Focus su Shkodra Settembre-Dicembre 2005

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Focus su Shkodra Settembre-Dicembre 2005
INTERREG III A ITALIA-ALBANIA
2000-2006
“BiblioDoc-Inn”
Focus su Shkodra
Settembre - Dicembre 2005
Redazione
INTERREG III A ITALIA - ALBANIA
Indice
Redattori: Marsida Tahja, Miriam Taipi, Orjeta Baja, Shpresa Rusi
Traduttore: Admir Alija
Elaborazione digitale: Valter Messore
Affiancamento consulenziale: Daniela A. Lo Martire
Partner: Associazione Culturale Iride
In copertina ritratto di Marlin Barleti. È uno dei più famosi umanisti albanesi del XV secolo. Un
prete cattolico di grande cultura, vissuto nella seconda metà del XV secolo e nei primi 15 anni del
XVI secolo, ha combattuto per la difesa della città di Shkodra. Il 14 aprile 1467 si rifugia prima a
Venedic e poi a Roma, dove ha scritto le seguenti opere:
1.
2.
3.
“De obsidione Scodrensi” pubblicata a Venedic nel 1504;
“La storia di Scanderbeg” pubblicata a Roma tra il 1508 e il 1510;
“Compendium vitarum summorum pontificium imperatorumque Romanorum”
INTERREG
III A ITALIA - ALBANIA 1
“Promozione e sviluppo di modelli innovativi di cooperazione tra le biblioteche e centri
di documentazione italo-albanesi”
“BiblioDoc-Inn”
Asse IV – Misura 4.1 – Azione 4 – Sub Azione 4.1
Finanziato dall’Unione Europea, il progetto concretizza la cooperazione istituzionale delle biblioteche italoalbanesi. Il progetto promuove modelli di cooperazione transnazionale, crea possibilità di conoscere le due
culture e di integrare le biblioteche albanesi con quelle europee. A questo progetto partecipano oltre alla
Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia “Teca del Mediterraneo”, quale Partner Project Leader, la
Biblioteca Nazionale d’Albania, la Biblioteca pubblica di Elbasan “Qemal Baholli” e la Biblioteca pubblica
di Shkodra “Marin Barleti”.
Gli obiettivi del progetto sono:
•
•
Accesso all’informazione a beneficio di tutti i cittadini, garantito dalla Unione Europea;
Agevolazione del processo d’integrazione europea tramite un’ informazione precisa sulle
problematiche dell’Unione con particolare interesse per la cooperazione transfrontaliera;
• Riduzione del “digital divide” tramite la diffusione della tecnologia infotelematica
nell’amministrazione pubblica a beneficio delle zone meno sviluppate;
• Promozione della conoscenza del patrimonio biblio-documentale, in particolare quello di valore
culturale;
• Modernizzazione dell’amministrazione, miglioramento qualitativo del management e dei servizi
offerti al pubblico.
Per raggiungere questi obiettivi, il progetto prevede fra l’altro la realizzazione di un programma per la
redazione di bollettini tematici periodici bilingue in formato elettronico da consultare on line all’indirizzo
www.bcr.puglia.it/pem/bibliodocinn.htm, ma anche in formato cartaceo adeguato ai servizi tradizionali delle
biblioteche partecipanti al progetto; inoltre prevede anche la realizzazione di un programma di redazione di
schede catalografiche riguardanti le pubblicazioni professionali per i bibliotecari.
1
Nelle due giornate di lavoro tenutesi a Bari nei giorni 11-12 ottobre 2001, organizzate nell’ambito del programma
Interreg II Italia-Albania, misura 7.1 emerse la grave situazione delle biblioteche pubbliche albanesi. Il modo più sicuro
ed efficace per lo sviluppo della cooperazione e per migliorare la gestione bibliotecaria è il coinvolgimento diretto di
alcune delle biblioteche pubbliche e centri di documentazione albanesi quali strutture-pilota.
Indice
La tradizione delle Biblioteche a Scutari
Le biblioteche degli Enti Religiosi (e del Myftini , dei Gesuiti e dei Francescani)
La Biblioteca dei Gesuiti
Le biblioteche delle Società fino al 1944
La biblioteca pubblica “Marin Barleti” (Scutari)
