N. 1- gennaio febbraio 2005

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dermo cosmo N°1
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Vo l u m e 3 • N u m e r o 1 • G e n n a i o - F e b b r a i o 2 0 0 5
Spediz. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20.b - legge 662/96 - Filiale di Milano • Una copia: e 0,40
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ANNUALI
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(Italia)
e 150
(Estero)
MATERIE PRIME NEL FUTURO DEI
COSMETICI: VEGETALI, SINTETICHE
O “MISTE”?
Luigi Rigano, Nicola Lionetti
Laboratori L. Rigano - Milano
ABSTRACT
Lo sviluppo della cosmetica, scienza multidisciplinare e strumento del benessere allo stesso tempo,
segue e interpreta l’evoluzione delle scienze ad essa
collegate. Funzionalità e gradevolezza, interazione
con la biochimica della cute e sicurezza ad alta frequenza di impiego pongono nuovi stimoli di ricerca
e formulativi. Strumento base dei cosmetici, le materie prime, la cui combinazione lineare dà luogo alle
formule finite. Oltre diecimila sostanze a disposizione, seppure simili tra loro in molti casi, non arre s t ano la proposta di nuovi ingredienti o lo studio di
quelli già a disposizione. Le principali categorie di
ingredienti, emollienti, emulsionanti, principi attivi
anti-invecchiamento cutaneo, emulsionanti, detergenti e anti-irritanti sono qui esaminate, alla ricerca delle tendenze dell’innovazione in atto. Nuove
n o rme relative alla sicurezza d’uso impongono oggi
INTRODUZIONE
P
er soddisfare la continua evoluzione
delle richieste, le formulazioni cosmetiche si sviluppano sotto la spinta di
E SOMMARIO
etichettature più trasparenti, allo scopo di evitare
danni al paziente allergico e regolamentare la
durata d’uso in condizioni controllate. La protezione
solare diventa sempre più tecnologica, cercando di
raggiungere i propri effetti con il massimo di eff icienza, ottenuta con l’azione contemporanea su tutti
gli aspetti del danno solare. Il mondo vegetale continua a fornire molecole funzionali, prima filtrate
dalla tradizione e oggi munite di abbondante razionale scientifico. Gli aspetti sensoriali dei cosmetici
stanno infine dimostrandosi una nuova arma di
benessere psico-fisico e intervento biochimico sorprendente. Al di là di una comunicazione spesso
enfatica perché rivolta al consumatore finale, i contenuti tecnologici del mondo cosmetico sono un valido strumento che merita attenzione come sistema di
“gradevole manutenzione” del corpo.
motori molto diversi. Le nuove esigenze di
trattamento cutaneo, le scoperte della
dermatologia e della biochimica cutanea,
le misurazioni raffinate della bioingegneria, la chimica fisica e la fisica dei mate-
Pag.
8
1
Rubrica aperta ai nostri sponsor
Materie prime nel futuro dei Cosmetici:
vegetali, sintetiche o “miste”?
di Luigi Rigano, Nicola Lionetti
9
Rubrica aperta ai lettori
6
Nuove prospettive terapeutiche per l’irsutismo
12
di Sandra Lorenzi, Antonella Tosti
8
Notizie dalla Letteratura Internazionale
e dai Congressi
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riali, la ricerca di gradevolezza
estrema forniscono nuovo alimento
allo sviluppo formulativo.
Le scienze sensoriali e quelle
legate allo sviluppo della società
richiedono nuove combinazioni di
sostanze e piacevoli sviluppi percettivi durante l’applicazione
sulla pelle. L’ecosistema cutaneo
esige un rispetto adeguato e il
mantenimento del suo stato di
equilibrio. L’innovazione spinta
richiesta dal settore non sarebbe
tuttavia possibile senza nuove
materie prime. Fonte di sviluppo
anche la rivisitazione degli ingredienti tradizionali, cui si attribuiscono oggi nuovi razionali scientifici di impiego. L’esame di alcuni
ingredienti nuovi o ‘rinnovati’,
secondo le strategie del ‘naturale’
o delle nuove sintesi, può aiutarc i
a seguire le tendenze nella strategia formulativa cosmetica dei
prossimi anni.
1) Gli emollienti
Sostanze ‘veicolo’, si diceva in
passato. In grado di rendere liscia
e morbida la pelle, secondo la
definizione del dizionario. Di fatto,
il deus ex machina dell’ingredientistica cosmetica. Non esiste adeguato passaggio trans-derm i c o
senza il giusto veicolo o corretto
sistema solvente né protezione
della barriera epidermica. Non si
hanno sensazioni gradevoli e distribuzione cutanea adeguata senza
l’insieme dei componenti oleosi
delle emulsioni.
Tuttavia, questo non è più sufficiente. Siamo ormai nel mondo
degli emollienti funzionali, sostanze che uniscono potere solvente e
buona distribuzione cutanea a una
serie di attività dermiche nuove.
Ne sono un esempio i Polideceni
idrogenati, idrocarburi tecnologici
ottenuti dall’etilene ad alta purezza, tramite passaggi successivi di
polimerizzazione, prima a decene,
poi ai suoi oligomeri, successivamente idrogenati.
Di aspetto simile all’olio di vaselina, ne hanno tutti i vantaggi e nessuno dei difetti. A struttura molecolare ramificata, sferoidale, sono
molto scorrevoli e poco untuosi.
Poco polari, hanno tuttavia potere
solvente per molte sostanze media-
mente polari e principi attivi. Non
occlusivi, rendono gradevole la
permanenza dei trattamenti sulla
cute. Chimicamente stabili, stabilizzano sostanze labili all’ossidazione. A struttura esattamente
nota, hanno limiti tossicologici
molto più alti rispetto agli idrocarburi misti, che sono in gran parte
non identificati e poco rintracciabili, contenuti nell’olio di vaselina.
Senza diffondere in profondità
nella cute, hanno potere idratante
notevole e formano film protettivi.
Facilmente emulsionabili, sono
compatibili anche con cute abrasa
o irritata. Disponibili in vari livelli di scorrimento, sono approvati
anche per uso alimentare. Un
esempio di emolliente funzionale
perfetto.
