INDICE Premessa 1 ANALISI 1.1 Inquadramento del territorio

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INDICE Premessa 1 ANALISI 1.1 Inquadramento del territorio
INDICE
Premessa
1
ANALISI
1.1
Inquadramento del territorio comunale
1.2
Struttura insediativa
1.3
1.3.1
1.3.2
1.3.3
1.3.4
Popolazione insediata
Dinamica demografica 1861-1991
Famiglie e numero di componenti per famiglia
Distribuzione attuale delle famiglie per località e unità urbanistica
Previsioni demografiche
1.4
1.4.1
1.4.2
1.4.4
1.4.4.1
1.4.4.2
1.4.5
Patriminio edilizio e condizioni abitative
Abitazioni in complesso occupate e non occupate ai censimenti ‘71,’81,’91
Abitazioni occupate ai censimenti ‘71-’81-’91: variazione del rapporto
stanze/famiglia
e stanze/alloggio
Abitazioni attualmente occupate per epoca di costruzione: dimensione
media, rapporto stanze/alloggio (1991)
Il fabbisogno abitativo
La domanda sociale di abitazioni in un dato periodo
Le previsioni regionali
Abitanti e abitazioni nel centro storico
1.5
1.5.1
1.5.2
1.5.3
1.5.4
L’assetto socio-economico ed occupazionale
Agricoltura
Industria e artigianato
Terziario
Turismo
1.4.3
1.6
1.6.1
Infrastrutture per la mobilità
Presupposti sociali connessi alla mobilità veicolare e problematiche viarie riscrontate dal
Comando VV.UU.
1.6.2
Rilevamento dati sui flussi veicolari
1.6.3
Infrastrutture per la mobilità veicolare
1.6.4
Viabilità di I livello
1.6.5
Viabilità di II livello
1.6.6
Viabilità di III livello
1.6.7
Viabilità di IV livello
1.6.8
Viabilità di V livello
1.6.9
La mobilità pedonale
1.6.10 Autostrade e ferrovie
1.7
Urbanizzazioni a rete e impinanti tecnologici di interesse locale
1.8
Impianti tecnologici di interesse sovracomunale e intercomunale
1.9
1.9.1
1.9.2
Servizi pubblici e di interesse pubblico
Determinazione del carico insediativo residenziale esistente
Determinazione del carico insediativo non residenziale esistente
1
1.9.3
1.9.4
1.9.5
1.9.6
1.9.7
Determinazione del carico insediativo residenziale previsto in attuazione del PUC
Determinazione del carico insediativo non residenziale previsto in attuazione del PUC
Determinazione del carico insediativo complessivo
Servizi esistenti: tipologia, dimensione e distribuzione territoriale
Servizi di previsione: dimensionamento
1.10
Sitazione urbanistica del Comune e particolari limitazioni alle quali é assoggettato il
territorio
comunale.
1.10.1 Rapporti con gli strumenti urbanistici sovraordinati
1.10.2 Rapporto tra l’attuale assetto insediativo puntuale e il PTCP
1.10.3 Rapporti con gli strumenti urbanistici vigenti: attività edilizia
1.11
Bilancio dello stato di attuazione del PRG vigente
1.12
Elaborati di indagine
2
STRUTTURA DEL PIANO
2.1
Le idee guide del piano
2.1.2
2.1.3
Sostenibilità ambientale
Sostenibilità ambientale in rapporto alle azioni di trasformazione previste dal PUC
2.2
Grandezze e unità di misura. Livelli tipologici.
2.2.1.
Il supporto cartografico
2.3
2.3.1
2.3.2
2.3.3
2.3.4
2.3.5
2.3.6
2.3.7
2.3.8
2.3.9
A
AI
BR
BC
DR
EF
EC
EPA
ENI
Ambiti di conservazione e riqualificazione
Ambito di conservazione del nucleo storico di Camporosso
Ambito di conservazione del nucleo frazionale
Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati
Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti edificati
Ambito di riqualificazione urbana dei tessuti produttivi
Ambitio di produzione floricola di fondovalle
Ambito di produzione floricola/viticola/olivicola di collina
Territoriodi presidio ambientale
Territorio non insediabile
2.4
2.4.1
2.4.2
2.4.3
2.4.4
C
D
TR2
DP
Distretti di trasformazione
Distretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale
Distretto di trasformazione urbana per aree produttive
Distretto di trasformazione a destinazione turistico-ricettiva a Camporosso Mare
Distretto di trasformazione a destinazione direzionale privata
2.5
Strutture atte alla mobilità e all’accessibilità
2.6
Servizi pubblici
2.7
Rapporto tra struttura del piano e PTCP
2.8
Programma turistico RL N° 11/82
2.9
Urbanistica commerciale
2
2.9.1.
Dotazione minima di parcheggi pertinenziali per la clientela e di spazi per la sosta e la
movimentazione dei veicoli adibiti al rifornimento delle merci.
DOCUMENTO DEGLI INDIRIZZI E DEGLI OBIETTIVI
TABELLE ANALITICHE DEI SERVIZI PUBBLICI
3
Premessa
Il PUC di Camporosso interviene in una fase di attuazione della nuova legge Urbanistica Regionale in cui il
previsto quadro programmatorio e progettuale sovraordinato é ancora in corso di elaborazione.
Pertanto, in assenza della pianificazione territoriale di livello regionale, di quella di livello provinciale, di
quella del piano di bacino, l’unico strumento sovraordinato rimane il PTCP. Ne deriva che una parte
importante nella stesura del Piano é stata rappresentata dalla lettura del territorio e dei processi socioeconomici in atto, che si riportano di seguito.
4
1.1 INQUADRAMENTO DEL TERRITORIO COMUNALE
Il territorio comunale di Camporosso la cui superficie territoriale é di 17,52 kmq é sito nel comprensorio
intemelio. Comprende il primo tratto della val Nervia e occupa parte del versante collinare della val Roia.
Confina a Est con il Comune di Vallecrosia e di San Biagio della Cima, a Ovest con il Comune di
Ventimiglia, a Nord con il Comune di Dolceacqua e a Sud possiede come delimitazione la linea costiera.
Il territorio é geograficamente suddivisibile in area costiera, fondovalle e versanti collinari. L’ area costiera é
particolarmente ristretta poiché interessa soltanto 300 mt di litorale. Il fondovalle é caratterizzato da una
pianura di matrice alluvionale avente larghezza di circa 600 mt in prossimità della foce e di circa 350 mt in
corrispondenza del confine settentrionale. L’area collinare sulla sponda sinistra ha il confine comunale
localizzato al di sotto della linea di crinale mentre il versante collinare sulla sponda destra si estende oltre la
linea di crinale fino a raggiungere quote oscillanti tra i 100 e i 514 mt.
1.2 STRUTTURA INSEDIATIVA
Per una conoscenza di sintesi della identità fisica e delle componenti storiche ed evolutive del territorio
(usi che storicamente hanno contribuito a realizzare la struttura del territorio nella sua attuale
conformazione) si rimanda al documento numero contenenti le indicazioni territoriali di livello puntuale.
1.3 POPOLAZIONE INSEDIATA
Il Comune di Camporosso ospita 4642 abitanti nel 1991 che costituisce l’ 8% della popolazione residente
nel comprensorio intemelio, quarto comune più popoloso dopo Ventimiglia (44%), Bordighera (19%) e
Vallecrosia (13%).
La densità della popolazione nel 1991 é pari a 265 ab/kmq.
1.3.1 DINAMICA DEMOGRAFICA 1861-1991
Dinamica popolazione residente1861-1991
Anni
Polazione
1861
1662
1871
1901
1881
1651
1526
1911
1931
1828
1951
2273
1981
4438
2062
2921
1971
1991
1921
2034
1936
1961
1816
3676
4642
5
1614
ANDAMENTO POPOLAZIONE
5000
Serie 1
4642
4438
4500
4000
3676
a
b
3500
i
t
a
n 3000
t
i
2921
2500
2273
20342062
2000
18161828
1662 1614
1500
1651
1526
186118711881190119111921 1931193619511961197119811991
anni
Nel grafico é rappresentato l’andamento demografico dal 1865 al 1991. Si evidenzia una crescita
della popolazione molto forte: in 130 anni il numero dei residenti é quasi triplicato con un aumento
percentuale pari a + 279%.
Statisticamente sono rilevabili quattro fasi nelle quali si distinguono specifiche tendenze demografiche:
- FASE I: 1861-1881. Nella seconda metà dell’ ottocento la popolazione tende a diminuire con un
decremento percentuale nel periodo 1861-1871 pari a - 2,9%, nel periodo 1871-1881 pari a - 5,6%.
- FASE II: 1881-1951. La fine dell’ ottocento segna un’ inversione di tendenza nell’ andamento
demografico: la popolazione tende progressivamente ad aumentare con valori di crescita percentuali pari
a + 8,2% nel periodo 1881-1901, + 10% nel periodo 1901-1911, + 0,7% nel periodo 1911-1921, +
11,3% nel periodo 1921-1931, + 1,4% nel periodo 1931-1936, + 10,2% nel periodo 1936-1951.
- FASE III: 1951-1981. La popolazione aumenta con forti valori di crescita percentuale: + 28,5% nel
periodo 1951-1961, + 25,8 nel periodo 1961-1971, + 20,7% nel periodo 1971-1981. E’ la fase
corrispondente al flusso immigratorio meridionale e al concomitante sviluppo residenziale costiero.
- FASE IV: 1981-1991. La crescita residenziale della popolazione ritorna a valori percentuali discreti: +
4,6% nel periodo 1981-1991. Tale fenomeno risulta determinato dalla diminuizione del flusso migratorio
meridionale e dalla progressiva saturazione delle aree edificabili.
Dai dati forniti dall’anagrafe comunale (vd tabella seguente) si può peraltro desumere che al 1996, la
popolazione risulta pari a 4925 abitanti, con un incremento nel periodo 1992/1996 di 283 unità.
6
MOVIMENTO DELLA POPOLAZIONE (Fonte anagrafe comunale e fonte ISTAT)
Anni
Nati
Morti D i f f e r e n z a Immigrati
Emigrati D i f f e r e n z a Incremento
Abitanti
1985
45
34
11
224
212
12
23
4382
1986
37
39
-2
212
250
-38
-40
4342
1987
40
28
12
302
226
76
88
4430
1988
58
45
13
232
195
37
50
4480
1989
39
46
-7
293
210
83
76
4556
1990
52
47
5
240
192
48
53
4609
1991
42
45
-3
226
190
36
33
**4642
1992
50
39
11
234
184
50
61
4714
1993
40
43
-3
220
231
-11
-14
4700
1994
34
46
-12
237
195
42
30
4730
*1995
49
31
18
308
168
140
158
**4888
1996
39
50
-11
248
200
48
37
4925
TOT
525
493
41
2976
2453
523
564
1978
* I dati di tale anno corrispondono alla parificazione tra stato anagrafico e cens. della popolaz.
** Tali dati sono forniti dall'ISTAT, i restanti risultano da nostra elaborazione.
Si precisa che tra i dati anagrafe e i dati ISTAT esiste una differenza pari a 11 abit. tra il '91 e il '95
Il movimento della popolazione é caratterizzato da un equlibrato rapporto tra nascite e morti, che si traduce
con saldi positivi o negativi di minima entità di anno in anno. Nel periodo 1985/96 le nascite sono risultate
superiori alle morti con un saldo positivo di 41 unità. Il Comune di Camporosso, in particolare, presenta
tassi di natalità migliori rispetto alla media provinciale (nel 1995 il tasso di natalità della provincia é pari al
7,07 per mille residenti contro il 10,02 di Camporosso) e tassi di mortalità inferiori alla stessa media
provinciale (nel 1995 il tasso di mortalità della provincia é pari al 13,4 per mille residenti contro il 6,34 di
Camporosso). Nel 1995 ha il tasso di natalità più alto del l’intero comprensorio intemelio dopo San Biagio
della Cima (14 nati per mille abitanti) e il più basso tasso di mortalità.
Camporosso presenta anche un tasso di immigrazione elevato sia rispetto alle medie provinciali (nel 1995
il tasso di immigrazione della provincia é pari al 30,57 per mille residenti contro il 63,4 di Camporosso), sia
nei confronti dei valori riscontrati nei comuni del comprensorio intemelio (nel 1995 Camporosso presenta
il tasso più elevato dell’intero comprensorio).
I flussi in uscita dal Comune sono a loro volta più elevati rispetto al valore medio provinciale (nel 1995 il
tasso di migrazione della provincia é pari al 27,26 per mille residenti contro il 34,37 di Camporosso).
La maggior consistenza di entrambe le componenti dei flussi migratori testimonia una vitalità demografica
accentuata che si traduce, nel caso di Camporosso, con un costante aumento di popolazione.
7
NATALITA', MORTALITA', TASSO DI IMMIGRAZ. E TASSO DI EMIGRAZ. (Valori per mille residenti)
Anni
Natalità
Mortalità
Tasso
immigraz.
Tasso
emigraz.
1985
10,27
7,76
51,11
48,38
1986
8,52
8,98
48,82
57,58
1987
9,03
6,32
68,17
51,02
1988
12,95
10,04
51,79
43,53
1989
8,56
10,09
64,31
46,09
1990
11,28
10,2
52,07
41,66
1991
9,05
9,7
48,69
40,93
1992
10,61
8,27
49,64
39,03
1993
8,51
9,15
46,81
49,15
1994
7,19
9,73
50,11
41,22
1995
10,02
6,34
63,01
34,37
1996
7,92
10,15
50,36
40,61
1985/96
9,49
8,89
49,99
44,46
Elaborazione da fonte Anagrafe comunale e dati ISTAT
1.3.2. FAMIGLIE E N° DI COMPONENTI PER FAMIGLIA
L’evoluzione delle famiglie residenti in totale e per numero componenti risulta:
1951
famiglie: 729
componenti:2273
n° medio:3,12
1961
famiglie: 898
componenti:2921
n° medio:3,25
1971
famiglie: 1175
componenti:3676
n° medio:3,13
1981
famiglie: 1498
componenti:4438
n° medio:2,96
1991
famiglie: 1744
componenti:4642
n° medio:2,66
Il numero medio dei componenti nel censimento del 1991 ha un valore superiore a quello della media
provinciale (n° medio = 2,32). In ogni caso l’interpretazione statistica dei dati censiti pone come riscontro
demografico la tendenza alla diminuzione costante della dimensione media del nucleo familiare.
Tale tendenza é esplicita nella tabella seguente.
8
Tab. 1.3.2 A -Numero componenti e % numero di componenti per famigliaA n n i Tot
fam.
1
2
3
4
5
6
7+
1971
1175
164 (14%) 280 (23,8%) 302 (25,7%) 245 (20,9%) 102 (8,7%)
54 (4,6%)
28 (2,4%)
1981
1498
240 (16%) 379 (25,3%) 358 (23,9%) 333 (22,2%) 131 (8,7%)
35 (2,3%)
22 (1,5%)
1991
1744 400 (22,9%) 458 (26,3%) 409 (23,4%) 344 (19,7%)
27 (1,6%)
13 (0,7%)
93 (5,3%)
Fonte ISTAT
I dati oltre a confermare la progressiva diminuzione del numero dei componenti per nucleo familiare,
evidenzia una crescita dei nuclei familiari composti da 1-2 componenti, una situazione stazionaria per le
famiglie composte da 3-4 persone e una tendenza decrescente delle famiglie composte da più di 4
componenti.
Per ciò che concerne la composizione per età dei residenti un riscontro statistico interessante é fornito
dall’indice di senilità definito dal rapporto tra il numero di abitanti compresi nella classe di età maggiore di
65 anni ed il numero di abitanti nella classe di età inferiore a 14 anni, moltiplicato per cento.
1971
1981
1991
240 ab: 465 ab x 100 = 52
578 ab: 991 ab x 100 = 58
609 ab: 714 ab x 100 = 85
L’ indice esprime il numero di anziani ogni 100 giovani.
Si nota quindi un peso più consistente delle classi giovanile rispetto a quelle anziane, dato che si
configura in controtendenza rispetto alla statistiche provinciali dove é in atto un consistente processo di
senilizzazione. Il Comune di Camporosso presenta infatti l’ indice di senilità più basso dell’intera provincia
dopo quello di San Biagio della Cima (indice 1991= 78).
Il secondo dato é che tale indice tende ad aumentare progressivamente prefigurando un’ evoluzione
demografica in linea con quella provinciale.
