Articolo Casertano E` stato il discorso sull`amore per eccellenza il
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Articolo Casertano E` stato il discorso sull`amore per eccellenza il
Articolo Casertano E’ stato il discorso sull’amore per eccellenza il tassello conclusivo del seminario filosofico “La ‘mia’ filosofia e le filosofie”, coordinato dalla prof.ssa Carmela D’Aronzo del Liceo classico Pietro Giannone. il 26 Marzo alle ore 15,00 presso l’auditorium Calandra, la lectio magistralis del quarto ed ultimo incontro, è stata tenuta dal prof. Giovanni Casertano, docente ordinario di Filosofia Antica presso l’Università Federico II di Napoli nonché esperto di filosofia platonica. In particolare, gli studi del professor Casertano mirano all’analisi dettagliata della struttura dei vari dialoghi scritti da Paltone, uno tra i filosofi più prolifici in fatto di opere della cultura greca. Il prof. Casertano ha occupato gran parte dell’incontro operando un breve ma coinciso lavoro di “analisi del testo”, in modo da poterci concedere un piccolo assaggio del vasto mondo che lui ha chiamato “letteratura platonica”. Molti sono i misteri ancora irrisolti in questo campo, tante sono le domande che assillano gli studiosi, incentrate per lo più su alcune incongruenze stilistiche ricorrenti all’interno delle varie opere e, più precisamente, sull’uso di determinati registri linguistici. Eppure, ciò che al giorno d’oggi affascina ancora di più è la complicata e minuziosa struttura del modello del dialogo platonico, in cui Casertano ha saputo condurci con maestria, operando un vero e proprio lavoro di “segmentazione” all’interno del corpo unitario del Simposio. Come ha esordito Casertano, “Dire che il Fedro parla dell’immortalità dell’anima, non vuol dire assolutamente nulla.” Stessa cosa, naturalmente, vale per il Simposio. Sebbene sia il lóghos sull’amore per antonomasia, l’opera, nella sua totalità, non si limita solo a fornirci qualche notizia sull’Eros ma va ben oltre. Il Simposio è uno dei tanti esempi di come il dialogo platonico, “diviso in una principale “x” da cui poi partono molte altre subordinate” asserisce Casertano, possa analizzare una vasta gamma di aspetti da un punto di vista puramente filosofico. Eppure, questa struttura così ampia e complessa, non si basa solo su certezze fondate. Peculiarità del Simposio –e di molti altri discorsi platonici – è proprio quella di non rispondere a tutti gli interrogativi che inizialmente ci prefissiamo. Esemplare, in questo senso, è il discorso di Diotima, vero e proprio fulcro di tutta l’opera. Platone, attraverso il racconto di Socrate, fa pronunciare la verità sull’amore a Diotima, sacerdotessa, donna e persino straniera. Nelle parole non del tutto cristalline che Socrate riferisce “così come le ha sentite”, traspare la vera natura di Eros, “essere dalla natura intermedia tra quella umana e divina”, e anche uno dei particolari forse più belli di tutta l’opera: l’amore desidera qualcosa che non ha ma di cui ha comunque bisogno ed è quindi mancanza. Nonostante questo, il discorso di Diotima non approda ad una vera e propria soluzione. Casertano, alla fine del suo intervento, riesce a proporcene tre, concludendo con un “adesso tocca a voi.” Alla fine di questo seminario, quindi, tanti sono i punti chiariti ma molte altre sono le domande a cui dare una risposta. Si può dire, infatti, che il filo conduttore di questo progetto è stato proprio questo: spingere noi giovani a porre dei quesiti. E’ proprio quando si accende la curiosità e cresce la brama del sapere che l’uomo comincia a filosofare e riuscire a dare spazio a noi giovani in questo processo intellettivo è, senza ombra di dubbio, molto importante per una reale formazione critica. Pier Raffaele Zarro Liceo classico P. Giannone Classe I sez. E