N e l l ’ a l t ro campo, quello del vegetale, gli oli non si usano più solo
per la componente trigliceridica
ma anche per le frazioni dette
insaponificabili, contenenti stero l i
p rotettivi delle membrane cellulari, in grado di coord i n a re l’idratazione cutanea e support a re le difese antiossidanti. Si sta riscoprendo quindi l’olio di Palma (Elaeis
guineensis) integrale: ricco in
t o c o f e roli, tocotrienoli e betacarotene, ha per questo proprietà
antiossidanti e anti-age molto
spiccate. I tocotrienoli, appart enenti alla famiglia della vitamina
E, sono strutturalmente molto
simili ai tocoferoli, dai quali diff eriscono solo per il numero super i o re di legami insaturi. Questi
p e rmettono di penetrare più facilmente la membrana cellulare, con
conseguenze funzionali import a nti: l’alfa tocotrienolo ha attività
antiossidante da 40 a 60 volte
m a g g i o re dell’alfa tocoferolo, grazie alla maggior efficienza di riciclo del radicale cromanossilico;
migliore biodistribuzione nelle
membrane e interazione con i
radicali lipopero s s i d i c i .
Tra le varie isoforme, il delta-tocotrienolo è fisiologicamente il più
potente, con una maggior eff i c i e nza di neutralizzazione delle specie
radicaliche.
Nel campo delle sintesi organiche
con sostanze “miste” (ottenute con
materie prime sia vegetali che di
sintesi) è comparso un nuovo attore, il butilenglicole di-caprilato
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di-caprato, un estere ramificato
derivante da acidi grassi vegetali
(malgrado il nome) a corta catena,
con un tatto emolliente alla distribuzione ma una sensazione finale
molto asciutta (dry-feel) in grado
di re n d e re meno pesante il tatto
dei protettivi solari ad elevato
contenuto di filtri minerali.
S e m p re la spinta sensoriale ha
p o rtato allo sviluppo, nel mondo
della sintesi organica, di nuove
gomme siliconiche lubrificanti,
massaggiabili a lungo ma con tatto
finale sericeo. Permettono un
massaggio continuato, la stesura
in film sottile, sono chimicamente
inerti ed esaltano la compliance di
impiego.
2) Emulsionanti
Destinati, nella tecnologia delle
emulsioni, a stabilizzarle, si sono
anch’essi funzionalizzati e adeguati alle richieste della sicurezza di
impiego. La nuova parola d’ordine
è: ridurre la concentrazione. Un
eccesso di emulsionanti secca la
pelle e veicola in profondità sostanze non sempre desiderate (es.
conservanti, profumi) molto di più
delle soluzioni alcoliche. Ormai si
ottengono emulsioni stabili con
solo l’ 1-3 % dei nuovi emulsionanti. Si è scoperto inoltre che
sono efficaci veicoli dei principi
attivi e ne promuovono l’ assorbimento trans-cutaneo.
Emulsionanti polimerici sempre
più raffinati rimangono invece in
superficie e il loro effetto svanisce
dopo interazione con i sali di calcio residui dal lavaggio con acqua
di rete.
Nel campo vegetale, associazioni
di gomme polisaccaridiche, pur
non ottenendo risultati sensorialmente brillanti, sono oggi usate
come stabilizzanti alternativi.
3) Le nuove norme
S e m p re più rivolte alla pro t e z i o n e
del consumatore le nuove leggi
europee, sicurezza è la parola
chiave anche nel campo delle
materie prime.
Oltre al già consolidato Dossier di
Innocuità della formula, che deve
a c c o m p a g n a re ogni prodotto nella
sua vita di mercato, dal Marz o
2005 tutti i cosmetici dovranno
riportare la data di scadenza postapertura. Un grosso colpo all’immortalità apparente di moltissimi
prodotti, e una garanzia di non
impiegare cosmetici scaduti e
divenuti perciò meno sicuri.
Sempre alla stessa data, gli allergeni più frequenti contenuti nei
profumi o negli oli essenziali più
o meno vegetali (da un elenco di
26) saranno indicati nella composizione INCI in etichetta, se al
disopra della soglia di rischio.
Compito del medico segnalarli ai
propri pazienti allerg i c i .
I NUOVI SOLARI
Per migliorare la foto-stabilità e la
resa dei filtri minerali (biossido di
Titanio e ossido di Zinco), si esegue un ‘dopaggio’ con sali di
Manganese, che rendono più facile il ritorno allo stato fondamentale degli elettroni “eccitati” dagli
UV. Nuovi filtri organici insolubili
(un ibrido tra i due concetti di filtro chimico e filtro fisico) sono
stati sintetizzati. Sempre all’insegna dell’efficienza con il minimo
di concentrazione, si producono
oggi nano-filtri di dimensioni
microniche, oppure si inglobano le
sostanze filtranti in microsfere di
materiale vetroso, per impedirne
la diffusione negli strati più profondi dell’epidermide, dove sarebbero inefficienti.
3
danni UV-A alla membrana basale, tanto che il 90% delle donne
sui 40-50 anni è gelatinasi-positivo nelle zone foto-esposte.
POLI- E OLIGO-SACCARIDI
Considerati nel passato molecole
prive di informazioni stru t t u r a l i
interessanti, sono oggi alla ribalta
sotto la spinta di nuove scoperte.
Oligo- & poli-saccaridi ricchi in
ramnosio e fucosio, secondo un
gruppo di ricercatori dell’Università di Parigi e dell’Istituto di
Dermatologia Hotel Dieu, stimolano la proliferazione cellulare, cat4) La detersione funzionalizzata
turano i ROS, inibiscono le proteasi MMP-2 e MMP-9, ed aumentaNon più un’operazione di elimino le sintesi della matrice dermica
nazione, ma un vero e pro p r i o
ed elastina. Ahn et al, nel corso
trattamento cutaneo durante il
dell’ultima Conferenza IFSCC di
lavaggio. Con il nuovo
Seul (2003) hanno
Zinco Cocoil etere s o ldimostrato che il
fato (INCI: Zinc CoFruttosio-1,6-Difosfacethsulphate) si otto, molecola fisioloCompatibile
tiene, durante la detergica ma ottenibile per
con la vita:
sione, la deposizione di
sintesi, riduce il danComunicazione
“Naturale”
ossido di Zinco colloino ossidativo UV-indale. Si hanno eff e t t i
dotto, preserva il condeodoranti di lungo tertenuto di glutatione
mine, una buona eff i c acellulare dopo irradiaCosti
cia anti-forfora ed efzione UV, sopprime la
fetti cutanei lenitivi.
riduzione dell’espresAlla luce dei vantaggi
sione di collagene inEfficace
Tradizioni
off e rti dai sali di Zinco
dotta dagli UVA e rinelle allergie al Nichel,
duce
l’espre s s i o n e
popolari
potrebbe essere intedella metallo-proteasi
ressante studiarne l’efMMP-1, anch’essa UVficacia di riduzione Fig. 1 - Elementi base dell’impiego di estratti vegetali in cosmetica.