9
ANNI
95-100
95-100
90-95
90-95
85-90
85-90
80-85
80-85
75-80
75-80
70-75
70-75
65-70
65-70
60-65
60-65
55-60
55-60
50-55
50-55
45-50
45-50
40-45
40-45
35-40
35-40
30-35
30-35
25-30
25-30
20-25
20-25
15-20
15-20
10-15
10-15
5-10
5-10
0-50-5
300
250
200
150
numero maschi
100
50
0
0
50
10
100
150
numero femmine
200
250
300
1.3.3 DISTRIBUZIONE ATTUALE DELLE FAMIGLIE PER LOCALITA’ E UNITA’ URBANISTICA
TAB 1.3.3 A
Residenti
Famiglie
Abitazioni
CAMPOROSSO
4642
1744
2137
CAMPOROSSO*
3914
1476
1759
6
6
11
Brunetti
22
11
14
Ciaixe
25
12
16
Magauda
15
5
9
San Giacomo
76
32
65
Balloi
Trinità
Case sparse
48
19
23
536
183
240
* Centro contiguo ai centri Ventimiglia e Vallecrosia -FONTE ISTAT '91-
La distribuzione della popolazione e delle famiglie per località nel 1991 (vd Tab. 1.3.3 A) risulta
concentrata essenzialmente nel centro abitato di Camporosso dove si riscontrano i seguenti valori
percentuali sui dati totali: abitanti 3914 (84,3%), famiglie 1476 (84,6%), abitazioni 1759 (82,3%).
Nelle case sparse (definite dall’ ISTAT come “quelle disseminate nel territorio comunale a distanza tale da
non poter costituire nemmeno un nucleo abiatato) si hanno invece i seguenti valori percentuali: abitanti
536 (11,5%), famiglie 183 (10,5%), abitazioni 1759 (11,2%).
Le frazioni occupano nel loro insieme valori percentuali modesti: abitanti 192 (4,1%), famiglie 85 (4,9%),
abitazioni 138 (6,5%).
Il confronto dei dati censuari 1951/1991 relativi ai residenti (vd Tab 1.3.3 B) mette in evidenza, oltre al
forte aumento della popolazione nel centro abitato di Camporosso già segnalato in precedenza (vd par.
1.3.1) , il momentaneo decremento demografico delle frazioni negli anni ‘60-’70 e il successivo
ripopolamento negli anni ‘80 e tuttora in atto.
Il confronto statistico sul numero di residenti delle case sparse non é stato affrontato poiché in molti casi le
costruzioni isolate degli anni ‘60-’70 sono tuttora parte di nuclei abitati definiti.
TAB 1.3.3 B
Res. 1951
Res. 1961
Res.1971
Res.1981
Res.1991
CAMPOROSSO
2273
2921
3676
4438
4642
CAMPOROSSO*
1394
1833
3322
--
3914
Nuclei isolati
165
135
149
--
192
Case sparse
714
953
205
--
536
* Centro contiguo ai centri Ventimiglia e Vallecrosia dei Comuni omonimi -FONTE ISTAT-
1.3.4. PREVISIONI DEMOGRAFICHE
Le previsioni demografiche, sulla base dei dati disponibili riferiti agli ultimi 30 anni, sono riferite al
prossimo decennio, ipotizzando una situazione stabile.
Si sono presi in considerazione i dati relativi alla popolazione residente rilavata dall’ISTAT ai censimenti
1961/1971/1981/1991.
Il trend che deriva dalla lettura di tali dati, evidenzia una situazione stazionaria secondo la quale si ipotizza
che permangano in futuro condizioni e tendenze analoghe a quelle registrate nell’ultimo cecennio. Tale
11
ipotesi non tiene conto delle mutazioni che possono registrarsi in seguito a variazioni nella base
economica della città, nelle dinamiche di formazione dei nuclei familiari, delle dinamiche abitative.
Di fatto il PUC si propone di allargare e riqualificare l’offerta di posti di lavoro per cui il trend demografico
potenzialmente dovrebbe risentirne in maniera positiva, inoltre occorre rilevare che esiste ancora un
movimento migratorio positivo (anche all’interno del comprensorio), ma soprattutto che siamo in presenza
di nuclei familiari giovani (il tasso di natalità é superiore alla media provinciale e quello di mortalità inferiore)
fattori questi che caratterizzano una vitalità accentuata nel Comune che si traduce in un aumento costante
della popolazione. Tali dati sono supportati anche dal raffronto tra nucei instituiti e nuclei estinti, con una
netta prevalenza dei primi.
Dal 1951 al 1981 si é registrata nel Comune una forte crescita demografica, che successivamente,
nell’ultimo decennio si é ridotta mantenendo una crescita costante stimabile in circa 250 abitanti nel
decennio: si stima pertanto prudenzialmente un incremento demografico futuro nel decennio pari a 250
unità.
1.4. PATRIMONIO EDILIZIO E CONDIZIONI ABITATIVE.
1.4.1. ABITAZIONI IN COMPLESSO OCCUPATE E NON OCCUPATE ai censimenti ‘71,’81,’91.
TAB 1.4.1 A -ABITAZIONI IN COMPLESSO OCCUPATE E NON OCCUPATEAnni
ABITAZIONI OCCUPATE
ABITAZIONI NON OCCUPATE ABITAZIONI TOTALI
1971
1146
170
1316
1981
1484
245
1729
1991
1744
393
2137
FONTE ISTAT
L’ analisi dei dati statistici (vd Tab. 1.4.1 A) fornisce come primo dato emergente la crescita del patrimonio
edilizio abitativo nel corso degli ultimi vent’anni: il valore di crescita percentuale delle abitazioni é pari a +
31,4% nel periodo 1971-1981 e + 23,5% nel periodo 1981-1991.
Altro dato significativo corrisponde all’aumento progressivo delle abitazioni non occupate da intendersi
come crescita delle seconde case, piuttosto che come abbandono abiatativo. Il valore di crescita
percentuale delle abitazioni non occupate nel decennio 1981-1991 é pari a + 60%.
1.4.2 ABITAZIONI OCCUPATE AI CENSIMENTI ’71-’81-’91:
STANZE/FAMIGLIA E STANZE /ALLOGGIO
VARIAZIONE
DEL RAPPORTO
TAB 1.4.2 A -ABITAZIONI OCCUP. E NON OCCUP.-RAPP. STANZE/FAMIGLIA-RAPP. STANZE/ALLOGGIOAnni
ABITAZIONI OCCUPATE
FAMIGLIE OCCUP.
ABITAZIONI NON OCCUPATE ABITAZIONI TOT.
N°
Stanze St/abitaz. N° Fam. St./famig. N °
Stanze
St./abitaz.N °
Stanze
1971
1146
4227
3,7
1174
3,6
170
556
3,3
1316
4783
1981
1484
5865
4
1498
3,9
245
806
3,3
1729
6671
1991
1744
6728
3,9
1744
3,9
393
1310
3,3
2137
8038
FONTE ISTAT
Il rapporto stanze/famiglia e il rapporto stanze/alloggio é in condizione di sostanziale equilibrio al variare
12
del numero di abitazioni presenti sul territorio (vd Tab 1.4.2 A)
Le abitazioni occupate nel 1991 (vd Tab 1.4.2 B) sono di proprietà per il 61,2%, mentre sono in affitto il
29,1%.
TAB 1.4.2 B -ABITAZIONI OCCUPATE PER TITOLO DI GODIMENTO al 1991ABITAZIONI
P R O P R I E T A ' 1067
AFFITTO
508
ALTRO
169
FONTE ISTAT
STANZE
4356
1751
621
ABITANTI
2854
1400
388
STANZE/ABITAZIONI
4,1
3,4
3,7
1.4.3.ABITAZIONI ATTUALMENTE OCCUPATE PER EPOCA DI COSTRUZIONE: DIMENSIONE MEDIA,
RAPPORTO STANZE/ALLOGGIO (1991)
ABITAZIONI OCCUPATE PER EPOCA DI COSTRUZIONE al 1991
1919-1945 1946-1960 1961-1971 1972-1981 1982-1986 Post 1986
Totale
ABITAZIONI 523
120
183
436
398
38
46
1744
STANZE
465
718
1705
1578
155
181
6728
Ante 1919
1926
FONTE ISTAT
Dal grafico risulta che l’edificazione precedente l’anno 1919 coincidente con il centro storico e la ristretta
area limitrofa ad esso, ha un valore percentuale pari al 30% del costruito esistente. La restante
edificazione pari al 70% risulta quindi del XX secolo.
1.4.4. IL FABBISOGNO ABITATIVO
1.4.4.1 LA DOMANDA SOCIALE DI ABITAZIONI IN UN DATO PERIODO
Al fine di individuare alcune ipotesi di fabbisogno abitativo occorre considerare anche altri fattori : ad
esempio una ridristibuzione sul territorio della popolazione stabile cui deve corrispondere un
miglioramento delle condizioni abitative ed un innalzamento della qualità urbana, legato altresì alla
creazione di nuovi posti di lavoro, alla ricucitura e riqualificazione di tessuti urbani frammentati, alla
formazione di servizi ed aree attrezzate di adeguamento degli impianti tecnologici.
Si adottano le seguenti ipotesi:
- evoluzione lineare della variazione dello stock abitativo in termini di abitazioni prodotte e variazione dello
stock abitativo per fenomeni erosivi
- costanza nei modi d’uso
La dinamica dei fabbisogni abitativi é determinata dalla evoluzione di tre fattori complessi:
-a) modi d’udo del patrimonio abitativo.
-b) produzione utile di abitazioni
-c)domanda sociale di abitazioni
Rispetto a questi tre problemi la base conoscitiva disponibile risulta fortemente carente.
- a)E’ carente il dato relativo al modo d’uso di abitazioni per cui non é possibile costruire una matrice di
affollamento e di conseguenza verificare eventuali condizioni di sottoutilizzo e di sovrautlizzo del
patrimonio abitativo, dal momento che manca il dato relativo alle abitazioni per numero di stanze e abitanti.
- b) Anche in merito alla produzione di abitazioni sono stati forniti dall’ufficio tecnico solo dati relativi al N°
di concessioni edilizie rilasciate per ciascun anno senza una quantificazione delle volumetrie relative.
13
A titolo esemplificativo é possibile solo fornire alcuni dati relativi alle volumetrie residenziali in zone
soggette a nuova espansione residenziale di PRG ove era prevista con una tipolgia plurifamiliare e la
formazione di SUA (zone C3, C4, C5, C6) :
- Zona C3 totale volumetria MC 19.642 di cui per edilizia sovvenzionata e convenzionata MC 8973 per
edilizia convenzionata MC. 10.669
- Zona C4 totale volumetria MC 12.563
Le zone C3 e C4 sono in corso di realizzazione ed ultimazione per una volumetria insediata totale pari a
MC. 32.205.
- Zone C5 e C6 non sono mai decollate a causa del ricorso obbligatorio allo SUA.
c) generazione di domanda sociale secondo le indicazioni regionali ( a variazione identiche di grandezze
demografiche si fa corrispondere un livello identico di domanda sociale di abitazioni).
Con domanda sociale di abitazioni si indicano quelle esigenze abitative che si vengono a generare in un
dato periodo a causa delle variazioni demografiche.
Mentre tutte le variazioni in incremento generano un aumento di domanda, le variazioni in decremento
generano una disponibilità potenziale che si concretizzerà in offerta reale di spazio abitativo dopo un
certo lasso di tempo
I coefficienti di generazione della domanda sociale di abitazioni sono stati ipotizzati costanti su tutto il
territorio regionale.
Pertanto la stima della domanda sociale di abitazioni (DT) risulta dalla seguente funzione:
DT= d1 NT+d2(IT/nIT + 1)nIT - d3 nET
dove
NT= nati nel comune nel periodo T
IT= N° immigrati nel Comune nello stesso periodo
nIT= nuclei istituiti nel periodo
nET= nuclei estinti nel periodo
d1,d2,d3 coefficienti che vengono assunti secondo lo standard assunto dalla Regione Liguria nel modo
seguente:
- d1= 0,5, valore che fa corrispondere ad ogni nato l’esigenza di 0,5 stanze
- d2= 1 , valore che fa corrispondere ad ogni nucleo istituito l’esigenza di un numero di stanze pari al
rapporto tra numero di iscritti o immigrati e numero di nuclei istituiti aumentato di una unità
- d3= Stanze/N° nuclei familiari. Nel Comune nel 1991 pari a 3,85.
Sono state trascurate le altre grandezze demografiche (emigrati, morti, matrimoni)
N T87-96= nati = 443
IT 87-96= immigrati= 2540
nIT 87-96= nuclei istituiti =949
nET 87-96= nucei estinti= 616
la funzione soprariportata diventa:
D87-96=Domanda sociale= 0,5*443+1(2540/949 +1)949- 3,85*616 = 1332 vani
pari a circa 133.200 MC.
Tale valore si riferisce al fabbisogno abitativo formatosi nel periodo 87-96, cui si deve aggiungere il
fabbisogno precedente, cui si deve sottrarre la produzione utile nel periodo al fine di ottenere il
fabbisogno al momento attuale
Per il calcolo del fabbisogno abitativo correttamente occorre disporre dei seguenti dati:
14
Fabbisogno derivante dai modi d’uso del patrimonio edilizio esistente
affollamento al 1986)
( matrice di
+
Fabbisogno formatosi nel periodo 1987-1996 (domanda sociale di abitazioni
Produzione utile nel periodo 1986-1997 (tiene conto della produzione effettiva, delle
variazioni dello stock non occupato, del coefficiente di erosione)
Non siamo in grado per i motivi sopraelencati di fornire dati circa i modi d’uso del patrimonio edilizio
esistente e circa la produzion utile di abitazioni nel periodo per cui il valore relativo alla domanda sociale di
abitazioni nel periodo 1987-1996 viene assunto come indicatore da confrontare con altri valori .
1.4.4.2 LE PREVISIONI REGIONALI
Il PQR 92/95, in attesa di una completa revisione ed aggiornamento dei dati, adotta come previsione la
stima OSA-ILRES, (contenuta già nel PQR 90-93) che quantifica per il Comune di Camporosso, il
fabbisogno abitativo medio annuo comunale di prima casa pari a 11 alloggi e stima la riqualificazione
necessaria media annua pari a 38 alloggi.
Occorre rilevare che la Regione si propone “l’obiettivo di perseguire le politiche della riqualificazione
urbana e del soddisfacimento della domanda abitativa con il minor consumo di risorse territoriali . In tale
prospettiva dichiara di voler “prioritariamente procedere al finanziamento di interventi che abbiano per
oggetto la riqualificazione urbana , il recupero urbanistico di insediamenti esistenti ed il recupero del
patrimonio edilizio”. Il fabbisogno abitativo regionale ammonta, secondo la stima della Regione, ad un
valore annuo di 5510 abitazioni di cui la quota che si ritiene possa derivare dal recupero ed immessa nel
sistema abiatativo é pari a 1982 abitazioni.
Il fabbisogno annuo di prime case viene assunto come base per il dimensionamento.
Per il Comune di Camporosso tal valore ammonta a 11 alloggi annui.
Pertanto assumendo il valore medio presente nel comune di N° 3,85 vani/abitazione, si ricava la seguente
stima decennale:
3,85*11*10= 423 vani pari a 42.300 MC circa
Spetterà al Comune, con successivi atti deliberativi, al di fuori del PUC, determinare e programmare,
nell’ambito del fabbisogno di prima casa , la quota da destinare a regime controllato (comprendente il
comparto dell’edilizia pubblica a sostegno diretto della domanda di affitto - sovvenzionata) ed a sostegno
indiretto della domanda di proprietà (agevolata e convenzionata). La localizzazione potrà avvenire
all’interno di ciascuna delle zone edificabili del PUC.
A titolo esemplificativo si riportano le percentuali di riferimento assunte dalla Regione nel PQR:
fabbisogno 100%
regime controllato: 67%
regime libero: 33%
15
1.4.5. ABITANTI E ABITAZIONI NEL CENTRO STORICO
(valori desunti dalla relazione del P.O.I. redatto dalla sottoscritta professionista)
Si riportano alcuni dati demografici, forniti dall'ufficio anagrafe comunale al 31.8.1994
Popolazione residente totale =
4704 abitanti ,
di cui nel centro storico =
1342 ( 28,5%)
Nuclei familiari totale =
1770
Nuclei familiari nel centro storico=
521(29,4%)
Dimensione media del nucleo familiare = 2,65
Dimensione media del nucleo familiare nel centro storico = 2, 57
Valori superiori sia alla media regionale pari a 2,25 componenti per famiglia, che a quella del relativo bacino
di utenza con valori pari a 2,51.
Il P.P. del centro storico approvato dalla RL indica nella relazione una capacità teorica insediativa di MC.
142.430 pari a 1096 abitanti contabili.
Di fatto comunque, attualmente, gli abitanti sono pari a 1342, come detto sopra.
Siamo in presenza di un'alta densità abitativa del centro storico e degli alloggi che versano spesso in
condizioni di disagio abitativo, sia per sovraffollamento che per caratteristiche di salubrità. In via teorica ed
in assenza di dati puntuali in merito agli alloggi per N° di stanze in rapporto agli abitanti e quindi in merito al
modo d’uso del patrimonio edilizio per tendere ad un uso equilibrato del patrimonio esitente, si può
vedere che siamo in presenza di 246 abitanti in più di quanto ipotizzato dal Piano Particolareggiato,
per i quali occorre ipotizare un deficit abitativo ed una conseguente offerta di abitazioni.