Le biblioteche dell’Università e del Museo di Scutari
Le problematiche attuali sulle biblioteche
Le biblioteche di oggi
La tradizione delle Biblioteche a Scutari
G. Çuni – V. Osja, Fondet albanologjike në bibliotekat e Shkodrës, “Studime shqiptare 12” Scutari
2003, p. 224-233. Collocazione: Al 14-50 B
G. Çuni, Historiku i librit në Shkodër deri në vitin 1944, “Shkodra në shekuj” 4/4, p. 259-267.
Collocazione: Al 15-12 B
Bibliotekat e Shqipërisë, Tiranë 1998. Collocazione: Al 15-12 B
H. Bushati, “Shkodra dhe motet”, vol. II, Scutari 1999, p. 115. Collocazione: S 68-4 D
Bardhyli, Historia e bibliotekave në Shkodër, “Hylli i dritës”, 1942, nr. 2, p. 218. Collocazione: Al
19 – 1D
Kontribut për historinë e bibliotekave në Shkodër Scutari, 1961, p. 95-118. Collocazione: Pm 1313D
Historiku i bibliotekave në Shkodë,r 1961, p. 61. Collocazione: Al 15-10 C
W. Kamsi, “Bibliotekat në traditën kulturore të Shkodrës”, discorso tenuto all’Accademia delle
Scienze, gennaio 2003. Collocazione: Al 15-15C
V. Osja, Libri dhe bibliotekat në Shkodër, “Shkodra në shekuj”, novembre 2000, p. 335-341,
Collocazione: P sh 10-20 D
La storia e la cultura della città di Scutari sono una parte inseparabile della storia del libro e della
presenza delle biblioteche in questa città. Secondo le sue tradizioni culturali e dei suoi scrittori,
Scutari è stata nominata il focolare della cultura e del libro. Insieme alle prime edizioni in lingua
albanese del XVI secolo e al tentativo di costruire scuole religiose, si crearono anche centri di
raccoglimento e custodimento dei libri. Pjetër Bogdani nella sua opera “Çeta e profetëve” (La
schiera dei profeti) parla dei tentativi di suo zio per la costruzione delle biblioteche e il
custodimento dei suoi libri. Appunti del tempo testimoniano l’esistenza di molte ricche biblioteche,
grazie al desiderio e alla cultura di alcune famiglie di Scutari, come era ad esempio quella dei
Tabakë, o anche molte altre nominate qui sotto, le quali, ad eccezione di quelle delle istituzioni
religiose, sarebbero servite come base delle biblioteche pubbliche create più tardi in Albania. In uno
studio realizzato da un gruppo di autori nel 1966, risultano di essere state 28 biblioteche di carattere
albanologico, ma in uno studio del ricercatore Willy Kamsi, questo numero risulta essere maggiore,
ciò dimostra che non siamo a conoscenza del numero esatto. Secondo un ordine cronologico, le
biblioteche più importanti, di carattere albanologico sono:
1683 – La biblioteca Bogdani (la prima biblioteca documentata di Scutari).
1750 – La biblioteca della Myftinia dei Tabakë o Këllyçi.
1834 – La biblioteca del Vakëf.
1858 – La biblioteca dei Padri Gesuiti.
1875 – La biblioteca dei Padri Francescani.
1899 – La biblioteca della Società “Bashkimi”
1901 – La biblioteca della Società “Agimi”
1911 – La biblioteca del Club “Gjuha shqype”
1916 – La biblioteca del “Komisia Letrare”
1919 – La biblioteca della Società “Vllaznia”
Tra le biblioteche private di quel tempo a Scutari ricordiamo:
- la biblioteca dei fratelli Ivanaj, fondata dopo il Congresso di Lushnjë, la quale disponeva un
numero considerevole di libri, soprattutto giuridici (comprati da un giurista straniero);
- la biblioteca di Mustafa Pashë Bushati, dove secondo M. Qafëzezi e Bardhyl (Llukë Karafili), si
considera tra le migliori, e contiene libri in francese e in turco. Questa biblioteca, più tardi è stata
regalata al Vakëf dal proprietario stesso;
- la biblioteca di Llukë Karafili (Bardhyli) con 2.500 volumi in lingua albanese, greca, italiana,
francese di contenuto letterario, storico, pedagogico, opere albanologiche e balcanologiche ed anche
molti manoscritti.
Un’altra biblioteca privata molto importante della nostra città era anche quella di Jup Kastrati, con
un fondo molto considerevole di volumi: libri, brossure, riviste ecc. soprattutto di contenuto
linguistico e letterario, attorno all’albanologia; in lingua: albanese, italiana, francese, tedesca ecc. Il
fondo di queste biblioteche rifletteva il livello intellettuale del tempo, le loro tendenze e desideri.
Più tardi, una parte di queste biblioteche private diventarono fondamentali per la biblioteca pubblica
di Scutari e Tirana, con il consenso dei propri familiari regalandoli, vendendoli o in qualche
occasione come conseguenza del confisco. Il 10 dicembre 1922 fu fondata la Biblioteca Nazionale
Albanese, dove come nucleo servi la biblioteca del “Comizio Letterario Albanese” (creata a Scutari
nel 1916 sotto la direzione di Hilë Mosi), insieme al patrimonio della società “Vllaznia” (con 3.000
volumi). Il fondo arrivato da Scutari era di 6.000 libri. Incaricato come suo direttore sarebbe stato
Karl Gurakuqi. Per questo riguarda i valori albanologici di queste biblioteche è necessario
menzionare il fatto che queste biblioteche sono state specializzate. Loro hanno posseduto non solo
libri, ma anche tanti manoscritti e corrispondenze di valore di fini veramente albanologici, come ad
esempio la corrispondenza tra Mjeda e il famoso albanologo austriaco Gustav Majer, sui problemi
della lingua albanese. Queste biblioteche che oggi chiamiamo biblioteche della tradizione sono
state dirette da persone colte e spettabili di Scutari, come M. Pashë Bushatliu, l’autore del primo
statuto delle biblioteche in Albania -, Hilë Mosi, Gjergj Fishta, H. Bushati, T, Kakarriqi, K. Kamsi,
Jup Kastrati ecc.
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Le biblioteche degli Enti Religiosi (e del Myftini , dei Gesuiti e dei Francescani)
Fishta F., Biblioteca e Myftinisë së Tabakajve në Shkodër. Shkëndija, 1941, nr. 1. p. 16, Casa
editrice “Scuola professionale industriale” – Tirana. Collocazione: Al 38/30 A
Bushati H., “Shkodra dhe Motet” vol. 2. Scutari 1999. p. 102. Casa editrice “Rozafat”.