Indotta. Un’arma muldell’elicitazione allertipla contro l’invecgica nei pazienti sensibilizzati al Ma l’innovazione più intrigante chiamento cutaneo. Tra gli attivi
Nichel. Nel campo della detersio- sono nuove scaglie polimeriche estratti dal riso, il mio-inositolo,
ne tradizionale, i nuovi Gemini multistrato. Regolando lo spessore uno zucchero esistente anche nelSurfactants, formati da due cate- delle lamelle multiple che li com- l’organismo, a forte potere di coorne tensioattive classiche unite da pongono si possono riflettere solo i dinazione e strutturazione dell’acun ponte di alcuni atomi di carbo- raggi UVB e UVA, rimanendo per- qua, va ad aggiungersi ai già noti
nio, danno uguale funzionalità a fettamente trasparenti al visibile e trealosio, un disaccaride osmodosi molto inferiori a quelle tradi- senza nessun passaggio trans-der- protettivo che mantiene inalterata
zionali. Sono in arrivo i tensioatti- mico.
l’attività degli enzimi con cui è a
vi polimerici (fatti da più catene Dal mondo marino, una polvere di contatto e allo xilitolo, a potere
impacchettate) che dovrebbero corallo fornisce un nuovo filtro idratante 8 volte superiore a quelfunzionare a livelli ancora minori. ‘fisico’ in alternativa agli ossidi lo della glicerina.
Per ridurre l’irritazione da ten- metallici. Ad ampio spettro di Non un saccaride, ma comunque
sioattivi, gli alchil glucosidi, la assorbimento (UV-B, UV-A e IR) ricavata dall’industria dello zuccui parte idrofila è una lunga ha anche funzione di termoregola- chero, la trimetilglicina o betaina,
catena polisaccaridica vegetale e zione cutanea. La miglior difesa è un osmo-protettivo in grado di
la parte lipofila deriva dall’olio di la prevenzione, specie in cosmesi: solubilizzare l’acido salicilico, ha
cocco, hanno dimostrato di l’estratto di Curcuma Longa potere idratante molto elevato e la
abbassare il numero e l’entità di (Curcumina) inibisce la gelatinasi capacità di ridurre l’irritazione
reazioni allergiche alle impure z z e (Takada et al; IFSCC Conference delle mucose trattate con tendelle alchilamido betaine.
Seul 2003) enzima coinvolto nei sioattivi.
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I NUOVI ESTRATTI
VEGETALI
meri o altri flavonoidi, sostanze
tutt’altro che nocive. Anzi, la possibile sinergia degli ingre d i e n t i
può essere decisiva per la funzionalità cutanea. Le proprietà del tè
verde sono note nella farmacopea
cinese da secoli; gli studi più
recenti confermano specifiche
p roprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e antiradicaliche. La
miscela di tutti i polifenoli rafforza
i sistemi difensivi antiossidanti,
stimolando la glutatione perossidasi, la catalasi e le glutatione-stransferasi.
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torie, rigranulanti, cicatrizzanti,
antiallergiche, dimostrate sperimentalmente su ferite ed ulcere.
È usato per il trattamento locale di
d i s o rdini infiammatori della pelle,
bocca e gola.
Utilizzata in molti prodotti tricologici, la Serenoa repens ha funzionalità ben dimostrata, data dall’insieme di diversi meccanismi d’azione:
Sono molte le materie prime di origine naturale oggi impiegate in
campo cosmetico. Usare un estratto vegetale vuol dire anche, agli
occhi del consumatore medio,
arricchire una formula, ossia un
insieme di ingredienti vissuto
come “artificiale”, definito sgradevolmente “chimico”, dandogli
1) inibizione della 5-alfa-re d u t t auna veste “naturale”. Anche se
si, enzima implicato nella trasforquesto è un termine talmente abumazione del testosterone in disato da divenire privo di significaidrotestosterone, metabolita bioto. Un prodotto indulogicamente attivo che
striale quale il cosmestimola sia la pro l i f etico, privo di sostanze
razione cellulare, favodi sintesi, non avrebbe
rendo quindi l’ipert rostabilità adeguata alfia del tessuto pro s t a t il’ossidazione o all’atco, che la formazione
tacco microbico.
di forfora e sebo in
La filosofia di comunieccesso sul cuoio cacazione basata sul
pelluto, fino alla mi“naturale” piace molto
niaturizzazione del caal consumatore medio,
pello e alla sua caduta;
che comprende il linguaggio degli alimenti
2) antagonismo selete non quello delle
tivo locale del legame
molecole. È infatti più
tra di-idro t e s t o s t e rone
facile rassicurare dee recettore per gli anscrivendo un ingre- Fig. 2 - Estratti vegetali e identità dei principi attivi: un esempio della nuova drogeni;
diente naturale che strategia tecnologica nell’impiego di derivati naturali.
uno di sintesi. Ricor3) azione antinfiamdandoci che nella comunicazione La tecnologia attuale ci permette matoria e antiedemigena, dimooccorre usare il linguaggio dell’a- di estrarre da vegetali miscele di strata dalla ridotta permeabilità
scoltatore per essere efficaci.
sostanze (es. con CO2 supercriti- capillare indotta dall’istamina.