Sicuramente si tratta di un centro storico che per quanto riguarda lo stato di conservazione del patrimonio
edilizio esistente é caratterizzato prevalentemente da:
- interventi di trasformazione edilizia abbastanza recenti, non sempre rispettosi dei valori architettonici,
storici e ambientali;
- mancanza di manutenzione ordinaria dei fabbricati;
- degrado tecnologico generalizzato (mancanza di servizi igienici all'interno dei fabbricati, mancanza di
impianti tecnologici adeguati agli attuali standards abitativi)
- mancanza di soleggiamento, aereazione , illuminazione naturale di una parte del tessuto posto ad EST,
che impedisce lo sfruttamento residenziale dei piani terra e primo.
- alta percentuale di abitazioni occupate (sono praticamente inesistenti isolati abbandonati e/o non
occupati, come invece é possibile riscontrare in altri centri storici della provincia).
- alta percentuale di abitazioni in affitto (59%, valore desunto dalle indagini del P.P.) occupate
prevalentemente da popolazione immigrata e occupata nel settore edile oltre confine.
1.5. L’ASSETTO SOCIO-ECONOMICO ED OCCUPAZIONALE
L’ analisi dell’assetto socio-occupazionale del Comune di Camporosso é filtrato dai dati censuari del 1981
e del 1991.
Per ciò che concerne la composizione per titolo di studio nel 1991 (vd Tab 1.5 A) si riscontra in prima
analisi che le quote di residenti con laurea (0,75%) sono inferioriori al valore medio provinciale (3,19%). E’
invece elevata l’ incidenza degli analfabeti (3,39%, media provinciale 1,57%) che sottende una
componente di popolazione in condizioni di significativa deprivazione culturale, probabilmente attribuibile
ai pregressi flussi migratori di individui in età medio-elavata non scolarizzati.
La presenza dei diplomi é invece discreta (12,6%) ed é decisamente aumentata nel corso degli ultimi due
rilevamenti, ma rimane comunque inferiore alla media provinciale (18,08%)
16
TAB. 1.5 A -RES. IN ETA' DA 6 ANNI IN POI SECONDO IL TITOLO DI STUDIO/valori ass. e percent.Laurea
Diploma
Med. sup.
Lic. elem.
Alfab. s.t.
Analfab.
Res >6 anni
1981
37 (0,9)
325 (7,87)
1036 (25,1) 1798 (43,5) 789 (19,1)
1991
33 (0,75)
550 (12,6)
1572 (36)
145 (3,51)
4130 (100)
1495 (34,2) 574 (13,16) 148 (3,39)
4362 (100)
FONTE ISTAT-Censimento popolazione 1991-
Il Censimento 1991 registra un tasso di occupati pari al 40,87%, più alto rispetto al 39,36% del 1981 e
maggiore della media provinciale ‘91 che risulta pari al 37,17% (vd Tab 1.5 B). Contemporaneamte
salgono lievemente anche il numero di disoccupati (2,58%) e il numero degli attivi in cerca di prima
occupazione (3,71%).
TAB. 1.5 B -POPOLAZIONE ATTIVA E NON ATTIVA/valori assoluti e percentualiATTIVI
NON ATTIVI
Occupati
Disoccupati
In cerca
Totale
1981
1747 (39,36)
81 (1,83)
132 (2,97)
1991
1897 (40,87)
120 (2,58)
172 (3,71)
FONTE ISTAT-Censimento popolazione 1991-
1960 (47,3)
2189 (47,16)
2478 (52,7)
2453 (52,84)
TOT RES.
4438 (100)
4642 (100)
L’ esame della condizione professionale degli occupati (vd Tab 1.5 C) mostra una certa prevalenza dei
lavoratori dipendenti (44,67%), con una quota discreta di lavoratori in proprio (26,87%).
TAB. 1.5 C -POPOLAZIONE ATTIVA PER CONDIZIONE PROFESSIONALE/valori assoluti e percentualiImpr. lib. prof.Lav. in propr. Coad../S. coop.Dirig./impieg. Lav. dipend.
Totale attivi
1981
38 (2,08)
498 (27,24)
169 (9,25)
204 (11,16)
919 (50,27)
1828 (100)
1991
119 (5,9)
542 (26,87)
164 (8,13)
291 (14,43)
901 (44,67)
2017 (100)
FONTE ISTAT-Censimento popolazione 1991-
Interessante risulta rivolgere l’attenzione al tipo di attività svolta dalla popolazione del Comune (vd Tab 1.5
D). Le attività prevalenti nel 1991 sono localizzate nel settore agricolo (22,9%), nelle costruzioni
(16,06%) e nel commercio (15,02%). Anche l’ industria manifatturiera occupa una quota discreta di
lavoratori (10,2%). Le altre figure professionali risultano meno presenti sul territorio.
17
TAB. 1.5 D -POPOLAZIONE ATTIVA SECONDO ATTIVITA' ECONOMICA/valori assoluti e percentuali-1991ATTIVITA'
ECONOMICA
1981
Agricoltura, caccia, silvicoltura
1991
441*
24,12
462
22,9
212*
11,6
1
0,05
4
0,2
Attività manifatturiere
220
10,9
Produzione e distibuzione di energia
12
0,59
Pesca, piscicoltura
Estrazione di minerali
Costruzioni
352
19,26
324
16,06
Commercio, riparazioni beni di consumo
420*
22
303
15,02
152
7,54
Trasporti, magazzinaggio e comunicaz.
147
8,04
126
6,24
Intermediazione monetaria e finanz.
26*
1,42
24
1,19
77
3,82
Alberghi e ristoranti
Aff. immob., noleggio, informat. e altro
P.A. e Difesa, assicur. sociale e obbl.
95
4,71
Istruzione
33
1,64
Sanità e altri serv. sociali
54
2,68
Altri servizi pubblici
116
5,75
Servizi domestici presso famiglie
14
0,69
Organizzazioni e organismi terr.
-
-
2017
100
Totale
230*
1828
12,58
100
* I valori riportati sono complessivi di tutte le attività conglobate nelle singole caselle
FONTE ISTAT-Censimento popolazione 1981FONTE ISTAT-Censimento popolazione 1991-
1.5.1 AGRICOLTURA
Il settore agricoltura é il settore produttivo primario del Comune di Camporosso: sono presenti nel 1990
sul territorio 439 aziende (vd Tab 1.5.1 B) con un numero di 442 Unità Lavoro Agricolo (U.L.A.= addetti
settore agricolo; vd Tab 1.5.1 A) per un valore di produzione lorda pari a 19.097,48 Milioni di £ (Reddito
Lordo Standard) che colloca l’attività agricola di Camporosso come impatto economico al sesto posto
provinciale. Il reddito lordo standard per unità lavorativa é pari a 42,22 milioni di lire che é un valore
relativamente alto (nona posizione provinciale) rispetto alla media provinciale pari a 33,93 miloni e rispetto
alla media che si riscontra nella collina litoranea pari a 36,31 milioni.
Le aziende sono storicamente fondate sulla conduzione diretta (al 1991 costituiscono il 96%), mentre le
aziende con salariati sono limitate a un numero di poche unità (al 1991 costituiscono il solo 4%). Il numero
totale delle aziende, dopo aver subito un forte rialzo nel periodo 1961-1971 con un aumento percentuale
delle imprese pari a + 21,2%, é in fase decrescente dal rilevamento del ‘71 con un saldo negativo pari a 13,37% nel periodo 1971-1991.
TAB. 1.5.1 A - REDDITIVITA' DEL LAVORO AGRICOLO -1990 -
R.L.S. (Milioni di £)
U.L.A. Totali
R.L.S./U.L.A.
19097,48
442
42,22
FONTE C.A.I.R.E./ STUDI PROPEDEUTICI PTC AREE AGRICOLE DELLA PROVINCIA DI IM 1995
18
TAB. 1.5.1 B - AZIENDE PER FORMA DI CONDUZIONE/SUPERFICIE IN ETTARI-1991AZ. A CONDUZ. DIRET. SUPERF. COLTIVATA
AZ. CON SALARIATI
SUPERF. COLTIVATA
1961
401
825,23
7
30,18
1971
486
678,91
3
6,6
1981
442
649,6
2
3,64
1991
421
n.p.
18
n.p.
FONTE ISTAT-Censimento agricoltura-
La superficie agricola utilizzata totale (S.A.U.= insieme dei terreni investiti a seminativi, orti familiari, prati
permanenti o pascoli, coltivazioni legnose agrarie e castagneti da frutto. Essa costituisce la superficie
investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente agricole) tende invece a diminuire (vd
Tab 1.5.1 C) con una variazione percentuale nel periodo 1981-1991 pari a -12,69%, valore analogo alla
variazione percentuale provinciale (-12,74%). Ma la lettura dei dati S.A.U. parziali se da un lato mette in
evidenza un forte decremento della S.A.U. a coltivazioni permanenti con un valore percentuale negativo
pari a - 25,7% nel periodo 1981-1991, dall’altro mostra una tendenza all’ aumento progressivo della
S.A.U. a seminativi pari a + 18,6% nel periodo 1971-1991.
TAB. 1.5.1 C - RIPARTIZIONE DELLA SUPERFICIE AZIENDALE SECONDO L'UTILIZZAZIONE DEI TERRENI
-1991SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA (SAU)
SEMINATIVI
COLT. PERM.
PRATI/PASC. TOT
1971
114,21
185,84
4,68
304,73 229,81
SUP A BOSCHI ALTRA SUP.
153,61
TOT GEN.
688,15
1981
124,98
213,79
3,56
342,33 210,85
100,06
653,24
1991
135,41
158,92
4,56
298,89 187,15
85,36
571,4
FONTE ISTAT-Censimento agricolturaTAB. 1.5.1 D -AZIENDE CON COLTIVAZIONI LEGNOSE AGRARIE PER PRINCIPALI COLT. PRATICATE-1991VITE
OLIVO
AGRUMI
FRUTTIFERI
AZIENDE
SUPERF.
AZIENDE
SUPERF.
AZIENDE
SUPERF.
AZIENDE
SUPERF.
1981
123
43
233
165,89
4
0,62
28
4,28
1991
87
34,28
210
100,39
29
2,96
16
1,22
FONTE ISTAT-Censimento agricoltura-
L’analisi dei dati riportati nella tabella 1.5.1 D mostra un calo delle attività agricole tradizionali sia in termini
di aziende che di superficie utilizzata: la coltivazione della vite registra nel periodo 1981-1991 un forte
calo di aziende pari a -29% e di S.A.U. pari a - 20%; l’ulivocoltura nello stesso periodo ha una perdita del
10% delle aziende, ma soprattutto registra una forte diminuizione della S.A.U. pari a - 39,5%.
Anche la coltura di fruttiferi mostra un calo del 42,8% delle aziende e del 71,5% della relativa S.A.U.
In controtendenza si registra la coltivazione degli agrumi che registra un aumento del 625% delle aziende
e del 377% della S.A.U, ma che in ogni caso ha un incidenza del 0,91% sulla S.A.U. totale (vd Tab 1.5.1
E).
L’ ISTAT non fornisce dati statistici riguardanti la floricoltura, attività agricola che sia in termini di aziende, sia
in relazione alla S.A.U., sia in termini di impatto economico é la principale del Comune. Tali dati sono forniti
dal C.A.I.R.E. che definisce una distribuzione territoriale delle colture agrarie (vd Tab 1.5.1 E).
19
TAB. 1.5.1 E -DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE COLTURE AGRARIE al 1990COLTURE AGRARIE
S.A.U.
INCIDENZA %
CEREALI
ORTIVE
ORTIVE IN SERRA
FIORI IN PIENA ARIA
FIORI IN SERRA
FORAGGERE
PRATI/PASCOLI
VITE
FRUTTIFERI
AGRUMI
OLIVO
0
5,87
0,32
115,04
58,86
0
4,56
34,28
1,22
2,96
100,39
0
1,81
0,1
35,56
18,19
0
1,41
10,6
0,38
0,91
31,04
S.A.U. TOTALE
323,5
100
FONTE C.A.I.R.E./ STUDI PROPEDEUTICI PTC AREE AGRICOLE DELLA PROVINCIA DI IM 1995
Dalla tabella si rileva in prima analisi che la S.A.U. totale Fonte C.A.I.R.E. (323,5) non coincide con la
S.A.U. totale Fonte ISTAT (298,89), ma il margine di errore rimane comunque limitato.
Il dato emergente riguarda l’ incidenza percentuale della S.U.A. a fiori (54%) che conferma il ruolo
prioritario del comparto floricolo nel settore agricolo del Comune.
Oltre ai dati ufficiali sopra riportati é possibile formulare le seguenti considerazioni.
a) Floricoltura
Il settore floricolo risulta nettamente prevelente nell’ambito dell’agricoltura del Comune.
I dati del 1990 evidenziano inoltre che la floricoltura in piena aria risulta più sviluppata (35,56% della SAU)
rispetto a quella in serra (18,19%).
La floricoltura in piena aria si pratica prevalentemente nelle zone collinari e può definirsi “floricoltura mista”
poiché caratterizzata dalla compresenza di vari tipi di coltivazioni floricole e anche ortofloricole. Vengono
associate coltivazioni di piante arboree da fiore e fronda (mimosa, eucaliptus, ginestra, agapanthus) con
colture in serra (prevalentemente rose). Le coltivazioni di piena aria che si adattano bene alle acclività
collinari, che richiedono tendenzialmente scarsi investimenti di capitale e un limitato impiego di
manodopera rispetto alle colture in serra più impegnative, stanno progressivamente distribuendosi sul
territorio collinare. Tale fenomeno se da un lato permette l’utilizzazione di terreni in posizioni disagiate
altrimenti improduttivi, dall’ altro causa spesso l’ indiscriminata eliminazione di alberi d’ulivo secolari,
l’abbattimento dei tradizionali muri in pietra a secco sostituiti da muri in cemento armato, l’ allargamento
delle fasce con la conseguente modifica della morfologia naturale delle colline.
La floricoltura in serra si pratica tendenzialmente nelle aree pianeggianti di fondovalle, in particolare in
località “Braie”, con la coltivazione intensiva di rose, crisantemi, garofani, gerbere, lilium, sterlizie, piante
ornamentali, ecc. In particolre risultano le rose il prodotto più importante attualmente coltivato nel territorio
di Camporosso, anche se tale produzione ha subito negli ultimi anni notevoli trasformazioni a causa degli
alti costi derivanti dalle necessità dettate dal mercato di cambiare ogni cinque anni l’attività. Un’azienda
media per essere competitiva e remunerativa deve avere almeno ventimila rose sottoserra (pari a3500 mq
di serra) e diecimila rose in piena aria (2000 mq) con un costo medio rispettivamente di 350.000.000 di
lire per la terra e la coltura, e di 500.000.000 per trentamila piante e 5500 mq di terreno coltivato.
Le aziende con coltivazioni in serra richiedono per l’imprenditore notevoli capacità tecniche ed
economiche. Queste ultime necessitano di notevoli capitali per la coltivazione: serre, bancali, impianti di
riscaldamento e irrigazione, illuminazione, ecc.
Per poter utilizzare a livello economicamente remunerativo gli impianti alcune aziende hanno assunto ritmi
20
comparabili a quelle delle aziende industrali, “forzando” le piante in vari periodi dell’ anno.
b) Olivocoltura
La coltivazione dell’ulivo era l’attività agricola prevalente ed economicamente più valida fino agli inizi del
novecento. Successivamente, con l’affermarsi della floricoltura, la sua importanza é diminuita in maniera
costante e sicuramente irreversibile.
L’ olivocoltura viene oggi praticata a livello di autoconsumo e senza resa produttiva significativa. Si
prevede che nei prossimi anni vi sarà un ulteriore abbandono della S.A.U. a olivi sia per l’età media molto
elevata degli operatori, che per la scarsa propensione all’attivazione di impianti specializzati, nonché per la
mancanza di un’adeguata promozione del prodotto e di conseguenza l’impossibilità di competere con
altre zone di produzione. Tale abbandono risulta a vantaggio dell’incolto o di altre colture più remunerative
con l’inevitabile eliminazione di alberi d’olivo.
c) Viticoltura
Anche la coltivazione della vite é praticata essenzialmente a livello di autoconsumo. Sono comunque
presenti numerose aziende di piccole e medie dimensioni che praticano la coltura del vitigno Rossese e
del Vermentino.
1.5.2 INDUSTRIA E ARTIGIANATO
TAB. 1.5.2 A -IMPRESE, UNITA' LOCALI E ADDETTI -1991TOTALE IMPRESE
TOTALE UNITA' LOCALI
DI CUI ARTIGIANE
NUMERO
ADDETTI
NUMERO
ADDETTI
NUMERO
ADDETTI
1961
75
n.p.
89
310
n.p.
n.p.
1971
116
n.p.
123
359
44
105
1981
251
n.p.
281
792
140
271
1991
300
808
331
934
120
246
FONTE ISTAT- Censimento industria e servizi-
Nel settore industriale e artigianale risulta impiegato nel 1991 il 28 % circa della popolazione attiva (vd
Tab. 1.5 D). Il settore delle costruzioni risulta molto sviluppato con un’occupazione del16% della
popolazione attiva. Parte degli occupati nel settore delle costruzioni svolgono la propria attività al difuori
dell’ambito comunale.
