Viaggio di salute mentale in Romagna

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Viaggio di salute mentale in Romagna
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Estate 2013
Associazione ONLUS per la salute mentale
della provincia di Ravenna
Progetto “Recovery house” per l’Italia
Viaggio di salute mentale in Romagna
Viaggio di salute mentale in Romagna Estate
2013
«Come possiamo sapere ciò che è giusto? »
«Solo sapendolo»
(LEV TOLSTOJI, Anna Karenina)
Per la prima volta in Italia un progetto terapeutico e di crescita personale
ampiamente sperimentato e conosciuto per esperienze dirette nel Regno Unito,
in Australia e negli Stati Uniti, rivolto a persone con disagio mentale e alle
loro famiglie, condotto da un ex paziente psichiatrico , dalla sua équipe e da
volontari in precedenza “formati”, con l’efficacia di un protocollo terapeutico
nato dal suo stesso «viaggio» di guarigione.
In una casa di campagna della provincia di Ravenna, un percorso intensivo di
miglioramento personale che si svolgerà nei prossimi mesi estivi con l’ attiva
collaborazione dei diretti interessati e dei loro famigliari.
La “Recovery House” di Ravenna rappresenta la prima sperimentazione italiana
e in assoluto la prima “esperienza gemella” di uno degli approcci più innovativi
esistenti nel campo della salute mentale. L’obiettivo della sperimentazione è
attivare una ripresa significativa anche in persone con esperienza di disagio
psichico grave che non hanno trovato giovamento dai trattamenti convenzionali.
Piena sintonia con il Dipartimento di Salute Mentale, che offre al progetto
supporti tecnico - organizzativi e si impegna con una presa di posizione ufficiale
e concreta ad affiancarne ed a proseguirne l’azione.
Piena adesione del Comune di Ravenna, con l’impegno ad inserirlo nei propri piani
socio- sanitari ed abitativi.
Collaborazione con ricercatori del CNR per l’elaborazione dei dati e una
valutazione scientifica dei risultati all’inizio, durante e a distanza di un anno
dall’esperienza.
Viaggio di salute mentale in Romagna Estate
2013
(dal testo progettuale redatto da Ron Coleman, in collaborazione con Karen Taylor)
Questo progetto pilota vuole dimostrare come il processo di guarigione possa essere attivato
in un periodo di tre mesi di lavoro inteso in un ambiente residenziale orientato alla guarigione.
Il gruppo “Working to Recovery” gestisce una piccola abitazione orientata alla guarigione in
una zona dell’isola di Lewis (Scozia), chiamata Ness.
Le persone interessate si rivolgono direttamente al team di Ron Coleman; i criteri utilizzati per
l’accettazione sono:
- la presenza di un vero interesse per la guarigione
- la presenza di un disturbo mentale generalmente classificato come psicosi che non ha
risposto fino ad ora ai tradizionali metodi della psichiatria.
E’ poi necessario che le persone abbiano un relativo buon livello di autonomia e di responsabilità,
perché nessun membro dello staff vive nella casa, compresi gli operatori, che vivono a circa un miglio
di distanza.
È stato riscontrato un successo considerevole con le persone che fino ad ora sono state
ospiti di casa Ness. Esse infatti sono riuscite a ritornare alla vita in modo funzionale, pur mantenendo
alcuni sintomi, con cui tuttavia convivono senza esserne dominate.
Nello scorso anno è stato realizzato nella provincia di Ravenna un primo stage congiunto fra
persone con problemi di salute mentale e i loro famigliari. Questo periodo ha prodotto importanti
miglioramenti, pur non essendo una settimana sufficientemente lunga per condurre ad una completa
autonomia della persona e della famiglia.
L’Associazione di famigliari “Porte Aperte” ha perciò richiesto un programma residenziale che
durerà per tre mesi. Le famiglie saranno i finanziatori del progetto pilota. Qualora gli esiti fossero
positivi, ci si aspetta che il sistema pubblico intervenga sostenendo economicamente il progetto e
che le famiglie assumano la gestione del progetto per i mesi a venire.
