Bollettino 87 - ottobre 2007 - Rotary Club Golfo di Genova

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Bollettino 87 - ottobre 2007 - Rotary Club Golfo di Genova
Notiziario mensile del
Rotary Club Golfo di Genova
Animali...familiari
Numero 88, novembre 2007
Animali familiari
Gli animali di compagnia per gli anziani, alcune proposte del nostro Club
Dalla relazione del 28 novembre Gli anziani ed i loro cuccioli
di Donatella Mascia
La storia evolutiva della specie umana è stata sempre accompagnata dalla presenza di animali soprattutto per
usi pratici ma anche per affezione. Il termine “Pet Therapy”, ovvero “terapia per mezzo dell’animale”, coniato
di recente, rende bene l’idea di quanto sia cambiato il ruolo dell’animale nella società odierna che lo vede
protagonista proprio come “amico dell’uomo”. In Italia la presenza degli animali familiari (pets) è paragonabile
a quella di molti altri Stati appartenenti dell’Unione Europea, con oltre 43 milioni di animali familiari: in
rapporto alla popolazione umana, il numero di pets è simile a quello di Francia, Danimarca e Spagna, anche
se inferiore alla media europea. La definizione di “animali familiari” non è casuale ma riferita al fatto che la
condizioni di vita dei pets è radicalmente cambiata rispetto agli ultimi decenni dato che “le cure” che l’uomo
presta loro sono migliorate per quantità e qualità rispetto al passato. Da queste considerazioni si può ben dire
che il rapporto uomo-animale stia subendo una trasformazione proprio sul piano affettivo. Le persone sembrano
essere disponibili ad una maggiore interazione con l’animale che li coinvolga e li porti a costruire un legame
benefico e duraturo.
Una speciale motivazione del fenomeno può essere, a mio avviso, attribuita al cambiamento radicale che il
nucleo familiare ha subito in questi ultimi 50 anni. Con la partecipazione attiva della donna alla vita lavorativa
si è inevitabilmente allentata la sua funzione di fulcro della famiglia, ove trovavano collocazione ed assistenza
i nonni; la trasformazione è stata ulteriormente acuita dalla crisi del vincolo coniugale che ha visto il proliferare
di micro-nuclei familiari, costituiti da uno o due componenti.
Ecco quindi affacciarsi e diventare sempre più acuto il problema della solitudine, ed in particolare della solitudine
degli anziani, persone deboli ed indifese, con elevato potenziale affettivo. In un mondo di isolamento senza
prospettive per il futuro, occorre qualcuno cui poter dedicare la propria attenzione e la propria cura, qualcuno
per cui sentirsi ancora utili. Il cucciolo, diventato famiglia, rappresenta una grande consolazione ed una
grande risorsa.
Ma ...chi mi aiuterà quando dovrò ricorrere al veterinario, chi lo accudirà in mia vece quando sarò in ospedale,
chi penserà a lui quando non ci sarò più?
Tutte queste domande, se non troveranno una risposta, potranno offuscare il piacere dell’unica, insostituibile
compagnia.
Ed è proprio a questo che si intende rivolgere l’attenzione del nostro Club, impegnato nella ricerca di soluzioni
possibili, siano essi sotto forma di consigli, suggerimenti, contatti con le Istituzioni e con le Associazioni di
volontariato.
Un primo passo è rappresentato dalla stesura di un documento, curato dal nostro socio Notaio Paola Piana,
che costituisca una guida a chi è solo per premunirsi e vivere senza patemi, assicurando al cucciolo un futuro.
Una prospettiva può essere rappresentata dal contatto con una associazione efficiente, che dia garanzie di
serietà e di continuità. Il nostro Club rivolge quindi la propria attenzione ad un’indagine sul territorio ove
identificare affidabili interlocutori. Tutti sono chiamati a dare il proprio contributo di idee ed iniziative,
contributo prezioso per rallegrare un anziano, ed il suo piccolo cucciolo caldo.
Tutela degli animali nella successione testamentaria
Dalla relazione del 28 novembre Gli anziani ed i loro cuccioli
di Paola Piana
1. Qualificazione della disposizione di tutela.
Come si possono tutelare gli animali dopo la morte del proprietario? É opportuno, innanzitutto, precisare che non è possibile
prevedere direttamente una disposizione testamentaria a favore di un cane o di un gatto, in quanto gli animali non sono
soggetti capaci di ricevere per testamento.
