Il telaio in c.a. Le Corbusier, villa Shodhan ad Ahmedabad, 1956.

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Il telaio in c.a. Le Corbusier, villa Shodhan ad Ahmedabad, 1956.
Le Corbusier
L’architettura a scheletro in c.a.: villa Shodhan ad Ahmedabad, India (1956)
La villa Shodhan è un progetto concepito sulla
tettonica del telaio in c.a.
La costruzione è apparentemente semplice: un
volume cubico di 16x16 circa metri per un’altezza
fuori terra di 13 metri che regolamenta il regime
della luce e del vento naturali. A fronte di
quest’origine così pura, le interazioni tra le parti, i
rapporti tra le componenti spaziali e la geometria,
il movimento interno, l’organizzazione funzionale
e tecnica e la gestione del clima ne determinano
una complessa sintassi espressiva.
Sezione trasversale sull’atrio di accesso.
Pianta del piano terra e fronte d’ingresso.
I fronti Nord e Sud della villa Shodhan.
Mentre a meridione, verso il giardino privato e la piscina, un frangisole si affianca al volume estroverso della residenza, assicurando così il
controllo dell’irradiazione solare, ed un vasto e profondo terrazzo dall’alto domina protetto sul paesaggio lasciando intravedere in profondità la
sequenza regolare dell’ossatura in c.a., sul fronte opposto, quello di settentrione, che si apre verso la dimensione più pubblica della proprietà e
della casa, l’immagine si fa chiusa, monolitica: solo la pensilina di protezione dell’atrio d’ingresso e la loggia sommitale ravvivano plasticamente
la sobria superficie muraria di tamponamento.
Sezione trasversale sulla rampa.
Piante dei piani primo e secondo.
Sezione trasversale soggiorno e la sala da pranzo.
Piante dei piani terzo e quarto.
Vista dei fronti esposti a sud est e sud ovest della villa.
Prospetto del fronte privato, esposto a sud –ovest verso il giardino
Sezione longitudinale che guarda la sala da pranzo.
L’ambiente a doppia altezza del soggiorno.
L’ambiente a doppia altezza del
soggiorno.
La terrazza ombreggiata che si affaccia a sud –ovest.
La terrazza ombreggiata che si affaccia a sud –ovest.
Le Corbusier|villa Shodhan