scheda progetto per l`impiego di volontari in

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scheda progetto per l`impiego di volontari in
Allegato B)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI GIOVANI IN
SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
ASSOCIAZIONE MOVIMENTO NONVIOLENTO
2) Codice regionale:
RT
3C00193
2bis) Responsabile del progetto:
(Questa figura non è compatibile con quella di coordinatore di progetti di cui al punto 2 ter né con quella di
operatore di progetto di cui al successivo punto 16)
i. NOME E COGNOME: Rocco Pompeo
ii. DATA DI NASCITA: 21/10/1944
iii. CODICE FISCALE: PMPRCC44R21F817D
iv. INDIRIZZO MAIL: [email protected]
v. TELEFONO: 329/2505052
vi. CURRICULUM VITAE E COPIA DOCUMENTO IDENTITA' E
CODICE FISCALE DA ALLEGARE ALLA SCHEDA PROGETTO
2 ter) Coordinatore di progetti (da individuare tra quelli indicati in sede di
adeguamento/iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale):
vii. NOME E COGNOME: Ilaria Nannetti
viii. DATA DI NASCITA:22/06/1979
ix. CODICE FISCALE:NNNLRI79H62E625M
x.INDIRIZZO MAIL: [email protected]
xi. TELEFONO:3284737211
CARATTERISTICHE PROGETTO
3)Titolo del progetto:
PRATICANDO LA NONVIOLENZA
4)Settore di intervento del progetto:
AREA GENERALE
4bis) Codice identificativo dell'area di intervento:
Educazione e promozione culturale
Allegato B)
5)Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili:
AREA DI INTERVENTO DEL PROGETTO
La specificità dell’apporto del Movimento Nonviolento nelle attività che propone e
nelle iniziative a cui prende parte è data dalla sua storica caratteristica: tenere saldi al
centro dell’agire dei singoli e dei gruppi che vi aderiscono i principi ed i fondamenti
della nonviolenza, posti alla base della propria Carta istitutiva, ovvero:
1. L'opposizione integrale alla guerra;
2. La lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione
politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le
discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla
religione;
3. Lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di
organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti
del potere, inteso come servizio comunitario;
4. La salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio
prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono
un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
In Italia, in questi ultimi anni, si è manifestato un interesse sempre più diffuso per la
nonviolenza; per il suo significato e per le ragioni che la sostengono; per l'utilizzazione
dei suoi metodi e delle sue tecniche; per la conoscenza dei suoi maestri e dei suoi
testimoni.
Anche in ambito universitario è evidente il posto di rilievo conferito alla teoria della
nonviolenza, che fa parte di alcuni corsi di Laurea come "Scienze per la pace" di Pisa: i
giovani, dunque, rispondono con curiosità a questa opzione che investe i campi più
disparati della politica sociale. A ciò si aggiunge la specificità della rete Toscana del
Movimento Nonviolento con numerosi centri distribuiti nel territorio (Pisa, Firenze,
Prato, Pistoia) ed in particolare il Centro Studi Nazionale per la Nonviolenza di
Livorno.
Il progetto inoltre è in piena coerenza con la legislazione della RT per la promozione
della cultura della pace e della nonviolenza.
L'attività del Movimento Nonviolento e del Centro Studi costituisce la base, l'eredità
storica delle indicazioni che il progetto presenta. Contribuire alla conoscenza e alla
pratica della nonviolenza significa farsi carico in primo luogo della molteplicità delle
forme della violenza. Delle tre possibili categorie di violenza, diretta, strutturale e
culturale, la violenza più radicata e invisibile è quella culturale. Il Movimento
Nonviolento è da sempre impegnato nel contrastare questo tipo di violenza,
proponendo attività di natura culturale attraverso il lavoro con i giovani.
Si tratta infatti di contrastare ed offrire alternative ad un tipo di cultura violenta che
consente di accettare e legittimare idee e concetti paradossali come “guerra giusta”
“missione umanitaria armata” “ronde armate per la sicurezza”. Dove la paura di
perdere il proprio benessere ha sempre più spesso la meglio, mettendo al primo posto il
bisogno di sicurezza personale, anche a svantaggio di altri o del bene comune,
lasciando in secondo piano dimensioni come la fiducia, la solidarietà, la responsabilità
e la legalità.
Allegato B)
Le azioni dell'Ass. Movimento Nonviolento, attraverso questo progetto, sono tese a
lavorare alla promozione di una cultura nonviolenta.
Ciò significa continuare a proporre ciò che Aldo Capitini, fondatore del Movimento
Nonviolento, ha fatto per decenni, anche in epoca fascista: proporre ai giovani
occasioni per avvicinarsi alla nonviolenza attraverso l’incontro diretto, con riunioni,
dibattiti, convegni, e con articoli di giornale e “fogli amici” in materia di politica
interna e internazionale, di rinnovamento educativo, sociale e religioso.
Lo sforzo costante è teso a coniugare le due dimensioni poste alla base della
nonviolenza: la Teoria nonviolenta che dà chiarezza alle idee e l’Azione che non lascia
nell’astrazione la pratica teorizzata.
IL CONTESTO TERRITORIALE LIVORNESE
Nell'ambito territoriale livornese troviamo alcune realtà associative che trattano
tematiche affini come: educazione alla pace, alla solidarietà e alla convivenza tra
diverse culture e sensibilizzazione della cittadinanza alle problematiche sociali e
ambientali. In particolare sono da ricordare il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco,
che, tramite specifici progetti rivolti alla realtà giovanile e alle scuole, si propone di
promuovere l'educazione ambientale e la cooperazione allo sviluppo dei paesi del Sud
del Mondo; L'Associazione Italia-Nicaragua che si occupa principalmente di favorire
la conoscenza reciproca tra l'Italia ed il Nicaragua e di sviluppare un'attiva e concreta
solidarietà con il popolo nicaraguense, non tralasciando la promozione del commercio
equo e solidale e svolgendo attività d'informazione e di sensibilizzazione alla pace ed
alla fratellanza tra i popoli (ad esempio tramite la gestione dello Sportello per la Pace).
L'Associazione Arcigay Livorno che opera per la realizzazione dell’uguaglianza tra
individui a prescindere dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere; La Rete
Lenford che promuove la costituzione di una rete di avvocati su tutto il territorio
regionale che si occupano della tutela giudiziaria delle persone omosessuali, per
rispondere al bisogno di informazione e di diffusione della cultura e del rispetto dei
diritti delle persone omosessuali.
Ricordiamo inoltre alcune associazioni che si occupano di nonviolenza principalmente
attraverso progetti di educazione ambientale sia per adulti che per studenti delle scuole
di ogni ordine e grado e tramite la promozione del rispetto per ogni forma di vita, come
l'O.i.p.a. Italia, sezione di Livorno.
Lo stesso Comune di Livorno fa parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la
Pace, collaborando attivamente all'organizzazione della Marcia per la Pace "PerugiaAssisi", aderendo alle iniziative promosse dal Comitato e partecipando al periodico
"Tavolo per la Pace".
Il Movimento Nonviolento, ormai da diversi anni, segue la formazione generale dei
volontari in servizio civile, sia regionale che nazionale, presso il Comune di Livorno.
Dal 2000 L'Amministrazione Comunale è membro effettivo della Rete REVES (Rete
Europea di città e regioni per l'economia sociale). Ricordiamo a questo proposito
l'approvazione, da parte della rete REVES, del documento "Livorno" con il quale si
sono disegnate le linee guida delle iniziative della Rete in area mediterranea.
Conclusosi positivamente il progetto "Lotta alla povertà e esclusione sociale" il
Comune di Livorno attualmente è partner del progetto TQS in SSGI Territorial Qualità
Standard in Social Services of General Interest.
