lettera aperta a Selvaggia Lucarelli

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lettera aperta a Selvaggia Lucarelli
Egregia Selvaggia Lucarelli,
sono Mauro Biuzzi, fondatore e ideologo del Partito dell’Amore. Le scrivo in questa sua rubrica estiva per
cuore solitario perché per il PdA non ci sarà mai occasione migliore per farle una dichiarazione pubblica,
anche se non proprio “d’amore”. Il simbolo con un cuore pulsante che ho introdotto nella piatta scheda
elettorale a cavallo tra prima e seconda Repubblica, mi consente ancora libertà imparagonabili a quelle dei
politici di professione.
Come forse ricorderà, nel 1992 quel simbolo antipolitico annunciò un risveglio mediatico, che continuò
pochi mesi dopo con le dirette del processo detto Mani Pulite, quando tutta la classe politica italiana cadde
in quel pozzo di Vermicino dal quale continua a ossessionare il sonno del popolo italiano. Questa epoca si è
chiusa con l’attentato alle Torri Gemelle nel 2001 e con l’inizio della diffusione di Internet in Italia. Epoca
nella quale noi scendemmo in rete e comparve anche il suo blog precursore.
Oggi io so tre cose: che il germe politico seminato dal PdA vent’anni fa è cresciuto esclusivamente grazie a
Internet, che continuerà a crescere e che quell’enorme area di consenso è ancora priva di leader nativi
digitali.
Oggi ritengo, con la serietà dovuta a lei e alla memoria del PdA, di poterle dichiarare ufficialmente tre cose:
che lei potrebbe essere un leader di punta per i nuovi movimenti d’opinione in Italia, che a lei attualmente
manca l’elaborazione del suddetto scenario e che il PdA è geneticamente il partito che ha le caratteristiche
ideali per condividere con lei quest’opportunità.
In poche parole, le sto dicendo che lei avrebbe oggi tutte le caratteristiche per essere la vera erede di
Moana, come il digitale lo è della pellicola. In democrazia, tutte le strade mediatiche portano alla campagna
elettorale, essendo dato che il suffragio universale resta il primo e l’ultimo dei mass-media. Nel caso di
Moana, ho dimostrato (in primo luogo a lei e grazie alla sua straordinaria disponibilità) che una giovane
donna davvero indipendente e autenticamente popolare, con pochi mezzi poteva prendere più voti
personali di un segretario di partito. Con ciò mettendo nel suo medagliere anche il podio più alto della
Comunicazione, appunto quello della politica. Un fatto cosiddetto epocale, che succede solo nei film e che
non è da tutti realizzare in vita.
Nel suo caso, mi hanno spinto a scriverle non tanto i suoi ammiccamenti al linguaggio vetero-pornografico
(tipo “Io sono la Cicciolina del web” o il suo recente “Io sono una MILF”), quanto il fatto che lei assume su di
sé, come una croce portata con leggerezza, l’intero ventaglio di quella Doxa politicamente scorretta che, a
causa della sua oscenità domestica e amatoriale, non trova spazio nella grande editoria classica e attrae
tante persone in rete.
Il classico Teatro della Crudeltà, col quale l’Intrattenimento romano ha pilotato il consenso per due millenni
(dal Circo Massimo all’industria cine-pornografica passando per i Borgia), è stato sostituito di botto dallo
Spettacolo della Banalità in Internet, da quel perenne reality dei social (Che c’è di nuovo?), dove tutti
Partito dell’Amore . casella postale 8 . 05019 . Orvieto Stazione (TR)
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commentano con tutti la banalità esistenziale come il più distruttivo degli eventi, come l'attualità più
violenta, come il luogo stesso del crimine perfetto. Il successo da lei ottenuto in rete con la sua mappatura
attenta e chirurgica dei nuovi assetti geo-politici della banalità, da consumato Stalker del trendy, dimostra
che ora i suoi Spettatori conoscono l’identità di un possibile colpevole, di uno che gli assomiglia un po’
troppo, di un infiltrato, di un alieno: insomma lei sta diventando, Selvaggia Lucarelli, l’agnello che toglie i
peccati dal World Wide Web. Ogni giorno lei si fa carico del fatto che ormai abbiamo tutti nel cuore un
solitario amore. Questo è esattamente ciò che noi del PdA intendiamo per politica in una società dello
Spettacolo, senza essere né cattolici né punk.
In termini sociologici, in lei il sex-processing cerca di coincidere di nuovo con il word-processing, con il
processo del testo nell’epoca di Internet. Questo è sempre l’inizio di una Politica moderna ed erotica, di una
scrittura in volgare (Dante/Beatrice/Rinascimento; Sade/Justine/Risorgimento; ecc). Linguaggio erotico che
il centro-destra ha costruito solo in parte (cercando, infatti, di rifondare il Partito dell’Amore nel 2009) ed è
sempre mancato ai suoi avversari (valga d’esempio lo sfortunato slogan “la coscia lunga del Pd”). Lei
potrebbe diventare un punto d’individuazione incomparabile per un prossimo movimento di massa
occidentale e logocentrico, quello che ancora la grande onda iperalfabetizzata del web stenta a trovare.
Perché se, dal cinema del novecento a Moana, la selezione la faceva la telecamera, lei è la dimostrazione
che in futuro la farà una tastiera.
In breve, lei potrebbe essere la risposta botticelliana alla Primavera araba.
Un giorno non lontano potrebbe anche capitarle di sentirsi dire: “On. Lucarelli, dica qualcosa di selvaggio!”.
Come sintesi di questa seriosa e articolata dichiarazione, lo staff del PdA ha messo in rete un prototipo
rozzo ma esplicito di una sua ipotetica rubrica politica nel sito del PdA, con titolo fedele alla linea:
#CameraSelvaggia. Argomento sui generis: Spaccatura sull’IMU. La Sinistra scavalcherà la Destra?.
Comunque sia, io comincio a sfogliare la margherita.
Cordialmente.
Orvieto, 20 agosto 2013
Mauro Biuzzi – segretario nazionale
[email protected]
[email protected]
+39 340 6607759
Partito dell’Amore
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