quando potro` andare in pensione?
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quando potro` andare in pensione?
FISAC/CGIL BPV - SGSP FISAC CGIL – BPV - SGSP FISAC/CGIL BPV - SGSP Data 15 Gennaio 2008 Volume 12 Numero 1 QUANDO POTRO’ ANDARE IN PENSIONE? Riassumiamo in maniera schematica le novità previste nell’ultimo disegno di legge, entrato in vigore dal 1/1/2008, che introduce meccanismi di raggiungimento del diritto alla pensione piuttosto complicati, specie per quanto riguarda le cosiddette “finestre” di uscita. REQUISITI PENSIONI DI ANZIANITA’ Dal 1° gennaio 2008 35 anni di contribuzione + 58 anni di età Dal 1° luglio 2009 QUOTA 95 Data dalla somma di 35 anni di contribuzione + 60 anni di età Oppure 36 anni di contribuzione + 59 anni di età Dal 1° gennaio 2011 QUOTA 96 Data dalla somma di 35 anni di contribuzione + 61 anni di età Oppure 36 anni di contribuzione + 60 anni di età Dal 1° gennaio 2013 QUOTA 97 Data dalla somma di 35 anni di contribuzione + 62 anni di età Oppure 36 anni di contribuzione + 61 anni di età N.B. : Rimane la possibilità, solo per le lavoratrici, di andare in pensione con 35 anni di contribuzione e 57 anni di età, ma con il calcolo dell’assegno effettuato tramite il sistema contributivo integrale, che porta ad una pensione inferiore di almeno il 20% rispetto a quella liquidata attraverso il sistema retributivo Non vediamo le cose come sono, le vediamo come siamo. (Anais Nin) 1 FISAC/CGIL BPV - SGSP FISAC/CGIL BPV - SGSP FINESTRE PENSIONI DI ANZIANITA’ CON MENO DI 40 ANNI DI CONTRIBUTI FINESTRE PENSIONI DI VECCHIAIA REQUISITI MATURATI ENTRO DECORRENZA PENSIONE 31 Marzo 1° Gennaio anno successivo REQUISITI MATURATI DECORRENZA PENSIONE 30 Giugno ENTRO 1° Gennaio anno successivo 31 1° Luglio Luglio dello anno 30 Marzo Settembre 1° anno stesso successivo 30 1° Luglio Ottobreanno dellosuccessivo stesso anno 31Giugno Dicembre 1° 30 Settembre 1° Gennaio anno successivo Dicembrestrano: due lavoratori che, 1° Aprile anno successivo Il meccanismo è 31 quantomeno per esempio, maturano il diritto rispettivamente il 31 gennaio e il 30 giugno, andranno in pensione entrambi il 1° gennaio N.B. : Il legame tra maturazione diritto edicessazione dell’anno successivo, con evidentidel differenze attesa! del rapporto di lavoro non ha posto problemi fino a quando la decorrenza della pensione di vecchiaia scattava dal mese successivo a quello di raggiungimento Ora, i lavoratori potrebbero trovarsi CON ALMENOdell'età. 40 ANNI DI invece, CONTRIBUTI per qualche mese senza stipendio e senza pensione. Va detto poi che la legge 108/90 DECORRENZA dà alle imprese la facoltà di recedereETA’ ad nutum, cioè REQUISITI MATURATI PENSIONE senza vincoli, dal rapporto di lavoro nei confronti dei dipendenti che hanno raggiunto l'età ENTRO pensionabile. 31distanza Marzo tra la maturazione dei requisiti 1° Luglio stesso di anno 57 La per ildello trattamento vecchiaiaAlmeno e la decorrenza 30 Giugno 1° Ottobre dello stessolaanno Almeno 57 di della pensione pone dunque anche il problema di "interpretare" legge 108/90 nel senso chiarire che i sistemi di tutela reale o1° obbligatoria dei lavoratori arrivano Qualsiasi fino all'apertura 30 Settembre Gennaio anno successivo della finestra. 31 Dicembre 1° Aprile anno successivo Qualsiasi REQUISITI PENSIONI DI VECCHIAIA FESTIVITA' SOPPRESSE 2008 Riscattare la Laurea conviene Anche se la pensione è ancora lontana, per i giovani giorni didietàpermesso per festività 65I anni per gli uomini e 60 anni di età per connorma i seguenti minimi neolaureati entra le in donne vigore una che rende di soppresse per il 2008 sono TRE, (DUE contributivi: nuovo interessante, dopo decenni di sostanziale per la piazza di Roma) in quanto non •20 anni di versamenti per chi rientra nel sistema retributivo o in quello misto (inizio impraticabilità, il ricorso al cosiddetto "riscattoattività degli coincidenti con giorni festivi o non lavorativi,entro e ricorrono nei giorni: lavorativa il 1995) anni di laurea", abbattendone i costi del 50%, questo al recente •15 anni di versamenti se maturati entro il 31grazie dicembre 1992accordo sul welfare tra Governo, •19 marzo - San Giuseppe Confindustria e CGIL, CISL eentro UIL. ilL'agevolazione •15 anni se è stata rilasciata l’autorizzazione ai versamenti volontari 31 dicembre •22 maggio – Corpus Domini riguarda anche le lauree brevi, i diplomi di 1992•4 novembre - Festa delle Forze specializzazione e occupato i dottoratiper di almeno ricerca 10 ed anni è •15 anni con almeno 25 anni di assicurazione, per chi è stato Armate applicabile tutti coloro che hanno iniziato a anche non consecutivi, per periodi inferiori alle 52 asettimane nell’anno solare (attività In base all’ articolo 48 del CCNL le lavorare dopo il 1995 e a cui la pensione verrà saltuarie) giornate possono essere fruite dal 16 il metodo "contributivo". Inoltre, con la •5Gennaio anni di al versamenti per le pensioni liquidateliquidata con il con sistema contributivo 14 Dicembre ferme restando nuova