Se prendiamo come indicatore il patrimonio bibliografico presente nell'ambito
comunale livornese, bisogna notare come prima cosa che all'interno del polo facente
capo alla biblioteca Labronica è presente un cospicuo numero di monografie sul tema
della nonviolenza, ma senza che per esse sia stata istituita una sezione specifica, in
modo da renderne più semplice la reperibilità e la consultazione. Quanto ai periodici,
Allegato B)
l'Emeroteca del Comune di Livorno ne raccoglie poco meno di 20 con tematiche affini
a pace, nonviolenza e diritti umani, ma la quasi totalità di queste presenta serie
incomplete e, soprattutto, si tratta ormai di pubblicazioni cessate.(es.: Es il trimestrale
“Educazione per la pace” e il periodico “La pace internazionale”). Soltanto la rivista
Azione Nonviolenta è ancora in corso di pubblicazione.
Tuttavia, nonostante la presenza di alcune associazioni che promuovono la cultura della
pace e la difesa dei diritti umani e civili, e malgrado la dichiarata “apertura” della città
livornese nei confronti della multietnicità, di fatto anche in questa realtà si sta
diffondendo la paura dello “straniero”, che sempre più frequentemente è percepito
come colui che viene ad “invadere” il nostro territorio, a rubarci il lavoro, a delinquere,
ecc… Sono purtroppo infatti in crescita gli episodi di intolleranza e violenza sul
territorio, rivolti alle persone straniere ma più in generale a chiunque sia qualificato
come “diverso”.
Il dato allarmante è che tali atteggiamenti sono diffusi soprattutto tra i giovani e
giovanissimi. A proposito di questi ultimi è da sottolineare anche il frequente
manifestarsi di fenomeni di bullismo all'interno delle mura scolastiche, come per
strada. Le discriminazioni non si manifestano soltanto in situazioni circoscritte, ma
molto spesso fanno parte dell’agire quotidiano, e sono già in embrione nell’uso del
linguaggio, nell’indifferenza stessa. Da qui nasce il forte bisogno di ricreare spazi di
sensibilizzazione, formazione e approfondimento sulle tematiche della convivenza, del
rispetto e della conoscenza dell’altro, partendo proprio dai bambini e dai giovani e
dalle strutture scolastiche in cui crescono. Per questo da anni il Movimento
Nonviolento si impegna in percorsi formativi di lotta al bullismo e di superamento di
stereotipi e pregiudizi nelle scuole cittadine di ogni grado. A tale riguardo occorre
mettere in evidenza qualche dato fornito dal Comune di Livorno, a seguito di una
indagine che ha interessato 461 soggetti in età evolutiva, di età compresa tra gli 11 ed i
14 anni (261 ragazzi, 200 ragazze), frequentanti 5 scuole secondarie di I grado:
I classe
II classe
III classe
Totale
Via La Pira (ex 41
Pistelli)
37
41
119
Via San
Gaetano (ex
Pazzini)
45
47
53
135
Fermi
24
22
19
65
Borsi
29
23
22
74
Michelangelo
21
20
27
68
I risultati proposti fanno riferimento all'applicazione di quello strumento che ha
valutato la percezione che ciascun alunno ha di se stesso circa i comportamenti
prepotenti e di vittimizzazione (Autovalutazione dei fenomeni di bullismo e
vittimizzazione).
•Incidenza delle prepotenze subite ed agite in relazione al sesso
Il grafico 1 e il grafico 2 mostrano i dati relativi all'incidenza delle prepotenze subite e
agite in relazione al sesso.
Il primo dato interessante sottolinea la presenza di differenze di genere; in particolare
notiamo che i comportamenti prepotenti, coinvolgono in modo diverso maschi e
Allegato B)
femmine sia sul versante del subire (maschi 19,4 %, femmine 14%) che su quello del
fare (maschi 12,8 %, femmine 6,2 %). Proseguendo con l'analisi dei risultati notiamo
come la composizione dei grafici permetta di osservare sia la diffusione complessiva
del fenomeno, sia, al suo interno, l'incidenza di situazioni meno gravi (il soggetto
dichiara di aver ricevuto prepotenze due o tre volte al mese) o più gravi (una o due
volte alla settimana).
In particolare si evince che la diffusione dei comportamenti prepotenti subiti,
indipendentemente dal genere, raggiunge il 37,6 % dell'intero campione, il 39,7 % dei
maschi ed il 34,8 % delle femmine, mentre quello delle prepotenze agite raggiunge
complessivamente il 37,2%, il 41,2% nei maschi ed il 30,9% nelle femmine.
Tali risultati evidenziano un coinvolgimento notevole degli alunni delle scuole
secondarie di I grado della città di Livorno e se paragonati ai risultati di altre città della
nostra Regione, essi mettono in evidenza la spiccata tendenza dei ragazzi e delle
ragazze livornesi a far uso del comportamento prepotente per gestire le relazioni sociali
paritarie. Nel capoluogo toscano, infatti, la diffusione dei comportamenti prepotenti
subiti raggiunge il 29,2% dei maschi e il 31,2% delle femmine, mentre quello delle
prepotenze agite raggiunge il 28,5% dei maschi ed il 15,1% nelle femmine.
Grafico 1
Incidenza delle prepotenze subite in relazione al sesso
45
40
35
30
19,4
14
17,1
25
20
subire prepotenze
1/2 volte
15
10
subire prepotenze
2/3 volte
20,3
20,8
20,5
5
0
maschi femmine
totale
Allegato B)
Grafico 2
Incidenza delle prepotenze agite in relazione al sesso
45
40
35
12,8
10
30
6,2
25
fare 2/3 volte o più
20
fare prepotenze
1/2 volte
15
10
29,1
24,7
27,2
5
0
Maschi Femmine Totale
Allegato B)
Le modalità di prepotenze subite e agite sono diverse: fisiche (calci, pugni e spinte),
prendere soldi o altre cose, chiamare con brutti nomi, escludere dalla classe, e
raccontare bugie. Da tali azioni ne conseguono i relativi sintomi di disagio psicologico,
quali ansia, somatizzazione, depressione e problemi di condotta. In base ai risultati
ottenuti dagli studi, facendo riferimento all'applicazione dello strumento SPI-R, si
evince che:
1) i maschi presentano maggiori problemi della condotta ( maschi M=1,70;
femmine M=1,52)
2) le femmine sono più inclini all'ansia (maschi M= 2,11; femmine= 2,30), alla
depressione (maschi M= 1,82; femmine M= 1,96) e alla somatizzazione (maschi
M= 1,65; femmine M= 1,88) .
•Profili comportamentali in relazione alla scuola
I grafici seguenti presentano i risultati relativi ai profili comportamentali in relazione
alle scuole.
Grafico 3
Incidenza media dei comportamenti di bullismo nelle 5 scuole
12
10
8
6
Bullo
4
2
0
ex Pazzini
Michelangelo
ex Pistelli
Borsi
Fermi
Allegato B)
Grafico 4
incidenza media dei comportamenti di vittimizzazione
nelle 5 scuole
12
10
8
6
V it t im e
4
2
0
e x P ist e lli
e x P a zzin i
B o r si
M ic h e la n g e lo
Fe r m i
Grafico 5
incidenza media dei comportamenti di aggressività
reattivita nelle 5 scuole
12
10
8
6
4
2
A g g r e ssiv it à r e a t t iv a
0
Questi dati servono a dimostrare come ci sia una chiara presenza di fenomeni di disagio
nelle scuole, ma anche in altri istituti livornesi sono stati riscontrati episodi di violenza
e di sopraffazione. A destare maggiore preoccupazione nel nostro contesto sono: i
fenomeni di bullismo e di vittimizzazione, i sintomi clinici di disagio, così come si nota
una percentuale di alunni che presentano sintomi di isolamento e di esclusione sociale.
Come si può notare dai grafici le scuole più “problematiche” sono proprio quelle del
quartiere Corea che è proprio il quartiere dove ha sede la nostra Ass. Movimento
Allegato B)
Nonviolento.
La crescita di episodi di violenza è indicatore della necessità di educare alla
nonviolenza, al dialogo, proponendo esempi e modelli di crescita costruttivi, di
cittadinanza attiva come modalità di crescita e autoaffermazione, esempi di impegno
per sé e per la società di cui facciamo parte, come è lo stesso significato del Servizio
Civile Volontario.