Anche le attività manufatturiere sono diffuse e occupano l’11% circa della popolazione attiva.
Le aziende industriali e artigianali presenti sul territorio sono di piccole o medie dimensioni; la
maggiorparte di esse sono localizzate in maniera diffusa nella regione Braie. Fino ad oggi questo settore
produttivo nel suo complesso non ha mai assunto un peso forte nell’economia comunale, ma l’attuazione
della zona artigianale-industriale D1 del vigente PRG con la previsione di 12 insediamenti produttivi, tre
dei quali già realizzati e altri in fase di progettazione ha già determinato un potenziamento di questo
settore.
1.5.3 TERZIARIO
Nel settore terziario risulta impiegato nel 1991 il 50 % circa della popolazione attiva (vd Tab. 1.5 D).
Nel commercio (compresa la riparazione di veicoli e beni di consumo) é occupato nel 1991 il 15% della
popolazione attiva. Le attività commerciali sono essenzialmente concentrate nell’area di Camporosso
capoluogo e Camporosso Mare. Dall’analisi dei dati comunali nel territorio di Camporosso risulta
prevalente il commercio al dettaglio dei prodotti alimentari, bevande e tabacco. Le altre attività commerciali
al dettaglio sono limitate a poche unità nel seguenti generi: commercio al dettaglio di mobili, articoli
21
d’illuminazione, elettrodomestici, ferramenta , colori e vernici, giornali, riviste e articoli di cartoleria, articoli
d’abbigliamento e di calzature. Il commercio all’ingrosso é anch’esso limitato a poche unità aziendali. E’
diffusa la presenza di attività per la manutenzione e riparazione degli autoveicoli e motocicli. Con
l’attuazione del piano particolareggiato della zona artigianale-industriale D1 del vigente PRG la cui
destinazione urbanistica é stata recentemente estesa anche al commercio si prevede nei prossimi anni
un forte potenziamento di questo settore.
La presenza di ristoranti e trattorie é molto ridotta (6 unità), mentre é più diffusa la presenza di bar. Anche
gli alberghi sono presenti in numero esiguo (vd Par. 1.5.4).
1.5.4 TURISMO
Il Comune di Camporosso é collocato all’interno di un comprensorio turistico di grande interesse per la
ricchezza che offrono le risorse naturali, paesaggistiche e storiche presenti sul territorio (I Balzi Rossi, i
Giardini Hambury, le zone archeologiche a Ventimiglia, i caratteristici borghi medioevali dell’entroterra).
Rispetto alle mete turistiche più consolidate della costa (Bordighera e Ventimiglia) e dell’ entroterra
(Dolceacqua, Apricale, Pigna e Castelvittorio) Camporosso costituisce un punto di snodo geografico, ma,
nonostante la felice collocazione, non ha mai conosciuto uno sviluppo turistico significativo. Il Comune é
sfornito completamente di esercizi alberghieri (1 unità soltanto), mentre é discreta l’offerta di strutture
extraalberghiere quali villaggi turistici (2 unità entrambi localizzati a Camporosso mare), campeggi (1 unità a
Camporosso Mare), parchi per vacanze (1 unità a Camporosso Mare) e appartamenti per vacanza (1 unità
in prossimità di Camporosso capoluogo).
Per una migliore analisi é stata svolta un’indagine sulla ricettività intesa come potenzialità di posti letto
disponibili per uso turistico nel territorio comunale e analizzata in considerazione due aspetti distinti:
- quello relativo ai posti letto in aziende ricettive disciplinate dalla legge RL n° 11/82 e s.m.i. che
comprendono aziende ricettive alberghiere (alberghi ivi compreso le possibili denominazioni di alberghi
tradizionali, motel e villaggi albergo, residenze turistiche alberghiere) e aziende ricettive all’aria aperta
(villaggi turistici, campeggi, parchi per vacanze)
- quello relativo ai posti letto in aziende extra-alberghiere quali abitazioni private (seconde case, aziende
definite con legge RL n° 13/92 quali case per ferie, ostelli per la gioventù, rifugi alpini ed escusionistici,
affittacamere, case e appartamenti per vacanze, alloggi agrituristici, miniaree di sosta allestite dagli Enti
locali nel loro territorio ecc.)
L’esame delle aziende ricettive é stata condotta partendo dai dati ufficiali rilevati presso la Azienda di
Promozione Turistica di Sanremo (ATP) ed é stata organizzata in tabelle nelle quali vengono riportate la
denominazione commerciale dell’azienda, la localizzazione, la categoria di appartenenza, conformemente
alla legge regionale sopracitata, l’informazione relativa al tipo di servizio offerto all’utente, il numero di
camere o piazzuole e il numero di posti letto (vd Tab. 1.5.4A, 1.5.4B).
Per le piazzole dei villaggi e campeggi é stabilita dalla stessa legge regionale una capacità media di
quattro persone ciascuna.
Dai dati disponibili risulta un notevole squilibrio tra gli esercizi ricettivi all’aria aperta e quelli alberghieri:
- 0,9% il settore alberghiero
- 99,1% il settore all’aria aperta
Tale articolazione degli esercizi nelle varie categorie a livello provinciale risulta essere:
- 60% il settore alberghiero
- 40% il settore all’aria aperta
ripartira come nella tabella 1.5.4 C
22
TAB. 1.5.4 A -AZIENDE RICETTIVE ALBERGHIERE ex lege RL N° 11/82 e succ.mod.DENOMINAZIONE
CAT.
Localizzazione
TIPO
CAMERE
BAGNI
LETTI
SERVIZIO
1) DEL PONTE
*
Via Repubblica, 102
ristorante bar
8
7
7
8
7
7
con parcheggio
Totale
TAB. 1.5.4 B -AZIENDE RICETTIVE ALL'ARIA APERTA ex lege RL N° 11/82 e succ.mod.comprendono VILLAGGI TURISTICI, CAMPEGGI, PARCHI PER VACANZE
DENOMINAZIONE
CAT.
Localizzazione
VILLAGGI
TIPO
SERVIZIO
N°
POSTI
PIAZZOLE
ALTRE
LETTO
TURISTICI
1) INTERNAZIONALE
* *
ristorante bar
33
-
132
24
-
96
57
-
228
bar e parcheggio
97
3
400
bar e parcheggio
33
9
168
187
12
796
Via Carducci, 26
con parcheggio
2) MARINO
ristorante bar
Via Carducci, 2
con parcheggio
Tot
N°
villaggi
turistici
CAMPEGGI
3) CAMPOROSSO MARE
* *
Via Dante Alighieri,10
PARCHI
PER
VACANZE
4) HELIOS
* *
Via Dante Alighieri,1
Totale
TAB. 1.5.4 C -POSTI LETTO IN AZIENDE RICETTIVE della Provincia - (1997)
Posti letto
ALBERGHI
RESIDENZE TURISTICO ALBERGHIERE
Percentuale
17.345
57%
936
3%
VILLAGGI TURISTICI
1.100
4%
CAMPEGGI
4.128
14%
PARCHI PER VACANZE
6.888
22%
30.397
100%
Totale
Fonte: prov. Imperia
23
TAB. 1.5.4 D -DINAMICA ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE NEL COMUNE DI CAMPOROSSO A.1992-
Mese
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
TOT
Presenze turistiche alberghiere
Italiani
Stranieri
Presenze turistiche extra albergh.
Italiani
Stranieri
arrivi
arrivi
presenze
0
0
0
45
61
0
0
0
0
0
0
0
106
0
0
0
107
157
0
0
0
0
0
0
0
264
arrivi
presenze
0
0
0
0
54
0
0
0
0
0
0
0
54
0
0
0
0
272
0
0
0
0
0
0
0
272
presenze
8
126
52
200
21
70
170
483
0
0
268
1.285
688
5.281
1.270 13.276
199
1.110
0
1
0
0
468
3
2.801 22.300
arrivi
presenze
2
2
0
0
17
24
153
326
0
0
456
1.932
1.064
6.278
479
4.641
229
1.331
12
41
0
0
11
128
2.415 14.586
alber+extra alber
Italiani+Stranieri
arrivi
presenze
10
128
52
200
38
94
368
916
115
429
724
3.217
1.752 11.559
1.749 17.917
428
2.441
12
42
0
0
128
479
5.376 37.422
TAB. 1.5.4 E -DINAMICA ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE NEL COMUNE DI CAMPOROSSO A.1993-
Mese
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
TOT
Presenze turistiche alberghiere
Italiani
Stranieri
Presenze turistiche extra albergh.
Italiani
Stranieri
arrivi
arrivi
presenze
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
arrivi
presenze
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
presenze
26
230
19
125
42
141
243
669
0
0
552
2.196
942
5.462
1.358 13.199
229
996
23
52
0
0
125
354
3.559 23.424
24
arrivi
presenze
0
2
2
8
8
17
227
634
0
0
312
1.346
1.027
5.529
840
5.284
192
1.578
6
104
0
0
3
5
2.617 14.507
alber+extra alber
Italiani+Stranieri
arrivi
presenze
26
232
21
133
50
158
470
1.303
0
0
864
3.542
1.969 10.991
2.198 18.483
421
2.574
29
156
0
0
128
359
6.176 37.931
TAB. 1.5.4 F -DINAMICA ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE NEL COMUNE DI CAMPOROSSO A.1994-
Mese
Presenze turistiche alberghiere
Italiani
Stranieri
Presenze turistiche extra albergh.
Italiani
Stranieri
arrivi
arrivi
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
TOT
presenze
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
arrivi
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
presenze
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
presenze
34
232
26
139
93
337
373
1.058
122
396
502
1.902
1.130
5.939
1.785 13.911
194
867
53
140
6
41
134
360
4.452 25.322
arrivi
presenze
0
0
4
4
27
105
60
165
284
958
251
1.190
834
4.232
929
4.227
162
1.027
17
106
0
0
10
28
2.576 12.042
alber+extra alber
Italiani+Stranieri
arrivi
presenze
34
232
30
143
120
442
433
1.223
406
1.354
753
3.092
1.964 10.171
2.714 18.138
356
1.894
70
246
6
41
144
388
7.030 37.364
TAB. 1.5.4 G -DINAMICA ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE NEL COMUNE DI CAMPOROSSO A.1995-
Mese
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
TOT
Presenze turistiche alberghiere
Italiani
Stranieri
Presenze turistiche extra albergh.
Italiani
Stranieri
arrivi
arrivi
0
0
0
0
0
3
23
83
13
7
19
30
177
presenze
0
0
0
0
0
4
41
298
22
9
37
66
477
arrivi
0
0
0
0
0
0
6
6
3
0
2
0
17
presenze
0
0
0
0
0
0
6
6
3
0
4
0
19
presenze
45
131
28
60
68
201
438
1.024
162
384
298
804
866
4.882
1.295 12.674
223
1.333
32
123
3
9
133
406
3.769 22.031
25
arrivi
presenze
5
56
4
62
3
37
113
288
120
417
314
1.520
663
3.867
397
3.284
156
849
8
20
0
0
5
38
1.788 10.438
alber+extra alber
Italiani+Stranieri
arrivi
presenze
50
187
32
122
71
238
551
1.312
282
801
615
2.328
1.558
8.796
1.781 16.262
395
2.207
47
152
24
50
168
510
5.574 32.965
TAB. 1.5.4 H -DINAMICA ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE NEL COMUNE DI CAMPOROSSO A.1996-
Mese
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
TOT
Presenze turistiche alberghiere
Italiani
Stranieri
Presenze turistiche extra albergh.
Italiani
Stranieri
arrivi
arrivi
12
12
2
48
24
15
15
67
23
7
21
11
257
presenze
16
21
7
80
38
41
71
218
64
45
52
33
686
arrivi
1
2
3
3
10
1
3
11
2
1
5
1
43
presenze
1
4
4
4
20
2
10
36
8
8
21
5
123
presenze
17
122
51
475
57
216
291
872
127
411
450
1.486
627
3.743
1.365 10.887
167
920
38
220
43
97
54
168
3.287 19.617
arrivi
presenze
5
14
2
6
13
51
31
116
179
697
180
919
692
4.181
531
3.871
131
1.038
40
160
1
1
4
38
1.809 11.092
alber+extra alber
Italiani+Stranieri
arrivi
presenze
35
153
67
506
75
278
373
1.072
340
1.166
646
2.448
1.337
8.005
1.974 15.012
323
2.030
86
433
69
172
70
244
5.395 31.519
TAB. 1.5.4 I -DINAMICA ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE NEL COMUNE DI CAMPOROSSO A.1997-
Mese
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
TOT
Presenze turistiche alberghiere
Italiani
Stranieri
Presenze turistiche extra albergh.
Italiani
Stranieri
arrivi
arrivi
0
20
30
22
23
19
21
71
22
9
13
17
267
presenze
4
22
78
43
29
22
21
112
29
11
38
18
427
arrivi
0
0
6
0
18
1
17
14
10
2
2
5
75
presenze
0
0
15
0
20
1
17
16
10
4
2
5
90
presenze
3
103
18
44
363
987
228
615
165
544
263
1.033
517
3.010
1.513 10.557
200
907
40
218
3
16
103
355
3.416 18.389
26
arrivi
presenze
0
0
2
20
46
178
59
273
221
838
163
641
606
4.096
490
3.487
146
993
12
96
0
7
2
6
1.747 10.635
alber+extra alber
Italiani+Stranieri
arrivi
presenze
3
107
40
86
445
1.258
309
931
427
1.431
446
1.697
1.161
7.144
2.088 14.172
378
1.939
63
329
18
63
127
384
5.505 29.541
Dinamica arrivi turistici
7500
Serie 1
7030
7000
a 6500
r
r
i
v
i 6000
6176
5574
5500
5000
5395
5376
1992
5505
1993
1994
1995
anni
27
1996
1997
Dinamica presenze turistiche
40000
38000
Serie 1
37931
37422
37364
36000
p
r
e
s 34000
e
n
z
e
32000
32965
31519
30000
28000
29541
1992
1993
1994
1995
1996
1997
anni
La residenza turistica risulta anch’essa limitata: il numero di abitazioni non occupate destinate alla vacanza
nel 1991 sono pari a 154 unità contro le 108 censite nel 1981 (dati ISTAT); riferendoci agli ultimi dati del
‘91 si può notare che a livello medio provinciale le residenze turistiche incidono per il 75,5% delle non
occupate, mentre nel caso di Camporosso tale incidenza é pari al solo 39,2%.
Aldilà delle risultanze statistiche é possibile formulare le seguenti considerazioni.
Un primo elemento di riflessione riguarda la localizzazione del mercato turistico-ricettivo nel Comune di
Camporosso: il comparto extraalberghiero (campeggi, parchi per vacanze, villaggi turistici) si concentra in
Camporosso Mare e più precisamente nell’area fociva del Nervia, a sud del tracciato ferroviario, ad
eccezione di un unico villaggio turistico situato in ambito collinare sotto il monte Santa Croce; la residenza
turistica é invece prevalentemente individuabile nelle frazioni e località collinari tra la Val Nervia e la Val
Roia (San Giacomo, Ciaixe, Brunetti, Balloi, Trinità), mentre risulta molto ridotta nel centro storico di
Camporosso; l’unico albergo presente si situa isolato da un contesto turistico in adiacenza alla S.P. della
Val Nervia. La distribuzione del mercato turistico di Camporosso é dunque confinata essenzialmente su
tre aree: la zona a mare, l’area collinare delle frazioni e il centro storico di Camporosso.
Un secondo elemento di riflessione riguarda la stazionarietà dell’offerta turistica-ricettiva: dagli anni
sessanta, quando sono sorte le principali strutture ricettive del Comune, ad oggi non si é registrato alcun
28
sviluppo significativo della ricettività turistica, ma al contrario hanno cessato l’attività due villaggi turistici
(villaggio Tubanto, villaggio Monterosso). Questa stazionarietà dell’ offerta turistica é imputabile a una
serie di fattori: in primo luogo allo stato di generale crisi del settore turistico del comprensorio intemelio
che risente della penalizzazione accusata nel suo complesso dall’intera regione; in secondo luogo dalla
mancanza di meccanismi di cooperazione/concertazione fra attori istituzionali e impresa; in terzo luogo
dalla mancanza di infrastrutture a sostegno del turismo; per ultimo dalla mancanza di una zonizzazione
favorevole allo sviluppo delle aree a vocazione turistica (si ricorda che attualmente l’ area turistica di
Camporosso mare a sud della ferrovia é circoscritta da una zona agricola).
Un terzo elemento di riflessione riguarda il ruolo che Camporosso può svolgere nel settore turistico, sulla
base delle potenzialità offerte dal suo territorio e rispetto alle prospettive future del turismo. Quest’ultimo
punto ci rimanda al Piano Turistico Regionale 1996-2000 redatto dall’I.L.R.E.S. che inquadra le linee
guida per il turismo ligure degli anni 2000. Tale strumento ci permette di evidenziare alcuni punti
fondamentali per indirizzare una programmazione del tuirsmo a Camporosso:
Il Comune ha la possibilità di programmare uno sviluppo turistico su tre aree: l’area di Camporosso Mare a
sud della ferrovia, il centro storico di Camporosso e il territorio dell’Alta Via dei Monti Liguri.
