Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale Beatrice Pucci Il

Transcript

Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale Beatrice Pucci Il
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
Il concetto di “rete ecologica” nasce agli inizi degli anni ottanta, su
proposta del mondo scientifico, come strumento di strutturazione del
territorio per la tutela e la valorizzazione della biodiversità; cioè una
rete fisica di aree naturali, collegate da corridoi e sostenute da zone
cuscinetto, per facilitare l’interconnessione di habitat ai fini della
conservazione della natura e del paesaggio, dentro e fuori le aree
protette.
Nasce in seguito all’emergente consapevolezza del progressivo degrado
del territorio e del conseguente impoverimento della diversità biologica
e paesistica in atto nei diversi contesti territoriali, dovuto essenzialmente
a processi di frammentazione e isolamento degli ambiti naturali.
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
Le cause sono multeplici e vanno ricercate nei modelli di urbanizzazione e
infrastrutturazione che ancora oggi sono ampiamente applicati, seppure
numerosi sono i passi che sono stati fatti.
Dalla Convenzione di Rio sulla Diversità Biologica (1992) alla
Direttiva “Habitat” 92/43/CEE
Dal recepimento della Direttiva Habitat attraverso il Decreto del
Presidente della Repubblica dell’8 Settembre 1997, n. 357 (Progetto
Bioitaly) al Decreto del Presidente della Repubblca 12 Marzo 2003 n° 120
e alle Norme Regionali (Legge regionale toscana 6 aprile 2000 n. 56 e
successive “Indicazioni tecniche per l’individuazione e la pianificazione
delle aree di collegamento ecologico” DGRT 1148/2002 e “Norme
tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei
SIR” e DGRT 644/2004 “)
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
Il convegno del 3 giugno promosso dalla Regione Toscana e
dall’Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale, e sostenuto
dalle Province di Firenze, Siena, Lucca, Pisa e Pistoia
Obiettivi del convegno:
• mettere a confronto il mondo scientifico con gli operatori pubblici e
privati
• fare il punto sullo stato di attuazione in Toscana delle reti ecologiche
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
Nei diversi programmi di pianificazione, il concetto di rete ecologica è
stato inteso in vari modi a seconda delle funzioni che si intendevano
privilegiare, traducibili a loro volta in differenti conseguenze operative:
• rete ecologica come sistema interconnesso di habitat, di cui
salvaguardare la biodiversità;
• rete ecologica come sistema di parchi e riserve, inseriti in un
sistema coordinato di infrastrutture e servizi;
• rete ecologica come sistema di unità di paesaggio, a supporto
prioritario di fruizioni percettive e ricreative;
• rete ecologica come scenario ecosistemico polivalente, a supporto
di uno sviluppo sostenibile.
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
I diversi modelli non sono da intendersi come alternativi fra loro, bensì
come modelli che rispondono a obiettivi differenti ma complementari,
di governo del territorio.
Proprio per questo risulta utile mantenere la plurifunzionalità degli
elementi che costituiscono la rete, senza stravolgere la finalità
primaria di conservazione della biodiversità e della naturalità del
sistema.
ATTENZIONE!!!!! Da qui si può dilatare il concetto originario di rete
ed ad esso possono essere attribuite funzioni diverse, che vanno oltre
quelle inerenti la funzionalità ecosistemica:
• percorsi storici,
• greenways,
• fasce di continuità paesistica, etc………
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
Queste azioni, seppure di grande interesse e prioritarie in un programma
di valorizzazione culturale del territorio, non devono assumere funzioni
che prevaricano quelle ecosistemiche, anzi dovrebbero essere
conseguenti ad un’analisi delle risorse ecologiche e paesistiche, quindi
rappresentare un valore aggiunto.
PROGETTAZIONE INTEGRATA
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
Necessità di individuare/selezionare le “SPECIE FOCALI” (specie più
sensibili alla frammentazione), fondamentali nell’indirizzare le strategie
di pianificazione della rete ecologica.
Nonostante ciò spesso tali specie sono individuate senza criteri
oggettivi, rendendo poi inefficaci o non adeguatamente monitorabili i
piani.
Uno dei criteri (expert-basated) utilizzati per selezionare le specie focali
tiene conto di tre componenti principali della frammentazione:
• riduzione in superficie di habitat
• incremento del loro isolamento
• incremento dell’effetto margine e dei disturbi provenienti dalla matrice
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
Tale criterio si basa su alcune caratteristiche ecologiche intrinseche alle
specie per le quali è nota la risposta al processo:
• livello trofico
• capacità dispersiva
• dimensioni corporee
• ampiezza di nicchia
• rarità
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
L’applicazione di metodologie oggettive per la definizione di “SPECIE
FOCALI” permette anche di seguire con maggiore attenzione i processi
della Connectivity conservation.