Altro dato rilevato è che le associazioni sentono il bisogno di entrare in contatto,
scambiarsi esperienze e punti di forza, collaborare nell’organizzazione di eventi e
iniziative comuni, per avere incisività sulla realtà sociale locale. Il Movimento
Nonviolento ha rapporti di collaborazione e partecipa alla rete territoriale costituita da
enti istituzionali, realtà scolastiche e soggetti locali, di conseguenza il progetto si
inserisce nelle linee di programmazione degli enti stessi.
Da 5 anni la nostra associazione è convenzionata con l'Università di Pisa per il
riconoscimento di crediti formativi.
LA SEDE DEL MOVIMENTO A LIVORNO
Presso la sede di Livorno è realtà operativa il Centro Studi Nazionale per la
Nonviolenza del Movimento Nonviolento, che svolge attività di sensibilizzazione su
queste tematiche sulle quali ha a disposizione un'ampia documentazione. Le attività
prevalenti realizzate dall'Ass. Movimento Nonviolento di Livorno nello spirito
nonviolento di contribuzione alla diffusione dell'idea nonviolenta, sono storicamente
legate ai bisogni educativi del territorio. Il Centro Studi collabora attivamente alla
realizzazione di progetti di promozione culturale nonviolenta in collaborazione con il
Comune di Livorno, la Circoscrizione 1 e la Provincia di Livorno. Con le scuole
cittadine di ogni grado si realizzano iniziative utili alla conoscenza e all'educazione di
orientamento nonviolento, anche attraverso attività specifiche finalizzate al recupero
della dispersione scolastica e al superamento del disagio sociale giovanile, in
particolare nei confronti di fenomeni di bullismo. Il Movimento Nonviolento sviluppa
progetti formativi per le scuole di vario ordine e grado, al fine di sensibilizzare gli
studenti al tema del conflitto, dello stereotipo e pregiudizio, nonché alla questione del
consumo critico e consapevole e dei valori di equità e giustizia sociale.
Abbiamo consolidato e sviluppato i servizi bibliotecari ed arricchito la nostra biblioteca
specializzata su pace e nonviolenza. Abbiamo oltre 1000 volumi in consultazione, 40
videocassette, 40 riviste italiane e straniere, con annesso lo spazio per consultazione e
ricerca.
Le nostre principali attività sono le seguenti:
1) Servizio di biblioteca, inserita nel sistema bibliotecario nazionale, attività di
gestione del patrimonio librario, divulgativo e didattico e del materiale storico della
vita della nonviolenza in Toscana. Portiamo avanti attività finalizzate ad incrementare e
aggiornare il patrimonio librario, attraverso l'interlocuzione con gli editori di settore e
la campagna "Dona un libro alla biblioteca per la nonviolenza".
Il materiale a disposizione è relativo alle aree tematiche: Pace - Nonviolenza Obiezione di coscienza - Ambiente - Rapporti Nord/Sud - Politica InternazionaleEconomia - Storia - Solidarietà - Filosofie - Religioni - Discipline orientali,
orientamento sessuale ecc. La gestione è informatizzata in modo da facilitare la ricerca
e l'accesso alle informazioni. La biblioteca è aperta al pubblico il Lunedì e il Mercoledì
dalle ore 15 alle 19, e il Giovedì dalle ore 09:30 alle ore 13:30.
2) Percorsi formativi per le scuole cittadine di ogni grado sulla teoria e sulla pratica
della nonviolenza così come sui suoi protagonisti e testimoni. Il progetto prevede
lezioni dirette con gli/le studenti svolgendo attività formative e laboratoriali con
Allegato B)
l'obiettivo di sviluppare conoscenza e sensibilità nei riguardi della Nonviolenza. Le
lezioni trattano tematiche varie partendo dai concetti di Pace-Nonviolenza, StereotipoPregiudizio e le figure passate e presenti legate alla nonviolenza. Tutto il percorso è
affrontato in modo attivo con il coinvolgimento della classe attraverso attività
laboratoriali come giochi di di ruolo, seguite da discussioni di gruppo che permettano
l'interiorizzazione delle tematiche che ad oggi sono trattate in modo marginale dai
programmi scolastici. Il percorso include la visione di filmati, presentazioni in Power
Point e la creazione da parte dei ragazzi, di cartelloni sui temi affrontati e discussioni
plenarie.
3) L' emeroteca, è un'iniziativa promossa dalla nostra biblioteca volta a raccogliere e
divulgare il patrimonio dei periodici di interesse a livello europeo riguardanti i temi
della Nonviolenza. La nostra collezione presenta una selezione dei mensili, settimanali
e quotidiani a diffusione internazionale, nazionale e locale.
Il personale dell'emeroteca offre un costante servizio di reference bibliografico e di
assistenza alla consultazione, supportando gli utenti nella ricerca di fonti informative
secondo le loro necessità. In particolare l'emeroteca dispone anche ai fini della
distribuzione, della raccolta completa della rivista Azione Nonviolenta; si tratta delle
rivista fondata da Aldo Capitini nel 1964, la quale persegue un duplice obiettivo cioè
essere lo specchio di quanto produce il movimento e proporre iniziative, stimoli e
riflessioni.
4) L'organizzazione di eventi: momenti di formazione, dibattito, laboratorio, incontro,
scambio di esperienze e sensibilizzazione in merito ai temi legati alla nonviolenza
(anche tramite rassegne cinematografiche) rivolte a tutta la cittadinanza.
Temi oggetto dei momenti di incontro sono da un lato legati alle conoscenze di base
sulla teoria e pratica della nonviolenza, quali: figure di rilievo nella cultura nonviolenta
nazionale e internazionale (Capitini, Dolci, Gandhi, ecc..), casi di azioni dirette
nonviolente, tecniche e strategie della Difesa Popolare Nonviolenta, antimilitarismo,
educazione alla pace con i giovani, gestione nonviolenta dei conflitti, tutela dei diritti,
lotta alle discriminazioni. Dall'altro vengono trattati anche temi di più ampio respiro ed
attualità, ritenuti portanti nella realizzazione di una cultura nonviolenta attraverso scelte
e stili di vita coerenti con un orientamento nonviolento: servizio civile volontario,
giustizia, economia, energia, ecologia, agire politico, Corpi Civili di Pace, lotta alla
mafia, vegetarianesimo, orientamento sessuale, ricerca della qualità della vita
attraverso sobrietà (e decrescita), solidarietà e cittadinanza attiva. Calendario incontri:
 21 marzo, in occasione della giornata dell'antimafia iniziativa a tema e rassegna
cinematografica;
 25 aprile, iniziativa sul tema del disarmo e della nonviolenza ;
 17 Maggio, in occasione della giornata internazionale contro l'omofobia e la
transfobia, il Movimento Nonviolento dedica iniziative di vario tipo (rassegne
cinematografiche, incontri...) per la tutela degli orientamenti sessuali, tema di
grande attualità vista anche l'indicazione che la Legge Regionale N° 35/2006
annovera tra le finalità, ovvero la promozione di una “cultura contro ogni forma
di discriminazione anche per orientamento sessuale”;
 28 Maggio Giornata della pace a Livorno in memoria dei bombardamenti che
hanno devastato la città durante la seconda guerra mondiale;
 2 Giugno, Festa della Repubblica Italiana ponendo l'accento sul servizio civile
volontario;
 Partecipazione al Settembre pedagogico (rassegna del Comune di Livorno su
scuola e volontariato);
 settembre eventi di avvicinamento alla Marcia Perugia-Assisi e partecipazione
alla Marcia;
Allegato B)
 2 Ottobre, viene celebrata la Giornata Internazionale della Nonviolenza in
occasione della nascita di Gandhi, profeta della politica nonviolenta;
 4 Novembre, si propone la commemorazione nonviolenta delle vittime di tutte
le guerre.
Inoltre, come in tutte le sedi locali del Movimento, parte delle attività sono volte al
raggiungimento di obiettivi a livello nazionale in termini di promozione delle
attività, della diffusione della rivista e della ricerca del dialogo con chi è interessato ad
iscriversi e partecipare attivamente alla vita del Movimento. Attività tipica delle sedi
locali a questo scopo è l'allestimento di uno stand per la presentatone e illustrazione
della rivista e del materiale specifico sulla nonviolenza.