Collocazione: S 68/ 12 D
Kastrati J., su “Bibliotekën Këllyçi” BSHSH, Tiranë, 1955, nr. 2. p. 218. Collocazione: P sh 30/ 7
A
Shkodra Xh., Biblioteca Këllyçi (parte I). Cultura Islamica, nr. 2, 1941. p. 61. Casa editrice
“Tirana” Tiranë. Collocazione: Al 17/ 5 D
Kontribut për historinë e bibliotekave të Shkodrës, Bollettino “Shkodra”, 1961, nr. 1.
Collocazione: P sh 15/ 6 A
La Biblioteca Del Vakëf. Le istituzioni religiose durante la consolidazione crearono le proprie
biblioteche. Una di queste biblioteche e la più antica si considera la Biblioteca del Vakëf di Scutari
la quale era stata fondata dal Vezir Mehmet Pashë il Vecchio alla fine del XVIII, la quale si arricchì
dai suoi successori. Le opere di questa biblioteca vengono messe in evidenza anche dallo studioso
Inglese Urquard nella sua opera di due volumi “T. Ev. Spirit of Ther East”. Questa biblioteca era
ricca non soltanto dal punto di vista numerico dei volumi di cui disponeva, ma anche dal loro
contenuto. Essa aveva diversi volumi che riguardavano le scienze filosofiche, religiose, sociali e
naturali. Opere filosofiche di autori come: Ibni Sina (Aviçena), Ibni Ruzhdi (Averroe), Imam
Gazali, Fahruddin Rrazi, Majhuddin Arabi ecc. Questa biblioteca possedeva anche libri rari
appartenenti al mondo orientale come: La Storia di Ibni Halëduni tradotta in turco, la storia di
Xhevdet Pashadi 12 volumi, Tahiri Taberi, le due collezioni delle traduzioni in albanese del
Curano, elaborato da H. Dalliu ecc. Tutti i libri venivano siglati con il timbro personale di Mustafa
Pashë la cui datazione risale all’anno 1834. Tranne questi libri in biblioteca si trovavano anche libri
di Karamahmut Pashë anche con il suo timbro del 1796, cosa che indica l’antichità di questa
biblioteca. Per quanto riguarda il valore di questa biblioteca basta nominare il fatto che, nel 1929
alcuni orientalisti Tedeschi vennero per visitarla, e durante la loro visita notarono alcuni libri
scientifici rari che a loro servivano e che non avevano trovato in altre biblioteche. Loro
desideravano comprare questi libri anche con prezzi molto elevati, ma questa richiesta non fu
accettata dall’amministrazione dell’Ufficio del Vakëf dal quale dipendeva la biblioteca. Settant’anni
fa cominciò la decadenza di questa biblioteca dalla non curanza verso il regolamento della
biblioteca dai funzionari stessi del Capo della Myftinia. Altre biblioteche di Istituzioni religiose
Islamiche sono: la Biblioteca dell’Alta Medrese presso il Castello, la Biblioteca del Myftini e anche
quella della grande Moschea nel Bazar, la quale viene citata anche da Sami Frashëri nel libro
“Kamus – ul Aalam”.
La Biblioteca Del Myftinia (Këllyçi). “Biblioteca Këllyçi” è una delle più vecchie ed importanti
biblioteche del nostro paese, la quale fu fondata intorno all’anno 1750 da Hasan Këllyçi. La sua
buona preparazione ha contribuito in modo che questa biblioteca acquisisse dimensioni veramente
serie. Dopo di lui arrivarono anche altri eredi i quali arricchirono di più questa biblioteca come Isuf
Tabaku, nipote di Hasan Këllyçit. La casa dove si trovava la biblioteca del Myfti dei Tabakë è uno
degli edifici più tipici di Scutari, con un grande cortile, di due piani dove vicino alla portico e alla
stanza degli ospiti era collocata la stanza dei libri. Come una tipica vecchia biblioteca quale è ha
custodito diversi manoscritti di grande valore, come ad esempio il manoscritto dei “Vehbi” scritto
in dialetto cossovaro da Tahir Gjakova. Una parte dei libri è stata copiata da Isuf Tabaku. Lui ha
scritto anche un libro di manoscritti che contiene molti eventi di valore storico.La biblioteca Këllyçi
contiene anche due tahte di Hoxha Tahsin, tahti astronomiche pubblicate a Parigi nel 1284. Inoltre
la biblioteca contiene libri di diversi settori come: l’interpretazione del Corano, Parole profetiche,
Prediche, Teologia, Filosofia, Letteratura, Retorica, Sintassi, Storia, Chimica, Matematica,
Geografia ecc. Jup Kastrati nel suo dibattito per la biblioteca Këllyçi espresse la convinzione che in
quel tesoro di manoscritti mai studiati fino ad ora dovrebbero trovarsi diversi materiali o
informazioni specialmente sugli autori delle “bejte” (tipiche recite dialettali della regione di
Scutari). Per questo propose che questo materiale così importante deve essere controllato e studiato
prima possibile.
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La Biblioteca dei Gesuiti
Bushati H., Shkodra dhe Motet v.II Scutari 1999. Collocazione: S 68 / 4D
Shkodra, 1961. Collocazione: P. Sh. 13\7D
Contributo per la storia delle biblioteche a Scutari. Collocazione: F. 95 – 106.
Bardhyli H., I Dritës 1942, nr. 1-12, p. 315
Kastrati J., Buletini i shkencave shoqërore 1955. Collocazione: Psh 30/7A
Fishta F., Shkëndia 1941, p. 61. Collocazione Al 38/ 30A
I gesuiti caratterizzati dall’amore per la cultura e la voglia per lo studio, fondarono nel 1858 la loro
biblioteca. Questa biblioteca si arricchì molto e riuscì ad avere nel proprio fondo circa 13500
volumi di diversa natura come: opere ascetiche, opere pubblicate dai Gesuiti, letteratura latina,
letteratura greca, enciclopedie, riviste scientifiche, scritti sacri, filosofia, apologetica, eloquenza ecc.