Tale risultato può essere raggiunto, invece, attraverso la previsione di un onere, ed in particolare l’onere di prendersi cura del
proprio animale per tutta la durata della vita di quest’ultimo e ponendolo a carico di un determinato soggetto, che sia già
beneficiario di almeno una disposizione testamentaria.
L’onere o modus è da qualificarsi come un peso, vale a dire un obbligo, che può essere apposto a carico di un determinato
soggetto, e il cui adempimento è posto nell’interesse del testatore, come nel caso in esame, in quanto è proprio il testatore
che ha interesse a che qualcuno si prenda cura del proprio animale.
Tale onere può essere apposto ad un legato oppure all’istituzione a titolo di erede.
É opportuno precisare che maggiormente dettagliato sarà il contenuto dell’onere, più facilmente si potrà accertare un suo
eventuale inadempimento.
2. Verifica dell’adempimento dell’onere.
Occorre esaminare quali siano i mezzi di tutela a disposizione del testatore al fine di garantire l’adempimento di tale onere.
L’art. 648, 1 comma, cod. civ., prevede che chiunque vi abbia
interesse possa agire per l’adempimento dell’onere. Conseguentemente, non solo gli eredi (se si è previsto
l’onere di prendersi cura dell’animale a carico di un legatario) potranno agire in giudizio per l’adempimento,
ma - secondo l’opinione prevalente - chiunque abbia un interesse, anche morale, alla realizzazione di quanto
previsto nell’onere. Pertanto, anche i prossimi congiunti del testatore potranno proporre in giudizio azione di
adempimento, anche qualora non siano stati nominati nel testamento.
Al fine di evitare il rischio che nessuno abbia interesse ad agire in giudizio, è possibile prevedere nel testamento
la nomina di un esecutore testamentario, ai sensi dell’art. 700 cod. civ., con l’incarico di curare che siano
esattamente eseguite le disposizioni di ultima volontà del testatore, con particolare riferimento alla verifica
dell’adempimento dell’onere sopra indicato.
3. Soluzioni per il caso di inadempimento.
É possibile prevedere, in caso di inadempimento dell’onere, il pagamento di una somma di denaro a titolo di
penale. Si tratta, in particolare, di un legato di somma a titolo di penale a favore di un determinato soggetto.
Qualora l’onere sia stato apposto ad un legato, il soggetto beneficiario della somma di denaro può
essere anche lo stesso erede.
La previsione di una penale permette che sia lo stesso testatore a valutare l’ammontare del danno e
si prescinde dalla necessità della prova del danno stesso. Costituisce, quindi, anche un incentivo
all’adempimento
Occorre precisare, tuttavia, che se l’ammontare della penale è ritenuto manifestamente eccessivo,
può essere ridotto dal giudice, ai sensi dell’art. 1384 cod. civ..
E’ opportuno, inoltre, prevedere espressamente la risoluzione della disposizione testamentaria a
cui è collegato l’onere in caso di inadempimento di quest’ultimo, risoluzione che sarà pronunciata
dall’autorità giudiziaria, ai sensi dell’art. 648, 2 comma, cod. civ..
In caso di mancata previsione espressa nel testamento, infatti, l’autorità giudiziaria potrà pronunciare
la risoluzione solo se l’adempimento dell’onere ha costituito il solo motivo determinante della
disposizione e, quindi, occorrerebbe provare che la disposizione testamentaria (a titolo di istituzione
di erede o di legato) è stata prevista al solo fine di assicurare l’adempimento dell’onere.
Infine, allo scopo di assicurare comunque la tutela dell’animale anche in caso di inadempimento,
è opportuno prevedere un ulteriore legato a favore di un diverso soggetto, sotto condizione sospensiva
del mancato adempimento del modus, gravato dal medesimo onere di prendersi cura dell’animale.
3. Redazione del testamento
E’ opportuno esaminare brevemente, a titolo esemplificativo, quali sono le clausole del testamento
che potrebbero essere previste:
“Istituisco erede il Signor...
Lego a favore di ....la proprietà del seguente bene.....(descrizione dell’oggetto del legato), con l’onere
di prendersi cura del mio gatto di nome “....”. razza......per tutta la durata della vita di quest’ultimo,
ed in particolare di dargli quotidianamente da mangiare, un posto dove dormire, e provvedere alle
spese veterinarie necessarie.
