Consiglio dei Ministri n. 24 del 16/04/2012

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Consiglio dei Ministri n. 24 del 16/04/2012
30/05/12
Governo Italiano - Comunicati stampa del Consiglio dei Ministri
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Consiglio dei Ministri n. 24 del 16/04/2012
16 Aprile 2012
Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi alle ore 17,45 a Palazzo Chigi, sotto la
presidenza del Presidente del Consiglio, Mario Monti.
Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Antonio Catricalà.
Il Consiglio ha approvato il disegno di legge sulla delega fiscale per dare maggiore
certezza al sistema tributario, migliorare i rapporti con i contribuenti e proseguire nel
contrasto all’evasione fiscale. Il Consiglio ha poi approvato la presentazione di un
emendamento parlamentare contenente le misure per l’annullamento della procedura
di gara – nota come beauty contest – per l’uso efficiente e la valorizzazione
economica dello spettro radio. Il Consiglio ha inoltre approvato due provvedimenti:
le sanzioni a carico dei datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui
soggiorno è irregolare e le misure di promozione del turismo e
dell’internazionalizzazione delle imprese (attraverso la riorganizzazione dell’ENIT e la
disciplina dell’Agenzia per la promozione all’estero delle nostre imprese).
A – Delega fiscale
Il disegno di legge delega fiscale vuole correggere alcuni aspetti critici del sistema
fiscale italiano per renderlo più equo, trasparente ed orientato alla crescita
economica. Un primo punto importante del disegno di legge delega approvato in
data odierna dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e
delle finanze, è quello di dare maggior certezza al sistema tributario e migliorare i
rapporti con i contribuenti. A questo si aggiunge la volontà di proseguire nel
contrasto all’evasione e all’elusione e nel riordino dei fenomeni di erosione fiscale.
Sul fronte dell’equità, un contributo sarà assicurato dalla riforma del catasto dei
fabbricati, mentre su quello della crescita emerge la fiscalità ambientale.
La delega verrà attuata a parità di gettito e quindi non si attende alcun aumento di
pressione fiscale. Ovviamente, razionalizzare il prelievo in funzione dell’equità e della
rimozione di distorsioni comporterà una redistribuzione del prelievo, ma questa
resterà confinata all’interno dei singoli comparti. Ad esempio, la riforma del catasto
persegue in primo luogo l’obiettivo di una maggiore equità, avvicinando le singole
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rendite catastali ai valori effettivi di mercato; ma alla revisione delle rendite si
accompagnerà, contestualmente, quella delle aliquote, in modo da mantenere
invariato il carico fiscale complessivo sui fabbricati. La razionalizzazione della
tassazione dei redditi d’impresa e di lavoro autonomo e delle agevolazioni fiscali
comporterà aumenti o riduzioni di carico impositivo sui singoli contribuenti, ma per il
complesso delle imprese il carico fiscale resterà invariato. Anche il riordino dei
fenomeni di erosione fiscale non comporterà aumenti del prelievo complessivo,
essendo finalizzato alla razionalizzazione del sistema, a parità di gettito. Anche dalla
tassazione ambientale non conseguiranno aumenti di pressione fiscale: anch’essa è
infatti finalizzata alla redistribuzione del carico fiscale esistente e alla revisione del
finanziamento degli interventi per le fonti rinnovabili. L’entrata in vigore della nuova
tassazione ambientale sarà comunque legata al recepimento della disciplina
armonizzata decisa a livello europeo.