Questa biblioteca aveva anche la sessione dei libri in albanese. In questa biblioteca si trovavano
“Çeta e profetëve” di Bogdani della prima edizione di Padova del 1683, “Jeta anonime e
Skwnderbeut” (Venezia 1646), “Illiricum Sacrum” di Farlati, “Gramatica e moçme shqipe” di A.
Rossi da Montala – OFM (Roma 1716) “Studime Albanologjike” di Mayer, di Ascoli, Hani, Yokli
ecc. In questa biblioteca si trovavano libri in lingua albanese pubblicati in tutte le tipografie dentro e
fuori Albania, cosi anche tutti i libri pubblicati dai gesuiti albanesi. Qui si trovavano molti libri
pubblicati in diverse lingue riguardanti l’Albania. Si trovavano anche fotografie e copie di
documenti storici raccolte negli archivi dei diversi stati, che si collegano alla storia dell’Albania e
che non sono mai state pubblicate fino ad oggi. Questa biblioteca custodiva anche i manoscritti dei
Padri: Junk, Zanoni, Bazhdar, Don Ndre Mjeda ecc. Qui si trovava anche un considerevole numero
di carte geografiche di valore.
La Biblioteca Dei Francescani. Fino alla seconda Guerra Mondiale questa biblioteca si riteneva
come la più grande della città di Scutari con circa 30 000 volumi. Questa biblioteca è stata fondata
nel 1875 ed ha avuto numerosi libri di contenuto pedagogico, filosofico, scienze sociali, letteratura
antica, teologia, scritti sacri, enciclopedie, dizionari ecc. Questa biblioteca ha posseduto
enciclopedie come “Treccani” (37 volumi), “Larousse” (17 volumi), “Staatslexikon” (27 volumi),
“Herders Konversations Lexikon”, Waddingus”, “Annales Minorum” (27 volumi) ecc. Qui
venivano custoditi i manoscritti di Gjergj Fishta, Shtjefën Gjeçovi e di altri scrittori francescani, ed
anche la fotocopia del “Meshari” di Buzuku (1555). I francescani hanno avuto anche la biblioteca
della scuola francescana fondata nel 1861, ed anche un’altra biblioteca presso la chiesa di Arra e
Madhe.
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Le biblioteche delle Società fino al 1944
Bardhyli, “Historia e Bibliotekave në Shqipëri” Hylli i Dritës. 1942. nr. 5-10. p. 314-318.
Collocazione: Al 18/ 7 F
Shkodra Xh., Biblioteca Këllyçi. Kultura Islame, nr. 2, 1941. pg. 63. Casa editrice “Tirana” Tiranë.
Collocazione: Al 17/ 5 D
Çuni G., “Historia e librit në Shkodër deri në vitin 1944”, “Shkodra në shekuj” vol. IV, 2004. pg.
259-266. Casa editrice “Rozafa I” Scutari.
Osja V., “Libri dhe bibliotekat në Shkodër”, “Shkodra në shekuj”, vol. III, 2004. p. 335-336. Casa
editrice “Rozafa 1” Scutari. Collocazione: Al 15/11B.
Zamputi I., “Çështje të shkrimit dhe të fillimit të letërsisë në gjuhën shqipe” H. Dritës, 1995, nr.12, p. 27-33. Collocazione: Al 18/13 F.
Kastrati J., “Për një bibliografi shkencore albanologjike”. Bollettino delle Biblioteche anno
XXXIV. nr. 2. Tiranë, 1996, p. 14-15. Collocazione: BB 16B.
Stipcevie A., “Historia e Librit”, Tiranë 2000. Collocazione: S 65 /9 D.
Scutari ha una lunga storia per quanto riguarda i libri e le biblioteche. La documentazione delle
nostre biblioteche ha inizio nell’anno 1683 con la biblioteca Bogdani e agli inizi del 1944 arrivano
fino a 28 divise in religiose e pubbliche.
Secondo un ordine cronologico la creazione delle biblioteche in quegli anni puo elencarsi cosi: 1683 Biblioteca Bogdani; La biblioteca del Myfti dei Tabakë; - 1858 La biblioteca dei Padri
Gesuiti; - 1875 La biblioteca dei Francescani; - 1899 La biblioteca della società “Bashkimi”; - 1901
La biblioteca della società “Agimi”; - 1911 La biblioteca del Club “Gjuha Jonë”; - 1917 La
biblioteca “Komisia Letrare”; - 1919 La biblioteca della società “Vllaznia”.
Il fondo albanologico della biblioteca di “Komisia Letrare” insieme all’eredita della biblioteca della
società “Vllaznia” (circa 3000 volumi) sarebbe servita a creare nel 1922 la Biblioteca Nazionale,
direttore della quale fu nominato Karl Gurakuqi. Una grande importanza per la nostra città ha avuto
l’iniziativa degli studenti di Scutari i quali studiavano all’estero per la rigenerazione della
Biblioteca Popolare a Scutari (La Biblioteca del Comune), creata intorno al 1931 con l’iniziativa
della società “Besa Shqiptare”. Tutte queste biblioteche a Scutari erano frutto di un’instancabile
lavoro delle persone colte della città di Scutari, dove possiamo nominare Mustafa Pasha, Padre
Gjergj Fishta, Padre Zef Valentini, Hamdi Bushati, Hilë Mosi, i fratelli Gjylbegaj, i frateli Ivanaj, i
fratelli Kamsi, Jup Kastrati ecc. I quali senza dubbio non soltanto crearono biblioteche, ma misero
le basi di una biblioteconomia nazionale.