....(ulteriori eventuali precisazioni)
Lego a favore del Signor.....(o dell’erede) la somma di Euro....a titolo di penale in caso di inadempimento
dell’onere sopraindicato.
In caso di inadempimento dell’onere dispongo, inoltre, la risoluzione del legato sopra indicato, ai
sensi dell’art. 648, 2 comma, cod. civ.
Sotto la condizione sospensiva del mancato adempimento dell’onere di cui sopra, lego a favore di... la
proprietà del bene... , sopra meglio indicato, con l’onere di prendersi cura del mio gatto secondo
quanto sopra meglio indicato.
La voce dà suono ai nostri pensieri
Dalla relazione del 21 novembre della Prof.sa Emma Garzoglio
La voce parla di noi, esprime le nostre emozioni, è il suono dei nostri pensieri
di Emma Garzoglio
Il pensiero visto nella sua complessa miscela di intenzioni, aspettative, speranze ed emozioni, non si esaurisce
nella struttura sintattica e nella scelta lessicale, ma trova forma acustica nella frequenza di fonazione, nell’intensità,
nel ritmo, nella forza e nella precisione con cui le frasi vengono espresse.
Tali elementi esulano dal linguaggio, inteso come trasformazione del pensiero in parole, danno rilevanza acustica,
sottolineano ed evidenziano parti del discorso, creando suggestioni e inducendo comportamenti.
La voce umana è uno strumento primitivo dotato di grande versatilità e complessità, un veicolo di espressione
tra i più sofisticati: chi ascolta un discorso o chi è coinvolto in un dialogo si fa influenzare molto più dalle
caratteristiche vocali di chi parla che dagli argomenti di cui si sta trattando.
Con una voce morbida si riesce più facilmente a superare le barriere della mente cosciente ed a coinvolgere
l’ascoltatore nella propria visione delle cose, molto più di chi, pur possedendo validissimi argomenti, si ritrova
costretto ad esporli con toni striduli, nasali o con una cadenza fastidiosa.
La voce è una forza archetipica dell’inconscio umano; è una immagine primordiale dotata di un potente
dinamismo creatore, che emerge nel teatro e nel canto o nei momenti della nostra vita in cui riusciamo ad
essere noi stessi. Quando la liberiamo il canale di comunicazione che unisce il nostro mondo interiore a quello
esteriore è aperto.
La voce è, infatti, la risultante di un atto mentale, più che di una azione fisica, nella sua componente emozionale,
ideativa e volontaria; essa giunge all’intimità dell’ascoltatore con immediatezza estrema e crea una relazione e
un legame.
Nella società di oggi, frenetica, orientata alla produttività ed al consumo, la voce viene considerata solo come
uno strumento di comunicazione che identifica nel ruolo professionale e permette lo sviluppo delle relazioni
sociali.
La usiamo in diversi modi, a seconda delle nostre necessità e dei nostri stati d’animo, passando da una vocalità
acuta, gridata, di comando, ad una sommessa, confidenziale, sofferta o depressa, serena o felice.
La voce, nutrita di troppe parole, si insinua dentro ad esse, tanto che non è più possibile pensarla come qualcosa
a se stante, quindi ci risulta estranea ed è soffocata. Oggi più che mai la nostra voce sente il bisogno di essere
liberata, di ritrovare il proprio corpo e di essere in sintonia e perfettamente integrata con esso.
La voce è la forma di comunicazione più primitiva del mio stato fisico e mi dice “come sto”; è la modalità
elettiva di comunicazione delle mie emozioni ed esprime “come mi sento”; è uno dei principali elementi della
mia identità, anche sessuale, ed indica “chi sono”.
La voce, per le multiformi sensazioni che genera nel mio corpo che parla o che canta, è strumento di piacere
fisico per me che la produco, ed è una delle modalità più raffinate per produrre piacere anche negli altri.
E’per l’uomo, nella sua essenza, il più straordinario strumento di partecipazione alla vita: è la trasformazione
dell’aria inspirata in energia acustica, raffinata alchimia, attraverso cui la fonte della vita cellulare, fattasi gas di
scarico, ritorna a farsi energia vibrante.
Il carattere multiforme delle manifestazioni vocali spesso non è preso in considerazione negli studi concernenti
la fisiologia vocale, ma la voce viene studiata per lo più nella sua emissione artistica in un condizione molto
lontana dal suo contesto naturale.
