29 Comunità Viva 110717.pub

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SAN BELLINO
Padova
In quelParrocchia
tempo, Gesù
disse ai –suoi
discepoli: "Quando verrà il Consolatore
Via
Jacopo
della
Quercia
24/c
Parrocchia
SAN
BELLINO
–
Padova
Parrocchia
BELLINO
– Padova
che io vi manderò
dalSAN
Padre,
lo Spirito
di verità che procede dal Padre, egli mi
℡: 049 607085
(canonica)
-Quercia
049 601948
(uff. parr.)
Via
della
24/c
Via Jacopo
Jacopo
della
Quercia
24/c
renderà testimonianza;
e anche
voi
mi renderete testimonianza, perché siete
N°
23
℡:
049
607085
(canonica)
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(canonica) - 049 601948 (uff. parr.)
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stati
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fin dal principio.
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www.diweb.it/pd/sanbellino/
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Molte cose ho ancora
da dirvi, ma per il momento non siete capaci di porN° 29
23
N°
tarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutSap
Salmo
Romani
Matteo
12,13.16-19
85
8,26-27
13,24-43
17 luglio 2011
XVI Domenica del Tempo Ordinario
“Il regno dei cieli è simile…”
Dal Vangelo di Matteo 13,24-43
In quel tempo, Gesù espose loro un'altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo.
Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando
poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania.
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero:
"Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo?
Da dove viene la zizzania?". Ed egli rispose loro: "Un nemico ha fatto questo!". E i servi gli dissero: "Vuoi che andiamo a raccoglierla?". No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con
essa sradichiate anche il grano. "Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla
mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e
legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio"».
Espose loro un'altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma,
una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell'orto e diventa un albero, tanto
che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un'altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non
con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò
la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli:
«Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il
mondo e il seme buono sono i figli del regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico
che l'ha seminata é il diavolo.
La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. "Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti
quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e
stridore di denti. "Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi
ha orecchi , ascolti!».
Comunità Viva – 1
LA PAZIENZA DI DIO
La presenza della zizzania nel campo di grano - anche se i
servi mostrano di esserne sorpresi - non è ancora in realtà il tratto più inatteso e sorprendente del racconto.
Tanto è vero che ai servi che gli chiedono spiegazioni, il padrone risponde semplicemente: «Un nemico ha fatto questo».
E neppure è inattesa l'affermazione che al tempo della mietitura grano e zizzania saranno accuratamente separati: il grano
raccolto nel granaio e la zizzania buttata nel fuoco.
La meraviglia dell'ascoltatore - meraviglia che, come spesso
accade, indica il punto su cui concentrarsi - sta nel fatto che ora
la zizzania non debba essere strappata, ma piuttosto lasciata crescere insieme al grano fino
al tempo della messe: altrimenti c'è il rischio - aggiunge ironicamente il padrone - di strappare il grano e di lasciare la zizzania.
Il contadino palestinese era solito sarchiare e liberare così il campo dalle erbacce. Perché allora proibisce ai servi di farlo?
Il centro della parabola è qui, in questa pazienza di Dio, in questa sua strana politica di
tolleranza.
Nella storia il bene e il male crescono insieme, in un groviglio che non è facile sciogliere; e non mancano servi zelanti che di questo si scandalizzano. Dio non dovrebbe governare la storia e instaurare il suo regno con criteri più netti?
Al tempo di Gesù c'era il movimento farisaico, che pretendeva essere il popolo santo,
separato dalla moltitudine dei peccatori.
E c'erano gruppi di monaci, che si ritiravano nella solitudine del deserto a vivere in rigida santità, rifiutando tutti coloro che erano ritenuti impuri.
E c'era la stessa predicazione di Giovanni Battista che annunciava il Messia come colui
che avrebbe - finalmente! - separato il grano dalla paglia .
Gesù viene e sembra fare il contrario. Non si separa dai peccatori ma va con loro, non li
abbandona ma li perdona. Tollera persino nella cerchia dei Dodici un traditore e, comunque,
si circonda di discepoli che sono pronti ad abbandonarlo. Comprendiamo, a questo punto,
tutta la forza polemica della parabola.
C'è un netto contrasto tra la politica di Dio - paziente e tollerante - e l'intollerante rigidezza di molti suoi servi.
Nel passo evangelico di questa domenica c'è anche la spiegazione della parabola, che
sembra andare in senso contrario.
Tra la parabola e la sua spiegazione c'è dunque una contraddizione? Assolutamente no.
Tutte e due le sottolineature sono vere e sta alla sapienza del predicatore scegliere l'una o
l'altra.
Di fronte a una comunità facile alla separazione, tutto il bene di qua e tutto il male di
là, il predicatore sceglierà il tema della tolleranza di Dio. Ma di fronte a una comunità che si
adatta al mondo, il predicatore sottolineerà il giudizio.
