemento di spicco tra gli organizzatori . Fatti commessi in Rossano, Vigevano e altrove , in epoca successiva al 25/5/2010 e fino al 26/02/2011, data della cattura di GALLUZZI. CAPO 4) FEDERICO GIOVANNI per il delitto p. e p. dagli artt.81 - 390 c.p. e 7 d.L. 152/1991 legge 203/91 perché, con più azioni, poste in essere in luoghi e tempi differenti, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, aiutava ESPOSITO Sergio, che sfuggiva ad un ordine di esecuzione emesso dalla Procura di Catanzaro in esecuzione di una condanna divenuta definitiva in data 27/5/2010 , a sottrarsi al provvedimento di esecuzione della pena . In particolare : gli forniva la propria carta di identità che, dopo essere stata contraffatta, veniva utilizzata da ESPOSITO Sergio, Fatto aggravato dalla finalità di agevolare la cosca di ndrangheta denominata ACRI della quale ESPOSITO e’ fra gli organizzatori . Fatti commessi in Rossano , Vigevano e altrove , in epoca successiva al 25/5/2010 e fino al 22.10.10 epoca in cui ESPOSITO si costituiva . CAPO 5) ACRI Nicola – CALAROTA Arianna Del reato previsto e punito dagli artt. 110 c.p. e 12 quinques D.L. 306/1992 e 7 d.l.152/1991 Perché il primo attribuiva fittiziamente alla seconda la titolarità del 50% delle quote della Pellegrino Caffè s.r.l. e l’amministrazione della stessa società, avente ad oggetto la distribuzione di caffè torrefatto, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione e di agevolare la consorteria di ndrangheta denominata ACRI – MORFO’. In Rossano e comuni viciniori nel maggio del 2006. CAPO 6) ACRI Nicola – ACRI Gennarino – ALFANO Carmine - DE SIMONE Augusto – SAPIA Sergio - SOMMARIO Francesco - DE SIMONE Augusto – BARILARI Maurizio - ACRI Orazio detto Pierino Artt. 110- 81, 513 bis c.p. e 7 D.L. 152/1991 Perché, in concorso fra loro, con più azioni, poste in essere in tempi e luoghi differenti, in esecuzione di un unico disegno criminale, volto ad assicurare alla Pellegrino Caffè s.r.l., alla PI.GI caffè s.r.l., alla Jamaican caffè s.r.l., una posizione 6 dominante nella distribuzione di caffè torrefatto e prodotti derivati, in Rossano e Corigliano e comuni viciniori, ponevano in essere atti di concorrenza con minaccia. In particolare, con la minaccia implicita di ritorsioni, imponevano agli imprenditori, che distribuivano al dettaglio caffè e prodotti derivati, di rifornirsi dalla Pellegrino caffè s.r.l., dalla Jamaican caffè s.r.l. e dalla PI.GI caffè s.r.l., risolvendo i contratti dei fornitori precedenti o comunque diminuendo le commesse di acquisto dai precedenti fornitori. Con l’aggravante dell’avere agito con metodo mafioso cioè ostentando la propria appartenenza alla famiglia Acri ed al fine di agevolare la consorteria ndranghetistica Acri – Morfo’ cui confluiscono, almeno in parte, i proventi delle due società sopra indicate . In Rossano e Corigliano, Milano e altrove, dal maggio del 2006 con atti di imposizione ancora oggi perduranti CAPO 7) SAPIA Sergio Del reato previsto e punto dagli artt. 81 648 c.p. e 7 D.L. 152/1991 Perché, con più azioni, commesse in tempi e luoghi differenti, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, al fine di trarne profitto, riceveva pezzi di macchinari da caffè di provenienza illecita in quanto oggetto di furto commesso in danno della Spaziale s.p.a.. Con l’aggravante della finalità di agevolare la consorteria ndraghetistica denominata Acri – Morfo’. In Rossano, Bologna e altrove dal novembre del 2009 al novembre del 2010. CAPO 8) RUFFO Antonio Del reato previsto e punto dagl’artt. 81-648 c.p. e 7 D.L. 152/1991 Perché, con più azioni, poste in essere in tempi e luoghi differenti, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, versava sul proprio conto corrente, acceso presso la Banca Popolare di Crotone Agenzia di Rossano i seguenti assegni bancari : 27/10/06 3.600,00 633945 848939 1 tratto da tale CARROZZA Cataldo a favore di S.S.C. Real Rossanese 37/295 27/10/06 5.600,00 633946 848939 1 tratto da tale CARROZZA Cataldo a favore di S.S.C. Real Rossanese 37/295 30/10/06 6.000,00 636965 801447 1 tratto da Magit Industrie Srl a favore di S.S.C. Real 37/297 7 Rossanese 30/10/06 6.000,00 636117 801447 1 tratto da Magit Industrie Srl a favore di S.S.C. Real Rossanese 01/12/06 7.502,96 C 639375 801447 1 versato assegno tratto da Magit Industrie a fav. di S.S.C.Rossanese 04/12/06 6.000,00 641224 16081 1 tratto da Ecoross Srl a favore di S.S.C. Real Rossanese 37/309 04/12/06 6.000,00 639376 801447 1 tratto da Magit Industrie Srl a favore di S.S.C. Real Rossanese 37/309 05/12/06 3.000,00 639958 1 tratto da illeggibile a favore di S.S.C. Rossanese – da accertamenti risulta emesso dalla ditta Eurocalzature e pelletteria di FAZIO Maria Chiara 37/310 06/12/06 4.000,00 641229 16081 1 versato assegno tratto da Ecoross Srl a favore di S.S.C. Real Rossanese 37/311 14/12/06 4.000,00 C 641229 16081 1 versato assegno tratto da Ecoross Srl a favore di S.S.C. Real Rossanese 34/314 07/02/07 6.000,00 645989 801447 1 tratto da Magit Industrie a fav. di S.S.C.Rossanese 37/336 07/02/07 6.000,00 648233 801447 1 tratto da Magit Industrie a fav. di S.S.C.Rossanese 37/336 13/02/07 3.000,00 C 466998 16081 1 versato assegno tratto da Ecoross Srl a favore di S.S.C. Real Rossanese 37/339 17/01/08 4.800,00 741193 1 tratto de Le Fosse Grazia a favore di SSC Real Rossanese 37/827 17/01/08 4.800,00 741194 1 tratto de Le Fosse Grazia a favore di SSC Real Rossanese 37/827 22/01/08 4.800,00 578442 1 tratto da Otranto Giuseppe a favore di SSC Rossanese 37/833 75 75 75 846974 37/297 8 22/01/08 3.600,00 23/01/08 4.800,00 C 75 578444 846974 1 tratto da Otranto Giuseppe a favore di SSC Rossanese 37/833 578644 846974 1 tratto da Otranto Giuseppe a favore di SSC Rossanese 37/834 al fine di ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa. Con l’aggravante di agevolare la consorteria di ndrangheta denominata Acri - Morfo’. In Rossano dal 27/10/2006 al 23.01.2008 CAPO 9) MORFO’ Salvatore , MORFO’ Lucia Del reato previsto e punito dagli artt. 110 c.p. e 12 quinques D.L. 306/1992 e 7 d.l.152/1991 Perché il primo attribuiva fittiziamente alla seconda la titolarità delle seguenti imprese individuali: ditta individuale Panificio del Patire, con sede in Rossano alla contrada Sant’Irene (p.i. 02261810788,) avente ad oggetto la produzione e la distribuzione di prodotti da forno; tta individuale “ANGOLO DELLA SILA” (p.i. 02261810788), con sede a Rossano (CS) Via B.Telesio avente ad oggetto la rivendita di prodotti alimentari; ditta individuale “LA CAMPAGNOLA” (p.i. 02261810788) con sede a Rossano (CS) alla via Lazio n.73 avente ad oggetto la rivendita di prodotti alimentari; ditta individuale “LA BALERA”, con annesso bar – ristorante (p.i. 02261810788) sita in Rossano al viale Sant’Angelo al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione e di agevolare la consorteria di ndrangheta denominata Acri – Morfo’. In Rossano e comuni viciniori nel settembre del 2007. CAPO 10) MORFO’ Salvatore - MORFO’ Isidoro - GRAZIANO Massimo Artt. 110-81,513 bis c.p. e 7 D.L. 152/1991 Perché, in concorso fra loro, con più azioni, poste in essere in tempi e luoghi differenti, in esecuzione di un unico disegno criminale, quali gerenti di fatto della ditta individuale “PANIFICIO PANE DEL PATIRE” di Lucia Morfo,’ che produce e distribuisce prodotti da forno, compivano atti di concorrenza con minaccia. In particolare: imponevano, con minaccia implicita di ritorsioni, ai commercianti al dettaglio, sedenti nel Comune di Rossano, di rifornirsi solo dei loro prodotti e ai fornitori, loro concorrenti, di non distribuire i prodotti nel Comune di Rossano. Con l’aggravante dell’avere agito con metodo mafioso, ostentando la propria appartenenza alla famiglia Morfo’ e così riducendo fornitori e venditori al dettaglio in uno stato di soggezione e agendo al fine di agevolare la consorteria 9 ndranghetistica Acri – Morfo’ cui confluiscono, almeno in parte, i proventi della ditta individuale “PANIFICIO PANE DEL PATIRE” di Lucia MORFO’. In Rossano e comuni viciniori dall’inizio del 2009 con condotta perdurante CAPO 11)GRAZIANO Massimo 629 secondo comma con riferimento al 628 nn.3 c.p. e 7 D.L. 152/1991 D.L. 152/1991 Perché, con minaccia implicita di ritorsioni, costringeva Aprigliano Fortunato, titolare di un’impresa individuale sedente in Rossano alla via Garibaldi, a rifornirsi di pane esclusivamente dal “PANIFICIO PANE DEL PATIRE” di Lucia MORFO’ così arrecandogli il pregiudizio derivante dalla compressione del diritto di scelta del contraente e procurandosi il conseguente vantaggio di un incremento del proprio portafogli clienti. Con l’aggravante dell’avere agito quale appartenente alla consorteria di ndrangheta denominata ACRI MORFO’, con metodo mafioso cioè prospettando sicure ritorsioni e ostentando la propria appartenenza alla famiglia Morfo’, cosi’ determinando una particolare soggezione della p.o. ed al fine di agevolare la consorteria ndranghetistica Acri – Morfo’ cui confluiscono, almeno in parte, i proventi della ditta individuale “PANIFICIO PANE DEL PATIRE” di Lucia MORFO’. In Rossano nel dicembre del 2011 CAPO 12)MORFO’ Salvatore –MORFO’ Isidoro Artt. 110-81-629 secondo comma con riferimento al 628 nn.3 c.p. e 7 D.L. 152/1991 D.L. 152/1991 Perché, in concorso fra loro, con più azioni, commesse in tempi e luoghi differenti, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, con minacce esplicite ed implicite di ritorsioni, del tipo: “…Perchè Manuè poi se ti rubano un bilico a me non, non mi interessa…” costringevano Emanuele Micieli, fratello dell’amministratore delegato della Acqua Sila s.r.l., a distribuire l’acqua denominata SILA, in Rossano e comuni viciniori, esclusivamente per loro tramite, così determinando un pregiudizio per la p.o. consistente in una grave compressione del potere di iniziativa economica privata e con pari ingiusto vantaggio. Con l’aggravante di avere commesso il fatto quali appartenenti al sodalizio ‘ndranghetistico rossanese denominato Acri – Morfò, dell’avere agito con metodo mafioso così determinando una completa soggezione della p.o. cui hanno ostentato la loro intraneità al sodalizio appena sopra citato e con finalità agevolatoria della cosca Acri Morfo’ cui confluisce almeno in parte il provento del reato perpetrato. In Rossano e comuni viciniori dall’aprile del 2011 . CAPO 13)MORFO’ Salvatore – MORFO’ Isidoro Artt. 110- 56-629 secondo comma con riferimento al 628 nn.3 c.p. e 7 D.L. 152/1991 D.L. 152/1991 10 Perché, in concorso fra loro, con piu azioni, poste in essere in tempi e luoghi differenti, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, ponevano in essere atti idonei, diretti in modo univoco, a costringere Fiorentino Francesco che, in Rossano, gestisce il bar denominato HOP’S, a rifornirsi della birra distribuita dalla società d’ingrosso alimentare Beverage & Technical Solutions. In particolare, Morfo’ Isidoro rivolgeva al Fiorentini minacce implicite di ritorsioni mentre Salvatore Morfo’, dal carcere, nel corso dei colloqui, istigava il figlio Isidoro a continuare a compulsare Fiorentino suggerendo di rivolgergli espressioni del tipo “ papà ti ha mandato a dire che per fortuna non lo hanno messo sotto terra, ha detto che sei proprio un pisciaturu di uomo e resterai sempre pisciaturu”... . Con l’aggravante dell’avere agito con metodo mafioso cioè ostentando la propria appartenenza alla ndrina di Rossano cosi’ determinando la p.o. in uno stato di assoluta soggezione e con la finalità di agevolare la famiglia Acri – Morfo’ cui , perlomeno in parte, finiscono i proventi dell’attività illecita In Rossano nell’estate del 2011. CAPO 14) MORFO’ Salvatore – MORFO’ Isidoro Artt. 110- 56-629 secondo comma con riferimento al 628 nn.3 c.p. e 7 D.L. 152/1991 D.L. 152/1991 Perché, in concorso fra loro, con piu’ azioni, poste in essere in tempi e luoghi differenti, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, ponevano in essere atti idonei, diretti in modo univoco, a costringere Antonio e Marcello Sapia - che, in Rossano, gestiscono un bar ristorante– a rifornirsi della birra distribuita dalla società d’ingrosso alimentare Beverage & Technical Solutions. Non riuscendo nel proprio intento per cause indipendenti dal proprio volere. In particolare, Morfo’ Isidoro, anche istigato dal padre Salvatore, che era detenuto ed incontrava durante i colloqui, rivolgeva ai Sapia minacce implicite di ritorsioni . Con l’aggravante dell’avere agito con metodo mafioso cioè ostentando la propria appartenenza alla ndrina di Rossano cosi’ determinando la p.o. in uno stato di assoluta soggezione e con la finalità di agevolare la famiglia Acri –Morfo’ cui , perlomeno in parte finiscono i proventi dell’attività illecita In Rossano nell’estate del 2011. CAPO 15) NICOLETTI IVAN Del reato di concorso esterno in associazione mafiosa p. e p. dagli artt. 110-416 bis c.p. Perchè concorreva, materialmente e moralmente, dall’esterno, all’associazione mafiosa di cui al capo 1 della quale contribuiva al consolidamento e quindi al perseguimento del programma criminale. In particolare: determinava Morfo’ Salvatore, Morfo’ Isidoro, Graziano Massimo, plenipotenziari dell’articolazione Morfo’ dell’associazione di cui al capo 1 a procacciare, con metodo mafioso, voti in suo favore in occasione delle consultazioni elettorali comunali svoltesi in Rossano nel col maggio del 2011 e stringeva con gli stessi un patto in forza del quale , in cambio del procacciamento dei voti , si impegnava a rimanere a disposizione . Patto poi effettivamente eseguito rispondendo, a prima richiesta, alle sollecitazioni degli associati così strumentalizzando il munus pubblicum , in particolare: evitava che un chiosco 11 adibito alla vendita del pane, abusivamente posto, su suolo pubblico venisse smantellato . In Rossano dal maggio del 2011 con condotta perdurante CAPO 16)MORFO’ Salvatore, MORFO’ Isidoro, GRAZIANO Massimo, NICOLETTI Ivan Del reato p. e p. dall’artt. 110 - 81 c.p. - 87 D.P.R.16/5/1960 N. 570 e 7 DL. 152/1991 Perché, in concorso fra loro, con più azioni , commesse in tempi e luoghi differenti, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, usavano violenza e minaccia per costringere più elettori a esprimere il voto nei confronti di NICOLETTI Ivan, candidato alle elezioni amministrative per il Consiglio Comunale di Rossano. In particolare: Nicoletti determinava i correi a procacciargli voti, gli altri tre, con percosse, determinavano un elettore, allo stato non determinato, ad esprimere il proprio consenso in favore dello stesso Nicoletti; tutti avvicinavano gli elettori, in alcuni casi, persino a casa e, con minaccia implicita di ritorsioni, li determinavano a votare per NICOLETTI. Con l’aggravante di avere agito con metodo mafioso cioè ostentando la propria partecipazione al sodalizio di cui al capo 1 e, comunque, determinando negli elettori uno stato di soggezione indotto dalla consapevolezza della loro appartenenza all’associazione ndranghetistica Acri –Morfo’ e con l’aggravante di avere agito per agevolare la consorteria denominata Acri Morfo’ che, in caso di elezione di NICOLETTI avrebbe avuto un “amico” in seno al Consiglio comunale. In Rossano e luoghi viciniori nel maggio del 2011 CAPO 17) MORFO’ Salvatore, MORFO’ Isidoro, GRAZIANO Massimo, NICOLETTI Ivan Del reato p. e p. dall’artt. - 81 c.p. - 86 D.P.R.16/5/1960 N. 570 e 7 DL. 152/1991 Perché, l’ultimo quale candidato al Consiglio comunale di Rossano, prometteva agli altri tre in cambio dei loro voti e di un’attività di proselitismo, di rimanere, in caso di elezione, a loro disposizione così strumentalizzando il proprio ufficio pubblico. Con l’aggravante di avere agito con finalità di agevolare la cosca Acri Morfo’ in favore della quale lo stesso Nicoletti si sarebbe prodigato in caso di elezione. In Rossano e luoghi viciniori nel maggio del 2011 CAPO 18) SOLFERINO Gaetano Del reato p.e p. dagli artt. 110- 81- 629 secondo comma in relazione all’art. 628 comma terzo numeri 1-3 c.p. e7 D.L. 152/1991 Perché in concorso con persone, allo stato ignote, con più azioni, poste in essere in tempi differenti, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, costringeva Masciopinto Paolo, gestore di una rivendita di abbigliamento sita in Rossano, alla via Nazionale, a consegnargli 500 euro al mese. Fatti pluriaggravata perché commessi da piu’ persone riunite, appartenenti alla cosca di ndrangheta denominata Acri –Morfo’, con finalità di agevolare la consorteria di ndrangheta appena citata cui sono confluiti i proventi dell’attività estorsiva In Rossano nella prima metà del 2010. 12 CAPO 19)SOLFERINO Gaetano Del reato p.e p. dagli artt. 110- 81- 629 secondo comma in relazione all’art. 628 comma terzo numeri 1-3 c.p. e 7 D.L. 152/1991 Perché, in concorso con persone , allo stato, non identificate, con piu’azioni, poste in essere in tempi differenti, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, con minacce esplicite di ritorsioni, costringeva l’imprenditore Renato Ciullo, che stava eseguendo, in Rossano Centro storico, lavori di rifacimento della rete idrica, a pagare la somma di 2.500 euro a titolo estorsivo . Fatti pluriaggravata perché commessi da piu’ persone riunite, appartenenti alla cosca di drangheta denominata Acri –Morfo’, con finalità di agevolare la consorteria di ndrangheta appena citata cui sono confluiti i proventi dell’attività estorsiva In Rossano nella prima metà del 2010. CAPO 20) CURATO Vincenzo – PERCIACCANTE Pasquale – GALLUZZI Salvatore - FERRANTE Giuseppe delitto p. e p. ai sensi degli articoli 110, 81 cpv., Cod. Pen., 2, 4, 7 legge 02.10.1967, n. 895 e 7 D.L. 152/1991 perché, in concorso morale e materiale tra loro, con più azioni, esecutive di un’unica risoluzione criminosa, anche in tempi diversi perpetrate, detenevano illegalmente e portavano illegalmente, in luogo pubblico, armi comuni da sparo ( pistole e fucili) e armi da guerra (kalashnikov). In particolare: le armi venivano consegnate, in Cassano, da Perciaccante e Curato e da altre persone, allo stato, non identificate, a Ferrante Giuseppe, il quale , unitamente a persone allo stato non identificate, le trasportava , in Rossano, ove le metteva a disposizione di Galluzzi Salvatore che ivi le nascondeva . Fatti aggravati della finalità di agevolare la cosca di ndrangheta denominata Acri – Morfo’ essendo le armi messe a disposizioni degli appartenenti alla consorteria appena citata al fine di commettere fatti di sangue o comunque azioni violente volte a consolidarne l’egemonia in agro sibaritide . In Cassano e Rossano fra il 2000 ed il 2003. CAPO 21) VALLONEARANCI MARIA – TEDESCO FABIO - ESPOSITO SERGIO - FANTASIA GIANLUNCA delitto p. e p. ai sensi degli articoli 110, 81 cpv., Cod. Pen., 2, 4, 7 legge 02.10.1967, n. 895 e 7 D.L. 152/1991 Perché, in concorso fra loro, detenevano e trasportavano una pistola, arma comune da sparo. In particolare: VALLONEARANCI e TEDESCO ricevevano la pistola da FANTASIA Gianluca e la trasportavano a Rossano ove la consegnavano , per il tramite di persona, allo stato, non identificata, ad Esposito Sergio . Fatto aggravato della finalità di agevolare la cosca di ndrangheta denominata Acri – Morfo’ essendo l’arma messa a disposizioni degli appartenenti alla consorteria appena citata al fine di commettere fatti di sangue o comunque azioni violente volte a consolidarne l’egemonia in agro sibaritide . In Cosenza e Rossano nel corso dell’estate del 2007. 13 CAPO 22) FERRANTE GIUSEPPE delitto p. e p. ai sensi degli articoli 110, 81 cpv., Cod. Pen., 2, 4, 7 legge 02.10.1967, n. 895 e 7 D.L. 152/1991 perché, con più azioni, poste in essere in tempi e luoghi differenti, deteneva e portava in luogo pubblico le seguenti armi: un fucile automatico tipo kalashnikov calibro 7.62 avente matricola 46289un fucile automatico tipo kalashnikov calibro 7.62 avente matricola 648653 un fucile da caccia calibro 12 matricola 9884. Fatto aggravato della finalità di agevolare la cosca di ndrangheta denominata Acri – Morfo’ essendo l’arma messa a disposizioni degli appartenenti alla consorteria appena citata al fine di commettere fatti di sangue o comunque azioni violente volte a consolidarne l’egemonia in agro sibaritide . In Rossano nel luglio del 2003. CAPO 23) FERRANTE GIUSEPPE Art. 73 D.P.R. 309/90 perchè deteneva al fine di spaccio complessivi 4,350 Kg di sostanza stupefacente del tipo Marijuana e complessivi 3,350 Kg di sostanza stupefacente del tipo hashish. In Rossano nel luglio del 2003. OSSERVA E RILEVA I. PREMESSA L’indagine verte sull’associazione a delinquere di stampo mafioso ACRI-MORFO’ operante nel territorio di Rossano ed in quelli limitrofi. In esito all’indagine convenzionalmente denominata Galassia1, alla metà degli anni ’90, era emersa l’esistenza della “ndrina ” di Rossano, legata dapprima al locale di Sibari, fondato agi inizi degli anni ’80, da Giuseppe Cirillo, poi al locale di Corigliano , che alla fine degli anni 80, soppiantava quello di Cirillo, infine, al locale degli ABBRUZZESE radicato in Cassano dalle famiglie ABBRUZZESE – PEPE, a partire dagli ultimo anni ‘90. Dagli atti relativi al predetto procedimento e dalle indicazioni contenute nella richiesta del P.M. emerge che alla ndrina rossanese fino al 1995 era preposto TRIPODORO Pasquale uomo di rispetto che era stato indicato da CIRILLO Giuseppe. TRIPODORO seguiva CARELLI e si contrapponeva a CIRILLO divenendo. Ma, a differenza dello stesso Santo CARELLI, non reggeva una carcerazione che si profilava lunga per cui decideva di collaborare con la giustizia, a metà degli anni 90. 1 Si tratta del p.p. 17/96 contro Cirillo Giuseppe + 180 definito , in primo grado con sentenza del 28/6/99 della corte di Assise di Catanzaro . Questa Sentenza è stata riformata in appello ma è passata in giudicato per quanto concerne i diversi reati di associazione mafiosa contestati e quindi anche per quanto attiene ai rapporti fra le diverse associazioni che riconoscevano la superiorità del locale e del crimine cirotano. In appello sono stati annullate, invece, molte statuizioni relative agli omicidi i sul presupposto dell’incompetenza territoriale della Corte di Assise di Catanzaro. I primi Giudici, invero, avevano ritenuto molti fatti omicidiari attratti ex art. 12 c.p.p. dal reato di cui all’art. 416 bis secondo una connessione finalistica che i Giudici di Appello non hanno ritenuto sussistente. 14 La ndrina rossanese subiva una battuta di arresto perché MORFO’ Salvatore, il più alto in grado, dopo TRIPODORO, era stato condannato per omicidio e quindi era, a lungo, ristretto. Rossano viveva un buon ordine2 all’interno del quale cercavano di prevalere i TOM TOM cioè coloro che si riconoscono nella figura criminale di MANZI Antonio. L’ascesa dei MANZI durava poco perché le forze di polizia di Rossano riuscivano a stroncare quella che stava divenendo un’organizzazione di tipo ndranghetistico. Le vicende dei MANZI sono raccontate dalla Sentenza cd. SATELLITE che ne determinava la condanna per diverse estorsioni aggravate dalla mafiosità. Ma, al di là del contrasto da parte delle forze dell’ordine, i Manzi perdevano credibilità in quanto soffrivano numerose defezioni cioè, la collaborazione con la giustizia di: Manzi Mario e De Luca Cosimo3 per cui lasciavano il potere ad ACRI Nicola, cercavano di reagire, nel corso del 2002 ma il tentativo di omicidio eseguito in danno di MANZI Antonio li relegava, definitivamente, in una posizione di subalternità rispetto alla cosca Acri. Pertanto gli uomini di Acri non avevano più rivali in Rossano e trovavano un accordo stabile con quelli di Morfò cui lasciavano la responsabilità di gestire il settore del gioco d’azzardo svolto mediante congegni elettronici e il monopolio nella distribuzioni di alcuni prodotti alimentari. La “ndrina” di Rossano risulta collegata con quella operante a Cassano Ionio e costituita da esponenti di etnia rom, facente capo alle famiglie ABBRUZZESE e PEPE. L’esistenza di quest’ultima consorteria è stata affermata in due sentenze: quella emessa in esito al processo c.d. “LAURO” dai Giudici della Prima Corte di Assise di Cosenza, confermata4 dai Giudici della Corte di Assise di Appello di Catanzaro nell’aprile del 2008 (Sentenza in allegato n.2/A alla CNR del ROS) e della Cassazione; e quella non ancora definitiva, pronunciata, nel giugno del 2008, dai Giudici del Tribunale di Castrovillari (Sentenza in allegato n.3/A alla CNR del ROS). Questa seconda Sentenza condanna quali partecipi qualificati dell’associazione ABBRUZZESE, Francesco ABBRUZZESE alias Dentuzzo e Pepe Damiano alias Tripolino. Il dato merita di essere sottolineato in quanto i Giudici accertano che i due hanno continuato a dirigere l’associazione ndranghetistica cui erano preposti sebbene fossero detenuti5. Le due Sentenze ricostruiscono il sorgere della cosca, il riconoscimento da parte della criminalità organizzata di Cirò e vertono sulla medesima associazione. Intraneo a quest’ultima associazione era il collaboratore di giustizia PERCIACCANTE Pasquale, conferma l’esistenza della consorteria precisandone il progetto criminale e l’organigramma6. Si tratta di una situazione in cui vi sono gruppuscoli delinquenziali che si rispettano fra loro in assenza di un gruppo dominante riconosciuto da un locale come ndrina. 3 Invero, si tratta di collaborazioni poi interrotte con ritrattazione delle dichiarazioni rese inizialmente . 4 In relazione alla sussistenza della consorteria ndranghetistica. 5 In particolare mentre Dentuzzo è stato per un breve lasso di tempo libero, PEPE è stato sempre, cioè fin dal sorgere della consorteria di ndrangheta, detenuto . 6 Leggiamo un passo della sentenza dei Giudici della Corte di assise di Catanzaro: “La sentenza appellata ha dato adeguata motivazione dell’esistenza dell’associazione a delinquere stampo mafioso contestato al capo 8 della rubrica e della sussistenza di una vera e propria guerra di mafia tra essa e la consorteria dei Faillace - Forastefano, Depongono in tal senso: 2 15 Il legame fra gli ABBRUZZESE ed ACRI Nicola è dimostrato, innanzitutto, dalla Sentenza emessa dai Giudici dell’Assise cosentina il 26 maggio del 2011 in esito al processo c.d. “ARBERIA” (Allegato n.4 alla presente richiesta). L’indagine ricostruiva quattro fatti di sangue: • il tentato omicidio di Antonello Esposito, consumato in Castrovillari, il 14 giugno 1999; - le concordi dichiarazioni dei collaboratori Di Dieco, Scaglione, Greco, Calabrese, Bevilacqua, Perciaccante Pasquale e Falbo Domenico; - le dichiarazioni dei testimoni Benedetto Elvira, Milito Rocco, Benedetto Rosa Maria; - la ricorrenza delle medesime date negli omicidi e negli attentati condotti in danno degli appartenenti alle consorterie rivali. Tali emergenze hanno correttamente indotto a collocare i delitti in esame nell’ambito della faida tra le due contrapposte fazioni mafiose. Ugualmente corretta risulta la valutazione di inserimento degli imputati nell’associazione Pepe- Abbruzzese, ed infondati i motivi d’appello sul punto. L’affiliazione di Abbruzzese Celestino ed Abbruzzese Nicola cl. 79 è provata dalle emergenze già valorizzate nella sentenza appellata, nonché dalle dichiarazioni assunte in questo grado del giudizio dal collaboratore Perciaccante e, relativamente al secondo imputato anche da Falbo Domenico. In esito alle affermazioni di Perciaccante è risultata corretta l’ipotesi d’accusa, sfornita di prova nel primo grado, dell’assunzione della reggenza dell’associazione da parte di Abbruzzese Celestino e del suo ruolo di concorrente nei delitti in esame. Anche relativamente ad Abbruzzese Armando, Bevilacqua Mario ed Abbruzzese Luigi il quadro probatorio enunciato nella sentenza di primo grado, e fondato essenzialmente sulla partecipazione dei medesimi agli omicidi per i quali hanno riportato condanna, si arricchisce dei preganti apporti del Perciaccante. Quanto a Iannicelli Tommaso, assolto dai delitti di cui ai capi n.1,2,3 della rubrica, va confermato il giudizio di appartenenza alla predetta associazione poiché le concordi dichiarazioni di Perciaccante Pasquale (v. verb. ud. 29.2.2008, pag.88) e Falbo Domenico (v. verb. ud. 14.3.2008) lo indicano come soggetto inserito in tale consorteria con ruolo di trafficare in sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Infatti Perciaccante ha riferito che da lungo tempo Iannicelli spacciava cocaina che generalmente gli forniva lui stesso, Abbruzzese Andrea, Abbruzzese Francesco o Bevilacqua Mario; anche se per il resto cercava di restava fuori da altro tipo di reati e teneva una posizione defilata perché riteneva di avere un futuro come calciatore. Il collaboratore ha poi narrato che per un certo periodo Iannicelli spacciava in società con Abbruzzese Nicola (Semiasse) e, successivamente, dopo dei dissapori con quest’ultimo spacciava insieme ad Abbruzzese Celestino. Tali affermazioni sono state riscontrate da Falbo Domenico, che ha riferito che nel 2002 spacciava cocaina e la doveva prendere dagli Abbruzzese che avevano il controllo del territorio; e che Iannicelli trafficava in cocaina. Nello specifico ha precisato che quando aveva bisogno di stupefacente si recava alle case popolari e chiedeva la cocaina a Semiasse, il quale a volte era in compagnia di Tommaso Iannicelli. Invero quest’ultimo non gli ha mai ceduto personalmente droga, ma era presente in alcune occasioni, a volte rimaneva con lui ad aspettare che Semiasse tornasse con la droga, altre volte andava via; solo in una occasione ha dato il denaro a Semiasse alla presenza di Iannicelli; Benedetto Sergio gli disse che quest’ultimo era in società con Semiasse. Quanto narrato da Falbo è, infatti, sufficiente quale elemento soggettivo di riscontro individualizzante nei confronti di Iannicelli poiché egli era un soggetto estraneo all’associazione di cui, ovviamente l’imputato non si fidava, ma la sua presenza è sintomatica della cointeressenza indicata da Perciaccante e di cui anche il Falbo venne a conoscenza da Benedetto Sergio, che abitando alla Case Popolari, pur essendo considerato persona avversa, aveva evidentemente i suoi informatori circa le dinamiche interne all’associazione. E’ tesi difensiva tale comportamento del Iannicelli sia indicava solo di singoli episodi di spaccio di droga, ma tale tesi non può condivisa poichè l’episodio narrato sia da Perciaccante che da Falbo, del ruolo di vedetta svolto da Iannicelli nel tentato omicidio a Laurito Mario è indicativo del fatto che si trattasse di una vera e propria affiliazione al clan in questione, con condivisione del programma criminoso nel suo complesso, sebbene l’imputato mantenesse un ruolo più defilato, in ragione del suo lavoro di calciatore professionista”. 16 • l’omicidio di Atene Giovambattista, ucciso il primo luglio del 1999, a Cassano, in località Cafasi; • l’omicidio di Romeo Giuseppe, ucciso, il 15 luglio del 1999, a Cassano in via Lungo Tasso numero 4, di fronte l’abitazione della madre; • l’omicidio di Antonio FORASTEFANO ucciso il 25 luglio del 1999 in Cassano alla Marina di Sibari . Le vittime erano tutte uomini d’onore, vicini a Leonardo PORTORARO sempre rimasto fedele a Giuseppe CIRILLO, erano tutte appena usciti dal carcere per cui venivano eliminati al fine di affermare la leadership criminale degli zingari. Per tutti questi fatti ABBRUZZESE Francesco veniva condannato quale mandante e-o esecutore materiale, per l’omicidio FORASTEFANO ed il tentato omicidio ESPOSITO è stato condannato anche ACRI Nicola. Dalla sentenza si evince che gli omicidi erano decisi dalla “società maggiore” composta anche da ACRI Nicola, preposto alla ndrina rossanese7. Diversi collaboratori di giustizia hanno dichiarato che ACRI Nicola, alla fine degli anni ’90 emergeva quale capo della ndrina di Rossano anche perché “gradito” agli zingari di Cassano in quel periodo sostanzialmente reggenti delle organizzazioni criminali della zona, per essere detenuti o latitanti i principali esponenti delle consorterie di riferimento . PERCIACCANTE Pasquale, di etnia rom, affiliati alla cosca di Cassano, innanzi ai Giudici della Corte di Assise di Cosenza, nell’ambito del p.p. 230/07 modello 21, relativo all’omicidio di Converso Luciano, in data 25/09/2008 ha riferito della struttura del locale di Cassano che era collegato alle ndrine di Corigliano, Rossano e Cosenza; del ruolo di ACRI Nicola che, a differenza dei coriglianesi, non doveva distrarre parte dei proventi del pizzo nella bacinella cassanese. (v. interrogatorio riportato per esteso nella richiesta del P.M. ed allegato alla stessa al n.5). Va segnalato il dato che il collaboratore nell’interrogatorio dell’11.9.2007, nell’esibire un foglietto di carta contenete la “copiata”, in quella relativa al grado dello “sgarro”, indica esserci ACRI Nicola, unitamente a Franco Abruzzese, capo del locale di Cassano e Michele Bruni detto “Bella Bella” , capo dell’omonimo clan di Cosenza. CURATO Vincenzo, della cosca di Corigliano, esaminato nel corso del processo per l’omicidio Converso (in data 24/09/2008), rendeva dichiarazioni del tutto sovrapponibili a quelle di PERCIACCANTE, riportate per esteso nella richiesta del P.M. a cui si rinvia (v. allegato n. 6 ). In particolare il Curato riferiva di avere svolto il ruolo di “sentinella” per alcune riunioni che si erano svolte a Schiavonea tra i reggenti delle varie consorterie, o i loro emissari, che indicava in ACRI Nicola per Rossano, in BARILARI Maurizio per Corigliano . ALFANO Carmine, anch’egli della cosca di Corigliano, nell’ambito del medesimo procedimento narrava, a sua volta, che Cassano, Corigliano e Rossano erano “un’unica cosa” dal punto di vista ndranghetistico tanto che v’erano rapporti di mutua assistenza economica (v. richiesta del P.M.). 7 La sentenza Arberia viene emessa dai Giudici della Corte di Assise di Cosenza il 26/5/2011. 17 Le dichiarazioni dei collaboratori trovano conferma negli esiti di un servizio captativo registrato presso la casa circondariale di Vibo Valentia. In particolare, il 16/02/2002, si registrava una conversazione intercorrente fra i fratelli PEPE Eduardo e Damiano i quali redigevano una sorta di mappa delle consorterie criminali loro collagate, quale capo del locale di Rossano “Nicola”, individuato in ACRI Nicola: U1 Pepe Eduardo U Pepe Damiano U1 Nui amu... U Però statti accortu a chiru. Noi dobbiamo... Però stai attento a quello. U1 Damia’ iu nun tengu a chi fa’ cu’ nissunu, Damia’ io non ho a che fare con nessuno, forsi nun ha capitu, sulu cu’ loru! E basta. forse non hai capito, solo con loro! E basta. Quannu c’è na cosa.. Quando c’è una cosa... U Ma aviti misu a parte? Ma lo avete messo da parte? U1 Si. U C’è Nicolinu? C’è Nicolino? U1 C’è Nicola. U Nun fa nenti? Non fa niente? U1 C’è Nicola.. U [……] U1 Allura, a Russano c’è Nicola... U Allora, a Rossano c’è Nicola... Mh... U1 A Curiglianu c’amu misu a cumpa’ Natale e A Corigliano c’abbiamo messo a compare cumpa’ Rocco cumu... Natale e a compare Rocco come.. U Cumu arruina case! [Ride] U1 A Cassanu sungu iu. A Castroviddari... U ‘Ntonio? Come rovina case! A Cassano ci sono io. A Castrovillari... Antonio? U1 A Castruviddari pe’ mo un c’è nessunu, un è A Castrovillari per il momento non c’è buanu ‘Ntonio. nessuno, non è buono Antonio. U ‘Ntonio no? [Parlano a voce bassissima] Antonio no? U1 Però... U Eh? U1 Un è buanu, no. U Non è buono, no. Sì. (Vedasi verbale di trascrizione in allegato n.19/A alla Cnr del ROS) 18 Ulteriori conferme sono fornite, sia in relazione al reato associativo, sia in relazione alle singole fattispecie di reato per cui si procede negli esiti delle operazioni di intercettazione eseguite nel presente procedimento, che saranno riportati di volta in volta, nei passi salienti al fine di non appesantire la presente trattazione. Poiché le risultanze istruttorie concernono in via principale le dichiarazioni del collaboratori di giustizia e le operazioni di intercettazione, si darà conto, innanzitutto di esse. Quindi si tratterà dei singoli reati contestati, riportando, le risultanze contenute nella richiesta del P.M. , seguiranno le valutazioni di questo Giudice sull’esistenza o meno di un grave quadro indiziario nei confronti degli indagati. Invertendo l’ordine di cui alla provvisoria imputazione, si tratterà da ultimo della posizione dei singoli indagati in relazione alla contestazione associativa di cui al capo 1), poiché ai fini della prova della stessa rilevano le condotte afferenti ai diversi reati-fine contestati. II. I COLLABORATORI DI GIUSTIZIA a) Premessa Come già detto le Nel presente processo costituiscono fonte probatoria le dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia. Da tale circostanza consegue la scelta di dar contezza di alcune osservazioni che vengono riproposte puntualmente dalle difese ogniqualvolta ci si trovi di fronte a dichiarazioni auto ed etero accusatorie di collaboratori e che si sostanziano nelle tesi: - che questi soggetti, essendo stati dei delinquenti, si siano determinati a collaborare al fine di lucrare i benefici concessi dalla legge; - che tali benefici, previsti anche in fase di esecuzione dell’eventuale pena loro inflitta, consentirebbero agli stessi di “confessare a costo zero”. Al riguardo, è sufficiente osservare che trattasi di considerazioni generiche la cui valenza è superata dalla chiara scelta di politica legislativa effettuata dal legislatore in sede di emanazione della speciale normativa sui “pentiti” e che, ovviamente, non valgono ad inficiare a priori la credibilità di ciascun collaboratore. Peraltro va sottolineato, che l’ordinamento vigente non prevede affatto l’impunità per i collaboratori di giustizia e che le misure alternative alla detenzione, di cui questi possono godere (affidamento in prova al servizio sociale e detenzione domiciliare, misure disposte, senza alcun automatismo, dal Tribunale di Sorveglianza), non equivalgano, come prospettato, alla non applicazione della pena, poiché conservano un quantum non trascurabile di afflittività e sono, in qualsiasi momento revocabili. Passando a considerazioni più prettamente tecniche, non è necessario attardarsi in dissertazioni teoriche sulle problematiche relative alla valutazione della chiamata in reità-correità, bastando il richiamo ai parametri normativi 19 espressamente indicati dall’art.192, commi 3 e 4, c.p.p. ed ai principi elaborati dalla giurisprudenza di legittimità. Il legislatore ha, infatti, statuito che la chiamata in correità sia sottoposta ad una doppia verifica di attendibilità, prevedendo, oltre all’ “attendibilità intrinseca”, cui è generalmente soggetta ogni fonte dichiarativa, secondo i parametri individuati dalla giurisprudenza della Suprema Corte (profilo soggettivo: qualità personali, intellettive e sensitive, capacità di memoria, interesse personale; profilo oggettivo: analiticità della dichiarazione, intima coerenza, reiterazione, costanza ed uniformità) anche una verifica “estrinseca” che si sostanzia nei cosiddetti “riscontri esterni”, i quali, alla stregua dell’elaborato giurisprudenziale: - non devono essere elementi sufficienti di per sé a provare la fondatezza dell’accusa, in quanto ciò determinerebbe la superfluità della chiamata in correità, ma devono integrarsi reciprocamente con quest’ultima; - devono vertere su fatti che riguardino direttamente la persona dell’imputato in relazione al reato che gli viene contestato e, quindi, non devono essere puramente descrittivi; - devono essere certi, non potendosi dimostrare l’attendibilità della chiamata attraverso un elemento che deve, a sua volta, essere sottoposto a verifica; - possono essere di varia natura, persino di carattere logico, e, naturalmente, possono consistere nelle dichiarazioni di altri collaboranti, atteso che il legislatore non ha posto alcuna limitazione al riguardo. (Cass. sez. I, 5.9.91, n. 8756; Cass. Sez.VI, 26.1.93, n.4240; Cass. sez. II, 26.4.93, n.4000; Cass. Sez. I, 6.10.93 n.9105; Cass. Sez. I, 29.5.97, n.5036; Cass. Sez. VI, 13.6.97, n.5649). Ancora, le due valutazioni di attendibilità, intrinseca ed estrinseca, sebbene sotto il profilo logico debbano essere effettuate necessariamente una dopo l’altra, non sono in rapporto di subalternità, ma in ragione del criterio della considerazione unitaria degli elementi di prova fissato dall’art. 192, comma 3, c.p.p., la seconda può integrare la prima. Nel senso che, in ipotesi di esito negativo o dubbio della verifica dell’attendibilità intrinseca della chiamata, si passerà alla verifica estrinseca della stessa e l’individuazione di riscontri esterni particolarmente pregnanti potrà confortare e completare una dubbia credibilità intrinseca, mentre, viceversa, per l’espresso dettato legislativo, in assenza dei cosiddetti riscontri esterni, anche una chiamata intrinsecamente attendibile non può assurgere ad elemento fondante la responsabilità dell’imputato. Alla stregua di quanto esposto, è evidente che la prima valutazione che l’organo giudicante è tenuto a compiere concerne la credibilità intrinseca dei chiamanti in reità-correità e ad essa si procederà nell’immediato prosieguo, mentre la motivazione in ordine alla sussistenza dei riscontri oggettivi relativi ai fatti narrati dai dichiaranti sarà svolta nei capitoli dedicati alla loro disamina. Nel caso concreto le dichiarazioni sulla sulla “famiglia rossanese“ sono state rese dai collaboratori PERCIACCANTE Pasquale, CURATO Vincenzo, ALFANO Carmine, GALLINA Giuseppe, SOLFERINO Gaetano i quali erano erano inseriti organicamente, con ruoli e responsabilità differenti, nelle consorterie mafiose di Cassano, Corigliano e Rossano (facenti parte secondo l’ipotesi d’accusa del locale ndranghetistico cassanese). Ad essi si sono aggiunte le propalazioni di VALLONARANCI Maria che ha seguito parte delle vicende del clan di Rossano, in un primo momento, quale moglie di ACRI Natale, e, in epoca più recente, quale persona vicina a Sergio ESPOSITO, detto Pica Pica; nonchè 20 quelle di TEDESCO , convivente della Valloneranci che ha riferito delle minacce e delle intimidazioni subite dalla prima e da lui stesso per impedirne la collaborazione e/o in esisto alla stessa. Da ultimo è intervenuto il narrato di OLIVERIO Francesco, vicino al locale di Cirò, quale preposto al locale di Belvedere Spinello, che ha riferito dei rapporti tra la ndrina di Rossano il locale cassanese e, per l’appunto il locale di Cirò. I contributi dichiarativi dei predetti soggetti hanno consentito di tracciare, non solo l’organigramma della cosca, ma anche di differenziare il ruolo ed il contributo partecipativo di ciascuno degli intranei, di individuare gli specifici settori illeciti di interesse operativo, di fare luce sulle alleanze del gruppo e sulle sue cointeressenze illecite con altre organizzazioni. Va evidenziata la tendenziale diversità di ciascun percorso conoscitivo in ordine i fatti narrati, percepiti in contesti spazio – temporali assolutamente diversificati. Ciò determina l’autonomia e la diversità delle fonti probatorie dichiarative. b) ALFANO Carmine L’ALFANO avviava la sua collaborazione negli anni 2006/2007 fornendo un contributo importante per la ricostruzione degli affari e dell’organigramma sia della cosca di Corigliano cui aderiva e di quella di Rossano, con la quale aveva stretti rapporti di collaborazione delinquenziale. Egli, infatti, è cognato di BARILARI Maurizio che, alla fine degli anni ’90, assumeva, per conto degli ABBRUZZESE , il ruolo di Dirigente e contabile di Corigliano. Oltre alle vicende relative a questo clan, riferite negi verbali di interrogatorio in atti, cui si rinvia, al fine di non appesantire la presente trattazione, il collaboratore ha narrato dei contatti con la ndrina di Rossano capeggiata da ACRI Nicola, narrando che gli uomini di BARILARI gestivano, insieme a quelli di ACRI Nicola, effettuavano rifornimenti di stupefacente, estorsioni, truffe agli istituti previdenziali e si ingerivano in alcune attività economiche. In particolare i coriglianesi gestivano una ditta che distribuiva, in regime di monopolio ndranghetistico, fra Corigliano e Rossano, prodotti di cartoplastica. I rossanesi gestiscono, ancora oggi, un’impresa che distribuisce, in regime di monopolio ndranghetistico, caffè torrefatto e prodotti similari in Rossano. I due monopoli erano imposti dallo stesso ALFANO e da alcuni affiliati al clan di Rossano. Così le due ndrine si aiutavano a vicenda in quanto i coriglianesi imponevano il caffè dei rossanesi a Corigliano, i rossanesi imponevano la cartoplastica dei coriglianesi a Rossano8. ALFANO iniziava a collaborare mentre era in stato di libertà ed aveva riportato una condanna a pochi anni di detenzione perché temeva di essere ucciso in quanto accusato Per effetto dell’esecuzione della c.d. operazione Santa Tecla (ordinanza custodiale emessa dal gip distrettuale nell’ambito del p.p. 3572/05 modello 21, eseguita il 21/7/2010) la cosca coriglianese è stata fortemente impattata e con essa sono state disarticolate le sue propaggini imprenditoriali. 8 21 da alcuni affiliati alla sua ndrina di non essersi messo a disposizione per l’omicidio di Antonio BRUNO9. Le ragioni di tale scelta noninficiano la sua attendibilità poiché il suo narrato non risulta detatto da sentimenti di rancore o di astio nei confronti degli altri affiliati con i quali, in maggior parte era in buoni rapporti, né risulta caratterizzato da forzature in senso accusatorio. Le sue dichiarazioni sono coerenti, costanti, logiche e reiterate e sono state già considerate attendibili dal Trunlae di Castrovillari nella sentenza resa nel processo “Sibarys”10 Secondo quanto riferisce agli inquirenti rossanesi e coriglianesi aveva, nel corso del 2006, deciso l’eliminazione di tre uomini d’onore: Converso Luciano (che sarà ucciso il 12/1/2007), Antonio Bruno e Mollo salvatore. Il primo, rossanese, era il contabile di Acri Nicola al quale aveva sottratto delle somme di danaro, i restanti due, coriglianesi, erano accusati di essersi avvicinati ai Forastefano che, dal 2002, erano entrati in contrasto con gli Abbruzzese. Antonio Bruno verrà ucciso in Corigliano il 10/6/2009, insieme ad Antonio Riforma, Salvatore Mollo morirà suicida nel carcere di L’aquila dove era ristretto in esecuzione dell’O.C.C. del p.p.3572/05 c.d. SANTA TECLA. Le riunioni preparatorie di questi omicidi sono descritte nella Sentenza di primo grado del p.p. 230/07 modello 21 emessa dalla Corte di assise di Cosenza e relativa all’omicidio di Converso Luciano che è (in allegato n.4/A alla CNR del ROS). 10Leggiamo il passo in cui i Giudici castrovillaresi affrontano il tema dell’attendibilità di Alfano “In merito alla personalità del collaboratore di giustizia le sue dichiarazioni devono ritenersi spontanee in quanto l’Alfano ha iniziato a collaborare nel luglio del 2006 allorquando era libero e non aveva procedimenti penali pendenti avendo riportato soltanto una condanna ad anni due e mesi sei di reclusione per fatti risalenti al 1992, ciò nonostante il collaboratore ha reso molteplici dichiarazioni dirette ed autoaccusatorie in merito a fatti con riferimento ai quali non vi era alcun procedimento in corso. Ancora non sono emersi motivi di rancore, inimicizia, vendetta o volontà di rivalsa nei confronti di alcuno degli imputati del presente processo ed infatti il timore di essere ucciso esplicitato quale ragione del “pentimento” è relativo alle possibili ritorsioni da parte di soggetti completamente estranei al presente giudizio. 9 Le dichiarazioni di Alfano non appaiono, inoltre, frutto di pressioni esterne da parte degli inquirenti ed infatti il collaboratore era libero quando ha iniziato a rendere le sue dichiarazioni né sono emersi accordi fraudolenti con altri pentiti o pressioni da parte di questi ultimi, inoltre le dichiarazioni rese in dibattimento sono scaturite da un esame genuino e privo di domande suggestive. Non risultano, infine, ritrattazioni da parte del collaboratore delle deposizioni in precedenza rese, questi, inoltre, ha proceduto ad effettuare nel contraddittorio delle parti una ricognizione fotografica avente ad oggetto il riconoscimento degli imputati del presente processo ed anche in tale occasione ha fornito senza incertezze indicazioni sempre coerenti con quelle dell’accusa indicando tutti i prevenuti con i quali aveva intrattenuto rapporti diretti. Per quanto concerne, poi, la valutazione dell’attendibilità intrinseca dei vari episodi narrati da Alfano deve rilevarsi che il suo racconto appare logico, articolato ed infatti il collaboratore ha fornito numerosi particolari e dettagli (si veda ad esempio l’incontro alla villa di Schiavonea, l’omicidio Cimino, l’omicidio di Tony Viola)sia temporali che relativi ai luoghi ed ai soggetti che aveva visto partecipare alle varie vicende fornendo una versione dei fatti non rigidamente strutturata e dunque tanto più verosimile, a tal proposito in alcuni casi il collaboratore si è anche spontaneamente corretto fornendo precisazioni e delucidazioni ed anzi in alcune occasioni, ha anche chiarito i limiti delle sue conoscenze fornendo dichiarazioni potenzialmente favorevoli per alcuni prevenuti(ad esempio precisando di non aver mai visto Caporale Aldo spacciare) Non possono, infine, condividersi le obiezioni delle difese in merito all’attendibilità di Alfano in particolare questi avrebbe dichiarato di aver fatto da autista a Di Cicco ma tra le conversazioni ambientali intercettate sull’autovettura modello Alfa GTV in uso a Di Cicco il collaboratore non risulta mai identificato, tale circostanza ben può spiegarsi con la constatazione che l’attività captativa sulla predetta autovettura è 22 (sentenza in allegato n.3/A alla CNR del ROS), dal Tribunale di Rossano nel processo c.d. CORINAN (sentenza in allegato n.7 alla presente richiesta), nonché dal GUP di Catanzaro nel processo “SANTA TECLA” (provvedimento in allegato n.8 alla presente richiesta). Tale valutazione è condivisa da questo giudice che esprime un giudizio positivo in ordine all’attendibilità intrinseca del collaboratore. c) CURATO Vincenzo Si tratta di persona nota agli investigatori sibaritici già prima della collaborazione. Il suo nome compare già nel processo BIG FIRE - SET UP perché è fra gli esecutori materiali del c.d. incendio LUZZI, consumato, nel maggio del 1997, per costringere l’imprenditore LUZZI Mario al pagamento del pizzo. Egli è sempre stato un contrasto onorato della cosca coriglianese ma comunque, essendo il genero del boss di Terranova da Sibari, Enzo SASSONE, gli venivano affidati compiti di responsabilità soprattutto per quanto attiene alla gestione degli stupefacenti . Avviava la collaborazione in stato di detnsione per essere stato da un provvedimento di fermo spiccato dalla Procura della Repubblica di Milano per una rapina. Dopo un breve periodo, in cui rimane presso la casa circondariale di Catanzaro, viene trasferito presso la casa circondariale di Roma Rebibbia ove viene sottoposto al regime di cui all’art. 13 della Legge numero 45/2001. Il collaboratore riferisce della crisi del locale coriglianese che diviene ndrina di Cassano. CURATO era fra coloro che, insieme a Maurizio BARILLARI teneva i rapporti con gli zingari e con gli uomini di ACRI Nicola tanto da partecipare agli omicidi di FABBRICATORE e di CIMINO che sono commessi per volontà‘ della società maggiore cassanese. Inoltre, aveva continui rapporti con GALLUZZI Salvatore, FERRANTE Giuseppe, MORELLO Carmine, Mario BEVILACQUA, MADIO Domenico e con ABBRUZZESE Armando che lo rifornivano di stupefacente. Dalle stesse persone apprendeva notizie precise in relazione ai crimini più efferati ed eclatanti11. Anche CURATO è stato esaminato dai Giudici di Castrovillari che ne attestano l’attendibilità con la motivazione della Sentenza del processo Sibarys12, così come i Giudici rossanesi in esito al processo iniziata il 18.12.00 mentre Alfano ha precisato di aver prestato la sua attività in favore di Di Cicco dal 1999 sino al 2000 e che quando il Di Cicco aveva acquistato la Nissan Terrano non svolgeva più le mansioni di autista, infine deve rilevarsi che nelle conversazioni intercettate figurano in numerose occasioni soggetti non identificati “. questi tempi sono trattati nell’ambito del p.p. c.d. TIMPONE ROSSO. Curato è fra le fonti di prova che hanno consentito di arrestare più di venti persone appartenenti al clan Abbruzzese responsabili della consumazione di circa nove fatti di sangue . 12 leggiamo un passo della Sentenza Sibarys in cui si affronta il tema della attendibilità di CURATO: “In merito alla personalità del collaboratore di giustizia le sue dichiarazioni devono ritenersi spontanee, in particolare Curato ha iniziato a collaborare il 28 agosto del 2007 allorquando era agli arresti domiciliari per spaccio di stupefacenti, il collaboratore ha reso molteplici dichiarazioni dirette ed autoaccusatorie in merito a fatti con riferimento ai quali non vi era alcun procedimento in corso. Ancora non sono emersi motivi di astio, risentimento o volontà di rivalsa nei confronti di alcuno degli imputati del presente processo ed infatti le minacce e ritorsioni da esso riferite dopo l’inizio della collaborazione sono relative alle possibili ritorsioni da 11 23 Corinan13 ed il Gup distrettuale , nella motivazione della Sentenza che definisce il p.p. 3572/05 modello 21 . parte di soggetti estranei al presente giudizio, anzi con alcuni dei prevenuti lo stesso collaboratore ha ammesso di aver intrattenuto rapporti di amicizia (ad esempio con Caporale Aldo) Le dichiarazioni di Curato non appaiono, inoltre, frutto di pressioni esterne da parte degli inquirenti né sono emersi accordi fraudolenti con altri pentiti o pressioni da parte di questi ultimi, infine le dichiarazioni rese in dibattimento sono scaturite da un esame genuino e privo di domande suggestive anzi in alcune occasioni lo stesso collaboratore ha evidenziato i limiti delle sue conoscenze (ad esempio in merito alla frequenza con cui Gatto Antonio acquistava stupefacente). Non risultano, poi, ritrattazioni da parte del collaboratore delle deposizioni in precedenza rese, questi, inoltre, ha proceduto ad effettuare nel contraddittorio delle parti una ricognizione fotografica avente ad oggetto il riconoscimento degli imputati del presente processo ed anche in tale occasione ha fornito senza incertezze indicazioni sempre coerenti con quelle dell’accusa indicando tutti i prevenuti con i quali aveva intrattenuto rapporti diretti. Per quanto concerne, poi, la valutazione dell’attendibilità intrinseca dei vari episodi narrati da Curato deve rilevarsi che il suo racconto appare logico, preciso e dettagliato ed infatti il collaboratore ha fornito numerosi particolari (si veda ad esempio il racconto relativo all’omicidio Cimino in cui indica precisamente i luoghi, mezzi ed armi impiegate od ancora l’omicidio Fabbricatore) sia temporali che relativi ai luoghi ed ai soggetti che aveva visto partecipare alle varie vicende fornendo una versione dei fatti non rigidamente strutturata e dunque tanto più verosimile “ 13 Curato Vincenzo inizia a collaborare il 28 agosto 2007 quando era detenuto per spaccio di sostanza stupefacente. È stato particolarmente attivo nell’ambito della gestione dello stupefacente sia in Corigliano che nei comuni limitrofi ed ha avuto importanti contatti con la nota cosca degli “zingari”; decide di collaborare con la giustizia poiché, essendo stato ritenuto responsabile da parte dei coriglianesi di aver acquistato autonomamente sostanza stupefacente da Milano e di aver avuto rapporti con gli “zingari” e in particolare con Franco Abbruzzese, temeva che tali addebiti avrebbero potuto condurre alla propria uccisione. Ha preso parte all’omicidio di Fabbricatore, nonché all’omicidio di Cimino Giorgio; è stato a disposizione della cosca sin dal 1996 ed ha una specifica conoscenza dei fatti più importanti che interessarono la medesima cosca a seguito degli arresti effettuati nel 1998, con particolare riferimento alle indagini sull’omicidio Viteritti. In particolare, ha ricostruito l’intervento dell’organizzazione cassanese sul territorio di Corigliano, con la designazione a capo della ‘ndrina di Corigliano di Perri Natale e di Giovanni Russo detto “Gesumarra” e la nuova costituzione del locale di Corigliano con la scarcerazione di Antonio Bruno, alias Giravite nel 2005. In merito all’attendibilità del collaboratore di giustizia, il Tribunale rileva che le sue propalazioni devono ritenersi spontanee, avendo reso molteplici dichiarazioni autoaccusatorie ed eteroaccusatorie in riferimento ai quali non vi era alcun procedimento in corso. Ancora non sono emersi motivi di astio, risentimento o volontà di rivalsa nei confronti di alcuno degli imputati del presente processo ed infatti le minacce e ritorsioni da esso riferite dopo l’inizio della collaborazione sono relative alle possibili ritorsioni da parte di soggetti estranei al presente giudizio, anzi con alcuni dei prevenuti lo stesso collaboratore ha ammesso di aver intrattenuto rapporti di stretta frequentazione. Le dichiarazioni di Curato non appaiono, inoltre, frutto di pressioni esterne da parte degli inquirenti né sono emersi accordi fraudolenti con altri pentiti o pressioni da parte di questi ultimi ed infine le dichiarazioni rese in dibattimento sono scaturite da un esame genuino e privo di domande suggestive anzi in alcune occasioni lo stesso collaboratore ha evidenziato i limiti delle sue conoscenze. Non risultano, poi, ritrattazioni da parte del collaboratore delle deposizioni in precedenza rese. Per quanto concerne, poi, la valutazione dell’attendibilità intrinseca dei vari episodi narrati da Curato deve rilevarsi che il suo racconto appare logico, preciso e dettagliato e, infatti, il collaboratore ha fornito numerosi particolari sia temporali che relativi ai luoghi ed ai soggetti che aveva visto partecipare alle varie vicende fornendo una versione dei fatti non rigidamente strutturata e dunque tanto più verosimile. 24 d) PERCIACCANTE Pasquale Il Perciaccante iniziava a collaborare nel settembre del 2007 dopo esere stato condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise di Cosenza nell’ambito del 14 processo Lauro . Componeva la società maggiore cassanese pertanto aveva rapporti con gli uomini di Acri che riforniva di stupefacente e di armi. PERCIACCANTE rendeva i primi interrogatori presso la casa circondariale di MELFI poi era trasferito presso la casa circondariale di ROMA REBIBBIA ove continua ad essere ristretto con rigida osservanza della disciplina prevista dall’art. 13 della l. numero 45/2001. Il verbale illustrativo della collaborazione è stato formalmente e tempestivamente redatto in costanza di carcerazione inframuraria in modo da rendere formalmente impossibile qualsiasi tipo di contaminazione del suo narrato. PERCIACCANTE dimostrava, documentalmente, la propria affiliazione al clan ABBRUZZESE consegnando agli inquirenti la copiata (vedasi verbale di interrogatorio in allegato n.5/A alla CNR del ROS). Ha riferito dell’organigramma della clan capeggiato da ABBRIZZESE Francesco, detto Dentuzzo e dalla sua partecipazione a gravi delitti, quali omicidi consumati e tentati, nonché dell’attività svolta nel traffico delle sostanze stupefacenti e delle estorsioni. Ha altresì narrato dei contatti delinquenziali avuti con gli affiliati alla cosca di Corigliano e con quelli di Rossano, e delle notizie apprese in ragione della sua qualità di intraneo alla suddetto locale di Cassano. Le sue dichiarazioni risultano coerenti e sono state già ritenute attendibili in sentenze passate in giudicato, come quella emessa nel processo “Lauro” dai Giudici della Corte d’Assise di Appello di Catanzaro15 e quella emessa nel processo Sibarys dal Tribunale di Castrovillari. 14Già citata vedi sopra. Perciaccante veniva condannato quale intraneo alla consorteria zingara ed esecutore materiale dell’omicidio di pepe Carmine del tentato omicidio di Benedetto Sergio ( Cassano 3.11.2002). 15 Infatti , gli hanno riconosciuto, non solo le attenuanti generiche, ma anche quella prevista per coloro che collaborano con la giustizia . Ma leggiamo le valutazioni che i Giudici dell’assise di Appello riservano alla collaborazione di PERCIACCANTE: “Alle udienze del 27 e 30 novembre; 4 e 27 dicembre 2007; 29 febbraio ed 11 marzo 2008, il collaboratore ha narrato quanto segue: • ha deciso di collaborare in questa fase del giudizio, dopo aver riportato condanna all’ergastolo perché stanco della vita condotta sino a quel punto e dei rapporti con il clan degli Abbruzzese dal quale ritiene di essere stato costretto a commettere efferati delitti; • era affiliato alla cosca dei Pepe-Abbruzzese di Cassano, capeggiata da Abbruzzese Francesco (Dentuzzo) e ne ha menzionato gli altri partecipi e le attività criminali sul territorio attinenti a traffici di droga, armi, estorsioni, furti, omicidi, tentati e consumati; • tale cosca aveva rapporti con il locale di Castrovillari, collegato con quello di Cirò, ed è stato “battezzato” formalmente, unitamente a Bevilacqua Mario, alla presenza di Di Dieco Antonio; • ha preso parte attivamente alla guerra contro i clan rivali partecipando agli omicidi di Fabbricatore di Corigliano Calabro; di Romeo, quest’ultimo commesso insieme a Scaglione; di Antonio Forastefano; doveva commettere anche l’omicidio di Tony Viola, ma per un imprevisto fu sostituito e l’omicidio fu commesso da Scaglione e Greco: • ha partecipato agli omicidi di Pepe Carmine e Benedetto Sergio e ne ha narrato le modalità, che saranno menzionate nella trattazione dei singoli delitti; 25 • ha narrato dei furti di auto precedenti i delitti e del traffico di droga cui erano impegnati tutti i membri dell’associazione, ammettendo, dopo un’iniziale titubanza, che durante la sua carcerazione, anche sua moglie intraprese lo spaccio di droga; • ha narrato le notizie di cui venne a conoscenza, in ragione della sua affiliazione nella cosca dei Pepe-Abbruzzese, ed in particolare le circostanze dell’ omicidio di tale Acquesta, avvenuta nella stalla di Abbruzzese Clelestino, del tentato omicidio di Laurito Mario al quale parteciparono anche Abbruzzese Nicola cl. 79 (Semiasse) e Iannicelli Tommaso con il ruolo di vedetta, informando i killers del passaggio della vittima a bordo della propria moto. Infine, nel corso dell’escussione ha prodotto le ricevute dei vaglia postali che gli erano stati fatti pervenire in carcere dall’associazione attraverso i suoi parenti ed ha narrato che, successivamente alla collaborazione, è stata data alle fiamme la sua abitazione, esprimendo timore per l’incolumità della moglie e dei propri figli. Perciaccante Pasquale si presenta come un soggetto che per lungo periodo ha aderito al “locale di Cassano”, composto anche da soggetti di etnia nomade, alla quale appartiene anch’egli e nella quale è fortemente inserito.La sua capacità di porre in essere gravi delitti contro la persona ha determinato il suo utilizzo quale killer anche nell’ambito della guerra tra il clan di CoriglianoCastrovillari e quello contrario e nelle rivalità interne a quest’ultimo.Coerentemente con la sua posizione di esecutore materiale, egli non sempre veniva messo al corrente dai mandanti delle ragioni per le quali gli venivano commissioni gli omicidi, e nel suo racconto esplicita tale situazione ed indica le idee che si faceva in proposito. Anzi emerge che spesso egli non si chiedesse neanche le ragioni degli omicidi, limitandosi a recepire i dati che gli venivano forniti da chi reggeva le sorti della cosca e precisamente Abbruzzese Francesco (Dentuzzo); poi, successivamente alla carcerazione di questi, Abbruzzese Fiore e Pepe Eduardo; dopo l’omicidio di entrambi, Abbruzzese Nicola (fratello di Celestino); e successivamente all’omicidio anche di quest’ultimo, Abbruzzese Celestino cl. 47.Ciò peraltro è coerente con la sua personalità semplice, di soggetto che non ha ricevuto alcuna cultura e che ha sempre vissuto in una realtà sociale di degrado, governato dalle regole e dai pregiudizi dell’etnia nomade. Tale situazione è emersa con evidenza nel corso dell’escussione in cui si rileva la difficoltà del collaboratore ad esprimersi in italiano, il fatto che è analfabeta e che ha una percezione soggettiva del tempo, non essendo assolutamente abituato a rapportarsi con i ritmi della vita quotidiana di chi ha un lavoro regolare, o delle incombenze ordinarie (scuola dei figli, ecc.) che determinano un rispetto degli orari e, conseguentemente, un ordine temporale più preciso nella narrazione dei fatti vissuti. Ciò comporta un maggiore sforzo di comprensione nei confronti del suo narrato, ma non ne inficia l’attendibilità, potendosi apprezzare, viceversa, la sincerità del collaboratore che, sebbene a volte con un sentimento di vergogna per la sua incapacità ad esprimersi bene, ribadisce tuttavia il proprio ricordo. Sia il P.M. che i difensori hanno sottolineato che Perciaccante si è determinato a collaborare dopo avere riportato una condanna all’ergastolo e dopo avere avuto contrasti con la propria moglie che avrebbe intrapreso una relazione con un altro, sicché le motivazioni risulterebbero differenti da quelle da lui prospettate ed improntate ad evidente utilitarismo. A tal proposito è da osservare che un fondo utilitaristico si rinviene in quasi tutte le scelte collaborative, trattandosi di soggetti dediti sino a poco tempo prima a gravi delitti; non viene, infatti, in rilievo, nella politica legislativa sul pentitismo, la valutazione morale del collaboratore, connessa anche alle ragioni di tale scelta, ma quella attinente alla sua sincerità. Sicchè non riveste connotazione negativa ai fini qui rilevano il fatto che il Perciaccante si sia determinato ad abbandonare il suo clan, ed in ultima analisi il suo mondo, per avere una possibilità di recuperare il rapporto con la propria moglie, alla quale ha dimostrato di essere molto legato (ha negato di essere a conoscenza della relazione di questa, dicendo che gli erano giunte solo della voci in tal senso ed era in evidente “sofferenza” all’udienza successiva ad un colloquio al quale la moglie non si era presentata). Ancora, è stato osservato che il Perciaccante, essendo uno degli imputati del presente processo, era a conoscenza di tutte le precedenti risultanze istruttorie, e, dunque, può essersi rifatto ad esse nella sua narrazione, che, per ciò stesso, desta dubbi sulla sua genuinità. Non può negarsi che il collaboratore abbia avuto contezza delle precedenti emergenze istruttorie, tuttavia è da osservarsi che il Perciaccante non presenta una personalità ed una cultura che gli consentano di elaborare tale “escamotage” e da riuscire a risultare credibile. Inoltre va rilevato che le vicende da lui narrate non ricalcano quanto riferito dagli altri in precedenza, ma forniscono un’autonoma ricostruzione anche a costo di 26 e) GALLINA Giuseppe Il GALLINA iniziava a collaborare nella primavera del 2007. Egli era tra i fiduciari di Tripodoro Pasquale16, ed ha narrato di essere stato ridimensionato dopo la collaborazione con la giustizia del proprio capo, non avendo trovato una collocazione adeguata al proprio rango fra le fila della cosca capeggiata da ACRI Nicola perché questi non aveva confermato le copiate ed i gradi del vecchio capo. In ragione della sua tossicodipendenza il GALLINA era stato utilizzato esclusivamente come pusher alle dipendenze di GALLUZZI Salvatore17 che gestiva il traffico di stupefacente per conto della cosca ACRI. Il collaboratore ha riferito, nei verbali di interrogatorio in atti cui si rinvia, l’organigramma e gli affari delinquenziali della ndrina di Rossano, soprattutto nel settore del mercato clandestino delle droghe. La circostanza che egli fosse un tossicodipendente non ne inficia l’attendibilità del narrato, avendo egli dimostrato di avere un ricordo coerente e chiaro degli accadimnetio che lo hanno visto protagonista. Le sue frequentazioni con gli uomini di ACRI Nicola sono attestate dalle numerose relazioni di servizio della P.G. in atti. contrastare con le precedenti emergenze e ciò depone sicuramente nel senso dell’autonomia e genuinità delle stesse (ad esempio egli ha narrato di avere fatto da vedetta nell’omicidio di Pepe Carmine, mentre la Benedetto lo indicava come uno dei killers; ha narrato che nelle buste dissotterrate il 14 giugno 2003 c’era sostanza stupefacente, e non già delle armi; ha riferito indicazioni temporali soggettive ecc.).Né in tali divergenze può ravvisarsi l’intento del collaboratore di sminuire il proprio ruolo criminale, come prospettato dal P.M. relativamente all’omicidio di Pepe Carmine, in quanto egli si è autoaccusato di gravi delitti (omicidio Fabbricatore, Romeo, Viola, porto d’armi, traffico stupefacenti ecc.) per i quali alcuna prova era stata raccolta contro di lui, e risulta essere consapevole delle sue responsabilità di concorrente nel delitto summenzionato. Ha anche riferito in dibattimento dei reati di spaccio di stupefacenti commessi dalla propria moglie, chiarendo che inizialmente aveva omesso di farlo per l’affetto che lega alla moglie ed ai figli che ne avrebbero subito le conseguenze; e ciò è sintomatico di una positiva elaborazione della lealtà connessa al proprio ruolo di pentito. La sua partecipazione alla cosca di Cassano è confermata da Di Dieco, Scaglione, Greco, e Falbo che hanno narrato delle occasioni in cui lo hanno conosciuto e dei delitti condivisi proprio in ragione di tale sua affiliazione, nonché da Benedetto Elvira ed altri componenti della sua famiglia che assistevano ai traffici di droga del clan ed alle sua assidue presenze alle riunioni. Peraltro, il collaboratore non ha esternato particolare astio o di risentimento verso gli odierni imputati (con i quali aveva rapporti di amicizia e di frequentazione in ragione dei comuni scopi criminali) a parte il generale rammarico per la sua vita precedente alla quale, in qualche misura, si sentiva “costretto” (ma tale costrizione non sarebbe derivata dagli attuali imputati ma dai precedenti reggenti dell’associazione ).In conclusione, il “narrato” del Perciaccante si presenta coerente, dettagliato, univoco, verosimile ed assistito ab extrinseco da riscontri di carattere generico, relativi alle modalità in cui furono eseguiti i delitti in oggetto.Pertanto va positivamente valutata la sua attendibilità intrinseca sotto il duplice profilo della credibilità del dichiarante e della logicità e coerenza del dichiarato”. 16 17 Era un Santista dell’organizzazione criminale di Tripodoro Pasquale che collabora con la giustizia a metà anni ’90 quando viene colpito da più ordini di custodia cautelare quale preposto all’omonima ndrina di Rossano. il ruolo di GALLUZZI quale gerente del narcotraffico per conto della ndrina di Rossano si evince dagli atti del processo noto alle cronache come operazione OMBRA in esito al quale è stato condannato a 14 anni quale componente qualificato di un’associazione del tipo di quella prevista dall’art. 74 D.P.R. 309/90. La Sentenza OMBRA è stata confermata anche dalla Suprema Corte di Cassazione. 27 Le sue dichiarazioni sono state positivamente valutate, per quanto attiene l’attendibilità, dai Giudici della Corte di Assise di Cosenza in esito al processo per l’omicidio Converso18. Pertanto va espresso un giudizio positivo sull’attendibilità del collaboratore. Leggiamo lo stralcio che i Giudici dell’Assise cosentina hanno dedicato all’attendibilità di Gallina Giuseppe: Il Gallina inizia a collaborare nel maggio 2007 per chiudere, a suo dire, con la vita condotta fino a quel momento e tornare una persona onesta. Affiliato al clan Rossanese facente capo al Tripodoro con il grado di sgarrista , dopo l’uccisione di Mario Mirabile, ex capo storico della sibaritide, affiancava Tripodoro per difenderlo da possibili attacchi. Così il Gallina:“…perché negli anni che erano fu ucciso Mario Mirabile con un altro, don Peppe Cirillo e lui ( Tripodoro) aveva paura di essere ucciso e quindi io stavo da lui alla villa al mare a proteggerlo si a la notte che il giorno…” (v.verb.24 settembre 2008 fg 126) Dopo l’inizio della collaborazione del Tripodoro, avvenuta agli inizi degli anni novanta, si ritirava per un periodo dall’attività criminale, salvo poi a riprenderla intorno al 2000 dedicandosi allo spaccio di sostanza stupefacente. In aula il collaboratore ha sempre risposto alle domande rivoltegli, spiegando, con i limiti legati alle sue capacità espositive particolarmente limitate quella che era l’organizzazione ndranghestistica rossanese. Conosce i suoi vertici, gli altri appartenenti, le attività criminose, in particolare le estorsioni legate al caffè . Sa, e racconta, dell’omicidio del Converso: ne indica le fonti di conoscenza nei diretti responsabili e descrive quanto cercato di fare successivamente per neutralizzare le dichiarazioni accusatorie. E, quanto a questo ultimo aspetto, ne parla agli inquirenti, quando ancora non si sapeva delle ritrattazioni, a riprova della genuinità delle propalazione e, soprattutto della loro fondatezza. La singolarità della circostanza poteva essere nota solo ai soggetti interessati, ed il fatto che il Gallina ne abbia parlato, conferma proprio che solo da loro poteva avere avuto queste confidenze. Tutto quello che conosce lo riferisce, spiegando le ragioni della conoscenza. I suoi contatti, da libero, erano con Galluzzi Salvatore, da sempre responsabile dello spaccio nella zona (ne sono conferma le condanne riportate acquisite agli atti) Ed era lui infatti che lo aveva aggiornato circa la situazione locale, ed il ruolo rivestito da Converso. La sua deposizione, si è anticipato, è stata oggetto di forti critiche da parte delle difese, che, nel corso del loro controesame hanno tentato di fare cadere in contraddizione il collaboratore oltre che di evidenziare suoi possibili stati clinici cronici tali da compromettere la serenità e veridicità del racconto. Quanto alle frequenti letture a contestazione, è vero: ricordava meglio, e precisava le affermazioni inizialmente rese solo dopo avere ascoltato il contenuto delle primigenie dichiarazioni. Ma, per come si vedrà, si è sempre trattato di imprecisioni di valore marginale, e tali, quindi da non influire sulla sua credibilità, ma da essere addebitate ad un mancato ricordo peraltro su circostanze non così rilevanti come la difesa ha cercato di sostenere. Né appare condivisibile quanto più volte evidenziato dalla difesa, anche attraverso la citazioni di testi ad hoc, in relazione allo stato di tossicodipendenza del Gallina e dipendenza anche da farmaci. Circostanza questa che avrebbe potuto minare, secondo il collegio difensivo la sua attendibilità. I medici citati dalla difesa, sono sfilati davanti alla Corte e nulla di più, rispetto a quanto riportato sulle prescrizioni mediche, hanno potuto riferire. Lo stesso Gallina in dibattimento aveva con sé i medicinali che era solito prendere per alleviare il suo stato d’ansia. Si trattava di antidepressivi , o di blandi farmaci per dormire che, di certo, per comune esperienza, non alterano le capacità cognitive del soggetto né appaiono in grado di creare nella mente delle realtà parallele o di annullare i ricordi. In dibattimento ha raccontato solo quello che sapeva, per averlo appreso direttamente o da terzi. E lo ha fatto, a parere di questa corte, con la semplicità che lo contraddistingue, e nella più totale assenza di intenti calunniatori. 18 28 f) SOLFERINO Gaetano Nel maggio del 2010 iniziava a rendere dichiarazioni auto ed eteroaccusatorie SOLFERINO Gaetano che era uno spacciatore della cosca rossanese. Dalle sue propalazione si evince che il SOLFERINO non ha mai avuto compiti di responsabilità nell’organigramma del clan: veniva utilizzato dagli uomini di Nicola ACRI per trasportare stupefacente e per effettuare chiamate estorsive. Egli ha narrato delle vicende della ndrina di Rossano, dei suoi adpeti e dei reati commessi sino ad epoca recente. Numerossime sono le annotazioni di P.G. circa i contatti del SOLFERINO con gli affiliati della ndrina di Rossano, essendo egli un soggetto “attenzionato” dati i numerosi procedimenti penali cui era sottoposto come si evince dai carichi pendenti e dai precedenti penali (v. richiesta del P.M. che li riporta in nota per esteso). Il SOLFERINO rendeva un primo verbale di interrogatorio il 22 maggio del 2010,19 (in allegato n.31/A alla CNR del ROS) raccontando di Insomma un racconto sì semplice, a tratti infantile, ma pur sempre logico: tutte le asserzioni hanno infatti sempre trovato giustificazione, mai una domanda è rimasta senza risposta. Certo non si poteva chiedere a lui perché fosse stato depositario delle confidenze degli imputati. Il Gallina aveva solo riferito quanto appreso. E del resto non inverosimile che parlassero con lui, che, da sempre era noto essere inserito nel mondo criminale, così come era nota la sua vicinanza ad elementi di spicco e la sua attività di spaccio. Leggiamo il verbale reso da SOLFERINO Gaetano: Oggi pomeriggio, verso le ore 14.30 circa, ero in giro in Rossano centro con la mia moto e nel transitare in piazza Santi Anargiri, notavo Morello Carmine, conosciuto con il soprannome di “u richiarar” e “zact” che era fermo vicino alla cabina pubblica, mi faceva segno di fermarmi. Io mi sono fermato qualche metro avanti a lui e Morello Carmine mi ha raggiunto a piedi e non appena mi si è avvicinato ha iniziato a schiaffeggiarmi al volto dicendomi che io avevo fatto una soffiata a voi carabinieri sul conto del fratello Morello Gaetano. Mentre mi picchiava sono giunti anche Galluzzi Salvatore soprannominato “u rizz”, Ferrante Giuseppe soprannominato “u siciliano” Scura Gennaro che è l’autista di Galluzzi Salvatore e Visciglia Gaetano che è fratello di una guardia giurata a nome Mimmo, tutti di Rossano centro, i quali tutti mi hanno aggredito con pugni, calci e schiaffi. Morello Carmine ha preso un bastone di legno che si trovava in una pianta e mi ha colpito più volte al capo. Io a questo punto sono fuggito e mi sono diretto verso piazza Steri. Poco dopo mi hanno raggiunto Ferrante Giuseppe e Galluzzi Salvatore e mi hanno contestato che io non voglio più vendere la droga per conto loro. Io gli ho detto che non avevo più alcuna intenzione di spacciare per conto loro perché ho famiglia. Galluzzi ha cercato di convincermi ma io per tre volte ho nettamente rifiutato di spacciare l’eroina per conto loro. A seguito di questo grave episodio, mi sono reso conto che voglio uscire da questo ambiente e avere una vita serena pertanto mi sono portato presso questi uffici per riferirvi che ho intenzione di collaborare con la giustizia, chiedo solo un programma di protezione per me, per la mia convivente Cenisio Annamaria e per il nostro bambino Cenisio Matteo. Tuttavia non avendo mai avuto un grado riconosciuto nell’ambito della criminalità organizzata di Rossano, sono in grado di riferirvi circostanze e fatti utili inerenti allo spaccio della droga in Rossano negli ultimi quindici anni circa, avendo spacciato per conto del Galluzzi fino a quattro mesi orsono. Per quanto riguarda la criminalità organizzata di Rossano a capo di essa vi è Acri Nicola attualmente latitante e pertanto in questo periodo chi comanda è Galluzzi Salvatore. Per quanto riguarda lo spaccio delle sostanze stupefacenti, posso riferirvi che, per quanto riguarda Rossano, chi gestisce il tutto, dal 1992, è Galluzzi Salvatore che tratta la cocaina, l’eroina, l’hashish e la marijuana. Per tale attività lui in questi anni si è sempre fatto collaborare da Ferrante Giuseppe soprannominato “il siciliano”, i fratelli Manno Stefano e Massimo, Scura Gennaro e Polillo Luigi, i suoi autisti, Cavallo Francesco, Mari Gaetano, i fratelli Morello Carmine e Gaetano, Salone Tommaso, poi anche i miei fratelli Solferino Guglielmo e Natale; alcuni soggetti li conoscete perché, parte di loro, sono stati coinvolti nell’operazione “OMBRA”. Per quanto riguarda invece i soggetti di Rossano scalo, che sono coinvolti nello spaccio delle sostanze stupefacenti, nel senso che anche quelli dello scalo si riforniscono dal Galluzzi 19 29 essere stato violentemente percosso da MORELLO Carmine, GALLUZZI Salvatore, FERRANTE Giuseppe, SCURA Gennaro che lo accusavano di avere fatto una “soffiata” ai CC. Un paio di giorni dopo, non si presentava per rendere il secondo interrogatorio, i CC lo rintracciavano, solo in tarda serata, e SOLFERINO spiegava loro che era stato sequestrato da FERRANTE Giuseppe e da due persone sconosciute, che lo minacciavano, a mano armata, lo percuotevano, ricordandogli cosa che sarebbe capitato se avesse collaborato con gli inquirenti20. Salvatore vi sono la famiglia facente capo a Manzi Antonio, soprannominato Tom Tom, il cognato di Acri Nicola a nome Calarota Antonio, Graziano Umberto, De Simone Augusto, Cosentino Luigi, Vaglica Alfonso, Esposito Sergio, Di Vico Gianluca, i fratelli Pometti e Sommario Francesco. La droga del tipo cocaina ed eroina viene acquistata da Galluzzi dai napoletani e viene portata mensilmente da un giovane di Napoli, il cui nome non lo conosco, a bordo di una Opel station wagon di colore blu. La sostanza la nasconde nei doppi fondi dei sedili o nel serbatoio dell’auto. Tale soggetto consegna la sostanza stupefacente, pari a un chilo di eroina e un chilo di cocaina, a Sibari a Scura Gennaro che poi la trasporta sino a Rossano e la consegna a Galluzzi Salvatore. La droga del tipo hashish viene acquistata da Galluzzi a Bologna e fa capo a tale Roberto dell’età di circa 36/37 anni, soprannominato zio Checco, che ha un bar in quel centro. Non so qual è il suo cognome, Roberto ha un fratello a Rossano di nome Giulio, che so essere omosessuale ed abita nei pressi della cantina della guardia giurata Visciglia Mimmo. Una volta al mese gli autisti di Galluzzi, Scura e Polillo, si recano con il treno a Bologna e trasportano due chili o due chili e mezzo di “fumo” sino a Corigliano. Questi si dividono nei vagoni e sistemano lo stupefacente vicino ai bagagli di altre persone, tenendolo sempre sotto controllo. Poi giunti a Corigliano, Manno Stefano e Cavallo Francesco prendono il fumo e lo trasportano sino a Sibari, nascondendolo in un terreno vicino alla pizzeria “Ciao Ciao”. Poi la sera tardi sempre Manno e Cavallo vanno a riprendere la sostanza e la trasportano fino a Rossano consegnandola al Galluzzi. Il soggetto che fa da tramite tra il Galluzzi e zio Checco è Larocca Antonio di Rossano centro soprannominato “u zombi”. Preciso che la sorella di Antonio è sposata con un cugino di Acri Nicola, tale Matalone Annibale. Il pagamento della sostanza stupefacente che proviene da Bologna viene effettuato da Galluzzi a zio Checco che ogni mese viene a Rossano e preleva il danaro. So che il fumo viene pagato dal Galluzzi a millecinquecento euro al chilo. Tutta la sostanza stupefacente viene tenuta nascosta a Rossano paese, non so il luogo preciso ma comunque nella zona del Ciglio della Torre e nella zona del traforo. Voglio dirvi che alcuni giorni fa, credo fosse sabato 8 maggio, ho visto Acri Nicola vicino a casa di mia madre in via San Nilo a bordo di una fiat stilo con due persone che non conoscevo, saranno state le 18 circa. Ero seduto sul muretto della casa di mia madre, quando ho sentito suonare il clacson e una persona, seduta sul lato passeggero anteriore della predetta auto che mi salutava. A questo punto mio fratello Guglielmo mi ha detto che l’uomo che mi salutava era Acri Nicola. Io stupefatto ho detto a mio fratello di non scherzare, al che l’auto si è fermata e l’uomo mi ha chiamato vicino a lui, non scendendo dalla vettura, dicendomi testualmente: “non mi riconosci più?” e poi mi ha dato una banconota da 100 euro. Io allora l’ho riconosciuto per Acri Nicola e con lui mi sono scusato per non averlo subito riconosciuto. Nicola mi diceva anche che se volevo potevo andare da Galluzzi a nome suo per prendere della droga, ma ho risposto che oramai avevo smesso. Infatti, nonostante spacci droga per conto di Galluzzi dal 1995, ormai da circa quattro mesi ho smesso. So che Acri Nicola molte volte è ospitato da un pregiudicato di Corigliano Centro a nome Giuseppe Seminaro detto “u’ cardill”. In tale occasioni, il nipote di Galluzzi, Giuseppe Caruso e il fratello della moglie di Galluzzi Carmine Olivo lo vanno a prendere e lo portano a Rossano. So anche che Sommario Francesco è dedito allo spaccio di cocaina a Rossano scalo e gestisce le estorsioni ai commercianti ed ai cantieri edili del luogo per conto di Acri Nicola. Voglio dirvi che posso riferire anche su altri soggetti, quali Amato Gino, Veneziano Vincenzo e lo stesso Sommario Francesco, ma adesso mi sento poco bene e preferisco interrompere, vi preciso che so anche il nome di soggetti sottoposti ad estorsione. 20 Di seguito si riporta il verbale di interrogatorio reso da SOLFERINO : 30 “Avevo preso appuntamento con il Tenente TOCCHINI dei Carabinieri di Rossano (CS) per le ore 12:30 di stamane onde essere tradotto a Cosenza e presenziare all’interrogatorio fissato dalla S.V. alle ore 14:30. Proprio quando sono uscito per raggiungere il luogo convenuto con il Tenente, sono stato affiancato da FERRANTE Giuseppe che viaggiava su un motociclo e che mi invitata a prendere un caffè in un bar posto li vicino. Ho subito capito che, evidentemente, era trapelato qualche cosa relativamente alle dichiarazioni rese sabato scorso ai Carabinieri. Una volta entrati presso il bar,sito a Rossano paese presso l’abitazione di FERRANTE Giuseppe, notavo arrivare due persone che non avevo mai visto prima e che viaggiavano a bordo di una Y 10 di colore blu. Dopo aver preso il caffè FERRANTE mi obbligava a salire sulla Y 10 guidata da una delle persone che ribadisco non conoscevo. I tre mi hanno condotto fino a Contrada cosiddetta Piana dei Venti, fino dentro ad una abitazione che apparteneva al nonno di FERRANTE Giuseppe. Nei pressi di questa abitazione, sono stati rinvenuti dei fucili nell’ambito della cosiddetta operazione OMBRA. Una volta entrati presso l’abitazione, le due persone che non conoscevo hanno estratto e messo sul tavolo due pistole: una calibro 38 ed una 7.65. Quindi FERRANTE cominciava a perquotermi in modo violento contestandomi che ero stato in ospedale ed avevo riferito ai sanitari di essere stato aggredito. FERRANTE insisteva con il fatto che avevo accusato Carmine MORELLO e Salvatore GALLUZZI, io negavo disperatamente. FERRANTE dopo un po’ si metteva in auto e ritornava dopo circa una mezzora. E’ andato e tornato, con questi tempi, per almeno quattro volte, era come se dovesse prendere ordini da qualcuno cui riferiva quello che io dicevo a mia discolpa. Più volte FERRANTE mi intimava di non parlare con i carabinieri altrimenti diceva:” LO SAI COSA SUCCEDE”. Sono stato sequestrato sno alle ore 20.00 quando, Faerrante sapendo che dovevo tornare a casa in quanto sono sorvegliato speciale mi ha accompagnato sino nei pressi della mia abitazione. Per come ho già accennato, sono nelle condizioni di riferire di alcune estorsioni perpetrate dall’organizzazione criminale di ACRI, in particolare posso riferire che tutti gli esercizi commerciali sono costretti al pagamento del pizzo che viene riscosso una volta al mese. Anche personalmente ho riscosso 500,00 euro al mese presso la Jeanseria Masciopinto sita a Rossano scalo alla Via Sibari, in particolare, tre mesi fa ho riscosso 500,00 euro insieme a Carmine MORELLO e FERRANTE Giuseppe. I soldi sono stati prelevati da FERRANTE Giuseppe che si è avvicinato al fratello più piccolo che gli ha passato la busta dicendo che erano dei soldi per il compleanno del figlio. Una volta ricevuti i soldi, li abbiamo portati a GALLUZZI Salvatore, in contrada Pantasima che raggiungiamo percorrendo una strada non conosciuta ai più. Ho ritirato un’altra mazzetta dello stesso importo, allo stesso esercizio commerciale qualche mese prima sempre insieme a FERRANTE e MORELLO con le medesime modalità. Ho effettuato un’altra chiamata estorsiva circa tre mesi fa in danno di un imprenditore di Rossano che si chiama CIULLO che sta eseguendo lavori relativi a delle condutture idriche in Rossano paese. Circa tre mesi fa, venivo chiamato da Salvatore GALLUZZI il quale mi spiegava che c’era da effettuare la chiamata estorsiva e quindi mi diceva di trovare una scusa per avvicinare il CIULLO. Già in precedenza questa persona era stata avvicinata da FERRANTE a da altra persona che non conosco, è stato lo stesso GALLUZZI Salvatore a riferirmi che CIULLO era stato avvicinato. Eseguendo gli ordini di GALLUZZI, mi sono portato fin nei pressi del cantiere di CIULLO cui riferivo, con tono alterato, che era sparito il motore del mio motorino nei pressi della mia abitazione , davanti alla quale si stava scavando per le condutture idriche. CIULLO ha reagito in malo modo ed io non ho potuto dir nulla in quando ho notato la presenza, lì vicino, dei Carabinieri ed in particolare del Tenente TOCCHINI. Dopo qualche giorno, sono tornato presso il cantiere, unitamente a FERRANTE Giuseppe ed a MARI Gaetano, ed ho minacciato, in modo chiaro, il CIULLO dicendogli che doveva pagare se non voleva perdete tutti i mezzi. CIULLO reagiva dicendo che ci avrebbe denunciato ed io gli dicevo che noi saremmo finiti in carcere ma lui avrebbe dovuto scappare in Germania. Sono stato convincente in quanto, poco tempo dopo, CIULLO ha corrisposto 2.500,00 euro a POLILLO Luigi ed a FERRANTE Giuseppe detto il siciliano, ero presente quando il danaro è stato consegnato loro, anche questi soldi sono finiti a GALLUZZI Salvatore. Nel periodo più recente, CIULLO ha subito una serie di danneggiamenti in particolare: sono stati infranti i vetri di un camion e di una autovettura in modo da costringerlo ad accettare di corrispondere all’organizzazione 10.000,00 euro.Ancora nei pressi del cantiere è stata depositata una bottiglia di benzina. Ciullo non ha sporto denuncia per questi atti di intimidazione . Ho saputo di questi danneggiamenti per il tramite di GALLUZZI Salvatore che li ha commissionati ad un ragazzo che si chiama ACRI Francesco detto U zurro. Dieci giorni fa, CIULLO è stato affrontato e minacciato da persone travisate, sono sicuro che l’azione non è stata commissionata dalla malavita organizzata Rossanese in quanto Salvatore GALLUZZI ha fatto percuotere due ragazzi da Carmine MORELLO e da FERRANTE Giuseppe. Uno di questi ragazzi si chiama LA PIETRA Vittorio del secondo non conosco il nome. Da quanto ho saputo dallo stesso GALLUZZI avevano fatto uno scherzo di cattivo gusto al CIULLO. 31 Le captazioni dell’utenza di GALLUZZI Salvatore fornivano immediato riscontro alle dichiarazioni di Solferino. Infatti, il 24 maggio del 2012, cioè il giorno stesso in cui Solferino non si presentava per rendere il secondo interrogatorio, si registrava una telefonata21, tra GALLUZZI Salvatore e PESCATORE Giuseppe quest’ultimo informava il primo che stavano picchiando una persona: si trovano dentro (casa) e gli hanno alzato le mani....e lo stanno menando che non negava gli addebiti: non è che ti ho detto di no.... GALLUZZI Salvatore evitava di parlare per telefono: “…eh…ci vediamo oggi… ciao”22. Va precisato che PESCATORE Giuseppe è secondo quanto indicato dagli inquirenti persona vicina a GALLUZZI Salvatore ed agli altri intranei alla consorteria ACRI-MORFO’. In data 25/05/2010, SOLFERINO Gaetano, veniva tratto in arresto per violazione degli obblighi della Sorveglianza Speciale di P.S. ed associato alla casa circondariale di Rossano (CS). Il Tribunale di Rossano con Sentenza nr. 423/10 R. Sent., lo condannava alla pena di anni 1 e mesi 4 di reclusione. SOLFERINO, anche dal carcere continuava a rendere dichiarazioni auto ed eteroaccusatorie. La notizia della sua collaborazione si diffondeva rapidamente. Infatti, il 22.01.2011, ESPOSITO Sergio, FERRANTE Giuseppe, detto Antonello il siciliano, CAVALLO Francesco, e CALABRO’ Salvatore che erano detenuti presso la stessa cella della Casa (vedasi verbale di interrogatorio del 24.5.2010 in allegato n 3/B alla CNR del ROS) 21 22 vds prog. 2016 - intercettazione utenza 3273360924 intestata a SCURA Gennaro ed in uso nella circostanza a GALLUZZI Salvatore – 409/2010 R. Int. OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 10:32 del 24/05/2010. Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI GALLUZZI : PESCATORE: GALLUZZI: PESCATORE: GALLUZZI: PESCATORE: GALLUZZI: PESCATORE: GALLUZZI: PESCATORE: GALLUZZI: 409/10 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza 3273360924 intestata ed in uso a SCURA Gennaro (Cariati –CS- 02/06/1985) ed in uso a: GALLUZZI Salvatore (Rossano CS - 30/03/1976; chiamante, utenza 3355292829 intestata ed in uso a PESCATORE Giuseppe ( ROSSANO –CS - 05/03/1965); 2016, datato 24/05/2010, delle ore 10:32; 00:00’:41” GALLUZZI Salvatore (Rossano – CS - 30/03/1976) PESCATORE Giuseppe ( ROSSANO – CS - 05/03/1965) pronto? ahoo! ma ti fai vedere? ma che mi faccio vedere…quelli, quelli gli hanno fatto casa e pagliaio…! …inc...che è successo? sono dentro…si accavallano le voci…l’altra volta…pure le mani gli hanno alzato mo, mo (adesso) embè! c’è andato ieri sera è andato un'altra volta mo (adesso) che l’ha trovato, mo (adesso) lo stavano pure menando e quello giustamente dice ma non è che ti ho detto di no… …eh…ci vediamo oggi ciao. FINE CONVERSAZIONE (vedasi verbale di trascrizione in allegato n.9 alla richiesta) 32 Circondariale di Rossano venivano trasferiti, rispettivamente, presso le case circondariali di: Voghera, Vigevano, Asti, Milano Opera23. Presso la Casa Circondariale di Asti si registrava, in data 7/2/2011, un colloquio di CAVALLO Francesco che spiegava alla sua convivente, identificata in MASIELLO Debora, che il trasferimento a Vigevano era dovuto alla collaborazione di SOLFERINO Gaetano. (…Omissis…)(vedasi verbale di trascrizione in allegato n.10 alla richiesta del P.M.) Che i malavitosi rossanesi fossero consapevoli della collaborazione di SOLFERINO e gli addebitassero il trasferimento al nord dei detenuti ESPOSITO Sergio, FERRANTE Giuseppe, CAVALLO Francesco e CALABRO’ Salvatore, risulta anche da una conversazione registrata dall’utenza in uso a GALLUZZI poco prima del suo arresto in Vigevano24. Nel corso della conversazione25 (in allegato n.193/A alla CNR del ROS) GALLUZZI, more solito, veniva aggiornato di quel che accadeva a Rossano da SCURA Gennaro che, fra l’altro, gli diceva che “quello degli schiaffoni” stava ”parlando” cioè collaborando con gli inquirenti, poi GALLUZZI attribuisce il trasferimento di FERRANTE e gli altri a qualche loro trasgressione “secondo me hanno dovuto fare qualche minchiata grossa” SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: …omissis… Sai un po’ si è saputo Ah ! Ti ricordi il fatto di allora di “incomprensibile” Ah ! Di quello degli schiaffoni ? Si ! Che era, si dice che forse quello là parla ! Gli ha detto qualcosa ? Eh, forse si ! Ma sono stati loro a dire qualcosa ? Non ho capito ? Sono stati loro a dire qualcosa e per questo motivo lo hanno fatto partire ? Non lo so però di sapere si è saputo pure questo ! Boh secondo me hanno dovuto fare qualche minchiata grossa ma sai se sono nelle stesse sezioni o li hanno messi in quell’altra dov’erano prima ! No sono nell’altra ! Nell’altra ? Queste quattro persone erano detenute in conseguenza del passaggio in giudicato della sentenza relativa al processo Ombra che li riconosceva colpevoli di essere intranei al sodalizio rossanese di narcotrafficanti cui e’ preposto Galluzzi Salvatore, che invece si era reso latitante. 24 In relazione alla cattura di Galluzzi vedi capitolo IV. 25 Di seguito si riportano gli estremi identificativi della conversazione che è stata riportata per intero al capitolo IV Decreto: 100/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3454367361 intestata a VULPE Ion nato in Romania, l’11/10/1965, ed in uso a GALLUZZI: Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/06/1976 contatto: chiamante, utenza 0984938762 intestata a cabina pubblica (Situata al bivio di Taverna di Montalto del Comune di Montalto Uffugo - CS- ), in uso al momento a 23 33 SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: Ah, ah ! Perché ? Eh non lo so, già li avevano passati qua, una settimana prima di trasferirli era già qua nell’altra ! Perché ? Eh non lo so dopo nemmeno quattro giorni che erano nell’altra li hanno spediti ! Ah ! …omissis… Questa conversazione riscontra il narrato del collaboratore sull’aggrassione subita in quanto il riferimneto a “quello degli schiaffoni” da parte di SCURA depone per la veriodicità delle prime affermazioni del SOLFERINO che aveva spiegato la propria scelta collaborativa con l’aggressione patita , fra gli altri, da GALLUZZI e SCURA. In data 29/04/2011 l’Ufficio Matricola della Casa Circondariale di Rossano (CS) notificava a GALLUZZI Salvatore, il provvedimento di sottoposizione al regime di cui all’art. 41 bis comma 2 della legge 26 luglio 1975, n. 354, come modificato dall’art. 2 della legge 279/2001 e da ultimo dall’art. 25 della legge 15/07/2009 n.94, emesso in data 29/04/2011 dal Ministero della Giustizia nell’ambito del quale si accennava alla collaborazione dello stesso SOLFERINO che additava GALLUZZI come capo della malavita organizzata rossanese dopo la latitanza di ACRI Nicola26 . In data 05/07/2011 l’Ispettore Capo Salvatore PRUDENTE, Comandante della Polizia Penitenziaria di Rossano (CS), redigeva un’annotazione (in allegato n.11 alla presente richiesta) relativa al comportamento in carcere del SOLFERINO Gaetano il quale era incorso in numerose sanzioni disciplinari. Le infrazioni di SOLFERINO erano, apparentemente, immotivate, si pensi che in un’occasione arrivava alle mani col fratello, e finalizzate solo a sottrarsi al regime comune e quindi a rimanere il più possibile in isolamento. Lo stesso SOLFERINO confidava all’Ispettore Prudente che, specie dopo la notifica del provvedimento impositivo del regime di cui all’art. 41 bis O.P. a GALLUZZI, subiva continue pressioni per interrompere la propria collaborazione e che, comunque, avrebbe potuto ritrattare adducendo di essere un tossicodipendente. In definitiva SOLFERINO anticipava all’ Isp. Prudente quello che sarebbe stato il proprio contegno nel corso dell’interrogatorio del 5/7/2011 allorché rifiutava di rispondere alle domande ed asseriva di non ricordare quanto aveva, in precedenza, dichiarato. Il contegno di SOLFERINO era necessitato dalle pressioni ricevute dagli uomini della cosca ACRI per come si ricava dalle dichiarazioni di tale DEL GRANDE Elia27 che offre uno spaccato del clima che si viveva presso la Casa Circondariale di Rossano Calabro e ha spiegato che SOLFERINO Gaetano era inviso alla popolazione carceraria che lo additava quale infame ed era stato malmenato perché smettesse di collaborare con l’A.G. Di seguito lo stralcio del verbale di interrogatorio di DEL GRANDE riportato nella richiesta del P.M.: Acri Nicola iniziava la propria latitanza nell’agosto del 2007. In elazione alla latitanza di Acri Nicola vedi capitolo III della richiesa del P.M. nella quale vengono riportati gli esiti delle indagini che hanno condotto alla sua cattura ed i contatti di cui godeva da parte di alcuni degli odierni indagati. 27DEL GRANDE Elia, nato a Varese il 09.10.1975, residente alla Via Matteotti nr.27 in Cadrezzate (VA), ristretto presso il carcere di Rossano (CS) dal 05/01/2011 dal 15/11/2011, veniva escusso dal Dr. QUARANTA Vincenzo Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Catanzaro, nell’ambito del Proc. Pen. 6471/2011 mod. 21, circa il rinvenimento di un cellulare all’interno della sua cella. 26 34 …Omissis… DOMANDA: Nel corso della sua permanenza presso la Casa di Reclusione di Rossano, ha avuto modo di conoscere i fratelli Solferino? RISPOSTA:- All’atto in cui facevo ingresso a Rossano, Gennaio 2011, se ben ricordo, nella cella nr.1 1^ sezione MS - , si trovava ristretto un detenuto che veniva chiamato per cognome (Solferino). Si trattava di una persona di bassa statura anche se robusta. Capivo che lo stesso era un assuntore di sostanze stupefacenti in quanto si presentava fisicamente in cattiva condizioni e faceva uso di metadone. Ciò posso dire in quanto i detenuti che sono sottoposti a terapia di metadone, vengono convocati in infermeria in cui li attende un responsabile del SERT che provvede a somministrare la relativa terapia. Dopo circa un mese, faceva ingresso al carcere di Rossano, anche un altro detenuto, che ricordo essere alto, magro e con i capelli lunghi. Mi hanno poi riferito che si trattava del fratello di SOLFERINO. Sin dai primi tempi della mia permanenza a Rossano, il primo Solferino veniva additato con l’appellativo di “INFAMONE” o “INDEGNO”. Il fratello di questi è stato additato solo con l’appellativo “Infame”. Durante la mia permanenza nella casa di Reclusione di Rossano, ho appreso che il termine “INFAMONE” o “INDEGNO” veniva utilizzato dagli altri detenuti per indicare quel detenuto o quei detenuti che per la popolazione carceraria si erano resi autori di fatti tali da determinare la negazione del “rispetto”. Detti detenuti sono anche indicati con l’appellativo “soggetti pericolosi ed inaffidabili” in quanto ritenuti facilmente capaci di riferire all’autorità determinati fatti anche sul conto di altri detenuti o di altre persone. Il termine “infame” viene invece comunemente usato per classificare il detenuto che si è reso responsabile di particolari reati contro la persona o di azioni all’interno della casa di reclusione che nulla hanno a che fare con gli aspetti di collaborazione con l’Autorità. Come ho già detto, il primo Solferino, era additato con l’appellativo di “infamone” o di “indegno”, mentre il secondo Solferino con l’appellativo di “infame”. Posso dirvi che il secondo Solferino, da me indicato come più alto del fratello, era così considerato in ragione del tipo di reato per il quale era recluso, se ben ricordo si diceva che egli avesse ammazzato la moglie. Ricordo che gli altri detenuti della prima sezione dicevano spesso che, se avessero potuto avrebbero, ammazzato il primo Solferino e cioè quello basso e robusto. Il Pellegrino, in più occasioni, mi diceva, indicandomi il Solferino “basso e grasso”, che questi era “un cane”, “una bestia”, “bastardo” nonché un “infamone”. Ricordo anche che lo stesso era particolarmente odiato e “schifato” dalla popolazione carceraria. Quando un detenuto viene additato come infamone, è l’intera popolazione carceraria ad assumere un determinato comportamento nei suoi confronti. La cella occupata dai due fratelli Solferino aveva, diversamente dalle altre, sempre il blindo accostato e lo spioncino chiuso. I due fratelli Solferino erano emarginati dalla popolazione carceraria e trascorrevano gran parte del tempo chiusi nella loro cella e cioè nella cella nr. 1. Li ho visti transitare in qualche occasione dinanzi la mia cella quando dovevano recarsi a colloquio con i familiari. I fratelli Solferino non partecipavano mai all’ora d’aria. Ho capito ed ho saputo dagli altri detenuti che questi, ed in particolare Solferino, che ho detto essere basso e robusto, non scendevano nel cortile in quanto temevano eventuali ritorsioni o aggressioni da parte dei detenuti. Sono state veramente poche le volte che li ho visti al passeggio. Ricordo che in tali occasioni erano sempre da soli e gli altri detenuti non solo non li avvicinavano ma neanche li salutavano. Ricordo altresì che a tutte le riunioni indette dal responsabile di sezione, nel corso della mia permanenza, i fratelli Solferino non hanno partecipato. Ho capito che la loro assenza era dovuta al fatto che il primo Solferino era considerato un “infamone”. Voglio precisare che quando un detenuto fa ingresso presso il carcere, viene informato di situazioni che possono riguardare determinati detenuti e in particolare se trattasi di persone non affidabili. Ricordo che in un’occasione, credo tra il Settembre e l’Ottobre del 2011, successivamente all’ingresso di Azzinnari Demetrio in carcere, Solferino, cioè quello che ho detto essere grasso e basso, al ritorno di una delle rare volte che si era recato al passeggio pomeridiano, nel mentre attendevo la guardia che aprisse la mia cella e cioè la nr. 22, veniva picchiato da Vitale Gianluca. Non ho capito come mai il Solferino si fosse recato dinanzi alla cella del Vitale e cioè la nr. 16, perché lo stesso Solferino si sarebbe dovuto recare dinanzi alla propria cella (nr.1) che è posta a sinistra delle scale che conducono dal cortile alla sezione. L’ufficio da atto che alle ore 15,30 di oggi 03.4.2012 il DEL Grande rappresenta graficamente su un foglio A4 la dislocazione delle celle del primo piano media sicurezza, apponendo la propria firma. Il documento fa parte integrante della presente verbalizzazione.---//// 35 Il verbale riprende alle ore 15,40 di oggi 3.4.2012. DOMANDA:- All’atto del pestaggio del Solferino che cosa succedeva? RISPOSTA:- La guardia di sezione interveniva immediatamente bloccando il VITALE riportandolo nella sua cella. Ha poi aiutato il SOLFERINO ad alzarsi conducendolo in infermeria. Da quel momento in poi non ho più visto in sezione il Solferino, se ben ricordo fu inviato dapprima in infermeria e poi in isolamento. Non so dirvi se il Vitale abbia subito procedimento disciplinare, ma sicuramente non è stato posto in isolamento. Devo aggiungere che, durante l’aggressione gli altrui detenuti, che stavano rientrando dall’ora d’aria, sebbene non partecipassero, assumevano una posizione di accerchiamento. Non so dire le ragioni per le quali la guardia si trovasse dinanzi alla cella del Vitale e l’avesse aperta. Ricordo che il VITALE non era venuto al passeggio e non so se la stessa cosa avessero fatto i suoi compagni di cella. Non escludo che la guardia abbia aperto la cella del Vitale in quel momento per consentire agli altri detenuti di farvi rientro. Ricordo che in quel periodo il VITALE era in cella con il cugino Pellegrino Giuseppe e De MASI. Non so indicarvi chi era il quarto detenuto.---//// DOMANDA:-Sa riferire circa i rapporti che intercorrevano tra i quattro detenuti della cella n. 14 e VITALE Gianluca? RISPOSTA:-Di reciproco rispetto, nel senso che gli stessi quando andavano al passeggio o si incontravano si salutavano baciandosi e stringendosi la mano. Il medesimo rispetto esisteva anche tra i predetti detenuti e la persona che ho indicato nel primo verbale, quale alta, anziana, magra e con capelli brizzolati e che occupava la cella n. 8, unitamente a Ricco Alessio. Ricordo che tale cella era la più soggetta ad attività di controllo da parte della polizia penitenziaria. Analogo rispetto esisteva tra i detenuti della cella n. 14, che furono trasferiti in blocco, e quelli della cella n. 4 e cioè con Mangiaruga Salvatore ed altri tre che saprei riconoscere in foto. DOMANDA:- Sa riferire chi occupava la cella del Solferino da lei indicato come persona “grassa e bassa”? RISPOSTA:-Vi era il fratello, un altro detenuto di nome Scaramuzzo Cosimo, successivamente deceduto, ed altra persona di anni 50 circa con problemi di deambulazione, del quale non so il nome.DOMANDA:- Lei in data odierna, ha parlato dei fratelli Solferino, come mai nel corso del primo riconoscimento fotografico, sebbene ci fossero le relative foto, non si è soffermato sulle loro posizioni? RISPOSTA:- In occasione del primo riconoscimento fotografico, non ho dato particolare attenzione alle foto raffiguranti i detenuti che non avevo menzionato in quanto estranei sia alla vicenda del telefonino e sia alla vicenda dei “battesimi”. Se ben ricordo, nell’album fotografico che mi avete mostrato dovrebbe essere presente la foto del Solferino che ho oggi indicato essere basso e grasso che occupava, la cella n. 1 insieme al fratello. L’ufficio da atto che successivamente alla presente verbalizzazione al DEL GRANDE Elia viene posto in visione l’album fotografico allo stesso mostrato il 29.3.2012, redatto dal NORM CC. di Corigliano Calabro Scalo composto da n. 273 fotografie numerate, contenenti le effigi di soggetti detenuti presso la Casa di Reclusione di Rossano. A parte vi è costituito l’elenco alfabetico abbinato alle foto ove sono inserite le generalità delle persone effigiate. Il DEL GRANDE durante la visione dell’album si sofferma sulla foto n. 49 riferendo quanto segue:“QUESTO SOGGETTO E’ UN DETENUTO CHE SI SALUTAVA AFFETTUOSAMENTE CON ABBRACCI E BACI CON RAGO FRANCESCO. NON SO INDICARE IL SUO NOME. RICORDO, SE NON ERRO, CHE OCCUPAVA LA CELLA N. 17. Il DEL GRANDE durante la visione dell’album si sofferma sulla foto n. 155 riferendo quanto segue:“IN CARCERE QUESTA PERSONA ERA ADDITATO QUALE SFRUTTATORE DI PROSTITUTE. NON SO INDICARVI IL NOME”. Il DEL GRANDE durante la visione dell’album si sofferma sulla foto n. 227 riferendo quanto segue:“QUESTO SOGGETTO E’ SCARAMUZZO COSIMO CHE E’ DECEDUTO IN CARCERE. Il DEL GRANDE durante la visione dell’album si sofferma sulla foto n. 233 riferendo quanto segue:“QUESTO SOGGETTO E’ SOLFERINO CHE HO RIFERITO ESSERE “GRASSO E BASSO” CHE 36 OCCUPAVA LA CELLA NR. 1. RISPETTO ALLA FOTO CHE VEDO, QUANDO L’HO CONOSCIUTO SOLFERINO PORTAVA I CAPELLI A DOPPIO TAGLIO CIOE’ RASATI LATERALMENTE. Il DEL GRANDE durante la visione dell’album si sofferma sulla foto n. 234 riferendo quanto segue:“QUESTO SOGGETTO MI SEMBRA IL FRATELLO DI SOLFERINO. NON SONO SICURO COMUNQUE DOVREBBE ESSERE IL SOLFERINO CHE ERA IN CARCERE PER L’UCCISIONE DELLA MOGLIE. QUESTI OCCUPAVA LA CELLA N. 1.…Omissis… (v. dichirazioni all. n. 12 alla richiesta del P.M.). Come risulta sempre dalla relazione dell’Ispettore Prudente, SOLFERINO Gaetano in data 23/4/2011 veniva percosso dai detenuti VITALE Gianluca Antonio e TAVERNITI Ferdinando 28. Dalle insieme delle emergenze su rappresentate - cioè dalle dichiarazioni del SOLFERINO in ordine alle aggressioni subite; dagli esiti delle conversazioni intercettate dalle quali si evince che lo stesso era stato malmennato e che si addebitava alla sua collaborazione la responsabilità del trasferimento degli affiliati detenuti dalla Casa Circondariale di Rossano; dalle annotazioni dell’Ispettore Prudente circa il comportamento del SOLFERINO in carcere e le dichiarazioni di quest’ultimo sulle pressioni subite perché ritrattasse; dal racconto di DEL GRANDE in ordine all’aggressione subita in carcere dal SOLFERINO e dal clima di avversione che c’era verso di lui all’interno del carcere- deve ritenersi provato che il SOLFERINO ha subito minacce e gravi pressioni che hanno determinato la ritrattazione delle sue precedenti dichiarazioni. Per tali motivi va ritenuta l’attendibilità del SOLFERINO nelle iniziali dichiarazioni, risultando inverosimili e determinate dal metus indotto dalla minacce subite, le affermazioni di un suo precedente mendacio. In relazione a tale situazione va osservato che qualora il SOLFERINO dovesse persistere nel suo contegno non collaborativo, ai sensi degli artt. 500, comma quarto, c.p.p., le sue iniziali dichiarazioni potranno essere acquisiste e valutate dal Giudice del dibattimento, determinando, a maggior ragione la sua utilizzabilità nella fese cautelare. Peraltro la Cassazione ha più volte precisato che non è necessaria la prova della subornazione ma bastono circostanze univoche e oggettive29 dalla quali si desuma l’imtimidazione subita dal teste/dichiarante30. g) VALLONEARANCI Maria 28I CC del ROS hanno acquisito il certificato medico che referta le lesioni patite da Solferino in conseguenza dell’aggressione (IN ALLEGATO N.13 ALLA RICHIESTA) In proposito si legga fra le altre Sez. 1, Sentenza n.44160del30/09/2009Ud. (dep. 18/11/2009 ) Rv. 245558 Presidente: Chieffi S. Estensore: Siotto MC. Relatore: Siotto MC. Imputato: Siniaku.P.M. Iacoviello FM. (Parz. Diff.) (Rigetta, App. Milano, 01 Dicembre 2008) 29 Sez. 2, Sentenza n.25069del19/05/2010Ud. (dep. 02/07/2010 ) Rv. 247848 Presidente: Cosentino GM. Estensore: Nuzzo L. Relatore: Nuzzo L. Imputato: Solito.P.M. Passacantando G. (Conf.) 30 37 Nell’agosto del 2010 veniva richiesto il programma di protezione per VALLONEARANCI Maria la quale è stata la moglie di ACRI Natale, soggetto vicino a MORFO’ Salvatore ed, a partire dal 2003, si è legata a Sergio ESPOSITO per conto del quale commetteva furti, trasportava stupefacente e armi, sfruttava la prostituzione. Nel giugno del 2007, la VALLONEARANCI aveva narrato ai CC di Rossano che era stato utilizzato il suo nome per aprire un conto corrente on line sul quale venivano tratti assegni utilizzati per consumare truffe. La reazione della cosca era durissima: la VALLONEARANCI aveva subito una serie di gravi intimidazioni (Riepilogate nella nota del ROS in allegato n.14 alla richiesta) che la determinavano alla completa collaborazione. VALLONARANCI anticipava qualche dichiarazioni, nell’ambito del p.p. 230.07 modello 21, relativo all’omicidio di CONVERSO Luciano 31. Allorchè veniva esaminata, ai sensi dell’art. 210 c.p.p., accusava un malore che evidenziava le pressioni patite e determinava i Giudici ad acquisirne le dichiarazioni, ai sensi dell’art. 500 quarto comma c.p.32. Gli stessi Giudici, in motivazione, evidenziavano l’attendibilità del contributo conoscitivo offerto da Maria VALLONEARANCI. 31Per questo fatto , in esito al processo di primo grado sono stati condannati all’ergastolo Acri Nicola , quale mandante , Acri Gennarino ed Esposito Massimo , quali esecutori materiali. Tutti gli imputati sono stati assolti in appello il 14/7/2011. 32Di seguito si riporta il passo della sentenza dell’Assise cosentina con il quale si motiva l’applicazione dell’art. 500 quarto comma c.p.p.: “La Vallone Aranci accusava un malore, perdeva i sensi in aula, e si rendeva necessario l’intervento dei sanitari nonché il trasporto in ambulanza presso il pronto soccorso del locale Nosocomio. Qui i medici constatavano, episodio sincopale da stress reattivo ( si veda il certificato del Pronto Soccorso, Azienda Ospedaliera di Cosenza, Presidio dell’Annunziata, del 18 maggio 2009, agli atti). Per tutti questi testi il P.M. chiedeva l’acquisizione delle dichiarazioni rese nella fase delle indagini preliminari ai sensi dell’art.500 co.4 c.p.p. Pacifico che ne sussistano i presupposti secondo gli insegnamenti della Suprema Corte. In primo luogo, in ossequio ai giudici di legittimità, gli elementi concreti da porre alla base del convincimento che il teste sia stato sottoposto a violenza o a minaccia, affinché deponga il falso, devono mostrare una plausibilità logica tale da far ritenere compromessa la genuinità della deposizione dibattimentale. Ricorrono tutti i presupposti richiesti dalla norma: le ritrattazioni sono prive di logica plausibilità e lo stato emotivo mostrato è sintomo inequivocabile del timore di reiterare le precedenti dichiarazioni. Gli elementi sintomatici della intimidazione subita, di qualunque natura essi siano, devono essere connotati da precisione, obiettività e significatività, secondo uno "standard" probatorio che non può essere rappresentato dal semplice sospetto, ma neppure da una prova "al di là di ogni ragionevole dubbio", richiesta soltanto per il giudizio di condanna. Devono ritenersi sufficienti, "anche le sole circostanze emerse nel dibattimento", qualora vi siano "elementi concreti" per ritenere che via sia stata la pressione indicata dalla norma, dovendosi a tal ultimo riguardo ritenere che l'avverbio "anche" deve intendersi nel senso che le circostanze emerse in dibattimento possono essere di per sé sufficienti a integrare la prova richiesta dalla norma, senza che siano necessari ulteriori elementi di prova, con la conseguenza che, a tal fine, può assumere anche valore esclusivo il contegno assunto dal testimone nel corso dell'esame. Né è neppure necessario che la violenza o la minaccia provengano dall'imputato, potendo provenire anche da terzi, quando le stesse siano idonee a limitare la libertà di determinazione. I dati offerti dal dibattimento, e quelli ulteriori emersi dagli ulteriori approfondimenti disposti dalla Corte, hanno le richieste caratteristiche:dato obiettivo è sicuramente quello manifestato dal contegno mostrato dai testi in aula, la paura che si coglieva nel tono della voce, nei gesti, nelle reazioni. Così come le paure manifestate dalla Vallonearanci, e la certificazione medica del personale sanitario intervenuto in aula. Ma ancora, plurimi e convergenti elementi sintomatici dell'inquinamento della prova, vanno sicuramente rinvenuti nel convergente cambiamento di versione di tutti i testimoni; nella sicurezza invece dimostrata dagli stessi in sede di indagini; nel disagio manifestato dai testimoni nel "giustificare" in dibattimento il cambiamento delle versioni; nell’implausibilità delle giustificazioni in proposito fornite; nel lasso temporale molto breve 38 Per considerare quanto fosse temuta la collaborazione di VALLONEARANCI valga riportare, in estrema sintesi, le intimidazioni che ha patito : In data 16/9/200733, ignoti incendiano l’autovettura Ford Fiesta con targa tedesca WNOV618, di proprietà di PARATO Teresa nata a Maddaloni (CE) il 09/07/1958, madre di VALLONEARANCI Maria, da cui conseguiva il p.p. nr. 2642/07 modello 21 Procura Rossano definito con archiviazione . In data 10.11.2007, TEDESCO Fabio , convivente di MARIA VALLONEARANCI denunciava essere stato minacciato da GALLUZZI Salvatore, FERRANTE Giuseppe, MORELLO Carmine, MANNO Stefano che pretendevano interrompesse la relazione con la stessa VALLONEARANCI34 . intercorso tra le diverse versioni, tale da smentire la possibilità che i ricordi si fossero agevolmente sbiaditi per tutti i testimoni, o che, comunque fossero tornati più nitidi solo in un momento successivo. L’accordo delle parti, consentiva l’acquisizione senza attivare il descritto meccanismo, ma, non si disconosce, come il dato, di per sé, sia elemento significativo, del particolare contesto criminale mafioso nel quale si erano sviluppati i fatti e tutto il processo……….(omissis) Era stata infatti avvicinata da Galluzzi Salvatore il quale “le assicurava un tranquillo ritorno a Rossano solo ove avesse ritrattato le dichiarazioni rese”. Il Galluzzi (una costante presenza nel procedimento quale fonte di conoscenza) le aveva anche preconfezionato la nuova versione, ovviamente falsa, da offrire agli inquirenti: avrebbe infatti dovuto riferire di avere una relazione con Esposito Sergio e che, quindi, le iniziali dichiarazioni, erano frutto di una vendetta a sfondo sentimentale. Ricordava inoltre di avere incrociato l’Acri nel mese di luglio dello stesso anno, nei pressi di una stazione di servizio di Taranto e di come lo stesso però non le avesse detto nulla, ma l’avesse solamente guardata per poi dileguarsi. Certo che l’episodio non l’aveva lasciata indifferente: anzi, si era impaurita a tal punto da allontanarsi subito dall’area di rifornimento dove si trovava lasciando lì il denaro già inserito. Gli episodi narrati dalla teste, in uno con il comportamento caduto sotto la percezione di tutti nel corso del dibattimento, avvalorano il narrato della donna, ed il ruolo svolto da Acri Nicola, in uno con il suo carisma ed il timore che, anche senza parlare, riusciva ad incutere, ancora di più a chi si era messo contro di lui. 33 Il primo verbale auto ed eteroaccusatorio di Vallonearanci è del 24/6/2007. riportano le s.s.i.i. rese da Tedesco Fabio confluite nell’ambito del p.p. 1866/2007 Procura Rossano: “ Sabato scorso 10.11.2007, la mia amica De Simone Giulia, mi informava di aver ricevuto una telefonata da Tedesco Fabio, il quale, gli diceva di riferirmi che si stava allontanando da Rossano per dei motivi che io conoscevo. In quel momento non ho capito il motivo per cui Fabio si allontanava da Rossano. Ho cercato di contattarlo telefonicamente ma lui aveva il telefono spento. Ieri sera ho appreso telefonicamente da Tedesco Antonio che il fratello Fabio era tornato a Rossano. Ho deciso quindi di andarlo a trovare presso la sua abitazione di c/da Piragineti. Ivi giunta Fabio mi ha riferito i veri motivi che lo avevano spinto ad allontanarsi da Rossano, ovvero, che era stato avvicinato da alcuni soggetti di Rossano centro, tra cui Manno Stefano, Galluzzi Salvatore detto “U Rizzo”, Ferrante Giuseppe e Morello Carmine “Carminuzzo u Righiararo” i quali gli gli chiedevano se fosse a conoscenza di fatti inerenti agli assegni che io avevo dato ad Esposito Sergio. Preciso che Fabio mi ha riferito che alcuni di loro erano armati di mazze di ferro ma che comunque non è stato picchiato. Fabio mi ha riferito di aver datetto loro di non essere a conoscenza dei fatti degli assegni in quanto da due mesi aveva interrotto la relazione con me. L’incontro con i predetti soggetti lo avevano tanto impaurito che ha deciso di 34Si 39 Il 23 gennaio 2008 VALLONEARANCI Maria denunciava ai CC di Rossano di essere stata pesantemente minacciata da due pregiudicati del luogo indicati in MORELLO Carmine e MANNO Stefano che volevano ritrattasse le dichiarazioni rese. Il verbale confluiva nell’ambito del p.p. 1866/07 Procura Rossano. Il 24 gennaio 2008 ignoti incendiavano l’autovettura Renault Clio targata CS-475209 in uso a VALLONEARANCI Maria e di proprietà della madre PARATO Teresa la C.N.R. relativa a questo episodio confluiva nell’ambito del p.p. nr. 1866/07 Procura Rossano Il 04 febbraio 2008 VALLONEARANCI Maria subiva un furto presso la propria abitazione sita in viale Mediterraneo di Rossano35. In data 20.05.2008 ignoti incendiavano l’abitazione rossanese di Maria VALLONEARANCI36 . Dopo l’incendio, VALLONEARANCI Maria, decideva di trasferirsi a Castrovillari (CS) ma gli atti intimidatori proseguivano. Infatti, VALLONEARANCI Maria denunciava il furto presso la sua abitazione sita in Castrovillari alla Via Battipede n. 3537. Il 13 maggio 2008 VALLONEARANCI Maria denunciava ESPOSITO Sergio e MAGLIARELLA Vincenzo che la minacciavano per indurla a ritrattare che, in data 10/11/2008, venivano condannati dal Tribunale di Rossano per il reato di cui agl’artt.110-611 C.P.. Successivamente la allontanarsi da Rossano. Anche oggi mi ha confermato di volersi allontanare da Rossano in quanto teme fortemente di essere picchiato da questi soggetti. Per quanto mi riguarda voglio aggiungere che mio marito ACRI Natale, non era d’accordo sul fatto che io rendessi dichiarazioni al giudice in merito agli assegni, tanto che, prima dell’incontro tra Fabio e i soggetti di cui sopra, mi aveva detto che avrebbe fatto giungere la notizia della mia volontà di denunciare i fatti degli assegni, ad Esposito Sergio e a Rossano centro, per il tramite della sua amica Portento Gemma. A.D.R.: quando dico Rossano centro intendo riferirmi ai soggetti che hanno fermato Fabio sabato scorso tutti amici di Esposito Sergio. Mio marito mi ha sempre sconsigliato di denunciare i fatti perché lui sostiene di non essere un infame e soprattutto per evitare che succeda qualcosa di grave ai nostri figli, visto che sia Esposito Sergio che i soggetti di Rossano centro sopra indicati sono molti pericolosi. Posso dirvi che sono fortemente impaurita che qualcuno possa fare del male a me e ai miei figli proprio a seguito della mia denuncia. Come voi sapete mio marito è uscito dal carcere il 16 ottobre u.s.. Durante il periodo di detenzione a Rossano ha avuto modo di incontrarsi in carcere con Esposito Sergio, il quale avrebbe ordinato che non appena fosse uscito da carcere, mi avrebbe dovuto punire per aver commesso a Rossano diversi furti senza la sua autorizzazione. Mio marito avrebbe ferito di occuparsi lui della questione assicurandogli che io non avrei più commesso reati a Rossano. Mio marito ha chiesto la cortesia ad Esposito di non picchiarmi o comunque di non farmi picchiare alla presenza dei miei figli. Al momento non ho altro da aggiungere o modificare e previa lettura in fede mi sottoscrivo.....omissis.... Vds. CNR n. 87/97-19-2007 datata 05/02/2008 del NORM del Comando Compagnia Carabinieri di Rossano (CS) 36 Anche quest’episodio confluiva nell’ambito del p.p. 1866/07 modello 21 Procura Rossano. 37 Vds. CNR n. 26/487 datata 29/10/2008 del Comando Stazione Carabinieri di Castrovillari (CS) da cui conseguiva il p.p. nr. 2604/08 mod.44 Procura di Castrovillari per il quale è statao emesso decreto di archiviazione in data 10/12/2008. 