Inoltre, poiché a monte di tale applicazione c’è una buona conoscenza
degli ecosistemi del territorio, questo ci permette anche di individuare le
strategie per far fronte alla diffusione di quelle che vengono chiamate
“SPECIE ALIENE” o “NEOZOA”
Climatic change
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
PREL – Progetto Reti EcoLogiche (2000-2008) – Regione Piemonte,
Provincia di Novara
Che ha permesso la messa a punto di una metodologia che agisce su tre
livelli di lavoro tra loro “comunicanti e interagenti”:
- la Rete di pianificazione (Re.Pi)
- la Rete di partecipazione (Re.Pa)
- la Rete di realizzazione (Re.Re)
LINEE GUIDA DI ATTUAZIONE
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
Rete di pianificazione
Rappresenta il “progetto potenziale”. E’ la rete ecologica che emerge
dalle analisi scientifiche sulle caratteristiche del territorio. Tale rete
individua corridoi, buffer zones, core areas, stepping stones, ecc. e può
essere intesa come strumento di pianificazione e recepita a diverse scale
di lavoro (locale, provinciale, regionale, nazionale, sovranazionale). Si
tratta di un livello che evidenzia le vocazioni di determinate aree a
svolgere ruoli specifici di rete ecologica e può fornire indirizzi per la
loro gestione. A questo livello il confronto è rivolto in particolare con le
Amministrazioni comunali che devono recepire la rete nei propri Piani
Strutturali.
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
Rete di partecipazione (Re.Pa)
Rappresenta il “progetto realistico semistrutturato”. E’ la rete ecologica
che emerge dall’attivazione del processo partecipato, recepisce le
disponibilità e le proposte di azione, facendo emergere le sinergie
reciproche.
Qui si distinguono due tipologie di azioni:
Sinergie fra le azioni al fine
di ambientale
rendere la realizzazione
- Azioni strutturali: interventi di ripristino
(che apportano
della rete ecologica uno
implementazione fisica alla rete ecologica)
e interventi di recupero delle
strumento per educare il
valenze architettoniche e delle potenzialità
fruitive
del sviluppo
territorio.
territorio
ad uno
sostenibile
- Azioni culturali: iniziative e progetti che favoriscono la crescita di
conoscenza ambientale e la diffusione di una cultura della
biodiversità,……..
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
Rete di realizzazione
Rappresenta il “progetto realistico fattivo”, ossia l’attuale stato di
attuazione della rete ecologica, come risultato dell’integrazione tra nuovi
interventi ed elementi già esistenti
http://www.provincia.novara.it/sett10/reti ecologiche/reti ecologiche.htm
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
Ruolo strategico dei corsi d’acqua nei sistemi di rete ecologica
E’ importante far passare il concetto che la RETE non è un elemento che si
“aggiunge”, ma il risultato di un nuovo modo di gestire il territorio.
Seppure esistono ambiti privilegiati per la realizzazione della rete
ecologica, potenzialmente l’intero territorio, compreso quello urbano,
potrebbe essere ripensato in una logica che tenga conto della
conservazione ed implementazione della biodiversità.
Questo nell’interesse comune di conservare quei “servizi” essenziali che la
natura (ovvero la rete ecologica della vita) mette a disposizione di se stessa
per la sopravvivenza dei sui componenti, uomo incluso.
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
Ruolo strategico dei corsi d’acqua nei sistemi di rete ecologica
I corsi d’acqua sono sicuramente ambiti in cui maggiormente la rete
ecologica esprime la sua multifunzionalità e a scala di rete di
pianificazione posso rappresentare anche assi portanti della rete stessa.
Questo è possibile solo attraverso un’analisi multidisciplinare e
multiobiettivo perché la progettazione e gestione di certi interventi
consideri la complessità dell’ecosistema nell’insieme degli aspetti
biologici, geomorfologici, idraulici, di qualità delle acque, paesaggistici
(RIVER RESTORATION)
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
La rete ecologica rappresenta una delle migliori possibili alternative ai
tradizionali modelli di pianificazione territoriale delle aree naturali da
salvaguardare; in essa l’integrazione della naturalità diffusa, finalizzata al
miglioramento funzionale dell’ecosistema, prevale sulla conservazione
puntuale di habitat e specie.
Le reti ecologiche , quindi, sono il luogo concettuale e progettuale nel
quale confluiscono approcci e discipline diverse per il disegno di piani e
programmi di tutela ambientale, cioè costituiscono una strategia
polifunzionale di salvaguardia e gestione della naturalità di un territorio
inteso come sistema di relazioni orientato allo sviluppo ecocompatibile
locale attraverso processi ed azioni che partono dal basso (bottom-up).
Associazione Italiana Ricerca Biologica Ambientale
Beatrice Pucci
Da qui l’importanza che la rete ecologica abbia, oltre ad una dimensione
fisica anche quella di tipo sociale, culturale ed educativa.
In questo quadro riteniamo importante avviare iniziative volte
promuovere e diffondere conoscenza, dibattito e confronto fra tecnici,
amministratori e cittadini, affinché le reti ecologiche non siano vissute
come un ulteriore vincolo e che si aggiunge ai tanti che abbiamo, bensì un
altro punto di vista da cui affrontare la pianificazione territoriale,
facendo della tutela e della valorizzazione delle emergenze ambientali e
naturalistiche un fine della pianificazione stessa.