Creare la Pubblica Amministrazione del futuro

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Creare la Pubblica Amministrazione del futuro
Convegno Inaugurale
Creare la Pubblica Amministrazione del futuro
Forum PA - 21 maggio 2007
CARLO MOCHI SISMONDI
Direttore Generale FORUM PA
Benvenuti a tutti. Diamo inizio al Convegno Inaugurale del 18° Forum della Pubblica
Amministrazione.
Diciotto anni fa era Presidente del Consiglio Giulio Andreotti e Ministro della
Funzione Pubblica era Remo Gaspari. Nell’aprile del 1990 cominciammo Forum PA
mentre era già uscita la legge 142 e si stava preparando la 241. Eravamo quindi in
una situazione di inizio di rinnovamento ed eravamo un po’ più giovani ma è rimasta
in noi la volontà di pensare che la Pubblica Amministrazione possa rispondere alle
esigenze del Paese. Questa è la ragione per cui noi facciamo Forum. Dopo diciotto
anni di riforme e diciotto anni di Forum PA a volte ci capita però di essere un po’
sconfortati perché ci sembra di trovarci nel sacco un po’ meno di quello che avremmo
sperato. La legge 242, il Dlgs 29, le riforme Bassanini, l’e-government sono tante
tappe importanti che non riescono però a volte a confutare questa impressione. In
realtà però tanto è stato fatto e un Forum della Pubblica Amministrazione come
quello di quest’anno vuole cercare di dimostrare dal vivo negli stand, nei convegni,
nelle parole del Governo e degli ospiti che hanno accettato il nostro invito che una
Pubblica Amministrazione diversa è possibile. Che una Pubblica Amministrazione
che risponda alle esigenze del cittadino è possibile. E se tutto ciò è possibile lo è
evidentemente perché non partiamo da zero ma partiamo invece da degli asset che
esistono.
Il primo grande patrimonio su cui possiamo contare è certamente il patrimonio
umano costituito dalle donne e dagli uomini che lavorano nella Pubblica
Amministrazione. Non si possono fare riforme e non si può fare innovazione senza di
loro. È certo però che se vogliamo mantenere i migliori nella Pubblica
Amministrazione dobbiamo cominciare a pensare che i migliori debbano essere
riconosciuti come tali. Altrimenti è difficile che essi possano rimanere: a nessuno fa
piacere impegnarsi più degli altri se nessuno glielo riconosce.
Da questo punto di vista dobbiamo non sprecare due enormi risorse che il Paese ha
ma che rischiamo oggi di non utilizzare al meglio. La prima è costituita dai giovani.
La Pubblica Amministrazione italiana è la più vecchia d’Europa ma se non diamo
spazio ai giovani è molto difficile fare innovazione. Io ho cinquantacinque anni e
imparo continuamente tantissime cose dai collaboratori più giovani. Se non
immetteremo giovani e nuove professionalità nella Pubblica Amministrazione
perderemo una grande risorsa. La seconda risorsa fondamentale sulla quale dobbiamo
puntare è costituita dalle donne. Le donne nella Pubblica Amministrazione sono il
54%, le donne nella dirigenza sono meno del 30% e se ci spostiamo sulle posizioni
apicali scendiamo sotto il 15%. Ciò vuol dire che stiamo perdendo un’altra grande
occasione.
Se le risorse umane sono la prima risorsa la seconda è data senza dubbio da un corpus
legislativo che più o meno c’è. C’è voluto tanto, ha fatto faticare tanti di noi prima
per farlo, poi per capirlo e successivamente per cercare di applicarlo ma oggi il
corpus legislativo c’è ed è molto strutturato.
Non mancano neanche le tecnologie. Esse in linea di massima ci sono ma sono spesso
state usate in forma episodica. Le tecnologie sono state infatti di sovente accostate ai
processi della Pubblica Amministrazione senza però interiorizzarle in quei processi.
Dunque cosa bisogna fare per vincere questa scommessa? Cosa si deve fare per far si
che questo Governo riesca a portare avanti l’impegno che ha preso? Io non sono certo
in grado di dare consigli al Governo però due o tre cose mi vengono in mente.