35 40 Corte di Appello assolveva ESPOSITO Sergio confermando la condanna di MAGLIARELLA Vincenzo. Il 20 maggio 2008, ignoti incendiavano la porta d’ingresso dell’abitazione in uso alla VALLONEARANCI Maria mentre la stessa si trovava all’interno dell’abitazione unitamente ai figli. Il 27 settembre 2008 ignoti incendiavano l’autovettura Fiat Uno di colore verde targata CS517522 in uso a PARATO Teresa, madre della VALLONEARANCI Maria 38(CS). Il 24 novembre 2008 ignoti incendiavano l’autovettura Fiat Tipo targata AR-440086 in uso a PARATO Teresa madre della VALLONEARANCI Maria39. Il 12 marzo 2009 ignoti incendiavano l’autovettura Fiat Panda targata CS-422442 in uso a PARATO Teresa madre della VALLONEARANCI Maria40 . Il 23 dicembre 2009 ignoti incendiavano l’autovettura Fiat Punto di colore verde con targa tedesca WN-XQ894 in uso a PARATO Teresa madre della VALLONEARANCI Maria41 (Si istaurava Proc.Pen. presso il Tribunale di Rossano n.136/10 ignoti allo stato CHIUSO) Il 12 agosto 2010 ignoti danneggiavano la portiera dell’auto Ford Escort di colore blu targata BP927NS in uso alla VALLONEARANCI lasciando sulla lamiera un segno a forma di croce Il 24 luglio 2011, ignoti danneggiavano l’autovettura Fiat Uno in uso alla VALLONEARANCI Maria. Nel corso delle medesima serata, TEDESCO Fabio, convivente di VALLONEARANCI veniva percosso presso il lido “La Balera” sul lungomare di Rossano da esponenti della famiglia MORFO’. Questa circostanza risulta dal colloquio intrattenuto in carcere da MORFO’ Salvatore col figlio Isidoro e registrato in data 11/08/201142. Vds. CNR n. 28/15 del 28/09/2008 del Comando Stazione CC. Di Rossano 39 Vds. CNR n. 28/21 del 25/11/2008 del Comando Stazione CC. Di Rossano (CS). 40 Vds CNR n. 20/3 del 18/02/2009 del Comando Stazione CC. Di Rossano (CS). 41 Vds CNR n. 20/23 del 26/02/2009 del Comando Stazione CC. di Rossano (CS). 42 Di seguito si riporta uno stralcio del colloquio dal quale si evince che Tedesco Fabio era stato accusato del furto di alcuni animali per cui gli era stata danneggiata l’auto e poi veniva pestato insieme a chi cercava di difenderlo MORFO’ Isidoro: Al mare, cose di porci, avevano rubato alcuni porci, hai visto i porci quelli di coso (incomprensibile si accavallano le voci)... li hanno rubati e non li abbiamo potuti trovare (parole incomprensibili)... mi hanno detto che a Fabio Tedesco lo avevano visto tre giorni prima con una Fiat Uno con dentro i porci che era andato in un altro posto, quindi era stato pure e mi hanno detto che ne ha preso uno della montagna, chi è questo della montagna ? Giorgio, si chiama pure Giorgio e chi è il fratello ? Giuvanni a vozza, quello del trattore, comunque i ragazzi sono andati da Maurizio e gli hanno rotto la macchina (parole incomprensibili)... MORFO’ Salvatore: Da chi ? MORFO’ Isidoro: Da questo qua, da Fabio Tedesco quello che ha fatto arrestare a (incomprensibile)... a loro no, Fabio Tedesco quello che sta con la napoletana ! 38 41 Il narrato della VALLONEARANCI si presenta coerente e logico. Le notizie riferite dalla stessa derivano dal sua posizione di moglie di Acri Natale, prima, e di convicente di ESPOSITO Sergio, poi, unitamente al quale o per conto del quale ha posto in essere varie attività illecite nell’ambito di quelle commesse dalla cosca in esame. Il timore e/o la rabbia che la sua collaborazione ha susciatto tra gli esponenti della consorteria mafiosa ACRI-MORFO’ si desume dai numerosi gravi atti di ritorsione subiti che l’hanno indotta ad accettare il programma di protezione. Non sono rinvenibili nelle sue dichiarazioni sentimenti di astio nei confronti degli soggetti destinatari delle chiamate in correità o delle dichiarazioni accusatorie. In conclusione va affermata l’intrinseca attendibilità del narrato della Vallonearanci. MORFO’ Salvatore: MORFO’ Isidoro: MORFO’ ISIDORO: MORFO’ ISIDORO: MORFO’ ISIDORO: MORFO’ ISIDORO: MORFO’ Salvatore: MORFO’ ISIDORO: Ah ! Gli hanno rotto la macchina, la sera a mezzanotte e mezza si presenta un ragazzo (parole incomprensibili)... tutti ragazzi delle Prainette, è venuto questo si è tolto il giubbino (parole incomprensibili)... come Salvatore Stallone era tutto grasso, è venuto davanti al locale mi chiama…che io sono amico di tuo padre, sono amico di Nicola…e ora che vuoi ? e ma qua…là…questo…l’ho chiamato da parte e gli ho detto che tu sei amico di questo e di quest’altro e stai difendendo un infame, ho detto, che mi ha portato un carabiniere qua e ha fatto arrestare gl’amici e tu mi dici che sei amico di tutti ? no qua, là…d’ora in avanti non non lo frequento più che quel ragazzo che è stato ... MORFO’ Salvatore: Che cosa ha detto ? Difendeva il Tedesco, comunque gli ho detto andiamo a prendere qualcosa da bere e te ne vai e non venire più qua, con questo non ti fare vedere in giro, no che non lo frequento (parole incomprensibili)... ce ne stavamo andando si gira verso Isidoro “non ridere, ma perché ridi, mi stai prendendo per il culo” ... MORFO’ Salvatore: A te ? MORFO’ ISIDORO: A Isidoro, tuo nipote ... MORFO’ BAMBINA: A Isidoro di (incomprensibile)... Alle Prainetti…tu pane là sopra non ne vendi più, al ragazzo (parole incomprensibili)... ha detto tu pane non ne vendi, risponde un ragazzo di là e dice ma gliel’hai detto a Isidoro quello che stai dicendo al cugino che pane là sopra non ne deve vendere ! MORFO’ Salvatore: Quello, il grosso ? Un ragazzo, un altro ragazzo di Prainette che (incomprensibile)... gliel’hai detto a Isidoro ? noi eravamo circa dieci là ... MORFO’ BAMBINA: (incomprensibile si accavallano le voci)... Risponde questo qua, e dice Isido’ darglieli tu due a tuo cugino (incomprensibile)... tu glieli devi dare due (incomprensibile)... lo vedi che sta parlando a vanvera ... Il grosso ? Se, devo dare due schiaffi al mio sangue mio e tu dici che lui pane là sopra non ne deve vendere (parole incomprensibili)... l’ho preso a calci, l’ho squartato di palate, l’ho demolito proprio, l’ho pestato…si alza aveva tutto il naso insanguinato…questa te la faccio pagare, ho detto che fai ? tu fai pagare (parole incomprensibili)... l’ho demolito (parole incomprensibili)... 42 h) TEDESCO Fabio TEDESCO Fabio è soggetto con vari precedenti penali che ha vissuto ai margini della delinquenza organizzata rossanese della quale conosce alcuni affari. Il TEDESCO aveva una relazione sentimentale con la Vallonearanci all’epoca in cui questa ha avviato la sua collaborazione e, come si evince da quanto riportato nel paragrafo che precede, è stato fatto oggetto di percosse e di danneggiamenti da parte di componenti del predetto clan. Tali circostanze, narrate dal TEDESCO sono riscontrate dagli esiti della conversazione intercettata intercorsa tra MORFO’ Salvatore ed il figlio Isidoro ( riportata per esteso nella precedente nota n. 42). Il collaboratore ha riferito delle circostanze di sua conoscenza afferenti al monopolio della distribuzione del pane o all’imposizione dei videogiochi nonché di alcuni altri reati commessi da solo od unitamente alla VALLONEARANCI. Ha poi riferito delle intimidazioni patite da parte di componenti della consorteria mafiosa in esame. I racconti del collaboratore si palesano genuini, precisi e circostanziati. Non emerogono contraddizioni ed il racconto è veridico in tutti i suoi passaggi e supporto da riscontri esterni di generica. Sicchè deve ribadirsi il positivo giudizio di attendibilità intrinseca del propalante. i) OLIVERIO Francesco Nel febbraio del 2012 iniziava a collaborare OLIVERIO Francesco che era preposto al locale di Belvedere Spinello rientrante, cosi come quello cassanese, nella sfera di influenza del locale di Cirò. Proprio quale capo locale si prodigava per appoggiare la latitanza dei capi del crimine cioè di FARAO Silvio e di Cataldo MARINCOLA che, nel corso del 2007, si nascondevano insieme ad ACRI Nicola. OLIVERIO, per il tramite di Cataldo MARINCOLA, apprendeva della situazione geondraghetistica sibaritide cioè dell’ascesa degli ABBRUZZESE e degli uomini di Nicola ACRI che erano dei validi azionisti a disposizione dei cirotani. Lo stesso OLIVERIO aiutava ACRI Nicola ad imporre il caffè Pellegrino in settentrione e forniva armi e stupefacente agli uomini di GALLUZZI Salvatore che era latitante a Vigevano. Di seguito si riporta una sorta di scheda redatta dai CC del RONINV di Crotone (in allegato n.15 alla richiesta) che sintetizza la figura di OLIVERIO Francesco e dà conto delle prime pronunce giurisdizionali che ne affermano l’attendibilità : eScheda Personale del Collaboratore di Giustizia: 1. ANAGRAFICA: ¾ Interessato: OLIVERIO Francesco, nato a Belvedere Spinello (KR) il 07/06/1970, Residente a Rho (MI) alla via F. Parri 15/B. ¾ Cittadinanza: Italiana; ¾ Paternità: OLIVERIO Vincenzo Antonio, nato a Belvedere Spinello (KR) il 15/11/1934, deceduto in Caccuri il 07/09/1988, ucciso in evento omicidiario mediante arma da fuoco. ¾ Maternità: MARRAZZO Gilda, nata a Belvedere Spinello il 29/09/1939, emigrata in Pregnana Milanese in data 19/10/2006. ¾ Stato civile. Coniugato. ¾ Moglie: RAUTI Maria Teresa, nata a Cardinale (CZ) il 19/07/1971, ¾ Figlia; OLIVERIO Maria Teresa, nata a Rho (MI) il 31/07/2005; ¾ Figlio OLIVERIO Luigi, nato a Rho (MI) il 25/09/1995; 43 ¾ Figlio: OLIVERIO Antonio Vincenzo, nato a Rho (MI) il 21/03/1994; ¾ Caratteristiche fisiche: media statura, corporatura magra, cicatrice sula fronte e sul polpaccio sinistro. ¾ Alias: “Compare Ciccio” – “Geometra”. ¾ Varie: da un rapporto sentimentale avuto dallo stesso con donna di nazionalità rumena di nome JITARU Raluca Loredana, nata in Romania il 07/01/1986, già residente a San Giovanni in Fiore (CS) alla via Roma nr. 30, nasceva un bambino a nome OLIVERIO Samuele Francesco non riconosciuto ufficialmente dall’OLIVERIO Francesco. La personalità del collaboratore di giustizia OLIVERIO Francesco si desume dai gravissimi episodi delittuosi in cui il medesimo rimaneva coinvolto quale esponente apicale della “Locale di ‘ndrangheta” di Belvedere Spinello. In ordine a tali fatti, in data 21/12/2011, OLIVERIO Francesco veniva colpito da Ordinanza di Applicazione della Misura della Custodia Cautelare in Carcere n. 5707/10 RGNR – DDA, n.4425/2010 R.G. GIP, n.498/2011 RMC emessa in data 20.12.2011 dal Tribunale Ordinario di Catanzaro – Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari. Successivamente al suo arresto, OLIVERIO Francesco veniva trasferito alla Casa Circondariale di Lanciano (CH), proveniente dalla Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia (MO) ove si trovava ristretto dal 03.05.2011 poiché già colpito da una misura detentiva alternativa di consegna e accompagnamento alla casa lavoro di Castelfranco Emilia (MO) – misura n° 335/10 R. Ord. e n° 73/07 S8 emessi in data 30.09.2010 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario – Ufficio Esecuzioni di Milano – in sostituzione della libertà vigilata. L’evolversi degli eventi determinava nell’ OLIVERIO Francesco la volontà di collaborare con la giustizia. Tale percorso, ufficialmente, aveva inizio in data 03/02/2012. Nel corso delle investigazioni, e prima della sua volontà collaborativa, emergeva il profilo criminale di OLIVERIO come uomo di ‘ndrangheta attivo ed operante nel “Locale di Belvedere Spinello”, ma anche in Lombardia, e precisamente a Rho (MI). Durante la sua collaborazione egli riferiva di essere appartenente alla ‘ndrangheta, specificando di ricoprire, con l’autorevole carica di “Trequartino”43, il ruolo di “Capo Locale” del “locale di Belvedere Spinello”, con alle dipendenze ‘ndrine distaccate su sei comuni della Valle del Neto, tra la Provincia di Crotone e quella di Cosenza, nonché – come detto - propaggini criminalmente operative al Nord Italia. La conferma della genuinità di quanto dichiarato, nonché la prova dell'esistenza di una ''locale di 'ndrangheta'' sul territorio crotonese facente capo ad OLIVERIO Francesco, si rilevava dal contenuto delle intercettazioni svolte anche prima dell’inizio della sua collaborazione. Più precisamente nel corso di una conversazione intercettata il 13 febbraio 2011, all'interno di una autovettura, tra OLIVERIO Francesco ed altro soggetto, emergeva proprio il suo ruolo di “Capo Locale”, ed il controllo su sei comuni nel crotonese, con la dote di “Trequartino”. Tra l’altro, nella circostanza, veniva indicato OLIVERIO Carlo –cugino del collaboratore- come colui che 43 Carica inquadrata nella cosiddetta Società Maggiore che sta sotto solo quella di “Padrino”. 44 svolgeva le funzioni di “Contabile”, incarico univocamente codificato e ruolo cardine di ogni “locale” di ‘ndrangheta44. Dall’anno 2004, anno in cui il “Locale” di Belvedere Spinello veniva “riattivato”, il predetto rivestiva l’importante “carica” (“capo locale” ndr.) su investitura di MARINCOLA Cataldo, esponente del’ “Crimine” nell’area crotonese. Stretti e collaborativamente impegnati sono stati i suoi rapporti con le più autorevoli famiglie di ‘ndrangheta del Crotonese, che lo “riconoscevano” nel suo ruolo. Prima della carcerazione OLIVERIO, pur non svolgendo alcuna attività lavorativa, risultava gestire ditte individuali ed impresi edili, intestate alla moglie RAUTI Maria Teresa, che si sono interfacciate economicamente con altre ditte di comodo operanti prevalentemente nei territori crotonesi e dell’hinterland milanese. Nel corso della collaborazione, sentito in merito agli equilibri criminali dei territori limitrofi, OLIVERIO Francesco ha avuto modo di riferire della situazione relativa al “Locale di Petilia Policastro”, del quale ha elencato fatti e personaggi di interesse operativo, indicando al suo vertice MANFREDA Vincenzo cl.65 (che il 23.03.2012 veniva ucciso nella Frazione Foresta di Petilia Policastro a seguito di agguato). La leadership del MANFREDA era succeduta a quella dello storico capo COMBERIATI Vincenzo, attualmente detenuto. A poco meno di un mese di distanza, all’alba del 21.04.2012 un analogo attentato si consumava ai danni di due fratelli di Petilia Policastro VONA Giuseppe e VONA Valentino (a seguito del quale solo il Valentino rimaneva ucciso). I fatti erano evidentemente collegati. Infatti al termine delle prime serrate indagini, il 13.08.2012 veniva eseguito il fermo di cinque tra i principali responsabili dell’azione di fuoco perpetrata in pregiudizio dei fratelli VONA. Il GIP del Tribunale di Catanzaro - Sezione GIP/GUP ratificava le risultanze investigative con Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere n.2328/12 RGNR n.2401/12 R.G.GIP n.190/12 R.M.C. emessa in data 29.08.2012 a carico di cinque esponenti della criminalità organizzata di Petilia Policastro, accusati a vario titolo in concorso tra loro, di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione di armi da fuoco, al fine di agevolare le finalità dell'associazione mafiosa costituita dal locale di 'ndrangheta di Petilia Policastro a cui tutti appartenevano. Nell’ordinanza sono valutate le dichiarazioni di OLIVERIO Francesco laddove indica le dinamiche mafiose del “Locale di Petilia Policastro”. Sull’attendibilità del collaboratore di giustizia si legge testualmente (pagina 5 del provvedimento): “Il vaglio positivo sull’attendibilità intrinseca del collaboratore è assistito dalla circostanza che Oliverio, per come risulta dall’ordinanza cautelare da cui è stato attinto, è stato un elemento apicale di uno dei locali del crotonese, e per tale motivo a conoscenza delle dinamiche associative anche degli altri clan operanti sul territorio… Giova sin d’ora rilevare come la circostanza riferita dal collaboratore che Manfreda Vincenzo rivestisse il ruolo di capo locale è confermata dal riscontro di cui al progr.46 RI 312/12 DEL 07.04.2012, successivo all’omicidio di Manfreda Vincenzo nel corso del quale Pace Giuseppe e Le Chiara Luigi, ritenuti affiliati dello stesso clan, evidenziano come essendo stato ucciso Manfreda sarebbe stata necessaria la nomina del nuovo boss (“Mo deve uscire u boss”)”. 44 Come riportato nella citata misura cautelare. 45 Di analogo avviso è stato il Tribunale del Riesame di Catanzaro, al quale quattro dei cinque arrestati avevano avanzato richiesta di scarcerazione. I giudici hanno confermato la positiva valutazione delle dichiarazioni di OLIVERIO Francesco che intervengono del tutto omogenee a quanto già espresso dalla Corte d’Assise d’Appello che aveva condannato COMBERIATI Vincenzo, suo fratello Salvatore e suo figlio Pietro per il tentato omicidio di LIOTTI Giuseppe, perpetrato sempre al fine di garantire la sopravvivenza e l’operatività criminale del “Locale di Petilia Policastro”. Anche in relazione a questo collaboratore va apprezzata positivamente l’intrinseca attendibilità. La non appartenenza al clan ACRI-MORFO’ ed il collegamento operativo con questo sotto il profilo criminale sino a data recente gli hanno consentito di venire a conoscenza di notizie relative alla compagine associativa della consorteria in easme e di delitti commessi dai suoi affiliati, affiancati anche nell’attività di imposizione del caffè Pellegrino, di cui si dirà nel prosieguo. Il collaboratore non ha dimostrato alcuna forma di astio o rancore nei confronti degli attuali indagato con alcuni dei quali ha avuto rapporti di frequentazione e cointeressenza criminale. III. LE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE Il materiale probatorio è costituito anche dal contenuto delle numerose conversazioni telefoniche e tra presenti intercettate. Quanto alla portata probatoria, basta menzionare i principi eleborati dalla giurisprudenza di legittimità: le risultanze intercettive costituiscono fonte autonoma di prova della colpevolezza dell’indagato nel senso che gli elementi in tal modo acquisiti possiedono piena e diretta valenza probatoria e non devono necessariamente trovare riscontro in dati esterni. E’ stato, altresì precisato che: il contenuto delle conversazioni telefoniche o ambientali intercettate può costituire, a seconda della immediata o mediata rappresentatività del “thema probandum”, prova diretta o indiretta dei fatti contestati. Nel primo caso il dato intercettivo dimostra in via immediata il verificarsi del fatto storico oggetto di prova ( come nel caso ad es. della conversazione dalla quale si evinca chiaramente il possesso di rilevanti quantità di droga da destinare allo spaccio o la celebrazione di una cerimonia di investitura di un affiliato), nella seconda ipotesi il colloquio captato fornisce la prova di un fatto avente valore indiziario, e, conseguentemente soggiace alla regola generale, e costituisce prova di colpevolezza solo qualora il quadro indiziario si sostanzi in una pluralità di elementi dotati dei requisiti di cui all’art 192, comma 2 c.p.p. In ogni caso – si ribadisce - in entrambe le ipotesi considerate, la valutazione degli esiti delle intercettazioni soggiace al regime di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 192 c.p.p. e non alla disciplina di cui al comma terzo della citata norma. Il che si afferma sia con riferimento alle ipotesi in cui il soggetto intercettato si accusi della commissione di reati (Cassazione Penale – Sez. V – sent. 27656 del 9/7/2001), sia alle ipotesi in cui la dichiarazione captata si risolva in una precisa accusa in danno di una terza persona. In altri termini, anche quando la persona monitorata indica altro soggetto come coautore di un reato alla cui consumazione lo stesso dichiarante ammette di aver partecipato, il contenuto dell’intercettazione, pur vagliato sul piano logico (soprattutto sotto il profilo della genuinità), non soggiace ai parametri valutativi di cui al terzo comma dell’art. 192 c.p.p. e può costituire prova dei fatti contestati, senza la necessità che sia suffragato da riscontri esterni (Cassazione Penale – sez. 5 – sent. 13614 del 4/4/2001). 46 A questo punto va evidenziato che le conversazioni captate appaiono assolutamente genuine. I soggetti intercettati discorrono di fatti in cui sono direttamente coinvolti o che concernono persone cui sono strettamente legate per vincoli di parentela e di abituale ed assidua frequentazione. Ne consegue che le dichiarazioni captate, sotto il profilo della fondatezza ed attendibilità del contenuto provengono da “fonti autorevoli”. In secondo luogo, i soggetti intercettati sono assolutamente ignari del servizio predisposto dall’Autorità giudiziaria. Ciò si desume principalmente dalla circostanza che la maggior parte delle conversazioni captate concerne fatti illeciti che gli intercettati ammettono di aver commesso. Deve pertanto escludersi che, anche quando essi commentano fatti commessi da terze persone, siano animati da intento calunniatorio. Infine, va rilevato che l’identificazione degli interlocutori nonché dei soggetti comunque citati nel corso delle conversazioni registrate, si fonda su basi certe per una pluralità di considerazioni: in primo luogo, la gran parte di esse ha avuto ad oggetto il monitoraggio di utenze radiomobili cellulari che si era accertato essere in uso agli indagati, riconosciuti, non da ultimo, anche foneticamente. Si aggiunga che, per gran parte di essi, l’attività si è protratta nel tempo, consentendo agli organi di polizia giudiziaria procedenti l’acquisizione ulteriore di specifiche conoscenze in merito a ciascuno degli indagati, utili alla loro compiuta identificazione. Altri elementi utilizzati ai fini identificativi sono costituiti dal contenuto stesso di alcune conversazioni, nelle quali si rinvengono indicazioni precise in merito all’identità dei soggetti cui si fa riferimento. In sostanza si è addivenuti all'identificazione degli indagati in quanto: 1. vi è stato il riconoscimento fonetico della voce da parte dell'operatore; 2. è intercorsa l'attribuzione al protagonista di fatti o vicende personali durante la conversazione da cui si è tratto inequivocabilmente il dato sulla sua identificazione; 3. è emersa una chiamata in correità univoca ed inequivocabile anche in assenza dell'interessato; 4. gli interlocutori si sono chiamati per nome, per cognome o per soprannome (qualora si sia giunti oggettivamente ad associarlo ad una persona); 5. l'indagato era sottoposto ad intercettazione in quanto tale; 6. vi sono stati controlli su strada, servizi di osservazione che ne hanno oggettivato il riconoscimento. Spesso questi parametri si sono integrati e sono confluiti in una o più conversazioni contemporaneamente. In conclusione va ritenuto che gli esiti delle intercettazioni telefoniche ed ambientali sono utlizzabili e si palesano idonee a fondare il giudizio sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. 47 IV. I SINGOLI REATI 4.1 IL TENTATO OMICIDIO DI MANZI ANTONIO DETTO “TOM TOM” E DELITTI RELATIVI ALL’ARMA UTILIZZATA E DI RICETTAZIONE DEL MOTOCICLO (CAPI 2; 2 BIS, 2 TER, IMPUTATI: ACRI Nicola, GALLUZZI Salvatore, MORELLO Carmine, FERRANTE Giuseppe, GALLINA Giuseppe) Secondo la ricostruzione degli inquirenti il tentato omicidio in danno di MANZI Antonio ha segnato il sopravvento in Rossano di Acri Nicola e della sua cosca. Di seguito si riporta per esteso il contenuto della richiesta del P.M. in relazione a questo reato ed a quelli collegatio di detenzione e porrto “In data 26/12/2002, in Rossano (CS), località Torre Pisani, si tentava di uccidere MANZI Antonio detto “Tom Tom”, nato a Rossano (CS) il 15/12/1961, ivi residente in p.zza Adele Russo n.6. Gli accertamenti esperiti nell’immediatezza e le dichiarazioni rese dai testimoni oculari permettevano di ricostruire la dinamica del fatto di sangue. Il giorno 26/12/2002, MANZI Antonio, intorno alle ore 18:20, si trovava in compagnia del figlio MANZI Alessandro, nato a Rossano (CS) il 16/04/1981, davanti ad un negozio di fiori di proprietà di NOVELLI Natalino, ubicato in Rossano (CS) località Torre Pisani. I due, dopo aver acquistato delle piante, sostavano, per alcuni minuti, davanti al fioraio, in attesa di un’autovettura che li venisse a recuperare (così come dichiarato da MANZI Alessandro e documentato da una pattuglia della Polizia di Stato che transitava davanti al negozio pochi secondi prima della consumazione dell’azione di fuoco, che notava la presenza dei due MANZI proprio davanti il negozio di fiori). Mentre MANZI Antonio e MANZI Alessandro sostavano innanzi al fioraio, sopraggiungeva una moto di grossa cilindrata, con a bordo due persone che indossavano caschi integrali e guanti. Il passeggero della moto estraeva una pistola ed esplodeva due colpi contro MANZI Antonio, uno dei quali lo attingeva, solo di striscio, alla testa. MANZI Antonio veniva colpito da un solo colpo perché il figlio Alessandro, intuendo le intenzioni del killer, si gettava addosso al padre scaraventandolo a terra. I due killers, sempre a bordo della moto, si davano all’immediata fuga. MANZI Antonio veniva, immediatamente, soccorso e trasportato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Rossano (CS) ove veniva giudicato guaribile in 30 giorni con la seguente diagnosi “FRATTURA MULTIPLA PLURIFRAMMENTARIA DELLA SQUAME OCCIPITALE DESTRO A LIVELLO DELLA GIUNZIONE CON LA MASTOIDE CON ASSOCIATE TRACCE D’ARIA DA PNEUMOENCEFALO IN SEDE INTRAMASTOIDEA”. Nella stessa serata veniva disposto il trasferimento all’ospedale civile di Cosenza. Dagli accertamenti della Polizia di Stato e dalla consulenza balistica effettuata sui frammenti di ogiva rinvenuti sul luogo si poteva accertare che contro MANZI venivano esplosi due colpi di una pistola cal. 38/357 .(VEDASI ACCERTAMENTI POLIZIA DI STATO IN ALLEGATO N.228/A ALLA C.N.R. ROS ) Nella giornata del 27/12/2002, nel corso di un servizio preventivo, i poliziotti del Commissariato di Rossano rinvenivano la carcassa, totalmente bruciata, di un motociclo 48 Honda 600 targato AJ0223445, nonché la targa BB5035146, anch’essa provento di furto perché asportata da altro motociclo Honda modello CD LTD SC44. (VEDASI ANNOTAZIONE POLIZIA DI STATO IN ALLEGATO N.229/A ALLA C.N.R. ROS) La causale del tentato omicidio che occupa, deve ricercarsi nella pretesa di MANZI Antonio e dei suoi più stretti congiunti, che compongono il gruppo c.d. dei “TOM TOM”, di avere un proprio spazio nella gestione del narcotraffico e delle estorsioni in Rossano (CS). I “Tom Tom” avevano cercato di profittare del vuoto di potere determinatosi per effetto della collaborazione con la giustizia di TRIPODORO Pasquale (avvenuta nel 1995), che era preposto alla ‘ndrina di Rossano (CS), ma erano stati tempestivamente impattati per effetto della c.d. operazione SATELLITE47 che, alla fine del 1999, li costringeva in carcere. Gli arresti dimostrano la loro inadeguatezza tanto che, immediatamente, fuoriuscivano dalla consorteria MANZI Mario e DE LUCA Cosimo48 che cominciavano a collaborare con la giustizia. Queste collaborazioni rendevano i MANZI ancora più invisi a MORFO’ Salvatore ed ad ACRI Nicola che, già allora, avevano assunto il comando criminale a Rossano (CS). Invero, il primo era il braccio destro di TRIPODORO ma, sia per effetto delle carcerazioni che stava subendo, sia perché gli ABBRUZZESE preferivano ACRI Nicola, aveva dovuto riconoscere a quest’ultimo il rango di capo delle ‘ndrina rossanese. Quanto MANZI Antonio fosse in contrasto con MORFO’ Salvatore risulta dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia VALLONEARANCI Maria nata a Backnang (Germania) il 23/10/1981 che era sposata con ACRI Natale (braccio destro di MORFO’ Salvatore), il quale bruciava l’autovettura di MANZI Antonio per ordine dello stesso MORFO’. …omissis… Il primo episodio riguarda l’incendio dell’autovettura alfa 164 nella disponibilità di MANZI Antonio detto “Tom Tom” incendiata sotto l’abitazione di quest’ultimo sita in Rossano p.zza Adele Russi. Premetto che ho avuto modo di conoscere personalmente MANZI Antonio attraverso mio marito ed OTRANTO Maurizio. Voglio chiarire che il MANZI, in quell’epoca, era un altro soggetto inserito nel contesto delinquenziale di Rossano ma in contrasto con il gruppo delinquenziale facente capo a MORFO’ Salvatore. Cito a tale proposito un episodio di dominio pubblico, a me riferito da mio marito, allorquando MORFO’ Salvatore durante una comune detenzione sofferta nel carcere di Cosenza, ha infilzato con una forchetta la mano del MANZI. Anche questi contrasti tra MORFO’ e MANZI Antonio, come quelli tra MORFO’ ed AUTURIELLO, erano nati a causa dello spaccio delle sostanze stupefacenti nel territorio di Rossano. So per certo che il MANZI Antonio spacciava sostanze stupefacenti perché ho assistito personalmente ad un acquisto di 10 grammi di cocaina fatta da OTRANTO Maurizio con il quale ho avuto una relazione extraconiugale. OTRANTO Maurizio ha pagato lo stupefacente 90 euro. Poco dopo ci hanno fermato i Carabinieri che hanno arrestato Intestata a FILIZOLA Luigi, nato a Maratea (PZ) il 14/09/1972, residente a Rossano (CS) in viale Margherita n.194. Il predetto motociclo risulta essere stato asportato a Rossano (CS) il 31/10/2002 46 Intestata a NUZZI Antonio Giovanni, nato ad Altamura (BA) il 09/01/1967, residente in Corigliano Calabro (CS) via Rosmini n.25. 47 La storia dei Manzi è tracciata dalla Sentenza Satellite in esito alla quale i Giudici di Rosano condannano i manzi per una serie di estorsioni aggravate dal metodo mafioso. I Giudici disconoscono la sussistenza di un’associazione mafiosa sul presupposto che gli stessi non avevano avuto il tempo di organizzarsi secondo i crismi del sodalizio ndranghetistico. 48 Invero, si tratta di collaborazioni poi interrotte con ritrattazione delle dichiarazioni rese inizialmente . 45 49 l’OTRANTO Maurizio. Voglio precisare che questo episodio si è verificato nel 2002 e che io stessa ho avvisato i Carabinieri. Infatti, proprio l’incendio dell’autovettura era stato realizzato per volere di MORFO’ Salvatore, per mano di mio marito ACRI Natale, per dare al MANZI un chiaro segnale. Ovvero il MORFO’ Salvatore voleva dimostrate a MANZI Antonio che era lui a comandare esclusivamente sul territorio di Rossano e quindi a gestire in via esclusiva tutte le attività delinquenziali compreso il traffico di stupefacenti. Per fare l’incendio ACRI Natale utilizzava una bottiglia di benzina con la quale cospargeva l’esterno dell’autovettura e, con un pezzo di stoffa imbevuto di olio di motore, dava fuoco al mezzo. In realtà, MORFO’ Salvatore lamentava il fatto che, tra l’altro, il MANZI Antonio stava introducendo sul territorio di Rossano sostanza stupefacente di tipo cocaina ed eroina. MORFO’ Salvatore era contrario alla vendita di questo tipo di sostanza stupefacente tanto che ha persino picchiato selvaggiamente il figlio Isidoro allorquando aveva saputo che quest’ultimo ne aveva fatto uso. …omissis… Così VALLONEARANCI Maria al P.M. in data 30/07/2010 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.158/A ALLA C.N.R. ROS) In relazione a quanto dichiarato dalla VALLONEARANCI Maria si è potuto riscontrare che: • nella notte del 14/02/1999, in Rossano (CS), in p.zza Adele Russo, sotto l’abitazione di MANZI Antonio, detto “Tom Tom” veniva data alle fiamme l’autovettura in uso alla famiglia di quest’ultimo, Alfa Romeo 164 targata MO855374; (VEDASI VERBALE DI DENUNCIA IN ALLEGATO N. 231/A ALLA C.N.R. ROS) • in data 25/03/2003, in Rossano, personale della locale Compagnia Carabinieri, traeva in arresto in fragranza di reato, OTRANTO Maurizio, nato a Rossano il 12/02/1980 e MANZI Alessandro, nato a Rossano il 16/04/1981 (quest’ultimo figlio di MANZI Antonio) poiché trovati in possesso di sostanza stupefacente del tipo hascisc e cocaina già confezionata in dosi e pronta allo spaccio. (VEDASI ATTI RELATIVI ALL’ARRESTO IN ALLEGATO N. 232/A ALLA C.N.R. ROS) • MORFO’ Salvatore e MANZI Antonio, sono stati detenuti presso la Casa Circondariale di Cosenza dal 04/07/1996 al 08/03/1997. (VEDASI ESITO ACCERTAMENTI IN ALLEGATO N.233/A ALLA C.N.R. ROS) Il collaboratore GALLINA Giuseppe conosce la causale, i prodromi e la dinamica del tentato omicidio di Tom Tom e li rivela agli inquirenti. GALLINA era uno degli uomini più vicini a TRIPODORO Pasquale, in epoca più recente, si era avvicinato agli uomini di ACRI Nicola ed in particolare a GALLUZZI Salvatore per conto del quale era dedito allo spaccio. Egli, in sintesi, ha riferito: • Che i “Tom Tom” erano in contrasto con ACRI Nicola cui contendevano la leadership criminale in Rossano (CS); • Di avere “preparato” il revolver utilizzato per l’azione contro MANZI Antonio (arma portatagli da Giuseppe Calabro’ su incarico di Galluzzi Salvatore); • La dinamica dell’agguato raccontatagli dagli stessi esecutori materiali. Ma leggiamo quanto dichiara agli inquirenti nel corso del verbale di interrogatorio del 15.10.2010: …omissis… 50 Conosco molti particolari relativi al tentato omicidio di MANZI Antonio, verificatosi alla fine del 2002. Già tempo prima il verificarsi dell’azione di fuoco, per il tramite di GALLUZZI Salvatore, avevo contezza del fatto che MANZI Antonio, così come tutti i membri della di lui famiglia, erano odiati da ACRI Nicola il quale temeva che potessero scalzarlo quale capo della delinquenza organizzata rossanese. Ricordo che un giorno, nel primo pomeriggio, intorno alle 15:00, venne presso la mia abitazione nel centro storico di Rossano, Giuseppe CALABRO’. Preciso che quest’ultimo era persona con la quale ero molto legato. Devo altresì precisare che ero a disposizione del gruppo di ACRI quale manutentore di armi che ero in grado di riparare. Giuseppe CALABRO’ estraeva dalla cintola dei pantaloni una pistola calibro 38 che diceva funzionare male. L’arma, infatti, era per così dire “dura”, abbisognava cioè di lubrificazione. In effetti smontai l’arma, lubrificai il grilletto, il tamburo ed il percussore, La resi perfettamente funzionante. CALABRO’ Giuseppe nel congedarsi mi disse che quella stessa sera MANZI Antonio sarebbe stato ucciso e si raccomandò perché io stessi attento in quanto si temevano ritorsioni da parte dei familiari di MANZI che potevano reagire anche contro di me che era notorio spacciassi per conto della famiglia ACRI. Lo stesso Giuseppe CALABRO’ mi ha detto che l’arma che lubrificai, che era una pistola non cromata, a tamburo con il calcio in legno e matricola abrasa, gli era stata consegnata da Salvatore GALLUZZI. Infatti Galluzzi era il depositario di tutte le armi del gruppo malavitoso rossanese. GALLUZZI deteneva le armi unitamente allo stupefacente. Le armi venivano interrate cioè nascoste nei terreni circostanti l’abitazione di contrada Pantasima avvolte in buste di cellophane secondo modalità eguali a quelle dell’occultamento dello stupefacente. Il giorno dopo lo stesso Giuseppe CALABRO’ mi raccontava i particolari dell’azione di fuoco contro MANZI Antonio. Mi diceva cioè che MANZI era stato ferito gravemente ma non era morto, mi diceva ancora che a sparargli erano stati FERRANTE Giuseppe detto Antonello il siciliano e MORELLO Carmine, i quali lo avevano raggiunto a bordo di una moto rubata allo scalo di Rossano, in località Torre Pisano nei pressi di un fioraio. Sempre Giuseppe CALABRO’ mi diceva che il motorino era stato bruciato mentre nulla mi diceva in relazione alla destinazione dell’arma. CALABRO’ affermava che adesso bisognava stare molto attenti poiché si temeva una reazione della famiglia MANZI, pertanto, i competenti del gruppo criminale capeggiato da ACRI Nicola, e tra questi io, potevano essere bersaglio di eventuali ritorsioni. Proprio in relazione a ciò ricordo che in quel periodo GALLUZZI Salvatore camminava scortato da altri componenti del gruppo. GALLUZZI soleva utilizzare un motorino e persone di fiducia quali lo stesso CALABRO’ Giuseppe e FERRANTE Giuseppe detto Antonello, lo seguivano con la macchina. Nei giorni successivi a tale tentato omicidio, quando MANZI Antonio si riprese, avevo modo di discutere in relazione a quest’ultimo sia con GALLUZZI Salvatore che con CALABRO’ Giuseppe e FERRANTE Giuseppe. Questi mi riferivano che MANZI Antonio era stato avvicinato e gli era stato consigliato di allontanarsi da Rossano. Sempre per detta di GALLUZZI, MANZI Antonio rifiutò tale allontanamento affermando testualmente “io non sono un infame e voglio rimanere a Rossano”. MANZI Antonio pertanto si propose per vendere lo stupefacente per conto del gruppo ACRI sottostando quindi al comando di ACRI Nicola. Effettivamente così avvenne. Infatti, MANZI Antonio, venne poi rifornito di stupefacente da GALLUZZI Salvatore come da quest’ultimo confermatomi. MANZI Antonio comunque era deputato allo spaccio di dette sostanze in un determinato territorio corrispondente all’area delle case popolari di Gran Sasso. …omissis… 51 Così GALLINA Giuseppe al P.M. in data 15/10/2010 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.39/A ALLA C.N.R. ROS) Riguardo il dichiarato di GALLINA Giuseppe è stato riscontrato che: • la pistola utilizzata per attentare alla vita di MANZI Antonio è stata effettivamente una calibro 38 (consulenza balistica su frammenti proiettili repertati a seguito del tentato omicidio di MANZI Antonio – proc. Pen. 3061/02 R.G.N.R. della Procura di Rossano) ; (VEDASI ALLEGATO N. 228/A C.N.R. ROS CONSULENZA BALISTICA) • GALLUZZI Salvatore era effettivamente il custode delle armi del gruppo ACRI per come si evince dalla investigazioni del procedimento recante numero 3061/02 modello 21 D.D.A. - c.d. indagine Ombra -. In particolare, in esecuzione di O.C.C. emessa dal GIP distrettuale, in data 14/07/2003, GALLUZZI Salvatore veniva tratto in arresto, insieme ad altri sodali che componevano un’associazione del tipo di quella prevista dall’art. 74 D.P.R. 309/90; in esito alla perquisizione contestuale agli arresti, nascosta in un cespuglio, nel terreno circostante l’abitazione del GALLUZZI, veniva rinvenuta una pistola cal. 38 Marca Smit & Wesson49 con relativi n.20 proiettili, inoltre, nelle fasi successive agli arresti si rinvenivano in Rossano più fucili mitragliatori del tipo kalashnikov che il collaboratore PERCIACCANTE Pasquale riferirà essere stati ceduti dal gruppo zingaro a GALLUZZI quale rappresentante della ‘ndrina di Rossano e quindi di ACRI Nicola; (verbale rinvenimento e sequestro dello stupefacente ed armi operato il 17 e 18 luglio 2003 dal Commissariato della Polizia di Stato di Rossano (CS) nonché verbale di interrogatorio reso da PERCIACCANTE Pasquale in data 26/10/2007 di seguito riportato. (VEDASI C.N.R. VERBALE DI RINVENIMENTO E SEQUESTRO IN ALLEGATO N.234/A ALLA C.N.R. ROS) …Omisis… P.M. dott. LUBERTO – Ho capito. Senta, torniamo invece alle armi. Lei dice che acquistavate molti kalashnikov da questo MEGOLLARI Dritan? PERCIACCANTE Pasquale – Sì… P.M. dott. LUBERTO – Poi, gli acquisti di kalashnikov sono proseguiti anche con il cugino di MEGOLLARI Dritan? PERCIACCANTE Pasquale – Sì, anche. P.M. dott. LUBERTO – Lei andava a prendere le armi… PERCIACCANTE Pasquale – Sì. P.M. dott. LUBERTO – E lei ci ha detto che quando andavate a prendere le armi avevate la staffetta… PERCIACCANTE Pasquale – Sì. P.M. dott. LUBERTO – Mi dice chi vi faceva da staffetta? PERCIACCANTE Pasquale – Certe volte ce la faceva Franco il “pirolo”, certe vote il fratello diciamo Luigi… ABBRUZZESE Luigi, però certi voti senza diciamo senza ca facìanu a staffetta andiamo, diciamo, direttamente a prendere... P.M. dott. LUBERTO – Andava insieme chi? PERCIACCANTE Pasquale – Sempre io e ABBRUZZESE Armando, sempre io e lui andavamo… P.M. dott. LUBERTO – ABBRUZZESE Armando detto “Andrea”… 49 Matricola CCC0935 52 PERCIACCANTE Pasquale – Detto “Andrea”… P.M. dott. LUBERTO – Detto tutto questo, queste armi che fine facevano? PERCIACCANTE Pasquale – E l’usavano, l’usavano per omicidi, per rapine, per tante cose… P.M. dott. LUBERTO – E le armi dove venivano seppellite, dove venivano nascoste? PERCIACCANTE Pasquale – Venivano nascoste dentro a questi tubi sotto terra messi… chiusi a vite erano questi tubi e messi diciamo sotto terra, diciamo, sotterrati… P.M. dott. LUBERTO – Quindi, diciamo, che le armi avevano lo stesso nascondiglio dello stupefacente? PERCIACCANTE Pasquale – Sì, sì, sempre sotterrate… P.M. dott. LUBERTO – Senta, ma voi a vostra volta rifornivate di armi qualcuno? PERCIACCANTE Pasquale – Sì, parecchie voti a Cirò Marina, a Rossano pure parecchie vota ce l’amu dati diciamo l’armi, certe voti anche loro ci davano a noi armi… P.M. dott. LUBERTO – Ecco, fermiamoci un attimo. A Rossano a chi davate le armi? PERCIACCANTE Pasquale – A Nicola ACRI, a Salvatore GALLUZZI, a loro ci… P.M. dott. LUBERTO – Lei ha mai consegnato personalmente armi a Nicola ACRI? PERCIACCANTE Pasquale – Personalmente diciamo a lui no, però a Antonello sì, a questo Antonello perché ce lo mandava Nicola ACRI. P.M. dott. LUBERTO – Quante volte ha consegnato armi ad Antonello? PERCIACCANTE Pasquale – Due volte… P.M. dott. LUBERTO – Due volte… PERCIACCANTE Pasquale – Sì. P.M. dott. LUBERTO – E in queste due occasioni che armi ha consegnato? PERCIACCANTE Pasquale – I kalashnikov due o tre e tre o quattro armi piccole, pistole diciamo… P.M. dott. LUBERTO – Queste consegne dove sono avvenute? PERCIACCANTE Pasquale – Queste, diciamo, queste consegne venìanu… tenìanu diciamo… diciamo nu magazzino Nicola ACRI, diciamo prima di arrivare diciamo a Rossano addùa si trovano diciamo… addùa si trovano diciamo… addùa su i semafora a Rossano, prima… P.M. dott. LUBERTO – Quindi sulla 106? PERCIACCANTE Pasquale – Eh, sulla 106 c’era diciamo… c’era diciamo quella strada, diciamo un ponte scendendo sotto e c’era, diciamo, questa casa grande con questo magazzino e forse ancora ci su machine arrubate dintra questo magazzino qua… P.M. dott. LUBERTO – E questo magazzino di chi è? PERCIACCANTE Pasquale – Non lo so di chi è, avevano la chiave loro a Rossano… P.M. dott. LUBERTO – Loro chi? PERCIACCANTE Pasquale – Questi qua diciamo di Rossano, Antonello, Nicola ACRI. Ci mintìanu puru machini, diciamo, arrobbati intra stu magazzino… P.M. dott. LUBERTO – Senta, le armi venivano pagate? PERCIACCANTE Pasquale – Sì. P.M. dott. LUBERTO – E chi prendeva i soldi? PERCIACCANTE Pasquale – E chi prendeva… quando c’era Fiore ABBRUZZESE con PEPE Eduardo se li prendevano loro, quando hanno morto loro li prendeva Nicola ABBRUZZESE. P.M. dott. LUBERTO – E lei queste consegne di armi le fa in che periodo? PERCIACCANTE Pasquale – Nel periodo del 2001-2003… P.M. dott. LUBERTO – 2003? PERCIACCANTE Pasquale – Il 2002, in questo periodo qua, anche dopo diciamo… P.M. dott. LUBERTO – Senta, lei ha detto pure che in altre occasioni le armi venivano fornite dai rossanesi. PERCIACCANTE Pasquale – Sì. P.M. dott. LUBERTO – Lei ha mai ricevuto armi dai rossanesi? PERCIACCANTE Pasquale – Sì. 53 P.M. dott. LUBERTO – Da chi le ha ricevute? PERCIACCANTE Pasquale – Da Salvatore GALLUZZI. P.M. dott. LUBERTO – Che armi ha ricevuto? PERCIACCANTE Pasquale – Sempre, diciamo, questi kalashnikov… P.M. dott. LUBERTO – E chi li ha pagati? PERCIACCANTE Pasquale – Tando c’era ancora Eduardo PEPE… P.M. dott. LUBERTO – Ma se voi avevate la possibilità di acquistare tutte queste armi dagli albanesi, come mai vi rivolgevate anche ai rossanesi per acquistare armi? PERCIACCANTE Pasquale – E perché siccome che loro… siccome che loro l’armi… diciamo ogni vota che loro per esempio usavano l’arma, poi dopo diciamo st’arma vienìanu diciamo… non è ca l’armi diciamo li votavano n’atra vota indietro, li prendevano l’armi diciamo e li buttavano, per questo loro prendevano sempre armi. Quindi più armi avevano e più meglio era. Quando sono andato a prendere queste armi a Rosano erano 10-11 erano i kalashnikov. P.M. dott. LUBERTO – E con chi è andato a Rossano? PERCIACCANTE Pasquale – Io e “Andrea”, sempre io e “Andrea” andavamo… P.M. dott. LUBERTO – A bordo di quale auto? PERCIACCANTE Pasquale – Con la mia machina, con la Lancia Thema. P.M. dott. LUBERTO – E chi ve l’ha consegnate? PERCIACCANTE Pasquale – Salvatore GALLUZZI. P.M. dott. LUBERTO – Dove? PERCIACCANTE Pasquale – A questo magazzino prima di arrivare a Rossano Calabro… a Rossano, giusto… P.M. dott. LUBERTO – Senta, lei ci ha parlato della morte di CONVERSO Luciano. PERCIACCANTE Pasquale – Sì. P.M. dott. LUBERTO – Lei ha mai avuto rapporti diretti con CONVERSO Luciano? PERCIACCANTE Pasquale – Rapporti diretti ppe u fattu da… diciamo ca m’avìa venduto questa Lancia Thema a me Luciano CONVERSO. P.M. dott. LUBERTO – Ma oltre a questo fatto concernente la vendita di questa autovettura ha avuto rapporti diretti concernenti armi, droga, danaro? PERCIACCANTE Pasquale – No, con lui no, direttamente con lui no. Ci vedevamo sempre diciamo a Rossano, ci prendevamo il caffè, io però come droga, come arma, con lui mai. P.M. dott. LUBERTO – Ma lei sa se CONVERSO maneggiava danari di Nicola ACRI? PERCIACCANTE Pasquale – Questo non… so ca s’avìa fricatu certi soldi questo qua, diciamo questo Luciano, però dopo non so. Avevano pure una ferramenta assieme, se non fazzu errore, con Nicola ACRI. Così PERCIACCANTE Pasquale al P.M. il 26/10/2007. (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.235/A ALLA C.N.R. ROS) In seguito all’attentato subito, MANZI Antonio, si riavvicinava al gruppo ACRI per come si evince dalle sue frequentazioni censite dalle forze dell’ordine: - - 10/09/2003, alle ore 17:35 in Rossano (CS) Via Pietro Nenni, militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rossano (CS), notavano MANZI Antonio intento a dialogare con ACRI Natale, nato a Rossano (CS) il 02/01/1975, ivi residente alla Via P. Nenni (relazione servizio n. 86/310 del 10/09/2003); 16/07/2005, alle ore 12:30 in Rossano (CS) Viale Sant’Angelo (pressi distributore Tamoil), militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rossano (CS), notavano MANZI Antonio dialogare con ESPOSITO 54 Massimo, nato a Rossano (CS) il 10/11/1980, ivi residente alla Via Chefalo (relazione servizio n. 105/120 del 16/07/2005); - 03/09/2005, alle ore 12:30 in Rossano (CS) Via Michelangelo – Bar Guetos, militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rossano (CS), notavano MANZI Antonio dialogare con ESPOSITO Sergio, nato a Rossano (CS) il 27/01/1970, ivi residente alla Via Chefalo, FERRANTE Giuseppe, nato a Rossano (CS) 17/03/1983, ivi residente alla Via San Michele, SOMMARIO Francesco, nato a Rossano il 31/10/1975 (relazione servizio n. 133/1-101 del 03/09/2005); - 03/09/2005, alle ore 11:40 in Rossano (CS) Viale Michelangelo – Bar Guetos, militari della Stazione Carabinieri di Rossano Centro (CS), notavano MANZI Antonio dialogare con ESPOSITO Sergio, nato a Rossano (CS) il 27/01/1970, ivi residente alla Via Chefalo, FERRANTE Giuseppe, nato a Rossano (CS) 17/03/1983, ivi residente alla Via San Michele (relazione servizio n. 42/93 del 03/09/2005); - 07/01/2006, alle ore 19:45 in Rossano (CS) Via L. De Rosis – pressi bar Dolci Delizie, militari della Stazione Carabinieri di Rossano Centro (CS), notavano MANZI Antonio dialogare con ACRI Gennaro, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982, residente a Rossano alla Piazza Dante. (relazione servizio n. 115/9 del 07/01/2006); - 15/03/2006, alle ore 18:30 in Rossano (CS) Via Sicilia - pressi negozio abbigliamento “Big Show”, militari della Stazione Carabinieri di Rossano Centro (CS), notavano MANZI Antonio dialogare con PETRINI Mario, nato a Rossano il 12/12/1973, ivi residente alla Via Sardegna. (relazione servizio n. 115/43 del 15/03/2006); (VEDASI ALLEGATO N. 236/A CNR ROS RELAZIONI DI SERVIZIO – OP/85) In relazione alle frequentazioni del MANZI con esponenti della consorteria ‘ndranghetista facente capo ad ACRI Nicola, si rappresenta che, presso l’archivio SDI non risultano tali frequentazioni nei periodi precedenti. Il collaboratore GALLINA Giuseppe, non cita interventi diretti, nell’organizzazione dell’omicidio, di ACRI Nicola. Questi, infatti, alla data del 26/12/2002 si trovava ristretto (già dal 18/11/2002) presso la Casa Circondariale di Cosenza. (VEDASI C.N.R. ACCERTAMENTI CASA CIRCONDARIALE COSENZA IN ALLEGATO N.237/A ALLA C.N.R. ROS) Anche PERCIACCANTE Pasquale è a conoscenza di particolari relativi al tentativo di omicidio perpetrato contro MANZI Antonio. Le conoscenze di PERCIACCANTE sono particolarmente qualificate in quanto egli componeva la società maggiore della cosca zingara e, in un primo momento, veniva incaricato, insieme a BEVILACQUA Mario alias “Maruzzo”, nato a Cosenza il 28/04/1968, residente a Cassano Ionio (CS) via Timpone Rosso, di eseguire l’omicidio del MANZI che attentava alla supremazia in Rossano (CS) della famiglia ACRI . Leggiamo quanto riferisce, nei 180 giorni, nel corso del verbale di interrogatorio del marzo del 2008. In questa prima fase, PERCIACCANTE Pasquale, si è limitato ad un accenno della vicenda omicidiaria in trattazione ed è riuscito comunque a fissare temporalmente la stessa (che ricorda essere stato ordito prima del duplice omicidio di PEPE Eduardo e ABBRUZZESE Fioravante consumato in Cassano Jonio (CS) il 55 04/10/200250) ricordandone altresì la causale. PERCIACCANTE Pasquale poi ha additato quali mandanti ACRI Nicola e GALLUZZI Salvatore e FERRANTE Giuseppe e tale Annibale quali esecutori materiali: …omissis… P.M. dott. LUBERTO – Ho capito. Vi sono altri fatti dei quali è in grado di riferire? PERCIACCANTE Pasquale – Il fatto di MANZI Antonio, quello a Rossano. P.M. dott. LUBERTO – Quando si è verificato questo fatto di MANZI Antonio? PERCIACCANTE Pasquale – E questo… comunque questo mo non me lo ricordo preciso, ma c’erano ancora… Eduardo PEPE c’erano e Fiore ABBRUZZESE. P.M. dott. LUBERTO – Cosa intende per il fatto di MANZI Antonio? PERCIACCANTE Pasquale – Di questo MANZI Antonio gli è stato fatto questo agguato perché siccome ca questo MANZI Antonio andava a prendere i soldi del pizzo, siccome che a Rossano diciamo che c’era Nicola ACRI che era lui come capo e allora ce l’aveva già detto a MANZI Antonio che avìa de sta diciamo… non avìa da fà niente, né che s’avìa ricogghì i soldi e né che avìa da fa qualcosa. Però lui ha continuato a si ji a prendere questi soldi da intu a sti negozi qua, questo MANZI Antonio, e per questo motivo è stato fatto questo agguato a MANZI Antonio. Antonello portava la moto e un certo… Annibale mi pare, un certo... mo preciso non mi ricordo il nome… P.M. dott. LUBERTO – E allora? Ha detto Annibale? PERCIACCANTE Pasquale – Sì un certo Annibale, mò il nome non… comunque non me lo ricordo. Comunque Antonello portava la moto e questo qua ha sparato. P.M. dott. LUBERTO – E ma mi faccia capire una cosa. Lei come viene a conoscenza di questo fatto? PERCIACCANTE Pasquale – E lo so perché quando siamo andati… diciamo… quando andiamo a portare la droga a Corigliano, a Rossano e ne aveva parlato sia Antonello e sia Salvatore GALLUZZI di questo fatto qua. P.M. dott. LUBERTO – Quindi ve lo raccontano loro praticamente? PERCIACCANTE Pasquale – Sì. P.M. dott. LUBERTO – E chi aveva dato incarico ad Antonello e a questa persona Annibale, di cui non ricorda bene il nome, di ammazzare ad Antonio MANZI? PERCIACCANTE Pasquale – E l’ha dato sempre Nicola ACRI, perché era lui il capo. …omissis… Così PERCIACCANTE Pasquale al P.M. in data 04/03/2008 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.238/A ALLA C.N.R. ROS) Il narrato di PERCIACCANTE ha sicuramente il crisma della costanza in quanto riprende l’argomento l’1/12/2009, allorché viene esaminato (ex 210 c.p.p.) dai Giudici della Corte di Assise, nell’ambito del processo recante numero 04/05 R.G Corte di Assise, noto alle cronache come processo “Arberia” 51. In sintesi, PERCIACCANTE Pasquale, riferisce di In proposito occorre precisare che MANZI Antonio viene ferito nel dicembre del 2002, due mesi prima del duplice omicidio PEPE Eduardo/ABBRUZZESE Fioravante, però PERCIACCANTE Pasquale viene incaricato di eseguire l’omicidio di Manzi in epoca precedente cioè, evidentemente, quando PEPE Eduardo e Fioravante ABBRUZZESE erano ancora in vita. 51 Questo processo ricostruisce quattro agguati di ‘ndrangheta e cioè : il tentato omicidio di Antonello Esposito (Castrovillari 14.6.1999), l’omicidio di Atene Giovambattista (Cassano, 1/7/1999), l’omicidio di Romeo Giuseppe (Cassano 15/7/1999) , l’omicidio di Antonio FORASTEFANO ( Cassano 25/7/1999) che erano stati decisi ed eseguiti dai plenipotenziari del locale Abbruzzese/Pepe, onde affermare la propria egemonia in agro della sibaritide. Tutte le vittime, infatti, erano uomini d’onore appena usciti dal carcere , tutti erano legati al vecchio clan PORTORARO per cui avrebbero potuto contrastare gli zingari. Anche per il tramite delle dichiarazioni di PERCIACCANTE i Giudici si sono determinati a condannare (il 26/5/2011) all’ergastolo dei capi del locale zingaro e cioè di: ACRI Nicola, ABBRUZZESE Francesco, DI 50 56 essere stato incaricato, unitamente a BEVILACQUA Mario, su sollecitazione di ACRI Nicola , dai plenipotenziari del gruppo zingaro di uccidere MANZI Antonio detto “TOM TOM”, colpevole di dare “fastidio” allo stesso ACRI. L’omicidio evidentemente non veniva portato a termine in quanto ACRI era riuscito ad accordarsi con MANZI. PERCIACCANTE Pasquale nel corso dello stesso esame, riferiva di essere a conoscenza che, successivamente, FERRANTE Giuseppe, insieme ad un’altra persona di Rossano, avevano portato a termine l’azione di fuoco contro MANZI, il quale, sebbene gravemente ferito, era riuscito a rimanere in vita. Il cambio di programma, ovvero la sostituzione del gruppo di fuoco che doveva attentare alla vita di MANZI Antonio, veniva motivata dal PERCIACCANTE dalla necessità di portare a termine l’azione anche a seguito delle intervenute carcerazioni di esponenti della cosca zingara: …omissis… P. M. – ci sono altri episodi in cui i Cassanesi vanno a sparare fuori di Cassano? TESTE PERCIACCANTE – sì, a Cirò…, a Rossano. P. M. – ecco, a Cirò chi hanno ammazzato i Cassanesi? TESTE PERCIACCANTE – a Cirò un giorno siamo andati io e Tonino Abbruzzese, però non abbiamo fatto niente. P. M. – un attimo solo, Tonino Abbruzzese chi è? TESTE PERCIACCANTE – Tonino Abbruzzese sarebbe il figlio di Banana. P. M. – e quindi, stiamo parlando di Abbruzzese Antonio, classe ’75, figlio di Abbruzzese Fioravante, Classe ’54 che è cugino di Dentuzzo, è così? TESTE PERCIACCANTE – sì. P. M. – lei ha detto che un giorno, andate a Cirò… PRESIDENTE – la inviterei, Pubblico Ministero a soprassedere… P. M. – presidente, questo fatto ha la stessa valenza di quello che abbiamo raccontato… PRESIDENTE – di Viola? P. M. – Sì. PRESIDENTE – e no, è un po’ diverso. P. M. – no, è uguale, presidente, sta spiegando dello scambio di killer. PRESIDENTE – però faccia un accenno, ma non possiamo chiedere notizie per ogni omicidio o proposito omicida. P. M. – assolutamente, io vorrei che la Corte si avvedesse di quanto il collaboratore sa rispetto a questi scambi di killer. Solo questo, se non interessa, questo à il tema che voglio scandagliare, chiaramente, per incidence, in maniera molto veloce. PRESIDENTE – i tempi quali sono? Lo stesso contesto temporale? TESTE PERCIACCANTE – certo, ma se glielo facciamo precisare, sì, i tempi sono…, allora, presidente, raccogliendo l’invito del presidente, mi spiega, innanzitutto, che cosa dovevate andare a fare a Cirò lei ed Antonio Abbruzzese, classe ’75, io, ogni volta preciso, presidente, perché di Antonio Abbruzzese ce ne sono una dozzina, e quindi, devo precisare paternità e data di nascita. TESTE PERCIACCANTE – siamo andati a Cirò, perché ci aveva mandati a chiamare Giuseppe Spagnolo, il bandito. P. M. – detto il Bandito. TESTE PERCIACCANTE – e siamo andati a Cirò, però la sera che siamo andati non si è fatto niente e dopo siamo tornati. P. M. – e che cosa dovevate fare, solo questo voglio sapere. DIECO Antonio e altri. La condanna di DI DIECO Antonio è di particolare importanza perché è stato considerato mandante dell’omicidio di Romeo rispetto al quale si era sempre protestato innocente, malgrado fosse stato destinatario di un programma di protezione. 57 TESTE PERCIACCANTE – dovevamo ammazzare uno a Cirò, però io non sapevo chi era, poi dopo... P. M. – Bene, detto questo, detto questo…, dopo glielo hanno detto? TESTE PERCIACCANTE – no, non mi hanno detto niente perché siamo andati là e non si è fatto niente. P. M. – bene, ricorda il periodo in cui era stato convocato a Cirò per fare questo omicidio? TESTE PERCIACCANTE – sì, quando c’era Eduardo Pepe e Fiore Abbruzzese. P. M. – e quindi Abbruzzese Francesco era già stato arrestato? TESTE PERCIACCANTE – sì, era stato arrestato, il 2001, 2002… P. M. – dopo di che lei ha parlato del fatto che killer di Cassano sono andati a Rossano a sparare, lei lo ha detto. TESTE PERCIACCANTE – sì, siamo andati, e non si è fatto niente, eravamo andati per andare ad ammazzare, non ricordo il nome come si chiama, un certo Tom Tom, di Rossano, P. M. – quindi, Manzi Antonio? TESTE PERCIACCANTE – Manzi Antonio, detto Tom Tom, lo chiamavano di soprannome, dovevamo andare ad ammazzare questo qua, perché pare che dava fastidio a Rossano. P. M. – a chi? TESTE PERCIACCANTE – a Nicola Acri. P. M. – e chi siete andati per ammazzare Tom Tom? TESTE PERCIACCANTE – eravamo andati io e Mario Bevilacqua, però, siamo andati ma non abbiamo fatto niente, perché dopo ci aveva parlato Acri Nicola con questo Tom Tom e si era chiarita la situazione. P. M. – senta, e , quando andate, chi vi da ordine di andare a sparare Tom Tom? TESTE PERCIACCANTE – sono andati Eduardo Pepe con Fiore Abbruzzese? P. M. – Franco Abbruzzese era libero? TESTE PERCIACCANTE – no, era in carcere. P. M. – senta, andate a Rossano armati? TESTE PERCIACCANTE – no, no, senza armi, perché le armi…. P. M. – e le armi chi ve le avrebbe dovute dare? TESTE PERCIACCANTE – ce le davano a Rossano. …omissis… P. M. – senta, invece, volevo fare un minimo passo indietro, rispetto a Tom Tom, che si chiama Antonio Manzi, lei sa se poi questo omicidio è stato consumato? TESTE PERCIACCANTE – allora, a questo Tom Tom dopo gli avevano fatto un altro agguato, a Rossano, però è rimasto vivo, diciamo, non è morto, è stato in coma per un poco. P. M. – lei sa chi ha fatto questo tentato omicidio nei confronti di Manzi Antonio? TESTE PERCIACCANTE – sì, questo omicidio lo ha fatto Antonello Ferrara, come si chiama lui, ed un altro che abita sempre a Rossano, però non mi viene in mente il nome come si chiama. P. M. – e come mai poi si cambia programma e non vanno i cassanesi a sparare, ma sparano gli stessi Rossanesi? TESTE PERCIACCANTE – perché quando è stato fatto questo fatto qua, noi ci trovavamo in carcere. P. M. – voi eravate in carcere? Sicuro? TESTE PERCIACCANTE – ora non mi ricordo bene, ma mi sembra di sì., non mi ricordo bene, comunque. …omissis… Così PERCIACCANTE Pasquale ai Giudici della Corte d’Assise l’01/12/2009 (VEDASI VERBALE DI UDIENZA IN ALLEGATO N. 239/A ALLA C.N.R. ROS) 58 Gli accertamenti al narrato di PERCIACCANTE Pasquale, in ordine alla detenzione degli esponenti della cosca zingara di Cassano, che spingevano di fatto ACRI Nicola a commettere con manovalanza rossanese il tentativo di omicidio di MANZI Antonio verificavano che: - ABBRUZZESE Francesco alias “dentuzzo” veniva tratto in arresto il 15/12/2000 ed alla data del 26/12/2002 (tentato omicidio di MANZI Antonio) risultava ancora detenuto. In relazione alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia è stato accertato che, nel periodo in cui è maturato il tentato omicidio di MANZI Antonio, PERCIACCANTE Pasquale e BEVILACQUA Mario non erano ristretti. In data 19 luglio 2011, PERCIACCANTE Pasquale veniva interrogato dai CC del ROS in relazione al tentato omicidio di MANZI Antonio detto “Tom Tom”. In sintesi PERCIACCANTE ha dichiarato che FERRANTE Giuseppe , detto “Antonello”, nei primi anni ’90, era andato a Timpone Rosso (quartiere popolare di Cassano Jonio – CS) per chiedere a PEPE Eduardo e ABBRUZZESE Fioravante, in nome e per conto di ACRI Nicola, dei killers per eliminare “Tom Tom”. ABBRUZZESE Fioravante incaricava quindi PERCIACCANTE Pasquale e BEVILACQUA Mario, di mettersi a disposizione dei rossanesi. Dopo alcuni giorni, gli emissari della cosca zingara, incontravano, a Rossano, ACRI Nicola il quale spiegava loro che MANZI Antonio “Tom Tom”, malgrado fosse stato già avvisato, continuava a riscuotere il “pizzo“ in modo autonomo per cui doveva essere ucciso. In occasione dell’incontro BEVILACQUA Mario chiedeva comunque ad ACRI di pazientare e provare ad avvertire nuovamente il MANZI. L’azione di fuoco non veniva, a quel tempo, portata a compimento perché ACRI Nicola veniva arrestato. PERCIACCANTE Pasquale, sempre nel verbale di interrogatorio del 19/07/2011, aggiungeva che, successivamente, nel corso di una discussione, alla presenza di BEVILACQUA Mario, FERRANTE Giuseppe detto “Antonello” e di un ragazzo del quale non ha ricordato il nome, aveva saputo da GALLUZZI Salvatore che si era tentato di uccidere MANZI Antonio ma che lo stesso sebbene ferito da colpi di arma da fuoco era sopravvissuto in quanto non gli era stato inferto il colpo di grazia. GALLUZZI Salvatore spiegava a PERCIACCANTE che ad agire erano stati FERRANTE Giuseppe che guidava una moto in sella alla quale v’era l’altro ragazzo presente alla discussione e che i PERCIACCANTE riconosceva in foto in MORELLO Carmine. …Omissis… Come appartenente alla criminalità organizzata di Cassano Ionio e più in particolare all’organizzazione degli “zingari” che fanno capo alla famiglia ABBRUZZESE, ho avuto modo di entrare in contatto con esponenti della criminalità organizzata calabrese operanti anche in altre aree geografiche. In particolare gli “zingari” sono alleati di ACRI Nicola che è colui che dirige le attività criminali su Rossano e sui comuni a questo vicini. Ricordo che mi sono recato diverse volte a Rossano per incontrare ACRI Nicola o suoi uomini di fiducia. Con Nicola ACRI gli zingari trafficavano anche stupefacente del tipo cocaina ed eroina. ACRI Nicola, inoltre, aveva commesso degli omicidi per conto della famiglia ABBRUZZESE. Nei primi anni 2000 ricordo che ACRI Nicola già comandava le attività criminali su Rossano e noi, come gruppo degli “zingari”, ci 59 recavamo a Rossano per approvvigionarci di cocaina. In una occasione, ripeto capitata agli inizi degli anni 2000, mi sono recato a Rossano insieme a BEVILACQUA Mario perché dovevamo incontrare ACRI Nicola che ci doveva consegnar 2 chili di cocaina che ACRI prendeva a Napoli per il tramite di GALLUZZI Salvatore. Incontrammo ACRI verso le 4 o 5 del pomeriggio e ricordo che era il periodo estivo. Insieme ad ACRI Nicola c’era uno dei suoi uomini di fiducia che si chiama Antonello che è persona che ho incontrato diverse volte e che sarei tranquillamente in grado di riconoscere fotograficamente. Prima della consegna della cocaina, ACRI Nicola chiese a me e a Mario BEVILACQUA di partecipare ad un incontro che avrebbe avuto di lì a poco, presso un bar del centro abitato di Rossano, con MORFO’ Salvatore. Effettivamente, dopo circa una mezz’ora che eravamo in compagnia di ACRI Nicola, si presentava al bar MORFO’ Salvatore a bordo di una macchina in compagnia della moglie. Ricordo che la moglie rimase in auto e MORFO’ scese a parlare con ACRI Nicola, con Antonello e con me e BEVILACQUA Mario. Naturalmente fu solo ACRI Nicola a parlare con MORFO’ Salvatore. Ricordo infatti che dopo essersi salutati ACRI Nicola intimò subito a MORFO’ di non commettere attività criminali senza il suo consenso in quanto ormai era lui a comandare su tutta Rossano. Ricordo le testuali parole “… da oggi in poi non fare più niente se non te lo dico io … qualsiasi cosa vuoi fare devi fare capo a me perché la zona la comando io…”. MORFO’ Salvatore accetto questa imposizione di ACRI Nicola dicendogli che non si doveva preoccupare e che lui avrebbe fatto quello che diceva ACRI Nicola. Ricordo inoltre che in quell’occasione ACRI Nicola disse a MORFO’ Salvatore che aveva fatto un analogo avvertimento anche a MANZI Antonio detto “Tom Tom” e che anche questi aveva accettato il comando di ACRI Nicola. Di questo specifico episodio ho avuto modo di parlarne anche successivamente con lo stesso MORFO’ Salvatore durante un periodo di comune detenzione al carcere di Melfi. Fu lo stesso MORFO’ Salvatore che, durante l’ora d’aria, ricordandomi quell’incontro mi disse che lui si presentò appositamente in compagnia della moglie poiché aveva paura di un eventuale attentato da parte di ACRI Nicola. Mi disse che lui non aveva intenzione di entrare in contrasto con ACRI poiché comunque, anche se doveva sottostare al suo comando, lui riusciva a tenere un buon tenore di vita poiché ACRI Nicola gli consentiva di spacciare stupefacente per suo conto ed inoltre aveva attività commerciali, tra cui la vendita di ortofrutta, che gli procuravano diversi guadagni. MORFO’ Salvatore mi disse inoltre che lui, comunque, negli anni, era riuscito ad accumulare del denaro e pertanto non aveva intenzione di far guerra ad ACRI Nicola. Parlando di ACRI Nicola, MORFO’ Salvatore lo descriveva come persona che aveva “la mano facile” intendendo dire che era una persona che non ragionava molto e che era facile invece a sparare. Raccoglievo quindi anche la lamentela di MORFO’ Salvatore che, nonostante si fosse piegato al potere di ACRI Nicola, diceva che questa situazione non era giusta poiché lui era stato scalzato da ACRI Nicola che “era stato messo a comandare”. Quando usava questa espressione MORFO’ Salvatore voleva significare che la scelta di far diventare ACRI Nicola il capo di Rossano perveniva certamente sia da Cassano Ionio e quindi dalla famiglia ABBRUZZESE, sia dal Crimine di Cirò che doveva necessariamente autorizzare questo passaggio di potere. Come ho già accennato anche MANZI Antonio, detto “Tom Tom” aveva avuto un avvertimento da parte di ACRI Nicola affinché anche lui operasse sotto il suo diretto controllo. Proprio nell’occasione appena citata ACRI Nicola riferì a me e a BEVILACQUA Mario che anche MANZI Antonio aveva accettato di sottostare al suo comando. Successivamente però, non ricordo quanto tempo è passato da quell’incontro, ACRI Nicola ebbe dei problemi con MANZI Antonio. Infatti ricordo che un giorno si presentò alle case popolari di Timpone Rosso, Antonello, la persona di cui ho parlato prima, che incontrò ABBRUZZESE Fioravante, quello che è stato successivamente ucciso con PEPE Eduardo. Io ero presente a quell’incontro. Antonello chiese ad ABBRUZZESE Fioravante di mandare 60 qualcuno a Rossano da ACRI Nicola che aveva bisogno di noi poiché aveva problemi proprio con “TOM TOM”. A.D.R.: Ricordo che Antonello raggiunse le case popolari con una Fiat Uno turbo di colore grigio anche se, in quel periodo, io lo incontravo spesso e lo vedevo sempre a bordo di una mercedes classe A di colore scuro. ABBRUZZESE Fioravante disse a me e a BEVILACQUA Mario di andare subito a Rossano per vedere di cosa aveva bisogno ACRI Nicola. Ricordo quindi che presi la mia uno turbo di colore rosso e mi recai a Rossano insieme a BEVILACQUA Mario. Quando andavamo a Rossano avevamo tre o quattro posti dove eravamo soliti incontraci, tra questi c’erano due bar di cui però non ricordo il nome, un altro posto era la traversa dell’abitazione della fidanzata di ACRI Nicola che si trova proprio all’inizio di Rossano sulla statale, dopo i primi semafori o ancora a casa di GALLUZZI Salvatore che è nella parte alta del paese. In questa occasione trovammo ACRI Nicola che ci aspettava ad un bar a Rossano paese che si trova subito dopo aver attraversato la galleria che c’è prima del centro abitato. ACRI Nicola ci riferì che MANZI Antonio non si stava comportando bene in quanto, nonostante il suo avvertimento, continuava a riscuotere il pizzo presso alcuni esercizi commerciali o ancora andava a ristoranti e supermercati e dopo aver mangiato e fatto la spesa non pagava i gestori. ACRI Nicola diceva che lo aveva avvisato una volta e non voleva perdere altro tempo e che quindi lo dovevamo uccidere. BEVILACQUA Mario suggerì ad ACRI Nicola di fare un ulteriore avvertimento a MANZI Antonio e che se, anche questa volta, non si allineava al suo volere, avremmo conseguentemente organizzato l’omicidio. Ricordo che successivamente ACRI Nicola fu arrestato e proprio durante la sua detenzione si consumava l’attentato a “Tom Tom”. Sono venuto successivamente a sapere che, nonostante il secondo avvertimento, MANZI Antonio continuava a non far capo ad ACRI Nicola e pertanto proprio quest’ultimo aveva deciso di ucciderlo. Dopo pochi giorni, successivi all’agguato, mi recavo un’altra volta a Rossano insieme a BEVILACQUA Mario per andare a prendere la cocaina. In quel periodo andavamo almeno un paio di volte a settimana direttamente a casa di GALLUZZI Salvatore, che è situata nella parte alta del paese, per prendere lo stupefacente. Era BEVILACQUA Mario che teneva i contatti con GALLUZZI Salvatore con il quale si telefonava ogni qual volta c’era bisogno di preparare una partita di cocaina o eroina. BEVILACQUA Mario aveva un linguaggio in codice per dire a GALLUZZI che aveva bisogno di stupefacente. Infatti al telefono diceva “Amore Mio sto arrivando” che significava che GALLUZZI doveva già preparare la droga per il successivo trasporto a Cassano. Quando ci recammo da GALLUZZI per comprare lo stupefacente avevamo modo di parlare con quest’ultimo del fallito attentato a “Tom Tom”. In quell’occasione eravamo presenti io, BEVILACQUA Mario, GALLUZZI Salvatore, Antonello ed un altro ragazzo di cui non ricordo il nome. GALLUZZI riferiva che purtroppo “Tom Tom” non era morto e che la colpa era proprio di quel ragazzo che era lì presente che non se l’era sentita di dare il colpo di grazia a MANZI Antonio che era stato ferito e giaceva per terra. In quell’occasione GALLUZZI Salvatore riferiva inoltre che a portare la moto con la quale è stato consumato l’attentato era stato “Antonello”. Noi chiedemmo al ragazzo che tipo di arma aveva utilizzato per tentare di uccidere “Tom Tom” senza riuscirvi. Il ragazzo ci rispose che aveva utilizzato una calibro 38. Ricordo inoltre che sia io che Mario BEVILACQUA prendemmo in giro quel ragazzo dicendo che con una calibro 38 non poteva sbagliare. Il ragazzo che aveva sparato si giustificava dicendo che dopo aver sparato a “Tom Tom”, avendolo visto per terra, pensava fosse morto, vista la presenza anche del figlio piccolo, non se l’era sentita di scendere dalla moto e dargli, per sicurezza, il colpo di grazia davanti al figlio. Ricordo inoltre che questo ragazzo che ha sparato a MANZI Antonio pochi giorni dopo è stato sottoposto agli arresti domiciliari, infatti, BEVILACQUA Mario 61 aveva intenzione di acquistare una moto che era di proprietà dello stesso, quindi, quando ci recammo a Rossano chiedemmo a GALLUZZI Salvatore notizie di questo ragazzo per contrattare l’acquisto della moto. GALLUZZI ci riferiva che adesso era agli arresti domiciliari per altra causa, in particolare diceva che “aveva fatto una cazzata”. Parlando con GALLUZZI Salvatore della mancata uccisione di “Tom Tom” questi ci diceva che adesso avrebbero atteso per vedere come MANZI Antonio si sarebbe comportato. Con la criminalità organizzata di Rossano e quindi con ACRI Nicola, gli zingari trafficavano oltre che lo stupefacente anche armi di vario tipo. Durante la mia permanenza nell’organizzazione criminale degli ABBRUZZESE ho personalmente partecipato a diverse consegne sia di stupefacente che di armi ad appartenenti al gruppo di ACRI Nicola. Nel corso degli anni che vanno dalla fine degli anni novanta fino a quando non sono stato arrestato nell’indagine “Lauro” ho sia trasportato droga ed armi a Rossano, sia preparato droga ed armi che i rossanesi sono venuti a ritirare a “Timpone Rosso”. Sia la droga che le armi infatti non vengono reperiti sempre tramite gli stessi canali e quindi può capitare che le armi arrivino a noi di Cassano che poi le cediamo ai rossanesi per le loro necessità o viceversa e così per la droga. Con Rossano, in particolare, facevamo uno scambio di stupefacente eroina- cocaina in quanto a Rossano, GALLUZZI Salvatore aveva un ottimo canale per reperire la cocaina mentre noi Zingari, tramite un canale albanese, riuscivamo a reperire facilmente l’eroina. Quindi capitava spesso che anzichè utilizzare il denaro, tra le nostre organizzazioni criminali vi fosse un vero e proprio scambio di stupefacente. Tra le persone che da Rossano venivano alle case popolari di Timpone Rosso per prendere lo stupefacente o le armi ricordo Antonello di cui ho parlato prima, il cognato di ACRI Nicola che si chiama Antonio, un certo Annibale che veniva a bordo di un’autovettura di grossa cilindrata di color bianco ed altre ragazzi di cui non ricordo il nome. Alle case popolari veniva spesso anche ACRI Nicola ed il fratello di questi a nome Gennaro. Loro però venivano solo per discutere con gli ABBRUZZESE ed in particolare con Fiore ABRUZZESE, prima che questi fosse ucciso, e non si occupavano mai del trasporto delle armi o della droga. Riguardo le armi io ero impegnato anche nella custodia delle stesse mediante il loro confezionamento in tubi di plastica di colore arancioni che poi venivano interrati nei pressi della stalla di Ciccio ABBRUZZESE a Timpone Rosso. Le armi venivano inoltre avvolte nel cellophane per evitare che si rovinassero. Tra le attività criminali condotte dal gruppo degli “zingari” vi è anche la truffa ai danni dell’INPS. In pratica esistono delle cooperative agricole che dichiarano falsamente delle giornate lavorative in agricoltura da parte di persone che successivamente percepiscono la disoccupazione. Io stesso e anche mia moglie IANNICELLI Angela siamo stati dei finti braccianti in agricoltura, infatti non abbiamo mai lavorato nei campi sebbene abbiamo precipito negli anni diversi assegni di disoccupazione. Mia moglie Angela ricordo che è stata anche socia di una delle cooperative utilizzate per consumare le truffe. A questo tipo di truffa era preposto principalmente ABRRUZZESE Celestino detto “Ciccio u zingaro” che faceva una vera e propria raccolta di libretti in tutte le case popolari di Timpone Rosso. ABBRUZZESE Celestino inseriva in questi elenchi anche diversi suoi diretti familiari. ABBRUZZESE Celestino era in contatto con Enzo PESCE che ha uno studio di consulenza a Corigliano Calabro. Era proprio questa persona che una volta raccolti i libretti degli ABBRUZZESE si preoccupava di caricarli sulle cooperative agricole per far ottenere i successivi assegni di disoccupazione. Una volta ricevuto il denaro dall’INPS, il finto bracciante consegnava parte di esso nelle mani di Celestino ABBRUZZESE che lo divideva, non so in che misura, con PESCE Vincenzo. PESCE Vincenzo vantava diverse amicizie che gli consentivano di consumare facilmente le truffe, infatti diceva ad ABBRUZZESE Celestino di portare semplicemente i libretti dei lavoratori poiché avrebbe provveduto lui a fare tutto quanto era 62 necessario per far si che i finti braccianti ricevessero la disoccupazione. ABBRUZZESE Celestino frequentava spesso PESCE Vincenzo dal quale andava anche a pranzo o cena. Anche PESCE Vincenzo, insieme alla moglie, si recava a casa di ABBRUZZESE Celestino nel quartiere Timpone Rosso. In alcune occasioni, anche io, andando a casa dell’ABBRUZZESE notavo la presenza di PESCE Vincenzo e della moglie. Si da atto che al collaboratore viene posto in visione un album fotografico composto da n.249 foto numerate redatto da questa Sezione Anticrimine. Il collaboratore non è in grado di vedere l’elenco dei nominativi corrispondenti alle foto. Copia dell’album fotografico, verrà allegata al presente verbale e ne costituirà parte integrante. La foto n. 1 è di ACRI Nicola; La foto n.2 è di Gennarino ACRI, il fratello di Nicola; La foto n.3 è della persona che ha sparato a “Tom Tom” e del quale ho parlato in precedenza. Nella foto che mi mostrate però sembra un po’ più ingrassato rispetto a quando l’ho conosciuto. L’ufficio contesta al PERCIACCANTE Pasquale un verbale reso il 04/03/2008 nel quale fa riferimento al tentato omicidio di MANZI Antonio detto “Tom Tom” nel quale il collaboratore riferisce che ad aver sparato il MANZI era stata una persona di nome Annibale. Al riguardo il collaboratore riferisce: Quando ho fatto il nome di Annibale non ero sicuro del nome stesso ed ho riferito un nome di una persona che non è quella della foto che mi state mostrando. Del resto ero stato alquanto cauto nel riferire questo nome non l’avevo detto con assoluta certezza. Posso invece dire con certezza che la persona riprodotta nella foto che mi state mostrando è quella che ha sparato a MANZI Antonio e con il quale ho discusso proprio di questo tentato omicidio. Non ricordo il nome di questa persona ma certamente non si chiama Annibale che è il nome di un’altra persona che fa sempre parte dell’organizzazione criminale di Rossano. La foto n.5 è di una persona che è soprannominata “Pica pica” e che ho visto in più occasioni accompagnarsi con Antonello di cui ho parlato in precedenza. E’ un uomo di Nicola ACRI per il quale traffica anche armi e droga. Ho visto Pica Pica anche alle case popolari di Timone Rosso in compagnia di Antonello e di Annibale per venire a ritirare lo stupefacente. La foto n. 7 è Antonello di cui ho parlato a lungo prima; La foto n.12 è di un ragazzo che ho visto spesso in compagnia di GALLUZZI Salvatore e di Antonello. Anche questa persona è venuta alle case popolari di Timpone Rosso ad accompagnare ACRI Nicola o anche Antonello. La foto n.16 è di Annibale, la persona di cui ho parlato in precedenza; La foto n.21 è di MORFO’ Salvatore; La foto n.23 è di GALLUZZI Salvatore. Ho passato con GALLUZZI Salvatore anche un periodo di comune detenzione nel carcere di Melfi. Eravamo entrambe nella stssa cella. Con lui parlavamo spesso della situazione di Rossano e diceva che ACRI Nicola era il capo e lui era il braccio destro che prendeva il suo posto quando non c’era. La foto n.56 è di un ragazzo che conosco e che ho visto spesso insieme ad Antonello e GALLUZZI Salvatore, ricordo che aveva una Fiat Uno di colore grigio e veniva spesso alle case popolari per prelevare e trasportare stupefacente. 63 La foto n.65 è quella del cognato di ACRI Nicola. In diverse occasioni l’ho visto alle case popolari di Timpone Rosso dove veniva a prendere la droga. Anche lui è uno spacciatore di ACRI Nicola. La foto n.108 è di una persona che conosco e che ho visto ma non mi ricordo le circostanze. L’ufficio riferisce al collaboratore che in precedenti verbali rilasciati nelle date del 10/09/2007, 27/10/2007, 09/11/2007, 04/03/2008 è stato dallo stesso citato il nome di ACRI Gennaro, fratello di ACRI Nicola. Il collaboratore viene invitato a riferire quanto di sua conoscenza sul conto di ACRI Gennaro: ACRI Gennaro, fratello di Nicola, è persona che fa parte della criminalità organizzata rossanese. Non so se è stato battezzato o meno però certamente coadiuvava il fratello Nicola nella direzione delle attività illecite della cosca. Posso dire con certezza che a lui non venivano affidati compiti di basso livello o comunque rischiosi come il trasporto di droga o armi. ACRI Gennaro però partecipava a riunioni ed incontri insieme al fratello alle case popolari di Cassano Ionio. L’ho visto più volte colloquiare con ABBRUZZESE Fioravante e con PEPE Eduardo. Quando andavo a Rossano per incontrare GALLUZZI Salvatore, ch mi avrebbe rifornito di stupefacente, c’era spesso anche ACRI Gennaro. Nel periodo in cui ACRI Nicola stava in carcere le trattative di stupefacenti che organizzavamo con GALLUZZI venivano controllate anche da ACRI Gennaro che partecipava alle contrattazioni ed agli ordinativi di cocaina. ACRI Gennaro veniva anche lui aiutato in questa attività dagli altri membri della cosca e tra questi GALLUZZI Salvatore ed Antonello. ACRI Gennaro era presente quindi a molte delle trattative di stupefacente che venivano fatte, per mio conto, con gli ABBRUZZESE di Cassano Ionio. ACRI Gennaro era anche colui che aveva il compito di riferire al fratello Nicola, quando questi era in carcere, tutte le novità che erano accadute ricevere ordini per poi impartirli agli altri membri della cosca. A.D.R.: Conoscevo PISCIOTTI Antonio che io chiamavo Toniuccio o “U ladrone”. PISCIOTTI è stato trovato ucciso e il suo corpo era stato gettato in un fiume. Posso dire che, in ordine a questo omicidio, ho ricevuto le confessioni di NUCERITO Biagio che era l’autista di CRISTALDI Giuseppe. Infatti i due vennero assassinati insieme. NUCERITO Biagio mi raccontava che una volta che CRISTALDI era uscito dal carcere aveva incontrato PISCIOTTI Antonio nella piazza di Cassano e lo aveva preso pubblicamente a schiaffi per il fatto che aveva saputo che si era permesso di parlare male e pubblicamente di Leonardo PORTORARO. Io ho appreso di questa vicenda e degli schiaffi dati a PISCIOTTI subito dopo il fatto. Pochi giorni dopo quanto accaduto PISCIOTTI Antonio sparì dalla circolazione fino al giorno del ritrovamente del suo cadavere. Di seguito si da lettura integrale del verbale sinora redatto perché il signor PERCIACCANTE Pasquale ne possa firmare, cognita causa, il contenuto. Così PERCIACCANTE Pasquale al P.M. il 19/07/2011. (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.40/A ALLA C.N.R. ROS) La foto mostrata a PERCIACCANTE Pasquale è quella di MORELLO Carmine. Il racconto di PERCIACCANTE Pasquale è confortato da numerosi riscontri estrinseci: • PERCIACCANTE Pasquale e MORFO’ Salvatore effettivamente hanno sofferto un periodo comune di detenzione presso la Casa Circondariale di Melfi nel periodo compreso tra il 11/03/2004 ed il 30/03/2004. Nel predetto carcere, PERCIACCANTE e MORFO’ venivano ristretti nella stessa sezione detentiva con possibilità di fruire di ogni attività in comune; 64 (VEDASI ESITO ACCERTAMENTO CASA CIRCONDARIALE IN ALLEGATO N. 240/A ALLA C.N.R. ROS) • FERRANTE Giuseppe è stato controllato a bordo di due distinte autovetture Fiat Uno, una del tipo Turbo Iniezione targata PZ341245, intestata allo stesso FERRANTE Giuseppe ed altra targata CS544922 intestata a RUFFO Alfonso, nato a Rossano (CS) il 21/12/1978, sino al 09/02/2003 e successivamente a tale data intestata a POLILLO Luigi, nato a Rossano (CS) 25/10/1982; - Il 17/01/2003 alle ore 12:00, in Via G. Rizzo del comune di Rossano (CS), militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rossano (CS) notavano FERRANTE Giuseppe a bordo di una autovettura Fiat Uno di colore nero targata PZ341245.(VEDASI OP 85 IN ALLEGATO N.241/A ALLA C.N.R. ROS) - Il 30/01/2003 alle ore 17:15, in Via Amendola del comune di Rossano (CS), militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rossano (CS) notavano FERRANTE Giuseppe a bordo di una autovettura Fiat Uno di colore nero targata PZ341245. Nell’occasione il FERRANTE Giuseppe parcheggiava l’autovettura nei pressi del Bar Centro Storico, raggiungendo la propria abitazione; (VEDASI OP 85 IN ALLEGATO N. 242/A ALLA C.N.R. ROS) - Il 18/02/2003 alle ore 01:50, in Via XX Settembre del comune di Rossano (CS), militari della Stazione Carabinieri di Rossano Centro, notavano FERRANTE Giuseppe a bordo di una autovettura Fiat Uno di colore grigio targata CS544922. I militari accertavano che l’autovettura era condotta dal FERRANTE Giuseppe mentre gli accompagnatori venivano identificati in POLILLO Luigi, nato a Rossano (CS) 25/10/1982 e GALLINA Gerardo, nato a Rossano (CS) il 12/09/1982, (vds OP 85 n. 77/7 del 18/02/2003);(VEDASI ACCERTAMENTI STAZIONE CARABINIERI IN ALLEGATO N. 243/A ALLA C.N.R. ROS) - Il 21/02/2003 alle ore 14:03, in località Bivio Traforo del comune di Rossano (CS), militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rossano (CS) notavano FERRANTE Giuseppe a bordo di una autovettura Fiat Uno di colore nero targata PZ341245, unitamente a POLILLO Luigi, nato a Rossano (CS) 25/10/1982; (VEDASI OP 85 n IN ALLEGATO N.244/A ALLA C.N.R. ROS) - Il 24/05/2003 alle ore 11:20, in Piazza Steri del comune di Rossano (CS), militari della Stazione Carabinieri di Rossano Centro, notavano FERRANTE Giuseppe a bordo di una autovettura Fiat Uno di colore grigio. I militari accertavano che l’autovettura era condotta dal FERRANTE Giuseppe mentre l’accompagnatore veniva identificato in MANNO Massimo, nato a Rossano (CS) 08/03/1982; (VEDASI C.N.R. ROS IN ALLEGATO N.245/A ALLA C.N.R. ROS) - Il 28/05/2003 alle ore 16:07, nei pressi bivio Celadi del comune di Rossano (CS), militari della Stazione Carabinieri di Rossano Centro, notavano FERRANTE Giuseppe a bordo di una autovettura Fiat Uno di colore grigio targata CS544922 unitamente a POLILLO Luigi, nato a Rossano (CS) 25/10/1982; (VEDASI OP 85 IN ALLEGATO N. 246/A ALLA C.N.R. ROS) • FERRANTE Giuseppe, sempre nel periodo in esame, aveva in uso una Mercedes classe A inizialmente riportante la targa tedesca ULRR763 e successivamente immatricolata in Italia con la targa BW314CP, intestata alla moglie CAMPANA Assunta in data 16/04/2003; (VEDASI ACCERTAMENTI BANCA DATI ACI IN ALLEGATO N. 247/A ALLA C.N.R. ROS) 65 - Il 07/02/2003 alle ore 14:40, in località SS106 bivio S. Irene del comune di Rossano (CS), militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rossano (CS) notavano FERRANTE Giuseppe alla guida di una autovettura Mercedes classe A targata BW314CP, unitamente a POLILLO Luigi, nato a Rossano (CS) 25/10/1982; (VEDASI OP 85 IN ALLEGATO N. 248/A ALLA C.N.R. ROS) • Riguardo ai rapporti fra la famiglia ABBRUZZESE di Cassano Jonio e gli uomini di ACRI ed ai viaggi compiuti da BEVILACQUA Mario e PERCIACCANTE Pasquale per incontrare GALLUZZI Salvatore, intervengono, a conforto delle dichiarazioni rilasciate dal collaboratore, le intercettazioni eseguite dalla Polizia di Stato nell’ambito dell’indagine “Ombra”. Nel corso della predetta attività e grazie all’ascolto dell’utenza cellulare in uso a GALLUZZI Salvatore, riuscivano a documentare come, nei mesi successivi al tentato omicidio di “Tom Tom”, i cassanesi PERCIACCANTE e BEVILACQUA si recassero periodicamente a Rossano per approvvigionarsi dello stupefacente spacciato dallo stesso GALLUZZI. Trova inoltre conferma la circostanza citata da PERCIACCANTE Pasquale, nel passo del verbale che di seguito si riporta, circa le modalità e le frasi convenzionali utilizzate dallo stesso collaboratore e da BEVILACQUA Mario per prendere appuntamento ed approvvigionarsi di stupefacente da GALLUZZI Salvatore. Diversi sono infatti i colloqui intercettati nei quali l’odierno collaboratore e BEVILACQUA Mario appellano GALLUZZI Salvatore “Amore mio”, parola in codice che stava a significare che di lì a poco sarebbero giunti a Rossano per prelevare lo stupefacente (vedasi conversazioni intercettate e relazione di servizio redatta nell’ambito del procedimento penale n.2138/03 della Procura della Repubblica di Rossano – Indagine “Ombra”) • Effettivamente, MORELLO Carmine, in data 15/01/2003 (circa 20 giorni dopo il tentato omicidio) veniva sottoposto alla misura detentiva degli arresti domiciliari per violazione dei divieti imposti dalla sorveglianza speciale di P.S. in esecuzione dell’ordinanza n. 4734/02 R.G. e n. 42/2003 del Tribunale di Catanzaro emessa in data 09/01/2003 . (VEDASI ATTI DI POLIZIA GIUDIZIARIA RELATIVI ALL’ARRESTO DI MORELLO CARMINE IN ALLEGATO N.249/A ALLA C.N.R. ROS) • ACRI Nicola veniva tratto in arresto il 18/11/2002 ed associato alla Casa Circondariale di Cosenza pertanto risultava effettivamente detenuto nel giorno in cui veniva commesso il tentato omicidio in danno di MANZI Antonio; (VEDASI ESITO ACCERTAMENTO CASA CIRCONDARIALE DI COSENZA IN ALLEGATO N. 237/A ALLA C.N.R. ROS) In relazione al tentativo di omicidio subito da MANZI Antonio, si aggiungono le dichiarazioni del collaboratore di giustizia CURATO Vincenzo, detto “u cassanese” nato a Cassano Ionio (CS) il 09/11/1975. CURATO Vincenzo ha riferito di avere appreso particolari relativi al fatto che occupa, sia da CALABRO’ Giuseppe nato a Rossano (CS) il 24/03/1962 cioè da un uomo vicino ad ACRI Nicola, che per come ha riferito GALLINA Giuseppe, ha partecipato alle fasi preparatorie dell’agguato, sia da CAMPANA Saverio nato a Mirto Crosia (CS) il 06/09/1980, genero di MANZI Antonio detto “Tom Tom” che, evidentemente, era a conoscenza di quanto riferito dallo stesso MANZI che non poteva avere riconosciuto i killers. CURATO riferiva che, dopo la collaborazione con la giustizia 66 di TRIPODORO, alla ‘ndrina di Rossano (CS) erano stati preposti ACRI Nicola e MORFO’ Salvatore che mal sopportavano le ingerenze della famiglia MANZI nel narcotraffico e nell’imposizione del “pizzo”. CURATO Vincenzo apprendeva ulteriori particolari da CAMPANA Saverio in merito al fallito omicidio di MANZI Antonio. In particolare: • • • • • MANZI Antonio era stato colpito mentre si trovava in compagnia del figlio MANZI Alessandro davanti ad un negozio di fiori di Rossano (CS); MANZI Antonio scampava alla morte per l’intervento del figlio Alessandro che lo spingeva a terra evitando che i colpi esplosi lo colpissero in maniera mortale; MANZI Antonio veniva ferito alla testa; Il mandato omicidiario proveniva da GALLUZZI Salvatore e veniva eseguito da MORELLO Carmine, che sparava con una pistola calibro 38 e da FERRANTE Giuseppe detto “Antonello” che conduceva la moto; MORELLO Carmine, sebbene non fosse riuscito nell’intento di uccidere MANZI Antonio, veniva comunque insignito del “merito” dello “Sgarro”. CURATO Vincenzo, inoltre, per il tramite di CALABRO’ Giuseppe e di CONOCCHIA Arcangelo (nato a Corigliano Calabro -CS- il 05/04/1965, pluripregiudicato, membro di spicco della criminalità organizzata coriglianese) veniva a conoscenza dell’evoluzione degli assetti criminali sull’area rossanese, conseguenti al fallito omicidio di “Tom Tom”. MANZI Antonio, infatti, si recava a Cirò per incontrare membri della famiglia FARAO che gli imponevano di sottostare al potere criminale di ACRI Nicola e MORFO’ Salvatore. CURATO Vincenzo ha elencato gli spacciatori alle dipendenze di MANZI Antonio: • MANZI Alessandro, nato a Rossano il 16/04/1981, figlio di MANZI Antonio, pregiudicato per reati concernenti lo spaccio di sostanze stupefacenti; • VISCIGLIA Alessandro, nato a Rossano (CS) il 24/09/1981, conosciuto nell’ambiente criminale con il soprannome “coccolino”, nipote di MANZI Antonio, già sorvegliato speciale di P.S., con precedenti penali per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, rapina, furto e danneggiamento; • OTRANTO Maurizio, nato a Rossano (CS) il 12/02/1980, già sorvegliato speciale di P.S. con precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti. • ACRI Natale, nato a Rossano (CS) il 02/01/1975, pluripregiudicato anche per reati concernenti il traffico di sostanze stupefacenti, membro di spicco della criminalità organizzata rossanese molto vicino alla figura di MORFO’ Salvatore; • POMETTI Gabriele Edoardo, nato a Buenos Aires (Argentina) il 10/08/1971, pluripregiudicato, sorvegliato speciale di P.S., con precedenti anche per spaccio di sostanze stupefacenti (del quale si parlerà compiutamente nel capitolo relativo al traffico di droga); • ZANNINI Pino e ZANNINI Aldo, che si identificano nei fratelli ZANNINO Giuseppe, nato a Rossano (CS) il 19/06/1966, già sorvegliato speciale di P.S. con precedenti per rapina, furto, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, e ZANNINO Aldo, nato a Rossano (CS) il 05/02/1968, con precedenti per furto, falso, evasione e reati concernenti il traffico di sostanze stupefacenti. Leggiamo un ampio stralcio dell’interrogatorio che Curato rende al P.M. in data 15/10/2010: 67 …omissis… CURATO Vincenzo – Niente, poi con l’uscita di Antonio MANZI, dopo che è uscito dal carcere Antonio MANZI, Antonio MANZI voleva riprendere di nuovo il potere su Rossano, iniziò a fare delle estorsioni e abusi in vari commercianti, precisamente dove chiedeva le estorsioni chi non pagava le estorsioni si prendeva l’abbigliamento e non lo pagava, poi entrava ai negozi di alimentari faceva la spesa e non li pagava, questi abusi che sono stati fatti mi raccontò il genero Saverio CAMPANA, il marito della figlia di Antonio MANZI nel carcere di Rossano… P.M. dott. LUBERTO – Saverio CAMPANA, il marito della figlia di… CURATO Vincenzo – Della figlia di Antonio MANZI, mi raccontò che quando era uscito precisamnete il suocero faceva estorsioni e in più Saverio CAMPANA… e in più trafficavano un po’ di droga. E lo stesso Saverio CAMPANA per questo fatto che vendeva droga, lui lavorava preso un… mi disse che lavorava presso una ditta di marmi a Rossano e fu gambizzato – lo spararono alle gambe – da Antonello… Giuseppe FERRANTE, Antonello, detto “il siciliano”, insieme a Sergio ESPOSITO. P.M. dott. LUBERTO – Questo Saverio CAMPANA? CURATO Vincenzo – Questo Saverio CAMPANA. Parlando di questo gambizzamento gli chiesi come mai avevano sparato il suocero e mi spiegò che precisamente sia… che Salvatore GALLUZZI sapeva di… sapeva che il suocero faceva… aveva continuato a fare delle estorsioni e degli abusi a Rossano, così decisero di eliminare il suocero e mi disse che Antonello, Giuseppe FERRANTE (detto Antonello) fu quello che portò la moto mentre Carmine MORELLO lo sparò con una 38. P.M. dott. LUBERTO – Dove? CURATO Vincenzo – Davanti al negozio, ad un negozio di articoli da regalo, di fiori, ora non mi ricordo se era di articoli da regalo o di fiori, comunque davanti al negozio. Per fortuna mi ha detto che è stato il figlio a spingerlo… P.M. dott. LUBERTO – Quale figlio? CURATO Vincenzo – Alessandro MANZI che c’ha una mano offesa o un a tena proprio se non mi sbaglio. P.M. dott. LUBERTO – Va bene. CURATO Vincenzo – Niente, quando è stato sparato, è stato spinto dal figlio e si è salvato perché è stato preso se non sbaglio alla nuca.P.M. dott. LUBERTO – Dov’è questo negozio di fiori? CURATO Vincenzo – A Rossano Scalo, non so di preciso dove si trova. P.M. dott. LUBERTO – Quando si è verificato questo tentativo di omicidio? CURATO Vincenzo – Il 2002. P.M. dott. LUBERTO – Chi è il mandante? CURATO Vincenzo – A me Saverio CAMPANA mi disse che Salvatore GALLUZZI è il mandante di questo, dice, in quanto lui, Salvatore GALLUZZI, so per diretta persona, che ho parlato io direttamente con Salvatore GALLUZZI, mi ha detto che lui portava la santa, lui può decidere l’eliminazione di… poteva decidere l’eliminazione di Antonio MANZI. Poi successivamente, sempre parlando di questo fatto, nel 2004, parlando di questo fatto, sono stato detenuto con Giuseppe CALABRÒ dove mi spiegava, parlavamo di un traffico di droga che lui faceva in Puglia tramite Gaetano ESPOSITO – vabbè poi ne parlerò dopo magari di questo – mi disse, parlando di questo traffico di droga, parlando uscimmo sul fatto del tentato omicidio di Antonio MANZI che precisamente doveva morire, non doveva essere… dicimmo non era un atto di intimidazione ma doveva morire e mi disse la stessa cosa che mi disse CAMPANA, che a portare la moto fu Giuseppe FERRANTE e a spararlo fu Carmine MORELLO che poi fu rimpiazzato con il merito dello sgarro. P.M. dott. LUBERTO – Chi ha avuto lo sgarro? CURATO Vincenzo – Carmine MORELLO perché portava la seconda, portava il merito di camorrista e per l’azione che aveva fatto gli diedero lo sgarro. P.M. dott. LUBERTO – Senta e lei ha detto che Salvatore GALLUZZI le ha detto di avere la santa. CURATO Vincenzo – Sì. P.M. dott. LUBERTO – Da qui lei evince il dato che poteva decidere questo omicidio. Ma Salvatore GALLUZZI le ha mai parlato di questo omicidio, di questo tentato omicidio? 68 CURATO Vincenzo – Di questo tentato omicidio no, Salvatore GALLUZZI non me ne ha mai parlato, ho parlato solo, me ne hanno parlato solo Saverio CAMPANA in carcere e Peppe CALABRÒ nel carcere di Catanzaro, in presenza di Antonio SCALISE. Poi mi dissero… P.M. dott. LUBERTO – Chi? CIRATO Vincenzo – Peppe CALABRÒ mi disse, perché poi lui non è stato più ucciso in quanto Antonio MANZI prese moglie e figli, se li mise in macchina e si recò a Cirò Superiore dalla famiglia FARAO, non so con chi ha parlato perché non mi è stato detto, mi è stato detto solo che era andato a Cirò e quelli di Cirò avevano detto di… gli avevano detto di mettersi da parte o se voleva fare qualcosa doveva dare conto a Nicola ACRI e a Salvatore MORFO’. E in quel periodo Antonio MANZI trafficava per Nicola ACRI, faceva spacciare per Nicola ACRI, per Nicola ACRI lui faceva spacciare della droga al figlio Alessandro, al nipote Alessandro VISCIGLIA, a OTRANTO Maurizio e a Natale ACRI di Contrada Piragineto. Poi magari qualche nome non me lo ricordo perché ora mi sfugge. P.M. dott. LUBERTO – Va bene. CURATO Vincenzo – Un altro che si chiama “lo scoiattolo” pure ca sta inta i casi popolari. P.M. dott. LUBERTO – Va bene. CURATO Vincenzo – POMETTI Gabriele. P.M. dott. LUBERTO – POMETTI Gabriele chi? CURATO Vincenzo – POMETTI Gabriele anche spacciava per Antonio MANZI, sempre sotto la direttiva di Nicola ACRI e Salvatore MORFO’. Poi c’era n’atru che si chiama Pino, due fratelli, uno di chiama Aldo, ZANNINI Pino. P.M. dott. LUBERTO – E ZANNINI Aldo? CURATO Vincenzo – E ZANNINI Aldo. P.M. dott. LUBERTO – Okay. CURATO Vincenzo – Poi c’era un altro che si chiama Luigi… Luigi… Luigi PASS… u chiamanu “u pompiere” e soprannome… Luigi VARCARI, VARCARI Luigi. P.M. dott. LUBERTO – Allora: <<La decisione di mettere da parte i MANZI venne presa da MORFO’ Salvatore e da ACRI Nicola. Il primo era un vecchio‘ndranghetista già legato a TRIPODORO Pasquale, il secondo era un uomo dei cirotani che era molto cresciuto nella considerazione della famiglia FARAO per conto della quale iniziava a commettere omicidi. Quando MANZI Antonio uscì dal carcere, dopo l’operazione “Satellite”, iniziò a commettere estorsioni, in particolare, si presentava presso i negozi, prendeva merce di ogni tipo senza pagare, aveva organizzato uno spaccio di stupefacente per cui, nel 2002, si tentò di ucciderlo. Ho appreso particolari relativi a questo tentativo di omicidio da Saverio CAMPANA che ha sposato una figlia di MANZI Antonio>>. Dove gliele ha dette queste cose Saverio CAMPANA? CURATO Vincenzo – Al carcere di Rossano è stato in cella con me. P.M. dott. LUBERTO – Quando? CURATO Vincenzo – Nel 2003, o 2002 o 2003 procuratore, non sono sicuro se il 2002 o il 2003. no, 2003, 2003. P.M. dott. LUBERTO – <<CAMPANA Saverio è stato con me nella stessa cella presso la Casa Circondariale di Rossano. Anche in questo caso non sono sicuro dell’anno di questa comune detenzione…>> CURATO Vincenzo – Mi trovavo nella cella numero 3 (tre) al primo piano. P.M. dott. LUBERTO – <<…ero nella cella numero 3 (tre) al primo piano…>> …della Casa Circondariale nuova di Rossano? CURATO Vincenzo – Sì. P.M. dott. LUBERTO – <<…della nuova Casa Circondariale di Rossano. Mi pare che l’anno fosse o il 2002 o il 2003>>. CURATO Vincenzo – Sì, però più il 2003, perché il 2002 poi io sono stato arrestato per associazione e poi sono uscito e poi dopo ho fatto un poco di domiciliari se non mi sbaglio. P.M. dott. LUBERTO – <<Questa persona mi disse che siccome spacciava a sua volta venne gambizzato da FERRANTE Giuseppe detto “Antonello il siciliano” e da ESPOSITO Sergio>>. Che sta dicendo? CURATO Vincenzo – Con la macchina, sono arrivati con una macchina quando lo hanno gambizzato, presso una ditta di marmi. 69 P.M. dott. LUBERTO – <<CAMPANA mi disse inoltre che venne colpito alle gambe mentre lavorava presso una ditta di marmi. Mi disse ancora che FERRANTE ed ESPOSITO sopraggiunsero a bordo di un’autovettura. Nella medesima occasione mi raccontò che il suocero, MANZI Antonio detto “Tom Tom”, venne colpito con colpi di arma da fuoco sparati al suo indirizzo da Carmine MORELLO con una pistola calibro 38. Sempre secondo il racconto di CAMPANA, MORELLO sparò da una motocicletta che era guidata da FERRANTE. Questo tentato omicidio venne consumato, ribadisco nel corso del 2002, a Rossano Scalo, davanti ad un negozio, non ricordo se di fiori o di articoli da regalo. L’azione non determinò la morte di MANZI che venne spinto dal figlio Alessandro e quindi solo ferito al capo. Sempre CAMPANA mi disse che il mandante di quest’azione era stato GALLUZZI Salvatore. I particolari relativi a questa azione di sangue mi sono stati confermati negli stessi termini da CALABRO’ Giuseppe che me li ha raccontati presso la Casa Circondariale di Catanzaro Siano alla presenza di Antonio SCALISE, se non vado errato nel corso del 2004. Ricordo che, in quella occasione CALABRO’ Giuseppe mi stava parlando di un traffico di sostanza stupefacente che aveva organizzato dalla Puglia, per cui fece riferimento anche al tentato omicidio di Antonio MANZI che aveva la colpa di mettere in discussione l’egemonia, in relazione al traffico di stupefacente, di MORFO’ ed ACRI Nicola>>. Ora, una risposta per cortesia puntuale. Lei ci ha detto che dopo questo tentato omicidio Antonio MANZI va a Cirò e ci ha raccontato che cosa succede. Di questo andare a Cirò di “Tom Tom” a lei chi racconta, come lo sa? CURATO Vincenzo – CONOCCHIA Arcangelo, l’ho detto. P.M. dott. LUBERTO – Se lo ha già detto me lo ero dimenticato. Solo CONOCCHIA Arcangelo glielo ha detto? CURATO Vincenzo – E Giuseppe CALABRÒ. P.M. dott. LUBERTO – Quando glielo hanno detto? CURATO Vincenzo – Giuseppe CALABRÒ nel 2004. P.M. dott. LUBERTO – Dove? CURATO Vincenzo – Al carcere di Siano. P.M. dott. LUBERTO – <<Dopo il tentativo di omicidio subito, MANZI Antonio, unitamente ai figli e alla moglie, è andato a Cirò. Ivi gli è stata assicurata l’incolumità ma gli è stato imposto di mettersi a disposizione di ACRI Nicola per conto del quale ha iniziato a spacciare stupefacente. In altre parole ha dovuto riconoscere l’egemonia di ACRI Nicola e prendeva lo stupefacente dagli uomini di quest’ultimo…>> …cioè da chi? CURATO Vincenzo – Da Salvatore GALLUZZI. P.M. dott. LUBERTO – <<…cioè da GALLUZZI Salvatore. Comunque MANZI Antonio disponeva di molti spacciatori fra i quali ricordo i nomi: del figlio di “Tom Tom” che si chiama Alessandro…>> …di VISCIGLIA, come si chiama VISCIGLIA? CURATO Vincenzo – Alessandro VISCIGLIA., P.M. dott. LUBERTO – <<…di VISCIGLIA Alessandro…>> …OTRANTO come si chiama? CURATO Vincenzo – Maurizio. P.M. dott. LUBERTO – <<…di OTRANTO Maurizio, ACRI Natale…>> CURATO Vincenzo – Di Contrada Piragineto. P.M. dott. LUBERTO – <<…di Contrada Piragineto…>> …dei fratelli POMETTI Gabriele e POMETTI…? CURATO Vincenzo – Di POMETTI Gabriele. P.M. dott. LUBERTO – <<…di POMETTI Gabriele, di un tale che conosco con lo pseudonimo di “lo scoiattolo”, dei fratelli ZANNINO Piero ed Aldo…>> CURATO Vincenzo – Pino. P.M. dott. LUBERTO – <<…Pino ed Aldo, di VARCARI Luigi>>. Senta, lei ha detto che questo… le ha detto che questo Saverio CAMPANA è spostato con una ragazza, che si chiama come? CURATO Vincenzo – Monica. P.M. dott. LUBERTO – Monica. Questa Monica è figlia di chi? CURATO Vincenzo – Di Antonio MANZI. P.M. dott. LUBERTO – E’ sicuro di questa cosa? CURATO Vincenzo – Sicuro. 70 P.M. dott. LUBERTO – Allora: <<Preciso che…>> CURATO Vincenzo – E pure Eugenio tena na figlia che si chiama Monica, tutti i due tenanu na figlia che si chiama Monica. P.M. dott. LUBERTO – E con chi è sposato però questo Saverio CAMPANA? CURATO Vincenzo – Ccu a figlia e Antonio MANZI. P.M. dott. LUBERTO – Che si chiama Monica? CURATO Vincenzo – Che si chiama Monica e che sarebbe quella che ha dato le armi e DE SANTIS Serafina l’ex convivente di (incomprensibile)… …omissis… (VEDASI VERBALE DI INTEROGATORIO IN ALLEGATO N. 39/A ALLA C.N.R. ROS) Circa le fonti di cognizione del collaboratore CURATO Vincenzo si accertava che: - CURATO Vincenzo e CAMPANA Saverio hanno sofferto un comune periodo di detenzione presso la Casa Circondariale di Rossano (CS). Gli accertamenti, inoltre, stabilivano che CURATO Vincenzo e CAMPANA Saverio nel periodo compreso tra il 27/06/2003 ed il 01/07/2003 hanno effettivamente convissuto all’interno della camera detentiva n. 3 della Sezione 1^MS. (VEDASI ESITO ACCERTAMENTO CASA CIRCONDARIALE IN ALLEGATO N. 250/A ALLA C.N.R. ROS) - CURATO Vincenzo, CALABRO Giuseppe e SCALISE Antonio hanno sofferto un comune periodo di detenzione presso la Casa Circondariale di Catanzaro/Siano (CS) nel 2004. - In particolare i tre detenuti sopra indicati sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Catanzaro-Siano nei seguenti periodi: - CURATO Vincenzo, detenuto dal 15/05/2002 al 06/06/2002; - dal 28/05/2004 al 16/11/2004; - dal 01/09/2007 al 01/11/2007; - dal 13/10/2010 al 15/10/2010. - CALABRO’ Giuseppe, detenuto dal 24/08/1993 al 31/03/1994; - dal 10/04/2004 al 18/10/2004. - SCALISE Tonino, detenuto dal 25/01/1994 al 18/03/1994; - dal 04/06/1994 al 15/07/1994; - dal 29/11/1996 al 15/11/1997; - dal 28/09/1998 al 09/10/1998; - dal 11/01/1999 al 28/01/1999; - dal 28/02/2002 al 06/03/2002; - dal 22/10/2003 al 20/02/2004; - dal 25/03/2004 al 04/02/2005. - In sostanza i tre indagati sono stati contemporaneamente detenuti presso quella casa Circondariale dal 28/05/2004 al 18/10/2004. - Inoltre dal 14/04/2005 al 25/04/2004 e dal 17/05/2004 al 22/06/2004 i detenuti CALABRO’ Giuseppe e SCALISE Tonino hanno condiviso la stessa cella; dal 23/06/2004 al 29/06/2004 e dal 27/09/2004 al 15/11/2004 i detenuti CURATO Vincenzo e SCALISE Tonino hanno condiviso la stessa cella. - Nei periodi in cui non erano codetenuti all’interno della stessa cella, CURATO Vincenzo, SCALISE Tonino e CALABRO’ Giuseppe, erano comunque ristretti nella stessa sezione e piano con la possibilità di incontro negli spazi comuni. (VEDASI ESITO ACCERTAMENTO CASA CIRCONDARIALE IN ALLEGATO N. 251/A ALLA C.N.R. ROS) 71 Altro apporto dichiarativo, relativo al tentativo di uccidere MANZI Antonio, è stato fornito da SOLFERINO Gaetano, nato a Rossano (CS) il 20/10/1979 che, in data 18/01/2011, ha affermato di aver appreso particolari relativi al tentato omicidio di MANZI Antonio durante una discussione cui partecipava insieme a GALLUZZI Salvatore, MORELLO Carmine e FERRANTE Giuseppe. In particolare SOLFERINO apprendeva che : • l’azione di fuoco era stata compiuta da MORELLO Carmine e da FERRANTE Giuseppe previo mandato di ACRI Nicola; • MANZI Antonio rimaneva solo ferito perché il figlio, spingendolo, evitava fosse colpito mortalmente. • in seguito al tentativo di omicidio MANZI Antonio aveva accettato di sottostare al comando di ACRI Nicola e a spacciare stupefacente da e per quest’ultimo fornito. Si riporta qui di seguito lo stralcio del verbale rilasciato da SOLFERINO Gaetano in data 18/01/2011: …omissis… P.M. dott. LUBERTO – …e poi hanno cominciato a ritrattare e MANZIO Mario. Ma lei sa qualcosa in relazione a questa ritrattazione, perché hanno ritrattato? SOLFERINO Gaetano – No, questo… P.M. dott. LUBERTO – Non lo sa. E quando prende il potere ACRI, come si regola nei confronti dei “Tom Tom”? SOLFERINO Gaetano – Si regola… normalmente i primi tempi si sono regolati… no? P.M. dott. LUBERTO – E poi è successo qualcosa? SOLFERINO Gaetano – E’ successo quel fatto che l’hanno sparato… P.M. dott. LUBERTO – A chi? SOLFERINO Gaetano – A coso… a “Tom Tom”. P.M. dott. LUBERTO – E lei di questo tentato omicidio di “Tom Tom”, sa qualcosa? SOLFERINO Gaetano – Sempre che parlavo nel bar? P.M. dott. LUBERTO – In quale bar parlavano? SOLFERINO Gaetano – Al Traforo… P.M. dott. LUBERTO – Chi parlava? SOLFERINO Gaetano – Parlavano GALUZZI c’era, c’era FERRANTE Giuseppe… P.M. dott. LUBERTO – Chi? SOLFERINO Gaetano – FERRANTE Giuseppe… P.M. dott. LUBERTO – FERRANTE… SOLFERINO Gaetano – …e… P.M. dott. LUBERTO – FERRANTE Giuseppe detto “Antonello il siciliano”? SOLFERINO Gaetano – Detto “il siciliano”, sì, e MORELLO Carmine, perché loro dicevano che erano stati loro due a rendi conti voci, perché io ero qua dicimmu, loro erano qua, io ero qua, vicino diciamo, no? …che l’avevano fatto, l’avevano mancato per il figlio, che gli ha spinto il figlio la moto. P.M. dott. LUBERTO – Ce lo vuole spiegare un po’ meglio come si è verificato? Innanzitutto, chi ha dato l’ordine di ammazzare “Tom Tom”? SOLFERINO Gaetano – Sicuramente, dottò, non lo so precisamente, però sicuramente l’aveva dato ACRI. P.M. dott. LUBERTO – Lei come lo sa? Cioè, lei ha detto: “Io ho sentito la discussione intercorsa al bar vicino al Traforo, fra GALUZZI Salvatore, FERRANTE Giuseppe e MORELLO Carmine”. Costoro hanno detto che erano stati… avevano ricevuto l’ordine da ACRI Nicola? 72 SOLFERINO Gaetano – No, questo non l’hanno detto, però dell’opinione già che dava fastidio che si era messo di nuovo… che l’avevano tolto, proprio a lui l’avevano tolto fuori… i paesi di fuori l’avevano tolto proprio a lui… no? P.M. dott. LUBERTO – Sì. SOLFERINO Gaetano – Poi è andato di nuovo ai negozi a chiedere estorsioni, cose… i soliti cosi che lui voleva fare ancora. E poi ha avuto pure una parola precedentemente con “Antonello il siciliano”… no? P.M. dott. LUBERTO – Sì… SOLFERINO Gaetano – …quindi già avendo parole con questo, fare uno più uno, si fa due. P.M. dott. LUBERTO – Ho capito. In relazione a quello che è successo, cioè a come è andato il fatto del tentato omicidio, lei che cosa ha capito? Cioè è in grado di dirci come si è verificato questo tentato omicidio? Gli hanno sparato con che cosa con una pistola, con un fucile? SOLFERINO Gaetano – No, con una pistola. P.M. dott. LUBERTO – E chi ha sparato lo sa? SOLFERINO Gaetano – Io come vedevo so che – non precisamente – però come vedevo… che si vantava… P.M. dott. LUBERTO – Ecco, si vantava. SOLFERINO Gaetano – Si vantava. P.M. dott. LUBERTO – Chi si vantava? SOLFERINO Gaetano – Si vantava dicimu, no? P.M. dott. LUBERTO – Chi? SOLFERINO Gaetano – “Antonello”… P.M. dott. LUBERTO – FERRANTE “Antonello”. E che cosa diceva? SOLFERINO Gaetano – Dice ca… P.M. dott. LUBERTO – FERRANTE Giuseppe detto “Antonello il siciliano”… SOLFERINO Gaetano – Che l’ha mancato per un pelo che c’era il figlio Alessandro che l’ha spinto con la moto che se n’è accorto in tempo. P.M. dott. LUBERTO – Che significa l’ha spinto con la moto? SOLFERINO Gaetano – A spinto a loro due, se n’è accorto in tempo. P.M. dott. LUBERTO – A loro due chi? SOLFERINO Gaetano – A tutti e due loro che guidavano la moto. P.M. dott. LUBERTO – Cioè? SOLFERINO Gaetano – Ad “Antonello con MORELLO Carmine. P.M. dott. LUBERTO – Quindi sono andati loro due a bordo di una moto e… SOLFERINO Gaetano – Se ne sono… il figlio è stato più furbo… P.M. dott. LUBERTO – Ha spinto al padre o ha spinto alla moto? SOLFERINO Gaetano – No, ha spinto la moto. P.M. dott. LUBERTO – Ha spinto alla moto. Va bene. E quindi? SOLFERINO Gaetano – Ha spinto… no, sì, sì, ha spinto al padre, al padre, no, no, scusate, mi sono confuso io… P.M. dott. LUBERTO – Sì… SOLFERINO Gaetano – …ha spinto al padre perché la moto… ha spinto al padre e l’ha preso di striscio. P.M. dott. LUBERTO – Chi ha sparato? SOLFERINO Gaetano – “Antonello”. P.M. dott. LUBERTO – E questa pistola chi l’aveva data loro? SOLFERINO Gaetano – Vabbò, loro ce l’hanno diciamo, ce l’hanno nascoste, si sa come andavano queste cose. P.M. dott. LUBERTO – Ho capito. E quindi? SOLFERINO Gaetano – Supa sempre questo episodio? Però c’era una cosa che io come… l’unico che non voleva era GALUZZI che non voleva questo… alla fine dei conti che non voleva che succedeva era lui… P.M. dott. LUBERTO – Ho capito. SOLFERINO Gaetano – …però è successo. 73 P.M. dott. LUBERTO – E quindi una volta che tentano di ammazzare “Tom Tom”, che cosa succede? SOLFERINO Gaetano – Niente, come so io tranquillo. P.M. dott. LUBERTO – Cioè? SOLFERINO Gaetano – Tutto a posto, tranquillo, non è successo diciamo… P.M. dott. LUBERTO – Una ritorsione non c’è stata… SOLFERINO Gaetano – Non c’è stata, anzi ha avuto paura più lui ancora che… P.M. dott. LUBERTO – Che significa che ha avuto paura? SOLFERINO Gaetano – Che perfino quando usciva dicimmo stava più attento, usciva per poco… P.M. dott. LUBERTO – Poi i MANZI si sono messi da parte o…? SOLFERINO Gaetano – No, no, si sono messi da parte. P.M. dott. LUBERTO – E che cosa fanno ora i MANZI? SOLFERINO Gaetano – No, poi con il tempo si sono appaciati, ha fatto pace co GALUZZI, tutto il fatto… e ancora stanno spacciando di nuovo. P.M. dott. LUBERTO – E spacciano sempre la roba di GALUZZI? SOLFERINO Gaetano – Sì. P.M. dott. LUBERTO – Bene. Quindi, diciamo così, ad un certo punto… SOLFERINO Gaetano – L’ha fatto rientrare… …omissis… Così SOLFERINO Gaetano al P.M. in data 18/01/2011 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N. 252/A ALLA C.N.R. ROS)” La valutazione dei gravi indizi Alla luce delle predette emergenze su riportate ritiene questo Giudice che sussistano i gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati contestati ai capi 2), 2bis) e 2 ter) della provvisoria imputazione nei confronti di GALLUZZI Salvatore, FERRANTE Giuseppe, MORELLI Carmine (in ralezione al collaboratore Gallina non è stata avanzata richiesta di misura cautelare e quindi la sua posizione non va valutata in questa sede). Va rilevato, innanzitutto, che tutti i collaboratori hanno concordemente affermato che la causale del tentarto omicidio in danno del MANZI è da ricondurre alla volontà di ACRI Nicola e dei suoi adepti di affermarsi come unici referenti criminali nel territorio del rossanese, bloccando le velleità del MANZI di poter estendere anche in quei luoghi la sua attività delinquenziale (posta in essere mediante richieste estorsive ai commercianti della zona), e dunque va ritenuto che sia stata raggiunto un quadro indiziario grave circa la suddetta causale. Passando all’analisi delle singole posizioni, il coinvolgimento del GALLUZZI nell’organizzazione del tentato omicidio in esame trova adeguata prova nelle concordi dichiarazioni dei collaboratori GALLINA Giuseppe e PERCIACCANTE Pasquale. In particolare GALLINA Giuseppe ha narrato che egli usava riparare delle armi per la cosca e che in una occasione CALABRO’ Giuseppe gli aveva portato una pistola cal. 38, da visionare per renderla efficiente perchè non si inceppasse, cosa che aveva fatto lubrificandola. 74 In quel frangente, al momento della restituzione della pistola, il CALABRO’ gli aveva riferito che l’arma gli era stata data da GALLUZZI Salvatore e che sarebbe servita per l’imminente omicidio di MANZI Antonio, raccomadandogli di stare attento da lì in avanti alle probabili ritorsioni da parte della famiglia MANZI. L’informazione riferita dal GALLINA in ordine al coinvolgimento del GALLUZZI nell’attentato è “de relato” derivando dal CALABRO’. Il collaboratore ha riferito dei suoi frequenti contatti con il CALABRO’ con il quale aveva rapporti di amicizia e di cointeressenza delinquenziale per essere lo stesso inserito nell’illegale traffico delle sostanze stupefacenti svolto dalla consorteria. E’ già stato espresso il giudizio di positiva valutazione dell’attendibilità del narrato del GALLINA, a cui si rinvia. Ritenuto veritiero, per quanto esposto, che il collaboratore ricevette le notizie riferite dal CALABRO’ va, a questo punto, accertata l’attendibilità di questi in relazione al profilo dei suoi rapporti con la fonte ultima rappresentata dal GALLUZZI. E’, infatti, principio generale che ai fini della valutazione della valenza probatoria di una chiamata in reità o correità, la cautela valutativa deve essere più pregnante e rigorosa, quanto più la conoscenza del fatto non sia frutto di diretta e personale percezione del dichiarante, ma provenga da fonte mediata (v.per tutte conf. Cass. Sez.VI, 18.9.1997, n. 3329, Sanfilippo). E’, altresì, logico che maggiore è la distanza della fonte dal fatto, minore è la sua attendibilità. Pertanto, in ipotesi di testimonianza de relato, va accertata non solo l’attendibilità della stessa sotto il profilo sostanziale e delle modalità di percezione del dichiarante di quanto riferito, ma anche di quella alla quale si faccia riferimento, sotto l’analogo profilo della veridicità del teste e delle modalità di percezione da parte dello stesso del fatto oggetto della dichiarazione. Sebbene la richiesta del P.M. non espliciti nel capitolo in cui tratta del tentato omicidio in danno di MANZI i rapporti intercorrenti tra CALABRO’ Giuseppe e GALLUZZI Salvatore, gli stessi si evincono chiaramente dalla medesima richiesta e dagli atti allegati. Infatti, al capitolo IV, laddove si tratta della latitanza di GALLUZZI, viene riportato uno stralcio della sentenza di appello del processo cosiddetto “Ombra”, divenuta definitiva in data 27.5.2010, dal quale risulta che GALLUZZI Salvatore e CALABRO’ Giuseppe, unitamente ad altri soggetti, sono stati condannati quali partecipi dell’associazione a delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacente (art. 74 D.P.R. n. 309/90) operante in Rossano e luoghi viciniori (epoca di commissione sino all’anno 2003). I collaboratori hanno riferito che il Galluzzi era uomo di fiducia di ACRI Nicola, da questi perposto in via principale al controllo del traffico di sostanze stupefacenti, attività cui effettivamente il GALLUZZI si dedicava, come accertato dalla suddetta sentenza. 75 Dalla stessa si evince che il GALLUZZI ed il CALABRO’ facevano parte della stessa associazione finalizzata alla compravendita di droghe. Pertanto, risulta plausibile che il GALLUZZI abbia affidato al suo sodale CALABRO’ il compito di far sistemare la pistola che sarebbe stata utilizzata per l’attentato a MANZI. Altrettanto plausibile è che il CALABRO’ abbia narrato tale circostanza al GALLINA che svolgeva il ruolo di pusher nella medesima associazione e che era stato individuato come soggetto che in ragione della sua dimestichezza con le armi era in grado di riportare alla piena efficienza la su indicata pistola. Sul medesimo reato, il collaboratore PERCIACCANTE Pasquale ha riferito che in un’occasione in cui, dopo pochi giorni dal tentato omicidio in esame, si era recato da GALLUZZI Salvatore insieme a Bevilacqua Mario per prelevare la sostanza stupefacente di cui si riforniva periodicamente, il GALLUZZI gli aveva detto che purtroppo non erano riusciti ad uccidere MANZI ed, alla presenza di Antonello (Ferrante) e di un altro ragazzo (di cui il collaboratore non ricordava il nome, indicato inizialmente come Annibale e successivamente riconosciuto in fotografia ed individuato in MORELLO Carmine), indicati quali autori materiali dell’attentato, aveva esplicitato che la colpa era da riferire a colui che aveva sparato perché non era sceso dalla moto per colpire da vicino MANZI dopo che questi era caduto a terra. Anche in relazione a PERCIACCANTE è stato espresso un giudizio positivo in ordine alla sua attendibilità intrinseca. In questo caso la circostanza del coinvolgimento del GALLUZZI nella programmazione del tentato omicidio in esame è caduta sotto la diretta percezione del dichiarante. Il PERCIACCANTE è stato riconosciuto in più setenze passate in giudicato (es. sentenze procedimento cosiddetti “Lauro” e “Timpone Rosso”) come un affiliato della consorteria operante in Cassano Jonio facente capo ad Abruzzese Francesco detto “Dentuzzo”, particolarmente attivo nel traffico delle sostanze stupefacenti. Dalle concordi dichiarazioni dei collaboratori emerge che ACRI Nicola era in quel periodo appoggiato dalla consorteria di Cassabo Jonio che preferiva fosse lui a prendere il comando in Rossano dati gli stretti rapporti delinquenziali in corso. Sicchè risulta plausibile che il GALLUZZI abbia narrato al PERCIACCANTE del tentativo di uccidere MANZI e come fossero andate le cose, anche perché tale uccisione era diretta all’eliminazione del soggetto che in quel momento rappresentava il principale elemento di disturbo al predominio di ACRI Nicola sul territorio di Rossano, voluto anche dal clan di Cassano Jonio. Deve quindi concludersi per la sussistenza nei confronti di GALLUZZI Salvatore dei gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati in esame poiché le credibili dichiarazioni dei collaboratori GALLINA e PERCIACCANTE si riscontrano vicendevolmente sul punto. 76 Non può essere invece valorizzato quanto riferito da CURATO Vincenzo su questo episodio in quanto egli ha appreso le notizie da CALABRO’ Giuseppe e da CAMPANA Savaerio durante un periodo di comune detenzione. Ma CALABRO’ è la stessa fonte che ha riferito a GALLINA del coinvolgimento nel delitto dell’indagato in esame e quindi si verterebbe in un caso di circolarità della prova; mentre il CAMPANA è il genero di MANZI ( a sua volta gambizzato dalla cosca ACRI perché spacciava droga nel territorio di Rossano) e non risultano esplicitati i successivi rapporti tra il CAMPANA ed il GALLUZZI che giustifichino logicamente il fatto che quest’ultimo abbia narrato al primo della sua partecipazione al tentato omicidio del suocero, sebbene quest’ultimo si fosse sottomesso alla cosca rossanese, come risulta accertato in atti . Né tale quadro è inficiato dal fatto che SOLFERINO Gaetano abbia riferito che dal discorso fatto da Ferrante, Morello e Galluzzi, all’interno del bar vicino al Traforo, cui aveva assistito per essere vicino ai tre, si evinceva che quest’ultimo non aveva voluto tale fatto. Infatti tale circostanza è stata captata dal SOLFERINO nell’ambito di un discorso cui egli non pertecipava direttamente ma che ascoltava per essersi trovato vicino agli interlocutori e le sue dichiarazioni sul punto sono generiche riferendo di una percezione che non ha subito il vaglio del confronto diretto e dell’approfondimento per non essere il collaboratore direttamente coivolto né nel delitto né nella discussione. Sicchè sul punto risultano maggiormente credibili il CALABRO’ ed il PERCIACCANTE in quanto il CALABRO’ era sin dall’inizio contiguo agli organizzatori del delitto ed il PERCIACCANTE ha raccolto il resoconto dettagliato dell’attentato direttamente dai responsabili . Ugualmente sussistono i gravi indizi di colpevolezza nei confronti di FERRANTE Giuseppe e MORELLO Carmine alla stregua della concordi attendibili dichiarazioni dei collaboratori GALLINA, PERCIACCANTE e SOLFERINO. Il GALLINA ha narrato che il giorno successivo all’attentato CALABRO’ Giuseppe gli aveva riferito che ad eseguirlo erano stati FERRANTE Giuseppe (detto Antonello) e MORELLO Carmine a bordo di una moto rubata. E’ già stata esplorata l’attendibilità di queste dichiarazione in considerazione dei rapporti intercorrenti tra il GALLINA ed il CALABRO’. Va altresì indicato che dallo stralcio della sentenza del processo “OMBRA” si evince che anche il FERRANTE è stato condannato per affiliazione alla medesima associazione ex art. 74 D.P.R. n. 309/90 del GALLUZZI e del CALABRO’. Come già detto PERCACCINTE ha riferito che Antonello (nome con il quale è comunemente chiamato il FERRANTE come si desume dalle concordi dichiarazioni di Curato, Solferino, Perciaccante), dopo avere assentito in sua presenza all’affermazione del GALLUZZI che l’attentato era fallito per colpa sua, era stato preso in giro perché non aveva avuto il coraggio di scendere dalla moto e sparare a MANZI mentre era a terra (Noi chiedemmo al ragazzo che tipo di arma aveva 77 utilizzato per tentare di uccidere “Tom Tom” senza riuscirvi. Il ragazzo ci rispose che aveva utilizzato una calibro 38. Ricordo inoltre che sia io che Mario BEVILACQUA prendemmo in giro quel ragazzo dicendo che con una calibro 38 non poteva sbagliare. Il ragazzo che aveva sparato si giustificava dicendo che dopo aver sparato a “Tom Tom”, avendolo visto per terra, pensava fosse morto, vista la presenza anche del figlio piccolo, non se l’era sentita di scendere dalla moto e dargli, per sicurezza, il colpo di grazia davanti al figlio.. In quel medesimo frangente gli veniva indicato il ragazzo che aveva guidato la moto, soggetto che egli non conosceva bene (con Antonello aveva maggiori frequentazioni per via del traffico di droga) e di cui aveva affermato di non ricordare il nome, anche se nel primo interrogatorio aveva riferito che gli sembrava si chiamasse Annibale. Successivamente, il PERCIACCANTE ha riconosciuto fotograficamente questo soggetto individuato nel MORELLO. Anche in questo caso il Perciaccante ha narrato circostanze cadute sotto la sua diretta percezione. Si richiama quanto già detto in ordine ai rapporti delinquenziali intercorrenti tra il Perciaccante e gli affiliati al clan di Rossano che giustificano le rivelazioni di questi ultimi . Il fatto che il PERCICCANTE in un primo momento abbia indicato in modo erroneo il nome del soggetto in questione, non inficia la valenza del riconoscimento successivo poichè sin dall’inizio il collaboratore aveva riferito di non ricordarne il nome ed aveva altresì fatto menzione della circostanza individualizzante che questi dopo pochi giorni era stato posto agli arresti domiciliari, come effettivamente si è appurato essere accaduto al MORELLO . Infine, SOLFERINO Gaetano ha dichiarato che in un’occasione in cui si trovava nel bar nei pressi del Traforo, vicino a Galluzzi, Ferrante e Morello, aveva sentito che i tre discutevano del tentato omicidio in danno di Manzi. In particolare il Ferrante si “vantava” di avere compiuto il fatto dicendo che avrebbe ammazzato Manzi se il figlio di quest’ultimo non si fosse accorto di lui e del Morello sulla moto e non avesse spinto il padre (in un primo momento il collaboratore ha ricordato la vicenda della spinta in modo confuso, dicendo che il figlio di Manzi aveva dato la spinta alla moto sulla quale erano Ferrante e Morello, poi ha rettificato nel senso che il figlio di Manzi aveva spinto il proprio padre). Il SOLFERINO ha anche narrato che dalla discussione emergeva che il GALLUZZI non voleva questo fatto, ma in oridne a tale circostanze si rinvia a quanto su rappresentato. Viceversa non può ritenersi la sussistenza di un grave quadro indiziario nei confronti di ACRI Nicola in ordine ai reati in esame. Sebbene egli sia indicato da tutti i collaboratori come il soggetto che aveva diretto interesse all’eliminazione del MANZI; tuttavia il solo PERCIACCANTE ha 78 narrato di avere avuto un contatto diretto con ACRI Nicola che aveva manifestato la sua deliberazione di uccisione l’avversario. Ma le dichiarazioni di questo collaboratore non sono riscontrate quanto alla condotta nella quale si è concretato l’ipotizzato mandato da parte di ACRI Nicola. Sul punto la costante giurisprudenza di legittimità ritiene necessari specifici elementi oggettivi di riscontro in ordine alla condotta afferente al mandato, non essendo sufficiente la prova logica costituita dal solo interesse all’uccisione del MANZI. 