Le politiche di pricing
Transcript
Le politiche di pricing
La mobilità è sostenibile? Catia Chiusaroli Carlo Santacroce Seminario Area Tematica Mobilità 13 Aprile 2012 L’imposizione fiscale mirata Alcuni dati di partenza L’imposizione fiscale mirata è costituita dall’insieme delle imposte finalizzate alla realizzazione di infrastrutture di trasporto. A livello italiana può essere rappresentata da: • Imposte di scopo • Road pricing (pollution charges/congestion charges) Alcuni dati di partenza IMPOSTE DI SCOPO: Imposte finalizzati a “catturare” i benefici derivanti dal miglioramento della mobilità di cui usufruiscono tutti coloro che risiedono in un area (spesso coincidenti con gli utenti): • Si concentrano sui benefici • Ricadono sui residenti • Aumentano l’efficienza territoriale Alcuni dati di partenza ROAD PRICING: Imposte finalizzate a “catturare” i costi generati dagli utenti per poi canalizzarli nel potenziamento delle infrastrutture utilizzate dagli stessi utenti. • Si concentrano sui costi • Ricadono sugli utenti • Riducono congestione/inquinamento London congestion pricing London congestion pricing Introdotta nel Febbraio 2003 rappresenta la prima politica di pricing attuata in una grande area urbana europea. London congestion pricing Estensione area: 41 kmq E’ attiva in tutti i giorni feriali, dalle 7.00 alle 18.30. Prevedeva un costo di 5 sterline, elevato a 8 sterline a partire dal 2005. Riguarda anche i residenti che godono di uno sconto del 90% sull’abbonamento annuale London congestion pricing Tra il 2000 e il 2008, in 3 anni di sviluppo e 5 anni di esercizio, si sono registrati i COSTI e RICAVI riportati in tabella. Gli introiti derivanti dalla tassa si sono dimostrati minori del previsto (più alti al contrario gli introiti derivanti dalle sanzioni) Tutti gli investimenti sono stati reinvestiti nel TPL. London congestion pricing E’ stato avviato un monitoraggio di 5 anni per valutare gli EFFETTI trasportistici, economici, sociali ed ambientali. Oltre 1 milione di persone entrano nell’area centrale di Londra nell’ora di punta del mattino di un giorno feriale (fascia oraria 7-10). L’85% di questi utilizza il trasporto pubblico. Prima dell’entrata in vigore della congestion charge il 12% degli spostamenti avveniva utilizzando l’auto privata: nei mesi di applicazione il traffico si è ridotto del 20% (comprimendo al 10% l’utilizzo dell’auto). Gran parte degli utenti che hanno modificato le proprie abitudini hanno iniziato a usare il trasporto pubblico (soprattutto il bus). London congestion pricing Particolarmente significativi sono stati gli effetti sulla velocità di spostamento. La velocità media è incrementata del 37% (da 13 a 17 km/h). I periodi di congestione si sono ridotti del 30% e i ritardi degli autobus derivanti dalla congestione si sono dimezzati. L’utenza degli autobus è incrementata del 14%, quella della metropolitana del 1%. Il costo degli spostamenti in taxi si è ridotto tra il 20 e il 40% (a causa della riduzione della congestione). E’ aumentato anche l’utilizzo di moto, ciclomotori e biciclette. London congestion pricing Nel caso specifico londinesi sono emersi i seguenti limiti: • La tassa non tiene conto dei Km percorsi • La tassa non varia per fasce orarie (non è maggiore negli orari di max congestione) • La tassa non varia per settore urbano o singolo asse stradale • Il sistema ha costi fissi relativamente alti • La rete metropolitana era già precedentemente congestionata (è stato necessario potenziare il trasporto bus con costi elevati) Altre esperienze internazionali • Strade interurbane: tolled interstate highways, A1 Parigi • Singapore (1975) e Hong-Kong (1980) • Città norvegesi (Bergen (1986), Trondheim (1991), Oslo (1990s) • Stoccolma (2007), Milano (2008) Area C Milano Area C Milano Dal 16 Gennaio 2012 il Comune di Milano ha introdotto sperimentalmente “Area C” in sostituzione del precedente Ecopass. E’ attiva dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30. Il costo di accesso è di 5 euro al