1.6 INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITA’
L’indagine compiuta sulla viabilità é fondata su sopralluoghi diretti e sui contributi informativi forniti dal
Comando VV.UU. di Camporosso con nota del 21.01.2000.
1.6.1 Presupposti sociali connessi alla mobilità veicolare e problematiche viarie riscrontate dal Comando
VV.UU.
Il carico insediativo del comune di Camporosso e dell’intero bacino della Val Nervia, complessivamente
circa 10.000 abitanti, ha una mobilità veicolare che in misura prevalente si connette con la rete viaria
costiera attraverso due percorrenze principali: la Strada Provinciale n.64 sulla destra orografica del Nervia
(transito “da” e “per” Ventimiglia-Francia) e la Strada comunale delle Braie sulla sinistra orografica (transito
“da” e “per” Vallecrosia-Bordighera). Tali strade oltre a supportare il traffico ordinario dei residenti , molti
dei quali lavoratori transfrontalieri e quindi soggetti al transito in orari prefissati (mattino e tardo
pomeriggio), sono percorse da un maggiore transito veicolare nel periodo estivo in relazione ai flussi
turistici che si immettono nella valle. Analogamente e in maniera più marcata i flussi di traffico connessi agli
orari del lavoro transfrontaliero incidono sul traffico della Strada Statale n.1 che, in corrispondenza del
ponte sul Nervia, convoglia per intero il flusso veicolare costiero.
Dal Comando di Polizia Municipale del Comune di Camporosso sono stati rilevati aluni punti critici della
circolazione:
a) congestione del traffico veicolare sulla strada S.S. n.1 in corrispondenza del ponte sul torrente Nervia,
essendo l’unicopercorso veicolare costiero;
b) congestione della strada comunale delle Braie che assume flussi di traffico rilevanti, soprattutto nella
fascia oraria del mattino e del tardo pomeriggio; tale percorrenza, avente careggiata ridotta, risulta di fatto
assimilabile per intensità di traffico a una strada Statale
c) ponte di collegamento tra Strada comunale delle Braie e Strada Provinciale della Val Nervia n.64 (Ponte
dell’Amicizia) di ridotte dimensioni e con portata limitata (12 tonnellate)
d) ridotta dimensione dei tre sottopassi ferroviari esistenti a Camporosso Mare; i due sottopassi di Via
Giusti e Via Manzoni permettono il transito ai soli veicoli aventi ingombro inferiore a mt.1,50 di altezza e mt.
1,80 di larghezza, mentre il sottopasso di via Dante consente il passaggio a veicoli con ingombro non
superiore a mt. 2,50 di altezza e mt.2,00 di larghezza
e) ridotta dimensione di carreggiata di via G.Carducci (strada di collegamento tra passeggiata mare e via
D.Alighieri)
f) ridotta dimensione della strada principale di servizio agli insediamenti dell’area “Pozzi”, anche in
relazione all’aumento del carico insediativo degli ultimi anni
g) ridotta dimensione della Strada Provinciale n.69, in particolare a monte del bivio per San Giacomo
29
h) forte pendenza della strada di servizio al nucleo “Gantin”
i) problematica viaria di via Verdi in relazione all’aumento del carico insediativo determinato dalle nuove
costruzioni
l) ridotta dimensione della carreggiata di via Sant’Anna in particolare nel tratto terminale
m) problematiche viarie in località Cian da Cà in relazione alla mancanza di una struttura viabilistica
adeguata
n) ridotta dimensione della S.P. n.64 in corripospondenza del centro storico (via Roma) in relazione al
transito di mezzi pesanti (TIR e autobus turistici)
1.6.2 Rilevamento dati sui flussi veicolari
Il Corpo di Polizia Municipale del Comune di Camporosso ha fornito un rilevamento di dati sui flussi
veicolari compiuto tra il 11.01.2000 e il 20.01.2000; al fine di determinare il flusso monodirezionale orario
é stata rilevata la media dati nelle due ore di punta del mattino e nelle due ore del tardo pomeriggio di
giorni feriali. Si espongono qui di seguito i rilevamenti prodotti:
a) Strada S.S. n.1 (incrocio con via De Gasperi)
TRANSITO
VEICOLI/ORA
Da Ventimiglia verso Vallecrosia
920
Da Vallecrosia verso Ventimiglia
930
b) Dalla S.P. n.64 alla S.S. n.1
TRANSITO
VEICOLI/ORA
Da Val Nervia verso Ventimiglia
480
Da Val Nervia verso Vallecrosia
120
c) Dalla S.S. n.1 alla S.P. n.64
TRANSITO
VEICOLI/ORA
Da Ventimiglia verso Val Nervia
400
Da Vallecrosia verso Val Nervia
105
d) Dalla S.S. n.1 verso Via De Gasperi
TRANSITO
VEICOLI/ORA
Da Ventimiglia verso Via De Gasperi
320
Da Vallecrosia verso Via De Gasperi
120
Dei complessivi 440 veicoli circa 300 si dirigono verso verso Via
San Rocco (Vallecrosia) e circa 140 verso via Braie (Val Nervia)
e) Dalla Via De Gasperi verso S.S. n.1
TRANSITO
VEICOLI/ORA
Da Via De Gasperi verso Ventimiglia
468
Da Via De Gasperi verso Vallecrosia
0
Tale dato denota un traffico veicolare determinato essenzialmente
da autoveicoli che provengono da Vallecrosia, attraverso la
“via Romana” verso Ventimiglia
30
f) Via San Rocco (Via Romana)
TRANSITO
VEICOLI/ORA
Verso Ventimiglia
500
Verso Vallecrosia
560
g)
Strada
Comunale
delle
Braie
TRANSITO
in
corr.
rotatoria
VEICOLI/ORA
Da Val Nervia verso Via San Rocco
540
Da Val Nervia verso Via De Gasperi
130
Se si confrontano i dati contenuti nella tabella g) con i dati della
tabella e) si rileva che i veicoli che transitano in via De Gasperi
provengono essenzialmente da Vallecrosia-Bordighera
h) Senso unico di via Braie
TRANSITO
VEICOLI/ORA
Da Via San Rocco verso Piazza d'Armi
168
Da Via Braie verso Piazza d'Armi
144
1.6.3 Infrastrutture per la mobilità veicolare
Il sistema della mobilità del Comune di Camporosso é costituito da una rete viabile articolata su vari livelli
riconosciuti in base a due criteri ordinatori: le caratteristiche funzionali e le caratteristiche tecnicocostruttive delle strade (vd TAV. 7.1/2/3).
Sono stati individuati 5 livelli viabilistici:
- I livello: costituito dalla viabilità principale di collegamento costiero che coincide con la S.S. Aurelia.
- II livello: costituito dalla viabilità principale di collegamento costa/entroterra.Tale apparato viario é
formato dalla S.P. della Val Nervia (sponda destra del torrente Nervia) e dalla via Braie (sponda sinistra) che
giunge a Camporosso Mare articolandosi nelle strade urbane di via San Rocco, via De Gasperi, piazza
d’Armi.
- III livello: costituito dalla viabilità di collegamento Camporosso/frazioni e Camporosso/San Biagio della
Cima. Il collegamento Camporosso/frazioni é garantito dalla Strada Militare (inizia dalla S.P. della Val Nervia
in corrispondenza della località Bigauda e si conclude a Rocchetta Nervina servendo i nuclei di San
Giacomo e Ciaixe) e dalla Strada Brunetti-Balloi-Trinità (si dirama dalla Strada militare e si innesta a un
percorso nel territorio di Ventimiglia che si conclude nella S.S. della Val Roia). La strada Camporosso/San
Biagio della Cima esiste in quanto tracciato ma dopo una percorrenza pubblica (via Turistica) la strada
diventa consorziale e pertanto non transitabile.
- IV livello: costituito dalla viabilità pubblica locale a servizio diretto degli insediamenti
- V livello: costituita dalla principale viabilità privata a servizio diretto degli insediamenti
Si precisa che l’indagine compiuta sulla viabilità é fondata su sopralluoghi diretti e sui contributi informativi
forniti dal Comando VV.UU. di Camporosso.
31
1.6.4 VIABILITA’ DI I LIVELLO
VIABILITA' DI I LIVELLO
DENOMINAZIONE
LOCALITA'
S.S. n.1
Camporosso Mare
LUNGH.
SEZ.
STR.
395
PAVIM.
8
asfalto
Il tratto stradale della via Aurelia (S.S. n.1), circa mt 300, supporta per intero il flusso viabilistico della costa
che é obbligato al passaggio del ponte sul Nervia. Per tali ragioni si rileva in situazioni di ordinaria
percorrenza automobilistica (ore diurne lavorative) un volume di traffico particolarmente elevato e spesso
causa di rallentamenti e code. Il tratto stradale in esame é costituito da una sezione media pari a circa mt 8,
con marcipiedi su ambo i lati.
1.6.5 VIABILITA’ DI II LIVELLO
VIABILITA' DI II LIVELLO
DENOMINAZIONE
LOCALITA'
LUNGH.
SEZ.
STR.
PAVIM.
S.P. n.64
sponda ds del Nervia
5380
6/8
asfalto
Via Braie
Camporosso Mare/Braie
2082
5/8
asfalto
via De Gasperi
Camporosso Mare
215
8
asfalto
piazza d'Armi
Camporosso Mare
173
5
asfalto
via San Rocco
Camporosso Mare
114
7
asfalto
Il collegamento viabilistico dalla costa all’entroterra é caratterizzato da due percorrenze alternative:
1) La S.P. della Val Nervia n.64, sulla sponda destra del Nervia, che essenzialmente convoglia il volume di
traffico proveniente da ponente.
Il tracciato della strada provinciale presenta le seguenti caratteristiche tecnico-costruttive:
• Nel tratto compreso tra la località Nervia di Ventimiglia e il ponte dell’Amicizia la strada segue l’argine
destro del torrente con una sezione media di 6 mt, senza marciapiedi
• Nel tratto compreso tra il Ponte dell’Amicizia e la parte nord del centro storico la strada assume le
caratteristiche di percorrenza urbana con marcipiedi su unico lato o su ambo i lati (Corso Vitt. Emanuele)
• Nel tratto compreso tra la parte nord del centro storico e il confine con Dolceaqua la strada riassume il
carattere di strada extraurbana, sprovvista di marciapiedi.
2) la via Braie, sulla sponda sinistra del Nervia, che essenzialmente convoglia il volume di traffico
proveniente da levante. Tale strada diparte dal nodo viabilistico costituito dall’intersezione della via San
Rocco (ultimo tratto della cosidetta via Romana), via De Gasperi e via XXV Aprile e, superato il Ponte
dell’Amicizia, confluisce nella strada provinciale n.64. Il tracciato della via Braie ha assunto nel corso degli
ultimi anni una sempre maggiore incidenza di traffico sia per i minori tempi di percorrenza verso il levante
costiero rispetto alla strada provinciale, sia per la realizzazione di nuovi insediamenti industriali-artigianali,
sia per parziali miglioramenti viabilistici.
La strada in esame, originatasi sul sedime di un’antica percorrenza comunale, é attualmente sottoposta ad
adeguementi tecnci con aumenti della sezione stradale e riduzione dei raggi di curvatura di alcune curve,
oltre alla realizzazione di un marcipiede lungo tutta la percorrenza (già parzialmente realizzato dall’A.C.)
Si rileva comunque che la strada in esame, contraddistnita da strade private che si innestano
perpendicolarmente sulla stessa, per i vincoli legati alla edificazione esistente e per le difficoltà
espropriative dei terreni agricoli occupati da serre, non potrà subire miglioramenti tali da scongiurare
pericoli determinati dal tipo di impianto viabilistico.
Si precisa infine che le strade di II livello che percorrono l’area urbanizzata di Camporosso Mare (primo
32
tratto di via Braie, via San Rocco, via De Gasperi, via XXV Aprile) assumono il ruolo di servizio diretto agli
insediamenti e pertanto verranno analizzate nel successivo paragrafo 1.6.7.
1.6.6 STRADE DI III LIVELLO
VIABILITA' DI III LIVELLO
DENOMINAZIONE
LOCALITA'
LUNGH.
Strada militare
sponda ds del Nervia
St. Brunetti/Balloi/Trinità
Brunetti/Balloi/Trinità
St. Camporosso/San Biagio Pozzi/Santa Croce
SEZ.
STR.
PAVIM.
11475
3/6
asfalto
3000
4
asfalto
2215
3/5
asfalto
Le strade individuate come III livello viabilistico sono:
a) La “strada militare” (proprietà della Provincia) che diparte dalla regione Bigauda di Camporosso e
prosegue fino a Rocchetta Nervina costituisce la percorrenza viabilistica principale per raggiungere tutte
le località del versante collinare compreso tra la Val Roia e la Val Nervia.
Il suddetto tracciato presenta il seguente ordine di caratteristiche e problematiche:
• tracciato interamente asfaltato, privo di marcipaiedi
• sezioni stradali molto ridotte e tornanti pericolosi
b) La strada Brunetti-Balloi-Trinità (Proprietà comunale) che permette il collegamento tra la Val Nervia e la
Val Roia si dirama dalla Strada militare e superato il confine di Camporosso si conclude nella S.S. della Val
Roia nella regione Porra di Ventimiglia.
Tale tracciato presenta il seguente oridine di caratteristiche e problematiche
• tracciato interamente asfaltato, privo di marcipaiedi
• sezioni stradali molto ridotte
c) La strada di collegamento Camporosso/San Biagio della Cima (Proprietà pubblica/privata), ovvero il
collegamento tra la Val Nervia e la Val Verbone diparte dal Ponte dell’Amicizia e raggiunge il centro storico
dell’abitato di San Biagio della Cima.
Tale strada presenta il seguente ordine di caratteristiche e problematiche:
• la strada é in parte pubblica (via Turistica) e in parte privata e pertanto non é interamente transitabile
• il tracciato pubblico asfaltato presenta in alcuni tratti pendenze fortemente accentuate e sezioni stradali
ridotte.
• il tracciato privato, consorziale, si configura come pista quasi interamente sterrata. La sezione stradale é
ridotta.
33
1.6.7 STRADE DI IV LIVELLO
Le rete viaria di uso pubblico a servizio diretto degli insediamenti é riportata nella tabella seguente.
VIABILITA' DI IV LIVELLO
DENOMINAZIONE
LOCALITA'
LUNGH.
via Manzoni
Prati
400
2,5
asfalto
via Carducci
Prati
280
4
asfalto
via Dante Aligh.
Prati
565
5
asfalto
via I Maggio
Camporosso Mare
450
4
via XXV Aprile
Camporosso Mare
250
4
via O.Doria
Braie/Regione Pozzi
300
4
asfalto
via L. Vinci
Scarella/Regione Pozzi
200
4
asfalto
via Sant'Anna
Bigauda/Camporosso c.
300
3,5/4,5
asfalto
via G.Verdi
Camporosso capoluogo
212
3/4
asfalto
via Circonvallazione
Camporosso capoluogo
430
6
asfalto
via Kennedy
Camporosso capoluogo
180
7
asfalto
via Rossini
Camporosso capoluogo
212
3,5
asfalto
via Puccini
Camporosso capoluogo
500
4
asfalto
via Colombo
Camporosso capoluogo
180
3
asfalto
via P. Giovanni XXIII
Camporosso capoluogo
60
6
asfalto
via Piave
Camporosso capoluogo
370
4
asfalto
via Gray
Camporosso capoluogo
40
3
asfalto
strada Ciaixe
Grai/Camporosso c.
200
4
asfalto
via della Torre
Torre
300
2,5/3
asfalto
via Sant'Andrea
Sant'Andrea
400
4/5
asfalto
via Udine
Prau
150
2,5
asfalto
via Trento
Lovaira
via Bellavista
S. Giacomo
via Maure
S.Giacomo/Maure
via Martinazzi
S.Giacomo
Strada Magauda
Magauda
1450
130
1100
200
1200
SEZ.
STR.
PAVIM.
2,5 fondo naturale
4
asfalto
4 fondo naturale
2
asfalto
4 fondo naturale
Per un’analisi dettagliata della viabilità di IV livello si distinguono i seguenti principali ambiti urbanizzati:
Camporosso Capoluogo, Camporosso Mare, Regione Prati, Regione Pozzi.
La struttura viabilistica di Camporosso capoluogo gravita sulla percorrenza della S.P. n.64 che
circoscrive il centro storico nel lato est. Per una migliore facilità esplicativa si analizza separatamente
l’apparato viario posto a ponente della suddetta strada provinciale da quello posto a levante:
• a ponente della strada provinciale gli insediamenti sono serviti da strade perpendicolari alla suddetta
percorrenza, generalmente con sezioni molto ridotte e prive di marciapiedi (Via Sant’Anna, Via Verdi, Via
Piave, Via Gray, Strada Ciaixe) e in taluni casi con pendenze fortemente accentuate (Via Piave). Esiste un
collegamento di recente realizzazione che collega via Piave con Via Verdi, effettuato in attuazione del
34
vigente PRG.