Il mondo vegetale offre tuttavia ca), titolarle e standardizzarle in
alcuni vantaggi obiettivi. In primo sostanze funzionali. Inoltre, è pos- IL FUTURO?
luogo, si riducono, anche in sibile isolare determinati principi
maniera sensibile, i costi legati attivi (es. per distillazione moleco- Ci aspetta la polisensorialità gloalla ricerca di nuove materie pri- lare) e concentrarli ad un livello di bale, intesa come arricchimento
me; l’identificazione di un princi- purezza elevato. Procedimenti dell’esperienza di consumo. I
pio attivo da sostanze vegetali e la successivi possono essere la deri- sensi guideranno l’educazione del
sua produzione per estrazione vatizzazione, eseguita a scopo di consumatore verso cosmetici semhanno costi inferiori rispetto alla stabilizzazione o per un migliore pre più gradevoli, con immagine
ricerca e alla successiva sintesi di passaggio trans-epidermico.
pubblicitaria indefinita, per peruna sostanza di pari complessità, In sintesi, l’impiego vegetale per mettere ampio spazio alla fantasia,
come nel caso dell’Acido Rosma- tradizione popolare oggi viene ma sensorialmente eccitanti.
rinico, potente antiossidante.
riscoperto e studiato scientifica- Nuovi attivi high – tech, saranno
Inoltre, non è sempre necessario mente con test clinici che ne certi- contenuti in sistemi “automatici”
purificare a fondo le miscele di ficano l’efficacia, l’innocuità e di rilascio, attivati da segnali
estrazione vegetale. Molte sostan- compatibilità cutanea. L’Acido 18- molecolari. E forse la cosmesi
ze accompagnanti i principi attivi beta-glicirretico ne è un esempio. elettrica, stimolante reazioni antinon ne pregiudicano l’innocuità o Acido triterpenico ottenuto per ossidative, sarà la tecnologia antiefficacia. L’attività dell’acido idrolisi dell’acido glicirrizico, age del prossimo decennio.
rosmarinico è coadiuvata dalle principale costituente della tradi- Per ora accontentiamoci dei “proi m p u rezze di acido ursolico e zionale liquirizia (Glycyrrhiza gla- dotti Morfeo” che aiutano i rituali
acido carnosico, che agiscono in bra L.) è dotato di buona azione propiziatori del sonno.
sinergia. L’epigallocatechina gal- batteriostatica che si evidenzia Insieme al massaggio cre a n o
lato estratto dal tè verde può con- soprattutto sui gram-negativi.
un’atmosfera rilassante, utilizzantenere come impurezze dimeri, tri- Possiede proprietà antiinfiamma- do le tecniche della cosmesi olfat-
tiva, che stimola alcune funzioni Occorre ricord a re che non ha sistemi. La battaglia della naturafisiologiche (es. lipolisi). Si tratta senso scientifico la contrapposi- lità, se intesa apoditticamente, ha
di prodotti ‘slow’ che
spesso significati pro p irichiedono tempo per la
ziatori agli dei dell’emoDIR. 76/768/CEE, ANNEX III, PARTE I
loro applicazione e creazione.
no isole di calma nella
P rodotti più performanti,
I NOMI DI 26 IDENTIFICATI ALLERGENI
vita di tutti i giorni.
con risultati più facilmenDA AGGIUNGERE AI NOMI INCI
Contrapposti ai cosmetici
te percepibili dal consuad alta velocità “fast”,
matore sono l’obiettivo
multiuso e a rapida aziodella cosmesi moderna.
...LORO PRESENZA DEVE ESSERE INDICATA
ne per chi ha poco tempo
Ottenibili con tecniche
NELLA LISTA DEGLI INGREDIENTI […]
da dedicarsi.
nuove e sostanze sempre
QUANDO LA CONCENTRAZIONE
meglio caratterizzate.
CONCLUSIONI
Il traguardo della chiare zÈ MAGGIORE DI:
za espositiva e la chiara
Il mondo delle piante, se
dimostrazione e comuniU 0,001% PRODOTTI LEAVE-ON
esplorato ancora più a
cazione degli effetti ragfondo, può riservare molgiungibili dovranno acU 0,01%
PRODOTTO RINSE-OFF
te sorprese.
compagnarli, per una creIl mare poi è stato anche Tab. I
scita sempre più sciendefinito il nuovo petrotifica del settore.
lio, con i suoi tanti possibili setto- zione naturale-sintetico. Come in
ri di ricerca: Alghe, Funghi, tutte le zone di confine, avviene il
Plancton, ecc.
massimo degli scambi tra i due
g
ALLERGENI - NOMI INCI
BUTYLPHENYL METHYLPROPIONAL
COUMARIN
ALPHA-METHYL IONONE
LIMONENE
AMYL CINNAMAL
EUGENOL
AMYLCINNAMYL ALCOHOL
FARNESOL
ANISE ALCOHOL
GERANIOL
BENZYL ALCOHOL
HEXYL CINNAMAL
BENZYL BENZOATE
HYDROXYCITRONELLAL
BENZYL CINNAMATE
HYDROXYISOHEXYL 3
CYCLOHEXENE CARBOXALDEHYDE
BENZYL SALICYLATE
ISOEUGENOL
CINNAMAL
LINALOOL
CINNAMYL ALCOHOL
METHYL 2 - OCTYNOATE
CITRAL
EVERNIA PRUNASTRI
CITRONELLOL
EVERNIA FURFURACEA
Tab. II
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NUOVE PROSPETTIVE TERAPEUTICHE
PER L’IRSUTISMO
Sandra Lorenzi*, Antonella Tosti°
* Dottore di Ricerca in Scienze Dermatologiche - Dipartimento di Medicina Clinica Specialistica e Sperimentale
Sezione di Clinica Dermatologica - Università Degli Studi di Bologna
° Professore Straordinario - Dipartimento di Medicina Clinica Specialistica e Sperimentale
Sezione di Clinica Dermatologica - Università Degli Studi di Bologna
U
n eccesso di peli localizzati al
viso è una condizione assai frequente nella donna adulta, assai
più comune dei casi che giungono
a l l ’ o s s e rvazione del medico, poiché
le donne ricorrono non di rado a
trattamenti autonomi per rimuovere
i peli indesiderati e mascherare il
problema. Nonostante l’irsutismo
possa essere associato a patologie
di rilievo, la maggior parte delle
donne che si rivolgono al medico
per la presenza di un eccesso di
peli al volto, si decide di chiedere
un aiuto esperto per motivi estetici.