4.2 - REATO DI FAVOREGGIAMENTO DELLA LATITANZA DI GALLUZZI SALVATORE (CAPO 3. IMPUTATI: De Simone Augusto, Graziano Umberto, Sommario Francesco, Olivo Anna, Polillo Luigi, Scura Gennaro, Donato Carmine Enzo, Donato Espedito, Feratti Roberto, Interlandi Vincenzo; -REATO DI FAVOREGGIAMNETO DELLA LATITANZA DI ESPOSITO SERGIO (CAPO 4. IMPUTATO: Federico Giovanni). Anche in relazione a questo reato si riportano di seguito per esteso il contenuto dfella richiesta del P.M. “Tutti i collaboratori di giustizia che hanno reso dichiarazioni nell’ambito del procedimento che ci occupa riferiscono del ruolo di GALLUZZI Salvatore in seno alla cosca rossanese. GALLUZZI è stato additato quale fiduciario di ACRI Nicola che gli ha delegato il controllo del traffico di stupefacente. A conferma di questa ipotesi GALLUZZI era condannato, in esito al p.p. n.2138/03 modello 21 D.D.A., quale partecipe di un sodalizio cominale del tipo di quello previsto dall’art. 74 DPR 309/90, operante in Rossano e luoghi viciniori nel corso del 2003. Questa Sentenza diveniva definitiva in data 27/05/201052, la 52 Si riporta l’imputazione associativa della sentenza n. 1146/08 di II^ grado emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro nell’ambito del processo “OMBRA” nel quale Galluzzi Salvatore è stato condannato, oltre che per singole fattispcie di spaccio di sostanze stupefacenti, anche per la predetta associazione unitamente a CALABRO’ Giuseppe, ESPOSITO Sergio, FERRANTE Giuseppe, MORELLO Carmine, ed altri imputati : GALLUZZI Salvatore, FERRANTE Giuseppe, CALABRO’ Giuseppe, CALABRO’ Salvatore, ESPOSITO Sergio, CAVALLO Francesco, OLIVO Anita, POLILLO Luigi, MORELLO Carmine, BEVILACQUA Pasquale, CARUSO Natale, SALONE Tommaso, ROCCO Giustino e Pisano Antonio 44) Del reato di cui all’art. 74 co. 1,2,3,4, D.P.R. 309/90 per avere rispettivamente promosso, costituto, diretto e comunque preso parte ad una associazione armata dedita al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, operante nel centro storico di Rossano e nelle zone limitrofe, fruente di canali di approvvigionamento di notevoli quantità di cocaina, detenute e successivamente cedute ad altri partecipanti ovvero a consumatori al minuto. 79 Procura Generale emetteva, tempestivamente, l’ordine di esecuzione ma GALLUZZI Salvatore, ESPOSITO Sergio detto “Pica Pica”, nato a Rossano (CS) il 27/01/1970, CAVALLO Francesco, nato a Corigliano Calabro (CS) il 06/08/1975 si rendevano latitanti .I primi due si costituivano, rispettivamente, il 22.10.2010 ed il 5.6.2010, GALLUZZI veniva tratto in arresto, in Vigevano, in data 26 febbario 2011. L’arresto di GALLUZZI era reso possibile sulla base dell’analisi dei flussi telefonici delle utenze in uso ad ACRI Nicola col quale era in costante contatto. Le utenze di GALLUZZI sono state intercettate, per qualche giorno, prima del suo arresto per cui si è dimostrato che aveva una fitta rete di favoreggiatori ed era in contatto con la cosca rossanese. Per l’ordinaria amministrazione teneva i contatti con POLILLO Luigi e SCURA Gennaro , per gli affari più importanti veniva contattato da SOMMARIO Francesco cioè da chi, ancora oggi, regge le sorti della ndrina rossanese per la contestuale assenza di ACRI Nicola e dello stesso Galluzzi. Dalle intercettazioni delle utenze in uso ad ESPOSITO Sergio53 ed a GALLUZZI Salvatore54 si evinceva che GRAZIANO Umberto, nato a Rossano (CS) il 09/12/1984, il 27 maggio del 2010, cioè il giorno in cui era attesa la Sentenza della Cassazione per il processo c.d “Ombra”, era stato inviato a Roma in modo da avere immediate notizie sulla decisione. Alle ore 09:10 ESPOSITO Sergio telefonava a GRAZIANO Umberto per accertarsi che fosse arrivato nei pressi della Corte di Cassazione e avesse preso contatto con gli avvocati55. Alle ore 09:47 GRAZIANO Umberto comunicava ad ESPOSITO Sergio di avere incontrato gli avvocati56 In particolare: Galluzzi Salvatore, promuoveva , costituiva e dirigeva l’associazione; Ferrante, Calabrò G. Calacro S. Esposito, Cavallo, Olivo, Polillo, Caruso, Salone, Morello, partecipavano all’associazione. Bevilacqua e Rocco partecipavano all’associazione e ne erano i principali fornitori; con l’aggravante della disponibilità della pistola-revolver cal. 38 Special Smith e Wesson matr. Ccc0935 cat. 9993, e relativo munizionamento, occultata nei cespugli (capo45). Con l’aggravante di essersi 10 o più associati e perché tra i partecipanti vi erano Calabro Giuseppe e Cavallo Giuseppe (tossicodipendenti) Fatti accertati in Rossano dall’aprile 2003 fino all’attualità o comunque sino al 15 luglio 2003. utenza n.347/9079160 n.106/10 R. Int utenza n.333/8887005 n.42/2010 R.Int. 55 Decreto: 106/10 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza 347/9079160 in uso a ESPOSITO Sergio alias “Pica Pica” nato a Rossano (CS) il 27/01/1970, ivi residente in Piazza Nino Chefalo nr. 1. contatto: chiamato, utenza 340/8407197 in uso a GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984 ivi residente. Progressivo: 2145, datato 27/05/2010, delle ore 09:10; 53 54 80 Durata: INTERLOCUTORI ESPOSITO: GRAZIANO: 01:08’ ESPOSITO Sergio nato a Rossano (CS) il 27/01/1970. GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984. GRAZIANO: ESPOSITO: GRAZIANO: ESPOSITO: GRAZIANO: ESPOSITO: GRAZIANO: ESPOSITO: Pronto? Aho? Uh ... com'è? Buongiorno com'è? Buongiorno ... due minuti è sono là !! Ancora devi essere là ? ... Due minuti è sono là! ... sono a 250 metri... sto parcheggiando ... Scusa un pò ... ma se quello ti aveva detto che venivano ... non è che li vedi mò qa quelli !! GRAZIANO: Alle 09.30 è il coso ... io già alle 09.00 sono là ... sto parcheggiando ... ESPOSITO: Ma se gli avvocato ti avevano detto che già alle 08.00 dovevi essere là !! GRAZIANO: Ehm ... alle 09.00 !! ESPOSITO: Che cazzo sei andato a fare ... per i coglioni sei andato a fare ... te lo dico io che è in questa maniera ... ha chiamato ieri ha chiamato ... mò non è che li vedi ... quelli sono già dentro sono ... GRAZIANO: Ma ... ma tengo il numero di telefono poi io ... mò lo chiamo ... ESPOSITO: Ehm che fa il numero di telefono ... quelli lasciano il coso e vengono da te !! ... dal ministro degli interni !! ... vedi se aspetti che vengono ... chi sà davanti la porta ... GRAZIANO: Io mò mi siedo alla panchina e sto là ... tutto oggi ... ESPOSITO: Alla Cassazione sei tu ? GRAZIANO: Si io mò sto parcheggiando la macchina ... ESPOSITO: Si ma quelli già sono arrivati ... aspetta davanti là ... vedi tu un pò ... ciao. GRAZIANO: Ciao ... cioa ... ci sentiamo dopo ... ESPOSITO: Ciao ... (VDS TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 161/A ALLA C.N.R. ROS) 56 Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: 106/10 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, utenza 347/9079160 in uso a ESPOSITO Sergio alias “Pica Pica” nato a Rossano (CS) il 27/01/1970, ivi residente in Piazza Nino Chefalo nr. 1. chiamato, utenza 340/8407197 in uso a GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984 ivi residente. 2146, datato 27/05/2010, delle ore 09:47; 00:51’ INTERLOCUTORI ESPOSITO: GRAZIANO: ESPOSITO Sergio nato a Rossano (CS) il 27/01/1970. GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984. GRAZIANO: ESPOSITO: GRAZIANO: ESPOSITO: GRAZIANO: ESPOSITO: GRAZIANO: ESPOSITO: Si ? Aho ? Aho ? Ma lo hai visto l'avvocato ? Si ... si ... a due ne ho visti ... Ah ? A due ne ho visti ... Ehm ... ma ci sono già là ? 81 Questa telefonata è l’ultima effettuata da ESPOSITO Sergio il quale, subito dopo, spegneva l’apparato cellulare (per non riaccenderlo più), ed evidentemente attingeva informazioni solo per il tramite di terze persone. Anche GALLUZZI Salvatore interrompeva i contatti telefonici ma, a differenza di ESPOSITO, cedeva il proprio apparato cellulare alla moglie OLIVO Anita57 che iniziava a gestire i colloqui tra i vari sodali sempre al fine di conoscere tempestivamente l’esito dell’udienza. La conferma dell’esistenza di una vera e propria organizzazione tesa a favorire la fuga degli indagati, qualora questa si fosse resa necessaria, derivava da una serie di colloqui intercettati sull’utenza cellulare in uso a SOMMARIO Francesco58, che gestiva tutte le chiamate finalizzate a conoscere l’esito dell’udienza. La prima telefonata veniva intercettata alle ore 12:47, allorquando GRAZIANO Umberto comunicava a SOMMARIO Francesco l’ultimazione della discussione59. GRAZIANO: ESPOSITO: GRAZIANO: ESPOSITO: GRAZIANO: ESPOSITO: GRAZIANO: ESPOSITO: GRAZIANO: ESPOSITO: Si ... ora stanno entrando ... Eh ... ehm ... e che è venuto ? Si ... ora stanno entrando ... E chi è venuto ? ZAGARESE è già entrato ... Chi c'è ? ZAGARESE e ... (Incomprensibile) ... Giovanni ? Aha !! ... Ci ho parlato ... ... incomprensibile ...ehm ... a CRIBARI non lo hai visto? ...a CRIBARI GRAZIANO: No non ho visto a nessuno ancora... solo loro due ho visto per ora … ESPOSITO: Neanche l'avvocato mio ... quello di Roma ... GRAZIANO: No ... ancora no !! ESPOSITO: Aha ... va bene ... ciao GRAZIANO: Ciao ... ciao ... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.162/A ALLA C.N.R. ROS) nata a Rossano (CS) il 26/12/1972 utenza n.392/4506255, n.386/09 R.Int. 59 Decreto: 386/09 R.Int. (Proc. Pen. 2907/07 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza 392/4506255 in uso a SOMMARIO Francesco nato a Rossano (CS) il 31/10/1975, ivi residente. contatto: chiamato, utenza 340/8407197 in uso a GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984 ivi residente. Progressivo: 36351, datato 27/05/2010, delle ore 12:47; Durata: 00:46’ 57 58 INTERLOCUTORI SOMMARIO: GRAZIANO: SOMMARIO Francesco nato a Rossano (CS) il 31/10/1975. GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984. 82 Alle ore 19:00 SOMMARIO Francesco ricontattava GRAZIANO Umberto che gli riferiva di trovarsi in compagnia degli avvocati che erano in attesa di notizie. Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI SOMMARIO: GRAZIANO: GRAZIANO: SOMMARIO: GRAZIANO: SOMMARIO: GRAZIANO: SOMMARIO: GRAZIANO: SOMMARIO: GRAZIANO: SOMMARIO: GRAZIANO: SOMMARIO: GRAZIANO: SOMMARIO: GRAZIANO: SOMMARIO: 386/09 R.Int. (Proc. Pen. 2907/07 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, utenza 392/4506255 in uso a SOMMARIO Francesco nato a Rossano (CS) il 31/10/1975, ivi residente. chiamato, utenza 340/8407197 in uso a GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984 ivi residente. 36377, datato 27/05/2010, delle ore 19:00; 01:14’ SOMMARIO Francesco nato a Rossano (CS) il 31/10/1975. GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984. Pronto ? Aho ? Uhm ... dimmi ? Ma com'è ? Niente ancora ... non si sa nulla ... Ma dove sei ? Sto rientrando ... Ah? Sto rientrando ... Non ho capito ... Sto tornando ... sono riservati ancora ... Eh ... quando ci vuole ancora ... Eh ... eh ... Francè ... se lo sapevo ? ... se si sapeva ... si sono riservati ... però è strano come mi ha detto l'avvocato ... bù? ... di solito un oretta un oretta e mezza ... di solito è così ... ehm ... sono usciti dalle 12:30 sono le sei ancora ... sono le sette ancora niente ... ehm ... non è meglio allora scusa ... Ehm ... non lo so ... comunque appena arrivo ti telefono ... Tra quanto tempo ritorni più o meno ... GRAZIANO: SOMMARIO: GRAZIANO: SOMMARIO: GRAZIANO: SOMMARIO: GRAZIANO: Pronto ? Che c'è ? Dimmi tutto ? ... mò è finito ? Io ti devo dire tutto Umbè ? Mò è finito ... mò sto andando a pranzo con l'avvocato ... Aha ... Ehm ... per le due ... per le due si sa ... due ... due e un quarto ... infatti il tempo che pranziamo e poi chiamiamo in cancelleria ... SOMMARIO: Ehm ... GRAZIANO: Va bene ? SOMMARIO: Ok !! GRAZIANO: Ti chiamo io per le due e mezza ... due e ... come sò qualcosa ti telefono SOMMARIO: Ciao ... GRAZIANO: Ciao ... ciao ... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.163/A ALLA C.N.R. ROS) 83 GRAZIANO: Tra una oretta e mezza abbondante ... anche due .. o SOMMARIO: Ok va bene ... GRAZIANO: Ok ... ciao SOMMARIO: ciao ... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.164/A ALLA C.N.R. DEL ROS) La notizia della conferma delle condanne di primo e secondo grado giungeva solo alle ore 19:51, quando GRAZIANO Umberto telefonava a SOMMARIO Francesco cui riferiva testualmente “…per tutte le persone ... conferma in toto tutta la sentenza di secondo grado...”. Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI 386/09 R.Int. (Proc. Pen. 2907/07 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza 392/4506255 in uso a SOMMARIO Francesco nato a Rossano (CS) il 31/10/1975, ivi residente. chiamante, utenza 340/8407197 in uso a GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984 ivi residente. 36385, datato 27/05/2010, delle ore 19:51; 00:38’ SOMMARIO: SOMMARIO Francesco nato a Rossano (CS) il 31/10/1975. GRAZIANO: GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984. In sotto fondo ed in forma ambientale si sentiva la voce di GRAZIANO Umberto che dice: mò ... è un guaio .... i latitanti ... L’espressione è di estremo rilievo perché sintetizzava l’onore che la cosca avrebbe dovuto assumere per la latitanza di una serie di persone SOMMARIO: Ehi ? GRAZIANO: Francè !! SOMMARIO: Aho ? GRAZIANO: Ehm ... ehm ... niente mi ha chiamato l'avvocato ... conferma tutto il secondo grado ... SOMMARIO: Quindi hanno preso la condanna ? GRAZIANO: Si ... per tutte le persone ... conferma in toto tutta la sentenza di secondo grado ... SOMMARIO: Aha ... ho capito ... va bene ... GRAZIANO: Va bene ? SOMMARIO: Si !! GRAZIANO: Ciao ... ciao ... SOMMARIO: Ciao ... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.165/A ALLA C.N.R. DEL ROS) Come accennato in precedenza, in prossimità della pronuncia della Sentenza della Corte di Cassazione, l’utenza cellulare in uso a GALLUZZI Salvatore, veniva utilizzata esclusivamente dalla moglie OLIVO Anita. Dalle ore 18:20 del 27/05/2010, si 84 registravano una serie di colloqui tra OLIVO Anita, POLILLO Luigi60 e SCURA Gennaro61, i quali, come si vedrà in seguito, avranno un ruolo fondamentale nel fiancheggiamento della latitanza di GALLUZZI finalizzati ad ottenere notizie aggiornate da Roma per preparare la fuga di GALLUZZI Salvatore. Si riportano qui di seguito le conversazioni intercettate cui si fa riferimento: Decreto: 09/10 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza cellulare 348/4779760 in uso a POLILLO Luigi nato a Rossano (CS) il 25/10/1982, ivi residente Via II^ Acqua di Vale nr. 26. contatto: chiamato, utenza cellulare 348/4779867 intestata, ed in uso a LAURENZANO Giovanna nata a Rossano (CS) il 23/06/1991, ivi residente via San Michele snc. 718, datato 27/05/2011, delle ore 18:21; 00:48’ Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI LAURENZANO: POLILLO: LAURENZANO Giovanna nata a Rossano (CS) il 23/06/1991. POLILLO Luigi nato a Rossano (CS) il 25/10/1982. LAURENZANO: POLILLO: LAURENZANO: POLILLO: LAURENZANO: POLILLO: LAURENZANO: POLILLO: LAURENZANO: POLILLO: LAURENZANO: POLILLO: LAURENZANO: Aho ? Ehi ... dimmi? Dove sei ? Sono in giro ... Aha ... ma puoi venire ? Perchè? ... incomprensibile ... Ah ? Hai saputo qualcosa ? Non ho capito ... Avete saputo qualcosa ? No proprio adesso ci ha chiamato ... è sono ancora chiusi ... (ndr. si rivolge ad OLIVO Anita indicata come Annetta presente vicino a lei) Hai capito Annetta !! ... ha chiamato proprio adesso ... e loro ancora sono chiusi ... infatti pure a Lucia gli è arrivata la telefonata ... e dice che ancora non sanno niente ... POLILLO: Aha ... LAURENZANO: Vabè quando vuoi venire ... vieni ... capito ? POLILLO: Eh ... tanto ci sentiamo dopo ... ciao ... ciao ... LAURENZANO: Ciao ... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N. 166/A ALLA C.N.R. DEL ROS) 60 61 nato a Rossano (CS) il 25/10/1982 utenza n. 348/4779760 n.490/10 R.Int nato a Cariati (CS) il 02/06/1985 (utenza n. 327/3360924 85 Decreto: Obiettivo: contatto: 409/10 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza cellulare 348/4779760 in uso a POLILLO Luigi nato a Rossano (CS) il 25/10/1982, ivi residente Via II^ Acqua di Vale nr. 26. chiamante, utenza cellulare 327/3360924 in uso a SCURA Gennaro nato a Cariati (CS) il 02/06/1985, ivi residente in via II Acqua di Vale nr.14 . 727, datato 27/05/2011, delle ore 19:12; 00:00’ Progressivo: Durata: TESTO DELL’ SMS Qlke novita... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N. 167/A ALLA C.N.R. DEL ROS) Decreto: 409/10 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza cellulare 348/4779760 in uso a POLILLO Luigi nato a Rossano (CS) il 25/10/1982, ivi residente Via II^ Acqua di Vale nr. 26. contatto: chiamato, utenza cellulare 327/3360924 in uso a SCURA Gennaro nato a Cariati (CS) il 02/06/1985, ivi residente in via II Acqua di Vale nr.14 . Progressivo: 728, datato 27/05/2011, delle ore 19:13; TESTO DELL’ SMS No,compa (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.168/A ALLA C.N.R. DEL ROS) Decreto: 409/10 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza cellulare 348/4779760 in uso a POLILLO Luigi nato a Rossano (CS) il 25/10/1982, ivi residente Via II^ Acqua di Vale nr. 26. contatto: chiamato, utenza cellulare 327/3360924 in uso a SCURA Gennaro nato a Cariati (CS) il 02/06/1985, ivi residente in via II Acqua di Vale nr.14 . Progressivo: 731, datato 27/05/2011, delle ore 20:03; Durata: 00:00’ TESTO DELL’ SMS Anno (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.169/A ALLA C.N.R. DEL ROS) 86 Decreto: 409/10 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza cellulare 348/4779760 in uso a POLILLO Luigi nato a Rossano (CS) il 25/10/1982, ivi residente Via II^ Acqua di Vale nr. 26. contatto: chiamante, utenza cellulare 327/3360924 in uso a SCURA Gennaro nato a Cariati (CS) il 02/06/1985, ivi residente in via II Acqua di Vale nr.14. Progressivo: 732, datato 27/05/2011, delle ore 20:04; Durata: 00:00’ TESTO DELL’ SMS Lo so mi hanno appena kiamato... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N. 170/A ALLA C.N.R. DEL ROS) Decreto: 409/10 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza cellulare 348/4779760 in uso a POLILLO Luigi nato a Rossano (CS) il 25/10/1982, ivi residente Via II^ Acqua di Vale nr. 26. contatto: chiamato, utenza cellulare 332/1957531 in LAURENZANO Giovanna nata a Rossano 23/06/1991, ivi residente via San Michele snc. Progressivo: 738, datato 27/05/2011, delle ore 20:16; Durata: 00:53’ uso (CS) a il INTERLOCUTORI LAURENZANO: POLILLO: LAURENZANO Giovanna nata a Rossano (CS) il 23/06/1991, ivi residente. POLILLO Luigi nato a Rossano (CS) il 25/10/1982, ivi residente. LAURENZANO: POLILLO: LAURENZANO: POLILLO: LAURENZANO: POLILLO: Luigi ? Aho ? Ehe ... Che sto accendendo il telefono ... Ehm ... ehm ... hanno accettato tutto ... Eh ... eh la madonna ... Hanno confermato tutto ... vedi se trovi un passaggio ... vieni tu qua ... non lo so ... sennò ci vediamo dopo ... LAURENZANO: Dove devo venire ? POLILLO: Va bè non fa niente non venire ... LAURENZANO: Non ti sto capendo ... Luigi !! POLILLO: Aspettami a casa che poi ci vediamo dopo ... 87 LAURENZANO: Che sto venendo ... che vengo con la macchina di papà piano ... piano ... POLILLO: Dove vieni con la macchina di tuo padre ... dove vieni !! LAURENZANO: Ma dove sei Luigi ? POLILLO: Non ci venire con la macchina di tuo padre ... LAURENZANO: Eh ... come vengo ? POLILLO: Eh ... fatti accompagnare di Piero ... trovati un passaggio ... LAURENZANO: Non c'è Piero ... Luigi !! POLILLO: Eh ... quà con la macchina non ci venire ... LAURENZANO: Eh ... si che mi accompagna papà ... ciao !! POLILLO: Ehm ... ciao ... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N. 171/A ALLA C.N.R. DEL ROS) Decreto: 409/10 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza cellulare 327/3360924 in uso a SCURA Gennaro nato a Cariati (CS) il 02/06/1985, ivi residente in via II Acqua di Vale nr.14 . contatto: chiamante, utenza cellulare 333/8887005 intestata a PELLEGRINO Caterina nata Rossano (CS) il 09/11/1977, ivi residente in Contrada Lacuna snc., ma in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976 ivi residente, Contrada Pantasima, ed OLIVO Anita, nata a Rossano (CS) il 26/12/1973, ivi residente alla C.da Pantasima snc.. Progressivo: 2562, datato 27/05/2011, delle ore 19:51; Durata: 00:20’ INTERLOCUTORI SCURA: SCURA Gennaro nato a Cariati (CS) il 02/06/1985, ivi rsidente. OLIVO: OLIVO Anita, nata a Rossano (CS) il 26/12/1973, ivi residente. SCURA: OLIVO: SCURA: OLIVO: SCURA: Pronto ? Gegè ? Ehe ? Vieni un pò per piacere ... Va bene ... Mentre la comunicazione viene chiusa si sente SCURA Gennaro che riferendosi ad un persona presente vicino a lui dice:" Io me ne devo andare ". (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.172/A ALLA C.N.R. DEL ROS) Le indagini che portavano alla cattura di ACRI, in Bologna, il 20 novembre del 2010, consentivano il rintraccio di GALLUZZI Salvatore. 88 L’analisi del traffico telefonico dell’utenza 366349927662 in uso al latitante ACRI Nicola, consentiva di documentare contatti tra lo stesso e GALLUZZI Salvatore. Il primo di questi contatti era costituito da una conversazione telefonica, registrata in data 17/11/2010, alle ore 19:06 (progressivo n. 4), nel corso della quale GALLUZZI Salvatore, utilizzando una cabina telefonica pubblica avente n.0381347586, ubicata alla via G. Leopardi n. 8/C del Comune di Vigevano (PV), parlava con ACRI Nicola. La conversazione, che di seguito si riporta, evidenziava che GALLUZZI Salvatore, per conto di ACRI Nicola, stava gestendo l’acquisto di qualcosa. Dopo i convenevoli, infatti, GALLUZZI Salvatore informava ACRI Nicola di avere parlato con “quello” che avrebbe iniziato (un’attività non specificata) la settimana successiva “…a quello gliel'ho detto... poi inizia la prossima settimana!...”. Sebbene non fosse specificato il contenuto della conversazione la stessa aveva certamente ad oggetto un qualche traffico illecito. La deduzione origina non solo dalla caratura criminale dei due interlocutori, entrambi latitanti, in quel momento, ma, soprattutto, dal tenore del colloquio. GALLUZZI Salvatore, infatti, informava il proprio “capo” dei tempi della conclusione e otteneva l’autorizzazione ad attendere “…inizia quando vuole... non ci sono problemi…”. Prima del termine della conversazione, ACRI Nicola si informava del se GALLUZZI Salvatore avesse bisogno di qualcosa, il quale rispondeva di essere stato prelevato e portato a telefonare da una cabina pubblica da un ragazzo. Quest’ultina circostanza è importante perché lasciava evincere che GALLUZZI Salvatore godeva di appoggi logistici nella cittadina di Vigevano assicuratigli da ACRI Nicola. Decreto: Obiettivo: 1101/10 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, 3663499276 intestata a SPERANZA Carmela, nata Rossano (CS) il 07/10/1970, residente a Crosia (CS), in uso a ACRI Nicola nato a Sondrio il 14.04.1979; Contatto: chiamante, utenza di telefonia pubblica 0381347586 ubicata in Vigevano (PV), Via Giacomo Leopardi nr. 8, nell’occasione in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/06/1976. Progressivo: 4, datato 17/11/2010, delle ore 19.10; Durata: 01’:43’’ _______________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI ACRI: ACRI Nicola nato a Sondrio il 14/04/1979; GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore nato a Rossano (CS) il 30/06/1976. ______________________________________________________________________________ ACRI: Si...! GALLUZZI: Pronto... buonasera! ACRI: Eh... amico mio come sta? GALLUZZI: Tutto bene? ACRI: Si... tutto a posto! GALLUZZI: Dai... fai tanti auguri al bambino! ACRI: Grazie eh (ride)! GALLUZZI: Che... a quello gliel'ho detto... poi inizia la prossima settimana! ACRI: Va benissimo... non ci sono problemi, inizia quando vuole... non ci sono problemi! 62 intestata a SPERANZA Carmela, Rossano -CS- 07/10/1970 - Rit. 1101/10 del 17/11/2010 89 GALLUZZI: Aveva un pò di fretta... gli ho detto... oh, vedi che... ACRI: Ma non ci sono problemi... però anche per sabato... (si accavallano le voci) ACRI: Ma non ci sono mica problemi!... senti... l'amico... non so se ti serve qualcosa... fammelo sapere perchè non penso che ce la fa a passare! GALLUZZI: Eh... vabbe non fa niente, tanto quello mi ha assicurato che fra qualche giorno... ACRI: Si... si... no! ci vuole... mi ha detto che per l'altra settimana dovrebbe essere tutto apposto! già si sono messi in moto! GALLUZZI: Eh... me lo hanno...! ACRI: A te ti serviva qualcosa... volevi portato qualcosa? GALLUZZI: No... tutto bene apposto! ACRI: Hai tutto si? GALLUZZI: Si, si tutto apposto! ACRI: Il resto tutto apposto? GALLUZZI: Si tutto apposto! ACRI: Poi ci sentiamo! GALLUZZI: Poi ti fai sentire tu dai! ACRI: Si... non ti preoccupare! tu sei da solo?... che stai facendo? GALLUZZI: No... adesso è venuto quel ragazzo a prendermi, che... mi ha portato a telefonare! (ride) ACRI: Vabbè... gli dici che... quando vuole non è un problema!... vediamo dai! GALLUZZI: Si... eh... non ti preoccupare... tutto apposto! ACRI: Ok! GALLUZZI: Ti raccomando, baciami i bambini. ACRI: Ciao. GALLUZZI: Ciao. (VDS TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 173/A ALLA C.N.R. ROS) Una volta registrata la conversazione di cui sopra venivano analizzati tutti i contatti telefonici che ACRI Nicola, utilizzando l’utenza n. 3663499276, aveva intrattenuto con cabine telefoniche pubbliche ricadenti nel comune di Vigevano (PV). L’accertamento consentiva di verificare contatti quasi giornalieri tra i due e di individuare l’esatta ubicazione delle cabine utilizzate da GALLUZZI Salvatore nei contatti con ACRI Nicola. In particolaresi è individuavano una serie di cabine pubbliche ed una serie di schede prepagate che GALLUZZI Salvatore utilizzava per comunicare col proprio capo. In specie veniva analizzato il traffico delle schede prepagate aventi i seguenti numeri identificativi: 01804042214; 01900322845; 01900320925; 01804042215; 01900322800; 01700200469; 01804042216; 01700200472; 01701814823; 01700200468; Dall’analisi dei tabulati del traffico telefonico delle carte telefoniche prepagate utilizzate da GALLUZZI Salvatore (per contattare ACRI Nicola), emergevano contatti con diverse utenze cellulari, evidentemente in uso a persone vicine allo stesso GALLUZZI che ne agevolavano la latitanza. 90 Tra queste utenze emergeva qualle recante numero 338 1479686 intestata ed in uso a INTERLANDI Vincenzo, nato a Ragusa (RG) il 12/10/1959, residente a Gambolò (PV) al Corso Umberto nr. 73/C (questa stessa utenza risulterà in uso ad Interlandi quando subirà una perquisizione contestualmente all’arresto di GALLUZZI Salvatore, sul quale vedi infra). Tale utenza veniva prontamente sottoposta ad ascolto giudiziario nell’ambito col decreto n.40/2011 R.Int.. Alle ore 13:06 del giorno 29/01/2010, sull’utenza intercettata 3381479686 (decr. 40/2011 R.Int.) veniva registrata una telefonata (Progressivo n.149) della durata di 53 sec. (in entrata) da parte dell’utenza 3454367361, intestata al cittadino rumeno VULPE Ion (Romania, 11/10/1965), ma utilizzata da GALLUZZI Salvatore. Il positioning relativo all’utenza 3381479686 permetteva di localizzarla nell’area di Vigevano (PV). Nel colloquio in esame GALLUZZI Salvatore chiedeva ad INTERLANDI Vincenzo di passare da lui “…ti fai sentire stasera?...”. INTERLANDI Vincenzo manifestava la disponibilità a raggiungerlo. I due non convenivano il luogo dell’appuntamento per cui, evidentemente, INTERLANDI Vincenzo sapeva dove GALLUZZI si nascondeva63. Gli accertamenti 63 Decreto: Obiettivo: Contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI INTERLANDI: 40/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza cellulare 3381479686 intestata a INTERLANDI Vincenzo, nato a Ragusa (RG) il 12/10/1959, residente a Gambolò (PV) al Corso Umberto nr. 73/C chiamante, utenza cellulare 3454367361 intestata a VULPE Ion nato Romania il 11/10/1965, residente Rossano(CS) contrada Frasso snc, in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30.03.1976, ivi residente alla contrada Pantasima; 149, datato 29/01/2011, delle ore 13.06; 00:00:53 sec. INTERLANDI Vincenzo, nato a Ragusa il 2/10/1950,residente a Gambolò (PV) in via C.so Umberto I° n.73/C; GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30.03.1976, ivi residente alla contrada Pantasima; ________________________________________________________________________________________ INTERLANDI: Pronto? GALLUZZI: Pronto Enzì ... INTERLANDI: Buongiorno ! GALLUZZI: E che male fine hai fatto? ... ma sei partito? INTERLANDI: No ... se ... passerò prima di sera … GALLUZZI: No ... ma giusto per farti vedere ... incomprensibile INTERLANDI: No ma passavo … passavo GALLUZZI: Giusto ... per vederti no? INTERLANDI: No ho avuto un po da fare, ho avuto un pò da fare poi ti spiego GALLUZZI: Ah ah va beh l'importante che è tutto apposto … INTERLANDI: Ma si, tu tutto apposto? GALLUZZI: Si tutto bene INTERLANDI: Boh meno male mi fa piacere GALLUZZI: Allora ci ... ti fai sentire stasera? INTERLANDI: Io di sera mi faccio vedere si si … GALLUZZI: Va bene ... INTERLANDI: Eh! GALLUZZI: Ci vediamo 91 eseguiti sul conto di VULPE Ion (l’intestatario della scheda in uso a GALLUZZI Salvatore) hanno permesso di verificare che lo stesso era domiciliato a Rossano (CS), comune di provenienza sia di ACRI Nicola che di GALLUZZI Salvatore, e di accertare l’attivazione da parte dello stesso, in data 09/09/2010, di altre quattro schede SIM Vodafone ed una carta SIM Wind (attivata in data 21/08/2010). Tutte le utenze attivate da Vulpe venivano intercettate. (decr. 100/2011 R. Int. del 31/01/2011), risultate intestate a VULPE Ion: - 3454367361; 3454430420; 3454430422; 3454430423; 3454430425; 3806449604; Solo dalla utenza 3454367361, risultata nella effettiva disponibilità di GALLUZZI Salvatore sono state intercettate conversazioni importanti dal punto di vista investigativo. In data 01/02/2011, alle ore 16:15, GALLUZZI Salvatore riceveva una telefonata (della durata di 07’55” – progressivo n.2) proveniente da una cabina pubblica sita in Via Nazionale del Comune di Strongoli (KR) avente nr. 096288185. Il positioning relativo all’utenza 3454367361, in uso a Galluzzi, consentiva di localizzarla nell’area di Mortara (PV) ove GALLUZZI Salvatore si trovava ricoverato presso una clinica. Gli interlocutori di GALLUZZI Salvatore venivano riconosciuti dagli operatori di p.g. in DE SIMONE Augusto, e GRAZIANO Umberto . Nel colloquio, che di seguito si riporta, DE SIMONE riferiva di avere avuto l’utenza di GALLUZZI dalla moglie e poi gli diceva che tale “Ricchinedda” cioè FERRANTE Giuseppe, detto anche “Antonello” o “il siciliano”, nato a Rossano (CS) il 17/03/1983che era stato arrestato in esecuzione della Sentenza OMBRA- era stato trasferito presso la casa cincondariale di Vigevano per cui, il giorno dopo, i parenti sarebbero andati a trovarlo. GALLUZZI era disponibile ad incontrarli li “…E li vuoi fare passare? che ne so io!...”. DE SIMONE Augusto diceva che, a Vigevano, sarebbe giunta la moglie di Ferrante che si chiama CAMPANA Assunta della quale GALLUZZI non si fidava “…non mi fido tanto della moglie ti dico la verità…” per cui lo stesso GALLUZZI invitava il suo interlocutore a dare ai parenti di FERRANTE un numero di utenza che, da li a poco, avrebbe dismesso “…Dagli questo numero che poi lo butto magari…”salvo inviare, per il tramite di una terza persona il numero di una nuova utenza “…Eh te lo mando con quello a loro non gli faccio sapere niente sennò sembra che non mi fido se mando un altro numero, hai capito?...”. INTERLANDI: Ciao ciao GALLUZZI: Ciao INTERLANDI: Ciao ciao (VDS ALLEGATO TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 174/A C.N.R. ROS) 92 Poi GALLUZZI Salvatore chiedeva a DE SIMONE Augusto di rintracciare POLILLO (POLILLO Luigi, braccio destro di GALLUZZI Salvatore) e di dirgli di telefonargli in modo tale da avere notizie relative ai propri figli “…O a Polillo o a lui, sempre se si comporta bene lo stronzo, si mi vengono a fare uno squillo che devo chiedere alcune cose dei miei figli e che devono fare !...” (effettivamente il giorno successivo GALLUZZI Salvatore riceverà una telefonata da parte di POLILLO Luigi e SCURA Gennaro che si riporterà in seguito). Il riferimento è di particolare importanza perché evidenzia che POLILLO Luigi e SCURA Gennaro sono costantemente a disposizione di GALLUZZI Salvatore curando ogni suo interesse. GALLUZZI Salvatore faceva un altro accenno ai familiari di FERRANTE Giuseppe dicendo che, siccome era in compagnia della moglie, anche la moglie di FERRANTE Giuseppe poteva dormine presso la sua abitazione. Anche questo riferimento è importante nella parte in cui evidenzia che OLIVO Anita era insieme a GALLUZZI Salvatore del quale contribuiva a procurare l’inosservanza di pena quindi DE SIMONE Augusto passava il telefono a GRAZIANO Umberto che GALLUZZI Salvatore incaricava di fittare alcuni suoi immobili. In chiusura di conversazione, infatti, GALLUZZI Salvatore parlava con GRAZIANO Umberto cui diceva che, in sua assenza, l’organizzazione criminale rossanese era retta dallo stesso GRAZIANO Umberto, da DE SIMONE Augusto e SOMMARIO Francesco “…tanto avete fatto il trio ora … tu , lui e il cane?...” che aveva un ruolo preminente “…vi fa la scuola il cainu vi fa ? vi fa la scuola il cornuto, vi fa ?...” (“cane” e “caino” sono infatti i soprannomi di SOMMARIO Francesco). Comunque GALLUZZI ribadiva il proprio ruolo di fondatore e promotore della ndrina rossanese “…Quando parlate con me ricordatevi una cosa che io vi ho creati però e io vi ho insegnato a dire queste cose !...”. La risposta di GRAZIANO Umberto era assolutamente chiara “…ci mancherebbe altro…”. Infine, GRAZIANO Umberto informava il latitante del fatto che comunque loro si stavano prodigando per portare avanti le attività illecite della cosca “…siamo da stamattina in giro!...”, la replica di GALLUZZI Salvatore faceva intendere che gli interlocutori stavano parlando proprio dei guadagni da versare nella “bacinella” “…L’importante che tornate con le tasche piene!...”. Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: 100/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza 3454367361 intestata a VULPE Ion nato in Romania, l’11/10/1965, ed in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/06/1976 chiamante, utenza 096288185 posto di telefonia pubblica sita in Via Nazionale Strongoli (KR), nell’occasione in uso a DE SIMONE Augusto, nato a Cariati (CS) il 02/08/1981 e GRAZIANO Umberto, nato a Rossano (CS) il 09/12/1984. 2, datato 01/02/2011, delle ore 16:15; 00:07’:53’’ INTERLOCUTORI GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/06/1976; GRAZIANO Umberto, nato a Rossano (CS) il 09/12/1984; 93 DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: DE SIMONE Augusto, nato a Cariati (CS) il 02/08/1981. Pronto ? Oh ? Che c’è ? Ti senti bene ? Eh ! Ah ! Chi sei ? Babbo natale nculu a chi t’è mortu ! (ride) e come l’hai avuto questo numero ? Ho chiamato, ha risposto tua moglie e me lo ha dato ! Ah ti ha dato il numero ! Eh, com’è ? come ti senti ? Tutto a posto Ah ! Tutt’oggi mi hanno massacrato ! Ora, per un paio di giorni non puoi mangiare, che cazzata /../ [ride] Ohì che mi hanno combinato oh ! Com’è ? Che cazzo di cose strane io non le ho mai fatte ! Ah, ascoltami Tutto a posto, dimmi ? Ascoltami, guarda che Richineddu è proprio da te ! Proprio qua, qua, qua ? Si, proprio qua, qua, qua ! Eh, e ora vedo che forse quel nostro amico conosce qualcuno ! Eh, loro, loro dovrebbero…vengono là ! E li vuoi fare passare ? che ne so io ! Eh che… No aspetta, sai più o meno quando arrivano qua ? Loro domani, però non so che cazzo, che en so io…il grossu dice chissà ti devi riposare, cose… Ma se vogliono qual è il problema, devi vedere chi viene però ? E viene il fratello sicuramente, il fratello, il fratello e la moglie ! Ah, e come no me la posso vedere io, si ! E gli do questo numero ? Dagli questo numero che poi lo butto magari prima ci parlo un po’ e poi gli dico, gli do il numero di un’altra persona la prossima volta ! Va bene ! E questi li butto ! Ascoltami guarda che l’imbasciata della macchina gliel’abbiamo fatta al nostro compagno Eh ! Solo che il padrone non c’è appena scende cerchiamo… Risolviamo ! Glielo facciamo sapere, la compriamo noi e poi ci da i soldi ! Oh ascoltami che io ora, domani forse scende lo scioddatu, hai capito ? quello che gli ha dato la Bravo, che ti ha salito la a Bravo ! Ah ! E gli mando ... già ce l’ho la scheda che me l’ha trovata quel mio amico, ve la faccio avere ! Cosa ? Già ce l’ho la scheda, vi faccio avere un altro numero che questo se lo do a lui poi lo butto non mi fido tanto della moglie ti dico la verità ! No ma loro domani salgono hai capito ? Si io ti sto dicendo siccome domani scende pure questo qua Ah, mandi un altro numero dai ! 94 GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: poi… DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GALLUZZI: DE SIMONE: GRAZIANO: GALLUZZI: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: Eh te lo mando con quello a loro non gli faccio sapere niente sennò sembra che non mi fido se mando un altro numero, hai capito ? No, no, no è meglio, è meglio ! Eh… No pure… E un’altra cosa Dimmi ? Ma me le stai facendo vendere quelle cose ? Eh si che l’ho fatta una… Eh vedi un po’, vedi… … incomprensibile … per andare a fare le fotografie Eh, e un’altra cosa, sai cosa ? Dimmi ! O a Polillo o a lui, sempre se si comporta bene lo stronzo, si mi vengono a fare uno squillo che devo chiedere alcune cose dei miei figli e che devono fare ! Va bene ! Eh ? Va bene gli dico di venirti a fare uno squillo ! Anche perché devo far prendere una cosa che mi devono salire hai capito ? e lo sanno loro ! (sembra che si rivolga a una terza persona) … questo numero lo hai scritto ? si, si, che ti chiama su questo numero eh ? Si, si tanto fino a domani sera ce li ho tutti e due questi, appena scende, l’attacco dopo che loro scendono dal colloquio, hai capito ? Va benissimo ! Rimaniamo così, allora entro la giornata di domani arrivano ? Eh e poi Allora mi impegno con quel amico se li porta da qualche parte ? Eh si magari li fa riposare, vedi tu ! O sennò, cioè se viene la moglie può stare da me che c’è mia moglie però C’è il fratello, cose, hai capito ? Hai capito, quindi ci vuole l’albergo dai ! Va bene ! Mi sono trovato pure io in questo cazzo di….va bene dai comunque alle cinque viene coso e mi metto d’accordo ! E tu quando esci ? E io può darsi che in un paio di giorni o tre me ne mandano ! (ride) … ija a la madonna ! No però queste sono sole le analisi ! Ho capito ! Poi devo andare dal primario che mi ha mandato qua e mi deve dire se lo devo togliere questo coso o no ! Va bene ! Hai capito ? Oh ti faccio salutare uno dai ! Le altre cose tutto a posto ? Tutto a posto ! E fammelo salutare, chi è ? Va bene, il longu tieni ! Oh ? E nculu ari morti tua Sei salito altre due volte a [incomprensibile] o no ? No altrimenti venivo … Eh, ti raccomando per qualsiasi cosa fatti sentire ! Ma, ora a marzo ! A marzo vengo io non tu ! [ride] 95 GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: GALLUZZI: GRAZIANO: Ah ? A marzo vengo io non tu ! Eh va bene ma dove sei Anzi accennagli quel fatto perché Tutto a posto ? Si, ascoltami Dimmi tutto ! L’olio me lo hai trovato, l’olio ? Eh non te l’ha detto quello quand’è venuto ? Si ma tanto me lo ha promesso Augusto ! (si sente la voce di Augusto DE SIMONE) non te l’ha detto quand’è venuto ? (ride) e lo so, tanto avete fatto il trio ora Eh Tu, lui e il cane no ? Tutte le volte c’è una… Quando parlate con me ricordatevi una cosa che io vi ho creati però e io vi ho insegnato a dire queste cose ! Ci mancherebbe altro ! Eh, non dite a me .... vi fa la scuola il “caino” vi fa ? vi fa la scuola il cornuto, vi fa ? (si sente la voce di Augusto DE SIMONE) siamo da stamattina in giro L’importante che tornate con le tasche piene ! Si questo si, no [incomprensibile, parla ridendo] stiamo tornando ! (ride) L’importante che … (si sente la voce di Augusto DE SIMONE) la speranza è questa ma ci ha tagliato le gambe ! I morti loro sempre guai cose buone non ne … Il resto tutto a posto ? Eh si, diciamo di si, che dobbiamo fare ... L’importante è questo, va bene dai ! Umbè ? Oh ! Ma vedi se mi puoi far fittare quella casa di Rossano e quel magazzino ? Ma abbiamo fatto le fotografie ! Non casa mia Ah Che c’entra quella la voglio vendere, io sto dicendo sia quella della salita vicino casa sua ha visto ? Ah ! E il garage che ho sotto, alla stazione ! Ah quelli là ? Pure quello, si ! Fittare quello ? Si e che cazzo…almeno recuperiamo qualcosa, qualsiasi cosa almeno…non hai visto che i miei figli…. Chiunque sia, e qual è il problema (le voci si sovrappongono) che si mette a disposizione tramite Puoi fare tutto quello che vuoi come fossero tuoi ! Ah, e va bene ! Hai capito ? però fatele queste cazzo di imbasciate ! Va bene ! (ride) Chi ce le ha le chiavi ? Diglielo a uno dei ragazzi che te la fa avere ! Ah sono qua ? Si, si certo che sono qua ! Va bene ! 96 GALLUZZI: Oh digli di non dimenticarsi di farmi chiamare dal ragazzo che se mi chiamano prima che ritorna quello che sta scendendo è meglio capito ? che mi deve fare un’imbasciata ! GRAZIANO: (le voci si sovrappongono) GALLUZZI: Perché il fratello di Giovanni scende per un paio di giorni e poi sale ! GRAZIANO: Ah ! GALLUZZI: Poi se possono venire o stasera o domani è meglio ! GRAZIANO: E glielo diciamo dai ! GALLUZZI: Perché devono prendere una cosa che sanno loro ! GRAZIANO: Va bene ! GALLUZZI: E mi devono far sapere qualcosa dei miei figli che non so niente ! GRAZIANO: No sta andando, sta andando, ora sta andando ! GALLUZZI: Si sta andando a scuola ma pure come stanno, che stanno facendo GRAZIANO: No a posto, a posto GALLUZZI: Se stanno bene dove sono, hai capito ? GRAZIANO: A giocare a carambola la sotto, la sera giocano GALLUZZI: (ride) si però la mamma è preoccupata, io pure, di scendere non è voluta scendere che è voluta…io sono in ospedale lo sai ? GRAZIANO: Lo so [incomprensibile] madonna oh /../ GALLUZZI: Oh sono centoventicinque chili! GRAZIANO: “Ija a madonna” … GALLUZZI: Sai che voglio fare, vorrei prendere altri sei, sette chili che a centotrentuno danno la pensione ! GRAZIANO: Si ? GALLUZZI: Ah ! GRAZIANO: Per l’accompagnamento ? GALLUZZI: No solo la pensione, quei trecento euro al mese ! GRAZIANO: (ride) GALLUZZI: (ride) arrivo a quello e poi dimagrisco un’altra volta ! GRAZIANO: E va bene ! GALLUZZI: Mi hanno massacrato di punture stamattina ! GRAZIANO: E bello, bello ora riprenditi bello, bello ! GALLUZZI: No non fa niente, non è un problema ! GRAZIANO: Oh e va bene dai … GALLUZZI: E va bene salutami tutti, mi raccomando ! GRAZIANO: Va bene ! GALLUZZI: Hai capito, vedi se mi puoi far chiamare ! GRAZIANO: (si sente la voce di Augusto DE SIMONE) però ci vuole un po’ di tempo per rientrare ! GALLUZZI: E va bene ma non è che, non è un problema pure domani mattina, domani pomeriggio, non è che… GRAZIANO: Va bene ! GALLUZZI: Hai capito ? GRAZIANO: Okay ! GALLUZZI: Ciao, ciao ! GRAZIANO: Ciao, ciao ! (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.175/A ALLA C.N.R. ROS) Ad ulteriore conferma del fatto che uno degli interlocutori di GALLUZZI fosse GRAZIANO Umberto valga considerare che dal positioning dell’utenza n. 3408407197 che utilizzava, il primo febbraio del 2011, risulta lo spostamento da Rossano verso Strongoli. In particolare, GRAZIANO cominciava a spostarsi verso Strongoli alle 12:00, alle ore 17:58 ritornava. Nell’arco di tempo compreso dalle ore 13:20 alle ore 16:28 del 01/02/2011 il cellulare di GRAZIANO Umberto risulta precauzionalmente spento (la conversazione con GALLUZZI iniziava alla 16.15 e terminava alle 16.23). 97 Di seguito si propone un prospetto che sintetizza i positionings dell’utenza in uso a GRAZIANO Umberto ( R.Int. 488/2010 R. Int. DDA CZ) DATA ORA CODICE CELLA 01/02/2011 11:55:14 SS 106 Jonica - Contrada Amerelli-87067-ROSSANO - Sett.2 01/02/2011 12:00:42 C.DA ARMANIA-87067-ROSSANO - Sett.2 01/02/2011 12:04:48 localita` Pantano Martucci-87060-CROSIA - Sett.1 01/02/2011 12:34:51 Località Ferraina Fatago-88072-CIRO` MARINA - Sett.4 01/02/2011 12:36:50 Località MOTTA-88072-CIRO` MARINA - Sett.1 01/02/2011 12:40:47 Località MOTTA-88072-CIRO` MARINA - Sett.2 01/02/2011 13:00:13 Località MOTTA-88072-CIRO` MARINA - Sett.2 01/02/2011 13:03:54 Località MOTTA-88072-CIRO` MARINA - Sett.3 01/02/2011 13:05:46 Località Torrazzo-88070-MELISSA - Sett.1 01/02/2011 13:18:42 Loc. Scarazza-88074-CROTONE - Sett.3 01/02/2011 16:28:20 Località MOTTA-88072-CIRO` MARINA - Sett.3 01/02/2011 17:14:27 Località Mortilletto-88070-CRUCOLI - Sett.7 Località Mortilletto-88070-CRUCOLI - Sett.2 Località Mortilletto-88070-CRUCOLI - Sett.7 98 01/02/2011 17:24:47 Località Mortilletto-88070-CRUCOLI - Sett.3 01/02/2011 17:51:28 Località S. Croce-87067-ROSSANO - Sett.3 Sempre in data 01/02/2011, alle ore 22:18, GALLUZZI Salvatore telefonava alla moglie OLIVO Anita, che utilizzava (come si suol dire “a citofono” cioè solo per parlare col marito) l’utenza 3887917995 intestata a BENCHARDOUD Zakaria, nato in Marocco il 03/01/1969, residente a Vigevano (PV), Via Sardegna n. 14. Anche in questa circostanza il positioning relativo all’utenza 3454367361, in uso al GALLUZZI, consentiva di localizzarlo nell’area di Mortara (PV). GALLUZZI Salvatore chiedeva alla moglie se era rientrata a casa e l’avvisava del fatto che, da li a breve, non avrebbe più potuto parlare al cellulare “…tra dieci minuti un quarto di ora mi mettono quella macchinetta e poi non ti posso richiamare più…”in quanto, per come sarà piu’ chiaro in seguito, doveva sottoporsi ad accertamenti diagnostici. Latelefonata evidenzia che Olivo Anita era insieme al marito col quale conviveva in Vigevano64 . 64 Decreto: Obiettivo: Contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: Cade la linea 100/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, utenza cellulare 3454367361 intestata a VULPE Ion nato Romania il 11/10/1965, residente Rossano(CS) contrada Frasso snc, in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30.03.1976, ivi residente alla contrada Pantasima; chiamato, utenza cellulare 3887917995 intestata a BENCHARDOUD Zakaria, nato Marocco il 03/01/1969, residente Vigevano (PV) Via Sardegna n° 14, in uso a OLIVO Anita, nata a Rossano (CS) il 26/12/1973, ivi residente alla contrada Pantasima. 3, datato 01/02/2011, delle ore 22.18; 00:00:58 sec. OLIVO Anita, nata a Rossano (CS) il 26/12/1973, ivi residente alla contrada Pantasima. GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; Aho ? ... Che c'è ? Salvatò? ... (Incomprensibile) ... ... Incomprensibile ... Sei andata a casa ? No !! Aha !! ... che tra dieci minuti un quarto di ora mi mettono quella macchinetta e poi non ti posso richiamare più ... Non puoi parlare più ho capito ... Hai capito ? Allora sei libero ? Sii ... lo sto pensando due o tre volte ... incomprensibile ... 99 Alle ore 07:55 del giorno successivo (02/02/2011) GALLUZZI Salvatore, utilizzando sempre l’utenza n.3454367361 ricontattava la moglie OLIVO Anita. La conversazione permetteva di capire che GALLUZZI Salvatore era costantemente assistito da FERATTI Roberto che gli aveva ricaricato la scheda telefonica e che andava a fargli visita in ospedale. Poi i due parlavano dell’imminente arrivo dei familiari di FERRANTE. GALLUZZI li avrebbe accolti con FERATTI che avrebbe dovuto segnalare la presenza di una donna “la sorella bionda” che era sgradita perché legata ad una persona non affidabile. Nel caso in cui fosse arrivata anche questa donna FERATTI li avrebbe portati in Hotel. Infine, GALLUZZI si lamentava del fatto che i suoi sodali non avrebbero dovuto chiedergli di ospitare i parenti di FERRANTE. La conversazione confermava quanto, malgrado la latitanza, GALLUZZI tenesse saldi i rapporti con la cosca di appartenenza tanto da dovere essere a disposizione dei parenti dei sodali detenuti in luogo prossimo a Vigevano65 . (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N. 176/A ALLA C.N.R. ROS) 65 Decreto: Obiettivo: Contatto: Progressivo: Durata: 100/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR – DDA Catanzaro); chiamato, utenza cellulare 3454367361 intestata a VULPE Ion nato Romania il 11/10/1965, residente Rossano(CS) contrada Frasso snc, in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; chiamante /a carico del destinatario), utenza cellulare 3887917995 intestata a BENCHARDOUD Zakaria, nato Marocco il 03/01/1969, residente Vigevano (PV) Via Sardegna n° 14, in uso a OLIVO Anita, nata a Rossano (CS) il 26/12/1973, ivi residente alla contrada Pantasima. 9, datato 02/02/2011, delle ore 07:55; 00:03:45 sec. INTERLOCUTORI OLIVO: OLIVO Anita, nata a Rossano (CS) il 26/12/1973, ivi residente alla contrada Pantasima. GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; ___________________________________________________________________ GALLUZZI: Ehi ? OLIVO: Ehi !! GALLUZZI: Ieri sono finiti i soldi ... adesso me lo ha caricato Roberto ... OLIVO: Aha .. GALLUZZI: Eh ... eh ... OLIVO: Che c'è tutto a posto ? GALLUZZI: Tutto a posto ho un mal di gola che sto morendo !! OLIVO: Reni ? GALLUZZI: Gola .. !! OLIVO: Gola ... gola ... GALLUZZI: Si ... OLIVO: Te lo hanno fatto il coso con la macchinetta ? GALLUZZI: Si !! me lo hanno fatto come no ... solo che non c'è il dottore ... viene verso le nove il dottore ... OLIVO: Aha ... poi mi fai sapere tu qualcosa ? 100 GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: Si ... mò c'è stato Roberto ... ha domandato e gli hanno detto che il dottore come c'ha tempo ... alle nove viene ... secondo me ci vuole mezzo giorno ... Aha ... Speriamo che oggi me ne manda sennò è un guaio .... ... Incoprensibile ... io ... Il ragazzo dorme ? Io sono rientrata .... si sta dormendo ... Cosa hai detto ... Io non ho dormito proprio ... Aha ... hai fumato ? No !! Ah ... meno male ... Almeno una cosa buona ... Perchè non hai dormito ? Buh ... Che ti mancava ? Mi mancavi tu ... è una cosa logica ... Aha ... aha ... (ride) ... Me lo domandi pure ? Mi stavi dicendo ? Aho ... buh ... me lo sono scordato ... (Incomprensibile) ... hai visto che deve venire coso là ? Eh !! Sai cosa ho pensato ... sicuramente porta la sorella quella bionda ... Eh ... un altro casino ... vedi che cazzo combinano ... speriamo di no ... Eh ... io ho pensato ... ma penso di si ... ma se è quella meglio che non ... Ma come facciamo ? ... che ne so ... non è che lo so io se c'è questa oppure no ... Ma hai capito a chi ... con chi sta ? Ho capito ma io come faccio a saperlo ? No lo so vedi tu ... pensaci ! Va bè mò vediamo ... poi quando ci mando a Roberto ... se c'è più di una persona ... portali all'albergo ... Va bene ... eh ... eh ... Ho pensato così però buh . Chissà ci viene la madre ... (Incomprensibile) ... La mamma che fà ... non c'è niente di male ... ma di quella proprio .... Va bè mò ... proprio che va a fare ? Eh ... eh ... Lo so ... che ne sò ... non so proprio che fare adesso ... vedi ... ci dovevano pensare loro ... a non darmi sta ... (Incomprensibile) ... a dire di no mi è sembrato brutto ... Lo so ... ma Roberto è andato via ? Si !! Ehm ... è venuto proprio presto ? Erano verso le nove e mezza si !! No ... che è venuto presto !! Si ... è venuto alle sette e mezza ... Eh ... Alle sette è venuto ... Ha detto ieri che era scarico il telefono ... glielo hai detto tu che era scarico il telefono ... 101 Alle ore 09:57, sempre del 02/02/2011, GALLUZZI Salvatore ricontattava la consorte OLIVO Anita per dirle che, da li a poco, avrebbe chiamato FERATTI Roberto per essere riaccompagnato a casa (si discute infatti del pranzo da preparare)66. GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: Aba !! Ieri poi quando sono rientrata ... dopo he mi hai chiamato tu ... Ah ... si !! Poi lui diceva alla ragazza ... si ora ce ne andiamo ... non se ne voleva andare più ... GALLUZZI: Chi ? OLIVO: Roberto ... GALLUZZI: Roberto non mi accompagnava mai ... vieni che ora ce ne andiamo .. non sapeva come glielo doveva dire ... OLIVO: Eh ... eh ... (ride) ... GALLUZZI: Va bene dai ... OLIVO: Va bene ... fammi sapere tu ... GALLUZZI: Mi vado a lavare la faccia ... OLIVO: Ciao ... GALLUZZI: Ciao ... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N. 177/A ALLA C.N.R. ROS) 66 Decreto: 100/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, utenza cellulare 3454367361 intestata a VULPE Ion nato Romania il 11/10/1965, residente Rossano (CS) contrada Frasso snc, in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; Contatto: chiamato, utenza cellulare 3887917995 intestata a BENCHARDOUD Zakaria, nato Marocco il 03/01/1969, residente Vigevano (PV) Via Sardegna n° 14, in uso a OLIVO Anita, nata a Rossano (CS) il 26/12/1973, ivi residente alla contrada Pantasima. Progressivo: 11, datato 02/02/2011, delle ore 09:57; Durata: 00:01:15 sec. ________________________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI OLIVO: OLIVO Anita, nata a Rossano (CS) il 26/12/1973, ivi residente alla contrada Pantasima. GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; ________________________________________________________________________________________ OLIVO: Aho ? GALLUZZI: Aho ... vedi che sto uscendo ... OLIVO: Ah ? GALLUZZI: Ehm ... tra massimo un'oretta mi dimettono ... OLIVO: Sii ... tutto a posto ? GALLUZZI: Eh ... ha detto che il problema c'è però ... OLIVO: Eh dove ? GALLUZZI: Eh ... eh ... vado in apnea !! OLIVO: Eh ... ho capito ... GALLUZZI: Va bè poi te lo spiego dai .. OLIVO: Va bene ... GALLUZZI: La ragazza ... OLIVO: Ehm ... sta dormendo ... GALLUZZI: Ah ? OLIVO: Stava dormendo ... Obiettivo: 102 Pochi minuti dopo, GALLUZZI Salvatore, come preannunciato alla moglie OLIVO Anita, contattava “Robertino”, che verrà successivamente identificato in FERATTI Roberto, nato a Vittoria (RG) il 16/10/1957, residente a Vigevano (PV); quest’ultimo, evidentemente già a conoscenza delle dimissioni dalla clinica di GALLUZZI Salvatore, rispondendo al telefono riferiva che stava entrando in clinica (che il cellulare contattato da GALLUZZI Salvatore sia quello effettivamente in uso a FERATTI Roberto è un dato che troverà conferma in esito alla perquisizione effettuata a suo carico contestualmente all’arresto dello stesso GALLUZZI Salvatore)67. GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: OLIVO: GALLUZZI: Sta dormendo ancora ? Si ... ti stavo pensando ... Hai tolto la pasta ? No non l'ho cacciata ... perchè la volevi ? Toglila ... (Incomprensibile) ... così aspettiamo che vengono loro ... Ehm ... eh ... La vuoi cacciare ? La tolgo ... va bene la tolgo !! Eh ... la mangiamo stasera ... Va benissimo !! No adesso ... stasera !! Per adesso ho cacciato il pesce congelato ... Va bene e caccialo ... Va bene ... Va bene che adesso chiamo a Robertino ... Ci vediamo dopo ... ciao ... ciao... Ciao ... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.178/A ALLA C.N.R. ROS) 67 Decreto: 100/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, utenza cellulare 3454367361 intestata a VULPE Ion nato Romania il 11/10/1965, residente Rossano(CS) contrada Frasso snc, in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; Contatto: chiamato, utenza cellulare 3490579291 intestato a NOVELLI Giada, nata aa Comiso (RG) il 23/10/1950, residente Vigevano (PV) Via Gramsci 10, in uso a FERATTI Roberto, nato a Vittoria (RG) il 16/10/1957, residente a Vigevano (PV), via Ceresio nr.38, di fatto domiciliato in Vigevano (PV), via Buccella nr.20. Progressivo: 12, datato 02/02/2011, delle ore 10.00; Durata: 00:00:21 sec. ________________________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI FERATTI: FERATTI Roberto, nato a Vittoria (RG) il 16.10.1957, residente a Vigevano (PV), via Ceresio nr.38, di fatto domiciliato in Vigevano (PV), via Buccella nr.20 GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30.03.1976, ivi residente alla contrada Pantasima. ________________________________________________________________________________________ FERATTI: Si ... sono qua sto entrando ... GALLUZZI: Ah ... ah ... ah ... (ride) ... va bene ... FERATTI: Sto entrando ... ciao ... Obiettivo: 103 (VDS VERBALE DI PERQUISIZIONE IN ALLEGATO N.179/A ALLA CNR DEL ROS) In data 02/02/2011, alle ore 16:29, (come richiesto da GALLUZZI Salvatore a DE SIMONE Augusto nella conversazione di cui al progressivo n.2, riportata in precedenza) GALLUZZI veniva contattato da SCURA Gennaro e da POLILLO Luigi, ancora una volta da una cabina pubblica (avente n.0984938762 ubicata in Via Taverna del Comune di Montalto Uffugo –CS-). Inizialmente GALLUZZI Salvatore chiedeva a SCURA Gennaro se sapeva dell’arrivo aVigevano dei parenti di “Richinedda”, SCURA Gennaro non sapeva se erano partiti “…io sapevo che partiva tra stasera e domani…” ma comunque era al corrente che, a breve, avrebbero raggiunto Vigevano (tale dato fa emergere la circolarità informativa esistente tra i vari sodali impegnati nella salvaguardia dello status di latitante del GALLUZZI Salvatore). Poi GALLUZZI Salvatore preannunciava l’invio di nuovi numeri telefonici attraverso i quali avrebbe dovuto essere contattato. Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI GALLUZZI:: SCURA:: POLILLO:: OLIVO:: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: 100/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza 3454367361 intestata a VULPE Ion nato in Romania, l’11/10/1965, ed in uso a GALLUZZI: Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/06/1976 chiamante, utenza 0984938762 intestata a cabina pubblica (Situata al bivio di Taverna di Montalto del Comune di Montalto Uffugo CS- ), in uso al momento a SCURA: Gennaro (Cariati – CS 02/06/1985) e POLILLO: Luigi (Rossano – CS - 25/10/1982). 14, datato 02/02/2011, delle ore 16:29; 00:40’:26’’ GALLUZZI: Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/06/1976; SCURA: Gennaro nato a Cariati (CS) il 02/06/1985; POLILLO: Luigi nato a Rossano (CS) il 25/10/1982; OLIVO: Anita, nata a Rossano (CS) il 26/12/1973. Pronto ? Pronto ? Oh che c’è ? Tutto a posto ? Mah siamo qua (Incomprensibile) Non ti sento bene ? I familiari i (Incomprensibile) … Oh ? Oh, mi senti ? Mò ti sento meglio ! I familiari di “Ricchinedda” sono partiti ? No, non lo so ancora ! Ah non lo sai ? No ! Eh ha detto che oggi dovevano arrivare ? Io sapevo tra oggi e domani ! E scusa ma dico loro non lo sanno quando sono ? (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N. 180/A ALLA C.N.R. ROS) 104 SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: No ! Eh perchè non chiami allora come cazzo fanno, ma sei cretino ? Non ti sento bene ? E’ la mia voce che sono rauco ! Non ti sento ? Mi senti mò ? Male però ! Eh ho la voce rauca, mi senti ? Si mò si oh ? Che c’è ? Tutto a posto tu ? Eh tutto a posto, ma (Incomprensibile) è partito ? Ancora, io sapevo che partiva tra stasera e domani ! Ah, vedi che poi ti mando un’altra volta i numeri che questi li buttiamo! Oh Sà non ti sento bene ? Eh va bene dimmi quando non senti che parlo un’altra volta, non ci pozzo fare niente ho perso la voce come te lo devo dire ? E mò non ho capito ! …omissis… Subito dopo, GALLUZZI Salvatore chiedeva a SCURA Gennaro novità su alcune questioni che aveva lasciato in sospeso prima di sottrarsi alla cattura: la vendita di un’auto, la vendita o l’affitto di alcune case, la vendita di una moto. Si capiva che SCURA Gennaro avrebbe dovuto riscuotere del danaro per conto di GALLUZZI Salvatore e ritirare un orologio. Questa parte del colloquio evidenzia come SCURA Gennaro (e POLILLO Luigi) curavano ogni interesse del latitante. GALLUZZI: SCURA: domani! GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: vedere? SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: qualcosa ! Eh, l’hai fatta l’imbasciate delle moto? Delle moto, delle fotografie della casa abbiamo l’appuntamento Delle fotografie perché … (Incomprensibile) … dice che gli ah detto che le voleva ? Era andato quello là però non le ha volute ne voleva una sola Eh una sola … E per una sola ne valeva la pena ! E quanto voleva dare per una sola ? (si rivolge a un uomo che si trova vicino lui])quanto ti voleva dare per una sola ? mille euro, novecento ! Eh se la prendeva pure o no ? Eh appunto ! E non lo hai preso a calci nel culo e lo buttavi là sotto ? … (ride) … c’è mancuto poco ! Ma mettila su internet, ma senti a me ma Andrea non si è fatto Andrea ? Eh ! C’ha parlato quello che è venuto da te quando è venuto ! E ha detto che si faceva vedere è un mese mò, io non ho visto nessuno tu hai visto qualcuno ? No ! Ma che sta facendo ? Bene, bene non si sta trovando comunque ! Scusa però la macchina se la prende, quella se la prende ! Non lo so ! Quell’altro delle … (Incomprensibile) … Quell’altro ha detto che quando, se viene qualcuno mò, ti manda 105 GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: solo ! GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: Eh, che mi manda una maglietta ? No i soldi ! E bene vai e te li fare dare no ? Uhm ! Ma dimmi una cosa ? Uhm ! Ma orologi di quelli ne sono rimasti ? A lui ? Eh ! Uno solo ! Ma qual è la patacca ? Non lo so glielo devo chiedere mi ha detto che gliene è rimasto uno Perché ne aveva pure sopra, senti te lo ricordi quel Rolex nero ? Quale ? Quello che sembrava di plastica, il preciso ! Che sembrava di plastica ? Non l’ho dato a lui ? Mi sa di si Eh Quello sottile ? No sembrava uno Swatch, quel Rolex che avevo comprato per ultimo, l’ultimo, l’ultimo ! E glielo devo, mò glielo chiedo se gliel’hai dato ! GALLUZZI Salvatore chiedeva a POLILLO Luigi notizie circa l’andamento a scuola del proprio figlio Antonio (GALLUZZI Antonio, nato a Rossano-CS- il 14/05/1996) ed in particolare veniva rassicurato del fatto che il ragazzo era stato raccomandato perché fosse promosso “…Ma c’è andato qualcuno a parlare per promuoverlo?...”. La risposta fornita da SCURA Gennaro è più che esaudiente “… tutto a posto…”: …omissis… GALLUZZI: di no ! SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: venuto? SCURA: … (Incomprensibile) … perché secondo me è a casa, mia moglie dice Mò glielo chiedo ! I ragazzi ? Uhm ! I ragazzi come stanno ? Non ti sento ? I miei figli come stanno ? Stanno bene, stanno andando a scuola tutti quanti pure il Pure Antonio ? Si tutti i giorni ! Tutti i giorni stanno andando a scuola ? Non mancano, non è mancato un giorno, solo un giorno è mancato perché pioveva troppo forte Ah ! E non è andato nessuno! Ma c’è andato qualcuno a parlare per promuoverlo ? Tutto a posto ! Uh ? dimmi una cosa ? (Sovrapposizioni di voci ) No, no dimmi ? che stavi dicendo ? quando è venuto, quando è Quando è venuto 106 GALLUZZI: SCURA: dirglielo ! GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: Uhm Volevano sapere che classe era sicuro e la sezione e sono andato a Ah ! Uhm ! Chi c’è Polillo ? Ah, è qua con me ! …omissis… Poi SCURA Gennaro informava GALLUZZI Salvatore del fatto che POLILLO Luigi era stato risarcito da una compagnia ed aveva investito il danaro in una sala giochi. Lo stesso GALLUZZI Salvatore sembrava essere interessato all’apertura di una sala giochi. SCURA Gennaro rassicurava GALLUZZI Salvatore del fatto che stava pagando le bollette, il riferimento è importante perché GALLUZZI Salvatore accennava a del danaro, che, evidentemente, SCURA Gennaro custodiva per suo conto, col quale avrebbe potuto affrontare le spese. Poi GALLUZZI Salvatore incaricava SCURA Gennaro di inviargli a Vigevano generi alimentari ed intincoli di ogni tipo. Quindi la telefonata continuava con POLILLO Luigi cui GALLUZZI Salvatore chiedeva di raggiungerlo, avendo cura di non dire a nessuno della sua partenza. Anche a POLILLO Luigi, GALLUZZI chiedeva notizie dei propri figli. …omissis… GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: ! SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: … (Incomprensibile) … voi tutto a posto ? che hai combinato ? Noi tutto a posto, tu ? è andato bene il coso o niente ancora ? Ha preso il risarcimento Polillo ? Ah già ti ha (Sovrapposizioni di voci) (Sovrapposizioni di voci) … nemmeno un regalo mi ha fatto diglielo Ha detto, va bene mò te lo passi e ci parli bello, bello, si è fatto una saletta, una sala giochi Ah l’ha fatta ? almeno ! Sotto casa là (Incomprensibile) Ma l’ha finita già ? Un paio di giorni mancano ! Tu li hai presi pure i soldi dell’assicurazione? Io non ho preso niente ancora ! (ride) Ho l’udienza il venticinque marzo ! Pure l’udienza fai, ma dall’avvocato è andato qualcuno Gè ? Ci sono stato io una settimana fa ! E che ti ha detto ? Che ti è arrivata la carta del gioco là, hai visto per la saletta (Incomprensibile) … e mi ah detto, sempre le stesse mò a giorni ti faccio sapere, mò a giorni ti faccio sapere ! Ma a giorni, ma l’ha fatta questa richiesta ? Dice che lui la richiesta l’ha fatta deve sapere solo le cose, mi ha detto che deve sapere ! Che deve sapere ? Dice una cosa definitiva, non lo so ! Una camera di consiglio ? Almeno, a quanto ho capito io ! Ma mò se ci andate fatevelo spiegare bene questo fatto ! Si ! Altri cose, tutto a posto ? Noi tutto a posto ! Uhm, è buono il tempo a Rossano ? 107 SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: voci) SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: suocera ! SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: Ch’è buono, piove da tre giorni ! Oh ? Oh ? Che mia moglie scende all’inizio del mese, del mese prossimo ! No L’inizio del mese prossimo perché devo fare certe cose alla gola ! Ah, quindi il prossimo ancora ? Si, verso l’inizio di marzo ! Uhm ! Ma basta che stanno bene i ragazzi sennò torna prima No i ragazzi stanno bene non ti preoccupare ! Eh, me li hanno portato i soldi … (Incomprensibile) … Si tutto a posto ! Ma diglielo di prenderli da là per fare la spesa, le cose ! Si non ti preoccupare che li stanno prendendo da là ! Eh così pure Ce li ha, hai visto com’è Maria Teresa ! Eh va bene la prossima volta le porti pure Eh ! Bollette, cose, ne sono arrivate ? Si me la sto vedendo io per le bollette ! Come te la stai vedendo tu ? Ma l’altra volta ne abbiamo parlato ? Ah e sennò poi li prendi pure da quei soldi no (Sovrapposizioni di Ma non ti preoccupare quando non ce la faccio, tu non ti preoccupare, fino a quando ce la faccio non ti preoccupare Senta a me Gè tu, quel mobile là, là sotto ! Ah, un mobile ? Eh, quello che, un mobiletto verde che avevamo messo sotto dalla Si ! Ah ? Si, si ! Hai capito ? Ho capito ! Vedi che è sceso quel loffio là Uhm ! Quello che l’altra volta si è preso le bottiglie alla (Incomprensibile) Si ! Deve venire (Incomprensibile) sai che vuole ? Uhm ! Vedi se mi puoi far fare due millefoglie al bar, proprio al bar là, quel bar buono di (Sovrapposizioni di voci) Quella buona che piace a te dove la prendevamo (Sovrapposizioni di voci) Dove prendevamo i cannoli quelli sottili, sottili ! Bravo là, però falle fare lo stesso giorno che viene se gli porti le cose il giorno prima si fanno uno schifo ! No lui mi deve dire, io gli chiedo quando se na va Bravo E la mattina gliele porto ! Bravo che lui, per esempio, a mezzogiorno parte tu gliele porti alle dieci, due, due millefoglie mi fai fare e sai cosa ? Come le faccio fare (Sovrapposizioni di voci) (Incomprensibile) se puoi trovare un po’ di arance di quelle grosse e me le mandi ! Va bene e invece le millefoglie ai frutti di bosco come le vuoi fatte ? 108 GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: posto? SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: là ! GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: No una zabaione e un’altra crema chantilly ! Va bene poi ? Un po’ di sardella buona se la trovi ? Va bene ! E un po’ di funghi ma questi (Incomprensibile) altre cose tutto a Noi tutto a posto ! Mia figlia Giovanna la stai vedendo ? Si, si ! Ah ? Ma ci vado, io ci vado un giorno si e un giorno, ci sono tutti i giorni Ma dove sta Giovanna ? Tutti dagli zii ! Non è che va in giro con la cugina no ? No ! Gridatela se la vedete in giro con la cugina ! Va bene ! (Incomprensibile) Certo allora ti prendo in giro, perché ti dveo prendere in giro ? No, no perché parecchie volte mi avete preso in giro si ! E va bene hai ragione ! L’hai fatta l’imbasciata con il padrino di Denis per il cane ? [si rivolge a un uomo che si trova vicino a lui] Si l’imbasciata per il cane non sono andati a vedere ? e’ andato Luigi, che mò te lo spiega Luigi pure per il cane ! GALLUZZI: Ah e passamelo un pò ! SCURA: Va bene che te lo passo ! GALLUZZI: (Incomprensibile) POLILLO: Ohì zì ? GALLUZZI: Eh dimmi ? POLILLO: Tutto a posto ? GALLUZZI: Tutto a posto, dicevate che venivate, venivate a trovarmi tu e quell’alto (Incomprensibile) che hai vicino POLILLO: Tu lo sai io non è che GALLUZZI: Ma guarda che quando volete venire non lo dovete dire a nessuno ! POLILLO: Eh lo sai com’è poi, non hai visto ? GALLUZZI: No qual è il problema dici noi andiamo a farci una camminata ! POLILLO: Ah e va bene ! GALLUZZI: Poi per esempio pure quando sale fine mese cose, va bene che mò deve scendere mia moglie, poi lui dice che vuole venire, vuole venire quando (Incomprensibile) è malato ! POLILLO: Ah ? GALLUZZI: Diglielo ogni volta che deve venire è malato? (ride) … POLILLO: Ho preso i soldi ! GALLUZZI: Lo so me lo hanno detto ! POLILLO: Diciottomila euro, cinque se li è presi l’avvocato GALLUZZI: Su POLILLO: (Sovrapposizioni di voci) GALLUZZI: Cinque gliene hai dati ? POLILLO: Ah ? GALLUZZI: Su diciotto gliene hai dato cinque a lui e che ti è rimasto ? POLILLO: No diciotto con i cinque che ho dato a lui me ne sono rimasti GALLUZZI: Ah ventitre allora ? POLILLO: Eh e ho comprato la casa dei nonni che me l’hanno data gli zii (Sovrapposizioni di voci) GALLUZZI: E meno male POLILLO: E mi sto 109 GALLUZZI: POLILLO: figlio GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: azzurri ! GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: niente, infatti L’hai finita questa saletta ? Un calcio scommesse ma mò (Incomprensibile) tutti i giorni, tuo Ma l’hai finita ? (Sovrapposizioni di voci) Quindi l’hai finita ? No, ancora no e quasi finita però Ma l’ha presa la patente mio figlio ? No ! Perché ? Ancora non l’ha presa ci vogliono un altro paio di mesi Ma sta andando ? ma non sta andando ? (Sovrapposizioni di voci) No Francesco ? Ah Francesco penso di si, ci sta andando ! E Antonio non ci va ? No Antonio no ! Nculu a chi t’è mortu non è capace nemmeno di prendersi la patente, nculu a chi t’è mortu Ti volevo dire, allora il cane, c’è un husky però è beige con gli occhi E’ vecchio (? Beige, beige, di colore beige ! E’ brutto ! Un marroncino, un marroncino Un cane beige ? non è brutto ? Ha gl’occhi azzurri sennò è un marroncino chiaro non bianco Ma il pelo ce l’ha lungo ? Eh insomma! Ma è una femmina (? Ah ! No, no e fatelo ordinare che un ... (Incomprensibile) ... Ah e va bene ! Un malamute devi ordinare che è quello che diventa grande ! Ah malamute si chiama ? Hai capito alaska malamute ! Ah ! Con gli occhì ... (Sovrapposizione di voci) ... E a ... (Incomprensibile) ... manda un abbraccio e un saluto a tutti Si, si ricambio ... (Incomprensibile) ... E mannaja Ohì Luì ma ... (Incomprensibile) ... tutto a posto ? Oh sai che cosa è successo, ieri ti ho sognato ! Ma lo hai sognato o è successo ? No ieri ti ho sognato e poi tu ci hai mandato a chiamare ! Eh ! Eh gliel’ho detto a Gegè, ohì Gè ho sognato Salvatore eh non sai GALLUZZI Salvatore diceva a POLILLO Luigi che avrebbe mandato il proprio nuovo numero telefonico per il tramite di tale “ESPEDITO” che si identifica in DONATO Espedito, nato a Rossano (CS) il 18/12/1966, residente in Gambolò (PV) alla via Isella n.95, è titolare di un’agenzia di pompe funebri denominata “Il Paradiso di Donato Espedito” (C.F. DNTSDT66T18H579Z) sita in Vigevano (PV) in c.so Milano n.40 e risulterà, unitamente al figlio (DONATO Carmine Enzo, nato a Vigevano -PV- il 22/01/1992), tra le persone più attive nel favoreggiamento della latitanza di GALLUZZI 110 Salvatore. GALLUZZI Salvatore raccomandava a POLILLO Luigi di utilizzare la nuova utenza solo dopo una diecina di giorni poi esortava POLILLO Luigi e SCURA Gennaro a raggiungerlo in modo tale da potere discutere di persona di alcuni affari. Nel contesto della conversazione telefonica intercettata, si faceva riferimento alla sorella di GALLUZZI, identificata in GALLUZZI Annarita, nata a Rossano Calabro (CS) il 22/02/1974, ivi residente via I^ Fontana nr. 5 ed alla figlia GALLUZZI Giovanna, nata a Rossano Calabro (CS) il 06/06/1998, ivi residente C.da Pantasima s.n.c., le quali avrebbero dovuto procurargli e recapitargli generi alimentari. (VDS ATTI ACQUISITI PRESSO ANAGRAFE COMUNALE IN ALLEGATO N.181/A ALLA C.N.R. ROS) …omissis… GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: posto POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: Ma mò ti dico una cosa, questo cazzo, mò mando il nuovo numero con Espedito Ah, ah ! ... (Incomprensibile) ... uno tenetevelo voi, due lo lasciate in un Si ! E quando passano una diecina di giorni fate uno squillo ... (Incomprensibile) ... Eh si giusto ! Ma l’avete capito mò ? Almeno in questo modo hai capito, sennò Eh mò la prossima volta salite o tutti e due o uno di voi due che vi devo parlare di certe cose ... (Sovrapposizione di voci) ... che mò portavano o a me o a lui invece sono venuti No mi ha detto che voleva venire lui è malato mi ha detto, si ma me ne sono accorto che c’è qualche imbroglio in mezzo, quindi ti sto dicendo Ah Mò, la prossima volta Si, si ! Prima fai così con il telefono, senza dire niente ti metti in macchina con lui e vieni poi te lo dico io se Okay ! Qualcosa, ascoltami ! Okay ! C’era Annarita che mi voleva sentire ! Eh si ma perché pure loro ci sono rimasti un pò male all’ultimo ce l’hanno detto, hai visto quando mò, ultimamente sono venuti e quelli giustamente voleva sapere se ti serve qualcosa, perché loro me lo hanno detto all’ultimo no ? Si ma loro fanno così quindi La salsiccia hai visto che era fresca, erano due pezzi di salsiccia fresca perché dice queste sono appena fatte ditemelo che No ma tu senti a me quando sai che viene qualcuno, Lù sai che viene qualcuno Ah, ah ! Fammi fare uno squillo prima ... (Incomprensibile) ... Si ! Lasciali stare a loro, con loro meglio di fratelli però loro sono una cosa, le cose mie sono altre ! Eh lo so, eh lo so ! Hai capito ? Si ! 111 GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: ! POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: Perché quando vengono ti fanno vedere chissà che cosa e poi .. Eh bravo, bravo ! Va bene dai, e comunque ah stavo dicendo di mia sorella Annarita Ah, ah ! La portate, portate a Giovanna e mia sorella Annarita però ! Si, si come, si infatti Non qua Loro volevano sapere giustamente A chiamarmi ! Eh si, si, si Eh ! Non ti preoccupare ! Eh va bene, ah sai cosa ? va bene passami il ... (Incomprensibile) ... Eh va bene dai un bacio alla bambina, salutami tutti Sai che mi devi far fare Lù ? Cosa ? Hai visto tutti quei film che piacciono a me ? Si di orrore Tipo horror e pure roba di Eh si di azione, belli e Fammeli mettere in una pennetta che ho il Dvd che ci va la pennetta Ah e va bene ! Mi fai fare un paio di pennette capito ? Okay ! Comunque, ma Espedito con chi sale ? Ah ? Con ci sale Espedito ? Non lo so con chi sale ! Pure con qualcuno di loro poteva venire uno di voi ! ... (Incomprensibile) ... …omissis… In relazione a quanto sopra riportato si è documentato che DONATO Espedito, intercettato dalla data del 04/02/2011 (utenza n.3398710563 decreto n.117/11 R.Int) e cioè due giorni dopo la conversazione in esame, si trovava proprio in Rossano (CS). DONATO Espedito gestisce due agenzie di pompe funebri: • una in Vigevano denominata “Il Paradiso”, sita in Vigevano (PV) C.so Milano n.40, partita Iva n. 02033690187 di DONATO Espedito nato a Rossano (CS) il 18/12/1966 (VEDASI ACCERTAMENTO BANCA DATI INFOCAMERE IN ALLEGATO N.182/A ALLA C.N.R. ROS) • l’altra in Rossano, denominata “Settimo cielo funeral di DONATO Espedito s.a.s” con sede (CS) in C.so Garibaldi n.84 (P.iva 02986370787) (VEDASI ACCERTAMENTO BANCA DATI INFOCAMERE IN ALLEGATO N.183/A ALLA C.N.R. ROS) DONATO Espedito faceva, la spola tra Vigevano (PV) e Rossano (CS) per cui poteva portare a SCURA Gennaro e POLILLO Luigi l’appunto del nuovo numero telefonico in uso al latitante .GALLUZZI Salvatore proseguiva la conversazione con SCURA Gennaro e, dopo vari convenevoli, gli ribadiva la necessità di incontrare lui o POLILLO Luigi “…Eh ma mò te lo sto dicendo fate così e quando sale qualcuno vedete se potete salite o tu o lui…”. Dalla risposta fornita da SCURA Gennaro, si capisce che, già in precedenza, SCURA e POLILLO avevano incontrato GALLUZZI a Vigevano “…Perché pure io, mò ti 112 parlo sincero, l’ultima volta che siamo venuti quando hai chiesto in quel modo per l’hotel…” Lo stesso GALLUZZI Salvatore continuava, da latitante, a gestire gli approviggionamenti di stupefacente della cosca ACRI, infatti, invitava SCURA Gennaro e POLILLO Luigi a giustificare il viaggio fino a Vigevano col fatto che Carmine MORELLO non aveva disponibilità di stupefacente “dite vedi che vuole venire Carmine che ha finito la cosa e venite voi qua” GALLUZZI: POLILLO: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: detto GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: E passamelo ! Okay ciao, ciao ! Oh ? Perché, non poteva venire qualcuno di voi con Espedito che salivate sopra Salgono altre tre persone ! Ah qualcuno non passa nemmeno da qua allora ? Non lo so lui ha detto che sale con altre tre persone, mi ha Comunque chi lo vede diteglielo di passare da qua che vi faccio avere il numero perché lo devo buttare questo numero ! Va bene ! Ti stavo dicendo Cosa ? Ohì Gè vedi se, hai visto la casa al cozzo (montagna) ? Uhm ! ... (Incomprensibile) ... Ci sono ? ... (Incomprensibile) ... Eh ! Sei capace a fare un paio di fotografie belle, no assai un paio però senza Cd Ah ! Un paio di fotografie che si vede bene ... (Incomprensibile) ... che si vede da tutti i lati bene, bene ... (Incomprensibile) ... Si ! Hai capito ? Ho capito ! ... (Incomprensibile) ... quello che ti raccomando fagli avere quel mobile a quello, a questo ... (Incomprensibile) ... sennò faccio una brutta figura ! Si non ti preoccupare ! Se lo ha toccato qualcuno lo andassero a prendere ! Va bene ! Vedi che l’ho detto sia a quello ... (Incomprensibile) ... se possono fittare quel garage e la casa di là …(Incomprensibile) … A ma del garage lui voleva la chiave, mi ha detto che voleva la chiave che deve fare un lavoro da te ! E da me lo deve fare questo lavoro ? E dice che lo deve fare da te, dice che vuole la chiave ! E vedi no ? se lo può fare perché no ? Ho capito ! 113 GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: e Luigi ! SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: Però vedi se ... (Incomprensibile) ... ma vedete pure voi chissà se qualcuno la vuole quella casa, la fittate …(Incomprensibile) … Ieri ci sono stato ! Che sei andato a fare ? E’ venuto il perito a fare le fotografie per il fatto dei danni del palazzo, hai visto che ti avevo detto Ah, ah ! ... (Sovrapposizione di voci) ... Hai capito ? Ho capito, tutto a posto ? Tutto a posto, dico capito quello che ho detto a Luigi ? Cosa ? Hai capito quello che ho detto a Luigi ? Che gli hai detto ? Gli ho detto che se domani sale coso Ah ! Vi faccio avere i numeri Ah ! Vi faccio avere un numero che poi li butto questi, tienilo conservato che ... (Incomprensibile) ... mi chiama ! Noi, io l’ho conservato, ce l’ho conservato ! No ti sto dicendo te lo conservi senza dire niente a nessuno, tu Va bene ! E quando sono passati dieci giorni Eh ! ... (Incomprensibile) ... in macchina senza, quando salgono loro è una cosa però ogni dieci giorni ... (Incomprensibile) ... Ma tu hai visto che mi avevi detto allora Si ma mò senza dire niente a nessuno proprio, non devi fare sapere proprio niente No e va bene Nemmeno per scherzo Ma tu basta che lo dici a me io lo faccio perché Salvatò Eh ma mò te lo sto dicendo fate così e quando sale qualcuno vedete se potete salite o tu o lui ! Perché pure io, mò ti parlo sincero, l’ultima volta che siamo venuti quando hai chiesto in quel modo per l’hotel io ... (Incomprensibile) ... Ha detto che tu eri malato ! Eh lo so, però all’ultimo momento mi sono trovato in mezzo a una strada come un cretino, sai io ci rimango pure male come una cosa, boh, o è una cosa che non ci vogliono portare, rimango pure male io ... (Sovrapposizione di voci) ... Io ti devo vedere da quattro mesi e sai come sto, ti devo vedere dall’ultima volta, boh ! Invece mi ha detto che non ti ha mandato la tua ragazza ! Si la mia ragazza non dice niente, a me non mi comanda nessuno che poi ... (Sovrapposizione di voci) ... vorrei sapere chi te lo ha detto, io non per qualcosa Salvatò, io tutte le mattina mi faccio vedere 114 GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: Ho fatto la ... (Incomprensibile) ... ma sei cretino La mattina resto come un minchione che se ne (vanno) e sai come mi sento, che cazzo gli ho fatto io o si o no me lo devono dire se hanno qualcosa, e la stessa cosa a Luigi ! Con lui ? Eh, io non lo so boh Lui lo fa a te o non lo fanno loro a Luigi ? A tutti e due certe mattine quando va uno va un altro, quando va quello va un altro, sempre gli stessi ! Eh va bene lasciali stare quando sale qualcuno poi sale qualcuno di voi o salite tutti e due ! Ti manda i saluti il ciotu comunque ! Che ha fatto ... (Incomprensibile) ... Che sta facendo, che sta facendo ? Chi ? Il ciotu ? Con noi si sta comportando, mò è da sei mesi, un paio di mesi che con noi si sta comportando Ma voi perché non fate qualcosa, scusa ? Noi non facciamo qualcosa ? Così parlate con ... (Incomprensibile) ... perché non fate una cosa ? mettetevi in una cazzo di macchina dite vedi che vuole venire Carmine che ha finito la cosa e venite voi qua ! Eh va bene ! Pure là ... (Incomprensibile) ... l’albergo c’è, c’è tutto ! Uhm, mò però lui ha un problema il ciotu ! Si, con la moglie ? Si mò forse lo risolve pare che Risolve cosa ? si ci mette un’altra volta ? E mò speriamo ! Ma la moglie se n’è andata ? E bà l’ha mandata via no che se n’è andata ! E lui si è fidanzato con un’altra ? (ride) ... (Incomprensibile) ... Un’altra ? A ... (Incomprensibile) ... l’hai visto in quel modo pronto, pronto e l’hai visto una volta Ma l’hai vista a questa qua tu ? Io non l’ho vista ti dico la verità ! Eh ma quella ... (Incomprensibile) ... Quella bambina mah Mah speriamo, mò questa è un’altra cosa mò se la vede lui ! Va bene ! Hai capito allora ? Ho capito ! E se dovreste, dovreste salire o insieme a qualcun altro ... (Incomprensibile) ... quello se ne sale e mi mandi le cose che ti ho detto Si ! In più si c’è qualche novità, i ragazzi, passi, vedi, va bene ! 115 SCURA: Poi mi hai mandato a dire con Antonio il fatto di quell’orologio falso, ma non lo sapevi che era rotto l’orologio falso ? GALLUZZI: E me l’ero dimenticato, va bene SCURA: L’ho fatto aggiustare e l’ho dato al ragazzo GALLUZZI: Ah ! SCURA: Eh ! GALLUZZI: Ohì Gè hai capito per quell’orologio nero ? SCURA: E mò glielo chiedo del preciso ! GALLUZZI: Precision … SCURA: Mò glielo chiedo ! GALLUZZI: E vedi che lo avevo dato a Vincenzo perché se gli ho dato pure quella a Vincenzo scusa ma che cazzo ha fatto quello con questi orologi ! SCURA: Mò ti faccio sapere ! GALLUZZI: ... (Incomprensibile) ... …omissis… Nel prosieguo del colloquio GALLUZZI Salvatore chiedeva a SCURA Gennaro notizie circa l’andamento delle attività criminali e dei conseguenti guadagni e lo esortava a procedere all’incasso dei proventi compulando i pushers “…comunque fatti un giro di tutti… e raccogli…”. …omissis… SCURA: scritto ! GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: lui GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: Ma quando l’altra volta ti ho portato, ti ho portato tutto Si ma ... (Incomprensibile) ... comunque fatti un giro di tutti ! Ah ! E raccogli ! Va bene ! Quell’altro sta lavorando, quell’altro ? Andrea ? No quell’altro ? Chi è quell’altro ? no quello ancora è fermo ! E’ possibile scusa e che sta facendo ? Sta facendo la sua casa ! Si ma tu quando lo vedi faglielo pesare ! Si, però non per lui comunque Sà non è che, non sta lavorando nessuno a Rossano Mò Ah ... (Incomprensibile) ... quello che ha fatto sempre i lavori Si, si lo so l’avvocato eh, e mò forse qualcosa la inizia a fare ! Di Natale si sa qualcosa dove lo hanno mandato ... (Sovrapposizione di voci) ... A Natale, no a Natale non lo hanno mandato, Natale è in ospedale non è più in carcere ! In ospedale perché ? Forse gli devono tagliare un dito ! Uh a madonna Quando vengo al prossima volta ti faccio sapere tutto anzi te lo mando a dire con quello che è venuto, te lo faccio sapere ! 116 GALLUZZI: SCURA: ... GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: Eh scusa ma questo avvocato che sta facendo ? Eh ha detto che lo ha mandato là per ora ... (Incomprensibile) Si ma sennò lo cacciassero questo avvocato ma che cazzo sta facendo, va bene che mò ... (Incomprensibile) ... e ma la ... (Incomprensibile) ... non si sa niente perché lo hanno arrestato No non si sa ! Che cazzo non si sa ! …omissis… Il Natale indicato nella conversazione sopra risportata, si identifica in CARUSO Natale nato a Rossano (CS) il 14/11/1963, cognato di GALLUZZI Salvatore, in quanto marito della sorella GALLUZZI Lucia, nata a Rossano Calabro (CS) il 14/12/1970. L’identitificazione è avvenuta in base al fatto che SCURA diceva a GALLUZZI :” Natale è in ospedale non è più in carcere! Infatti da accertamento effettuato presso il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria di Napoli Secondigliano (NA), ove CARUSO Natale è detenuto, risulta che lo stesso è stato ricoverato in Ospedale dal 22/01/2011 al 01/02/2011. (VEDASI ACCERTAMENTO DAP IN ALLEGATO N.184/A ALLA C.N.R. ROS) Successivamente SCURA Gennaro riferiva dell’improvviso trasferimento dalla casa circondariale di Rossano di alcuni appartenenti alla consorteria rossanese in seguito alle delazioni di una persona. SCURA Gennaro additava colui il quale aveva “parlato“ come “quello degli schiaffoni” . SCURA Gennaro stava facendo riferimento a SOLFERINO Gaetano nato a Rossano (CS) il 20/10/1979 che, in quel periodo stava rendendo dichiarazioni auto ed eteroaccusatorie circa affari ed organigramma della cosca rossanese, denunciando, il 22/05/2010, di essere stato vittima di un pestaggio perché accusato di essere un informatore delle forze dell’ordine. In data 22 gennaio 2011 ESPOSITO Sergio, FERRANTE Giuseppe, CAVALLO Francesco e CALABRO’ Salvatore (tutti in carcere in esecuzione della condanna patita in seguito al passaggio in giudicato della sentenza denominata Ombra) venivano trasferiti dalla Casa Circondariale di Rossano (CS) rispettivamente presso gli Istituti di pena di Voghera (PV), Vigevano (PV), Asti e Milano Opera. SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: …omissis… Sai un po’ si è saputo Ah ! Ti ricordi il fatto di allora di “incomprensibile” Ah ! Di quello degli schiaffoni ? Si ! Che era, si dice che forse quello là parla ! Gli ha detto qualcosa ? Eh, forse si ! Ma sono stati loro a dire qualcosa ? Non ho capito ? 117 GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: Sono stati loro a dire qualcosa e per questo motivo lo hanno fatto partire ? Non lo so però di sapere si è saputo pure questo ! Boh secondo me hanno dovuto fare qualche minchiata grossa ma sai se sono nelle stesse sezioni o li hanno messi in quell’altra dov’erano prima ! No sono nell’altra ! Nell’altra ? Ah, ah ! Perché ? Eh non lo so, già li avevano passati qua, una settimana prima di trasferirli era già qua nell’altra ! Perché ? Eh non lo so dopo nemmeno quattro giorni che erano nell’altra li hanno spediti ! Ah ! …omissis… Successivamente SCURA Gennaro riprendeva il discorso relativo all’arrivo a Vigevano dei parenti di FERRANTE Giuseppe dicendo che aveva dato a “Vittorio” (FERRANTE Vittorio, nato a Rossano -CS- il 17/03/1976), fratello di FERRANTE Giuseppe68, il numero di cellulare di GALLUZZI Salvatore. (VEDASI ACCERTAMENTO ANAGRAFE COMUNALE IN ALLEGATO N. 185/A ALLA C.N.R. ROS) GALLUZZI Salvatore era infastidito perché i parenti di FERRANTE Giuseppe sarebbero arrivati di notte e perché non aveva molta fiducia di alcuni fra loro “…l’importante che sia solo lui e la moglie …Perché se c’è qualcun altro mi mette in difficoltà…. Poi GALLUZZI Salvatore riferiva che, a marzo, avrebbe lasciato la casa di Vigevano per tornare a Rossano. Anche questo passaggio è significativo perché lasciava ipotizzare che la casa era stata procurata SCURA Gennaro …omissis… SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: orario ! GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: Che a quello là gli ho dato il numero ! Ah a Vittorio ? Eh, sono partiti oggi ! Ah io questo volevo sapere ... (Incomprensibile) ... mi ha detto che non lo sa ! Sono partiti oggi ! Ma verso che ora sono partiti ? Verso le tre e mezza, le quattro dice che partivano ! Ija ara madonna e mò arrivano di notte qua ? E che ne so io, così mi ha detto che partivano verso questo Si ma è un coglione, scusa ! Eh ! Dove li vado a prendere io a questi se Non hai visto come fa ? in quanto figli di FERRANTE Gaetano nato a Rossano Calabro (CS) il 23.09.1947 e di CRUCELI Teresa, nata a Rossano Calabro (CS) il 23.10.1949 68 118 GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: chiamato GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: cosa ascoltami ? SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: Ma con chi, non è che portano la sorella, cose, no ? Non lo so, io non penso ! Eh, ma venivano con l’aereo ? No sono in macchina ! Si arrivano qua verso le tre, le quattro io mi metto in mezzo alla strada per loro ... (Incomprensibile) ... dove li mando scusa, ma pure, boh un po’ di cervello ! doveva, da come parlava lui doveva partire lunedì ! Si ma poi, scusa partono all’arrembaggio ! Che cazzo ne so che fanno... (Incomprensibile) ... Boh, scusa non doveva essere che domani ci doveva essere il coso pronto, se non hanno il coso pronto ... (Incomprensibile) ... qua ! Boh forse di avere pronto ce l’hanno pronto che hanno Bè allora qual è il, boh io non lo so come ragionano questi cretini, l’importante che sia solo lui e la moglie ! ... (Incomprensibile) ... sono così ! Perché se c’è qualcun altro mi mette in difficoltà, e un’altra Uhm ! Che avevo parlato con lui Uhm ! Per vedere, vedi che io a marzo gliela lascio la casa a quello ! A marzo ? Si nel mese di marzo, il sei, il sette di marzo Si ! Perché se ne stanno andando pure quelli ... (Incomprensibile) ... e mi aveva detto che non c’erano problemi per andare là sotto da ... (Incomprensibile) ... quest’estate ! Si e io mò glielo ricordo ! Ricordaglielo, che fai chiami l’ultimo giorno da quello ! No, no già glielo ricordo domani, dopo quando lo vedo ! Perché poi vedo ... (Incomprensibile) ... che me ne vengo ! Ah ! Si ! Vedi che hai capito ! ... (Incomprensibile) ... però basta che non mi fate sempre ... (Incomprensibile) ... con loro, dite sempre di si, si, si che poi se ne parla ! Non diciamo di si, ti ha detto qualcosa di qualcosa No, no, no ne hanno parlato bene Eh Di tutti e due ! … omissis … Quindi la conversazione tornava ad essere di estremo rilievo investigativo perché SCURA Gennaro riferiva a GALLUZZI Salvatore che, nel mentre era insieme a POLILLO Luigi, presso il “giocatore di pallone” dove GALLUZZI Salvatore soleva mandarli per trafficare stupefacente “Dove ci mandavi sempre tu là” venivano controllati dalle forze dell’ordine. Si tratta di una circostanza di estremo rilievo investigativo perché conferma che, anche 119 nel corso del 2011 la criminalità organizzata di Rossano dipendeva, per il traffico di stupefacente, dagli zingari di Cassano allo Ionio (CS). Infatti, “il giocatore di pallone” è lo pseudonimo di IANNICELLI Tommaso cioè colui che, in quel periodo, era il responsabile del traffico di stupefacente della cosca zingara per come si evice dagli atti del p.p. 3707/10 nell’ambito del quale IANNICELLI Tommaso, in data 10/06/2011, unitamente ad altri soggetti, veniva sottoposto a fermo di P.G. perché gravemente indiziato dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso e di associazione del tipo di quella prevista dall’art. 74 D.P.R. 309/90. Il fermo veniva seguito da un’ordinanza custodiale emessa dal Gip di Castrovillari che si dichiarava incompetente e trasmetteva l’incarto alla D.D.A. di Catanzaro che otteneva dal Gip distrettuale la convalida dell’ordinanza ex art 27 c.p.p.. Il fermo veniva confermato dai Giudici del Riesame e da quelli della S.C.. Attualmente il processo è in corso di svolgimento innanzi ai Giudici del Tribunale di Castrovillari . …omissis… IANNICELLI Tommaso è stato condannato69, con Sentenza passata in giudicato, nell’aprile del 2006, dalla Corte di Assise di Cosenza quale componente della consorteria di ndrangheta denominata Abbruzzese in esito al processo c.d. Lauro recante numero 18739/0370, alla quale risultava affiliato PERCICCANTE Pasquale che ha riferito anche dell’attività di spsccio di sostanze stupefacente da parte dello Iannicelli. I Giudici dell’assise cosentina lo condannavano , quale compoenente della cosca zingara e quale esecutore materiale dell’omcidio di pepe carmine e del tentato omicidio di Benedetto SDergio, verificatisi in Cassano Jonio il 3/11/2002. I Giudici ell’Assise di Appello assolvevano Iannicelli Tommaso dall’imputazione di omicidio confermando la codanna per il reato di cui all’art. 416 bis c.p. 70 Di seguito si riporta l’imputazione per la quale Iannicelli veniva condannatoin esito al processo Lauro : (ABBRUZZESE Antonio, nato a Cosenza il 27.03.1975, residente a Cassano Jonio, Via Timpone Rosso; 2) ABBRUZZESE Armando, nato a Cosenza il 30.01.1978, residente a Cassano Jonio, Via Timpone Rosso, alias "Andrea"; 3) ABBRUZZESE Celestino nato a Cosenza il 20.06.1982, residente a Cassano Jonio, Via Timpone Rosso; 4) ABBRUZZESE Celestino, nato a Firmo, il 30.07.1947, residente a Cassano Jonio, Via Verdialias "Asso di bastone"; 5) ABBRUZZESE Francesco, nato a Cosenza il 4.07.1974, residente a Cassano Jonio Via Timpone Rosso, alias "U Pirolo"; 6) ABBRUZZESE Nicola, nato a Cosenza il 21.10.1980, ivi residente Via Popilia, di fatto domiciliato a Cassano Jonio Via Timpone Rosso, alias "U Mongolo"; 7) BEVILACQUA Mario, nato a Cosenza il 28.04.1968, residente a Cassano Jonio, Via Timpone Rosso, alias "Maruzzo"; 8) IANNICELLI Tommaso: omonimo di Domenico, nato a Cassano Jonio il 20.02.1979 ivi residente, Via Timpone Rosso; 9) MADIO Domenico, di Francesco, nato a Castrovillari il 15.02.1981, residente a Cassano Jonio, Via Timpone Rosso; 10) PERCIACCANTE Pasquale, nato a Corigliano Calabro il 17.05.1966, residente a Cassano Jonio, Viale Ponte del Treno, case popolari alias "Cataruozzolo"; 69 120 A conferma che POLILLO Luigi era sovente inviato da GALLUZZI Salvatore a Timpone Rosso (località ubicata nella frazione di Lauropoli – Comune di Cassano allo Ionio) per portare e ritirare stupefacente valgano le dichiarazioni di PERCIACCANTE Pasquale il quale, nel verbale di interrogatorio reso in data 19/07/2011 forniva delucidazioni in ordine all’approvigionamento di narcotico da parte della consorteria ‘ndranghetista di Rossano (CS) presso gli zingari di Cassano Allo Jonio (CS), fornendo altresì validi elementi oggettivi circa i soggetti gravitanti attorno al narcotraffico in questione ed alla criminalità rossanese in particolare: … OMISSIS… Come appartenente alla criminalità organizzata di Cassano Ionio e più in particolare all’organizzazione degli “zingari” che fanno capo alla famiglia ABBRUZZESE, ho avuto modo di entrare in contatto con esponenti della criminalità organizzata calabrese operanti anche in altre aree geografiche. In particolare gli “zingari” sono alleati di ACRI Nicola che è colui che dirige le attività criminali su Rossano e sui comuni a questo vicini. Ricordo che mi sono recato diverse volte a Rossano per incontrare ACRI Nicola o suoi uomini di fiducia. Con Nicola ACRI gli zingari trafficavano anche stupefacente del tipo cocaina ed eroina. ACRI Nicola, inoltre, aveva commesso degli omicidi per conto della famiglia ABBRUZZESE. Nei primi anni 2000 ricordo che ACRI Nicola già comandava le attività criminali su Rossano e noi, come gruppo degli “zingari”, ci recavamo a Rossano per approvvigionarci di cocaina. In una occasione, ripeto capitata agli inizi degli anni 2000, mi sono recato a Rossano insieme a BEVILACQUA Mario perché dovevamo incontrare ACRI Nicola che ci doveva consegnar 2 chili di cocaina che ACRI prendeva a Napoli per il tramite di GALLUZZI Salvatore. Incontrammo ACRI verso le 4 o 5 del pomeriggio e ricordo che era il periodo estivo. Insieme ad ACRI Nicola c’era uno dei suoi uomini di fiducia che si chiama Antonello che è persona che ho incontrato diverse volte e che sarei tranquillamente in grado di riconoscere fotograficamente. Prima della consegna della cocaina, ACRI Nicola chiese a me e a Mario BEVILACQUA di partecipare ad un incontro che avrebbe avuto di lì a poco, presso un bar 11) ABBRUZZESE Nicola, di Celestino, nato a Cosenza il 14 dicembre 1979 residente a Cassano Jonio Vico IV Capolanza; 12) ABBRUZZESE Luigi detto “Pinguino”, nato a Cosenza il 19:02.1976,residente a Cassano Jonio, Rione Timpone Rosso- case popolari delitto di cui all'art. 416 bis, commi 1°, 2°, 3° e 4° cod. pen., perché partecipavano ad una associazione di tipo mafioso armata, promossa, organizzata e diretta da Abbruzzese Celestino cl.1947, Abbruzzese Francesco, Abbruzzese Fioravante (deceduto), Pepe Eduardo (deceduto), Pepe Damiano, operante nel territorio del comune di Cassano allo Ionio e territori limitrofi, la quale, in accordo con le organizzazioni mafiose presenti nelle altre zone, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà della generalità dei cittadini, era finalizzata, fin dall'inizio, al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona, al compimento di delitti contro il patrimonio e contro la persona, al traffico di sostanze stupefacenti; con la totale e preventiva accettazione, da parte degli associati, della necessità di compiere azioni delittuose per garantirsi il controllo del territorio e per stroncare, mediante l'uso della violenza, qualunque ingerenza interna od esterna. Commettendo il fatto mediante la dotazione e la disponibilità di armi comuni da sparo e da guerra; attraverso il reclutamento e la iniziazione ai riti di ammissione all'associazione 'ndranghetistica, con attribuzioni di gradi ed osservanza di rituali; prevedendo accordi precisi circa la distribuzione degli utili ricavati dalle imprese criminose; infine mediante la partecipazione di ciascun associato - attraverso un'articolata distribuzione di compiti e funzioni, nonché la sostanziale fungibilità fra i vari membri - al compimento di una serie di azioni delittuose, quali omicidi, estorsioni generalizzate nel territorio, furti, incendi, danneggiamenti, spaccio di sostanze stupefacenti. In Cassano allo Ionio e territori limitrofi sino al giugno 2003. 121 del centro abitato di Rossano, con MORFO’ Salvatore. Effettivamente, dopo circa una mezz’ora che eravamo in compagnia di ACRI Nicola, si presentava al bar MORFO’ Salvatore a bordo di una macchina in compagnia della moglie. Ricordo che la moglie rimase in auto e MORFO’ scese a parlare con ACRI Nicola, con Antonello e con me e BEVILACQUA Mario. Naturalmente fu solo ACRI Nicola a parlare con MORFO’ Salvatore. Ricordo infatti che dopo essersi salutati ACRI Nicola intimò subito a MORFO’ di non commettere attività criminali senza il suo consenso in quanto ormai era lui a comandare su tutta Rossano. Ricordo le testuali parole “… da oggi in poi non fare più niente se non te lo dico io … qualsiasi cosa vuoi fare devi fare capo a me perché la zona la comando io…”. MORFO’ Salvatore accetto questa imposizione di ACRI Nicola dicendogli che non si doveva preoccupare e che lui avrebbe fatto quello che diceva ACRI Nicola. Ricordo inoltre che in quell’occasione ACRI Nicola disse a MORFO’ Salvatore che aveva fatto un analogo avvertimento anche a MANZI Antonio detto “Tom Tom” e che anche questi aveva accettato il comando di ACRI Nicola. Di questo specifico episodio ho avuto modo di parlarne anche successivamente con lo stesso MORFO’ Salvatore durante un periodo di comune detenzione al carcere di Melfi. Fu lo stesso MORFO’ Salvatore che, durante l’ora d’aria, ricordandomi quell’incontro mi disse che lui si presentò appositamente in compagnia della moglie poiché aveva paura di un eventuale attentato da parte di ACRI Nicola. Mi disse che lui non aveva intenzione di entrare in contrasto con ACRI poiché comunque, anche se doveva sottostare al suo comando, lui riusciva a tenere un buon tenore di vita poiché ACRI Nicola gli consentiva di spacciare stupefacente per suo conto ed inoltre aveva attività commerciali, tra cui la vendita di ortofrutta, che gli procuravano diversi guadagni. MORFO’ Salvatore mi disse inoltre che lui, comunque, negli anni, era riuscito ad accumulare del denaro e pertanto non aveva intenzione di far guerra ad ACRI Nicola. Parlando di ACRI Nicola, MORFO’ Salvatore lo descriveva come persona che aveva “la mano facile” intendendo dire che era una persona che non ragionava molto e che era facile invece a sparare. Raccoglievo quindi anche la lamentela di MORFO’ Salvatore che, nonostante si fosse piegato al potere di ACRI Nicola, diceva che questa situazione non era giusta poiché lui era stato scalzato da ACRI Nicola che “era stato messo a comandare”. Quando usava questa espressione MORFO’ Salvatore voleva significare che la scelta di far diventare ACRI Nicola il capo di Rossano perveniva certamente sia da Cassano Ionio e quindi dalla famiglia ABBRUZZESE, sia dal Crimine di Cirò che doveva necessariamente autorizzare questo passaggio di potere. Come ho già accennato anche MANZI Antonio, detto “Tom Tom” aveva avuto un avvertimento da parte di ACRI Nicola affinché anche lui operasse sotto il suo diretto controllo. Proprio nell’occasione appena citata ACRI Nicola riferì a me e a BEVILACQUA Mario che anche MANZI Antonio aveva accettato di sottostare al suo comando. Successivamente però, non ricordo quanto tempo è passato da quell’incontro, ACRI Nicola ebbe dei problemi con MANZI Antonio. Infatti ricordo che un giorno si presentò alle case popolari di Timpone Rosso, Antonello, la persona di cui ho parlato prima, che incontrò ABBRUZZESE Fioravante, quello che è stato successivamente ucciso con PEPE Eduardo. Io ero presente a quell’incontro. Antonello chiese ad ABBRUZZESE Fioravante di mandare qualcuno a Rossano da ACRI Nicola che aveva bisogno di noi poiché aveva problemi proprio con “TOM TOM”. A.D.R.: Ricordo che Antonello raggiunse le case popolari con una Fiat Uno turbo di colore grigio anche se, in quel periodo, io lo incontravo spesso e lo vedevo sempre a bordo di una mercedes classe A di colore scuro. ABBRUZZESE Fioravante disse a me e a BEVILACQUA Mario di andare subito a Rossano per vedere di cosa aveva bisogno ACRI Nicola. Ricordo quindi che presi la mia uno turbo di colore rosso e mi recai a Rossano insieme a BEVILACQUA Mario. Quando andavamo a Rossano avevamo tre o quattro posti dove eravamo soliti incontraci, tra questi c’erano due bar di cui però non ricordo il nome, un altro posto era la traversa dell’abitazione della fidanzata di ACRI Nicola che si trova proprio all’inizio di Rossano sulla statale, dopo i primi semafori o ancora a casa di GALLUZZI Salvatore che è nella parte alta del paese. In questa occasione trovammo ACRI Nicola che ci aspettava ad un bar a Rossano paese che si trova subito dopo aver attraversato la galleria che c’è prima del centro abitato. ACRI Nicola ci riferì che MANZI Antonio non si stava comportando 122 bene in quanto, nonostante il suo avvertimento, continuava a riscuotere il pizzo presso alcuni esercizi commerciali o ancora andava a ristoranti e supermercati e dopo aver mangiato e fatto la spesa non pagava i gestori. ACRI Nicola diceva che lo aveva avvisato una volta e non voleva perdere altro tempo e che quindi lo dovevamo uccidere. BEVILACQUA Mario suggerì ad ACRI Nicola di fare un ulteriore avvertimento a MANZI Antonio e che se, anche questa volta, non si allineava al suo volere, avremmo conseguentemente organizzato l’omicidio. Ricordo che successivamente ACRI Nicola fu arrestato e proprio durante la sua detenzione si consumava l’attentato a “Tom Tom”. Sono venuto successivamente a sapere che, nonostante il secondo avvertimento, MANZI Antonio continuava a non far capo ad ACRI Nicola e pertanto proprio quest’ultimo aveva deciso di ucciderlo. Dopo pochi giorni, successivi all’agguato, mi recavo un’altra volta a Rossano insieme a BEVILACQUA Mario per andare a prendere la cocaina. In quel periodo andavamo almeno un paio di volte a settimana direttamente a casa di GALLUZZI Salvatore, che è situata nella parte alta del paese, per prendere lo stupefacente. Era BEVILACQUA Mario che teneva i contatti con GALLUZZI Salvatore con il quale si telefonava ogni qual volta c’era bisogno di preparare una partita di cocaina o eroina. BEVILACQUA Mario aveva un linguaggio in codice per dire a GALLUZZI che aveva bisogno di stupefacente. Infatti al telefono diceva “Amore Mio sto arrivando” che significava che GALLUZZI doveva già preparare la droga per il successivo trasporto a Cassano. Quando ci recammo da GALLUZZI per comprare lo stupefacente avevamo modo di parlare con quest’ultimo del fallito attentato a “Tom Tom”. In quell’occasione eravamo presenti io, BEVILACQUA Mario, GALLUZZI Salvatore, Antonello ed un altro ragazzo di cui non ricordo il nome. GALLUZZI riferiva che purtroppo “Tom Tom” non era morto e che la colpa era proprio di quel ragazzo che era lì presente che non se l’era sentita di dare il colpo di grazia a MANZI Antonio che era stato ferito e giaceva per terra. In quell’occasione GALLUZZI Salvatore riferiva inoltre che a portare la moto con la quale è stato consumato l’attentato era stato “Antonello”. Noi chiedemmo al ragazzo che tipo di arma aveva utilizzato per tentare di uccidere “Tom Tom” senza riuscirvi. Il ragazzo ci rispose che aveva utilizzato una calibro 38. Ricordo inoltre che sia io che Mario BEVILACQUA prendemmo in giro quel ragazzo dicendo che con una calibro 38 non poteva sbagliare. Il ragazzo che aveva sparato si giustificava dicendo che dopo aver sparato a “Tom Tom”, avendolo visto per terra, pensava fosse morto, vista la presenza anche del figlio piccolo, non se l’era sentita di scendere dalla moto e dargli, per sicurezza, il colpo di grazia davanti al figlio. Ricordo inoltre che questo ragazzo che ha sparato a MANZI Antonio pochi giorni dopo è stato sottoposto agli arresti domiciliari, infatti, BEVILACQUA Mario aveva intenzione di acquistare una moto che era di proprietà dello stesso, quindi, quando ci recammo a Rossano chiedemmo a GALLUZZI Salvatore notizie di questo ragazzo per contrattare l’acquisto della moto. GALLUZZI ci riferiva che adesso era agli arresti domiciliari per altra causa, in particolare diceva che “aveva fatto una cazzata”. Parlando con GALLUZZI Salvatore della mancata uccisione di “Tom Tom” questi ci diceva che adesso avrebbero atteso per vedere come MANZI Antonio si sarebbe comportato. Con la criminalità organizzata di Rossano e quindi con ACRI Nicola, gli zingari trafficavano oltre che lo stupefacente anche armi di vario tipo. Durante la mia permanenza nell’organizzazione criminale degli ABBRUZZESE ho personalmente partecipato a diverse consegne sia di stupefacente che di armi ad appartenenti al gruppo di ACRI Nicola. Nel corso degli anni che vanno dalla fine degli anni novanta fino a quando non sono stato arrestato nell’indagine “Lauro” ho sia trasportato droga ed armi a Rossano, sia preparato droga ed armi che i rossanesi sono venuti a ritirare a “Timpone Rosso”. Sia la droga che le armi infatti non vengono reperiti sempre tramite gli stessi canali e quindi può capitare che le armi arrivino a noi di Cassano che poi le cediamo ai rossanesi per le loro necessità o viceversa e così per la droga. Con Rossano, in particolare, facevamo 123 uno scambio di stupefacente eroina- cocaina in quanto a Rossano, GALLUZZI Salvatore aveva un ottimo canale per reperire la cocaina mentre noi Zingari, tramite un canale albanese, riuscivamo a reperire facilmente l’eroina. Quindi capitava spesso che anzichè utilizzare il denaro, tra le nostre organizzazioni criminali vi fosse un vero e proprio scambio di stupefacente. Tra le persone che da Rossano venivano alle case popolari di Timpone Rosso per prendere lo stupefacente o le armi ricordo Antonello di cui ho parlato prima, il cognato di ACRI Nicola che si chiama Antonio, un certo Annibale che veniva a bordo di un’autovettura di grossa cilindrata di color bianco ed altre ragazzi di cui non ricordo il nome. Alle case popolari veniva spesso anche ACRI Nicola ed il fratello di questi a nome Gennaro. Loro però venivano solo per discutere con gli ABBRUZZESE ed in particolare con Fiore ABRUZZESE, prima che questi fosse ucciso, e non si occupavano mai del trasporto delle armi o della droga. Riguardo le armi io ero impegnato anche nella custodia delle stesse mediante il loro confezionamento in tubi di plastica di colore arancioni che poi venivano interrati nei pressi della stalla di Ciccio ABBRUZZESE a Timpone Rosso. Le armi venivano inoltre avvolte nel cellophane per evitare che si rovinassero. Tra le attività criminali condotte dal gruppo degli “zingari” vi è anche la truffa ai danni dell’INPS. In pratica esistono delle cooperative agricole che dichiarano falsamente delle giornate lavorative in agricoltura da parte di persone che successivamente percepiscono la disoccupazione. Io stesso e anche mia moglie IANNICELLI Angela siamo stati dei finti braccianti in agricoltura, infatti non abbiamo mai lavorato nei campi sebbene abbiamo precipito negli anni diversi assegni di disoccupazione. Mia moglie Angela ricordo che è stata anche socia di una delle cooperative utilizzate per consumare le truffe. A questo tipo di truffa era preposto principalmente ABRRUZZESE Celestino detto “Ciccio u zingaro” che faceva una vera e propria raccolta di libretti in tutte le case popolari di Timpone Rosso. ABBRUZZESE Celestino inseriva in questi elenchi anche diversi suoi diretti familiari. ABBRUZZESE Celestino era in contatto con Enzo PESCE che ha uno studio di consulenza a Corigliano Calabro. Era proprio questa persona che una volta raccolti i libretti degli ABBRUZZESE si preoccupava di caricarli sulle cooperative agricole per far ottenere i successivi assegni di disoccupazione. Una volta ricevuto il denaro dall’INPS, il finto bracciante consegnava parte di esso nelle mani di Celestino ABBRUZZESE che lo divideva, non so in che misura, con PESCE Vincenzo. PESCE Vincenzo vantava diverse amicizie che gli consentivano di consumare facilmente le truffe, infatti diceva ad ABBRUZZESE Celestino di portare semplicemente i libretti dei lavoratori poiché avrebbe provveduto lui a fare tutto quanto era necessario per far si che i finti braccianti ricevessero la disoccupazione. ABBRUZZESE Celestino frequentava spesso PESCE Vincenzo dal quale andava anche a pranzo o cena. Anche PESCE Vincenzo, insieme alla moglie, si recava a casa di ABBRUZZESE Celestino nel quartiere Timpone Rosso. In alcune occasioni, anche io, andando a casa dell’ABBRUZZESE notavo la presenza di PESCE Vincenzo e della moglie. Si da atto che al collaboratore viene posto in visione un album fotografico composto da n.249 foto numerate redatto da questa Sezione Anticrimine. Il collaboratore non è in grado di vedere l’elenco dei nominativi corrispondenti alle foto. Copia dell’album fotografico, verrà allegata al presente verbale e ne costituirà parte integrante. La foto n. 1 è di ACRI Nicola; La foto n.2 è di Gennarino ACRI, il fratello di Nicola; La foto n.3 è della persona che ha sparato a “Tom Tom” e del quale ho parlato in precedenza. Nella foto che mi mostrate però sembra un po’ più ingrassato rispetto a quando l’ho conosciuto. 124 L’ufficio contesta al PERCIACCANTE Pasquale un verbale reso il 04/03/2008 nel quale fa riferimento al tentato omicidio di MANZI Antonio detto “Tom Tom” nel quale il collaboratore riferisce che ad aver sparato il MANZI era stata una persona di nome Annibale. Al riguardo il collaboratore riferisce: Quando ho fatto il nome di Annibale non ero sicuro del nome stesso ed ho riferito un nome di una persona che non è quella della foto che mi state mostrando. Del resto ero stato alquanto cauto nel riferire questo nome non l’avevo detto con assoluta certezza. Posso invece dire con certezza che la persona riprodotta nella foto che mi state mostrando è quella che ha sparato a MANZI Antonio e con il quale ho discusso proprio di questo tentato omicidio. Non ricordo il nome di questa persona ma certamente non si chiama Annibale che è il nome di un’altra persona che fa sempre parte dell’organizzazione criminale di Rossano. La foto n.5 è di una persona che è soprannominata “Pica pica” e che ho visto in più occasioni accompagnarsi con Antonello di cui ho parlato in precedenza. E’ un uomo di Nicola ACRI per il quale traffica anche armi e droga. Ho visto Pica Pica anche alle case popolari di Timone Rosso in compagnia di Antonello e di Annibale per venire a ritirare lo stupefacente. La foto n. 7 è Antonello di cui ho parlato a lungo prima; La foto n.12 è di un ragazzo che ho visto spesso in compagnia di GALLUZZI Salvatore e di Antonello. Anche questa persona è venuta alle case popolari di Timpone Rosso ad accompagnare ACRI Nicola o anche Antonello. La foto n.16 è di Annibale, la persona di cui ho parlato in precedenza; La foto n.21 è di MORFO’ Salvatore; La foto n.23 è di GALLUZZI Salvatore. Ho passato con GALLUZZI Salvatore anche un periodo di comune detenzione nel carcere di Melfi. Eravamo entrambe nella stssa cella. Con lui parlavamo spesso della situazione di Rossano e diceva che ACRI Nicola era il capo e lui era il braccio destro che prendeva il suo posto quando non c’era. La foto n.56 è di un ragazzo che conosco e che ho visto spesso insieme ad Antonello e GALLUZZI Salvatore, ricordo che aveva una Fiat Uno di colore grigio e veniva spesso alle case popolari per prelevare e trasportare stupefacente. La foto n.65 è quella del cognato di ACRI Nicola. In diverse occasioni l’ho visto alle case popolari di Timpone Rosso dove veniva a prendere la droga. Anche lui è uno spacciatore di ACRI Nicola. La foto n.108 è di una persona che conosco e che ho visto ma non mi ricordo le circostanze. L’ufficio riferisce al collaboratore che in precedenti verbali rilasciati nelle date del 10/09/2007, 27/10/2007, 09/11/2007, 04/03/2008 è stato dallo stesso citato il nome di ACRI Gennaro, fratello di ACRI Nicola. Il collaboratore viene invitato a riferire quanto di sua conoscenza sul conto di ACRI Gennaro: ACRI Gennaro, fratello di Nicola, è persona che fa parte della criminalità organizzata rossanese. Non so se è stato battezzato o meno però certamente coadiuvava il fratello Nicola nella direzione delle attività illecite della cosca. Posso dire con certezza che a lui non venivano affidati compiti di basso livello o comunque rischiosi come il trasporto di droga o armi. ACRI Gennaro però partecipava a riunioni ed incontri insieme al fratello alle case popolari di Cassano Ionio. L’ho visto più volte colloquiare con ABBRUZZESE Fioravante e con PEPE Eduardo. Quando andavo a 125 Rossano per incontrare GALLUZZI Salvatore, ch mi avrebbe rifornito di stupefacente, c’era spesso anche ACRI Gennaro. Nel periodo in cui ACRI Nicola stava in carcere le trattative di stupefacenti che organizzavamo con GALLUZZI venivano controllate anche da ACRI Gennaro che partecipava alle contrattazioni ed agli ordinativi di cocaina. ACRI Gennaro veniva anche lui aiutato in questa attività dagli altri membri della cosca e tra questi GALLUZZI Salvatore ed Antonello. ACRI Gennaro era presente quindi a molte delle trattative di stupefacente che venivano fatte, per mio conto, con gli ABBRUZZESE di Cassano Ionio. ACRI Gennaro era anche colui che aveva il compito di riferire al fratello Nicola, quando questi era in carcere, tutte le novità che erano accadute ricevere ordini per poi impartirli agli altri membri della cosca. Così PERCIACCANTE Pasquale in data 19/07/201171 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.40/A ALLA C.N.R. ROS) PERCIACCANTE riconosceva al numero 56, POLILLO Luigi che, effettivamente , aveva in uso una FIAT UNO. Infatti: il 10/03/2006, veniva denunciato presso la Stazione Carabinieri di Roggiano Gravina (CS) lo smarrimento del certificato di proprietà dell’autovettura Fiat uno targata CS544922 di proprietà di POLILLO Luigi; il 23/04/2003 i CC del Comando Stazione Carabinieri di Rossano Centro, alle ore 01:50 in Piazza Santo Stefano di Rossano, procedevano alla perquisizione dell’autovettura Fiat Uno Turbo targata CS544922 di proprietà di POLILLO Luigi, nato a Rossano Calabro (CS) il 25.10.1982, ivi residente alla via II^ Acqua di Vale, con a bordo lo stesso POLILLO Luigi unitamente a ACRI Francesco, nato a Rossano Calabro (CS) il 31.05.1984, ivi residente Via San Bartolomeo nr. 30, PAPPARELLA Antonio nato a Rossano Calabro (CS) il 09.04.1986, ivi residente via discesa Seminario nr. 4 e SCURA Gennaro nato a Cariati (CS) il 02.06.1985, residente Rossano Calabro (CS) alla via II^ Acqua di Vale nr. 1. (lettera nr. 46/6 del 23.04.2003) (VEDASI VERBALE DI PERQUISIZIONE IN ALLEGATO N.188/A ALLA C.N.R. ROS); il 30/05/2003 i CC del Nucleo Operatico del Comando Compagnia Carabinieri di Rossano (CS) in Piazza Steri di quel centro, procedevano al controllo di POLILLO Luigi a bordo dell’autovettura Fiat Uno colore grigio targata CS544922; (Op/85 n. 86/196 del N.O.R.M. Compagnia Carabinieri di Rossano del 30/05/2003); (VEDASI CONTROLLO OP/85 IN ALLEGATO N.189/A ALLA C.N.R. ROS); il 12/05/2003 i CC del Nucleo Operatico del Comando Compagnia Carabinieri di Rossano (CS) in Via Amendola di quel centro, procedevano al controllo di POLILLO Luigi a bordo dell’autovettura Fiat Uno colore grigio targata CS544922, unitamente a FERRANTE Giuseppe, nato a Rossano (CS) il 17/03/1983. ivi residente. (Op/85 n. 77/173 del N.O.R.M. Compagnia Carabinieri di Rossano del 12/05/2003); Quanto sia annosa la frequentazione di Timpone Rosso da parte di Polillo si evince dal fatto che Perciaccante iniziava a collborare nel 2007 ma rimaneva ininterrottamente detenuto dal giugno del 2003 allorchè veniva tratto in arresto in esecuzione del fermo disposto dalla D.D.A: di catanzaro nell’ambito della c.d. operazione LAURO . 71 126 (VEDASI CONTROLLO OP/85 IN ALLEGATO N.190/A ALLA C.N.R. ROS) Polillo nella conversazione appena sopra riportata, faceva riferimento alle perquisizione che, unitamente a Scura, in data 24/12/2010, alle ore 10:55, in Timpone Rosso, subiva da parte dei CC della Tenenza di Cassano (VEDASI VERBALE DI PERQUISIZIONE IN ALLEGATO N.191/A ALLA C.N.R. ROS) Che POLILLO Luigi e SCURA Gennaro fossero a Timpone Rosso di Cassano Ionio (CS) per acquistare stupefacente si desume, oltre che sulla base di quanto appena argomentato, dal fatto che venivano trovati in possesso di circa tremila euro in contanti che giustificavano per l’acquisto di ferro . (VEDASI ANNOTAZIONE DI POLIZIA GIUDIZIARIA IN ALLEGATO N.192/A ALLA C.N.R. ROS) Si riporta il passo di interesse della conversazione : SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: OLIVO GALLUZZI: …omissis… ... (Sovrapposizione di voci) ... non sappiamo niente, lo sai che ci hanno fatto un fermo là Dove ? Dove ci mandavi sempre tu là, da quel giocatore di pallone ! Bravo Non te lo hanno detto ? E che hai fatto ? Eravamo andati a fare una commissione ... (Incomprensibile) ... e c’hanno fatto il fermo (parla con una donna) con chi ? Con Gegè ci parlo io ! Perché ? …omissis… La discussione poi si spostava su argomenti di minor interesse investigativo e vi partecipava anche OLIVO Anita che parlava con SCURA Gennaro delle condizioni dei propri figli che si trovavano a Rossano (CS). Poi SCURA Gennaro si lamentava del comportamento degli altri uomini della cosca che non apprezzavano i suoi sforzi e quelli di POLILLO Luigi. OLIVO GALLUZZI: SCURA: OLIVO SCURA: OLIVO SCURA: OLIVO SCURA: OLIVO SCURA: OLIVO: SCURA: OLIVO stacca SCURA: OLIVO SCURA: OLIVO SCURA: OLIVO SCURA: e fumi ! Ci vuoi parlare ! Tieni che ti vuole salutare mia moglie ! Va bene ? Oh ? Com’è ? Tutto a posto ? Tutto a posto, auguri passati ! Ah ? Auguri passati ! Grazie pure a te ! Tu tutto a posto ? Si tutto a posto ! Mi ha fatto piacere sentirti ! Si pure a me ma gliel’ho detto passami, passami, passamelo e poi Che mi dici ? Tutto a posto allora ? lo vedi Noi tutto a posto ! Fa un freddo che si muore ! Pure qua Mi ha fatto pure smettere di fumare ! E è una cosa buona, l’importante che poi quando vieni non ti arrabbi 127 OLIVO SCURA: arrabbiare ! OLIVO SCURA: OLIVO SCURA: OLIVO SCURA: OLIVO SCURA: OLIVO SCURA: POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO POLILLO: OLIVO GALLUZZI: SCURA: POLILLO: GALLUZZI: Si, quello è il guaio ! No, no tu non ti arrabbiare, quando vieni qua non ti facciamo Ija ara marosca, i ragazzi li stai vedendo ? Si tutto a posto vanno a scuola, tutti i giorni A Giovanna ti raccomando già te l’avevo detto ! Si ! Che non alzi la testa la signorina che la schiaccio sotto i piedi ! No, no, no [ridono] ti saluta la mia ragazza ! Grazie salutala per me ! Che ti passo Eh passamelo ! Che ti passo Luigi ! Uhè ? Oh Luì com’è tutto a posto ? Com’è tutto a posto ? si tutto a posto ! Si ! Tu ? Giovanni ? Eh è là da me che sta guardando, che stanno, ci sono gli operai Ah salutamelo ! Si lui ti manda un abbraccio Lo so me l’ha detto Giovanna pure, mia figlia ! Ah, ah, tutto a posto ? la bambina ? Si è qua ci fa lavorare tanto, sempre ! (ride) Sempre la solita, sempre il tuo cane nomina ... (Sovrapposizione di voci) ... Vuole il cane ! Ah si ! Vuole a Giò dice che è piccolo, piccolo come lo ha lasciato ! Si mò è cresciuto ! Eh hai visto che è cresciuto il cane, lo hai visto, allora tutto a posto ? Si ti salutano i ragazzi che c’ho parlato oggi ! Si, con chi ? Francesco è stato da me là al magazzino ! Uhm, stai facendo una saletta ? una sala giochi ? Un calcio scommesse ! Ah bello ! Con la sala giochi e quando apro viene sempre Francesco tutti i giorni con me, sta là Si ? Uhm ! E a Antonio lo stai vedendo ? Antonio è tutti i giorni là ... (Incomprensibile) ... ma è tranquillo, si sta comportando bene, sta andando a scuola ! Meno male ! Si tutte le mattina sta andando a scuola ! E questo, va bene che ti passo Salvatore ! Okay un abbraccio ! Ciao Ciao, ciao ! Anche a te, ciao, ciao ! Hai capito, la stessa cosa a te Luì ? Vedi che ti vuole ! Sa ? Che l’ho detto a lui ... (Incomprensibile) ... la stessa cosa a te, comportatevi bene, niente, che poi vediamo ! 