2 - Comunità Viva
LA NOSTRA PAURA DEL TEMPO LIBERO SOLO CHI DONA SA FARE VACANZA
Vacanze, così le chiamiamo. Dal latino vacatio, ciò che è vuoto. Dopo un anno di battaglie,
fatiche, impegni non vogliamo più scadenze, obblighi, ma uno spazio vuoto in cui nessuno ci imponga niente.
Lo chiamiamo anche tempo libero, cioè
tempo dotato di libertà, a differenza di quello dedicato al lavoro, il tempo dell'obbligo, della produzione, dello 'schiavo'.
Trovo inadeguati questi nomi, soprattutto per
un cristiano.Il cristiano è figlio di Dio, e figlio - in latino liber - è libero, sempre. Il
mio tempo libero è sia quando insegno, sia quando faccio un bagno al mare, quando
compilo un noioso registro e quando prendo il sole con la brezza che mi accarezza la
pelle, perché sono sempre figlio, sotto lo sguardo di Dio che mi dona tutto quello che
sono, faccio e ho.
L'ho capito meglio leggendo un bellissimo libro di Mauro Leonardi sul mistero
del celibato, dal titolo Come Gesù.
L'autore spiega che «Adamo ed Eva si riconoscono essi stessi debitori del dono
dell'essere e del dono egualmente grande del loro amore e della loro unità, verso una
presenza più grande, Dio, che costituisce l'orizzonte della loro esistenza. Dio non si
presenta come un creditore, ma come qualcuno che elargisce doni e gratuità.
Dio viene con il solo intento di passeggiare alla brezza del vento lieve
“Passeggiava nel giardino alla brezza del giorno” ben vedere è proprio questo, in essenza, l'azione caratteristica dell'amicizia: «fare una passeggiata».
Questo è il progetto originario di Dio: passeggiare con i suoi figli nella bellezza
del creato che ha elargito loro e condividere cuore e cuore questa bellezza, lasciando
liberi i suoi figli di condividerla fra loro, e il peccato non è altro che il principio di opposizione al ricevere e al donare.
Molti si annoiano più in vacanza che al lavoro e altrettanti anelano la solitudine
quando lavorano e poi si vanno a infilare in pochi metri quadrati affollati da decine di
ombrelloni. Come è possibile? Noi vogliamo il tempo libero, ma in realtà ne abbiamo
paura. Perché? Proprio perché è libero, proprio perché è vuoto. Proprio perché è il
tempo della libertà, è tempo della scelta.
Noi vogliamo tutto il tempo, perché l'unica cosa che il nostro cuore anela è l'eternità, ma poi quando abbiamo il tempo scopriamo il suo paradosso.
Per chi vive nel tempo, il tempo è l'unica cosa che ho a disposizione per amare.
Amare è donare tempo e donare nel tempo è morire.
Se dedico un'ora a un mio amico, quell'ora non torna più indietro, io faccio vivere
di più lui, ma quell'ora non torna più. Il Verbo ci ha dato tutto il suo tempo per salvarci, si è fatto tempo per donarci il senza tempo.
Quando arrivano le vacanze e il tempo libero, noi crediamo che sia finalmente
venuto il momento di vivere, ma il tempo autoreferenziale, egoistico, senza amore, è
un tempo che annoia, perché ci rende più schiavi di quello che abbiamo quando lavoriamo.
L'unico tempo liberato e che ci rende felici - sia che lavoriamo sia che riposiamo - è quello dedicato ad amare (noi stessi e il prossimo).
Comunità Viva – 3
Vacanza non è svuotarsi e non avere im
pegni, quello ci stanca più di lavorare, ma
è prendere il proprio tempo e decidere a
chi e cosa dedicarlo, perché diventi pieno:
passeggiare nel giardino con Eva, carezzati
dalla brezza del giorno, sotto lo sguardo di
Dio.
Pieno è il tempo dei figli sotto lo sguardo
del padre. Pieno è il tempo dedicato a ciò
che il nostro cuore cerca, se lo sappiamo
ascoltare.
Abbiamo noi il coraggio, durante le vacanze, di liberare il nostro tempo e di non farne un semplice dato di fatto determinato
dal destino: non devo lavorare, allora sono libero? Solo chi è in vacanza anche
quando lavora, sa cosa è la vacanza.
Solo chi è libero nella fatica quotidiana, può godere il tempo della festa e viceversa. Le vacanze parlano del paradiso, luogo in cui avremo tutto il tempo: saremo
sempre liberi, perché saremo davvero figli, senza niente che possa offuscare questa
condizione.
Il nostro tempo sarà solo tempo dell'amore ricevuto e dato. L'amore non vuole
durata, ma eternità, a noi non soddisfa che le cose durino (tanto non durano), ma
che siano piene, nell'istante. Il paradiso - anche sulla terra - non è durata e immortalità, ma pienezza dell'attimo, eternità.
Ecco quale è il vero tempo libero: quello che ha in sé la pienezza e nelle vacanze abbiamo semplicemente più possibilità di sceglierlo.Una chiacchierata con
un amico, un bel libro, una passeggiata con la moglie, una nuotata con un figlio, una cantata sotto le stelle, una chiacchierata con Dio.