La prima è che abbiamo bisogno di credere in uno sforzo di lunga durata che superi le
singole coalizioni politiche e che ci permetta di credere che l’impegno politico nei
confronti della Pubblica Amministrazione sia lungo e costante. I filosofi della scienza
dicono che la permanenza dell’oggetto è la base della conoscenza: la permanenza
dello sforzo è per noi la base per credere che qualche cosa andrà in porto.
Il secondo punto è rappresentato dalle misure. Noi dobbiamo riportare la Pubblica
Amministrazione a fornire numeri cioè a misurarsi ancora prima di valutare. Valutare
è importantissimo ma che cosa si valuta se non si misura? La valutazione è un
risultato secondo della misurazione ma purtroppo di misurazione nella Pubblica
Amministrazione ce n’è ancora molto poca.
Il terzo punto è quello della partecipazione. La Pubblica Amministrazione che
vogliamo non è un organo tecnocratico che gestisce in proprio i fatti di tutti, è invece
un pezzo della partecipazione democratica. Le tecnologie ce lo permettono, le leggi
ce lo impongono (pensate ad esempio alla norma costituzionale sulla sussidiarietà
orizzontale) ma su questo c’è ancora tanta strada da fare.
Noi siamo fiduciosi altrimenti non dedicheremmo tutto il nostro impegno per
convogliare tutte le nostre e le vostre capacità qui per parlare di Pubblica
Amministrazione, noi ci crediamo, questo Governo pare ci creda, i funzionari e i
dirigenti della P.A. ci credono; bisogna allora avere il coraggio di fare dei
cambiamenti sostanziali lungo queste tre linee che ho indicato.
Io vi ringrazio di essere qui e passo la parola ai relatori di oggi pomeriggio. Prima
parlerà il Presidente di Unioncamere e della Camera di Commercio di Roma Andrea
Mondello; successivamente Odile Sallard, Direttrice Generale Public Governance
dell’OCSE, ci fornirà un panorama internazionale e poi il Presidente della Regione
Molise Angelo Michele Iorio - soprattutto in veste di Vicepresidente della
Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome - ci darà il punto di vista delle
Regioni. Successivamente avremo l’intervento del Sindaco di Roma Walter Veltroni,
del Ministro per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione Luigi
Nicolais e del Presidente del Consiglio Romano Prodi che chiuderà i lavori.
Vi ringrazio di essere qui e passo la parola ad Andrea Mondello.
Intervento di Andrea Mondello
Grazie ad Andrea Mondello per averci portato il punto di vista dell’impresa sia nella
sua veste di Presidente della Camera di Commercio di Roma che di Unioncamere.
Adesso diamo la parola ad Angelo Michele Iorio, il suo compito sarà quello di
tratteggiare brevemente cosa significa per le Regioni e per i governi territoriali
costruire l’Amministrazione del futuro.
Intervento di Angelo Michele Iorio
Grazie al Presidente Iorio. Diamo ora la parola ad Odile Sallard, che è Direttrice
Generale Public Governance dell’OCSE. Mentre Odile raggiunge il podio vi racconto
che stamattina al Forum PA c’è stato un importante incontro internazionale:
l’European Regional Forum on Reinventing Government. Le delegazioni di trenta
Paesi della Regione Europea hanno parlato in quest’occasione proprio di come
costruire la Pubblica Amministrazione del futuro. Odile Sallard ha fatto parte di
questo gruppo di lavoro e abbiamo avuto il piacere di invitarla a dirci qualche parola
anche oggi pomeriggio. Prego.
Intervento di Odile Sallard
Grazie a Odile Sallard, che ci ha ricordato alcune cose molto importanti non solo del
lavoro che è stato fatto questa mattina ma soprattutto riguardo alla necessità di legare
la costruzione del nuovo al tema del Building Trust ovvero della costruzione della
fiducia dei cittadini verso la Pubblica Amministrazione e le Istituzioni in generale.
Come ben sapete da tutte le indagini europee scaturisce che gli italiani sono un
popolo che si fida poco delle Istituzioni in generale, si fida poco delle Pubbliche
Amministrazioni così come delle banche, della giustizia, dei propri avvocati, ecc.
Quindi quello della costruzione delle condizioni della fiducia è uno dei temi
fondamentali per il lavoro sulla Pubblica Amministrazione.