Il fatto di percepire in modo più o
meno acuto che il proprio aspetto si
discosta da quella che per consuetudine viene considerata la norm alità e le implicazioni legate alla
supposta perdita di femminilità
hanno, infatti, un impatto psicosociale significativo e sono talora
motivo di notevole ansia e sofferenza. Con il termine ipertricosi viene
indicato un eccesso di peli terminali in qualsiasi area corporea. La
presenza di un’ipetricosi è più
spesso condizionata da una pre d isposizione genetica o da fattori razziali, anche se può dipendere da
alterazioni endocrine, malnutrizione (anoressia nervosa), porf i r i a
( p o rfiria cutanea tarda, porf i r i a
congenita), assunzione di farmaci
(ciclosporina, steroidi, interferone,
minoxidil) e, più raramente, tumori.
Il termine irsutismo è da riservarsi
alle donne in cui l’eccesso di peli
mostra una distribuzione in aree
androgeno-dipendenti e, in primo
luogo, a livello del volto. Può trattarsi di una condizione secondaria a
patologie endocrine, assunzione di
farmaci o tumori virilizzanti, anche
se non in rari casi non viene identificato alcun fattore predisponente.
L’approccio terapeutico all’irsutismo del volto comprende numerose opzioni di terapia locale oppure
il ricorso ad alcuni trattamenti
sistemici, riservati soprattutto ai
casi di irsutismo associati a iperandrogenismo. Nonostante molte donne ricorrano solo allo schiarimento
dei peli con perossido di idrogeno
al 3-6% ed al maquillage, per lo
più vengono utilizzati anche trattamenti locali di natura fisica o chimica che prevedono la rimozione
dei peli mediante depilazione o epilazione.
Ciascun trattamento consente di
ottenere risultati più o meno duraturi e in genere ciascuna donna
prova più di una strada prima di
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adottare l’una o l’altra strategia. La
crema contenente eflornitina all’11,5% rappresenta un approccio
nuovo al problema dell’irsutismo
del volto. Si tratta infatti del primo
trattamento topico che ha dimostrato di rallentare significativamente
la crecita dei peli in donne affette
da tale condizione. Il principio attivo, l’eflornitina, un analogo aminoacido, era stato studiato inizialmente come anti-neoplastico da impiegarsi per via sistemica. Mentre
in oncologia il suo sviluppo si è fermato in fase sperimentale, questo
farmaco è stato utilizzato per via
endovenosa ad elevati dosaggi nel
trattamento della tripanosmiasi
africana (la cosiddetta “malattia del
sonno”). Eflornitina agisce a livello
del follicolo pilifero bloccando l’enzima ornitina decarbossilasi (ODC),
enzima che catalizza la conversione
dell’ornitina in putrescina, tappa
che precede la formazione di altre
poliamine come spermidina e stermina. L’azione stimolatoria delle
poliamine è indispensabile alla
c rescita dei peli poiché determina
la proliferazione delle cellule della
matrice pilifera. Inibendo farmacologicamente l’attività della ODC,
attività influenzata dalla fase del
ciclo del pelo, risultando maggiore
in anagen e ridotta in telogen, ci si
attende, quindi, un rallentamento
della crescita dei peli e una diminuzione delle dimensioni follicolari
con una conseguente “miniaturizzazione” del pelo. Studi in vitro
hanno dimostrato che l’inibizione
dell’enzima ODC esercitata da questo farmaco è irreversibile grazie al
legame covalente fra le due molecole. Tuttavia poiché l’ODC è dotata di un rapido turnover (viene cioè
rapidamente prodotto nuovo enzima
con degradazione del vecchio) l’effetto dell’applicazione topica di
e f l o rnitina risulta reversibile dal
punto di vista della cellula in un
a rco di tempo relativamente breve.
Di conseguenza per ottenere l’eff e tto terapeutico si prevede un’applicazione bi-giornaliera della crema
contenente eflornitina.
Le valutazioni riguardanti la farm acocinetica del prodotto ricorrendo
alla radiomarcatura di eflornitina
hanno consentito di stabilire che
solo lo 0.8% della crema applicata
ripetutamente sulla cute del volto
di donne rasate viene rapidamente
assorbita per via per cutanea ed è
rinvenibile in circolo, mentre le
concentrazioni all’equilibrio di
e f l o rnitina vengono raggiunte dopo
q u a t t ro giorni di applicazioni biquotidiane con un’emivita di 8 ore.
La quota del farmaco assorbita
viene eliminata in larga misura
immodificata nelle urine. Nelle
modalità di utilizzo raccomandato
viene specificato che la crema deve
e s s e re applicata due volte al giorno
su cute detersa ed asciutta. Dopo
l’applicazione si deve evitare il
lavaggio del volto per almeno quatt ro ore, mentre già dopo 5 minuti è
possibile applicare altri pro d o t t i
topici quali cosmetici o creme solari. I dati di efficacia riguardanti il
trattamento topico con eflornitina
dell’irsutismo del volto derivano in
primo luogo da due studi pilota
condotti in doppio cieco e controllati con placebo che hanno valutato
complessivamente 596 donne aff e tte da irsutismo del volto di età compresa tra i 18 e 83 anni, di diverse
etnie e rappresentative dei diversi
fitotipi di Fitzpatrick (I-IV). Nei
due studi di confronto rispetto al
veicolo, un miglioramento statisticamente significativo è stato evidenziato con eflornitina crema a
part i re dalle prime 8 settimane di
trattamento con un miglioramento
clinico nel 70% delle pazienti
rispetto al 41% del gruppo placebo
dopo 24 settimane di trattamento.
Altri studi di efficacia confermano
l’efficacia del prodotto accanto alla
sua ottima tollerabilità. Le valutazioni di tollerabilità dermica del
prodotto infatti non hanno mostrato
segni di reazione di sensibilizzazione da contatto o da fotocontatto. È
stata rilevata solo una lieve irr i t azione allorché la crema sia stata
applicata in condizioni di occlusione. I dati attualmente disponibili
riguardanti l’uso in gravidanza e
allattamento non consentono alcuna conclusione certa sulla sicure zza cosicché l’uso di eflornitina in
queste donne appare al momento
sconsigliato. Un recente studio
pilota apre infine delle interessanti
prospettive circa l’impiego topico di
eflornitina in crema in associazione
al trattamento laser. L’analisi dei
dati suggerisce che l’aggiunta di
eflornitina al trattamento laser consente di ottenere con maggiore rapi-
dità risultati più soddisfacenti del
solo trattamento laser. L’azione
sinergica delle due terapie, indipendentemente dal tipo di laser
impiegato, e la sicurezza evidenziata meritano quindi di essere ulteriormente indagate per valutare a
pieno le potenzialità terapeutiche
di questo promettente approccio.