INDICATORI
(ultima annualità)
 N. di incontri e dibattiti realizzati: 6, di approfondimento e testimonianza;
 N. incontri rivolti ai giovani: 8;
 Progetti realizzati con associazioni e realtà dell’impegno civile-culturale locale
e della nonviolenza: 7;
 N. di eventi formativi e manifestazioni organizzati localmente e realizzati dalla
sede locale: 9;
 N. ore di training specifici sulla nonviolenza richiesti per formazione interna
da altre associazioni al Movimento Nonviolento: 80 ore
 N. presenze in eventi (convegni, manifestazioni, workshop, ecc.) in cui il
Movimento Nonviolento propone materiale con stand proprio: 8;
 N. di tirocinanti che svolgono attività formative presso l'Associazione
Movimento Nonviolento: 2;
 N. passaggi in biblioteca: attualmente sporadici, circa 12 in un mese;
 N. di volumi catalogati in consultazione: oltre 1000;
 N. prestiti effettuati in un anno: circa 40;
 Rapporto tra il n. di volumi in consultazione e il n. dei prestiti effettuati: 4 %;
 N. ricerche o tesi redatte su temi legati alla nonviolenza ed effettuate con la
consulenza del Centro Studi e : 3;
 Modalità di avvicinamento al Centro Studi da parte degli utenti (a seguito di
promozione del progetto, spontaneamente, obbligatoriamente) e motivazioni:
per la maggior parte a seguito della promozione dei progetti, delle iniziative,
degli eventi, altri per spontaneo interesse;
 N. associazioni o istituzioni con cui si collabora: circa 10;
 N. contatti con il sito del MN: circa 40.000 l’anno
 N. di classi coinvolte nei nostri percorsi formativi: 16
DESTINATARI
I giovani e le giovani della città di Livorno, che siano essi studenti, lavoratori o
disoccupati.
BENEFICIARI
Migliorando la diffusione della cultura nonviolenta, la cittadinanza intera riceve di
riflesso i benefici di questo progetto, in particolare quella socialmente più “debole” che
beneficia indirettamente di una educazione alla risoluzione nonviolenta dei conflitti,
come soggetti svantaggiati e in condizioni di handicap, anziani e soprattutto, immigrati
Allegato B)
e persone discriminate per motivi di razza, orientamento sessuale, di fede, ecc.
Nel conseguimento degli obiettivi sopra riportati potranno essere definiti beneficiari di
questo progetto in particolar modo anche le associazioni che si occupano di
nonviolenza e tutte le aree di intervento in essa comprese.
6)Obiettivi del progetto:
OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO
Il progetto di servizio civile regionale presso l'Ass. Movimento Nonviolento vuole
essere per i giovani che vi partecipano un’opportunità per contribuire allo sviluppo di
forme di ricerca e di sperimentazione di pratiche della nonviolenza.
Perseguendo in sintesi i seguenti obiettivi:
1. tradurre in pratica la necessaria coniugazione tra i fondamenti teorici e l’azione
concreta, per non lasciare nell’astrazione le finalità generali realizzando, per i
giovani che vi partecipano, un’occasione per contribuire allo sviluppo di forme
di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta;
2. aumentare la diffusione della cultura e della pratica nonviolenta in particolare
presso le giovani generazioni attraverso la formazione nelle scuole cittadine;
3. contribuire ad affermare sul territorio livornese un luogo che possa essere centro
di interesse in merito ai temi collegati alla nonviolenza;
4. nelle nuove dinamiche sociali e culturali che caratterizzano i contesti urbani e
territoriali di oggi, consegnare ai giovani una accresciuta professionalità di
intervento ed una consapevolezza della convivenza per una città aperta;
5. promozione (anche utilizzando il “Codice contro tutte le discriminazioni”
pubblicato dal difensore civico della Regione Emilia- Romagna) di una
sensibilità più acuta rispetto alle tante forme discriminatorie (orientamento
sessuale, di genere, segregazioni etnico – culturali e religiose, ecc).
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO
1. Offrire ai giovani, attraverso l’esperienza di servizio civile regionale,
un’opportunità di praticare la nonviolenza, nello spirito della cittadinanza attiva;
2. Facilitare e aumentare la partecipazione giovanile del territorio alle attività
culturali e formative organizzate presso il Movimento Nonviolento di Livorno;
3. Implementare la fruizione del servizio di prestito dei libri e delle riviste da parte
di utenti giovani;
4. Mettere il Centro Studi al servizio del territorio e delle realtà che operano nello
stesso settore;
5. Aumentare l’interazione con le realtà culturali presenti sul territorio di Livorno;
6. Aumentare la diffusione della rivista e delle produzioni scritte sui temi della
nonviolenza presso le biblioteche, le scuole, le associazioni ed i singoli che
operano in ambiti concomitanti;
7. Aumentare le iniziative organizzate con altre realtà territoriali che si occupano
di promozione della pace, dei diritti umani e civili;
8. Facilitare la formazione specifica alla nonviolenza per altre realtà culturali che
si occupano di temi affini, quali pace, diritti umani, diritti civili e intercultura;
9. Incentivare lo sviluppo dei valori e della cultura legati alla Difesa Popolare
Allegato B)
Nonviolenta;
10. Aumentare i percorsi formativi nelle scuole cittadine ed i coinvolgimento degli
studenti.
7)Definizione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo le modalità di
impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei giovani in
servizio civile:
7.1 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente (non prendere in
considerazione i giovani in servizio civile regionale).
Presso la sede di Livorno dell'Ass. Movimento Nonviolento collaborano 10 volontari/e.
Le professionalità impiegate nella realizzazione del progetto comprendono un'esperta
di archivistica e biblioteconomia, un esperto di informatica, una insegnante di italiano,
storia, geografia ed educazione civica e formatrice, un insegnante di storia e filosofia e
formatore esperto, un esperto nell'area amministrativa, una segretaria, una psicologa,
due educatrici professionali, un dottore in scienze politiche, un mediatore dei conflitti
interculturali e un ricercatore in storia che collaboreranno ciascuno secondo il proprio
settore professionale all'accoglienza e all'orientamento dei volontari e delle volontarie
in servizio civile, alla co-progettazione e alla realizzazione di eventi e incontri, alla
redazione e all'aggiornamento del sito ed alla formazione nelle scuole.
7.2 Ruolo ed attività previste per i giovani in servizio civile nell’ambito del progetto.
Le attività previste sono le seguenti:







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
Collaborazione alla distribuzione delle copie omaggio della rivista Azione
Nonviolenta presso Biblioteche, Scuole, Università, sedi di associazioni di
volontariato, sedi di associazioni di promozione sociale, Centri studi,
Circoscrizioni, Parrocchie, Studentati, ecc...
Collaborazione nella gestione dei servizi di biblioteca ed emeroteca;
Collaborazione alla realizzazione di percorsi formativi nelle scuole sia in
fase di progettazione che in fase di attuazione;
Collaborazione alla realizzazione grafica e stampa del materiale
informativo;
Collaborazione alla distribuzione di materiale informativo in merito alle
iniziative in programma;
Collaborazione alla realizzazione di un indirizzario e di una mailing list per
l’invio del materiale informativo sulle iniziative;
Supporto nei rapporti con la stampa locale;
Realizzazione di un database contenente i contatti con le direzioni didattiche
e dei pubblici uffici.
Collaborazione alle attività di segreteria;
Cura dei contatti con le scuole e le associazioni livornesi per
l’organizzazione di incontri con i giovani e di percorsi formativi e
laboratoriali in orario scolastico;
Allegato B)
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
Collaborazione alla organizzazione e conduzione di incontri di
sensibilizzazione e rassegne cinematografiche presso il Movimento
Nonviolento di Livorno;
Condivisione delle pratiche proposte dal Movimento Nonviolento ai propri
iscritti;
Presa di contatto con associazioni che si occupano in maniera specifica di
educazione, come: OIPA Italia, Centro Mondialità e Sviluppo Reciproco,
Associazione Italia-Nicaragua, Eco-Mondo, Arcigay Livorno e Rete
Lenford.