Per il mio lavoro io mi sono dovuto occupare dei numeri della Pubblica
Amministrazione per diciotto anni e vi assicuro che è una cosa che non augurerei
neanche al mio peggior nemico. Avere i numeri sulla Pubblica Amministrazione in
questo Paese è veramente molto complicato. Forse si riescono ad avere i numeri su
quanti sono i dipendenti e quanto li paghiamo in generale ma avere dei numeri più
dettagliati è veramente molto difficile. È quindi a mio parere compito di tutti per il
Building Trust ricostruire le condizioni della misurabilità. Odile Sallard sa quanto
lavoro è stato fatto in molti Paesi per costruire degli indicatori, è molto difficile averli
ma certamente si tratta di una condizione assolutamente necessaria per riportare la
fiducia.
Vi trattengo qualche minuto ancora per raccontarvi come abbiamo impostato questo
Forum PA 2007. L’idea di partire dall’Innovare per crescere come tema generale
rappresenta di per sé un’indicazione programmatica. Fare ciò significa pensare infatti
che l’innovazione sia necessaria. Avete visto che il visual di quest’anno è un pulcino
che esce da un mouse: un pulcino non può scegliere se uscire dall’uovo, o esce o
muore. Anche l’innovazione nella Pubblica Amministrazione è assolutamente
necessaria, non si può scegliere se innovare o non innovare perché o innova oppure la
Pubblica Amministrazione non ottempera a quelli che sono i suoi compiti.
L’innovazione è quindi alla base del processo ma quello di quest’anno è un Forum un
po’ diverso: non abbiamo voluto mettere al centro solo i temi della Pubblica
Amministrazione in senso stretto – cioè della cosiddetta “Funzione Pubblica” – ma
abbiamo voluto affermare che se una Pubblica Amministrazione è più efficiente essa
aiuta ad abilitare politiche migliori per i cittadini. Avremo dunque nei prossimi giorni
un Forum in cui verranno discusse tutta una serie di politiche verticali nei riguardi dei
cittadini.
Domani avremo il Ministro Damiano che ci parlerà della Previdenza e dei temi del
TFR, un argomento molto caldo in questo momento, e il Ministro Di Pietro che ci
racconterà cosa vuol dire lavorare per la cultura del fare nel rispetto delle regole.
Sempre domani mattina il Ministro Bindi ci racconterà delle politiche della famiglia a
livello territoriale. A questo riguardo si parlerà del tema molto importante dei distretti
per la famiglia: essi prevedono che le politiche della famiglia debbano nascere dagli
enti locali in maniera integrata mettendo al centro non le Pubbliche Amministrazioni
ma il cittadino. Non è quindi il cittadino che si deve mettere cinque cappelli perché è
cittadino dello Stato, della Regione, della Provincia, del Comune e della
Circoscrizione ma sono le Pubbliche Amministrazioni a dover prendere in carico i
problemi del cittadino trovando tra di loro un’unitarietà. Il Ministro Gentiloni sempre domani mattina - ci racconterà invece i progetti per l’accesso alla larga banda
ovvero come si intende creare un Paese che abbia accesso libero alla rete. Creare
“un’Italia digitale” vuol dire infatti creare un Paese in cui l’accesso alla rete sia
considerato un diritto dei cittadini, come peraltro è considerata la posta. Nessun paese
è così sperduto nella montagna da poter accettare che non gli arrivi la posta, nello
stesso modo nessun paese può accettare di non avere la banda larga. Il Ministro
Fioroni domani ci illustrerà poi la politica verticale per la scuola e ci racconterà che
cosa vuol dire promuovere la cultura tecnico-scientifica. Siamo infatti in un Paese in
cui tutti vogliono studiare le materie letterarie e poi rimangono disoccupati: abbiamo
uno scarsissimo numero di ingegneri, di laureati in matematica e di laureati in fisica
nonostante che la fisica italiana sia stata portabandiera a livello mondiale. Infine
sempre domani il Ministro Mastella ci spiegherà cos’è il Piano della Giustizia
Telematica e cosa questo porterà in termini di velocizzazione della giustizia. Con la
Sottosegretaria Magnolfi faremo invece un discorso su e-government e e-democracy
ovvero che cosa vuol dire lavorare per la democrazia e la partecipazione attraverso
l’utilizzo delle tecnologie. Non vi racconterò il programma di tutti i giorni, questo che
vi ho dato è solo un sunto di quello di domani per farvi capire che cosa vuol dire
creare un Forum organizzato sulle politiche verticali. Una migliore Pubblica
Amministrazione significa infatti un’Amministrazione che riesce a fare meglio le
politiche.
