prevenzione, raccolta e selezione

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prevenzione, raccolta e selezione
PREVENZIONE,
RACCOLTA E
SELEZIONE
LA PREVENZIONE: LA PRIMA OPPORTUNITÀ
La produzione di rifiuti rappresenta una perdita di risorse materiali e d'energia.
Circa un terzo delle risorse usate in Europa viene convertito in scarti ed emissioni con oltre 1.8 miliardi
di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno.
Ogni cittadino europeo produce 520 kg di rifiuti domestici all'anno, con una crescita prevista del
25% dal 2005 al 2020. ("Linee guida sulla prevenzione dei rifiuti urbani", Osservatorio Nazionale
Rifiuti/Federambiente, 2010)
L'insieme di tutte le misure prese per evitare o ritardare, per quanto possibile, la formazione di rifiuti e
per utilizzare il minimo possibile di materia nella produzione degli oggetti è definito "prevenzione dei
rifiuti". Ad essa si affianca la "minimizzazione", cioè le azioni per ridurre la quantità di rifiuti destinati a
smaltimento e per massimizzarne il recupero/riciclo.
La normativa detta una precisa gerarchia delle forme di gestione dei rifiuti:

prima che il rifiuto si formi: prevenzione (riduzione alla fonte e riutilizzo)

a rifiuto già formato: recupero di materia (preparazione per il riutilizzo e riciclaggio)

recupero energetico

smaltimento
L'imballaggio in plastica è indispensabile per il trattamento, lo stoccaggio, il trasporto, la protezione e
la conservazione dei prodotti. Più del 50% di tutte le merci in Europa viene imballato nella plastica,
eppure in termini di peso si tratta solo del 17% del peso di tutti gli imballaggi utilizzati. La
notevole efficienza raggiunta fa sì che il peso medio dell'imballaggio in plastica si sia ridotto del
28% negli ultimi 10 anni. Nei paesi in via di sviluppo, ancora oggi circa il 50% del cibo si deteriora
durante il trasposto. Nei paesi sviluppati questa percentuale è ridotta al 2-3% grazie ad un mix di
soluzioni di trasporto e imballaggio, ma con imballaggi innovativi anche questo spreco residuo può
essere ulteriormente ridotto.
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Un grande contributo può venire dai c.d. "imballaggi intelligenti", come quelli ad atmosfera
modificata, che ad esempio proteggono la carne dal contatto con l'ossigeno, prolungandone la durata di
due settimane. Con l'inserimento dei Radio Frequency Identification (RFID), grazie ai "polimeri
conduttivi", i consumatori disporranno di preziose informazioni sulla qualità e lo stato dei prodotti: chip
elettronici per migliorare le prestazioni, ridurre gli sprechi e, quindi, le emissioni. Il packaging intelligente
potrebbe infine rendere più facile il riciclo: inserendo un chip RFID nelle confezioni, si agevolerebbe la
separazione sia in casa che a livello industriale.
COREPLA fornisce alle imprese della filiera (produttori, utilizzatori, distributori), che sono i protagonisti
attivi della prevenzione, il know-how sulla gestione ottimale del "fine vita" degli imballaggi in plastica.
Inoltre si impegna nell'ambito del "Sistema CONAI" per l'adozione di:

sistemi di valutazione della compatibilità ambientale dell'imballaggio anche rispetto ai processi di
riciclo e recupero, utilizzando processi di LCA (Life Cycle Analysis)

sistemi di etichettatura volontaria degli imballaggi, finalizzati alla immediata identificazione da
parte del consumatore dei materiali di cui sono composti, al fine di facilitarne il corretto
conferimento nella raccolta differenziata e l'avvio a riciclo

iniziative di monitoraggio e promozione delle attività di prevenzione in essere dalle imprese
produttrici ed utilizzatrici di imballaggi in plastica.
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LA RACCOLTA DIFFERENZIATA: UNO STRUMENTO
FONDAMENTALE
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEGLI IMBALLAGGI IN PLASTICA
COREPLA non interviene né nell’organizzazione né nella gestione della raccolta differenziata dei rifiuti
di imballaggi in plastica, ma assicura:

il ritiro del materiale raccolto anche qualora gli obiettivi di riciclo di legge siano già stati raggiunti;

il corretto avvio a riciclo e recupero di quanto conferito;