L’emissione vocale deve rispettare la spontaneità dell’individuo, il suo comportamento globale nell’atto del
parlare, il suo vissuto psicologico, le sue intenzioni, la sua respirazione e la sua postura.
Per parlare in modo naturale, usando la voce senza affaticarsi, va ricordato che la fonazione è un processo che
interessa non solo la laringe, la cavità orale e le labbra, ma è una funzione a cui partecipa la persona con tutto
il corpo.
Quando, per motivi di lavoro e non noi utilizziamo invece la voce direttiva (strumento di azione) per agire
sugli altri con lo scopo di essere ascoltati (come chiamare, dare ordini, affermare, informare, interrogare,
parlare in pubblico o al telefono), è necessario adottare un comportamento di proiezione vocale.
Questo comportamento risulta dall’unione di quattro elementi: il primo è di ordine mentale, ed è costituito
dall’intenzione (certezza) di agire (efficacia) sugli altri per mezzo della voce; il secondo è lo sguardo, che si
orienta verso il luogo dell’azione vocale intrapresa con l’intenzione di agire e dall’altra di reperire la reazione
degli altri; il terzo elemento è la verticalizzazione del corpo che si porta in posizione eretta; il quarto elemento
è l’utilizzo del respiro addominale che nella voce direttiva interviene e permette al soggetto di beneficiare
dell’azione regolatrice del diaframma ed assicura al laringe le condizioni di funzionamento ottimale.
Nello sforzo vocale vi è affaticamento durante la fonazione, diminuzione dell’efficacia, oppressione respiratoria,
perdita della verticalità, tensione al collo ed alle spalle, mancanza di tecnica vocale...
Per il logopedista prendere in carico un paziente con disturbi vocali è un po’ come smontare la scatola cinese
dei suoi scompensi, per riportare al giusto funzionamento il suo sistema, liberandolo dalle cattive abitudini,
dall’eccesso di funzione e per poter così ritornare ad una economia perduta o ad una acquisizione di conoscenze
mai possedute.
La voce diventa sintomo quando non si adatta alla struttura di una persona, ci informa con le sue inflessioni,
quando qualcosa non è in armonia con il resto del nostro organismo
Emma Garzoglio
Il ruolo delle Forze Marittime
nelle operazioni navali fuori area
Novembre nel calendario rotariano è il mese della Rotary Foundation, ma la tradizione italiana, in forza della
Giornata della Vittoria, dedica sempre una riunione ad un importante incontro in onore delle nostre Forze
Armate, riservando loro a turno una serata.
E’ stata questo anno la volta della Marina Militare, rappresentata dal Comandante in Capo della Squadra
Navale Amm. Sq. Giuseppe Lertora, che ha intrattenuto illustri ospiti ed i numerosissimi rotariani dei quattro
Club sul “Ruolo delle Forze Marittime nelle operazioni navali fuori area”.
Ne è scaturito un quadro generale in cui la forza navale, oltre a riferirsi agli aspetti d’interesse strategico nazionale,
viene coinvolta nel settore della sicurezza globale, interpretando ruoli da protagonista, non certamente risolutore,
ma con un elevato livello di prezioso contributo alla stabilità ed alla sicurezza stessa.
L’Amm. Lertora ha preso in esame le nuove frontiere, che sono ora i litorali di altre nazioni in una connotazione
del mondo sempre più marittima, dove i confini tradizionali tendono a perdere il loro significato strategico. In
questa ottica la nostra realtà regionale, definita “Mediterraneo Allargato”, si estende dal Mare Nostrum al Mar
Nero, al Golfo Persico ed al Mare Arabico. E’ una piccola parte dell’estensione acquea mondiale (circa l’1%),
ma in esso transita il 20% dei traffici mondiali ed il 65% del petrolio e del gas che occorrono all’Europa.
Il suo libero e pacifico utilizzo è dunque esigenza vitale per lo sviluppo e per il benessere. Di qui la valenza del
ruolo delle Forze Marittime che devono contribuire così alla stabilità e sicurezza con operazioni di presenza e
sorveglianza nell’ambito di coalizioni ed organizzazioni internazionali.
Il Relatore ha ricordato che le Forze Navali devono quindi assicurare:
- tradizionale difesa marittima del territorio nazionale e protezione degli interessi nazionali al di là delle
acque territoriali;
- difesa marittima del territorio della NATO e della UE;
- partecipazione alle operazioni nazionali e multinazionali e per la gestione delle crisi e per la sicurezza
internazionale;
- concorso alle attività d’istituto di altri dicasteri.