Eflornitina mostra quindi il vantaggio di poter essere utilizzata in
s i c u rezza anche in associazione
non solo ai prodotti cosmetici desiderati ma anche ad altri trattamenti
di rimozione dei peli in part i c o l a re
al trattamento laser potendo essere
utilizzata sia in attesa che contemporaneamente a quest’ultimo, migliorandone ed accelerandone gli
effetti benefici.
g
Bibliografia
1. Hock DL; Seifer DB. New treatments of
h y p e r a n d rogenism and hirsutism. Obstet
Gynecol Clin North Am 2000; 27(3):
567-81
2. Balfour JA; McClellan K. Topical eflornithine. Am J Clin Dermatol 2001;2(3):197201;discussion 202
3. Malhotra B; Palmisano M; Schrode K et
al. percutaneous absorption, pharmacokinetics and dermal safety of eflornithine
15% cream in Hirsute women. Poster.
Bristol-Myers Squibb Pharmaceutical
Research Institute, Princeton, NJ, USA;
Gillette Research Institute, Gaithersburg,
MD, USA
4. Malhotra B; Noveck R; Behe D et al.
Percutaneous absorption and pharmacokinetics of eflornithine HCL 13.9% cream in
women with unwanted facial hair. J Clin
Pharmacol 2001;41(9):972-8
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Notizie dalla Letteratura
Internazionale
e dai Congressi
I contributi editoriali dei Lettori vanno inviati a:
[email protected]
IL TACROLIMUS UNGUENTO È EFFICACE NELLA
PSORIASI DELLE PIEGHE
E DEL VOLTO
L’ i n t e ressamento delle pieghe e
del volto in caso di psoriasi richiede generalmente un diverso
approccio terapeutico rispetto a
quello utilizzato per una tipica
psoriasi in chiazze localizzata in
altre sedi cutanee. I corticosteroidi topici rappresentano la terapia
spesso iniziale in caso di psoriasi,
ma gli effetti collaterali di questi
farmaci sono maggiori su cute del
volto e delle pieghe. Il tacrolimus
topico off re la possibilità di un
effetto anti-infiammatorio senza
determinare la comparsa di atrofia
ed altri effetti collaterali comunemente associati all’uso di steroidi
topici. In questo studio multicentrico, in doppio cieco, 167 pazienti affetti da psoriasi del volto o
delle pieghe sono stati randomizzati in un rapporto 2:1 e trattati
rispettivamente mediante tacro l imus unguento 0,1% o unguento
senza tacrolimus da applicare 2
volte al giorno per 8 settimane
totali. Già dall’ottava giornata un
numero significativo di pazienti
trattati con tacrolimus aveva ottenuto un ottimo miglioramento del
quadro clinico rispetto ai pazienti
trattati con placebo (24,8% vs
5,8%). Alla fine dello studio, dopo
8 settimane di terapia, il 62,5%
dei pazienti trattati con Tacrolimus e il 31,5% del gruppo di
controllo non presentava lesioni
attive, con una differenza statisticamente significativa. Al contra-
rio gli effetti collaterali sono risultati scarsi e sovrapponibili nei 2
gruppi.
COMMENTO: Il trattamento con
t a c rolimus topico rappresenta una
valida alternativa nella psoriasi
del volto e delle pieghe; altri
studi, con un follow-up a maggiore distanza, sono necessari per
c o n f e rm a re l’efficacia del tacrolimus e del pimecrolimus nella
terapia della psoriasi inversa e
nella psoriasi dell’infanzia, due
tipi di psoriasi che interessano
p revalentemente una cute sottile.
- Lebwohl M, Freeman AK, Chapman MS et al. Tacrolimus ointment
is effective for facial and intertriginous psoriasis. J Am Acad Dermatol 2004; 51:723-30
Daniele Gambini - Milano
pilchitosano,contenuto in ECOCEL
trasporta queste sostanze attive
all’interno della lamina e forma uno
strato protettivo sulle unghie. Un
film invisibile che si toglie con l’acqua. ECOCEL agevola così la crescita fisiologica di unghie sane, le
r a ff o rza e le protegge.
Sirton Pharmaceuticals
P.zza XX settembre, 2
22079 Villa Guardia (Como) Italy
SCULPTRA®, ACIDO POLILATTICO, PER MODELLARE IL VISO SEGNATO DAL
TEMPO.
Dal ‘99 SCULPTRA® è utilizzato
per la correzione delle rughe e
delle depressioni del viso.
Nell’agosto 2004 ottiene dalla
FDA l’approvazione per il trattamento della lipoatrofia facciale.
Oggi SCULPTRA®, proposto in
tutto il mondo da Aventis Pharma
S.p.A., è usato con successo anche
grazie al suo effetto prolungato
(18-24 mesi).
SLIMING THEORY DI SHISEIDO FA UN ULTERIORE
PASSO AVANTI
Fragranze aromacologiche aumentano il tono simpatico e facilitano
l’ utilizzazione dei grassi amplificando l’ effetto lipolitico della caffeina. Le UCP (uncoupling proteins) così potenziate bruciano i
grassi senza compiere eserc i z i o
fisico.
Per un effetto ottimale il tono simpatico deve essere sostenuto alme-
no fino a quando la caffeina ha
raggiunto concentrazioni sufficienti, solo così si realizza la
sinergia che consente di bruciare i
grassi. Il tessuto adiposo inoltre
non deve essere ipossico né ossidato. Per questo Shiseido, proseguendo nella sua attività di ricerca, ha formulato una nuova fragranza più persistente e concentrata che sostiene più a lungo il
tono simpatico, un complesso di
caffeina che penetra nella cute più
rapidamente ed un estratto di
biancospino, antinfiammatorio ed
antiossidante, che migliora il
metabolismo ossidativo e che permette allo stimolo beta adrenergico di esprimersi appieno.
I grassi depositati nelle cellule
adipose bruciano e viene impedito
l’ ingresso di quelli circolanti.