Di seguito, in sintesi, le informazioni principali relative ai tre capitoli del disegno di
legge:
1) Il capitolo “equità e razionalità del sistema” prevede la revisione del catasto dei
fabbricati, che sarà attuata in collaborazione con i Comuni e l’Agenzia del territorio,
con l’obiettivo di attribuire a ciascuna unità immobiliare il relativo valore patrimoniale
e la rendita. Con la riforma si vuole ridefinire i fabbricati in base non solo a valori ma
anche a criteri più aggiornati: localizzazione, qualità dell’immobile e superficie in
metri quadri. Per le unità immobiliari urbane saranno applicati i seguenti principi e
criteri direttivi: (1) riferimento ai rispettivi valori medi ordinari espressi dal mercato in
un arco temporale triennale antecedente alla nuova determinazione; (2) definizione
degli ambiti territoriali del mercato immobiliare; (3) rideterminazione delle
destinazioni d’uso catastali ordinarie e speciali; (4) determinazione del valore
patrimoniale medio ordinario. La rendita media ordinaria per le unità immobiliari sarà
valutata attraverso l’analisi delle statistiche sui valori di mercato; inoltre sono
previsti meccanismi di adeguamento periodico dei valori e delle rendite delle unità
immobiliari. Infine, per evitare che la revisione delle rendite catastali causi un
aggravio del carico fiscale, è prevista la contestuale riduzione delle aliquote.
La delega, inoltre, definisce metodologie di stima e rilevazione dell’evasione di tutti i
principali tributi, attraverso il confronto tra i dati di contabilità nazionale con quelli
dall’anagrafe tributaria; questi risultati saranno calcolati e pubblicati ogni anno, con
partecipazione dell’ISTAT, dell’Amministrazione finanziaria e di altre Amministrazioni
pubbliche. Il provvedimento introduce anche l’obbligo di redigere un rapporto annuale,
all’interno della procedura di bilancio, sulla strategia seguita e sui risultati conseguiti.
Nell’ambito del monitoraggio e riordino dell’erosione fiscale, viene istituto l’obbligo di
redigere, all’interno della procedura di bilancio, un rapporto annuale sulle spese fiscali
(dove, per spese fiscali si intende qualunque forma di esenzione, esclusione,
riduzione dell’imponibile o dell’imposta, regime di favore) che sarà confrontato con i
programmi di spesa. Si prevede la possibilità di costituire una commissione
indipendente e di eliminare, ridurre o riformare le spese fiscali che appaiono in tutto o
in parte ingiustificate alla luce delle mutate condizioni socio-economiche. E’
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comunque fatta salva la tutela dei diritti fondamentali e delle finalità meritevoli: la
famiglia, la salute, le situazioni di svantaggio economico o sociale, il patrimonio
artistico e culturale, la ricerca e l’ambiente. Verrà anche razionalizzato e stabilizzato
l’istituto del 5 per mille.
2) Il secondo capitolo della delega interviene sui rapporti tra fisco e contribuente,
introducendo una definizione generale di abuso del diritto che, recependo la
giurisprudenza delle Sezioni unite della Cassazione, sarà unificata con quella
dell’elusione, rendendola applicabile a tutti i tributi. Inoltre saranno introdotte
specifiche regole procedimentali, che garantiscano un efficace confronto con
l’amministrazione fiscale e salvaguardino il diritto di difesa del contribuente. Verrà
anche attuata una revisione del sistema sanzionatorio penale secondo criteri di
predeterminazione e proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti. In
proposito verrà dato più rilievo al reato tributario per i comportamenti fraudolenti,
simulatori o finalizzati alla creazione e utilizzo di documentazione falsa; mentre si
prevede l’esclusione della rilevanza penale per i comportamenti ascrivibili all’abuso
del diritto e all’elusione fiscale. Viene prevista, inoltre, la revisione del regime della
dichiarazione infedele e del sistema sanzionatorio, in modo da correlare le sanzioni
stesse all’effettiva gravità dei comportamenti, introducendo la possibilità di ridurre le
sanzioni in casi di minore gravità o di applicare sanzioni amministrative anziché
penali. Si prevede che il principio del raddoppio del termine di accertamento in caso di
denuncia penale si applichi solo ove la denuncia sia inoltrata in riferimento ai termini
di decadenza dell’accertamento.