Occorre però che lo strumento navale per essere oggi efficace possieda alcune caratteristiche idonee ad assolvere
una vasta gamma di operazioni anche lontano dalle acque nazionali:
- elevata prontezza operativa e mobilità per dislocarsi rapidamente nelle aree di crisi;
-
elevata capacità di auto protezione e possibilità di assicurare la presenza in un’area per lunghi periodi;
grande flessibilità d’impiego, ovvero capacità d’intervento in diversi contesti, quali per esempio opere
di sostegno alla costruzione e/o mantenimento della pace, interventi umanitari, blocchi navali, opere
di controllo e sorveglianza, opere di supporto ad operazioni terrestri, scorta e molte altre ancora.
In generale un gruppo navale quando viene inviato in un determinato spazio marittimo deve esercitare, come
in effetti esercita, un’importante azione diplomatica di presenza e sorveglianza. Prova ne è stata l’Operazione
Leonte dove, in occasione di una crisi medio-orientale, un rapido ed efficace intervento della Forza Navale
Italiana ha “convinto” Israele a rimuovere il blocco davanti alle coste libanesi.
Nella seconda parte del suo intervento l’Amm. Lertora ha fatto proiettare un filmato, asserendo che “come
marinaio preferisce l’azione alle parole, sperando che le immagini delle Squadra Navale, accompagnate da
musiche della Marina, creino l’atmosfera salmastra”.
Queste immagini ci hanno riportato e fatto rivedere alcune delle più importanti azioni fuori area condotte
dalla nostra Marina ed in sintesi:
- attività nel sud-est asiatico (1979) a favore dei rifugiati vietnamiti (Boat People);
- interventi negli anni successivi in Libano, Golfo Persico, Yugoslavia, Somalia, Kosovo e Timor Est;
- operazione “Enduring Freedom” (2001-2006) in Iraq ed Afganistan;
- operazione “Mare Sicuro” (2005) nel Corno d’Africa per contrastare il risorto fenomeno della pirateria;
- operazione “Active Endeavour” in ambito NATO per il controllo efficace del Mediterraneo;
- operazione “Leonte” (2006) con trasferimento in Libano di una Forza Nazionale costituita dal
Reggimento Serenissima dei Lagunari e dal Reggimento San Marco. Questa è l’esempio pratico di
quanto detto sulle potenzialità e capacità di una Forza Navale. L’operazione condotta in prima fase (29
Agosto-11 Settembre 2006) con l’intervento della portaerei “Garibaldi”, delle tre Navi anfibie “San
Giorgio”, “San Giusto” e “San Marco” e della Fregata “Fenice” in scorta, ha permesso di trasferire e
sbarcare in pochissimo tempo 1.000 uomini e 262 mezzi. La seconda fase, di pattugliamento delle
acque libanesi, ha poi consentito la rapida rimozione del blocco navale israeliano ed è stata condotta
insieme ad unità inglesi, greche e francesi, ma sotto il comando italiano.
Nella conclusione il Relatore ha ricordato che lo “strumento marittimo” moderno deve soprattutto essere
flessibile nell’impiego, ma che le chiavi del successo risiedono, oggi come in futuro, nelle capacità, professionalità
e motivazione degli uomini e donne della Marina.
La Squadra Navale Italiana, ha concluso, è inferiore ad altre solo per dimensione quantitativa, ma è una grande
Marina per tradizioni, professionalità e spirito di servizio.
Rapallo, 15 Novembre 2007
A.B.
Riepilogo riunioni del Club nel mese di novembre 2007
Mercoledì 7 novembre 2007 – Villa Chiossone ore 20.00 Quale futuro per Genova? Relazione del Dott. Luigi Leone Caporedattore centrale del quotidiano “Il Secolo
XIX”
PRESENZE SOCI: Amalfitano, Amoretti, Bagnasco, Barabino, Bellin, Benedetti, Bruni, Cecconi, Crovari, Dodero, Fresia, Fuselli, Garaventa, Gotelli, Gramatica,
Grasso, Icardi, La Luce, La Terra, Lovisolo, Mantegazza, Maresca, Mascia, Parodi Adriana, Romeo, Troilo, Vassallo, Viale.
