il calendario pirelli ricomincia da helmut newton

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il calendario pirelli ricomincia da helmut newton
la Repubblica
SABATO 28 DICEMBRE 2013
R CLUB
AMICI MIEI
IMMOLARSI
PER PIACERE
A UNA RAGNA
ELENA STANCANELLI
■ 37
erti ragni, detti Tidarren, si
accoppiano introducendo l’unico
palpo che gli è rimasto (l’altro se lo
sono amputato nell’infanzia per migliorare
la mobilità) nell’apertura genitale della
ragna. Il palpo in questione costituisce circa
il 20 per cento della massa corporea di un
ragno, niente male quindi. La ragna
Tidarren, ha l’abitudine di strappare il palpo
dal corpo del ragno con cui si è appena
accoppiata, e conservarselo dentro
C
l’epigino. Dove, il palpo, continua a
svolgere la sua funzione per circa quattro
ore. Tempo nel quale la ragna Tidarren,
con tutta calma, si pappa quello che resta
del suo partner. Spesso il ragno, non è
chiaro se subito prima, subito dopo o
durante l’amplesso, per favorire il
desiderio della ragna, si getta da solo sulle
zanne di lei, impalandosi. Nel mondo dei
ragni infatti, il maschio non riesce quasi
mai a fare del sesso e quando gli capita, per
assicurarsi una discendenza, non esita a
trasformarsi da solo nel cibo di cui la ragna
ha bisogno. Capita, in rari casi, che il ragno
riesca a farla franca, per esempio legando la
ragna con la tela prima dell’accoppiamento.
Questi sopravvissuti, passano gli anni che gli
restano in pacifica convivenza, appesi alla
stessa ragnatela, con la ragna. Ma è
un’opzione che, a detta dei ragni, viene
considerata meno attraente.
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Per l’edizione del cinquantenario rispolverati gli scatti realizzati nel 1986
I
PIA
CE
RI
2014
LAURA LAURENZI
ompie mezzo secolo il calendario che
non si può comprare, astuzia del marketing per renderlo ancora più ambito e
farne un oggetto del desiderio. Cinquant’anni vissuti pericolosamente,
non tanto sull’onda dello scandalo quanto sempre all’avanguardia nel gusto e nelle tendenze, con ritratti
non solo di nudo che hanno fatto la storia della fotografia. E un’epopea della bellezza femminile. Altro che
mezza età.
Newton? Incredibilmente bocciato. Mancava un solo grande nome all’albo d’oro dei fotografi che hanno
firmato e interpretato il Pirelli — da Herb Ritts a Richard
Avedon, da Mario Testino a Patrick De Marchelier, da
Annie Leibowitz a Steve McCurry — e quel nome è Helmut Newton. Per il cinquantenario, come è noto, un po’
per stupire, un po’ per porre rimedio a questa vistosa assenza, e un po’ forse per risparmiare in tempi di austerity, Pirelli ha resuscitato antichi scatti del fotografo tedesco cui era stata affidata l’edizione dell’‘86. Un’edizione, oggi vintage, che a suo tempo fu censurata e
chiusa in un cassetto non certo in quanto osé, ma in
quanto semplicemente non piacque, o piacque assai di
meno di quella affidata in parallelo all’americano Bern
Stern.
Oggi le foto inedite scattate da Newton nel Chianti segnano un ritorno alle origini, alla formula donne con le
gomme: calendario “per camionisti”, sì, ma d’autore: in
ogni immagine, tutte in bianco e nero, tutte dal sapore
volutamente neorealista e narrativo, compaiono gran-
C
1987
1990
1995
1997
VINTAGE
Nelle foto,
alcune immagini
simbolo
delle scorse
edizioni del
calendario Pirelli
1998
IL CALENDARIO
PIRELLI
RICOMINCIA
DA HELMUT NEWTON
di e minacciose ruote di camion, pneumatici di trattori
sullo sfondo di vigne, uliveti, case coloniche sbrecciate,
poggi, cipressi, ruderi medievali e squarci bucolici.
Un esordio quasi sotto traccia: il Pirelli nacque senza
speciali pretese come corporate gadget nel 1964 nella
Londra di “Blow up” a firma Robert Freeman, il fotografo dei Beatles. Solo nell’edizione del ‘68 compare il
profilo appena suggerito di un seno nudo: Harri Peccinotti nobilita l’operazione ispirandosi alle poesie di Allen Ginsberg. Per nove anni, dal ‘75 all’‘83, si sospendono le pubblicazioni, in coincidenza con la crisi petrolifera ma anche con gli anni di piombo e con le battaglie
femministe contro la donna-oggetto. Nel 1987 il Pirelli
seleziona ed esibisce solo ragazze di colore, fra cui un’esile sedicenne di nome Naomi Campbell. Il Calendario
olimpionico del ‘90 è un sofisticato omaggio di Arthur
Elgort a Leni Riefensthal. Dal ‘94 in poi il celebre almanacco, libero da ogni vincolo commerciale con i cinturati, consolida la sua vocazione: moda & glamour. È l’era delle top model-dive. Il ‘97, fotografato da Avedon,
oltre a segnare finalmente la presenza di un’italiana,
Monica Bellucci, è l’anno delle polemiche: troppo magre le modelle, l’accusa è di istigazione all’anoressia.
Molto carnale, un inno alla morbida femminilità, è invece l’edizione del ‘98 di Bruce Weber, insuperata; una
foto per tutte quella di Eva Herzigova in grembiulino
che assaggia gli spaghetti. Due anni dopo ecco Alec Wek
catramata per Herb Ritts, poi tocca a Gisele Bundchen
per Testino in costiera amalfitana. Il 2002 ha la cupezza
dei venti di guerra. Ma presto si torna all’esotico e ognuno, De Marchelier, Richardson, McCurry, fotografa un
Brasile diverso: il mito continua.
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NEWTON
Alcune delle immagini
realizzate da Helmut
Newton nel 1986
e utilizzate quest’anno
per l’edizione numero
50 del calendario Pirelli
Le foto, chieste al grande
fotografo per l’edizione
dell’86, in realtà non
piacquero ai committenti
che le relegarono
in un cassetto