pilzer sergude

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pilzer sergude
Valori economici della grappa e situazione degli spirits in Italia
Il comparto produttivo della Grappa conta 136 distillerie
E oltre 500 imbottigliatori e più di 3000 marchi
La produzione è di 44.000.000 di bottiglie equivalenti
Si distillano per ottenere grappa circa 1.000.000 di tonnellate di vinaccia
(circa ¼ della vinaccia disponibile)
In Trentino abbiamo la maggiore concentrazione di piccole e medie distillerie con
oltre 24 distillerie in attività
In Italia la produzione è abbastanza distribuita sul territorio e il sud in certi settori è
strategicamente più importante del nord
Per esempio la produzione di liquori particolari e creme è molto più consistente in
regioni meridionali (sambuca ecc.)
La produzione di Grappa è più legata alle regioni del Nord, ma è recente la nascita
di nuove distillerie di vinacce a sud dove, la materia prima non ha costo e gli
incentivi statali sono molto consistenti.
Un fenomeno recente è la realizzazione di impianti di disalcolazione delle materie
prime viniche con successiva rettifica in impianti esistenti al nord.
andamento produzione grappa e altre acquaviti (20012006)
400000
300000
200000
100000
0
2001
2002
2003
2004
2005
2006
grappe
96000
100000
112000
125000
125000
117000
altre acquaviti
165000
116000
91000
155000
188000
211000
Dalla analisi dei risultati si capisce come ci sia un incremento
abbastanza significativo nella produzione complessiva
Questo incremento è significativo nei recenti tre anni
+ 4,8 %
Si è passati da 313.000 ettanidri a 328.000
Il dato negativo è la frenata nella produzione di Grappa infatti nel
corso del 2006 la contrazione nella produzione è del - 6,4 %
Da 125.000 a 313.000
In effetti il mercato non è propriamente calato, ma si pensa ad un
arrivo di acquavite di vinaccia da stati limitrofi con conseguente
immissione sul mercato con nome Grappa
Molto interessante la crescita delle acquaviti di vino
+ 13,1 % nel 2006 rispetto al 2005 con oltre 198.000 ettanidri
Trend triennale di rapida crescita rispetto all’ anno nero 2003
L’ incremento potrebbe essere associato agli aiuti di stato
I consumi interni
Il consumo di bevande alcoliche non è una necessità, ma un piacere e come tutte
le cose non indispensabili è strettamente legato al benessere economico.
Per diversi anni ( 1990 – 2000 ) la crescita dei consumi di bevande alcoliche è
stata superiore ai livelli generali di crescita del paese e nemmeno seguendo il
decremento della stesa totale alimentare (cambiamento delle abitudini alimentari
del popolo Italiano)
L’ analisi del grafico successivo pone in evidenza come questa crescita si è
trasformata in decrescita e il dato più allarmante è che nel corso del 2006 lo Stato
abbia comunicato un aumento del prodotto interno lordo e un aumento dei
consumi alimentari del 2,8% mentre il settore delle bevande alcoliche ha avuto un
calo del -1,3%
Le spiegazioni sono molteplici a partire dai dati forniti dallo Stato forse non
propriamente reali. Reale è la mancanza di denaro e la forte svalutazione della
capacità di acquisto dovuta ad un cambio lira euro sicuramente non congruo
andamento del prodotto interno lordo e dei consumi nazionali in valore
Variazione % reale su anno precedente
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Prodotto lordo interno
1,8%
0,3%
0,0%
1,2%
0,1%
1,9%
Consumi totali
0,5%
-0,1%
0,6%
0,8%
0,4%
1,6%
Consumi alimentari
-1,3%
-0,1%
1,0%
0,3%
2,0%
2,8%
Consumi alimentari
-1,4%
0,9%
2,6%
2,9%
2,8%
-1,3%
La tabella successiva analizza i settori di
vendita dei superalcolici e della grappa
L’ analisi dei dati porta evidenzia il calo complessivo del – 1,3 %
Un calo ridotto ed imputabile soprattutto al settore vendita al dettaglio
Il settore vendita horeca ( pubblici esercizi bar ristoranti ecc) aveva segnato un calo
nel corso del 2005 con un -3,9%
Questo calo è destinato a ripetersi nel corso del 2007 e del 2008 a seguito della
introduzione di nuove restrizioni del codice stradale
E’ in atto una forte campagna discriminatoria nei confronti dell’ alcool sia in campo
sanitario, sia in altri settori propriamente legati alle nostre storiche abitudini
alimentari
Il consumatore attento e colto ha paura a bere perché un controllo stradale può
realmente rovinarlo, di conseguenza questo nostro potenziale cliente è perso
andamento in volume delle vendite del totale superalcolici e della grappa ( 2004- 2006 )