giorno. Riguarda anche i residenti (che dispongono di 40 accessi gratuiti e pagano i successivi 2 euro) Area C Milano Area C, introdotta a seguito di un referendum tra i cittadini milanesi, si pone i seguenti OBIETTIVI: • ridurre il traffico nella ZTL Cerchia dei Bastioni • rendere più efficaci le reti di trasporto pubblico e favorirne lo sviluppo • salvaguardare il diritto alla mobilità individuale nel rispetto dell’interesse comune • reperire risorse da destinare alla mobilità sostenibile: pedonalità, ciclabilità e traffico a velocità moderata • migliorare la qualità urbana riducendo il numero di incidenti, la sosta selvaggia, l'inquinamento acustico e atmosferico La tariffazione della sosta a Bologna La tariffazione della sosta a Bologna A partire dal 1996, Bologna è stata una delle prime città a predisporre un organico “piano della sosta”. L’introduzione del Piano è stato accompagnato da un incremento dell’utenza del trasporto pubblico (che era fino ad allora continuamente in calo) e con una riduzione del tempo medio di sosta. Il piano è stato successivamente esteso, oltre al Centro Storico, all’intera corona semiperiferica. La tariffazione della sosta a Bologna Anche in questo caso è possibile ragionare su alcuni limiti: • Lo strumento è stato ampiamento utilizzato per ridurre la pressioni in termini di sosta, ma non completamente come politica di controllo della mobilità • La gestione è stata (fino ad ora) più gestita in via ordinaria da ATC che in via programmatica dall’Amministrazione • La sosta in strada continua a essere conveniente (come costo e come fasce orarie) a quella in struttura • Vi è una ridotta gradualità delle tariffe Altre esperienze italiane Perequazione corridoio PTCP Bologna Perequazione corridoio PTCP Bologna Il PMP prevede la riscossione di un pedaggio per l’uso del sistema tangenziale-autostradale finalizzato a finanziare prioritariamente il potenziamento del Servizio Ferroviario Metropolitano. Il pedaggio sarebbe destinato a finanziare, quindi, il SFM sulle medesime direttrici di provenienza degli utenti automobilisti. Perequazione corridoio PTCP Bologna OBIETTIVO della perequazione proposta dal PMP è quello di riequilibrare i termini della competizione tra trasporto privato e trasporto collettivo lasciando all’utente ampia libertà di scelta in funzione delle proprie esigenze di mobilità tra un sistema stradale reso più capace ed efficiente per taluni spostamenti e un sistema di trasporto collettivo in grado garantire prestazioni e copertura territoriale più elevate. Perequazione corridoio PTCP Bologna EFFETTI ATTESI: Attraverso un’azione complementare alla regolamentazione della sosta nell’area urbana centrale del comune di Bologna, l’intervento dovrebbe permettere di superare la situazione prossima al collasso in cui versa la rete stradale bolognese e accelerare al contempo il processo di attuazione del SFM. Perequazione corridoio PTCP Bologna VERIFICA DI AMMISSIBILITÀ DELL’ISTITUZIONE DI UN PEDAGGIO SULLA TANGENZIALE DI BOLOGNA: In sede di PMP, la Provincia di Bologna ha verificato le ipotesi adottabili per l’introduzione di un pedaggio, individuando le seguenti opzioni: • l’istituzione di una apposita tassa mediante intervento legislativo (dello Stato o della Regione); • l’applicazione di una tariffa d’uso a legislazione invariata; • l’applicazione di una tariffa d’uso previo adeguamento del d.lgs. n. 461/1999 Perequazione corridoio PTCP Bologna Istituzione di una apposita tassa mediante legge: L’ipotesi è ritenuta percorribile mediante una legge nazionale che indichi nella Provincia di Bologna il soggetto beneficiario dei proventi, specificandone opportunamente gli utilizzi (connessi in parte all’attività stessa dell’Ente). Trattandosi di un “nuovo” tributo, appare possibile, in base agli art.117 e 119 della Costituzione, anche la sua istituzione per mezzo di una legge regionale. Perequazione corridoio PTCP Bologna Applicazione di una tariffa d’uso: In base alla legislazione vigente, la Provincia di Bologna dovrebbe costituire