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La biblioteca Pubblica “Marin Barleti” (Scutari)
Osmani T., Komisia Letrare Shqipe Ne Shkoder (1916 – 1918), Scutari 2004. Collocazione:
Shkodër P. Sh. 13\7D
Contributo per la storia delle biblioteche a Scutari, Collocazione: F. 95 – 118
Kastrati J., Për një bibliografi shkencore albanologjike, Bollettino delle biblioteche 1995.
Parruca A., Shkodra Bastion I Qytetërimit Shqiptar, T. 2002 Bibl. Collocazione: Shkodrës S 57\24
C f. 50
Dibra M., Shkodra, Guidë Album, Collocazione: Shkodrës S 105\23 B
Dalle ricerche svolte fino ad ora dagli studiosi risulta che la storia delle biblioteche di Scutari ha
inizio con le biblioteche delle personalità nell’attività letteraria, religiosa, storica, patriottica e
politica di Scutari e dell’Albania. Come data delle creazione della biblioteca pubblica (popolare) di
Scutari si riconosce l’anno 1931, con la sua sede presso il Giardino Popolare (Pubblico). Ma infatti,
la prima biblioteca a Scutari è stata fondata dal Comizio Letterario il 16 aprile 1917; e questa
biblioteca aveva la sua sede nel quartiere di Parrucë. Il suo primo responsabile era Kol Kamsi. La
biblioteca dello Stato (come si chiamava allora), i suoi primi fondi li creò con i libri donati dalla
società letteraria artistica “Vllaznia”, cosi anche dalle donazioni dei cittadini di Scutari. Nei primi
anni i fondi di questa biblioteca non oltrepassavano i 2500 volumi e la frequentazione giornaliera
arrivava a una media di 40 persone, i quali erano principalmente alunni, studenti. Nel 1945 con la
chiusura delle istituzioni statali e privati prima della guerra, e anche nel 1968 delle istituzioni
religiose; una grande quantità di libri arricchì la Biblioteca “Marin Barleti” la quale negli anni del
dopoguerra, aveva la sua sede presso l’ex Museo dello Stato; e più tardi li dove oggi si trova il
Comune, questo fino al 1968, anno in cui si costruì il nuovo edificio, dove si trova ancora oggi. La
biblioteca “Marin Barleti”, eccetto il suo arricchimento con una parte dei libri delle istituzioni
religiose, specialmente dei Francescani e dei Gesuiti, si arricchisce anno dopo anno con la gestione
dei fondi assegnati dal budget dello stato, e anche con le donazioni di diverse istituzioni e individui.
Il fondo assegnato dal Comune di Scutari, dal quale dipende questi ultimi anni, per il 2005 era di
2.000000 lek. Questo fondo si utilizza per il suo arricchimento con libri e periodici. Il numero dei
titoli con i quali è stato arricchito questi ultimi anni è in media di 400 all’anno. All’inizio del 2005
la biblioteca pubblica “Marin Barleti” Scutari, nei suoi fondi aveva circa 220.000 volumi e
collezioni divisi secondo i fondi.
Fondo albanese circa 70.000 volumi
L’archivio del fondo albanese circa 18.000 volumi
Reparto ragazzi circa 34.000 volumi
Archivio del reparto ragazzi circa 2.000 volumi
Reparto dei periodici circa 24.000 collezioni
Il fondo dell’occidente circa 40.000 volumi
Il fondo tecnico-scentifico circa 24.000 volumi
Il fondo Albano-Balcanologico circa 8.000 volumi e collezioni
Il fondo aperto circa 7.000 volumi
Antiquari circa 2.000 volumi
Incunaboli circa 4 volumi
Manoscritti circa 150 volumi, anche molti dizionari, enciclopedie, carte geografiche, ecc.
La biblioteca mette a servizio dei letto questi cataloghi e schedari:
- Catalogo alfabetico (con autore e titolo)
- Catalogo sistematico (Secondo la Classificazione Decimale Universale C.D.U.)
- Catalogo topografico
La struttura della biblioteca è questa:
1. Il Direttore
2. Fondo albanese – 2 impiegati
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Periodico – 1 impiegato
Reparto ragazzi – 1 impiegato
Fondo occidente – 1 impiegato
Fondo di Albanologia – 1 impiegato
Fondo aperto – 1 impiegato
Restaurazione e collegamento delle collezioni – 1 impiegato
1 donna delle pulizie
Nella biblioteca si realizzano i rispettivi cataloghi sopraccitati.
Sono stati presi provvedimenti per la creazione di un microclima necessaria per creare condizioni
favorevoli per la lettura e lo studio con l’installazione di una rete di 8 condizionatori. È stata creata
anche l’infrastruttura necessaria per l’automatizzazione mediante l’installazione di una rete
composta da 9 computer. Recentemente è stato introdotto anche l’internet, questo grazie alla
collaborazione con la Biblioteca “Teca Del Mediterraneo” di Bari, nel quadro del progetto
INTERREG III. Nel quadro di questo stesso progetto, nella biblioteca “Marin Barleti” è stato aperto
l’ufficio Info-Point dove sono state assunti 2 impiegate, e lo scopo di questo ufficio è la conoscenza
dei giovani albanesi con le norme della comunità Europea, per integrarsi più facilmente in essa. Un
altro obbiettivo della biblioteca, nel quadro di questo programma, è la conoscenza reciproca delle
biblioteche della regione dell’Europa Sud-Orientale, che si sta realizzando con la pubblicazione di
bollettini con il lavoro di 4 persone assunte presso la biblioteca . La biblioteca “Marin Barleti” a
parte il suo lavoro di routine fa anche promozione di libri, apre esposizioni di materiali bibliotecari,
colloqui per libri con scrittori ecc.