I controlli saranno mirati e rafforzati attraverso l’utilizzo delle banche dati e la
collaborazione con altre autorità pubbliche; sarà potenziata la tracciabilità dei
pagamenti e l’utilizzo della fatturazione elettronica. Nell’ambito del contenzioso
tributario è prevista la procedura stragiudiziale per liti di modesta entità; l’estensione
della conciliazione alla fase di appello e al giudizio di revocazione, la ridefinizione
della distribuzione delle Commissioni tributarie sul territorio, salvaguardando
l’articolazione provinciale, per razionalizzare l’utilizzazione del personale
amministrativo e dei Giudici. Sarà rivista la riscossione dei Comuni.
Nell’intento di migliorare il rapporto tra fisco e contribuente, secondo l’impostazione
della enhanced relationship incoraggiata dall’OCSE, per i soggetti di maggiori
dimensioni è prevista l’introduzione di sistemi aziendali di gestione e controllo del
rischio fiscale. Alle aziende che attiveranno questi sistemi interni di controllo saranno
garantiti una serie di incentivi in termini di minori adempimenti, riduzione delle
sanzioni e minori accertamenti; mentre per le imprese di minori dimensioni sarà
rivisto ed ampliato lo strumento del tutoraggio.
Sarà avviato un processo di semplificazione degli adempimenti superflui o di scarsa
utilità per l’Amministrazione finanziaria.
3) La terza parte della delega rivede la tassazione in funzione della crescita,
dell’internazionalizzazione delle imprese e della tutela ambientale. Si prevede che
la tassazione dei redditi prodotti dalle imprese commerciali e dai lavoratori autonomi
venga assoggettata ad un’unica imposta. In proposito si stabilisce la deducibilità
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dalla base imponibile di questa imposta dalle somme prelevate dall’imprenditore, dal
professionista o dai soci come remunerazione. Queste ultime concorreranno alla
formazione del reddito complessivo imponibile ai fini IRPEF personale del singolo
imprenditore. Per i contribuenti di minori dimensioni, invece, si prevede la possibilità
di introdurre il pagamento a forfait di un’unica imposta in sostituzione di quelle
dovute.
Con la delega, inoltre, si introducono criteri chiari e coerenti con la disciplina di
redazione del bilancio per determinare il momento del realizzo delle perdite su crediti;
si rivede la disciplina dell’imposizione fiscale delle operazioni transfrontaliere per
adeguarla alle migliori pratiche internazionali; si razionalizzano l’IVA e le altre
imposte indirette come quelle di registro, di bollo, ipotecarie e catastali, sulle
concessioni governative, sulle assicurazioni e sugli intrattenimenti, con l’obiettivo di
semplificare gli adempimenti e razionalizzare le aliquote.
Verrà rivista la tassazione dei giochi e il loro regime, con la finalità prevalente di
prevenire la ludopatia, tutelare i minori e inibire forme di pubblicità
Il provvedimento, infine, in sintonia con le politiche adottate dall’Unione Europea per
lo sviluppo sostenibile, punta ad un riordino della fiscalità al fine di preservare e
garantire l’equilibrio ambientale (green taxes); si rivedrà inoltre la disciplina delle
accise sui prodotti energetici in funzione del contenuto di carbonio, come previsto
dalla proposta di Direttiva del Consiglio europeo in materia di tassazione dei prodotti
energetici e dell’elettricità. Il gettito derivante dall’introduzione della carbon tax è
destinato prioritariamente alla revisione del sistema di finanziamento delle fonti
rinnovabili. L’entrata in vigore delle disposizioni riguardanti la fiscalità ambientale
sarà coordinata con la data di recepimento della disciplina armonizzata decisa a
livello europeo.
B – Politica industriale sullo spettro radio
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico,
ha approvato la presentazione di un emendamento al decreto di semplificazione
fiscale in Parlamento che prevede l’annullamento della procedura di gara - nota come
beauty contest - per l'assegnazione gratuita delle frequenze derivanti dal cosiddetto
“dividendo digitale”.