milioni
litri
%
184,2
100
%
77,5
42,1
%
106,7
57,9
%
20,9
100
%
di cui: Retail
di cui: Horeca
Totale superalcolici
di cui: Retail
di cui: Horeca
GRAPPA
milioni
litri
%
Variazione % 2005/2004
180,3
100
%
-2,1
77,7
43,1
%
0,3
102,6
56,9
%
20,7
100
%
10,7
51,3
%
10,6
51,3
%
10,2
48,7
%
10,1
48,7
%
retail:
retail: vendite al dettaglio in iper e supermercati, discount, negozi tradizionali
horeca:
horeca: vendite in pubblici esercizi Hotel , ristoranti, bar, catering.
catering.
milioni
litri
%
Variazione % 2006/2005
177,9
100
%
-1,3%
75,4
42,4
%
-2,9%
102,5
57,6
%
-0,1%
20,3
100
%
-2,0%
-1,1
10,4
51,4
%
-1,9%
-1
9,9
48,6
%
-2,2%
-3,9
-1
La Grappa ha subito meno il calo dei consumi ?
Effettivamente la grappa ha subito un calo più contenuto rispetto ad altri spirits,
registrando dopo anni di stabilità un calo del -1 % nel 2005 , seguito da un – 2%
nel corso del 2006
Il calo è presente sia nel consumo dentro casa che nel consumo fuori casa,
mentre altri alcolici hanno andamenti diversi.
Le cause sono da ricercare nella campagna denigratoria messa in atto da alcuni
anni, nel dimezzato potere di acquisto a seguito euro e non ultimo nel continuo
amento del prelievo fiscale generale e in particolare dell’ aumento delle accise
aumento delle accise in sei anni da un valore di 6,4537 euro a litro anidro ad
Un valore di 8,0001 euro litro anidro
andamento delle accise sull' alcool
etilico
anno
valore euro/litro anidro
2000
6,45365
2001
6,45365
2002
6,45365
2003
6,45365
2004
7,3087
2005
7,6544
2006
8,0001
2007
8,0001
Alcuni spirits aumentano ?
In effetti ci sono alcuni spirits in controtendenza
La vodka + 8,3 %
La sambuca + 3,6%
Il ruhm + 1,4%
Quanto abbiamo influito le campagne pubblicitarie messe in atto dalle case
produttrici non lo sappiamo, di sicuro il modo di presentazione e il forte investimento
pubblicitario economicamente possibile a queste grandi case produttrici ha effetto.
Anche dove vengono consumati questi prodotti ha la sua importanza per esempio
vodka = discoteca
Sambuca = modo di vita del centro sud, recentemente anche nord
Ruhm = classe importanza sapienza
Alcuni spirits diminuiscono
Ci sono dei decrementi molto significativi per esempio
Brandy stranieri – 10,4 %
Limoncello - 8,9%
Tequila -7,7%
Whisky – 6,7%
Il caso Whisky è abbastanza strano poiché parlando con importatori selezionatori
si ha la sensazione di un aumento dei consumi.
La Tequila era un fenomeno di forte moda fino due o tre anni fa
La Grappa
Vedremo nel proseguo di questa esposizione come la grappa non sia la principale
bevanda alcolica consumata in Italia mentre è considerata a buona ragione distillato
di bandiera
La grappa ha avuto una flessione poco significativa nei consumi perché meno
sensibile alle fluttuazioni del mercato,
Il consumatore di grappa è meno influenzato dalle mode
È un consumatore attento al contenuto qualitativo del distillato
E’ un consumatore abbastanza fedele, non al marchio, ma al distillato
E’ una bevanda alcolica con un consumo stimato nel 2006 di 20,3 milioni di litri il
consumo maggiore del 51% è in casa e 49 % fuori casa
brandy stranieri
liquori dolci limone
tequila
whisky
gin
cognac
vermouth
liquori cremosi
grappa
vodka aromatizzata
amari chine fernet
brandy italiani
liquori dolci
rhum
sambuca
vodka normale
-15
-10
-5
totale
0
retail
5
horeca
10
15
Incidenza della grappa sul mercato dei
superalcolici in volume anno 2006
Il dato principale è
La grappa rappresenta l’ 11,4 % dei volumi di superalcolici consumati
L’ 88,6 % è rappresentato da tutte le altre categorie
La grappa è venduta per un 13,8 % in canale retail
E per un 9,6 % in canale horeca
I dati sono forniti da Federvini e se sono corretti la prospettiva di incremento del
settore può essere reale ed interessante.
Ho detto se i dati sono corretti poiché altre fonti dicono come la grappa
rappresenti il 18 % dei superalcolici venduti in Italia
Incidenza della grappa sul mercato dei
superalcolici in valore anno 2006 secondo l’ istat
Il dato fornito si riferisce ad un consumo presunto ed effettuato in famiglia
Il valore del consumo liquori è stimato in 1,1 miliardi di euro
Di questo valore poco meno del 21 % è imputabile alla grappa
Un valore quantificabile in circa 230 – 240 milioni di euro
Il dato indica anche un valore superiore della grappa ovvero un costo maggiore
rispetto ad altri distillati ciò si desume dalla differenza fra volume dove la grappa
rappresenta il 14% e il valore dove la grappa rappresenta il 21%