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Le biblioteche dell’Università e del Museo di Scutari
Çuni G – Osja V., Fondet albanologjike në bibliotekat e Shkodrës, “Studime shqiptare 12”, Scutari
2003, p. 224-233, Collocazione: Al 14-50 B
Osja V., Libri dhe bibliotekat në Shkodër, “Shkodra në shekuj”, novembre 2000, p. 335-341,
Collocazione: P sh 10- 20 D
Çuni G. – Vështrim mbi bibliotekën e Arshi Pipës, - discorso tenuto nella Conferenza Scientifica su
questo personaggio.
Kamsi W., “Bibliotekat në traditën kulturore të Shkodrës” – discorso tenuto nell’Accademia delle
Scienze, gennaio 2003, Collocazione: Al 15-15 C
La biblioteca dell’Universita “Luigj Gurakuqi” di Scutari cominciò la sua attività nel 1957 con
un fondo di circa 1000 volumi, creati come risultato di due fonti: 1. – dalla vendita delle biblioteche
private delle vecchie famiglie di Scutari. 2. – dai libri più scelti dal fondo della preziosa biblioteca
di Llukë Karafili (Bardhyli). Oggi, questa biblioteca conta circa 150 000 volumi, libri e altri
materiali in lingua albanese e in lingue straniere (incluso qui anche le biblioteche dei dipartimenti).
È una delle 6 biblioteche più ricche dell’Albania. Parte integrante di questa biblioteca è anche la
letteratura che è un servizio di aiuto nel processo dell’insegnamento per le facoltà delle lingue
straniere di quest’Università, e specialmente delle scienze sociali, ma che negli ultimi anni, con le
nuove entrate predilige le scienze naturali. Il grande aumento numerale è risultato di grandi
donazioni e continui acquisti dall’istituzione. Questa biblioteca si distingue per il fondo albanobalcanologico e per i rari libri che essa custodisce, copie uniche che mancano anche ai fondi della
Biblioteca di Tirana. Tra queste vale la penna nominare le edizioni del XVI secolo, come “Historia
de vita et gesitis Scanderbegi, Epirotarum principis”, di Marin Barleti pubblicata nel 1508-1510 a
Roma, “Rrethimi i Shkodrës” pubblicata a Francoforte nel 1578, ed anche le edizioni del XVII-XIX
secolo, com’è anche la copia unica che custodisce questa Biblioteca. “Përmbledhje e shkurtër e
doktrinës së krishterë” del 1740 di Gjon Nikollë Kazazi, “Doktrina e krishtenë” di Budi,
“Gramatika e da Leces” del 1716. In questa biblioteca, si trova anche la completa collezione delle
riviste “Albania” di Faik Konica, “Hylli i dritës” (1913-1944), Leka (1929-1944).
Il fondo albano-balcanologico costituisce una buona parte della ricchezza di questa biblioteca,
ritenuto il più speciale e il migliore in tutta l’Albania. Questo fondo è costituito da più di 10 000
volumi di libri e di periodici. Una parte di questo fondo è stata presa dalla biblioteca di Theodor
Ippen e un’altra parte, dalla ricca biblioteca di Lec Harapi. Nel suo fondo si trovano tanti studi
importanti di albanologi stranieri che riguardano l’Albania e il Balcano. Questa biblioteca, da
“Biblioteca universitaria” è stata trasformata in una “Biblioteca pubblica”.
La Biblioteca del Museo di Scutari è stata fondata nel 1946, insieme alla fondazione del museo. Il
suo fondo è stato creato da tre fonti: 1 – dal fondo delle biblioteche dei gesuiti e dei francescani. 2 –
dalle biblioteche personali dei cittadini. 3 – da una parte delle pubblicazioni dei libri dopo il 1946. Il
fondo di questa biblioteca contiene fino a 15 000 volumi. Le sezioni che spiccano sono: la sezione
di storia, linguistica, archeologia, numismatica ecc. Una particolare ricchezza in questa biblioteca
costituisce il fondo donato dalla famiglia Pipa. Circa due anni prima di morire, Arshi Pipa, si
preoccupo in modo che la sua unica ricchezza, la biblioteca, che aveva costruito con enormi
sacrifici e con grandi risparmi a Scutari, fosse spedita al Museo Storico della sua città. Il suo fondo
contiene circa 2 500 volumi, di carattere albanologico, critica letteraria, letteratura straniera,
filosofia, enciclopedie, intere collezioni di riviste come “Albania” di Faik Konica e “Shenjëzat” di
Ernes Koliqi, bibliografie, relazioni albano-balcanologici, libri della giustizia civile e penale, libri di
economia, libri di italiano – 591 titoli, autori francesi con 121 titoli, le proprie pubblicazioni,
manoscritti ancora non pubblicate, tante registrazioni in cassette ecc.