il riconoscimento ai Comuni di corrispettivi a copertura dei maggiori costi sostenuti per
l’effettuazione del servizio.
La raccolta differenziata è organizzata e gestita in forma singola o associata dai Comuni, che possono
svolgere il servizio direttamente o, come ormai accade nella maggior parte dei casi, affidarlo nelle
forme previste dalla legge ad imprese pubbliche, private o miste.
Le modalità di organizzazione del servizio possono variare notevolmente da luogo a luogo, in base alle
caratteristiche morfologiche del territorio, alla densità/tipologia degli insediamenti abitativi e
produttivi/commerciali, agli impianti di recupero disponibili.
Nella raccolta differenziata della plastica sono conferibili solo gli imballaggi, ossia quei manufatti
concepiti per contenere, trasportare, proteggere merci in ogni fase del processo di distribuzione e per i
quali è stato corrisposto il Contributo Ambientale CONAI (CAC).
Gli oggetti in plastica non-imballaggio non possono essere immessi nella raccolta differenziata
perché i costi del sistema sono coperti in prevalenza dal CAC, posto esclusivamente sugli imballaggi.
La raccolta differenziata è "solo" un mezzo per conseguire lo scopo, che è il riciclo.
Si tratta quindi della prima fase di un processo industriale vero e proprio, per cui sia chi la organizza e
gestisce sia i cittadini-utenti che vi partecipano devono avere sempre presente che solo il suo continuo
miglioramento qualitativo oltre che quantitativo permette di massimizzare il riciclo.
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LA SELEZIONE: IL PASSAGGIO CHIAVE VERSO IL RICICLO
La plastica è un universo molto articolato, tanto che sarebbe più corretto parlare di “plastiche”, al
plurale.
Ogni materia plastica (polimero) ha infatti proprie caratteristiche chimiche, fisiche, meccaniche e
funzionali, che la rendono ottimale per specifiche applicazioni.
Anche le plastiche riciclate, di conseguenza, trovano tanta più possibilità di utilizzo e quindi di diffusione
quanto più sono riconducibili a matrici polimeriche omogenee o, perlomeno, tra loro compatibili. Anche
nella produzione di imballaggi sono coinvolti numerosi e diversi polimeri e non sarebbe né ragionevole
né opportuno richiedere al cittadino di separare le varie tipologie di plastiche.
Per questa ragione, a valle della raccolta differenziata che fornisce “imballaggi in plastica misti”, è
necessario prevedere una accurata fase di selezione.
COREPLA assicura la selezione di tutta la raccolta differenziata conferita (direttamente sfusa o
previa una fase di compattazione/prepulizia) dai Comuni e dagli altri soggetti convenzionati.
Questa fase cruciale per il successivo riciclo avviene presso una rete di impianti sparsi su tutto il
territorio nazionale, i Centri di Selezione COREPLA (CSS). Si tratta di Imprese terze specializzate nella
valorizzazione dei rifiuti che, possedendo requisiti minimi stabiliti da COREPLA (autorizzativi, tecnici,
gestionali), hanno sottoscritto con il Consorzio un contratto di selezione. COREPLA, a fronte di un
corrispettivo prefissato su base nazionale per i servizi resi, fa effettuare agli impianti la separazione per
polimero/colore della raccolta differenziata, che viene così anche ripulita dalle frazioni estranee
conferite per errore dai cittadini.
In origine il materiale era fatto transitare su nastri trasportatori e gli addetti riconoscevano visivamente
le diverse tipologie di imballaggio, effettuando quindi la selezione a mano.
Oggi questa modalità di lavorazione riguarda meno del 15% dei quantitativi processati, mentre il
restante 85% è selezionato automaticamente grazie a macchinari detti detettori ottici (NIR).
Questi apparecchi sono dotati di un emettitore di onde elettromagnetiche che, colpendo il materiale che
transita sul nastro trasportatore, determinano per ogni polimero una diversa lunghezza ed ampiezza
delle onde riflesse. Con uno spettrometro è così possibile riconoscere quale polimero stia transitando e,
tramite ugelli soffiatori ad aria compressa, convogliarlo per essere raggruppato con i suoi omologhi.
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In questo modo l’apporto manuale viene ridotto alla sola correzione degli errori commessi dalla
macchina. Il numero di addetti nei Centri di Selezione Corepla sono ca. 1.500-2.000
Dal processo di selezione si ottengono diverse tipologie omogenee di semilavorati, che rispondono a
severe specifiche qualitative e che, pur essendo considerati ancora rifiuti e quindi regolati dalla relativa
disciplina, sono pronti per essere commercializzati dal Consorzio:

bottiglie in PET (acque minerali, bibite, ecc.) incolori

bottiglie in PET azzurrate

bottiglie in PET altre colorazioni

flaconi in polietilene ad alta densità-HDPE (detersivi, saponi, ecc.)

film in polietilene (sacchetti, confezioni di bottiglie, imballi di elettrodomestici, ecc.)

cassette per ortofrutta (la cui raccolta peraltro non è gestita da COREPLA)

imballaggi misti (prevalentemente rigidi e flessibili in polietilene o polipropilene).
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