Curare i contatti con le Biblioteche civiche, i Centri studi e i Dipartimenti
universitari;
Collaborazione alla stesura di un database con i materiali bibliotecari e di
documentazione presenti;
Supporto nella stesura e nel recapito di proposte di acquisto di testi
nonviolenti;
Collaborazione alla promozione del servizio civile quale esempio di
cittadinanza attiva e difesa popolare nonviolenta, portando la propria
testimonianza di servizio durante incontri, manifestazioni, laboratori
organizzati ad hoc;
Sostegno alle iniziative di promozione dell'intercultura e delle promozione
dei diritti civili;
Supporto alle attività di segreteria organizzativa per gli incontri specifici
sulla nonviolenza;
Collaborazione al mantenimento dei contatti tra Movimento Nonviolento e
coordinamento livornese delle Comunità Straniere;
8)Numero dei giovani da impiegare nel progetto(min. 2, max. 10):
2
9)Eventuale numero ulteriore di soggetti da impiegare (non superiore al 50% di
quelli indicati al precedente punto 8) che l'ente intende autonomamente
finanziare, impegnandosi ad anticipare alla regione le somme necessarie per
l'intera copertura delle relative spese prima dell'avvio dei giovani in servizio:
0
10) numero posti con vitto:
0
11) Numero posti senza vitto:
2
12) Numero ore di servizio settimanali dei giovani (min 25, massimo 30):
13) Giorni di servizio a settimana dei giovani (minimo 4, massimo 6) :
30
5
Allegato B)
14) Eventuali particolari obblighi dei giovani durante il periodo di servizio:
Partecipazione con gli operatori qualificati dell'Associazione Movimento Nonviolento
ai momenti di verifica, coordinamento e progettazione delle singole attività.
Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio
anche se svolti di sabato e di domenica;
Partecipazione al percorso formativo previsto sia a livello locale che in coordinamento
con le altre sedi del Movimento Nonviolento, eventualmente anche fuori dal comune e
della provincia ove si svolge il proprio progetto;
Partecipazione a progetti di formazione aggiuntiva programmata dalla Regione
Toscana;
Partecipazione ad almeno due manifestazioni, eventi o attività di carattere regionale
inseriti nel Sistema di Politiche giovanili della Regione Toscana;
15) Sede/i di attuazione del progetto (1):
N.
Sede di attuazione del progetto
Comune
Indirizzo (compresa eventuale partizione interna)
N. giovani per sede (2)
1
Associazione Movimento
Nonviolento
Livorno
Via Giorgio La Pira, 11- interno 5
2
2
3
4
5
6
7
8
9
10
(1) le sedi devono essere individuate esclusivamente fra quelle indicate in sede di iscrizione/adeguamento all'albo degli enti di servizio civile regionale, riportando la stessa
denominazione e indirizzo (compresa l'eventuale ripartizione interna, es. scala, piano, palazzina, ecc) indicate sulla procedura informatica SCR.
(2) il numero complessivo di giovani di questa colonna deve coincidere con il numero indicato al precedente punto 8)
16) Nominativo operatore di progetto per singola sede(almeno uno per sede):
i. NOME E COGNOME: Elisa Orlandini
ii.
DATA DI NASCITA: 05/03/1974
iii.
CODICE FISCALE: RLNLSE74C45E625N
iv.
INDIRIZZO MAIL: [email protected]
v. TELEFONO: 331/9008193
vi.
CURRICULUM con copia di un documento di identità e
codice fiscale leggibili (da allegare alla scheda di progetto)
vii.
SEDE PROGETTO ALLA QUALE VIENE ASSEGNATO (da
scegliere fra uno di quelle indicate al precedente punto 15):
Sede di attuazione del progetto
Comune
Indirizzo
Ass. Movimento
Nonviolento
Livorno
Via Giorgio La Pira, 11- interno 5
viii.
HA SVOLTO IL CORSO DI AGGIORNAMENTO E/O
FORMAZIONE PROGRAMMATO DALLA REGIONE TOSCANA (O,
SI IMPEGNA A FARLO ENTRO L'ANNO IN CUI SI REALIZZA IL
PROGETTO):
- corso ___Per operatori di Progetto svolto in data __1/10/2013_____ sede del corso
__Pisa____
oppure
- si impegna a svolgerlo entro l'anno: X SI
NO
17)Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile regionale:
E’ prevista la promozione del progetto articolata nelle seguenti modalità:
- Utilizzo della rivista nazionale (sia cartacea che online) Azione Nonviolenta (che
dedica una rubrica specifica al tema del servizio civile volontario) e delle pubblicazioni
ad essa collegata;
- Pubblicità sul sito e conseguentemente sui siti ad esso linkati;
- Diffusione di materiale informativo presso biblioteche, Centri per l’impiego, sportelli
Informagiovani, ufficio Giovanisì e Scuole cittadine;
- Gestione di momenti informativi in occasione degli incontri e dibattiti organizzati
dall'Ass. Movimento Nonviolento e dal Centro Studi per la Nonviolenza, in cui le
attività di promozione del servizio civile sono volte a sensibilizzare l’opinione
pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e alle opportunità di
cittadinanza attiva offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei
giovani;
- Contatti con la stampa e i media locali attraverso l’elaborazione di comunicati
stampa;
- Organizzazione di una conferenza stampa in occasione del bando.
Dedichiamo un impegno di 30 ore allo svolgimento di queste attività di promozione da
distribuire nel periodo di uscita del bando per la promozione del nostro progetto e
durante il resto dell'anno per la sensibilizzazione sulle tematiche legate al Servizio
Civile Volontario.
18)Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati di progetto:
Il piano di monitoraggio si articola in due dimensioni: la raccolta di elementi dal punto
di vista dei volontari, e l’elaborazione dell’esperienza maturata:
1) Volontari
Si prevede il monitoraggio dell’esperienza attraverso la valutazione delle relazioni
redatte dai volontari al 5° e al 11° mese di servizio, e dalla somministrazione di un
questionario finale di verifica dell’esperienza dei volontari accompagnato da un
momento di incontro e di scambio.
Si prevede altresì un momento di autovalutazione attraverso un confronto tra i volontari
e la stesura di un diario critico sull'esperienza personale del Servizio Civile.
Il diario che racconta l'esperienza dal punto di vista dei/delle Volontari/e sarà
pubblicato sul sito del Movimento Nonviolento.
2) Operatori
Si prevedono nell’arco dell’anno 4 incontri di verifica, ogni tre mesi e uno alla fine del
periodo di servizio dei volontari, fra tutte le figure impegnate nel progetto in modo da
confrontarsi sull'andamento dell'esperienza e sull'inserimento dei/lle raggazzi/e nelle
attività dell'associazione.
19)Eventuali requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto oltre
quelli richiesti dalla legge regionale 25 luglio 2006, n. 35:
Diploma di scuola secondaria di II grado.
Conoscenze informatiche di base.
Disponibilità a svolgere il servizio in modo coordinato tra volontari e operatori con
flessibilità oraria tra mattina e pomeriggio, secondo programmazione condivisa.
Disponibilità alla eventuale presenza in servizio nell’arco del week-end, in occasione
dell’organizzazione o partecipazione ad eventi culturali programmati nell’ambito del
progetto.
20)Eventuali risorse finanziarie aggiuntive utilizzate per l'acquisto di beni o servizi
destinati ai giovani in servizio:
Le risorse aggiuntive destinate a garantire il corretto svolgimento del progetto sono così
sintetizzabili:
Risorse umane a contratto destinate alla
collaborazione nelle attività previste per il
progetto di servizio civile
5000,00 €
Destinazione di parte della quota derivante dal
5 per mille per le spese di viaggio e di gestione
delle attività dei volontari
800,00 €
Totale
5800,00 €
21)Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del
progetto:
Le risorse che l'Associazione Movimento Nonviolento mette a disposizione sono
inerenti alla strumentazione e agli spazi presenti presso la struttura che costituisce sede
di attuazione del Servizio Civile.