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Le problematiche attuali sulle biblioteche
Pandeli K., “Botuesit në ndihmë të punës së bibliotekarit”, Bollettino delle biblioteche, anno 1997,
nr. 1, p. 17-18, Collocazione: Psh 10B
Ramazan V., “Rëndësia e përfshirjes së Shqipërisë në projekt. Përvoja perëndimore dhe gjendja e
bibliotekave tona publike”, Bollettino delle biblioteche, anno 1997, nr. 2. p. 17-22, Collocazione: P
sh 10B
“Rezolutë mbi zhvillimin e shërbimeve të bibliotekave publike shqiptare për komunitetin lokal”,
Bollettino delle biblioteche, 2002, nr. 3, p. 121-122, Collocazione: P sh 10B
Le biblioteche pubbliche locali sono parte integrante della vasta rete mondiale delle biblioteche.
Loro collaborano strettamente con le altre istituzioni dello stesso genere, con le scuole e le altre
istituzioni educative. Queste biblioteche sono tra i più importanti fornitori di informazione della
comunità e sono specializzate nell’affrontare le necessita d’informazione di carattere locale. Le
biblioteche pubbliche sostengono ogni tipo di istruzione, assicurano l’utilizzazione del patrimonio
culturale, l’identità e la vita sociale della regione in cui fanno parte. Spesso in queste biblioteche il
servizio è di un alto livello professionale, conseguenza questa di un intreccio delle abilità
professionali con i valori etici e le capacità professionali dei dirigenti e dei loro collaboratori.
L’epoca elettronica sta creando le possibilità di avere delle biblioteche senza muri, dove le persone
possono imparare a distanza oppure possono sfruttare l’informazione che gli serve usando la media
elettronica. In teoria il ruolo delle biblioteche pubbliche nell’odierna Società dell’Informazione è
più o meno uguale a quello che hanno avuto nella Società Industriale, cioè di accumulare, di fare un
lavoro di manutenzione e di accertarsi dello sfruttamento dell’informazione e delle conoscenze
dell’umanità. In pratica, le nostre biblioteche depositano e offrono soltanto la parola scritta nella
carta. Le cassette, le videocassette, i compact disc, e le altre medie elettroniche non sono oggetto del
loro lavoro. C’è una grande richiesta per le biblioteche pubbliche albanesi di determinare di nuovo i
loro compiti, se vogliono sopravvivere e svolgere un ruolo importante nelle nuove condizioni della
società dell’informazione. In Albania il lavoro delle biblioteche pubbliche si deve focalizzare in
un’estensione maggiore a sostegno della vita sociale. Le comunità delle città nelle quali queste
biblioteche operano hanno un grande numero di problemi sociali ed economici importanti che
riguardano la disoccupazione, gli standard dell’istruzione e il grande flusso della popolazione che
proviene dalla zona rurale con conseguenze sulla vita di tutta la comunità. Le biblioteche pubbliche
albanesi devono essere in grado di rivalutare il ruolo e le proprie risorse ed anche di concepire di
nuovo i servizi per essere in grado di rispondere alle richieste dei mutamenti sociali. Si includono
qui anche la creazione di servizi speciali dell’informazione per sostenere e migliorare le attività del
business locale. Le biblioteche pubbliche albanesi non devono occuparsi soltanto delle possibilità di
sviluppo dei servizi informativi per il business, ma anche di creare dei rapporti con la comunità del
business. Di conseguenza necessita di una strategia chiara per lo sviluppo dei servizi in sostegno
dell’economia locale, specialmente delle SME.
Cosi come negli altri luoghi della regione, anche nelle nostre biblioteche si possono elencare le
difficoltà che si incontrano:
− Mancanza di fondi, di materiali necessari monetari per esercitare le proprie attività. È difficile e
quasi impossibile, assicurare un moderno servizio bibliotecario con fondi limitati.
− La mancanza di una scuola per le biblioteche in Albania. Come vengono preparati, come si
qualificano, e si specializzano i nostri bibliotecari?
− Mancanza di uno staff qualificato.
− Il sostegno politico sicuro. La mancanza della consapevolezza dei politici per il potenziale e il
ruolo delle biblioteche pubbliche hanno enormi conseguenze negative nel loro sviluppo. I
politici considerano le biblioteche soltanto sul piano economico, sul piano consumativi, e non
come un investimento. Questo atteggiamento deve cambiare.
− Un punto debole del lavoro delle nostre biblioteche è anche il non riconoscimento di un aspetto
molto importante del loro lavoro che va sotto il termine di rapporti con il pubblico.
− È importante creare buoni rapporti con i funzionari, con coloro che hanno in mano i mezzi
finanziari o sociali a sostegno dello sviluppo delle biblioteche. Indipendentemente dal buon
lavoro che può fare una biblioteca, questo non ha molta importanza nel caso in cui nessuno sa
niente al riguardo. Per questo motivo ha molta importanza la visibilità continua nei media e
l’essere visibili in generale.
− Un altro problema per il successo delle biblioteche è anche la divulgazione parziale dei dati da
parte delle case editrici, cosa che ostacola la preparazione dell’informazione per il lettore.
Questi erano alcuni dei problemi più importanti che incontrano le nostre biblioteche.
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Le biblioteche di oggi
“Shkenca dhe Jeta”, XIX, nr. 3 (106), p. 26-27, 47, Tirana 1987, Collocazione: P sh 10/18C.