128 POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: apprezzati per GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: faccia ! POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: Si, si e lo so ! Eh ma si stanno comportando bene pure con te ? Eh vedi, eh sono normali, certe volte vedi, tipo ci lasciano là e poi le solite cose ma a me sai quanto me ne, sinceramente ... (Sovrapposizione di voci) ... Certe volte vedi se facciamo qualcosa, poi, magari non siamo Eh si giusto quando servite dai ! Eh bravu che l’hai capito, quando ne ne possono fare a meno ci siamo noi, questo è, va bene ! Mah, l’importante che ... (Incomprensibile) ... comunque fate la bella Si è così bravo, è così ! Il cretino si sta comportando bene ? Si, si ! Chissà se vuole venire, diglielo Sai com’è brutto, con una faccia lunga, con la barba lunga ! Perché ? (ride) Vuole fare un’altra volta il giovanotto e si cresce la barba ? A bà lo sai che E il muso sempre storto ce l’ha ? Sempre con la mano là, è lui che lo tira sempre, lui lo sta facendo diventare storto che lo tira sempre lo sai ? (ride) Sennò veramente ce l’ha diritto però lui lo tira sempre di là Oh sai che dovete fare hai visto quello che vende le mozzarelle Luì ? Si ! Perché non andate a dirglielo che ... (Incomprensibile) ... e a me, tanto è in mezzo alla strada o no ? Si è in mezzo alla strada ! Diteglielo a nome mio che voglio vedere, gli dite, prima parlate con quello là quando viene ! Ah, ah ! Per vedere sicuro quando viene, gli dite che mi dovete mandare certe cose che si guastano sennò ! Va bene ! Poi andate a parlare con lui eh ? e gli dite, per esempio, due o tre ore prima vi servono un po’ di mozzarelle che le dovete mandare a me ! Okay ! Pure per vedere se le manda ! Va bene ! Ma fatela mò questa commissione perché sennò quello non ha nemmeno il tempo di ordinarle, di farle ! Ah bà è logico, va bene Oh ? mi raccomando ... (Incomprensibile) ... Si ! A quello ... (Incomprensibile) ... fategli avere questo mobile, se lo viene a prendere lui non che glielo scendete voi ! Si, si ! Viene lui fino a là e voi lo mettete ... (Incomprensibile) ... Si, si va bene ! Chi le ha fatte le fotografie della casa ? Antonio ... (Incomprensibile) ... quello No mò ? quelle che avete mandato a me ! Ah non lo so quelle Uhm (!|) 129 POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: Antonio ! GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: qualcuno ? POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: nessuno? POLILLO: GALLUZZI: loro ! POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: [parla con qualcuno che si trova vicino a lui] chi le ha fatte le fotografie che abbiamo mandato, a tu ? Gegè le ha fatte ! Ah Gegè, con chi siete andati ? [parla sempre con l’uomo che si trova vicino a lui] con tuo figlio E il fratello di Salamina si vede ? chi dice ? Si lo sto vedendo tutti i giorni Che dice ? ... (Sovrapposizione di voci) ... siccome nel magazzino piccolo non c’era rimasto niente dice Luì ma non è che c’è stato qualcuno, me lo puoi fare sapere, non è che Vedi il fatto, le tue parole, si, si lo so chi c’è stato, le solite porcherie che fa il suocero queste ! Bravo poi Antonio me l’ha detto perché gliel’ho detto e Antonio mi ha detto si Luì diglielo e fattelo dare ! Ah glieli hai Al nonno ! E gliel’hai detto ? No ancora no Sà ! (ride) ma vedi quello che gli serve e gli dici ma ti sei preso tutte le cose ... (Incomprensibile) ... Ah, ah ! Ma che cazzo di testa ha, vedi che non dica che hanno fatto qualche guaio con quel ... (Incomprensibile) ... dove lo hanno messo lo andassero a prendere sennò faccio una figura di cazzo io ! Ah bà ! Che là sotto c’era hai visto ? Ah ! Non c’eri pure tu ? Si, no ma Ah ? Si, si ! Eh ! Eh questo ... (Sovrapposizione di voci) ... Ah ? La macchina è senza assicurazione non è che la sta prendendo La macchina, no, no è parcheggiata non la sta toccando E’ arrivata qualche multa, niente no ? ... (Incomprensibile) ... Pure le chiavi della casa della montagna digli di non darle e No, no, no mò glielo dico io ! Quando devono andare i miei figli o ci va qualcuno di voi e ci vanno Si ! Sembra che siano morti del tutto già si dividono le cose Ma io non lo so con chi è andato là comunque con Antonio (ride) Sinceramente Va bene, con Antonio è andato, con la merda di Antonio, a te fa credere di non sapere niente il cornuto ! No perché quando sono andato là per parlare, perché c’erano pure ... (Incomprensibile) ... di olio non lo so, e dice che manca proprio tutto Ah E quindi ha detto alla fine fammi sapere chissà c’è stato qualcuno ! 130 GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: uscito ! POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: capito ? Alle mie sorelle spiegaglielo perché sono dovuto andare in ospedale e mi sto facendo questa cosa, che sono stato in ospedale e mò devo andare un’altra volta per questo non è scesa per i ragazzi, un po’ di paziena ! E va bene ma mò tutto a posto tu ? Eh tutto a posto devo fare un altro esame, mò vediamo, ieri sono Si ? Eh che mi hanno combinato ! Ija a ... (Incomprensibile) ... in questi cazzo di ospedali ! Ija ari morti loru che mi hanno combinato ! E’ brutto ! Ho dormito con certi macchinari brutti (ride) Hai visto com’è brutto ! Ohi Luì portatela a mia sorella se vuole venire, allora a chiamare hai In chiusura di conversazione GALLUZZI Salvatore affrontava, per l’ennesima volta, l’argomento relativo al viaggio per Vigevano (PV) dei parenti di FERRANTE Giuseppe. Il latitante, in particolare chiedeva a SCURA Gennaro e POLILLO Luigi i parenti erano stati bene istruiti sulle precauzioni da adottare, una volta raggiunta Vigevano. SCURA Gennaro affermava di aver parlato con DE SIMONE Augusto e GRAZIANO Umberto “… hai visto che sono venuti e ti hanno chiamato…” i quali “…Mi hanno detto di dargli quel numero, quell’altro …E un paio di ore prima di arrivare chiudere i telefoni, così mi hanno detto!”. Ancora una volta emergeva il ruolo “centrale” di De Simone Augusto e Sommario che , insieme, erano stati a casa dei familiari di Ferrante onde spiegare loro le precauzioni da prendere prima di incontrare Galluzzi “…c’hanno parlato loro perché domenica sono stati a casa della moglie e c’era pure lui… Il cane, il cane, c’era pure “u’cane” c’è andato insieme domenica sera…”. Successivamente , si faceva riferimento ad una persona in contatto con POLILLO Luigi e SCURA Gennaro il quale aveva dei problemi a corrispondere somme di denaro a GALLUZZI Salvatore “…A me lui questo ha detto che si vergogna nei tuoi confronti che non ti può mandare niente…”. POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: Si, non ti preoccupare che mò Se chissà non è ancora partito questo scemo andate a vedere un pò ! Si, si mò andiamo a vedere subito ! No per il discorso che se questi mi arrivano di notte io come, va bene che la ... (Incomprensibile) ... vedo come posso fare, però è proprio un cazzo di cretino, boh Eh ! L’importante che siano, va bè che ormai che fate voi, niente ? chissà ancora non sia partito l’importante che siano solo il fratello e la moglie! Questo non lo so Ma a limite la mamma, la mamma o il padre va bene ma non è che viene con qualche sorella, con qualche altra persona il (morto) ? Eh non lo so ! Glielo hanno spiegato questo ? penso di si, no ? Non lo so, Gegè, lui c’era quando E fattelo dire un pò ! 131 POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: GALLUZZI: POLILLO: SCURA: GALLUZZI: SCURA: chiamato ! GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: hanno detto ! GALLUZZI: parlato ? SCURA: GALLUZZI: SCURA: sera! GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: [parla con l’altro uomo che si trova in sua compagnia] lui gli ha dato solo il numero e basta ! Eh non c’hanno parlato a dire non portare gente estranea, cose [parla con l’altro uomo che si trova in sua compagnia] no dice che a lui hanno detto solo di dargli il numero ! Ma lo sa che è il mio ? Si e per chiudere il telefono ... (Incomprensibile) ... aspetta che ti passo a lui che lui sa, aspetta, tieni ! Oh ? Oh ? ... (Incomprensibile) ... A me hanno detto ieri, hai visto che sono venuti e ti hanno Si ! Mi hanno detto di dargli quel numero, quell’altro Eh ! E un paio di ore prima di arrivare chiudere i telefoni, così mi Va bene, mah glielo hanno detto di andare da solo, cose, c’hanno Non lo so forse c’hanno parlato loro perché domenica sono stati a casa della moglie e c’era pure lui Ah Il cane, il cane, c’era pure “u’cane” c’è andato insieme domenica Va bene mi raccomando non gli fare capire niente che questi ... (Incomprensibile) ... combinato qualcosa ! Uhm ! Ma a voi perché vi fanno così allora scusa ? Se ti veniamo a raccontare qualcosa No dico perché non vi vogliono portare, da come dici tu non vi vogliono fare venire ? Che ne so io Salvatò ! A me dicono che tu ogni volta che devi venire sei malato ! Io ? io nemmeno lo sapevo che dovevano venire ! Va bene va Io Comunque non gli dire niente, dici si tutto a posto vi manda i saluti Uhm ! Fate un po’ i furbi ! Okay ! E poi venite hai capito ? se vuole venire il cretino può venire pure lui sennò quando volete venire, venite ! No sennò, io ti parlo sinceramente Salvatò, siccome sapevo che il ventotto, il primo, veniva quello là E perché non sei venuto ? No il ventotto, la fine del mese ! Eh se viene solo, viene solo, cioè basta che rimane il posto che ... (Incomprensibile) ... perché quando scendete dopo tre o quattro giorni Eh si perché…chissà per il fatto Deve scendere mia moglie Deve scendere tua moglie, io posso venire ! Si puoi venire perché il posto c’è ! Ah e va bene ! Sono due persone ! Va bene Comunque se volete venire prima non è un problema ! Però a me ha detto di dirlo prima a loro e poi 132 GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: maiale ? GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: Si ma mò, ormai non è più, si passare è logico ... (Incomprensibile) ... certo che ci passate, porti qualche imbasciata, cose, su questo non cadere mai nell’errore tu ! Va bene ! Eh solo il fatto della telefonata ti sto dicendo è una cosa che ho voluto io, in senso, per la mia famiglia ! Ho capito Non c’è bisogno né di dirglielo e né niente, però ti raccomando se non glielo dici non glielo dire nemmeno dopo sennò poi passiamo come Si, si, si ho capito Non gli dire proprio niente quando passano otto, nove, dieci giorni appena potete prendi e ... (Incomprensibile) ... [interruzioni di segnale] Tu basta che me lo dico io Te lo sto dicendo quindi mò, sempre, l’importante che non fate credere male a loro e che le cose loro non le fate passare su di voi ! E che gli dobbiamo fare credere male ? No nel senso che, hai capito ? perché poi sono scuse ! Lo so che sono scuse ! Eh non lo fate fare ! Ma vedi pure stamattina, a me lo ha detto prima il lungo ieri sera, stamattina poi mi ha visto il nano Eh ! Mi ha detto ma sei andato ? siccome “il cane” non c’era stamattina Eh va bene non fa niente Io che ho fatto ... (Incomprensibile) ... che glielo devo dire che ... (Incomprensibile) ... no, no non ti preoccupare vai tranquillo No, no ma lo sapevano loro si ! Ma hai visto dopo come fanno ? Va bene dai ! Eh questo Salutami a tutti ! Sai che volevo dire? Dimmi ? Andrea ti ha fatto una parte di maiale, hai visto allora per il fatto del Eh ! Ti ha fatto salsicce, soppressate E quando vieni una cosa alla volta la porti ! Eh ti manda una cosa alla volta ? Ah bà ... (Sovrapposizione di voci) ... vedi quando vuole venire a trovarmi, i morti sua ! E ma lui questo ti manda a dire, ha detto che vuole venire da te ! Eh perché non vieni con loro ? venite, veniti con lui ! Va bene ! Sai che vogliono ? Cosa ? Siccome si sono visti con uno che viene qua con lui però senza sapere niente no ? e dice che lui ha parlato di un camion, che gli arriva un camion ? Gli serve ? Un camion con la (gru) per là ! Non lo so non me lo ha detto questo Va bene forse A me ha detto solo il fatto che c’era andato qualcuno e dopo il fatto tuo non è andato più nessuno, si sono fatti un giro Della gente ? 133 SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: (Incomprensibile) ... SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: venuto da te GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: quell’altro ! SCURA: Se sono fatti un giro, senti, insieme a quel nostro compagno Uhm Dice che una settimana e un’altra volta punto e da capo e non ci andava più nessuno Quindi ora non ci sta andando nessuno ? Ha detto come gl’altri fatturano tanto e io non posso arrivare a fatturare quaranta, cinquanta mila euro, ha detto io mi vergogno nei tuoi confronti tua che non ti può mandare niente Ma scusa quindi allora non ci sta andando nessuno ... A me lui questo ha detto che si vergogna nei tuoi confronti che non ti può mandare niente Eh ma allora a me mi vengono a prendere in giro scusa, viene e mi prende in giro ? A me questo ha detto e questo ti dico ! Ma perché non glielo dici tu al cane scusa ? Eh ora glielo dico Gli dici ma scusa Io sapevo che lunedì loro, ci siamo visti con il cane il giorno che è A me hanno detto ... (Incomprensibile) ... ci stanno andando un’altra volta, sta lavorando tutto a posto ! E poi gli ha raccontato il fatto davanti a me Ah ! Il giorno che è tornato da te erano rimasti che o martedì o mercoledì, oggi, andavano a fare un altro giro per chiamarlo loro/lui a Francesco ! Quindi allora non c’era andato ? a me ha detto tutto a posto e ora ci stanno andando loro ? ora ci stanno ? Eh poi lui quand’è tornato ha detto un’altra volta guarda che quelli non stanno venendo più e lui ha detto non ti preoccupare chiamami martedì o mercoledì che andiamo di nuovo insieme a fare un giro ! E ci andassero, e quella merda di Antonio pure ? Eh non ci va Antonio ! Non ci va ? No non ci va Ma diglielo a nome mio, gli dici, che se una volta ti stimava non ti stima più giusto per fartelo sapere, proprio così gli devi dire ! Va bene ! Gli dice che la gente lui la vuole vedere quando, ma non credete che è morto, proprio così gli devi dire ! Va bene ... (Sovrapposizione di voci) ... E se te lo manda a dire lui è come se te lo avessero mandato a dire tutti non ti fare ... (Incomprensibile) ... diciamo Va bene Che parecchi che hanno fatto questo ... (Incomprensibile) ... dici po’ un li su mai riusciti, propriu i sa manera l’è dire ! Va bene Quest’altro pezzo di merda ! Tu però, io ora vado e glielo dico, quando vado glielo dico, domani mattina, tanto lo vedo tutte le mattina ! A tutti quelli che conosci glielo devi dire ! Va bene ! Ma voi, scusa, mi prendete per il culo, gli dici proprio così a Okay ! 134 GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: Francesco ! SCURA: personalmente ! GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: quello là SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: SCURA: GALLUZZI: FINE CONVERSAZIONE Cerca dov’è coso, sennò diciamo ... (Incomprensibile) ... vi sto facendo un piacere pure io, hao visto che lui ciche che certe volte stava male Eh ! Però ha detto che stava lavorando fuori e questo ! Io, lui, io so che pure lui gli aveva fatto un piacere Eh Quello che è venuto da te ! Eh dice che glieli sta facendo più di una volta ! Però lui, o è lui che si vergogna a dirglielo, io Ah e allora che vuole che non mi facesse fare guai con la gente e poi lui si vergogna ! No lui sai come me lo ha detto che gli è scappata la parola sennò non me lo voleva nemmeno dire, mi ha detto solo che “ho una cazzo di vergogna che non riesco a mandare niente” e poi mi ha raccontato il fatto ! Va bene allora prima parla con lui, allora combina qualche casino Sennò l’unica cosa è che deve venire a parlare proprio con te Si ma oltre questo tu ora vai a trovarlo Eh ! E gli dici Francè vedi che io ho parlato con lui, l’altro giorno c’è stato Eh ! E gli ha detto che loro ti stanno dando una buona mano nel senso che ... (Incomprensibile) ... parlarci che prima c’è stata un po’ di, di menefreghismo riguardo alla gente e dice che ora è tutto a posto ma è vero o no ? Va bene O gli sono andati a raccontare cazzate perché se hanno raccontato cazzate lui me lo manda a dire però se, vedi che vuole fare, se tu una volta gli dici si, una volta gli dici no, dice che ... (Incomprensibile) ... gli dici si ora tutto a posto ! Io oggi appena torno lo vado a trovare ! Eh perché sennò fa fare qualche casino a te, io me la prendo con quello e poi non è vero ! No bè io, dobbiamo essere sicuri perché lui come una cosa, te l’ho detto com’è, e così mi ha detto e poi mi ha detto che urgentemente vuole venire da te, questo ! Ma può venire come no ! Uhm e va bene ! Rimaniamo così dai ! Eh va bene dai ! State bene, state attenti e non rovinate i rapporti con nessuno Non ti preoccupare ! Ciao, ciao ! Ciao, ciao ! Gli dici no ha chiuso (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N.193/A ALLA C.N.R. ROS) In data 03/02/2011, alle alle ore 04:06, GALLUZZI Salvatore riceveva una telefonata da FERRANTE Vittorio (nato a Rossano –CS- il 17/03/1976) che lo contattava verosimilmente da una cabina telefonica (cartellino non pervenuto) per preannunciargli il 135 loro arrivo in Vigevano entro due ore. GALLUZZI Salvatore gli dava appuntamento presso la stazione ferroviaria di Vigevano72. Alle ore 05:04, GALLUZZI Salvatore riceveva una nuova telefonata da parte di FERRANTE Vittorio che stava per arrivare, GALLUZZI gli preannunciava l’invio di una persona 73. Immediatamente dopo, GALLUZZI Salvatore contattava FERATTI Roberto al 72 Decreto: 100/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); utenza cellulare 3454367361 intestata a VULPE Ion nato Romania il 11/10/1965, residente Rossano(CS) contrada Frasso snc, in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; Contatto: Cartellino non pervenuto. Progressivo: 17, datato 03/02/2011, delle ore 04:06; Durata: 00:00:53 sec. ____________________________________________________________ INTERLOCUTORI GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; UOMO: Persona di sesso maschile non meglio identificata ____________________________________________________________ GALLUZZI: Pronto ? UOMO: Un paio di ore e siamo arrivati !! GALLUZZI: Aho ... (Incomprensibile) ... UOMO: Hai capito ... GALLUZZI: Ma lo sai dov'è si ... UOMO: Eh ? GALLUZZI: Proprio il paese lo sai ? UOMO: Si ... si !! GALLUZZI: Quando arrivi alla stazione chiamami ... va bè che vengo alla stazione ... UOMO: Ciao ... GALLUZZI: Va bè dieci minuti e ti vengono a prendere ... ciao UOMO: Ciao ... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N. 194/A ALLA CNR DEL ROS ) Obiettivo: 100/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza cellulare 3454367361 intestata a VULPE Ion nato Romania il 11/10/1965, residente Rossano(CS) contrada Frasso snc, in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30.03.1976, ivi residente alla contrada Pantasima; Contatto: chiamante, utenza 38188611 posto di telefonia pubblica ubicata in Vigevano (PV), viale Francesco Petrarca nr. 2, in uso a persona di sesso maschile non meglio identificata. Progressivo: 18, datato 03/02/2011, delle ore 05:04; Durata: 00:00:59 sec. ______________________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; UOMO: Persona di sesso maschile non meglio identificata. ______________________________________________________________________________________ GALLUZZI: Pronto ? UOMO: Tre chilometri e sono arrivato !! GALLUZZI: Ah ? 73 Decreto: Obiettivo: 136 quale chiedeva di passare subito dalla sua abitazione. FERATTI Roberto, infatti, nonostante fossero le 5 del mattino, diceva di essere pronto74. UOMO: GALLUZZI: UOMO: GALLUZZI: Tre chilometri e sono arrivato al Municipio ... Al ... alla stazioni ti avevo detto ... Non riesco ad arrivarci ... lo sai quanta nebbia c'è quà... Ma domanda quanto entri ... che è proprio attaccato quà... ed altrimenti come faccio ... UOMO: Alla stazione ? GALLUZZI: Ah !! ... perchè sennò dove sai arrivare tu ... scusa ... UOMO: Io sto andando là ... direttamente al carcere ... GALLUZZI: Aha ... vuoi andare direttamente là ? ... ci sai ? UOMO: Si ... si !! ... ci riesco tre chilometri e sono arrivato ... GALLUZZI: Allora mando qualcuno che va avanti ... UOMO: Va bene ... ciao ... ciao ... GALLUZZI: Ciao ... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.195/A ALLA CNR DEL ROS ) 74 Decreto: 100/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza cellulare 3454367361 intestata a VULPE Ion nato Romania il 11/10/1965, residente Rossano(CS) contrada Frasso snc, in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; Contatto: chiamante, utenza cellulare 3490579291 intestato a NOVELLI Giada, nata aa Comiso (RG) il 23/10/1950, residente Vigevano (PV) Via Gramsci 10, in uso a FERATTI Roberto, nato a Vittoria (RG) il 16/10/1957, residente a Vigevano (PV), via Ceresio nr.38, di fatto domiciliato in Vigevano (PV), via Buccella nr.20. Progressivo: 20, datato 03/02/2011, delle ore 05:08; Durata: 00:00:37 sec. ________________________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; FERATTI: FERATTI Roberto, nato a Vittoria (RG) il 16/10/1957, residente a Vigevano (PV), via Ceresio nr.38, di fatto domiciliato in Vigevano (PV), via Buccella nr.20. _______________________________________________________________________________________ GALLUZZI: FERATTI: GALLUZZI: FERATTI: GALLUZZI: FERATTI: GALLUZZI: FERATTI: GALLUZZI: FERATTI: Pronto ? Pronto ? Buongiorno !! Com'è ? Senti Roby ... sei già in giro ? Si sono già alzato io ... Potevi passare da me ... un pò ? D’accordo .... ok ... Grazie ... ciao ... Si ... ciao ... ciao ... 137 Alle ore 11:54, GALLUZZI Salvatore ricevev un’altra telefonata da FERRANTE Vittorio che aveva fatto il colloquio in carcere e voleva che qualcuno lo andasse a prendere75. GALLUZZI Salvatore ricontattava nuovamente FERATTI Roberto al quale chiedeva di raggiungere FERRANTE Vittorio. FERATTI Roberto era immediatamente disponibile “…Vado a prenderli dai…”76 (VDS TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N.196/A ALLA CNR DEL ROS ) 75 Decreto: 100/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza cellulare 3454367361 intestata a VULPE Ion nato Romania il 11/10/1965, residente Rossano(CS) contrada Frasso snc, in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30.03.1976, ivi residente alla contrada Pantasima; Contatto: chiamante, utenza 38120661 posto di telefonia pubblica ubicata in Vigevano (PV), viale Monte Grappa nr. 5, in uso a persona di sesso maschile non meglio identificata. Progressivo: 21, datato 03/02/2011, delle ore 11.54; Durata: 00:00:43 sec. ________________________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; UOMO: Persona di sesso maschile non meglio identificata. ________________________________________________________________________________________ GALLUZZI: UOMO: GALLUZZI: UOMO: GALLUZZI: UOMO: GALLUZZI: Pronto ? Abbiamo finito ... digli a qualcuno di venire ... Si ... era già venuto qua che si era preoccupato ...mò lo chiamo ... ... che io ... mo sono alla cabina ed ora me ne vado là ... Eh ... Vado là ... Si ... si ... vai là che sta venendo ... vai là che sta venendo ... ciao ... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.197/A ALLA CNR DEL ROS) 76 Decreto: 100/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: utenza cellulare 3454367361 intestata a VULPE Ion nato Romania il 11/10/1965, residente Rossano(CS) contrada Frasso snc, in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; Contatto: Cartellino non pervenuto. Progressivo: 22, datato 03/02/2011, delle ore 11.56; 138 L’identificazione dell’interlocutore del latitante GALLUZZI Salvatore e delle altre persone che erano giunte a Vigevano (PV) per recarsi presso quella Casa Circondariale, derivava dagli accertamenti successivamente esperiti. Infatti, in data 03/02/2011, uno degli esponenti di spicco del clan ACRI, FERRANTE Giuseppe detto “Antonello” o anche “Il siciliano”, nato a Rossano (CS) il 17/03/1983 (pluripregiudicato per reati concernenti il traffico di sostanze stupefacenti – detenuto per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti –Indagine OMBRA cioè lo stesso provvedimento per il quale GALLUZZI si era reso latitante), teneva colloquio in carcere con i propri familiari: FERRANTE Vittorio, nato a Rossano (CS) il 17/03/1976 (fratello), CAMPANA Assunta, nata a Rossano (CS) il 27/03/1985 (moglie), CRUCELI Teresa, nata a Rossano (CS) il 23/101949 (madre) e FERRANTE Rebecca, nata a Rossano (CS) il 04/08/2009( figlia). Anche gli orari del colloquio sono compatibili con le telefonate intercettate. Gli accertamenti esperiti hanno infatti documentato come il colloquio si sia tenuto dalle ore 09:39 del mattino. Durata: 00:00:32 sec. ________________________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI FERATTI: FERATTI Roberto, nato a Vittoria (RG) il 16/10/1957, residente a Vigevano (PV), via Ceresio nr.38, di fatto domiciliato in Vigevano (PV), via Buccella nr.20; GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima. _______________________________________________________________________________________ FERATTI: Pronto ? GALLUZZI: Roby ? FERATTI: Sii !! GALLUZZI: Che ci stanno !! FERATTI: Vado ? GALLUZZI: Si ... si ... FERATTI: Vado a prenderli dai ... daccordo ok ... GALLUZZI: Grazie ... ciao ... ciao ... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.198/A ALLA CNR DEL ROS) 139 Inoltre, nel corso del colloquio, ritualmente intercettato (decreto n.103/2011 R.Int.). FERRANTE Vittorio portava i saluti di Salvatore che li aveva fatti accompagnare presso la casa circondariale77. 77 Decreto: 103/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo:Casa Circondariale di Vigevano (PV), colloquio effettuato dal detenuto FERRANTE Giuseppe nato a Rossano (CS) il 17/03/1983 con i propri congiunti: FERRANTE Vittorio nato a Rossano (CS) il 17/03/1976 (fratello), CAMPANA Assunta nata a Rossano (CS) il 27/03/1985 (moglie), CRUCELI Teresa nata a Rossano (CS) il 23/101949 (madre) e FERRANTE Rebecca nata a Rossano (CS) il 04/08/2009 (figlia); Data: 03/02/2011, dalle ore 09.45; Durata: 00:02:00 sec. ________________________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI FERRANTE Giuseppe: FERRANTE Giuseppe, nato a Rossano (CS) il 17/03/1983; FERRANTE Vittorio: FERRANTE Vittorio, nato a Rossano (CS) il 17/03/1976; CRUCELI Teresa: CRUCELI Teresa, nata a Rossano (CS) il 23/101949; CAMPANA Assunta: CAMPANA Assunta, nata a Rossano (CS) il 27/03/1985. ________________________________________________________________________________________ ORA 09:45. Entra nella saletta adibita per i colloqui dei detenuti della Casa Circondariale di Vigevano (PV), FERRANTE Giuseppe seguito dopo qualche istante dai propri famigliari. ORA 00:01:52 CRUCELI Teresa, madre del FERRANTE Giuseppe, chiede allo stesso il motivo per il quale fosse stato trasferito dal carcere di Rossano (CS) a quello di Vigevano (PV). FERRANTE Giuseppe che il motivo del suo trasferimento era da addebitare alla Procura. ORA 00:02:12: PER POSITIVI ESITI INVESTIGATIVI SI TRASCRIVE INTEGRALMENTE FERRANTE Vittorio: … (indica la telecamera facendo segno con il capo) … sta telecamera che dice ? FERRANTE Giuseppe: Che cazzo deve dire … la telecamera … no questa è la saletta … per stare tranquilli … CRUCELI Teresa: Ma tutti così fanno i colloqui? FERRANTE Giuseppe: No … qua quando sono assai … per stare tranquilli … CRUCELI Teresa: C’è pure … Berto (fonetico) … non è potuto entrare … FERRANTE Vittorio: … (… abbassa il tono della voce … ) … Ti saluta Salvatore ehm .. CRUCELI Teresa: Salutalo … FEARRANTE Giuseppe: Ehm … FERRANTE Vittorio: Mi è venuto a prendere … mi è venuto a prendere … mi è venuto a prendere m i ha portato a casa … FERRANTE Giuseppe: Tutto a posto ? (ndr. FERRANTE Vittorio fa un cenno di assenso con il capo mentre CRUCELI Teresa dice:): CRUCELI Teresa: Ehm … tanti saluti ! ORA 00:03:30: CRUCELI Teresa dice al figlio FERRANTE Giuseppe, che sia tale Ernesto che una persona non meglio indicata gli hanno mandato 100,00 euro a testa. ORA 00:14:50: 140 Sempre grazie all’analisi dei tabulati del traffico telefonico in entrata ed uscita dell’utenza 3454367361 intestata al cittadino rumeno VULPE Ion (Romania – 11/10/1965) e di fatto utilizzato da GALLUZZI Salvatore si sono evidenziati frequenti contatti tra il latitante e le sottonotate utenze cellulari: • • • • 3398710563 intestato a DONATO Espedito, nato a Rossano (CS) il 18/12/1966, residente a Vigevano (PV) Via Milano n. 40 (del quale si è già parlato in precedenza); 3279346758 intestato a DONATO Carmine Enzo, nato a Vigevano il 22/01/1992, ivi residente Via Iselle n. 45 (figlio di DONATO Espedito). 3662665174 intestato a PASCA Cristian, nato in Romania il 28/04/1974, residente a Rossano alla Via Nazionale s.n.c. 3396185609 intestato a ALOE Mario, nato a Rossano (CS) l’08/09/1969, residente a Piacenza Via Matteotti n. 4 Atteso che i nominativi intestatari delle citate utenze telefoniche in contatto con il latitante, avevano collegamenti (per nascita o residenza) con la cittadina di Rossano (CS), allo scopo di identificare i fiancheggiatori di GALLUZZI Salvatore, le stesse venivano sottoposte ad ascolto giudiziario col decreto n. 117/11 R. Int.. FERRANTE Giuseppe esce dall’inquadratura centrale della telecamera e si pone accovacciato sul lato basso dx dello schermo dove resta per un circa un’ora, dove gioca in compagnia della figlia minore FERRANTE Rebecca. FERRANTE Giuseppe giocando con la propria figlia più volte esce dal campo visivo dlla telecamera. ORA 00:15:33 FERRANTE Giuseppe chiama espressamente la figlia e le dice di raggiungerlo, e nel mentre lo raggiunge, la moglie CAMPANA Assunta dice “ …(parola incomprensibile…) … le scarpe”, rivolgendosi verso FERRANTE Vittorio che a sua volta risponde chiedendo “ l’ha messa ?”. ORA 00:15:48: FERRANTE Giuseppe riprende posto al tavolo con i propri congiunti, rientrando nel campo visivo della telecamera. ORA 00:40:55: FERRANTE Giuseppe con in braccio la propria figlia FERRANTE Rebecca e si avvicina all’obbiettivo della telecamera, dove si ferma alcuni istanti sorridendo. ORA 00:41:58: FERRANTE Giuseppe con in braccio la propria figlia, guarda verso la telecamera e saluta con la mano alzata, dicendo: “ciao, ciao”. Da ORA 00:50:00 ad ORA 00:58:00 FERRANTE Giuseppe esce dall’inquadratura, e ad ORA 00:58:00 anche il fratello FERRANTE Vittorio esce dall’inquadratura, entrambi sono posizionati nella parte bassa del video antistante la parete. Ritornati nella inquadratura FERRANTE Vittorio dice al fratello che c’è la telecamera. Da ORA 01:01:00 ad ORA 01:46:00 Parlano di vari argomenti a carattere familiare non pertinenti. Tra l’altro, FERRANTE Giuseppe riferisce ai suoi congiunti di non portare più la figlia FERRANTE Rebecca a colloquio. (VDS ALLEGATO N 199/A ALLA CNR ROS - VERBALE DI TRASCRIZIONE DEL COLLOQUIO CARCERARIO) 141 Nel corso della giornata del 05/02/2011 veniva registrato un sms in entrata sull’utenza 3662665174, intestata a PASCA Cristian, nato in Romania il 28/04/1974, residente a Rossano (CS) col quale GALLUZZI Salvatore, il quale utilizzava il numero 3489251213 (fino a quel momento sconosciuto), intestato a GJOZA Brunilda, nata in Albania il 28/08/1975, residente a Tortona (AL) alla Via Costa Lodovico n.2.comunicava il proprio nuovo numero di telefono . Questo numero veniva immediatamente (n.124/11 R.Int.). sottoposto ad intercettazione telefonica Decreto: 117/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza cellulare 3662665174 intestato a PASCA Cristian, nato in Romania il 28/04/1974, residente Rossano (CS) alla Via Nazionale s.n.c. Contatto: chiamante, 3489251213 intestata a GJOZA Brunilda, nata in Albania il 28/08/1975, residente a Tortona (AL) alla Via Costa Lodovico n.2, ed in uso a GALLUZZI Salvatore (Rossano – CS - 30/03/1976) residente a Rossano alla C.da Pantasima; 106, datato 05/02/2011, delle ore 18:16; Progressivo: TESTO SMS questo e il nuovo numero . 3489251213 (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.200 ALLA C.N.R. ROS) Che l’utenza 3662665174 intestata a PASCA Cristian fosse dedicata esclusivamente a ricevere messaggi da GALLUZZI Salvatore, emergeva dal fatto che sebbene rimanesse sempre accesa e ubicata nel comune di Rossano (CS) non aveva traffico sino al giorno 24/02/2011 allorquando, ancora una volta GALLUZZI Salvatore chiedeva, mediante un sms, di essere contattato “…Ancora sto aspettando che mi chiamate. . Spero che lo fate al più presto….”. Il giorno successivo, GALLUZZI Salvatore riceverà una telefonata, da una cabina pubblica, da parte di SOMMARIO Francesco . Decreto: 117/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR – DDA Catanzaro) Obiettivo: chiamato, utenza cellulare 3662665174 intestato a PASCA Cristian, nato in Romania il 28/04/1974, residente Rossano (CS) alla Via Nazionale s.n.c. Contatto: chiamante, 3489251213 intestata a GJOZA Brunilda, nata in Albania il 28/08/1975, residente a Tortona (AL) alla Via Costa Lodovico n.2, ed in uso a GALLUZZI Salvatore (Rossano – CS - 30/03/1976) residente a Rossano alla C.da Pantasima; 1921, datato 24/02/2011,delle ore 18.25; Progressivo: ___________________________________________________________________ TESTO SMS 142 Ancora sto aspettando che mi chiamate. . Spero che lo fate al più presto. (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.201/A ALLA CNR DEL ROS) Ritornando alle conversazioni intercettate sulle utenze in uso al latitante GALLUZZI Salvatore, in data 07/02/2010, ore 16:15 si registrava una conversazione, della durata di 43“,tra l‘utenza 3454367361, in uso al latitante e l’utenza 3381479686, intestata ed in uso a INTERLANDI Vincenzo, nato a Ragusa (RG) il 12/10/1959. Il positioning relativo all’utenza 3454367361 consentiva di localizzarla nell’area di Vigevano, mentre quello relativo all’utenza 3381479686 nell’area di Gambolò (PV). Nel colloquio in esame GALLUZZI Salvatore contattava INTERLANDI Vincenzo per chiedergli di incontrarlo. INTERLANDI lo rassicurava dicendo che, nella stessa serata o al più tardi il giorno successivo, lo avrebbe raggiunto. Decreto: 100/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza cellulare 3454367361 intestata a VULPE Ion nato Romania il 11/10/1965, residente Rossano (CS) contrada Frasso snc, in uso a GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; Contatto: chiamato, utenza cellulare 3381479686 intestata a INTERLANDI Vincenzo, nato a Ragusa (RG) il 12/10/1959, residente a Gambolò (PV) al Corso Umberto nr. 73/C. Progressivo: 24, datato 07/02/2011, delle ore 16.15; Durata: 00:00:51 sec. _______________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI INTERLANDI: INTERLANDI Vincenzo, nato a Ragusa il 02/10/1950,residente a Gambolò (PV) in via C.so Umberto I° n.73/C; GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976, ivi residente alla contrada Pantasima; _______________________________________________________________________________ INTERLANDI: Si ... pronto ? GALLUZZI: Pronto ... Enzo ? INTERLANDI: Sii ... ciao ... GALLUZZI: Si ... (Incomprensibile) ... quando ti fai vedere ? INTERLANDI: No ... domani passavo dentro ... domani o dopo più tardi ... GALLUZZI: Va bene ... INTERLANDI: Vai tranquillo ... GALLUZZI: Allora ci vediamo domani ? INTERLANDI: Si ...o domani o più tardi ... vediamo se faccio in tempo più tardi ... eh ? GALLUZZI: Va benissimo INTERLANDI: Ciao ... ciao ... GALLUZZI: Se non ci dovrei essere chiamami ... che vengo subito ... INTERLANDI: Ok ... ciao ... GALLUZZI: Eh ... comunque sono a casa sto dicendo nel male delle ipotesi ... ciao ... ciao stammi bene ... INTERLANDI: Ciao ... ciao ... (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.202/A ALLA CNR DEL ROS) 143 In data 08/02/2011 alle ore 20:05, SOMMARIO Francesco, nato a Rossano (CS) il 31/10/1975, utilizzando una cabina pubblica avente utenza 0984927218 ubicata in Via Trieste n.10 nel comune di Montalto Uffugo (CS), contattava Galluzzi che utilizzava la nuova utenza (3489251213 intestata a GJOZA Brunilda, nata in Albania il 28/08/1975). GALLUZZI Salvatore si dimostrava sorpreso della telefonata in quanto, evidentemente, non aveva richiesto di essere contattato “…Come mai questa improvvista?...”. SOMMARIO Francesco parlava dei rapporti con una terza persona GALLUZZI Salvatore chiedeva a SOMMARIO Francesco di essere messo in contatto con una terza persona per risolvere il problema “…Ma se lui non vuole fare niente, si sa sta lavorando, cioè quello che vuole fare me lo fa avere a me il numero che vedo di risolvere io almeno ci proviamo…”. Dopo SOMMARIO Francesco informava GALLUZZI Salvatore dell’imminente partenza per Pavia dei parenti di una persona di cui non pronunciava il nome “…ascolta un'altra cosa siccome domani pa...partono i parenti di quelli lì che vanno là a Pavia…”. Per tali persone, SOMMARIO Francesco chiedeva un supporto logistico al latitante “…Non c'è un aiuto che siccome questi…”. Ci si trovava nuovamente di fronte ad una richiesta di aiuto per i parenti di un detenuto che sarebbero arrivati al nord per effettuare un colloquio in carcere (come quella ampiamente descritta in precedenza e che ha visto come protagonisti i parenti di FERRANTE Giuseppe). GALLUZZI Salvatore raccoglieva subito l’invito di SOMMARIO chiedendo di essere richiamato dopo dieci minuti. Decreto: Obiettivo: 124/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, 3489251213 intestata a GJOZA Brunilda, nata in Albania il 28/08/1975, residente a Tortona (AL) alla Via Costa Lodovico n.2, ed in uso a GALLUZZI Salvatore nato Rossano (CS) il 30/03/1976, residente a Rossano alla C.da Pantasima; Contatto: chiamante, utenza di telefonia pubblica 0984927218 ubicata in Via Trieste n.10 del comune di Montalto Uffugo (CS). Progressivo: 1, datato 08/02/2011, delle ore 19.33; Durata: 00:01:55 sec. _______________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI SOMMARIO: SOMMARIO Francesco, nato Rossano (CS) il 31/10/1975, ivi residente viale Sant’Angelo snc. GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore, nato Rossano (CS) il 30/03/1976, residente a Rossano alla C.da Pantasima _______________________________________________________________________________ GALLUZZI: Pronto SOMMARIO: Pronto Hello! GALLUZZI: Com'è? SOMMARIO: ... (Incomprensibile) ... com'è tutto a posto? GALLUZZI: Tutto a posto SOMMARIO: ... (Incomprensibile) ... GALLUZZI: Come mai questa improvvista? SOMMARIO: Io non mi scordo mai dei cristiani buoni GALLUZZI: Ah! E meno male che non ti scordi mai (RIDE) SOMMARIO: Te la sei fatta la cosa? GALLUZZI: Sì 144 SOMMARIO: GALLUZZI: posto SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: A posto? Ed adesso sto aspettando un altro risultato e poi vediamo, è tutto a Ah! E' qualcosa di sciocchezze Ah! Senti qua ma... E' un mezzo chilo di più e me lo devono togliere ... Ma quello là non ti ha fatto sapere niente se aveva il numero di telefono questo, quello Chi? Ah! A me, a me no bravo ed io quello volevo... GALLUZZI: (Incomprensibile) ... SOMMARIO: E vedi che lui... GALLUZZI: Eh! (si accavallano le voci) SOMMARIO: Io poi allo scendere ho visto a quell'altro, a quello senza la mano e mi ha detto che il numero lo aveva dato ad un barista, l'aveva ed adesso lo diceva a quello là GALLUZZI: Ah! Quindi lo abbiamo trovato questo numero eh! SOMMARIO: Ha detto che lo aveva però io poi me ne sono andato e non lo so che ha fatto ha detto che... (Incomprensibile) ... GALLUZZI: Ma se lui non vuole fare niente, si sa sta lavorando, cioè quello che vuole fare me lo fa avere a me il numero che vedo di risolvere io almeno ci proviamo SOMMARIO: E ho capito, ascolta un'altra cosa siccome domani pa...partono i parenti di quelli lì che vanno là a Pavia GALLUZZI: Eh! SOMMARIO: Non c'è un aiuto che siccome questi... (In sottofondo si sente una voce femminile) GALLUZZI: Oh! E allora io fra, mi puoi chiamare fra dieci minuti tu che glielo spiego a quell'amico SOMMARIO: Fra dieci minuti! GALLUZZI: Eh! Ci sto andando Frà SOMMARIO: E ma, ma non mi fare aspettare perchè sono ad un punto troppo...inc.. GALLUZZI: Dieci minuti co...contati di orologio e mi puoi richiamare SOMMARIO: Ok dai tra dieci minuti ti richiamo dai ciao ciao GALLUZZI: Eh! Ciao ciao... Rò. (VDS TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N. 203/A ALLA CNR DEL ROS) Dopo 10 minuti, SOMMARIO Francesco ricontattava (sempre dalla stessa cabina telefonica) GALLUZZI Salvatore che rinnovava la propria disponibilità. SOMMARIO Francesco forniva l’orario il cui i parenti del detenuto sarebbero arrivati a Vigevano “…Arrivano domani sera, credo che, verso le otto, le nove perché partono alle otto di mattina…”. GALLUZZI Salvatore chiedeva a SOMMARIO Francesco di far avere ai parenti del detenuto il suo vecchio numero di cellulare (quello fornito anche ai parenti di FERRANTE Giuseppe). Poi SOMMARIO parlava di un’auto di GALLUZZI che stava cercando di vendere e poi di una casa a Rossano dove GALLUZZI si poteva rifugiare nel mese di marzo. Decreto: 124/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); 145 Obiettivo: chiamato, utenza 3489251213 intestata a GJOZA Brunilda, nata in Albania il 28/08/1975, ed in uso GALLUZZI Salvatore (Rossano – CS - 30/03/1976) contatto: chiamante, cabina pubblica n. 0984927218 situata in Via Trieste n.10 del comune di Montalto Uffugo (CS), interlocutore a SOMMARIO Francesco nato a Rossano (CS) il 31/10/1975, ivi residente al Viale Sant’angelo. Progressivo: 02, datato 08/02/2011, delle ore 19:44; Durata: 08:08’ INTERLOCUTORI SOMMARIO: SOMMARIO Francesco nato a Rossano (CS) il 31/10/1975; GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore nato a Rossano (CS) il 30/03/1976. SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: Pronto ? Ah ? oh e va bene dai, tu lo sai più o meno a che ora ? Arrivano domani sera, credo che, verso le otto, le nove perché partono alle otto di mattina ! Ah, e senti ? lo sai, l’hai visto quel numero che ho dato a quegli altri io ? Quel ? Il numero che avevo dato che, quell’altro numero? Eh non lo so Ce l’hai tu ? A chi l’hai dato a quello che è stato con te due giorni fa ? No, avete chiamato pure voi, quello, quando io sono andato a farmi la visita ! E che ne so se lo ha buttato ! E non credo l’ha dato pure a “TE” A chi l’ha dato ? Per evitare di dargli quest’altro perché sennò ogni cinque giorni devo buttare la scheda ... (Incomprensibile) ... Ah Hai capito ? Me lo dici qual è ?se mi dici qual è più o meno io ce ne ho altri glieli do io! E va bè fattelo dire ... (Incomprensibile) ... quello che aveva lui comunque ! Eh non lo so, quello vecchio che ti chiamavo pure io ? Ah ? quello ? Che ti chiamavo io No, no, no uno nuovo che mi ha dato quando visto ... (Incomprensibile) ... con mia moglie ! E se poi non ce l’ha che facciamo ? Se non ce l’ha gli dai questo ... (Incomprensibile) ... non è che li puoi fare restare Se non ce l’ha gli do questo ? Eh bè è logico sennò che fanno restano sulla strada ? GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: 146 SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: ? SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: sono ! GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: colì GALLUZZI: SOMMARIO: Okay, allora vedi che questi devono arrivare da te ? Eh bè scusa, se devono sostare all’albergo si, conviene che arrivano da me (!) Ah ? Eh, si ! Non ho capito ! Si, si devono dormire, perché se arrivano di sera si ! Eh ! Quello che ti raccomando fallo partire magari più tardi quello che, poi io non è che posso, sono a piedi non posso andare in giro se è tardi il ... (Incomprensibile) ... è questo! Devono venire proprio da te ? Magari quando sono sul paese mi chiamano …..si ! Ah quindi sempre al paese tuo gli devo dire ? Eh si conviene perché se devono andare poi [si sente in sottofondo la voce di un uomo] ……il secondo giorno là, che fanno ? Ah, ho capito, quindi devono venire proprio da te ! Eh si perché io non so a che ora arrivano e poi come facciamo Okay dai, il resto tutto a posto ? [si rivolge a qualcuno che gli sta vicino, si sente la voce di una donna in sottofondo] così no Ani’ ? (la donna risponde: ah ?) così ? (donna: si, si) eh Mi senti ? Si, si ti sento, no stavo prendendo la conferma così, se quello dice che arriva di sera facciamo così ! Credo che otto, nove di sera arriveranno, sono tre persone, No va benissimo, le otto, le nove va benissimo l’importante che non si presentano alle due, alle tre perché a chi vado a trovare io ? No, no, no quale due, no, no, no, oh deve succedere un imprevisto, alle otto partono e poi si trovano là “…voci sovrapposte…” dodici ore Bravo, va benissimo, si, si pure prima allora Eh “…voci sovrapposte…” Le altre cose, lo sai che ti volevo dire ? Dimmi ? L’altra volta, hai visto quando mi ha fatto chiamare ? Quando ? Quando mi ha fatto chiamare? mi ha detto Andrea voleva parlare con me, tu l’hai visto ? Si, si l’ho visto ! Eh, ma perché c’è qualcosa ? No ti voleva parlare perché, dice che, lui non si trova, così e E va bè ohì Frà ma l’importante che ... (Incomprensibile) ... una mano io ! Ma io gliela sto dando però la gente dice che è come una cosa capito 147 GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: miei ! SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: E fallo se vuole venire che ci parlo io con lui, che lui, lui ha pure un po’ la testa dura, lui si deve adeguare agli altri sennò è inutile che fanno ... (Incomprensibile) ... o no ? Okay, io c’ho parlato l’altro giorno Eh ! Però, purtroppo, dice, ma la gente andava là, ma non è che li possiamo ammazzare se uno ……. capito ? Però non ti devono nemmeno prendere in giro guarda “…voci sovrapposte…” No, no, no, no ! ... (Incomprensibile) ... essere chiaro E’ certo Almeno, lui ha fatto capire ! Ah ? Lui ha fatto capire che a te ti dicono si e poi non lo fanno ! Eh, come una cosa, si, si ! Eh ma così non va bene pure quello che ... (Incomprensibile) ... o no ? E’ certo ! Tu ... (Incomprensibile) ... vedi un po’ tu no ? Okay ! “…voci sovrapposte…” specialmente quelli che sono amici A quello proprio stamattina gliel’ho detto ! Devono essere proprio corretti ma pure che non lo fa lui lo facesse fare agl’altri, scusa ? Ascolta, ascolta il fatto della macchina di quell’amico nostro gli devi dire che molto probabilmente ce la da diciassette immatricolata con fattura ! Già gliela fa avere diciassette immatricolata con la fattura ? Si, che gli fa anche la fattura, la macchina “…voci sovrapposte…” se gliela da, lui a diciassette e cinque io gli ho detto diciassette immatricolata ! A diciassette già immatricolata va bene ? si che va bene! No, non hai capito lui dice me ne devi dare diciassette e cinque io gli ho detto no [si sente la voce di un uomo (DE SIMONE Augusto) che dice: senza immatricolazione] eh, dice pure senza immatricolazione, io invece gli ho detto diciassette immatricolata, mò mi deve dare la risposta ! E va bene, vedi tu magari se E poi ci vogliono nove giorni per immatricolarla ! E poi sette o otto giorni ... (Incomprensibile) ... e va bene si, qual è il problema se ci vogliono dei giorni per l’immatricolazione Te lo devo dire ? la macchina è quella io mò gli ho detto diciassette immatricolata, comunque il prezzo è buono sai perché ? poi meno l’iva con la fattura che gli fa viene quattordici mila euro, quattordici e due [si sente in sottofondo la voce di un uomo] Cosa deve fare ah se ti servono l’intestazione, a chi la devono intestare te li mando con un fax che tanto No, poi tramite Mimmo poi facciamo tutto Ah si, si, si ! 148 SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: Il fatto che mi devi dare diciassette poi non ti preoccupare poi chiamo io, lo faccio chiamare io a lui ! Va bene ! Me lo saluti forte, forte ! Allora sai che vuoi fare ... (Incomprensibile) ... ci parla lui ! Ah ? No, no, no ha detto che poi te lo fa sapere con lui ... (Incomprensibile) ... aspetto la conferma [GALLUZZI Salvatore parla con un uomo che si trova vicino a lui - si sente in sottofondo la voce di un uomo poi riprende con SOMMARIO Francesco], oh ? Dimmi ? Ti stavo dicendo, allora se quello vuole salire, vuole venire a trovarmi fallo venire così ci parlo io un po’! Okay ! Hai capito ? Mò ci parlo io Pure per una questione della, prima parlaci tu e vedi, fammi la cortesia di dirlo pure agl’altri, vedi un po’, metti che mai sia abbiamo ... (Incomprensibile) ... problemi con questi ci dobbiamo arrangiare poi ! Si, si ! Con qualcosa che abbiamo noi se va male sono fregato del tutto So ma purtroppo c’è un momento di crisi non è soltanto Ma lo so tu a me non mi devi dire niente, io ti sto dicendo soltanto vedi di stargli un po’ dietro, mi raccomando ! Okay ! Non è che non lo so che lo fa, però [parla con un uomo che si trova vicino a lui] ci vuoi parlare ! Io tutto a posto ! Ti manda i saluti pure il mio amico ... (Incomprensibile) ... Si, si ! Hai capito ? Salutalo ! Okay ! Eh niente poi che ti volevo dire, se loro salgono poi comprami un profumo [ride] Lo vado a prendere, mò sai dove sono ? No mò non ti sto dicendo mò, non con loro se sale quel mio amico Si, si, si Lascia stare a loro! Si, si, si, ascolta Eh Salutamelo ! Tutti le cose a posto, si, si ! Salutamelo, ascoltami un’altra cosa Eh ! E quindi gli do, se c’ha l’altro numero, prendiamo l’altro numero sennò gli do questo Quello che ti raccomando se lo puoi fare fai così, mi stava dicendo quel nostro amico di qua 149 SOMMARIO: GALLUZZI : SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI : SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: stesse cose GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: a posto ! SOMMARIO: giù ! GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: Si ! Siccome sta scendendo quell’amico che è salito ieri allora i documenti te li mando adesso, domani mattina Se mi dice diciassette te la do immatricolata aspettate per i documenti non ti preoccupare glieli fa tramite fax Va bene dai Direttamente lui, me la vedo io può stare tranquillo ! Allora facciamo così Hai capito ? Allora veditela tu e poi me lo fai sapere Gliela pago io tutta e poi me li manda a me senza problemi ! Va bene ! Okay ? I miei figli li stai vedendo ? Si a posto, a posto ! Tutto a posto ? Si a posto ! Mi raccomando ! A posto, okay ! Oh, ah e un’altra cosa ma tu l’ha fatta l’imbasciata ... (Incomprensibile) ... un altro mese, un altro mese e mezzo ... (Incomprensibile) ... la casa ! Si, si in settimana cerco di andare a farti l’imbasciata non ti preoccupare stai tranquillo ! Digli, digli per fine mese che poi ….. Ma già me lo avevi mandato a dire non ripetere sempre le E va bene ma mò Vedi che ti stai facendo i ... (Incomprensibile) ... la sclerosi ! [ride] Me l’hai mandato a dire già, per fine mese non ti preoccupare c’hai già la abitazione là che il cinque o il sei ti scade di marzo, già lo hai mandato a dire venti volte, solo che Va bene pure che è il dieci di marzo, il quindici non fa niente, Si ma tu un ti preoccupare, tu dal primo marzo c’hai la casa Va bene a posto Puoi stare “…voci sovrapposte…” Dal primo marzo hai la casa là ! Va bene, baciami la bambina dai ! Non <<vaneggiare>> grazie pure a te la stessa cosa Va bene ! Salutami Anna okay ? Si, ricambiano si ! Ciao, ciao ! Ciao, ciao, grazie ! (si rivolge a qualcuno che si trova vicino a lui) vi manda i saluti a tutti quanti a te … (VDS TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 204/A ALLA CNR DEL ROS) Per il tramite delle intercettazioni registrate il giorno dopo, il 10.02.2011, si è potuto verificare che SOMMARIO aveva chiesto a GALLUZZI di fornire assistenza ai parenti di 150 ESPOSITO Sergio che dovevano raggiungere la casa circondariele di Voghera. Si ripeteva la stessa situazione già verificatisi per i familiari di Ferrante: la cosca prestava assistenza ai familiari dei detenuti e quindi si rivolgeva a Galluzzi che non poteva esimersi dal mettersi a disposizione . A conferma di questa ipotesi valga considerare che, in data 10/02/2011, presso la Casa Circondariale di Voghera (PV), che dista circa 50 km da Vigevano, ESPOSITO intratteneva colloquio in carcere con i seguenti familiari: SOMMARIO Maria, nata a Rossano (CS) il 13/03/1973 (moglie), ESPOSITO Francesca, nata a Rossano (CS) il 31/03/1976 (sorella) ed ALOISO Andrea, nato a Rossano (CS) il 06/09/1964 (cognato – coniugato con ESPOSITO Francesca). Alle ore 20:05 del 09/02/2011 GALLUZZI Salvatore veniva contattato da un uomo che utilizzava una cabina pubblica avente numero 0298280254 ubicata in str. Tangenziale ovest S. Giuliano Milanese Milano, il quale senza presentarsi e dare alcun tipo di riferimento, gli diceva che loro (quindi più persone) sarebbero arrivati a Vigevano entro un’ora. GALLUZZI Salvatore, come in occasione dell’arrivo dei familiari di FERRANTE, invitava l’interlocutore a raggiungere la stazione di Vigevano, ed a richimarlo in modo da inviargli una persona di fiducia “…e come arrivi alla stazione mi fai uno squillo che ti mando a prendere…”. Ad ulteriore conferma che GALLUZZI stava parlando con i familiari di ESPOSITO,, dopo avere salutato l’ignoto iterlocutore, e prima della disconnessione diceva: “…Andrea ... eh!!...”facendo riferimento ad ALOISIO Andrea. Cognato di ESPOSITO Sergio, che era fra coloro che avrebbero dovuto sostenere il colloquio presso la casa circondariele di Voghera78 78 Decreto: 124/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, 3489251213 intestata a GJOZA Brunilda, nata in Albania il 28/08/1975, residente a Tortona (AL) alla Via Costa Lodovico n.2, ed in uso a GALLUZZI Salvatore nato Rossano (CS) il 30/03/1976, residente a Rossano alla C.da Pantasima; Contatto: chiamante, utenza di telefonia pubblica 0298280254 ubicata in str. Tangenziale ovest S. Giuliano Milanese Milano. Progressivo: 3, datato 09/02/2011, delle ore 20.05; Durata: 00:00:41 sec. ________________________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI UOMO: Persona non meglio identificata. GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore. _______________________________________________________________________________________ GALLUZZI: UOMO: GALLUZZI: UOMO: GALLUZZI: UOMO: GALLUZZI: UOMO: GALLUZZI: UOMO: Pronto? Aho ... tra un'ora siamo arrivati ... Qua da me si? Eh? Da me! Mi senti? Si ... si ... senti a me ... Dimmi? Fatti indicare la stazione ... e come arrivi alla stazione mi fai uno squillo che ti mando a prendere! Va bene ... Grazie ... 151 (VDS ESITO ACCERTAMENTO CASA CIRCONDARIALE IN ALLEGATO N.205/A ALLA CNR DEL ROS) Dopo circa un’ora, alle ore 20:58, seguendo le direttive di GALLUZZI, utilizzando una cabina pubblica, avente utenza 038170306, ubicata in Vigevano (PV), piazza Quattro Novembre (ove è ubicata anche la stazione ferroviaria) l’uomo non identificto informava GALLUZZI Salvatore di essere giunto a destinazione. GALLUZZI Salvatore gli diceva che sarebbero stati prelevati da li a poco. Nel corso delle conversazione si faceva riferimento ad una BMW “…che macchina hai? la X5?...”che, per come emerge da relazione di servizio dei militari della compagnia di Rossano (CS), alla data del 22.10.2010 era in uso ad ALOISIO Andrea79 (VDS RELAZIONE DI SERVIZIO IN ALLEGATO N. 208/A ALLA C.N.R. DEL ROS ) GALLUZZI: UOMO: GALLUZZI: UOMO: Hai capito? Ok ... Ciao ... ciao ... Ciao ... GALLUZZI Salvatore prima di chiudere la comunicazione e dopo aver salutato l'interlocutore indicato come Uomo, verosimilmente rivolgendosi ad una persona vicino a lui dice: GALLUZZI: Andrea ... eh!! (VDS TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 206/A ALLA CNR DEL ROS) 79 Decreto: 124/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza cellulare 3489251213 intestata a GJOZA Brunilda, nata in Albania il 28/08/1975, residente a Tortona (AL) alla Via Costa Lodovico n.2, ed in uso a GALLUZZI Salvatore nato Rossano (CS) il 30/03/1976, residente a Rossano alla C.da Pantasima; Contatto: chiamante, utenza di telefonia pubblica 038170306 ubicata in 2, P. Quattro Novembre Vigevano (PV). Progressivo: 4, datato 09/02/2011, delle ore 20.58; Durata: 00:00:23 sec. INTERLOCUTORI UOMO: Persona non meglio identificata: GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore _______________________________________________________________________________________ GALLUZZI: Pronto? UOMO: Siamo arrivati GALLUZZI: Si che sta arrivando..... UOMO: Ok GALLUZZI: Sta venendo il furgone....che macchina hai? la X5? UOMO: Si si GALLUZZI: Va bene Ciao UOMO: Ciao (VDS TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 207/A ALLA C.N.R. DEL ROS ) 152 Alla luce delle risultanze raccolte e sopra riportate, seguendo i dati relativi ai ponti ripetitori di telefonia mobile via via impegnati dalle utenze che erano in uso al latitante80 . Le utenze in uso a Galluzzi Salvatore “ agganciavano” celle telefoniche ubicate nel comune di Vigevano (PV): in Via De Bastici n.3; Corso Genova n.5 e in Viale Petrarca n.13 (tutte ubicate nel centro storico di quella cittadina). Si accertava ancora, che, in quella zona INTERLANDI Vincenzo aveva preso in affitto, in data 25/11/2010, un appartamento in Via Vicolo Anselmi civico n. 3 da tale CARESANO Lilia, nata a Vigevano il 07/02/1943, ivi residente alla Via Risorgimento n. 12. (BANCA DATI AGENZIA DEL TERRITORIO) In data 10/02/2011, alle ore 11:50 circa, i CCriconoscevano GALLUZZI Salvatore che si trovava in una pescheria ubicata in Vigevano (PV) in Corso della Repubblica, angolo via Mulini, in compagnia della moglie OLIVO Anita e della figlia minore GALLUZZI Carmela Denise, nata a Rossano (CS) il 18/07/2007, usciti dalla pescheria GALLUZZI Salvatore ed i suoi familiari entravano nel portone dello stabile di via Vicolo Anselmi n. 3 ove è ubicato l’appartamento preso in affitto da INTERLANDI Vincenzo. Gli stessi militari verificavano che sul citofono condominiale compariva il nome dello stesso INTERLANDI Vincenzo. (VDS ANNOTAZIONE DI POLIZIA GIUDIZIARIA IN ALLEGATO N. 209/A ALLA C.N.R. DEL ROS ) Un servizio di osservazione dei CC, in data 22/02/2011, permetteva di verificare che alle ore 22:00, proprio sotto lo stabile di via vico Anselmi numero 3 era parcheggiato un furgone Mercedes di colore bleu, targato AN108CT81, con impressa sulla carrozzeria l’indicazione pubblicitaria dell’agenzia di pompe funebri “Il Paradiso di DONATO Espedito”, sita in Vigevano (PV) C.so Milano n.4082. In data 23/02/2011, veniva predisposto un nuovo servizio di osservazione nei pressi dell’abitazione di via Vicolo Anselmi n. 3. I militari operanti, alle ore 19:20, notavano parcheggiata vicino l’abitazione anzidetta, l’autovettura Range Rover Sport di colore nero utenza Vodafone 3454367361 - 3489251213 e WIND 3887917995, decreti di intercettazione n. 100/2011, n. 117/2011 e n. 124/2011 Reg. Int. DDA Catanzaro 81 Furgone intestato a DONATO Espedito, nato a Rossano (CS) il 18/12/1966, residente a Gambolò (PV), via Isella nr.95. 82 Si riporta il passo di interesse dell’annotazione di P.G. 80 • Alle ore 22:10 di martedì 22/02/2011, in Vigevano (PV), in via Vicolo Anselmi, angolo via della Costa , personale operante notava la presenza di un giovane dell’apparente età di anni 20, capelli castani corti, statura mt.1,70-1,72, con indosso un giubbino di colore chiaro e jeans scoloriti chiari, uscire dal portone di Vicolo Anselmi n.3. Il soggetto si incammina per il vicolo fino a raggiungere il furgone Mercedes di colore bleu, targato AN.108.CT, ponendosi alla guida dello stesso. Il veicolo si allontana in direzione esterna al centro storico di Vigevano ove veniva perso di vista. Durante il tragitto a piedi nel vicolo, il soggetto era intento a dialogare telefonicamente con un cellulare, permettendo agli operatori di sentire pronunciare da questi l’esclamazione “…..stò arrivando” (VDS ANNOTAZIONE DI POLIZIA GIUDIZIARIA IN ALLEGATO N.210/A ALLA C.N.R. ROS ) 153 targata DS 184 RA. La stessa risultava intestata a LONGHI Filippo, nato a Pavia il 22/08/1982, genero83 di FERATTI Roberto. Alle ore 21:40, provenienti dalla via Vicolo Anselmi, si notavano FERATTI Roberto ed una donna (successivamente identificata nell’occasione dell’arresto del latitante- nella moglie del FERATTI, CAMPERONICO Anna, nata a Vigevano –PV- il 23/07/1961) che raggiunta l’autovettura sopra riportata, entravano nella stessa e si allontanavano dal centro storico di Vigevano (PV) (VDS ANNOTAZIONE DI PG IN ALLEGATO N.211/A ALLA C.N.R. DEL ROS ) In data 24/02/2011, veniva esperito un ulteriore servizio di osservazione nei pressi dell’abitazione di Via Vicolo Anselmi n.3 che permetteva di documentare quanto segue: • Alle ore 18:25 nei dintorni di via Vicolo Anselmi angolo Via Della Costa, si notava la presenza del furgone Mercedes Vito targato AN108CT (lo stesso avvistato in data 22/02/2011) che era all’ingresso del Vicolo Anselmi, coprendo l’accesso al vicolo da via della Costa. • Alle ore 18:35 dall’area interna del Castello Sforzesco, con visuale favorevole sul retro delle abitazioni corrispondenti a Vicolo Anselmi, i CC notavano, attraverso una finestra con luci accese, la presenza di OLIVO Anita, moglie di GALLUZZI Salvatore, che parlava con un giovane dell’età apparente di anni 20, (successivamente identificato in DONATO Carmine Enzo) vestito con giubbotto di colore scuro-lucido, inserti delle maniche di colore bianco e rosso. In questo frangente veniva notata la donna mentre indossava un giaccone di colore rosso, e veniva visualizzata anche la presenza di GALLUZZI Salvatore che indossava un giubbotto di colore scuro. Subito dopo, attraverso un’altra finestra illuminata, si intravedevano i tre soggetti di cui sopra, verosimilmente in uscita dall’appartamento. • Alle ore 18:40 lo stesso giovane notato precedentemente all’interno dell’abitazione del GALLUZZI, usciva dal civico nr.3 di Vicolo Anselmi, raggiungendo il furgone Mercedes targato AN108CT. Il giovane si poneva alla guida del mezzo allontanandosi sulla via Della Costa in direzione esterna al centro storico. • Alle ore 18:45, sempre in Vicolo Anselmi nr.3, GALLUZZI Salvatore in compagnia della moglie OLIVO Anita e della figlia GALLUZZI Carmela Denise uscivano dallo stabil e, a piedi, andavano verso via Agnese Riberia per poi fermarsi all’altezza dell’angolo con via Della Costa. • Alle ore 18:50 dalla via Riberia giungeva l’autovettura Range Rover Sport di colore nero, targata DS184RA (la stessa auto notata nel servizio di osservazione del 23/02/2011 )con a bordo FERATTI Roberto ed una donna che prelevava Galluzzi ed i suoi familiari. • Alle ore 19:00, in via E. Sacchetti, l’autovettura Range Rover Sport di colore nero, targata DS184RA veniva nuovamente localizzata in sosta in prossimità del civico nr.12, in prossimità del bar “L’ORCIO ETRUSCO” all’interno del quale venivano notati : Feratti Roberto la donna non dientificata, Galluzzi ed i suoi familiari. • Alle ore 19:15 GALLUZZI Salvatore, OLIVO Anita, GALLUZZI Carmela Denise, FERATTI Roberto e la donna che si trovava in compagnia del FERATTI, uscivano dal citato esercizio pubblico e si allontavano a bordo dell’autovettura Range Rover Sport in direzione Gambolò (PV). 83 poichè coniugato con la figlia di FERATTI Roberto a nome FERATTI Ilenia, nata a Vigevano (PV) il 20/08/1984. 154 (VDS ANNOTAZIONE DI POLIZIA GIUDIZIARIA IN ALLEGATO N. 212/A ALLA CNR ROS) In data 24/02/2011, il telefono in uso a GALLUZZI Salvatore (utenza 3489251213 decreto n.117/11 R.Int.) riprendeva a funzionare e permetteva di registrare un sms in uscita verso l’utenza 3662665174 intestata a PASCA Cristian, nato in Romania il 28/04/1974, residente Rossano (CS) alla Via Nazionale s.n.c.col quale il latitante chiedeva ai suoi sodali di essere contattato con urgenza “…Ancora sto aspettando che mi chiamate. . Spero che lo fate al più presto….”. Decreto: 117/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR – DDA Catanzaro) Obiettivo: chiamato, utenza cellulare 3662665174 intestato a PASCA Cristian, nato in Romania il 28/04/1974, residente Rossano (CS) alla Via Nazionale s.n.c. Contatto: chiamante, 3489251213 intestata a GJOZA Brunilda, nata in Albania il 28/08/1975, residente a Tortona (AL) alla Via Costa Lodovico n.2, ed in uso a GALLUZZI Salvatore (Rossano – CS - 30/03/1976) residente a Rossano alla C.da Pantasima; 1921, datato 24/02/2011,delle ore 18.25; Progressivo: _______________________________________________________________________________ TESTO SMS Ancora sto aspettando che mi chiamate. . Spero che lo fate al più presto. (VDS TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N.201/A ALLA CNR DEL ROS) Il giorno successivo GALLUZZI Salvatore veniva contattato da SOMMARIO Francesco che utilizzava una cabina pubblica ubicata nel comune di Melissa (KR) in via Nazionale (avente n. 0962865144). SOMMARIO Francesco esordiva dicendo …Com'è? ...cos'è questa urgenza?...” lasciando intendere sdi avere ricevuto il messaggio appena sopra riportato. La conversazione, per problemi tecnici veniva registrata limitatamente alla voce di GALLUZZI. Comunque era possibile capire che i due parlavano di diversi argomenti : la vendita di un’autovettura, la gestione di una somma pari a 30 mila euro, il rientro a Rossano (CS) di GALLUZZI Salvatore. GALLUZZI accennava , infatti, ad una persona, che faceva la spola fra Rossano e Vigevano e che avrebbe dovuto riportarlo in Rossano “…hai visto con quello che deve venire da me? ... che viene tutti i mesi? ... che io me ne vengo con lui …no, mettiti d'accordo con lui che ha pure un numero che ci sentiamo per il lavoro … io sto parlando che quando ci manca un'ora per essere là ... per evitare di stare nel paese a girare …” Decreto: 124/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza cellulare 3489251213 intestata a GJOZA Brunilda, nata in Albania il 28/08/1975, residente a Tortona (AL) alla Via Costa Lodovico n.2, ed in uso a GALLUZZI 155 Salvatore nato Rossano (CS) il 30/03/1976, residente a Rossano alla C.da Pantasima; Contatto: chiamante, utenza di telefonia pubblica 0962865144 ubicata in V. Nazionale, Melissa (KR). Progressivo: 550, datato 25/02/2011, delle ore 16.00; Durata: 00:14:14 sec. _______________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI SOMMARIO: SOMMARIO Francesco, nato Rossano (CS) il 31.10.1975, ivi residente viale Sant’Angelo snc. GALLUZZI: GALLUZZI Salvatore, nato Rossano (CS) il 30/03/1976, residente a Rossano alla C.da Pantasima _______________________________________________________________________________ GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: SOMMARIO: GALLUZZI: Pronto ? Pronto !! Com'è ? Com'è ? .. cos'è questa urgenza ? Eh ... eh ... (ride) ... Dici ... dici ... gioa mia dimmi ? ... dice ... che vi ricordate ogni tanto... ch'è, tutto a posto?... sai chi c'è stato ieri?... SOMMARIO: Chi c'è stato?... GALLUZZI: Mimmo... SOMMARIO: Chi?... GALLUZZI: Mimmo... SOMMARIO: Si?... GALLUZZI: Ah... ah... quell'altro scemo lo può dire che sta andando non sto andando... SOMMARIO: E se non dice niente che cazzo vuoi da me compare... GALLUZZI: ... (Incomprensibile) ... non vale nessuno... ch'è tutto a posto?... SOMMARIO: Si... qualche cosa?... GALLUZZI: No... il discorso che... (Incomprensibile)... sale quello... SOMMARIO: Chi?... GALLUZZI: Sale coso... sale... quello che sale ogni mese... quello che sale tutti i mesi... tra cinque o sei giorni viene... o no?... SOMMARIO: Eh... GALLUZZI: Eh... e poi io ho già disdetto... tu là l'hai fatta l'imbasciata?... SOMMARIO: Già... già... te l'ha fatta ... tu quando vuoi mi ha detto ... già ti ho ... fatto l'imbasciata tu ti fai ripetere sempre le stesse cose... Da questo momento in poi si registra la sola voce di GALLUZZI Salvatore (peraltro molto disturbata). GALLUZZI: Ma lui già ce l'ha?... ma perchè non me lo hai detto?... dici... dici... che ti ha detto?....ah... ah.. no va bene giorno cinque... sei... sette... non lo so ...(Incomprensibile)... scende... non lo calcolare proprio a 156 questo...(Incomprensibile)... là sopra non te le cacciare (togliere ndr) ...(Incomprensibile)... tu!... Si tutto a posto solo questo ...(Incomprensibile)... ma se vuole venire fallo venire ormai... tanto... cioè può venire tanto io tra tre o quattro giorni me ne vado... si... perchè io... ah... chi?... era venuto da me?... ah... ma quanto tempo fa?... bho... e tu dici che sa che ero qua?... ah... sto salendo.... ah quindi poi è sceso praticamente a Ross... e non mi ha trov... e sono andati ad un altro pizzo (altra parte ndr) che hanno pensato male.... quindi di questo sei sicuro comunque... ah... e ha detto che no che non l'abbiamo trovato?... maglio così.. sono andati ...(Incomprensibile)... oppure a ...(Incomprensibile)... ma vedi sto scemo ma neanche i cosi?... e come cazzo è... ma non è che mo avte problemi con questo?... stranno facendo sciaqua Rosa e viva Agnese... e che ha detto? ...(Incomprensibile)... ti stavo dicendo... cioè non fosse che magari ...(Incomprensibile)... per scendere e roba varia no?... me ne scendo... me ne vengo direttamente con te... hai capito?... E' bravo... allora lo sai come ...(Incomprensibile)... hai visto con quello che deve venire da me? ... che viene tutti i mesi? ... che io me ne vengo con lui ... ma ...(Incomprensibile)... mettiti d'accordo con lui che ha pure un numero che ci sentiamo per il lavoro che fa ...(Incomprensibile)... tutti e due uguali ... sì c'è un numero suo ... però ... normale ... è meglio ancora ... (…Incomprensibile... per linea disturbata) ... quando sono ad un'ora da te vieni ... poi quando lui viene ... (inc. per linea disturbata) ... ma per il fatto della macchina non mi hai fatto sapere niente! ... allora devo chiamare a Mimmo che gli fa i fax ... sa a chi la deve intestare? ... solo le carte? ... non deve mandare anche i soldi? ... ah va bene non ce ne problema! ... no, no quando se la viene a prendere ...(Incomprensibile)... va bene ...(Incomprensibile)... questo ti volevo dire ... eh che bisogna fare ...(Incomprensibile)... loro si possono prendere tutti i 30mila euro ... ma non c'è la quota mia? ...(Incomprensibile)... ah, e che ha detto ...(Incomprensibile)... a casa ... bravo ... io voglio fare così ... almeno prendiamo ...(Incomprensibile)... bravo ... mandalo a chiamare a questo ...(Incomprensibile)... sì tutto a posto ... il cane lo hai ordnato? ...(Incomprensibile)... e volevo sapere pure di ...(Incomprensibile)... tutto a posto? l'hai sentito? ... ah che deve fare? ... ah tutto a posto? .. ad Antonio l'hai visto? ...(Incomprensibile)... va bene ... altre cose, tutto a posto? ... hai capito che puoi fare per quel fatto là? ... secondo me se si mettono loro d'accordo ... tu ci dici: ""vedi che io sto ... ora me ne salgo ... quando scende ti chiama così si mette d'accordo sulla ...(Incomprensibile)... aspetto una tua telefonata verso il 5 il 6 ... e come facciamo? ... bravo ... allora faglielo sapere a quelli ...(Incomprensibile)... l'importante è quello perchè come so io lui sale il 3 e poi sta 5 o 6 giorni che deve fare delle cose qui ... bravo ... l'8 o il 9 siamo sicuri che ... mi hai capito? ... no, io sto parlando che quando ci manca un'ora per essere là ... per evitare di stare nel paese a girare ... hai capito? ... bravo, bravo ma per avere un recapito tuo ...(Incomprensibile)... so che lui ce l'ha ... però io non ne ho... quando manca un'oretta... bravo questo devi fare solamente ... e'... mi chiama lui?... a posto o mi chama lui oppure fallo ...(Incomprensibile)... da quello che viene da me ...(Incomprensibile)... magari ... si si ma perchè... va bene... si allora l'appuntamento ... gli dico già per mandarti i documenti così 157 ...(Incomprensibile)... intestare ... dieci giorni per immatricolare ... altre cose tutto a posto?... Antonio tutto a posto? ...(Incomprensibile)... va bene ... fa freddo... i morti suoi ...(Incomprensibile)... ci vado proprio io ... ma lo so ...(Incomprensibile)... ma le parole mie... a me ha detto una cosa ...(Incomprensibile)... bravo si... dobbiamo andare là ...(Incomprensibile)... sai dove vado ora che viene quell'amico nostro?... tra una settimana vediamo... vado proprio da quello della frutta ...(Incomprensibile)... vado da quello della frutta e mi faccio ...(Incomprensibile)... e poi la butto ...(Incomprensibile)... stanno facendo imbolicatine (imbrogli ndr) si devono prendere provvedimenti ...(Incomprensibile)... va bene... tutto a posto statti bene. (VDS TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 213/A ALLA CNR DEL ROS) Pertanto, sabato 26/02/2011, veniva intensificato il servizio di osservazione e controllo finalizzato alla cattura del latitante GALLUZZI Salvatore. I CC predisponevano idoneo servizio nei pressi della zona di Via Vicolo Anselmi n.3 di Vigevano (PV). Alle ore 12:30 si rinotava la presenza del furgone Mercedes Vito targato AN108CT, con le scritte pubblicitarie delle onoranze funebri “Il Paradiso”. Il veicolo si trovava parcheggiato con le quattro frecce accese. Alle ore 13:30 si notava uscire dal civico nr.3 di Vicolo Anselmi, lo stesso giovane notato nelle giornate del 22/02/2011 e del 24/02/2011 e successivamente identificato in DONATO Carmine Enzo, nato a Vigevano (PV) il 22/01/1992, figlio di DONATO Espedito. Il ragazzo, dopo essere uscito dallo stabile ove Galluzzi si rifugiava , saliva a bordo del furgone Mercedes targato AN108CT e si allontanava. Alle ore 17:40, si notava il latitante uscire di casa e raggiungere, unitamente alla moglie OLIVO Anita ed alla figlia minore GALLUZZI Carmela Denise, l’autovettura Range Rover targata DS184RA (già notata nei precedenti servizi di osservazione) in uso a FERATTI Roberto, unitamente allo stesso FERATTI Roberto e la moglie di quest’ultimo CAMPERONICO Anna. Tutti i predetti venivano bloccati dai militari che procedevano all’arresto di GALLUZZI Salvatore. (VDS VERBALE DI ARRESTO IN ALLEGATO N.214/A ALLA CNR DEL ROS) Nelle fasi immediatamente successive all’arresto di GALLUZZI Salvatore venivano effettuate perquisizioni ed accertamenti risultati utili a documentare la rete di fiancheggiatori del latitante. GALLUZZI Salvatore era in possesso di una carta d’identità avente nr. AS6057692 rilasciata dal Comune di Rossano (CS) in data 10/06/2010. Sebbene nella foto fosse effigiata l’immagine di GALLUZZI Salvatore, i dati riportati all’interno della carta d’identità erano di tale MORRONE Giuseppe, nato a Rossano (CS) il 27/10/1978. Da un controllo alle Banche dati delle forze di Polizia emergeva che, in data 08/10/2010, in Vigevano (PV), alle ore 12:34, personale del locale Commissariato di P.S., aveva controllato MORRONE Giuseppe nato a Rossano (CS) il 27/10/1978, che si identificava mostrando agli agenti la carta d’identità nr. AS6057278 (successivamente rinvenuta nella 158 disponibilità del GALLUZZI Salvatore) rilasciata dal Comune di Rossano (CS) in data 01/06/2010. All’atto del controllo il presunto MORRONE Giuseppe si trovava in compagnia di un’altra persona di Rossano (CS) a nome FEDERICO Giovanni, nato a Rossano (CS) il 10/06/1971 ed ivi residente in p.zza Nino Chiefalo n.4 il quale, ai fini dell’identificazione, mostrava agli agenti una carta d’identità avente numero AS6057692 rilasciata sempre dal Comune di Rossano (CS) in data 10/06/2010. Agli agenti della Polizia di Stato, autori del controllo sopra citato, venivano sottoposte le fotografie delle persone intestatarie delle carte d’identità sopra riportate nonché le foto di GALLUZZI Salvatore e di ESPOSITO Sergio detto “Pica Pica”, nato a Rossano (CS) il 27/01/1970, che all’epoca del controllo era latitante, che redigevano una dettagliata relazione di servizio nella quale, non solo identificavano senza ombra di dubbio nei due latitanti ESPOSITO Sergio e GALLUZZI Salvatore, le persone da loro controllate il giorno 08/10/2010 e davano conto del fatto che le due persone controllate avevano dichiarato di lavorare per conto dell’agenzia di onoranze funebri di un loro compaesano denominata “Il paradiso” e cioè l’agenzia di DONATO Espedito, più volte citata nel presente capitolo. (VDS RELAZIONE DI SERVIZIO IN ALLEGATO N.215/A ALLA CNR DEL ROS) Il MORRONE Giuseppe non aveva mai denunciato lo smarrimento della carta d’identità pertanto veniva tratto in arresto e successivamente condannato per il reato di procurata inosservanza di pena, con applicazione di pena su richiesta delle parti. (VDS COMUNICAZIONE NOTIZIA DI REATO IN ALLEGATO N.216/A ALLA CNR DEL ROS) Ma allora è evidente che ESPOSITO Sergio, che si costituiva il 21 ottobre del 2010, aveva trascorso parte della propria latitanza a Vigevano, utilizzando le stesse risorse che la cosca rossanese, aveva messo a disposizione di GALLUZZI. Del resto pochi giorni dopo l’arresto di ESPOSITO Sergio, FEDERICO Giovanni denunciava lo smarrimento della propria carta di identità. (VDS DENUNCIA DI SMARRIMENTO IN ALLEGATO N.218/A ALLA CNR DEL ROS) A differenza della carta d’identità intestata a MORRONE Giuseppe che veniva sequestrata a GALLUZZI Salvatore durante le fasi dell’arresto e che, evidentemente ancora serviva al latitante, quella intestata a FEDERICO Giovanni, alla luce della “resa” di ESPOSITO Sergio, non era più utile pertanto se ne poteva denunciare lo smarrimento. Che entrambe le carte d’identità fosserro state contraffate per agevolare la latitanza di GALLUZZI ed ESPOSITO risulta dal fatto che erano state richieste a pochissimi giorni di distanza l’una dall’altra (01/06/2010 la carta d’identità intestata a MORRONE Giuseppe e 10/06/2010 quella intestata a FEDERICO Giovanni) ed in un periodo immediatamente successivo alla fuga dei latitanti (27/05/2010). Inoltre, le fattezze fisiche dei due intestatari delle carte d’identità sono del tutto simili a quelle dei due latitanti che ne hanno beneficiato i quali, conseguentemente, hanno dovuto solo sostituire la fotografia. Peraltro ESPOSITO Sergio, fino al momento in cui si rendeva latitante, era impiegato presso 159 l’Ufficio anagrafe del Comune di Rossano (CS) per cui poteva scegliere le persone cui rivolgersi . Inoltre, in relazione a FEDERICO Giovanni, si deve sottolineare quanto segue: • E’ residente come ESPOSITO Sergio presso le case popolari di Rossano p.zza Nino Chiefalo; • E’ pregiudicato per il reato di furto; • E’ stato censito in data 14/07/2008, all’interno del Tribunale di Cosenza, quale spettatore dell’udienza tenutasi in Corte d’Assise, nel processo a carico di ACRI Nicola per l’omicidio di CONVERSO Luciano; • Fra il marzo ed il maggio del 2011 era in contatto telefonico con GRAZIANO Umberto che lo utilizzava per il disbrigo di commissioni di varia natura.L’utenza cellulare in uso a Federico è nota agli inquirenti perché veniva fornita dallo stesso Federico al momento delle denuncia di smarrimento della propria carta di identità . Pertanto sono stati censiti i seguenti contatti con GRAZIANO Umberto per il tramite dell’utenza 3806866122 (rit. N.249/2011): Data\Ora Prog. Decreto Tipo Chiamante Chiamato Verso Inizio Umberto_Wind 393806866122 393894254908 Uscent e 24/03/2011 16.46.48 Umberto_Wind 393806866122 393894254908 Uscent e 04/04/2011 19.39.41 Fonia Umberto_Wind 393806866122 393894254908 Uscent e 08/04/2011 9.05.55 249/11 Fonia Umberto_Wind 393806866122 393894254908 Uscent e 09/04/2011 12.35.44 249/11 Fonia Umberto_Wind 393806866122 393894254908 Uscent e 28/05/2011 15.19.42 450 249/11 Fonia 2506 249/11 Fonia 3801 249/11 5608 13633 • Lo stesso FEDERICO era in contatto con DINCA Steliana Camelia, nata a Bucarest (Romania) l’11/03/1985 della quale è stato intercettato il numero 3803477450 (n.866/2010 R.Int.). DINCA Steliana Camelia è la convivente di ESPOSITO Massimo, fratello di ESPOSITO Sergio, dimorante anche lei presso le case popolari di P.zza Nino Chiefalo in Rossano (CS). Si riportano una serie di contatti telefonici tra l’utenza 160 in uso a FEDERICO Giovanni contraddistinta con il numero 3894254908 e l’utenza in uso a DINCA Steliana Camelia. Data\Ora Prog. Decreto Tipo Chiamante Chiamato Verso Inizio 10 866/10 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 24/09/2010 19.43.53 Fonia 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 30/09/2010 18.13.05 Fonia 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 30/09/2010 19.01.15 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 01/10/2010 10.21.25 Fonia 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 01/10/2010 20.22.36 Fonia 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 02/10/2010 20.08.42 Fonia 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 03/10/2010 19.19.02 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 03/10/2010 19.51.33 Fonia 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 03/10/2010 20.42.25 Fonia 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 10/10/2010 19.56.59 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 10/10/2010 20.22.04 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 10/10/2010 20.33.51 Fonia 866/10 110 866/10 111 866/10 113 Fonia 866/10 119 866/10 129 866/10 154 866/10 155 Fonia 866/10 159 866/10 262 866/10 263 Fonia 866/10 264 Fonia 161 Prog. Decreto Chiamante Chiamato Verso Data\Ora Inizio Fonia 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 11/10/2010 19.07.14 Fonia 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 13/10/2010 20.00.00 Fonia 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 13/10/2010 20.41.09 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 14/10/2010 21.32.45 393894254908 DINCA Camelia Steliana (393803477450) Entran te 15/10/2010 21.15.39 Tipo 866/10 274 866/10 303 866/10 304 866/10 327 Fonia 866/10 359 Fonia Altre circostanze che corrobarono le intercettazionisi si evincono dall’esame della documentazione acquisita presso il Presidio Ospedaliero di Mortara (PV) ove veniva ricoverato GALLUZZI Salvatore . Presso quel presidio ospedaliero, infatti, la persona ricoverata e sottoposta ad accertamenti risulta essere MORRONE Giuseppe, nato a Rossano (CS) il 27/10/1978, cioè l’intestatario della carta d’identità in uso a GALLUZZI Salvatore. Durante la perquisizione operata immediatamente dopo l’arresto di GALLUZZI Salvatore, oltre che della carta d’identità,si è rinvenuta la tessera sanitaria di MORRONE Giuseppe. L’ausilio che MORRONE Giuseppe forniva a GALLUZZI Salvatore non si limitava al fornirgli i propri documenti (carta d’identità e tessera sanitaria)infatti, dalla cartella clinica si evince che , già in data 07/01/2011, era stata richiesta all’ospedale di Mortara (PV) una prenotazione di ricovero per MORRONE Giuseppe. Per il ricovero, evidentemente, si rendeva necessaria la richiesta del medico curante di MORRONE Giuseppe (la c.d. impegnativa). Ebbene, sempre all’interno della cartella clinica si poteva acquisire una richiesta di ricovero firmata dal dott. MAINAS Antonio, di Rossano (CS). (VDS CARTELLA CLINICA IN ALLEGATO N.219/A ALLA CNR DEL ROS) Pertanto è più che verosimile ipotizzare che, all’atto della richiesta di ricovero per accertamenti, sia stata richiesta dai sanitari l’impegnativa del medico curante che GALLUZZI Salvatore richiedeva a MORRONE Giuseppe che, nel giro di qualche giorno, 162 si recava dal proprio medico curante. Infatti, il dott. MAINES, medico curante di Morrone, dichiarava di aver firmato l’impegnativa in favore di MORRONE Giuseppe che insisteva per avere un’impegnativa con richiesta di ricovero adducendo la scusa di poter evitare, proprio mediante il ricovero, il dover recarsi presso più strutture per ottenere una diagnosi. (VDS VERBALE DI S.I.T. IN ALLEGATO N.220/A ALLA CNR DEL ROS) In realtà, come hanno dimostrato i fatti successivamente accaduti, MORRONE Giuseppe aveva necessità di avere una richiesta di ricovero da poter fornire al latitante GALLUZZI Salvatore. Altro dato che emerge dalla richiesta di prenotazione di ricovero (nonché all’interno della cartella clinica) è che nel documento è stato segnato come recapito del paziente il numero 3336599091 con la dicitura “FERATTI”. Tale utenza è intestata a “VIGEVANO PONTEGGI srl” di FERATTI Luca, nato a Vigevano (PV) il 29/11/1988 (figlio di FERATTI Roberto). Sempre come recapito di “MORRONE Giuseppe” veniva dato l’indirizzo di Vigevano (PV) via Buccella n.22 che corrisponde al domicilio di FERATTI Roberto. Anche questi dati si aggiungono a quelli sino ad adesso commentati circa il ruolo svolto da FERATTI Roberto nel favoreggiamento della latitanza di GALLUZZI Salvatore. Le fasi relative alla perquisizione effettuata in conseguenza dell’arresto di GALLUZZI Salvatore permettavano altresì di documentare: • che il latitante era in possesso della scheda cellulare n.8939107000224374358 a cui è abbinato il numero telefonico 3489251213 (intercettato da questa P.G. e di cui si sono riportati i dialoghi nel presente capitolo); • che il latitante era in possesso di un porta schede di colore rosso marchiato vodafone privo di sim card ma riportante scritto a penna il n.3454367361 (cioè il primo numero intercettato ed in uso al latitante che, come da lui stesso spiegato nei coloqui sopra trascritti, aveva intenzione di non utilizzare più). • che il latitante era in possesso di una scheda sigillata dell’operatore di telefonia mobile Vodafone n.8939104810005155385 (intestata a GJOZA Brunilda, nata in Albania il 28/08/1975, residente a Tortona (AL) alla Via Costa Lodovico n.2), mai utilizzata. Tale scheda è intestata alla stessa persona di quella recante numero 3489251213 effettivamente in uso a GALLUZZI Salvatore e sottoposto ad intercettazione; • che la moglie OLIVO Anita era in possesso di un telefono cellulare con all’interno una scheda avente nr.3887917995 intestata a BENCHARDOUD Zakaria, nato in Marocco il 03/01/1969, residente a Vigevano (PV), Via Sardegna n. 14 (tale scheda è stata utilizzata da OLIVO Anita per dialogare con il marito latitante così come documentato nei progressivi riportati all’inizio del presente capitolo); • che GALLUZZI Salvatore ed OLIVO Anita avevano la disponibilità della somma di euro 2.150,00 in contanti. • che GALLUZZI Salvatore era in possesso dell’originale del contratto di affitto stipulato tra INTERLANDI Vincenzo e la signora CARESANO Lilia, nata a Vigevano (PV) il 07/02/1943, proprietaria dell’appartamento utilizzato come covo dal latitante sito in via Vico Anselmi n.3, nonché di diverse ricevute di affitto di detto immobile. 163 Si procedeva all’escussione di CARESANO Lilia, cioè della proprietaria dell’appartamento in Vigevano (PV) ove aveva trovato rifugio il latitante GALLUZZI Salvatore. La sig.ra CARESANO Lilia dichiarava che: • e’ la proprietaria dell’intero stabile sito in Vigevano (PV) via Vicolo Anselmi n.3; • per le locazioni degli appartamenti di quello stabile si avvale della collaborazione di un’agenzia immobiliare chiamata “IMMOBIL CREDIT” sita in Vigevano corso Novara; • nell’estate del 2010, per il tramite di detta agenzia, conosceva due persone che intendevano locare uno di quegli appartamenti; • una di dette persone si presentava come INTERLANDI Vincenzo che sarà colui che firmerà materialmente il contratto di locazione. • entrambe i soggetti gli riferivano di avere necessità dell’appartamento per un soggiorno di lavoro, in quanto impiegati presso un’agenzia di pompe funebri. • i due uomini hanno iniziato a frequentare quell’abitazione ma, dopo pochi giorni, la sig.ra CARESANO poteva appurare che vi abitava solamente Galluzzi Salvatore. • nell’ultimo periodo ha aveva incontrato, più volte, il locatario dell’appartamento che le si presentava con il nome di “SALVATORE”. • la persona a nome “SALVATORE” abitava l’appartamento unitamente ad una giovane donna ed a una bambina (la moglie e la figlia di GALLUZZI Salvatore). • “SALVATORE” le corrispondeva, sempre in contatti , i canoni di locazione . • dalla rilettura dei giornali e dalle foto pubblicate riconosceva in “SALVATORE” locatario del suo appartamento, GALLUZZI Salvatore, boss della ‘ndrangheta, tratto in arresto a Vigevano (PV). (VDS VERBALE DI S.I.T. IN ALLEGATO N.221/A ALLA CNR DEL ROS) La sera dell’arresto di GALLUZZI Salvatore, INTERLANDI Vincenzo rendeva spontanee dichiarazioni ai militari operanti cui tentatva di giustificare la propria posizione affermando che: • aveva locato l’appartamento in vista di un trasferimento con una compagna atteso l’imminente divorzio dalla moglie; • la sua posizione economica non gli consentiva di pagare i canoni di locazione per cui aveva cercato sub conduttore per pagare i primi mesi dell’affitto; • aveva conosciuto tale “Salvatore” occasionalmente, mentre questi era intento a visionare gli annunci di locazione e, per tale ragione, gli aveva proposto di subaffittare l’immobile di via vicolo Anselmi; • aveva incontrato, sporadicamente, “Salvatore” che sentiva anche telefonicamente per ragioni legate ai pagamenti dell’affitto o comunque all’appartamento in locazione. (VDS VERBALE DI SPONTANEE DICHIARAZIONI IN ALLEGATO N.222 ALLA CNR DEL ROS) Naturalmente, anche alla luce delle dichiarazioni della proprietaria dell’appartamento CARESANO Lilia, e delle intercettazioni telefoniche sopra riportarte, le giustificazioni addotte da INTERLANDI Vincenzo risultano palesemente false. Altro dato di interesse proviene da due intercettazioni registrate la stessa sera dell’arresto di GALLUZZI Salvatore (26/02/2011) sull’utenza 3398710563 in uso a DONATO Espedito (Decreto n.117/2011 R.Int.). Alle ore 22:34 DONATO Espedito contattava il figlio DONATO Carmine Enzo (che erastato più volte notato nei pressi dell’abitazione e dialogare proprio con GALLUZZI Salvatore ed i suoi familiari) e, dopo vari convenevoli, gli chiedeva se era stato in Vigevano (PV) “...ti sei fatto un giro a Vigevano oggi, sì?...”. 164 DONATO Carmine Enzo diceva di si , indicando anche l’orario “...sì, a mezzogiorno...”. DONATO Espedito chiedeva se “...e a Vigevano Matteo tutto a posto?...”. Il figlio rispondeva di si “…Sì, tutto a posto!...” Decreto: 117/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR – DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza cellulare 3398710563 in uso ed intestato a DONATO Espedito nato Rossano (CS) il 18/12/1966, ivi residente via Interzati nr.03; Contatto: chiamato, utenza cellulare 3270370576 intestata a DONATO Espedito nato Rossano (CS) il 18/12/1966, ivi residente via Interzati nr.03 ed i uso a DONATO Carmine Enzo nato a Vigevano (PV) il 22/01/1992, ivi residente alla via Isella nr. 95; Progressivo: 3934, datato 26/02/2011, delle ore 22.34; Durata: 00:01:00 sec. ________________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI ESPEDITO: DONATO Espedito nato Rossano (CS) il 18/12/1966, ENZO: DONATO Carmine Enzo nato a Vigevano (PV) il 22/01/1992; _________________________________________________________________________ ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: Sì? Ehi ... mi senti? Sì! ... tutto a posto? Sì! ... dove sei? ... a casa! ... ti sei fatto un giro a Vigevano oggi, sì? ... sì, a mezzogiorno. Uhm ... tutto a posto? Sì. Uhm. ... Com'è? Ora sei a casa che sei a letto o... ... no stavo guardando la partita ... ... ah stai guardando la partita? .. eh! ... e a Vigevano….. Matteo…. tutto a posto? Sì, tutto a posto! Uhm … ... e voi dove siete? ... e noi stiamo mangiando qualcosa da Peppino. ...Ah ... (colpo di tosse) ... tutto a posto comunque... va bene? ... l'importante che è tutto a posto, allora. Va bene ... Va bene? Va bene … Ciao a papà, ciao … 165 (VDS TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N.223/A ALLA CNR DEL ROS) DONATO Espedito stava , in realtà chiedendo al figlio se aveva avuto prblemi in seguito all’arresto di Galluzzi infatti: • i CC del ROS , in occasione del servizio di osservazione finalizzato alla cattura del latitante GALLUZZI Salvatore alle ore 12.00 circa, del 26/02/2011, documentavano l’arrivo di DONATO Carmine Enzo alla guida del furgone Mercedes targato AN108CT, con impresse sulla carrozzeria le dicitura pubblicitaria d’appartenenza all’impresa di pompe funebri “Il Paradiso di DONATO Espedito”, in prossimità del Vicolo Anselmi di Vigevano (PV). Dopo aver parcheggiato il mezzo, DONATO Carmine Enzo faceva ingresso al civico n.3 del vicolo, abitazione di GALLUZZI Salvatore; (VDS RELAZIONE DI SERVIZIO IN ALLEGATO N.224/A ALLA CNR DEL ROS) • quando Donato Espedito faceva riferimento a “MATTEO” evidentemente alludeva alla piazza S.MATTEO adiacente il rifugio di GALLUZZI Salvatore. DONATO Espedito, dopo circa 15 minuti, richiamava il figlio Carmine Enzo cui diceva : “...Sai quel ragazzo li che portava le bombole...poverino... Giuseppe MORRONE… Ah...ah...! stasera lo hanno arrestato, non si sa perchè! ...hai capito papà?... quindi ripeteva piu’ volte “hai capito?”. Decreto: Obiettivo: 117/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR – DDA Catanzaro); chiamante, utenza cellulare 3398710563 in uso ed intestato a DONATO Espedito nato Rossano (CS) il 18/12/1966, ivi residente via Interzati nr.03; Contatto: chiamato, utenza cellulare 3270370576 intestata a DONATO Espedito nato Rossano (CS) il 18/12/1966, ivi residente via Interzati nr.03 ed i uso a DONATO Carmine Enzo nato a Vigevano (PV) il 22/01/1992, ivi residente alla via Isella nr. 95; Progressivo: 3938, datato 26/02/2011, delle ore 22.50; Durata: 00:01:31 sec. ________________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI ESPEDITO: DONATO Espedito nato Rossano (CS) il 18/12/1966, ENZO: DONATO Carmine Enzo nato a Vigevano (PV) il 22/01/1992; ________________________________________________________________________________ _ DONATO Espedito chiama il figlio Enzo e commentano la partita di calcio della Juve. DONATO Espedito chiede al figlio Enzo se si trova a letto e lo stesso risponde di no perché sta parlando con Marina. Al minuto 00:40: ESPEDITO: (colpo di tosse)...lo sai chi hanno arrestato papà...poverino? ENZO: A chi? ESPEDITO: Sai quel ragazzo li che portava le bombole...poverino... Giuseppe MORRONE...! ENZO: Giuseppe MORRONE? ESPEDITO: Eh... hai capito poverino a chi hanno arrestato?... eh...eh...! ENZO: Eh! ESPEDITO: Hai capito papà poverino? ENZO: Si... eh, poverino... infatti...! ESPEDITO: Ah...ah...! stasera lo hanno arrestato, non si sa perchè! ...hai capito papà? 166 ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: ENZO: ESPEDITO: Si! Poverino! Vabbè! Ok? Va bene! Comunque se andiamo avanti così con questa squadra... non facciamo niente... ENZO: Va bene! ciao papà ESPEDITO: Ok, ciao. (VDS TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N.225/A ALLA CNR DEL ROS) Le frasi pronunciate nel corso della conversazione fanno già intendere come DONATO Espedito si stesse riferendo all’arresto di GALLUZZI Salvatore e non a quello di MORRONE Giuseppe. Tale dato è rafforzato dal fatto che il vero MORRONE Giuseppe (anche lui arrestato per il favoreggiamento della latitanza di GALLUZZI Salvatore) era stato arrestato alle 22:00 circa di quella stessa sera e i relativi atti di P.G. serano stati compilati verso le ore 23:00. Fino a quell’ora pertanto, nessuno era a conoscenza dell’arresto di MORRONE Giuseppe. Persino il suo avvocato di fiducia era stato rintracciato nelle ore successive. DONATO Espedito, pertanto, non poteva sapere nell’immediatezza dell’arresto di MORRONE Giuseppe e quindi nella conversazione su richiamata si riferiva certamente alla cattura di GALLUZZI Salvatore. Ovviamente queste conversazioni sono di estremo rilievo in quanto evidenziano la piena consapevolezza dei due Donato di avere concorso con altri nel consentire a Galluzzi di sfuggire ad un provvedimento di cattura conseguente ad una Sentenza definitiva. Nei giorni successivi all’arresto del latitante GALLUZZI si registrava (è questo l’unico caso) una conversazione tra due dei fiancheggiatori del boss rossanese INTERLANDI Vincenzo e DONATO Carmine Enzo. Il primo dopo aver chiesto a DONATO Carmine Enzo dove si trovava gli diceva che lo avrebbe raggiunto di li a breve per prendere un caffè: Decreto: Obiettivo: 40/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza cellulare 3381479686 intestata a INTERLANDI Vincenzo, nato a Ragusa (RG) il 12/10/1959, residente a Gambolò (PV) al Corso Umberto nr. 73/C Contatto: chiamante, utenza cellulare 3420632736 intestata ed i uso a DONATO Carmine Enzo nato a Vigevano (PV) il 22/01/1992, ivi residente alla via Isella nr. 95; Progressivo: 848, datato 28/02/2011, delle ore 14:15; Durata: 00:00:25 sec. _______________________________________________________________________________ INTERLOCUTORI DONATO: DONATO Carmine Enzo nato a Vigevano (PV) il 22/01/1992; INTERLANDI: INTERLANDI Vincenzo nato a Ragusa (RG) il 12/10/1959; _______________________________________________________________________________ _ INTERLANDI: Pronto ? DONATO: Wei ? INTERLANDI: Con chi parlo? DONATO: Sono Enzo !! INTERLANDI: Oh ... dimmi ? DONATO: Che fai vieni ? INTERLANDI: Sto arrivando dove sei ? DONATO: Eh ... ehm in corso Milano ... 167 INTERLANDI: Eh ... sto arrivando dai ... sto arrivando ... sto arrivando ... si al bar ... ci prendiamo un caffè ? Cade la linea (VDS TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N.226/A ALLA CNR DEL ROS) Una volta tratto in arresto, GALLUZZI Salvatore veniva associato alla Casa Circondariale di Saluzzo (CN). Prontamente, si disponeva l’intercettazione ambientale dei colloqui che lo stesso avrebbe intrattenuto con i propri familiari (decreto n.245/2011 R.Int.). Nel colloquio sostenuto in data 19/03/2011, unitamente alla moglie OLIVO Anita ed ai cognati SAVOIA Mario, nato a Longobucco (CS) il 27/08/1962 e PROVINO Luigi, nato a Rossano (CS) il 10/04/1969 (nonché dei figli GALLUZZI Francesco, nato a Rossano –CSil 13/07/1994 GALLUZZI Antonio, nato a Rossano –CS- il 14/05/1999 e GALLUZZI Carmela Denise, nata a Rossano -CS- il 18/07/2007) GALLUZZI Salvatore, nell’ipotizzare le ragioni per le quali le Forze dell’Ordine erano riuscite ad individuarlo e conseguentemente catturarlo, affermava che “ESPEDITO” (cioè DONATO Espedito del quale si è parlato in precedenza) aveva effettuato viaggi frequenti da Rossano (CS) a Vigevano e che, con troppa disinvoltura, aveva raggiunto lo stesso latitante direttamente nell’abitazione dove questi si rifugiava. GALLUZZI Salvatore aggiungeva che, in più occasioni, DONATO Espedito aveva persino trasportato fino al rifugio del latitante, alcune valigie. Tali affermazioni vanno a suffragare quanto già ampiamente documentato circa il ruolo di fiancheggiatore attivamente svolto proprio da DONATO Espedito. Decreto: Obiettivo: contatto: Colloquio : Durata: INTERLOCUTORI SALVATORE: OLIVO: PROVINO: (cognato); SAVOIA: FRANCESCO: ANTONIO: (figlio); 245/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Ambientale nel carcere di Saluzzo (CN) per ascolto colloquio con familiari di GALLUZZI Salvatore nato a Rossano (CS) il 30/06/1976. detenuto GALLUZZI Salvatore, a colloquio con OLIVO Anita, nata a Rossano (CS) il 26/12/1973 (moglie); PROVINO Luigi, nato a Rossano (CS) il 10/04/1969 (cognato); SAVOIA Mario, nato a Longobucco (CS) il 27/08/1962 (cognato); GALLUZZI Francesco, nato a Rossano (CS) il 13/07/1994 (figlio); GALLUZZI Antonio, nato a Rossano (CS) il 14/05/1999 (figlio); GALLUZZI Carmela Denise, nata a Rossano (CS) il 18/07/2007 (figlia). datato 19/03/2011, delle ore 11:00 03:00’:00’’ GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/06/1976; OLIVO Anita, nata a Rossano (CS) il 26/12/1973 (moglie); PROVINO Luigi, nato a Rossano (CS) il 10/04/1969 SAVOIA Mario, nato a Longobucco (CS) il 27/08/1962 (cognato); GALLUZZI Francesco, nato a Rossano (CS) il 13/07/1994 (figlio); GALLUZZI Antonio, nato a Rossano (CS) il 14/05/1999 [al minuto 00:02:38,290 entra il detenuto e saluta i familiari] SALVATORE: che c’è? ...(Incomprensibile)...a scuola? ...(Incomprensibile)... ANTONIO: no ci sto andando non sono mancato…. 168 SALVATORE: OLIVO: PROVINO: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: OLIVO: SAVOIA: SALVATORE: SAVOIA: ANTONIO: OLIVO: SALVATORE: ANTONIO: SALVATORE: ANTONIO: SALVATORE: PROVINO: SAVOIA: OLIVO: PROVINO: SALVATORE: OLIVO: SALVATORE: OLIVO: SALVATORE: OLIVO: SAVOIA: SALVATORE: OLIVO: SALVATORE: FRANCESCO: SALVATORE: SAVOIA: SALVATORE: FRANCESCO: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: OLIVO: SALVATORE: SAVOIA: SALVATORE: OLIVO: SALVATORE: OLIVO: SALVATORE: ci stai andando ? come ci stai andando? Come ci stai andando a scuola? Che si dice, tutto a posto? tutto a posto, tu? che c’è? tutto a posto… ti vedo più ingrassato che cazzo hai fatto? anzi sono dimagrito aveva ragione ...(Incomprensibile)... ...(Incomprensibile)... ma non c’è nemmeno bisogno ...(Incomprensibile)... ma non c’è bisogno gliel’ho chiesto a quel cretino ...(Incomprensibile)... ma è venuto l’avvocato? Ah papà ? che hai portato qua? guarda quante cose vi ho portato? ah papà? ah? è venuto l’avvocato? si è venuto l’avvocato lo abbiamo visto lo abbiamo visto lo abbiamo visto che ti ha detto? tutto ...(Incomprensibile)... che ha detto? ha detto “te lo aspettavi che venivo”? eh gli ho dato i soldi… quanto gli hai dato? mille euro….per farlo venire che ti ha detto? no…ha detto ... ...(Incomprensibile)... comunque gliel’ho detto, ah ? tanti auguri grazie è la festa del papà oggi ha detto quando c’è qualcosa mandami tuo figlio, è diventato grande…ti ha visto l’avvocato? stavo scrivendo…. l’avete trovata subito la strada per venire qua? si….abbiamo fatto tutto il giro di Genova quando ce ne andiamo facciamo la Torino vedi che io il sei scendo quando? il sei aprile scendo scendi? Dove? o…dove mi appoggiano qua ...(Incomprensibile)... se Rossano mi vuole mi portano a Rossano sennò…. allora non conviene venire? uando volevi venire un’altra volta? i primi di aprile si…facciamo tutti i giorni colloqui….siccome ci vuole…. 169 PROVINO: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: OLIVO: SALVATORE: OLIVO: SALVATORE: SAVOIA: SALVATORE: SAVOIA: SALVATORE: OLIVO: SAVOIA: SALVATORE: SAVOIA: SALVATORE: SAVOIA: . SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: PROVINO: SAVOIA: SALVATORE: SAVOIA: SALVATORE: OLIVO: . SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: ...(Incomprensibile)... ti trasferiscono? ah ? ti trasferiscono? per i processi ah, al processo devo fare dei processi ...(Incomprensibile)... a maggio a ottobre si però…si ma questo coso…perché il continuato lo fa su queste cose qua, quando ho finito con questi processi, il 2012, mi fanno il continuato a Rossano ah quindi…più o meno ... credeva che ...(Incomprensibile)...il quarantuno, ma qua non c’è il quarantuno, non sono al quarantuno ...(Incomprensibile)... no ma non lo sanno loro lo fa la procura e poi lo discute ...(Incomprensibile)...[parla con la bambina] hai visto quante cose ti ah portato papà? Stai facendo la brava ? [ride] non en parliamo…. ...(Incomprensibile)... dei ...(Incomprensibile)... della galera? ...(Incomprensibile)... ci sono tutti quanti, però me li devono dare con il continuato e devo finire prima tutti…devo finire tutti questi processi di sorveglianza e questo me lo fa fare a Rossano perché sennò lo devo chiedere a Catanzaro niente meno…ha detto non ci sono problemi…invece a Rossano, ha detto, che aspettiamo un altro anno tanto non è che…. … (Sovrapposizione di Voci) … ..(Incomprensibile)... eh? … (Sovrapposizione di Voci) … lui magari è agitato no, va bene che devo salire e scendere ogni volta dal quarto piano… [ride] ...(Incomprensibile)... dove ? nel corridoio qua ah ..(Incomprensibile)... apri queste cose [si riferisce a dei biscotti] ...(Incomprensibile)... ah? al primo impatto magari… questi li ha fatti ...(Incomprensibile)... ...(Incomprensibile)...ottanta chilometri e non mi hai mai chiamato perché non ti ho chiamato? Ti ho chiamato quattro o cinque volte…[ride] ricordati che ...(Incomprensibile)... ...(Incomprensibile)... 170 PROVINO: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: SAVOIA: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: OLIVO: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: OLIVO: SALVATORE: OLIVO: PROVINO: OLIVO: SALVATORE: OLIVO: SALVATORE: OLIVO: SALVATORE: OLIVO: SALVATORE: PROVINO: SALVATORE: PROVINO: OLIVO: SALVATORE: OLIVO: ottanta chilometri erano ...(Incomprensibile)... eh…che cazzo…ottanta chilometri erano almeno a Natale pure che mi dicevi vieni qua che….siamo vicini non è che ... ...(Incomprensibile)... eh? ho pensato chissà se gli vanno dietro….a sapere che me li hanno portati da sotto appresso ...(Incomprensibile)... si ma non una cosa fatta apposta sa cos’è ? che li hanno seguiti? gliel’ho detto cinquanta volte a Espedito, perché lo sapevano pure Espedito, secondo me “quando ti portano qualche valigia mia non te la fare portare a casa” e loro gliela portavano sempre a casa a quell’altro cretino di Giovanni da Mimmo hanno portato pure ...(Incomprensibile)... ma si perché loro stavano ...(Incomprensibile)... [si rivolge alla moglie] no? ...(Incomprensibile)...ma voi come ragionate ...(Incomprensibile)...no ma io…....(Incomprensibile)... ma poi per altro…capito che mi hanno….sono venuti a saperlo che il maresciallo di Rossano ...(Incomprensibile)... stava là, coso…quello che sta sempre insieme al cap [si interrompe]…il tenente, Scialpi e questo ha detto a questa qua “devo andare solo a conoscerlo” ha detto, no? Ha detto “ha verificare ...(Incomprensibile)...me lo vengono a dire dopo dieci giorni…però loro hanno visto che lui se n’è sceso dice se questo ... sennò sarebbe rimasto è qualche altra cosa….però invece no, questo che ha fatto è venuto a conoscermi e se n’è sceso apposta ...(Incomprensibile)... che ti ha detto? ...(Incomprensibile)... loro hanno seguito questo qua e ti sono venuti ...(Incomprensibile)... anche a te? ...(Incomprensibile)... … (Sovrapposizione di Voci) … me lo ha detto l’avvocato ah te lo ah detto? aprila questa cosa che ... ...(Incomprensibile)... [offre dei biscotti alle persone presenti nella sala] ...(Incomprensibile)... li ha fatti Gianfranco, li ha fatti Gianfranco…. guarda come stai sudando ma come mai? eh sto sudando…se non fosse per la lontananza sai come si sta qua? ...(Incomprensibile)... si sta bene? Si sta freschi? la lettera ...(Incomprensibile)... no là c’era la bolletta della cosa…. 171 SALVATORE: ...(Incomprensibile)... OLIVO: SALVATORE: quindi la ...(Incomprensibile)... tutto a posto a casa? [annuisce] sai che mi sono dimenticato di dirti ...(Incomprensibile)... per la casa OLIVO: ...(Incomprensibile)... SALVATORE: perché c’è qualcuno che la vuole? OLIVO: boh…. SALVATORE: vendila, se c’è al possibilità vendila sennò va a finire che fanno qualche mossa e la sequestrano specialmente che ...(Incomprensibile)... … (Sovrapposizione di Voci) … SALVATORE: ma falla valutare pure OLIVO: ...(Incomprensibile)... ….omissis….. (VDS TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N.227/A ALLA CNR DEL ROS)” I fatti ricostruiti in questo capitolo consentono di ritenere consumati reati di di procurata inosservanza di pena perché sia GALLUZZI Salvatore che ESPOSITO Sergio sono sfuggiti all’esecuzione di una condanna definitiva . Il reato di procurata inosservanza di pena, per come la Cassazione ha stabilito con giurisprudenza costante, è di pericolo, a forma libera, a dolo generico. Pertanto, deve considerarsi consumato nel caso in cui altra persona rispetto al condannato abbia, consapevolmente, posto in essere una qualsiasi condotta causalmente idonea a sottrarlo all’esecuzione della pena”. Nel caso di specie è aggravato dalla ricorrenza dell’art. 7 D.L. 152/1991. Sul punto si consideri da ultimo la Sentenza emessa dalla II Sezione recante numero 26589 del 26 maggio 2011 con la quale si è affermata la seguente massima: ricorre la circostanza aggravante speciale dell’avere commesso il fatto al fine di agevolare l’attività di un’associazione di tipo mafioso se la condotta di favoreggiamento della latitanza abbia quale beneficiario un soggetto che riveste un ruolo apicale all’interno della struttura associativa, dal momento che la condotta diretta alla preservazione finisce col favorire l’intera associazione84. Galluzzi, peraltro , in Vigevano, non solo era assistito da una fitta schiera di persone che gli assicuravano una tranquilla latitanza ma continuava a commettere reati specie per quanto attiene al traffico di armi e di stupefacenti. Il dato già risulta dalle intercettazioni trattate nel capitolo concernenete la latitanza di Acri e viene confermato dalle dichiarazioni di Oliverio Francesco che, in data 01/12/2012 ha riferito di avere consegnato armi corte a Tedesco Francesco e Carbone Antonio e stupefacente, fra gli altri a tale Roberto. I primi gli venivano presentati come uomini di Nicola Acri il secondo come persona vicina a Galluzzi Salvatore. Oliverio riconosceva la foto di Roberto Feratti come colui al quale aveva consegnato stupefacente per conto di Galluzzi. Ma leggiamo un ampio stralcio del verbale di interrogatorio di Oliverio Francesco: ….omissis… 84 In senso conforme n. 41587 de 2007—n. 41063 del 2009- 42018 del 2009, 6188 del 2010. 172 L’ufficio chiede specificazioni in relazione all’incontro che il collaborante ha già riferito avere avuto con ACRI Nicola, nel corso del 2008. Il collaboratore risponde: per come accennavo, nel periodo di Pasqua del 2008, ricordo che avevano da poco ucciso Luca MEGNA, io ero a Rho,e venivi contattato da Giuseppe PISCIONERI il quale parlava per conto di Enzo RISPOLI che è il capo della locale di Legnano ed è nipote di Silvio FARAO. Giuseppe PISCIONERI mi diceva che mi doveva incontrare lo zio per cui capivo che si riferiva a Silvio FARAO e Cataldo MARINCOLA e mi mettevo a disposizione. Mi conducevano in un cantiere di Legnano, preciso nei dintorni di Legnano. Io arrivavo per primo e mi mettevo vicini ad una finestra per scorgere il sopraggiungere di Silvio FARAO e Cataldo MARINCOLA. Per prima arrivava un’autovettura con a bordo persone che non conoscevo, probabilmente si trattava della staffetta, preciso che conoscevo quei ragazzi di vista quali uomini di Enzo RISPOLI. Poi, sopraggiungeva Silvio FARAO a bordo di un’auto guidata da Filippelli NiCODEMO. Dopo pochissimo una terza auto guidata da Luigi MANCUSO con a bordo Cataldo MARINCOLA e Nicola ACRI. Mi sono appartato con Cataldo MARINCOLA Silvio FARAO , Nicola ACRI ed ENZO RISPOLI che era arrivato al cantiere, ancora dopo Nicola ACRI e Cataldo MARINCOLA accompagnato da Emanuele il Palermitano. Cataldo MARINCOLA, Silvio FARAO e Nicola ACRI erano latitanti e stavano tornando dall’estero. L’incontro era dovuto alla necessità di chiarire una situazione che si stava verificato nel Comune di Santa Severina, in particolare: c’erano le lamentele di Pino CARDELLA in quanto un mio cugino che si chiamava Tommaso MISIANO (che è stato ucciso) estorceva ad alcune ditte due o tre mila euro al mese. Pertanto, quelli di Santa Severina, sentendosi scavalcati si erano rivolti a Silvio FARAO e Cataldo MARINCOLA. Io non volevo discussioni per importi così modici pertanto dicevo che avrei fatto rispettare la ndrina di Santa Severina e aggiungevo che avevo già rassicurato Pino CARDELLA. Chiuso il discorso relativo a Santa Severina, Cataldo MARINCOLA mi diceva che dovevo favorire Nicola ACRI il quale aveva una impresa denominata Pellegrino che distribuiva Caffè Torrefatto. In definitiva: Cataldo MARINCOLA mi stava chiedendo di favorire la distribuzione di questo caffè in Lombardia. Naturalmente, accettavo, ne parlavo con Enzo RISPOLI con il quale convenivo della possibilità di affidare questa responsabilità a Giuseppe PISCIONERI che appartiene al locale di PIOLTELLO. Infatti, PISCIONERI aveva dei bar e dei ristoranti e comunque poteva intervenire nella grande distribuzione chiedendo di commercializzare il caffè PELLEGRINO. In più occasioni, successivamente, parlando con Giuseppe PISCIONERI ho avuto modo di verificare che si stava impegnando per come gli era stato chiesto, nel favorire la distribuzione del caffè PELLEGRINO. Dopo qualche mese, non ricordo quanti, venivo contattato da Giuseppe PISCIONERI e Antonio SPINELLI, quest’ultimo uomo d’onore del locale di Rho. Costoro mi chiedevano di incontrare, all’uscita di Legnano Enzo RISPOLI e Sandro MANNO. Il primo è preposto alla locale di Legnano il secondo a quella di PIOTELLO. Raggiunta l’uscita di Legnano, andavamo in un bar, ove trovavano Sandro MANNO e Enzo RISPOLI che ci presentavano due persone : Antonio CARBONE, proveniente dal Reggino e Franco TEDESCO proveniente dalla zona di Catanzaro. Costoro, sempre a detta di RISPOLI e MANNO chiedevano Armi corte per conto di Nicola ACRI. Rispondevo che avevo disponibili armi lunghe, kalasnikov e fucili ma in quel momento solo poche pistole. Siccome avevo da rispettare gli obblighi della Sorveglianza Speciale e lo stesso RISPOLI aveva obblighi giuridici, avevo fretta di tornare a casa, di conseguenza mi facevo accompagnare dallo stesso Giuseppe PISCONERI, arrivato a casa convocavo un mio uomo che si chiama AMARITI Francesco, il quale, per mio conto, in luogo che non volevo conoscere, custodiva le Armi. Lo stesso AMARITI mi portava una 9 per 21 ed una 38, con un pacco da 50 colpi ciascuna, che consegnavo a Giuseppe PISCIONERI perché, a sua volta, le consegnasse a CARBONE e TEDESCO. Io avevo ottime entrature in Svizzera e nei Balcani che mi consentivano continui rifornimenti di armi. I contatti nei Balcani avevo guadagnato 173 per il tramite della cosca ALVARO di SINOPOLI, Già in passato avevo riforniti di armi gli uomini di Enzo RISPOLI, da poco con lo stesso Enzo RISPOLI mi ero lamentato del fatto di non aver avuto denaro per cui sempre Enzo RISPOLI mi aveva da poco consegnato 10 mila euro. Dico questo per spiegare come mai in quella occasione non pretendevo denaro . Nel corso del 2010 venivo contattato da tale Carmine VENTRONE che è un casertano vicino alla mia organizzazione . VENTRONE mi diceva che c’era la necessità di incontrare tale Jimmy che conoscevo come trafficante, anche di stupefacente ed era originario di Scandale ma viveva a Vigevano. Accettavo ed incontravo Jimmy in un bar di Rho. Jimmy era insieme ad un ragazzo, non calabrese che ricordo si chiama Roberto . Jimmy mi diceva che mi stava contattando per conto di Salvatore GALLUZZI che era un uomo fidato di Nicola ACRI e che come Nicola ACRI era latitante. Jimmy mi rappresentava che dovevo aiutare i Rossanesi fornendo loro cocaina ad un prezzo concorrenziale . Mi raccomandavo che la cocaina fosse pagata subito dicendo non era roba mia e accettavo di andare oltre nella trattativa . Dopo qualche giorno, organizzavamo l’incontro in un ristorante di NERVIANO gestito da tale Andrea che è persona che spacciava cocaina che gli procuravo IO. Al’incontro partecipavano oltre a me, Carmine VENTRONE e lo stesso Andrea e una serie di miei uomini perché dovevo controllare la zona in quanto stava arrivando il latitante. Salvatore GALLUZZI detto “U Rizzo”, veniva insieme a Carmine VENTRONE, Jimmy, Roberto ed un’altra persona della quale non ricordo il nome. Andrea ci portava nello scantinato dove aveva della cocaina, non “toccata”, che gli avevano fornito i miei uomini. Ivi Salvatore GALLUZZI verificò la qualità della cocaina che diceva essere buona. Il giorno dopo GALLUZZI per il tramite di Jimmy e di Carmine VENTRONE riceveva un paio di chili di cocaina che pagava 43 mila euro a chilo. Il denaro veniva effettivamente consegnato a Carmine VENTRONE. Ricordo che offrivo a GALLUZZI ospitalità ma questi mi diceva che doveva andar via, in quanto nella stessa sera doveva incontrare Nicola ACRI. La mia presenza era stata necessaria per autorizzare l’inizio delle forniture di stupefacenti agli uomini di Nicola ACRI, io avevo dato il mio consenso, avevo imposto che i pagamenti avvenissero per contati alla consegna pertanto, gli scambi potevano continuare e così è stato. L’ufficio dà atto di esibire al collaboratore di giustizia un album fotografico formulato dai Carabinieri del ROS di Catanzaro, composto da 30 pagine che contiene 58 foto. Le foto sono tutte di prospetto e distinte per numero di progressivo, ciascuna pagina contiene n.2 foto. Il collaboratore non può vedere le generalità delle persone riprodotte. Si dà atto che il fascicolo fotografico fa parte integrante del presente verbale . Dopo aver consultato l’album dichiara: …omissis…. Conosco le persone effigiata al n. 5 e al n. 7 quali uomini di Nicola ACRI che per conto di quest’ultimo si interessavano di imporre il caffè torrefatto. Mi ricordo di queste persone perché le ho incontrate in due occasioni: una prima volta, nel milanese, insieme a Giuseppe PISCIONERI che li stava “aiutando” , secondo quanto gli avevo chiesto nella distribuzione del caffè Pellegrino. Non ricordo con precisione l’epoca di questo prima incontro. Ricordo invece che, una seconda occasione, alla fine del 2010 ho incontrato queste medesime persone in Lorica . Io ero latitante me lì ripresentò tale Sergio contrasto onorato della ndrina di San Giovanni in Fiore, gestore della Multiproprietà di Lorica. Ricordo che ho detto a Sergio di aver già incontrato queste due persone che anche in quella occasione erano interessate a distribuire il caffè. La persona effigiata al nr. 13 è GALLUZZI Salvatore detto “U RIZZU”. Conosco la persona effigiata al nr. 17 che i miei uomini mi hanno 174 indicato come un picchiatore vicino a Nicola ACRI. Conosco la persona effigiata al nr. 22 che gestisce un’impresa di onoranze funebri ed è vicina ad ACRI Nicola. …omissis… Il 41 è Toto CARBONE, il 42 è TEDESCO Franco, il 46 è il Roberto non calabrese che ho incontrato prima insieme a Jimmy e poi insieme a GALLUZZI Salvatore per le forniture di cocaina. …omissis… (VDS TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N.17/B ALLA CNR DEL ROS) Il verbale è stato trasmesso, per competenza, alla Procura della Repubblica di Bologna ove si consideri che quella Procura ha proceduto per il reato di favoreggiamento nei confronti di Carbone Antonio e Tedesco Francesco”. La valutazione dei gravi indizi Esposti i dati riportati nella richiesta, alla luce delle suddette risultanze deve ritenersi la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza nei confronti di tutti gli indagati in ordine ai reati di favoreggiamento della latitanza del GALLUZZI, aggravato dall’art. 7 L. n. 203/91 (salva la ricorrenza della scriminante per la moglie di questi ) nonché nei confronti di FEDERICO Giovanni in ordine al reato di favoreggiamento della latitanza di ESPOSITO Sergio. Infatti, come si evince dalle conversazioni intercettate su riportate il POLILLO e lo SCURA erano in contatto con il GALLUZZI e gli procuravano alimenti ed altre cose che gli necessitavano, portandole o facendole recapitare da terzi a Vigevano. Anche DE Simone Augusto, GRAZIANO Umberto e SOMMARIO Francesco risultavano essere in contatto con il GALLUZZI, in particolare in una della conversazioni intercettate si evince che i tre erano insieme: il DE SIMONE inizialmente avvisava il GALLUZZI che stavano per recarsi a Vigevano i parenti di Ferrante Giuseppe (detto Antonello) ed il latitante gli dava l’incarico di farlo chiamare dal POLILLO, con il quale necessitava di entrare in contatto (cosa poi avvenuta); poi la conversazione proseguiva con il GRAZIANO ed a questi il GALLUZZI diceva scherzando che loro due più il “cane” o “caino” si stavano dando arie perché proseguivano nelle azioni delittuose della cosca in sua assenza e gli rammentava che era lui quello che li aveva “creati”. Infine la conversazione si concludeva con la raccomandazione da parte del GALUZZI di ricavare soldi dall’attività delittuosa. In altra conversazione SOMMARIO Francesco si interessava del disbrigo di faccende personali del GALLUZZI, quali la compravendita di un’auto. Da tali circostanze risulta comprovato che i predetti indagati hanno svolto un ruolo di collegamento tra il GALLUZZI e la consorteria mafiosa di riferimento, 175 agevolando i contatti con altri affiliati come richiesto dal GALLUZZI ed incaricandosi di sbrigare sue faccende personali ed affari delinquenziali, in sua assenza. INTERLANDI Vincenzo è il soggetto che ha preso in locazione l’appartamento nel quale il GALLUZZI abitava a Vigevano e le dichirazioni dell’indagato volte ad escludere la propria responsabilità risultano inattendibili perché contraddette dagli esiti delle intercettazioni e dalle dichiarazioni della proprietaria dell’appartamento. FERATTI Roberto è colui che offriva appoggio logistico a GALLUZZI Salvatore ed alla moglie, accompagnandoli con la propria autovettura negli spostamenti a Vigevano. Egli si trovava insieme al GALUZZI al momento del suo arresto. Sebbene le dichiarazioni del collaboratore OLIVERIO Francesco in ordine al fatto di avere consegnato della droga al GALUZZI durante la sua latitanza e mentre era accompagnato dal FERATTI (che ha riconosciuto fotograficamente) siano rimaste prive di riscontro oggettivo, in ogni caso, l’accertata circostanza che l’indagato accompagnasse il GALLUZZI denota un particolare rapporto di fiducia da parte di questi. DONATO Espedito, titolare di un’agenzia di pompe funebri, offriva a sua volta appoggio al GALLUZZI e, come risulta dalle conversazioni intercettate effettuava dei viaggi dalla Calabria trasportando delle valigie e dei pacchi per GALLUZZI, tant’è che questi in carcere, dopo l’arresto, attribuiva la sua cattura ad alcuni atteggiamenti superficiali tenuti da coloro che coadiuvavano ed in particolare al fatto che il DONATO si era recato più volte direttamente a casa dei suoi in Calabria per prendere i pacchi. DONATO Carmine Enzo è il figlio di DONATO Espedito, ed anch’egli forniva supporto alla latitanza del GALLUZZI. Gli inquirenti hanno, infatti, rilevato la sua presenza in due occasioni presso l’appartamento del GALLUZZI dove si recava con l’automezzo della ditta di pompe funebri e dalle conversazioni intercorse tra lui ed il padre si evince che egli era a conoscenza dello stato di latitanza del GALLUZZO e della valenza delle sue azioni. Quanto ad OLIVO Anita, sebbene sia indubitabile il suo sostegno alla latitanza del marito con il quale conviveva in Vigevano, deve rilevarsi nel caso di specie la ricorrenza della scriminate di cui all’art. 384 c.p., dato il rapporto di coniugio intercorrente con il latitante. Peraltro non emergono condotte dell’OLIVO che possano far propendere per un suo inserimento nell’organizzazione criminale in esame e nella rete preposta a tutela della latitanza dei suoi adepti; né azioni particolari volte a coadiuvare attivamente il GALLUZZI nel sottrarsi all’esecuzione della pena (es. predisposizioni di certificati falsi, installazione di strumenti di videoriprese od altro). 176 L’indagata si è limitata a convivere con il marito unitamente alla figlia minore. Tale condotta rientra nell’ipotesi prevista dalla giurisprudenza della Suprema Corte in materia ai fini della sussistenza della scriminante in easme, non essendo “esigibile” un comportamento diverso da parte delle moglie nei confronti del marito in stato di latitanza . Sicchè per tale ragione non può essere applicata all’OLIVO alcuna misura cautelare. Anche nei confronti di FEDERICO Giovanni ricorrono i gravi indizi di colpevolezza in ordine alla contestata condotta agevolatrice della latitanza di ESPOSITO Sergio, come si evince da quanto su riportato alle pag. 155 e 156. Infatti, in esito all’arresto di GALLUZZI Salvatore ed alla verifica che egli utilizzava una carta di identità falsa, riportante il cognome di MORRONE , veniva effettuata una ricerca nella Banca-dati delle Forze di Polizia ed emergeva che, in data 08/10/2010, in Vigevano erano stati controllati tali MORRONE Giuseppe nato a Rossano (CS) il 27/10/1978 - che si identificava mostrando la carta d’identità successivamente rinvenuta nella disponibilità di GALLUZZI Salvatore in compagnia di altra persona a nome FEDERICO Giovanni, nel quale gli agenti che avevano eseguito il controllo riconoscevano, dopo la visione delle foto sottopostegli, ESPOSITO Sergio detto “Pica Pica”, latitante all’epoca del controllo. Il FEDERICO, titolare della carta d’identità in uso all’ESPOSITO non aveva denunciato lo smarrimento della stessa durante il periodo di latitanza di quest’ultimo. Solo dopo che l’ESPOSITIVO si era costituito, il FEDERICO aveva provveduto ad effettuare tale denuncia. Inoltre dai tabulati telefonici del predetto indagato emergevano vari contatti, nel periodo di latitanza dell’ESPOSITO, tra il FEDERICO e la convivente del fratello dell’ESPOSITO. Tali circostanze, pertanto, depongono nel senso della volontaria collaborazione da parte del FEDERICO al fine di consentire all’ESPOSITO di sottrarsi alle ricerche dell’Autorità. 