Il carico insediativo residenziale della zona e il corrispettivo traffico automobilistico richiedono una
revisione generale della stistema della mobilità in esame.
• a levante della strada provinciale gli insediamenti sono serviti, anche in questo caso da strade
generalmente perpendicolari alla suddetta percorrenza, con sezioni stradali diversificate:
- sezione ampia e presenza di marciapiede: nuovo tratto stradale in prosecuzione di via Verdi, realizzato in
attuazione del vigente PRG.
- sezione di discreta ampiezza: Via Kennedy ad eccezione dell’imbocco della stessa in corrispondenza
del centro storico, Via Circonvallazione.
- sezione ridotta: Via Rossini, Via Giovanni XXIII, Via Puccini, Via Colombo.
L’attuale articolazione viabilistica riesce a soddisfare discretamente il carico di traffico esistente,
nonostante si rilevi una carenza di organicità di tale apparato viario.
L’apparato viario di Camporosso Mare, a monte del rilevato ferroviario, é contraddistinto dalla
percorrenza della Strada Statale Aurelia su cui gravitano sia le strade di II livello (primo tratto di via Braie, via
San Rocco, via De Gasperi, piazza d’Armi) sia quelle di IV livello (via I Maggio, via XXV Aprile). Come già
evidenziato nel paragrafo 1.6.2 le strade di II livello sopracitate, nell’area urbanizzata di Camporosso Mare,
assumono anche il ruolo di percorrenze a servizio diretto degli insediamenti e pertanto verranno
analizzate nel quadro complessivo della viabilità in esame. L’attuale articolazione viabilistica, rispetto al
livello di urbanizzazione esistente, é sufficientemente adeguata ma evidenza due ordini di problematiche:
- sezione stradale ridotta delle seguenti strade: via Braie, via XXV Aprile (assenza di marciapiede), Via I
Maggio (assenza di marciapiede).
- sezione stradale ridotta e tortuosità del percorso della via Braie in corrispondenza della intersezione della
stessa strada con la via San Rocco.
Le altre strade in esame sono sufficientemente adeguate al carico di traffico esistente.
L’articolazione viabilistica della Regione Prati, a sud del rilevato ferroviario fino al mare, presenta una
struttura che ricalca fedelmente le antiche percorrenze. Tale apparato viario presenta una serie rilevante
di problematiche:
- carico di traffico non sostenibile dall’attuale apparato viario soprattutto nella stagione turistica estiva.
- il traffico gravita essenzialmente su via Dante Alighieri che si conclude a mare senza sbocchi viabilistici su
altre percorrenze.
- sezione stradale ridotta e assenza di marciapiede in tutte le strade in esame: via Dante Alighieri, via
Manzoni, via Carducci.
- assenza di strade di servizio agli insediamenti residenziali di via Giusti.
- sezione stradale molto ridotta e altezza limitata dei sottopassi ferroviari di via Dante A. e via Manzoni.
- il breve tratto di strada con passeggiata a mare di Camporosso, posta in continuità con quella di
Vallecrosia, si interrompe bruscamente senza un’adeguata continuità viabilistica.
L’apparato viario della Regione Pozzi, località che negli ultimi anni ha subito un forte aumento del carico
residenziale, gravita tutto sul tracciato della via Braie e presenta rilevanti problematiche essenzialmente
determinate da un’assenza di pianificazione urbanistica:
- le strade ricalcano essenzialmente le antiche percorrenze, presentano sezioni molto ridotte, assenza di
marcipiedi, tortuosità e in taluni casi pendenze fortemente accentuate: via O. Doria, via L. Da Vinci, via
Turistica (strada di III livello).
- assenza di organicità e di continuità viabilistica delle strade in esame
Pertanto tutta la rete viabilistica della Regione Pozzi dovrà essere revisionata con l’obiettivo di migliorare e
potenziare le strade esistenti.
1.6.8 STRADE DI V LIVELLO
Le strade di V livello, ovvero le strade private a servizio diretto degli insediamenti, costituiscono una
presenza forte sul territorio. Infatti l’esigenza di raggiungere con veicolo i luoghi di proprietà ha
35
determinato una sempre maggiore diffusione delle strade private.
L’assenza di un’adeguata
regolamentazione in relazione alle strade private ha determinato il seguente ordine di problematiche:
- pendenze fortemente accentuate
- consistenti scavi e riporti per la realizzazione del tracciato
- scelta inadeguata del migliore percorso da realizzare
1.6.9 LA MOBILITA’ PEDONALE
La mobilità pedonale che si svolge in aree o percorsi adeguatamente concepiti per tale scopo (Vd Tav
7.1/2/3) risulta sviluppata essenzialmente nell’area del Camporosso capoluogo (centro storico e il suo
intorno urbano) e nell’area di Camporosso Mare. Il nucleo storico é stato quasi esclusivamente
pedonalizzato ad eccezione della piazza Bosio Adorni (Parcheggio) e della via P. Giovanni XXIII. La piazza
principale (piazza Garibaldi) é attualmente sottosposta a transito limitato degli autoveicoli (carico e scarico
merce) e pertanto risulta a prevalente uso pedonale. I collegamenti pedonali tra il centro storico di
Camporosso e il costruito più recente sviluppatosi intorno ad esso risulta sufficientemente adeguato con
una maglia continua di marciapiedi. Risulta mancante solo il collegamento pedonale tra il centro storico e il
cimitero.
Anche la mobilità pedonale di Camporosso Mare é costituita da una rete di percorsi sufficientemente
adeguati allo scopo.
Tra i percorsi pedonali a carattere di svago si segnala la percorrenza lungo la S.P. n.64 nella regione
Biguada
1.6.10 AUTOSTRADE E FERROVIE
Il territorio di Camporosso é attraversato dalla linea F.S. con un tracciato parallello al percorso della via
Aurelia; le principali stazioni di riferimento sono localizzate a Ventimiglia e a Bordighera, mentre la stazione
di Vallecrosia posta a confine con il Comune di Camporosso risulta di secondaria importanza.
Anche il tracciato dell’autostrada attraversa il territorio in esame e, analogamente alla linea ferroviaria,
dispone di due caselli di riferimento posti a Ventimiglia e a Bordighera.
36
1.7 URBANIZZAZIONE A RETE E IMPIANTI TECNOLOGICI DI INTERESSE LOCALE
- ACQUEDOTTO Il territorio é servito dall’ acquedotto di Savona che opera la captazione nell’area “Braie” di Camporosso
dove é sita la centrale di sollevamento. L’acqua estratta tramite pompe sommerse da pozzi artesiani della
profondità media di m 48 é distribuita con reti ad alta, media e bassa pressione.
L’acqua distribuita ad alta pressione (atm. 36) viene raccolta da una rete di serbatoi collegati tra loro a
partire dalla centrale di sollevamento :
- Serbatoio S.Croce (Comune di San Biagio): capacità 1200 mc, m.s.l.m. 360.
Tale serbatoio rifornisce le zone abitate sul versante orientale di Camporosso al di là del torrente Nervia:
località Barla, Pozzi, Morteo, Cassogna. Rifornisce il serbatoio Casun della Guardia.
- Serbatoio Casun della Guardia (Comune di Soldano): capacità 600 mc, m.s.l.m. 330.
Tale serbatoio serve la zona di Cian de cà e la località Confini. Rifornisce il serbatoio Monte Curto
-Serbatoio e stazione di pompaggio Monte Curto (Comune di Camporosso).
Tale serbatoio serve la regione di Monte Curto e rifornisce le vasche Brunetti
-Vasche Brunetti (Comune di Camporosso): capacità 150 mc cad, m.s.l.m. 453
Due vasche di distribuzione idrica della frazione Brunetti e della località Terre Bianche. Rifornisce le
vasche Balloi e Ciaixe.
-Vasca Balloi (Comune di Camporosso)
Serve la frazione Balloi e rifornisce la vasca Trinità.
-Vasca Trinità (Comune di Camporosso)
Serve la frazione Trinità.
-Vasca Ciaixe (Comune di Camporosso)
Serve le seguenti località: Ciaxe, Magauda, San Giacomo, Madonna delle Fonatane, Pignaschi,
Castiglione.
- Serbatoio S.Giacomo (Comune di Camporosso): capacità 200 mc, m.s.l.m. 264.
Direttamente servito dalla centrale di sollevamento delle Braie distribusce nella regione San Giacomo,
Maure, Gantin.
L’acqua a media pressione (atm. 24) non viene distribuita nel comune di Camporosso.
L’acqua a bassa pressione (atm.8) viene distribuita nelle zone di fondovalle dai confini con Dolceacqua
fino al mare comprendendo quindi le zone maggiomente urbanizzate di Camporosso mare e del centro
storico.
L’unico serbatoio di raccolta e rifornimento dell’acqua é il Serbatoio Braie (Comune di Camporosso):
capacità 1200 mc, m.s.l.m. 80. Esiste inoltre una vasca di raccolta nella regione Pignaschi neccessaria
per il rifornimento idrico di alcune abitazioni di Via Piave.
Le reti di acquedotto esistenti sono funzionali e in grado di servire in maniera ottimale le zone insediate
del comune.
-CANALE IRRIGUO COMUNALEIl comune di Camporosso dispone di un canale irriguo comunale ancora attivo che raccoglie l’acqua del
Nervia in un’ansa del torrente poco oltre il confine con Dolceacqua. Il canale originariamente lungo circa m
3950, oggi ha una percorrenza di circa m 3000 e distribuisce l’acqua dalla regione Confini fino alla località
Bigauda a sud del centro storico. Il numero di utenti al 1997 risulta pari a 123 unità.
Il canale, considerata la vetustà dell’impianto, richiede costanti opere di manutenzione che vengono
effettuate soprattutto per la conservazione di una memoria storica più che per l’effettivo servizio che esso
produce.
- FOGNATURA -
37
La rete fognaria esistente serve tutte le zone maggiormente insediate del territorio comunale. La
condotta principale di fognatura percorre la strada provinciale dal cimitero fino all’altezza del rio Seburin
oltrepassa il ponte dell’Amicizia, prosegue tutta la via Braie e dopo aver oltrepassato l’Aurelia termina nel
depuratore intercomunale situato nel comune di Vallecrosia. Nel tratto di strada provinciale compreso tra la
regione Confini e il cimitero si ha una condotta che confluisce in un tronco di fognatura che parte dalla
regione di Sant’Andrea, attraversa la regione Canei, prosegue nella via Puccini e via Circonvallazione e si
raccorda alla condotta della Strada Provinciale in regione Bigauda. Il tratto di provinciale che va dal Ponte
dell’Amicizia al confine con Ventimiglia (regione Nervia) é percorso da una condotta che confluisce sul
tronco fognario posto sull’Aurelia e che dopo aver percorso la via Dante Alighieri termina nel depuratore
intercomunale.
Il centro storico é servito oggi da una rete fognaria promiscua posta lungo la via Fontana, piazza Garibaldi e
via Eroi Camporossesi, ma sarà di prossima realizzazione un nuovo impianto con acque bianche e nere
distinte.
Le frazioni non sono servite da fognature ad esclusione di Trinità.
Il depuratore intercomunale raccoglie le acque nere dei Comuni di Camporosso, Vallecrosia, San Biagio e
Soldano.
Le parti di territorio sufficientemente insediate che non risultano ancora servite da una rete fognaria
risultano le località Gantin, ex-villaggio Tubanto, ex villa Park-Monterosso, Monte Freddo e San Giacomo.
-CONDOTTA ACQUE BIANCHELa rete di raccolta delle acque bianche é limitata alle porzioni di territorio maggiormente insediate. In
corrispondenza di Camporosso capoluogo la condotta di raccolta delle acque bianche copre quasi
uniformemente la fascia di territorio urbanizzato compresa tra la Strada Ciaixe (a monte del centro storico)
e la Via degli Olandesi (regione Biagauda). La zona delle Braie compresa tra il Ponte dell’Amicizia e lo
stabilmento dell’Acquedotto é anch’essa servita da un tronco di raccolta delle acque bianche. Possiede
infine una rete di raccolta della acque meteoriche l’area di Camporosso mare nelle seguenti vie: via XXV
Aprile, via San Rocco, via De Gasperi, Piazza d’Armi, via Giusti.
-METANODOTTOIl metanodotto é stato istallato dall’ ITALGAS nel corso degli anni 1994/97 ed é attivo dal 1997. Il gasmetano distribuito dalla officina SNAM di Valle Armea viene irrorato con un impianto che serve quasi tutte
le zone maggiormente urbanizzate del territorio comunale. Il metano viene distribuito quasi interamente a
media pressione (5 bar) con una linea principale in acciaio che ha il seguente percorso: via Aurelia, via
Primo Maggio, via XX Aprile, Via Braie, Ponte dell’Amicizia, Corso Repubblica, via Vitt. Emanuele, Via
Roma, Corso Italia fino alla località Sant’Andrea.
Il metanodotto serve integralmente la zona di Camporosso Mare e il centro storico.
Il gas a bassa pressione viene unicamente distribuito nella zona Prati di Camporosso Mare (gruppo di
riduzione dalla media alla bassa pressione in prossimità dell’Aurelia) e nella via Piave di Camporosso
capoluogo (gruppo di riduzione in prossimità della piazza Adorni).
- ELETTRODOTTO Per quanto riguarda la rete di distribuzione dell'energia elettrica, essa è presente e funzionale coprendo
tutte le zone abitate del Comune. Il numero di utenti residenziali risultano nel 1995 pari a 1784 unità.
-RETE TELEFONICALa rete telefonica raggiunge tutti le aree abitate del Comune e parte dell'area agricola.
38
1.8 IMPIANTI TECNOLOGICI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE E INTERCOMUNALE
Nel territorio di Camporosso sono presenti numerosi elettrodotti di interesse sovracomunale oltre ad una
stazione ENEL gestita da Torino sita in località Sant’Andrea. Le linee di elettrodotto che transitano nel
territorio comunale ed hanno interesse sovracomunale hanno le rispettive potenze: 220 Kw, 132 Kw e 66
Kw.
Di interesse intercomunale risulta il depuratore fognario realizzato nel comune di Vallecrosia.
1.9 - SERVIZI PUBBLICI E DI INTERESSE PUBBLICO
1.9.1 - DETERMINAZIONE DEL CARICO INSEDIATIVO RESIDENZIALE
ESISTENTE
Il D.M. 2.04.68 attribuisce a ogni abitante “insediato o da insediare” 25 mq di superficie lorda abitabile,
corrispondenti a 80 mc vuoto per pieno, eventualmente maggiorati di una quota non superiore a 5 mq
(pari a 20 mc v.p.p.) per le destinazioni non specificamente residenziali ma strettamente connesse alla
residenza.
Con l’elaborazione delle carte delle “destinazioni d’uso degli immobili” e del “numero di piani degli
immobili” su supporto informatico, é stata determinata la volumetria residenziale o strettamente connessa
alla residenza che risulta pari a mc 1.102.339 (vd tab. 1.9.A).
Tali dati sono stati rilevati direttamente attraverso la schedatura del patrimonio edilizio esistente
schedatura che ha costituito il data-base per l’elaborazione delle carte tematiche informatizzate.
Eseguendo il rapporto tra la volumetria totale residenziale e lo standard pari a 100 mc/ab si ricava il carico
insediativo residenziale di 11.023 abitanti.
Gli abitanti contabili determinati con gli standard del D.M. 2.04.68 risultano pertanto più del doppio di
quelli residenti nel 1995 (4888 abitanti). Pertanto, poiché il DM faceva riferimento ai dati del censimento
del 1961 si opera una revisione del carico insediativo residenziale secondo un criterio analitico proposto
nel convegno promosso dalla RL nel genanio 19971 .
Dal censimento del 1991, relativamente al Comune di Camporosso, si ricava dal rapporto tra la superficie
delle abitazioni occupate (135.252 mq) e il numero di occupanti (4.642) un valore medio riferito alla
supeficie netta dell’abitazione, di 29,1 mq/abitanti. Tenuto conto che la superficie rilevata dal censimento
é appunto netta “si può ritenere che il passaggio alla superficie lorda esclusivamente residenziale del DM
comporti un incremento medio del 20%”, che porta al valore di circa 35 mq contro i 25 del DM. Questo
valore medio corrisponde proporzionalmente a 112 mc v.p.p. contro gli 80 del DM. Con la
maggiorazione di 20 mc per le destinazioni non specificamente residenziali si ottiene il valore complessivo
di 132 mc/ab che determina come carico insediativo residenziale 8351 abitanti
Una seconda possibile determinazione del carico insediativo può essere effettuta, utilizzando l’indice di
affollamento (stanze/abitanti nelle abitazioni occupate) e il rapporto mc/stanza: il primo rapporto
stanze/occupante, pari a 1,45, deriva dai dati censuari 1991 relativi al Comune, mentre il secondo
rapporto mc/stanza, pari a 90, viene preso come unico riferimento disponibile dai dati Istat delle
concessioni edilizie rilasciate nella provincia di Genova nel 1994. Da questi valori si desume che i metri
cubi pro capite (solo residenziali) sono pari a circa 130 mc/ab, valore sensibilmente più alto rispetto a
quello precedentemente ottenuto con il primo criterio di determinazione del carico inseditivo
residenziale. Con questo secondo sistema, tenuto conto della maggiorazione di 20 mc/ab si ottiene il
valore di 150 mc/ab dal quale si ricava una popolazione contabile di 7349 abitanti.