Vjollca O., “Libri dhe bibliotekat në Shkodër”, Scutari, 2004 p. 335-341, Collocazione: Al 15/2b
Un segno della cultura, dello sviluppo e dell’emancipazione della nazione sono anche le biblioteche
private. La biblioteca di Jup Kastrati. È una delle biblioteche più ricche dei nostri giorni per quanto
riguarda il numero e il valore. È stata fondata dal professor Kastrati stesso nel 1931. Oggi ha una
biblioteca albanologica specialistica con circa 10.000 titoli. “Il fondo comprende tutti i dizionari
albanesi, da Frang Bardhi (dell’anno 1635, fotocopiata da M. Rok), tutte le grammatiche
dell’albanese, iniziando con quella di Da Lecce (1716), opere linguistiche dei scienziati albanesi e
di albanologi stranieri, libri, brossure, riviste ecc., soprattutto di contenuto linguistico e letterario
che riguarda l’albanologia in lingua albanese e italiana, francese, tedesco, greco antico, rumeno,
latino, russo ecc.”, quasi tutte le riviste più importanti dell’albanese (di intere collezioni) cosi come
centinaia di dizionari di lingua straniera ed enciclopedie. La biblioteca di Willy Kamsi. Fondata dal
padre, Gjon Kamsi, questa biblioteca all’inizio aveva un carattere letterario, poi dopo, secondo
l’interesse del suo fondatore, si arricchirà di libri di carattere economico e commerciale (in lingua
albanese, italiana, francese). Di grande valore sono anche i libri degli autori stranieri che parlano
dell’Albania e anche riviste che si pubblicavano in quel periodo a Scutari: “Hylli i Dritës” e “Leka”.
Questa biblioteca ereditata, pian piano si arricchisce da Willy Kamsi, con libri di carattere letterario,
storico, linguistico e anche di intere collezioni di riviste come: “Studime historike” (Studi storici),
“Studime filologjike” (Studi filologici), libri pubblicati in Kossovo ecc. Abbastanza ricco è anche il
fondo dei dizionari albanesi e bilingui. Il suo fondo arriva sopra i 2.000 titoli. La biblioteca di Kolë
Kamsi. In primo luogo, in questa biblioteca un ruolo molto importante occupano i libri che
riguardano il folclore albanese, dove spiccano i nomi di Z. Jubani, M. Sirdani, K. Taipi ecc. Gli
arbëresh sono presenti con le opere letterarie e storiche. Un gruppo importante è anche quello dei
dizionari, delle grammatiche e dei libri di lettura, dove spiccano i nomi di Jung, Kristoforidh,
Busettin ecc. Questa biblioteca ha nel proprio fondo all’incirca 3.200 libri e riviste. La biblioteca di
Hasan Lekaj, una delle più ricche della città di Scutari. Fondata nel 1947, con un fondo che arriva a
12.000 titoli. La sezione della letteratura nazionale e straniera è molto ricca, un grande numero di
dizionari monolingui, bilingui e anche di tre lingue. La biblioteca e ricca di dizionari enciclopedici
in lingua slava e francese e i libri della teoria e critica letteraria (pubblicate all’estero) costituiscono
un’altra peculiarità di questa biblioteca.
La biblioteca di Tomor Osmani. Questa biblioteca conta nel suo fondo circa 5.000 titoli in lingua:
albanese, turca, araba, italiana, francese ecc., e anche opere albanologiche, epistolari, manoscritti. I
dizionari bilingui arricchiscono molto le biblioteche.
La biblioteca di Ahmet Osja. Questa biblioteca conta un fondo di circa 5.000 volumi di carattere
diverso. Si trovano molti dizionari albanesi, ed anche dizionari bilingui e trilingue. Ci sono anche
libri di carattere letterario, linguistico, storico, geografico ecc. Il fondo della biblioteca viene
arricchita di più anche dai libri in lingua italiana, francese, inglese, spagnola e russa.
La biblioteca di Tefë Topalli. La biblioteca contiene un fondo di circa 10.000 volumi. La biblioteca
ha avuto una chiara tendenza verso i libri letterari e scientifici. La presenza della letteratura
psicologica, medicinale, pedagogica, linguistica, i dizionari, a partire da quello di Bashkim, di
Gazull fino ai dizionari normativi dell’albanese. Si trovano anche dizionari bilingui, il dizionario
normativo della lingua russa di O. Zhegovit, cosi come l’enciclopedia italiana “Melzi”. Questa
biblioteca è abbastanza ricca anche di periodi prima e dopo l’anno 1945. Un grande valore alla
biblioteca danno anche le relazioni del XVII secolo. Il registro catastale di Scutari e anche i
Documenti di Venezia riguardanti Scutari e Deje (Danjen). La biblioteca della Fondazione Soros
contiene un fondo di circa 2300 libri di settori diversi. A Scutari salvo la biblioteca centrale
funzionano anche biblioteche modeste presso le scuole medie e i licei.
− La biblioteca della scuola “Ismail Qemali” contiene un fondo di circa 7.801 libri di letteratura
albanese. Non ci sono nuove entrate.
− La biblioteca della scuola “Xheladin Fishta” contiene un fondo di circa 1.057 libri di letteratura
albanese. Ci sono nuove entrate.
− La biblioteca della scuola “Dituria” contiene un fondo di circa 50 libri di letteratura albanese per
bambini, 40 libri scientifici, 26 libri in lingua straniera, specificamente in lingua inglese, tedesca
e italiana.
− La biblioteca della scuola “28 Nëntori” contiene un fondo di circa 6.400 libri di letteratura
artistica di autori albanesi e stranieri.
− La biblioteca della scuola “Shejnaze Juka” contiene un fondo di circa 4.000 libri, delle quali
circa 2.000 sono libri in lingua albanese, e l’altra parte di circa 2.000 libri sono in lingua:
francese, inglese, italiana, tedesca.
− La biblioteca della scuola “Haxhi Sheh Shamia” contiene un fondo di circa 4.000 libri divisi in
vari settori come: libri religiosi, scientifici, didattici, e letterari.
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