4.3 IL MONOPOLIO DELLA DISTRIBUZIONE DEL CAFFE’ - REATO DI FITTIZIA INTESTAZIONE DELLA PELLEGRINO CAFFE’ (CAPO 5. IMPUTATI: Acri Nicola, Calarota Arianna) - REATO DI CONCORRENZA SLEALE (CAPO 6. IMPUTATI : Acri Nicola, Acri Gennarino, Alfano Carmine, De Simone Augusto, Sapia Sergio, Sommario Francesco, De Simone Augusto, Basilari Maurizio, Acri Orazio detto pierino) Di seguito gli elementi indiziari riportati nella richiesta del P.M.- 177 “Prima di dimostrare la sussistenza di un monopolio ndranghetistco nella distribuzione del caffè occorre verificare il rilievo penale di quelli che, con una certa approssimazione possiamo definire i mono-oligo poli ndranghetistici. Ci si vuole riferire ad imprese che distribuiscono prodotti e servizi che, per il tramite della carica di intimidazione degli ndranghetisti, guadagnano una posizione dominante sul mercato di un determinato territorio. Nell’indagine che occupa, si dimostrerà che alcune imprese sono direttamente riconducibili ad ACRI Nicola ed a MORFO’ Salvatore che le controllano per il tramite di persone interposte. Pertanto, i capi della cosca, quando liberi, svolgono attività di impresa con la carica di intimidazione che li caratterizza . In questo contesto, sono diverse le norme del codice penale applicabili anche in concorso formale: il reato di cui all’art. 416 bis c.p.85, il reato di cui all’art. 629 c.p. aggravato sia dal metodo mafioso che dalla finalità di agevolare la consorteria di ndrangheta , il reato di cui all’art. 513 bis c.p. parimenti aggravato ex art. 7 D.L. 152/1991. Invero le tre norme tutelano tre distinti beni giuridici. Il tenore letterale dell’art. 513 bis c.p. assegna una tutela alle attività imprenditoriali indipendentemente dalla circostanza che siano sottoposte all’illecita interferenza della criminalità mafiosa o di qualsivoglia altro soggetto non appartenente al sodalizio descritto dall’art.416-bis C.p. Questa collocazione “neutra” della condotta sanzionata dall’art.513bis c.p. resta, per giunta, confermata dall’art.15, comma, 7 della legge 99/09 («Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia») che ha inserito il delitto in parola tra quelli che determinano la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, valorizzandone ulteriormente le primarie finalità di tutela del mercato e della libera concorrenza e connotandone, ulteriormente, la distinzione dal contesto intimidatorio descritto dall’art.416-bis C.P.. Questa area di protezione, tuttavia, non ha precluso alla giurisprudenza della Cassazione, e più volte, di precisare che, sebbene il delitto di illecita concorrenza abbia natura di reato proprio «in quanto la norma incriminatrice richiede che il soggetto attivo eserciti Per l’affermazione della possibilità di concorso formale fra il reato di cui all’art. 416 bis e quello di cui all’art. 513 bis c.p. leggi , da ultimo Sez. 2, Sentenza n. 12785 del 18/02/2011 Cc. (dep. 29/03/2011 ) Rv. 249676 Presidente: Sirena PA. Estensore: Gentile D. Relatore: Gentile D. Imputato: Spampinato. P.M. De Santis F. (Diff.) (Rigetta, Trib. lib. Catania, 17/05/2010) 85 596001 REATI CONTRO L'ECONOMIA PUBBLICA, L'INDUSTRIA E IL COMMERCIO - IN GENERE - Reato di illecita concorrenza mediante violenza o minaccia - Reato di associazione per delinquere di tipo mafioso - Concorso - Possibilità. La norma incriminatrice dei fatti di illecita concorrenza mediante violenza o minaccia non è speciale rispetto a quella incriminatrice dell'associazione per delinquere di tipo mafioso, sicché i due reati, attesa l'episodicità del primo e la struttura associativa del secondo, possono concorrere. Riferimenti normativi: Cod. Pen. art. 416 bis, Cod. Pen. art. 513 bis Massime precedenti Conformi: N. 2583 del 1992 Rv. 193574, N. 7856 del 1997 Rv. 208263, N. 37528 del 2007 Rv. 237635 178 un'attività commerciale, industriale o comunque produttiva», tale requisito «non deve essere inteso in senso meramente formale, essendo sufficiente, per la sua configurabilità, lo svolgimento di fatto della predetta attività» (sezione VI, 13 gennaio 2009 n.1089, in «Cassazione penale», 2010, 982 con nota). Precisazione, questa, rilevante al fine di includere nell’alveo del disvalore penale le condotte provenienti da soggetti “terzi” rispetto alle dinamiche concorrenziali, i quali agiscano con metodo mafioso per assumere il controllo e la regolazione delle attività economiche ed imprenditoriali (cfr. l’art.416-bis comma 3 Cp e l’art.3-quater della l.575/65). Meno condiviso, invece, è il punto se l’attività sottoposta all’illecita concorrenza debba avere o meno connotati di liceità. Secondo un recente orientamento «la fattispecie delittuosa di cui all’art. 513-bis Cp, posta a tutela dell'industria e del commercio, può essere esclusa solo nell'ipotesi in cui l'attività produttiva svolta sia in toto illecita (come, ad es., quella inerente al traffico di stupefacenti)»; mentre laddove «l'imposizione del monopolio nella zona di competenza ha riguardato l'attività, di per sé lecita, del noleggio di videogiochi, (è corretto ritenere) integrato il delitto in esame, osservando che il fatto che l'accordo abbia inteso favorire la distribuzione di apparecchi illegalmente modificati, costituisce un motivo ulteriore della condotta, non incidente sulla configurabilità del reato contestato» (così in motivazione la sentenza n.1089/09). Il dato ha una sua rilevanza poiché segnala una capacità espansiva dell’art.513-bis Cp ben oltre il consueto novero dei mercati legali e ne evidenzia l’attitudine a sanzionare i casi in cui la concorrenza risulti distorta con violenza e minaccia, sebbene le pratiche poste in essere dalle vittime del reato e le regole del mercato non siano conformi alle leggi vigenti (si pensi al settore del traffico illecito di rifiuti o della contraffazione in cui emergono strategie egemoni delle organizzazioni mafiose). In prima conclusione, quindi, l’art.513-bis Cp consegna una nozione di mercato e di concorrenza totalmente sganciati da quelli oggetto dell’originaria tutela civilistica (articoli 2595 e seguenti Cc) e sempre più modulata sulle peculiarità dell’economia nazionale in cui ampi settori sommersi vivono una duplice condizione di illegalità: ab intra, per le regole illecite che li governano, e ab extra, per i condizionamenti della criminalità mafiosa. Il reato che occupa è di pericolo cioè non occorre dimostrare che l’alterazione della libera concorrenza si sia effettivamente determinata, è istantaneo seppure, normalmente, si determina con più azioni cioè nella forme della continuazione. Una recente ordinanza della Cassazione86 ben individua l’ambito operativo della norma, leggiamo un ampio stralcio della motivazione: “….la norma in esame è stata introdotta dalla L. n. 646 del 1982, art. 8 (Legge antimafia Rognoni - La Torre) proprio con la finalità, peraltro non risultante dal testo normativo, di reprimere l'illecita concorrenza attuata con metodi mafiosi che impedisce il libero gioco del mercato. Il legislatore nella lotta contro la mafia ha infatti cercato di adeguare gli strumenti normativi ai differenti modelli operativi delle associazioni criminali che sono capaci di penetrare nelle attività economiche e produttive attraverso forme di intimidazione al fine di ottenerne il controllo e comunque di condizionarne la gestione. A dispetto della voluntas legis, le cui finalità, come indicato, sono state ben individuate dal legislatore, l'oggettività giuridica immanente al delitto non è immediatamente afferratale. Sono molti i fattori che contribuiscono a delineare l'autonomia della figura rispetto al contesto normativo dal quale è promanata. Deve però rilevarsi che la circostanza che manca il riferimento al carattere mafioso dell'attività incriminata conferisce alla norma una portata generale così da poter essere impiegata anche per reprimere manifestazioni criminali diverse da quelle considerate in via principale dal legislatore. La previsione in esame, anche se non è limitata ad appartenenti ad associazioni criminali, ha però di mira quella concorrenza illecita che si concretizza nelle forme di intimidazione tipiche della criminalità organizzata che, con metodi violenti e mafiosi, tende a controllare le attività commerciali, industriali, produttive ed a condizionarle (Cass. Sezione 3A sentenza n. 450/1995, Sezione 2A sentenza13691/2005). 86 Sezione II numero 6462 del 2011 179 La condotta tipica consiste nel compimento di atti di concorrenza, caratterizzati dalla violenza o minaccia, nello esercizio di un'attività imprenditoriale nei confronti di aziende operanti nello stesso settore; la previsione non sanziona, infatti, ogni forma di concorrenza oltre i limiti legali, ma la turbativa arrecata al libero mercato in un clima di intimidazione e con metodi violenti. Sul punto, la giurisprudenza di questa Corte ha chiarito che la norma tende a impedire quei comportamenti intimidatori che attraverso l'uso strumentale della violenza e della minaccia incidono su quella fondamentale legge di mercato che vuole la concorrenza non solo libera, ma anche lecitamente attuata. (Cass. Sezione 6A sentenza n. 3492/1989, Sezione 2A sentenza 131/1989). Si può perciò affermare che l'interesse tutelato consiste: in primo luogo nel buon funzionamento dell'intero sistema economico e ciò perché, come è stato rilevato,con tale norma si è voluto, più che reprimere forme di concorrenza sleale, impedire che tramite comportamenti violenti o intimidatori siano eliminati gli stessi presupposti della concorrenza al fine di acquisire illegittimamente posizioni di preminenza o di dominio; in secondo luogo nella libertà delle persone di autodeterminarsi nel settore (Cass. rv. N. 232650). Quindi qualsiasi comportamento violento o intimidatorio idoneo ad impedire al concorrente di autodeterminarsi nell'esercizio della sua attività commerciale, industriale o comunque produttiva configura l'atto di concorrenza illecita prevista dalla norma in questione. Deve aggiungersi che il testo dell'art. 513 bis c.p. (che fa esclusivo riferimento ad "atti di concorrenza con violenza o minaccia") e la ratio della norma (assicurare che "la concorrenza sia non solo libera ma anche liberamente attuata": Cass., sez. 6, 9 gennaio - 6 marzo 1989, Spano, riv. n. 180706) non lasciano dubbi sul fatto che la concorrenza sleale punita dalla norma in esame si realizza sia quando la violenza o la minaccia è esercitata in maniera diretta contro l'imprenditore concorrente, sia quando l'obiettivo è perseguito in modo indiretto agendo nei confronti di terzi. Ai fini del reato, in altri termini, si richiede esclusivamente l'esistenza di comportamenti caratterizzati da minaccia o violenza (indipendentemente dalla direzione della stessa) idonei a realizzare una concorrenza illecita cioè a controllare o condizionare le attività commerciali, industriali o produttive di terzi con forme di intimidazione tipiche della criminalità organizzata (in questo senso: Cass. Sez. 1^ n. 19713/2005; Cass., sez. 3, 15 febbraio - 24 marzo 1995, Tamborrini, riv. n. 201578); In base a tali principi, affermati in dottrina e giurisprudenza, non si può dubitare della configurabilità del reato nella fattispecie in esame. L'utilizzo del metodo mafioso - che non ha bisogno se non in casi estremi della minaccia aperta e della violenza fisica e che ha determinato l'assoggettamento degli imprenditori alla volontà e alle regole del sodalizio dominante sul territorio - ha leso il bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice, cioè la libertà di impresa e il libero gioco della concorrenza senza che fosse necessaria la consumazione di alcuna forma di violenza fisica o di minaccia esplicita. Siffatta interpretazione della norma, in linea con la sua finalità, è stata già recepita dalla giurisprudenza di questa Corte . Quest’orientamento è solo apparentemente contrastato da una pronuncia piu’ recente87 che seppur ripropone l’orientamento precedente alla pronuncia del 2008: Secondo pacifica lezione ermeneutica, infatti, l'ambito di applicabilità dell'art. 513-bis c.p., che prevede come reato l'illecita concorrenza con minaccia o violenza, è ristretto alle condotte concorrenziali attuate con atti di coartazione che inibiscono la normale dinamica imprenditoriale, per cui vi rientrano i tipici comportamenti competitivi che si prestano ad essere realizzati con mezzi vessatori (quali il boicottaggio, lo storno di dipendenti, il rifiuto di contrattare, età), rimanendo invece escluse, siccome riconducibili ad altre ipotesi di reato, le condotte di coloro i quali, in relazione all'esercizio di attività imprenditoriali o commerciali, compiano atti intimidatori al fine di contrastare o ostacolare l'altrui libera concorrenza (Cass., Sez. 2, 27/06/2007, n. 35611). Ribadisce che: il delitto di cui all'art. 513 bis c.p., punisce esclusivamente l'alterazione delle regole a presidio della libera concorrenza realizzata mediante minaccia o violenza (Cass., Sez. 2, 11/05/2010, n. 20647). cassa l’ordinanza del TDL perché : non ha il Tribunale del riesame indicato nella vicenda dedotta in giudizio alcuna condotta minacciosa ovvero violenta, neppure nelle forme 87 Sentenza numero 6541 del 2012 180 note del metus indotto dalla notoria mafiosità dell'agente, dappoiché non indicati i destinatari di siffatto atteggiamento. Del resto La Corte era chiamata a giudicare l’imposizione di un’intermediazione nella distribuzione di prodotti ferrosi da parte di una cosca di ndrangheta cioè un’interposizione che, sebbene integrante il reato di estorsione, non integrava un’alterazione della libera concorrenza con conseguente lesione dell’ordine pubblico economico tanto che i Giudici potevano affermare : L'interposizione commerciale, civilisticamente riferibile al contratto di mediazione ovvero anche a negoziazione atipica, sorretta però da una causa civile volta al perseguimento di finalità pratiche non contra legem ed anzi riconosciuta in tutte le pratiche di compravendita (mobiliare ed immobiliare) non appare idonea ad integrare, sol perché qualificata parassitarla, condotta riconducibile al reato in esame, sia perché oggettivamente esclusa dalla tipizzazione delittuosa, sia perché nello specifico consumata senza che il tribunale ne chiarisse i profili violenti ovvero minacciosi. Ma allora il reato di cui all’art. 513 bis c.p. è configurabile , in concorso con quello di cui all’art. 416 bis c.p. e con quello di cui all’art. 629 c.p. – 7 D.L. 152/1991, nel caso in cui si dimostri che , con metodo mafioso, si sia pregiudicata la libera concorrenza aumentando il portafogli clienti di una impresa controllata da appartenenti alla ndrangheta fino a renderla monopolista in un determinato ambito territoriale. In particolare: quando appartenenti alla consorteria di ndrangheta “girano” presso gli esercizi commerciali, imponendo quanto prodotto o distribuito dell’impresa di ndrangheta si pongono in essere, direttamente o indirettamente a scapito dei concorrenti, cioè di chi produce o distribuisce prodotti similari, atti di concorrenza sleale che rientrano nel novero di quelli richiamati dall’art. 2598 n. 3 del c.c. per cui è integrata la stessa lettera dell’art. 513 bis c.p. . Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia La cosca rossanese controlla, in regime di monopolio ndranghetistico, l’offerta di caffè torrefatto e prodotti derivati, in Rossano e comuni viciniori, per il tramite della Pellegrino caffe’ s.r.l. e della Jamaican s.a.s. La prima delle società sopra citate è stata gestita, dapprima, dai fratelli ACRI Nicola ed ACRI Gennaro, dopo la carcerazione di ACRI Gennaro, del 17/1/200788, da Acri Nicola e SAPIA Sergio. Quest’ultimo è titolare e gestore della Jamaican s.a.s. che impone, con gli stessi metodi della Pellegrino caffè, il caffè freddo in Rossano e comuni viciniori. Nell’agosto del 2007, ACRI Nicola89 si rendeva latitante per cui SAPIA Sergio gestiva da solo la distribuzione di caffè torrefatto e prodotti derivati. Il 14 luglio 201190, ACRI Gennarino, tornava libero e, pur senza estromettere SAPIA Sergio, ritornava a gestire la distribuzione di caffè e prodotti derivati . ACRI Gennarino veniva tratto in arresto in esecuzione di un provvedimento di fermo disposto da questa A.G. quale esecutore materiale dell’omicidio di Converso Luciano il 17/1/2007 e rimaneva detenuto, ininterrottamente, fino al 14/7/2011 allorché veniva assolto dai Giudici della Corte di assise di Appello di Catanzaro 89 Veniva attinto da un provvedimento di fermo quale mandante dell’omicidio di CONVERSO Luciano e, immediatamente dopo, colpito da un’O.C.C. per il processo Arberia in quanto non adempiva all’obbligo di firma cui era sottoposto. 88 181 L’ipotesi di accusa è suffragata da una serie di elementi di prova eterogenei e qualificati costituiti dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori, dalle dichiarazioni di persone informate sui fatti, da intercettazioni telefoniche e da accertamenti di natura contabile. Il 26 maggio 2006 veniva costituita la società “Pellegrino caffè s.r.l.” avente partita iva nr. 02782290783 e sede legale in via Sempione s.n.c. a Rossano (CS), finalizzata al commercio al dettaglio di caffè torrefatto. All’atto della sua costituzione, la “Pellegrino caffè” aveva la seguente struttura societaria: - Capitale sociale dichiarato Euro 10.000; Quota di nominali 5.000 Euro indicati di proprietà di ACRI Gennarino, nato a Cariati il 17/08/82, fratello di ACRI Nicola; Quota di nominali 5.000 Euro indicati di proprietà di CALAROTA Arianna nata a Castrovillari (CS) il 27.05.1979, moglie di ACRI Nicola; Con data presentazione 01/06/2006 Amministratore unico era ACRI Gennarino; Con data atto 05/01/2007 risultava cessata la nomina di amministratore unico di ACRI Gennarino; Con data atto 05/01/2007 amministratore unico veniva nominata CALAROTA Arianna91. I collaboratori di giustizia, come tutti, fra Rossano e Corigliano, sanno che il caffè è imposto dalla famiglia Acri per il tramite della Pellegrino caffè. Acri Nicola investiva i proventi della sua attività criminale nella distribuzione di un caffè torrefatto che, in brevissimo tempo, diveniva quello più distribuito a Rossano estromettendo dal mercato le imprese tradizionali. Il collaboratore che, più di ogni altro, conosce le vicende delle distribuzione del caffè Pellegrino è ALFANO Carmine che, unitamente ad ACRI Gennarino, lo imponeva ai bar di Rossano e Corigliano. Come si è già scritto, ALFANO agiva per conto di BARILARI Maurizio cioè dell’organizzazione coriglianese che imponeva il caffè dei rossanesi in quanto questi ultimi ricambiavano il favore imponendo, a Rossano, i prodotti di cartoplastica distribuiti da una ditta individuale riconducibile, per interposta persona, allo stesso BARILARI Maurizio92. In quel giorno la Corte di Assise di Appello di Catanzaro lo assolveva dall’imputazione relativa all’omicidio di Luciano CONVERSO per la quale la Corte di Assise di Cosenza lo aveva condannato all’ergastolo. 91 Per come è stato specificato nel relativo capitolo, ACRI Nicola rimaneva latitante dal 02/08/2007 al 20/11/2010. (VEDASI ANCHE ESITO ACCERTAMENTO BANCA DATI INFOCAMERE IN ALLEGATO N.9/B ALLA CNR DEL ROS) 92 Del duopolio ndranghetistico coriglianese nel settore della distribuzione di prodotti di cartoplastica si legge nella Sentenza , emessa dal GUP distrettuale catanzarese che definisce il rito abbreviato del p.p. 3572/05, noto alle cronache come operazione SANTA TECLA. In Corigliano esisteva un duopolio perché accanto all’impresa individuale riconducibile a BARILLARI ve ne era un’altra riconducibile Mollo Pietro Salvatore. 90 182 ALFANO spiegava, fin da suoi primi interrogatori, che, per imporre il caffè Pellegrino, così come la cartoplastica, non era necessaria nessuna intimidazione, bastava presentarsi, insieme a Gennarino ACRI, presso i bar, comunicando che il caffè torrefatto era distribuito dalla famiglia ACRI per “convincere” della bontà del prodotto e della sua convenienza. In Rossano e Corigliano tutti conoscevano ACRI Gennarino e ALFANO Carmine quali prossimi congiunti di ACRI Nicola e BARILARI Maurizio, nessuno avrebbe osato non rispettare quello che era un ordine tanto implicito quanto cogente. P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI ALFANO Carmine P.M. dott. PISANI - Che mi ha detto prima, perfetto. Ora cerchiamo di dire un attimo. Questa Locale di Corigliano, gestita da BARILLARI, che rapporti ha con le altre Locali, altri…? Su Rossano? Su Rossano che cosa succede? Il BARILLARI è messo bene. Che significa è messo bene? Che c’è una certa collaborazione… Che significa “una certa collaborazione”? Perché loro… ACRI vende il caffè… Chi è ACRI? ACRI Nicola e ACRI Gennaro. Lei quando mi dice un nome mi deve dire chi è, a chi appartiene, cosa ha fatto, cosa non ha fatto… Allora, io stavo dicendo ACRI Nicola e ACRI Gennaro. Allora serviva un rappresentate su Corigliano per il caffè… Che significa “un rappresentante su Corigliano…”? Per vendere il caffè su Corigliano, ha imposto il caffè ai bar di Corigliano… Chi l’ha imposto? Tra Maurizio BARILLARO e Nicola ACRI… Ma Nicola ACRI a quale Locale appartiene? A Rossano. Quindi appartiene al Locale di ROSSANO. Sì… E dovevano imporre questo caffè su Corigliano… Sì, su Corigliano… Come… Poi Corigliano doveva imporre bicchieri di plastica, tutta la roba di cartoplastica che c’era in giro, ristoranti, bar, su Rossano. C’era questa collaborazione. Allora cerchiamo di capire… Invece di andare a prendere la mazzetta, c’era questo simbolo, che portavano il caffè su Corigliano e la roba di plastica su Rossano. Quindi una sorta di scambio sostanzialmente? Sì… Come si chiama questo caffè? Che tipo di caffè è? PELLEGRINO si chiama… Invece questa cartoplastica? MLC Distribuzione. E questa imposizione in concreto come è avvenuta? E’ avvenuta che c’è stato più di una volta questo paragone di fare una cosa più pulita… In che senso più pulita? 183 ALFANO Carmine - Più pulita… se qualcuno che si può lamentare che gli danno i soldi, noi andiamo due volte all’anno a seconda come è il bar… P.M. dott. PISANI Dà i soldi per l’estorsione… ALFANO Carmine Dell’estorsione stiamo parlando no? Così è una cosa più pulita, dare un prodotto che pure se qualcuno si lamentava non poteva dire niente perché l’estorsione non l’ha fatta, perché ha venduto il prodotto. P.M. dott. PISANI Ho capito. Quindi una sorta di copertura? ALFANO Carmine Sì… P.M. dott. PISANI E in concreto come veniva imposto? Cioè facciamo un esempio, c’è un bar… ALFANO Carmine Se non si prendevano il caffè gli facevano qualche danno alla macchina, al negozio… P.M. dott. PISANI Ho capito. Ma glielo dicevate espressamente? ALFANO Carmine Sì… P.M. dott. PISANI Glielo facevate capire? ALFANO Carmine Sì… P.M. dott. PISANI Facciamo un esempio concreto. ALFANO Carmine Un esempio? P.M. dott. PISANI Eh, un esempio, che poi sintetizziamo… ALFANO Carmine Andavo io su Corigliano, entravo dentro e lui… entravo insieme a mio cognato di prendere il caffè. C’era qualcuno che si lamentava perché già prendeva il Lavazza o un altro tipo di caffè, e lui diceva: “No, prova questo caffè che è più buono dell’altro, che poi sennò poi te lo puoi prendere anche amaro il caffè non più con lo zucchero” E capivano. P.M. dott. PISANI Ho capito. Invece la cartoplastica la gestivate abbiamo detto lei, BARILLARI… ALFANO Carmine Leopoldo… P.M. dott. PISANI Sì, Leopoldo… ALFANO Carmine …Cosimo… P.M. dott. PISANI E chi è questo qua? ALFANO Carmine Di Schiavonea… è di Corigliano questo qua, è lui il titolare della ditta, è intestata a lui. MAGGIORE Come si chiama la ditta? ALFANO Carmine MLC Distribuzione… …omissis… Cosi ALFANO Carmine al P.M. in data 19/07/2007 (VDS VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.10/B ALLA CNR DEL ROS) ALFANO Carmine, tornava a parlare dell’imposizione del caffè Pellegrino nel corso del verbale di interrogatorio del 19/9/2007. Precisava che iniziava a distribuire-imporre il caffè, nel luglio del 2007, girando per i bar, insieme ad ACRI Gennarino, a bordo di una Opel Zafira . Nessuno osava rifiutare, i pochi che esitavano venivano convinti con la promessa di un prezzo eguale a quello praticato dalle altre imprese, chi aveva contratti di esclusiva veniva indotto a prendere il caffè Pellegrino che si miscelava con quello dei precedenti fornitori. I baristi subivano una fortissima compressione del loro diritto di iniziativa economica privata perché l’an, il quando, il quantum delle forniture era deciso da ACRI Gennarino ed ALFANO Carmine che “passavano” dai bar, ogni 10-15 giorni, “lasciando” almeno 10 184 kg di caffè. Alla consegna davano un “buono” che poi veniva utilizzato per esigere il pagamento che avveniva senza il rilascio di fattura. Ma leggiamo quanto dichiara Alfano il 17/9/2007. P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – …omissis… Se mi spiega un attimo quand’è che lei… sempre con il suo ricordo, passo passo, mi racconta gli episodi in modo tale che noi facciamo un discorso organico. Lei ci ha già detto che c’è questa torrefazione Caffè Pellegrino che viene gestita dai fratelli ACRI, che vanno a caricare a Napoli e lo impongono nell’alto Ionio. Pellegrino la ditta di chi è? Della moglie di Nicola ACRI. Che si chiama? Non mi viene… CARAROTA se non sbaglio di cognome… CARAROTA? Se non sbaglio di cognome… ...è così. Però, voglio dire, che c’entra Pellegrino? Non lo so questo, non mi viene in mente adesso in questo momento. Non le viene in mente. Senta quindi, sostanzialmente, la ditta è una ditta individuale o è una società? Questo non lo so. Mi racconti un attimo quello che sa in relazione a questo spaccio di caffè. A luglio del 2006, siccome a noi ci hanno aiutato a prendere il monouso là a Rossano da un ingrosso di Giovanni ACRI, abbiamo parlato del più e del meno… noi prendevamo la carta pure su Rossano, e loro venivano su Corigliano a vendere il caffè, un accordo… un acordo… Quando dice prendevamo la carta, significa che voi imponevate la carta… Sì, il monouso su Rossano… …anche su Rossano. Quando lui andava a portare il caffè su Rossano già faceva la strada a noi per il monouso. E la stessa cosa noi quando andavamo a consegnare il monouso a Corigliano, già dice: “Vedi che passiamo tra due-tre giorni e ti facciamo assaggiare un po’ di caffè, lo devi prendere perché il caffè è buono…” Che cosa significa? Che era come… come qualità era qualità buona, quindi anche se non se lo prendevano tutti lo dovevano mischiare… Quindi, sostanzialmente, loro avevano la possibilità di rifiutare questa offerta? Non c’è stato nessuno che ha rifiutato. Che cosa dicevate voi? Qualcuno usciva con dei documenti che avevano il contratto per tre, quattro anni, cinque anni, dici: “Vabbè te lo mischi e non se ne accorge nessuno…” Questo, più di questo… Qualcuno che voleva rifiutare toglieva dei documenti, le fatture: “Guarda che noi facciamo questo prezzo, dieci euro al chilo, undici euro al chilo…” “Vabbè allora uguale…” Invece di tredici euro facevano uguale undici euro, dici euro… “Però ve lo dovete prendere…” 185 ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – Se lo dovevano prendere. Questo chi lo diceva? BARILLARI e io… Loro vi conoscevano a voi? Sì, funzionava come quella del monouso. Quindi, sostanzialmente, gli stessi con i quali si era raggiunto l’accordo che sarebbero stati esentati dal pagamento del pizzo, attraverso gli approvvigionamenti di monouso, come dice lei, venivano costretti a prendere il caffè… Sì. E questo sulla base degli accordi che avete raggiunto con Nicola ACRI? Sì… Me li spiega un po’ meglio? Risaliamo a questi accordi? Cioè, sostanzialmente, lei dice: “Nel luglio del 2006…” Su Corigliano stiamo parlando. Che cosa succede? Mi manda… vado io a Rossano e ci organizziamo per il giorno dopo, quando sono stato a Rossano, che doveva venire Gennaro ACRI con la macchina piena del caffè e girare nei bar. Il primo giorno che abbiamo fatto per girare nei bar abbiamo consegnato un chilo di caffè a tutti i bar… Gratis? Gratis, il primo giorno. E poi dopo una settimana siamo ritornati a vedere che ne dicevano del caffè, giusto per essere un po’ delicati. Quando siamo andati là, chi l’aveva provato, chi ancora nella macchinetta siccome c’è il residuo del caffè, dice: “Non abbiamo finito quello per mischiarlo…” Che dovevano fare una cosa, io non ne capisco, però dovevano fare una qualità di dose di caffè… Una miscela… Una miscela... Allora? Tutti hanno detto va bene, qualcuno chiudeva il mese di agosto e ci hanno rinviato a settembre perché era agosto, però nessuno ha detto che non era buono il caffè. Ho capito. Non c’è stato proprio nessuno che ha rifiutato? No, nessuno… Non ricorda nessuno. Nessuno. Senta, ma voi andavate dicendo che il caffè era di Nicola ACRI? Veniva Gennaro con me, il primo giro l’abbiamo fatto io e Gennaro… Ho capito. Con quale macchina? La macchina sua e la macchina mia. La sua era una Opel Zafira… Che era piena di caffè… Sì. E quanti bar avete rifornito? Il numero preciso non lo so, però abbiamo fatto un bel giro… Cioè a tutti i bar siete stati? In un giorno non ce l’abbiamo fatta, siamo stati due o tre giorni a girare a lasciare il caffè. 186 P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – E dopo una settimana… Una settimana, dieci giorni… Avete fatto i contratti? …abbiamo fatto i contratti. Il contratto… qualcuno che aveva il contratto con Lavazza cose… in nero… Chi aveva l’esclusiva gliel’avete dato in nero… Sì, solamente su due bar su Corigliano al cento per cento Pellegrino… E quali sono questi due bar? Allora, uno è Rose Rose… Rose Rose? Sì… Come si chiama? Scusi non ho capito… Rose Rose, se non sbaglio… Non è che è Chanel delle Rose? No, no, Rose Rose, quella è un’altra cosa, quella doveva entrare dopo… Poi lo raccontiamo. Rose Rose e l’altro? La Favola… Pizzeria Bar La Favola… Ma le chiedo scusa. Costoro che sostanzialmente assecondavano i vostri propositi acquistando caffè soltanto dagli ACRI, avevano poi un trattamento di favore rispetto a chi lo… La macchina gratis… la macchina del caffè… Quindi, un accordo commerciale insomma… Sì. Ma loro non potevano tutti quanti rifiutarsi di acquistarlo in blocco e quindi accontentarsi con la miscelazione? No, cinque chili la volta portavamo noi… Come? Cinque chili la volta portavamo. Comunque? Sì. Quindi la quantità la decidevate voi? Un minimo di cinque chili… Gliel’avete imposta… Sì. Quindi mi spiegate come facevate? Non capisco… La confezione era di cinque… erano i pacchi da un chilo però la confezione era di cinque chili… Come i pacchi da un chilo e la confezione da cinque chili? I sacchetti erano da un chilo, però erano imballati in cinque chili, cinque pacchi da un chilo. E ogni quanto vi presentavate con questa imposizione? Noi aspettavamo… ogni 7-8 giorni passavamo, perché qualcuno faceva i 7-8 chili ogni quindici giorni, chi dieci, a secondo come funziona il bar. Cioè Rose Rose prendeva 3040 chili al mese. Comunque voi avevate imposto almeno 5 chili. Sì. Ogni quanto? Ogni volta che o ci chiamava o facevamo il giro per vedere se c’era rimasto due chili… uno la confezione se la prendeva… Cioè la imponevate? 187 ALFANO Carmine – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine - P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – Cioè io vorrei capire, lo smistamento del caffè, era regolato dalle vostre esigenze… Dalle nostre e dalle loro pure… Cioè dalle loro… …perché quelle due che c’avevano la macchinetta mica potevano chiamare ad un’altra, se finiva prima il caffè chiamavano a noi quei due, poi gli altri invece passavamo noi. Anche senza che loro vi chiamassero… Sì, loro non chiamavano… Perché non ne avevano bisogno, no? No, passavamo noi. E passavate ogni quanto? A seconda, ogni dieci, ogni quindici giorni… E perché questa differenza fra dieci e quindici giorni? Perché passavamo… prima abbiamo iniziato tre volte al mese di passare e poi siccome si accumulava troppo caffè, per non dare proprio la difficoltà, uno è disperato abbiamo passato due volte al mese, ogni quindici giorni. Quindi, praticamente, prima avevate deciso di passare tre volte al mese, quindi ogni dieci giorni, dopodiché passavate due volte al mese… Due volte al mese. Il primo periodo, che passavate tre volte al mese, quando si è verificato? Abbiamo iniziato a luglio… E quindi per tutto luglio siete passati tre volte al mese, tre volte quindi sostanzialmente? A Luglio è stato due volte perché abbiamo… verso il 10-11 luglio abbiamo iniziato… Perfetto, poi ad agosto siete passati tre volte… Ad agosto chi era aperto siamo passati tre volte… E a settembre due volte… Abbiamo… sì… E voi praticamente passavate e imponevate cinque chili… Scendevamo io… scendevamo io e Nicola… eh… scusate e Gennaro… ACRI… …ACRI con il coso del buono, il libretto del buono che ni doveva pagare… Non ho capito… I blocchettini dei buoni… Che buoni sono? I buoni scritti che ti sto consegnando cinque chili di caffè… La bolla? Non è la bolla, è un buono… a quelli neri un buono era… E’ una scrittura in nero… In nero, era un buono di consegna si chiama… Perfetto. Era un buono che era un documento interno vostro cioè come ditta? Sì… Cioè era un buono con il quale dicevate: <<Ti consegno…>> e quello vi apponeva la firma per ricevuta… Sì, sì… 188 P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – P.M. dott. LUBERTO – ALFANO Carmine – E voi vi tenevate una copia del buono… Una a noi e una a loro… Perfetto. E questo era tutto in nero… Sì. La maggior parte in nero, solo questi due bar facevano le fatture. E quindi consegnavate cinque chili alla volta o a qualcuno gliene imponevate anche di più? A secondo, per esempio Bar Edera là che si consuma tanto caffè, pure dieci chili… Senta e queste ricevute chi ce là, questi buoni? Ce li aveva Gennaro ACRI, oppure un collaboratore suo che mandava quando non poteva venire lui. E cioè? Uno è Pierino, sempre ACRI, che porta anche il caffè a ciardi… che l’altra volta ho iniziato a dire… A ciardi? A ciardi sarebbe le macchinette… Le cialde? Le cialde, scusatemi, non so parlare io… Prego... no, sapete parlare benissimo… Le cialde… oppure uno che fa il caffè freddo che si chiama Giamaica Caffè, sempre di Rossano, che il caffè sempre loro comunque è… E quindi? E portava… i buoni di consegna li portavano loro… Senta e quindi c’è un minimo di cinque chili però a qualcuno si imponeva anche di più… Sì, anche dieci chili… Ho capito. Senta, ma quando è stato arrestato Gennarino ACRI il gioco del caffè è continuato? Sì, è continuato… E chi l’ha preso il suo posto? Pierino ACRI oppure questo della Giamaica Caffè che non mi ricordo il nome. Che ormai, dopo che abbiamo fatto noi il giro, io e Gennaro, fino a quando ci sono stato io c’ero io che giravo con loro, poi se chiamavano potevano venire anche da soli come noi andavamo là a portare il monouso senza chiamare più a loro. …omissis… Senta, invece sul caffè, faccio una domanda tornando indietro, il prezzo del caffè era il prezzo anche dell’altro caffè o era un prezzo superiore? No, dell’altro caffè. Quando c’era qualcuno che si lamentava, dice: “Guarda che io Lavazza me l’ha fatto dieci euro…” No che si lamentava, dicevano: “Guà devo prendere il caffè da te da tredici io la faccio dieci euro…”, faceva vedere la fattura. Anche loro, anche ACRI faceva dieci euro il caffè pure a loro… Invece a quelli che se lo sono pigliato tutto, l’ha fatto a tredici euro? Chi dieci, chi undici, chi dodici… A seconda? Sì. Di che cosa? Della quantità e del venduto? Sì. 189 P.M. dott. LUBERTO – Un’altra cosa vorrei capire. Ma perché questi due Bar Rose Rose e La Favola, mi ha detto, l’hanno preso interamente da ACRI? ALFANO Carmine – Per fare vedere che loro collaboravano, perché Rose Rose è di STRAFACE… P.M. dott. LUBERTO – STRAFACE chi? ALFANO Carmine – Francesco… P.M. dott. LUBERTO – STRAFACE Francesco (incomprensibile)... ALFANO Carmine – No, quello che c’ha il cemento. Quindi c’è suo nipote, lui è vicino a BARILLARI, quindi per fare vedere… perché prende anche lavori su Rossano loro come strade, come cose, quindi… P.M. dott. LUBERTO – Tu mi dai una mano a me io ti do una mano a te… ALFANO Carmine – Sì, per fare vedere… Invece questo qua siccome… P.M. dott. LUBERTO – Questo qua sarebbe? ALFANO Carmine – La favola questo invece non l’aveva, quando siamo entrati noi con la carta… perché come ha aperto non aveva caffè, aveva torrefazione, poi è morto il proprietario e siamo subentrati noi… P.M. dott. LUBERTO – Senta e i proventi del caffè vanno tutti a Rossano? ALFANO Carmine – Tutti a Rossano sì… P.M. dott. LUBERTO – Voi non avete trattenuto niente? ALFANO Carmine – No, noi niente… P.M. dott. LUBERTO – Così come avete preso tutti i proventi della cartoplastica? ALFANO Carmine – Della monouso, sì… …omissis… Cosi ALFANO Carmine al P.M. in data 17/09/2007 (VDS VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.12/B ALLA CNR DEL ROS) In effetti, da accertamenti esperiti dai CC risulta che, nell’anno 2006, ACRI Gennaro utilizzava una Opel Zafira targata CH822ZW, intestata allo stesso sino alla data del 19/12/200693. Nel corso dell’interrogatorio del 10/1/2008, Alfano precisava che l’imposizione del caffè Pellegrino, in Rossano, era iniziata nel 2006, ad opera dei due fratelli Acri, quando Acri Nicola veniva scarcerato. Nell’estate del 2006, ALFANO, insieme a Gennarino ACRI, iniziava ad imporre il caffè Pellegrino a Corigliano e ad effettuare le consegne ai bar già compulsati dai fratelli ACRI in Rossano. Alfano spiegava che il caffè proveniva da Napoli ove ACRI Nicola aveva rapporti per via delle importazioni di cocaina94 . Quindi ALFANO accennava al fatto che il monopolio si era esteso a prodotti similari ed in particolare alle c.d. cialde di caffè che venivano distribuite unitamente a delle c.d. macchinette per la distribuzione automatica ed al caffè freddo. Delle prime di occupano 93 VEDASI CNR DELLA SEZIONE A.C. E OP/85 IN ALLEGATO N.11/B) Che Acri Nicola, per il tramite di Galluzzi Salvatore avesse rapporti con la famiglia napoletana Bevilacqua che assicurava le forniture di cocaina è un dato che si staglia dall’indagine ombra in relazione alla quale si tratterà nel capitolo di questo provvedimento dedicato ai traffici di stupefacente della cosca che occupa. 94 190 ACRI Pierino e CALAROTA Antonio ( fratello di CALAROTA Arianna che è la moglie di ACRI Nicola) del secondo si occupava SAPIA Sergio. Il n.30 è CALAROTA Antonio che è il cognato di Nicola ACRI. Questa persona avrebbe dovuto avere un ruolo nell’imposizione del caffè. Per come ho già accennato, infatti, si erano create delle mansioni per imporre il caffè: per il caffè torrefatto facevamo i giri io e Gennaro ACRI, ribadisco che non c’è stato mai bisogni di nessun tipo di intimidazione in quanto i gestori degli esercizi commerciali conoscevano sia me che Gennarino pertanto non facevano nessuna obiezione. L’affare del caffè inizia dopo la scarcerazione di Nicola ACRI allorché questi aveva avuto occasione di reperire in Napoli caffè torrefatto. I rapporti con i napoletani erano da molti anni attivi in relazione agli stupefacenti. Nicola ACRI voleva intestare alla moglie un’attività per così dire “pulita”, pertanto Nicola ACRI ha registrato il marchio Caffè Pellegrino. Nei primi mesi del 2006 il caffè Pellegrino è stato imposto per tutta Rossano. A partire dal mese di maggio si raggiunge un accordo fra Basilari e Nicola ACRI in forza del quale noi coriglianesi avremmo imposto a Corigliano i prodotti di CARTOPLASTICA, mentre i rossanesi avrebbero imposto il caffè a Corigliano. Proprio io venni incaricato di girare a Corigliano per imporre il caffè insieme a Gennaro ACRI. Ricordo che facevamo il giro per i bar una volta alla settimana consegnando per lo meno una confezione di caffè Pellegrino che non ricordo se era di 5 o 6 chili. Alcuni rivenditori acquistavano più di una confezione ma ribadisco comunque dovevano prendere almeno una confezione. Le uniche obiezioni che avemmo furono date dal fatto che i rivenditori lamentavano di avere contratti di esclusiva con ditte diverse. In questo caso imponemmo loro comunque l’acquisto del nostro caffè che “suggerimmo” di miscelare con il caffè per il quale avevano il contratto in esclusiva. Invece in Rossano mi limitai a consegnare caffè ai bar che erano già stati previamente compulsati dai due fratelli ACRI. Anche a Rossano passavamo una volta la settimana. In questo modo tutti i bar di Rossano e Corigliano si rifornivano di caffè dalla ditta di Nicola ACRI. CALAROTA Antonio, insieme a ACRI Pierino avrebbe dovuto imporre sia a Rossano che a Corigliano le macchinette e le cialde di caffè. Invero, questo affare è stato iniziato in precedenza rispetto al caffè torrefatto. Le machinette e le cialde venivano imposte a diversi esercizi commerciali. Ho iniziato ad imporre le cialde e le relative macchinette a Corigliano fra il 2003 ed il 2004. Mi pare che Nicola ACRI fosse ancora libero. Preciso che facevo “i giri” a Corigliano con Pierino ACRI. Nel 2006 è iniziata l’imposizione anche del caffè freddo che veniva distribuito da una ditta intestata a Sergio SAPIA. CALAROTA doveva imporre le cialde e le macchine ma non ha mai espletato questo compito in quanto ACRI Nicola gli rimproverava il fatto di essere un consumatore di cocaina per cui più volte lo ha picchiato. Così ALFANO Carmine al P.M. in data 10/01/2008 (VDS VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.27/A ALLA CNR DEL ROS) Effettivamente ACRI Nicola veniva scarcerato dalla casa circondariale di Vibo Valentia il 21/2/2006 ove era rimasto detenuto dal 18/11/2002 al 21.02.200695. In particolare, in data 18/11/2002, veniva attinto da O.C.C., spiccata dal Gip distrettuale, per i fatti del p.p. noto alle cronache come operazione TAMBURO. Quest’ordinanza veniva revocata in data 30/10/2004., ma Acri Nicola , in data 5/11/2002, veniva attinto da una nuova O.C.C. del GIP catanzarese per i fatti della c.d. strage di Strongoli ed il 6/11/2002, veniva attinto da altra O.C.C. per i fatti del processo ARBERIA. Quest’ultima O.C.C. veniva , in breve tempo, revocata per la 95 191 Le dichiarazioni di ALFANO hanno il crisma della costanza in quanto, sono state ribadite nel corso dell’interrogatorio del 05/10/12 allorché ALFANO ha spiegato, nel dettaglio, l’imposizione della c.d. cialde e i rapporti intercorrenti fra ACRI Nicola e SAPIA Sergio96 Ho già reso dichiarazioni in relazione all’imposizione del caffè e prodotti derivati. Voglio ora fare qualche precisazione: La prima attività concerneva l’imposizione di quelle che io chiamo cialde. Erano in realtà delle macchinette di caffè che venivano imposte in comodato d’uso in modo tale da determinare la periodica fornitura di cialde. L’impresa che distribuiva questo prodotto era intestata a Pierino ACRI, sebbene fosse stata “aperta” con denaro di ACRI Nicola. Non conosco le ragioni per le quali ACRI Nicola ha scelto Pierino ACRI come suo fiduciario. Non mi risulta che i due siano fra loro parenti. Conosco questi particolari perché, fra il 2003 ed il 2004 ACRI Nicola, per il tramite del suo contabile CONVERSO Luciano, chiese a me, in presenza di BARILARI Maurizio, di fargli il favore di piazzare le cialde anche su Corigliano. Ricordo che abbiamo piazzato molte macchinette per esempio ai concessionari di auto tra i quali ricordo la concessionaria Russo e quella MONTALTO. Abbiamo effettuato queste imposizioni io e Pierino ACRI. Non ho accompagnato Pierino ACRI presso tutti coloro ai quali si imponevano le cialde in quanto, in qualche occasione, BARILARI Maurizio delegava qualche altro affiliato. Comunque c’era sempre qualcuno tra noi coriglianesi ad accompagnare Pierino ACRI per imporre le forniture di cialde. Le cialde venivano fornite in pachi contenenti 100 pezzi che venivano portati da Pierino ACRI con cadenza periodica che cambiava a seconda della dimensione di chi veniva rifornito. Ho partecipato, in taluni casi, alla riscossione del dovuto che in genere veniva effettuata da Pierino ACRI. Le volte in cui ho assistito alla consegna ad ACRI del denaro ho visto che si trattava di denaro contante senza la preventiva consegna di una fattura. Inizialmente le cialde venivano imposte anche da CALAROTA Antonio, fratello di CALAROTA Arianna che però non poteva agire da solo ma si limitava ad accompagnare ACRI Pierino. Per come ho già riferito, all’incirca nel 2006, ACRI Nicola ha verificato che CALAROTA Antonio consumava cocaina per cui lo ha estromesso dalla gestione della distribuzione delle cialde. Per quanto concerne la PELLEGRINO caffè, oltre a quanto ho già riferito posso precisare che, in molte occasioni, il caffè è stato imposto a Corigliano da SAPIA Sergio che accompagnavo presso i bar e lidi balneari. SAPIA Sergio è molto legato ad ACRI Nicola in quanto è fratello di SAPIA Antonio detto Claudio che è stato compare d’anello di ACRI Nicola. Per come ho già detto, alla consegna del caffè veniva rilasciato un buono, cioè un documento in doppia copia di nessun valore fiscale. Una copia rimaneva al rifornito, l’altra rimaneva nelle mani di ACRI Gennarino o di SAPIA Sergio. La maggior parte dei riforniti erano stati costretti a miscelare il caffè PELLEGRINO con quello che avevano in precedenza. In questi casi le forniture di caffè PELLEGRINO erano in nero in quanto i riforniti non potevano accettare fatture avendo un contratto di esclusiva con il precedente fornitore. Evidentemente questo modo di fare era ben accetto alla famiglia ACRI. Quando Gennarino ACRI è stato arrestato quale esecutore materiale dell’omicidio di CONVERSO Luciano la gestione del caffè PELLEGRINO è stata completamente demandata a SAPIA Sergio. Per come ho già detto, altro derivato del caffè era il c.d. caffè mancata trasmissione dell’incarto ai Giudici del riesame, per i fatti della c.d. strage di Strongoli Acri Nicola veniva assolto in primo grado e, conseguentemente, scarcerato in data 21/2/2006. 96 È appena il caso di precisare che non si tratta di un interrogatorio su temi nuovi ma solo una specificazione di temi già affrontati tempestivamente. 192 freddo che, ribadisco, insieme a SAPIA Sergio, ho imposto ai bar ed ai lidi coriglianesi dopo dell’imposizione del caffè “Pellegrino”. Posso aggiungere che SAPIA Sergio si occupava della distribuzione del caffè freddo anche prima, in particolare, fra il 2003 ed il 2004, quando mi recavo in Roma insieme a BARILARI Maurizio, ivi incontravo SAPIA Sergio e lo stesso Maurizio BARILARI mi spiegava che SAPIA Sergio stava a Roma per piazzare caffè freddo. Lo stesso Maurizio BARILARI mi spiegava che SAPIA Sergio era prestanome di ACRI Nicola e che era riuscito ad entrare nel mercato di Roma per il tramite di zingari stanziali a Roma con i quali ACRI Nicola aveva raggiunto accordi per il tramite degli zingari cassanesi. In epoca più recente e comunque dopo la costituzione della Pellegrino caffè, ho personalmente accompagnato SAPIA Sergio presso i bar e soprattutto presso i lidi coriglianesi imponendo le forniture di caffè freddo. Per distribuire questo prodotto occorreva piazzare una sorte di macchina che refrigera il prodotto e ne consente l’erogazione all’avventore. Anche in questo caso nessuno ha osato resistere alle nostra richieste anzi, coloro i quali erano riforniti da altre imprese interrompevano i rapporti con le stesse e si rifornivano dalla Jamaican caffè. Per quanto concerne le forniture di caffè freddo veniva fatturata solo una parte di quanto rifornito. …omissis… (VDS VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.141/A ALLA CNR DEL ROS) Dell’esistenza di un accordo criminale tra l’organizzazione rossanese e quella coriglianese, ha riferito anche CURATO Vincenzo il quale ha raccontato di avere saputo da ACRI Gennarino che ALFANO Carmine imponeva in Corigliano, insieme ad ALFANO il caffè Pellegrino. P.M. dott. LUBERTO – CURATO Vincenzo – P.M. dott. LUBERTO – CURATO Vincenzo – P.M. dott. LUBERTO – CURATO Vincenzo – P.M. dott. LUBERTO – CURATO Vincenzo – P.M. dott. LUBERTO – CURATO Vincenzo – P.M. dott. LUBERTO – CURATO Vincenzo – P.M. dott. LUBERTO – CURATO Vincenzo – P.M. dott. LUBERTO – CURATO Vincenzo – P.M. dott. LUBERTO – CURATO Vincenzo – P.M. dott. LUBERTO – …omissis… Senta, e questi prodotti venivano imposti? Sì, venivano imposti sì. In che modo? In che modo? Che se li prendevano i… se li prendevano la maggior parte tutti quelli che pagavano le estorsioni perché a Corigliano l’estorsione la pagano tutti, in tutti i ristoranti che a Corigliano, tranne Luigi AMIDA e qualcun altro la pagano tutti l’estorsione. Chi è Luigi AMIDA? E’ uno che c’ha il ristorante “Il Miramare”. Perché non la paga? Non la paga perché ha fatto arrestare all’epoca ad Antonio BRUNO. E quindi si spaventano di questo…? Si spaventano sì, di andare a prendere l’estorsione. E a Miele neanche gli cercano l’estorsione perché all’epoca fece arrestare molte persone. Senta, lei sa se in qualche modo Carmine ALFANO è stato collegato anche a gente di Rossano? Sì, a Nicola ACRI. Per quale cosa? Per il fatto del caffè. E quindi con chi aveva rapporti? Lui? Con Gennarino? Chi, Carmine ALFANO? Carmine ALFANO aveva rapporti con il fratello di Nicola, con Gennaro. E facevano che cosa? 193 CURATO Vincenzo – Vendevano il caffè, imponevano il caffè ai baristi della zona che dovevano prendere il caffè da loro. P.M. dott. LUBERTO – Ho capito. Di quale zona? CURATO Vincenzo – Di Rossano e di Corigliano e delle zone limitrofe. P.M. dott. LUBERTO – Lei ha qualche episodio… Come fa a sapere questa cosa? CURATO Vincenzo – Perché con Eugenio MORRONE mi sono recato un giorno per la sicurezza a Rossano – che dei documenti si facevano là tramite un commercialista di Rossano c’hanno fatto fare… Gennarino ci ha accompagnato là – e stavano aprendo questo negozio e mi disse Gennarino che questo caffè doveva essere fornito a tutti i negozi e ristoranti che noi eravamo a conoscenza che pagavano già l’estorsione. P.M. dott. LUBERTO – E chi le fece il nome di Carmine ALFANO? CURATO Vincenzo – Come chi…? P.M. dott. LUBERTO – Chi le disse che era coinvolto anche Carmine ALFANO? CURATO Vincenzo – Ci sono stato anche con Carmine ALFANO a Rossano io. P.M. dott. LUBERTO – Da Gennarino? CURATO Vincenzo – Sempre da Gennarino per prendere situazioni di Maurizio BARILLARI e… P.M. dott. LUBERTO – Che significa? Me le racconta queste cose? Lei ha detto: “sono stato a Rossano da Gennarino ACRI insieme a Carmine ALFANO”. Per fare che cosa? CURATO Vincenzo – Prima con Eugenio MORRONE sono stato e poi sono stato con Carmine ALFANO perché doveva ritirare delle carte che servivano sempre per la sicurezza e il parrucchiere che hanno aperto, il barbiere che hanno aperto, lo hanno aperto giusto per copertura, perché senno… P.M. dott. LUBERTO – Ma la sicurezza di che cosa? Quando lei dice che servivano carte per la sicurezza, a che cosa si riferisce? CURATO Vincenzo – Sicurezza sarebbero quelli che… i bodyguard che usano in discoteca se succede qualcosa lite, se succede qualche… P.M. dott. LUBERTO – E sappiamo che Maurizio BARILLARI gestisce una, diciamo così, agenzia che assicura la sicurezza dei locali pubblici. Giusto? CURATO Vincenzo – Sì, ma è una estorsione, non è un… P.M. dott. LUBERTO – Ha già spiegato che è… CURATO Vincenzo – Non è una sicurezza. P.M. dott. LUBERTO – Ha già detto che l’hanno imposta questa cosa. CURATO Vincenzo – Sì. P.M. dott. LUBERTO – Vorrei capire, ma anche rispetto a questa agenzia che assicura la sicurezza nei locali pubblici, è coinvolto il clan di Rossano? CURATO Vincenzo – Sì, è coinvolto anche il clan di Rossano, anche a Rossano hanno questa sicurezza sì. P.M. dott. LUBERTO – Chi là gestisce? CURATO Vincenzo – La gestisce… il fratello di Nicola la gestiva, Gennarino, perché il locale che si trova a Fabrizio, uno degli ultimi locali che si trova a Fabrizio che ora non ricordo il nome, ci sono quelli di Rossano che hanno la sicurezza, non ricordo il nome, non so se è quello di Gattuso, non mi ricordo quale è. …omissis… Così CURATO Vincenzo al P.M. in data 13/09/2007 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N. 13/B ALLA CNR DEL ROS) 194 Anche la collaboratrice di giustizia VALLONEARANCI Maria forniva particolari in ordine all’imposizione del caffè ai bar di Rossano da parte del gruppo ACRI. Infatti, lavorava al banco, in un bar di Rossano, e riceveva le confidenze della titolare che le riferiva di essere stata costretta ad acquistare il caffè Pellegrino dai fratelli ACRI nonostante la miscela che fornivano non fosse gradita ai suoi clienti. Come ho già detto ACRI Nicola gestisce la torrefazione della propria famiglia. So che tutti i bar di Rossano devono rifornirsi per forza del caffè "Pellegrino". Questo lo posso dire con certezza perché personalmente ho lavorato presso un bar di Rossano sito in piazza Bologna di cui non ricordo la denominazione, gestito, all'epoca, da OTRANTO Adele. Proprio quest'ultima mi diceva che nonostante la clientela si lamentava del fatto che questo caffè fosse troppo forte e faceva male allo stomaco, lei era comunque costretta a comprarlo perché imposto da ACRI Nicola. Ricordo che questo caffè veniva scaricato da tale Sergio accompagnato da una ragazza di nazionalità straniera. …omissis… Cosi VALLONEARANCI Maria al P.M. in data 08/09/2010 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N. 42/A ALLA CNR DEL ROS) VALLONEARANCI è molto più precisa nel corso dell’interrogatorio reso al P.M. in data 2.11.2012. Infatti, ha raccontato di avere lavorato, fra il 2006 ed il 2007, presso il bar rossanese riconducibile a DE MARTINO Aldo e, nella seconda metà del 2007, presso il bar, sempre sito in Rossano, di Adele OTRANTO ove apprendeva, dai rispettivi gestori, dell’imposizione, da parte dei fratelli ACRI, del caffè freddo e caldo. I gestori venivano privati di ogni potere di contrattazione perché, non solo dovevano accettare le forniture di caffè Pellegrino, che acquistavano in nero e miscelavano a quello del grossista precedente, ma dovevano limitarsi a pagare per forniture la cui tempistica e quantità era decisa dai due fratelli ACRI. In definitiva: presso i bar si presentava SAPIA Sergio, consegnava quantità non concordate di caffè freddo e caldo che poi i gestori dovevano pagare nelle mani dei fratelli ACRI. Leggiamo un ampio stralcio del verbale di interrogatorio reso da VALLONEARANCI A.D.R.: ho già riferito, nel corso dei 180 giorni ,del fatto che la cosca ACRI controlla le forniture di caffè torrefatto e prodotti similari in tutta Rossano e Mirto Crosia. Su richiesta di fornire ulteriori precisazioni posso riferire che: il caffè PELLEGRINO è gestito dai fratelli Nicola e Gennarino ACRI i quali lo hanno imposto a tutti i bar di Rossano. L’imposizione avviene sempre allo stesso modo, non c’è bisogno di nessuna minaccia in quanto tutti hanno paura di ACRI Nicola e del fratello Gennarino. A Rossano tutti conoscono questa situazione che mi è stata confidata, in un primo momento, da MAGLIARELLA Vincenzo e Sergio ESPOSITO. Ma, per come ho già riferito, ho verificato personalmente l’imposizione del caffè Pellegrino, sia presso il bar di DE MARTINO Aldo, sia presso il bar di Adele OTRANTO. Per come accennavo sopra, ho lavorato presso il bar di Aldo DE MARTINO, tra il 2006 ed il 2007, proprio nel periodo in cui iniziava la distribuzione del caffè PELLEGRINO. Ricordo che, presso quel bar, si serviva il caffè “Mauro” del quale vi era l’insegna affissa fuori e del quale presso il bar v’era la macchina. In altre parole: il bar di DE MARTINO doveva servire ,in esclusiva, il caffè “Mauro”. Quando la PELLEGRINO Caffè veniva costituita DE MARTINO, progressivamente, diminuiva gli acquisti di caffè “Mauro” ed 195 acquistava, in nero, il caffè Pellegrino che veniva miscelato insieme al “Mauro”. Insieme al caffè torrefatto, presso questo bar, si vendeva il Jamaica caffè, cioè un caffè freddo che veniva distribuito, unitamente a delle macchine che lo scecheravano. Anche il Jamaica caffè veniva imposto dai fratelli ACRI. Secondo quanto avevo modo di verificare direttamente, e secondo quanto mi confidavano sia Aldo DE MARTINO che la compagna Dina FERRARO, il caffè torrefatto ed il caffè freddo, veniva portato presso il loro ba,r secondo tempi e quantità stabilite dalla famiglia ACRI. In definitiva, passava SAPIA Sergio e consegnava il prodotto senza che fosse stato prima chiamato e senza che i gestori del bar potessero obiettare alcunché. Poi, gli stessi gestori del bar si recavano presso gli uffici della caffè “Pellegrino” per pagare il prodotto nelle mani della moglie di ACRI Nicola. Naturalmente, sia DE MARTINO Aldo che FERRARO Dina, in più occasioni, mi dicevano che i due fratelli ACRI imponevano il caffè torrefatto e freddo e che nessuno poteva osare obiettare alcunché. Le forniture, ribadisco, venivano effettuate da SAPIA Sergio che solitamente era accompagnato da una ragazza straniera della quale non conosco il nome. Nella seconda parte del 2007, per un paio di mesi, ho lavorato presso il bar di OTRANTO Adele ove potevo constatare, rispetto alle forniture di caffè torrefatto e freddo, una situazione del tutto eguale. Anche Adele OTRANTO aveva l’esclusivo con il caffè “Cokito”. Dopo la costituzione del caffè “Pellegrino” miscelava il caffè Cokito con il caffè fornito da SAPIA Sergio in nero. Anche Adele OTRANTO non poteva contrattare quantità e tempi delle forniture per come verificavo direttamente e per come mi confidava, in più occasioni. A.D.R.: Pino, gestore del bar in c.da Amarelli, al quale ho fatto sopra riferimento, mi confermava che tutti in Rossano, dovevano rifornirsi di caffè torrefatto e caffè freddo dalla famiglia ACRI e mi diceva che, grazie all’appoggio di Salvatore MORFO’ era rimasto indenne da questa imposizione continuando a rifornirsi esclusivamente del caffè Illy. Pino mi faceva queste confidenze nello stesso momento in cui mi riferiva dei suoi rapporti con Salvatore MORFO’ e dell’imposizione patita dalla sorella che, ribadisco, gestisce una panetteria.. Per come ho potuto constatare direttamente, tutti i bar , alcuni in nero, si riforniscono di caffè Pellegrino fra i pochi bar indenni da questa imposizione v’è il caffè di tale FORMOSO che è sito nei pressi del carcere . Non so per quale ragione Formoso è esente dall’imposizione che occupa. (Così VALLONEARANCI al P.M. in data 02/11/2012) (VDS VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N. 14/B ALLA CNR DEL ROS) Anche da TEDESCO Fabio, convivente della collaboratrice VALLONEARANCI Maria, è a conoscenza che il caffè PELLEGRINO veniva imposto ai bar di Rossano: Inoltre voglio aggiungere che ACRI Nicola, in Rossano e dintorni, grazie alla propria attività imprenditoriale riesce ad imporre ai vari commercianti del posto l'acquisto del caffè. Di questa situazione ne ho parlato anche con la mia convivente che in passato ha anche lavorato presso un bar la cui proprietaria era anche costretta ad acquistare il caffè "Pellegrino" (Così TEDESCO Fabio in data 01/10/2010) (VDS VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.43/A ALLA CNR DEL ROS) GALLINA Giuseppe ha riferito che, dopo l’arresto di ACRI Gennarino, per l’omicidio di CONVERSO Luciano , la gestione della Pellegrino caffè veniva assunta direttamente da ACRI Nicola che continuava ad imporre il caffè ai bar rossanesi Inoltre attualmente, a seguito dell’arresto del fratello Gennarino, è impegnato nel commercio del caffè, di cui non ricordo la marca, imposto a tutti i bar di Rossano i cui proprietari, conoscendo la personalità di Acri, sono costretti all’acquisto. Ho avuto modo di notare diverse insegne 196 pubblicitare installate sulle pareti adiacenti ai bar, con il marchio “Pellegrino”.(Cosi GALLINA Giuseppe al P.M. in data 28/07/2007). (VDS VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.157/A ALLA CNR DEL ROS) Anche GALLINA rende eloquenti precisazioni in data 02.11.2012, riferendone le fonti e spiegando che i baristi non potevano contrattare i tempi e le quantità delle forniture: Relativamente all’iposizione del caffè nella zona di Rossano, posso affermare che era ACRI Gennarino, fratello di Nicola che imponeva tra i commercianti di Rossano il caffè. Non ricordo come si chiamasse il caffè, ma posso affermare che era di proprietà della famiglia ACRI.. Che il caffè della famiglia ACRI veniva imposto nei bar di Rossano, preciso in tutti i bar di Rossano, mi è stato riferito da ACRI Gennarino, MORELLO Carmine, FERRANTE Giuseppe detto Antonello il Siciliano, ESPOSITO Sergio, CALABRO’ Giuseppe, GALLUZZI Salvatore. Le imposizioni erano effettuate, per la maggior parte da ACRI Gennaro, al quale bastava presentarsi presso il bar e chiedere che fossero riforniti dalla sua famiglia. Infatti ACRI Gennarino, era conosciuto da tutti come il fratello di Nicola ACRI che fa paura a tutti. in quanto era il capo della criminalità organizzata rossanese per volontà delle cosche di Cirò e di Cassano. Per questa ragione ACRI Nicola era da tutti temuto e rispettato, di conseguenza il fratello, per quanto mi risula non aveva bisogna di intimidire per imporre il caffè e prodotti derivati. ACRI Gennaro, veniva comunque collaborato nella imposizione del caffè presso i bar dagli uomini più vicini ad ACRI Nicola e cioè MORELLO Carmine, FERRANTE Giuseppe detto Antonello il Siciliano, ESPOSITO Sergio, CALABRO’ Giuseppe, GALLUZZI Salvatore per come, queste stesse persone mi hanno confidato. A Rossano tutti conoscono questa situazione che comunque mi veniva riferita perchè tutti colori i quali lavoravano per Nicola ACRI avrebbero dovuto fare presente agli stessi fratelli ACRI ed ai loro più stretti collaboratori se qualcuno, non rispettando l’imposizione, si riforniva di caffè da altre aziende. Questo qualcuno sarebbe stato vittima di rappreseglie. A.D.R.: Ribadisco che non sono a conoscenza di azioni di intimidazione perpetrate al fine di convincere i baristi a fornirsi del caffè della famiglia ACRI. Secondo quanto mi ha riferito Gennaro ACRI e tutti coloro che sopra ho menzionato, i baristi non solo dovevano rifornirsi del caffè torrefatto e caffè freddo della famiglia ACRI ma, dovevano farlo secondo tempi, quantità imposti dagli stessi fratelli ACRI. In definitiva: i baristi dovevano subire le forniture secondo quelle che erano non i loro bisogni ma le necessità dei fratelli ACRI che ribadisco, quando decidevano, mandavano i lori emissari che portavano il caffè. Poi i baristi si presentavano presso gli uffici dei fratelli ACRI per effettuare il pagamento. A.D.R.:- Non ho mai sapouto chi materialemnte effettuava le consegne del caffè freddo e torrefatto. …omissis… Così GALLINA Giuseppe al P.M. in data 02/11/2012 (VDS VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.15/B ALLA CNR DEL ROS) Per come risulta dal contesto intercettivo, poco tempo prima delle cattura di ACRI Nicola, nel corso del 2010, SAPIA Sergio riusciva ad estendere la distribuzione del caffè torrefatto anche al nord. Il collaboratore OLIVERIO Francesco ha spiegato che Cataldo 197 MARINCOLA preposto al locale di Cirò, che trascorreva la latitanza insieme ad ACRI Nicola, nel corso di un incontro a Legnano gli aveva chiesto di “aiutare” i rossanesi ad imporre il caffè Pellegrino nella grande distribuzione di Milano. In diverse occasioni ho incontrato ACRI NIcola insieme a Cataldo MARINCOLA. Gli incotnri sono avvenuti nel corsi del 2007, allorchè sia MARINCOLA sia ACRI erano latitanti presso il Villaggio Valtur di Isola Capo Rizzuto. In altri interrogatori avevo parlato di questi incontri, non avevo menzionato ACRI Nicola limitandomi a dire che c’erano altre persone. La mancata citazione di ACRI Nicola è dovuta al fatto che lo ritenevo di caratura criminale inferiore a Cataldo MARINCOLA. ACRI NIcila era insieme durante la latitanza a Cataldo MARINCOLA perché era una azionista vicino agli zingari ed in particolare a tale dentuzzo di Cassano. Mi riservo di visionare le fotografie che l’Ufficio mi vorrà sottoporre, al fine di riconoscere e ricrodare le persone che erano vicine ad ACRI Nicola e quali suoi collaboratori presero parte a questi incontri. Cataldo MARIMCOLA teneva molto ad ACRI Nicola, questo affermo perché ricordo di una runione cui parteciparono molte altre persone, fra le quali Vincenzo RISPOLI, tenutasi a Legnano, MARINCOLA ed ACRI erano latitanti, tornavano dall’estero e si erano fermati a Milano. Nel corso di questa riunione Cataldo MARICONLA e lo stesso Vincenzo RISPOLI mi chiesero se potevo fornire appoggio alla ndrina di Rossano, quindi ad ACRI Nicola, per imporre anche al nord Italia un caffè torrefatto, che ricordo essere denominato “Pellegrino” e servizi di vigilanza per tramite di buttafuori che la cosca ACRI gestiva specie in territorio dell’Emila. Io naturalmente avrei dovuto passare parola ai miei uomini dislocati al nord Italia perché a loro volta incontrassero coloro che si occupavano per conto di Nicola ACRI di caffè e di buttafuori, affinchè venissero imposti per l’appunto al nord Italia. Ho passato parola non so poi quale sia stata la sorte di questi affari che non mi riguardavano direttamente. La riunione della quale stò parlando mi pare si sia svolta nel periodo pasquale del 2008. …omissis… Cosi’ Oliverio Francesco al P.M. in data 17/11/2012) (VDS VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.16/B ALLA CNR DEL ROS) Lo stesso OLIVERIO rende dichiarazioni più circostanziate in data 30/11/2012 precisando come e dove aveva conosciuto ACRI Nicola col quale entrava in contatto per il tramite di Cataldo MARINCOLA : Lo stesso dichiara: Intendo rispondere. L’ufficio chiede al signor OLIVIERO specificazione rispetto a quanto già dichiarato nell’interrogatorio del 17 novembre 2012 . La prima volta in cui ho sentito parlare di ACRI Nicola, è stato, mi pare, nel mese di Aprile del 2007 e comunque qualche mese prima rispetto all’omicidio di Cenzo PIRILLO. Io dimoravo presso un Hotel Ristorante denominato Presila, sito in Cerenzia, avevo un appartamento al primo piano sopra il Bar. Questa struttura è gestita da una persona che si chiama Antonio PARISI il cui figlio, che si chiama Rosario, mi diceva di andare al Ristorante perché c’era qualcuno che mi doveva parlare. Preciso che il Ristorante quel giorno era chiuso al pubblico e che comunque vi era una sala riservata. Rosario è un ragazzo sveglio, mi ha detto che c’era Mariuzzo che è un affiliato alla cosca Greco di San Mauro Marchesato e che viveva nei pressi di Torino, a Volpiano. Sapevo che Mariuzzo “teneva” latitanti Cirotani e fra questi Silvio FARAO e Cataldo MARINCOLA pertanto, scendevo al bar, dopo circa un’ora, al fine di non fare capire che ero già presso la struttura denominata Presila. Infatti, io stesso, in quel periodo, ero latitante per 198 cui non mi conveniva che si sapesse dove avevo gli appoggi. Arrivato al ristorante, trovavo Cataldo MARINCOLA, Silvio FARAO, Tonino Rocca di San Mauro Marchesato, CARDELLI Pino di Santa Severina , il già citato Mariuzzo, Luigi U RIZZO e due di Rossano. Capivo subito che i latitanti erano stati spostati. Tonino ROCCA, CARDELLI Pino e Mariuzzo fanno parte della medesima ndrina di San Mauro Marchesato, mentre Luigi U RIZZU è un contrasto onorato del locale di Cirò. Non so se Luigi U Rizzi sia stato in epoca successiva rimpiazzato. Sulla base di queste appartenenze capivo che i Rossanesi, insieme a Luigi U RIZZU avevano in qualche modo spostato i due latitanti cioè o li avevano portati al PRESILA oppure li dovevano portare via dal Presila. Non ho voluto capire ulteriori dettagli cioè non ho voluto sapere i dettagli degli spostamenti dei due latitanti per ovvie ragioni di discrezione, infatti, mi sono allontanato per primo una volta conclusi i discorsi proprio al fine di non vedere i due cirotani insieme a chi si allontanavano. Cataldo MARINCOLA proprio in ragione della presenza dei due Rossanesi mi spiegava quel’era la situazione nella zona di Rossano. Cataldo MARINCOLA è a capo del crimine di Cirò che ha un potere di direzione rispetto ad una serie di locali tra i quali quello di Belvedere Spinello a cui ero preposto io. Nel 2007, in Sibaritide era “rotto” il locale di Cassano cui erano stati proposti dagli stessi Cirotani gli Zingari ed in particolare tale Dentino o Dentuzzo che mi pare si chiami ABBRUZZESE Francesco. Il locale era rotto perché era in corso una faida che vedeva contrapposti i FORASTEFANO agli Zingari a cui era legatissimo ACRI Nicola. Quest’ultimo, che ribadisco non era presente in quell’occasione, mi veniva presentato da Cataldo MARINCOLA come Capo Società, cioè Capo ndrina di Rossano e quale persona particolarmente abile come azionista. Cataldo MARINCOLA era molto legato a Nicola ACRI e allo stesso dentino o dentuzzo perché li aveva già utilizzati quali azionisti e diceva che la stessa cosa avevo potuto fare io ove ne avessi avuto bisogno (Oliverio del 30 novembre del 2012). (VDS VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.17 ALLA RICHIESTA) Il giorno dopo ha continuato il racconto: ha precisato che, dopo l’incontro di Legnano dava incarico a Giuseppe PISCIONERI, che apparteneva alla locale di Pioltello, di imporre il caffè Pellegrino nella grande distribuzione e che, successivamente incontrava più volte SAPIA Sergio e SOMMARIO Francesco (che riconosce in foto), a Milano prima a Lorica (CS) dopo, che “rappresentavano” la Pellegrino caffè. L’ufficio chiede specificazioni in relazione all’incontro che il collaborante ha già riferito avere avuto con ACRI Nicola, nel corso del 2008. Il collaboratore risponde: per come accennavo, nel periodo di Pasqua del 2008, ricordo che avevano da poco ucciso Luca MEGNA, io ero a Rho,e venivi contattato da Giuseppe PISCIONERI il quale parlava per conto di Enzo RISPOLI che è il capo della locale di Legnano ed è nipote di Silvio FARAO. Giuseppe PISCIONERI mi diceva che mi doveva incontrare lo zio per cui capivo che si riferiva a Silvio FARAO e Cataldo MARINCOLA e mi mettevo a disposizione. Mi conducevano in un cantiere di Legnano, preciso nei dintorni di Legnano. Io arrivavo per primo e mi mettevo vicini ad una finestra per scorgere il sopraggiungere di Silvio FARAO e Cataldo MARINCOLA. Per prima arrivava un’autovettura con a bordo persone che non conoscevo, probabilmente si trattava della staffetta, preciso che conoscevo quei ragazzi di vista quali uomini di Enzo RISPOLI. Poi, sopraggiungeva Silvio FARAO a bordo di un’auto guidata da Filippelli NiCODEMO. Dopo pochissimo una terza auto guidata da Luigi MANCUSO con a bordo Cataldo MARINCOLA e Nicola ACRI. Mi sono appartato con Cataldo MARINCOLA Silvio FARAO , Nicola ACRI ed ENZO RISPOLI che era arrivato al cantiere, ancora dopo Nicola ACRI e Cataldo MARINCOLA accompagnato da Emanuele il Palermitano. Cataldo MARINCOLA, Silvio FARAO e Nicola ACRI erano latitanti e stavano tornando 199 dall’estero. L’incontro era dovuto alla necessità di chiarire una situazione che si stava verificato nel Comune di Santa Severina, in particolare: c’erano le lamentele di Pino CARDELLA in quanto un mio cugino che si chiamava Tommaso MISIANO (che è stato ucciso) estorceva ad alcune ditte due o tre mila euro al mese. Pertanto, quelli di Santa Severina, sentendosi scavalcati si erano rivolti a Silvio FARAO e Cataldo MARINCOLA. Io non volevo discussioni per importi così modici pertanto dicevo che avrei fatto rispettare la ndrina di Santa Severina e aggiungevo che avevo già rassicurato Pino CARDELLA. Chiuso il discorso relativo a Santa Severina, Cataldo MARINCOLA mi diceva che dovevo favorire Nicola ACRI il quale aveva una impresa denominata Pellegrino che distribuiva Caffè Torrefatto. In definitiva: Cataldo MARINCOLA mi stava chiedendo di favorire la distribuzione di questo caffè in Lombardia. Naturalmente, accettavo, ne parlavo con Enzo RISPOLI con il quale convenivo della possibilità di affidare questa responsabilità a Giuseppe PISCIONERI che appartiene al locale di PIOLTELLO. Infatti, PISCIONERI aveva dei bar e dei ristoranti e comunque poteva intervenire nella grande distribuzione chiedendo di commercializzare il caffè PELLEGRINO. In più occasioni, successivamente, parlando con Giuseppe PISCIONERI ho avuto modo di verificare che si stava impegnando per come gli era stato chiesto, nel favorire la distribuzione del caffè PELLEGRINO. Conosco le persone effigiata al n. 5 e al n. 7 quali uomini di Nicola ACRI che per conto di quest’ultimo si interessavano di imporre il caffè torrefatto. Mi ricordo di queste persone perché le ho incontrate in due occasioni: una prima volta, nel milanese, insieme a Giuseppe PISCIONERI che li stava “aiutando” , secondo quanto gli avevo chiesto nella distribuzione del caffè Pellegrino. Non ricordo con precisione l’epoca di questo prima incontro. Ricordo invece che, una seconda occasione, alla fine del 2010 ho incontrato queste medesime persone in Lorica . Io ero latitante me lì ripresentò tale Sergio contrasto onorato della ndrina di San Giovanni in Fiore, gestore della Multiproprietà di Lorica. Ricordo che ho detto a Sergio di aver già incontrato queste due persone che anche in quella occasione erano interessate a distribuire il caffè ( così Oliverio al P.M. il primo dicembre del 2012) (VDS VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N. 17/B ALLA CNR DEL ROS) Le dichiarazioni degli agenti delle imprese concorrenti e dei titolari degli esercizi commerciali riforniti . Le dichiarazioni dei collaboratori trovano riscontro in alcune s.i.t. rese ai C.C. della Compagnia di Rossano che, fra il 2006 ed il 2007, con l’avvento della Pellegrino caffè avevano avviato un’indagine sospettando che il caffè torrefatto venisse imposto dai fratelli ACRI. In data 27/12/2006, FILIPPELLI Giuseppe, il quale gestisce un bar che non si riforniva di Pellegrino caffè, subiva, in via Papa Urbano del comune di Rossano, l’incendio della propria Lancia Thesis, targata BP020NW. Il denunciante riferiva che, presso il suo esercizio commerciale, in distinte occasioni, si erano presentati a consumare del caffè, i germani ACRI Nicola e ACRI Gennarino, specificava di non ricevere forniture di caffè Pellegrino che non gli era stato “offerto”, naturalmente non sapeva spiegarsi l’intimidazione97. 97 (VEDASI NOTA NR. 114 /188 – 5 DATATA 18/01/2007 DELLA COMPAGNIA CC DI ROSSANO ALLEGATO N. 18/B ALLA CNR DEL ROS) 200 Alcuni gestori di bar ammettevano che, con l’avvento della Pellegrino caffè, su richiesta dei fratelli ACRI, avevano risolto, il contratto per la fornitura di caffè torrefatto rifornendosi dalla Pellegrino caffè o comunque miscelavano il caffè Pellegrino con quello che utilizzavano in precedenza, così trasgredendo al contratto di esclusiva. Il 31/12/2006, veniva escusso LABONIA Giuseppe, titolare del bar “Fenix” di Rossano (CS), il quale riferiva che, dall’inizio della sua attività, ovvero da agosto 2006, aveva utilizzato il caffè marca “Lavazza”, acquistato da una società di Cosenza e, che, dopo un mese, a seguito della richiesta pervenutagli personalmente da ACRI Gennaro, decideva di acquistare anche il caffè “Pellegrino”, miscelandolo, al venti per cento, con il caffè “Lavazza”. Riferiva di conoscere ACRI Nicola, fratello di Gennarino, poiché persona che ha problemi con la legge che, talvolta, si era recato presso il suo bar. Concludeva dicendo di non essere costretto ad acquistare il loro caffè poiché nipote del noto pregiudicato MORFÒ Salvatore, ammettendo, quindi, sostanzialmente, che gli altri operatori commerciali erano costretti ad acquistarlo98. Il 03/01/2007 veniva escusso LUZZI Francesco, titolare del bar “Coffee Time” sito in Rossano (CS), il quale riferiva che, dall’inizio della sua attività, ovvero da gennaio 2005, aveva sempre utilizzato il caffè marca “Barbera” e che, negli ultimi sette mesi, in seguito della richiesta pervenutagli, personalmente, da ACRI Gennarino, decideva di acquistare il caffè marca “Pellegrino” risolvendo il contratto con il caffè “Barbera”. Aggiungeva che, dietro sua richiesta, aveva fatto installare una insegna luminosa con la scritta “Caffè Pellegrino”. Riferiva di conoscere ACRI Nicola soggetto che ha problemi con la legge, che talvolta si era recato presso il suo bar99. Il 04/01/2007 veniva escusso ZITO Francesco, titolare del bar “American bar” di Rossano (CS), il quale riferiva che, dall’inizio della sua attività, ovvero dall’anno 1978, aveva sempre utilizzato il caffè marca “Sesso” e che, da circa due mesi, a seguito della richiesta pervenutagli da ACRI Gennarino, decideva di acquistare il caffè marca “Pellegrino” risolvendo il contratto con il caffè “Sesso. Aggiungeva che aveva fatto installare una insegna luminosa con la scritta “Caffè Pellegrino”. Riferiva di conoscere ACRI Nicola quale soggetto che ha problemi con la legge, per come apprendeva dalla stampa100 . Il 18/01/2007, veniva escusso RUFFO Antonio, titolare del bar ubicato nell’area di servizio della Tamoil di Rossano scalo, il quale riferiva che, da sette anni, utilizzava il caffè “Aiello” e che, da maggio – giugno 2006, a seguito della richiesta pervenutagli da 98 (VEDASI NOTA NR. 114 /188 – 5 DATATA 18/01/2007 DELLA COMPAGNIA CC DI ROSSANO ALLEGATO N. 18/B ALLA CNR DEL ROS) 99 (VEDASI NOTA NR. 114 /188 – 5 DATATA 18/01/2007 DELLA COMPAGNIA CC DI ROSSANO ALLEGATO N. 18/B ALLA CNR DEL ROS) 100 (VEDASI NOTA NR. 114 /188 – 5 DATATA 18/01/2007 DELLA COMPAGNIA CC DI ROSSANO ALLEGATO N. 18/B ALLA CNR DEL ROS) 201 ACRI Gennarino, decideva di acquistare il caffè marca “Pellegrino” risolvendo il contratto con il caffè “Aiello”. Riferiva di conoscere ACRI Nicola quale suo cliente nonché soggetto che ha problemi con la legge, per averlo appreso dai giornali101. Il 16/10/2009, veniva escusso ALOE Giovanni, gestore dell’acquapark di Rossano (CS) il quale asseriva che, in Rossano (CS), vi è il monopolio ndraghetistico della famiglia Acri per quanto concerne la distribuzione del caffè torrefatto e riportava quanto appreso da LE FOSSE LUIGI, rappresentante, per Rossano, della nota marca di caffè “AIELLO”, il quale era stato costretto ad abbandonare la piazza di Rossano dopo avere subito una subdola intimidazione . Insieme alla mia famiglia, gestisco l’acqua park in Rossano, all’incirca cinque anni fa mio suocero ha subito un rapimento a scopo estorsivo, degli uomini armati e travisati lo hanno ammanettato e sequestrato, spinto in un’auto e poi abbandonato per strada. Tornato a casa mio suocero, abbiamo ricevuto una telefonata con richiesta di danaro. Abbiamo informato i poliziotti del Commissariato di Rossano che hanno predisposto un servizio per addivenire alla consegna controllata del riscatto che non ha avuto esito in quanto abbiamo ricevuto una telefonata con cui un anonimo ci diceva che si erano accorti della presenza dei poliziotti presso il luogo convenuto per la consegna del danaro. Da allora tutti i membri della mia famiglia sono scortati da guardie del corpo che abbiamo ingaggiato. Da qualche tempo a questa parte sto notando di essere costantemente pedinato da ESPOSITO Sergio, il quale è sempre in compagnia di SOMMARIO Francesco alias “Nino D’Angelo” e di SAPIA Antonio Claudio. Prima della latitanza il SAPIA Antonio Claudio lo notavo anche con ACRI Nicola Un paio di anni fa ESPOSITO Sergio mi ha fermato per strada e mi ha detto che era inutile farmi scortare in quanto loro mi avrebbero preso quanto avrebbero voluto. In Rossano tutti sanno, me compreso, che la famiglia ACRI controlla ‘ndranghetisticamente il settore della distribuzione di caffè torrefatto per il tramite della Pellegrino Caffè, il cui prodotto viene imposto a tutti i bar di Rossano. Circa quattro anni fa ho ricevuto lo sfogo di tale LE FOSSE Luigi che era il rappresentante del caffè Aiello dal quale mi rifornivo di caffè per il chiosco bar dell’acquapark, il quale mi spiegava che oramai in Rossano non si poteva più vendere il caffè liberamente per l’ingerenza nel settore della famiglia ACRI. LE FOSSE era sconsolato, aveva deciso di smettere di fare il rappresentante per l’Aiello in Rossano in quanto temeva per la propria personale incolumità e mi raccontava, ancora, del fatto che aveva ricevuto un sinistro avvertimento rinvenendo la propria auto con il cofano aperto. Prima della latitanza di ACRI Nicola ed in particolare nella prima fiera di Rossano, lo vidi all’interno dello stand pubblicitario del caffè pellegrino ed inoltre la sorveglianza dell’intera fiera era devoluta all’agenzia di buttafuori di ACRI Gennarino. (VEDASI VERBALE DI SIT IN ALLEGATO N. 19/B ALLA CNR DEL ROS) Sulla scorta delle dichiarazioni di ALOE, il 28/6/2011, veniva escusso LE FOSSE il quale non poteva che confermare che, con l’avvento della Pellegrino caffè, le altre imprese che distribuivano caffè torrefatto avevano, di fatto, abbandonato il territorio rossanese : … OMISSIS… 101 (VEDASI NOTA NR. 114 /188 – 5 DATATA 18/01/2007 DELLA COMPAGNIA CC DI ROSSANO ALLEGATO N. 18/B ALLA CNR DEL ROS) 202 Dal dicembre 1995 al 2007 ho collaborato con la ditta AIELLO Caffè di Cosenza. Le mie mansioni erano quelle di piazzista di zona. In pratica mi occupavo di rifornire i bar della zona di Cariati, Corigliano compreso Rossano ed i paesi interni quali Terravecchia, Mandaroticcio, Campana, Longobucco, Bocchigliero e Cropalati ecc. Successivamente dal 2007 al 2008 per circa un anno ho fatto il rappresentante della ditta UNIFIX che tratta ferramenta e materiale edile. Personalmente rifornivo la zona tirrenica cosentina, Paola, Tortora ecc. e parte dell’interland cosentino. Nel periodo che ho lavorato per la ditta AIELLO fornivo pochi bar di Rossano circa una cinquanta clienti su tutta la zona. A.D.R.: La ditta di caffè che aveva più clienti in Rossano sia come numero, sia come capacità imprenditoriale era la ditta “CAFFE’ BARBERA” con sede in Cosenza, oggi denominata “GAMBILONGO”. Vi erano poi altre società minori che vendevano caffè quali la “KOKITO” di Trebisacce e la ditta “GUGLIELMO” concessionario di Mandatoriccio. Ricordo infine la ditta “SEGAFREDO” concessionario di Villapiana che forniva sempre la zona di Rossano. A.D.R.: Con la nascita della nuova società di Rossano la “PELLEGRINO CAFFE’” molti clienti sia miei sia delle predette società hanno iniziato a rifornirsi presso la “PELLEGRINO CAFFE’”. Alcuni bar quindi inizialmente usavano due marche di caffè sia la “PELLEGRINO”, sia ad esempio “LA BARBERA”, oppure prendevano sia il caffè “PELLEGRINO” sia il caffè “KOKITO”. A.D.R.: Conosco chi inizialmente ha fatto il gestore nonchè rappresentante della “PELLEGRINO CAFFE’”. Trattasi di tale SAPIA Sergio detto “Salamino”, con il quale molto tempo fa ho gestito un bar stagionale nella zona di Rossano marina. A.D.R.: Era di dominio pubblico che la proprietà del CAFFE’ PELLEGRINO era della famiglia ACRI, Nicola e Gennaro. A.D.R.: Per quanto attiene il mio lavoro di piazzista per conto del caffè AIELLO sull’area di Rossano non ho mai ricevuto nessun tipo di minacce. A.D.R.: A seguito della diminuzione dei bar che fornivo nella zona di Rossano ed in conseguenza del fatto che il mercato del caffè era diventato “saturo” ho deciso di trovare altro lavoro infatti nel settembre 2009 ho preso la licenza di noleggio con conducente ed attualmente la mia attività primaria è appunto quella di noleggio con conducente. (VEDASI VERBALE DI SIT IN ALLEGATO N.20/B ALLA CNR DEL ROS) In data 18/07/2011 il sig. ARCANGELO Francesco, agente commerciale dell’azienda di produzione e distribuzione di caffè denominata “GUGLIELMO” riferiva che non aveva molti clienti a Rossano e produceva alla P.G. un prospetto dell’andamento delle vendite. Dai dati forniti si poteva evincere una flessione delle vendite, a partire dal 2006, anno in cui faceva il suo ingresso sul mercato la “PELLEGRINO Caffè”: Sono concessionario della ditta di torrefazione e distribuzione di caffè denominata “Guglielmo caffè” che ha sede a Copanello di Stalettì (CZ). Io sono titolare di un’azienda di distribuzione denominata “Arca Distribuzione S.a.s.” con sede in Mandatoriccio (CS). Personalmente collaboro con la ditta “Guglielmo” dal 1976. Attualmente distribuisco il “Guglielmo Caffè” su tutta la fascia ionica cosentina e più precisamente dai comuni di Villapiana fino a quello di Rocca di Neto. Serviamo anche diversi paesi ubicati nell’area interna come San Giovanni in Fiore (CS), Longobucco, Paludi, Caloveto ed altri. I contratti che ci legano ai vari bar da noi forniti si differenziano in base alla quantità di caffè che gli forniamo. Se il consumo di caffè del bar si attesta su circa 30 chili di caffè al mese siamo in grado, come distributori, di fornire in comodato d’uso 203 anche la macchina di caffè e il macinino. Capita spesso che ci sono bar che superano questo consumo, arrivando anche a 40 chili al mese, ma anche bar che nonostante gli venga data in comodato la macchinetta non riescono ad arrivare al consumo richiesto. Se non si arriva al consumo richiesto tecnicamente dovremmo procedere al ritiro della macchina data in comodato ma, il più delle volte, aspettiamo e lasciamo la macchina al barista sperando in futuri migliori consumi. Nella cittadina di Rossano forniamo pochi bar, circa una decina, anche se solo tre o quattro consumano quantità di caffè rilevanti. Alcuni sono bar che aprono solo d’estate o degli hotel che hanno una distribuzione quasi irrilevante. Per la “Guglielmo caffè” la piazza rossanese è stata sempre difficile per la presenza di altre aziende che curano la distribuzione nei vari bar. Possiamo contare su una clientela migliore nei comuni di Pietrapaola, Mandatoriccio, Calopezzati ed altri sulla costa. A.D.R.: quando sottoscriviamo un contratto con un bar abbiamo con lo stesso un’esclusiva nella vendita del caffè anche perché lo riforniamo di varia oggettistica e in alcuni casi di insegna personalizzata della ditta “Guglielmo”, naturalmente non siamo in grado di poter verificare se il barista di turno mischia il mostro caffè con altre miscele. Vi fornisco un elenco dettagliato dei bar forniti dall’azienda “Guglielmo” dal 2005 ad oggi nei quali sono elencati anche i consumi, distinti per voce e per anno, del caffè “Guglielmo”. A.D.R.: Non abbiamo mai subito minacce o atti intimidatori collegabili all’attività della nostra azienda di distribuzione di caffè. A.D.R.: Quando un bar è distribuito da altre aziende di caffè evitiamo di andare a proporre il nostro per evitare una spiacevole concorrenza. I pochi bar che abbiamo nel comune di Rossano sono stati acquisiti tramite presentazione di amici o comunque perché parenti di clienti precedenti. Da circa un anno però vi è un ispettore dipendente diretto della ditta “Guglielmo” che svolge attività di rappresentanza in tutta la provincia di Cosenza e anche nella zona di Rossano. Dal suo arrivo però la mia azienda di distribuzione non ha avuto incrementi di vendite. OMISSIS (VEDASI VERBALE DI SOMMARIE INFORMAZIONI RESE DA ARCANGELO Francesco IN ALLEGATO N. 21/B ALLA CNR DEL ROS) Si riporta qui di seguito un grafico relativo alle vendite del caffè GUGLIELMO suddiviso per anni e quantità di prodotto distribuito nell’area Rossanese: 204 In data 29/09/2012, veniva escusso il sig. GAMBILONGO Ugo, nato a Cosenza il 06/03/1957, altro produttore e distributore di caffè” il quale riferiva che, a partire dal 2005, a causa della concorrenza di un’azienda locale, nel comune di Rossano, aveva perso oltre il 40% della clientela. Commercializzo caffè da oltre 30 anni. Sono in particolare distributore dei marchi “BARBERA CAFFE’” e dal 2008 anche di un marchio di caffè creato con il mio cognome “GAMBILONGO”. 205 La sede ed il deposito della mia azienda si trova a Rende nella zona industriale di c.da Lecco. Come area di distribuzione vendo i miei prodotti in tutta la provincia di Cosenza. Distribuisco i citati marchi di caffè anche nella cittadina di Rossano e comuni a questa vicini. La mia azienda ha in Rossano clienti storici che fornivamo da decenni, alcuni dei quali sono ancora nostri clienti. A.D.R.: Posso affermare che dal 2005 circa in avanti abbiamo perso una buona fetta di clientela a causa dell’avvento di aziende concorrenti. Dal 2005 ad oggi ho perso circa un 40% di clientela. A.D.R.: Sono stato sempre io personalmente a vendere e rifornire materialmente i miei clienti su Rossano. Lo faccio ancora oggi. A.D.R.: I clienti che ho perso mi riferivano che si erano rivolti ad altro distributore di caffè di Rossano che era da poco nato in quel territorio. Naturalmente non potevo che prendere atto di tale situazione perdendo il cliente. A.D.R.: Ho notato, perché ho visto molte insegne davanti i bar di Rossano, che aveva preso piede un’azienda che si chiama “Pellegrino caffè”. A.D.R.: Alcuni dei bar che rifornivo invece, per determinati periodi, hanno avuto un calo di acquisto di caffè in termini di quantità media annua. Mi riservo comunque di consegnarvi un promemoria contenente il volume d’affari, suddiviso per anni della mia azienda nel comprensorio rossanese in maniera tale da darvi un dato oggettivo e più preciso. A.D.R.: Non ho mai ricevuto minacce ne sono stato vittima di atti intimidatori. A.D.R.: Non ho null’altro da aggiungere.(VEDASI VERBALE DI SOMMARIE INFORMAZIONI RESE DA GAMBILONGO UGO IN ALLEGATO N. 22/B ALLA CNR DEL ROS) Si riporta qui di seguito un grafico relativo alle vendite del caffè GAMBILONGO suddiviso per anni e quantità di prodotto distribuito nell’area Rossanese: 206 In data 02/10/2012, veniva escusso il sig. TIROTTA Francesco, agente della “Segafredo – Zanetti” il quale riferiva che, con l’avvento della “Pellegrino caffè”, aveva perso, progressivamente, i suoi clienti fino, addirittura, a non averne neanche uno negli anni 2008 e 2009. Il sig. TIROTTA tentava di tamponare tali perdite di clientela sostituendo il proprio rappresentante commerciale in zona Rossano con uno più capace, ma anche la sostituzione non sortiva alcun effetto a causa della forte presenza del caffè “Pellegrino” che stava monopolizzando il mercato della distribuzione del caffè: “Sono l’agente generale della ditta “Segafredo - Zanetti” per tutta la Calabria. Sono agente di quest’azienda da circa 30 anni. Il mio è un rapporto di collaborazione con la ditta “Segafredo” che come detto dura da decenni. Io ho il compito di coordinare i singoli rappresentanti della Calabria nonché seguire direttamente la grande distribuzione, e quindi gli ipermercati e catene alimentari, nonché gestisco un deposito ed un’agenzia sul territorio di Villapiana.---//. A.D.R.: Tra le aree da me rifornite c’è anche quella di Rossano e comuni limitrofi. Rifornisco di caffè i bar del comune di Rossano dal 1985. Avevamo diversi clienti in quella zona che si sono ridotti considerevolmente nel corso degli anni. In particolare abbiamo registrato una progressiva flessione delle vendite di caffè dal 2005 circa in avanti. Su quell’area geografica avevo un rappresentante che si chiama LUZZI Annunziato che lavora con me sin dagli anni 80. Visto che, come precedentemente detto, dal 2005 in avanti avevo perso buona parte dei clienti “Segafredo” su Rossano decisi di cambiare rappresentante inserendo il sig. PERRONE Domenico, che è di Villapiana, e che già serviva altre aree della provincia di Cosenza. Anche quest’ultimo non portava buoni risultati tanto che attualmente su Rossano abbiamo, se non ricordo male, tre clienti. Ho chiesto ai miei due rappresentanti le ragioni non solo della non crescita della vendita del caffè sull’area di Rossano (CS) ma addirittura della perdita di clienti. Entrambe mi spiegavano che in quel comune, i nostri clienti si erano rivolti ad un’azienda locale che si chiama “Pellegrino caffè” che era diventata il leader della zona. Molti sono infatti i bar che espongono l’insegna “pellegrino Caffè” e vendono questo marchio. ---//. 207 A.D.R.: Prima del 2005 avevamo dai 10 ai 15 clienti tra i bar di Rossano che, come detto, si sono ridotti ad un paio soltanto. Abbiamo notato che mentre alcuni sospendevano drasticamente le forniture del nostro caffè rivolgendosi ad altre ditte, altri hanno lo hanno fatto gradualmente ordinando e consumando sempre meno caffè. ---//. A.D.R.: Nonostante abbiamo cercato di incentivare i nostri clienti all’acquisto del caffè “Segafredo” con pacchetti promozionali abbiamo trovato quasi sempre, per così dire, le porte chiuse. I nostri clienti si erano infatti ormai spostati su altri fornitori e non ci davano la possibilità di entrare nel mercato rossanese. Tale situazione ci ha portato ad abbandonare la cittadina di Rossano poiché per noi poco produttiva dal punto di vista commerciale. ---//. A.D.R.: Non ho mai ricevuto minacce ne sono stato vittima di atti intimidatori e lo stesso, per quanto di mia conoscenza vale per i due rappresentanti che ho prima citato.---//. A.D.R.: Mi riservo di consegnarvi la documentazione fiscale relativa alla vendita del caffè “Segafredo” nell’area di Rossano in modo da essere più preciso nei dati che vi ho prima sommariamente fornito. ---//. … OMISSIS … (VEDASI VERBALE DI SOMMARIE INFORMAZIONI RESE DA TIROTTA FRANCESCO IN ALLEGATO N.23/B ALLA CNR DEL ROS) Si riporta qui di seguito un grafico relativo alle vendite del caffè “Segafredo – Zanetti” suddiviso per anni e quantità di prodotto distribuito: Numero c lienti S eg afredo 10 9 8 7 6 5 C L IE NTI 4 3 2 1 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 208 Quantità c affè venduto es pres s o in Kg 140 120 100 80 KG 60 40 20 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 In data 02/10/2012, veniva escusso anche il rappresentante dell’azienda di produzione e distribuzione del caffè “Cokito” che riferiva alla P.G. di non aver subito flessioni nella vendita del caffè nell’area rossanese. Un’analisi della documentazione prodotta, invece, documenta come, dal 2005 e sino all’anno 2009, sulla piazza rossanese, la vendita del caffè “Cokito” subiva una diminuzione sia in termini di numero di clienti che in chilogrammi di prodotto distribuito. … OMISSIS … Svolgo la funzione di agente di commercio ed addetto alle vendite dell’azienda “COKITO s.r.l.” che è un torrefazione che produce e distribuisce caffè in Calabria, Basilicata e Puglia e che ha sede e stabilimento di produzione in Trebisacce (CS). Sono dipendente di quest’azienda dal 1999 ed ho sempre curato l’aspetto relativo alla vendita e rifornimento del caffè ai clienti finali. Dal 2007, e cioè dalla morte del fondatore dell’azienda sig. ANGIULI Domenico, ho intensificato l’attività della “COKITO s.r.l.” coadiuvando la vedova, sig.ra MANNA Marisa, in tutte le attività lavorative. A.D.R.: Il nostro mercato si rivolge quasi esclusivamente ai bar mentre riforniamo molto raramente qualche piccolo supermercato. A.D.R.: Come mercato di vendita e rifornimento di caffè ai bar abbiamo anche la zona di Rossano e comuni limitrofi. Attualmente rifornisco circa una decina di bar ed esercizi commerciali dediti alla somministrazione di caffè che sono clienti da più di dieci anni. A.D.R.: Riguardo il mercato del nostro caffè, su Rossano, lo stesso è rimasto pressoché invariato nel corso degli anni. Abbiamo cioè lo stesso numero di bar che avevamo da oltre 10 anni, ad eccezione di qualche bar che ha chiuso l’attività. 209 A.D.R.: Riguardo il mercato del caffè su Rossano ho potuto constatare, guardando le insegne davanti ai bar, che tra le aziende più presenti e vendute in quella cittadina vi è la “Pellegrino caffè”. A.D.R.: Riguardo la mia attività di rappresentante di caffè su Rossano non ho mai ricevuto minacce o atti intimidatori. … OMISSIS … (VEDASI VERBALE DI SOMMARIE INFORMAZIONI RESE DA SANTAGATA DOMENICO IN ALLEGATO N.24/B ALLA CNR DEL ROS) Si riporta qui di seguito un grafico relativo alle vendite del caffè “Cokito” suddiviso per anni e quantità di prodotto distribuito nell’area Rossanese : Numero c lienti C okito 20 18 16 14 12 10 C L IE NTI 8 6 4 2 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 210 Quantità c affè venduto es pres s o in K g 4500 4000 3500 3000 2500 KG 2000 1500 1000 500 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 In data 29/09/2012, i CC della Sezione A.C. di Catanzaro escutevano GIORNO Massimo, 73, agente distributore dei merchi “Hag” e “Splendid”, per i territori delle provincie di Catanzaro, Cosenza e Crotone. GIORNO Massimo specificava di essere presente sul mercato rossanese quale grossista di prodotti alimentari anche per i bar. Tra i prodotti distribuiti vi è il caffè decaffeinato HAG che viene consegnato sia direttamente sia per il tramite della “Pellegrino caffè”. Giorno ha dichiarato che “l’apparentamento” commerciale con la Pellegrino caffè gli consentiva di ampliare il proprio fatturato, confermava che la Pellegrino caffè era gestita da SAPIA Sergio che, nell’ultimo periodo era stato sostituito da un ragazzo di nome Marco (Marco CALAROTA fratello di Arianna), aggiungeva che, come tutti, sapeva che la Pellegrino caffè era riconducibile alla famiglia ACRI e che, prima SAPIA, poi Marco, gli consegnavano, in pagamento, assegni a firma di una donna (CALAROTA Arianna) della quale non ricordava il nome. Successivamente, consegnava i documenti certificanti il proprio fatturato dai quali è possibile evincere che, con la comparsa sul mercato della Pellegrino caffè, diminuivano, progressivamente, le forniture dirette di caffè Hag e aumentavano le forniture alla stessa Pellegrino caffè che, quindi, si imponeva come fornitrice diretta. …omissis… “ Dal 1999 lavoro come distributore ed agente di prodotti alimentari e sono depositario di marchi di prodotti alimentari come Kraft, Cioccolato Milka, Saiwa ecc.. Il mio deposito ed il mio ufficio sono ubicati nella zona industriale di Rende (CS) in c.da Lecco ma opero sui territori delle provincie di Catanzaro, Cosenza e Crotone. A.D.R.: Per quanto riguarda il caffè sono distributore dei caffè marchiati “Hag” e “Splendid”. Distribuisco questo caffè anche in Rossano e comuni limitrofi. 211 A.D.R.: La marca “Splendid” è commercializzata in supermercati e grande distribuzione e non si offre ai singoli bar. Pertanto non fornisco questa marca di caffè ai bar. A.D.R.: Per ciò che concerne il caffè Hag invece, oltre che alla grande distribuzione, fornisco questo prodotto a singoli distributori di caffè che a loro volta forniscono i singoli bar. A.D.R.: Su Rossano ho tra i miei clienti anche la “Pellegrino caffè” che comprano da me il caffè Hag e lo commercializzano a loro volta nei bar che riforniscono di caffè. In sintesi oltre a vendere il loro caffè, si avvalgano del decaffeinato che io fornisco per offrire un servizio completo ai loro clienti. A.D.R.: Alcuni bar di Rossano, invece, acquistano direttamente da noi il caffè HAG. La “Pellegrino caffè” mi ha fatto ampliare il giro di vendita del caffè HAG poiché lo ha distribuito anche ai suoi clienti abituali. La “Pellegrino caffè” non può pertanto essere considerata una mia concorrente poiché non distribuisco semplice caffè ma anzi è un’azienda che mi collabora nella vendita del decaffeinato. A.D.R.: Fino all’anno scorso ho avuto rapporti con la “Pellegrino caffè” con tale SAPIA Sergio che è colui che per anni ha materialmente gestito gli acquisti, il carico merce e la vendita del decaffeinato che io fornivo alla “Pellegrino caffè”. Ricordo che è stato quasi sempre puntale nei pagamenti e che mi portava spesso assegni firmati da una donna di cui però non ricordo il nome. Da un anno a questa parte, invece, ho rapporti commerciali con un ragazzo di nome Marco di cui non ricordo il cognome che di fatto ha sostituito SAPIA Sergio. A.D.R.: Ricordo che è stato lo stesso SAPIA Sergio a presentarmi Marco dicendomi che lo avrebbe sostituito nella distribuzione del caffè della “Pellegrino caffè” e quindi anche nelle forniture del caffè HAG che acquistavano dalla mia azienda. SAPIA Sergio è una persona del mestiere che è molto pratico anche nella riparazione delle macchine del caffè. So inoltre che SAPIA Sergio distribuisce anche altri prodotti per bar come preparati per caffè freddo, zucchero, gelati ed affini. SAPIA Sergio mi diceva che aveva anche clienti nella zona di Roma che riforniva appunto di questi prodotti. So che per questi prodotti utilizzava per la loro commercializzazione una ragione sociale diversa rispetto alla “Pellegrino Caffè”. A.D.R.: sono in grado di fornirvi i dettagli relativi alle forniture di prodotti che ho fatto sia alla “Pellegrino Caffè” che a SAPIA Sergio. Mi riservo infatti di produrvi copie delle fatture emesse in favore di questi clienti in modo da consentirvi di estrapolare il relativo volume d’affari. A.D.R.: Per quanto riguarda la “Pellegrino caffè” non conosco l’assetto societario di tale azienda. Io ho avuto modo di trattare con tale società solo con SAPIA Sergio ed adesso con il ragazzo di nome Marco di cui ho parlato prima. La voce comune dell’ambiente è che tale società faccia capo alla famiglia di ACRI Nicola. A.D.R.: Conosco la figura criminale di ACRI Nicola per averla appresa dai giornali ma non ho avuto mai rapporti con quest’ultimo. Non ricordo e non posso escludere di avere avuto rapporti telefonici o di persona con quest’ultimo o comunque con altre persone della “Pellegrino caffè” che mi chiamavano per fatture o comunque per forniture di lavoro. (VEDASI VERBALE DI SIT RESO IN DATA 29/09/2012 IN ALLEGATO N.29/B ALLA CNR DEL ROS) 212 Il sig. GIORNO Massimo, veniva nuovamente escusso in data 06/10/2012 e specificava quanto segue: A.D.R.: “Confermo integralmente le dichiarazioni da me rese avanti a Voi in data 29/09/2012”. A.D.R.: “Come ho precedentemente detto rifornisco bar di Rossano di caffè Hag. Alcuni bar sono riforniti direttamente da miei rappresentanti, altri invece per mezzo di redistributori che acquistano da me il decaffeinato Hag e lo rivendono ai loro clienti. E’ questo il caso della PELLEGRINO Caffè. Da una prima analisi dei dati in mio possesso che mi riservo di consegnarvi in questi giorni ho potuto appurare che il mio rapporto commerciale con la “Pellegrino caffè” è iniziato nel 2007 allorquando vendevo a tale azienda zucchero e affini che servivano da complementari alle forniture di caffè che loro effettuavano. Dal 2009 invece, ho iniziato a rifornire la Pellegrino Caffè anche di caffè HAG che a sua volta veniva ridistribuito ai bar clienti della Pellegrino. La mia azienda forniva già dal 1999 il caffè HAG ai bar di Rossano e continua ad oggi a rifornirli direttamente. Le forniture arrivano anche a grossisti ed altri redistributori. Essendo un grande distributore, ed avendo un numero di clienti elevati, nonché in considerazione del fatto che rifornisco di caffè Hag tutta la provincia non sono in grado di dirvi se dall’inizio del rapporto commerciale con la Pellegrino caffè i bar riforniti direttamente dalla mia azienda sono aumentati o diminuiti. Sicuramente da quando ho iniziato il rapporto con la Pellegrino caffè, la stessa ha avuto diverse forniture di caffè Hag a testimonianza che incrementava il suo numero di clienti finali. A.D.R.: La Pellegrino caffè è una di quelle aziende che mi consente di ampliare il numero di clienti finali di caffè Hag. Infatti la forza vendita della mia azienda non ha la possibilità di entrare capillarmente in tutti i bar di una determinata zona. I ridistributori locali, invece, avendo un controllo diretto dei bar della zona dove operano sono in grado di supportarmi nella vendita e nell’allargare la presenza del marchio sul territorio. A.D.R.: Non ho null’altro da aggiungere. (VEDASI VERBALE DI ASSUNZIONE DI INFORMAZIONI RESO IN DATA 06/10/2012 IN ALLEGATO N.30/B ALLA CNR DEL ROS) Si riporta qui di seguito un grafico relativo alle vendite del caffè “HAG” suddiviso per anni e quantità di prodotto distribuito. Si noti come l’azienda di GIORNO Massimo abbia dall’anno 2005 diminuito notevolmente la vendita diretta del decaffeinato e conseguenzialmente aumentato il decaffeinato distribuito alla “Pellegrino caffè” che si è evidentemente sostituita all’azienda del sig. GIORNO nella vendita diretta del caffè Hag a molti degli acquirenti finali. 213 Quanto la Pellegrino caffè si sia velocemente imposta sul mercato è certificato dalla disamina del suo fatturato che è montante, in modo esponenziale. E, si badi, si tratta di un dato assolutamente parziale perché, per come ha riferito ALFANO Carmine, tutti i bar che miscelavano il caffè Pellegrino con quello per il quale avevano un contratto di esclusiva, non ricevevano fattura102. In particolare si evidenzia 102 (VEDASI ESITO ACCERTAMENTO BANCA DATI ANAGRAFE TRIBUTARIA IN ALLEGATO N.25/B ALLA CNR DEL ROS) 214 come il proprio volume di affari sia partito da una base imponibile di Euro 62.462,00 nell’anno 2006 sino a superare, in costanza annuale, la soglia dei 130.000,00. 5.4555 VALORE IN EURO PELLEGRINO CAFFE' 250000 200000 150000 100000 50000 0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 ANNI Le intercettazioni telefoniche Le intercettazioni telefoniche103 evidenziavano che, in epoca successiva all’arresto di ACRI Gennarino, ACRI Nicola gestiva direttamente la distribuzione del caffè, per come risulta dalla conversazione di seguito riportata104, del 5/3/2007, nel corso della quale, lo stesso ACRI Nicola parlava con proprio fornitore all’ingrosso. LEGENDA: ACRI: UOMO: ACRI Nicola; Uomo allo stato non generalizzato. INIZIO TRASCRIZIONE: ACRI: UOMO: ACRI: UOMO: ACRI: UOMO: Pronto, buona sera … caro Nicola, come stai? Tutto apposto? Come va, tutto bene? Tutto apposto, scusami ma io … avevo perso il tuo telefonino … si … non avevo il tuo telefonino …(incomprensibile)… segnato sull’agenda, infatti ti volevo chiamare perché non … ACRI: ah … UOMO: venerdì, non sono riuscito a muovermi sono stato incasinato … ACRI: no … ho detto, aveva avuto un pò di imprevisti, ho detto, poi chiamerà sicuro … UOMO: si, si, si … ACRI: com’è, tutto bene? VEDASI NOTA DEL REPARTO OPERATIVO CARABINIERI DI COSENZA IN ALLEGATO N.26/B ALLA CNR DEL ROS. 104 nr. 66, intercettata alle ore 18:05:38 del 5 marzo 2007 in entrata sull’utenza nr 349/6274134 intestata ed i uso a ACRI Nicola, in atti generalizzato e in uscita dall’utenza 348/8069740 intestata a CAFFE’ GIUSTO SNC di PALMIERI Soccorso nato a Nusco (AV) il 29/10/1968 ivi residente C/da Mito e con P.I. nr. 01854670641 (VEDASI ALLEGATO N.26/B CNR ROS) 103 215 UOMO: ACRI: UOMO: ACRI: UOMO: ACRI: UOMO: ACRI: UOMO: No, eh … sono stato un pò incasinato … si, tutto apposto, sono al lavoro, sto facendo delle cose … ah … si, perché dovevo scendere eh … tra venerdì, volevo scendere anche adesso, inizio settimana, però penso che per fine settimana Nicola …(incomprensibile)… ti faccio uno squillo … va bene, non ti preoccupare, tanto non è una cosa urgente … si, no, è giusto che quando passavo perchè sono stato un pò impegnato … va bene … un pò incasinato, ho avuto delle cose da fare e quindi … va bene … che poi mi volevo far dare il tuo nome … il tuo numero da Pierino, ho chiamato … Cade la linea. In pari data, ACRI Nicola, dialogando ulteriormente con il sopraccitato PALMIERI Soccorso,” faceva riferimento ad alcuni assegni dati in pagamento105. LEGENDA: ACRI: PALMIERI: ACRI Nicola; PALMIERI Soccorso. INIZIO TRASCRIZIONE PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: ACRI: eh.. caro.. Pronto.. Soccorso..e’ caduta la line.. senti.. e’.. caduta la linea e non riuscivo a sentirti.. neanche io riuscivo a sentirti… com’e’.. senti caro.. restiamo cosi.. per fine settimana ci.. ti chiamo prima di venire.. va benissimo… senti quella mattina siccome io non ero,pensavo che venivi tu..poi gli ha fatto un’assegno Sergio il tecnico nostro…quello… pero.. e’ la stessa cosa.. infatti ho visto che non era timbrato.. mi e’ sembrato strano.. eh.. eh. Niente..poi io.. oh. Se.. e va be’… mi fai il tuo..tu non ti devi preoccupare di questo.. no.. e’ la stessa cosa..non ci sono problemi.. tanto o me lo riporti e ti ci metto un timbro o te lo faccio del mio..PALMIERI: come preferisce tu.. e’ lo stesso.. siccome la signorina quella mattina la chiamato poi.. magari non so’ gli accordi che avete preso.. allora lui ha detto.. guarda glielo faccio del mio e poi.. perche’ io ero andato un’attimo fuori…non ero presente Conversazione nr. 72, intercettata alle ore 18:10:24 del 5 marzo 2007 in uscita dall’utenza nr 349/6274134 intestata ed in uso ad ACRI Nicola, in atti generalizzato e in entrata sull’utenza 348/8069740 intestata a CAFFE’ GIUSTO SNC di PALMIERI Soccorso nato a Nusco (AV) il 29/10/1968 ivi residente C/da Mito e con P.I. nr. 01854670641. (VEDASI ALLEGATO N.27/B CNR ROS) 105 216 PALMIERI: ACRI: PALMIERI: quindi lui non sapeva come muoversi. E allora ha detto glielo faccio del mio…i non ti preoccupare.. caro tu come vuoi fare basta che tu mi dice e facciamo.. non ci sono problemi…giusto per spiegarti che c’e’ stato.. no…ci mancherebbe.. ACRI: siccome lui non sapeva che tu dovevi scendere il giorno dopo, pero chissa’ la signorina la mettiamo in difficolta’..allora gli ha fatto l’assegno subito.. PALMIERI: l’unica cosa che mi hai fatto a lungo come data..eh… ACRI: eh… PALMIERI: un po’ lungo come data… ACRI: non l’ho fatto io quello la’.. PALMIERI: a va be ... lo porto poi il prossimo me lo fai.. non ti preoccupare Nicola tu qualsiasi cosa mi chiami.. ACRI: va be’ non ti preoccupare.. PALMIERI: io mi alzo tardi la mattina.,.. hai capito.. ACRI: si..si..non ti preoccupare.. PALMIERI: va bene.. ciao ACRI: ciao.. SOCCO… grazie di tutto PALMIERI: ciao.. ACRI: ciao… La conversazione, registrata l’8/3/07, verteva su una indagine di mercato proposta ad ACRI Nicola da tale GIORNO Massimo, titolare di una società di distribuzione. Sono eloquenti le affermazioni dallo stesso ACRI Nicola il quale, a specifica domanda circa il ruolo ricoperto dalla moglie CALAROTA Arianna in seno alla società, diceva:” si, no,no lavora con noi ma gli interessava ampliaree… ampliare un po’… cioè visto che ci siamo nei bar no, se si riesce ad ampliare un po’ i prodotti”106. LEGENDA: ACRI: ACRI Nicola; GIORNO: GIORNO Massimo. INIZIO TRASCRIZIONE: GIORNO: pronto? ACRI: pronto. …incomprensibile… GIORNO: a signor Nicola, sono l’Agente Generale della Kraft , linea caffè Hag ACRI: a si,si,si GIORNO: scusatemi ACRI: si GIORNO: purtroppo per un contrattempo che io ho avuto stamattina nelle prime ore, non riesco ad arrivare fino a Rossano ACRI: ah ho capito GIORNO: perché se vi ricordate vi avevo detto che vi, vi… ACRI: si … si accavallano le voci… e infatti avevo chiesto a PIGHINO se aveva un vostro recapito… GIORNO: noo…guardate mi dovete perdonare perché stamattina sono stato bloccato fino quasi fino all’una da PADUANO a Castrovillari 106 conversazione nr. 180, intercettata alle ore 15:44:01 dell’8 marzo 2007 in uscita dall’utenza nr 349/6274134 intestata ed in uso ad ACRI Nicola, in atti generalizzato e in entrata sull’utenza 347/9020954 intestata a “Distribuzione di Massimo GIORNO”, con sede in Montalto Uffugo Scalo (CS), via Trieste nr.101, P.I. 01445030784 (VEDASI ALLEGATO N.28/B CNR ROS) 217 ACRI: ah ho capito GIORNO: ACRI: GIORNO: e …si accavallano le voci… e va bè se mi dite quando che è …potete venire no se per voi è un problema io purtroppo adesso avrei delle altre priorità, se no devo partire apposta e devo venire, però se voi mi date la possibilità, io nella settimana che viene e vi dico più o meno esattamente quando si ma voi … bravo se mi dite quando capitateee…mi fa piacere se perché purtroppo mi è saltata la mezza giornata stamattina e allora non sono riuscito più eh a recuperare un’altra cosa vi volevo chiedere prego oltre il caffè Hag avete anche altri porodottiii…e tipo prodotti eh.. tipo macchine, queste cose quà si ,si,si … si accavallano le voci… io ho una commerciale ah si,si di cui faccio no, perché … siccome ho parlato con mia moglie gli interessava questo genere di articoli che …si accavallano le voci… …incomprensibile… moglie c’haa… è la proprietaria della ditta mia moglie si ma vostra moglie gestiscee…, lavora con voi o ha pure qualche locale si, no,no lavora con noi ma gli interessava ampliaree… ampliare un po’… cioè visto che ci siamo nei bar no, se si riesce ad ampliare un po’ i prodotti si ma guardate non c’è nessun tipo di …cioè noi come estrazione, come Kraft la nostra missione principale è il cioccolato Milka …si accavallano le voci… ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: si,si GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: perché il cioccolato Milka è pure di Kraft … si accavallano le voci… ah si,si però poi la nostra commerciale annette un po’ una serie di servizi. Niente dobbiamo solo trovare il modo di poterci incontrare… quindi ribadisco purtroppo io per stasera io non c’è la faccio e mi dovete scusare no non vi dovete preoccupare no io … solamente se venivate così vi aspettavo, anche perché c’ho anche un po’ di impegni di lavoro, così mi libero guardate, facciamo così… se per voi non è un problema io vi verrei a trovare lunedì 12 o martedì 13, la settimana che viene … si accavallano le voci… va benissimo, va benissimo … si accavallano le voci… domani è venerdì e ho già la giornata altrove, devo andare su Catanzaro va benissimo, ok però sempre vi chiamo un’oretta … si accavallano le voci… si mi chiamate eh… si accavallano le voci…vi ringrazio, va benissimo voi dove l’avete la sede noi la sede l’abbiamo al centro Rossano sotto? si,si alla Stazione si … si accavallano le voci… alla Stazione giusto e poi eventualmente mi date istruzioni telefoniche perché io purtroppo no va bè mi dite quando arrivate che vi vengo a prendere io… va bè rimaniamo preventivamente d’accordo in questo modo e…in questo momento non vi so dire se Lunedì o Martedì va bene no 218 GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: GIORNO: ACRI: però uno di questi due giorni perchè io comunque devo venire da quelle parti perché ciò da fare quello che dovevo fare oggi, avete capito’ si ho capito va bè quindi sicuramente uno di questi due giorni… voi usatemi una cortesia, segnatevi pure il mio numero questo qua che vi apparso si,si mo me lo segno subito infatti ok Massimo GIORNO cafè Hag, così non vi sbagliate, eventualmente dovreste avere delle particolari necessità, ma io ripeto mass… lunedì o martedì in ogni caso devo venire che perché devo pure altre operazioni, per cui… non vedo … non passa il martedì, avete capito ah va benissimo grazie ancora e scusatemi grazie a voi ah,ah ci sentiamo ci sentiamo arrivederci. Quanto ACRI Nicola gestisse l’impresa di distribuzione del caffè, si evidenzia nella conversazione telefonica, registrata il 14/3/2007, nel corso della quale CALAROTA Arianna diceva ad ACRI Nicola che il commercialista doveva parlargli107: LEGENDA: ACRI: ACRI Nicola; CALAROTA: CALAROTA Arianna. INIZIO TRASCRIZIONE: ACRI: pronto.. CALAROTA: ei…. ACRI: oh.. amo com’e’.. CALAROTA: senti dovo sei.… ACRI: ancora sono qua’ con gli avvocati..… CALAROTA: ah.. senti mi ha chiamato il commercialista… ACRI: si.... CALAROTA: devi andarci tu… ACRI: perche’... CALAROTA: eh ha detto che deve spiegarti delle cose a te. Non lo so’... ACRI: va bene.. e mo quando mi sbrigo…ci vado… CALAROTA: eh.. no se ci puoi andare dopo.. perche’ prima di venerdi lui deve andare alla a Cosenza alla Camera di Commercio…quindi prima di Venerdi… ACRI: ah ho capito va benissimo.. CALAROTA: OK.. ciao.. ciao.. ACRI: va bene.. ciao Teso’.. CALAROTA: ciao.. Dalla conversazione, registrata il 15/3/2007, si evince che Arianna CALAROTA era persona interposta dal marito nella gestione della Pellegrino caffè108 . 107 conversazione nr. 350, intercettata alle ore 17:19:46 del 14 marzo 2007 in entrata sull’utenza nr 349/6274134 intestata ed in uso ad ACRI Nicola, in atti generalizzato e in uscita dall’utenza 349/1343277 intestata a Teresa DE PAOLA, nata a Lungro il 10.08.1955, residente in Rossano alla via Istria nr. 4, ed in uso a CALAROTA Arianna moglie di ACRI Nicola(VEDASI ALLEGATO N.31/B CNR ROS) nr. 359, intercettata alle ore 10:47:37 del 15 marzo 2007 in uscita dall’utenza nr 349/6274134 intestata ed in uso ad ACRI Nicola, in atti generalizzato e in entrata sull’utenza nr. 349/1343277 108 219 LEGENDA: ACRI: CALAROTA: ACRI Nicola; CALAROTA Arianna INIZIO TRASCRIZIONE: CALAROTA: ACRI: CALAROTA: ACRI: CALAROTA: ACRI: Ni... Amo’.... eh..… tutto a posto.… tutto a posto perche’… aho.. vedi che domani mattina devi andare a Cosenza..domani verso le 10 devi essere gia la’.. CALAROTA: eh..… ACRI: eh. Niente mi.. ci serve una fotocopia del codice fiscale tuo e della carta d’identita’.. CALAROTA: uh..eh.. va be.. va be’ poi ne parliamo.. ma perche’ ACRI: eh.. ho capito poi li devi fare dopo che poi ti servono per fare un documento alla Camera di Commercio hai capito’.. CALAROTA: e va be.. ACRI: va be.. CALAROTA: eh.. NI.. ACRI: ei.. CALAROTA: me li fai le ricariche.. ACRI: a va be mo te li vado a fare ciao. CALAROTA: va bene ciao… ACRI: ciao… Nel corso della conversazione del 15/3/2007109 il grossista della Pellegrino caffè prendeva accordi con ACRI Nicola : LEGENDA: ACRI: ACRI Nicola; DONNA: DIPENDENTE SOCIETA’ “Torrefazione Caffè GIUSTO s.n.c.”. INIZIO TRASCRIZIONE ACRI: pronto.. ACRI: DONNA: si..si.... buon gioro.. senta io la chiamavo perche’ domani siamo in consegna per quanto riguarda il caffe in grani..… ah.. si gia domani… va benissimo....… si sono 1020 Kili… si.. le do’ l’importo per l’assegno… DONNA: ACRI: DONNA: ACRI: DONNA: si.. chiamo dal Caffe’ Giusto.. buon giorno....il sig. Nicola..…. intestata a Teresa DE PAOLA, nata a Lungro il 10.08.1955, residente in Rossano alla via Istria nr. 4, ed in uso a CALAROTA Arianna moglie di ACRI Nicola (VEDASI ALLEGATO N.32/B CNR ROS) 109 nr. 369, intercettata alle ore 11:39:02 del 15 marzo 2007 in entrata sull’utenza nr. 349/6274134 intestata ed in uso ad ACRI Nicola, in atti generalizzato e in uscita dall’utenza nr. 082/764752 intestata a “Torrefazione Caffè GIUSTO s.n.c.” C.da Montegugliano, 83051 Nusco (AV)” (VEDASI ALLEGATO N.33/B CNR ROS) 220 ACRI: DONNA: ACRI: DONNA: ACRI: DONNA: ACRI: DONNA: ACRI: va benissimo.. 5598... si va be.. va bene.. si.. cinquemila…. cinquecentonovantotto.. 5598 Ok la ringrazio … va bene grazie mille buon giorno… buon giorno.. Anche nella conversazione del 14/4/2007, ACRI Nicola teneva i rapporti col proprio grossista col quale si lamentava della cattiva qualità di una precedente fornitura 110. LEGENDA: ACRI: PALMIERI: ACRI Nicola; PALMIERI Soccorso INIZIO TRASCRIZIONE: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: Pronto, Soccorso? Ehi, carissimo, come stai? Buongiorno, come va, tutto bene? Tutto bene caro … allora che mi dici …(incomprensibile)… si lavora sempre … si … sempre incasinati di lavoro, a te che si dice tutto bene giù? …(incomprensibile voci accavallate)… si tutto apposto, senti … si … per la settimana mi prepari altri dieci quintali? Certo, certo, certo … si, mi raccomando non bruciarli eh …(ride)… no, no, ci mancherebbe …(incomprensibile)… …(continua a ridere)… tu dimmi quella che hai e me li devi restituire che te ne mando in più, hai capito? Va bene, non ti preoccupare che adesso vediamo … d’accordo? Eh … ci sono parecchi che glielo abbiamo fatto mischiare, hai capito, allora … ah, ho capito, ho capito … abbiamo cercato di tamponare un po’, hai capito? Va bene, va bene, ma tu non … non ti devi creare problemi … no per non … se qualche volta qualche problema, mi chiami io vengo e te lo cambio … si … no, giusto per farli lamentare, hai capito, per no fare lamentare … nr. 1128, intercettata alle ore 12:41:28 del 14 aprile 2007 in entrata sull’utenza nr.349/6274134 intestata ed in uso ad ACRI Nicola, in atti generalizzato e in uscita dall’utenza nr. 348/8069740 intestata a Caffè Giusto Snc di PALMIERI Soccorso P.I. 01854670641 e sede a Nusco (AV) C/da Mito (VEDASI ALLEGATO N.34/B CNR ROS) 110 221 PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: no, ma io per questo te lo dico, perché tanto io … tu … io me lo vengo a cambiare, a me non costa niente perché …(incomprensibile)… il trasporto, perché poi lo prendo e lo utilizzo per altre cose, hai capito? Si, ho capito ah, ok … uh, senti ca … a disposizione, per quel … poi, quel lavoro fuori in Germania che mi dicevi, quando vuoi … eh, doveva venire, doveva venire poi non è venuto quello là, come viene eh … quando …(incomprensibile)… a disposizione caro … ok, ti ringrazio, ciao … d’accordo, ti saluto … ciao grazie … ciao Nicò, buona domenica, ciao … grazie, altrettanto. Ulteriore conferma del ruolo di ACRI Nicola quale amministratore di fatto della Pellegrino caffè si trae dalla conversazione di seguito indicata nel corso della quale una dipendente della società fornitrice, solo dopo avere invano tentato di parlare con ACRI Nicola, riferiva alla di lui moglie. Progressivo 1613 Data Orario 16:47:34 CD-ROM Postazione ACRI Apparato 02.05.2007 La conversazione avviene in entrata sull’utenza nr 349/6274134 intestata ed i uso a ACRI Nicola, in atti generalizzato e in uscita dall’utenza 082/764752 intestata a Torrefazione Caffè Giusto Snc con sede a Nusco (AV) C/da Montegugliano, al telefonino risponde la moglie di ACRI Nicola, CALAROTA Arianna nata a Castrovillari (CS) il 27/06/1979 e parla con una donna dipendente della ditta. LEGENDA: CALAROTA: CALAROTA Arianna; DONNA: Donna, dipendente della ditta Caffè Giusto. CALAROTA: DONNA: CALAROTA: DONNA: CALAROTA: DONNA: CALAROTA: DONNA: CALAROTA: DONNA: CALAROTA: DONNA: CALAROTA: Pronto? Si pronto, chiamo dal Caffè Giusto buongiorno, buona sera eh … salve, buona sera … c’è il signor Nicola? Eh … no, in questo momento non c’è … no, io … comunque ho chiamato perché domani siamo in consegna, non so se posso dire a lei … si, si dica … ah … io sono Calarota, sono la moglie … ah, ho capito quindi posso dire … riferire anche a lei insomma tutto … si, si …(incomprensibile)… no, perché è venuto oggi in realtà il ragazzo però … poi eravate chiusi, perché venerdì non siamo riusciti a rintracciare Nicola, pensavamo di trovarlo comunque … ah, ho capito … 222 DONNA: eh … ora, quindi torneremo domani, poi il signor Nicola già … insomma, si è sentito con il ragazzo, quindi già lo sa della consegna di domani … CALAROTA: verso che ora? DONNA: Domani in mattinata … CALAROTA: in mattinata? DONNA: Si … CALAROTA: ho capito, va bene … DONNA: eh … le dò l’importo per l’assegno … CALAROTA: si, un attimo … DONNA: ottomila … CALAROTA: un attimino … DONNA: si, si prego … CALAROTA: ottomila? DONNA: Centoquarantacinque … CALAROTA: centoquarantacinque … DONNA: ok, quindi riferisce lei, non è necessario che … CALAROTA: no, no … DONNA: chiami, no? CALAROTA: Va bene così … DONNA: va bene, la … CALAROTA: grazie … DONNA: la ringrazio, buona sera … CALAROTA: arrivederci. (VEDASI ALLEGATO N.35/B CNR ROS) Che CALAROTA Arianna si limitasse ad apporre la firma sugli assegni che poi venivano utilizzati da ACRI Nicola per l’amministrazione della Pellegrino caffè, risulta dalla conversazione, di seguito indicata, intercorsa fra la stessa CALAROTA Arianna ed il responsabile della impresa fornitrice della caffè Pellegrino. Progressivo 1621 Data Orario 16:07:40 CD-ROM Postazione ACRI Apparato 03.05.2007 La conversazione avviene in entrata sull’utenza nr 349/6274134 intestata ed i uso a ACRI Nicola, in atti generalizzato e in uscita dall’utenza 348/8069740 intestata a Caffè Giusto Snc di PALMIERI Soccorso nato a Nusco (AV) il 29/10/1968 con sede a Nusco (AV) C/da Mito sn P.I. nr. 01854670641, al telefonino risponde la moglie di ACRI Nicola, CALAROTA Arianna nata a Castrovillari (CS) il 27/06/1979 e parla con PALMIERI Soccorso LEGENDA: CALAROTA: CALAROTA Arianna; PALMIERI : PALMIERI Soccorso. CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: Pronto? Nicola? Eh … no, sono la moglie … ah, ciao, scusami, sono Soccorso Palmieri del caffè Giusto …(ride)… …(ride)… salve, ciao … 223 PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: PALMIERI: CALAROTA: ciao … niente, mio marito in questo momento non c’è … ah, scusami, senti, posso riferire a te, so che ti occupi tu … si … quell’assegno che mi hai mandato oggi … eh … che però hai corretto la data … si … non va bene, me lo dovresti o sostituire oppure metterci un timbro …(incomprensibile)… data perché, c’è la correzione ma si … è evidente la correzione hai capito? Ah, non va bene? Uh … ho capito, eh … non so … dimmi tu, come vuoi fare fai perché io … me lo spedisci, vediamo poi non c’è problema per questo eh, ti rimando questo indietro, dimmi tu … e come … non so ah … va bene, parla … parla con Nicola e poi mi fai sapere … eh, magari eh, quando più tardi vedo … vedo che mi consiglia pure mio marito e poi … si, si è giusto che … sai perché, siccome c’è … hanno messo la … le crocette con la sbarra, però si vede che è stato corretto … eh … e quindi non l’accettano? Eh … no, la banca non l’accetta hai capito … ah, ho capito … perché quelli … perché io infatti stamattina quando ho chiamato è solo per un motivo, perché noi superiore a centoventi giorni, gli assegni non ce li passano in banca, hai capito? Uh … uh … no, se no …(incomprensibile voci accavallate)… no, io mi sono … mi sono anche confusa e quindi poi ho detto va bene … ci mancherebbe, no, no ma guarda ti sto … mi dispiace che ti ho chiamato per dirti ma non per … non è assolu … tanto a me eh … se me lo passavano a centocinquanta giorni non c’erano problemi eh … uh … solamente che a me non me lo passano oltre i centoventi giorni ha capito signora? eh … quindi non lo posso dare … eh, non lo posso dare quando è superiore a quella data … ok, senti eh … infatti, oggi l’ho portato in banca e mi hanno detto questo fatto che comunque si vede la correzione eh … e non lo possono accettare … uh … ho capito e va bene eh … tanto se me lo puoi fare anche non trasferibile me lo … mando io a ritirare oh … domani eventualmente per posta … per Traco come … mi dici tu, io non ciò problemi come … va bene … d’accordo? E nel caso più tardi vi faccio sapere … d’accordo a disposizione … ok, ok … scusami e … niente … 224 PALMIERI: ti saluto, ciao, ciao … CALAROTA: ciao, arrivederci. (VEDASI ALLEGATO N.36/B CNR ROS) La Jamaican Caffè ed il ruolo di SAPIA Sergio Altro personaggio di rilievo emerso nell’ambito della presente indagine è SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, ivi residente alla C.da Grasso s.n.c. pregiudicato per reati di favoreggiamento, contrabbando e falsi in genere. Lo stesso, per come si evince dal contesto captativo, collaborava ACRI Nicola nella distribuzione-imposizione del caffè torrefatto e amministrava, per conto dello stesso ACRI Nicola, la Jamaican caffè s.a.s., che distribuiva il caffè freddo. ALFANO Carmine imponeva, insieme a SAPIA Sergio e ad Acri Gennarino, nel corso del 2006, il caffè freddo ai lidi di Corigliano: Nell’anno 2006 io, ACRI Gennarino e SAPIA Sergio abbiamo imposto il caffé freddo in tutti i lidi di Rossano, compresi il LIDO 69 e il MALENA che sono al confine con Corigliano. Il caffé freddo che si chiama GIAMAICA caffé è stato imposto e commercializzato dalla omonima ditta il cui titolare è lo stesso SAPIA Sergio. I proventi erano incassati tutti da Gennarino ACRI; non conosco la quota che ACRI dava a SAPIA. Nello specifico ricordo che, nel mese di giugno 2006, ho accompagnato personalmente, più volte Gennarino ACRI presso la località Sant’Angelo di Rossano dove insistono i lidi. Portavamo con noi un campione di prodotto freddo che veniva assaggiato dai gestori dei lidi. Tutti i gestori dei lidi da noi “visitati” hanno accettato l’imposizione del GIAMAICA caffé; preciso che la qualità del prodotto era buona ma l’imposizione del caffé è avvenuta, in qualche caso, senza che i gestori dei lidi avessero provato la qualità del caffé. Infatti bastava la figura di Gennarino ACRI a rendere vana qualsiasi possibile “resistenza” da parte dei gestori. Dopo che io e Gennarino ACRI lasciavamo i lidi, Sergio SAPIA si recava presso gli stessi col suo furgone consegnando la macchinetta necessario alla distribuzione del caffé e il prodotto stesso facendo firmare ai gestori la documentazione contrattuale relativa alla distribuzione. Preciso che nel 2007 abbiamo effettuato imposizioni di caffé anche ad altri lidi di Corigliano ma le stesse non si sono materialmente realizzate in quanto avevamo esaurito le scorte di macchinette necessarie alla distribuzione del caffé freddo. ACRI Gennarino poteva imporre il caffé in Corigliano in quanto uomini del locale di Corigliano avevano imposto la cartoplastica in Rossano. …omissis… Così ALFANO Carmine al P.M. in data 22/11/2007 (VDS VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.38/A ALLA C.N.R. DEL ROS).Verbale di interrogatorio reso in data 10/01/2008: Le macchinette e le cialde venivano imposte a diversi esercizi commerciali. Ho iniziato ad imporre le cialde e le relative macchinette a Corigliano fra il 2003 ed il 2004. Mi pare che Nicola ACRI fosse ancora libero. Preciso che facevo “i giri” a Corigliano con Pierino ACRI. Nel 2006 è iniziata l’imposizione anche del caffè freddo che veniva distribuito da una ditta intestata a Sergio SAPIA. …omissis… Così ALFANO Carmine al P.M. in data 10/01/2008 225 (VDS VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.27/A ALLA C.N.R. DEL ROS) Dalla consultazione della Banca Dati Camere di Commercio si è accertato che SAPIA Sergio è socio accomandatario (cioè amministratore) della società in accomandita semplice “Jamaican Caffe di SAPIA Sergio & C.’”, avente P.I. 08946391003 e sede in Roma alla via Cesare Aurelio 54/60. All’atto della sua costituzione, avvenuta in data 30/03/2006, e sino ad oggi, la “Jamaican Caffe di SAPIA Sergio & C.” aveva la seguente situazione societaria: - Socio Accomandatario a far data 30/03/2006 è risultato essere SAPIA Sergio; - Socio Accomandante a far data 30/03/2006 è risultato essere CIANCIAFARA Francesco, nato a Messina il 19/10/1926, residente in Rossano (CS) al viale Margherita nr. 18 (suocero del SAPIA Sergio); - In data 21/05/2007 la società apriva un Laboratorio magazzino con vendita all’ingrosso in Rossano (CS) alla via Lusitania111. Anche la Jamaican caffè si imponeva rapidamente sul mercato ed aveva un fatturato costantemente e velocemente, ascendente112: JAMAICAN CAFFE' EURO 80000 60000 40000 OP. ATTIVE 20000 0 2006 2007 2008 2009 2010 ANNI Da una prima conversazione registrata l’8/3/2007, si evince che ACRI Nicola e SAPIA Sergio gestivano le macchinette utilizzate per la distribuzione del caffè freddo113. (VEDASI ESITO ACCERTAMENTO BANCA DATI INFOCAMERE IN ALLEGATO N.37/B ALLA CNR DEL ROS) 111 112 (VEDASI ESITO ACCERTAMENTO BANCA DATI FISCO IN ALLEGATO N.18 ALLA PRESENTE RICHIESTA). 