I contributi editoriali dei Lettori vanno inviati a:
[email protected][email protected]
A PROPOSITO DI UNGHIE:
ECOCEL
Le laminopatie, oltre a costituire un
motivo di disagio psicologico, possono comport a re notevoli problemi
di ordine funzionale. ECOCEL è
DERMATOLOGIA E ARTE
una novità, un’idrolacca ungueale
rimineralizzante da applicare quotidianamente sulle unghie di mani e
piedi. Uno dei componenti principali di ECOCEL è l’estratto di equiseto, ricco in silicio organico e che
r a p p resenta l’elemento indurente
della lamina ungueale. Il metilsul fonilmetano, altro costituente di
E C O C E L, ha la proprietà di cedere
solfuri a livello dell’unghia, stabilizzandone la struttura. L’idrossipro -
Caro Veraldi,
per prima cosa, come Le ho detto a
voce, mi congratulo con Lei per il
Suo giornale impostato in modo
molto moderno e facilmente leggi-
bile anche negli articoli di un
certo spessore e molto interessanti
le lettere, sia quelle cosiddette
serie ed in modo particolare quelle che riguardano argomenti che ci
rendono la vita piacevole e ci
fanno dire: abbasso la dermatolo-
gia (che pure ci fa campare) con
tutte le beghe e le responsabilità
che i nostri ruoli nella struttura ci
accollano. Ho trovato interessante
il quesito posto da Ferd i n a n d o
Neri sulla sclerodermia di Klee e
molto più interessante la Sua
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I contributi editoriali dei Lettori vanno inviati a:
[email protected][email protected]
risposta riguardo i Colleghi che si
interessano alle arti figurative ed
in particolare a quella contemporanea: non ho il piacere di conoscere Battarra ma non sapevo, pur
conoscendoli bene, che Borroni,
Lotti e Vena facessero parte di
questa ridottissima schiera come
loro sicuramente non sanno che
anche il sottoscritto ha lo stessa
passione e come me tanti altri che
non conosco e che alcuni, purtroppo scomparsi come Cozzani, avevano collezioni di altissimo interesse.
Come già Le ho detto sarebbe
molto interessante conoscere i
nomi di altri Colleghi con lo stesso
pallino e che considerano un’opera non per il suo valore intrinseco
o futuro ma come una cosa scelta
per un moto interno, una follia del
momento, un amore a prima vista
che poi si può anche rivelare un
buon investimento economico. Ma
questo passa in seconda linea.
Fare questo è difficile e faticoso.
Per il neofita c’è il timore reverenziale di entrare in galleria per una
vernice e parlare con il “MAESTRO” che poi maestro non è,
avere il coraggio di chiedere e di
aprire un discorso con l’artista e/o
con il gallerista e, perché no, con
qualche critico serio e non con un
pompier che parla con un linguaggio molto più astruso del nostro.
Il contributo di ognuno di noi tramite il suo giornale che raggiunge
i Colleghi di tutta Italia potrebbe
far conoscere agli interessati alcuni artisti validi ma pressochè sconosciuti al di fuori dell’ambito di
una provincia o di una regione.
Questa rubrica potrebbe mettere
sull’avviso sulle tante mostre bufale (è un termine romanesco da non
confondere con il ruminante che
produce il latte per la mozzarella,
ma sottintende una presa per i fondelli) come stanno sorgendo ad
ogni piè sospinto.
Non siamo legati ad alcun carrozzone e possiamo permetterci il
lusso di criticare ed avvisare gli
amici che si fidano dei nostri giudizi. Al nucleo primigenio si
potrebbero associare non solo i
Colleghi più o meno addetti ai
lavori ma, e soprattutto, i cosiddetti peones o laici o “Carneade chi
era costui” che volessero addentrarsi nei meandri dell’arte contemporanea. In tutte le branche
dello scibile umano ed in modo
particolare in quella di cui stiamo
parlando, se non c’è qualcuno che
ne sa più di te e non ti prende per
mano è molto, ma molto difficile
che qualcuno possa appassionarsi
e cercare di capire.
Ma questa, caro Veraldi, è pura
filosofia ed io, pur amando la pittura astratta, credo di essere una
persona concreta. Mi auguro che
tramite il suo giornale possa
nascere un gruppo che una volta
tanto non si occupa di dermatolo-
gia. La ringrazio per il tempo che
Le ho rubato e La prego di accettare i miei più cordiali saluti da
estendere agli amici.
Gian Carlo Fuga
TACROLIMUS NELLA DERMATITE SEBORROICA
Il quesito
Caro Veraldi,
Sono mai stati pubblicati studi clinici sull’utilizzo del tacrolimus
nella dermatite seborroica? Hai
un’esperienza sull’argomento?
Gianni A. - Rieti
La risposta
Caro Collega,
Ho utilizzato per la prima volta il
tacrolimus nel trattamento della
dermatite seborroica circa un anno
e mezzo fa e, fino a oggi, ho trattato complessivamente circa 25
pazienti. Questa casistica è limitata in quanto ho utilizzato il farmaco solo in pazienti resistenti agli
antimicotici orali e in pazienti che
applicavano cortisonici topici da
molto tempo. La casistica è quindi
limitata, ma selezionata.
La mia personale sensazione è che
il tacrolimus allo 0.1% sia di gran
lunga il topico non cortisonico più
efficace nel trattamento della dermatite seborroica: in alcuni
pazienti il risultato è sbalorditivo.
Lo schema terapeutico che ho
seguito prevede una applicazione
a giorni alterni per due settimane
(il tacrolimus mi sembra paradossalmente un po’ più irritante su
cute seborroica che su cute atopica), quindi una applicazione al
giorno per quattro settimane. Il
rebound è pressochè inesistente;
le recidive compaiono 6-8 settimane dopo la fine del trattamento e
sono più lievi rispetto al quadro
clinico pre-terapia.
Anche i pochi studi clinici fino a
oggi pubblicati confermano questa
mia esperienza. Quindi: provare
per credere, nonostante il foglietto
illustrativo del tacrolimus non preveda, tra le indicazioni, la dermatite seborroica e il costo del farmaco sia ragguardevole.
- TJ Braza et al: Br J Dermatol
2003; 148: 1242-4.
A Meshkinpour et al: J Am Acad
Dermatol 2003; 49: 145-7.
