Menzione europea al progetto Diveactive Formazione da guida

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Menzione europea al progetto Diveactive Formazione da guida
Menzione europea al progetto Diveactive
Formazione da guida subacquea per disabili
Di Desirée Miranda | 11 gennaio 2014
Un riconoscimento internazionale «per il coraggio e l’innovazione della proposta»,
nell’ambito del premio d’eccellenza per un turismo accessibile è stato assegnato all’idea
proposta dall’associazione etnea Life onlus in partenariato con altre realtà locali. Un vero e
proprio corso di formazione teorico-pratico per superare il limite culturale secondo in
quale un disabile può lavorare soltanto dietro ad una scrivania. Per i partecipanti la
qualifica di operatore turistico e guida subacquea. Guarda il video
Una menzione speciale «per il coraggio e l’innovazione della proposta», nell’ambito
delpremio europeo d’eccellenza per un turismo accessibile, è stata assegnata al progetto
etneo Diveactive. La notizia, arrivata questa settimana, rappresenta «una grossa soddisfazione
che ci stimola ad andare avanti per la nostra strada» dichiara Carmelo La Rocca, presidente
dell’associazione Life Onlus, nata ad Acireale nel 2000, che – in partenariato con il gruppo
provinciale del Comitato paralimpico italiano, la cooperativa sociale Nikes e l’istituto statale
istruzione superiore politecnico del mare Duca degli Abruzzi - ha organizzato il
progetto. Diveactive è un corso regionale finanziato dalla Comunità europea che nasce la scorsa
estate e parte dal presupposto «che sia necessario attivare percorsi di formazione-lavoro
innovativi, in grado di generare economie e sviluppo ma anche di aumentare il grado di
soddisfazione della persona anche, e forse specialmente, per le persone diversamente abili», si
legge sulla scheda di presentazione nel sito di riferimento. Nello specifico, percorsi di formazionelavoro come operatore turistico e guida subacquea.
L’obiettivo è quello di formare una decina di persone affette da disabilità per dar loro i mezzi
necessari a costruirsi un futuro diverso dal limite culturale secondo il quale un disabile può lavorare
soltanto dietro a una scrivania. Il progetto fornisce ai partecipanti un’indennità di frequenza di tre
euro l’ora per la formazione e di cinque per la work experience, «per passare dal ruolo di
assistiti a quello di assistenti sia di altri disabili che di persone normodotate», spiega la
Rocca. «Si cerca di dotarli dei mezzi e dei metodi affinché, diciamo così, possano camminare sulle
loro gambe, coniugando dal punto di vista lavorativo i loro interessi con le bellezze della nostra
terra».
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Y4VS5dwF4bY[/youtube]
Un vero e proprio corso di formazione teorico-pratico composto da vari step che non si
concludono con la fine del corso stesso. «Una volta terminate le lezioni – spiega La Rocca – lo
scopo è quello di creare una cooperativa di servizi che sappia organizzare le vacanze per chi
soffre di disabilità». Tutti i partecipanti, infatti, riceveranno un attestato riconosciuto a livello
mondiale che li qualifica come operatore turistico – guida subacquea. Non solo potranno
organizzare viaggi, quindi, ma potranno loro stessi fare da guida subacquea. «E’ una nicchia di
mercato molto ampia e i nostri ragazzi, grazie ai protocolli internazionali di riconoscimento Hsa e
Padi, saranno in grado di spaziare a 360 gradi nell’ambito dell’incoming turistico», aggiunge il
presidente della Life onlus.
Alta è la frequenza dei partecipanti al corso iniziato lo scorso luglio «così come l’entusiasmo nel
parteciparvi», dichiara ancora. «Hanno già acquisito una discreta conoscenza delle tecniche
subacquee e di accoglienza, ma tanto è il lavoro ancora da fare», dice fiducioso La Rocca, una vita
dedicata alla lotta ai pregiudizi e alle barriere della disabilità. Lui stesso disabile a seguito di un
incidente stradale quando aveva 18 anni, ha deciso di trarre positività da fatti negativi. Da sempre
appassionato di immersioni, nel 2000, insieme all’amico Martino Florio, anche lui disabile, ha
deciso di creare l’associazione Life onlus per insegnare ad altri disabili come immergersi nei
fondali in sicurezza. «Vivo una vita normale e non solo sono contento per come vanno adesso le
cose – dice – sono anche tanto orgoglioso di poter annoverare ben due record mondiali di due
degli iscritti alla nostra associazione: Martino Florio e Benedetta Spampinato. Il primo è riuscito a
scendere ad una profondità di 51 metri, la seconda a 41. E’ la passione che vince la disabilità»,
conclude.