Solo se avremo il coraggio di donarlo il tempo si libererà. Se non inseriremo il
nostro riposo nella celebrazione del rito della bellezza delle cose che ci sono donate, insieme agli altri, ma lo vivremo come possesso consumistico di beni da ottenere a tutti i costi, inevitabilmente oscilleremo tra l'accidia del non far nulla (noia) e
l'agitazione del fare (ansia); consumeremo le vacanze ritrovandoci più stanchi di
prima, quasi sperando di ricominciare a lavorare, felici sotto sotto che qualcuno ci
strappi via il tempo che non abbiamo il coraggio di vivere, cioè di donare.
Alessandro D’Avenia - da Avvenire del 10 Luglio 2011
Maria insegnaci la melodia del tuo cuore !
O Maria, la tua vita
è stata un canto d’amore
A Dio misericordioso e salvatore.
La gioiosa melodia della tua anima
Passi di generazione in generazione
E intoni nel cuore degli uomini
In Magnificat sempre nuovo,
Sempre bello, sempre lieto e giovane
O Maria, insegnaci la melodia d
Del tuo cuore , Amen
Angelo Comastri
4 - Comunità Viva
Serate in compagnia e amicizia in patronato a San Bellno
Martedì 28 Giugno – Giovedì 21 Luglio 2011
Cinema per Famiglie
Ore 21.15
Animazione e Sport
Ore 21.00
Cinema per bambini
Ore 21.15
Mar
19.07
IL GIARDINO DEI LIMONI
Mer
20.07
TORNEO DI CALCETTO
Gio
21.07
SHREK TERZO
TRAMA DEL FILM: - Salma Zidane vive in Cisgiordania, ha 45 anni ed è rimasta sola da quando suo marito è morto e i suoi figli se ne sono andati.
Quando il Ministro della difesa israeliano si trasferisce in una casa vicina a
quella di Salma, la donna ingaggia una battaglia legale con gli avvocati del Ministro che, per motivi di sicurezza, vogliono abbattere i secolari alberi di limoni
nel suo giardino il giardino di limoni che rappresenta il suo unico sostentamento.
Ma Salma non lotterà da sola. Infatti, oltre al supporto del suo avvocato - un
trentenne divorziato con cui nasce un profondo sentimento amoroso - Salma troverà inaspettatamente anche quello della moglie del Ministro che, stanca della sua vita solitaria per gli impegni
del marito, prende a cuore il caso della sua vicina di casa palestinese.
TRAMA DEL FILM: - Shrek è impegnato nelle incombenze di governare il regno di Molto Molto Lontano con risultati disastrosi e preferirebbe tornare nella
tranquillità della palude. Quando Re Harold muore, piuttosto che succedergli sul
trono, Shrek decide di trovare un erede, l'unico dopo Shrek ovvero il cugino di
Fiona, Artù. Shrek, Ciuchino e il Gatto con gli stivali partono alla ricerca di Artù, ma poco prima del viaggio l'orco viene a sapere che la moglie è incinta e ha
molti dubbi (e incubi) se potrà essere un bravo padre. Shrek tenta di convincere
il giovane a lasciare il liceo che frequenta (Worcestershine) per diventare re,
senza però accennare alle difficoltà di regnare.
Comunità Viva – 5
CALENDARIO SETTIMANALE DELLA COMUNITÀ
DOMENICA 17 luglio Lodi 4a sett.
XVI DOMENICA T.O.
Orario delle S. Messe:
8.30 – 10.00 – 18.30
† Cesare e Alessandra; fam. Baroni; fam. Pandolfo;
fam. Buzzi;
LUNEDÌ 18 luglio
h. 09.00: Legio Marie
h. 18.30: S. Messa † Claudio e Bruno;
MARTEDÌ 19 luglio
ESTATE SERA
h. 21.15: Film per “famiglie”
h. 18.30: S. Messa † Mario e Antonietta;
“Il giardino dei limoni”
MERCOLEDÌ 20 luglio
ESTATE SERA
h. 18.30: S. Messa † Teresa e Antonio; Ines (7°)
h. 21.00: Serata di animazione e sport
GIOVEDÌ 21 luglio
ESTATE SERA
h. 18.30: S. Messa † Stennio (Trig:);
h. 21.15: Film per “più piccoli”:
“Shrek terzo”
VENERDÌ 22 luglio
S.MARIA MADDALENA
h. 18.30: S. Messa † Veronica;
SABATO 23 luglio
SANTA BRIGIDA PATRONA D’EUROPA
h.18.30: S. Messa (festiva) † Claudio;famZangirolami;
Angelo;
DOMENICA 24 luglio Lodi 1a sett.
XVII DOMENICA T.O.
Orario delle S. Messe:
8.30 – 10.00 – 18.30
Elena; fam.Fanin; fam. Faccin;
E’ TORNATA ALLA CASA DEL PADRE
INES PICCOLO
6 - Comunità Viva
DI ANNI 89
VIA MAGGI 2