Esistono del resto, fin da ora, significative dichiarazioni d’intenti dei Comuni interessati, con
l’impegno di sostenere il progetto e di farlo rientrare nelle proprie politiche di salute mentale.
Abbiamo identificato a Formellino, nei pressi di Faenza una casa che si adatta ai nostri obiettivi e
potrà ospitare otto clienti residenziali più tre con permanenza solo diurna.
Inizialmente lo staff della casa sarà composto dalle tre persone appartenenti al gruppo “Working to
Recovery” (Ron Coleman, Karen Taylor, Paul Baker) e da persone italiane quali:
1 psicologo / mentore della guarigione
1 psichiatra / mentore della guarigione (part time)
1 infermiere
3 mentori della guarigione (part time)
n. 6 volontari specializzati e formati opportunamente
n. 20 volontari non specializzati.
Lo staff, già in contatto con Coleman (alcune persone hanno condotto esperienze in prima persona
nella “Recovery house” di Lewis) trascorrerà, prima dell’inizio dell’esperienza, un periodo di
formazione intensiva a Lewis e un secondo periodo di formazione nella casa di Formellino; all’interno
di tale periodo sono previste giornate di conoscenza reciproca e di ambientazione con le persone
direttamente interessate e con i loro famigliari (organizzazione logistica e di guarigione dettagliate
per i tre mesi di residenza).
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Viaggio di salute mentale in Romagna Estate
2013
Nella fase iniziale un membro dello staff dormirà nell’abitazione, ma questo non è previsto per le
altre fasi del percorso.
Il programma è suddiviso in tre fasi:
FASE A
- Settimana 1: verranno organizzati incontri di gruppo per decidere il programma giornaliero e i
lavori che i clienti porteranno avanti nelle loro stanze (es. verniciare i muri). I famigliari sono i
benvenuti, ma in questa fase nessuno di loro potrà lavorare con i propri figli, fratelli/sorelle etc.
In questa fase inoltre
verrà individuato nel giardino uno spazio orto coltivabile dai residenti, e verranno iniziati i
lavori di preparazione di questo spazio
verrà chiesto ai residenti di iniziare un diario giornaliero dove registrare le attività svolte,
emozioni, pensieri e idee.
- Settimana 2, 3 e 4: i clienti organizzeranno la casa nel modo che riterranno opportuno (es. mobilio),
verranno piantati i semi nell’orto e creato uno spazio per l’allevamento di qualche animale (es.
polli).
FASE B
- Settimana 4, 5, 6, 7 e 8: queste settimane sono dedicate alla riflessione, alla comprensione delle
storie di vita, e a come esse hanno influenzato il comportamento, la salute mentale e le relazioni
famigliari delle persone, determinando chi sono loro oggi. Si lavorerà sulle “voci”, su esperienze
traumatiche etc.
FASE C
- Settimana 8, 9, 10, 11 e 12: sono dedicate alla comprensione di cosa la persona vuole dalla vita,
compreso dove vuole vivere una volta terminato il percorso nella residenza.
- Settimana 13: chiusura del percorso nella residenza.
Durante tutto il periodo lo staff e i famigliari saranno formati lavorando in prima persona per la
guarigione.
I criteri di ammissione dei clienti nella residenza sono:
1) Assumersene l’iniziativa, cioè voler venire per volontà propria a vivere nella residenza (non devono
essere le loro famiglie a volerlo, senza il loro pieno assenso);
2) Essere motivati al miglioramento personale;
3) Non praticare un uso significativo di droghe e/o alcool;
4) Trovarsi in una situazione di disagio mentale (specialmente psicosi) che fino ad ora non ha risposto in
maniera significativa alle cure proposte dal sistema psichiatrico tradizionale.
I lavori saranno costantemente monitorati dai ricercatori che lavorano per conto del CNR.
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