Nonnina mette in fuga i ladri Ma poi finisce in ospedale
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Nonnina mette in fuga i ladri Ma poi finisce in ospedale
31 L’ECO DI BERGAMO MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 2013 A A «Quei soldi spariti dopo le perquisizioni» Campagna Amica in un «concept store» Nell’inchiesta sui carabinieri i verbali di due pusher che accusano quattro militari A pagina 36 Apre a Caravaggio il «concept store» di Campagna Amica a Cascina Montizzolo A pagina 42 a Nonnina mette in fuga i ladri Ma poi finisce in ospedale Vertova: l’ottantenne era sola in casa, alla vista dei ladri ha urlato e quelli sono fuggiti. Colpita da malore, è al «Bolognini» di Seriate A Vertova Controlli delle forze dell’ordine sulle strade a Villongo. I ladri sono tornati a mettere a segno i loro colpi nelle case della zona, come era accaduto verso la fine dell’anno scorso. Nel primo semestre del 2013 il fenomeno si era attenuato grazie al presidio costante delle pattuglie San Paolo d’Argon A Arraffa liquori e cioccolatini, presa A Bottiglie di grappa, di whisky e di Brunello di Montalcino, oltre a diverse confezioni di cioccolatini, per un totale di quasi 150 euro. È la refurtiva che gli agenti della Polizia intercomunale dei Colli hanno trovato addosso e nelle borse di una dicottenne romena senza fissa dimora. Il furto è stato messo a segno verso le 19 di ieri sera, a San Paolo d’Argon, nel supermercato Sma di via Bergamo. La ragazza è stata sorpresa dal direttore del negozio che ha subito allertato le forze dell’ordine. La Polizia dei Colli, in servizio nella zona, è intervenuta e, dopo gli accertamenti, ha arrestato la nomade che sarà processata oggi con il rito direttissimo. Ancora ladri in Val Seriana. I soliti ignoti, seguendo un recente copione ormai collaudato, hanno fatto la loro comparsa a Vertova, all’ora di cena in un’abitazione di via Forni, non lontano dall’ex stazione ferroviaria, all’entrata del paese. Verso le 18,30 si sono presentati travisati, indossando dei passamontagna, nell’abitazione di una donna di 80 anni in quel momento sola in casa. Alla loro vista la nonnina si è messa a urlare, quanto è bastato per distogliere i ladri dal loro proposito e convincerli ad abbandonare il campo. Le grida della donna hanno richiamato l’attenzione dei vicini che sono accorsi e, resisi conto dell’accaduto, hanno dato l’allarme. Sul posto è intervenuta l’ambulanza della Croce Verde di Colzate inviata dal 118 e i carabinieri della stazione di Fiorano al Serio. L’emozione per il brutto incontro, infatti, aveva causato nell’anziana un malore, che ha richiesto le cure dei volontari della Croce Verde che l’hanno messa in sicurezza e accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale «Bolognini» di Seriate. All’inseguimento dei malviventi, che hanno raggiunto facilmente l’ex statale 671, a due passi dal luogo del tentato furto, si sono messe le pattuglie dei carabinieri in servizio di vigilanza in zona, nell’intento di bloccare i ladri (a quanto riferito dalla donna, più di uno) che però sono riusciti a far perdere le loro tracce. Forse non del tutto, però, se, stando alle voci che circolavano in serata, gli uomini dell’Arma avrebbero fermato due persone sospette ad Albino e sarebbero in corso accertamenti per verificare la loro identità e la loro posizione. Ma, L’ingresso del ristorante «Il Bablì» di Vertova: svaligiata la casa dei titolari Le grida della donna hanno richiamato i vicini, che hanno dato l’allarme E lunedì sera svaligiata la casa dei proprietari del ristorante «Il Bablì» a tarda sera, non è stato confermato alcun fermo di persone riconducibile all’episodio di Vertova. Malviventi al ristorante Altro furto, sempre a Vertova, all’ora di cena, quando è normale che qualcuno si presenti a un ristorante. Meno ovvio se il ristorante è chiuso per turno, decisamente fuori luogo (per usare un eufemismo) se l’intento è quello di rubare nella soprastante abitazione dei titolari. Ancora un furto all’imbrunire nella serata di lunedì in Val Seriana, dunque, dove pare senza fine la catena di episodi crimi- nosi delle ultime settimane. Questa volta è toccato ad un’abitazione nella zona dell’antico ponte di San Carlo a Vertova, dove è aperto