Rassegna “Opere sommerse”

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Rassegna “Opere sommerse”
Tersicorea presenta
Rassegna “Opere sommerse”
Compagnia "Borderline Danza"
Stanza n°… di e con Claudio
Malangone
Ideazione, coreografia e interpretazione Claudio Malangone
“Moving with my heart” di e con Pi
Keohavong
Ideazione NeroProject da “Offrimi il cuore” di Antonello Fresu
"Celeste impero" di e con Chiara
Guglielmi
Ideazione Chiara Guglielmi da “I cieli del mito” di Gioacchino Chiarini
“Il mito di Leda” con Lucrezia
Maimone
Ideazione Simonetta Pusceddu da “Leda Atomica” di Salvador Dalì
Cortronico “Fantasia Deutalia 2” di Tonino casula
ore 21.00
TersicoreaT.off
Via Nazario Sauro,6
070/275304 – 328/9208242
[email protected]
“Moving with my heart”
Durata 10 minuti
C oreografia e interpretazione Pi Keohavong
Ide azione NeroProject da “Offrimi il cuore” di Antonello Fresu
Il danzatore del Laos Pi Keohavong danzerà un suggestivo assolo al ritmo del proprio
cuore.
Fonti:
Si tratta di un progetto a cura di Nero Project, nato due anni fa a Berchidda
nell’ambito dei progetti visivi di Time in Jazz, un work in progress che ha coinvolto e
continua a coinvolgere artisti di vario genere, tutti chiam ati ad interagire in diretta con
il ritmo del proprio cuore: i musicisti Paolino Dalla Porta, Tino Tracanna, Gavino
Murgia, Ettore Fioravanti, gli statunitensi Dean Bowman, George Colligan, Rudy
R oyston, David Gilmore, Bradley Jones, il performer Andrea R enzini, gli artisti Danilo
Sini e Alex Pinna, il mim o spagnolo Joan Minguell.
Compagnia "Borderline - Danza"
Stanza n°…
Durata 16 minuti
Ide azione, coreografia e interpretazione Claudio Malangone
R egia e post-editing Ugo Petillo
Musiche originali Roberto Marino
Musiche Bela Bartok, Gabriel Fauré
Un itinerario, una storia che si snoda in maniera circolare attraverso un susseguirsi di
immagini, di illusioni, di tracce di memoria, davvero vissute o semplicemente
fantasticate.
Il meccanismo di Stanza n°… è di un equilibrio continuo tra due forme di spazio:
quello di un ambiente chiuso (manicomio - oggettivo) e quello “altro”
(immaginazione - soggettivo), che si definisce poi come spazio diversamente
strutturato ma anch’esso chiuso.
Fonti:
Stanza n°… non ha lo scopo di rievocare la condizione sperimentata dalle persone a
lungo istituzionalizzate, m a quello di sottolineare, attraverso il pretesto di “questa”
narrazione il potere dell’im m aginazione quale espediente e/o unica possibilità di
“evasione” da una realtà altrimenti intollerabile.
Stanza n°… utilizza un performer e non un paziente per non ricadere in un aspetto
docum entaristico e nei cliché, conse guenza delle num erose im m agini di repertorio
fatte circolare dai m ass m edia.
Stanza n°… nasce com e progetto pilota e work in progress di un assolo di danza dove
il tem a dominante è quello dell’indifferenza e dell’incomunicazione, espresse da un
linguaggio coreografico essenziale, leggero, enfatizzate dall’uso di m ateriale video
originale, rielaborato, proiettato sugli ele m enti scenografici.
Il mito di leda
Durata 5’ 33“
Ide azione, coreografia Simonetta Pusceddu
Interpretazione Lucrezia Maim one
C ortronico Tonino Casula: “Fantasia Deutalia 2” - Musica Hagen Bleeck
La breve rappresentazione attraverso il linguaggio della danza prende ispirazione
dall’opera di Dalì dove la realtà dell’amore tra Leda ed i cigno è una realtà sospesa,
non ha tempo, non ha spazio, ma è reale, realistica, tangibile. Dalì ci segnala che la
potenza del simbolo e del mito trova le sue radici in altre dimensioni dove la forza di
gravità non esiste.
L’intervento del Cortronico di Tonino Casula tende ad accentuare il senso di
sospensione nello spazio, caratteristica della performance.
“Fantasia deutalia 2 è un rifacimento, ma in formato tridimensionale, di una prima
"Fantasia", diafania del 1994, sempre con musica di Hagen Bleeck”
Fonti:
Il piedistallo stesso e sospeso su una base ed i piedi di Leda sono rivolti, ma
rimangono distaccati e quindi sospe si da due altre basi anch’esse sospe se in aria. E
tutti gli altri oggetti sono sospesi: un m ezzo guscio d’uovo, un libriccino rosso, tre
bolle d’aria o d’acqua, una squadra da muratore. Tutto è sospeso, sollevato da una
lievitante leggerezza, sullo sfondo un m are strabordante sulla terraferma, due scogli
laterali ed un cielo senza una nuvola. Questa sospensione è la chiave del dipinto.
Il percorso "filosofico" dell'artista si distaccò tuttavia dalla scoperta dell'irrazionale,
operata questa con l'ausilio, della psicoanalisi, giungendo ad una sorta di nuovo
classicism o che Dalì definì com e una sintesi di pittura classica, età atomica e
spiritualism o. Questo sapere polimorfo visivam ente si è tradotto in opere proprio
quali la celebre “Leda atomica”, nella quale gli ele m enti mitologici greci (Leda e il
cigno) sono naturalmente ed armonicam ente fusi in un contesto comune con oggetti
e corpi fluttuanti secondo rigorosi rapporti mate m atici che, al te mpo stesso,
rimandano a speculazioni della fisica m oderna traducendole in un contesto artistico
con im m agini poetiche. Possiam o quindi am mirare Leda, nelle se m bianze della
m oglie Gala, seduta, m a sospesa allo stesso te mpo su un piedistallo, quasi sfiorata
col becco da un cigno anch’esso, anche se pesante m ente, sospeso in volo.
“Celeste impero”
Ide azione, coreografia e interpretazione Chiara Guglielmi
Durata 15 minuti
Una rappresentazione astrale in cui si può cogliere lo spazio infinito dell’universo e il
corpo della danzatrice come scolpito e trasformato in costellazione all’interno di una
scrittura coreografica minimalista che offre una testimonianza di come attraverso
un linguaggio “alto” si possa raccontare un soggetto così difficile.
Fonti:
Si dice che la danza sia tra le forme artistiche um ane la prima in assoluto. Così
Gioacchino Chiarini, in I cieli del mito, afferma che la prima forma di danza è stata
quella dei corpi celesti. Una lettura cosm ologica delle letterature greche e
latine. Che il mondo eroico dei greci (e dei latini) abbia un suo rapporto
con la dim ensione astrale è difficilmente discutibile. Il fenom en o dei
«catasterismi», ovvero la trasformazione delle figure eroiche in stelle, sta lì a
dim ostrarlo. Le stelle più note hanno alle spalle un mito greco:
Androm eda, Cassiope a, Orione, le Pleiadi. Anche la danza era, per gli
antichi, nata com e imitazione del m ovimento degli astri.
Le im m agini e le suggestioni tratte dal suo testo hanno trascinato questa
coreografia in una m etaforica festa rituale tra la m orte e la rinascita, dove il cosm o e
il corpo riprendono a danzare all’unisono.