In definitiva, se si applica una logica non ragioneristica ma urbanistica, si può concludere che il carico
insediativo residenziale é realisticamente stimabile nell’ordine di 8000 abitanti.
1.9.2 - DETERMINAZIONE DEL CARICO INSEDIATIVO NON RESIDENZIALE
ESISTENTE
1
L. MUSSI, P. RIGAMONTI, Linee e contenuti essenziali degli standard urbanistici da predisporsi in
attuazione della legge urbanistica regionale 4.9.1997 n.36, da Convegno “Regioni e riforma urbanistica.
L’esperienza della Liguria nel quadro nazionale” promosso dalla R.L., 1998, Genova.
39
Il carico insediativo é costituito anche dai non residenti ovvero dai visitatori in genere e dalle persone che
sono coinvolte nelle attività produttive del Comune.
a. Carico insediativo delle attività produttive.
La scarsità dei dati disponibili non permettono di determinare il carico insediativo connesso con le attività
economiche. Pertanto, in considerazione della modesta presenza delle attività produttive del Comune, si
trascura tale componente del carico insediativo.
b. Carico insediativo delle funzioni turistiche.
Per determinare questa componente del carico insediativo si adotta un criterio proposto nel convegno
promosso dalla RL nel genanio 1997 e fondato “sulla produzione di rifiuti, che si può assumere grosso
modo proporzionale al numero delle presenze.”
Prendendo in esame i valori relativi al 1996, nei quadrimestri nov-feb e giu-sett si producono
rispettivamente 648,88 t e 775,02 t di rifiuti. Pertanto nel periodo estivo, dove ha più incidenza la
presenza turistica, si ha una maggiore produzione di rifiuti pari a t 126,14, corrispondenti ad un aumento
della quantità giornaliera stimabile in circa 10,5 q.li. Assumendo come dato medio una produzione di
rifiuti giornaliera pro capite di kg 1,5, nel periodo estivo risulta che il carico insediativo relativo al turismo é
stimabile nel periodo estivo in 700 unità.
Se invece si esaminano i dati relativi alle presenze turistiche dello stesso 1996 nel periodo giu-sett
relativamente alle aziende ricettive disciplinate dalla RL n° 11/82 e s.m.i. risulta che a fronte di 27495
presenze complessive si ha una media giornaliera di presenze pari a 225 unità. La differenza tra i due
valori ottenuti é corrispondente alle presenze turistiche relative ai posti letto in aziende extra-alberghiere,
essenzialmente seconde case.
Pertanto, tenuto presente che nella stima del carico insediativo residenziale si é preso in esame l’intero
patrimonio residenziale, ovvero sono state incluse le seconde case, si ritiene corretto assumere quale
carico insediativo delle funzioni turistiche il valore di 225 unità.
TAB. 1.9 A -VOLUMETRIA IMMOBILI (mc)residenza res.+ prod.
VOLUMETRIA
972.206
130.133
att. prod.
134.756
servizi
33.956
uso access. rudere
46.534
30.210
uso non ril.
24.747
1.9.3 - DETERMINAZIONE DEL CARICO INSEDIATIVO RESIDENZIALE
PREVISTO IN ATTUAZIONE DEL PUC
Il carico insediativo residenziale previsto con l’attuazione del PUC viene computato in relazione agli
abitanti insediabili nei distretti di trasformazione soggetti a espansione residenziale (C1-C2-C3-C4) e negli
ambiti di conservazione e riqualificazione soggetti a completamento edificatorio (BC1-BC2-BC3).
Considerando il valore ricavato quale massimo carico insediabile, e pertanto realisticamente non attuabile
nella misura del 100%, si considera tale valore comprensivo anche delle eventuali aumenti di carico
insediativo previsti nelle altre aree del PUC (Ambiti di conservazione e riqualificazione: BR-EPA-EF-EC) .
In definitiva si ottiene:
Abitanti insediabili distretti C: 485
Abitanti insediabili ambiti BC: 500
Pertanto si ritiene corretto assumere quale carico insediativo residenziale in attuazione del PUC il valore di
1000 unità.
1.9.4 - DETERMINAZIONE DEL CARICO INSEDIATIVO NON RESIDENZIALE
PREVISTO IN ATTUAZIONE DEL PUC
40
Il carico insediativo non residenziale previsto con l’attuazione del PUC viene computato in relazione alle
presenze turistiche insediabili nei distretti di trasformazione a destinazione turistico-ricettiva (FTR2). In
particolare si fa riferimento ai posti letto previsti con l’attuazione completa delle aziende turistico-ricettive:
Posti letti in previsione subdistretto FTR2c: 404
Posti letti in previsione subdistretto FTR2d: 296
Posti letti in previsione subdistretto FTR2e: 244
Si assume pertanto come carico insediativo non residenziale il valore di 1000 unità.
1.9.5 - DETERMINAZIONE DEL CARICO INSEDIATIVO COMPLESSIVO
Per determinare il carico insediativo complessivo e quindi per addivenire al dimensionamento degli
standards indicati dal D.M. 2/4/68 é opportuno premettere che, aldilà dei valori quantitativi, la verifica degli
standards urbanistici passa attraverso il riconoscimento delle esigenze della realtà territoriale in esame.
Infatti non tutte le tipologie di standard interessano i vari tipi di carico insediativo: ad esempio mentre per i
parcheggi (tip.d) e in misura inferiore il verde pubblico attrezzato per lo sport ed il tempo libero (tip.c e F)
sono coinvolti gli utenti della residenza primaria, di quella secondaria , i villeggianti, i visitatori e quelli di
tutte le attività economiche, queste ultime sono in modo trascurabile interessate agli altri servizi
attrezzature collettive (tip.b) e l’istruzione (tip.a).
Pertanto per analizzare l’attuale livello degli standards previsti dal D.M. 2.04.68 viene determinato il carico
insediativo complessivo in funzione dei servizi appartenenti alle tipologie a e b e distintamente il carico
insediativo in funzione dei servizi appartenenti alle tipologie c, d e F.
Il carico insediativo esistente che incide sulle tipologie a e b risulta esclusivamente quello residenziale
esistente. Pertanto si assume come valore del carico insediativo esistente, incidente sulle tipologie a e b il
valore di 8000 abitanti contabili esistenti.
Il carico insediativo che incide sulle tipologie c,d e F risulta dalla somma del carico insediativo residenziale
esistente e di quello non residenziale.
Pertanto si assume come valore del carico insediativo esistente, incidente sulle tipologie c,d e F il valore
di 8225 abitanti contabili esistenti.
Per addivenire al dimensionamento degli standards previsti dal D.M. 2.04.68 viene analogamente a
quanto effettuato in precedenza, determinato il carico insediativo complessivo in funzione dei servizi
appartenenti alle tipologie a e b e in funzione dei servizi appartenenti alle tipologie c, d e F.
Il carico insediativo che incide sulle tipologie a e b risulta dalla somma del carico insediativo residenziale
esistente più quello di previsione.
Pertanto si assume come valore del carico insediativo complessivo incidente sulle tipologie a e b il valore
di 9000 abitanti di previsione.
Il carico insediativo che incide sulle tipologie c,d e F risulta dalla somma del carico insediativo residenziale
esistente, del carico insediativo non residenziale esistente, del carico insediativo residenziale di
previsione e del carico insediativo non residenziale di previsione.
Pertanto si assume come valore del carico insediativo complessivo incidente sulle tipologie c,d e F il
valore di 10225 abitanti di previsione.
1.9.6 - SERVIZI ESISTENTI:
TIPOLOGIA, DIMENSIONE E DISTRIBUZIONE TERRITORIALE
(Riferimento cartografico: TAV. 8)
L’indagine sui servizi é stata predisposta sulla base delle categorie indicate dal DM 2/4/68 ed é stata
strutturata su tre livelli:
- servizi esistenti
- servizi in attuazione
41
- servizi previsti dal vigente PRG e non attuati
Nella presente analisi viene individuata la superficie effettiva delle attrezzature a servizi calcolata con
l’ausilio del mezzo informatico utilizzato per l’elaborazione della cartografia del PUC.
Si precisa che per verificare gli standards dei servizi allo stato attuale i servizi in attuazione vengono
accomunati agli esistenti.
TAB. 1.9 A -STANDARDS ESISTENTITIP. D.M. 2.04.68
Standards Servizi esist.
(mq/ab)
a) istruzione
Servizi
Servizi
in attuazione
totali
RAPPORTO
SUP/AB
4,5
6.481
-
6.481
0,81
b) inter. comune
2
16.447
430
16.877
2,05
c) verde pubblico
9
27.999
21.862
49.861
6,06
d) parcheggi pubb.
2,5
11.559
-
11.559
1,4
TOTALE a+b+c+d
18
62.486
22.292
84.778
10,32
F)
15
76.696 -
76.696
9,32
161.474
19,64
TOTALI a+b+c+d+F
139.182
22.292
* Abitanti contabili di previsione incidenti sulla tip. a e b = 8000
** Abitanti contabili di previsione incidenti sulla tip. c,d e F =8225
Primo livello e secondo livello:
Tip.a
Per quanto riguarda i servizi scolastici il Comune é dotato esclusivamente delle scuole materna ed
elementare localizzate in Camporosso Capoluogo e Camporosso Mare.
L’ attuale edificio scolastico di Camporosso capoluogo, localizzato in via Kennedy, riunisce la scuola
materna e elementare.
A Camporosso Mare sono invece presenti due strutture distinte per la scuola materna (via Braie) e per
quella elementare (Via San Rocco).
Gli studenti delle medie inferiori e superiori del Comune gravitano nelle strutture scolastiche del bacino
d’utenza sovracomunale (Dolceacqua, Ventimiglia, Vallecrosia e Bordighera per le scuole medie inferiori,
Ventimiglia, Bordighera e Sanremo per le scuole medie superiori). Allo stato attuale non risulta
prefigurabile una programmazione scolastica sia a livello comunale che provinciale comprendente scuole
medie nel comune di Camporosso e pertanto questo rilevante fattore deve essere tenuto in
considerazione per il corretto dimensionamento dello standard in esame.
Allo stato attuale il rapporto tra la superficie destinata ad attrezzature scolastiche (6.481 mq) e gli abitanti
contabili esistenti che incidono sulla tip.a (8.000) é pari a 0,81 mq/ab e pertanto nettamente inferiore
alla standard (4,5 mq/ab).
Tip. b
Le attrezzature di interesse comune risultano allo stato attuale ben articolate e superiori allo standard
indicate dal D.M. 2/4/68. In particolare il Comune risulta provvisto delle seguenti attrezzature:
- religiose : mq 1992
- amministrative: mq 594
- sociali: mq 4106
- per pubblici servizi: mq 10367
I servizi amministrativi sono concentrati essenzialmente nella struttura del Comune sito nel centro storico
di Camporosso, mentre i servizi sociali gravitano nelle aree urbane di Camporosso capoluogo e
Camporosso Mare.
42
Allo stato attuale il rapporto tra la superficie destinata ad attrezzature di interessse comune (17.059 mq) e
gli abitanti contabili esistenti che incidono sulla tip.b (8.000) é pari a 2,05 mq/ab e pertanto superiore
alla standard (2 mq/ab).
Tip. c
Gli spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport allo stato attuale risultano distribuiti
essenzialmente in prossimità di Camporosso capoluogo e Camporosso Mare.
In particolare il Comune risulta provvisto delle seguenti attrezzature:
- sportive a livello comunale : mq 20396
- parco e gioco: mq 29465
Allo stato attuale il rapporto tra la superficie destinata ad attrezzature di interessse comune (49.861 mq) e
gli abitanti contabili esistenti che incidono sulla tip.c (8.225) é pari a 6,06 mq/ab e pertanto inferiore allo
standard (9 mq/ab).
Tip. d
Gli spazi destinati a parcheggi allo stato attuale risultano distribuiti essenzialente in prossimità di
Camporosso capoluogo e Camporosso Mare.
Allo stato attuale il rapporto tra la superficie destinata a parcheggio (17050 mq) e gli abitanti contabili
esistenti che incidono sulla tip.d (8.225) é pari a 2,07 mq/ab e pertanto inferiore allo standard (2,5
mq/ab).
Tip. F
Nel Comune di Camporosso vengono individuate come spazi per le attrezzature pubbliche di interesse
generale l’impianto Polisportivo “Raul Zaccari” situato in regione Braie, la spiaggia di Camporosso Mare, la
centrale elettrica sita nella regione “Confini”.
Allo stato attuale il rapporto tra la superficie per le attrezzature pubbliche di interesse generale (76.696
mq) e gli abitanti contabili esistenti che incidono sulla tip.F (8.225) é pari a 9,32 mq/ab e pertanto
inferiore allo standard (15 mq/ab).
Terzo livello:
Tip.a
Le previsioni del precedente PRG che prevedevano nuove aree destinate ai servizi scolastici quali
ampliamento delle tre strutture presenti sul territorio non sono state attuate. I fattori che hanno
determinato la disattesa delle previsioni del precedente piano possono essere i seguenti:
- efficienza delle strutture esistenti. Si fa presente che le strutture scolastiche hanno subito nel corso
degli ultimi hanno un adeguamento tecnologico e una ristrutturazione complessiva.
- sufficienza delle strutture esistenti in rapporto alle reali necessità della programmazione scolastica
comunale
- priorità di investimento e realizzazione di altri servizi
- difficoltà nell’esproprio delle aree
- difficoltà nel reperimento dei fondi necessari.
Tip. b
Le previsioni del precedente PRG che prevedevano attrezzature comuni nei pressi di Camporsso
capoluogo e Camporosso Mare non sono state attuate. I fattori che hanno determinato la disattesa delle
previsioni del precedente piano possono essere i seguenti:
- localizzazione della previsione di piano
- priorità di investimento e realizzazione di altri servizi
- difficoltà nell’esproprio delle aree
- difficoltà nel reperimento dei fondi necessari
43
Tip. c
Il precedente PRG non prevedeva espressamente aree indviduabili con la tip. c dal D.M. 2/4/68. Tale
piano accomunava gli spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport (tip. c) con le attrezzature
pubbliche di interesse generale (tip. F) sotto la denominazione F.
Tip. d
Le previsioni del precedente PRG che prevedevano parcheggi distribuiti in maniera omogenea nella zona
di fondovalle compresa tra il mare e Camporosso capoluogo sono state in parte attuate. In particolare ci si
riferisce ai parcheggi costruiti nell’ambito di Camporosso capoluogo. Non sono stati invece attuati i
parcheggi previsti essenzialmente nelle seguenti tre aree: Camporosso Mare, Regione “Braie”, Aree
lungo la S.P. n.64.
I fattori che hanno determinato la disattesa delle previsioni del precedente piano possono essere i
seguenti:
- localizzazione della previsione di piano
- priorità di investimento e realizzazione di altri parcheggi
- difficoltà nell’esproprio delle aree
- difficoltà nel reperimento dei fondi necessari
Tip. F
Le previsioni del precedente PRG che prevedevano attrezzature di interesse generale (Zone F1-F2-F3)
sono state quasi integralmente non attuate.
Le zone F1 definite come “aree destinate ad attrezzature ed impianti polisportivi a livello comprensoriale”
che confermavano la presenza di alcuni servizi già esistenti in zona (Impianto polisportivo Zaccari, campo
sportivo di Camporosso, piazza d’Armi di Camporosso Mare) hanno avuto un’attuazione per la sola area di
Bigauda (zona a sud del centro storico). Le altre aree di previsione non sono state attuate. In particolare si
fa riferimento ad alcune zone che non sono risultate attuabili in relazione alla loro collocazione: Giardini
privati di Villa Maccary, area F1 che comprende lo spazio vendita di un’attività commerciale, altre aree
private difficlmente espropriabili.
La zona F2 di circa 80.000 mq definita come “area destinata a verde pubblico, a parco” livello
comprensoriale” non é stata attuata. Si ritiene che la previsione di un parco urbano in tale area non sia
ottimale in relazione principalmente all’accentuata acclività del terreno.
La zona F3 definita come “aree destinate agli edifici, alle attrezzature e agli impianti per le Scuole
Professionali per floricoltori e artigiani” non é stata attuata.
1.9.7 - SERVIZI DI PREVISIONE:
DIMENSIONAMENTO
I servizi di previsione concepiti dal PUC per il soddisfacimento degli standards indicati dal DM 2/4/68
vengono dettagliatamente esaminati nel par. .... in relazione alla struttura del piano.
In questo paragrafo viene invece esclusivamente svolto il dimensionamento dei servizi in funzione del
carico insediativo complessivo individuato nel par. 1.9.5.
44
TAB. 1.9 B -DIMENSIONAMENTO STANDARDSTIP. D.M. 2.04.68
Standards Servizi esist.