226 LEGENDA: ACRI: ACRI Nicola; SAPIA: SAPIA Sergio INIZIO TRASCRIZIONE: SAPIA: pronto… ACRI: preside’..… SAPIA: preside’… sto’ scendendo che ho caricato… ACRI: gia hai caricato.. SAPIA: si.. pero’ c’e’ una cosa Nico’.. ACRI: si… SAPIA: la macchina che avevi ordinato tu.. poi ce ne era un’altra che c’era l’affare che era nuova,con 260 euro in meno a quanto costa a noi…come listino.. ACRI: si… SAPIA: proprio scontata…con 700 euro in meno la ho preso pure, la stessa… ACRI: ma che macchina e’…sempre… SAPIA: sempre quella automatica come le nostre ACRI: sempre …S… SAPIA: S5 quella che teniamo ferma a terra.. poi ad un bar c’e’ la montiamo.. ACRI: ah.. SAPIA: pero’ questa l’avevano come affare, ha detto se lo vuoi questo muletto costa … mi ha fatto 60 piu’ 5…hai capito.. ACRI: come mai era ferma… SAPIA: eh… ACRI: come mai era ferma.. SAPIA: li era rientrata da DUETTO, che DUETTO l’aveva usata una settimana in degustazione da loro..poi mi .. incomprensibile… ACRI: ah.. ma quella la’ il muletto…no S5… SAPIA: S5..S5.. proprio a muletto… ACRI: ah.. S5.. SAPIA: come se fosse un muletto.. a 1300 euro piu’ iva… ACRI: ho capito… SAPIA: hai capito.. ACRI: hai fatto bene.. hai fatto bene.. SAPIA: poi ho preso pure il macinino di Pinuzzu, mi hanno da.. ACRI: u macinino.. SAPIA: siccome che nell’ordine che hai fatto tu a loro, delle macchine e delle cose.. ACRI: si.. SAPIA: hai fatto l’ordine di pure tre macinini..hai visto.. ACRI: si.. SAPIA: mo’.. due li ho presi adesso, poi mi hanno caricato sopra l’ordine pure quelli di Pinuzzu.. ACRI: ah.. ho capito.. SAPIA: perche’ seno. Poi non ci fanno lo sconto… ACRI: uh.. SAPIA: percio’ le macchine adesso sono due, i macinini sono tre che c’e quello di Pinuzzu.. incomprensibile… e poi ci sono gli addolcitori… ACRI: ho capito.. SAPIA: c’e’ tutti conservati qua’..dopo qua.. numero 206, intercettata alle ore 16:50:34 dell’8 marzo 2007 in uscita dall’utenza nr 349/6274134 intestata ed in uso ad ACRI Nicola, in atti generalizzato e in entrata sull’utenza 333/6234822 intestata a SAPIA Sergio (in allegato n.38/B alla CNR del ROS) 113 227 ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: va bene… ho fatto l’assegno.. poi ci vediamo questa sera.. va bene ci sentiamo dopo quando arrivi… ok.. ok… ciao Preside’.. ciao…ciao.. Da altra conversazione, registrata in data 17/3/2007, si evince che SAPIA Sergio collaborava ACRI Nicola nell’imposizione del caffè. Infatti, SAPIA provocava l’intervento di ACRI presso un esercizio commerciale, denominato “il circoletto”, che sicuramente avrebbe convinto il gestore a prendere il loro caffè114. LEGENDA: ACRI: SAPIA: ACRI Nicola; SAPIA Sergio. INIZIO TRASCRIZIONE: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: Pronto? Presidè … dove siete a Rossano sopra? Qua alla stazione, dove sei? Io adesso sono … sono al circoletto, …(incomprensibile)… …(incomprensibile)… …(incomprensibile)… …(incomprensibile)… che sto per arrivare … va bene, ciao. chissà vuole il caffè Da altra conversazione, registrata il 23/4/2007, si capisce che SAPIA Sergio distribuiva le macchinette per il caffè freddo anche nella zona di Corigliano, seguendo le direttive di ACRI Nicola115. LEGENDA: ACRI: SAPIA: ACRI Nicola; SAPIA Sergio. INIZIO TRASCRIZIONE SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: prontoo? presidè come và. caro presidente, dimmi tutto. che stai facendo? sto smontando una macchina a Corigliano. conversazione recante numero conversazione nr. 487, intercettata alle ore 17:04:23 del 19 marzo 2007 in uscita dall’utenza nr. 349/6274134 intestata ed in uso ad ACRI Nicola, in atti generalizzato e in entrata sull’utenza nr. 347/0188420 intestata ed in uso a SAPIA Sergio(in allegato n.39/B alla CNR del ROS) 115 conversazione nr. 1355, intercettata alle ore 11:38:09 del 23 aprile 2007 in uscita dall’utenza nr.349/6274134 intestata ed in uso ad ACRI Nicola, in atti generalizzato e in entrata sull’utenza nr.333/6234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio nato a Rossano (CS) il 16/07/1960(in allegato n.40/B alla CNR del ROS) 114 228 ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: ciao. La devi smontare? si. ma sei ancora qua? no, sono a….vicino a Cprigliano. ah.. perché e vedi, no e se…passi un minuto da Tonino, così ti fa quell’assegno che andiamo a versarlo il pomeriggio. da Pinuzzu si,si ah che ora ci passo, dopo ci passo... va bene ci sono passato ieri io …incomprensibile … va bò ok, ci vediamo ciao SAPIA Sergio dipendeva, economicamente, da ACRI Nicola nella gestione dell’impresa che distribuisce il caffè freddo, per come si evince dalla conversazione di seguito riportata. Progressivo 1565 Data Orario 14:28:31 CD-ROM Postazione ACRI Apparato 30.04.2007 La conversazione avviene in uscita dall’utenza nr 349/6274134 intestata ed i uso a ACRI Nicola, in atti generalizzato e in entrata sull’utenza 333/6234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio nato il 16.07.1960 a Rossano (CS), ivi residente, via Iberia nr.1 e parla con lo stesso. LEGENDA: ACRI:ACRI Nicola; SAPIA:SAPIA Sergio INIZIO TRASCRIZIONE SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: pronto? ehi presidè com’è? beato a vussuria, vi chiamo e non mi rispondi mai, ma te ne devi frega a vussuria…si accavallano le voci… ascolta presidè …incomprensibile… io sto lavorando. ah sto facendo riparazioni, consegne, dove sei a vussuria? e sono un attimo a casa, che mi faccio una doccia e scendo ah …incomprensibile … mi faccio una doccia e scendo, sono a casa comunque e allora se … qualche… qualche soldo in contante, portalo qua che.. devo…devo fare un pagamento …incomprensibile… pagamento, che pagamento devi fare? 229 SAPIA: sette, ott… sette, ottocento euro, se li tieni scendili ACRI: eh? SAPIA: se li tieni scendili sette, ottocento euro. ACRI: va bene ciao. SAPIA: ciao. (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.41/B CNR DEL ROS) SAPIA Sergio gestiva anche la distribuzione del caffè torrefatto per come si evince dalla conversazione che, di seguito, si riporta con cui riferiva ad ACRI Nicola di essersi accaparrato un nuovo cliente cioè un lido di Schiavonea che rifornirà sia di caffè freddo che di caffè caldo . Progressivo 1644 Data Orario 19:33:45 CD-ROM Postazione ACRI Apparato 04.05.2007 La conversazione avviene in entrata sull’utenza nr 349/6274134 intestata ed in uso a ACRI Nicola, in atti generalizzato e in uscita dall’utenza 333/6234822 intestata a SAPIA Sergio P.I. 02562670782 e sede in Rossano Scalo (CS) via Iberia nr.1 e parla con lo stesso.---// LEGENDA: ACRI: ACRI Nicola; SAPIA:SAPIA Sergio. INIZIO TRASCRIZIONE ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: Presidè … ho capito che te lo devo caricare io il telefono … com’è? Pure …(incomprensibile ride)… lo squillo, ho preso un lido a Schiavonea … ah … si ora, per … per il caffè pure … va bene … …(incomprensibile)… sia il freddo che il caldo … va be … la macchina la tiene o la dobbiamo … la macchina …(incomprensibile) … la portiamo … ah, la portiamo? una …(incomprensibile)… si, no quella nuova, che poi ha fatto … poi questo qua, ha fatto una … una cosa bella a Schiavonea, però ho detto, questi qua …(incomprensibile)… per vedere un attimino che gli devo fare un bel consumo, comunque tiene a Calabrese e ce lo prendiamo noi … e va bene dai … a disposizione presidente … grazie preside, ci sentiamo dopo … d’accordo, ciao … ciao. 230 (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.42/B CNR DEL ROS) I gestori dei bar non osano opporsi alle “richieste” di ACRI Nicola: è emblematica la vicenda di chi gestisce un bar, cui ACRI Nicola faceva riferimento come Bar di Catiniti, che, una volta incontrato ACRI Nicola, non poteva più indugiare nel rifornirsi di caffè dagli ACRI pertanto, lo stesso ACRI Nicola ordinava a SAPIA Sergio ad effettuare le consegne: Progressivo 2056 Data Orario 18.04.05 CD-ROM Postazione ACRI Apparato 19.05.2007 La conversazione avviene in uscita dall’utenza nr 349/6274134 intestata ed in uso a ACRI Nicola, in atti generalizzato e in entrata sull’utenza 333/6234822 intestata a SAPIA Sergio, nato a Rossano il 16.07.1960, P.I. 02562670782 e sede in Rossano Scalo (CS) via Iberia nr.1 e parla con lo stesso.---// LEGENDA: ACRI: ACRI Nicola; SAPIA:SAPIA Sergio. Voci in sottofondo. SAPIA: Pronto? ACRI: Presidè, com’è.. dove sei.. SAPIA: sono al laboratorio preside’… ACRI: al laboratorio.. SAPIA: Si.. ACRI: ho detto… poi gli porti una busta di Caffe’a quello del Bar di Catiniti la.. a Pino.. a Pinuzzu… SAPIA: a Rossano sopra … ACRI: si.. SAPIA: ma io ci sono stato sette volte la’ preside’.. ACRI: non ho capito… SAPIA: ci sono stato sette volte.. fino alle 10 della mattina ad aspettarlo..quello non c’e’ mai… poi si e’ preso il mio numero di telefono che mi chiamava lui… ACRI: no.. pomeriggio ci devi andare.. …no’.. adesso mi ha visto…ha detto… SAPIA: e si…aspetta, …aspetta… si e’ preso il numero di telefono.. che ha detto che mi chiamava lui..quando era disponibile.. non e’ che mi ci posso andare a coricare..hai capito… se questo non apre mai la mattina.. ha detto ti chiamo io.. era con la motocicletta con la figlia l’atra mattina.. ACRI: va bene … SAPIA: questo e’ quello che mi ha detto…poi dopo le persone se le inventano le cose questo non lo so’…hai capito.. ah me’ mi ha detto.. si e’ preso il bigliettino l’altra mattina alla Tamoil.. ha detto ti dispiace… quando vuoi……incomprensibile… ACRI: che adesso vengo da te un minuto… SAPIA: va bene ciao… (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.43/B CNR DEL ROS) 231 SAPIA Sergio eseguiva le disposizioni di ACRI Nicola del quale spendeva il nome al fine di indurre i clienti ad eseguire, tempestivamente, i pagamenti, per come si evince dalla conversazione di seguito riportata. Progressivo 2444 Data Orario 16:31’12 CD-ROM Postazione ACRI Apparato 07/06/2007 La conversazione avviene in uscita dall’utenza nr 349/6274134 intestata ed in uso a ACRI Nicola, in atti generalizzato e in entrata sull’utenza 333*6234822 intestata a SAPIA Sergio; nato a Rossano il 16.07.1960, ivi res. Via Iberia nr.1 parla con lo stesso. LEGENDA: ACRI: ACRI Nicola SAPIA: SAPIA Sergio SAPIA ACRI SAPIA ACRI SAPIA ACRI SAPIA ACRI SAPIA ACRI SAPIA ACRI SAPIA ACRI SAPIA ACRI SAPIA ACRI SAPIA ACRI SAPIA ACRI SAPIA ACRI SAPIA ACRI SAPIA Pronto? Presidè … dimmi Presidè? Che fine hai fatto … dove sei? Ah? Dove sei? Sono al laboratorio da me! Che ti volevo dire … vedi che ho visto a quello del bar del sole là … mi ha detto se gli facevo il conto così ci fa l’assegno … eh … ohi Nì … eh? Non ti far fare la lavata di faccia che già tre volte l’ho fatto il conto e glielo portato … chi? Ad Antonio! No … adesso me l’ha detto eh … (farfuglia) … ah? Adesso l’ho visto! E ti ha dato l’assegno adesso? No! Mi ha detto: fammi fare il conto che ti faccio … che ti faccio l’assegno … hai capito … me l’ha detto pure l’altra volta … già il conto un’altra volta …adesso lo vado a portare un'altra volta adesso … portalo, diglielo che questo è il conto … vedi che mi ha mandato lui … va bene … scusa se ma l’ha detto … non e che adesso … ho capito … ho capito … va bene … va bene … adesso sto andando … a quello gli faccio fare qualche effetto … qualcosa? e vedi tu no … eh … no … eh …(incomprensibile) … prendo quattro effetti chegli facciamo chiudere quello del caffè …(incomprensibile) il caffè …perciò (incomprensibile) … quello che può fare … 232 ACRI e si … fa qualche assegno … pure che …(incomprensibile) … qualche mese …eh … non è che un casino … noi … noi … SAPIA non … non ne ha blocchetti di assegni … non ne tiene blocchetti di assegni … devo fargli fare qualche cambiale a questo … che possiamo fare se no … ACRI ah? SAPIA Gli faccio fare una cambiale … che possiamo fargli fare se no? ACRI E non lo so, come vuole fare lui … eh … SAPIA Ma … ma le cambiali li abbiamo come scontarle … ACRI eh? SAPIA Li abbiamo come scontarle le cambiali noi? ACRI Come li scontiamo … li diamo a qualcuno eh … SAPIA ma se noi possiamo …scusa un attimo … se viene …andiamo alla banca … facciamo fare lo sconto cambiali … per i clienti noi … ohi Nicola … ACRI e gli parliamo … che vuoi da me … SAPIA eh … andiamo a parlargli … ma … però prima ci andiamo a parlare domani alla banca … adesso che ora sono? Adesso e tardi … domani mattina scendi presto e ci arriviamo … ACRI va bene … SAPIA cosi almeno (incomprensibile) …la cambiale … così lavoriamo in questa maniera … hai capito … ACRI E va bene … adesso vediamo dai … SAPIA ok … in modo tale che noi giriamo sempre con i soldi … se no così sempre scappando e fuggendo …( voci accavallate) …facciamo fare sconto assegni e sconto cambiali …solo per l’azienda … ACRI va bene dai … SAPIA allora ti aspetto domani mattina dai … ci vadiamo più tardi … ACRI ci vediamo dopo dai … SAPIA ciao. (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.44/B CNR DEL ROS) Come si accennava poco sopra, SAPIA Sergio gestiva da solo la distribuzione del caffè, durante la latitanza di ACRI Nicola. Il dato si evince dalle intercettazioni telefoniche che evidenziavano quanto al distribuzione del caffè avvenisse in tutto il territorio nazionale. Infatti, venivano intercettate conversazioni telefoniche tra SAPIA Sergio e tale “Pasquale”, identificato in LE FOSSE Pasquale (Rossano – CS – 25/10/1956) residente a Martinengo (BG) Via Beroa n. 28, che aveva in uso l’utenza telefonica n. 3295825271116, tossicodipendente, pluripregiudicato per reati in materia di stupefacenti, reati contro il patrimonio, la persona, porto abusivo e detenzione di armi, omicidio doloso. I contatti di seguito riportati evidenziavano l’esistenza in Lombardia ed in particolare nella provincia di Varese di: Utenza intestata a APICELLA Vincenzo (Olevano sul Tusciano - SA - 23/12/1944), residente a Romano di Lombardia (BG) Via Monsignor Maggioni n. 18, pluripregiudicato per spaccio di sostanze stupefacenti e reati contro il patrimonio. Da accertamento SDI APICELLA Vincenzo risulta essere stato controllato in data 02/09/2005 unitamente a LE FOSSE Pasquale (Rossano – CS – 25/10/1956). In data 23/01/2006 APICELLA Vincenzo denunciava il furto di una autovettura Jeep targata BH991WL intestata al predetto LE FOSSE Pasquale. 116 233 • magazzini dove stoccare il “Caffè Pellegrino”, intestati a terze persone non direttamente riconducibili all’organizzazione criminale di ACRI Nicola o del suo nucleo familiare; • locali riforniti dal citato LE FOSSE Pasquale con caffè, macchine alimentari e prodotti da bar, tutti articoli messi a disposizione (e consegnati) da SAPIA Sergio e direttamente riconducibili alla commercializzazione – fuori Calabria – di caffè prodotto dalla ditta “Caffè Pellegrino” di ACRI Nicola e semilavorati/prodotti e macchine da bar della ditta “Jamaica” gestita da SAPIA Sergio. OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 19:42 del 09/02/2009. Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamato, utenza 3295825271 intestata ad APICELLA Vincenzo nato ad Olevano sul Tusciano (SA) il 23/12/1944, residente a Romano di Lombardia (BG) Via Monsignor Maggioni n. 18 ed in uso a LE FOSSE Pasquale nato a Rossano (CS), il 25/10/1956, residente a Martinengo (BG) Via Beroa n. 28. Progressivo: 5833, datato 09/02/2009, delle ore 19:42:59; Durata: 00:02’:21’’ INTERLOCUTORI LE FOSSE: SAPIA Sergio: SAPIA Antonio: LE FOSSE Pasquale nato a Rossano (CS), il 25/10/1956; SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960; SAPIA Antonio, nato a Rossano (CS) l’08/11/1957. LE FOSSE: SAPIA Sergio: LE FOSSE: SAPIA Sergio: LE FOSSE: SAPIA Sergio: LE FOSSE: SAPIA Sergio: LE FOSSE: SAPIA Sergio: LE FOSSE: SAPIA Sergio: LE FOSSE: SAPIA Sergio: Dottò ? Cugino ! Ciao cugì ! Ciao, ciao ! Oh ? A Grossobbio ? Eh ! Tu conosci ? Grossobbio è qua vicino, si ! Eh, Card Trande quello che vende le macchine lo conosci ? Come si chiama ? Card Trande, Trade ! No, no, non lo so ! Non ti ...(sovrapposizioni di voci)...allora ascoltami io domani ti mando un fax ! Ah ? Domani tu mi dai un numero e ti mando un fax e ti scrivo perché ti LE FOSSE: SAPIA Sergio: 234 mando il fax, domani ! LE FOSSE: Va bene ! SAPIA Sergio: E poi ti mi mandi un altro fax perché oggi ti ho fatto la commissione per le buste ! LE FOSSE: Ah ! SAPIA Sergio: E stiamo vedendo i quantitativi perché se è così a metà strada già sono cacciati tutti ! LE FOSSE: Non ho capito cugì ! SAPIA Sergio: Se è così, si noi abbiamo il quantitativo arrivi a metà strada già la roba è venduta, tutto a posto ! LE FOSSE: Buono è già fatto allora, ma tu già, già se è interessato, se è interessato digli di si ! SAPIA Sergio: Si però io, lui deve sapere i quantitativi ...(incomprensibile)... LE FOSSE: Ah ? SAPIA Sergio: I quantitativi, Pasquà lui vuole sapere i quantitativi, quanti cartoni sono tremila e due, tremila e cinque capito ? LE FOSSE: Trenta due bancali cugì ! SAPIA Sergio: Ma quant’è un bancale ? LE FOSSE: Sono circa tremila scatole ! SAPIA Sergio: Tremila scatole circa ! LE FOSSE: Circa ! SAPIA Sergio: Miste, miste sono ? LE FOSSE: Miste si ! SAPIA Sergio: Va bene, comunque io domani ti mando un fax per fare questa commissione, tieni che ti passo a Claudio, tieni ! SAPIA Antonio: Oh ! LE FOSSE: Ciao cugì ! SAPIA Antonio: Chi ti vonu ammazzare…che state combinando ? LE FOSSE: A me, tu hai un fratello buono, uno solo ! SAPIA Antonio: Qual è Cenzu ? LE FOSSE: Questo che hai vicino [ridono] SAPIA Antonio: Vedi che domani ti manda questa carta serve a me questa commissione! LE FOSSE: Ah è tua la commissione ! SAPIA Antonio: Si ma proprio direttamente però tu ! LE FOSSE: Certo che ci vado io ! SAPIA Antonio: Arrivaci direttamente e vedi dove sono poi mi fai sapere ! LE FOSSE: Non ti preoccupare ci vado io tu mandami il fax che io ci vado ! SAPIA Antonio: Non ti dimenticare però che è una cosa di un amico ! LE FOSSE: Ma ci mancherebbe ohì Clà ! SAPIA Antonio: Okay ! LE FOSSE: Okay cugì ! SAPIA Antonio: Stammi bene, ciao, ciao ! LE FOSSE: Ciao, ciao ti abbraccio ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.45/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 11:00 del 02/07/2009. Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); 235 Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamante, utenza 3295825271 intestata ad APICELLA Vincenzo nato ad Olevano sul Tusciano (SA) il 23/12/1944, residente a Romano di Lombardia (BG) Via Monsignor Maggioni n. 18 ed in uso a LE FOSSE Pasquale nato a Rossano (CS), il 25/10/1956, residente a Martinengo (BG) Via Beroa n. 28. Progressivo: 17425, datato 02/07/2009, delle ore 11:00:21; Durata: 00:00’:59’’ INTERLOCUTORI LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE Pasquale nato a Rossano (CS), il 25/10/1956 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE LE FOSSE: Cugì ? SAPIA: Oh ? LE FOSSE: Quando arrivi ? SAPIA: Verso le quattro e mezza, le cinque Pasquà ! LE FOSSE: Ah perché ho parlato con un bar qua e vuole pure le macchinette ! SAPIA: Io ne sto portando quattro macchinette ! LE FOSSE: Eh dico le piazziamo tutte e quattro subito ! SAPIA: Eh ! LE FOSSE: Si, prodotti ce n’hai ? SAPIA: Mò c’ho cinque e cinque per il momento ! LE FOSSE: Va bene vediamo come funziona poi c’è il pullman che io sto organizzando tutto ! SAPIA: No poi salgo io questo non è un problema ! LE FOSSE: Ah va bene ! SAPIA: Basta che abbiamo la cella Pasqua’ capito ? LE FOSSE: Non ti preoccupare ho una cella e la metto in funzione, ce l’ho una cella te l’ho detto ! SAPIA: Eh quando vengo parliamo ! LE FOSSE: Va bene dai verso le quattro e mezza, le cinque ti aspetto dai ! SAPIA: D’accordo ... LE FOSSE: Ciao ... SAPIA: Ah Pasquà ?... FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.46/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 18:22 del 14/07/2009. ___________________________________________________________________ 236 Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamante, utenza 3295825271 intestata ad APICELLA Vincenzo nato ad Olevano sul Tusciano (SA) il 23/12/1944, residente a Romano di Lombardia (BG) Via Monsignor Maggioni n. 18 ed in uso a LE FOSSE Pasquale nato a Rossano (CS), il 25/10/1956, residente a Martinengo (BG) Via Beroa n. 28. Progressivo: Durata: 18559, datato 14/07/2009, delle ore 18:22:28; 00:03’:07’’ INTERLOCUTORI LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE Pasquale nato a Rossano (CS), il 25/10/1956 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE SAPIA: LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE: SAPIA: LE FOSSE: SAPIA: Pronto ? Pronto, pronto ciao cugì ! Oh dimmi tutto com’è a novità ? Tutto bene ti aspettavo dici che eri a Varese, dici che eri a Varese passo,qua, là ! No Pasquà non c’è l’ho fatta perchè a Varese sono dovuto scappare urgentemente a Milano ….un’altra volta ! Eh ! Mò io domani pomeriggio ...(incomprensibile)...a Perugia ...(incomprensibile)...te ne serve ? Cosa ? Eh ? Non ho capito dimmi ? Ti serve ...(incomprensibile)...qualche macchinetta ancora ? Ma io c’ho macchinette e tutto se ...(incomprensibile)... qualche macchinetta come quelle che ho …… io sto recuperando pure le macchinette cugì ! Ah ! ma non ne hai macchinette ? Ce ne ho ancora due macchinette che ho recuperato ... Eh ! Però se non c’è la roba da dargli che ne faccio di macchinette ! Come ? Se non c’ho da dargli il prodotto che ne faccio delle macchinette ! ...(incomprensibile)... Ah ? ...(incomprensibile)... Si ma mi serve il prodotto ! Eh già ...(incomprensibile)... ti porto caffè e limone ! Mi porti limone e cosa più ? E il caffè ! E il latte di mandorla ? Il latte di mandorla pure ti serve ? 237 LE FOSSE: Si me lo hanno chiesto uno vuole una macchinetta del latte di mandorla e un altro vuole la granita alla menta ! SAPIA: Però Pasquà ascoltami ... LE FOSSE: Dimmi ? SAPIA: Siccome ...(incomprensibile)...il latte di mandorla e la granita alla menta LE FOSSE: Eh ! SAPIA: Costano venti euro ...(incomprensibile)...invece il caffè ha un ...(incomprensibile)... diverso hai capito ! LE FOSSE: Ho capito ma se tu mi dici, per dire, io gli ho detto a uno che questo qui consuma tanta granita alla menta che ci costa a noi? niente, costa poco giusto ?la macchinetta ce l’ha lei non gliela dobbiamo dare ! SAPIA: Si, si, si, si ... LE FOSSE: La macchinetta è sua non gliela dobbiamo dare gli diamo solo il prodotto meglio di così ! SAPIA: Ah bene, bene allora ...(incomprensibile)...domani ti preparo un po’ di granita alla menta ! LE FOSSE: Uhm ! SAPIA: Caffè normale e qualche altra cosa dimmi ? il latte di mandorla ? LE FOSSE: Granita alla menta, latte di mandorla e caffè ... SAPIA: E limone ? LE FOSSE: E limone ! SAPIA: ...(incomprensibile)... LE FOSSE: Ah ? SAPIA: Giovedì sono da te ! LE FOSSE: Va benissimo giovedì ti aspetto ! SAPIA: Okay ! LE FOSSE: Okay ! SAPIA: ...(incomprensibile)... LE FOSSE: ...(incomprensibile)...tu già devi stare qua un paio d’ore, tre cugì ...(incomprensibile)... SAPIA: Io sto qui fino a ...(incomprensibile)... con te poi me ne vado ! LE FOSSE: Se tu stai mezza giornata risolviamo tutti i problemi ! SAPIA: Allora io ...(incomprensibile)... per mezza giornata tranquillo ! LE FOSSE: Va bene giovedì ti aspetto dai ! SAPIA: D’accordo ciao Pasquà ! LE FOSSE: Ti abbraccio ciao ! SAPIA: Ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.47/B CNR DEL ROS) In data 15/11/2008 venivano registrate alcune conversazioni telefoniche, contraddistinte dai progressivi 416 e 417, nel corso delle quali SAPIA Sergio, dialogando con MURANO Fabio, nato a Cassano Jonio il 05/12/1972, appare interessato ad investire negli Stati Uniti parte degli introiti della ditta “Pellegrino Caffè s.r.l.”, nell’apertura di una gelateria. Si riportano le conversazioni a cui viene fatto riferimento estrapolate dall’intercettazione dell’utenza 333/6234822, in uso a SAPIA Sergio: OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 18:37 del 15/11/2008. 238 Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: Progressivo: Durata: chiamante, utenza 3346688497 in uso a MURANO Fabio nato a Cassano Jonio il 05/12/1972, residente a Rossano (CS) alla Via Mar Ligure n.10. 416, datato 15/11/2008, delle ore 18:37:04; 00:01’:50’’ INTERLOCUTORI MURANO: SAPIA: MURANO Fabio nato a Cassano Jonio il 05/12/1972 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: Pronto ? Zio Se’ ? Dimmi ? Com’è tutto a posto ? Si ! Hai capito chi sono ? Ah ? Hai capito chi sono ? Non ho capito che non si sente bene, dimmi ? Sono Fabio ! Ah Fa’ dimmi tutto ! Com’è tutto a posto ? Si tiracchia compà ! Dove sei ? Sono in laboratorio ! Si ? In laboratorio ! In laboratorio ? Uhm ! Senti un attimo Se’, sei disponibile, sei disponibile a fare un investimento non in Italia ! Un investimento ? Un investimento non in Italia con gelateria e tutto, tutto quello che hai ! Si come no ! O a Los Angeles o a Miami…abbiamo tre opzioni o Los Angeles o Miami o New York, tre, tre…solo che… con questo mio amico, uno di fiducia, un mio amico che lavora con me da sei anni qua a Milano e è lì a New York e mi sta facendo tutto, sta vedendo tutto…è andato…sta girando un pochino per vedere pure com’è tutto, il da farsi ... ...(Incomprensibile)... Come ? Le normative sono diverse dalle nostre, devi vedere tutta l’impostazione ...(Incomprensibile)... Non ho capito ! 239 SAPIA: Le normative sono diverse dalle nostre lì in America che già le ho viste allora ci vuole uno che c’è già all’interno che riesce a muovere tutto ... MURANO: Ti chiamo con il mio telefono che questo non si sente bene, aspetta che ti chiamo con il telefono ... FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.48/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 18:39 del 15/11/2008. ___________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: Progressivo: Durata: chiamante, utenza 3205316821 intestata ed in uso a MURANO Fabio nato a Cassano Jonio il 05/12/1972, residente a Rossano (CS) alla Via Mar Ligure n.10. 417, datato 15/11/2008, delle ore 18:39:15; 00:12’:10’’ INTERLOCUTORI MURANO: SAPIA: EUGENIO: MURANO Fabio nato a Cassano Jonio il 05/12/1972 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 EUGENIO, persona di sesso maschile non identificata CONVERSAZIONE SAPIA: Fabio dimmi ? MURANO: Oh ? SAPIA: Dimmi ? MURANO: Stavi dicendo ? SAPIA: Siccome c’è questo amico mio che…lui si trova pure a Miami ... MURANO: Uhm, uhm ... SAPIA: E’ di Cropalati, però la difficoltà subentrò allora per quanto riguarda la normativa ...(incomprensibile)...tutti quei controlli che hanno fatto per le cose chimiche, queste cose qua ... MURANO: Ah, ah ! SAPIA: Allora noi ci fermammo per questo motivo non siamo andati avanti per questo motivo perché erano troppe le normative da rispettare ...(Incomprensibile)...anche se tui fai un discorso legale, fai un discorso tranquillo però per poter accedere ...(Incomprensibile)...loro volevano una miriade di documentazione e di cose che attualmente non eravamo in grado di poterle fare e sto parlando di cinque anni fa eh ! MURANO: Cinque anni fa ? no…eh…... SAPIA: ...(Incomprensibile)...sono cambiate comunque ! MURANO: Sono cambiate bravo, hai capito bravo, stai parlando di cinque anni fa le cose sono cambiate adesso il contatto…c’è questo mio amico che 240 SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: è andato a New York ora è qui con me sta ritornando là, ritorna lunedì però lui vuole…c’ha questa opzione di…o Los Angeles o Miami o New York una delle tre che poi ... Conviene più Miami o Los Angeles ... Conviene più Miami o Los Angeles bravo che poi l’importante è partire con uno che poi possono creare un franchising capito, l’importante è partire con uno ! Fabio se lei mi dice, allora c’è questa che..perchè non ho bisogno di lavoro perché noi bene o male un ...(Incomprensibile)...già lo abbiamo a noi ci serve una persona, o che meglio, che riesce a incanalarci nelle cose più importanti capito l’importante ... Ma io poi mi vedo, Sergio se tutto il da farsi si riesce, riusciamo a farlo io lì ci sto otto mesi all’anno ... Ma io ...(Incomprensibile)...il laboratorio là capito non è che c’ho problemi! Pure tu ci ...(Incomprensibile)...il laboratorio bravo, quindi ci stiamo otto mesi là e quattro mesi andiamo…ce ne andiamo a sud ! Si anche perché là ...(Incomprensibile)...un posto di lavoro Fa questo è ... Si ! È un discorso…se imposti il lavoro là è tutto ...(Incomprensibile)...non è un discorso di…perché noi un programma allora lo abbiamo fatto con questo qua capito ? Ah, ah ! Però poi…sai chi è Arturo quello di Cropalati, Pizzetta ! Ah con Arturo Pizzetti ? Lui prima era in Austria poi eravamo rientrati con questo discorso là poi ...(Incomprensibile)...non abbiamo fatto più niente ci siamo fermati però lui ogni volta che viene, che scende giù mi dice che stai facendo, che stai facendo, siamo qua ...(Incomprensibile)...meno male che siamo qua e che sta andando bene…è una cosa che potrebbe andare molto, molto bene a livello sia di caffè e di cose che sono cose che lì non hanno ! Allora Sergio ti dico una cosa un buco di gelateria a New York, a Miami o a Los Angeles metti quaranta metri di, quaranta metri più trenta di laboratorio, quaranta di laboratorio ... Si ! Là incassano con….c’ho questo amico, questo amico mio che viaggia dai sette mila ai dodicimila dollari al giorno ! No si incassano, si incassano i soldi lo so perché ...(Incomprensibile)...io lì poi c’ho una ragazza di Siderno che lavora con, che lavora a New York con un’azienda che fa le macchine per il gelato ...(Incomprensibile)... Ah fa le macchine là ? possiamo fare pure là allora ? Tutto possiamo fare là noi Fà, tutto, sia come ...(Incomprensibile)...anche perché il sistema energetico a livello di corrente là sono a cento dieci volt non sono a due e venti capito ? Perfetto, perfetto ! No questo ...(Incomprensibile)...su tutte queste cose qua solo che però ohì Fa c’è ...(Incomprensibile)...c’è la persona che realmente ci riesce a indirizzare e andando e vedendo da qua noi possiamo indirizzare perché siamo ...(Incomprensibile)...della materia e bene o male della zona ...(Incomprensibile)...in Italia, lì realmente ci sono 241 MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: EUGENIO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: tante di quelle cose che chi non ci sta non le sa capito ? Si, si, si, no allora ... Perché la persona…non ci sono problemi noi possiamo fare quello che vogliamo Fa’ ! Allora, il mio amico Eugenio adesso è con me e stiamo parlando in viva voce, il mio amico Eugenio parla benissimo inglese anche io parlo bene inglese quindi già abbiamo un vantaggio maggiore, lui è un ragazzo in gamba abbiamo lavorato insieme per sette anni ... ...(sovrapposizione di voci)... Facciamo, lui ritorna lunedì a New York quindi lunedì va a New York e lunedì il tempo di cinque, sei, sette giorni mi fa sapere tutto, tutto quello che c’è da fare ... A limite noi se abbiamo il lavoro andiamo a New York, andiamo non ci sono problemi ! Aspetta poi va a Miami perché va a fare scouting per delle grosse agenzie di fashion qua di Milano perché lui adesso sta facendo quello però ha visto l’andazzo, ha visto l’andazzo e quindi ha detto ... Si guadagnano i soldi Fa ! Si guadagnano i soldi bravo ! ...(Incomprensibile)...là arriviamo a livello di Coca Cola, non proprio Coca Cola ma arriviamo a quel livello capito ? Il prodotto che hai tu Sergio il Jamaica, il Jamaica ... ...(sovrapposizione di voci)... Il latte di mandorla come lo facciamo noi ... No stiamo facendo pure un prodotto nuovo con noccioline e mandorline la gente esce pazza ...(sovrapposizione di voci)... Sergio, Sergio, allora facciamo così Sergio facciamo andare…lui va lunedì, lunedì va a New York ... Si ! Lunedì va a New York tu, te lo presento è qua si chiama Eugenio ! Ciao, ciao ! Ciao, ciao, ciao Eugè ! Allora lui lunedì va a New York ... Si ! Va alla camera di commercio vede un po’ tutto l’andazzo, c’ha i contatti buoni da chiedere pure a gente pesante là ... Ohì Fabio scusa se ti interrompo un attimo digli poi a Eugenio e dagli pure l’indirizzo e-mail perché lui può ...(Incomprensibile)...può anche via e-mail ci possiamo sentire noi (-) Fabio ? Si, si mandiamo i messaggi si ! Eh hai capito ti posso dare l’e-mail e manda l’e-mail e mi dice tutto ...(Incomprensibile)...e quello che si deve fare, tutto quello che dobbiamo portare capito ? Perfetto, tutto le informazioni che ti servono ...(sovrapposizione di voci)... fra poco, quando finisco di parlare ti manda la sua e-mail ! Uhm ti do la mia segnatela ... In poche parole io e Eugenio, io e Eugenio abbiamo deciso questo perché dobbiamo dare una svolta Sergio perché non possiamo stere più a Milano a ...(sovrapposizione di voci)... Ascolta Fabio, Fà ascoltami bene la svolta qual è ch’è ? oggi il ...(sovrapposizione di voci)... oggi il campo crescente è il ...(Incomprensibile)...perciò questo non è un problema lo sai che io 242 MURANO: EUGENIO: SAPIA: EUGENIO: SAPIA: EUGENIO: SAPIA: EUGENIO: MURANO: EUGENIO: MURANO: EUGENIO: MURANO: EUGENIO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: EUGENIO: SAPIA: MURANO: lavoro giorno e notte, giorno e notte e non me ne frega niente l’importante ...(sovrapposizione di voci)... ...(sovrapposizione di voci)... Sergio volevo chiederti una cosa, quale pensi che sia il problema, il problema principale di questa cosa che in America hanno delle regole strane per l’importazione dei prodotti ? No il discorso è questo per noi allora era un discorso un po’ strano per il semplice motivo che io dovevo esportare, portare da qui in America il ...(Incomprensibile)...del caffè ...(Incomprensibile)...il discorso via nave, hai capito ? il discorso via nave oppure doveva andare via aerea capito, solo che il discorso qual è ? impostando un discorso là sopra crei una struttura, crei una struttura lì in America che è una cosa ben diversa capito ? allora noi essendo già lì a New York ...(Incomprensibile)...possiamo fare tutto quello che vogliamo però lì in base, lì in sede capito ? è quello il discorso ! Si ! Perché quando sei in sede puoi giocare perché io c’ho dei contatti pure con gente che ha New York ha un grossa fabbrica di macchine per gelati, tutto quello che ci serve capito ? poi io c’ho i contatti della Ugolini quello dei granitori per New York c’ho tutto quello che mi serve a New York, possiamo fare Miami, New York…tutto quello che vogliamo ! Okay, okay ! Io ho tutti gli agganci di quello che ti serve dalla a alla zeta…internazionale Perfetto partiamo già avvantaggiati ... Hai capito perché ti ho detto noi abbiamo bisogno di questo ! Si ... È una potenza lui, Eugè è una potenza, Sergio è una potenza ! Okay, okay ... Non puoi capire se mettiamo, se mettiamo, se mettiamo il laboratorio grosso all’interno che ce lo facciamo pure più grosso Sergio ? Eugè ? Lo so, lo so l’idea è giusta ... Fabio ? Fabio ? ...(sovrapposizione di voci)... mi senti ? Si ! Digli a Eugenio che io quest’anno per il fatto del caffè che per questo problema che abbiamo avuto qua io non sono potuto andare in Cina a fare due mesi di laboratorio e mi rimanevano venticinque mila euro, perché in Cina adesso hanno cambiato non danno più la merenda danno il gelato la mattina e io dovevo fare un laboratorio che ...(Incomprensibile)...ottocentomila gelati al giorno a Pechino e ho dovuto rinunciare e tu sai il motivo perché ho rinunciato ! Si lo so, si ! Eh capito, perché non è un problema bene o male quando sei lì dentro tutti gli agganci a livello di aziende, di prodotti, di tutto non ci sono problemi possiamo avere anche dei finanziamenti, allora, quando siamo partiti c’è la camera di commercio che ti danno tutto quello che ti serve anche in America, tutto ! Okay, allora io vado là cerco, individuo un posto ideale dove si può aprire. Strategico ! ...(Incomprensibile)...il mercato lì in modo strategico e mi informo un 243 SAPIA: EUGENIO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: EUGENIO: MURANO: SAPIA: EUGENIO: MURANO: EUGENIO: MURANO: SAPIA: MURANO: EUGENIO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: attimo su tutte le regole come fare a avere il visto finanziario queste cose…per aprire un attività negli Stati Uniti, okay ! Si e per quanto riguarda…portarti a farti vedere l’azienda ...(sovrapposizione di voci)... Va bene, va bene ! La gente la porto anche se non parlo l’inglese non ti preoccupare ! Sergio, Sergio allora io scendo domani a Rossano ... Si ! Lui lunedì va a New York ... Si ! Io torno prima di…cioè devo fare un viaggio, torno verso il quindici di dicembre ... Va bè ma non c’entra niente ... Si tanto ci vuole sempre febbraio per poter partire ...(Incomprensibile)... Okay, okay ... Io già fra una settimana sono là ... Okay, okay va bene, ho capito ! Allora io scendo giù ... Si ! Domani, che prendo l’aereo, lui lunedì va a New York c’ha tutto questo già organizzato perché ha visto tutto su internet in più con la ...(Incomprensibile)...che ha lui inizia a domandare tutto il da farsi ... Faccio ...(Incomprensibile)...com’è il mercato ! Ah ecco lui fa lo studio di marketing vede un attimino com’è la situazione lì, hai capito Fà ? ...(sovrapposizione di voci)... senti io appena arrivo domani ... Ci sentiamo qua ... Appena scendo domani, dopo domani, alimite ci mangiamo una pizza domani sera ? Eh, ohì Fa una cosa importante ti chiedo ... Io e tia solo a parlare ... Una cosa importante ... Dimmi ? Che sia una cosa che sappiamo solo io e te perché…hai capito ? No, no Sé ma stai scherzando ... È un segreto, queste sono cose importanti nessuno deve sapere niente ! Nemmeno mio padre lo deve sapere Sergio ...(sovrapposizione di voci)... nemmeno mio padre lo deve sapere Sergio ! Io mi posso spostare quando voglio e dove voglio ... Nemmeno mio padre, quando ho realizzato, quando ho realizzato a limite lo posso dire a mio padre ! Bravo ! Quando poi l’abbiamo rivenduta la gelateria forse lo diciamo ...(sovrapposizione di voci)... ce ne avevamo una, hai capito ? questo è tranquillo infatti, infatti di questo non ti preoccupare, allora niente Sé ci sentiamo, ci vediamo domani ! Domani, se poi gli dai l’e-mail mi manda l’e-mail così ci sentiamo, ci…! Si, dammi l’e-mail tua, dammi l’e-mail tua ! Sapia Sergio ... Come ? 244 SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: Sapia trattino Sergio ... Sapia trattino Sergio ... Si, trattino basso Fà ! Si trattino basso ! Chiocciola ... Segnalo, segnalo qua, va bè segnalo su internet Sapia trattino basso ... SAPIA: Trattino basso, Sergio ... MURANO: Trattino basso Sergio ... SAPIA: Chiocciola alice punto it ! MURANO: Chiocciola alice punto it, perfetto, okay ti chiamo, ti chiamo domani appena arrivo, okay ? SAPIA: D’accordissimo, okay Fabiolino, ciao salutami Eugenio ciao ! EUGENIO: Ciao, ciao Sergio, ciao grazie ! SAPIA: Ciao, ciao figurati ! VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.49) Ad avvalorare quanto sin qui indicato, si evidenzia altresì la conversazione telefonica, registrata in data 27/11/2008, alle ore 22:07, nel corso della quale SAPIA Sergio, dialogando con MURANO Fabio, riferiva che avrebbero potuto “liberare” Gennaro (cioè Acri Gennaro) e che con LUI in libertà sarebbe stata “una cosa diversa…”. (prog. 1051 – utenza 333/6234822 in uso a SAPIA Sergio). La conversazione è di estremo rilievo in quanto evidenzia quanto SAPIA continui a dipendere economicamente e ndranghetisticamente dalla famiglia Acri. L’auspicato ritorno in libertà di ACRI Gennarino avrebbe, secondo le aspettative di SAPIA, implementato l’avviamento dell’impresa di distribuzione di caffè. Effettivamente, era attesa la Sentenza di primo grado per il processo relativo all’omicidio di Converso Luciano pertanto, SAPIA confidava nella possibilità che Acri Gennarino venisse assolto e, conseguentemente scarcerato117. Si riportano le conversazioni di interesse a cui viene fatto riferimento: Utenza in uso a SAPIA Sergio (rit. 1090/08) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 22:07 del 27/11/2008. Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamante, utenza 3346688497 in uso a MURANO Fabio nato a Cassano Jonio il 05/12/1972, residente a Rossano (CS) alla Via Mar Ligure n.10. 1051, datato 27/11/2008, delle ore 22:07:19; 00:07’:43’’ Progressivo: Durata: Il processo di primo grado sarebbe stato definito con Sentenza di primo grado il 13.11.2009 che condannava acri Nicola quale mandante, Acri Gennarino e Massimo esposito, quali esecutori materiali dell’omicidio di Converso Luciano. I Giudici della Corte di Assise d’Appello pronunciavano Sentenza assolutoria il14/7/2011. 117 245 INTERLOCUTORI SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 MURANO Fabio nato a Cassano Jonio il 05/12/1972 Pronto ? Zio Sé ? Ehì ? Com’è ? Insomma, tutto a posto? Dove sei ? Ora sto scendendo da Padova ! Da Padova ? Uhm, uhm ! E quando sei salito ? Sono salito ieri, ieri sera ! Ija ara…a saperlo salivo con te nculu ...(Incomprensibile)... E perché non me lo hai detto scusa ? E che ne sapevo…con chi sei salito ? Sono venuto a prendere i granitori sono stato pure a Ravenna stamattina e ora sono a coso ...(sovrapposizione di voci)... Ma sei con la macchina ? Si con il furgone sono salito ! Con il furgone ? Eh bè… Aja ara puttana ero salito pure io ...(Incomprensibile)...io sto salendo a Milano e sono con la macchina a cento trenta, cento quaranta che non mi passa più madonna ! Perché ? Ci sono i tutor, tutti tutor ci sono dalla parte dell’adriatica ! Ah dall’adriatica stai salendo ? Si ! Eh e che cazzo ne sapevo sennò venivi con me Fa’ ! Dalla parte di Roma non ci sono tutti tutor no ? solo a Roma c’è ? Ce ne sono due ! Roma Napoli e basta ? Ah, ah ! E poi dopo Roma non ce ne sono più ? No ce n’è uno prima di Firenze e basta ! Di tutor ? Si ...(sovrapposizione di voci)... No qua è tutto quanto, da Cerignola fino a coso, come cazzo si chiama, fino a Milano tuttu tutor è, tutto ! Si ma pieno, una volta, una volta mi sono fermato sulla cosa di emergenza ...(Incomprensibile)... Si, si aja ari morti loru….sei solo ? Si ora stai salendo tu ? Ora salgo a Milano e scendo domenica che devo prendere certi soldi ! Pure io scendo domenica però poi mercoledì prossimo salgo di nuovo però devo andare a Lucca e a Massa Carrara ! 246 MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: Ah ho capito, devi andare a fare…sempre…. Per lavoro si, ho certi contratti Fa’ ...(Incomprensibile)...macchinari, tutti queste cose qua ! Ah, ah ti stavo dicendo, guarda che, mi ha chiamato pure Eugenio perché a Miami ho a coso, aja ara fissa e mammita, il sale, stanno buttando il sale e lo hanno buttato tutto sulla macchina nculu a chi v’è mortu ! Sai che c’è un po’ di neve in giro comunque eh ? Si c’è ghiaccio ! Neve e ghiaccio stai attento ! E sto camminando a cento trenta, cento quaranta non mi passa più…. Lo so ... ...(Incomprensibile)... Io cammino a cento dieci con il furgone fatti in conto, che devo fare ? Mamma mia una paronoia madonna ! Ma io fino a mò, ssono partito ieri sera alle dieci poi sono stato a Roma stamattina e fino a ora ho fatto mille e novecento chilometri ! ...(Incomprensibile)...sei partito ieri sera alle dieci ? E bè ma io cammino con la macchina Fa’ ! Aja a madò si a saperlo venivo con te e poi da Padova prendevo un treno e andavo a Milano ... E ti accompagnavo a Milano che cazzo me ne frega a me ! Aja a madò passavamo un paio di a Milano e tornavamo ! Eh ohì Fa’ che cazzo ne so, ormai… Che cazzo…ormai ... ...(Incomprensibile)... E dimmelo sempre quando sali ! Eh non ti preoccupare ! Eugenio mi ha chiamato, mi ha chiamato pure Eugenio da New York ! Eh ! E sta vedendo tutta la documentazione dice che già c’ha un casino di documenti in mano ! Fatti dare una cazzo di e-mail ...(sovrapposizione di voci)... Ha detto che settimana prossima, ha detto settimana prossima mando l’e-mail a Sergio ... Eh ! E ha detto ci vogliono un po’ di documenti, ha detto che stava vedendo pure il coso, il fatto dei prodotti, per i prodotti ! Si, si ma ...(Incomprensibile)...non è un problema ! Tutto sta, no per il fatto di…...(Incomprensibile)...quello che gli hai chiesto tu come cazzo si chiama ? ...(Incomprensibile)... Del ? I prodotti i cosa ? i gelati ? cosa ? No stava vedendo quello che gli hai chiesto tu, che cazzo gli hai chiesto ? eh, non lo so non mi ricordo che cazzo gli hai chiesto comunque mi ha detto che stava vedendo tutto che già aveva un po’ di documentazione in mano, un bel po’ di documentazione in mano e che aveva un appuntamento con un amico avvocato e gli spiegava tutto il da farsi, pure lui ha parlato di avvocati sia Cristian dalla parte di Los Angeles che oggi è andato a Miami e sia lui ... 247 SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: MURANO: SAPIA: No ma l’avvocato ci vuole ! Eh ? Ci vogliono gli avvocati come no ! Si, infatti ha detto che parlava la settimana prossima, lunedì, con l’avvocato e poi mi mandava tutta la documentazione ! Uhm ...(Incomprensibile)...io niente, quando scendo ti do il numero così chiamiamo pure a quello dei macchinari ! L’hai trovato ? Si ce l’ho a casa ! Quello lì che è già a Miami ? Quello di Miami si ! E affrettiamoci un pò Sergio ! Si Fa’ però per tutte le cose ci vuole sempre il tempo tecnico io sto aspettando pure tutti questi esiti che stanno succedendo in modo che… giorno dieci sentono pure la testimone, la ragazza ... Ah, ah ! E può darsi che, può darsi che sentono la ragazza ... Li liberano ? A Gennaro lo cacciano capito ? Ah, ah giorno dieci ? Eh speriamo ...(Incomprensibile)...una via diversa, capito ? più libertà ... Eh si se cacciano a Gennaro lui tanto ha il lavoro e si mette a lavorare lui ... No ma non solo questo per esempio io devo fare tutto il giro… tutti avevano al roba mi ha chiamato oggi a chi mancava lo zucchero e il caffè…ma come sono venuto ieri…si però non ho visto nel magazzino….va bè comunque li ho abituati io in questo modo che cazzo devo fare Fa’ ! Eh infatti ! Comunque li avevo nel coso ho chiamato mio cognato e glieli ho fatti portare ! Eh va bene ! Comunque fammi saperi tu qualcosa ohì Fa’ quando scendi ! Si in settimana, settimana prossima verso martedì, mercoledì ... Comunque a Milano, a Milano stiamo avendo una bella opportunità eh ? A Milano ? Si sta aprendo una bella opportunità ...(Incomprensibile)...lo ha detto pure Cosimino che voleva fare ... Eh lo so, lo so però sai qual è il problema Sé che io non sono là in estate ... Lo so ... Perché se io, eh se io ero là in estate ... Ci vorrebbero due figlie di puttana, due donne che per l’estate fanno il lavoro ! Come ? Ci vorrebbero due ragazze intelligenti che si sacrificano l’estate ... Che fanno il lavoro per me ... Eh ... Per me, fanno la parte mia e la tua, per te poi ... In modo che il guadagno cacciamo tutte le cose e dividiamo in quattro hai capito, è molto di più il guadagno hai capito Fa’ ? 248 MURANO: SAPIA: Si, si ! Comunque dai noi il tempo, il tempo ...(Incomprensibile)...ce l’abbiamo per andare a fare qualcosa! MURANO: Si però cedi Sergio dobbiamo mirare, dobbiamo mirare su Miami capito Sergio perché ... SAPIA: Lascia stare questa è una cosa importante Fa’, questa è una pietra miliare che si deve fare ... MURANO: Eh ! SAPIA: Però realmente il Jamaica ormai in Italia sta prendendo piede e deve andare avanti ! MURANO: E bè è normale, è normale quello sempre ... SAPIA: Io l’ho fatto assaggiare a certi responsabili ... MURANO: Fammi vedere, fammi vedere, fammi…fammi…in questi due, tre giorni che sono là che c’ho un sacco di amiche italiane che ... SAPIA: Lancia la proposta vedi quello che vogliono fare ... MURANO: Quello che vogliono fare si, bravo dai, che facciamo pure ...(Incomprensibile)... SAPIA: Se fossimo andati insieme quando scendevamo io ho un ...(Incomprensibile)... MURANO: Eh, eh ...(sovrapposizione di voci)... SAPIA: ...(sovrapposizione di voci)... che cazzo vuoi Fa’ ormai è andata così ! MURANO: E va bene e va bene la prossima, la prossima settimana se devi andare a Lucca ...(Incomprensibile)...vengo con te ! SAPIA: Si d’accordo ! MURANO: Okay e va bene dai ... SAPIA: Fammi sapere ! MURANO: Ci aggiorniamo…quando scendo ti chiamo dai okay ? SAPIA: D’accordissimo ciao compà buon viaggio vai piano, piano, ciao ! MURANO: Ciao, ciao ! (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.50/B CNR DEL ROS) In data 14/01/2009 venivano registrate ulteriori conversazioni, inerenti investimenti in America, relativamente al commercio di caffè. SAPIA Sergio chiedeva a tale “Antonio”, identificato in GRANDE Antonio, nato a San Giovanni in Fiore (CS) il 18/11/1962, residente a Manziana (RM) Via della Costa nr. 22, che utilizzava l’utenza nr 335/5707854 (intestata alla Telecom Italia S.p.A.), se avevano preparato la bozza per la “cosa” di New York. Alla risposta affermativa dell’uomo, sia per New York che per Rio (verosimilmente Rio de Janeiro) SAPIA Sergio, confermava solo per quello di New York. “Antonio”, replicava che dovevano vedere prima il prezzo di mercato del caffè in America. OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 20:26 del 14/01/2009. Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; 249 contatto: chiamante, utenza 3355707854 intestata a Telecom Italia S.p.A.ed in uso a GRANDE Antonio, nato a San Giovanni in Fiore (CS) il 18/11/1962, residente a Manziana (RM) Via della Costa nr. 22; Progressivo: Durata: 4093, datato 14/01/2009, delle ore 20:26:39; 00:05’:28’’ INTERLOCUTORI GRANDE: SAPIA: GRANDE Antonio, nato a San Giovanni in Fiore (CS) il 18/11/1962 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: Antò ? Ah Se’ ? Dimmi ? ...(sovrapposizione di voci)... domani mattina viene Luigi ...(Incomprensibile)... Aja a madonna ... Ma tu cosa hai risolto con coso ? ...(sovrapposizione di voci)... Si ...(Incomprensibile)...[conversazione molto disturbata] Si, si come no è pronta ! La porti tu, allora ? Si ti portu la lettera e tutto, ma loro chi fanno vengono con te ? Non ho capito ! Claudio e il fratello che fanno ? ...(Incomprensibile)...come dici tu ohì Se’ noi lo possiamo passare a prendere, andiamo insieme se tu vuoi andare prima andiamo prima dipende, Claudio sicuro ma il fratello non so ancora me lo deve dire ! Vogliamo andare domenica Antò ? Non ho capito ! Vogliamo andare domenica, come dici tu ? ...(Incomprensibile)...pomeriggio ! Sabato pomeriggio ? Eh ! E nente io ora devo chiamare Luigi perché…per prenotare l’albergo hai capito ? Va bene ! Perché lui va a Roma oggi, domani mattina viene a Rossano ... L’albergo di sicuro lo devi prendere scusa, la stanza è sicura almeno ...(Incomprensibile)...ppe te e per Claudio sicuro, poi ...(Incomprensibile)...parti la mattina oppure se tu puoi partire il pomeriggio insieme a Claudio partiamo pomeriggio capito, però ...(Incomprensibile)...sera siamo sicuramente a Rimini ! Allora niente io domani mattina, io ti chiamo in ufficio no, ti faccio uno squillo e ti dico realmente tutte le novità che ci sono ! Su cosa ? Per quanto riguarda…perché se io non ho …se sono là sabato mattina presto ... 250 GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: SAPIA: GRANDE: Eh ! Per ...(Incomprensibile)...di quelle cose là e poi la sera restiamo là a Rimini in albergo e po ce ne andiamo ...(Incomprensibile)...la mattina ! Eh va bene quindi, cioè, o, cioè se Claudio dice…ha detto che lui può darsi pure che non ...(Incomprensibile)...dal fratello capito quindi mi deve fare sapere, quindi…allora se tu ci devi andare la mattina e lui il pomeriggio dal fratello io vengo con te ... Eh bravo ... Se non deve andare dal fratello ...(Incomprensibile)...o pomeriggio andiamo insieme da lui in Toscana lo prendiamo ...(Incomprensibile)... Io domani so tutto perché domani…io già ...(Incomprensibile)...biglietti ce li ho capito ? Eh ! I biglietti ce li ho tutti capito ! Comunque sabato sera siamo là o di mattina o andiamo pomeriggio ma sicuramente siamo là capito ! Va bene, va bene, si, si d’accordo ! Però non ti dimenticare la lettera Sé ! No che mi dimentico Antò ma sei pazzo, ascoltami una cosa importante Antò ... Eh ! Ma più o meno qualcosa in pentola c’è ? Cosa ? Qualcosa in pentola c’è per noi, si ? Non ho capito ohì Se’ ! Qualcosa in pentola… dico stai preparando qualcosa per fare tutto ? Ma aspetta, aspetta ch non ti sento, aspetta un attimo, aspetta (-) pronto ? Mi senti ? Ah ora ti sento un pochino meglio, dimmi ? Ma dico…qualcosa già l’hanno messa loro…preparato già qualcosa, qualche bozza, niente ? Si, si abbiamo fatto una co ... per la cosa di New York, dici ? Si sia per New York che per Rio ! Sia per New York che per ? Che poi si può fare pure a Rio, no ? eventualmente resto a New York comunque dai ! Per New York si però, hai capito, dobbiamo…si andiamo insieme in macchina finiamo di parlare perché dobbiamo mettere i prezzi, il prezzo del caffè, dobbiamo mettere il fatto del granitore, quanto costa…come si chiama là, se là in America costa alla Ugolini, tu di questo ti devi informare però se ti informi, se ti informi prima di sabato è meglio, io ora dico sabato ... No, no ! ma ijuo i ...(Incomprensibile)...ce li ho tutti Antò ! No ma mica è detto che in America costa uguale il granitore ohì Se’ ! No, allora tutto quello che c’è qui ce l’ho pure lì ! Sei sicuro di questo ? Domani mattina, domani matina chiamo a Milano ! Quelli che te lo portano in America non lo possono vendere 251 sempre cento, mi sembra strano ! SAPIA: No loro hanno, lì…Antò il trasporto devi fare là, però loro non lo vendono quanto lo vendono qua in Italia, loro ...(Incomprensibile)...poi si fa in dollari, hai capito o no ? GRANDE: E apposta dobbiamo essere sicuri quanto costano no ? SAPIA: Eh, io domani mattina faccio pure questa commissione, chiamo direttamente allla Ugolini e la Ugolini ...(Incomprensibile)...i granitori in America ! GRANDE: Eh ! SAPIA: Se c’ho gli stessi vantaggi che ho qua, capito ? GRANDE: Eh, poi dobbiamo capire il fatto se la manutenzione è sempre la stessa pure in America cioè tutte queste cose, tu fai domande che …tu ci devi dare le risposte sennò come facciamo ! SAPIA: Io faccio una cosa domani mattina ti chiamo e tutti queste domande allora sono quello che devono dirmi loro, poi ti chiamo e ti dico tutte le novità che ci sono, in modo che ...(Incomprensibile)...in macchina già sono pronto per tutto, capito ? GRANDE: Va bene, va bene ! SAPIA: Hai capito ? GRANDE: Okay ! SAPIA: Okay ! GRANDE: Allora ci sentiamo domani ! SAPIA: Okay ! GRANDE: Ciao, ciao ! SAPIA: Ciao Antò, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.51/B CNR DEL ROS) Nel corso della successiva telefonata, registrata in data 15/01/2009, SAPIA Sergio dialogando con tale Luigi, diceva di essere insieme a due dirigenti della Telecom che avevano importanti contatti con New York e che erano interessati alla sua operazione. (Vds brogliaccio di ascolto prog. 4189 delle ore 18:22). Prog 4189 Data/Ora Durata Tipo 15/01/2009 18.22.03 03.32 Direz. Numero Intestatario Audio Sergio Sapia chiama Luigi e gli da il numero 0541380764 dell'hotel ALIBI' in viale Bengasi. L'uomo dice che è di fronte l'hotel Continental. Gli dice che ha prenotato una doppia ed una singola. Sapia dice che sabato pomeriggio, dopo che esce dalla fiera, prende la camera. L'uomo dice che sarà lì la domenica. Sergio dice che stanno facendo un'operazione a New York e che queste persone che saranno con lui sono due dirigenti telecom con contatti a new york. Parlano dell'importazione di mandarini. Nei giorni successivi veniva registrata un ulteriore conversazione con accenni a tale operazione (Vds prog. 4283 del 17/01/2009). Si riporta la conversazione di interesse a cui viene fatto riferimento: 252 OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 16:57 del 17/01/2009. ___________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamante, utenza 3483804849 intestata ed in uso a MAZZUCA Luigi, nato a Cosenza l’8/10/1968, residente a Rende (CS) alla Via Kennedy n. 75/B; 4283, datato 17/01/2009, delle ore 16:57:14; 00:01’:41’’ Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: MAZZUCA Luigi, nato a Cosenza l’8/10/1968 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 [mentre il telefono squilla si sentono delle voci] Come va ? Tutto bene, io sono qui allo Stand Elenga con un signore americo, come si chiama lei ?con Alessio ! E chi è ? Alessio è un dirigente della Elenga USA ! Ah, ah va bene ! Domani mattina sei qui ? Io sono per strada che sto venendo da Bologna ! Allora domani mattina ci vediamo qui noi poi ? Si, si ! Ho capito ! Ija quando parli in italiano mi fai impazzire, in albergo ci sei stato ? No ancora no mò che esco vado in albergo ! Ah, ho capito va bene ! Okay continuo a parlare con il signor Alessio poi ne parliamo domani insieme anche io, tu e lui ! Lo stand com’è ?lo stand com’è ? Lo stand è bellissimo ! Bellissimo ? Si, Elenga con i miei soldi sta facendo un sacco di cose buone [ridono] tutti soldi miei sono questi ! Eh, gente ce n’è ? Gente si ma oggi molti di meno domani ci sarà il pienone, domani e dopo domani, domani ci sarà gente di fuori ...(sovrapposizioni di voci)...Nino l’ho visto mò l’ho salutato poi ho visto delle cose che mi interessano a livello di ceramica, capito ? Si, si, si Capito ? Quando parli in italiano mi piaci da morire, mi piaci ! 253 SAPIA: MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: SAPIA: MAZZUCA: [ride] grazie, grazie ! ...(incomprensibile)... che non sei altro, ciao ! Ciao Luì, ciao ! A domani, ti raccomando passa domani, ciao ! Si, come no ma scherzi, non ti preoccupare ciao Luì ! Ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.52/B CNR DEL ROS) L’intercettazione dell’utenza di SAPIA Sergio permetteva di registrare altri collegamenti tra questi e tale Enzo, che aveva in uso l’utenza 02/530059 intestata alla ditta UGOLINI S.p.A. con sede a Milano Via Giulio Romano n. 29 le quali evidenziavano: • che Enzo lavora in un ufficio situato nei pressi di Milano Opera; • che SAPIA Sergio incaricava Enzo nel reperire locali a Milano e provincia (es. Binasco –MI) da adibire a bar e deposito di prodotti alimentari. SAPIA Sergio affermava, nella conversazione registrata al progressivo n. 17834 del 07/07/2009, che i locali sarebbero stati assorbiti dalla “Jamaican” ditta riconducibile direttamente a SAPIA Sergio con prodotti (caffè) provenienti dalla “Pellegrino Caffè”; La visura al registro delle imprese della ditta “Jamaican” di SAPIA Sergio però non evidenzia collegamenti o partecipazioni della stessa con altre ditte/bar a Binasco nel milanese. OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 16:34 del 05/12/2008. Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: Progressivo: chiamato, utenza 02/530059 intestata alla ditta UGOLINI S.p.A. con sede a Milano Via Giulio Romano n. 29 ed in uso a tale Enzo, persona non identificata; 1736, datato 05/12/2008, delle ore 16:34:34; Durata: 00:01’:36’’ INTERLOCUTORI SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 Enzo, persona non identificata [mentre il telefono squilla si sentono delle voci] Pronto ? Signor Sergio ? Si Enzo, buongiorno ! Come va ? Si tiracchia alla meno peggio sono a Perugia a ritirare macchinette ! Ho capito ! Che questi qui mi hanno truffato duemila e quattrocento euro per le 254 macchine rotte, è la Ugolini quello delle macchine ! ENZO: Ah ! SAPIA: Sono tutte le macchine che ho ritirato [interruzione di segnale] dio santo che mi hanno combinato, tutto a posto Enzo ? ENZO: Tutto a posto, tutto a posto eh ... SAPIA: Senti io in settimana sono qui a Milano ! ENZO: Ecco in settimana però…noi lunedì siamo chiusi ... SAPIA: Si, no io credo di essere qui giovedì ! ENZO: Giovedì ? SAPIA: Così porto la macchina ... ENZO: Eh ! SAPIA: Porto la macchina quella di ...(Incomprensibile)...e poi ti porto tutte le matricole del coso, del ... ENZO: Perfetto allora ci vediamo giovedì, mattina o pomeriggio ? SAPIA: La mattina presto perché voglio stare due giorni qui in azienda anche perché devo prendere ...(Incomprensibile)... ENZO: Okay in mattina presto allora ci vediamo ! SAPIA: Grazie ...(Incomprensibile)...tutto bene ? ENZO: Si, si sta bene, sta bene ! SAPIA: Tutto a posto ? ENZO: Si, si è tutto a posto ! SAPIA: Salutami tutti allora ! ENZO: Va bene okay ciao, buona serata ! SAPIA: ...(Incomprensibile)...i mandarini non ti preoccupare ! ENZO: Va bene ciao, grazie ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.53/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 16:21 del 12/12/2008. ___________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamante, utenza 02/530059 intestata alla ditta UGOLINI S.p.A. con sede a Milano Via Giulio Romano n. 29 ed in uso a tale Enzo, persona non identificata; 2007, datato 12/12/2008, delle ore 16:21:34; 00:02’:27’’ Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI SAPIA: SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 ENZO: Enzo, persona non identificata SAPIA: [mentre il telefono squilla si sentono delle voci] Pronto ? 255 ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: Pronto ? Enzo buongiorno, buona sera ! Buongiorno Sergio tutto bene te ? Tutto a posto, si dimmi tutto ! Senti un attimo tu domani arrivi allora ? lunedì scusa, lunedì mattina sei qui ? Si, si ! Sergio ? Si ci sono Enzo, ci sono ! Ti stavo dicendo allora tu lunedì mattina sei qui ? Si ! Ma io ho sentito che con il Parvis andavi direttamente a Torrevecchia! Si poi dopo venivo qui comunque ! Ah poi dopo vieni qui da noi ? okay, va bene però senti un attimo ... Ti devo dare pure delle cose sennò le tengo in macchina ... Che modello è la macchina ? La macchina che ti sto portando su ? Si ! ...(Incomprensibile)...quella lì con l’agitatore ! Ma non è questa che ha il problema vero ? No i problemi sono ...(Incomprensibile)... Comunque senti un attimo Parvis ha dei problemi e non ci sarà lunedì mattina ... Si ! E ci sarà un mio collega che è Alessandro Bonanno ... Si ! Lui si troverà direttamente lì ... Questo collega ? Si, lui ha il tuo numero di telefono e tutto ... Si ! Caso mai vi trovate lì in stabilimento ... Si ! E poi fai il tutto con lui ! Eh dimmi una cosa per andare a Torrevecchia allo stabilimento di Torrevecchia cosa faccio ? sono a Melegnano ? Uhm ... Faccio Milano Melegnano poi ? Sergio ? Dimmi Enzo ! Visto che tu devi venire qui ...(Incomprensibile)...facciamo così, vieni qui a Opera ... Si, si ! Ti vedi con lui e poi direttamente vai con lui a Torrevecchia ! D’accordissimo ... Okay ! ...(Incomprensibile)...sono qui in mattinata prestissimo ! Prestissimo, guarda che noi apriamo alle otto e mezza non venire prima sennò non trovi nessuno ! Si, si otto e mezza ! [ride] okay ? Okay, okay ! 256 ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: Rimaniamo così, va bene ? Si grazie ! Ciao Sergio ! ...(sovrapposizione di voci)... quelle cose Enzo ! Come ? Enzo ? Dimmi, dimmi ! Mi prepari le ...(Incomprensibile)...e le grigliette ? Ci mancherebbe, certo ! Okay, grazie Enzo ! Ciao, ciao ! Ciao, ciao ! Buon fine settimana ciao, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.54/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 12:19 del 07/07/2009. ___________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: Progressivo: Durata: chiamante, utenza 02/530059 intestata alla ditta UGOLINI S.p.A. con sede a Milano Via Giulio Romano n. 29 ed in uso a tale Enzo, persona non identificata; 17834, datato 07/07/2009, delle ore 12:19:32; 00:04’:15’’ INTERLOCUTORI ENZO: SAPIA: Enzo, persona non identificata SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: [mentre il telefono squilla si sentono delle voci] Pronto ? Sergio ? Si Enzo, buongiorno ! Ciao, ribuongiorno a te, senti un attimo io ho riferito il tutto a Parvis però è dovuto uscire al volo ... Si ! Se ti chiamo oggi pomeriggio è un problema ? No, no per l’amor…tanto io sono in partenza, capito ? figurati, e perché mi ha chiamato questo qui e sto andando a Roma anche 257 ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: SAPIA: ENZO: perché questa macchinetta è morta proprio, non parte proprio, dopo era una di quelle nuove le altre stanno lavorando però su quarantacinque ...(Incomprensibile)...che le ho prese nuove, quarantasette di queste doppie tre o quattro stanno facendo scherzetti ... Ho capito ! Non so il motivo quello che sia perché loro ...(Incomprensibile)...hanno detto che ne hanno venduto tantissime mai avuto problemi, perché molto probabilmente si rivolgono a ...(Incomprensibile)...all’assistenza . Si ! Allora o sono diretto con voi e vi devo dire le cose come stanno ... Certo ! Tutte le persone che ...(Incomprensibile)... Si, si, si ! Il prodotto lo do solo io perché c’ho il diretto contatto con voi e vi dico le cose come stanno per questo non per altro ! No ma non ti preoccupare anche loro hanno i loro problemi e anche loro pure rompono le palle come si deve ! Enzo un’altra cosa ancora, poi ... Dimmi tutto ! Ti faccio un e-mail in settimana ! Bravissimo ! Ti dico quello che mi serve ! Vai tranquillo ! E poi io, io dopo domani sono a Varese ! Si ! Io ti porto un po’ di materiale comunque ! Mi porti ? Un po’ di broucherine che avevo fatto…te l’ho lasciata la brouchure mia ? Si me l’hai lasciata ! Eh, quello che mi serve sapere ... Si ! Quando c’hai un po’ di tempo questa estate che sei in ferie ... Si ! Che ti puoi dedicare mi devi trovare un localino al centro li a Milano per fare quel discorso nostro ! Okay va bene, non ti preoccupare ! Così come tu mi chiami io scappo subito a Milano vediamo un attimino il localino lo blocchiamo e poi lo faccio partire in quel modo lì che…io c’ho già gli arredamenti e tutto a costo bassissimo ... Perfetto ! Che assorbe tutto Jamaica oramai ...(Incomprensibile)...responsabile di tutto ! Allora guarda io sott’occhio…ma tu solo a Milano ? No Milano e dintorni dove c’è utenza capito, dove c’è utenza di gente che si può…che gira che questi sono prodotti che si vendono i monouso si vendono subito capito ! Uhm, uhm, uhm ho capito perché io avrei un posto a Binasco ... Binasco, che è pure buono il posto ! Eh che è abbastanza, cioè c’è già il localino e tutto, in pratica questo 258 locale qui io ho l’opportunità che possiamo andare a vederlo quando vogliamo eccetera, eccetera ! SAPIA: Si ! ENZO: E è un posto che potrebbe servire anche come deposito volendo ! SAPIA: Allora a questo punto, a questo punto Enzo vediamo il locale che io poi prenoto sempre la celletta piccola ! ENZO: Si ! SAPIA: A me poi per attrezzarla poi parliamo qui un attimino in azienda se ci sono le macchine le porto direttamente senza che le salgo io le macchine ! ENZO: Ah, ah ! SAPIA: Però per quanto riguarda il discorso…questo qui lo facciamo a campione cominciamo con Binasco che è più gestibile che ce l’hai più vicino ... ENZO: Si ! SAPIA: E poi ci organizziamo per dopo perché poi chi vuole fare il franchising poi è una cosa che te la curi tu ... ENZO: Certo ! SAPIA: Senza toccare il tuo lavoro che c’hai questo è il pane della tua vita e non c’entra niente ... ENZO: Eh perché questo qui è un posto che in pratica si può fare sopra un’esposizione come dici tu di un qualcosa che uno va, prende, eccetera, eccetera poi c’è il sopra che ci sono i vetri ... SAPIA: Si ! ENZO: E quindi diciamo che si vede , c’è una bella vista all’interno del locale e sotto, c’è una scala che scende giù e si può fare la cella, si può fare come deposito, quello che vuoi ! SAPIA: Si, si questo qua lo vediamo volentieri ! ENZO: Okay dai allora poi quando vuoi ... SAPIA: Io quando sono qui ti faccio uno squillo e ti dico…andiamo nell’ora che tu non stai lavorando e ci arriviamo ... ENZO: Va bene ! SAPIA: Oppure magari ...(Incomprensibile)...pure di sabato che è meglio ! ENZO: Okay non ci sono problemi, va bene ? SAPIA: Baciami il piccolo ! ENZO: Allora aspetta la telefonata oggi pomeriggio ... SAPIA: D’accordo ! ENZO: E mandami l’e-mail e mi raccomando qualsiasi cosa hai bisogno prima che vieni qui fammela avere tramite mail, okay ? SAPIA: Si, si okay grazie, grazie ! ENZO: Ciao Sergio ci mancherebbe, ciao, ciao, ciao ! SAPIA: Ciao, ciao ! (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.55/B CNR DEL ROS) Il ritorno in libertà di ACRI Gennaro Come accennato più volte, anche nel corso di questo capitolo, ACRI Gennarino, il 14 luglio del 2011, dopo circa quattro anni, tornava in libertà perché la Corte di Assise di Appello di Catanzaro lo assolveva, ribaltando la Sentenza di primo grado, dall’accusa di essere l’esecutore materiale dell’omicidio di CONVERSO Luciano. Immediatamente riprendeva ad occuparsi della distribuzione del caffè 259 torrefatto e dei prodotti similari affiancando a SAPIA Sergio CALAROTA Marco fratello di CALAROTA Arianna che rimaneva formale amministratrice della Pellegrino Caffè. Il 20/07/2011 avevano inizio le operazioni di intercettazione telefonica dell’utenza 3891536847 (656/11 R. Int) in uso a CALAROTA Marco che accertavano i primi contatti tra questi ed ACRI Gennaro (che aveva in uso l’utenza n. 3889956093). Già in una prima conversazione telefonica, registrata il 22/7/2011, CALAROTA Marco spiegava ad ACRI Gennaro quali erano i bar forniti dalla Pellegrino Caffè ed il volume d’affari prodotto118. Nella tarda serata dello stesso giorno Gennarino Acri incontrava SAPIA Sergio quasi per effettuare una sorta di “passaggio di consegne” per le gestione della distribuzione del caffè Si riportano le conversazioni a cui si è fatto riferimento, appena sopra, estrapolate dall’intercettazione dell’utenza 3891536847 in uso a CALAROTA Marco (656/2011 R. Int. DDA CZ): OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 11:02 del 22/07/2011. ___________________________________________________________________ Decreto: 656/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, 3891536847 in uso in uso a CALAROTA Marco, nato a Rossano (CS) il 23/04/1991, ivi residente in C.da Frasso nr. 11; contatto: Progressivo: Durata: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni. 451, datato 22/07/2011, delle ore 11:02:45; 00:00’:46’’ INTERLOCUTORI CALAROTA: SAPIA: CALAROTA Marco, nato a Rossano (CS) il 23/04/1991 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE SAPIA: CALAROTA: SAPIA: CALAROTA: SAPIA: CALAROTA: SAPIA: CALAROTA: Pronto ? Sergio ? Sergio ? Dimmi Marco ? Mi senti ? Si, dimmi ! Dove sei ? ha detto Gennaro per sapere dove sei che viene che ieri non ce l’ha fatta ! Non ho capito ! Dove sei ? così lo dico a ... 118 prog. 477 del 22/07/2011 intercettazione utenza CALAROTA Marco – 656/11 R. Int 260 SAPIA: CALAROTA: SAPIA: CALAROTA: Ora sono a Catanzaro ! Ah sei a Catanzaro ? Si ! No perché Gennaro ha detto vedi dov’è così ...(incomprensibile)... ha detto che gli devi parlare ? SAPIA: Si, no ma sono a Catanzaro poi quando torno ci sentiamo ! CALAROTA: E va bene glielo dico ! SAPIA: Okay ? CALAROTA: Okay, ciao, ciao ! SAPIA: Ciao, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.62/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 11:21 del 22/07/2011. _______________________________________________________________________________ Decreto: 656/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, 3891536847 in uso in uso a CALAROTA Marco, nato a Rossano (CS) il 23/04/1991, ivi residente in C.da Frasso nr. 11; contatto: Progressivo: Durata: chiamato, utenza 3889956093 in uso ad ACRI Gennarino, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982, residente in Rossano (CS) alla Via L.Ripoli s.n.c.. 460, datato 22/07/2011, delle ore 11:21:33; 00:00’:21’’ INTERLOCUTORI CALAROTA: ACRI: CALAROTA Marco, nato a Rossano (CS) il 23/04/1991 ACRI Gennarino, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982 CONVERSAZIONE ACRI: CALAROTA: ACRI: CALAROTA: Oh Marco ? Gennà io, io sono sceso, dove sei tu ? E sto venendo io al deposito ! Al deposito ? va bene grazie, ciao, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.63/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 12:03 del 22/07/2011. _______________________________________________________________________________ Decreto: 656/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); 261 Obiettivo: chiamante, 3891536847 in uso in uso a CALAROTA Marco, nato a Rossano (CS) il 23/04/1991, ivi residente in C.da Frasso nr. 11; contatto: Progressivo: Durata: chiamato, utenza 3394590066 in uso a persona non identificata; 477, datato 22/07/2011, delle ore 12:03:24; 00:00’:39’’ INTERLOCUTORI CALAROTA: ACRI: CALAROTA Marco, nato a Rossano (CS) il 23/04/1991 ACRI Gennarino, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982 CONVERSAZIONE [non ci sono conversazioni telefoniche, mentre il telefono chiamato squilla si sente in forma ambientale quanto segue] CALAROTA: Quattrocento euro, due assegni ...(incomprensibile)... quattrocento euro l’uno [squillo] va bè Gerardina lo sa ! ACRI: ...(incomprensibile)... CALAROTA: E’ ...(incomprensibile)...la Better vicino…in Viale dei Normanni, ma paga questo qua alla consegna poi ... ACRI: Questo bar qua ...(incomprensibile)... CALAROTA: Questo qui è all’ospedale, bar ospedale, però non…se ne prende trenta ogni…capito come fa lui ? ACRI: Ogni quaranta giorni ? ...(incomprensibile)... CALAROTA: Pure di più ! ACRI: Comunque ... CALAROTA: Cinquantasei…ah è buono, tanto ... FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N. 64/B ALLA CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 19:18 del 22/07/2011. _______________________________________________________________________________ Decreto: 656/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, 3891536847 in uso in uso a CALAROTA Marco, nato a Rossano (CS) il 23/04/1991, ivi residente in C.da Frasso nr. 11; contatto: Progressivo: Durata: chiamato, utenza 3889956093 in uso ad ACRI Gennarino, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982, residente in Rossano (CS) alla Via L.Ripoli s.n.c.. 562, datato 22/07/2011, delle ore 19:18:58; 00:00’:44’’ INTERLOCUTORI CALAROTA: ACRI: CALAROTA Marco, nato a Rossano (CS) il 23/04/1991 ACRI Gennarino, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982 262 CONVERSAZIONE ACRI: CALAROTA: ACRI: CALAROTA: Si ? Gennà ? Oh Marco ? Guarda che mi ha chiamato Sergio e mi ha detto otto e mezza, nove lui ritorna in ufficio da lui ... ACRI: Ma… però più tardi lo posso incontrare Marco ....perché mò non ci sono eh ! CALAROTA: Eh va bene sennò glielo dico che non ci sei stasera ! ACRI: Se lui è lì ....al deposito vado io pure sul tardi eh ? CALAROTA: Va bè glielo dico ! ACRI: Okay ? CALAROTA: Okay ti faccio sapere ! ACRI: Caso mai…va bene ... CALAROTA: Non ti sento, Gennà, non lo sento più ... FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.65/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 19:22 del 22/07/2011. _______________________________________________________________________________ Decreto: 656/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, 3891536847 in uso in uso a CALAROTA Marco, nato a Rossano (CS) il 23/04/1991, ivi residente in C.da Frasso nr. 11; contatto: Progressivo: Durata: chiamato, utenza 3889956093 in uso ad ACRI Gennarino, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982, residente in Rossano (CS) alla Via L.Ripoli s.n.c.. 566, datato 22/07/2011, delle ore 19:22:43; 00:00’:46’’ INTERLOCUTORI CALAROTA: ACRI: CALAROTA Marco, nato a Rossano (CS) il 23/04/1991 ACRI Gennarino, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982 ACRI: CALAROTA: ACRI: CALAROTA: ACRI: CALAROTA: ACRI: CALAROTA: ACRI: CALAROTA: Si Marco ! Gennà ? Eh ! Mi ha detto che lui più tardi delle nove c’è puoi andare là ! Mi aspettasse da lui che pioi vado io ! Okay gliel’ho detto ...(voci sovrapposte)... Sul tardi però gliel’hai detto no ? Si, si lui ha detto che fino alle due, tre lui è là ...(voci sovrapposte)...okay [ride] Tutto bene Marco ? Tutto bene Gennà ! 263 ACRI: CALAROTA: ACRI: CALAROTA: ACRI: CALAROTA: Va bene ! Ciao, ciao Gè ci sentiamo ! Qualcosa mi chiami okay ? Okay ! Ciao, ciao ! Ciao, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.66/B CNR DEL ROS) Il 4 agosto CALAROTA Arianna chiedeva al proprio fratello Marco notizie circa le forniture di caffè torrefatto da parte del grossista. La conversazione conferma che Marco era stato ingerito nell’amministrazione della distribuzione OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 16:45 del 04/08/2011. _______________________________________________________________________________ Decreto: 684/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, 3454527671 intestato a DE PAOLA Teresa, nata a Lungro (CS) il 10/08/1955, residente a Rossano (CS) alla Via Istria n.4 ed in uso a CALAROTA Arianna, nata a Castrovillari (CS) il 27.05.1979, residente a Rossano (CS), Villaggio Santa Chiara nr. 4; contatto: Progressivo: Durata: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni. 190, datato 04/08/2011, delle ore 16:45:13; 00:01’:26’’ INTERLOCUTORI CALAROTA: SAPIA: CALAROTA Arianna, nata a Castrovillari (CS) il 27.05.1979 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE SAPIA: Pronto? Pronto? CALAROTA: Sergio? SAPIA: Si! CALAROTA: Hai chiamato? SAPIA: Si ho chiamato non c’era…non è ancora rientrata la signorina, la devo chiamare per le cinque mi ha detto ... CALAROTA: Ah, ho capito ... SAPIA: Mò ci chiamo un’altra volta, no lei mi ha detto alle cinque di chiamare che Daniela è andata alla posta e in banca e non è ancora tornata, mò ci vado a richiamare subito e poi vi chiamo! CALAROTA: Ascolta, mi fai un favore ... SAPIA: Ditemi, si! CALAROTA: Me lo puoi contattare Ariosto perchè si è perso Ariosto! SAPIA: Si, mò lo chiamo subito pure a Ariosto, che gli devo dire? CALAROTA: Perché proprio…e no l’ordine che avevamo fatto…mò non mi 264 ricordo dei tovaglioli, di bicchierini pure ... SAPIA: No porta tovaglioli, avevamo fatto tovaglioli, porta tovaglioli e bicchierini e doveva mandare anche i ...(incomprensibile)... e non ha mandato niente! CALAROTA: Eh, e siccome siamo senza tovaglioli eh…boh questo da un mese li doveva mandare e non ... SAPIA: Mò lo chiamo subito, lo chiamo subito e ti aggiorno subito con la risposta della ...(incomprensibile)... CALAROTA: Va bè e chiama, fammi il favore contatta Ariosto e digli di fare urgentemente! SAPIA: D’accordissimo ... CALAROTA: Okay ciao! SAPIA: Okay a dopo, ciao! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.67/B CNR DEL ROS) Dall’utenza telefonica nr. 3889956093 in uso ad ACRI Gennaro sono emersi continui contatti con SAPIA Sergio. In uno di questi ACRI Gennaro chiedeva di incontrare SAPIA Sergio e, con tono sarcastico esclamava: “…Ah...pure il bar tieni!”. SAPIA Sergio , quasi a difendersi , adduceva che il bar era della sorella, ma ACRI continuava a fare sarcasmo dicendo: “…hai fatto passi da gigante…”. E’ evidente che ACRI Gennarino rimproveri a SAPIA di avere fatto i propri interessi gestendo in sua assenza, la Pellegrino Caffè e la Jamaican caffè’. OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 15:04 del 26/07/2011. _______________________________________________________________________________ Decreto: 684/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, 3889956093 in uso ad ACRI Gennarino, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982, residente in Rossano (CS) alla Via L. Ripoli snc; contatto: Progressivo: Durata: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni. 18, datato 26/07/2011, delle ore 15:04:04; 00:00’:36’’ INTERLOCUTORI ACRI: SAPIA: ACRI Gennarino, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: Pronto ? Dove sei ? Io ora sono al bar da me ! Dove ? 265 SAPIA: Al bar da me là a via dei Normanni ... ACRI: Ah hai pure un bar ? SAPIA: Non lo sai che c’è il bar di mia sorella ... ACRI: Complimenti hai fatto passi da gigante ...(voci sovrapposte)... SAPIA: Si passi da giganti…è il bar di mia sorella questo Gennà ... ACRI: Ah vedi che, passa da Torre Pisana dal barbiere là, da Gino dai ! SAPIA: Dove ? il barbiere ? ACRI: Da Gino a Torre Pisana si che mi sto facendo i capelli ! SAPIA: Si che sto venendo, si, ciao ! ACRI: Ciao, ciao ! (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.68/B CNR DEL ROS) La conferma del progressivo allontanamento di SAPIA Sergio dalla gestione della “Pellegrino caffè”, emerge dal colloquio, intercettato in data 27/07/2011, fra ACRI Gennaro e rappresentante della ditta fornitrice di caffè marca “GIUSTO“. ACRI Gennaro gli chiedeva delle forniture di caffè della quali era rimasto sprovvisto in deposito. Il suo interlocutore affermava che, evidentemente “Sergio” (SAPIA Sergio), aveva sbagliato negli ordini non prevedendo il venduto ai singoli bar. ACRI Gennaro si lamentava della gestione di SAPIA Sergio asserendo che, al suo ritorno (dopo gli anni trascorsi in carcere), aveva trovato “una situazione un po’ confusa” per cui “…ora me ne occuperò io non ti preoccupare…” (progr 34 del 27/07/2011 RIT 684/11). Si riportano i progressivi di interesse registrati in quest’ultimo periodo di intercettazione sull’utenza 3889956093 in uso a ACRI Gennaro, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982: OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 18:18 del 27/07/2011. Decreto: 684/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, 3889956093 in uso ad ACRI Gennarino, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982, residente in Rossano (CS) alla Via L. Ripoli snc; contatto: Progressivo: Durata: chiamante, utenza 3488069740 intestata ed in uso a CAFFE’ GIUSTO SNC di PALMIERI Soccorso nato a Nusco (AV) il 29/10/1968 ivi residente C/da Mito. 34, datato 27/07/2011, delle ore 18:18:06; 00:04’:01’’ INTERLOCUTORI ACRI: PALMIERI: ACRI Gennaro, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982 PALMIERI Soccorso nato a Nusco (AV) il 29/10/1968 CONVERSAZIONE ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: Pronto ? Chi è ? Dottor Giusto ? Si, chi è ? Soccorso ? sono Gennaro, sono, della Pellegrino caffè ! 266 PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI : PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: ACRI: PALMIERI: Oh come stai bello ? Carissimo, com’è ? tutto bene ! Come stai tu ? tutto bene ? Tutto bene ! E io volevo venirti a trovare quando passavo di là per salutarti ... Eh quando te lo fai un giro ? La settimana prossima ! Quando te lo fai un giro ? eh ? La settimana prossima, la settimana prossima ! Settimana prossima ? ah, ho capito ! ...(incomprensibile)...ci vediamo la settimana prossima ! Eh, ohì Soccorso ma ... Dimmi, dimmi, dimmi ! Con il caffè ... Si ! Mi senti ? con la produzione del caffè come stai facendo con loro, cioè come facevi prima…mandi…lo tosti già e lo tieni a terra oppure lo tosti e lo mandi ... Allora io lo tosto, lo tengo quattro o cinque giorni e te lo mando di solito ... Ma è già pronto perché ho visto che sono un po’ ... No deve stare, no sai che cos’è ? deve stare un poco tu non restare proprio a zero ... Ma già lo avete tostato sai se la ... Si già è confezionato, già è confezionato ! Il nostro già è, diciamo la richiesta l’hanno fatta giorni addietro ... Si già è confezionato ... E’ già pronto ? Già pronto ! Perché ho visto che in deposito sono, diciamo, è finito il caffè, capito ? si saranno fatti i conti male e mò faccio ... Non ne hai proprio ? Eh capito…per questo ti ho chiamato per accelerare un po’ capito ? Ti serve urgente ? dimmi quando ti serve ? Si, si, si eh per noi pure domani forse dopo domani erano rimasti con ...(incomprensibile)... Domani che giorno è ? venerdì, venerdì siamo rimasti eh ! Domani, domani forse è…che io ancora non è che mi rendo conto dei giorni [ride] Si, si, si, allora per venerdì perché per venerdì erano rimasti con Sergio eh! Eh, non riesci a anticipare di un giorno, magari ! Domani ho i furgoni fuori sennò te lo mandavo ... Ah quindi se abbiamo urgenza dovremmo salire noi insomma… Eh tu fammi uno squillo, se hai proprio urgenza mi fai uno squillo ... Comunque il caffè è già a terra, insomma, non c’è problema ... Già confezionato, è già confezionato si ! Ah perché, siccome io so che deve riposare quei giorni hai visto…dieci, dodici giorni ... Si è stato, è stato già un po’ di giorni a terra, non tantissimo di solito cinque o sei giorni perché non tengo magazzino non per altro ! Eh, eh ! Sergio deve stare più attento nell’ordine è meglio che lo fa prima 267 che non... ACRI: No, no, no ma ora me ne occuperò io non ti preoccupare perché lui, diciamo, lui ci da solo un’assistenza tecnica fra l’altro non è ... PALMIERI: Esatto, esatto ... ACRI: Cioè una collaborazione di assistenza tecnica capito ? PALMIERI: Si, si, si ! ACRI: Poi c’ha la sua azienda quindi è impegnato giustamente d’altronde abbiamo avuto un po’ di problemi e quindi… PALMIERI: Va bene, va bene ! ACRI: Però d’ora in poi me ne occuperò io quindi non ... PALMIERI: Va bene allora sei più ...(incomprensibile)... ACRI: Dimmi una cosa se ti faccio un altro ordine quanto ci metti ? PALMIERI: E io…una settimana e te lo porto ! ACRI: Quindi c’è sempre il margine di una settimana ? PALMIERI: Io per fartelo, per fartelo dal momento dell’ordine, per fartelo, ci metto una settimana ! ACRI: E fai una cosa…fanne un altro ... PALMIERI: Te ne faccio fare un altro, ti faccio fare un'altra ... ACRI: Si così andiamo sul tranquillo sennò ci troviamo…mi sono reso conto che non c’era caffè nel deposito capito ? PALMIERI: Ah ... ACRI: E siccome il furgone è ...(incomprensibile)... con il ragazzo che sta girando e ho detto “come mai siamo…” si sono fatti i conti amle capito ? PALMIERI: Eh si, se tu domani ... ACRI : Magari con sti locali estivi che hanno aperto e quindi non…onestamente ho trovato una situazione un po’ confusa capito ? PALMIERI: Eh si ! ACRI: Eh allora ... PALMIERI: Se tu domani non ce la fai a consegnare, domani ... ACRI: Si ! PALMIERI: Se non ce la fai mi fai uno squillo ! ACRI: Va benissimo, oh gentilissimo come sempre ! PALMIERI: Poi la prossima settimana vengo dalle tue parti ...(voci sovrapposte)... ACRI: Va benissimo, va benissimo ... PALMIERI: D’accordo ? ACRI: Così andiamo a mangiare insieme ! PALMIERI: Ciao Gennaro ! ACRI: Okay ? PALMIERI: Va bene ! ACRI: Ciao, ciao, ciao ! PALMIERI: Ciao, ciao, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.69/B CNR DEL ROS) Due giorni dopo ACRI Gennarino e SAPIA Sergio si incontravano presso il deposito della Pellegrino caffè . OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 10:06 del 29/07/2011. 268 _____________________________________________________________________________ Decreto: 684/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, 3889956093 in uso ad ACRI Gennarino, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982, residente in Rossano (CS) alla Via L. Ripoli snc; contatto: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni. 62, datato 29/07/2011, delle ore 10:06:36; 00:00’:22’’ Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI ACRI: SAPIA: ACRI Gennarino, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: SAPIA: ACRI: Pronto ? Oh sono al magazzino Sergio, al deposito ! No, non è che potevi venire qua ? Da te ? Si ! E aspetta un po’ che sta arrivando Marco (CALAROTA), tanto tu sei qua no ? SAPIA: Ti aspetto qua, ciao ! ACRI: Va bene, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.70/B CNR DEL ROS) Ulteriore conferma del fatto che CALAROTA Marco, partecipi alla gestione della PELLEGRINO Caffè, si evince dalla missiva acquisita presso la casa circondariale di Cuneo ove ACRI Nicola è detenuto in regime di 41 bis O.P., inviatagli dallo stesso Marco, nella quale gli vengono date notizie sugli affari connessi al mercato del caffè. Sicchè Nicola ACRI viene costantemente informato dell’andamento economico della Pellegrino Caffè Il testo scannerizzato della missiva di cui si è fatta menzione (in allegato n.19 alla presente richiesta) è riportato nella richiesta del P.M. cui si rinvia. Altro uomo fidato di ACRI Nicola e che si occupa tra l’altro, anche della commercializzazione del caffè della società denominata “Pellegrino Caffè” s.r.l.” risulta DE SIMONE Augusto nato a Cariati (CS) il 02/08/1981 (di cui si è ampiamente parlato nel corso della presente informativa). In data 08/02/2007, veniva registrata una intercettazione ambientale (Proc. Penale 252/07 RGNR Mod. 21 e R.Int. n.62/07 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro – D.D.A. Dr. Vincenzo 269 Luberto) effettuata sull’autovettura Mercedes classe C 270 CDI targata DA666EH, in uso al predetto DE SIMONE Augusto. In tale colloquio (progressivo n.66) DE SIMONE Augusto confessava al suo interlocutore che, sulle forniture di caffè della società “Pellegrino Caffè” s.r.l.”, ottenute grazie alla sua intermediazione, aveva dei guadagni in percentuale. DE SIMONE Augusto, affermava di essere molto contento di tale tipo di guadagno poiché non gli costava alcuna fatica, bastava far sottoscrivere il contratto al barista o distributore per ottenere introiti successivi. Si riporta qui di seguito stralcio della conversazione in esame: Progressivo 66 Data 08/02/2007 Orario Dalle 20:23’23 alle 20:47:49 Tipo Ambientale Mercedes classe C 270 CDI targata DA666EH LEGENDA: DE SIMONE: DE SIMONE Augusto nato a Cariati (CS) il 02/08/1981 UOMO: Persona di sesso maschile non identificata Si omette la trascrizione fino al minuto 20:27 in quanto non pertinente DE SIMONE: UOMO: DE SIMONE: UOMO: DE SIMONE: Che io non mi ammazzo di lavoro, però guadagno perchè ci so fare.... E’ logico; il Caffè non è che ...è una cosa che ti ammazza..... ....(incomprensibile)... Eh....io quando li ho presi i bar, no?... Lo sai com’è.... basta saperci fare.... ora ci tengo sempre la parcella..... UOMO: E’ logico DE SIMONE: Hai capito come UOMO: Si DE SIMONE: Lui.... gli ....gli porta il caffè.... e lui... tutti i giorni mi....diciamo...no...che mi prendo tutto io....però ci piglio la percentuale...hai capito? Poi cambiano discorso con argomenti non d’interesse pertanto si omette la trascrizione (VEDASI TRASCRIZIONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.76/B ALLA CNR DEL ROS) L’IMPOSIZIONE DELLE CIALDE I fratelli ACRI , oltre al caffè torrefatto, al caffè freddo, impongono le c.d. cialde di caffè per il tramite della PI.GI Caffè s.r.l. amministrata da ACRI Orazio detto Pierino. A quest’ultimo, secondo quanto risulta da un accertamento esperito alla BB.DD. Infocamere, è riconducibile la PI.GI Caffè s.r.l. P.I. 02417030786 con sede legale in Rossano contrada Piragineti nr. 188 della quale è amministratore, salvo che per il periodo ricompreso fra 12/07/2006 ed il 26/09/2007 nel corso del quale questa 270 società è stata amministrata dalla moglie che si chiama ACRI Maria Teresa nata a Rossano (CS) il 03/01/1963. Il capitale sociale è ripartito come segue : Soci: ACRI Orazio nato a Rossano il 01/07/1965, ivi residente alla contrada Piragineti nr. 188; (quota 5164,00) FORCINITI Rossana nata a Villinger (Ger) il 10/03/1971, residente Rossano contrada Casciaro. (quota 5164,00) Oggetto sociale: L’import, l’export e la distribuzione, a mezzo di distributori automatici di bevande calde e fredde. Inizio attività impresa: 02/05/2001 La “PI.GI Caffè s.r.l.” è un’azienda che si occupa della distribuzione di caffè in cialde ed il noleggio delle relative macchinette. ALFANO Carmine ha riferito che anche il caffè in cialde veniva imposto dalla famiglia ACRI. In un verbale reso in data 10/01/2008 ALFANO Carmine ha affermato che il caffè in cialde era un’attività che partiva ancora prima della PELLEGRINO Caffè per la quale aveva, unitamente ad ACRI Pierino, fatto i “giri” in Corigliano, per imporla agli esercizi commerciali nel periodo 2003-2004: Anche a Rossano passavamo una volta la settimana. In questo modo tutti i bar di Rossano e Corigliano si rifornivano di caffè dalla ditta di Nicola ACRI.CALAROTA Antonio, insieme a ACRI Pierino avrebbe dovuto imporre sia a Rossano che a Corigliano le macchinette e le cialde di caffè. Invero, questo affare è stato iniziato in precedenza rispetto al caffè torrefatto. Le macchinette e le cialde venivano imposte a diversi esercizi commerciali. Ho iniziato ad imporre le cialde e le relative macchinette a Corigliano fra il 2003 ed il 2004. Mi pare che Nicola ACRI fosse ancora libero. Preciso che facevo “i giri” a Corigliano con Pierino ACRI. Così ALFANO Carmine al P.M. in data 10/01/2008 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N. 27/A ALLA CNR DEL ROS) In un successivo verbale reso in data 12/06/2010, ALFANO Carmine ha fatto una sorta di riepilogo delle attività commerciali riconducibili ad ACRI Nicola e tra queste ha indicato (oltre alla società dilettantistica della rossanese calcio) anche la ditta di distribuzione di caffè in cialde intestata ad ACRI Orazio detto “Pierino”: Volendo fare una sorta di consuntivo degli investimenti della cosca ACRI posso riferire della “Pellegrino caffè” intestata a CALAROTA Arianna, della “Jamaica caffè” intestata a SAPIA Sergio, dell’agenzia di pubblicità gestita da SOMMARIO Francesco e di cui ho già riferito, della ditta che distribuisce cialde di caffè che è intestata ad ACRI Pierino, della società di calcio della Rossanese intestata ad ACRI Pierino (non è parente di ACRI Nicola). Questa 271 Società consente di consumare una serie di estorsioni mistificate dai contratti di sponsorizzazione. Infatti, le società di calcio che sono No profit, hanno un regime fiscale assolutamente agevolato. Pertanto possono emettere fattura anche in consistente numero e per così dire agevolano il compito dell’estorto il quale si ritrova con una fattura con la quale può chiedere anticipo IVA, dichiarare costi inesistenti e che gli vale come titolo dimostrativo del pagamento e cioè per dimostrare di avere fatto il proprio dovere nei confronti dell’onorata società rossanese. Così ALFANO Carmine al P.M. in data 12/06/2010 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N. 253/A ALLA CNR DEL ROS) Ancora, in data 05/10/2012, il collaboratore ALFANO Carmine ha specificato che : • • • • • l’imposizione del caffè in cialde è stata una delle prime attività commerciali costituite da ACRI Nicola. sebbene l’azienda fosse formalmente intestata ad ACRI Orazio detto “Pierino”, in realtà era stata costituita con il capitale messo a disposizione da ACRI Nicola. esisteva un accordo criminale con la ‘ndrina di Corigliano Calabro e specificatamente con BARILARI Maurizio il quale coadiuvava ACRI Nicola nell’imposizione del caffè in cialde anche sull’area di Corigliano Calabro. insieme ad ACRI Orazio imponeva il caffè in cialde alternandosi con altri esponenti della ‘ndrina di Corigliano . anche il cognato di ACRI Nicola che si chiama CALAROTA Antonio aveva coadiuvato ACRI Orazio nell’attività di imposizione del caffè in cialde. Omissis Ho già reso dichiarazioni in relazione all’imposizione del caffè e prodotti derivati. Voglio ora fare qualche precisazione: La prima attività concerneva l’imposizione di quelle che io chiamo cialde. Erano in realtà delle macchinette di caffè che venivano imposte in comodato d’uso in modo tale da determinare la periodica fornitura di cialde. L’impresa che distribuiva questo prodotto era intestata a Pierino ACRI, sebbene fosse stata “aperta” con denaro di ACRI Nicola. Non conosco le ragioni per le quali ACRI Nicola ha scelto Pierino ACRI come suo fiduciario. Non mi risulta che i due siano fra loro parenti. Conosco questi particolari perché, fra il 2003 ed il 2004 ACRI Nicola, per il tramite del suo contabile CONVERSO Luciano, chiese a me, in presenza di BARILARI Maurizio, di fargli il favore di piazzare le cialde anche su Corigliano. Ricordo che abbiamo piazzato molte macchinette per esempio ai concessionari di auto tra i quali ricordo la concessionaria Russo e quella MONTALTO. Abbiamo effettuato queste imposizioni io e Pierino ACRI. Non ho accompagnato Pierino ACRI presso tutti coloro ai quali si imponevano le cialde in quanto, in qualche occasione, BARILARI Maurizio delegava qualche altro affiliato. Comunque c’era sempre qualcuno tra noi “coriglianesi” ad accompagnare Pierino ACRI per imporre le forniture di cialde. Le cialde venivano fornite in pachi contenenti 100 pezzi che venivano portati da Pierino ACRI con cadenza periodica che cambiava a seconda della dimensione di chi veniva rifornito. Ho partecipato, in taluni casi, alla riscossione del dovuto che in genere veniva effettuata da Pierino ACRI. Le volte in cui ho assistito alla consegna ad ACRI del denaro ho visto che si trattava di denaro contante senza la preventiva 272 consegna di una fattura. Inizialmente le cialde venivano imposte anche da CALAROTA Antonio, fratello di CALAROTA Arianna che però non poteva agire da solo ma si limitava ad accompagnare ACRI Pierino. Così ALFANO Carmine al P.M. in data 05/10/2012 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.141/A ALLA CNR DEL ROS) Da una ricerca internet è emerso come recapito telefonico della Pigi Caffè il numero 329/2199318. PI. GI: Caffè: Le intercettazioni telefoniche confermano che ACRI Pierino gestiva la s.r.l. PI. GI. Caffè eseguendo le direttive di ACRI Nicola. Un prima serie di conversazioni dimostrano il rapporto di costante contatto intercorrente fra ACRI Pierino e ACRI Nicola. OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 18:26 del 25/03/2007. ______________________________________________________________________________ Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: 202/07 R. Int. (Proc. Pen. 252/07 RGNR Mod. 21 DDA Catanzaro); chiamante, utenza cellulare 349/6274134 intestata ed in uso a ACRI Nicola nato a Sondrio il 14.04.1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villaggio Santa Chiara nr. 11 chiamato, utenza cellulare 329/2199318 intestata ed in uso ad ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente via Giuseppe Casciaro s.n.c. 583, datato 25/03/2007, delle ore 18:26; 01:22’ INTERLOCUTORI NICOLA: ACRI Nicola nato a Sondrio il 14.04.1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villaggio Santa Chiara nr. 11. ORAZIO: ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente. ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: Pronto? Pronto, signor Piggì? Uhè compà Nì …(… ride …)… Dove sei? Sono un attimo al campo a vedere la partita dei ragazzi, sono stato nel letto una settimana …(incomprensibile)… Ah … me l’ha detto, coso là, il … NICOLA: 273 ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: Ahia la Madonna … Il dirigente tecnico tuo là …(… ride …)… Chi è questo? …(… continua a ridere …)… il bolognese là … Ah … Gianni? Eh … … (… incomprensibile …)… ahi la Madonna ho avuto la febbre a quaranta e due, come i cavalli … NICOLA: Ehi la Madonna … ORAZIO: Ehi la “Madombra” … NICOLA: Adesso al campo sei? ORAZIO: Adesso me ne sto scendendo che ha fatto … sta cominciando a fare freddo, mi spavento che mi prende un’altra volta … NICOLA: Uhm … dove …(incomprensibile voci accavallate)… ORAZIO: Ma tu sei a casa? NICOLA: No, sto … sto vedendo …(incomprensibile)… un po’ di caffè, dov’è che sei a … ORAZIO: Adesso sto ancora al campo … NICOLA: Ah … ORAZIO: Al De Rosis, hai visto alla benzina di sotto, dove c’è il curvone? NICOLA: Si … ORAZIO: E se passi ti aspetto, dai … NICOLA: … (… incomprensibile …) … ORAZIO: Se stai scendendo ti aspetto si … NICOLA: E se no al bar Primavera che ci vediamo là davanti dai … ORAZIO: Non ho capito … NICOLA: Vieni al bar Primavera … ORAZIO: Si, ok, va bene, dentro la stazione? NICOLA: Si, si … ORAZIO: Si, ok, che adesso scendo … NICOLA: Ciao … ORAZIO: Ciao, ciao Nì, ciao. (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.108/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 19:24 del 25/03/2007. ___________________________________________________________________ Decreto: 202/07 R. Int. (Proc. Pen. 252/07 RGNR Mod. 21 DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza cellulare 349/6274134 intestata ed in uso a ACRI Nicola nato a Sondrio il 14.04.1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villaggio Santa Chiara nr. 11 contatto: chiamato, utenza cellulare 329/2199318 intestata ed in uso ad ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente via Giuseppe Casciaro s.n.c. Progressivo: 589, datato 25/03/2007, delle ore 19:24; Durata: 00:45’ INTERLOCUTORI NICOLA: ACRI Nicola nato a Sondrio il 14.04.1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villaggio Santa Chiara nr. 11. ORAZIO: ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente. 274 ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: macchina … NICOLA: ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: Si … Oh, Pierì … Oh, sono … sono al bar … (… incomprensibile …) … con la Ah? Sono davanti al bar Primavera … Ah … Dove sei? Eh … mi sto facendo un giro qua … ma tu dov’è che sei? Io tengo la macchina dentro la traversa del bar Primavera … Ah … di dietro, va bene che adesso …(… incomprensibile …)… Eh, che siccome non si può camminare di qua, quindi ho parcheggiato vicino a casa, avevo chiamato a quello di sopra, già me l’aveva sceso il cartone, hai capito? NICOLA: Va bene, ci vediamo dopo … ORAZIO: Ok, ti aspetto qua, ciao … NICOLA: Ciao FINE TRASCRIZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.109/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 19:28 del 25/03/2007. ___________________________________________________________________ Decreto: 202/07 R. Int. (Proc. Pen. 252/07 RGNR Mod. 21 DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza cellulare 349/6274134 intestata ed in uso a ACRI Nicola nato a Sondrio il 14.04.1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villaggio Santa Chiara nr. 11 contatto: chiamante, utenza cellulare 329/2199318 intestata ed in uso ad ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente via Giuseppe Casciaro s.n.c. Progressivo: 590, datato 25/03/2007, delle ore 19:28; Durata: 00:35’ INTERLOCUTORI NICOLA: ACRI Nicola nato a Sondrio il 14.04.1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villaggio Santa Chiara nr. 11. ORAZIO: ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente. NICOLA: Pierì … ORAZIO: Dove sei? NICOLA: Oh, eh … sotto …(incomprensibile)… ci vediamo qua al fioraio da Curia … (… incomprensibile …) … ORAZIO: Dove? NICOLA: Al fioraio da Curia, qua … ORAZIO: Il fioraio da Curia! NICOLA: Qua, sopra la … vicino all’ospedale qua, hai visto che c’è … ORAZIO: Ah … si, va bene accanto da me allora … NICOLA: Ma non da Curia all’ospedale, da Enzino Curia quello … ORAZIO: Da Enzino dove c’è …(incomprensibile)… ciao … NICOLA: Eh, ti aspetto qua allora dai, ciao … ORAZIO: Si, ok, che vengo con la macchina qua, ciao … NICOLA: Ciao … 275 FINE TRASCRIZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.110/B CNR DEL ROS) La conversazione di seguito indicata dimostra che ACRI Pierino dava conto ad ACRI Nicola delle consegne (cartone) delle cialde: OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 12:18 del 10/04/2007. ___________________________________________________________________ Decreto: 202/07 R. Int. (Proc. Pen. 252/07 RGNR Mod. 21 DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza cellulare 349/6274134 intestata ed in uso a ACRI Nicola nato a Sondrio il 14/04/1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villaggio Santa Chiara nr. 11 contatto: chiamato, utenza cellulare 329/2199318 intestata ed in uso ad ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente via Giuseppe Casciaro s.n.c. Progressivo: 1025, datato 10/04/2007, delle ore 12:18; Durata: 00:59’ INTERLOCUTORI NICOLA: ACRI Nicola nato a Sondrio il 14/04/1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villaggio Santa Chiara nr. 11. ORAZIO: ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente. ORAZIO: Pronto? NICOLA: Oh … pronto, Pierì? ORAZIO: Compà, buongiorno e auguri … NICOLA: Buongiorno, auguri, com’è? ORAZIO: Com’è, tutto bene? NICOLA: Dove siete? ORAZIO: Adesso ho visto a Gustavo … NICOLA: Eh? ORAZIO: Sono al mare al…(incomprensibile)…sto portando un cartone di caffè… NICOLA: Ah …(… incomprensibile …)… ORAZIO: Nicola dove sei? NICOLA: Sto scendendo io, un minuto e … ORAZIO: Uh … dove ti aspetto? NICOLA: …(incomprensibile)… ORAZIO: Al Guetos? NICOLA: Eh …e aspettami là un minuto che … che arriviamo un minuto al commercialista che gli devo far veder certe cose … ORAZIO: Va benissimo, allora ti aspetto qua … NICOLA: Ciao … ORAZIO: Ok, ciao. FINE TRASCRIZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.111/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 19:11 del 16/04/2007. 276 ___________________________________________________________________ Decreto: 202/07 R. Int. (Proc. Pen. 252/07 RGNR Mod. 21 DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza cellulare 349/6274134 intestata ed in uso a ACRI Nicola nato a Sondrio il 14/04/1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villaggio Santa Chiara nr. 11 Contatto: chiamante, utenza cellulare 329/2199318 intestata ed in uso ad ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente via Giuseppe Casciaro s.n.c. Progressivo: 1189, datato 16/04/2007, delle ore 19:11; Durata: 00:50’ INTERLOCUTORI NICOLA: ACRI Nicola nato a Sondrio il 14/04/1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villaggio Santa Chiara nr. 11. ORAZIO: ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente. ORAZIO: Compà ... NICOLA: Eh. Com’è ... ORAZIO: Buon giorno ... NICOLA: Buon giorno … ORAZIO: Ce lo prendiamo un aperitivo ... NICOLA: Sono a casa un attimo che scendo ... ORAZIO: Sei a casa stai scendendo … NICOLA: Vuoi passare tu … incomprensibile ... ORAZIO: No va be ci vediamo nel pomeriggio qual’ è il problema … NICOLA: Va bene … ORAZIO: Se dovevi pranzare io pensavo che eri nello scalo adesso sono arrivato ... NICOLA: No adesso sto’ scendendo ... ORAZIO: Ah. Stai scendendo … NICOLA: Si fra poco si ... ORAZIO: A va be’ quanto ci metti dieci minuti un quarto d’ora.. NICOLA: Eh.. un quarto d’ora ... ORAZIO: Ok ... ’ ci vediamo dopo ... NICOLA: Ok ... ciao … (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.112/B CNR DEL ROS) Tra le conversazioni intercettate tra ACRI Orazio detto Pierino ed ACRI Nicola se ne evidenzia una dell’11/03/2007, nel corso della quale, ACRI Nicola chiedeva ad Orazio se aveva montato una macchinetta “…Ma poi c’è l’avevi montato la macchinetta?...”. Poi i due discutevano del tipo di attrezzatura che doveva essere installata presso i lidi per l’erogazione del caffè. In particolare convenivano che era più opportuno installare delle macchine per il caffè torrefatto. “…Mò vediamo gliela prendiamo un macchinetta … mò intanto sti lidi … ste cose così estive ora vediamo … ma secondo me devono solo comprare la macchinetta … quando l’ammortizzi una macchinetta su un locale che lavora solo tre mesi ?...”. A prescindere dal dato commerciale relativo alla scelta del tipo di macchina da caffè di cui dotare gli stabilimenti balneari di Rossano, questa conversazione comprova l’ingerenza di ACRI Nicola nella distribuzione – imposizione delle cialde e che ACRI Orazio detto “Pierino” lavorava alle sue dirette dipendenze: 277 OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 15:41 del 11/03/2007. ___________________________________________________________________________ Decreto: 202/07 R. Int. (Proc. Pen. 252/07 RGNR Mod. 21 DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza cellulare 349/6274134 intestata ed in uso a ACRI Nicola nato a Sondrio il 14/04/1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villaggio Santa Chiara nr. 11 Contatto: chiamato, utenza cellulare 329/2199318 intestata ed in uso ad ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente via Giuseppe Casciaro s.n.c. Progressivo: 240, datato 11/03/2007, delle ore 15:41; Durata: 01:19’ INTERLOCUTORI NICOLA: ACRI Nicola nato a Sondrio il 14.04.1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villagg io Santa Chiara nr. 11. ORAZIO: ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente. ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: NICOLA: Pronto ? Buongiorno compà … com’è ? Ehi … compà … ti avevo chiamato oggi … Si … ho visto le chiamate … solo che l’avevo lasciato dentro la macchina il telefono … Tutto a posto ? Ma poi c’è l’avevi montato la macchinetta ? Si … si … tutto a posto … (… parola incomprensibile …) … Sennò … sti cazzi di ragazzi … siccome hanno … con la macchinetta che avevano loro … non sappiamo dove l’aveva messa Gennaro … Me l’ha detto … me l’ha detto … Mò vediamo gliela prendiamo un macchinetta … mò intanto sti lidi … ste cose così estive ora vediamo … ma secondo me devono solo comprare la macchinetta … quando l’ammortizzi una macchinetta su un locale che lavora solo tre mesi ? Eh … lo so … ( … ride …) … gliela diamo a cosa … sennò … Eh … ? gliela diamo a cialde … qual è il problema … Eh … gliel’ho detto … se la vuole a cialde … per me non esiste proprio il problema … anzi … mi caccio un impiccio … Gliel’ho data per ieri sera stessa dopo cinque minuti gliel’ho portata … No … perché loro di lavorare … diciamo lavorano discretamente … però per una macchinetta a cialde … oh … se ci fosse la macchinetta loro … diciamo … oh … poi verdiamo se vogliono la macchina a cialde gliela lasciamo … sennò … poi … vediamo … ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: NICOLA: ORAZIO: NICOLA: 278 ORAZIO: Oh … vedi tu ! NICOLA: Grazie … Pierino … ciao grazie … ORAZIO: ok … grazie … (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.113/B CNR DEL ROS) Ma la conversazione che più di tutte riscontra le dichiarazioni di ALFANO Carmine sul ruolo di ACRI Orazio detto Pierino in relazione all’imposizione del caffè in cialde, e sull’esistenza di un accordo criminale tra la ‘ndrina di Rossano e quella di Corigliano Calabro, veniva intercettata in data 20/07/2007. ACRI Orazio contattava ACRI Nicola per informarlo del fatto che: “…mi ha chiamato un signore che ha aperto … il bar che era di quella bionda … che è un signore di Corigliano che ha rilevato il bar … e gli serve la macchinetta…”. ACRI Orazio informava quindi ACRI Nicola che una persona di Corigliano aveva rilevato un bar in Rossano e doveva essere rifornito di caffè torrefatto e prodotti similari “gli serve un po’ tutto” e aggiungeva che era stato contattato da Maurizio di Corigliano “…siccome mi ha chiamato … Maurizio di Corigliano e me l’ha detto… o per te o per Sergio … mò ho detto ora rintraccio proprio … ehm … direttamente …”. E’ evidente che il Maurizio di Corigliano è Maurizio BARILARI il quale evidenziava che una persona di Corigliano aveva rilevato un bar a Rossano. Evidentemente, BARILARI, in esecuzione dell’accordo di cui riferisce ALFANO, lo aveva avvicinato perché si rifornisse di caffè dalla famiglia ACRI. BARILARI si limitava a segnalare il nuovo cliente lasciando a Pierino ACRI la scelta se imporgli il caffè torrefatto o in cialde. Solo in questo modo si spiega l’affermazione e me l’ha detto… o per te o per Sergio , ACRI Pierino, a conferma della sua assoluta dipendenza da ACRI Nicola gli demandava la scelta “mò ho detto ora rintraccio proprio … ehm … direttamente,” ACRI Nicola rimetteva la decisione a Sergio SAPIA. OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 18:12 del 20/07/2007. _________________________________________________________________ Decreto: 202/07 R. Int. (Proc. Pen. 252/07 RGNR Mod. 21 DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza cellulare 349/6274134 intestata ed in uso a ACRI Nicola nato a Sondrio il 14.04.1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villaggio Santa Chiara nr. 11 Contatto: chiamante, utenza cellulare 329/2199318 intestata ed in uso ad ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente via Giuseppe Casciaro s.n.c. Progressivo: 3376, datato 20/07/2007, delle ore 18:12; Durata: 01:47’ INTERLOCUTORI NICOLA: ACRI Nicola nato a Sondrio il 14.04.1979, residente Rossano (CS) ivi residente via Villaggio Santa Chiara nr. 11. 279 ORAZIO: ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ivi residente. NICOLA: Pronto ? ORAZIO: Compà ? NICOLA: Aho … Pierì … buonasera … ORAZIO: Buonasera scusa se ti disturbo … mi ha chiamato un signore che ha aperto … il bar che era di quella bionda … vicino dove c’ha l’assicurazione Claudio … NICOLA: Ah … ho capito l’ha sotto ! … ORAZIO: Eh … che è un signore di Corigliano che ha rilevato il bar … e gli serve la macchinetta … gli serve un po’ tutto … mò siccome glielo avevo già detto a Sergio … però Sergio si è … glielo avevo detto una decina di giorni fa … per la verità … forse se né dimenticato … NICOLA: Eh … non lo so … deve parlare con Sergio per la macchinetta … non lo so se ne abbiamo disponibili … ORAZIO: Ah … NICOLA: Anche perché quel bar … ORAZIO: Fa poco e niente … !! NICOLA: No che fa poco e niente … secondo mè neanche il caffè suo si ci prende là … ORAZIO: Ah … ah … (… ride …) … NICOLA: Eh … proprio un punto morto là … ORAZIO: Ah … ah … (…ride …) … NICOLA: Non è proprio vicino l’assicurazione ? ORAZIO: Si … si … si proprio quello che c’era quella bionda … quella polacca … giapponese … che era lei ! NICOLA: Eh … proprio un punto morto là … perché lui ce l’ha la macchinetta e gliela stanno ritirando … quello e quell’altro … ORAZIO: Ah … ah … ho capito … siccome mi ha chiamato … Maurizio di Corigliano e me l’ha detto … o per te o per Sergio … mò ho detto ora rintraccio proprio … ehm … direttamente … NICOLA: Ehm … se è ci ehm … ORAZIO: Comunque … eventualmente se c’è lo vuoi mandare chissà a Sergio … ( … parola incomprensibile …) … NICOLA: Va bè … ci va Sergio e si regola … grazie compà … ORAZIO: Il resto tutto apposto … compà ? NICOLA: Si tutto a posto … ORAZIO: Eh … ci sentiamo che ci prendiamo un aperitivo … che mò domani … lunedì vado a prendere le macchine … e poi vado da … da … NICOLA: Da SOCCORSO ? ORAZIO: No … no … da quell’amico tuo … quella macchina dell’acqua … NICOLA: Ah … ho capito ! ORAZIO: Me lo h detto pure tua suocera me lo ha detto … NICOLA: Si … non ti preoccupare … come la prendi … poi ORAZIO: Ok … grazie … buona serata … NICOLA: Ciao grazie … FINE TRASCRIZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.114/B CNR DEL ROS) Naturalmente quando ACRI Gennarino è tornato in libertà, riprendendo ad occuparsi della distribuzione del caffè, si sono registrate molte conversazioni con ACRI Pierino del quale dirigeva l’operato 280 OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 20:07 del 20/08/2011. Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI 684/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, utenza cellulare 388/9956093 in uso a ACRI Gennaro, nato a Cariati (CS) il 01/09/1983, residente in Rossano (CS) alla Via Ripoli snc; chiamato, utenza cellulare 329/2199318 in uso ed intestato a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; 452, datato 20/08/2011, delle ore 20:07: 00:00’:57’’ ACRI: ACRI Gennaro, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982 PIERINO: ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: Pronto..?? Oh.! Pierì dove sei...?? Ohi Ge... ehh..!! sto facendo consegne al mare... sono in questo momento alla "BELLA NAPOLI"... ACRI Gennaro: Ahh..!! e va bene dai... poi ti chiamo lunedì ehh... Pierino: Che è successo...?? qualche cosa...?? ACRI Gennaro: Niente di grave... niente... Pierino: Ti serve caffe...?? ACRI Gennaro: No... no... a macchinetta dell'acqua... poi... mi serve un'altra macchinetta dell'acqua... Pierino: ahh..!! (si accavallano le voci)... Pierino: Ha detto che se viene il "urbaccione" (incomprensibile)... ACRI Gennaro: No... no... no... proprio la macchina dell'acqua... che è... Pierino: ma ti serve (incomprensibile)... qual'è il problema...!! ACRI Gennaro: No... no... no.. Pierino: Ti serve che te la mando questa sera... o domani...?? ACRI Gennaro: No... no... no... non c'è problema... lunedì facciamo Pierino: Va bene ok...!! ACRI Gennaro: Va be...?? Pierino: Ok...!! ci sentiamo dopo... ACRI Gennaro: Ciao... cia... Pierino: Ciao compà ciao... OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 15:58 del 30/08/2011. Decreto: Obiettivo: 684/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, utenza cellulare 3889956093 in uso a ACRI Gennaro, nato a Cariati (CS) il 01/09/1983, residente in Rossano (CS) alla Via Ripoli snc; 281 contatto: Progressivo: Durata: NTERLOCUTORI chiamato, utenza cellulare 329/2199318 in uso ed intestato a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; 677, datato 30/08/2011, delle ore 15:58:, 00:01’:49’’ ACRI: ACRI Gennaro, nato a Cariati (CS) il 17.6.1982 PIERINO: ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: we là...?? Ohi... Pierì...!! Ehi...!! Vedi che mi serve o il numero... (incomprensibile) di Luigi COSENTINO... Il numero di telefono...?? O il numero di telefono ... o l'email del suo ufficio (incomprensibile)... No... l'email non la so... il numero suo lo tengo... E... dammelo che lo chiamo così me la faccio dare... che mi sta mandando all' email... per il tovagliolino quelli della cabina capì...!! Ah...!! e se ti vengo a prendere ci arriviamo così la vai a vedere com'è... Eh... è per quello... Ahh... aspetta che te... aspetta che te lo do... (voci e rumori di fondo)... tre tre nove/... tre tre nove... tre tre nove/... diciassette...sessantotto... sessantotto... duecentottanta... duecentottanta... diciassette...sessantotto...duecentottanta... solo questo ha ...no... si... io sempre quà lo chiamo... va bene... oh... vedi che poi ho parlato con SOCCORSO... ah...!! e che ti ha detto... (si accavallano le voci)... Si tutto a posto... che poi ti chiamo... Va bene... dai.. Dove sei... dove sei... a quale... (si accavallano le voci)... Sono da Gino... da Gino ... a Torre Pisano di fronte all'avvocato GIANNINI...(si accavallano le voci... Si... si... che adesso passo... Ciao...ciao... Ciao... ciao.. Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 12:40 del 08/10/2011. 282 Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: 684/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, utenza cellulare 3889956093 in uso a ACRI Gennaro, nato a Cariati (CS) il 01/09/1983, residente in Rossano (CS) alla Via Ripoli snc; chiamato, utenza cellulare 329/2199318 in uso ed intestato a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; 1701, datato 08/10/2011 delle ore 12:40:, 00:00’:41’’ INTERLOCUTORI ACRI: ACRI Gennaro, nato a Cariati (CS) il 17.6.1982 PIERINO: ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: Pronto...?? Oh... dove sei..?? Ehi...!! compà... sto rientrando ehhh... dalla torrefazione... Ahh...?? Sto rientrando dalla torrefazione... Ahh... ancora sei sulla strada allora...?? Si tutto questa mattina e tutto ieri... sono stato a Lecce... (incomprensibile)... e va bene... e tutto ieri... (incomprensibile)... E poi quando vieni questa sera mi fai uno squillo... Io per le due sono... sono quà... Va bene... poi mi fai uno squillo dai... ciao.. Ok... ciao... ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: ACRI Gennaro: Pierino: OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 20:06 del 21/10/2011. _______________________________________________________________________________ Decreto: 684/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza 3889956093 intestata a ACRI Gennaro, nato a Rossano (CS) il 17/06/1982, ivi residente in Via Ripoli snc ed in uso allo stesso. chiamato, utenza 3292199318 intestata a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente in c.da Piragineti 188 ed in uso allo stesso. 1993, datato 21/10/2011, delle ore 20:06:54; 00:27’’ contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI ACRI: ACRI Gennaro (Rossano –CS- il 17/06/1982) Pierino: ACRI Orazio (Rossano –CS- il 01/07/1965) 283 Pierino: Pronto? ACRI: Dove sei? Pierino: Adesso sto tornando, sono vicino a Cantinelle ACRI: E Che cazzo! Pierino: E ho avuto un sacco a che fare a Cosenza ACRI: Va bene dai ..., poi mi fai uno squillo ciao Pierino: Sì ma dieci minuti un quarto d'ora e sono qua ACRI: Va bene ciao ciao Pierino: Ciao Ciao. OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 20:26 del 21/10/2011. ___________________________________________________________________ Decreto: Obiettivo: 684/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza 3889956093 intestata a ACRI Gennaro, nato a Rossano (CS) il 17/06/1982, ivi residente in Via Ripoli snc ed in uso allo stesso. chiamante, utenza 3292199318 intestata a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente in c.da Piragineti 188 ed in uso allo stesso 1994, datato 21/10/2011, delle ore 20:26:06; 00:37’’ contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI ACRI: ACRI Gennaro (Rossano –CS- il 17/06/1982) Pierino: ACRI Orazio (Rossano –CS- il 01/07/1965) Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Ciao ... inc ... Dove sei? ... inc ... fra due minuti sono a Rossano E ... e ci vediamo da ... dove ci vediamo? Ci vediamo? Dove ci vediamo, dimmi tu dove ti vuoi Dove sai tu Gennaro che ne so dove vuoi tu, va bene, io nella macchina sono, ... inc ... ti raggiungo Ah? Sono in macchina, dimmi che io arrivo Ah! E vieni sotto la standa ... inc ... Ok Ciao ciao Ci vediamo là, ciao, ciao OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 17:51 del 17/12/2011. ___________________________________________________________________ 284 Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: 684/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza 3889956093 intestata a ACRI Gennaro, nato a Rossano (CS) il 17/06/1982, ivi residente in Via Ripoli snc ed in uso allo stesso. chiamante, utenza 3292199318 intestata a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente in c.da Piragineti 188 ed in uso allo stesso 3030, datato 17/12/2011, delle ore 17:51:03; 00:01’:02” INTERLOCUTORI ROMANO: ROMANO Gerardina (Cariati –CS- il 01/09/1983) Pierino: ACRI Orazio (Rossano –CS- il 01/07/1965) ROMANO: Pierino: ROMANO: Pierino: ROMANO: Pierino: ROMANO: Pierino: ROMANO: Pierino: ROMANO: Pierino: ROMANO: Pierino: ROMANO: Pierino: Pronto? Pronto ... pronto ... pronto ... Pierino Oh Gerardina ciao Ciao ... niente ... ... Ti sento malissimo E no siamo a casa che abbiamo visita, Gennaro è pure a casa Ah! ... Ho capito ... inc ..va bene Eh! ... Digli allora a Ge ... quando ... inc ... mi fa uno squillo che c'è un bar che gli serviva caffè Che gli serve? C'è un bar di Corigliano che gli serviva caffè Ah! Ho capito e adesso ti faccio chiamare Quando vuole con calma Ok va bene ok, ciao ciao Ciao scusami, ciao OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 20:32 del 03/01/2012. ___________________________________________________________________ Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: 684/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, utenza 3889956093 intestata a ACRI Gennaro, nato a Rossano (CS) il 17/06/1982, ivi residente in Via Ripoli snc ed in uso allo stesso. chiamato, utenza 3292199318 intestata a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente in c.da Piragineti 188 ed in uso allo stesso. 3453, datato 03/01/2012, delle ore 20:32:02; 00:30’’ INTERLOCUTORI ACRI: ACRI Gennaro (Rossano –CS- il 17/06/1982) 285 Pierino: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: vado Pierino: ACRI: ACRI Orazio (Rossano –CS- il 01/07/1965) Ehi compà Oh dove sei? Adesso ero alla benzina da Antonio Eh passa dal Due Palme, però veloce devi fare che se no me ne Sto venendo ciao Ciao, ciao. OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 12:39 del 30/01/2012. ___________________________________________________________________ Decreto: 684/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza 3889956093 intestata a ACRI Gennaro, nato a Rossano (CS) il 17/06/1982, ivi residente in Via Ripoli snc ed in uso allo stesso. chiamato, utenza 3292199318 intestata a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente in c.da Piragineti 188 ed in uso allo stesso. 3998, datato 30/01/2012, delle ore 12:39:26; 00:33’’ contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI ACRI: ACRI Gennaro (Rossano –CS- il 17/06/1982) Pierino: ACRI Orazio (Rossano –CS- il 01/07/1965) Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: Ehi! Dove sei? Buongiorno, sto scendendo da Rossano paese Dove? Sto scendendo da Rossano Ah! E dove ci vediamo? Sto andando al Capital a prendere non so che Daniele che gli ho dato che lo devo andare a prendere Al Capital ... inc ... ... inc ... ... Ah! Va bene dai ci vediamo là Ciao. OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 15:16 del 01/02/2012. _______________________________________________________________________________ Decreto: 684/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); 286 Obiettivo: chiamante, utenza 3889956093 intestata a ACRI Gennaro, nato a Rossano (CS) il 17/06/1982, ivi residente in Via Ripoli snc ed in uso allo stesso. chiamato, utenza 3292199318 intestata a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente in c.da Piragineti 188 ed in uso allo stesso. 4043, datato 01/02/2012, delle ore 15:16:30; 00:03’:08’’ contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI ACRI: Pierino: ACRI Gennaro (Rossano –CS- il 17/06/1982) ACRI Orazio (Rossano –CS- il 01/07/1965) Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: Ehi là Dove sei? Pronto? Pronto? Oh che è ? Ehi! Hai chiamato? Oh dove sei? State ... Dove sei? Tutto a posto? Sono da Cirò da Giuseppe Da chi? Da Cirò, da Giuseppe il pilota Ah! Sto facendo il collaudo, no il collaudo come si chiama la .. la revisione Ah! Alla Punto Eh! Era scaduta da tre, quattro mesi Ho capito Me ne sto andando, adesso, adesso sono arrivato ... inc ... ... inc ... la macchina, ha detto che ci vuole dieci minuti un quarto d'ora e me la fa Va bene Che mia moglie quando mette in moto e cammina E poi ci vediamo dopo Assicurazione scaduta cosa ... Comprala nuova sta cazzo di macchina a tua moglie Eh sto vedendo, sto vedendo perchè ... Stai vedendo ... inc ... adesso vediamo Stai vedendo, ... inc ... buono, ti facevo vedere Non ho capito Ah non hai capito, ... inc ... a capire bene Ah? Ci vediamo dopo dai, ma a SOCCORSO lo hai sentito? Caffè Giusti (FONETICO) No ma non c'è è fuori, rientra mi pare domani ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: 287 ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: ACRI: Pierino: Il ... inc ... della mamma, lo sai la puttana della madre? Non ho capito Ce l'hai presente la puttana della madre ce l'hai presente? Perchè che ha fatto? Ma il caffè me lo ha fatto ieri, i morti suoi, gli avevo detto per farmelo fare quindici giorni fa, ieri lo ha fatto ... (RIDE) ... e che cornuto! Sempre lo stesso è ... Ed i morti dei morti ... Ma è possibile che sempre scemo è questo Adesso tu lo sai che devi fare? Eh! Lo sai che devi fare, adesso stesso no ... Eh! Chiamalo domani mattina e gli ordini di nuovo il caffè Ho provato a chiamarlo, ma è possibile che gli devo ripetere sempre le stesse cose? No, non c'è, non ti risponde che non so dove caspita è Ma è possibile che gli devo ripetere sempre le stesse cose Eh ... Roba da manicomio eh..., la gente Ti ci devi abituare perchè è così è bravo come il pane ... Ma guarda ... ... ma è disgraziato come la peste, il disgraziato Guarda che è possibile “Bu”? (RIDE) ... E ripetiamo sempre le stesse cose, ripetiamo, gliel'ho detto ogni volta, dopo quindici giorni che mi, mi hai fatto, mi hai portato il caffè, prepara già l'altro ... sì sì sì, sì sì Sì ... E come l'altro giorno, me lo hai fatto il caffè? Che adesso me lo mando, sì c'è lo sciopero quello e quell'altro, i morti di sua madre, vado a guardare il caffè lo ha fatto ieri, ma questo è scemo (RIDE) ... ma pure a me fa così, sì ... Ma guarda che è proprio pazzo Poi lo sai che cos'è, ma io ho lo stesso problema in effetti domani mattina ... Sì ma il problema il caffè in granuli (FONETICO), poi deve stare Pierì, deve stare minimo dieci dodici giorni non è che lo puoi dare ... Ohi Gè, pure, pure il coso, pure ... Pure le cialde Ah le cialde devono stare minimo sette giorni a terra Ma … Ma io adesso lo sai che faccio, siccome ho lo stesso problema tuo, domani mattina in effetti gli faccio l'ordine, infatti prepara pure ... inc ... nel magazzino Glielo avevo detto ohi Pierino, già glielo avevo detto, i morti della mamma, poi dici che uno bestemmia, va bene dai E' un disgraziato Va bene ci vediamo dopo ciao Ok ciao ciao. 288 OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 10:26 del 06/02/2012. Decreto: 684/11 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza cellulare 3889956093 in uso a ACRI Gennaro, nato a Cariati (CS) il 01/09/1983, residente in Rossano (CS) alla Via Ripoli snc; chiamato, utenza cellulare 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; 4091, datato 06/02/2012, delle ore 10:26:, 00:00’:37’’ contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI ACRI: ACRI Gennaro, nato a Cariati (CS) il 17/06/1982 PIERINO: ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965 ACRI Gennaro: Pierino: Ma che cazzo di fine hai fatto... ?? Adesso ho preso... no... mo ho preso il furgone dal parcheggio... perchè sono rimasto bloccato in questo cazzo di parcheggio e non sono potuto uscire... ACRI Gennaro: Ma dove sei adesso...? Pierino: Adesso sono... adesso sto uscendo dal parcheggio da RESTUCCIA... ACRI Gennaro: Ehh...?? Pierino: Dal parcheggio al multipiano da RESTUCCIA... dove sei che ti raggiungo... ACRI Gennaro: Aspettami da Nilo dai... cia... Pierino: Dove è...?? ACRI Gennaro: Nilo... Nilo... al chiosco... Pierino: Ah...!! si ok... ciao... ACRI Gennaro: Ciao... (VEDASI TRASCRIZIONI CONVERSAZIONI TELEFONICHE TUTTE IN ALLEGATO N.116/B ALLA CNR DEL ROS) A conferma dei rapporti fra ACRI Pierino e la famiglia (inteso in senso ndranghetistico) ACRI si evidenzia che “Pierino” ha una sorella che si chiama ACRI Daniela, nata a Rossano il 04/01/1969, ivi residente contrada Santa Chiara s.n.c., che è coniugata con FERRANTE Vittorio, nato a Rossano il 15/06/1977, con precedenti per favoreggiamento personale e ricettazione, fratello di FERRANTE Giuseppe detto “Antonello” o “Il siciliano”. Per ciò che concerne FERRANTE Vittorio si rimanda al capitolo relativo alla latitanza di GALLUZZI Salvatore ed all’incontro tra quest’ultimo (durante la sua latitanza) e lo stesso FERRANTE Vittorio. Sul conto di ACRI Orazio si registrano inoltre le seguenti annotazioni di servizio (in allegato n.115/B alla CNR del ROS): 23/12/2002 in Cassano allo Ionio, Via G. Verdi della frazione Lauropoli, PERCIACCANTE Pasquale veniva fermato unitamente ad ABBRUZZESE Armando (CS 30/01/1978) a bordo dell’autovettura Alfa Romeo 164 289 targata CS 551247. Lo stesso PERCIACCANTE dichiarava di aver acquistato da poco la predetta autovettura. Da accertamenti sui documenti di viaggio del veicolo si appurava che lo stesso risultava di proprietà di ACRI Orazio nato a Rossano (CS) il 01/07/1965. 24/01/2012 in Rossano, via della Repubblica all’altezza della Farmacia Veterinaria venivano notati parlare tra di loro in modo riservato, ACRI Gennaro (Cariati 17/06/1982), ACRI Orazio (Rossano 01/07/1965) e DE MARCO Antonio (Rossano 16/11/1956). Lo stesso ACRI Orazio detto pierino è in contatto con i maggiorenti della cosca ACRI per come evidenziano le conversazioni di seguito riportate Conversazioni con SOMMARIO Francesco, nato a Rossano (CS) il 31/10/1975. OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 15:52 del 20/07/2009. ______________________________________________________________________________ Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: 386/09 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, utenza 3924506255 in uso a SOMMARIO Francesco, nato a Rossano il 31/10/1975, ivi residente alla Via G. da Fiore. chiamato, utenza 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; 9371 datato 20/07/2009, delle ore 15:52; 00:01’:15’’ INTERLOCUTORI SOMMARIO: SOMMARIO Francesco, nato a Rossano (CS) il 31/10/1975; ACRI: ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965. ACRI: SOMMARIO: ACRI: Pronto ? Aho Pieri … ma non rispondi mai al telefono Pierì ? Ehm … ehm … ero alla spiaggia ed avevo lasciato il telefono … era dentro … stavo aggiustando una macchinetta … dov’è che sei ? Ma me la hai trovata quella macchinetta Pierì ? … del coso … Ehm … quella dell’acqua compà ? Eh ! Quella dell’acqua a Cosenza non ne ha disponibili … sto cercando … di poterla reperire … te lo avevo detto già … ah … Va bene … eh quella del caffè ? Quella del caffè … vado mercoledì a prendertela … da SOCCORSO SOMMARIO: ACRI: SOMMARIO: ACRI: SOMMARIO: ACRI: … SOMMARIO: ACRI: SOMMARIO: ACRI: Quindi ci vuole la fine della settimana ? io te la faccio avere urgente … io prima di questo non riesco a fare … ohi Francè … eh perché non ce ne sono disponibili … come? E’ urgente veramente ohi Pierì ! Eh … lo so me lo ha detto … per quella dell’acqua è un cazzo di casino … perché già l’ho visto l’altra volta … gliene avevo ordinato cinquanta e ne hanno mandate sette … mò dov’è che sei ? … pronto ? … Frà dov’è che sei ? … 290 SOMMARIO: Eh … Pierì … ci vediamo la fine della settimana … va bene ? ACRI: Pronto ? SOMMARIO: Pierì ? ACRI: Francè … ehi ? … ti sento malissimo … SOMMARIO: Eh … la fine della settimana … Sono nella galleria … ACRI: Dammi piu tempo … te li prendo tutte e due … non c’è problema … SOMMARIO: Va bene … va bene … ACRI: Pronto ? SOMMARIO: Pierì … la fine della settimana … (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.117/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 10:38 del 29/06/2009. _______________________________________________________________________________ Decreto: 386/09 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza 3924506255 in uso a SOMMARIO Francesco, nato a Rossano il 31/10/1975, ivi residente alla Via G. da Fiore. contatto: chiamato, utenza 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; Progressivo: 6992 datato 29/06/2009, delle ore 10:38; Durata: 00:00’:34’’ INTERLOCUTORI SOMMARIO: SOMMARIO Francesco, nato a Rossano (CS) il 31/10/1975; ACRI: ACRI Orazio detto “Pierino”, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965. MATALONE: MATALONE Annibale, nato a Scala Coeli (CS) il 10/09/1966. ACRI: Pronto ? SOMMARIO: Pierì … sei passato diritto … neanche il caffè ti posso offrire ? ACRI: Eh … la miseria non ti ho visto … SOMMARIO: Alla Guetos … ACRI: Aha .. ah … aspetta che mi sto girando … ciao … SOMMARIO Francesco riceve una telefonata intermedia da parte di MATALONE Annibale. SOMMARIO: Pronto ? MATALONE: Ahu … buongiorno … SOMMARIO: Aho … compà … buongiorno lo vuoi il caffè ? MATALONE: Dove sei tu ? SOMMARIO: Alla Guetos ! MATALONE: Eh … mò passo … ciao … (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.118/B CNR DEL ROS) Conversazione con GALLUZZI Salvatore nato a Rossano (CS) il 30/03/1976: OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 09:59 del 13/02/2010. _____________________________________________________________________________ Decreto: 31/2010 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, 3333313185 in uso a GALLUZZI Salvatore nato a Rossano (CS) il 30/03/1976. 291 contatto: chiamante, utenza 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; Progressivo: 650, datato 13/02/2010, delle ore 09:59:23; Durata: 00:01’:03’’ INTERLOCUTORI GALLUZZI: ACRI: GALLUZZI Salvatore nato a Rossano (CS) il 30/03/1976. ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965. ACRI: GALLUZZI: ACRI: GALLUZZI: ACRI: GALLUZZI: ACRI: GALLUZZI: ACRI: GALLUZZI: ACRI: Pronto?... Pierino buongiorno… Salvatore… (disturbo sulla linea)… Pierino buongiorno… Salvatore… Compà fra poco sono da te… No… lo sai perché… me ne sto andando… vieni per l’orario di mangiare?... Ahh... E va bene… ok… Però vieni… (incomprensibile)… si… però vieni oggi Pierino se no oggi neanche il caffè mi posso prendere… Compà mi devi scusare… (incomprensibile)… che non mi sono sentito bene… Va bene… Mi devi proprio scusare perché non mi sono sentito bene di gola… ho avuto un po di febbre… cose… (incomprensibile)… E ci vediamo oggi allora… All’ora di pranzo?... Ok… Va bene… scusami compà… Non ti preoccupare… GALLUZZI: ACRI: GALLUZZI: ACRI: GALLUZZI: Si salutano (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.119/B CNR DEL ROS) Conversazioni con CALAROTA Arianna, moglie di ACRI Nicola: OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 13:55 del 06/10/2008. __________________________________________________________________ Decreto: 916/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, 3664419224 in uso a CALAROTA Arianna, nata a Castrovillari (CS) il 27/05/1979, residente a Rossano (CS), Villaggio Santa Chiara nr. 4; contatto: chiamante, utenza 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; 743, datato 06/10/2008, delle ore 13:55:23; 00:01’:07’’ Progressivo: Durata: 292 INTERLOCUTORI CALAROTA: ACRI: CALAROTA Arianna, nata a Castrovillari (CS) il 27.05.1979 ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965. CALAROTA: ACRI: CALAROTA: ACRI: CALAROTA: ACRI: Pronto?... Arianna?... Eih… Pierino… sono io… (incomprensibile)… che fra cinque minuti arrivo… Ma sei irraggiungibile?... No… ho lasciato un attimo il telefono in macchina… che ho preso la bambina a scuola… la piccolina… CALAROTA: Non ti preoccupare… ACRI: (incomprensibile, si accavallano le voci)… CALAROTA: No… siccome sono venuto da mia suocera… e mi ha detto che ancora niente… e quindi ho detto adesso provo a chiamare… ACRI: Stamattina sono andato a montare tre macchine delle scuole… e mi sono preso tutta la mattinata… adesso il tempo che lascio la bambina e sto arrivando… CALAROTA: Ehh… perché mia suocera va a scuola… capito? ACRI: Cinque… dammi cinque minuti che sto arrivando… CALAROTA: Ok… grazie… va bene… ciao… ACRI: Ciao… (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.120/B CNR DEL ROS) Conversazioni con FERRANTE Giuseppe, detto “Antonello” o “Il siciliano” nato a Rossano (CS) il 17/03/1983: OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 09:58 del 15/01/2010. _______________________________________________________________________________ Decreto: 7/2010 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: contatto: chiamante, 3452992341 in uso a FERRANTE Giuseppe nato a Rossano (CS) il 17/03/1983, ivi residente alla Via San Michele n.1. Progressivo: Durata: chiamato, utenza 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; 57, datato 15/01/2010, delle ore 09:58:17; 00:00’:40’’ INTERLOCUTORI FERRANTE: ACRI: FERRANTE Giuseppe nato a Rossano (CS) il 17/03/1983. ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965. ACRI: FERRANTE: ACRI: FERRANTE: ACRI: Pronto? Pronto… dimmi… Ohh… compà… sono a Rossano, sto facendo delle consegne… (incomprensibile)… E portamela poi… poi ti… adesso non ci sono io… dove te la lascio, al circolo o a casa?... 293 FERRANTE: lasciamelo a casa… ACRI: Va bene… ciao… FERRANTE: Hai capito?... ACRI: Si… si… ciao… (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.121/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 10:57 del 30/03/2010. ___________________________________________________________________ Decreto: 7/2010 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: contatto: chiamante, 3452992341 in uso a FERRANTE Giuseppe nato a Rossano (CS) il 17/03/1983, ivi residente alla Via San Michele n.1. Progressivo: Durata: chiamato, utenza 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; 1170, datato 30/03/2010, delle ore 10:57:17; 00:01’:02’’ INTERLOCUTORI FERRANTE: ACRI: FERRANTE Giuseppe nato a Rossano (CS) il 17/03/1983. ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965. FERRANTE: ACRI: FERRANTE: ACRI: FERRANTE: ACRI: FERRANTE: ACRI: FERRANTE: ACRI: Ehh… FERRANTE: Ouh… Buongiorno compà… Dimmi… Tutto a posto? Si… Antonello… non è che mi hai recuperato quella macchina?... sono senza macchinette… (incomprensibile)… Lo sai che vuoi fare?... Io il compare non lo vedo… hai capito qual è il cazzo del guaio… non è che lo vedo… l’altro giorno… ha mandato a prendere il caffè per un ragazzo… Lo sai che vuoi fare?... Che domani o dopodomani ti chiamo io… ti do la macchinetta… poi Sali e te la vieni a prendere… ACRI: Fammi la gentilezza… dai… lo sai perché… sono senza macchine… ne ho tante in assistenza… e sono senza macchine… FERRANTE: Si ma se tu vai là… te la vai a prendere… là è la macchinetta… ACRI: Ho capito… ma lui… oih Antonello… FERRANTE: La prendo e ti chiamo io… non ti preoccupare… ciao… ACRI: Ehh… siccome lui non c’è… mi pare vergogna… c’è la signora e mi pare vergogna… hai capito? FERRANTE: Va bene… ciao… ACRI: Ok… grazie compà… (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.122/B CNR DEL ROS) 294 OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 14:28 del 05/05/2010. ___________________________________________________________________ Decreto: 7/2010 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, 3452992341 in uso a FERRANTE Giuseppe nato a Rossano (CS) il 17/03/1983, ivi residente alla Via San Michele n.1. contatto: chiamante, utenza 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; Progressivo: 1611, datato 05/05/2010, delle ore 14:28:21; Durata: 00:00’:58’’ INTERLOCUTORI FERRANTE: ACRI: FERRANTE Giuseppe nato a Rossano (CS) il 17/03/1983. ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965. CONVERSAZIONE ACRI: FERRANTE: ACRI: FERRANTE: Ehh… Antonello… Ohh… porta i pacchi di caffè a Salvatore… Ehh… E poi ti vieni a prendere pure la macchinetta… che la tiene a casa lui… quando gli porti il caffè… ACRI: Ahh… la tiene lui alla casa qua?... (incomprensibile)… FERRANTE: Alla casa sua… alla sua… gli porti il caffè e ti prendi la macchinetta… ACRI: Va bene caro… FERRANTE: Due pacchi… ACRI: Va bene… FERRANTE: portali in una volta altrimenti si arrabbia… ACRI: Il tempo che finisco di mangiare… FERRANTE: E si… (in comprensibile)… con il mangiare nella bocca vieni… ACRI: (ride)… ciao… ciao… (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.123/B CNR DEL ROS) Conversazioni con MATALONE Annibale, nato a Scala Coeli (CS) il 10/09/1966: OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 19:39 del 11/09/2008. _____________________________________________________________________________ Decreto: Obiettivo: contatto: 598/2008 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, 3345924059 in uso a MATALONE Annibale nato a Scala Coeli (CS) il 10/09/1966, residente a Rossano via G. Rizzo nr.14; chiamato, utenza 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; 295 Progressivo: Durata: 2223, datato 11/09/2008, delle ore 19:39:48; 00:00’:30’’ INTERLOCUTORI MATALONE: ACRI: MATALONE Annibale nato a Scala Coeli (CS) il 10/09/1966; ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965. ACRI: MATALONE: ACRI: MATALONE: Pronto?... Pronto… Pierino?... Compà… ciao… buonasera… Ohh…. Buonasera… me lo puoi portare un pacco di caffè domani o dopodomani?... ACRI: Domani mattina te lo salgo io a casa o ti faccio uno squillo e ci vediamo allo scalo… MATALONE: Va bene… se no me lo sali sopra… ACRI: Va bene ci sentiamo domani… MATALONE: va bene… ACRI: Ci sentiamo domani… ciao compà… (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.124/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 15:23 del 04/10/2008. ___________________________________________________________________ Decreto: Obiettivo: contatto: 598/2008 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, 3345924059 in uso a MATALONE Annibale nato a Scala Coeli (CS) il 10.09.1966, residente a Rossano via G. Rizzo nr.14; Progressivo: Durata: chiamato, utenza 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; 2857, datato 04/10/2008, delle ore 15:23:01; 00:00’:45’’ INTERLOCUTORI MATALONE: ACRI: MATALONE Annibale nato a Scala Coeli (CS) il 10/09/1966; ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965. ACRI: MATALONE: ACRI: MATALONE: ACRI: MATALONE: ACRI: MATALONE: Comandi compà… Ouh… vedi che la macchinetta del caffè non funziona… non manda né acqua… né caffè… niente… Quale si è rotta, quella con la bottiglia dentro?... Quelle con la bottiglia… la gialla… Si… si è bloccata… e adesso la cambiamo compà… Va bene… cambiamola… Ehh… vediamo… (incomprensibile) stasera quando (incomprensibile)… consegne al ristorante compà… E va bene… si si… 296 ACRI: MATALONE: (incomprensibile) il caffè non si consuma e qua… (incomprensibile si accavallano le voci) (ridono)… e giustamente se non lo posso fare… (incomprensibile) macchinetta… (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.125/B CNR DEL ROS) Conversazioni con GRAZIANO Umberto, nato a Rossano (CS) il 09/12/1984: OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 13:57 del 27/08/2010. ___________________________________________________________________ Decreto: 488/2010 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, 3408407197 in uso a GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984, ivi residente in via P. Malena s.n.c. contatto: Progressivo: Durata: chiamante, utenza 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; 6593, datato 27/08/2010, delle ore 13:57:58; 00:01’:06’’ INTERLOCUTORI GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984. ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965. ACRI: GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO: Pronto?... Pierino… Ueh… compà… buongiorno… Disturbo?... No… mai… puoi chiamare a tutte le ore… Senti… per la macchinetta del caffè, con le cialde e le cose, quando l’andiamo a portare alla casa nuova al Frasso?... ACRI: Ehh… ci sentiamo… GRAZIANO: ce le hai pronta consegna… ce le hai?... o ti devono arrivare?... ACRI: Ehh… forse… ti dico però con il forse… perché non ne sono sicuro… perché c’è il caffè davanti… forse una o due macchine le dovrei avere… (incomprensibile, si accavallano le voci…)… GRAZIANO: Tu quando vedi in deposito e mi fai sapere?... ACRI: Ehh… ci sentiamo stasera… o massimo domani… perché… ora che rientro ci vado a guardare… perché o una o due ci devono essere… perché me le tengo per riserva… chissà si rompeva una macchina al mare… GRAZIANO: Va bene… allora aspetto una tua telefonata… ACRI: Ti faccio io uno squillo tra oggi o domani, Umbè… GRAZIANO: Ok… grazie Pierì… ACRI: Ok?... grazie a tè… GRAZIANO: Ciao buon appetito… (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.126/B CNR DEL ROS) 297 OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 16:36 del 25/10/2010. ___________________________________________________________________ Decreto: 488/2010 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: contatto: chiamato, 3408407197 in uso a GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984, ivi residente in via P. Malena s.n.c. Progressivo: Durata: chiamante, utenza 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; 10922, datato 25/10/2010, delle ore 16:36:19; 00:02’:51’’ GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO Umberto nato a Rossano (CS) il 09/12/1984; ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965. ACRI: GRAZIANO: Quali sono i comandi?... Ehh… preghiere per “vussurria”… senti qua… ho la macchinetta del caffè… che da ieri non sta uscendo più niente… In che senso?... Ehh… non… non esce più il caffè… metto le cialde… premo il bottone… il pulsante e non esce… Ehh… ma…. Se premi anche senza la cialda… l’acqua esce o non esce neanche l’acqua… Neanche l’acqua esce… Si sono staccati i termostati che c’è stato un abbassamento di tensione… la dobbiamo andare a controllare… compà… E tu non lo so… vuoi venire a casa… non lo so… (incomprensibile, si accavallano le voci)… io sono a Napoli… se vuoi… Dove sei?... Sono a Napoli a vedere la partita… E che partita… Napoli Milan?... Napoli Milan… si… Bello mio compà, ti invidio… la partita al San Polo è una cosa fina… No… io è un sacco di volte che ci vado… Se è bellissimo il San Paolo… Bello stadio… si bellissimo… E’ un gran bello stadio… E’ un po’ movimentato… però… Fai una cosa… domani mattina… o te la metti dietro… Ehh… bravo te la faccio vedere… domani mattina me la metto dentro alla macchina… Ehh… che… in un minuto dobbiamo smontare quattro bulloni e riarmare i termostati… che senza i termostati di sicurezza… no… che eventualmente se vanno in tilt per evitare che la macchina può scoppiare la caldaia… quelli si bloccano… hai capito?... Infatti… Perché ci sarà stato qualche abbassamento di tensione… (incomprensibile, si accavallano le voci)… Domani mattina quando vuoi… compà… ACRI: GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO: ACRI: GRAZIANO: ACRI: 298 GRAZIANO: Va bene… aspetta che ti passo un amico che ti vuole salutare… ok?... ACRI: Si… Ok… GRAZIANO: Ciao… ciao… (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.127/B CNR DEL ROS) Conversazioni con DE SIMONE Augusto, nato a Cariati (CS) il 02/08/1981: OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 12:09 del 09/12/2008. ___________________________________________________________________ Decreto: 978/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188; contatto: chiamante, utenza 3924472381 in uso a DE SIMONE Augusto, nato a Cariati (CS) il 02/08/1981. Progressivo: 8390, datato 09/12/2008, delle ore 12:09:02; Durata: 00:01’:05’’ DE SIMONE: ACRI: DE SIMONE Augusto, nato a Cariati (CS) il 02.08.1981. ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965. ACRI: DE SIMONE: ACRI: DE SIMONE: ACRI: DE SIMONE: ACRI: DE SIMONE: ACRI: DE SIMONE: ACRI: DE SIMONE: ACRI: DE SIMONE: ACRI: DE SIMONE: ACRI: DE SIMONE: ACRI: DE SIMONE: Quali sono i comandi?... Pierino buongiorno… Buongiorno a te… compà… Aspetta… Sono… da Stefano… sono… Aspetta… quella macchinetta, quando fa il caffè… Ehh… Esce acqua di sotto… Esce acqua di sotto?... si è rotta la guarnizione… va cambiata la guarnizione… che adesso passo e vengo a sistemartela… Ehh… Trovi sotto la macchinetta un po’ d’acqua?... No… no… no… quando fa il caffè, no… Si… nella cialda… prende ed esce acqua nella cialda… di fuori… hai visto Ahh… si… si… è il beverino… (incomprensibile)… Ehh… Giusto?... si… ho capito… che adesso passo e te la regolo… Da dove esce il caffè, no… da sopra prende ed esce l’acqua… Si… si… ho capito… Va bene… 299 ACRI: Passo e te la sistemo… che adesso vengo… che sono qua da Stefano (incomprensibile) e vengo… ciao… (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.128/B CNR DEL ROS) Conversazioni con POLILLO Luigi, nato a Rossano (CS) il 25/10/1982. OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 15:44 del 18/02/2011. ___________________________________________________________________ Decreto: 1169/10 R. Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza cellulare 348/4779760 in uso a POLILLO Luigi nato a Rossano (CS) il 25/10/1982, ivi residente Via II^ Acqua di Vale nr. 26. contatto: chiamato, utenza 3292199318 in uso a ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965, ivi residente alla C/DA Piragineti n° 188;. Progressivo: 4230, datato 18/02/2011, delle ore 15:44; Durata: 00’:25’’ INTERLOCUTORI ACRI: ACRI Orazio, nato a Rossano (CS) il 01/07/1965; ivi residente; POLILLO: POLILLO Luigi nato a Rossano (CS) il 25/10/1982, ivi residente. POLILLO: ACRI: Pronto ? Pierino ! … dove siete ? … cinque minuti quando finisco con un cliente e vi richiamo subito … POLILLO: Va bene … ok … ciao … ACRI: Ciao …. (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.129/B CNR DEL ROS)”. Le valutazioni sui gravi indizi Dalle su esposte emergenze risulta un quadro indiziario grave ed univoco nei confronti di ACRI Nicola e CALAROTA Arianna in ordine al reato di cui all’art. 12 quinques D.L. n. 306/92 aggravato dall’art. 7 L. n. 203/91 sotto il profilo dell’agevolazione della consorteria in esame, loro contestato al capo 5) della provvisoria imputazione. Le dichiarazioni dei collaboratori circa l’appartenenza della “Pellegrino Caffè” ad ACRI Gennaro ed ACRI Nicola, che già si riscontrano vicendevolmente, trovano ulteriori ed evidenti riscontri negli esiti delle conversazioni intercettate dalle quali si desume in modo evidente che sin dal momento della sua costituzione nell’anno 2006 la predetta società apparteneva ad ACRI Gennarino (che se ne attribuiva la quota del 50%) e ad ACRI Nicola, che invece optava per la fittizia intestazione della propria quota del 50% alla moglie, CALAROTA Arianna, la quale assumeva anche il ruolo fittizio di amministratore della società. 300 Le numerose conversazioni intercettate, infatti, dimostrano la comproprietà di ACRI Nicola della “Pellegrino Caffè” e la circostanza che sostanzialmente era lui a gestirla lasciando alla CALAROTA i soli compiti di avvisarlo delle telefonate ricevute dai soggetti con i quali la società era in affari e di sottoscrivere gli assegni dati in pagamento ai fornitori. Anche nel corso della latitanza durata dal 2.8.2007 al 20.11.2010 (quando veniva catturato a Bologna) ACRI Nicola continuava ad essere investito delle vicende attinenti alla “Pellegrino Caffè” come si desume dalla circostanza che SAPIA Sergio, soggetto in quel periodo preposto alla distribuzione del caffè torrefatto, si recò in Emilia Romagna il 22 ed il 23 ottobre 2010 per conferire con ACRI Nicola. Tale circostanza si evince dalle risultanze illustrate nel capitolo III della richiesta del P.M. cui si rinvia, essendo ivi esposte nel dettaglio le vicende connesse alla latitanza di ACRI Nicola che saranno in parte riportate nella trattazione della specifica posizione di SAPIA Sergio quanto al reato associativo. Qui va evidenziato che proprio a partire dai rilievi sui contatti telefonici avuti da SAPIA Sergio in quei giorni, a mezzo di una scheda telefonica appositamente comprata ed intestata ad una dipendente rumena della Pellegrino Caffè, sono state avviate le indagini che hanno portato alla cattura di ACRI Nicola da lì ad un mese. Che lo scopo della fittizia intestazione alla moglie della propria quota della “Pellegrino Caffè” da parte di ACRI Nicola fosse quello di eludere la normativa volta alla repressione dell’illecito accumulo di beni economici da parte degli affiliati di mafia e quella relativa alle misure di prevenzione si evince dalla circostanza che già all’epoca ACRI Nicola era sottoposto a procedimenti penali e necessitava di una persona incensurata, quale la CALAROTA, per attribuirgli fittiziamnete la titolarità della predetta quota e l’amministrazione della società. Quanto al reato di illecita concorrenza aggravata dall’art. 7 L. n. 203/91 sotto il duplice profilo dell’utilizzo del metodo mafioso e dell’agevolazione dell’attività della cosca , sussistono i gravi indizi di colpevolezza nei confronti di ACRI Nicola, ACRI Gennarino, DE SIMONE Augusto, SAPIA Sergio, ACRI Orazio detto Pierino. Le concordi dichiarazioni dei collaboratori di giustizia - dei quali ALFANO Carmine risulta essere meglio informato - indicano che ACRI Nicola, ACRI Gennarino, SAPIA Sergio e ACRI Orazio detto Pierino erano direttamente coivolti nell’attività di illecita concorrenza, imponendo ai titolari di esercizi commerciali del territorio di Rossano e di Corigliano l’acquisto, prima delle cialde per i caffè e delle relative “macchinette” (a decorerrere dal 2003) gestite attraverso la PI.GI caffè s.r.l.; poi del caffè torrefatto e del caffè freddo, a mezzo della “Pellegrino Caffè s.r.l.” e della “Jamaican Caffè”. Le predette dichiarazioni, nella maggior parte relative a circostanze cadute sotto la diretta percezione dei collaboratori di giustizia sono ampimante riscontrate dagli 301 elementi oggettivi individualizzanti costruiti dalle testimonianze dei gestori di vari esercizi commerciali che hanno riferito delle distribuzione del caffè ad opera di ACRI Gennarino, SAPIA Sergio e ACRI Orazio detto Pierino. A ciò si aggiunge un compendio intercettivo altrettanto ampio e di una evidenza lapalissiana. Proprio in ragione degli esiti delle intercettazioni si evince anche il coinvolgimento in tale attività illecita di DE SIMONE Augusto. Nello specifico nella conversazione dell’8.2.2007 intercorsa tra un soggetto non identificato ed il DE SIMONE, questi riferisce di guadagnare con il Caffè ed in particolare di avere una percentuale sui “BAR CHE AVEVA PRESO”. DE SIMONE: UOMO: DE SIMONE: UOMO: DE SIMONE: Che io non mi ammazzo di lavoro, però guadagno perchè ci so fare.... E’ logico; il Caffè non è che ...è una cosa che ti ammazza..... ....(incomprensibile)... Eh....io quando li ho presi i bar, no?... Lo sai com’è.... basta saperci fare.... ora ci tengo sempre la parcella..... UOMO: E’ logico DE SIMONE: Hai capito come UOMO: Si DE SIMONE: Lui.... gli ....gli porta il caffè.... e lui... tutti i giorni mi....diciamo...no...che mi prendo tutto io....però ci piglio la percentuale...hai capito?). In altra conversazione del 2008 il DE SIMONE chiedeva chiarimenti ad Acri Orazio (detto Pierino) sul malfunzionamento di una macchinetta del caffè e quest’ultimo gli dice che sarebbe passato da lì a poco a ripararla. Ma a prescindere dalla valenza o meno della conversazione da ultimo menzionata, il cui contenuto non risulta univoco, va osservato che, viceversa, l’univocità e la chiarezza della conversazione su riportata nella quale il DE SIMONE esplicitava di “lavorare” con il caffè e di prendere una percentuale in base ai “clienti” che aveva procurato, non lascia dubbi sul coinvolgimento anche di questo indagato nell’illecita concorrenza. Né può attribuirsi alla suddetta conversazione altro significato in quanto non risulta che il DE SIMONE fosse alle dipendenze di alcuna ditta che commercializzi caffe, mentre è emerso il suo più generale coinvolgimento negli affari illeciti della cosca facente capo ad ACRI Nicola, come sarà più dettagliatamente esplicitato nella trattazione della sua posizione in relazione al reato associativo di cui al capo 1). La consapevolezza che gli acquisti del caffè da parte degli esercenti avveniva in ragione del “metus” prodotto dalla riferibilità a ACRI Nicola della correlate attività commerciali si evince dalle dichiarazioni dei collaboratori, dalla reticenza manifestata sul punto da alcuni degli esercenti commerciali escussi, e dal tenore di alcune conversazioni (in particolare va menzionata quella in cui ACRI invitava SAPIA Sergio a recarsi presso un determinato bar, il cui proprietario non si era fatto trovare ed aveva pertanto rinviato l’adesione all’acquisito del Caffè, perché ci era passato lui personalmente, facndo intendere di essere certo che ora l’atteggiamento di tale soggetto sarebbe mutato). 302 Relativamente a BARILARI Maurizio va rilevato che due collaboratori narrano dello scambio di favori tra le organizzazioni criminali di Corigliano e Rossano per l’imposizione in ambedue i territori dei prodotti delle rispettive imprese economiche (cartoplastica per BARILARI e caffè per ACRI) della circostanza che il BARILARI li mandava ad accompagnare ACRI Gennaro nel territorio di Corigliano. In tale sendo sono le attendibili dichiarazioni di ALFANO Carmine, cognato del BARILARI, e di CURATO Vincenzo. In particolare le dichiarazioni di questo collaboratore sul punto si rinvengono nel verbale di interrogatorio del 13.9.2007 (allegato alla richiesta ma non riportato per esteso nella stessa) nel quale affermava che in alcune occasioni, su indicazione di BARILARI, aveva accompagnato ACRI Gennaro per fargli imporre il caffè a Corigliano e che proprio questio gli aveva riferito che altre volte era andato ALFANO. Sicchè le due dichirazioni dei predetti collaboratori si riscontrano vicendelmente relativamente al concorso di BARILARI nel reato in esame. A ciò si aggiunge la conversazione intercettata in cui ACRI Orazio (detto Pierino) riferiva ad ACRI Nicola che un soggetto originario di Corigliano aveva rilevato un bar in Rossano e doveva essere rifornito di caffè torrefatto e prodotti similari “gli serve un po’ tutto” e aggiungeva che era stato contattato da Maurizio di Corigliano (“…siccome mi ha chiamato … Maurizio di Corigliano e me l’ha detto… o per te o per Sergio … mò ho detto ora rintraccio proprio … ehm … direttamente …”). Sotto il profilo logico inoltre va evidenziato che l’ALFANO, cognato del BARILARI, ed il CURATO, affiliato alla consorteria del Corigliano, non avrebbero accompagnato un affiliato ad associazione limitrofa per commercializzare un suo prodotto sul territorio di loro spettanza, senza il consenso del capocosca.Pertanto deve ritenersi la sussistenza dei graviindizi del retao in esame nei suoi confronti. Quanto a SOMMARIO Francesco, va, invece, rilevato che le dichiarazioni del collaboratore OLIVERIO circa il fatto che nel 2010 SAPIA Sergio e SOMMARIO Francesco si erano recati in Lombardia per cercare di allargare il “mercato” del caffè Pellegrino nel Nordo Italia sono rimaste prive di riscontro e dagli esiti delle intercettazioni emerge che il SOMMARIO si era rivolto ad ACRI Orazio ( detto Pierino) per ottenere delle macchinette per l’acqua, ma non risulta alcun altro elemento avente valenza univoca in ordine al coinvolgimento di questo indagato nell’illecita imposizione del caffè. Peraltro va evidenziato che il collaboratore ALFANO Carmine ha riferito che il SOMMARIO gestiva per conto della cosca un’agenzia di pubblicità . Conseguentemente in relazione al reato in esame la richiesta del P.M. va respinta nei confronti di SOMMARIO Francesco. 4.4. REATO DI RICETTAZIONE DI PARTI DI MACCHINE PER CAFFE’ (CAPO 7. IMPUTATO: Sapia Sergio 303 Si riportano per esteso le emergenze istruttorie contenute nella richiesta del P.M.: “Durante il periodo in cui ACRI Gennarino era detenuto e ACRI Nicola latitante SAPIA Sergio ricettava parti di macchine di caffè da bar che un rumeno aveva asportato in Bologna. Il dato si evince dalla intercettazioni telefoniche. In data 04/11/2009, personale della Compagnia Carabinieri di Bologna – Borgo Panigale – traeva in arresto tale ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976, residente in Angola Dell’Emilia (BO) alla via Gramsci n. 60, operaio della “LA SPAZIALE s.p.a.”, sita in Casalecchio di Reno (BO), via Duse n. 8.,che produce e commercializza macchinari da caffè. Lo stesso veniva sorpreso da una pattuglia dei Carabinieri della Compagnia di Bologna Borgo Panigale, nel mentre passava uno scatolone ad un proprio connazionale che lo attendeva al di là della recinzione dell’azienda “LA SPAZIALE Spa”. ABURLACITEI ed il proprio connazionale (identificato in COROBLEA Viorel, nato a Dorohoi -Romania- il 21/01/1972), avevano asportato pezzi di ricambio per macchine da caffè per un valore di circa 700,00 euro. I militari operanti estendevano quindi la perquisizione anche al domicilio dei due rumeni dove rinvenivano ulteriore materiale sottratto alla ditta “La Spaziale” per un valore di circa 24.000,00 euro. La perquisizione dimostrava che ABURLACITEI aveva sottratto continuativamente pezzi di macchine presso l’azienda ove lavorava come impiegato. (VEDASI ATTI CC BOLOGNA BORGO PANIGALE IN ALLEGATO N. 57/B ALLA CNR DEL ROS) I due rumeni venivano condannati per direttissima, per furto in esito al Proc.Pen. n.19751/09 R.g.n.r. e n. 3574/09 R.g. dal Tribunale di Bologna . (VEDASI SENTENZA TRIBUNALE BOLOGNA IN ALLEGATO N.58/B ALLA CNR DEL ROS) Il contesto intercettivo dimostra che, perlomeno una parte, di quanto ABURLACITEI sottraeva a Bologna veniva ricettato da SAPIA Sergio. In particolare SAPIA concordava, in più occasioni l’invio di pezzi di macchine da caffè . le spedizioni avvenivano per il tramite di pullman di linea e mai tramite corrieri, come di solito avviene in campo commerciale tra aziende che si spediscono della merce. In alcuni casi SAPIA Sergio si recava presso l’abitazione di ABURLACITEI Laurentiu a ritirare quello che i due chiamavano convenzionalmente “il pacco”. Spesso in riferimento alla merce SAPIA chiedeva l’hai recuperata?”. Si riportano le trascrizioni delle conversazioni intercettate: OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 21:07 del 16/11/2008. _______________________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamante, utenza 3296132880 in uso a ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976, residente in Angola Dell’Emilia (BO) alla via Gramsci n. 60. 448, datato 16/11/2008, delle ore 21:07:24; Progressivo: 304 Durata: INTERLOCUTORI ABURLACITEI: SAPIA: 00:00’:32’’ ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE SAPIA: Laur dimmi tutto ! ABURLACITEI: Domani mattina puoi andare prendere quel pacco ! SAPIA: Si ! ABURLACITEI: Con Simet Sergio ! SAPIA: Si, si quello da Bologna alle otto e mezza ! ABURLACITEI: Si, si la stessa ora che è arrivato fino adesso ! SAPIA: Va bene, va bene ! ABURLACITEI: Okay ciao Sergio buona serata ! SAPIA: Ciao Laur a domani ! ABURLACITEI: Ci sentiamo ciao, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.59/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 12:34 del 18/11/2008. _______________________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamante, utenza 3296132880 in uso a ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976, residente in Angola Dell’Emilia (BO) alla via Gramsci n. 60. 492, datato 18/11/2008, delle ore 12:34:14; 00:01’:24’’ Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI ABURLACITEI: SAPIA: CONVERSAZIONE SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 Ciao Laur dimmi tutto ! Domani mattina sei in Rossano ? Si, si ! Ti mando questa sera un altro pacco ! Va benissimo ! 305 ABURLACITEI: Hai parlato con quella persona che serve mia firma ?scendo io venerdì ... SAPIA: Si, si lui ha detto che il ventiquattro presentano i documenti come ha detto pure l’altro giorno e poi ci vuole sempre…come lui presenta i documenti ...(incomprensibile)...ti fa subito l’accredito sul conto non passa tanto tempo però l’importante che presentano i documenti, perché quando fai una richiesta deve passare ...(incomprensibile)... quando non l’accettano, capito ? ABURLACITEI: Ah ! SAPIA: Perciò, ...(incomprensibile)...una settimana, dieci giorni, un po’ di pazienza che risolviamo tutto La’ ! ABURLACITEI: La fine serve Sergio mia firma o no ? SAPIA: Mi sembra…forse le carte firmate già ce l’hanno, forse poi se serve la firma ti chiamo e te li faccio firmare a Bologna, qui all’agenzia a Bologna va bene ? ABURLACITEI: Okay, sabato sei in Rossano ? SAPIA: Si, non lo so, ancora non lo so Laur, domani lo so ! ABURLACITEI: Ti faccio una telefonata giovedì e vediamo ... SAPIA: Si, si ! ABURLACITEI: Se ci sei, va bene ? SAPIA: D’accordissimo, d’accordissimo ! ABURLACITEI: Perché scendi facciamo quella ...(incomprensibile)... SAPIA: Va benissimo Laur ! ABURLACITEI: Okay ? SAPIA: D’accordo, okay ! ABURLACITEI: Okay ciao ci sentiamo questa sera Sergio ! SAPIA: D’accordo ciao ! ABURLACITEI: Ciao, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.59/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 21:54 del 18/11/2008. ___________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamato, utenza 3296132880 in uso a ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976, residente in Angola Dell’Emilia (BO) alla via Gramsci n. 60. 660, datato 18/11/2008, delle ore 21:54:59; 00:00’:38’’ Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI ABURLACITEI: ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976 306 SAPIA: SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: Pronto, Sergio ! Dimmi tutto ! Domani mattina alle sette e mezza con Simet ! Sette e mezza ? Si con Simet alla stessa ora ! D’accordo, d’accordo ! Okay, prendi un altro pacco e basta per adesso ! Okay ! Parliamo giovedì, venerdì per sabato mi dici ... D’accordo ... Se ci sei in Rossano o no ! Va benissimo Laur, va benissimo ! Okay ! A domani ! Buona serata ci sentiamo ! Anche a te, pure a te, ciao, ciao ! Ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.59/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 12:17 del 19/11/2008. _______________________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamante, utenza 3296132880 intestata ed in uso a ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976, res. Anzola dell’Emilia alla via A. Gramsci nr. 60/5, già residente a Rossano (CS) alla C.da Pollice. 706, datato 19/11/2008, delle ore 12:17:22; 00:00’:35’’ Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI ABURLACITEI: SAPIA: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 Laur ? Ciao, a posto te ? Tutto a posto si, tutto a posto ! Ti faccio domani una telefonata mi dai un ... D’accordo, d’accordo ...(sovrapposizioni di voci)...[interruzione di 307 segnale] ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: Una risposta che “sabato” sei a Rossano, si ? Benissimo, benissimo ! A domani a mezzogiorno ! D’accordo, grazie Laur ! Okay, niente figurati, ciao buona giornata ! Ci sentiamo domani dai, ciao, ciao ! Ciao, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.59/B CNR DEL ROS) La conversazione che segue è particolarmente eloquente in quanto il rumeno chiedeva a SAPIA quale destinatario indicare sul pacco, i due convenivano di scrivere il nome ROMANO OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 12:29 del 17/12/2008. Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamato, utenza 3296132880 intestata ed in uso a ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976, res. Anzola dell’Emilia alla via A. Gramsci nr. 60/5, già residente a Rossano (CS) alla C.da Pollice. Progressivo: 2216, datato 17/12/2008, delle ore 12:29:00; Durata: 00:02’:01’’ INTERLOCUTORI ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: Dimmi Sergio ? Oh Laur sai che ti volevo dire ? ma quel coso lì l’avevi recuperato ? Cosa ? Il pezzo da mettere davanti ! Ah si, si ! E come facciamo ? Ti serve adesso ? Eh si perché devo consegnare la macchina capito ? Eh come facciamo…domani sera te lo mando solo quel pezzo ! Eh mandami solo quello lì, d’accordissimo ! Ah un’altra cosa, ti voglio mandare anche un’altra roba ? 308 SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: Ma tu dici che qualche altra macchina c’è pronta ? Ce l’ho per ancora per due ! Per due macchine ? Si ! E buono, buono mandami tutto dai ! Sergio tu sai come faccio, ti faccio un pacco ... Eh ! Capito ? Si ! Con che cosa, con ce l’ho…non lo so, ti faccio questo pacco e dopo ... Ohì Laur senti ... Eh ! Sennò come vogliamo fare, non lo so, possiamo fare anche ... No se bisogna consegnare questa macchina ci serve quello pezzo ! Si ! Eh, io ti metto di più roba pago dieci euro se metto solo quello pezzo pago dieci euro, come vuoi te ! SAPIA: E mettici tutti i pezzi allora, tutti quelli che c’hai, metti tutti quelli che c’hai! ABURLACITEI: Ah okay poi li metti dopo a una parte e lasciamo così ! SAPIA: Si, si tranquillo, sul pacco ci devi scrivere…va bè scrivi Sapia Sergio ! ABURLACITEI: Come ? SAPIA: Scrivi Sapia Sergio normalmente ! ABURLACITEI: Ci scrivo tuo nome ? SAPIA: Si ! ABURLACITEI: Okay ! SAPIA: Oh scrivici ...(incomprensibile)...Romano, come vuoi tu ! ABURLACITEI: Okay va bene ti faccio una telefonata più tardi e ti dico che ... SAPIA: D’accordissimo ! ABURLACITEI: Okay, grazie Sergio ! SAPIA: Okay, ciao, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.59/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 17:20 del 17/12/2008. ___________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamante, utenza 3296132880 intestata ed in uso a ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976, res. Anzola dell’Emilia alla via A. Gramsci nr. 60/5, già residente a Rossano (CS) alla C.da Pollice. 2234, datato 17/12/2008, delle ore 17:50:54; Progressivo: 309 Durata: INTERLOCUTORI ABURLACITEI: SAPIA: 00:00’:58’’ ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE SAPIA: ABURLACITEI: Laur dimmi tutto ? Sergio vedi che ti mando questa sera quel pezzo e anche un’altra cosa…non lo so…vediamo ! SAPIA: Vedi quello che puoi mandare, va benissimo ! ABURLACITEI: Domani mattina bisogna andare a prendere capito ? SAPIA: D’accordo, io gli ho dato i cosi a Nello lo sai, no ? ABURLACITEI: Si, si, si io fatto una telefonata e mi ha detto perché domani mattina bisogna andare a prenderlo lui non sai dove bisogna arrivare, capito ? SAPIA: Ho capito, ho capito ! ABURLACITEI: Grazie mille per quella Sergio ci sentiamo questa sera, più tardi ? SAPIA: Non ti preoccupare ! ABURLACITEI: Dopo ti metto tutto a posto e ti faccio una telefonata alle nove, nove e dieci ... SAPIA: Tranquillo, tranquillo, va bene ! ABURLACITEI: Grazie ciao, grazie ! SAPIA: Ma figurati non ti preoccupare ! ABURLACITEI: Ciao, ciao ! SAPIA: Ciao, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.59/B CNR DEL ROS) Anche la conversazione di seguito riportata è di particolare pregio investigativo in quanto SAPIA Sergio invitava il rumeno a fare attenzione perché, evidentemente, sapeva bene che quanto gli veniva spedito era provento di furto OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 12:15 del 26/01/2009. _______________________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamante, utenza 3296132880 intestata ed in uso a ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976, res. Anzola dell’Emilia alla via A. Gramsci nr. 60/5, già residente a Rossano (CS) alla C.da Pollice. 310 Progressivo: Durata: 4784, datato 26/01/2009, delle ore 12:15:15; 00:02’:46’’ INTERLOCUTORI ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: Pronto ? Ciao Sergio ! Ciao Laur, dimmi tutto ! Mi vuoi mandare un messaggio con tutti i pezzi che ti ho messo nell’ultima scatola ! I pezzi che mi hai dato tu ultimi ? Si quella che ti ho dato con quel pezzo giallo non mi ricordo giusto che pezzi ci sono là, di là in quella scatola ! Non…aspettare un attimo La’ [saluta altre persone] Laur scusami dimmi Ultima scatola che ti ho mandato in dicembre con quel pezzo giallo ... Si ! Vuoi guardare ... Non li ho visti i pezzi che c’hai messo, è chiusa ancora la scatola ! Vuoi guardare te dentro, oggi domani…non lo so quando ... Eh si ! Poi mi mandi un messaggio che pezzi ci sono dentro, si ? Tu hai già qualcosa di pronto ? Io ce l’ho dare adesso Sergio non lo so se posso prendere altri pezzi perché la mattina adesso è giorno, la sera è giorno non lo so, non lo so come ... Ho capito, ho capito eh attenzione, Laur attenzione eh ? Eh si per questo ! Eh non…ferma tutto se nel caso non puoi, capito ? Si, si, si ! Non ti preoccupare poi il tempo c’è ! Hai preso quella scatola che ti ha mandato la Spaziale ? Si, si l’ho presa, la nuova no, la nuova non l’ho presa ancora ! Ah una c’è ancora qua ? Si ma è partita già ? No, no, no c’è ancora qu, hai visto che ti ho messo dentro tre pezzi ! Quando parte ? Ah non lo so Sergio quello, non lo so ! Perché c’è il tubo in teflon ! Tubo teflon ? Il tubo in silicone ! Ah quello di silicone ? 311 SAPIA: ABURLACITEI: Si ! Ah, ah e dimmi sai qualcosa con quella persona con soldi o non sai niente ? SAPIA: No non l’ho chiamato proprio perché lui doveva chiamare e ancora non mi ha chiamato ma mò lo chiamo io tanto il venti di gennaio è già passato, capito ? ABURLACITEI: Perché non lo so Sergio vuoi andare mia banca vediamo di mi dare questo un po’ di soldi ! SAPIA: Si, si non ti preoccupare che mò vedo io tutto quello che c’è da fare, devo vedere quello che mi dice ! ABURLACITEI: Il resto tutto a posto ? SAPIA: Si, il resto si ! ABURLACITEI: Okay, va bene, va bene Sergio quando c’è tempo guarda dentro ... SAPIA: Si, si guardo e poi ti faccio sapere tutto vai tranquillo ! ABURLACITEI: Okay grazie Sergio ! SAPIA: Ciao Lau non ti preoccupare ! ABURLACITEI: Ti chiamo dopo ! SAPIA: D’accordo ! ABURLACITEI: Ciao, ciao ! SAPIA: Ciao, ciao Laur ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.59/B CNR DEL ROS) OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 12:18 del 30/01/2009. _______________________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamante, utenza 3296132880 in uso a ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976, residente in Angola Dell’Emilia (BO) alla via Gramsci n. 60. 5168, datato 30/01/2009, delle ore 12:18:20; 00:04’:26’’ Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE SAPIA: ABURLACITEI: Buongiorno ! Ciao Sergio ! 312 SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: Senti io le ho viste quelle cose ci sono tutte fasciette, ci sono due cassette di quelle che vanno nelle macchine, hai capito quali ? Si, si ! Eh…fasciette, adesivi poi altre cose che ho viste ...(incomprensibile)... impachettati, forse qualche guarnizione non ho visto tutto per bene, le, le…i pacchetti li ho visti comunque quelli completi, le cassette erano complete ! Sergio guarda bene e mi mandi un messaggio con tutti quei pezzi, vuoi ? Si, si lo preparo e te lo mando, va bene ? Mi mandi un messaggio quando c’è tempo domani, dopo domani ... No, no te lo faccio anche oggi stesso che…il tempo di girarmi e poi te lo faccio oggi stesso non ti preoccupare ! Okay, fai…ti ha detto qualcosa Franco con soldi, niente ? Niente ancora, lui non c’è penso a Rossano per questo non mi sta dicendo niente, comunque speriamo che mò in settimana mi dice qualcosa mò è passato un mese, sennò gli dico di non fare niente capito, senza andare avanti così ! Uhm, uhm ! Capito ? Si, si ! Se lui mi dice mò…domani…dico bè lascia stare dammi tutte le carte e non facciamo niente più ! Okay ! Okay ? Si, a posto ? Tutto a posto si combatte Laur che bisogna fare, voi state lavorando, si ? Si c’è poco lavoro Sergio ! Pochissimo vero ? Si, si, si, troppo, troppo poco ! Perché qui in Italia non state lavorando, per l’estero è pure fermo ? Ah si manda pochi macchine, non ci sono commesse di altre macchine ! Niente ? Niente, niente, niente ! Porca puttana che guaio oh ! Ah non lo so, ci sono altri amici che lavorano più lontano di me e hanno mandato tutti a casa a trenta persone alla volta ! Lui ? No la Spaziale un’altra azienda ! Ah la Grimat, qual è ? Non lo so come si chiama ! O ...(incomprensibile)... o Grimat vicino a te c’è ! No vicino a me più lontano a ...(incomprensibile)... Eh la Grimat, la Grimat lo so che stanno licenziando, lo so ! Trenta persone Sergio in una volta mandati a casa ! A chi ? Ci sono due, tre amche rumene che lavorano là ! Si ?è un guaio Laur, è un guaio ! Eh si ho parlato con altri rumeni, amici Perugia non c’è lavoro, Milano non c’è lavoro ! 313 SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: Da nessuna parte c’è lavoro ! Ah non c’è Sergio, non c’è da nessuna parte lo so ? ...(incomprensibile)... Alla fine di questo mese viene anche Ilena preso biglietto per aereo ! SAPIA: Si lo so, lo so che l’ha detto coso ...(incomprensibile)... se non sbaglio ! ABURLACITEI: Il ventisette viene qua dopo questo è venerdì e domenica scende giù ! SAPIA: Va bene, tanto può darsi pure che io sono da queste parti a Roma anche perché io sto partendo che lavoro fuori e molto probabilmente sto facendo anche lavori per l’America allora non lo so come si…perché qui non ce n’è più fortuna, capito ? ABURLACITEI: Si ! SAPIA: Noi stiamo comunque, noi grazie a dio, non è un problema però ...[interruzione di segnale] ABURLACITEI: Pronto ?Sergio mi senti ? SAPIA: Dimmi Laur, si ti sento, ti sento, ti sento dimmi ttto ! ABURLACITEI: Ah che vuoi dire niente, siamo a posto l’ho detto ... SAPIA: Va bè, comunque qualsiasi cosa mi chiami Laur, capito ? ABURLACITEI: Si, si, si ti chiamo, va bene, se c’è una cosa non lo so per adesso sto bene, bisogna, bisogna andare aggiustare macchina, quando sono venuto Sergio mi è salito un sasso davanti e mi ha spaccato il vetro ! SAPIA: Si ? ABURLACITEI: Si hanno fatto…Elena per guidare ha rotto fanale dietro ! SAPIA: Pure ? ABURLACITEI: Eh si io in novembre, dicembre sono andato in centro mi è arrivata, tre, quattro, cinque, sei multe ! SAPIA: E che cazzo stai combinando Laur ? ABURLACITEI: No, no ...(incomprensibile)... SAPIA: Mannaggia, mannaggia non ci pensare l’importante che tutte le altre cose vanno bene che mò vediamo quello che possiamo organizzare noi, a limite ci copriamo le spalle per il lavoro, capito ?perché se le cose non vanno bene ci copriamo le spalle per l’altro lavoro ! ABURLACITEI: Okay, Sergio va bene ci sentiamo dopo dai ! SAPIA: D’accordo, d’accordo Laur ! ABURLACITEI: Ciao buona giornata ! SAPIA: Ciao anche a te, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.59/B CNR DEL ROS) Anche la conversazione di seguito riportata è particolarmente significativa infatti, in una prima parte il rumeno chiedeva a Sergio SAPIA di farlo assumere da un benzinaio, poi parlavano di pezzi di ricambio di macchine da caffè e si capisce chiaramente che lo stesso rumeno, insieme a pezzi , per così dire regolarmente ordinati, mandava pezzi ulteriori che, evidentemente, trafugava. OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN ENTRATA registrata alle ore 12:21 del 23/02/2009. 314 _______________________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamante, utenza 3296132880 in uso a ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976, residente in Angola Dell’Emilia (BO) alla via Gramsci n. 60. 6619, datato 23/02/2009, delle ore 12:21:23; 00:08’:03’’ Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI ABURLACITEI: SAPIA: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 Pronto, buongiorno ! Ciao Sergio ! Laur dimmi tutto ! Come va ? Tutto a posto si tiracchia che bisogna fare ! Dimmi quando bisogna cominciare quella persona benzinaio ! Non lo so ancora perché lui sta aprendo il lavaggio io c’avevo chiamato e ha detto che non c’erano problemi, sta aprendo il lavaggio, molto probabilmente comunque io mò sto vedendo pure ma a lui non gli ho detto niente, sto vedendo un attimino se riesco a parlare con Timpano ... Ah ! O con Melis della Vegan o magari Simonelli ...(incomprensibile)...perché lui…siccome con questo discorso di licenziamenti li stanno facendo un po’ tutti oppure devo parlare con la Ugolini se ti possiamo sistemare difinitivamente lì, hai capito ? Ah ! Però è una cosa che non si fa in un giorno capito Laur ci vogliono, ci vuole un po’ di tempo, nel momento giusto loro il piacere me lo fanno capito come ho fatto allora con te e con ...(incomprensibile)... Si perché questo telefonato e mi ha detto che tu ha detto che in una, due settimane metti a posto e trovi il lavoro ! Si, no, lui questo, questo di Perugia mi ha detto che, cioè di Santa Croce mi ha detto che non c’è problema lì all’Agip, ha detto non ci sono problemi però io devo partire con il lavaggio sennò dice che gli do, non lo posso neanche pagare se va li all’Agip lo paga profumatamente a livello di contributi, di tutto…capito ? Ah ! Ci vuole un po’ di pazienza io già gliel’ho detto a ...(incomprensibile)... che è stato con me a mangiare già gliel’ho detto, un po’ di pazienza in tutte le cose, poi vede un attimino 315 ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: come organizzare il lavoro poi qualcosa la troviamo non è un problema questo ... Eh si perché lui mi ha detto per vedere ...(incomprensibile)... qua una, due settimane ! Si ! Qua è un problema perché prima bisogna parlare con signora per casa seconda il grande problema è che ...(incomprensibile)... non vuole venire lui qua ! Lo so, lo so l’ho capito io questo ma tu non dirgli niente che ...(incomprensibile)... non vuole, digli solo che la signora ha detto di no ! Ah, ah ! Capito, perché se lui ti domanda cose non dirgli che ...(incomprensibile)... non vuole, digli guarda la signora ha detto di no sennò vuole soldi in più…capito ? Però io ho parlato anche ieri sera con ...(incomprensibile)... lui mi ha detto si, si viene ...(incomprensibile)...io non c’ho soldi, io non c’ho soldi per pagare mangiare, per sedere, ha detto che a me non mi serve soldi per pagare affitto o un’altra cosa, capito ?lui ah fatto…ah io non voglio venire…lui è cattivo fare quello, fare quello dopo ce li abbiamo noi problemi anche noi qua…e con questo che vuoi dire ?io sono d’accordo per venire una, due settimane venire qua però grande problema è ...(incomprensibile)... capito ?perché lui adesso ... Se ...(incomprensibile)... non vuole non farlo venire, lascialo stare, digli che la signora ha detto di no ! Perché, Sergio ti dico io porto qua perché appartamento mio nome, capito ? Si ! Quando viene ...(incomprensibile)... qua e ...(incomprensibile)... che lui è qua fare un grande casino e comincia a picchiare dopo tutto il problema è colpa mia perché appartamento a mio nome capito ? No, no, no senti Laur tu non dirgli niente che ...(incomprensibile)... non vuole digli che hai parlato con la signora ...(incomprensibile)... era d’accordo però la signora ha detto di no perché non vuole altre persone in casa e va bene così, hai capito ? Si, si ! Non dirgli il fatto di ...(incomprensibile)... sennò poi quello viene qui e fate casino e poi il problema sarà tuo capito ! Si perché tutto viene in testa mia Sergio, capito ? Lo so, lo so tu digli di no, digli di no ... Perché questa adesso prenso un po’ di soldi e fare uno ...(incomprensibile)... grande così, capito ? Si ! Adesso io preso un po’ di soldi una, due, tre amiche rumene ...(incomprensibile)...sono a zero capito ?adesso bisogna pagare quegli amici rumeni perché lui sempre mi fare cazziate perché quando vieni, quando andare a banca, quando mi dai quella….ho detto si va bene aspetta un po’, sono andato in giro ho parlato con due, tre amiche rumene e ho detto mi dai te un po’ di soldi, te un po’ di soldi ...(incomprensibile)... E glieli hai dati ? 316 ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI: Si, si con lui e adesso ci sono con ...(incomprensibile)... Risolviamo, io stamattina quando finisco vado da Franco e vediamo cosa mi dice Franco ! Ah, ah ! Sennò adesso che viene Elena qualche cosa la risolviamo non ti preoccupare ! Ho parlato anche adesso con Elena ... Si ! Elena ieri in agenzia ha fatto una telefonata e mi ha detto che volo parte un po’ più tardi non ci sono problemi alla fine, arriva anche lei venerdì ... Si lo so, lo so ! Dopo domenica la sera, Sergio domenica sera lei scende giù ! Con il pullman ? Si con pullman perché è più facile, è più tranquilla Sergio ! Si, si, si ! Tui mando con lei un po’ di roba ! Benissimo, si a questo c’avevo già pensato Laur, c’avevo già pensato ! Ti dico un’altra cosa ... Dimmi ? Pensa un po’ mi serve Sergio per due macchine solo quella base nera di giù se puoi fare una comanda di qua ! Eh vedi tu, mi raccomando Laur tranquillo ! Si, dimmi se mi parli con la Spaziale pre prendere due basi di quella, lo puoi fare ? Si per noi qua ? Si ! Ma quale basi ti serve dimmi ? Quella base nera di giù che si mette i piedini, capito ? Ah proprio la base dici tu ? Si, si, si perché quella è troppo grande non puoi prendere Sergio ! Ho capito ... Io ti prendo se ordini, che fai tu comanda, metti quattro no due, capito ? Si, si, si ... Paghi solo due perché adesso mi metto in giro per fare anche ricambi capito ? Benissimo si, va bene ... ...(sovrapposizioni di voci)... Dimmi ? Te fai una comanda per due basi no adesso, adesso capito ... Adesso ... Quando c’hai tempo te io ti fare quell’ordine e ti metto quattro dentro ! Si ! Capito ?il resto ce l’ho per ancora due macchine, sempre Gold Sergio ! Si sempre Gold, Gold, quelle Gold che sono buone ! Si, dopo un po’ di tempo quando incomincia a farsi quella macchina S 40 che ti ho fatto vedere ... Si ! Vuoi prendere un po’ di roba per prendere una macchina di quella 317 ! SAPIA: Quella lì si, quella è importante ! ABURLACITEI: No adesso, adesso non sono cominciate niente capito ... SAPIA: No adesso no ... ABURLACITEI: Si mette a posto roba in magazzino ! SAPIA: Si anche perché io adesso, molto probabilmente la devo ordinare con Franco perché serve a me capito ? ABURLACITEI: Ah, ah ! SAPIA: In modo che se poi arriva un’altra possiamo giustificare che è sempre una capito ? ABURLACITEI: Ah, ah, okay Sergio va bene parliamo dopo ! SAPIA: D’accordo tanto lui starà a Bologna forse una quindicina di giorni, non lo so ABURLACITEI: Ah, ah, va bene Sergio ti serve un’altra cosa ? SAPIA: Dimmi ? ABURLACITEI: No per te ti serve un’altra, un po’ di roba ?non lo so che cosa ! SAPIA: No sai che mi devi mandare, qualche elettrovalvola me la mandi ? ABURLACITEI: Elettrovalvole ? SAPIA: Si ! ABURLACITEI: Per quale, per S 5 ? SAPIA: Per S 5 si e poi se ci sono qualche macina di macino per l’altra, ce l’hai ? ABURLACITEI: Quella mandata l’altra volta ? SAPIA: No quella, normale, normale ! ABURLACITEI: Va bene guardo, ci guardo ! SAPIA: Vedi tu, vedi tu ! ABURLACITEI: Sergio ti posso mandare quelle tazze in acciaio per ...(incomprensibile)... come si chiama quella…che si mette il latte dentro ... SAPIA: Si, si, si ! ABURLACITEI: Ti serve quella ? SAPIA: Come no servono pure quelle, come no ! ABURLACITEI: Quella di inx acciaio che sono ... SAPIA: Si, si, si quelle per fare il cappuccino si ! ABURLACITEI: Si, si, si certo ! SAPIA: Vedi tu ! ABURLACITEI: Quando scende Elena ti mando quattro ... SAPIA: Va bene ... ABURLACITEI: Una piccolina di cinquanta, una più grande settantacinque, una venticinque e una cento ! SAPIA: Va benissimo grazie davvero, a posto ! ABURLACITEI: Okay, va bene Sergio ci sentiamo più tardi ! SAPIA: D’accordo, ciao Laur ! ABURLACITEI: Okay, ciao, ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.59/B CNR DEL ROS) Dalla conversazione di seguito riportata, si capisce che SAPIA si recava presso la società “Spaziale” per ritirare della merce regolarmente ordinata, poi, passava da casa del rumeno per ritirare altri pezzi che il rumeno aveva rubato. 318 OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 09:33 del 12/03/2009. _______________________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamato, utenza 3296132880 in uso a ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976, residente in Angola Dell’Emilia (BO) alla via Gramsci n. 60. 7650, datato 12/03/2009, delle ore 09:33:55; 00:01’:00’’ Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE ABURLACITEI: SAPIA: Ciao Sergio ! Ciao Laur, buongiorno senti io sono a settanta chilometri da Bologna sono quasi arrivato comunque io quando finisco da loro ... ABURLACITEI: Si ! SAPIA: Poi ti chiamo così ci incontriamo e mi dai i pacchi ! ABURLACITEI: Sergio ? SAPIA: Dimmi ? ABURLACITEI: Io sono uscito in città sai dove ti aspetto ? SAPIA: Dove ? ABURLACITEI: Ti ricordi quando siamo venuti prima volta qua con ...(incomprensibile)... con maresciallo, siamo incontrato quella signora vicino di Spaziale c’è una posta ... SAPIA: Si, ci vediamo lì allora, si, si ! ABURLACITEI: Ti faccio aspettare di là dopo te andare a Spaziale ti fai che bisogna fare dopo veniamo a casa mia e ti do quel pacco ! SAPIA: Va benissimo si, oaky ! ABURLACITEI: Okay ? SAPIA: D’accordo quando sono lì poi ti chiamo, capito ? ABURLACITEI: Okay va bene ! SAPIA: Ciao Laur ! ABURLACITEI: Ciao, sei ... FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.59/B CNR DEL ROS) 319 OGGETTO: Trascrizione della conversazione telefonica IN USCITA registrata alle ore 11:21 del 12/03/2009. _______________________________________________________________________________ Decreto: 1090/08 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza 3336234822 intestata ed in uso a SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960, residente a Cropalati (CS) alla C.da San Biagio, di fatto domiciliato in Rossano (CS) alla Via Dei Normanni; contatto: chiamato, utenza 3296132880 in uso a ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976, residente in Angola Dell’Emilia (BO) alla via Gramsci n. 60. 7654, datato 12/03/2009, delle ore 11:21:03; 00:00’:19’’ Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI ABURLACITEI: SAPIA: ABURLACITEI Laurentiu, nato a Botosani (Romania) il 09/06/1976 SAPIA Sergio, nato a Rossano (CS) il 16/07/1960 CONVERSAZIONE ABURLACITEI: Pronto ? SAPIA: Sto arrivando io ! ABURLACITEI: Okay io ti aspetto giù dove c’è Agip, dove quella ...(incomprensibile)... SAPIA: D’accordo, d’accordo ! ABURLACITEI: Okay ! SAPIA: Ciao, ciao ! ABURLACITEI: Ciao ! FINE CONVERSAZIONE (VEDASI TRASCRIZONE CONVERSAZIONE TELEFONICA IN ALLEGATO N.59/B CNR DEL ROS) A conferma del rapporto intercorrente fra ABURLACITEI Laurentiu e Sapia Sergio valga considerare che il rumeno dopo essere stato arrestato in Bologna iniziava a lavorare alle dipendenze di SAPIA Sergio Infatti, in data 12/06/2010, nei pressi del comune di Cirò Marina (KR), ABURLACITEI Laurentiu veniva controllato da personale della Polizia di Stato a bordo di un furgone targato CS432933 (Fonte SDI). Il furgone in questione risultava risultato di proprietà della “JAMAICAN CAFFE’” di SAPIA Sergio (Fonte SDI). Ulteriore collegamento “imprenditoriale” tra SAPIA Sergio e ABURLACITEI Laurentiu si evince anche dalla semplice analisi della visura camerale della società “JAMAICAN CAFFE SRL’”, avente codice fiscale 03121990786, sorta nel 2011, con sede in Rossano (CS) alla via Acquitania n. 22/26, impresa inattiva e riconducibile allo stesso SAPIA Sergio. 320 La “JAMAICAN CAFFE’ SRL”” ha la seguente composizione societaria: Il capitale sociale dichiarato, di Euro 10.000, è così ripartito Quota di nominali 500 Euro di proprietà di SAPIA Sergio; Quota di nominali 2.500 Euro di proprietà di CIANCIAFARA Giuseppa, moglie di SAPIA Sergio; Quota di nominali 5.500 Euro di proprietà di SAPIA Viviana Benedicta, figlia di SAPIA Sergio e di CIANCIAFARA Giuseppa; Quota di nominali 1.500 Euro di proprietà di ABURLACITEI Elena, nata a Dorohoi (Romania) il 07/03/1981, residente in Rossano (CS) alla Contrada Grasso nr. 57, moglie del summenzionato ABURLACITEI Laurentiu; (VEDASI ACCERTAMENTO ANAGRAFE COMUNALE IN ALLEGATO N. 60/B ALLA CNR DEL ROS) Con atto datato 04/03/2011 la summenzionata ABURLACITEI Elena è stata nominata amministratore unico (VEDASI ACCERTAMENTO BANCA DATI INFOCAMERE IN ALLEGATO N. 61/B ALLA CNR DEL ROS) La valutazione dei gravi indizi Il compendio probatorio su riportato non lascia dubbi sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato in esame nei confronti del SAPIA. La circostanza che ABURLACITEI Laurentiu sottraesse illecitamente pezzi di ricambio di macchine di caffè alla ditta “LA SPAZIALE s.p.a” per la quale lavorava, in Emilia Romagna, è fatto accertato all’esito di altro procedimento penale. Dalle conversazioni captate il SAPIA, comunicando con l’ ABURLACITEI, faceva riferimento a parti di macchine di caffè, indicando di cosa avesse bisogno; quindi i due concordavano spedizioni di pacchi a mezzo degli autobus che fanno la spola tra la Calabria e l’Emilia, delle quali non rimane traccia, ed il SAPIA diceva al suo interlocutore di indicare quale mittente un nome di fantasia (Romano). L’insieme di tali circostanze rappresenta un quadro indiziario pregrante in ordine alla ricettazione ascritta al SAPIA. Va, altresì, evidenziato che ABURLACITEI Laurentiu, dopo la scarcerazione ha iniziato a lavorare per il SAPIA e che dalle conversazioni intercettate nel 2010 risulta che ABURLACITEI Elena aveva una relazione con il SAPIA ( v. conversazioni riportate nel capitolo III della richiesta del P.M. relativo alla latitanza ed alla cattura di ACRI Nicola; e in parte nella trattazione della posizione del SAPIA in ordine al retao associativo). 321 4.5. REATO DI RICICLAGGIO DEI PROVENTI ILLECITI PERCEPITI ATTRAVERSO LA S.S.C. ROSSANESE (CAPO 8. IMPUTATO: Ruffo Antonio) Il collaboratore di giustizia ALFANO Carmine ha indicato che ACRI Orazio risultava svolgere delle attività riconducibili ad ACRI Nicola ed alla cosca di Rossano. Oltre alla società PI.GI. s.r.l. per prima avviata per la commercializzazione delle cialde di caffè, l’ALFANO ha indicato che ACRI Orazio (detto Pierino) risultava essere il titolare della S.S.C. ROSSANESE che era una società di calcio dilettantistica che veniva utilizzata dalla cosca per mascherare da finanziamento alla squadra somme di denaro in realtà provenienti dall’attività illecita (usura, versamenti di denaro da parte di società compiacenti). Il collaboratore ha poi riferito che molti di questi assegni intestati alla S.S.C. ROSSANESE venivano versati sui conti del benzinaio RUFFO Antonio, che restituiva il “denaro pulito” agli epsonenti della cosca. Di seguito si riporta il testo della richiesta del P.M. “Gli accertamenti bancari hanno dimostrato che questa società ha ricevuto, nel corso del 2006, migliaia di euro per sponsorizzazioni che sono stati corrisposti medianti assegni girati e finiti poi sul conto di un benzinaio. Ancora una volta ALFANO Carmine ha spiegato, con la solita precisione il sistema escogitato dagli uomini di Nicola ACRI119 Già in un verbale, reso in data 14/12/2007, venivano raccolte le prime dichiarazioni in tal senso: Il caffè è solo uno dei business che egli gestisce; infatti, per il tramite di Francesco SOMMARIO e di Pierino ACRI (omonimo ma non parente), gestisce un’agenzia pubblicitaria in contrada Petra con la quale impone il pizzo agli esercizi commerciali rossanesi. Sempre Nicola ACRI gestisce una squadra di calcio, sempre per il tramite di Pierino ACRI, si tratta del Real ROSSANO. Anche questa società vale a fare fatture e ad imporre il pizzo attraverso la sponsorizzazione. così ALFANO Carmine al P.M. in data 14/12/2007 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N. 11/A ALLA CNR DEL ROS) In un successivo verbale, ALFANO Carmine ha ribadito che il gruppo criminale capeggiato da ACRI Nicola aveva consumato estorsioni mediante il sistema delle Per come risulta dall’indagine Santa Tecla i coriglianesi impiegavano il medesimo “sistema“ per fatturare le estorsioni che venivano dissimulate con contratti di sponsorizzazione in favore della società calcistica SCHIAVONEA ’97.Si consideri che proprio quali gerenti della società SCHIVONEA ’97 sono stati condannati, per partecipazione al sodalizio ndranghetistico coriglianese MELIGENI Cosino (in esito al giudizio abbreviato) e BARILARI Fabio (dai Giudici rossanesi, in esito al giudizio ordinario, con Sentenza emessa in data 6/12/2012 della quale ancora non sono state depositate le motivazioni). 119 322 sponsorizzazioni alla squadra di calcio della Rossanese, gestita ufficialmente da “Pierino ACRI”. Volendo fare una sorta di consuntivo degli investimenti della cosca ACRI posso riferire della “Pellegrino caffè” intestata a CALAROTA Arianna, della “Jamaica caffè” intestata a SAPIA Sergio, dell’agenzia di pubblicità gestita da SOMMARIO Francesco e di cui ho già riferito, della ditta che distribuisce cialde di caffè che è intestata ad ACRI Pierino, della società di calcio della Rossanese intestata ad ACRI Pierino (non è parente di ACRI Nicola). Questa Società consente di consumare una serie di estorsioni mistificate dai contratti di sponsorizzazione. Infatti, le società di calcio che sono No profit, hanno un regime fiscale assolutamente agevolato. Pertanto possono emettere fattura anche in consistente numero e per così dire agevolano il compito dell’estorto il quale si ritrova con una fattura con la quale può chiedere anticipo IVA, dichiarare costi inesistenti e che gli vale come titolo dimostrativo del pagamento e cioè per dimostrare di avere fatto il proprio dovere nei confronti dell’onorata società rossanese. (Così ALFANO Carmine al P.M. in data 12/06/2010 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.253/A ALLA CNR DEL ROS) L’accertamento presso la BBDD Infocamere ha permesso di documentare che la squadra di calcio a cui si riferiva il collaboratore era la: S.S.C. ROSSANESE s.r.l. Società Sportiva Dilettantistica P.I. 02752450789 con sede legale in Rossano contrada Piragineti nr. 188, costituita in data 31/01/2006, allo stato attuale inattiva. Amministratore unico: ACRI Orazio nato a Rossano il 01/07/1965, ivi residente alla contrada Piragineti nr. 188. Soci: ACRI Orazio nato a Rossano il 01/07/1965, ivi residente alla contrada Piragineti nr. 188; (quota 9900,00) FORCINITI Rossana nata a Villinger (Ger) il 10/03/1971, residente Rossano. (quota 100,00) Oggetto sociale: la società è senza fini di lucro ed i proventi delle attività non possono, in nessun caso, essere divisi fra i soci anche in forme indirette. Ecc… ALFANO in data 11/06/2010 riconosceva un soggetto, appellato semplicemente “il benzinaio” che indicava come colui il quale prestava ad ACRI Nicola ed alla sua organizzazione criminale, i suoi conti correnti al fine di far ripulire il denaro proveniente dalle attività illecite della cosca. Il n.70 fa il benzinaio ed è persona vicina ad ACRI Nicola. Accompagnando ACRI Gennaro mi sono fermato più volte a questa benzina che si trova prima del passaggio a livello di Rossano. ACRI Gennaro consegnava a questa persona gli assegni postatati che riceveva da persone sotto usura affinché questi li cambiasse o, a scadenza, gli consegnasse il contante. Ho personalmente assistito ad una discussione in cui ACRI Nicola proponeva a Maurizio BARILARI di avvalersi di 323 questo benzinaio sempre per cambiare assegni profitto del reato di usura. Maurizio BARILARI non ha mai usufruito dei servigi di questo benzinaio. Così ALFANO Carmine al P.M. in data 11/06/2010 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.28/A ALLA CNR DEL ROS) Il “benzinaio” riconosciuto da ALFANO Carmine si identifica in RUFFO Antonio, nato a Rossano (CS) il 02/06/1973. Lo stesso risulta essere socio amministratore di: “RSA di RUFFO Antonio & C.” P.I. 02033830783. Socio Amministratore: RUFFO Antonio, nato a Rossano (CS) il 02/06/1973. Socio: SAPIA Dora, nata a Rossano (CS) il 24/01/1951, ivi residente in via Tommaso Piatti n.23; RUFFO Anna, nata a Rossano (CS) il 05/07/1976, ivi residente in via Tommaso Piatti n.23 Oggetto sociale: Vendita al dettaglio di Carburante e Lubrificanti, autolavaggio, vendita Tabacchi, ecc. con sede in Rossano Viale Sant’Angelo. Inizio attività impresa: 15/01/1996 Proprio in relazione al dichiarato del collaboratore di giustizia, si è effettuata una consulenza bancaria su uno dei conti correnti del RUFFO Antonio che di seguito si riporta per le parti di interesse. Consulenza bancaria sul conto-corrente 827667 di RUFFO Antonio acceso alla Banca Popolare di Crotone filiale di Rossano: data importo D cau- n. as. informazioni sull'operazione assegno versato C (a) (b) (c) sale tratto (d) (e) n.ro n. c/c c.b. (f) (g) (h) n.ro doc. (i) (l) 27/10/06 3.600,00 633945 848939 1 tratto da tale 37/295 CARROZZA Cataldo a favore di S.S.C. Real Rossanese 27/10/06 5.600,00 633946 848939 1 tratto da tale 37/295 CARROZZA Cataldo a favore di S.S.C. Real 324 Rossanese 30/10/06 6.000,00 636965 801447 1 tratto da Magit 37/297 Industrie Srl a favore di S.S.C. Real Rossanese 30/10/06 6.000,00 636117 801447 1 tratto da Magit 37/297 Industrie Srl a favore di S.S.C. Real Rossanese 01/12/06 7.502,96 639375 801447 1 versato assegno tratto da Magit Industrie a fav. di S.S.C.Rossanese 04/12/06 6.000,00 641224 16081 1 tratto da Ecoross 37/309 Srl a favore di S.S.C. Real Rossanese 04/12/06 6.000,00 639376 801447 1 tratto da Magit 37/309 Industrie Srl a favore di S.S.C. Real Rossanese 05/12/06 3.000,00 639958 1 tratto da illeggibile 37/310 a favore di S.S.C. Rossanese – da accertamenti risulta emesso dalla ditta Eurocalzature e pelletteria di FAZIO Maria Chiara 06/12/06 4.000,00 641229 16081 1 Versato assegno 37/311 tratto da Ecoross Srl a favore di S.S.C. Real Rossanese 14/12/06 4.000,00 641229 16081 1 Versato assegno 34/314 tratto da Ecoross Srl a favore di S.S.C. Real C C 75 75 325 Rossanese 07/02/07 6.000,00 645989 801447 1 tratto da Magit 37/336 Industrie a fav. di S.S.C.Rossanese 07/02/07 6.000,00 648233 801447 1 tratto da Magit 37/336 Industrie a fav. di S.S.C.Rossanese 13/02/07 3.000,00 466998 1 Versato assegno 37/339 tratto da Ecoross Srl a favore di S.S.C. Real Rossanese 17/01/08 4.800,00 741193 1 tratto de Le Fosse 37/827 Grazia a favore di SSC Real Rossanese 17/01/08 4.800,00 741194 1 tratto de Le Fosse 37/827 Grazia a favore di SSC Real Rossanese 22/01/08 4.800,00 578442 846974 1 tratto da Otranto 37/833 Giuseppe a favore di SSC Rossanese 22/01/08 3.600,00 578444 846974 1 tratto da Otranto 37/833 Giuseppe a favore di SSC Rossanese 23/01/08 4.800,00 578644 846974 1 tratto da Otranto 37/834 Giuseppe a favore di SSC Rossanese C C 75 75 16081 Come emerge chiaramente sul conto di Ruffo venivano versate ingenti somme di denaro attraverso assegni emessi da aziende di Rossano (CS) in favore della società di calcio dilettantistica della S.S.C. ROSSANESE s.r.l. Società Sportiva Dilettantistica. Da notare come dal 27/10/2006 al 23/01/2008, il totale degli assegni transitati sul conto corrente di RUFFO Antonio e diretti alla SSC Rossanese calcio (a cui gli assegni erano intestati e poi girati a RUFFO Antonio) ammonta ad euro 87.302,00 ed è del tutto 326 ingiustificata in relazione alla natura di società dilettantistica della SSC Rossanese calcio Riguardo le principali aziende che hanno elargito denaro in favore della società sportiva in questione, vi sono: • ECOROSS s.r.l. P.Iva 01936880788 - che è un’azienda specializzata in servizi di raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani e rifiuti speciali e pericolosi, operante in Rossano (CS) e Cassano Ionio (CS). L’amministratore unico di tale azienda si identifica in PULIGNANO Walter, nato a Rossano (CS) il 26/10/1977; risulta inoltre come socio proprietario PULIGNANO Eugenio, nato a Rossano (CS) il 23/06/1965. (dal 2006 al 2008 ha elargito un totale di 17.000,00 euro di sponsorizzazioni) • LE FOSSE Grazia, nata a Rossano (CS) il 27/01/1976, titolare della serigrafia denominata “La Serigrafica” con sede in Rossano, Via Celtia n.6 P.Iva 02362770782. (dal 2006 al 2008 ha elargito un totale di 9.600,00 euro di sponsorizzazioni) • OTRANTO Giuseppe, nato a Rossano il 30/08/1970 titolare della omonima ditta individuale (p.iva 01649660782) con sede a Rossano in c.da S.Irene. Tale ditta svolge attività di compravendita auto, demolizione di carcasse e trasporto merci su strada. (dal 2006 al 2008 ha elargito un totale di 13.200,00 euro di sponsorizzazioni) • “EUROCALZATURE E PELLETTERIA DI FAZIO Maria Chiara” con sede a Rossano (CS) P.zza Dante Alighieri n.40, di proprietà di FAZIO Maria Chiara, nata a Rossano (CS) il 01/07/1975. (dal 2006 al 2008 ha elargito un totale di 3.000,00 euro di sponsorizzazioni) • CARROZZA Cataldo, nato a Rossano il 03/03/1964, titolare dell’omonima ditta individuale (p.iva 01462010784) specializzata in fabbricazione oggetti in ferro, rame ed altri materiali (dal 2010 attività cessata) (dal 2006 al 2008 ha elargito un totale di 7.200,00 euro di sponsorizzazioni) • “MAGIT Industrie s.r.l.” C.F. 02068750781, con sede in Rossano via Amerigo Vespucci n.37, di proprietà di MILITO Giuseppe, nato a Rossano (CS) il 16/10/1963. La MAGIT si occupa di progettazione e realizzazione, in ambienti civili ed industriali nonché ospedaliero, di impianti termici e di condizionamento. (dal 2006 al 2008 ha elargito un totale di 37.502,00 euro di sponsorizzazioni).” In relazione alla Ecoross si rinvia a quanto esposto al capitolo sesto ed in particolare ai danneggiamenti subiti da questa società che risulta anche cliente della ditta di vigilanza riconducibile alla famiglia ACRI (v. capitolo VI della richiesta del P.M., il cui contenuto è riportato nel prosieguo nella trattazione della poiszione di Cropanise in relazione al reato associativo). In relazione, invece, alla “MAGIT Industrie s.r.l.”, appaiono di estremo rilievo le dichiarazioni rilasciate da ALFANO Carmine in data 19/07/2007 allorquando, citando estorsioni commesse congiuntamente tra la ‘ndrina di Corigliano Calabro e quella di Rossano, faceva riferimento a quelle in danno del costruendo centro commerciale “Auchan” in Corigliano Calabro. 327 “ALFANO riferiva che ACRI Nicola aveva “chiesto “ a BARILARI di imporre all’impresa di tale Bruno di rifornirsi di condizionatori d’aria dalla impresa Magit di Rossano. A sua volta l’impresa Bruno sarebbe stata imposta a Franco VECCHIO appaltatore per la costruzione di un centro commerciale a Corigliano: …omissis… P.M. dott. LUBERTO - Allora, sono le ore 16:29 minuti, riprendiamo l’interrogatorio. Senta stavamo parlando sempre di queste estorsioni. Vuole continuare a riferire in relazione alle estorsioni? ALFANO Carmine - Sulle estorsioni voglio continuare, solo che sono un po’ stanco adesso. Mi ricordo bene l’ultima estorsione fatta su Corigliano… P.M. dott. LUBERTO - Eh… ALFANO Carmine - …che è dietro vari centri, quindi so tutti i particolari. P.M. dott. LUBERTO - Va bene e diciamoli allora. ALFANO Carmine - Allora, l’ultima estorsione, sempre sulla zona industriale, ci siamo recati io e BARILLARI al capannone di CHIODO Francesco, che il BARILLARI aveva appuntamento con Francesco, CHIODO e VECCHIO Franco per parlare di un nuovo appalto che c’era stato fatto sulla zona industriale che si chiama Auchan… P.M. dott. LUBERTO - Come si chiama? ALFANO Carmine - La Auchan… P.M. dott. LUBERTO - Non ho capito. ALFANO Carmine - La Auchan se non sbaglio. Sempre sulla zona industriale, è un grosso centro commerciale, di questo sono sicuro e c’è… Siccome bisognava prendere i nuovi appalti di elettricità, di compiti di condizionatori, si dovevano prendere questi appalti, perché se la vedeva… si gestiva tutto Franco VECCHIO là, e doveva essere BARILLARI per decidere chi doveva andare a lavorare, quali erano gli imprenditori che prendevano questi appalti. P.M. dott. LUBERTO - Quindi doveva decidere i subappaltatori? ALFANO Carmine - Sì i subappaltatori, chi era per lavorare, chi ci andava a lavorare. P.M. dott. LUBERTO - Sì. ALFANO Carmine - E BARILLARI gli ha riferito le persone che dovevano andare là, gli imprenditori che dovevano andare a lavorare là. P.M. dott. LUBERTO - Cioè? ALFANO Carmine - Di cui il condizionatore un certo Bruno di Acri. P.M. dott. LUBERTO - Bruno come? ALFANO Carmine - Il cognome non mi ricordo, però sta lavorando… 328 P.M. dott. LUBERTO - Ma Bruno è il nome? ALFANO Carmine - Bruno è il nome, però è di Acri lui. P.M. dott. LUBERTO - E sta ancora lavorando là. ALFANO Carmine - Sta ancora lavorando sì. Doveva andare a lavorare la MAGIC, se non sbaglio, che si chiama MAGIC di Rossano, sempre roba di condizionatore, MAGIS o MAGIC… P.M. dott. LUBERTO - Non capisco, chiedo scusa, i condizionatori d’aria chi li doveva montare? ALFANO Carmine - Montare ACRI… Bruno, però si doveva rifornire da MAGIC di Rossano. P.M. dott. LUBERTO - Il montaggio doveva essere assicurato da questo Bruno mentre MAGIC doveva fornire proprio le apparecchiature. ALFANO Carmine - Le apparecchiature… P.M. dott. LUBERTO - E MAGIC a chi è riconducibile? Lei lo sa? ALFANO Carmine - A noi ci ha chiamato ACRI Nicola, e a me e a BARILLARI ci ha chiamato ACRI Nicola per fargli inserire questo MAGIC che aveva preso l’appalto. P.M. dott. LUBERTO - Senta, ma questo incontro di cui lei sta discutendo, quando si è verificato? ALFANO Carmine - Settembre. P.M. dott. LUBERTO - Settembre del 2006? ALFANO Carmine - 2006 sì. (Così ALFANO Carmine al P.M. in data 19/07/2007 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.10/B ALLA CNR DEL ROS) Franco VECCHIO, escusso nell’ambito del p.p. 3572/05 modello 21, ha confermato di avere subito pressioni da BARILARI perché , nell’ambito della costruzione del centro commerciale Auchan desse, in subappalto, i lavori di allestimento del condizionamento d’aria alla impresa BRUNO di Acri : ”Premetto che nel corso del 2005 la società LICOM, per il tramite dell’amministratore NOTO , mi affidava l’appalto per la costruzione di un centro commerciale che doveva sorgere in località Corigliano scalo, zona industriale. In un primo momento mi venivano affidati solo i lavori in cemento armato. Appena dopo il conferimento dell’appalto si presentava presso il mio ufficio Vincenzo GRISOLIA che mi chiedeva di eseguire in subappalto i lavori stessi. Conoscevo Vincenzo GRISOLIA in quanto anni prima mi era stato presentato dal cugino Vincenzo COSTA che si era limitato a dirmi di farlo lavorare. Cosi ho fatto per diversi appalti che mi riservo di indicare con precisione. Avevo maturato la convinzione che GRISOLIA mi avrebbe assicurato tranquillità nell’esecuzione dei lavori cioè avrebbe scongiurato problemi di ogni genere. Infatti nel corso dei lavori affidati i in precedenza non ho subito fatti tipo danneggiamento, incendi di particolare rilievo. Vincenzo GRISOLIA ad un certo punto nell’esecuzione dei lavori ha, per così dire, limitato il proprio impegno in quanto aveva avuto il subappalto per lavori di carpenteria presso il centro turistico che stava costruendo Pino CURTO, per cui non riusciva a eseguire i lavori in modo 329 tempestivo. Di comune accordo abbiamo deciso che avrei affiancato GRISOLIA con altre squadre di operai sia miei che di altre imprese. Successivamente lo stesso NOTO mi ha affidato l’appalto per la costruzione delle opere murarie. Anche in questo caso ho affidato il subappalto ad una serie di ditte tra le quali quella di Vincenzo GRISOLIA. Dopo le opere murarie mi è stato affidato l’appalto per il completamento della struttura. I lavori di impianto idrico li ho affidati in subappalto alla ditta Bruno ROSELLI di Acri. Costui pretendeva di avere in subappalto anche i lavori afferenti il condizionamento d’aria. Io gli rispondevo che NOTO non mi aveva affidato l’appalto per il condizionamento pertanto non ero nelle condizioni di affidargli il relativo subappalto. ROSELLI è arrivato al punto di far pressioni facendo ostruzionismo cioè rallentando i lavori che gli avevo affidato, determinando così il rischio di non farmi consegnare i lavori in modo tempestivo. Proprio in questo periodo, cioè nel 2006, in diverse occasioni si è presentato presso il mio ufficio sito nella zona industriale di Corigliano Maurizio BARILARI. Conosco la fama criminale di Maurizio BARILARI, anzi ero convinto che fosse agli arresti domiciliari pertanto allorché me lo sono visto davanti mi sono stupito e fortemente turbato. BARIALRI insisteva perché affidassi il subappalto dei lavori di condizionamento alla ditta ROSELLI. Ho cercato di stroncare subito il discorso spiegandogli che non avevo titolo per dare questo subappalto in quanto NOTO, ribadisco, si era riservato di affidare ad altri i lavori per il condizionamento d’aria. Devo precisare infatti che avevo fatto un’offerta a NOTO per i lavori di condizionamento ma NOTO non ha ritenuto di accettarla. Quando spiegai gli esatti termini della questione a BARILARI questi iniziò a chiedermi di affidare l’appalto per la pulizia del centro commerciale ad una ditta di suo interesse. Ricordo che BARILARI era accompagnato da un ragazzo che successivamente ho saputo essere il figlio di “giravite”; preciso che è stato lo stesso BARILARI a dirmi che il ragazzo che lo accompagnava era il figlio di giravite. Risposi alle insistenze di BARILARI che potevo soltanto fornire al ragazzo che lo accompagnava il modulo per presentare la domanda a Catanzaro, ad un funzionario della ICOM. Ricordo ancora che dopo aver consegnato il modulo al figlio di giravite ricevetti una telefonata da un ragioniere della ICOM il quale mi diceva che non dovevo più mandargli questo ragazzo in quanto non era titolare di una ditta pertanto non aveva i requisiti per assumere l’appalto relativo alle pulizie del centro commerciale. In una delle occasioni in cui ho dovuto parlare con BARILARI sono stato avvicinato da Francesco CHIODO che mi ha fatto incontrare BARILARI presso il suo ufficio . Preciso che l’ufficio di CHIODO è vicino al mio, sempre nella zona industriale di Corigliano. Cosi’ Franco Vecchio al P.M. in data 5/12/2007 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.20 ALLA RICHIESTA) ALFANO incorre in una sola inesattezza addita l’imprenditore che si era deciso di imporre a Franco VECCHIO con nome di battesimo Bruno invero Vecchio ha dichiarato che BARILARI lo aveva compulsato affinché subappaltasse il condizionamento d’aria dell’AUCHAN a Bruno ROSELLI. Proprio per questa condotta BARILARI Maurizio è stato condannato dai Giudici di Rossano, in data 6.12.2012, per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare la consorteria coriglianese. Sul conto di Ruffo finiscono danari provenienti da imprese vessate e da imprese compiacenti . E’ evidente che si impone un supplemento di istruttoria anche testimoniale ma comunque il danaro versato sui conti di Ruffo è di provenienza illecita e la condotta di quest’ultimo integra gli estremi del reato di riciclaggio. 330 Militano in tal senso le dichiarazioni di ALFANO che si lasciano apprezzare per spontaneità. Il collaboratore, infatti, riferisce con precisione di Ruffo solo allorché ne vede la foto, dichiarazioni che sono state riscontrate in modo individualizzante. Il versare gli assegni emessi in favore della rossanese sul conto di Ruffo è compatibile solo col fine di mistificarne la provenienza. Del resto le movimentazioni di danaro di un gestore di un distributore di carburante sono l’ideale per confondere rimesse di danaro di provenienza illecita. Né può dirsi che le rimesse di danaro si possono giustificare per sponsorizzazioni perché la S.S.C. Rossanese, per come risulta dagli atti acquisiti presso la Lega Calcio dilettanti ha disputato solo due campionati di prima categoria nelle stagioni 2006-07 e 2007-08 e secondo le risultanze dell’anagrafe tributaria non ha stipulato negozi giuridici registrati, ha presentato al fisco solo il modello IVA per l’anno d’imposta 2006, dal quale si evince che per quell’anno la società non ha registrato operazioni attive, ma solo operazioni passive per € 1.036,00. Il 18.04.2006 ha versato con modello F/24 presso la filiale di Rossano della Banca Popolare del Mezzogiorno, ritenute sui redditi da lavoro autonomo per € 207,10 (trattasi presumibilmente del commercialista). Il 16.10.2007 ha versato, con modello F/24 presso la filiale di Rossano del Banco di Napoli, analogo tributo per un importo di € 20,00. La società risulta non più operativa dal 2007 (il depositario delle scritture contabili si identifica nella suddetta CORAPI Rosassunta)”. La valutazione della gravità indiziaria Quanto su esposto rappresenta un quadro indiziario grave nei confronti del RUFFO in relazione al reato di riciclaggio ascrittogli, aggravato ai sensi dell’art. 7 L. n. 203/91 data l’agevolazione della cosca in esame. Le dichiarazioni di ALFANO Carmine relative al fatto che Ruffo Antonio versasse sui propri conti correnti assegni intestati alla società di calcio dilettantistica rossanese, apparentemente relativi a sponsorizzazioni ma in realtà proventi illeciti della consorteria di ACRI Nicola, al fine di consentirne il riciclaggio, trova riscontro oggettivo individualizzante negli accertamenti patrimoniali che hanno consentito di verificare che effettiavmnete nell’anno 2007 e sul principio del 2008 il RUFFO ha versato assegni tratti infavore dell S.S.ROSSANESE per un importo complessivo di € 87.302,00 su un suo conto corrente bancario. Tali versamenti non trovano alcuna giustificazione nell’attività svolta dal RUFFO, che è quella di benzinaio. Quanto alla natura illecita delle operazioni di sconto va evidenziato innanzitutto che la S.S.C. ROSSANESE risulta avere quale socio ed amministratore ACRI Orazio (detto Pierino), e cioè lo stesso soggetto che pur risultando l’amministratore della società PI.GI., si è accertato, alla stregua delle dichiarazioni di ALFANO e dagli esiti delle intercettazioni captate, che svolgeva l’attività di distribuzione delle cialde e delle macchine per il caffè sotto la diretta direzione di 331 ACRI Nicola, e partecipava all’illecita imposizione di tali prodotti (v. capitolo che precede). Sotto il profilo logico l’ammontare complessivo dell’importo degli assegni in favore della S.S.ROSSANESE versati sul conto del RUFFO non è compatibile con la natura dilettantesca della società che ha effettuato solo due campionati ed ha riportato nei propri bilanci somme esigue. Inoltre vi è la dimostrazione che una delle società che ha versato somme alla S.S.ROSSANESE, la ECOROSS ha subito vari danneggiamenti, sebbene in periodi solo in parte coincidenti con le date riporatte sugli assegni, e risultava essere sottoposta alla guardiania della SUPERSICURITY di Cropanise Salvatore che, secondo l’impostazione accusatoria era un prestanome degli ACRI per questa attività (di tale attività hanno concordemente narrato i collaboratori ALFANO Carmine, CURATO Vincenzo, VALLONEARANCI Maria e TEDESCO Fabio; risulta che la SUPERIOR SECURITY era intestata ad ACRI Gennaro e che dopo la carcerazione di questi per l’omcidio Converso nel 2007, veniva costituita altra ditta intestata a CROPANISE Salvatore, uno dei buttafuori di ACRI Gennaro, con la denominazione SUPERSECURITY; v. capitolo VI richiesta del P.M.). Ancora, come è stato evidenziato, la società MAGIT era a sua volta “sponsorizzata” dalla cosca, che cercava di procuragli degli appalti, e dunque si trattava di una società compiacente da cui la cosca avrebbe poi tratto i suoi guadagni. Pertanto, l’insieme di tali elementi delinea un quadro indiziario grave a carico del RUFFO in ordine al reato in esame. 4.6. LE ATTIVITA’ ECONOMICHE RIFERIBILI A MORFO’ SALVATORE REATO DI INTERPOSIZIONE FITTIZIA DI PERSONA NELLE STESSE (CAPO 9. IMPUTATI. Morfò Salvatore, Morfò Lucia) Preliminarmente la richiesta del P.M. esplicita il ruolo svolto da MORFO’ Salvatore all’interno della cosca di Rossano e, si ritiene utile riportarla per esteso per poi riportare la trattazione delle attività economiche a lui riconducibili ed intestate alla figlia MORFO’ Lucia. IL RUOLO DI MORFO’ SALVATORE “La ndrina rossanese è denominata Acri – Morfo’ proprio per esaltare lo spazio occupato da MORFO’ Salvatore e dai suoi familiari i quali si sono ingeriti, ndranghetisticamente in ampi settori imprenditoriali . Per come si è accennato, più volte, in questo provvedimento, l’operazione Galassia consente una ricostruzione, per cosi’ dire, dal basso dell’organizzazione ndranghetistica 332 sibaritide. V’erano più ndrine, fra loro collegate e dirette dal locale che, a sua volta era collegato al locale di Cirò. Fra le ndrine v’era quella di Rossano cui era preposto TRIPODORO Pasquale il quale era collaborato da Salvatore MORFO’. A metà degli anni’90, TRIPODORO iniziava a collaborare, MORFO’ diveniva il rappresentante della malavita rossanese ma, al tempo stesso, finiva in carcere. Alla fine degli anni ’90, l’ascesa degli zingari determinava la preposizione, ai vertici della ndrina di Rossano, di ACRI Nicola che trovava un compromesso con MORFO’ cui “lasciava” la gestione di diversi settori economici imprenditoriali120. 120 Al fine di delineare meglio lo spessore criminale di Morfo’ Salvatore di seguito se ne riportano i precedenti, anche di polizia, e si evidenziano le sue carcerazioni per il periodo antecedente alla c.d. operazione Galassia: il 02/04/1980 : con provvedimento nr. 14281/07 del Tribunale di Rossano, veniva condannato a mesi 6 di reclusione per furto aggravato; il 25/01/1981: veniva denunciato in stato di arresto, con R.G. 90/1-1 dell’Arma di Rossano, alla Pretura di Rossano, unitamente a Manisco Francesco nato ad Oria il 28/03/1960 e Rizzo Gustavo nato a Rossano il 26/01/1960, per “associazione a delinquere, ubriachezza e tentato furto di autovettura”; il 27/02/1981: era sottoposto alla misura di prevenzione della “Diffida di Pubblica Sicurezza”; il 20/12/1981: era denunciato in stato di arresto, con R.G. 254/2 dell’Arma di San Demetrio Corone, alla Procura della Repubblica di Rossano, per “detenzione e porto abusivo di armi”; il 06/01/1984 era sottoposto alla misura sostitutiva della libertà controllata per giorni 24, dal Commissariato di Rossano, in esecuzione dell’Ordinanza 8/1983 dd. 20/12/1983 del Giudice di Sorveglianza presso il Tribunale di Cosenza; il 04/06/1984 era tratto in arresto dall’Arma di Rossano, in esecuzione di “Ordine di carcerazione” nr. 13/1984 Reg. Esec. - nr. 1635 dd. 28.05.1984 dalla Pretura di Pisticci, per espiazione pena mesi tre di arresto e 150.00 lire di ammenda per violazione art. 80 coma 13 del Codice della Strada; il 25/01/1989 era sottoposto alla misura di prevenzione dell’ Avviso Orale; il 17/02/1989 era denunciato in stato di libertà dall’Arma di Cerva Milano Marittima, per il reato di “rapina” (art. 628 Cod. Pen); il 26/06/1989 era denunciato in stato di libertà, con C.N.R. 432/1 dall’Arma di Rossano, alla Procura della Repubblica di Rossano, per “ricettazione” (art. 648 Cod. Pen); il 13/09/1990 era denunciato in stato di libertà, con C.N.R. 23/253-2 dell’Arma di Corigliano Calabro, alla Procura della Repubblica di Rossano, per concorso in rapina aggravata in banca a Corigliano Calabro (art. 629 Cod. Pen) unitamente a Ferraro Antonio Roberto nato a Cosenza il 14.04.1965; 333 MORFO’ veniva arrestato, in esecuzione della c.d. operazione Galassia il 4/7/1996121, rimaneva detenuto dal 04/07/1996 al 19/10/2000. Il 28/06/1999, la Corte d’Assise di Catanzaro lo condannava alla pena di anni 5 per associazione a delinquere di Stampo mafioso in esito al processo Galassia. Il 22/10/2000, era sottoposto, dal Commissariato di P.S. di Rossano, alla “libertà controllata” per la durata di gg. 57 in esecuzione dell’ ordinanza di conversione di pena pecuniaria nr. 45/98 RS e nr. 515/97 emessa il 24/08/1998 dall’Ufficio di Sorveglianza di Cosenza. Il 20/12/2000 era sottoposto dal Commissariato di P.S. di Rossano alla Sorveglianza Speciale di P.S. con Obbligo di soggiorno per la durata di anni tre, in esecuzione del decreto nr. 100/94 RMSP emesso il il 21/02/1991 era denunciato in stato di libertà, con C.N.R. 36/95 dall’Arma di Terranova da Sibari, alla Procura della Repubblica di Castrovillari, per “possesso di oggetti da scasso” (art. 707 Cod. Pen.); il 18/07/1991 era denunciato in stato di libertà, con C.N.R. 175/1 dall’Arma di Terranova da Sibari, alla Procura della Repubblica di Castrovillari, per “minacce e violazione di domicilio” (art. 612 e 614 Cod. Pen.); 22/01/1992 era sottoposto dal Commissariato di P.S. di Rossano alla Sorveglianza Speciale di P.S. per la durata di anni due, giusto decreto nr. 7/91 RMSP emesso il 27.11.1991 dal Tribunale di Cosenza - Sez. Misure di Prevenzione; il 29/06/1993 era denunciato in stato di libertà, con C.N.R. 1/43-54-1991 dall’Arma di Cosenza, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale (Direzione Distrettuale Antimafia) di Catanzaro di Rossano, per “associazione a delinquere di stampo mafioso” (art. 416 bis Cod. Pen.) unitamente ad altre 16 persone; In seguito a tale denuncia veniva attinto da “Ordinanza di Custodia Cautelare degli arresti domiciliari” nr. 1456/1993 R.G.N.R. D.D.A. e 148/1994 R.GIP emessa il 12/02/1994 dal Tribunale –Ufficio GIP – di Catanzaro, per i reati di furto aggravato in concorso con TRIPODORO Pasquale; (Art. 110 – 61 n.2 624 e 625 n. 2 e 7 Cod. Pen.) ed estorsione aggravata in concorso Tripodoro Pasquale, Recchia Antonio e Blotta Gennaro (Art. 110 – 112 n.1 – 629 Cod. Pen.; art. 7 L. 203/1991); 25/06/1994 Veniva sottoposto al “fermo di indiziato di delitto” dall’Arma di Rossano, in esecuzione del provvedimento nr. 925/93-888/94-856-860-866/94 R.G.N.R. emesso dalla Procura della repubblica presso il Tribunale - Direzione Distrettuale Antimafia- di Catanzaro per i reati di estorsione ed associazione a delinquere di stampo mafioso. In tale operazione veniva tratto in arresto unitamente, tra gli altri, a TRIPODORO Pasquale, MANZI Antonio detto “Tom Tom”, il fratello di quest’ultimo MANZI Mario detto “Maione” e CRITELLI Domenico Antonio detto “Saragat”; MORFO’ Salvatore rimane detenuto dal 25/06/1994 al 28/05/1996. Ordinanza di Custodia Cautelare” nr. 1529/1993 R.G.N.R. D.D.A. e 1372/1994 R.GIP emessa il 01/07/1996 dal Tribunale -Ufficio GIP- di Catanzaro per “associazione a delinquere di stampo mafioso 121 334 29.01.1997 dal Tribunale di Cosenza - Sez. Misure di Prevenzione122. Il 5/03/2002 veniva tratto in arresto in arresto dal Commissariato di P.S. di Rossano, in esecuzione della c.d. operazione BIG FIRE cioè dell’Ordinanza di Custodia Cautelare” nr. 6669/2001 R.G.N.R. D.D.A. – 9105/2001 R.GIP e 274/2001 R.M.C. emessa il 28/02/2002 dal Tribunale -Ufficio GIP- di Catanzaro per “associazione a delinquere di stampo mafioso” e traffico di sostanze stupefacenti unitamente a AZZARO Rocco, BOMPAROLA Francesco, GINESE Massimo, NIGRO Ciro, PERRI Natale, SEMERARO Giorgio, VARIOPINTO Giuseppe e VULCANO Giovan Battista, rimaneva in carcere pochi giorni, dal 05/03/2002 al 18/03/2002, per poi essere assolto dai Giudici rossanesi. 122 Successivamente alla sottoposizione alla misura della Sorveglianza Speciale di P.S., MORFO’ Salvatore veniva denunciato, più volte, per violazioni degli obblighi inerenti la misura poiché veniva notato associarsi ad altri soggetti legati alla criminalità organizzata rossanese: 04/03/2001 Denunciato in stato di libertà, con c.n.r. 105/15 dall’Arma di Rossano, alla Procura della Repubblica di Rossano, per “violazione alla sorveglianza speciale di p.s.” per essere risultato assente in casa alle ore 03.40 del 03.03.2001” (art. 9 Legge 1423/1956); 29/05/2001 Denunciato in stato di libertà, con c.n.r. 105/48 dall’Arma di Rossano, alla Procura della Repubblica di Rossano, per “violazione alla sorveglianza speciale di p.s. per essersi associato con MORELLO Carmine ed ESPOSITO Sergio (art. 9 Legge 1423/1956) 10/07/2001 Denunciato in stato di libertà, con c.n.r. 105/66 dall’Arma di Rossano, alla Procura della Repubblica di Rossano, per “violazione alla sorveglianza speciale di p.s.” per essere stato trovato fuori casa alle ore 00.22 del 10.07.2001 (art. 9 Legge 1423/1956). 14/07/2001 Denunciato in stato di libertà, con c.n.r. 105/68 dall’Arma di Rossano, alla Procura della Repubblica di Rossano, per “violazione alla sorveglianza speciale di p.s. per essere stato trovato fuori casa alle ore 23.20 del 13.07.2001 (art. 9 Legge 1423/1956) 23/07/2001 Denunciato in stato di libertà, con c.n.r. 519/2001 del Commissariato di P.S. di Rossano, alla Procura della Repubblica di Rossano, per “violenza privata in concorso” (art. 110 e 610 Cod. Pen.) con Cicero Francesca Nunzia e Filareto Isidoro. 25/07/2001 Denunciato in stato di libertà, con c.n.r. 105/71 dall’Arma di Rossano, alla Procura della Repubblica di Rossano, per “violazione alla sorveglianza speciale di p.s.” (art. 9 Legge 1423/1956). 21/08/2001 Denunciato in stato di libertà, con c.n.r. 105/79 dall’Arma di Rossano, alla Procura della Repubblica di Rossano, per “violazione alla sorveglianza speciale di p.s.” per essersi associato con Morello Carmine (art. 9 Legge 1423/1956). 23/02/2002 Denunciato in stato di libertà, con c.n.r. 99/35 dall’Arma di Rossano, alla Procura della Repubblica di Rossano, per “violazione alla sorveglianza speciale di p.s. per avere guidato senza patente (art. 9 Legge 1423/1956). 335 Seguivano una serie di denunce per violazione degli obblighi di sorveglianza che sono importanti nella misura in cui evidenziavano i rapporti di MORFO’ con ACRI Nicola e gli uomini di quest’ultimo123. Il 17/09/2002, si sottraeva all’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere” nr. 3990/2000 R.G.N.R. 5155/2001 R.GIP e nr. 166/2002 RMC emessa il 16/09/2002 dal Tribunale Ufficio GIP- di Catanzaro per “concorso in omicidio premeditato di FILOCAMO Gaspare, detenzione di armi e ricettazione” per cui rimaneva latitante , dal 17/09/2002 al 22/11/2002 allorchè veniva rintracciato in Novate Milanese . Durante l’ultimo periodo di detenzione il 31/05/2004 veniva ricoverato presso l’ospedale civile di Rossano fino al 24/06/2004. Il 18/08/2004 veniva ricoverato presso l’ospedale civile di Pisa fino al 20/08/2004.Il 20/09/2004 veniva sottoposto agli arresti domiciliari presso la Casa di Cura “Villa Sant’Anna” di Crotone in esecuzione del provvedimento della Corte di Assise d’Appello di Catanzaro n. 17/04 RCC del 20/09/2004. Il 23/09/2004 veniva sostituito il luogo di custodia domiciliare dalla Casa di Cura “Villa Sant’Anna” di Crotone all’ospedale civile di Corigliano Calabro in esecuzione del provvedimento della Corte di Assise d’Appello di Catanzaro n. 19/04 RCC del 23/09/2004. Il 21/10/2004 veniva ristretto presso la sua abitazione sita in Rossano, c.da Lampa Patire nr. 54, in esecuzione del provvedimento della Corte di Assise d’Appello di Catanzaro n. 23/04 RCC del 21/10/2004. Il 26/07/2006 veniva tratto in arresto dall’Arma di Rossano in esecuzione di “Provvedimento di esecuzione di pene concorrenti” nr. 137/2006 R.E.S. emesso dalla Procura Generale di Catanzaro il 25.07.2006, poiché eseguibili i seguenti provvedimenti di condanna : 1) Sentenza del 24/06/2005 Corte Assise Appello Catanzaro (n. 6/2004 R.G.) Riforma sentenza del 09/07/2003 Corte Assise Cosenza definitiva il 22/06/2006 (Rif. 128/2006 RES Procura Generale Catanzaro) per i reati di cui CAP. 147: artt. 81 cpv 62 bis, 416 bis c. 1-2-3-4 Cod. Pen. CAP. 148 artt. 81 cpv 62 bis 416 bis c. 1-2-3-4- Cod. Pen. – commesso dal 1970 al 1990 in varie località – Pena principale anni 3 e mesi 10 reclusione; 2) Sentenza del 26/10/2005 Corte Appello Catanzaro (n. 1233/2005 R.G.) Riforma sentenza del 01/04/2005 Tribunale Rossano definitiva il 28/06/2006 per i reati di cui agli artt. 9 c. 2 Legge 1423/1956 – commesso in Rossano e Milano dal 17/09/2002 al 22/11/2002 – Pena principale anni 2 reclusione; 123 17/06/2002 Denunciato in stato di libertà, con c.n.r. 99/50dall’Arma di Rossano, alla Procura della Repubblica di Rossano, per “violazione alla sorveglianza speciale di p.s.”per essersi associato con ACRI Nicola ed ESPOSITO Sergio (art. 9 Legge 1423/1956). 