il ristorante «Il Bablì», che festeggia il primo anno di attività il prossimo 19 novembre. I ladri, consapevoli che al giorno di chiusura del locale sarebbe probabilmente corrisposta l’assenza dei titolari, sono arrivati poco dopo le 18 e dopo aver scassinato un accesso si sono introdotti nell’abitazione posta al piano superiore. I malviventi anziché dedicarsi alle specialità della casa (il locale propone prodotti locali in un contesto suggestivo) hanno preferito effetti personali e oggetti in oro, per lo più ricordi di famiglia. «Hanno preso – sottolineano i malcapitati proprietari – i braccialetti che ricordano il Battesimo dei figli. Oggetti che evidentemente non hanno un grande valore economico, ma sono di inestimabile valore affettivo». I carabinieri, che in questi giorni stanno mettendo in campo tutte le energie disponibili per proteggere il territorio da queste intrusioni, hanno svolto i rilievi di routine, concentrandosi anche sulle immagini dell’impianto di videosorveglianza del locale, per trarre elementi utili. Un nuovo tassello da incastrare agli altri (vedi anche inseguimenti in auto degli ultimi giorni) per comporre il mosaico di indizi che sicuramente lega questo episodio a quelli analoghi (ultimamente soprattutto all’ora di cena) avvenuti in tutti i Comuni della Valle Seriana. Lunedì pomeriggio un furto è stato segnalato anche a Cerete Alto: i ladri sono entrati in una casa intorno alle 16. ■ ©RIPRODUZIONE RISERVATA a Cacciatori in allarme «Bande organizzate devastano i capanni» a C’è allarme tra i cacciatori bergamaschi per le azioni di danneggiamento ai capanni, che in questi giorni stanno registrando un forte incremento. Ultimi episodi in ordine di tempo: i furti messi a segno nella zona di Bagnatica e Calcinate. Colpito lo stesso vicepresidente provinciale di Enalcaccia, Giuseppe Quadri, che lunedì mattina ha avuto la brutta sorpresa di trovare la porta del proprio appostamento fisso scardinata: «Hanno portato via di tutto – spiega –: la batteria che mi serve per avere un po’ di luce, la stufa di ghisa a legna, gli attrezzi come pinze, martello e tenaglia e persino l’innaffiatoio con cui abbevero gli uccelli». Un danno che fa supporre l’intervento di un gruppo organizzato, visto che il capanno non può essere raggiunto con un’auto se non da una strada chiusa da una sbarra. «Sono arrivati dai campi a piedi – aggiunge Quadri –. Non so se si tratti di qualcuno che ha bisogno di una stufa o batteria, certo è che ho subito un grosso danno. E non è la prima volta: lo scorso anno ero stato derubato, ma la stufa non era stata toccata. Sto ricevendo frequentemente telefonate di associati a cui è toccata la mia stessa sorte». Quadri si è recato ieri pomeriggio dai carabinieri per sporgere denuncia. Nella zona di Pedrengo e Scanzorosciate si sono verificato altri 7/8 episodi di diversa na- Uno dei capanni da caccia devastati recentemente a Paladina tura: «Alcuni cacciatori hanno ritrovato le voliere in cui custodiscono i propri richiami vivi, tagliate – spiega Quadri –. Qualcuno ha fatto uscire tutti gli animali, senza sapere che non si allontanano di molto e che quindi i cacciatori li uccidono comunque». E, ancora, si sono registrati incendi o addirittura il taglio di alberi nei pressi di un capanno, episodi che avvengono soprattutto la domenica pomeriggio, la notte o martedì e venerdì, giornate di «silenzio venatorio». La associazioni venatorie si sono incontrate lunedì sera per discutere della questione. «Crediamo – commenta Fortunato Busana del Cupav – che questi episodi non siano compiuti da semplici vandali o ladri, ma che siano azioni che fanno parte di una strategia per limitare l’attività venatoria da appostamento fisso. Pensiamo che i responsabili potrebbero far riferimento a quello che si può definire genericamente il mondo anti-caccia. Analoga situazione è vissuta dai cacciatori bresciani. Si può immaginare l’azione di "squadre" che agiscono rapidamente e non di persone isolate». Per arginare la situazione le associazioni invitano a denunciare, ma soprattutto «chiediamo un’azione preventiva e repressiva. La stessa attenzione riservata ai bracconieri dovrebbe toccare le persone che compiono atti contro i capannisti» conclude Busana. ■ Laura Arnoldi