Gli interventi dell`ARPA Campania
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Gli interventi dell`ARPA Campania
l’Intervista Intervista a Marinella Vito, Direttore Tecnico ARPA Campania Direttore, l’ARPA Campania, sin dalla prima ora rispetto alle dichiarazioni di Schiavone, ha collaborato con la Magistratura e le Forze dell’Ordine. Qual è stato e qual è tuttora il ruolo dell’ARPA Campania? Quali le sue attività nella gestione della vicenda relativa alla cosiddetta Terra dei Fuochi? ARPAC sta operando pressoché quotidianamente, a supporto delle Forze di Polizia delegate dalla Autorità Giudiziaria nella esecuzioni di interventi che stanno portando alla luce diverse situazioni di interramento di rifiuti e di inquinamento delle falde e dei suoli. Tale supporto riguarda sia le operazioni di “campo”, tramite l’esecuzione di campionamenti di matrici ambientali, sia le successive attività laboratoristiche per le analisi sui campioni prelevati. In aggiunta alle attività di supporto alla Autorità Giudiziaria, ARPAC sta operando attivamente anche con gli altri Enti ed Istituzioni impegnati a vario titolo sul problema della cosiddetta Terra dei Fuochi. Essendo tra i soggetti sottoscrittori del “Patto per la Terra dei Fuochi”, promosso dal “Delegato del Ministro dell’Interno per i roghi di ri- 14 T e r r a d e i f u o c h i p ideambiente N°66 Gli interventi dell’ARPA Campania fiuti”, ARPAC ha predisposto un documento di Linee Guida per la rimozione degli abbandoni incontrollati di rifiuti, nel quale vengono fornite ai Comuni ed agli altri soggetti preposti alle operazioni di rimozione le indicazioni tecnico operative per condurre gli interventi nel rispetto della normativa vigente ed anche per effettuare le successive verifiche sull’eventuale stato di contaminazione delle matrici ambientali. ARPAC sta operando altresì a supporto della Regione Campania sia nella raccolta e sistematizzazione di tutti i dati già esistenti sull’inquinamento del suolo e delle falde acquifera dei territori interessati, sia nella predisposizione di un ulteriore Piano di Monitoraggio della falda acquifera, finalizzato all’approfondimento delle conoscenze già esistenti ed alla possibile delimitazione di aree agricole interessate da fenomeni di inquinamento. Cosa si sente di dire – e cosa è possibile riferire – rispetto a quanto avete riscontrato nei vostri controlli in loco? Fatti salvi i dati relativi agli interventi effettuati a supporto dell’Autorità Giudiziaria, sui quali naturalmente vige il segreto istruttorio, le attività fin qui condotte, su richiesta di Enti Locali o a supporto del Commissario di Governo ex legge n.11/2013, hanno consentito di evidenziare in alcune aree agricole situazioni di inquinamento sia della falda acquifera sia dei suoli ascrivibili principalmente a solventi e in qualche caso a metalli pesanti. A suo avviso, il fenomeno dei roghi tossici è imputabile alla sola malavita organizzata? Personalmente ritengo che, accanto ai roghi criminali appiccati della malavita organizzata, persista purtroppo in Campania un malcostume diffuso da parte di alcuni cittadini, che bruciano cumuli di rifiuti, evidentemente senza preoccuparsi dei possibili risvolti che tale pratica incivile può avere sull’ambiente e sulla salute umana. Può chiarirci nuovamente quali sono i rischi per l’ambiente e per la salute? I rischi per l’ambiente sono dovuti soprattutto al pericolo delle ricadute di inquinanti al suolo nel caso degli incendi ed al pericolo di inquinamento di suolo, sottosuolo e falda acquifera nel caso di rifiuti depositati illecitamente nel suolo o nel sottosuolo. È del tutto evidente che l’inquinamento dell’ambiente può determinare anche conseguenze sulla salute delle popolazioni esposte, sulle quali però riterrei più opportuno rivolgere le domande ai soggetti con competenze sanitarie. Campania, purtroppo, non significa solo Terra dei Fuochi; quali sono gli altri siti contaminati e qual è lo stato di attuazione della loro bonifica? La Regione Campania ha di recente approvato l’edizione aggiornata del Piano Regionale di Bonifica, redatta con il supporto dell’ARPAC. Nel Piano Regionale di Bonifica sono stati censiti 183 siti per i quali è stata già accertata, ai sensi della normativa vigente, la necessità di interventi di bonifica. Di questi, al momento, solo 11 risultano già bonificati, con la certificazione rilasciata dalla Provincia competente. Si devono poi aggiungere più di 3000 siti, censiti nel Piano come potenzialmente inquinati, molti dei quali ricadenti nel territorio degli ex Siti di Interesse Nazionale, di recente derubricati dal Ministero dell’Ambiente con il DM 11 gennaio 2013 e sui quali sono ancora in corso o, nella maggior parte dei casi, devono ancora essere avviati, gli interventi di caratterizzazione. Per quanto riguarda gli interramenti illeciti di rifiuti , oltre alle situazioni già note, nel Piano sono state prudenzialmente inserite sia le cave abbandonate o dismesse, sia le aree agricole immediatamente adiacenti alle discariche autorizzate e/o abusive. n Cristina Pacciani Curiosità I terremoti e lo spazio Contribuire a studiare e monitorare dallo spazio le attività sismiche della Terra dallo spazio: questo l’obiettivo per cui l'Agenzia Spaziale Italiana e la China National Space Administration hanno firmato lo scorso 25 settembre a Pechino un importante Memorandum of Understanding (MoU). Lo ha annunciato l’Asi, spiegando che il protocollo d'intesa ha lo scopo di ospitare un payload italiano a bordo del satellite cinese Cses, China Seismo-Electromagnetic Satellite, per effettuare ricerche su vari tipi di fenomeni di tipo elettromagnetico e la loro correlazione con fenomeni geofisici, contribuendo al monitoraggio dei terremoti dallo spazio. Diversi studi - ricorda l’Asi - hanno evidenziato la possibile esistenza di correlazioni temporali tra emissioni elettromagnetiche legate all'attività sismica della Terra da una parte e il verificarsi di perturbazioni nel plasma iono-magnetosferico. E l’Italia è sempre stata all’avanguardia in questo settore. Le strade che stiamo aprendo - prosegue l’Asi - possono dare importanti elementi di conoscenza. L’unione delle capacità scientifiche dell’Agenzia italiana e cinese può portare a più di un risultato positivo. L’Italia fornirà il suo contributo al satellite cinese Cses con uno strumento innovativo, dedicato alla misura delle particelle energetiche che precipitano dalle fasce di Van Allen a seguito di disturbi elettromagnetici. Lo strumento Italiano sarà chiamato Limadou, in onore del famoso esploratore italiano Matteo Ricci e sarà realizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) nell’ambito di una collaborazione che vede coinvolti lo stesso Infn e le Università di Trento, Roma Tor Vergata, Perugia e Bologna. n (Fonte: Adnkronos) Cristina Pacciani Terra dei fu o c h i p ideambiente N ° 6 6 15