09/08/2002 Denunciato in stato di libertà dalla Capitaneria di porto di Corigliano, alla Procura della Repubblica di Rossano, per “occupazione arbitraria di demanio marittimo” (art. 1161 R.D. 30.03.1942 nr. 327) 02/09/2002 Denunciato in stato di libertà, con c.n.r.99/76dall’Arma di Rossano, alla Procura della Repubblica di Rossano, per “violazione alla sorveglianza speciale di p.s.” per essersi associato con ACRI Nicola (art. 9 Legge 1423/1956) 336 …. Determina la pena da scontare in: reclusione anni 5 e mesi 10 Il 30/08/2006 veniva scarcerato dalla casa circondariale di Livorno e sottoposto agli arresti domiciliari in Rossano (CS) C.da Lampa patire n.54, giusto provvedimento n. 50/66 RCC della Corte di Assise di Appello di Catanzaro. Il 28/04/2008 veniva rimesso in libertà a seguito di Ordinanza n. 8/08 RGAA e N. 46/08 RIV con la quale la Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria dichiarava la perdita di efficacia della misura cautelare per decorrenza dei termini di fase. Veniva riarrestato il 18/11/2008, in esecuzione della misura della custodia cautelare in carcere nr. 98/2008 R.I.V. emessa dalla Corte di Assise di Reggio Calabria del 17/11/2008. Il 30/12/2008 veiva scarcerato dalla casa di reclusione di Rossano e sottoposto agli arresti domiciliari in esecuzione del provvedimento nr. 8/2008 R.G.A.A. emessa il 30/12/2008 dalla Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria. Il 30/04/2009 veniva in arresto dall’Arma di Rossano in esecuzione di “Ordine di esecuzione per la Carcerazione” nr. 140/09 SIEP del 30/04/2009 emesso in data 30/04/2009 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Reggio Calabria - Ufficio Esecuzioni Penali, per espiazione ulteriori anni 15 e mesi 4 scadenti il 17/03/2024, per il reato di omicidio doloso (OMICIDIO FILOCAMO). L’8/10/2009 il Tribunale Sorveglianza Catanzaro, con ordinanza n° 964/09 emessa in data 24/09/2009 e relativa rettifica del 07/10/2009, concedeva a MORFO’ Salvatore la detenzione domiciliare per mesi 8 e fino al 24/05/2010 in Rossano contrada Lampa Patire Il 14/05/2010 veniva, nuovamente scarcerato per differimento esecuzione pena, a seguito ordinanza nr° 2031/10 SIUS e nr° 1504/10 decreto emesso in data 14/5/2010 Ufficio Sorveglianza di Cosenza. Il 4/11/2010 venina tratto in arresto dal Commissariato di P.S. di Rossano, in ottemperanza all'Ordine di Esecuzione per la Carcerazione (condannato libero in differimento pena - provvisorio) n. SIEP 140/2009 dd. 04/11/2010, emesso dalla Procura Generale di Reggio Calabria che disponeva la reclusione per l'espiazione residua pena di anni 11 mesi 2 e giorni 15 di reclusione (Omicidio FILOCAMO).Il 14/12/2010 veniva scarcerato dal Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro con ordinanza n. 2010/1993 SIUS per concessione di rinvio dell'esecuzione per differimento della pena detentiva e ordina l'immediata scarcerazione. L’1/06/2011 veniva tratto in arresto dal Commissariato di P.S. di Rossano in esecuzione di un provvedimento di pene concorrenti nr. SIEP 86/2010 emesso dalla Procura della Repubblica di Rossano, dovendo scontare un definitivo di pena di 11 anni e 2 mesi per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Veniva tradotto prima alla Casa Circondariale di Brucoli (SR) e successivamente assegnato al carcere di Palermo – Pagliarelli. Il 23/12/2011 veniva scarcerato presso la casa circondariale di Palermo – Pagliarelli, e sottoposto agli arresti domiciliari in Rossano (CS) per effetto dell’Ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Palermo che gli concedeva gli arresti domiciliari ex art. 47 Ter Comma 1 Ter Legge 26/07/19975 n. 354 per un periodo pari ad anni 1 a termine del quale, in data 22/12/2012, dovrà essere ritradotto, a cura della p.g. territorialmente competente, nel più vicino istituto di detenzione per le prosecuzione della pena che scadrà in data 12/08/2022. Morfo’, suo malgrado, alla fine degli anni ’90, doveva accettare l’ascesa degli uomini di Acri per come raccontano diversi collaboratori di Giustizia. Più collaboratori riferiscono che MORFO’ Salvatore ha trovato uno stabile accordo con ACRI Nicola . VALLONEARANCI Maria apprendeva dei rapporti intercorrenti fra ACRI Nicola e MORFO’ Salvatore dal marito ACRI Natale. In un primo interrogatorio del 30.7.2010 ha raccontato dell’egemonia, in Rossano, degli uomini di MORFO’, nel periodo successivo all’operazione Galassia e dell’ascesa, dei primi anno 2000 di Acri Nicola . …omissis… 337 Nel mese di agosto del 1997 ho conosciuto il mio ex coniuge a nome ACRI Natale che è nato a Rossano il 02/01/1975. So che Natale è parente alla lontana con ACRI Nicola così come riferitomi dallo stesso Natale. ACRI Natale, quando l’ho conosciuto, era un uomo che apparteneva al gruppo criminale di MORFO’ Salvatore che all’epoca era colui che comandava e gestiva le attività criminali su tutta Rossano. Anche questo particolare mi veniva riferito dal mio ex marito ACRI Natale. Per attività criminali intendo furti di auto per i quali venivano successivamente richiesti i c.d. “cavalli di ritorno”; estorsioni; traffico di sostanze stupefacenti in particolare di hashisc e marijuana. In particolare posso riferire che il mio ex marito ha effettuato, in prima persona, anche qualche furto di autovetture che dopo specificherò meglio. Ho personalmente assistito, in più occasioni, a detti furti e so per certo che successivamente chiedevano ai proprietari di dette auto delle somme di denaro per la restituzione. La somma richiesta per la restituzione dell’auto variava dal milione e mezzo ai tre milioni di lire in base al valore dell’autovettura. I soldi che si ricavavano venivano consegnati alla moglie di MORFO’ Salvatore a nome GUAGLIARDI Franca. Per ogni furto di auto mio marito percepiva circa 100 mila lire. …omissis… L’organizzazione criminale facente capo a MORFO’ Salvatore, all’epoca era così organizzata. Il capo era proprio MORFO’ Salvatore, dopo di lui c’era il fratello Alberto e la moglie GUAGLIARDI Franca, a seguire il figlio MORFO’ Isidoro, il più grande dei maschi, poi mio marito ACRI Natale, SAPIA Vincenzo, tale MILITO detto “u sicario”, PETRINI Mario, STRAFACE Lorenzo, FLORIO Antonio, SACCHETTI Andrea, LA ROCCA Anna ed il fratello del quale non ricodo il nome, DE MARTINO Luigi e Saverio, OTRANTO Maurizio, un ragazzo a nome “Spliz” di cui non ricordo il nome ma so condurre camion per il trasporto frutta. Quelli di cui MORFO’ Salvatore si fidava maggiormente erano mio marito ACRI Natale, tale “Spliz” e SAPIA Enzo. Infatti questi erano gli unici ad entrare in casa di MORFO’ Salvatore ed in sua assenza ad avere rapporti diretti con GUAGLIARDI Franca. A tal proposito voglio precisare che proprio SAPIA Enzo ha favorito la latitanza di MORFO’ Salvatore in Germania dove si era rifugiato subito dopo il matrimonio della figlia di quest’ultimo. All’epoca ricordo il particolare relativo al fatto che MORFO’ era riuscito ad avere, dal Comune di Rossano, un documento con la propria foto e le generalità di GABBINO Giuseppe che è cugino di primo grado del mio ex marito ACRI Natale, e che ha un bar in località Piragineti del comune di Rossano (CS). In particolare queste ultime persone che vi ho indicato erano impiegate in prima persona a commettere azioni di fuoco, rapine ed estorsioni nonché a trafficare in stupefacente, mentre gli altri commettevano furti e diversi danneggiamenti propedeutici alle richieste estorsive. Preciso che il mio ex marito ACRI Natale è stato impiegato poche volte per i furti di mezzi. In particolare per i mezzi con i quali si doveva successivamente commettere azioni di fuoco e solo per alcune auto di grosso valore economico. Per quanto attiene le estorsioni, queste, venivano effettuate ai danni della maggior parte dei commercianti di tutta Rossano scalo e quando qualcuno di questi si rifiutava di pagare, nei loro confronti venivano posti degli atti intimidatori. Detti atti a volte sono stati effettuati anche da mio marito ACRI Natale. A tal proposito voglio specificare che la rapina al 338 supermercato di “Panciotti” di cui ho parlato in precedenza, era stata commessa proprio perché quest’ultimo si era rifiutato di pagare l’estorsione. La riscossione delle somme di denaro pagate a titolo estorsivo veniva effettuata da mio marito e da tale “Splizt” nonché da MORFO’ Isidoro. Ricordo che questi nell’andare a riscuotere le somme estorsive portavano con se una immaginetta raffigurante la “madonna dell’Achiropita” Santa Patrona di Rossano. Non so precisare l’entità delle somme e la cadenza di riscossione, posso solo dire che una minima parte di questi soldi, veniva poi distribuita dalla famiglia MORFO’ a tutti gli affiliati. D’altra parte mio marito non esplicava nessuna attività lavorativa e quindi i soldi che portava a casa erano esclusivamente furto di attività illecite. Per quanto attiene il traffico di sostanze stupefacenti questo veniva gestito esclusivamente dal mio ex marito ACRI Natale il quale non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti e per tale motivo era ritenuto particolarmente affidabile da parte del MORFO’ Salvatore che, da tale gestione, aveva escluso il figlio Isidoro che era, invece, solito fare uso di sostanza stupefacente e quindi ritenuto inaffidabile. Preciso che mio marito deteneva grossi quantitativi di sostanza stupefacente “fumo ed erba” occultato in un burrone posto alle spalle della sua abitazione sita a Rossano in località Piragineti. ACRI Natale custodiva lo stupefacente in contenitori di vetro che a loro volta interrava in detta località. Ho visto personalmente, in più occasioni, preparare le dosi che venivano occultate da mio marito. Tali dosi erano confezionate in carta stagnola a stecchette. Non so indicare il luogo in cui acquistavano la sostanza stupefacente ma posso aggiungere che spesso mio marito e SAPIA Vincenzo si recavano a Napoli poiché detenevano anche il mercato dei fuochi d’artificio che compravano in quella località. Non escludo pertanto il fatto che a Napoli potevano approvvigionarsi anche della sostanza stupefacente. Ovviamente tutto il guadagno effettuato dallo spaccio delle sostanze stupefacenti andava alla famiglia MORFO’ e più precisamente nelle mani di GUAGLIARDI Franca allorquando il marito era detenuto. OMISSIS Voglio aggiungere che, in seno a questa organizzazione criminale, sin qui descritta, mio marito mi aveva confidato di avere, all’epoca dei fatti, il grado di “sgarrista”. Non ne so il significato e non mi è mai interessato approfondire la situazione. Tutto quello che ho sin qui evidenziato è avvenuto tra il 1997, epoca in cui ho conosciuto il mio ex marito, ed il 2000, epoca in cui mio marito è stato arrestato dall’Interpool in Germania da latitante. Voglio inoltre precisare che quando ho conosciuto mio marito questi mi ha riferito che lui, già da quando aveva 14 anni, era inserito nell’organizzazione criminale all’epoca capeggiata da TRIPODORO Pasquale e da SAPIA Pasquale, legato a MORFO’ Salvatore. Io sono rimasta in Germania dal 2000 al 2003. Durante questi anni però ho fatto diversi viaggi in Calabria unitamente a mia madre. Questi viaggi li facevo perché, saltuariamente, andavo a colloquio in carcere con mio marito ACRI Natale che, arrestato in Germania il 21 luglio del 2000 è rimasto in carcere per circa sette mesi. Non ricordo precisamente se prima o dopo l’arresto di mio marito ACRI Natale, allorquando ci trovavamo in Germania, questi mi riferiva che MORFO’ Salvatore, a seguito della latitanza, si trovava anche in Germania dove veniva favorito ed ospitato da SAPIA Enzo come ho già accennato sopra. In quel periodo mio marito non aveva più tanta fiducia in me poiché io avevo riferito ai Carabinieri il luogo ove poi hanno rinvenuto i fucili, quindi mi riferiva la presenza di MORFO’ in Germania senza però che io potessi incontrarlo. Tra il 2002 ed il 2003 mio 339 marito ACRI Natale ha trascorso un altro periodo di detenzione ed in quella occasione si è consegnato spontaneamente ai Carabinieri di Rossano. Il periodo di detenzione in questione l’ha trascorso nel carcere di Catanzaro Siano condividendo la cella unitamente a MORFO’ Salvatore nel frattempo arrestato a Milano. Ricordo che in quel periodo, quando mi recavo a fare i colloqui nel carcere di Siano con mio marito, notavo anche GUAGLIARDI Franca recarsi a fare i colloqui con MORFO’ Salvatore ed in quelle circostanze la donna portava con se la nipotina, figlia di MORFO’Lucia, appena nata. Durante un colloquio mio marito mi raccontava che MORFO’ Salvatore addebitava il suo arresto ad una soffiata fatta da tale SOLFERINO che so attualmente dimorare nel comune di Milano. MORFO’ Salvatore asseriva che era stato quest’ultimo a telefonare alle forze dell’ordine per farlo catturare. MORFO’ Salvatore si era spostato dalla Germania a Milano perché aveva saputo che era stata intercettata una telefonata tra lui ed il figlio e quindi lo stesso era stato localizzato dalle forze dell’ordine. Non so di come sia venuto a conoscenza di tale particolare. omissis Tra la fine del 2002 e gli inizi del 2003 sono rientrata definitivamente a Rossano dove sono andata ad abitare a casa di mia madre unitamente a quest’ultima. Come ho già detto in quel periodo mio marito era in carcere a Siano con MORFO’ Salvatore. Durante un colloquio mio marito mi disse che MORFO’ gli aveva proposto, appena usciti dal carcere, di rimpossessarsi del mercato della vendita delle sostanze stupefacenti spacciando, come aveva fatto già in precedenza, per conto della famiglia MORFO’. In buona sostanza MORFO’ Salvatore voleva ricompattare il proprio gruppo delinquenziale partendo da mio marito in quanto, a seguito delle latitanze e delle detenzioni, il MORFO’ aveva perso il suo potere sul territorio rossanese. Infatti MORFO’ Salvatore chiedendo a mio marito di spacciare le sostanze stupefacenti gli specificava che nel frattempo, sul territorio di Rossano, erano emersi altri soggetti che, a loro volta, avevano incominciato a svolgere analoghe attività delinquenziali. In particolare MORFO’ si riferiva ad ACRI Nicola, ESPOSITO Sergio detto “Pica Pica”, di GALLUZZI Salvatore detto “U Rizzo”. Prima dell’avvento dei soggetti appena citati il controllo di tutte le attività criminali era stato assunto su Rossano da MANZI Antonio detto “Tom Tom”, il quale vista l’assenza di MORFO’ e di altri personaggi a lui riconducibili, si era impossessato in particolare del mercato dello spaccio delle sostanze stupefacenti e delle attività estorsive. …omissis… Così VALLONEARANCI Maria in data 30/07/2010 (VEDASI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.158/A ALLA CNR DEL ROS) VERBALE DI In relazione al narrato di VALLONEARANCI Maria si è potuto riscontrare che: ¾ MORFO’ Salvatore è stato latitante dal 16/09/2002 al 22/11/2002 (data in cui veniva rintracciato nella città di Milano). ¾ MORFO’ Salvatore è stato detenuto presso la casa Circondariale di Catanzaro-Siano dal 13/01/2003 al 30/09/2003; ¾ ACRI Natale è stato detenuto presso la casa Circondariale di Catanzaro-Siano dal 28/05/2003 al 06/09/2003; ¾ MORFO’ Salvatore ed ACRI Natale, durante il periodo di permanenza presso il carcere di Catanzaro-Siano, sono stati collocati al 2° piano dell’allora denominato pad. “C”, in celle distinte, ed esattamente MORFO’ Salvatore nella cella n.11 e ACRI Natale alla cella n.10. Pertanto, nel periodo di detenzione comune, i due detenuti 340 hanno avuto la possibilità di incontrarsi negli spazi comuni quali la sala socialità, i locali passeggi, docce ecc. ¾ ACRI Natale durante la detenzione presso la casa Circondariale di Catanzaro Siano ha avuto 9 colloqui in carcere con la moglie VALLONEARANCI Maria in un periodo che va dal 05/06/2003 al 29/08/2003. (VEDASI ESITO ACCERTAMENTI CASA CIRCONDARIALE CATANZARO– SIANO IN ALLEGATO N. 133/B ALLA CNR DEL ROS) In un secondo verbale, reso in data 01/08/2010, VALLONEARANCI Maria continua a riferire quanto appreso per il tramite del marito e poi si sofferma sul fatto che, nel 2003, Morfo’ era in buoni rapporti con acri Nicola con cui controllava il traffico di stupefaecnte a Rossano …omissis… Come ho dichiarato nel precedente interrogatorio, tra il 2002 ed il 2003 mio marito ACRI Natale era detenuto al carcere di Siano unitamente a MORFO' Salvatore. Quest'ultimo era intenzionato a riappropriarsi, dal punto di vista criminale, del territorio di Rossano ed in particolare voleva che mio marito, uscito dal carcere, riprendesse a spacciare stupefacente, come già aveva fatto in precedenza per conto della famiglia MORFO'. In effetti mio marito è uscito dal carcere di Siano l'08 settembre del 2003 mentre MORFO' rimaneva ancora in stato di detenzione. Prima che uscisse dal carcere, MORFO' Salvatore dava a mio marito dei bigliettini di carta su cui vi erano annotati, per come mi disse mio marito, delle utenze telefoniche e dei messaggi di cui però non saprei dirvi. So per certo che mio marito li ha recapitati poiché il giorno della scarcerazione, che avvenne di mattina, ACRI Natale tornò a casa invece a notte inoltrata e quindi mi riferì che questo era il motivo di tale ritardo. Uscito dal carcere mio marito ha continuato ad avere rapporti con MORFO' Isidoro, figlio di Salvatore. Infatti, in quel periodo, in cui avevamo una Tempra di colore verde, mio marito ACRI Natale, trasportava nascondendolo nel bagagliaio dell'auto, MORFO' Isidoro da Rossano a Cassano Ionio e viceversa. Ricordo che in quel periodo MORFO' Isidoro si doveva nascondere perché credo che avesse una misura restrittiva. So per certo, perché confidatomi da mio marito, che tali viaggi erano relativi al trasporto di stupefacente del tipo cocaina che mio marito e MORFO' Isidoro occultavano in uno zainetto. Lo stupefacente veniva preso a Cassano Ionio e portato a Rossano. …omissis… Ritornando alla scarcerazione di mio marito ACRI Natale, avvenuta nel settembre del 2003, come ho già riferito nell'interrogatorio del 30/07/2010, devo dire che MORFO' Salvatore, allorquando chiese a mio marito di spacciare per suo conto le sostanze stupefacenti, gli disse anche che nel frattempo, su Rossano, oltre alla presenza del MANZI Antonio, c'era la presenza criminale di altri soggetti. In particolare si riferiva ad ACRI Nicola, ESPOSITO Sergio detto "Pica Pica" e GALLUZZI Salvatore detto "U rizzo". Come ho già detto MANZI Antonio detto "Tom Tom" spacciava per conto proprio con il benestare di Cirò mentre, ACRI Nicola ESPOSITO Sergio detto "Pica Pica" e GALLUZZI Salvatore detto "U rizzo", per come mi diceva mio marito Natale, questi erano legati allo stesso MORFO' Salvatore. MORFO' Salvatore, infatti, non ritenendo il figlio Isidoro ed il fratello Alberto, il primo perché faceva uso di sostanze stupefacenti, il secondo perché faceva abuso di alcool, in grado di gestire le attività criminali in sua assenza, aveva demandato tale compito ad ACRI Nicola, il quale, a sua volta, si avvaleva di GALLUZZI ed ESPOSITO Sergio. Proprio in relazione a tale situazione MORFO' Salvatore voleva reinserire mio marito in tale 341 gruppo criminale con il compito specifico di spacciare lo stupefacente alle dipendenze di ACRI Nicola. Ricordo altresì che il MORFO' disse a mio marito che, per tale compito, avrebbe dovuto prendere il posto di ESPOSITO Sergio detto "Pica Pica" ritenendolo più valido di quest'ultimo. MORFO' definiva ESPOSITO Sergio incapace di sopportare una eventuale carcerazione. Ovviamente mio marito ACRI Natale conosceva già in precedenza sia ACRI Nicola che GALLUZZI Salvatore che ESPOSITO Sergio. Ricordo che addirittura una volta mio marito si è introdotto abusivamente in una casa popolare con l'intento di impossessarsene senza sapere che questa fosse della sorella di ESPOSITO Sergio. Questi contattava mio marito spiegandogli la situazione e di conseguenza la loro vicinanza criminale. Personalmente ho assistito a questa discussione e ricordo che nell'occasione ESPOSITO Sergio disse a mio marito "siamo sulla stessa barca e mi fai questa cosa". Mio marito si scusava con lui dicendo che non sapeva la proprietà dell'appartamento ed il tutto finiva con una stretta di mano. In particolare so che, in quel periodo, ESPOSITO Sergio e GALLUZZI per conto di ACRI Nicola e quindi di conseguenza per MORFO' Salvatore, avevano il compito su Rossano di spacciare stupefacenti. ESPOSITO e GALLUZZI avevano anche il compito di picchiare piccoli delinquenti che commettevano furti, perché vigeva una regola ben precisa ovvero, in Rossano, chi pagava il pizzo, non doveva essere toccato, mentre per il resto, non c'erano problemi anche se in ogni caso si doveva sempre chiedere l'autorizzazione per commettere anche un furto banale. ESPOSITO Sergio e GALLUZZI Salvatore, qualora interessati, andavano alla ricerca degli esecutori di questi furti per picchiarli e recuperare la refurtiva. Posso inoltre dire che sicuramente mio marito ACRI Natale, dall'uscita dal carcere, ha avuto rapporti con ACRI Nicola, con il quale, detto da lui, sono parenti alla larga, con GALLUZZI Salvatore ed ESPOSITO Sergio.. …omissis… Così VALLONEARANCI Maria in data 01/08/2010 (VEDASI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.159/A ALLA CNR DEL ROS) VERBALE DI Riguardo a quanto riferito da VALLONEARANCI Maria si è riscontrato che: ¾ ACRI Natale, è stato scarcerato dalla Casa Circondariale di Catanzaro-Siano in data 06/09/2003. ¾ MORFO’ Isidoro, in data 15/07/2002 e' stato sottoposto alle prescrizioni della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. per la durata di anni 2 con decreto nr.21/2002 R.M.S.P. emesso dal Tribunale di Cosenza in data 13/03/2002. tra le prescrizioni - non uscire dalla abitazione dalle 20.00 alle ore 08.00. ¾ In data 14 luglio 2004 ha ultimato la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale della P.S (Fonte Banca Dati SDI) PERCIACCANTE Pasquale ha personalmente verificato i rapporti intercorrenti fra ACRI Nicola e MORFO’ Salvatore. Infatti, partecipava ad un incontro nel corso del quale ACRI Nicola, imponeva a MORFO’ di non prendere iniziative senza il suo consenso. Successivamente, apprendeva dallo stesso MORFO’ Salvatore, nel corso di una comune detenzione, che riconosceva la poziorità criminale di ACRI Nicola anche perché aveva accumulato molto danaro che reimpiegava in una serie di attività commerciali. 342 …omissis… Nei primi anni 2000 ricordo che ACRI Nicola già comandava le attività criminali su Rossano e noi, come gruppo degli “zingari”, ci recavamo a Rossano per approvvigionarci di cocaina. In una occasione, ripeto capitata agli inizi degli anni 2000, mi sono recato a Rossano insieme a BEVILACQUA Mario perché dovevamo incontrare ACRI Nicola che ci doveva consegnar 2 chili di cocaina che ACRI prendeva a Napoli per il tramite di GALLUZZI Salvatore. Incontrammo ACRI verso le 4 o 5 del pomeriggio e ricordo che era il periodo estivo. Insieme ad ACRI Nicola c’era uno dei suoi uomini di fiducia che si chiama Antonello che è persona che ho incontrato diverse volte e che sarei tranquillamente in grado di riconoscere fotograficamente. Prima della consegna della cocaina, ACRI Nicola chiese a me e a Mario BEVILACQUA di partecipare ad un incontro che avrebbe avuto di lì a poco, presso un bar del centro abitato di Rossano, con MORFO’ Salvatore. Effettivamente, dopo circa una mezz’ora che eravamo in compagnia di ACRI Nicola, si presentava al bar MORFO’ Salvatore a bordo di una macchina in compagnia della moglie. Ricordo che la moglie rimase in auto e MORFO’ scese a parlare con ACRI Nicola, con Antonello e con me e BEVILACQUA Mario. Naturalmente fu solo ACRI Nicola a parlare con MORFO’ Salvatore. Ricordo infatti che dopo essersi salutati ACRI Nicola intimò subito a MORFO’ di non commettere attività criminali senza il suo consenso in quanto ormai era lui a comandare su tutta Rossano. Ricordo le testuali parole “… da oggi in poi non fare più niente se non te lo dico io … qualsiasi cosa vuoi fare devi fare capo a me perché la zona la comando io…”. MORFO’ Salvatore accetto questa imposizione di ACRI Nicola dicendogli che non si doveva preoccupare e che lui avrebbe fatto quello che diceva ACRI Nicola. Ricordo inoltre che in quell’occasione ACRI Nicola disse a MORFO’ Salvatore che aveva fatto un analogo avvertimento anche a MANZI Antonio detto “Tom Tom” e che anche questi aveva accettato il comando di ACRI Nicola. Di questo specifico episodio ho avuto modo di parlarne anche successivamente con lo stesso MORFO’ Salvatore durante un periodo di comune detenzione al carcere di Melfi. Fu lo stesso MORFO’ Salvatore che, durante l’ora d’aria, ricordandomi quell’incontro mi disse che lui si presentò appositamente in compagnia della moglie poiché aveva paura di un eventuale attentato da parte di ACRI Nicola. Mi disse che lui non aveva intenzione di entrare in contrasto con ACRI poiché comunque, anche se doveva sottostare al suo comando, lui riusciva a tenere un buon tenore di vita poiché ACRI Nicola gli consentiva di spacciare stupefacente per suo conto ed inoltre aveva attività commerciali, tra cui la vendita di ortofrutta, che gli procuravano diversi guadagni. MORFO’ Salvatore mi disse inoltre che lui, comunque, negli anni, era riuscito ad accumulare del denaro e pertanto non aveva intenzione di far guerra ad ACRI Nicola. Parlando di ACRI Nicola, MORFO’ Salvatore lo descriveva come persona che aveva “la mano facile” intendendo dire che era una persona che non ragionava molto e che era facile invece a sparare. Raccoglievo quindi anche la lamentela di MORFO’ Salvatore che, nonostante si fosse piegato al potere di ACRI Nicola, diceva che questa situazione non era giusta poiché lui era stato scalzato da ACRI Nicola che “era stato messo a comandare”. Quando usava questa espressione MORFO’ Salvatore voleva significare che la scelta di far diventare ACRI Nicola il capo di Rossano perveniva certamente sia da Cassano Ionio e quindi dalla famiglia ABBRUZZESE, sia dal Crimine di Cirò che doveva necessariamente autorizzare questo passaggio di potere. …omissis… Così PERCIACCANTE Pasquale in data 19/07/2011 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.40/A ALLA CNR DEL ROS) 343 Riguardo il narrato di PERCIACCANTE Pasquale si è potuto documentare che: • PERCIACCANTE Pasquale e MORFO’ Salvatore sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Melfi (PZ) dall’11/03/2004 al 30/03/2004. Gli stessi erano detenuti nella stessa Sezione con possibilità di incontrarsi e fruire di tutte le attività in comune124 Le dichiarazioni di PERCIACCANTE sono state confermate da CURATO Vincenzo il quale riferiva che ACRI Nicola prendeva il posto di MORFO’ quale capo della ndrina di Rossano cui lasciava il controllo di alcune attività commerciali e riconosceva uno stipendio. …omissis… Sino all’incirca al duemila MORFO’ Salvatore e ACRI Nicola sono andati d’accordo, proprio nel 2000 però, ACRI Nicola cominciava a pretendere di scalzare Salvatore MORFO’ in quanto poteva contare sull’appoggio degli ABBRUZZESE e cioè di Francesco ABBRUZZESE detto Dentuzzo, all’epoca latitante, e di Eduardo PEPE, per conto dei quali, ribadisco, aveva compiuto diverse azioni di sangue. Pertanto ACRI e gli zingari decisero di uccidere Salvatore MORFO’ cui, col pretesto di un chiarimento, diedero appuntamento nei pressi di un capannone. Salvatore MORFO’ capì il pericolo e si recò invece a Cirò dove parlò con Salvatore MORRONE detto “Il biondo” che è un appartenente qualificato al clan FARAO che conosco personalmente. Ancora una volta i cirotani intervennero e così si stabilì che ACRI Nicola avrebbe preso il comando, MORFO’ si sarebbe limitato a gestire i videopoker per il tramite del figlio Isidoro e del genero del quale ricordo il cognome:GRAZIANO. Inoltre a MORFO’ Salvatore venne riconosciuto uno stipendio mensile pari a mille euro in quanto MORFO’ era stato sempre puntuale nel corrispondere lo stipendio a coloro i quali erano detenuti. Per quanto attiene ai video poker non so da chi vengano forniti, so invece che sono formalmente gestiti da prestanome della famiglia MORFO’ e hanno un sistema tecnico che abbatte le possibilità di vincita. Questi videopoker vengono imposti ai bar ed ai lidi. Lo stesso MORFO’ gestisce di fatto, per il tramite del figlio Isidoro, un lido balneare sito in c.da Sant’angelo del quale non ricordo il nome. Questo lido, che MORFO’ ha allestito con proventi delle attività criminali, rientra tra le attività che, per intercessione dei cirotani, sono state lasciate a MORFO’ ed è indenne da pressioni di tipo estorsivo. Consideri quindi che non viene imposto il pagamento del pizzo neanche attraverso l’imposizione della c.d. “sicurezza”, comunque questo lido si approvvigiona di caffè, come tutti in Rossano, dall’impresa gestita dalla famiglia ACRI. Questa posizione di MORFO’ in seno al clan rossanese è a tutti nota. Io ho saputo questi particolari da BARILARI Maurizio nel corso degli anni duemila. Ricordo in particolare che BARILARI me ne parlava in occasione di una lite che io avevo avuto con lo stesso MORFO’ Salvatore. Infatti nel 2000 gestivo una rivendita alimentare e contestavo a MORFO’ quanto gli dovevo per aver acquistato una partita di mozzarelle. Mi rivolsi a BARILARI Maurizio il quale mi diceva che non mi dovevo preoccupare perché MORFO’ ormai non contava più nulla. Gli stessi particolari mi 124 (VEDASI ESITO ACCERTAMENTO CASA CIRCONDARIALE MELFI IN ALLEGATO N. 240/A ALLA CNR DEL ROS) 344 sono stati riferiti anche da CONOCCHIA Arcangelo nel corso della comune detenzione cui ho fatto riferimento sopra. Avevo acquistato le mozzarelle dalla rivendita di MORFO’ denominata “La campagnola” gestita dalla moglie di MORFO’, quella che ha sposato GRAZIANO. …omissis… Così CURATO Vincenzo al P.M. in data 16/10/2010. (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.41/A ALLA CNR DEL ROS) GALLINA Giuseppe ha raccontato di come ACRI Nicola, per il tramite dei cassanesi, aveva preso il posto di MORFO’ Salvatore. …omissis… Per come ho già dichiarato ero uno degli uomini più vicini a Pasquale Tripodoro, che a metà degli anni novanta inizia a collaborare con la giustizia. Pertanto il suo posto viene preso da Salvatore MORFO’. Peraltro MORFO’ Salvatore non era ben voluto dai Cassanesi cioè dalla famiglia ABBRUZZESE di Cassano. Gli “zingari”, infatti, sapevano che MORFO’ aveva commesso molti reati insieme a TRIPODORO Pasquale per cui temevano che potesse iniziare a collaborare seguendo le orme dello stesso TRIPODORO. Inoltre, gli stessi cassanesi, iniziavano ad appoggiare ACRI Nicola che, per loro conto, aveva compiuto molte azioni di sangue. Ho appreso questi particolari da Gennarino ACRI, fratello di Nicola ACRI, il quale si sentiva importante e si vantava delle azioni che diceva aveva eseguito il fratello Nicola. In particolare, Nicola ACRI , a detta del fratello Gennarino, aveva sparato per conto dei cassanesi in Strongoli. A.D.R.: Il racconto di Gennarino ACRI è stato sempre molto generico per cui non sono a conoscenza di ulteriori particolari relativi all’azione di fuoco compiuta da Nicola ACRI a Strongoli. Comunque proprio in virtù dell’appoggio degli ABBRUZZESE, ACRI Nicola diventava il capo della malavita organizzata rossanese costringendo MORFO’ Salvatore a mettersi da parte. Così GALLINA Giuseppe al P.M. in data 15/10/2010 (VEDASI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.39/A ALLA CNR DEL ROS) VERBALE DI Le dichiarazioni di GALLINA sono state confermate da SOLFERINO Gaetano . Ho iniziato a delinquere nel 1995. Iniziavo nel commettere qualche furto con GALLUZZI Salvatore. All’epoca la delinquenza in Rossano (CS) veniva comandata da TRIPODORO Pasquale e successivamente alla collaborazione di questi ne prendeva il posto MORFO’ Salvatore. Conseguentemente all’arresto di quest’ultimo ne prendevano il posto i fratelli MANZI e dopo l’arresto dei fratelli MANZO prendeva la responsabilità del territorio ACRI Nicola. Apprendevo da GALLUZZI Salvatore che a comandare subentrava ACRI Nicola con l’avvallo degli zingari di Cassano Ionio (CS) e di Cosenza. (Così SOLFERINO Gaetano al P.M. in data 27/05/2010 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.137/B ALLA CNR DEL ROS) LE ATTIVITA’ COMMERCIALI DELLA FAMIGLIA MORFO’ 345 MORFO’ Salvatore si è ingerito, per il tramite di una serie di imprese, in diversi settori imprenditoriali, in particolare, gestisce in regime di monopolio ndranghetistico, la distribuzione del pane, della birra, dell’acqua minerale e delle c.d. mecchinette mangia soldi . MORFO’ Salvatore ha costituito una serie di imprese che sono intestate dalla figlia MORFO’ Lucia. Si tratta di un classica ipotesi di prestanomismo perché l’ammnistrazione di tutte queste imprese è demandata allo stesso MORFO’ Salvatore ed in sua assenza ai suoi figli maschi: Isidoro e Domenico ed al genero (marito di Lucia) GRAZIANO Massimo. Evidentemente, l’intestazione delle imprese a MORFO’ Lucia è finalizzata a scongiurare ablazioni giudiziarie. Di seguito si indicano le imprese nella disponibilità di MORFO’ Salvatore: impresa individuale “ANGOLO DELLA SILA” (p.i. 02261810788) di MORFO’ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, con sede a Rossano (CS) Via B.Telesio (rivendita di prodotti alimentari); impresa individuale “LA CAMPAGNOLA” (p.i. 02261810788) di MORFO’ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, con sede a Rossano (CS) sito in Rossano (CS) alla via Lazio n.73 (rivendita di prodotti alimentari); impresa individuale “LA BALERA”, con annesso bar – ristorante (p.i. 02261810788) di MORFO’ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979 (stabilimento balneare); impresa individuale “DESY AND BEAUTY” (p.i. 02261810788) di MORFO’ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, con sede a Rossano (CS), alla via Lazio n.74 (centro estetico). impresa individuale “PANIFICIO PANE DEL PATIRE” - (p.i. 02261810788) di proprietà di MORFO’ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979 (produzione e commercializzazione prodotti da forno). società di noleggio di videogiochi denominata “STARGAMES DI MORFO’ DOMENICO & C. S.A.S.” (p.i. 03057860789) con sede a Rossano (CS) Via Cosmo Toscano n. 17. La società, costituita l’11/03/2010 ed iscritta nel Registro delle Imprese il 31/03/2010 risulta amministrata da: - socio accomandatario: MORFO’ Domenico nato a Rossano (CS) in data 08/12/1985 (figlio di MORFO’ Salvatore cl.’ 57); socio accomandante: GRAZIANO Massimo, nato a Rossano (CS) il 07/08/1979 (genero di MORFO’ Salvatore cl.’ 57); società con denominazione “RISTORANTE PIZZERIA RELAX DI ANTONIO E MARCELLO SAPIA E C. S.N.C.” (P.I. 02328970781) con sede a Rossano (CS) Piazza B. Le Fosse n. 5, di proprietà di SAPIA Antonio nato a Rossano (CS) il 13/09/1967, ivi residente alla C.da Piragineti e SAPIA Marcello, nato a Rossano (CS) il 03/11/1969, ivi residente alla C.da Piragineti. La predetta società risulta aver acquisito con atto di compravendita del 05/11/2002 la società “Europub 2002 s.r.l.” (p.i. 02477350785) di proprietà di MORFO’ Isidoro nato a Rossano (CS) il 19/02/1981 (figlio di MORFO’ 346 Salvatore cl.’ 57); MORFO’ Lucia nata a Rossano (CS) il 05/03/1979 (figlia di MORFO’ Salvatore cl.’ 57); FILARETO Isidoro nato a Rossano (CS) il 08/10/1962. Quanto queste imprese siano riconducibili a MORFO’ Salvatore è dimostrato dalle intercettazioni telefoniche. MORFO’ Lucia è consapevole dell’illiceità del proprio ruolo di prestanome tanto che esternava al proprio coniuge la preoccupazione di “andare in galera”. Le prime conversazioni rilevanti conseguono alla volontà di MORFO’ Isidoro di smettere di lavorare presso il panificio. In data 18/02/2012, alle ore 11:09, (vds prog. 470 – intercettazione utenza 3804343261 in uso a MORFO’ Salvatore – 1087/11 R. Int. DDA CZ), Morfo’ Salvatore contattava la figlia Lucia (che aveva in uso l’utenza 3407263179) : i due parlavano di Isidoro che non stava lavorando per cui occorreva fare i conti e liquidarlo . Decreto: 1087/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, 3804343261 intestata a GLIGOR Simona, nata in Romania il 11/02/1970 ed in uso a MORFO’ Salvatore, nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957 residente a Rossano (CS) C.da Lampa Patire. contatto: Progressivo: Durata: chiamato, utenza 3407263179 intestata ed in uso a MORFO’ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17. 470, datato 18/02/2012, delle ore 11:09; 00:01’:30’’ INTERLOCUTORI SALVATORE: LUCIA: MORFO’ Salvatore (San demetrio Corone –CS- 25/08/1957); MORFO’ Lucia (Rossano – CS – il 05/03/1979) LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: Ohh. Pà... Dove sei?... Alla casa... Mhh... ma stai venendo qua?... Ma sta dormendo Cristian... Appena si risveglia... poi vieni qua che facciamo questi conti... che tuo fratello (incomprensibile)... tuo fratello... Ahh?... Che tuo fratello non ci vuole andare più... tuo fratello... Ehh?... Tuo fratello non ci vuole andare più... Perchè? E che lui non gli conviene più... non ci va più... stasera non è che è andato a lavorare... Chi?... Isidoro... Questo non è normale... 347 SALVATORE: Ha detto che a lui non gli conviene... ha detto che vuole fatto i conti che se ne vuole andare... LUCIA: Ahh... SALVATORE: e che dobbiamo fare... vieni qua, oggi... quando si sveglia il bambino... LUCIA: Mhh... SALVATORE: porta tutte le carte, pulito... pulito... vediamo quello che c'è... e quello che non c'è... e si trova una via d'uscita... (incomprensibile)... Massimino... e si frega lui... LUCIA: e che vuol dire... SALVATORE: E mica possiamo fare... (incomprensibile)... minchia io... (incomprensibile)... non è andato nemmeno a lavorare... LUCIA: Perchè?... SALVATORE: E non è andato... quello senza furgone... dice che (incomprensibile)... non è andato... non si è neanche ritirato a casa stanotte... LUCIA: Il furgone è qua sotto... un furgone... SALVATORE: Un furgone è qua sotto... quello ieri sera... (incomprensibile)... in quella maniera... è sparito e non lo possono trovare più... va bene, dai... quando si sveglia il bambino poi vieni... LUCIA: Va bene... SALVATORE: Ciao... LUCIA: Ciao... (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 148/B ALLA CNR DEL ROS) Alle ore 11:13, MORFO’ Lucia contattava il marito GRAZIANO Massimo cui comunicava l’intenzione del fratello Isidoro di non lavorare piu’ al forno che quindi sarebbe stato gestito da MORFO’ Salvatore e dallo stesso GRAZIANO Massimo : Decreto: Obiettivo: Progressivo: Durata: 992/10 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza 3406858966 intestata a MORFÒ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17 (Intestatario SIM rilevato da accertamento H3G) ed in uso a GRAZIANO Massimo, nato a Rossano (CS) il 07/08/1979 ivi residente, via Torre Di Renzo nr. 17. chiamante, utenza 3407263179 intestata ed in uso a MORFO’ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17. 64249, datato 18/02/2012, delle ore 11:13; 00:02’:27’’ INTERLOCUTORI GRAZIANO: MORFO’: GRAZIANO Massimo (Rossano -CS- il 07/08/1979); MORFO’ Lucia (Rossano – CS – il 05/03/1979). GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': Ehh?.. Dove sei?... Al forno... Ma tu lo sai che Isidoro (MORFO' Isidoro) non viene più al forno... Isidoro? Non ci viene più al forno... contatto: 348 GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': Non viene più al forno?... Isidoro è con te?... No... Non è venuto stamattina, giusto?... No... Adesso mi ha chiamato papà... ha detto... stai venendo?... ho detto io ancora Cristian sta ancora dormendo... e dopo vengo... ha detto... porta tutti i conti... ha detto... perchè Isidoro stamattina non c'è andato a lavorare... ha detto che lui non ci vuole venire più... vuol vedere i conti... ehh... lo teniamo io e Massimino il forno... Isidoro il piccolo dice che è scomparso... non è andato a lavorare... non si è ritirato più a casa... e che me ne frega a me... (incomprensibile)... GRAZIANO: Quindi Isidoro non ci viene più al forno... MORFO': No... no... scusa tu non l'hai visto che non c'è... non lo hai chiamato?... GRAZIANO: No ha detto che è ammalato... io sapevo che era ammalato... MORFO': Ma quale malato... (incomprensibile)... io non ce la faccio più tutte le sere queste guerre... queste guerre... ha detto che l'ha chiamato e gli ha detto che lui a lavorare non è andato e non ci vuol venire più... GRAZIANO: E quindi?.. MORFO': e quindi il forno ve lo tenete tu e papà... GRAZIANO: (incomprensibile, si accavallano le voci)... MORFO': Ehh?... GRAZIANO: quindi il forno lo teniamo io e tuo padre?... MORFO': Ehh... e ha detto per andare alle Prainette che fate i conti ehh... quello che avanza e quello che non avanza... e buonanotte... GRAZIANO: Porta le carte... MORFO': Tu quando vieni?... GRAZIANO: io ancora devo finire... adesso sta uscendo... ancora deve uscire il pane... lo devo imbustare e lo devo portare... MORFO': Ti rendo conto tu... ma scusa, se lui non ci voleva lavorare più... lo poteva dire invece di fare tutta quella guerra ieri... o sbaglio?... GRAZIANO: quindi adesso lui non ci viene più?... a lavorare?... MORFO': Non ci viene più al forno... GRAZIANO: Ha detto che non ci viene più... MORFO': No... GRAZIANO: Va bene... MORFO': Che ne so che fanno quelli... GRAZIANO: Va bene... MORFO': Tu lo hai chiamato ed ha detto che era malato?... GRAZIANO: No... io non l'ho chiamato... Lucia... io non l'ho chiamato proprio... (incomprensibile)... stamattina a lavorare... anzi ieri sera mi ha chiamato per il furgone... (incomprensibile)... MORFO': Ed era qua sotto il furgone, no?... GRAZIANO: E poi l'ho portato io il furgone al forno... MORFO': E Isidoro non è venuto a lavorare... dice che è scomparso e non lo possono trovare... GRAZIANO: Ehh... e ci ho mandato a quello a fare un giro... MORFO': (incomprensibile)... A venire a Corigliano... va bene... GRAZIANO: E adesso ho mandato a quello adesso... MORFO': Va bene... che ne so io... dipende quanti soldi ci sono... (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 149/B ALLA CNR DEL ROS) 349 Al progressivo n. 65236 del 23/02/2012 (intercettazione n. 3406858966 in uso a GRAZIANO Massimo – 992/2010 R. Int. DDA CZ) si intercettava una conversazione molto interessante, intercorsa fra Lucia MORFO’ ed il marito: la donna era infuriata perché il marito si era accordato col padre ed il fratello così confermando il suo ruolo di testa di legno nella gestione di una serie di attività commerciali. Lucia MORFO’ era disperata perché temeva di essere arrestata. Decreto: Obiettivo: Progressivo: Durata: 992/10 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza 3406858966 intestata a MORFÒ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17 (Intestatario SIM rilevato da accertamento H3G) ed in uso a GRAZIANO Massimo, nato a Rossano (CS) il 07/08/1979 ivi residente, via Torre Di Renzo nr. 17. chiamante, utenza 3407263179 intestata ed in uso a MORFO’ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17. 65236, datato 23/02/2012, delle ore 15:07; 00:04’:35’’ INTERLOCUTORI GRAZIANO: MORFO’: GRAZIANO Massimo (Rossano -CS- il 07/08/1979); MORFO’ Lucia (Rossano – CS – il 05/03/1979). contatto: GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: Pronto?... Non mi rispondi?... perchè non mi rispondi? ... Come non ti rispondo... ti ho risposto... (incomprensibile)... (incomprensibile)... tu sei un (incomprensibile) di merda... un infame di merda... tu sei un pezzo di merda... tu con (incomprensibile)... mi sono ammazzata... e che hai fatto tu... le sei andata ad aggiustare la casa!... brutto bastardo... e tu mi metti guerra dentro la casa... a me... … (… parola incomprensibile… )... … si accavallano le voci… Proprio tu... proprio tu!... che "tuo fratello ti odia"... che "tuo fratello è così... che ti vogliono far trovare in galera... che ti fanno trovare dentro i guai"... (incomprensibile)... tu sei pazza con i cazzi!... E tu oggi... oggi sei corso ad andare ad aggiustarle la casa... oggi sei scappato ad andare ad aggiustarle la casa, perchè sei un leccaculo di merda... hai capito che sei?... (incomprensibile, si accavallano le voci)... che io ti guardo... no... noi... no... tu la pace la devi fare con l'anima tua... la pace la devi fare con tua sorella, che fa schifo... e con i tuoi fratelli... che io non voglio sapere più niente di nessuno... e hai finito... hai finito... tu mi hai detto a me "che ti fanno andare in galera... che ti fanno trovare malamente... che ti stanno facendo fare imbrogli (incomprensibile)...". (incomprensibile)... Lucia... 350 MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': E tu mi hai tradito!... tu mi hai tradito!... penso che glielo hai dato tu il furgone... (incomprensibile)... che tu glielo hai dato tutte e due... (piange)... Glieli ho dati io... si... glieli ho dati io qual'è il problema... (incomprensibile)... Tu mi hai tradito a me... hai capito?... (piange)... mi hai tradito, Massimì... e io non ci voglio più niente a che fare con te, Massimì... Lucia, preparami le robe che me ne vado... Devi venire... te le devi venire a prendere le robe... te le devi andare a prendere e te ne devi andare... (piange)... perchè se no, quanto è vero Gesu Cristo... mi state portando ad una stretta condizione... io mi sto andando ad ammazzare, perchè non voglio vedere più a nessuno... (incomprensibile)... ammazzi... preparami le robe che me ne vado, Lucì... Te le vai a prendere solo le robe... te le devi prendere adesso le robe... ti prendi le robe e te ne vai... e mi devi lasciare le chiavi dentro... che tu non ci devi entrare più da me... nè i ragazzi devi vedere più... nè tu e nè loro!... non ve li faccio vedere più a nessuno i ragazzi... che tu lo stai facendo a posta tu... (piange)... tu mi stai facendo arrestare a posta, così ti liberi di me... (incomprensibile)... Si... si... si... si... si... ed è così... ed è così... perchè tu sino ad ora hai detto "che ci sono sempre io con te..." invece non è vero niente!... nè tu e nè quell'altro papà... nessuno!... tutti bastardi siete... mi avete rovinato la vita a me... Hai finito adesso?... No!... io mi sto andando ad ammazzare... così (incomprensibile)... il mondo... mi sto andando ad ammazzare io... perchè io non posso fare niente... con te non esiste più niente, Massimì!... io e te non siamo una famiglia... fra me e te non c'è più niente, Massimì... niente... nè per andare a parlare con un notaio... nè con un geometra... ti stai mettendo "in faccia" tutto tu... io non mi posso mettere mai... mai... niente "in faccia"... mai niente mi posso mettere io... mai... e sono sempre senza niente!... come una morta di fame... senza niente!... non ho potuto mai fare niente della vita mia, niente... e mai mi posso comprare niente... mai... perchè si prendono tutto quello che ho... Chi se lo prende Lucì?... Io non ne ho potuto fare prestiti, Massimì... nè con il centro estetico e nè con la scuola... e voi sopra gli occhi miei non ne fate neanche se morite... ne tu e nè Isidoro (MORFO' Isidoro fratello di MORFO' Lucia)... non me ne frega niente a me... io prestiti non ve ne faccio fare... (incomprensibile)... neanche voi ne dovete prendere soldi... nemmeno voi!... come io non ho preso niente, voi non dovete prendere neanche niente... non me ne frega niente a me... non me ne frega niente... e io non ve ne devo dare carte e cose... che io alle Prainette non ci voglio andare neanche morta ci voglio andare... già te lo sto dicendo in tanti modi... non ci voglio andare più alle Prainette io... e vai a guardarti quelle carte che arriva una scarrellata di assegni... e cose... io nemmeno ci passo più che mi avete rotto il cazzo a me... mi hai capito che mi avete rotto il cazzo... 351 (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 150/B ALLA CNR DEL ROS) Le valutazioni sui gravi indizi Le concordi dichiarazioni dei collaboratori di giustizia su menzionati, dei quali si è già apprezzata l’intrinseca cerdibilità, ed i riscontri forniti dalle conversazioni intercettate su riportate, nonché da quelle che emergeranno nel paragrafo successivo, da valutarsi anche ai fini della sussistenza del reato in esame, delineano un quadro indiziario grave in ordine alla fittizia intestazione a MORFO’ Lucia, delle suddette attività commerciale. Che tale intestazione sia stata fatta al fine di eludere la normativa sull’illecita accumulazione patrimoniale e sulle misure di prevenzione, si evince dai numerosi procedimenti peneli cui MORFO’ Salvatore era sottoposto all’epoca dell’avvio delle predette attività commerciali, ampiamente riportati nella parte iniziale in cui si fa riferimento al ruolo svolto dallo stesso. Quanto alla consapevolezza dell’illeceità della fittizia intestazione e delle modalità di conduzione delle stesse è illuminante la conversazione intercettata tra MORFO’ Lucia ed il marito GRAZIANO Massimo, da ultimo riportata, nella quale la prima esplicita la preoccupazione di essere arrestata per “gli imbrogli fatti dal padre e dal marito”. 4.7. REATO DI ILLECITA CONCORRENZA IN FAVORE DEL “PANIFICIO PANE DEL PATIRE” (CAPO 10. IMPUTATI: Morfò Salavatore, Morfò Isidoro, Graziano Massimo). REATO DI ESTORSIONE IN DANNO DI APRIGLIANO FORTUNATO (CAPO 11. IMPUTATO: Graziano Massimo). La richiesta del P.M. esplicita gli elementi di indagine raccolti in relazione e tali illecite attività: “L’impresa individuale “PANIFICIO PANE DEL PATIRE” - (p.i. 02261810788) di proprietà di MORFO’ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, veniva costituita (formalmente) in data 19/09/2007, con sede nella C.da Piragineti di Rossano (CS). In data 10/02/2012, veniva presentata, presso la camera di commercio di Cosenza, una denuncia di modifica della sede da C.da Piragineti alla C.da Sant’Irene sempre del Comune di Rossano (CS), a far data dal 16/01/2010. Tale trasferimento era stato in realtà già effettuato, in data 27/01/2009 (quindi almeno un anno prima), data in cui il N.A.S. di Cosenza, effettuava un’ispezione igienico sanitaria, presso la nuova sede di C.da Sant’Irene di Rossano (CS) redigendo un sequestro preventivo dei locali per una serie di infrazioni relative alla mancanza di condizioni igienico sanitaria dei locali.(VEDASI C.N.R. NAS COSENZA IN ALLEGATO N.138/B ALLA CNR DEL ROS) 352 Il fatto generava il procedimento penale avente n.394/2009 RGNR, attualmente pendente presso il Tribunale di Rossano con prescrizione ordinaria fissata al 27/01/2013. La collaboratrice di giustizia VALLONEARANCI Maria, l’8/09/2010, forniva particolari in ordine alla gestione e distribuzione del pane in Rossano e comuni limitrofi da parte di MORFO’ Salvatore asserendo che tutti i negozianti di Rossano (CS) dovevano rifornirsi di pane dal forno “Pane del Patire” di MORFO’ Salvatore tanto che molti panifici “concorrenti” erano stati costretti a ridimensionare la propria impresa (o cessare addirittura l’attività) licenziando molti dipendenti. …omissis… Come ho già detto ACRI Nicola gestisce la torrefazione della propria famiglia. So che tutti i bar di Rossano devono rifornirsi per forza del caffè "Pellegrino". Questo lo posso dire con certezza perché personalmente ho lavorato presso un bar di Rossano sito in piazza Bologna di cui non ricordo la denominazione, gestito, all'epoca, da OTRANTO Adele. Proprio quest'ultima mi diceva che nonostante la clientela si lamentava del fatto che questo caffè fosse troppo forte e faceva male allo stomaco, lei era comunque costretta a comprarlo perché imposto da ACRI Nicola. Ricordo che questo caffè veniva scaricato da tale Sergio accompagnato da una ragazza di nazionalità straniera. Del resto la stessa cosa avviene per la distribuzione del pane, infatti, in Rossano, tutti i negozi lo devono acquistare dal panificio di MORFO' Salvatore, denominato "Pane del patire". So che per tale motivo gli altri forni stanno avendo grosse difficoltà economiche e stanno man mano licenziando personale. Il panificio di MORFO' si è ingrandito negli ultimi anni fino a contare circa 50 dipendenti. Voglio aggiungere che attualmente MORFO' Salvatore gestisce anche tutto il mercato delle macchinette da gioco nei bar e locali. So che lui gestisce sia le macchinette legali, cioè quelle autorizzate dai monopoli di stato, che quelle illegali. Quelle illegali vengono preparate da MORFO' Salvatore tramite il genero a nome GRAZIANO Massimo detto anche "dente di cane" che ha sposato MORFO' Lucia, e da un uomo giovane che ha i capelli bianchi e guida un furgoncino cassonato di colore bianco con il quale trasporta le macchinette. Credo che il cognome di questa persona sia CAVALLINI. Le macchinette illegali vengono vendute a tremila euro l'una e a MORFO' viene anche corrisposta una percentuale sui successivi incassi. Su quelle legali invece, MORFO' Salvatore prende il 10 per cento del ricavato. So questi particolari per averli appresi dal mio ex marito ACRI Natale e per averlo verificato direttamente allorquando lavoravo nel bar di p.zza Bologna, dove erano anche ubicate queste macchinette da gioco. Tuttora nel bar denominato "Gabbino" sito in c.da piragineti del Comune di Rossano ci sono nascoste circa 7 - 8 macchinette tra cui alcune illegali. …omissis… Così VALLONEARANCI Maria in data 08/09/2010 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.42/A ALLA CNR DEL ROS) In un ulteriore verbale, reso in data 02/11/2012 VALLONEARANCI Maria, ritornava sull’argomento relativo all’imposizione del pane. La collaboratrice afferma che: il panificio è gestito da GRAZIANO Massimo, genero di MORFO’ Salvatore, e dai figli di quest’ultimo MORFO’ Isidoro e MORFO’ Domenico. 353 Una volta impossessatosi del mercato del pane di Rossano, gli altri panifici avevano avuto un brusco ridimensionamento nella produzione e pertanto, i titolari degli stessi, erano impossibilitati ad assumere il convivente TEDESCO Fabio. Erano gli stessi panificatori a confidare al suo convivente le difficoltà successive all’avvento sul mercato del “Pane del Patire”. Uno dei panificatori125 interpellati da TEDESCO Fabio e VALLONERANCI Maria, aveva addirittura ricevuto l’ordine da parte di MORFO’ Salvatore di non vendere più pane nella c.da Piragineti di Rossano . Riceveva le confessioni di tale “Pino”126, il quale le confidava che alla sorella, che gestiva una panetteria era stato imposto di rifornirsi di pane solo dal panificio del MORFO’. …omissis… A.D.R.: Ho già riferito che da un pò di anni a questa parte MORFO’ Salvatore controlla, così come il mercato dei videopoker, il mercato del pane imponendo quello che produce presso il panificio denominato “il pane del patire”. Questo panificio, per come ho potuto direttamente constatare, è gestito da GRAZIANO Massimo, da MORFO’ Isidoro e da MORFO’ Domenico, fratello di Isidoro. Questa situazione mi è stata confermata nel 2010. A quell’epoca, insieme al mio convivente TEDESCO Fabio, ci siamo recati in c.da Forello ove si trova uno storico panificio che produce un pane molto conosciuto a Rossano, noto, per l’appunto, come pane di Forello. Il gestore di questo panificio, del quale non ricordo il nome, spiegava che non poteva assumere TEDESCO Fabio perché aveva già licenziato una serie di lavoranti in quanto aveva diminuito di 2/3 la propria produzione in conseguenza dell’ingrandirsi del panificio di MORFO’. Infatti MORFO’ , mi pare nel corso del 2009, ha realizzato un nuovo e pu’ grande panificio sito in Contrada Sant’Irene per cui è in grado di rifornire tutti i rivenditori di Rossano e non solo. Il panettiere di contrada Forello spiegava che. prima dell’apertura del panificio di c.da Sant’Irene di Morfò. sfornava il pane tre volte al giorno, dopo sfornava il pane soltanto di notte. Sempre questo panettiere mi diceva che tutti erano costretti a prendere il pane dei MORFO’. Non mi riferiva di intimidazioni specifiche lasciandomi però intendere che non ve ne era bisogno in quanto tutti erano spaventanti per effetto del carisma criminale di MORFO’ Salvatore e dei suoi più stretti congiunti. Un discorso del tutto analogo è stato fatto, nel medesimo periodo, a TEDESCO Fabio da tale Garasto che gestisce un panificio in Schiavonea. In altre parole: Fabio si presentava presso questo panificio chiedendo di poter lavorare, non veniva assunto e gli si spiegava che v’era stata una drastica diminuzione della produzione determinata dal fatto che MORFO’ aveva imposto il proprio prodotto a tutti i rivenditori. Raccontava pure che non poteva mandare il furgoncino che Panificio F.lli GARASTRO Francesco e Damiano s.n.c., partita Iva n. 01863490783 con sede sociale in Corigliano Calabro (CS) alla C.da Giannone. Soci Contitolari e Amministratori risultano GARASTO Francesco, nato a Corigliano Calabro (CS) il 01/09/1950, ivi residente alla frazione Schiavonea, Via Delle Ortenzie e GARASTO Damiano, nato a Corigliano Calabro (CS) il 31/01/1962, ivi residente alla frazione Schiavonea, Via Delle Mimose mentre soci a nome collettivo risultano MADEO Iolanda nata a Corigliano Calabro il 28/08/1969, ivi residente alla frazione Schiavonea Via Delle Mimose e PITZALIS Franca Maria nata a Orroli (NU) il 17/12/1958, residente a Corigliano Calabro alla frazione Schiavonea Via Delle Ortenzie. Quote pro-capite per tutti €. 1291,14; Data inizio attività 15/11/1994. 126 Identificato in ZANGARO Giuseppe, nato a Rossano il 24/11/1958. 125 354 trasportava il proprio pane a c.da Piragineti perché MORFO’ Salvatore gli aveva mandato l’”ambasciata” con cui gli vietava di rifornire, per l’appunto, la zona di Piragineti. A.D.R.: Garasto non ha riferito a TEDESCO Fabio attraverso chi Morfò gli aveva mandato questa “imbasciata”. Comunque Tedesco Fabio ha lavorato presso questo panificio , in nero, nel periodo natalizio del 2010. Nel 2010, mia madre andava ad abitare in c.da Amarelli dopo che il portone d’ingresso nella nostra abitazione, sita in Rossano Scalo, alla via Pietro Nenni, veniva, notte tempo, distrutto, tramite incendio. Proprio sotto l’abitazione di mia madre, vi è un bar, gestito a un signore che si chiama Pino del quale non ricordo il cognome. Questa persona è stata sempre molto vicina a MORFO’ sin dai tempi di SAPIA Pasquale e TRIPODORO Pasquale. Lavorava come vigilante, veniva arrestato proprio in virtù dei rapporti che aveva con MORFO’ per cui gli veniva tolto il porto d’armi e quindi perdeva il posto di vigilante. Nell’ultimo periodo, poco prima del mio abbandonare Rossano per andare in protezione, lavorava come parcheggiatore nei pressi dell’ospedale. Pino era molto arrabbiato con la famiglia MORFO’ in quanto, diceva, nonostante i suoi trascorsi, doveva pagare il pizzo a MORFO’ per il suo bar. Diceva, infatti, che MORFO’ Salvatore. nonostante riconoscesse come capo ACRI Nicola. continuava, di nascosto, ad imporre il pizzo a qualche imprenditore. Lo stesso Pino mi diceva che la sorella, la quale gestisce una panetteria in via Bernardino Telesio a Rossano Scalo, a fianco del negozio denominato “l’angolo della Sila”, doveva, per imposizione di MORFO’ Salvatore, acquistare 150-200 pani al giorno dal panificio “del Patire” e aveva dovuto smettere di prendere pane di Forello, del forno di Palmieri e di tale Sapia. In definitiva aveva avuto l’imposizione di rifornirsi esclusivamente dal panificio di MORFO’ Salvatore. …omissis… Così VALLONEARANCI Maria al P.M. in data 02/11/2012 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N. 302/B ALLA CNR DEL ROS) In relazione alle dichiarazioni della VALLONEARANCI Maria i CC hanno verificato che: Il panificio “Forello” è una Impresa Individuale denominata “Panificio Forello” il cui proprietario risulta DE LUCA Pasquale, nato a Rossano (CS) il 18/04/1967, ivi residente alla C.da Forello, con sede sociale in C.da Forello di Rossano (CS) - partita Iva n. 01747980785. Data inizio attività 10/06/1991. La persona indicata come la sorella di “Pino” (ZANGARO Giuseppe) che gestisce un’attività commerciale sita in Via Bernardino Telesio a Rossano (CS) si identifica in ZANGARO Filomena, nata a Rossano il 23/04/1964 (coniugata con ROMEO Natale nato a Rossano il 05/02/1962 già titolare dell’esercizio commerciale denominato “il Panettiere” di Romeo Natale p.iva 01791980780 con sede in via P.Barba n.9). In data 06/11/2012, anche TEDESCO Fabio, convivente della collaboratrice VALLONEARANCI, ha reso dichiarazioni relative all’imposizione del pane nell’area Rossanese da parte della famiglia MORFO’ sovrapponibili a quelle fornite da VALLONEARANCI Maria. TEDESCO Fabio, infatti, per diversi anni, ha lavorato come 355 panettiere per cui verificava l’improvviso sviluppo dell’attività commerciale del “Pane del Patire”il cui prodotto veniva imposto ai commercianti rossanesi mediante il classico metodo mafioso. Nel verbale sopra richiamato, in sintesi, TEDESCO Fabio dichiara: di aver svolto il mestiere di panettiere per molti anni e di aver lavorato per il panifico di PALMIERI Raffaele (impresa individuale, con sede in Rossano (CS) alla Via Piragineti, partita Iva n. 01772850788, il cui titolare firmatario risulta PALMIERI Raffaele, nato a Rossano (CS) il 04/10/1964, ivi residente alla C.da Piragineti ove si occupava, oltre che della panificazione, del trasporto del pane presso i rivenditori finali; che nel 2009 si era presentato presso il panificio c.d. di “Forello” per chiedere di lavorare per cui aveva saputo che la produzione di pane si era ridotta ad un terzo a causa della massiccia presenza sul mercato del “Pane del Patire; di aver raccolto le confidenze dei titolari dei panifici “GARASTO” ed “ABBRUZZESE” i quali gli riferivano che, a partire dal 2008, MORFO’ Isidoro e GRAZIANO Massimo, rispettivamente figlio e genero di MORFO’ Salvatore, avevano iniziato a contattare i rivenditori di pane in Rossano per imporre l’acquisto del “Pane del Patire” con evidente e conseguente diminuzione della loro produzione; di aver personalmente verificato, quando trasportava il pane del panificio “PALMIERI” che nei punti vendita ove si recava, le ceste espositrici erano abbondantemente fornite del solo “Pane del Patire”; di aver ricevuto le confessioni dei titolari di due punti vendita di pane di Rossano che gli confermavano di aver ceduto all’imposizione della famiglia MORFO’ formulata per il tramite di MORFO’ Isidoro e GRAZIANO Massimo, accettando, nonostante una iniziale diminuzione della clientela, la sola vendita del “Pane del patire”. Si riporta qui di seguito lo stralcio del verbale d’interrogatorio richiamato. …omissis… Per molti anni ho svolto il mestiere di fornaio, lavorando la notte per la produzione del pane. Fino al 2006, ho lavorato presso il panificio di PALMIERI Raffaele che è sito in Rossano c.da Sant’Irene. Nel 2007, invece, ho lavorato presso il panificio ABBRUZZESE sito in c.da Oliastrett di Corigliano Calabro, al confine con Rossano. Questo panificio è gestito da due fratelli che si chiamano Sergio ed Enzo ABBRUZESE. Nel 2008, per circa tre mesi, sono tornato a lavorare presso il panificio PALMIERI. Nel 2009, invece, da settembre a dicembre, ho lavorato presso il panificio GARASTO che è sito a Schiavonea, ed è gestito da due fratelli di cui uno si chiama “Ciccillo” e l’altro Damiano Garasto . Voglio precisare che, prima di iniziare a lavorare da GARASTO, mi sono recato dal panificio che sforna il pane c.d. di FORELLO, per chiedere ai titolari, che mi pare siano due fratelli, di poter lavorare. Uno dei due fratelli si chiama Pasquale, dell’altro non ricordo il nome. Pasquale mi diceva che ormai in Rossano si vendeva solo il pane di Morfo’ per cui aveva avuto una forte contrazione della produzione tanto che in luogo delle tre informnate al giorno ne faceva solo una la notte per cui non poteva assumermi. Questi panifici sono quelli più importanti fra Rossano e Corigliano. 356 Proprio per aver lavorato, nei periodi sopra indicati, presso i diversi panifici, avevo un buon rapporto con i relativi titolari. A partire dal 2008, ho iniziato a sentire lamentele circa l’operato di MORFO’ Salvatore che “si era preso” tutta la piazza di Rossano. In particolare, dette lamentele, sentivo dai fratelli ABBRUZZESE e dai fratelli GARASTO i quali dicevano che GRAZIANO Massimo e MORFO’ Isidoro, il figlio di Salvatore, avevano iniziato a fare i c.d. “giri” in Rossano, specie presso i piccoli negozi, intimando di prendere soltanto il pane del panificio “del Patire”. Le stesse persone mi dicevano che il panificio di Morfo’ Salvatore era intestato alla figlia Lucia che fungeva da prestanome. Quando lavoravo da PALMIERI ero addetto al forno la notte , il giorno, invece, ero addetto al trasporto del pane e quindi notavo che GRAZIANO Massimo e MORFO’ Isidoro, figlio di Salvatore, per almeno due o tre mesi, si occupavano personalmente del trasporto del pane “del Patire”. Successivamente il trasporto del pane “del Patire” veniva effettuato da ragazzi di cui non conosco il nome. Nello stesso periodo potevo personalmente verificare un drastico calo delle vendite non solo del panificio di PALMIERI, ma anche degli altri panifici, nella zona di Rossano. Infatti, scaricavo il pane in degli scaffali-espositori e potevo verificare che gli scaffali del “pane del Patire” erano colmi mentre quelli degli altri panifici rimanevano vuoti. Naturalmente, per quanto concerne il panificio “Palmieri” incameravo le disdette dei rivenditori. Comunque continuavo ad avere rapporti con i punti vendita che prendevano solo un paio di pani al giorno dal panificio PALMIERI. Gli ABBRUZZESE sono titolari di tre punti vendita, in definitiva, loro stessi vendono il pane che sfornano. Uno dei tre punti vendita è gestito da un terzo fratello ed ha sede a Rossano dove, a partire dal 2008, si è registrato un tracollo di vendite in favore del panificio “del patire”. Queste ultime circostanze mi sono state riferite dai fratelli ABBRUZZESE. Le stesse notizie ho appreso da due titolari di punti vendita di pane che si chiamano, rispettivamente, Gianni e Gennaro. Il primo è titolare di un negozio di frutta e verdura sito a Rossano in via Roma, il secondo è titolare sempre di un alimentari e frutta e verdura sito nei pressi del commissariato di P.S.. Sia Gianni che Gennaro mi dicevano che avevano subito l’imposizione del “Pane del Patire” da GRAZIANO Massimo e da MORFO’ Isidoro, figlio di Salvatore. Ambedue si lamentavano del fatto che, inizialmente, avevano perso la clientela, in quanto molti avventori preferivano il pane di panifici diversi da quello del “Patire”, entrambi precisavano però che, con il passare del tempo, avevano recuperato la clientela in quanto, in Rossano, si trovava soltanto il pane del panificio del “Patire”.Così TEDESCO Fabio al P.M. in data 06/11/2012 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.78/B ALLA CNR DEL ROS) In relazione alle dichiarazioni del TEDESCO Fabio i CC della Sezione A.C. di Catanzaro hanno verificato quanto segue: Il panificio “Abbruzzese” è denominato “Prodotti ABBRUZZESE di GIGLIO Marisa e ABBRUZZESE Sergio s.n.c., partita Iva n. 02000300786 con sede sociale in Corigliano Calabro (CS) alla C.da Ogliastretti. Socio Amministratore risulta ABBRUZZESE Sergio, nato a Rossano (CS) il 24/11/1962, ivi residente alla C.da Ciommetta 1, Socio Amministratore GIGLIO Marisa, nata a Corigliano Calabro (CS) il 02/05/1966, residente a Rossano (CS) alla Via Verbano n.45/B. Conferimento nominale pari ad €. 10.329,14; Data inizio attività 04/04/1996. Quello che TEDESCO addita come panificio GARASTO è la s.n.c. Panificio F.lli GARASTRO Francesco e Damiano s.n.c., partita Iva n. 01863490783 con sede sociale in 357 Corigliano Calabro (CS) alla C.da Giannone. Soci Contitolari e Amministratori risultano GARASTO Francesco, nato a Corigliano Calabro (CS) il 01/09/1950, ivi residente alla frazione Schiavonea, Via Delle Ortenzie e GARASTO Damiano, nato a Corigliano Calabro (CS) il 31/01/1962, ivi residente alla frazione Schiavonea, Via Delle Mimose ulteriori risultano MADEO Iolanda nata a Corigliano Calabro il 28/08/1969, ivi residente alla frazione Schiavonea Via Delle Mimose e PITZALIS Franca Maria nata a Orroli (NU) il 17/12/1958, residente a Corigliano Calabro alla frazione Schiavonea Via Delle Ortenzie. Quote pro-capite per tutti €. 1291,14; Data inizio attività 15/11/1994. Il Gianni titolare di un negozio di frutta e verdura sito a Rossano in via Roma, si identifica in CONVERSO Giovanni, nato a Rossano (CS) il 04/02/1966, ivi residente via Torre Pisani, titolare dell’impresa individuale, sita in Rossano (CS) via Roma, attività di vendita al dettaglio di frutta e verdura. Gennaro titolare di un alimentari con annesso frutta e verdura sito nei pressi del commissariato di P.S., si identifica in DOMANICO Gennaro, nato a Rossano (CS) l’11/08/1964, ivi residente in via Lazio n.6, già titolare di omonima impresa individuale avente ad oggetto l’attività di commercio al minuto di prodotti alimentari ceduta il 23/11/2011 alla multinazionale “Center Cross s.r.l.”. Anche SOLFERINO Gaetano, nato a Rossano (CS) il 20/10/1979, il 04/02/2011 ha affermato che MORFO’ Salvatore, nel 2008, appena uscito dal carcere (con il benestare di ACRI Nicola, a quel tempo latitante ma sempre a capo della ‘ndrina rossanese) iniziava ad imporre ai commercianti della zona la vendita del suo pane e l’installazione delle macchinette da gioco (illegali e non) e ricordava di aver personalmente assistito all’imposizione, da MORFO’ Isidoro, ad un ambulante di Rossano paese, tale Sergio, perchè comprasse il loro pane. SOLFERINO spiegava che i commercianti di Rossano “per paura” di ritorsioni erano costretti, loro malgrado, a rifornirsi dal “Pane del Patire” di MORFO’: “…Quasi tutti se lo prendono per di paura. Si spagnano ma non l’accendono il negozio o gli fanno qualcosa alle macchine, queste cose qui…” non c’era bisogno di violenza o di minacce perché bastava “…la paura del nome…” ad ingenerare una completa soggiacenza . …Omissis… P.M. dott. LUBERTO – Senta, una cosa le volevo dire. Lei conosce MORFÒ Salvatore, no? SOLFERINO Gaetano – Sì. P.M. dott. LUBERTO – MORFÒ Salvatore è da poco uscito dal carcere. SOLFERINO Gaetano – E’ uscito mi pare che da un due mesi, un mese e mezzo, è ai domiciliari. P.M. dott. LUBERTO – Bene. Però era uscito anche prima. SOLFERINO Gaetano – Sì. P.M. dott. LUBERTO – Nel 2008, no? SOLFERINO Gaetano – Sì, nel 2008. P.M. dott. LUBERTO – Nel momento in cui Salvatore MORFÒ esce dal carcere, si scontra con GALLUZZI e con ACRI oppure in qualche modo… SOLFERINO Gaetano – Sì… no… sì, sì, avevano fatto tutti pace. P.M. dott. LUBERTO – Avevano fatto pace. E MORFÒ Salvatore che cosa si è messo a fare? SOLFERINO Gaetano – Si è messo a fare cose… pane… questo… queste cose qua. 358 P.M. dott. LUBERTO – Pane e che cos’altro? SOLFERINO Gaetano – Fresine. P.M. dott. LUBERTO – Quindi aveva il panificio. SOLFERINO Gaetano – Il panificio. P.M. dott. LUBERTO – Poi? SOLFERINO Gaetano – Che poi c’ha pure il coso al mare, una discoteca al mare. P.M. dott. LUBERTO – Un attimo solo, cerchiamo di capire. Il panificio, la discoteca al mare. E che cos’altro? SOLFERINO Gaetano – E questo coso del cognato, del genero di video poker. P.M. dott. LUBERTO – Quindi sostanzialmente si sono messi a fare tre cose: il video poker che gestisce il genero. Lei sa come si chiama il genero? SOLFERINO Gaetano – No, no. P.M. dott. LUBERTO – Poi: il pane. Il pane chi lo gestisce? SOLFERINO Gaetano – Il figlio di MORFÙ. P.M. dott. LUBERTO – Il figlio. Quale figlio? SOLFERINO Gaetano – Isidoro. P.M. dott. LUBERTO – Isodoro. Dopodichè: la discoteca. La discoteca a mare dove? SOLFERINO Gaetano – A Via Sant’Angelo. P.M. dott. LUBERTO – Dove? A Rossano Scalo? SOLFERINO Gaetano – Rossano Scalo sì, dopo i Carabinieri. P.M. dott. LUBERTO – E la discoteca chi la gestisce? SOLFERINO Gaetano – Il figlio. P.M. dott. LUBERTO – Cioè Isidoro? SOLFERINO Gaetano – Sì, poi c’è pure la figlia che l’aiuta e poi c’è il padre che si fa passare i domiciliari, dà una mano di aiuto. P.M. dott. LUBERTO – Va bene. Ora: il pane. Il pane poi viene imposto oppure è una attività comune? SOLFERINO Gaetano – No, viene imposto, perché una volta mi sono trovato io con questo Sergio… P.M. dott. LUBERTO – Chi è questo Sergio. SOLFERINO Gaetano – Questo che c’ha un camion, però fisso è, un camion fisso. P.M. dott. LUBERTO – E’ un camion che vende? Che cosa vende? SOLFERINO Gaetano – Frutta, banane, tutta quanta roba così. P.M. dott. LUBERTO – Quando si è verificato questo fatto di Sergio del camion? SOLFERINO Gaetano – Cinque mesi, sei mesi, prima e m’arrestanu a mia, diciamo il 2008, quando sono uscito, sempre in quei periodi là. P.M. dott. LUBERTO – Quindi sempre nel 2008/ 2009 lei stava vicino questo camion in cui… SOLFERINO Gaetano – Prendevo le verdure per i porcerruzzi, per i maiali. P.M. dott. LUBERTO – Va bene, lasciamo stare. Quindi lei si stava rifornendo di verdura da questo Sergio. SOLFERINO Gaetano – Sì. P.M. dott. LUBERTO – E che cosa ha visto? SOLFERINO Gaetano – Ho visto che è venuto il figlio di Salvatore. P.M. dott. LUBERTO – Quindi Isidoro? SOLFERINO Gaetano – Isidoro. P.M. dott. LUBERTO – E che cosa gli ha detto? SOLFERINO Gaetano – E ha detto: “U pana, Sè?” “Ma io u staju pigghjannu e n’atru…” “Sé, te l’ai pigghjara menzu e nui e menzu e chine i pigli”. P.M. dott. LUBERTO – E quindi? SOLFERINO Gaetano – E poi ha detto: “Va bene, portamilli… – ha detto – …na decina u jornu”. P.M. dott. LUBERTO – Ho capito. Quindi lei assiste a questa imposizione. 359 SOLFERINO Gaetano – Sì. P.M. dott. LUBERTO – Sa di altri esercizi commerciali che hanno ricevuto una medesima imposizione? SOLFERINO Gaetano – Quasi tutti se lo prendono per di paura. P.M. dott. LUBERTO – “Di paura”. Che significa: “di paura”? SOLFERINO Gaetano – Si spagnano ma non l’accendono il negozio o gli fanno qualcosa alle macchine, queste cose qui. P.M. dott. LUBERTO – Lei sa se ci sono stati altri danneggiamenti, danneggiamenti per imporre il pane? SOLFERINO Gaetano – No, che io mi ricordo no. P.M. dott. LUBERTO – Perché non ce ne sono stati? SOLFERINO Gaetano – E perché se li prendono normalmente. P.M. dott. LUBERTO – Cioè lei dice: non sono necessari i danneggiamenti perchè la gente se lo prende. SOLFERINO Gaetano – Ha paura e se lo prende, già per il nome se li prende. P.M. dott. LUBERTO – Ho capito. lei? …omissis… Così SOLFERINO Gaetano in data 04/02/2011 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.4/B ALLA CNR DEL ROS) Anche GALLINA è a conoscenza del monopolio nella distribuzione del pane che i MORFO’ hanno guadagnato sfruttando la carica di intimidazione di cui Salvatore MORFO’ è portatore: Per come dicevo sopra ACRI Nicola veniva imposto quale capo di Rossano da Cassano e da Cirò, a scapito di MORFO’ Salvatore che era un vecchio uomo d’onore già legato come me, a TRIPODORO Pasquale. Io ho sempre avuto buoni rapporti con MORFO’ che rispettavo e andavo a trovare ogni tanto spesso quanto rincasava dopo aver subito la carcerazione. All’incirca un anno prima di iniziare la collaborazione ricordo che avevo fatto visita presso la di lui abitazione che è sita lungo la strada che conduce alla Madonna del Patire. In quella occasione MORFO’ mi diceva che ACRI Nicola gli aveva lasciato la gestione di due affari : i giochi elettronici d’azzardo ed il pane. MORFO’ Salvatore era l’unico che poteva piazzare presso i vari esercizi commerciali i giochi elettronici, anche di genere vietato con i quali si gioca d’azzardo. I commercianti che gestiscono i locali pubblici dove i video giochi vengono piazzati, in considerazione della fame criminale di MORFO’ non osano obiettare alcun chè, sebbene MORFO’ si appropri di quasi tutti gli introiti. Lo stesso MORFO’ Salvatore gestisce un panificio del quale non ricordo il nome e ribadisco, con il placet di ACRI Nicola, impone il pane a tutti i rivenditori Rossanesi che sono costretti a rifornirsi esclusivamente da lui. …omissis… Così GALLINA Giuseppe in data 02/11/2012 (VEDASI VERBALE DI INTERROGATORIO IN ALLEGATO N.15/B ALLA CNR DEL ROS) Il contesto captativo conferma le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Fra le più eloquenti si consideri la registrazione, captata in data 07/12/2011 (prog. 55647 rif. decr. 992/2010 R. Int. DDA CZ, nel corso della quale GRAZIANO Massimo contattava l’utenza 3393239697 (intestata ad APRIGLIANO Fortunato, nato a Rossano 360 (CS) il 22/02/1961 ed in uso allo stesso), e chiedeva a Fortunato (titolare dell’omonima impresa individuale – p.i. 01378030785 con sede a Rossano C.so Garibaldi) in maniera perentoria, il motivo per il quale non stava vendendo più il loro pane ”…Fortunato, perché non nè stai vendendo pane?...”. APRIGLIANO Fortunato tentava di giustificarsi affermando che, a causa di una recente fornitura di qualità scadente del “Pane del Patire”, i suoi clienti non volevano più acquistare quel pane con conseguente diminuzione delle vendite “…e, tu quel giorno che hai sbagliato mi hai rovinato a me!...”. APRIGLIANO tentava di calmare e rassicurare GRAZIANO Massimo affermando che “…io solo pane tuo tengo!...…neanche un pane ho venduto stamattina! se tu vieni da me... trovi solo pane tuo io non è che tengo dieci tipi di pane! che cosa ti pensi? i panini prendo e il pane!...”. GRAZIANO Massimo dubitava della spiegazione fornitagli “…e i cristiani possibile che in un giorno pane non né prendono più?...”. APRIGLIANO Fortunato si lasciava sfuggire che riceveva una piccola fornitura da tale “Giuseppe” “…quattro pani li prendo da Giuseppe e basta non nè prendo più pane!...”. GRAZIANO Massimo rispondeva che aveva consentito a “Giuseppe” di rifornire APRIGLIANO Fortunato di una modica quantità di pane, per la sola giornata di domenica “…ho capito, però Giuseppe il pane te lo deve portare solo la domenica, ho detto io!...” e che, evidentemente, il suo ordine era stato disatteso “…io non sapevo Giuseppe che faceva di questa maniera eh, perchè poi la confidenza se l’è presa assai, perchè a Giuseppe glielo avevo detto il pane solo la domenica… per cui preannunciava . che avrebbe proibito a Giuseppe di effettuare forniture anche la domenica “...adesso chiamo a Giuseppe e gli dico che neanche la domenica ti deve portare il pane!...”e si congedava dicendo che sarebbe passato dal negozio di Aprigliano per verificare la presenza di pane prodotto da altri forni. Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: 992/10R.Int. (Proc. Pen. 5113/09RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, utenza 3406858966 intestata a MORFÒ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17 (Intestatario SIM rilevato da accertamento H3G) ed in uso a GRAZIANO Massimo, nato a Rossano (CS) il 07/08/1979 ivi residente, via Torre Di Renzo nr. 17. chiamato, utenza 3393239697 intestata ed in uso ad APRIGLIANO Fortunato, nato a Rossano (CS) il 22/02/1961, ivi residente alla Via Martucci. 55647, datato 07/12/2011, delle ore 09:32; 00:03’:54’’ INTERLOCUTORI GRAZIANO: GRAZIANO Massimo (Rossano -CS- 07/08/1979); APRIGLIANO: APRIGLIANO Fortunato (Rossano –CS- 22/02/1961). APRIGLIANO: oh... Massimo! 361 GRAZIANO: APRIGLIANO: GRAZIANO: APRIGLIANO: GRAZIANO: APRIGLIANO: GRAZIANO: APRIGLIANO: GRAZIANO: APRIGLIANO: GRAZIANO: APRIGLIANO: GRAZIANO: APRIGLIANO: GRAZIANO: APRIGLIANO: GRAZIANO: APRIGLIANO: GRAZIANO: APRIGLIANO: GRAZIANO: APRIGLIANO: GRAZIANO: APRIGLIANO: GRAZIANO: APRIGLIANO: GRAZIANO: APRIGLIANO: Fortunato, perché non nè stai vendendo pane? e, tu quel giorno che hai sbagliato mi hai rovinato a me! io, con quello... scusa uno sbaglia... quando lavoravo con Raffaele no, facevo... (parole incomprensibili)... il pane lo facevo una merda no... ascolta… e il pane sempre venduto il pane Fortunato! non è colpa della mia... (incomprensibile si accavallano le voci)... ho capito... io solo pane tuo tengo! e i cristiani possibile che in un giorno pane non né prendono più?... e, tu lo hai visto quanto pane vendiamo il giorno noi! qua a Rossano è saturo! si stanno prendendo i panini al posto del pane, e adesso per riprenderci ci vogliono setto, otto giorni o dieci giorni! sono disgraziati la gente a Rossano! ma tu adesso pane ne vuoi pane o no?... e quanto pane c'è ancora? che nè so quanto pane... neanche un pane ho venduto stamattina! neanche un pane hai venduto stamattina? se tu vieni da me... trovi solo pane tuo io non è che tengo dieci tipi di pane! che cosa ti pensi? i panini prendo e il pane! e allora sai che vogliamo fare adesso, visto che è di questa maniera il pane lo aumentiamo a due euro ai cristiani! tanto vendiamo e non vendiamo sempre quello è! e se lo aumentiamo ancora peggio è! ma tanto è la stessa cosa, tanto non nè vendiamo più, se è come dici tu, un giorno che sbagliamo non vendiamo più il pane lo mettiamo a due euro e quello che... (incomprensibile si accavallano le voci)... vendiamo! quello che deve fare il pane lo deve fare costante Massimi! forse non hai capito, il pane... hai sbagliato un giorno il pane, non è che poi uno... sbaglia un giorno e lo ammazzi il cristiano, io ho sempre lavorato al forno e capita sempre il giorno che sbagli, vota e gira! si lo so, però a Rossano stavo vendendo quaranta (40) pani al giorno lo hai visto! ci ripigliamo un altra volta ci vuole un po di pazianza! che dobbiamo fare Rossano è fatta così, Rossano è disgraziata! Vabbò! adesso c'è Natale... (parole incomprensibili)... per esempio il pane tuo, si manteneva cinque giorni, poi quel giorno, già la sera per la miseria sembrava che aveva una ventina di giorni! hai capito qual'è il cazzo del guaio... vabbò! non ci dobbiamo imbrogliare perchè... (parole incomprensibili)... non è colpa tua... (parole incomprensibili)... è disgraziato il pane, pure i panini, vedi quello che mi porta i panini, quel giorno aveva fatto i panini in malo modo, e vendevo dieci chili di panini al giorno, adesso li sta facendo bene e me li sto prendendo! ma i panini te li stai prendendo almeno? me li sto prendendo, come non me li sto prendendo! 362 GRAZIANO: APRIGLIANO: vabbò! se tu avevi altri dieci tipi di pane... (parole incomprensibili)... e tre, quattro pani li prendo da Giuseppe e basta non nè prendo più pane! GRAZIANO: però Giuseppe il pane te lo deve portare solo la domenica! APRIGLIANO: no, ma ne prendo pochissimo! GRAZIANO: ho capito, però Giuseppe il pane te lo deve portare solo la domenica, ho detto io!... io non sapevo Giuseppe che faceva di questa maniera eh, perchè poi la confidenza se l’è presa assai, perchè a Giuseppe glielo avevo detto il pane solo la domenica, ti stanno bene cinque pani al giorno, i cinque pani li consumi da me ohi Fortunato, (incomprensibile si accavallano le voci...) io lo sapevo che Giuseppe ti portavo il pane, perchè già lo sapevo perchè quando Giuseppe è venuto domenica a portarti il pane a te, non andava bene più! adesso chiamo a Giuseppe e gli dico che neanche la domenica ti deve portare il pane! APRIGLIANO: Massimi! GRAZIANO: e... (parole incomprensibili)... la domenica...da domani te lo do io il pane senza offesa, perchè te lo devi prendere da Giuseppe il pane! APRIGLIANO: non nè sto prendendo da Giuseppe pane, quale pane! GRAZIANO: vabbò! APRIGLIANO: quelle pitte bruciate, quelle pizze rotonde... GRAZIANO: va bene! APRIGLIANO: ma sei cioto? GRAZIANO: io sono cioto… Fortunato? APRIGLIANO: lo prendo da te, puoi venire anche a guardare! tu sali dopo e guarda quale pane ci trovi... GRAZIANO: lo sai che salgo, lo sai che salgo, lo sai che vengo ohi... APRIGLIANO: ma stiamo scherzando ohi...ciao. (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 139/B ALLA CNR DEL ROS) MORFO’ Salvatore gestisce, quando è ai domiciliari, direttamente l’impresa Pane del Patire. In data 25/01/2011 alle ore 21:12 (vds prog. 803 – intercettazione utenza 3478779850 in uso a MORFO’ Salvatore 14/11 R. Int. DDA CZ), MORFO’ Salvatore contattava l’utenza 3286045876 ed intimava prima a tale “MAGARO”, identificato in ROMANO Martino, nato a Rossano (CS) il 23/02/1984 e poi a tale “Gianluca”, identificato in ROMANO Gianluca, nato a Rossano (CS) il 20/11/1986, di recarsi subito al forno per aiutare gli altri operai addetti alla panificazione. MORFO’ Salvatore, infatti, interveniva nel momento in cui alcuni lavoratori, improvvisamente, per problemi di salute, non erano andati a lavorare. MORFO’ Salvatore ordinava a “MAGARO” (ROMANO Martino), di recarsi al forno per assistere il lavoro dell’impastatrice: ”…comunque tu adesso vai al forno… perché io ho l'impasto e quello sta aspettando a te per impastare… stasera vai a lavorare al forno che mi dovete fare il pane a me e poi domani te ne vai a fanculo tu e li morti di mammita ...hai capito bene MAGA?... non mi fare venire là che io ho già i miei problemi qui a casa MAGA…”. 363 Analoga minaccia rivolgeva a ROMANO Gianluca cui diceva che qualora, insieme a Magaro, non si fosse presentato al forno, avrebbe dovuto evitare di farsi trovare alle Prainette (località di Rossano): “…Gianluca andate tutte e due stasera là e mi andate a fare il pane a me se non domani mattina non vi fate trovare in giro per le Prainette… Stasera mi dovete andare a fare il pane a me... ci andate tutte e due... tutte e tre... ci viene pure tua madre... a me stasera fatemi il pane se no domani mattina andate via dalle Prainette, Gianluca…”. I CC accertavano che ROMANO Martino e ROMANO Gianluca erano residenti in C.da Piragineti n. 41 del comune di Rossano (CS),: “…Gianluca andate tutte e due stasera là e mi andate a fare il pane a me se non domani mattina non vi fate trovare in giro per le Prainette… (…) a me stasera fatemi il pane se no domani mattina andate via dalle Prainette, Gianluca…”. (VDS STATO FAMIGLIA IN ALLEGATO N.140/B ALLA CNR DEL ROS) Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI MORFO’: MARTINO: GIANLUCA: MARTINO: MORFO': MARTINO: MORFO': MARTINO: MORFO': MARTINO: MORFO': MARTINO: MORFO': MARTINO: MORFO': MARTINO: MORFO': 14/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, utenza 3478779850 intestata a GUAGLIARDI Francesca nata a Rossano (CS) il 07/11/1959 residente a Rossano (CS) contrada Lampa Patire nr. 54 (rilevato da accertamento WIND) ed in uso a MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957. chiamato, utenza 3286045876 intestata ed in uso a ROMANO Martino, nato a Rossano (CS) il 23/02/1984, ivi residente alla C.da Piragineti; 803, datato 25/01/2011, delle ore 21:12. 02:14’ MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957. ROMANO Martino, nato a Rossano (CS) il 23/02/1984. ROMANO Gianluca, nato a Rossano (CS) il 20/11/1986. Ohu? MAGA? Ohu? MAGA? Ohu...Dimmi Ohu? Ohu!... Cosa vuole dire che tu stasera non ci vai là?... ...(incomprensibile)... perchè non lo hai detto ieri sera e mi hai fatto licenziare il Corglianese a me… eh io.... ci ho pensato tutta questa notte e tutt'oggi per pensarci di sopra e non me la sento… e tu ci dovevi pensare ieri sera o venivi questa mattina e me lo dicevi e non che mi hai fatto licenziare… si sono venuto pure al negozio e non ti ho potuto trovare… a me non mi hai potuto trovare?.. 364 MARTINO: si... questa mattina sono venuto nei negozi...ho chiamato anche a Massimino questa mattina io per trovarti… MORFO': ma tu sei malato di testa...perché tu non lo sapevi il mio numero ...che non mi potevi trovare scusa MARTINO: io pensavo che tu il numero l'avevi chiuso… ....sovrapposizioni di voci.... MORFO': comunque tu adesso vai al forno… perchè io ho l'impasto e quello sta aspettando a te per impastare… MARTINO: ellamadonna... mi fa male la schiena a me… MORFO': stasera vai a lavorare al fono che mi dovete fare il pane a me e poi domani te ne vai a fanculo tu e li morti di mammita ...hai capito bene MAGA?... non mi fare venire là che io ho già i miei problemi qui a casa MAGA.... ....sovrapposizioni di voci... MORFO': Stasera vai a lavorare e domani te ne vai... stasera vai a lavorare... stasera ho l'impasto e stanno aspettando a te... perché io il "Coriglianese" l'ho licenziato e domani lo prendo un'altra volta il "Corglianese"… Gianluca dov'è Gianluca? MARTINO: Aspetta qua che te lo passo… GIANLUCA: Dimmi?... MORFO': Gianluca andate tutte e due stasera là e mi andate a fare il pane a me se non domani mattina non vi fate trovare in giro per le Prainette… GIANLUCA: Io ed il MAGARO?... tutte e due andiamo da te… MORFO': Ah? GIANLUCA: Da te dobbiamo andare tutte e due?... MORFO': Stasera mi dovete andare a fare il pane a me... ci andate tutte e due... tutte e tre... ci viene pure tua madre... a me stasera fatemi il pane se no domani mattina andate via dalle Prainette, Gianluca… GIANLUCA: All'ordine tuo non ti preoccupare... ciao… MORFO': Ah?. GIANLUCA: All'ordine tuo.. .sto finendo di mangiare e sto scendendo… MORFO': Non ho capito… GIANLUCA: ai tuoi ordini!... MORFO': State andando Gianluca? GIANLUCA: Si stiamo andando non ti preoccupare… MORFO': Digli che stasera andate là... poi domani andate da tuo fratello... andate dove volete, non m'interessa niente… GIANLUCA: (...incomprensibile...) non ti preoccupare che stiamo andando ..il tempo di mangia… (si interrompe la conversazione) (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 141/B ALLA CNR DEL ROS) Alle ore 21:44, a distanza di circa mezz’ora dalla telefonata appena riportata, ROMANO Martino “MAGARO” richiamava MORFO’ Salvatore e lo informava che, unitamente a Gianluca (ROMANO Gianluca) stava per andare a lavorare al forno. MORFO’ Salvatore, al fine di intimidire ancor di più l’interlocutore, ribadiva di fare presto perché a breve sarebbe salito a casa sua Isidoro (MORFO’ Isidoro): “sta venendo a casa tua Isidoro… vattene subito al forno che stanno venendo a casa stanno venendo…”: Decreto: Obiettivo: 14/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza 3478779850 intestata a GUAGLIARDI Francesca nata a Rossano (CS) il 07/11/1959 residente a Rossano (CS) 365 contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI MORFO’: ROMANO: contrada Lampa Patire nr. 54 (rilevato da accertamento WIND) ed in uso a MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957. chiamante, utenza 3286045876 intestata ed in uso a ROMANO Martino, nato a Rossano (CS) il 23/02/1984, ivi residente alla C.da Piragineti; 812, datato 25/01/2011, delle ore 21:44. 00:35’ MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957. ROMANO Martino, nato a Rossano (CS) il 23/02/1984. MORFO': ROMANO: MORFO': Si?... Ohu... mi sono fatto la puntura e sto scendendo mo… Che stai scendendo mo...che tra mezz'ora sta venendo a casa tua Isidoro… vattene subito al forno che stanno venendo a casa stanno venendo… ROMANO: sto scendendo adesso al forno… MORFO': E Gianluca dov'è?... ROMANO: Lo stesso come me... stiamo scendendo assieme perché mi fanno male i reni… MORFO': Andate a fare il pane stasera e domani mattina andate in Germania… sentite a me… ROMANO: Va bene… MORFO': Stanno venendo a casa... scappate via… ROMANO: io sono già al carcere e sto andando al forno… MORFO': va bene… ROMANO: Vado a fare il pane. (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 142/B ALLA CNR DEL ROS) Che la gestione del “Pane del Patire” sia nelle mani di MORFO’ Salvatore è un dato che viene ulteriormente cristallizzato nella conversazione intercettata il 07/05/2011 (vds prog. 7823 intercettazione utenza 3478779850 in uso a MORFO’ Salvatore – 14/2011 R. Int. DDA CZ) nel corso della quale MORFO’ Salvatore intimava alla figlia MORFO’ Lucia di “cancellare” la giornata lavorativa del “MAGARO” (ROMANO Martino) in quanto il pane risultava più alto del solito: “adesso segna... “MAGARO giorno tot giornata non segnata perché fatto venire il pane come "i morti della mamma"... il pane...”. Decreto: Obiettivo: contatto: 14/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza 3478779850 intestata a GUAGLIARDI Francesca nata a Rossano (CS) il 07/11/1959 residente a Rossano (CS) contrada Lampa Patire nr. 54 (rilevato da accertamento WIND) ed in uso a MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957. chiamante, utenza 3407263179 intestata ed in uso a MORFÒ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17. 366 Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI SALVATORE: LUCIA: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: 7823, datato 07/05/2011, delle ore 09:20. 01:41’ MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957; MORFÒ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979; Pà?... La giornata del MAGARO (fonetico) quest'notte cancellala… Eppure Gianluca?... No, cosa c'entra, Gianluca ha lavorato ai panini… aah!... perché?... Mi hanno fatto il pane grosso... Massimino ha detto che finché ci è andato...ha trovato il pane alto ha detto… ellamatina… e adesso le persone stanno andando al negozio e se ne stanno andando perché non lo vogliono perché è alto il pane… ma guarda tu... ha perso la testa… adesso segna... “MAGARO giorno tot giornata non segnata perché fatto venire il pane come "i morti della mamma"... il pane...” pure quante ore ha lavorato una... poche?... ... sovrapposizioni di voci... Nè ha lui e nè a Gianluca… Neanche a Gianluca?... No neanche a Gianluca perché al posto suo ha mandato un'altro... ah... no... a Gianluca segnala perchè a quello là lo paga Gianluca… Va bene… Dimmi una cosa… Eh!... c'è il cognato di... (incomprensibile)... che ha portato i soldi per pagare il pane ... però voleva la fattura... l'avevi fatta la fattura?... E' fatta la fattura… ...sovrapposizioni di voci... ah… la fattura è pronta... stai zitto cri (rivolgendosi ad un bambino che piange)… eh… la fattura è pronta… quella del pane?... quella dei caciocavalli dobbiamo fare... la dobbiamo fare pure quella?... che adesso chiamo al negozio e la faccio fare… me la fatta Giovanni e l'ho persa e adesso mi faccio fare una fotocopia… ....(ride).... va bene .... ci vediamo al negozio… ... (incomprensibile)... stai venendo adesso… E adesso devo scendere da sopra non lo senti a questo (riferito al figlio) lo devo cambiare ancora… tra una mezz'oretta?... e si più o meno si… Va bene… ti chiamo quando scendo… 367 SALVATORE: Ciao… LUCIA: Ciao. (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 143/B ALLA CNR DEL ROS) MORFO’ Salvatore, per come risulta da numerose conversazioni, controlla le entrate del panificio e la riscossione dei crediti Decreto: 14/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza 3478779850 intestata a GUAGLIARDI Francesca nata a Rossano (CS) il 07/11/1959 residente a Rossano (CS) contrada Lampa Patire nr. 54 (rilevato da accertamento WIND) ed in uso a MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957. chiamato, utenza 3737318485 intestato a PIPOLI Incoronata, nata a Foggia il 21/04/1974, ivi residente ed in uso a MORFO’ Lucia nata a Rossano (CS) il 05.03.1979, ivi residente alla via Cosmo Toscano n.17. 2137, datato 15/02/2011, delle ore 16:33. 01:05’ contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI SALVATORE: LUCIA: MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957; MORFO’ Lucia nata a Rossano (CS) il 05/03/1979; In sottofondo nel corso della chiamata si sente MORFO’ Salvatore riferire: “Se no qua parliamo e facciamo sempre parole facciamo... eh... solo parole...”. LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: Ohu?... Luci?... Oh?... IL BOTTEGONE ti ha pagato fino a Dicembre… si… E Gennaio lo ha pagato… No… Però siamo rimasti che quello ha detto io pago fino a Dicembre e come finisce Gennaio… E lo so Pà...le fatture sono qua....ma Massimino non sta avendo mai tempo per andarci che sempre a questa bottega ma mo domani mattina che adesso hanno finito… Lo vedi... Lo vedi allora tu adesso stai scendendo ad accompagnare a Desireè… si… e ci passi dalla bottega e ci lasci la fattura del Bottegone che ci vado io… e va bene… se no me la porti a casa che ci vado domani mattina… e si… Che fai me la porti a casa o alla bottega… 368 LUCIA: se no te la scendo io domani mattina direttamente e ci andiamo assieme SALVATORE: va bene… LUCIA: eh... ciao. (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 144/B ALLA CNR DEL ROS) Si sono registrate ulteriori conversazioni in cui MORFO’ Salvatore parlando con la nipote LAROCCA Lucia nata a Rossano (CS) il 28/12/1992, ivi residente alla C.da Lacuna 84, (che lavora presso uno dei punti vendita di prodotti alimentari della famiglia MORFO’) discuteva di prezzi, forniture e crediti relativamente ai prodotti alimentari distribuiti dalla sua famiglia. Si riportano qui di seguito le conversazioni cui si è fatta menzione: Decreto: 14/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3478779850 intestata a GUAGLIARDI Francesca nata a Rossano (CS) il 07/11/1959 residente a Rossano (CS) contrada Lampa Patire nr. 54 (rilevato da accertamento WIND) ed in uso a MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957. contatto: chiamante, utenza 3806866205 intestato a MORFO’ Bambina, nata a Rossano (CS) il 31/03/1971, in uso alla figlia LAROCCA Lucia, nata a Rossano (CS) il 28/12/1992, ivi residente alla C.da Lacuna 84, nipote di MORFO’ Salvatore. Progressivo: 9311, datato 24/05/2011, delle ore 21:27. Durata: 01:13’ INTERLOCUTORI MORFO’: LAROCCA: MORFO’: LAROCCA: MORFO’: LAROCCA: MORFO’: LAROCCA: MORFO’: LAROCCA: MORFO’: LAROCCA: MORFO’: LAROCCA: MORFO’: LAROCCA: MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957; LAROCCA Lucia, nata a Rossano (CS) il 28/12/1992; Si… ouh! Zi… dimmi… l'azzeramento è di nove e quaranta e quarantasettecentesimi… va bene… va bene vuoi sapere qualcos'altro?... la macelleria quanto ha preso… è rimasto due e trenta… mh!... invece i polli ce nè uno in più cinquantanove e cinquanta… un pollo solo è rimasto?... no, no adesso l'ho venduto uno... da quando l'hai visto tu... mo l'ho venduto un altro… va bene… sessanta euro diciamo... i polli... 369 MORFO’: quanto hai detto otto e.. LAROCCA: eh… eh... nove e quaranta… MORFO’: nove e quaranta... va bene… LAROCCA: eh. (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 145/B ALLA CNR DEL ROS) Decreto: 14/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3478779850 intestata a GUAGLIARDI Francesca nata a Rossano (CS) il 07/11/1959 residente a Rossano (CS) contrada Lampa Patire nr. 54 (rilevato da accertamento WIND) ed in uso a MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957. contatto: chiamante, utenza 3806866205 intestato a MORFO’ Bambina, nata a Rossano (CS) il 31/03/1971, in uso alla figlia LAROCCA Lucia, nata a Rossano (CS) il 28/12/1992, ivi residente alla C.da Lacuna 84, nipote di MORFO’ Salvatore. Progressivo: 9826, datato 29/05/2011, delle ore 13:26. Durata: 00:29’ INTERLOCUTORI MORFO’: MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957; LAROCCA: LAROCCA Lucia, nata a Rossano (CS) il 28/12/1992; MORFO’: Dimmi tutto… LAROCCA: Zii?... MORFO’: Si… LAROCCA: Ah...che ti dico l'azzeramento trecentoottantatre… MORFO’: trecentottantatre euro… LAROCCA: si… MORFO’: va bene… LAROCCA: e la macelleria ottantadue euro...ottantadue euro MORFO’: va bene... Ciao… LAROCCA: ciao. (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 146/B ALLA CNR DEL ROS) Decreto: 14/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3478779850 intestata a GUAGLIARDI Francesca nata a Rossano (CS) il 07/11/1959 residente a Rossano (CS) contrada Lampa Patire nr. 54 (rilevato da accertamento WIND) ed in uso a MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957. chiamante, utenza 3806866205 intestato a MORFO’ Bambina, nata a Rossano (CS) il 31/03/1971, in uso alla figlia LAROCCA Lucia, contatto: 370 Progressivo: Durata: nata a Rossano (CS) il 28/12/1992, ivi residente alla C.da Lacuna 84, nipote di MORFO’ Salvatore. 9964, datato 30/05/2011, delle ore 21:21. 00:59’ INTERLOCUTORI SALVATORE: LUCIA: MORFO’ Salvatore nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957; LAROCCA Lucia, nata a Rossano (CS) il 28/12/1992; MORFO’: ...(incomprensibile)... LAROCCA: Zio... allora... l'azzeramento… MORFO’: Pronto? LAROCCA: Mi senti? MORFO’: Si dimmi LAROCCA: allora l'azzeramento… MORFO’: eh!... LAROCCA: sette e quarantasette punto e sessantanove MORFO’: sette e quarantasette... settecentocinquanta euro dai… LAROCCA: si... poi la macelleria… MORFO’: Ah… LAROCCA: settecento... settantasei… MORFO’: settantasei euro la macelleria? LAROCCA: si… MORFO’: si... questa macelleria la prendo e la butto a mare... va bene ciao… LAROCCA: Poi i polli MORFO’: Ciao LAROCCA: ah...i polli... (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 147/B ALLA CNR DEL ROS) MORFO’ Salvatore interviene nel momento in cui vi sono dei contrasti familiari . In data 18/02/2012 alle ore 11:09 (vds prog. 470 – intercettazione utenza 3804343261 in uso a MORFO’ Salvatore – 1087/11 R. Int. DDA CZ), si intercetta un colloquio tra lo stesso MORFO’ Salvatore e MORFO’ Lucia che utilizzava l’utenza 3407263179. MORFO’ Salvatore convocava MORFO’ Lucia per discutere della gestione del panificio atteso che “Isidoro” (MORFO’ Isidoro) aveva intenzione di defilarsi . Decreto: 1087/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, 3804343261 intestata a GLIGOR Simona, nata in Romania il 11/02/1970 ed in uso a MORFO’ Salvatore, nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957 residente a Rossano (CS) C.da Lampa Patire. 371 contatto: chiamato, utenza 3407263179 intestata ed in uso a MORFO’ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17. Progressivo: 470, datato 18/02/2012, delle ore 11:09; Durata: 00:01’:30’’ INTERLOCUTORI SALVATORE: MORFO’ Salvatore (San demetrio Corone –CS- 25/08/1957); LUCIA: MORFO’ Lucia (Rossano – CS – il 05/03/1979) LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: Ohh. Pà... Dove sei?... Alla casa... Mhh... ma stai venendo qua?... Ma sta dormendo Cristian... Appena si risveglia... poi vieni qua che facciamo questi conti... che tuo fratello (incomprensibile)... tuo fratello... Ahh?... Che tuo fratello non ci vuole andare più... tuo fratello... Ehh?... Tuo fratello non ci vuole andare più... Perchè? E che lui non gli conviene più... non ci va più... stasera non è che è andato a lavorare... Chi?... Isidoro... Questo non è normale... Ha detto che a lui non gli conviene... ha detto che vuole fatto i conti che se ne vuole andare... Ahh... e che dobbiamo fare... vieni qua, oggi... quando si sveglia il bambino... Mhh... porta tutte le carte, pulito... pulito... vediamo quello che c'è... e quello che non c'è... e si trova una via d'uscita... (incomprensibile)... Massimino... e si frega lui... e che vuol dire... E mica possiamo fare... (incomprensibile)... minchia io... (incomprensibile)... non è andato nemmeno a lavorare... Perchè?... E non è andato... quello senza furgone... dice che (incomprensibile)... non è andato... non si è neanche ritirato a casa stanotte... Il furgone è qua sotto... un furgone... LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: SALVATORE: LUCIA: 372 SALVATORE: Un furgone è qua sotto... quello ieri sera... (incomprensibile)... in quella maniera... è sparito e non lo possono trovare più... va bene, dai... quando si sveglia il bambino poi vieni... LUCIA: Va bene... SALVATORE: Ciao... LUCIA: Ciao... (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 148/B ALLA CNR DEL ROS) Alle successive ore 11:13, MORFO’ Lucia contattava il consorte GRAZIANO Massimo al quale, meravigliata, comunica l’intenzione di “Isidoro” di non voler piu’ lavorare al panificio. Decreto: 992/10 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3406858966 intestata a MORFÒ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17 (Intestatario SIM rilevato da accertamento H3G) ed in uso a GRAZIANO Massimo, nato a Rossano (CS) il 07/08/1979 ivi residente, via Torre Di Renzo nr. 17. contatto: chiamante, utenza 3407263179 intestata ed in uso a MORFO’ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17. Progressivo: 64249, datato 18/02/2012, delle ore 11:13; Durata: 00:02’:27’’ INTERLOCUTORI GRAZIANO: GRAZIANO Massimo (Rossano -CS- il 07/08/1979); MORFO’: MORFO’ Lucia (Rossano – CS – il 05/03/1979). GRAZIANO: Ehh?.. MORFO': Dove sei?... GRAZIANO: Al forno... MORFO': Ma tu lo sai che Isidoro (MORFO' Isidoro) non viene più al forno... GRAZIANO: Isidoro? MORFO': Non ci viene più al forno... GRAZIANO: Non viene più al forno?... MORFO': Isidoro è con te?... GRAZIANO: No... MORFO': Non è venuto stamattina, giusto?... GRAZIANO: No... MORFO': Adesso mi ha chiamato papà... ha detto... stai venendo?... ho detto io ancora Cristian sta ancora dormendo... e dopo vengo... ha detto... porta tutti i conti... ha detto... perchè Isidoro stamattina non c'è andato a lavorare... ha detto che lui non ci vuole venire più... vuol vedere i conti... ehh... lo teniamo io e Massimino il forno... Isidoro il piccolo dice che è scomparso... non è andato a lavorare... non si è ritirato più a casa... e che me ne frega a me... (incomprensibile)... GRAZIANO: Quindi Isidoro non ci viene più al forno... MORFO': No... no... scusa tu non l'hai visto che non c'è... non lo hai chiamato?... GRAZIANO: No ha detto che è ammalato... io sapevo che era ammalato... MORFO': Ma quale malato... (incomprensibile)... io non ce la faccio più tutte le sere queste guerre... queste guerre... ha detto che l'ha chiamato e gli ha detto che lui a lavorare non è andato e non ci vuol venire più... GRAZIANO: E quindi?.. 373 MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': e quindi il forno ve lo tenete tu e papà... (incomprensibile, si accavallano le voci)... Ehh?... quindi il forno lo teniamo io e tuo padre?... Ehh... e ha detto per andare alle Prainette che fate i conti ehh... quello che avanza e quello che non avanza... e buonanotte... GRAZIANO: Porta le carte... MORFO': Tu quando vieni?... GRAZIANO: io ancora devo finire... adesso sta uscendo... ancora deve uscire il pane... lo devo imbustare e lo devo portare... MORFO': Ti rendo conto tu... ma scusa, se lui non ci voleva lavorare più... lo poteva dire invece di fare tutta quella guerra ieri... o sbaglio?... GRAZIANO: quindi adesso lui non ci viene più?... a lavorare?... MORFO': Non ci viene più al forno... GRAZIANO: Ha detto che non ci viene più... MORFO': No... GRAZIANO: Va bene... MORFO': Che ne so che fanno quelli... GRAZIANO: Va bene... MORFO': Tu lo hai chiamato ed ha detto che era malato?... GRAZIANO: No... io non l'ho chiamato... Lucia... io non l'ho chiamato proprio... (incomprensibile)... stamattina a lavorare... anzi ieri sera mi ha chiamato per il furgone... (incomprensibile)... MORFO': Ed era qua sotto il furgone, no?... GRAZIANO: E poi l'ho portato io il furgone al forno... MORFO': E Isidoro non è venuto a lavorare... dice che è scomparso e non lo possono trovare... GRAZIANO: Ehh... e ci ho mandato a quello a fare un giro... MORFO': (incomprensibile)... A venire a Corigliano... va bene... GRAZIANO: E adesso ho mandato a quello adesso... MORFO': Va bene... che ne so io... dipende quanti soldi ci sono... (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 149/B ALLA CNR DEL ROS) Al progressivo n. 65236 del 23/02/2012 (intercettazione n. 3406858966 in uso a GRAZIANO Massimo – 992/2010 R. Int. DDA CZ) viene intercettata un’intercettazione intercorsa fra MORFO’ Lucia ed il marito. La donna era infuriata perché il marito, per il tramite del padre aveva ricomposto il contrasto col fratello Isidoro. Decreto: 992/10 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamato, utenza 3406858966 intestata a MORFÒ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17 (Intestatario SIM rilevato da accertamento H3G) ed in uso a GRAZIANO Massimo, nato a Rossano (CS) il 07/08/1979 ivi residente, via Torre Di Renzo nr. 17. contatto: chiamante, utenza 3407263179 intestata ed in uso a MORFO’ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17. Progressivo: 65236, datato 23/02/2012, delle ore 15:07; 374 Durata: 00:04’:35’’ INTERLOCUTORI GRAZIANO: MORFO’: GRAZIANO Massimo (Rossano -CS- il 07/08/1979); MORFO’ Lucia (Rossano – CS – il 05/03/1979). GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': Pronto?... Non mi rispondi?... perchè non mi rispondi? ... Come non ti rispondo... ti ho risposto... (incomprensibile)... (incomprensibile)... tu sei un (incomprensibile) di merda... un infame di merda... tu sei un pezzo di merda... tu con (incomprensibile)... mi sono ammazzata... e che hai fatto tu... le sei andata ad aggiustare la casa!... brutto bastardo... e tu mi metti guerra dentro la casa... a me... … (… parola incomprensibile… )... … si accavallano le voci… Proprio tu... proprio tu!... che "tuo fratello ti odia"... che "tuo fratello è così... che ti vogliono far trovare in galera... che ti fanno trovare dentro i guai"... (incomprensibile)... tu sei pazza con i cazzi!... E tu oggi... oggi sei corso ad andare ad aggiustarle la casa... oggi sei scappato ad andare ad aggiustarle la casa, perchè sei un leccaculo di merda... hai capito che sei?... (incomprensibile, si accavallano le voci)... che io ti guardo... no... noi... no... tu la pace la devi fare con l'anima tua... la pace la devi fare con tua sorella, che fa schifo... e con i tuoi fratelli... che io non voglio sapere più niente di nessuno... e hai finito... hai finito... tu mi hai detto a me "che ti fanno andare in galera... che ti fanno trovare malamente... che ti stanno facendo fare imbrogli (incomprensibile)...". (incomprensibile)... Lucia... E tu mi hai tradito!... tu mi hai tradito!... penso che glielo hai dato tu il furgone... (incomprensibile)... che tu glielo hai dato tutte e due... (piange)... Glieli ho dati io... si... glieli ho dati io qual'è il problema... (incomprensibile)... Tu mi hai tradito a me... hai capito?... (piange)... mi hai tradito, Massimì... e io non ci voglio più niente a che fare con te, Massimì... Lucia, preparami le robe che me ne vado... Devi venire... te le devi venire a prendere le robe... te le devi andare a prendere e te ne devi andare... (piange)... perchè se no, quanto è vero Gesu Cristo... mi state portando ad una stretta condizione... io mi sto andando ad ammazzare, perchè non voglio vedere più a nessuno... (incomprensibile)... ammazzi... preparami le robe che me ne vado, Lucì... Te le vai a prendere solo le robe... te le devi prendere adesso le robe... ti prendi le robe e te ne vai... e mi devi lasciare le chiavi dentro... che tu non ci devi entrare più da me... nè i ragazzi devi vedere più... nè tu e nè loro!... non ve li faccio vedere più a nessuno GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': GRAZIANO: MORFO': 375 i ragazzi... che tu lo stai facendo a posta tu... (piange)... tu mi stai facendo arrestare a posta, così ti liberi di me... GRAZIANO: (incomprensibile)... MORFO': Si... si... si... si... si... ed è così... ed è così... perchè tu sino ad ora hai detto "che ci sono sempre io con te..." invece non è vero niente!... nè tu e nè quell'altro papà... nessuno!... tutti bastardi siete... mi avete rovinato la vita a me... GRAZIANO: Hai finito adesso?... MORFO': No!... io mi sto andando ad ammazzare... così (incomprensibile)... il mondo... mi sto andando ad ammazzare io... perchè io non posso fare niente... con te non esiste più niente, Massimì!... io e te non siamo una famiglia... fra me e te non c'è più niente, Massimì... niente... nè per andare a parlare con un notaio... nè con un geometra... ti stai mettendo "in faccia" tutto tu... io non mi posso mettere mai... mai... niente "in faccia"... mai niente mi posso mettere io... mai... e sono sempre senza niente!... come una morta di fame... senza niente!... non ho potuto mai fare niente della vita mia, niente... e mai mi posso comprare niente... mai... perchè si prendono tutto quello che ho... GRAZIANO: Chi se lo prende Lucì?... MORFO': Io non ne ho potuto fare prestiti, Massimì... nè con il centro estetico e nè con la scuola... e voi sopra gli occhi miei non ne fate neanche se morite... ne tu e nè Isidoro (MORFO' Isidoro fratello di MORFO' Lucia)... non me ne frega niente a me... io prestiti non ve ne faccio fare... (incomprensibile)... neanche voi ne dovete prendere soldi... nemmeno voi!... come io non ho preso niente, voi non dovete prendere neanche niente... non me ne frega niente a me... non me ne frega niente... e io non ve ne devo dare carte e cose... che io alle Prainette non ci voglio andare neanche morta ci voglio andare... già te lo sto dicendo in tanti modi... non ci voglio andare più alle Prainette io... e vai a guardarti quelle carte che arriva una scarrellata di assegni... e cose... io nemmeno ci passo più che mi avete rotto il cazzo a me... mi hai capito che mi avete rotto il cazzo... (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 150/B ALLA CNR DEL ROS) Salvatore MORFO’, durante la detenzione presso la casa circondariale di Palermo Pagliarelli, veniva, puntualmente, informato dalla moglie e dal figlio Isidoro delle vendite del “Pane del Patire” OGGETTO: Trascrizione della conversazione ambientale in carcere registrata alle ore 10:00 del 11/08/2011. ___________________________________________________________________ Decreto: Obiettivo: contatto: Colloquio : Durata: 587/11 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Ambientale in carcere per ascolto colloquio con familiari di MORFO Salvatore detenuto MORFO Salvatore, nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957; datato 11/08/2011, delle ore 10:00 02:00’ 376 INTERLOCUTORI MORFO’ Salvatore: MORFO’ Salvatore, nato a San Demetrio Corone (CS) il 25/08/1957 MORFO’ Isidoro: MORFO’ Isidoro, nato a Rossano (CS) il 09/02/1981; GUAGLIARDI Francesca: GUAGLIARDI Francesca, nata a Rossano (CS) il 07/11/1959 MORFO’ Bambina: MORFO’ Bambina nata a Rossano (CS) il 02/01/1961; sorella di MORFO’ Salvatore; GRAZIANO Desireè: GRAZIANO Desireè nata a Corigliano Calabro (CS) il 30/06/2003; nipote di MORFO’ Salvatore; MORFO’ ISIDORO: MORFO’ Salvatore: MORFO’ ISIDORO: GUAGLIARDI Francesca: MORFO’ ISIDORO: GUAGLIARDI Francesca: panini ! MORFO’ Salvatore: GUAGLIARDI Francesca: MORFO’ BAMBINA: MORFO’ ISIDORO: GUAGLIARDI Francesca: MORFO’ Salvatore: GUAGLIARDI Francesca: MORFO’ Salvatore: MORFO’ ISIDORO: GUAGLIARDI Francesca: MORFO’ ISIDORO: MORFO’ Salvatore: MORFO’ ISIDORO: MORFO’ Salvatore: GUAGLIARDI Francesca: MORFO’ ISIDORO: GUAGLIARDI Francesca: MORFO’ ISIDORO: GUAGLIARDI Francesca: MORFO’ Salvatore: …omissis… Al forno a settembre ci dobbiamo andare noi ohì pà ora (incomprensibile si accavallano le voci)... o ci impegniamo sennò non fanno un cazzo ... (parole incomprensibili)... No il pane ... No il pane, cose, no ... Però sempre il solito ... Panini, di più panini stanno facendo, ora stanno facendo Mi ha scritto (incomprensibile)... che stanno facendo fresine a manette ! Le fresine si vendono molto ! Le fresine, fresine si ! Fresine, taralli, cose non resistono più, appena li fanno li vendono, appena li fanno li vendono ... Fresine si, il pane (incomprensibile si accavallano le voci)... E mettili a fare sempre fresine allora ! Tutti le mattine le fanno, tu tti le sante mattine ! Diminuisci sul pane, diminuisci no e il centro commerciale vicino al mare lavora ? Quello lavora ... Si sta lavorando ! Lavora pure la domenica ! No dico lavora con il nostro pane ? vendono ? Si ! E perché non ci vai a parlare se ci fa entrare pure al punto di Corigliano ! (parole incomprensibili)... ha detto che apre ora ? A settembre papà, a settembre poi iniziamo, poi a settembre appena riprendiamo giriamo ! Apre un altro coso come quello di Cosenza, a Cosenza (parole incomprensibili)... apre pure qua ora ! Già è aperto ... Un’altra cosa mi ha detto Massimino, che aprono un’altra cosa come Cosenza ! L’eurospin ? 377 GUAGLIARDI Francesca: MORFO’ Salvatore: No forse no, l’eurospin c’è giusto ? apra un’altra cosa ! L’eurospin di Cosenza sta aprendo un altro supermercato a Spezzano, al bivio di Spezzano ! GUAGLIARDI Francesca: No a Rossano aprono un’altra cosa, non ho capito però ... MORFO’ Salvatore: A Rossano ? GUAGLIARDI Francesca: Pure a Rossano aprano una cosa e ha detto che fa entrare il pane …omissis… (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 151/B ALLA CNR DEL ROS) Le intercettazioni telefoniche accertavano, inoltre, come il panificio “Pane del Patire”, fornisse il pane alle ditte aggiudicatrici dell’appalto pubblico di refezione delle mense scolastiche dei comuni di: • Rossano (CS) – appalto conferito in data 09/09/2011 alla ditta “MONTESANO CATERING s.r.l.” (p.i. 02933370799) di proprietà di MONTESANO Gianfranco, nato a Crotone il 12/07/1990, residente a Rocca di Neto (CZ) Via E. Berlinguer n. 10, per un valore di 800/mila euro. (VDS ESITO ACCERTAMENTO BANCA DATI AGENZIA DELLE ENTRATE IN ALLEGATO N.152/B ALLA CNR DEL ROS) L’accertamento effettuato attraverso la consultazione della Banca Dati della camera di Commercio ha evidenziato l’apertura di un deposito della predetta ditta in C.da Amica di Rossano (CS); (VDS ESITO ACCERTAMENTO BANCA DATI CAMERA DI COMMERCIO IN ALLEGATO N.153/B ALLA CNR DEL ROS) • Spezzano Albanese (CS) – appalto conferito in data 14/05/2010 all’impresa individuale “BRUNO MARIA ROSA” (p.i. 03005540780) di proprietà di BRUNO Maria Rosa, nata a Spezzano Albanese (CS) il 07/09/1963 per un importo di 2 Euro. (VDS ESITO ACCERTAMENTO BANCA DATI AGENZIA DELLE ENTRATE IN ALLEGATO N.154/B ALLA CNR DEL ROS) In data 02/09/2011 alle ore 13:05 (vds prog. 45190 intercettazione n. 3406858966 in uso a GRAZIANO Massimo – 992/2010 R. Int. DDA CZ) MORFO’ Domenico dall’utenza 3886935780 (intestata a FILARETO Francesco nato a Rossano il 13/11/1973), contattava GRAZIANO Massimo e gli comunicava che il cognato di “Tonino il siciliano” aveva preso l’appalto di tutte le mense scolastiche a Rossano (CS) e che, per tale motivo, gli serviva un preventivo. GRAZIANO Massimo riferiva che sarebbe subito passato da “Tonino il siciliano” per proporgli i preventivi. La persona indicata da MORFO’ Domenico come “Tonino il siciliano” si identifica in FERRANTE Antonio nato a Rossano il 27/08/1952, zio di FERRANTE Giuseppe nato a Rossano (CS) il 17/03/1983, esponente della cosca ACRI di Rossano (CS), indicato dai collaboratori di giustizia con il soprannome di “Antonello il siciliano”. FERRANTE Giovanna, nata a Rossano (CS) il 02/02/1979, figlia di FERRANTE Antonio è coniugata con MONTESANO Giuseppe, nato a Rocca di Neto (CZ) il 01/10/1972, zio di MONTESANO Gianfranco, nato a Crotone il 12/07/1990 titolare della “MONTESANO 378 CATERING s.r.l.” ditta aggiudicataria dell’appalto delle mense scolastiche. Pertanto l’affermazione di MORFO’ Domenico che indica nel cognato di “Tonino il siciliano” la persona aggiudicataria dell’appalto: “c’è Tonino il SICILIANO dici che già a due mesi, che il cognato ha preso l’appalto di tutte le mense e gli servono i panini per le mense…”, risulta corretta in quanto, chi aveva vinto l’appalto, era nipote di MONTESANO Giuseppe, genero di “tonino il siciliano”. (VDS ACCERTAMENTI ANAGRAFE COMUNALE IN ALLEGATO N.155/B ALLA CNR DEL ROS) Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: 992/10 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza 3406858966 intestata a MORFÒ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17 (Intestatario SIM rilevato da accertamento H3G) ed in uso a GRAZIANO Massimo, nato a Rossano (CS) il 07/08/1979 ivi residente, via Torre Di Renzo nr. 17. chiamante, utenza 3886935780 intestata a FILARETO Francesco nato a Rossano il 13/11/1973 residente a Roma via Abenante nr.8 (rilevato da accertamento WIND) ed in uso a MORFO’ Domenico nato a Rossano (CS) in data 08/12/1985, figlio di MORFO’ Salvatore. 45190, datato 02/09/2011, delle ore 13:05:04; 00:00’:50’’ INTERLOCUTORI GRAZIANO: GRAZIANO Massimo (Rossano -CS- il 07/08/1979); MORFO’: MORFO’ Domenico (nato a Rossano (CS) in data 08/12/1985) GRAZIANO: MORFO’: GRAZIANO: MORFO’: GRAZIANO: MORFO’: Oh! Domè … Ma dove sei? Sempre a Mirto … Ma che cazzo stai facendo? Ma sto facendo i conti del pane, che sto facendo? Ah … c’è Tonino il SICILIANO dici che già a due mesi, che il cognato ha preso l’appalto di tutte le mense e gli servono i panini per le mense … GRAZIANO: Ma non mi hai detto niente a me, che vuoi da me… MORFO’: Dici che … inc … a due mesi a Isidoro lo sta dicendo… GRAZIANO: E digli, che Tonino il SICILIANO, quello che è di fronte il negozio, il negozio nuovo? MORFO’: Di fronte il negozio nuovo, bravo … quando ci passi … GRAZIANO: E digli che ci passo io, ci passo io dopo diglielo … MORFO’: … inc … dici che devono cominciare la prossima settimana, dici e gli servono i preventivi GRAZIANO: Adesso, adesso, adesso, adesso che … adesso ci passo io, digli che adesso ci passo io… MORFO’: … inc … cinque o sei mense … GRAZIANO: Che se lui è aperto, adesso che me ne torno, ci passo io, diglielo MORFO’: Va bene ciao. (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 156/B ALLA CNR DEL ROS) L’8/10/2011 alle ore 10:04 (vds prog. 49076 – intercettazione utenza 3406858966 in uso a GRAZIANO Massimo – 992/2010 R. Int. DDA CZ) POLLICINO Vincenza, nata a 379 Genova il 12/12/1967 (zia acquisita di GRAZIANO Massimo), dall’utenza 3277929685 contattava GRAZIANO Massimo al quale comunicava che “Tonino il siciliano” era stato da lei per consegnargli la lista dei panini alle scuole: “Tonì e … Massimì, che sono zia Enza e … c’è stato Tonino SICILIANO di nuovo stamattina, già è venuto due, tre volte…”. Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: 992/10 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamato, utenza 3406858966 intestata a MORFÒ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17 (Intestatario SIM rilevato da accertamento H3G) ed in uso a GRAZIANO Massimo, nato a Rossano (CS) il 07/08/1979 ivi residente, via Torre Di Renzo nr. 17. chiamante, utenza 3277929685 intestata a POLLICINO Vincenza, nata a Genova (GE), il 12/12/1967 ed in uso alla stessa. 49076, datato 08/10/2011, delle ore 10:04:20; 00:00’:39’’ INTERLOCUTORI GRAZIANO: GRAZIANO Massimo (Rossano -CS- il 07/08/1979); POLLICINO: POLLICINO Vincenza (Genova –GE- il 12/12/1967) GRAZIANO: POLLICINO: Eh zì … Tonì e … Massimì, che sono zia Enza e … c’è stato Tonino SICILIANO di nuovo stamattina, già è venuto due, tre volte … GRAZIANO: Sì, ma l’ha fatta la lista? POLLICINO: Sì ce l’aveva qua alle mani, adesso se n’è andato, ha detto di farti vedere pure in mattinata che ti da questa lista dei panini per lo meno … GRAZIANO: Sì, sì POLLICINO: Va bene? Ma non ti dimenticare però, già è venuto due, tre volte GRAZIANO: No che non mi dimentico, non mi dimentico POLLICINO: Va bene, ciao gioia ti voglio tanto bene, ciao ciao GRAZIANO: Ciao, ciao. (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 157/B ALLA CNR DEL ROS) Si registravano alcune conversazioni tra GRAZIANO Massimo e ARCOVIO Cristofaro Antonio, nato a Rossano (CS) il 31/10/1949, ivi residente, sempre relative alla fornitura di panini per le mense di Rossano (CS). Nel corso della conversazione intercettata al prog. 49097 del 08/10/2011 (intercettazione utenza 3406858966 in uso a GRAZIANO Massimo – 992/2010 R. Int. DDA CZ) GRAZIANO Massimo contattava ARCOVIO Cristofano (che si presenta proprio come “ARCOVIO Cristoforo, quello dei panini…”) e quest’ultimo gli comunicava di avergli fatto recapitare per il tramite di “Tonino” (FERRANTE Antonio alias Tonino il siciliano) la lista con l’indicazione delle scuole da servire con i quantitativi di pane richiesti. Decreto: 992/10 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); Obiettivo: chiamante, utenza 3406858966 intestata a MORFÒ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17 (Intestatario SIM rilevato da accertamento H3G) ed in uso a 380 GRAZIANO Massimo, nato a Rossano (CS) il 07/08/1979 ivi residente, via Torre Di Renzo nr. 17. contatto: chiamato, utenza 3273772096 intestata a ARCOVIO Cristoforo, nato a Rossano (CS), il 31/10/1949, ivi residente in Via Santo Stefano 31 ed in uso allo stesso. Progressivo: Durata: 49097, datato 08/10/2011, delle ore 12:13:36; 00:01’:08’’ INTERLOCUTORI GRAZIANO: GRAZIANO Massimo (Rossano -CS- il 07/08/1979); ARCOVIO: ARCOVIO Cristoforo (Rossano – CS – il 31/10/1949). _______________________________________________________________________________ ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: Pronto … Pronto … Massimo… Sì ARCOVIO Cristoforo, quello dei panini… Sì aspetta un attimo… Sì… Che mi parcheggio… allora… dimmi tutto… Quindi, praticamente, io ti ho fatto uno specchietto che avevo portato da Tonino per dartelo… GRAZIANO: Sì!... ARCOVIO: Che … mi senti?... GRAZIANO: Sì che ti sento, ti sento… ARCOVIO: Allora ti stavo dicendo, avevo fatto uno specchietto per le consegne che bisogna partire già da lunedì da fare, mi segui?... GRAZIANO: Sì ho capito, no io volevo sapere solo le scuole dove, dove si trovavano hai capito?... ARCOVIO: Sì, ma dimmi una cosa… GRAZIANO: (…incomprensibile…) ARCOVIO: Ma tu oggi dentro la stazione un attimo che ci vediamo di persona, ne parliamo non è possibile?... GRAZIANO: Se… (…incomprensibile…)… ti chiamo io stasera va bene? ARCOVIO: Eh! Però mi devi chiamare ohi Massimù… GRAZIANO: Non ti preoccupare gioia… ARCOVIO: Ciao, ciao… GRAZIANO: Ciao, ciao. (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 158/B ALLA CNR DEL ROS) Il 10/10/2011 (vds prog. 49309 – intercettazione utenza 3406858966 in uso a GRAZIANO Massimo – 992/2010 R. Int. DDA CZ), ARCOVIO Cristoforo dall’utenza 3273772096 contattava GRAZIANO Massimo e gli comunicava che, a seguito di problemi sollevati dall’amministrazione comunale di Rossano, che riteneva elevate le tariffe alle mense scolastiche, era costretto a ridimensionare gli ordini dei panini forniti dal “Pane del Patire” Decreto: 992/10 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); 381 Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: chiamato, utenza 3406858966 intestata a MORFÒ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17 (Intestatario SIM rilevato da accertamento H3G) ed in uso a GRAZIANO Massimo, nato a Rossano (CS) il 07/08/1979 ivi residente, via Torre Di Renzo nr. 17. chiamante, utenza 3273772096 intestata a ARCOVIO Cristoforo, nato a Rossano (CS), il 31/10/1949, ivi residente in Via Santo Stefano 31 ed in uso allo stesso. 49309, datato 10/10/2011, delle ore 18:00:54; 00:01’:16’’ GRAZIANO Massimo (Rossano -CS- il 07/08/1979); ARCOVIO Cristoforo (Rossano – CS – il 31/10/1949) Pronto… Massimo… Si… Cristoforo, buonasera… Oh Cristò… Ascolta… Dimmi… Vedi che, mi (…incomprensibile…), ti devo chiedere una cortesia siccome oggi, domani, dopo domani, ci sarà ancora un pochettino di maretta in queste scuole, perché stanno cercando di fare muovere l’amministrazione per ridurre un pochettino le tariffe di (…incomprensibile…)… GRAZIANO: Eh!... ARCOVIO: E quindi (…incomprensibile…)… non vuole mangiare ecc. ecc. allora ti volevo dire gentilmente per domani, per domani… GRAZIANO: Uh!... ARCOVIO: E scendimi i panini intorno alle 600 non assai, perché ci sono rimasti tutti quelli di oggi e vediamo un po’ di riutilizzarli, mi hai capito?... GRAZIANO: E va bene, 600 totale?... ARCOVIO: Sì totale, adesso, io poi, da qui più avanti come posso ti comunico quanti sono, no dico ti comunico dov’è che devono essere portati divisi, mi hai capito?... GRAZIANO: Va bene… ARCOVIO: Ah! Rispetto a quello specchietto che ti ho ha dato, ti chiamo e ti dico i posti dove devono essere portati, hai capito?... GRAZIANO: Va bene… ARCOVIO: Va bene, grazie Massimo, poi ci vediamo un po’, va bene?... GRAZIANO: Ok, ciao, ciao… ARCOVIO: Ciao grazie, ciao. (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 159/B ALLA CNR DEL ROS) Il 12/10/2011 alle ore 18:38, (vds prog. 49642 – intercettazione utenza 3406858966 in uso a GRAZIANO Massimo – 992/2010 R. Int. DDA CZ), GRAZIANO Massimo contattava l’utenza 098364141 (intestata a MONTESANO CATERING SRL – sede di C.da Amica di Rossano) per ricevere la commessa dei panini da consegnare. ARCOVIO Cristofano (che risponde alla sede di Rossano della MONTESANO CATERING) nel comunicare che la richiesta di panini si aggirava intorno agli 850 pezzi, riferiva delle lamentele di alcuni professori che, avendo pesato il pane, lo avevano trovato non corrispondente al peso stabilito nella gara d’appalto: “Mi hanno detto, qualche professoressa che addirittura ha 382 misurato il panino, il piccolo… E dici che non corrispondeva alla grammatura, siccome stiamo avendo… Eh ho capito e 40 grammi, sono 40 grammi e 40 grammi però dici che non era 40 grammi quindi vedi un poco…”. GRAZIANO Massimo, affermava che il difetto nel peso dei panini era da addebitarsi al funzionamento della “spezzatrice” che separava non correttamente il panino che risultava quindi più leggero: “Ebbè non è 40 grammi è 37, 36 grammi ma non è che… Quello la spezzatrice … (… incomprensibile …) … quando si spezza il panino che … (… incomprensibile …) … pesato i panini”. ARCOVIO Cristofano per tale motivo richiedeva a GRAZIANO Massimo di verificare meglio questa situazione in considerazione che i pochi grammi di differenza su ogni panino assumevano un peso rilevante se rapportato alla loro quantità nel tempo. Decreto: Obiettivo: contatto: Progressivo: Durata: INTERLOCUTORI GRAZIANO: Donna: ARCOVIO: Donna: GRAZIANO: Donna: GRAZIANO: Donna: GRAZIANO: Donna: GRAZIANO: Donna: GRAZIANO: Donna: GRAZIANO: Donna: GRAZIANO: Donna: GRAZIANO: 992/10 R.Int. (Proc. Pen. 5113/09 RGNR - DDA Catanzaro); chiamante, utenza 3406858966 intestata a MORFÒ Lucia, nata a Rossano (CS) il 05/03/1979, ivi residente Via Torre di Renzo, nr. 17 (Intestatario SIM rilevato da accertamento H3G) ed in uso a GRAZIANO Massimo, nato a Rossano (CS) il 07/08/1979 ivi residente, via Torre Di Renzo nr. 17. chiamato, utenza 098364141 intestata a MONTESANO CATERING SRL, residente a Rossano (CS) in Via E. Berlinguer 10, P.I. 02933370799 in uso a donna e ARCOVIO Cristoforo (Rossano – CS – il 31/10/1949). 49642, datato 12/10/2011, delle ore 18:38:30; 00:03’:18’’ GRAZIANO Massimo (Rossano -CS- il 07/08/1979); (Segretaria della MONTESANO Catering) ARCOVIO Cristoforo (Rossano – CS – il 31/10/1949) Pronto?... Pronto… Eh! Sì salve la “Montesano Catering”… Sì dimmi… … per … (… incomprensibile …) … dei panini Eh!... Allora, vi posso dire? pronto?... Mi puoi dire, però dimmi una cosa e … sempre come quello di stamattina?... Eh… come numero?... Eh!... Un attimo solo… (si rivolge a terza persona accanto a lei)… papà come numero uguale a quelli di stamattina più o meno… no c’è qualcosa in più? Quindi faccio come la carta normale… (… incomprensibile …) … quella che mi ha dato dall’altra parte… No se vuoi io ti posso dare proprio i numeri per ogni, per ogni posto… E un’altra volta questi numeri… (RIDE)… mannaggia la miseria, mannaggia… hai capito perché, perché poi mi fa il conteggio dei pesati, non è che faccio … (… incomprensibile …) … 383 Donna: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: GRAZIANO: ARCOVIO: Allora aspetta un attimo che ti passo a mio padre… aspetta un attimo… Noi… (… incomprensibile …) … fare … (… incomprensibile …) … Passami a tuo padre, va… Chi è Massimo?... Sì, Cristò… Massimù dimmi gioia… Gioia, ma tu mi hai dato fino al 15 in quella maniera no… facciamo fino al 15 in quella maniera, perché io ogni volta devo fare il conteggio dei pesati, non è che facile… No scusami non ho capito hai detto… fino al 15?... Tu fino al 15 hai visto che c’era… mi hai dato quella carta là, poi hai detto … (… incomprensibile …) … giorni che la gente non mangiano … (… incomprensibile …) … E infatti hanno cominciato oggi ad aumentare tanto è vero che oggi abbiamo fatto circa 700 pasti rispetto a… a… a… ai 500 ed ai 600 che abbiamo fatto ieri ed avantieri, mi hai capito? Domani dovrebbero aumentare ancora di più, quindi… Allora te li faccio normale, quella carta che ho io… No normale no perché sono assai… Allora ti faccio un tre quarti… dai… Sì ma… Ti faccio, ti faccio la… la metà più un quarto… Un minuto solo, un minuto solo che ti dico subito (si rivolge a terza persona che si trova accanto a lui) … allora Ida, scusami, mi leggi i panini e mi dici avanti e dietro quanto … inc … a quanto arriviamo, ad una volta, veloce ah? … 40 poi? 350 poi? 140 poi? 90 poi? 60 poi? 180 … allora … (si intuisce che sta facendo dei conteggi), mi servono un … 850 panini Massimù… 850 tra piccoli e grandi… Eh sì tra piccoli e grandi, ohi, ohi Massimù… Dimmi… Pe… perdonami che qualcuno si è lamentato, dici che, ma tu non corrispondi soprattutto sopra i piccoli, mi raccomando gioia… Non corrispondo io?... Mi hanno detto, qualche professoressa che addirittura ha misurato il panino, il piccolo… Eh!... E dici che non corrispondeva alla grammatura, siccome stiamo avendo … … (… incomprensibile …) … Stiamo avendo questi Madonna di subbugli dentro le scuole, quindi adesso lo sai che … si stanno attaccando a tutto mi hai capito?... Ma il panino, 40 grammi mi ha detto di farlo ohi… Eh ho capito e 40 grammi, sono 40 grammi e 40 grammi però dici che non era 40 grammi quindi vedi un poco… Ebbè non è 40 grammi è 37, 36 grammi ma non è che… Ma questi vanno trovando tutti, tutto … (… incomprensibile …) … Quello la spezzatrice … (… incomprensibile …) … quando si spezza il panino che … (… incomprensibile …) … pesato i panini … (… incomprensibile …) … E’ chiaro… 384 GRAZIANO: … (… incomprensibile …) … la metti sotto là, quella mi spezza 37 panini … ARCOVIO: E’ certo… GRAZIANO: Allora, per esempio per fare il panino di 40 grammi devo fare … (… incomprensibile …) … il doppio di tutti, se capita che c’è il panino che per esempio… ARCOVIO: Ho capito… GRAZIANO: … (… incomprensibile …) … meno e viene 37 grammi … inc … 40 ARCOVIO: Va bene dai, Massimù vedi tu gioia dai, vedi tu va bene?... GRAZIANO: Ciao… ARCOVIO: Grazie, ciao. (VEDASI TRASCRIZIONE IN ALLEGATO N. 160/B ALLA CNR DEL ROS) Anche la ditta aggiudicataria delle mense scolastiche del comune di Spezzano Albanese (CS) contattava GRAZIANO Massimo per ricevere il preventivo dei panini prodotti dal “pane del Patire” di MORFO’ Salvatore. (VDS CONTRATTO APPALTO FORNITURA IN ALLEGATO N. 161/B ALLA CNR DEL ROS) Il 22/10/2011 alle ore 11:04 (vds prog. 50723 – intercettazione utenza 3406858966 in uso a GRAZIANO Massimo – 992/2010 R. Int. DDA CZ), CANNIZZARO Bruno, nato a Tarsia (CS) il 02/10/1962, dall’utenza 3276208479 intestata allo stesso CANNIZZARO Bruno, contattava GRAZIANO Massimo al quale richiedeva un preventivo per la fornitura di pane nei refettori delle mense scolastiche di Spezzano Albanese (