La sede dell'associazione comprende: due sale riunioni, una cucina, un bagno, un
ufficio, la biblioteca, spazi esterni per gli incontri estivi, altri locali a disposizione
presso il Villaggio Scolastico in cui è inserita la struttura stessa;
Strumentazione a disposizione
- 4 postazioni informatiche: pc e stampante;
- Strumenti da ufficio: fax, telefono, fotocopiatrice, scanner;
- Strumenti per incontri e convegni: video-proiettore, impianto di registrazione
microfonica, impianto stereo, videocamera, macchina fotografica.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
22)
Competenze e professionalità acquisibili dai giovani durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Il Movimento Nonviolento al termine del servizio, sulla base di quanto emerso dal
monitoraggio del progetto, certificherà in merito all’acquisizione delle seguenti
competenze professionali:
- capacità formative e di relazione con gli studenti nelle scuole e capacità di
progettazione di percorsi formativi;
- archiviazione di documenti e padronanza degli strumenti di ricerca archivistica.
- catalogazione bibliotecaria e gestione del prestito. L'archivio, la biblioteca e
l'emeroteca sono inserite all'interno del sistema regionale Cesvot, area documentazione;
- capacità operativa di mediazione tra le istituzioni territoriali ed i servizi al cittadino
(prevalentemente negli uffici socio-educativi e con le istituzioni scolastiche);
- le capacità organizzative necessarie ad organizzare eventi quali: convegni, incontri
inter-associazioni, percorsi di sensibilizzazione e diffusione di materiale divulgativo in
occasione di manifestazioni nazionali e banchini;
- capacità di lavoro in gruppo.
Formazione generale dei giovani
23)
Sede di realizzazione:
Presso la sede dell'Associazione Movimento Nonviolento – Livorno (via Giorgio La
Pira, 11-interno 5, 57121 Livorno) e sedi del Movimento Nonviolento accreditate per il
Servizio Civile.
24)
Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente con formatori accreditati dell’ente, 4 dei quali hanno
frequentato i corsi di formazione programmati dalla Regione Toscana (CRESCIT)
negli ultimi anni.
25)
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione generale dei volontari in servizio civile consiste in un percorso così
composto:
Un primo incontro introduttivo della durata di 8 ore all’avvio del progetto,
12 giornate formative della durata di 4 ore, entro il 5° mese dall’avvio al servizio.
La metodologia utilizzata nella conduzione degli incontri è di tipo partecipativo,
alternando tecniche non formali tipiche del training nonviolento e visione di filmati a
momenti di lezione frontale per i necessari approfondimenti, nella misura di 50 % per
tipo di metodologia.
26)
Contenuti della formazione:
La finalità principale della formazione generale è di fornire ai giovani strumenti di
lettura ed occasioni di confronto per stimolare una cittadinanza attiva e nonviolenta.
Ad essa si legano i seguenti obiettivi:
- condividere e rafforzare le motivazioni della scelta del Servizio Civile;
- esplicitare le rappresentazioni di sé come cittadini;
- scoprire la dimensione del servizio e della partecipazione nella comunità civile;
- raccogliere elementi per analizzare il proprio progetto di servizio;
- riconoscere e conoscere i conflitti in atto a livello macro e le conseguenze possibili;
in coerenza con quanto indicato dalla legge regionale n. 35 del 2006;
- confronto sull’esperienza di servizio civile, le aspettative, le motivazioni e gli
obiettivi individuali dei volontari ai fini della creazione di una identità di gruppo;
- inquadramento storico dell’esperienza Servizio Civile, dall’obiezione di coscienza
alle prospettive future del Servizio Civile Volontario. Ruolo del servizio civile nel
passare degli anni;
- la normativa regionale del Servizio Civile, la legge regionale n. 35 del 2006;
modalità di gestione dell’esperienza in generale: impegno etico, modalità di servizio,
diritti e doveri del volontario e dell’Ente, condizioni assicurative, ferie, permessi,
malattia, orario, compenso;
- storia delle caratteristiche specifiche e delle modalità operative del Movimento
Nonviolento e le possibili reti sociali in cui partecipa;
- la solidarietà e le forme di cittadinanza: Servizio Civile Regionale, associazionismo,
volontariato e istituzioni;
- analisi e costruzione del ruolo del volontario in Servizio Civile all’interno della sede
di attuazione, le interazioni possibili, le condizioni organizzative specifiche,
opportunità e criticità;
- elementi di Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta. Casi storici di Difesa Popolare
Nonviolenta;
- l’analisi e la trasformazione (o gestione) nonviolenta dei conflitti, dal micro al macro
livello;
- un “servizio civile” per i rapporti internazionali: i Corpi Civili di Pace.
- sensibilizzazione rispetto al tema dell'identità di genere e dell'orientamento sessuale,
con particolare attenzione ai processi di destrutturazione degli stereotipi.
27)
Durata (espressa in ore):
56
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei giovani
28)
Sede di realizzazione:
Associazione Movimento Nonviolento – Livorno (via Giorgio La Pira, 11 -interno 5,
Livorno)
29)
Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente con formatori accreditati dell’ente, 4 dei quali hanno
frequentato i corsi di formazione programmati dalla Regione Toscana (CRESCIT)
negli ultimi anni.
30)
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Le tecniche utilizzate per la conduzione degli incontri di formazione specifica sono
tratte dalla metodologia attiva del training nonviolento, che unisce l’aspetto
esperienziale a quello teorico, metodo tipicamente ed efficacemente utilizzato dalle
associazioni impegnate nella ricerca-formazione-azione nonviolenta.
La formazione specifica è organizzata in tre fasi:
Nel primo mese: accoglienza dei volontari e presentazione / osservazione del contesto
operativo e delle realtà ad esso collegate;
Entro i primi 3 mesi: attività e incontri con il formatore per quanto concerne
“l’addestramento al compito” e l’approfondimento delle tematiche e delle metodologie
di azione incontrate nella prima fase;
Dal 4° mese in poi: affiancamento degli operatori mirato agli obiettivi formativi di
autonomia operativa e propositiva dei volontari nello svolgere il proprio servizio.
31)
Contenuti della formazione:
Obiettivi:
32)
33)
34)
35)
36)
37)
38)
39)
40)
formazione di base sui temi relativi a teoria e pratica della
nonviolenza per poter raggiungere gradualmente un livello di
autonomia operativa apprezzabile nel settore;
informazione e nonviolenza;
utilizzo dei mezzi mediatici per la promozione della cultura di rete;
conoscenze delle tecniche di comunicazione nonviolenta
(comunicazione e conflitto);
approfondimento sulla gestione di gruppi, facilitazione di riunione,
metodo del consenso;
formazione di base sui temi di mafia e antimafia, esempi di lotta
contro il potere mafioso;
formazione di base sui temi della discriminazione (per razza,
religione, genere, orientamento sessuale, ecc.)
formazione di base sui temi della cittadinanza attiva, della legalità,
della democrazia partecipata.
Formazione sulla gestione di un gruppo di alunni e l'organizzazione
di laboratori didattici.
41)
42)
Formazione ai servizi di biblioteca ed emeroteca.
Formazione per l'organizzazione di eventi, rassegne
cinematografiche e presentazione di libri
Contenuti:
- Storia del Movimento Nonviolento, la sua organizzazione attuale, le sue attività;
La figura di Aldo Capitini e la nonviolenza in Italia;
Storia e organizzazione della “War Resisters International”;
I nuovi contesti operativi e collegati in rete nell’ambito
dell’educazione alla pace ed alla cittadinanza – associazioni e
movimenti;
Teoria e pratica della nonviolenza / pensiero e azione /figure storiche
(M.K. Gandhi, Lev Tolstoj, Martin Luther King, Don Milani, ecc);
Percorso di approfondimento sui casi storici nel XX secolo delle
lotte di liberazione nonviolenta, con l’utilizzo di materiali video e
didattici;
il Centro Studi e la documentazione del Movimento Nonviolento;
Metodi e tecniche nella trasformazione nonviolenta dei conflitti;
Tecniche di archiviazione e di gestione di una biblioteca ed
emeroteca;
L’informazione, strumento di pace/strumento di violenza;
Come si realizza un incontro, una presentazione di un libro, una
rassegna cinematografica,un banchino informativo;
I fondamenti della Costituzione italiana, con particolare attenzione ai
concetti di pace, uguaglianza, libertà, partecipazione;
formazione e organizzazione di seminari su identità di genere ed
orientamento sessuale;
I fondamenti della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
con particolare attenzione ai concetti di diritti fondamentali ed
universali (facendo riferimento al Codice contro le discriminazioni a
cura del Difensore Civico Regionale Emilia-Romagna).