Con questa decisione - che tiene conto di diversi Ordini del giorno approvati dalla
Camera e del mutato contesto economico-sociale rispetto a quando il beauty contest
era stato avviato - il Governo intende valorizzare economicamente una risorsa
preziosa quale quella delle frequenze, puntando inoltre al consolidamento
dell'industria televisiva e allo sviluppo del comparto TLC. Si pongono così anche le
basi per la chiusura della procedura di infrazione comunitaria da tempo aperta contro
l’Italia e si creano le condizioni per aumentare ulteriormente il pluralismo, la
trasparenza e l'apertura del mercato.
I singoli lotti messi a gara saranno composti da reti di più frequenze, modulabili per
macroaree di diffusione. Alcune di queste frequenze, posizionate sopra la banda 700,
saranno assegnate per un periodo di tempo più limitato in quanto, coerentemente con
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le future decisioni comunitarie, potranno essere destinate a servizi diversi da quelli
televisivi e dunque riassegnate, tramite ulteriori aste, a operatori di TLC.
I lotti di frequenze saranno assegnati tramite aste a titolo oneroso. Il bando della
prima asta sarà emanato dal Ministero dello sviluppo economico entro i prossimi 120
giorni e sarà basato su regole stilate dall’Agcom, sentiti i competenti uffici della
Commissione europea.
Con questo sistema di assegnazione, lo spettro nazionale sarà maggiormente
valorizzato e sfruttato in maniera più efficace, consentendo l'adozione delle più
avanzate tecnologie trasmissive presenti sul mercato.
Nello specifico, questi i principali aspetti dell’emendamento:
Il bando. Il Ministero dello sviluppo economico emanerà entro 120 giorni il bando
della nuova gara per l’assegnazione delle frequenze.
Le regole. Le regole della gara dovranno essere elaborate dall’Agcom, sentiti i
competenti Uffici della UE e attenendosi ai seguenti criteri e principi direttivi:
aggiudicazione all’offerta economica più elevata, anche mediante rilanci
competitivi;
partecipazione alla gara riservata agli operatori di rete, assicurando la separazione
verticale tra i fornitori di programmi e gli stessi operatori di rete, che dovranno
consentire l’accesso ai fornitori di programmi a condizioni eque e non
discriminatorie. In questo modo sarà più facile e meno oneroso accedere al mercato
televisivo;
fissazione dei criteri e delle priorità per favorire i fornitori di programmi nuovi
entranti e l’innovazione tecnologica;
composizione ottimale dei diversi lotti messi a gara e modulazione della durata dei
diritti d’uso delle singole frequenze, così da garantire la tempestiva destinazione
delle frequenze secondo la disciplina dello spettro radio stabilita dalla Commissione
europea e dagli organismi internazionali competenti, con particolare riguardo agli
obiettivi della agenda digitale nazionale ed europea.
Valorizzazione dello spettro. L’Autorità e il Ministero dovranno adottare ogni azione
utile a garantire la concorrenza, l’uso efficiente e la valorizzazione economica dello
spettro radio, in riferimento anche agli indirizzi dettati dalla Conferenza mondiale di
Ginevra 2012 e dall’Unione Europea nell’ambito degli obbiettivi dell’agenda digitale.
In questo modo il sistema trasmissivo nazionale potrà rispondere efficacemente ai
crescenti bisogni di banda larga e di comunicazione tramite la rete.
Riordino dei contributi di concessione. Si prevede entro la fine del 2012 il riordino
dei contributi per l’utilizzo delle frequenze televisive, che saranno progressivamente
applicati per favorire l’ottimale utilizzo delle frequenze.
Nuova capacità trasmissiva. Vengono previste misure atte a favorire l’introduzione di
nuovi standard televisivi DVB-T2, MPEG—4 e successive evoluzioni, attraverso i quali
sarà possibile aumentare la quantità e la qualità della trasmissione televisiva. Per
questo motivo, a partire dal 1° gennaio 2015 le aziende produttrici di televisori
saranno obbligate a utilizzare solo sintonizzatori digitali in grado di ricevere i nuovi
standard. Le nuove tv, dal 1° luglio 2015, saranno le uniche a poter essere
commercializzate. Gli standard DVB-T2 e MPEG-4 necessitano inoltre di un numero più
limitato di frequenze e ciò consentirà la trasmissione di una quantità più ampia e
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avanzata di contenuti.