CONIUGI: Franca Fresia e Vladimiro Colombo OSPITI: Dott. Luigi Leone ospite del Club, Ing. Antonio Scala ospite di Luciano Grasso, Laura Sommella ospite di
Nicoletta Garaventa
Giovedì 15 novembre 2007 – Hotel Excelsior Palace - Rapallo ore 20.00
Interclub con i Rotary Club Chiavari Tigullio, Genova Golfo Paradiso, Rapallo Tigullio
“Il ruolo delle Forze Marittime nelle operazioni navali fuori Area” Relatore: Amm. Sq. Giuseppe Lertora, Comandante in Capo della Squadra Navale
PRESENZE SOCI: Amalfitano, Bagnasco, Cecconi, De Concilio, Dodero, Fresia, Gotelli, La Terra, Muratori, Parodi Adriana, Piana, Tomaselli, Troilo, Vassallo.
CONIUGI: Franca Fresia, Ida Troilo, Mariangela Dodero, Annarosa Cecconi
OSPITI: Ing. Franco Roselli Lorenzini ospite di Alberto Bagnasco
Mercoledì 21 novembre 2007 – Jolly Hotel Plaza ore 20.00
“La voce parla di noi, esprime le nostre emozioni, è il suono dei nostri pensieri”. Relazione della Prof.sa Emma Garzoglio
PRESENZE SOCI: Bagnasco, Bruni, De Concilio, Dodero, Fresia, Gotelli, Gramatica, Iachino, La Luce, La Terra, Lovisolo, Mantegazza, Marconi, Milintenda, Muratori,
Parodi Adriana, Tomaselli, Troilo, Viale, Viano.
CONIUGI: Gina Viano, Vladimiro Colombo
OSPITI: Dott. Emma Garzoglio ospite del Club, Davide Maresca e Alessandra Scaliti ospiti di Adriana Parodi, Dott.ssa Valentina Corti (Presidente Inner Wheel Genova
Sud Ovest) ospite di Luigi De Concilio
VISITATORI ROTARIANI: Dott. Vincenzo Tarantino e Consorte del RC Genova Ovest
Mercoledì 28 novembre 2007 – Jolly Hotel Plaza ore 20.00
“Gli anziani ed i loro cuccioli”. Relazione del Dott. Davide Podenzana con l’intervento della Sig.ra Vincenza Tammaro dell’Oasi felina di San Bernardino
PRESENZE SOCI: Amalfitano, Bagnasco, Bellin, Bruni, Bruschetta, Fuselli, Gazzano, Giordano, Gotelli, La Terra, Marrè Brunenghi, Mascia, Milintenda, Piana, Sanguinetto,
Tomaselli, Troilo, Viano.
OSPITI: Dott. Davide Podenzana, Sig.ra Vincenza Tammaro, Sig.ra Maria Trocchia, Dott.ssa Antonia Ruggiero ospiti del Club
VISITATORI ROTARIANI: Prof. Adele Maiello del RC Genova Est, Ing. Carlo Podenzana RC Genova Ovest
Programma di dicembre 2007
Mercoledì 5
Riunione conviviale - Villa Chiossone (ex Park Hotel) Corso Italia 10 - 20:00
Assemblea ordinaria e straordinaria del Club riservata ai soci
Mercoledì 12
Interclub con Inner Wheel Genova, Genova Ovest, Genova Sud Ovest e Tigullio - Circolo Artistico Tunnel Via Garibaldi 5 - 20:30
Serata Rotariana di eventi e tradizioni tra arte, storia e musica con il seguente programma: - ore 16 ritrovo presso Bookshop dei Musei di
Strada Nuova( Via Garibaldi) per visite guidate gratuite alla scoperta dei Palazzi dei Rolli e alle bellezze artistiche meno conosciute della
Città; - ore 18 Santa Messa presso l’Abbazia di Santo Stefano, Piazza Santo Stefano; - ore 18,30 Concerto di Natale presso la stessa
Abbazia; - ore 20,30 Conviviale Circolo Artistico Tunnel
Mercoledì 19
Conviviale Natalizia - Yacht Club Italiano Portic.lo Duca degli Abbruzzi - 19:00
Scambio degli Auguri per il S. Natale con il seguente programma: ore 19: Santa Messa celebrata da P. Emilio Ratti; ore 20: Pranzo
Natalizio e serata musicale
Notiziario del Rotary Club Golfo di Genova - Distretto 2030 - Italia
Responsabili: Alessandro Savioli, Francesca Gazzano
www.rotarygolfodigenova.org