Impressioni dalla Lettonia

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Impressioni dalla Lettonia
Impressioni della Dirigente Scolastica
Se uno dei tratti emergenti della
mobilità ad Istanbul era stata la
moltitudine di umanità, un tappeto di 13
milioni di persone e traffico a go go, a
Penkule, siamo stati immersi nel
silenzio e nella solitudine delle distese
di campi,interrotti qua e là da
boschi,dipinti dalla tavolozza di un
autunno insolitamente mite per quelle
latitudini.
Il traffico?...la strada che collega Penkule
con Jelgawa,sede del nostro hotel,è
un lungo nastro di asfalto rettilineo, dove
le auto si contano sulle dita di una
mano,ma gli alberi di mele sono allineati
fitti uno accanto all’altro con i rami
stracarichi di frutti rossi dal sapore ineguagliabile!
Quanta diversità nella nostra Europa che pure crediamo e speriamo ancora
“unita nella diversità”,perché nelle nostre esperienze di mobilità e, soprattutto
in questa,lo abbiamo verificato continuamente.
Che dire di adolescenti italiani ,austriaci, lettoni, turchi e greci che s’incontrano,si conoscono
E, alla fine dei quattro,cinque giorni di vita insieme ,diventano Europei?
A St. Georgen, a Istanbul, a Penkule, si sono incontrati modi di vita, abitudini e
culture diverse fra loro,eppure c’è stata aggregazione,integrazione, unione,oserei dire amicizia.
Lo dicevano i loro sorrisi,i loro volti sereni dopo le paure del primo approccio,l’entusiasmo dei giochi
insieme in palestra e a Penkule l’atmosfera della sera della festa.
Mi è rimasto nel cuore il calore che si percepiva in quella sala di un centro ricreativo sperduto nello spazio
e nel tempo!
Lì,tutti insieme, anche con le famiglie, abbiamo chiacchierato,riso,danzato come se fossimo amici da
sempre!
I ragazzi si sono entusiasmati così tanto nei balli tradizionali che il ritornello LABA,LABA,
LABA,CREISA,CREISA,CREISA,LABA,CREISA…e i relativi passi ci ha accompagnato per le strade di Riga
e durante la passeggiata sul Baltico.
La scuola di Penkule è, per i nostri numeri, meno di un plesso di una nostra primaria,ma si lavora con
professionalità.
I curricoli disciplinari sembrano essere più essenziali, ma per quello di storia oserei il termine
povero,viste le scarse conoscenze della storia antica e medievale.
Ma questa diversità merita una riflessione anche sui nostri curricoli della secondaria di 1^grado che, a mio
avviso,hanno bisogno di essere rivisti,perché c’è troppa discontinuità con quelli della Primaria,ma anche
perché sono compressi in un triennio : ciò penalizza la qualità dell’apprendimento per la maggior parte dei
ragazzi.