Abrogazione del Beauty Contest. Sono abrogati gli attuali riferimenti di legge alle
parti della delibera n. 181/09 dell’Autorità incompatibili con la nuova disciplina, fermi
restando i limiti di concentrazione previsti dalla medesima direttiva per ciascun
operatore. Di conseguenza viene annullato il bando che ha indetto la gara “beauty
contest”, rinviando ad un decreto interministeriale la definizione dei criteri e delle
modalità per l’attribuzione di un indennizzo ai partecipanti.
C – impiego di cittadini di Paesi terzi con soggiorno irregolare
Il provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri riguarda le sanzioni a carico dei
datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare. Si
tratta di un decreto che recepisce una direttiva comunitaria del 2009 e va ad integrare
le previsioni del ‘Testo unico dell’immigrazione del 1998.
Il nuovo regime sanzionatorio prevede che il datore di lavoro che sia stato
condannato, anche con sentenza non definitiva, per i reati di favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina, di reclutamento di persone da destinare alla
prostituzione o alla sfruttamento della prostituzione, o di minori da impiegare in
attività illecita, di intermediazione illecita, di sfruttamento del lavoro o di assunzione
di lavoratori privi di permesso di soggiorno ovvero con permesso scaduto, non potrà
poi ottenere il nulla osta a successive attività imprenditoriali.
Al fine di favorire l’emersione degli illeciti si prevede, per le sole ipotesi di
particolare sfruttamento lavorativo, che lo straniero che presenta denuncia o coopera
nel procedimento penale possa ottenere, a talune condizioni, il rilascio di
un permesso di soggiorno di durata temporanea (correlata alla durata del
procedimento penale).
Viene, inoltre, previsto un efficace sistema di sanzioni pecuniarie che vanno a colpire
anche le persone giuridiche le quali si siano avvantaggiate ricorrendo all’impiego di
cittadini stranieri il cui soggiorno è irregolare.
Si prevede infine una programmazione annuale dell’attività di vigilanza sui luoghi di
lavoro e la comunicazione annuale da parte del Ministero del lavoro e delle politiche
sociali, alla Commissione europea, del numero totale di ispezioni effettuate l’anno
precedente e dei risultati delle stesse.
Lo sche ma di decreto, approvato in via preliminare, sarà inviato al parere delle
Commissioni parlamentari.
D – Promozione del turismo all’estero e internazionalizzazione delle imprese
Il Consiglio dei Ministri è poi intervenuto tramite un disegno di legge sulla
riorganizzazione dell’ENIT, (Agenzia nazionale per il turismo), per favorire
l’immagine unitaria dell’offerta turistica nazionale e la sua commercializzazione
mediante una rete estera di 25 strutture.
La proposta del Ministro dello sviluppo economico, del Ministro degli affari esteri, del
Ministro per il turismo e del Ministro per la semplificazione mira a razionalizzare
l’organizzazione del personale e contenere le risorse finanziarie e strumentali
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all’estero dell’Agenzia, applicando le stesse misure di ottimizzazione della
governance già sperimentate con la recente riforma dell’ICE (ora Agenzia per la
promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane). In
particolare, si interviene sulla revisione della dotazione organica senza nuovi o
maggiori oneri a carico dello Stato, avvalendosi delle risorse umane, strumentali e
finanziarie esistenti.
Inoltre, si estende la partecipazione alla cabina di regia dell’ex ICE al Ministro con
delega al turismo e al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, nonché al
Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e al Presidente
dell’Alleanza delle cooperative italiane. Si prevede, inoltre, la partecipazione di un
rappresentante del Ministero degli affari esteri al Consiglio di amministrazione
dell’ENIT.
E – Nomine
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, ha
nominato la dottoressa Maria Letizia DE LIETO VOLLARO, consigliere della Corte dei
conti, componente della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi,
quale rappresentante della Corte stessa.
Il Consiglio è terminato alle ore 20,45
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