Un’altra grande politica di cui parleremo invece mercoledì è quella dell’inclusione
dei cittadini per quanto riguarda la salute. Il nostro è infatti un Paese in cui l’assetto
socio-demografico è completamente mutato – alcuni giorni fa ero in Franciacorta
dove hanno superato il 50% di immigrati nelle scuole elementari – e ciò vuol dire che
cambiano i bisogni. Una Pubblica Amministrazione capace di essere inclusiva per
tutti i nuovi cittadini garantendo dei nuovi diritti è una Pubblica Amministrazione
migliore per tutti e non solo per gli immigrati. In uno dei tanti nostri premi (Premio
P.A. Aperta) racconteremo a questo proposito come si possono usare le tecnologie
per rendere la Pubblica Amministrazione accessibile ai disabili considerando che la
disabilità è un dato della vita e non è un dato fisso, nel senso che ciascuno di noi ha in
sé delle disabilità. Ciascuno di noi le ha e ciascuno di noi se non riesce in qualche
modo ad accedere ai servizi è un escluso.
Insieme al Premio P.A. Aperta – che premierà appunto le Amministrazioni che
meglio hanno interpretato il ruolo di garanti dei più deboli – avremo degli altri
importanti premi, tra cui voglio citare Regionando, dedicato a cosa fanno le Regioni
per il Protocollo di Kyoto. Abbiamo poi un altro call molto interessante sui temi delle
pari opportunità con il quale abbiamo chiamato tutte le Pubbliche Amministrazioni a
raccontarci cosa hanno fatto di meglio in termini di pari opportunità. Metteremo in
evidenza questi risultati in un convegno nel quale la Sottosegretaria Magnolfi
presenterà un’importante Direttiva sulle carriere al femminile.
L’attività premiale di Forum PA continua con un’iniziativa a cui noi teniamo molto
che si chiama Sfide. Non si tratta propriamente di un premio perché non stiliamo
classifiche ma è un’attività di monitoraggio che noi conduciamo sul lavoro delle
Pubbliche Amministrazioni per lo sviluppo locale. Partiamo da alcune nomination
ovvero da alcune Amministrazioni che si candidano ad essere valutate, che accettano
la “sfida” della valutazione e sottoponendoci i progetti di sviluppo ci forniscono
anche gli indicatori secondo quali questi progetti dovrebbero essere valutati dopo un
certo tempo. Con le Amministrazioni noi contrattiamo questi indicatori e dopo un
anno valutiamo se i progetti hanno raggiunto gli obbiettivi che si erano prefissati.
Concludo qui per passare la parola al Sindaco di Roma Walter Veltroni che abbiamo
l’onore di avere qui con noi.
Intervento di Walter Veltroni
Grazie al Sindaco Veltroni, che ha detto delle cose di grande importanza in modo
semplice ma significativo. Chiederei ora di prendere la parola al Ministro dell’Interno
e delle Riforme Amministrative della Romania Cristian David, già ospite questa
mattina dell’European Regional Forum e partecipe dello sforzo comune per un
confronto europeo sui temi delle riforme dell’Amministrazione.
Intervento di Cristian David
Grazie Ministro. Da noi un grande in bocca al lupo alla Romania e un grande augurio
di successo per la vostra Amministrazione. Diamo ora la parola a Ministro per le
Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais.
Intervento di Luigi Nicolais
Grazie al Ministro Nicolais. È con grande piacere che do la parola al Presidente del
Consiglio Romano Prodi per chiudere questo Convegno Inaugurale.
Intervento di Romano Prodi
Grazie Presidente. Dichiariamo con ciò aperto il 18° Forum della Pubblica
Amministrazione. A tutti quanti buon lavoro.