La grappa ha un costo mediamente superiore alle altre acquaviti
La Grappa e l’ export
Il consumo interno della grappa è quasi stazionario, mentre l’ export ha segnato
nel corso del 2006 un significativo incremento
L’ incremento nel corso del 2006 rispetto al 2005 è del + 9,2 %
Entrando nel dettaglio si è visto come l’ incremento del export per grappa
imbottigliata sia del 10 % mentre quello della grappa sfusa è del 6,8%
Interessante anche se poco importante per il futuro è l’ export di grappa a basso
grado in recipienti tipo taniche da 10-20-30 litri verso Germania Austria e altri
pesi europei.
L’analisi dei dati dell’ export nei primi quattro mesi del 2007 rispetto ai primi
quattro mesi di 2006 presenta un + 13,4 %
Incidenza della grappa e la grappa di vitigno
Il trend evolutivo della grappa vede impegnato il distillatore e l’l’imbottigliatore nel soddisfare
l’ esigenze di un consumatore sempre più esigente e capace di distinguere e decidere
Spesso la decisione di cosa acquistare è fatta dalle donne, più critiche rispetto all’
all’ uomo
Il settore delle grappa ha subito nel tempo delle rivoluzioni importanti,
Il distillato è cambiato è più morbido pulito profumato e delicato
La presentazione del distillato Grappa è curata e sempre più ricercata
Non solo grappa di plurivitigno,
plurivitigno, ma importanti grappe di monovitigno
Ricerca di vitigni nuovi perché il consumatore vuole novità
Ma ci sono anche delle distillerie che hanno un notevole successo rimanendo legate alla
tradizione e distillando grappa non morbida ma dura e a gradazione alta
Grappa e Grappa di Monovitigno
Una recente indagine ha portato a questi risultati
La grappa di vitigno e la grappa mista rappresentano il 93 % del venduto
Il rimanente 7 % è grappa aromatizzata ( con erbe ecc.) e liquori a base di grappa
Fra la grappa (di vinacce miste) e la grappa di monovitigno la suddivisione è:
Grappa di monovitigno 25,9 %
Grappa 67,1 %
La grappa di monovitigno ha un prezzo normalmente maggiore rispetto alla grappa
Altro dato importante la crescita della grappa di monovitigno con un + 17,7 %
Il calo della grappa (mista) - 5%
La crescita di grappe aromatizzate + 14,2 %
Grappa e Grappa di Monovitigno
Possiamo trovare anche una spiegazione alla crescita della grappa di vitigno rispetto alla
grappa mista ?
Sono molteplici
Le grappe di vitigno hanno nomi di uve magari importanti: Pinot Nero, Moscato Chardonnay
e spesso il consumatore è o vuole fare la persona colta giocando con questi nomi
Le grappe di vitigno sono in confezioni studiate elaborate spesso interessanti
La moda dei consumi ha sviluppato questo monovitigno e grandi nomi lo hanno reso
famoso per esempio Grappa di Piccolit
Una nota per chi ha sviluppato questi dati: hanno messo le grappe invecchiate nella
categoria delle grappe di vitigno e questo ha sicuramente falsato in positivo la crescita
percentuale.
Grappe di vitigno invecchiate vecchia moda che funziona ancora
Il consumatore della grappa
La domanda che ogni distillatore si fa: chi è il mio cliente?
Gli analisti di mercato dicono che in Italia ci sono 8 milioni di consumatori di grappa sono il
16,9 % della popolazione Italiana fra i 18 e 79 anni
Sono passati da 5 milioni del 1990 a 8 del 2006, ma la crescita vera è avvenuta ancora ai
tempi della vecchia lira quando in Italia si stava bene fra gli anni 1990 e 2001 ( erano già
7,5 milioni) e il potere di acquisto delle famiglie era buono non come oggi (praticamente
cancellato dal regime attuale)
Sono cresciuti i consumatori deboli (curiosi affascinati dalla scoperta di nuovi prodotti edotti
nel consumo e morigerati) non sono cresciuti i consumatori forti , mentre è interessante l’l’
aumento dei consumatori medi (quelli che con costanza consumano il bicchierino al
ristorante o in casa ogni sera)
Altro dato interessante: fra i consumatori deboli cresce il mondo femminile dove spirito
critico capacità di assaggio e decisione non mancano
Molto interessante la crescita del mondo giovanile che si avvicina con attenzione
Come viene percepita la grappa
Il 69 % degli intervistati percepisce la grappa come un distillato moderno
Il 18 % come un distillato tradizionale
Solo 11 % percepisce la Grappa come distillato arcaico (penso che sono
gli innamorati di altre brodaglie)
Il 2 % non sa cosa sia e di cosa si stia parlando ( saranno gli astemi)
Molti guardano il packaging quando acquistano ?
Si più di 500.000 clienti