una società con ANAS S.p.a al fine di svolgere le funzioni così concesse ad ANAS S.p.a. (in particolare la gestione del Raccordo Tangenziale Nord). Tale società andrebbe eventualmente costituita previo accordo con la società Autostrade (qualora questa risulti titolare di posizioni concessorie o comunque di funzioni di qualche tipo con riferimento al Raccordo Tangenziale Nord, ovvero se ritenuto opportuno per l’esercizio delle funzioni concesse o dell’attività di riscossione.) Si tratta di un’ipotesi che presenta alcune potenziali criticità. Perequazione corridoio PTCP Bologna Applicazione di una tariffa d’uso previo adeguamento del d.lgs. n. 461/1999: Sarebbe opportuno modificare quindi il d.lgs. N.461/1999 declassificando il raccordo tangenziale di Bologna, stralciandolo dalle grandi direttrici del traffico nazionale. In questo caso, la competenza sarebbe trasferita alla Regione in base al DPCM ai sensi dell’art. 101 del d.lgs. 112/98. Di conseguenza, in base all’art. 164 della L.R. 3/1999 spetta alla Provincia esercitare “tutte le funzioni che la vigente legislazione attribuisce agli enti proprietari di strade, introitandone i relativi proventi *…+”. La legislazione europea Il road pricing trova nella prima Direttiva Eurovignette una formalizzazione in campo Europeo, ma non ha ancora a livello italiano un adeguato riscontro legislativo. Conclusioni teoriche • Gli automobilisti sono in parte estromessi dall’uso della strada, in parte si confrontano con un costo medio più elevato (imposta-riduzione del costo privato) • I costi di realizzazione (infrastrutturali e di gestione) del RP possono essere elevati. Ci sono costi di transazione. I costi di implementazioni possono assorbire una parte consistente del gettito. Rischi di insostenibilità economica per l’autorità pubblica • La tecnologia è diventata via via meno costosa ed intrusiva Punti di forza / Punti di debolezza VANTAGGI connessi alle politiche di pricing: • Realizzano un importante trasferimento di risorse dagli automobilisti all’autorità pubblica • Finanziano in modo ottimale l’infrastruttura (se rend.scala.costanti) • aumentano la qualità dell’offerta di trasporto (minore congestione a vantaggio sia delle modalità private che di quelle collettive) • aumentano in generale il benessere sociale (ottimo allocativo) • aumentano la qualità ambientale delle aree urbane (minore inquinamento) Punti di forza / Punti di debolezza Potenziali SVANTAGGI delle politiche di pricing: • possono avere seri problemi di accettabilità • Guadagnano solo gli automobilisti che hanno un valore del tempo elevato (regressività?) • discriminano in base al reddito e quindi sollevano problemi di equità • hanno effetti di lungo periodo che vanno monitorati (si possono registrate in particolare effetti sull’attrattività delle aree urbane) + ATTRATTIVITÀ - Migliore qualità ambientale Migliore qualità trasporto collettivo Minore congestione AREA URBANA Costi di trasporto privati + elevati Punti di forza / Punti di debolezza L’impatto di queste forze contrastanti dipenderà: • dal contesto socioeconomico e territoriale • dalle altre politiche di trasporto che vengono attuate • dall’uso delle risorse generate dalle politiche di pricing • dalle politiche e gli strumenti di controllo delle dinamiche territoriali Le politiche economiche sotto questo punto di vista necessitano di una forte integrazione con altri strumenti di intervento sia afferenti al settore dei trasporti che alle politiche urbanistiche Su cosa lavorare • Rafforzamento degli strumenti legislativi nazionali e regionali • Finalizzazione degli introiti (pricing e sosta) «esclusivamente» verso politiche di potenziamento del TPL e politiche di mobilità sostenibile evitandone la dispersione o usi impropri • Definizione organica delle politiche tariffarie su mobilità e sosta (sia in superficie che in struttura) al fine di ridurre e razionalizzare le dinamiche di mobilità • Definizione delle politiche a scale territoriali adeguate e non a livello del singolo Comune