Approfondimento e studio di testi sulla formazione e partecipazione
ad incontri laboratoriali nelle classi (sia alla loro progettazione che
alla loro attuazione).
43)
44)
45)
46)
47)
48)
49)
50)
51)
52)
53)
54)
55)
56)
57)
Durata (espressa in ore):
50
Altri elementi
33) Presenza di almeno una delle altre figure previste per la gestione del servizio civile
regionale (diversa dall'Operatore di Progetto) che nell'ultimo anno abbia frequentato il corso
di formazione o/e/o aggiornamento programmato dalla Regione Toscana (o si impegni a
parteciparvi entro l'anno in cui si realizza il progetto):
Nome e cognome: __Caterina Bianciardi__ Ruolo ____responsabile servizio civile____
corso frequentato _corso formazione responsabile servizio civile_ data del corso _dicembre 2013_
sede ___Pisa____
oppure
 si impegna a svolgerlo entro l'anno: X SI
NO;
34) Impegno a far partecipare i giovani aderenti al progetto alla formazione aggiuntiva
programmata dalla regione Toscana:
X SI
NO
35) Attestazione che all'interno del medesimo bando sono stati presentati progetti per un
numero complessivo di posti inferiori al 50% di quelli richiedibili in base alla categoria
di appartenenza:
X
SI
NO
n° progetti presentati: _1___ n° posti richiesti complessivamente: _2__
36) Impegno a far partecipare i giovani aderenti al progetto ad almeno due manifestazioni,
eventi o attività di carattere regionale inserite nel sistema delle politiche giovanili della
regione Toscana:
X SI
NO
37) Coprogettazione tra i seguenti enti (è necessario allegare l'accordo sottoscritto dagli enti
per la coprogettazione, da cui risulti l'ente capofila):
Denominazione ente
Codice RT
Categoria d'iscrizione all'albo SCR Ente pubblico o privato
La sottoscritta __Caterina Bianciardi______ nata a __Volterra____ il __06/06/78___ in qualità di
responsabile legale dell'ente __Ass. Movimento Nonviolento___ dichiara che l'ente che rappresenta
è in possesso di tutti i requisiti previsti per l'iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale
(art. 5 comma 1 legge regionale n. 35 del 25/07/2006).
Data 15 Maggio 2014
Il Responsabile legale dell’ente
Note esplicative per la redazione dei progetti di servizio civile regionale
in Toscana.
L’elaborato progettuale va redatto in maniera chiara, seguendo in modo puntuale la numerazione e la
successione delle voci riportate nella scheda.
Ente
1. Indicare l'Ente proponente il progetto. In caso di co-progettazione, indicare l’ente capofila.
2. Indicare il codice regionale dell’ente (RT.....).
2bis Indicare il responsabile del progetto (questa figura è incompatibile con quella di coordinatore di
progetti di cui al successivo punto 2 ter , con quella di operatore di progetto di cui al successivo
punto 16 e con quella di responsabile di servizio civile).
Caratteristiche del progetto
3. Indicare il titolo del progetto (es: Città solidale, Giochiamo insieme…).
4. Indicare il Settore di intervento del progetto, che deve essere ricompreso in uno di quelli previsti
dalla L.R. 35/06. E’ vietata la redazione di progetti per più settori.
4bis indicare uno dei codici di area di intervento previsti dal bando (area generale, area
amministrazione giustizia, area ecco fatto, area salute nelle scuole).
5. Definire il contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto descrivendo la
situazione di partenza (situazione data) sulla quale il progetto è destinato ad incidere, mediante
pochi e sintetici indicatori. Il contesto è rappresentato dalla ristretta area territoriale di
riferimento del progetto e dal settore di intervento dello stesso. E’ opportuno, quindi, evitare di
riportare indicatori a livello nazionale ed internazionale o politiche generali di settore. Gli
indicatori devono rappresentare in modo chiaro la realtà territoriale entro la quale è calato il
progetto, con particolare riferimento al settore nel quale si vuole intervenire. In presenza di
attività difficilmente misurabili attraverso indicatori numerici è possibile quantificare il numero
degli interventi che si intendono realizzare nell’arco di tempo di durata del progetto,
proponendone una accurata descrizione. Gli indicatori sono scelti dall’ente proponente il
progetto. (Es.I Assistenza anziani in un comune: popolazione complessiva del comune,
popolazione del comune con età superiore ai 65 anni, altri enti che già si occupano degli anziani
nell’ambito territoriale prescelto; Es II Salvaguardia ambientale e prevenzione antincendio dei
boschi: ettari di bosco dell’area territoriale di intervento, ettari di bosco che il progetto intende
sottoporre a sorveglianza; frequenza degli incendi ed ettari di bosco distrutti negli ultimi 5 anni,
altri enti che operano nello stesso campo; Es. III Salvaguardia beni artistici e storici: bacini
archeologici, monumenti storici o artistici presenti nell’area, breve descrizione del loro valore
artistico, storico o archeologico. Riferimenti ad eventuali lavori analoghi svolti negli anni
precedenti sui beni in argomento presenti sul territorio e ad altri enti operanti nel settore
nell’ambito territoriale interessato dal progetto).
6. Descrizione degli obiettivi generali e specifici del progetto, tenendo presente la realtà descritta al
precedente punto 5) ed utilizzando possibilmente gli stessi indicatori in modo da rendere
comparabili i dati e le diverse situazioni all’inizio e alla fine del progetto. Si tratta di individuare
il target del progetto e di indicare in modo chiaro cosa si vuole raggiungere (situazione di arrivo)
con la realizzazione dello stesso.
7. Individuare tutte le risorse umane sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo necessarie
all’espletamento delle attività previste per il raggiungimento delle attività previste dal progetto,
specificando in particolare se si tratta di volontari (senza considerare i giovani in servizio civile)
e in quale numero, ovvero di dipendenti a qualunque titolo dell’ente. Infine necessita individuare
il ruolo dei giovani in servizio civile e le specifiche attività che questi ultimi dovranno svolgere
nell’ambito del progetto. Si precisa che le predette attività rappresentano una parte di quelle
descritte in precedenza per il raggiungimento degli obiettivi fissati.
8. Indicare il numero dei giovani in servizio civile richiesti per la realizzazione del progetto che non può
essere inferiore alle 2 unità e non superiore a 10 unità, tenendo presente i precedenti punti 5), 6) e 7), in
quanto la congruità del numero dei giovani richiesti è rapportata al contesto entro il quale si colloca il
progetto, agli obiettivi fissati, alle azioni previste per la loro realizzazione. Per i progetti articolati su più
sedi di attuazione l’indicazione di almeno un giovane per sede, deve essere effettuata per ogni singola
sede. E’ opportuno controllare che il numero dei giovani inserito nel box 8), coincida con la somma di
quelli inseriti alle voci 10) e 11) della scheda progetto.
11. Indicare il numero dei giovani richiesti che non usufruiscono della fornitura di vitto.
10. Indicare il numero dei giovani richiesti che usufruiscono della fornitura del vitto e le modalità di
fruizione di detto servizio, con riferimento alle attività previste per la realizzazione del progetto
e all’orario giornaliero.
12. Indicare il numero di ore di servizio settimanale dei giovani in servizio civile che non può essere
inferiore alle 25 ore o superiore a 30 ore settimanali, da calcolarsi in rapporto all’intera durata
del progetto.
13. Specificare se il progetto si articola su 4, 5 o 6 giorni di servizio a settimana. Si ricorda che in
nessun caso è possibile articolare un progetto su un numero di giorni inferiore a 4.
14. Indicare eventuali condizioni e disponibilità richieste per l'espletamento del servizio (es:
pernottamento, disponibilità a missioni o trasferimenti, flessibilità oraria, impegno nei giorni
festivi…).