legge, in vigore dal 1° gennaio 2008, chi eventuali previsioni migliorative inserite a sceglie di pagare il riscatto in forma rateale (fino a 10 N.B. : Ricordiamo applica a coloro che, al 31 dicembre 1995, livello aziendale. che il sistema retributivo si anni) non sarà gravato da interessi: pagherà solo il Ricordiamo che le giornate permesso avevano un’anzianità pari o di superiore a 18 anni. il 14 capitale, senza un’anzianità oneri aggiuntivi. Buone nuove Il qualora sistema non mistovengano a quelli fruite che alentro 31 dicembre 1995 avevano inferiore ai 18 anche anni. dicembre, saranno automaticamente per chi un lavoro ancora non ce l'ha: il costo Il sistema contributivo si applica a coloro che sono stati assunti dopo il 31 dicembre 1995. monetizzate con lo stipendio di febbraio dell'operazione potrà essere scaricato dal reddito 2 dell’anno successivo avendo come base Irpef del genitore che lo ha sostenuto nella misura di calcolo 1/360 della retribuzione annua del 19%, con un parziale recupero di quanto versato per ogni giornata all'ente di previdenza. FISAC/CGIL BPV - SGSP FISAC/CGIL BPV - SGSP Il tempo ricercato Detrazioni d'imposta in Busta Paga Legge 24/12/2007 n. 244 - art. 1 comma 221 (Finanziaria 2008) A partire dal 1 gennaio 2008 il lavoratore dipendente dovrà presentare ogni anno apposita dichiarazione se vuole beneficiare delle detrazioni di imposta per il rapporto di lavoro e per i familiari a carico. Fino allo scorso anno questa dichiarazione doveva essere presentata solo al verificarsi di variazioni delle condizioni previste. La necessità della presentazione annuale della dichiarazione è prevista dalla legge Finanziaria 2008 che introduce importanti modifiche per la gestione fiscale dei rapporti di lavoro relativi ai dipendenti. In particolare, da quest'anno è stabilito che il lavoratore dipendente per beneficiare delle detrazioni di imposta, comprese quelle per i familiari a carico, deve dichiarare annualmente di averne diritto, indicando le condizioni di spettanza nonché il codice fiscale delle persone per cui si usufruisce delle detrazioni. Resta fermo l'obbligo di comunicare eventuali variazioni che incidono sulla determinazione delle detrazioni spettanti. In questo modo l'amministrazione finanziaria affina le tecniche di controllo per evitare che il lavoratore richieda detrazioni per familiari che non hanno le condizioni per essere considerati a carico. Proprio in relazione a questa novità le aziende in questi giorni potrebbero consegnare il nuovo modulo, il quale deve essere compilato dai lavoratori e consegnato in tempo utile per il calcolo dei prossimi stipendi. Infatti, salvo una interpretazione più estensiva da parte dell'agenzia delle Entrate (comunque, non prevista dalla norma), da quest'anno la consegna del modulo costituisce una condizione essenziale affinché il datore di lavoro possa applicare i benefici fiscali. Fisac Cgil – BPV-SGSP Segreteria di Coordinamento Cattabriga Roberto Di Marco Vincenzo Grazia Giampaolo 335/5769047 349/3945457 “Gli uomini come i bambini hanno bisogno di giocare, cioè hanno bisogno di periodi di attività senza altro scopo che il godimento momentaneo”. Quella di Bertrand Russell è un’analisi magnifica del nostro mondo e del modo in cui è strutturato. Chiarisce bene che la fastidiosa sensazione, sempre più spesso provata, di passare troppo tempo in ufficio non sia il frutto di indolenza o disaffezione al lavoro, ma il frutto di una sana volontà: quella di godere la propria vita. Intanto non si capisce perché anche dopo la rivoluzione industriale e i prodigiosi progressi della tecnica e della scienza, gli orari di lavoro siano rimasti pressoché immutati. Si potrebbe lavorare ragionevolmente quattro ore al giorno, eppure il sistema produttivo ritiene di non poter fare a meno dei suoi impiegati, lasciandone metà disoccupati, tenendo occupata l’altra metà per il doppio del tempo necessario e, sottraendo di fatto entrambe alla costruzione di una vita piena. L’ozio, ovvero il tempo libero che se ne ricaverebbe, andrebbe occupato nel garantirsi un’istruzione, ad esempio, nell’aggiornamento di, una formazione personale che è impensabile si fermi a quella scolastica. Si tornerebbe ad essere “creativamente attivi”, a non occuparsi di cose banali, ingannando se stessi e inventando vasti miti collettivi. Oggi, sostiene Russel, “le persone sono talmente annientate dalla durata del proprio lavoro che nel rimanente tempo non hanno la forza di fare nulla:vanno al cinema, se ne stanno seduti sempre e comunque come gente che assiste alle cose degli altri senza averne proprie.” Ecco spiegato tutto, ciò che viviamo, ciò che siamo diventati. Salviamoci finché siamo in tempo, pretendiamo il nostro tempo, anche per spenderlo in cose apparentemente improduttive, ma che faranno di ciascuno una persona migliore. Marchiori Lidia Trivi Marilena Coordinatore Regionale Cappelli Pietro 339/7865619 3 (articolo tratto da Rinascita – Agosto 2007) 348/1506452 338/3408154 349/8435435