Situazione del Trentino

Sono dati riferiti all’ anno 2006,

in trentino 27 distillerie di cui 26 hanno distillato

circa 12.766 ettanidri di grappa ottenuti

sono 14.424 le tonellate di vinaccia trentina distillata

e 12.575 ettolitri di feccia di vino distillata

Per 43% grappe di monovitigno


6% grappa da vitigni aromatici
40% grappa trentina non di vitigno
3 % grappa aromatizzata e 8 % la grappa destinata ad invecchiamento.

Sono circa 1,6 mil. Le bottiglie equivalenti imbottigliate dai distillatori

si stima siano 2 mil. Quelle imbottigliate da solo imbottigliatori.



Dato interessante è l’ indagine effettuata sui consumatori

il 26 % sceglie grappa trentina perché è di qualità garantita,

Ancora un ulteriore 26 % perché convinto delle qualità intrinseche

Una situazione positiva e in quanto tale richiede una maggiore attenzione
da parte dei distillatori trentini.

l’ attuale produzione di grappa è stimata in 44 milioni di bottiglie
equivalenti (700 cc a 40 % vol). Per questa produzione si utilizza
circa ¼ della della vinaccia disponibile (circa 1 milione di tonnellate).
Questo uso non totale può essere interpretato come un vantaggio a
livello Nazionale poiché teoricamente consente di selezionare la
vinaccia migliore.

In particolare ben 26 sono le distillerie attive in Trentino dove si ha
la maggior concentrazione di impianti di distillazione di piccole e
medie dimensioni. La produzione totale di grappa in Trentino
rappresenta poco più del 8% della produzione nazionale


Ricordati dei 500 imbottigliatori con oltre 3000 marchi
La Germania assorbe il 48 % DELL’ EXPORT