Caratteristiche organizzative
15. Premesso che ogni riga rappresenta una sede di attuazione del progetto, indicare per ogni sede
interessata:
• la sede di attuazione di progetto dell’ente presso il quale si realizza il progetto come risulta
indicata in fase di accreditamento;
• il comune di ubicazione delle sedi di progetto;
• l’indirizzo (via/piazza e numero civico) delle sedi di progetto;
• il numero dei volontari richiesti per le singole sedi;
questi dati devono necessariamente coincidere con quelli dichiarati in sede di accreditamento ed
inseriti sulla procedura SCR.
16. Indicare il cognome, nome, data di nascita, codice fiscale, indirizzo mail, telefono degli
Operatori di Progetto operanti sulle singole sedi. Allegare inoltre alla scheda di progetto i
curricula degli operatori di progetto (questa figura è incompatibile con quella di coordinatore di
progetti di cui al successivo punto 2 ter , con quella di responsabile di progetto e con quella di
responsabile di servizio civile).
17. Indicare le eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile regionale, con
particolare riferimento alla proposta di SCR prevista dal progetto in cui sono impiegati i giovani,
in modo da collegare il progetto stesso alla comunità locale. Sono individuate quattro categorie
specifiche di azioni, oltre ad una categoria residuale denominata “altro” nella quale confluiscono
azioni di promozione o sensibilizzazione che non rientrano nelle suddette categorie specifiche.
Per la categoria “altro” è necessario indicare quale attività si intende effettuare in maniera
specifica, altrimenti il punteggio è pari a zero.
18. Elaborare un piano di rilevazione interno, completo di strumenti e metodologie, incentrato sulla
valutazione periodica dei risultati del progetto (cosa funziona e cosa non funziona nel progetto).
19. Vanno indicati eventuali requisiti, oltre quelli previsti dalla legge regionale n. 35 del 2006, che i
candidati devono necessariamente possedere per poter partecipare alla realizzazione del
progetto; in tal caso, l’assenza di tali requisiti preclude la partecipazione al progetto.
L’introduzione dei requisiti aggiuntivi (es: particolari titoli di studio e/o professionali, particolari
abilità, possesso di patente auto, uso computer, lingue straniere…) deve essere adeguatamente
motivata, esplicitandone le ragioni in relazione alle attività previste dal progetto. In nessun caso
potrà prevedersi, tra i requisiti, la residenza in un determinato comune. E’ consigliabile
individuare requisiti facilmente verificabili attraverso certificazioni, come ad esempio i titoli di
studio.
20. Indicare l’ammontare delle eventuali risorse finanziarie aggiuntive che l’ente intende destinare
in modo specifico all'acquisto di beni o servizi destinati ai giovani in servizio. Si tende a
valorizzare progetti con risorse finanziarie aggiuntive da certificare, intese come spese sostenute
dall'ente per servizi direttamente fruiti dai giovani o per beni che durante o al termine del
servizio verranno concessi in esclusiva disponibilità del giovane. Non sono computate le spese
per beni strumentali di ogni tipo necessari per lo svolgimento del servizio.
21. Elencare le risorse tecniche e strumentali necessarie alla realizzazione del progetto,
evidenziandone la adeguatezza rispetto agli obiettivi. E’ necessario porre particolare attenzione
alla compilazione della presenta voce, atteso che la sua omissione è motivo di non accoglimento
del progetto. Si ricorda che essa è strettamente collegata agli obiettivi fissati alla voce 6 e alle
azioni previste alla voce 7 della scheda.
Caratteristiche delle conoscenze acquisibili
22. Specificare le competenze utili alla crescita professionale dei giovani acquisibili con la
partecipazione alla realizzazione del progetto. Le predette competenze devono essere attinenti al
progetto, certificate e riconosciute. Qualora l’ente che certifica o riconosce le competenze
acquisite sia terzo rispetto a quello proponente il progetto, occorre e produrre copia degli
appositi accordi (che devono fare specifico ed espresso riferimento a quel progetto di servizio
civile regionale), la cui stipula deve avvenire prima della presentazione del progetto. Pertanto,
qualora i predetti accordi all’atto della presentazione del progetto non siano stati ancora
perfezionati è opportuno non indicare nulla, attesa l’irrilevanza ai fini del progetto degli accordi
in itinere e delle semplici promesse.
Formazione generale dei giovani
23. Indicare la sede di realizzazione della formazione, la quale può essere anche diversa da quella di
realizzazione del progetto.
24. Specificare le modalità con cui la formazione è effettuata, specificando se la formazione viene
svolta direttamente dall’ente o da enti diversi dall’ente titolare del progetto, ma effettuata
nell’ambito provinciale della sede di attuazione del progetto.
25. Indicare le metodologie alla base del percorso formativo individuato per i giovani e le tecniche
che si prevede di impiegare per attuarlo.
26. Specificare i contenuti della formazione generale dei giovani facendo riferimento alle
caratteristiche e all’ordinamento del servizio civile, ivi compresi i principi, gli ordinamenti e la
storia dell’obiezione di coscienza, ad aspetti di educazione civica, protezione civile, legislazione
e cultura del servizio civile nazionale e regionale quali la difesa della Patria come diritto/dovere
costituzionali con mezzi non violenti, ai diritti umani e alle diverse forme di partecipazione
attiva alla vita della società civile.
27. Indicare la durata della formazione generale che complessivamente non può essere inferiore alle
30 ore e non può essere espressa con un indicatore diverso dalle ore (es. giorni, settimane, mesi).
E’ attribuito un punteggio ulteriore per un numero di ore di formazione superiore alle 30. La
formazione dei giovani è obbligatoria per cui l’assenza della stessa o anche una durata inferiore
al minimo stabilito comporta la reiezione del progetto.
Formazione specifica dei giovani
28. Indicare la sede di realizzazione della formazione, la quale può essere anche diversa da quella di
realizzazione del progetto.
29. Specificare le modalità di svolgimento della formazione.
30. Indicare le metodologie alla base del percorso formativo per i giovani i e le tecniche che saranno
impiegate per attuarlo.
31. La formazione specifica dei giovani varia da progetto a progetto secondo il settore di intervento
e le peculiari attività previste dai singoli progetti. Essa concerne tutte le conoscenze di carattere
teorico pratico legate alla specifiche attività previste dal progetto e ritenute necessarie dall’ente
per la realizzazione dello stesso, nonché l’organizzazione e missione dell’ente e le normative
sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
32. Indicare la durata della formazione specifica che non può essere inferiore alle 20 ore. La durata,
quindi, non può essere espressa con un indicatore diverso dalle ore (es. giorni, settimane, mesi).
E’ attribuito un punteggio ulteriore per un numero di ore di formazione superiore alle 20. La
formazione specifica dei giovani è obbligatoria per cui l’assenza della stessa, o una durata che
risulti inferiore al minimo stabilito di 20 ore comporta la reiezione del progetto.
Altri elementi della formazione
33. Indicare se almeno una (se sono più di una indicarle tutte) delle figure previste per la gestione
del servizio civile – diversa dall'operatore di progetto di cui al punto 16 – ha frequentato
nell'ultimo anno (2012 – 2013) il corso di formazione o aggiornamento programmato da regione
Toscana o si impegni a parteciparvi entro l'anno 2013).
34. Indicare se l'ente si impegna a fare partecipare i giovani del progetto alla formazione aggiuntiva
programmata dalla regione Toscana nell'anno di realizzazione del progetto.
35. Indicare se nel bando al quale si partecipa con il progetto sono stati presentati progetti per un
numero complessivo di posti inferiore al 50% di quelli richiedibili in base alla categoria di
appartenenza (130 posti per la prima categoria, cinquanta per la seconda categoria, venti per la
terza categoria).
36. Indicare se l'ente si impegna a fare partecipare i giovani (senza oneri economici a carico dei
giovani) del progetto ad almeno due manifestazioni, eventi o attività che la regione Toscana
effettuerà nell'anno di realizzazione del progetto.
37. Indicare se vi è coprogettazione specificando gli enti che coprogettano, il relativo RT, la
categoria di appartenenza e l'indicazione se trattasi di ente pubblico o privato. Allegare inoltre
l'accordo sottoscritto da tutti gli enti in coprogettazione, da cui risulti l'ente capofila.