Stefano Veraldi - Milano
TERAPIA DELLA PSORIASI
Il quesito
Egregio Dottore,
Sono un medico di medicina generale e sono molto interessato alla
terapia della psoriasi, avendo in
cura numerosi pazienti. All’ultimo
c o n g resso dell’EADV a Fire n z e
Lei ha presentato i risultati di uno
studio clinico relativo all’utilizzo
del tazarotene secondo la metodica della “short contact”. Mi può
far avere i risultati essenziali dello
studio?
B.C. - Longarone
l’assorbimento del farmaco è minimo, anche se non esistono ancora
dati ufficiali sull’argomento.
La risposta
Egregio Collega,
Lo studio è stato condotto da K.
Peris e A. Pacifico (Clinica Dermatologica dell’Università dell’Aquila), S. Chimenti e R. Soda
(Clinica Dermatologica dell’Università di Tor Vergata di Roma) e
S. Veraldi e R. Caputo (Istituto di
Scienze Dermatologiche dell’Università di Milano) (diamo a Cesare
quel che è di Cesare!).
I risultati dello studio possono essere così schematizzati.
- Veraldi S, Schianchi R: Derma tology 2003; 206: 347-8.
Veraldi S et al.: G Ital Dermatol
Venereol 2003; 138 (Suppl 2): 4-5.
Veraldi S, Caputo R: G Ital Dermatol
Venereol 2003; 138 (Suppl 2): 6-7.
Stefano Veraldi - Milano
a) La dermatite irritativa da contatto causata dal tazarotene utilizzato secondo la short contact therapy è molto meno frequente e
severa rispetto al trattamento tradizionale con lo stesso farmaco;
b) La breve durata dell’applicazione del tazarotene (20’), seguita
dal lavaggio, aumenta straordinariamente la compliance del paziente;
c) Il tazarotene, utilizzato secondo
la short contact therapy, è efficace
nella psoriasi in placche almeno
quanto il trattamento tradizionale
con lo stesso farmaco;
d) Con la short contact therapy
RETINALDEIDE NEL TRATTAMENTO DELLA ROSACEA ERITEMATOTELEANGECTASICA
Il quesito
Caro Collega Veraldi,
Gradirei sapere quale prodotto
commerciale (estero?) a base di
retinaldeide impieghi nel trattamento della rosacea eritematoteleangectasica, visto che nell’Informatore Farmaceutico 2004, 64a
ediz. non ne è riportato nessuno.
C. Pellizzari - Grosseto
La risposta
Caro Pellizzari,
Faccio un po’ di fatica a fare i nomi
commerciali di prodotti e farmaci.
Tuttavia, di fronte a una domanda
così circonstanziata, sono inevitabilmente costretto a risponderTI. Si
tratta di Ystheal®, a base di retinaldeide allo 0.05%, e di Diacneal®, a
base di retinaldeide allo 0.1%.
Stefano Veraldi - Milano
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Al 6° Congresso Internazionale di
Medicina Estetica (Milano, 8 - 9 10 ottobre 2004 ) è stata pre s e n t ata una nuova preparazione di
sostanze per peeling superficiali e
medi proposta dalla dottore s s a
Rossana Castellana di Trieste, che
lo ha testato per oltre un anno su
126 pazienti affetti da cloasma
(26 pazienti), photoaging (80
pazienti), acne attiva e cicatrici
acneiche (16 pazienti).
La nuova formulazione ha suscitato vivo interesse tra gli addetti ai
lavori per l’originale meccanismo
d’interazione delle sostanze associate, che consente risultati incoraggianti e la riduzione di alcuni
e ffetti indesiderati tipici di questi
trattamenti.
La preparazione è costituita da un
gel trasparente contenente TCA al
33% e perossido di idrogeno a
varie concentrazioni.
Il TCA è un agente ben noto, tra
i più efficaci nel trattare gli inestetismi del volto: si applica sulla
cute in concentrazioni elevate
(sup. al 25 %) per attenuare le
cicatrici dell’acne e rinnovare la
pelle danneggiata dal photoaging.
Nei giorni successivi al peeling la
cute si ricopre di un’escara nerastra che si stacca dopo un periodo
di 8-10 giorni.
Tale condizione rende il soggetto
trattato socialmente impre s e n t a b ile e ne impedisce una norm a l e
vita di relazione.
Inoltre, la vivace reazione postinfiammatoria, rende contro i n d icata questa metodica in soggetti
con fototipo elevato per la facile
comparsa di successive iperpigmentazioni.
Per lo stesso motivo, dopo un peeling al TCA per la rimozione di
pigmentazioni già esistenti, possono verificarsi recidive talora
ancor più evidenti, nonostante
l’ottimo risultato estetico immediato.
La novità della formulazione consiste nell’associare il TCA col
perossido d’idrogeno, rendendo in
tal modo meno aggressiva l’azione
a livello epidermico dell’acido
che agisce però con piena eff i c acia nel derma e determina una
reazione infiammatoria meno
intensa.
Ne conseguono alcuni vantaggi
rispetto al trattamento classico col
TCA:
1) il soggetto trattato è in grado di
v i v e re una normale víta di relazione nei giorni immediatamente
successivi;
2) viene contenuto il rischio di
pigmentazioni postinfiammatorie;
3) il trattamento risulta adatto
anche a portatori di melasma in
tutte le sue form e .
Come meccanismo d’azione si può
ipotizzare che il perossido d’idrogeno, penetrando nei cheratinociti degli strati superficiali e liberando ossigeno nascente, possa
neutralizzare l’azione aggre s s i v a
dell’acido, che è data ovviamente
dalla liberazione degli ioni di
idrogeno, con formazione di molecole d’acqua.
Il TCA penetrato in pro f o n d i t à
sviluppa però la sua azione negli
strati sottostanti, il che fa supporre che il perossido di idro g e n o
rimanga localizzato solo negli
strati superficiali dove esplica il
suo effetto neutralizzante limitatamente all’epidermide.
Inoltre, nella stessa form u l a z i o n e
sono contenuti agenti inibitori
della tirosinasi che contribuiscono ulteriormente a limitare la
comparsa di successive pigmentazioni postinfiammatorie.
Modulando il rapporto tra perossido e TCA si riescono ad ottenere
peeling più o meno aggressivi pur
mantenendo la concentrazione del
TCA al 33% ottenendo pertanto
una notevole flessibilità d’uso.
Franco Kokelj - Trieste