(mq/ab) conf. dal PUC
a) istruzione
Servizi
Servizi
di previsione
totali
RAPPORTO
SUP/AB
4,5
12.962
17.564
30.526
3,39
b) inter. comune
2
19.832
1.104
20.936
2,32
c) verde pubblico
9
54.833
45.088
99.921
9,77
d) parcheggi pubb.
2,5
23.377
26.275
49.652
4,85
TOTALE a+b+c+d
18
111.004
90.031
201.035
20,33
F)
15
62.112
92.121
154.233
15,08
173.116
182.152
355.268
35,41
TOTALI a+b+c+d+F
* Abitanti contabili di previsione incidenti sulla tip. a e b = 9000
** Abitanti contabili di previsione incidenti sulla tip. c,d e F =10225
Per contabilizzare la superficie a servizi si é applicato alle misure geometriche effettive un fattore di
conversione che misura il valore relativo alle finalità dello standard:
- (x 2) aree a servizi pubblici nell’ambito delle zone A) e B) in riferimento all’art.4 comma 2 del D.M. 2.04.68
- (x2) spiaggia usata per la balneazione
- (X0,5) aree a servizi privati
Dalla tabella 1.9.B risultano soddisfatti tutti gli standards ad eccezione della tipologia a. Si ritiene però che i
servizi scolastici , la cui programmazione supera il livello comunale, non possono strettamente essere
rispondenti agli standards di legge. Nel Comune di Camporosso l’eventuale previsione di ulteriori servizi
scolastici sicuramente andrebbe a scontrarsi con la programmazione superiore di settore e con l’effettiva
organizzazione spaziale del sistema scolastico che non individua la presenza della scuola media inferiore
nel Comune. Per altro gli stessi parametri del DM 18/12/1975 dimostrano di non essere ragionevolmente
rapportabili al DM 2/4/68. Alla luce di quanto emerso nel Seminario organizzato dalla Regione Liguria in
data 23/24 gennaio 1998 ed in particolare dalle relazioni tenute dall’Arch. P.Rigamonti e dalla Dott. Mussi
l’articolazione degli standars é stata portata avanti in modo flessibile, tenuto conto della qualità degli stessi
e superando un approccio meramente quantitativo.
Si prcisa infine che nel quadro generale dei servizi di previsione non sono stati inclusi i servizi previsti nei
distretti D e TR che appartengono alle tipologie c e d del D.M. 2.04.68.
1.10 SITUAZIONE URBANISTICA DEL COMUNE E
ASSOGGETTATO IL TERRITORIO COMUNALE.
PARTICOLARI LIMITAZIONI ALLE QUALI E’
IL PRG comunale da revisionare é stato approvato con DPGRL N° 294 del 14/3/1985.
Parte del territorio comunale risulta vincolato ai sensi della legge N° 1497/1939 con D.M. 24/4/1985.
Nella tavole di indagine sono riportati i seguenti vincoli:
- il vincolo paesistico (vd tav. 17.1/2/3; 18.1/2/3; 19.1/2/3; 20.1/2/3; 21.1/2/3; 22.1/2/3)
- il vincolo idrogeologico (vd tav. 15.1/2/3; 16.1/2/3)
- l’elettrodotto (vd tav. 15.1/2/3; 16.1/2/3)
- area vincolata ex lege N° 1497/1939 (vd tav. 15.1/2/3; 16.1/2/3)
- il vincolo cimiteriale: indicato con una fascia di rispetto di m. 50 (vd tav. 15.1/2/3; 16.1/2/3)
1.10.1. RAPPORTI CON GLI STRUMENTI URBANISTICI SOVRAORDINATI
Il Piano territoriale di Coordinamento Paesistico approvato dalla RL con D.C.RL N°6 del 26.2.1990
prevede le seguenti indicazioni normative per ciò che concerne l’assetto insediativo:
NI-CO (Nuclei Isolati-COnsolidamento): tale regime normativo é applicato al centro storico di Camporosso
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e alle ristrette aree contigue, ivi compreso l’intero sviluppo urbanistico di corso Vittorio Emanuele.
L’obiettivo che pone il PTCP per tali aree é quello “di consolidare, mediante gli interventi consentiti, i
caratteri dell’impianto urbano, del tessuto edilizio e delle forme di utilizzazione delle aree adiacenti che
siano già allo stato riconoscibili e che siano ritenuti idonei a garantire una corretta a conservazione
urbanistica ed ambientale dell’insieme.”
NI-MO-A (Nuclei Isolati-MOdificabilità di tipo A): tale regime é applicato alla frazione Trinità e contiene
“l’obiettivo di assicurare mediante la definizione di nuove regole, lo sviluppo del nucleo verso un assetto
maggiormente strutturato che conferisca ad esso identità e ruolo nella configurazione del paesaggio.”
ID-MA (Insediamenti Diffusi-MAntenimento): é l’indicazione normativa applicata all’area che costeggia la
S.P della Val Nervia dalla zona di Nervia fino al Ponte dell’Amicizia. L’ obiettivo di tale disciplina é quello “di
conservare sostanzialmente inalterata la situazione attuale sia nel suo insieme, in quanto allo stesso si
riconosce un elevato valore paesisstico-ambientale e di tipicità, sia nei suoi singoli elementi costitutivi, in
quanto espressione di caratteri omogenei enon riproducibili attraverso interventi innovativi”
ID-MO-A (Insediamenti diffusi- MOdificabilità di tipo A): tale regime normativo viene applicato all’ area
periferica del centro storico che si estende da via degli Olandesi fino all’imbocco di via Torre, nella zona a
nord del paese. L’obiettivo della disciplina é quello di assicurare, mediante la definizione di nuove regole,
lo sviluppo dell’insediamento verso un assetto maggiormente ordinato e confacente sotto il profilo
paesistico-ambientale.
ID-CO (Insediamenti Diffusi-COnsolidamento): comprenede una parte della zona “Prati” di Camporosso
Mare e l’area circostante il bungalow “Park Eden”. Tale regime contiene come obiettivo quello di
“consolidare mediante interventi consentiti, quei caratteri prevalenti della zoan ritenuti compatibili con una
corretta definizione paesistico-ambientale dell’insieme”.
IS-MA (Insediamenti Sparsi-MAntenimento): tale regime noamativo si applica alla granparte del territorio
di Camporosso, sia esso di fondovalle sia collinare. L’obiettivo che pone il PTCP per tali aree é quello di
“mantenere le caratteristiche insediative della zona, con particolare riguardo ad eventuali riccorrenze
significative nella tipologia e nella ubicazione degli edifici rispetto alla morfologia del terreno”
IS -MO-B (Insediamenti Sparsi- MOdificabilità di tipo B): tale regime viene applicato alla zona artigianaleindustriale- commerciale localizzata immediatamente a nord del viadotto autostradale, sulla sponda sinistra
del torrente Nervia. L’obiettivo della disciplina é quello di contrastare tendenze evolutive che possano
dare luogo ad un assetto più strutturato della zona, compatibile con una corretta configurazione pasistica
e funzionale ad una più efficiente gestione delle risorse.
ANI-CE (Aree Non Insediate-Conservazione): tale regime é applicato all’area collinare che si estende da
Colla Sgarba alla Cima d’Aurin comprendendo le sommità di Monte Carbone, Monte delle Fontane, Monte
Caria, Monte Baraccone e parte delle vallette di San Secondo, di Seburin, dei Lodi, di Trinità. Questo
esteso territorio di elevato valore naturalistico-ambientale é sottoposto alla discpilina tendente a
“conservare inalterata la situazione attuale per quanto riguarda gli aspetti insediativi. Non é pertanto
consentito costruire nuovi edifici, aprire nuove strade e modificare le caratteristiche tipologiche
dimensionali e di tracciato di quelle esistenti, nonché eseguire opere che alterino in misura
paesaggisticamente percepibile la morfologia dei luoghi.”
ANI-MA (Aree Non Insediate-MAntenimento): la zona sottoposta a tale regime normativo é quella che si
estende dal Colle Aprosio al Monte Santa Croce corrispondente all’ area collinare sulla riva sinistra del
Nervia. Il regime ANI-MA salvaguardia anche il corso del torrente Nervia a sud del centro storico di
Camporosso fino alla foce. L’obiettivo della discipìlina é quello di mantenere sostanzialmente inalterati
quei caratteri che definiscono e qualificano la funzione della zona in rapporto al contesto paesistico e di
assicurare nel contempo, in termini non pregiudizievoli per la qualità dell’ambiente e con particolare
riguardo alle esigenze dell’agricoltura, una più ampia fruizione collettiva del territorio, un più efficace
sfruttamento delle risorse produttive e una più razionale utilizzazione degli impianti e delle attrezzature
eventualmente esistenti.”
ANI-TR-ID (Aree Non Insediate-TRasformabilità in Insediamenti Diffusi): tale regime é applicato ad
un’area di fondovalle sulla riva destra del Nervia, per anni adibita a discarica e attualmente gerbida. La
disciplina del PTCP pone come obiettivo quello di consentire l’attuazione delle previsioni di sviluppo
insediativo di tipo diffuso, indirizzandone la realizzazione verso forme idonee a garantire il corretto
inserimento nel contesto paesistico.
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TU (tessuto urbano): tale regime viene applicato nella zona maggiormente urbanizzata di Camporosso
Mare, compresa tra la Via Aurelia e Via I Maggio. Il PTCP per tali aree non prevede alcuna autonoma e
specifica disciplina paesistica.
L’assetto insediativo del PTCP individua inoltre dei Manufatti Emergenti (ME) quali la chiesa di San
Pietro, la chiesa di Sant’Andrea e la cappella di San Giacomo e come Sistemi Emergenti (SME) l’area di
Collasgarba, antico nucleo protostorico dei Liguri Intemeli, la zona collinare di Monte Carbone e Monte
Fontane a Ciaixe.
1.10.2 Rapporto tra l’ attuale assetto insediativo puntuale e il PTCP
La stesura della carta dell’assetto insediativo puntuale ( vd Tav .1, vd par.1.12) ), compiuta con un grado
di approfondimento maggiore rispetto al PTCP in rapporto al passaggio di scala delle indagini (da
1:25000 a 1:10000 e 1:5000), ha fatto emergere delle discordanze tra la situazione attuale dell’assetto
insediativo e la zonizzazione del PTCP.
Qui di seguito vengono elencate al fine del miglioramento del PTCP stesso le più rilevanti discordanze
emerse nello studio:
1) Sono stati considerati quali nuclei isolati oltre al centro storico di Camporosso e della frazione Trinità,
anche i centri frazionali di Brunetti e Balloi.
2) Alcune aree del territorio comunale risultano connotate dal PTCP quali insediamenti sparsi (IS) , mentre
i caratteri insediiativi attuali sono più propriamente di insediamento diffuso (ID). Allo stato attuale risultano
in questa condizione normativa le seguenti aree:
- regione collinare “Pozzi” (circa 200.000 mq) localizzata a nord del viadotto autostradale, sulla sponda
sinistra del torrente Nervia,
- aree facenti parte della regione San Giacomo, sulla destra orografica del Nervia
- aree facenti parte della regione Braie, compresa tra Camporosso Mare e il viadotto autostradale.
- regione Maguada sulla destra orografica del torrente Nervia
3) Alcune aree del territorio comunale risulltano connotate dal PTCP quali insediamenti diffusi (IID) ,
mentre allo stato attuale permangono caratteri di insediamento sparso (IS):
- porzione territoriale della regione Prati di Camporosso Mare
- alcune porzioni territoriali lungo la S.P. n.64 nel tratto compreso tra il confine con Ventimiglia e la strada
militare (via degli Olandesi).
4) Alcune porzioni territoriali connotate dal PTCP quali aree non insediate (ANI) presentano di fatto
caratteri insediativi più propriamente individuabili come insediamenti sparsi ( IS):
- area molto ridotta della regione San Giacomo , localizzata a confine con Ventimiglia. Attualmente sono
presenti alcuni fabbricati residenziali e strutture serricole.
- area al di sotto del Monte Fontane, sulla destra orografica del Nervia
- area coltivata in prossimità del Monte Baraccone, sulla destra orografica del Nervia
- aree nella regione Terre Bianche in prossimità del confine con Dolceacqua, sulla destra orografica del
Nervia
- aree in prossimità del Colle Aprosio, sulla sinistra orografica del Nervia
5) Alcune porzioni territoriali connotate dal PTCP quali insediamenti sparsi (IS) risultano non insediate
(ANI); la maggiorparte delle aree individuate con queste caratteristiche risultano lembi di vegetazione
spontanea cresciuta su terreni agricoli abbandonati o residui boschivi o aree gerbide. Si seganalano le
seguenti aree non insediate, considerate le più significative tra quelle in esame:
- porzioni territoriali in regione Gantin
- vallone di rio Sant’Anna
- porzione collinare della regione Pignaschi
- forre e vallone di rio Seburin
- forre e vallone di rio Cantaraina o Ciaixe
- vallone di rio San Peiro
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- porzioni territoriali in regione Monte Curto
- porzioni territoriali in regione Garibaudo
- porzioni territoriali sulle pendici collinari soprastanti la regione Cian Da Cà
- porzioni territoriali in regione Barla
- porzioni territoriali prossime all’alveo del torrente Nervia
6) Altre discordanze più contenute tra PTCP e lo studio di livello puntuale non vengono fatte emergere
per la sostanziale conformità tra i due livelli di indagine.
1.10.3 RAPPORTI CON GLI STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI . Attività edilizia
Il PUC fa salvi due strumenti urbanistici attuativi:
- il PP. del centro storico capoluogo, che é stato riconfermato attraverso il POI approvato e finanziato dalla
RL
- il P.P. della zona D industriale ed artigianale che é in corso di attuazione.
Per quanto riguarda l’attività edilizia si riportano i dati relativi alle C.E. rilasciate nel periodo (1985÷1995)
-CONCESSIONI EDILIZIEAndamento concessioni
Anni
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
N° concessioni
1985
72
130
109
155
184
160
117
131
108
116
1985-1995
77
48
ANDAMENTO CONCESSIONI EDILIZIE
200
Serie 1
184
160
155
C
o
n
c
e
s
s
i
o
n
i
131
130
117
109
77
0
116
108
72
1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995
anni
1.11 BILANCIO DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PRG VIGENTE
Per effettuare un bilancio del PRG vigente si é proceduto ad un esamina puntuale della zonizzazione
dello stesso con l’obiettivo di verificare il livello di attuazione delle previsioni urbanistiche e far emergere
dati positivi e problematiche esistenti (vd Tav 13.1/2/3).
Per ciò che concerne la zona A1 del centro storico di Camporosso la previsione di uno S.U.A. é stata
attuata con la formazione di un Piano Particolareggiato approvato dalla RL con Decreto DGRL N° 42 del
25/1/93. Le previsioni urbanistiche contenute nel suddetto P.P. sono state recepite con la formazione di
un P.O.I. approvato e finanziato dalla RL DGRL N°3033 del 30/11/95 e DGRL N°2224 del 5/7/96.
Le zone A2 che individuavano le aree dei nuclei storici frazionali di Brunetti, Balloi e Trinità non sono
state oggetto di S.U.A. come era invece previsto dalle norme del PRG. Pertanto gli interventi effettuati
nelle suddette zone , pur realizzati nell’ambito dell’ammissibilità delle norme transitorie, sono stati condotti
senza un adeguato riferimento normativo per ciò che concerne le tecniche e i materiali da impiegare e per
ciò che si riferisce al rispetto della tipologia esistente.
Nelle zone B che individuavano “parti di territorio totalmente o parzialmente edificate, occupate da
insediamenti prevalentemente residenziali” suddivise in zone B1, ancora da completare, e zone B2,
complete o quasi, si é riscontrato un movimento edificatorio discreto, ma limitato ad alcune porzioni
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territoriali. Nelle zone B12 e B13 a sud del centro storico di Camporosso sono stati effettuati alcuni
interventi edificatori, ma il completamento non ancora raggiunto la saturazione di tutte le aree. Nella zona
B13 che individua una porzione territoriale piuttosto ampia a nord del centro storico di Camporosso non é
stato realizzato il previsto S.U.A. e pertanto l’area ha subito un congelamento edificatorio.
Nelle zone B11 che individuano tre distinte porzioni di tessuto urbano di Camporosso Mare, sono stati
realizzati nuovi interventi edificatori in corrispondenza dell’attuale via De Gasperi (strada di previsione del
PRG vigente) dove in realtà sussisteva una buona disponibilità di terreno, mentre nelle altre zone, dove il
terreno disponibile é piuttosto contenuto, non sono effetuate nuove costruzioni.
Le zone C definite come “parti del territorio destinate ad espansione residenziale, inedificate o
scarsamente edificate” suddivise in base alla tipologia edilizia e alla destinazione d’uso in C3, C4, C5, C6
sono state solo parzialmente attuate.
Nella zona C3 situata ad ovest del centro storico di Camporosso é stato approvato il previsto S.U.A con
DCC n.23 del 13.06.1994 e approvato definitivamente dal CTU provinciale con voto n.556 del
26.03.1996. Il comprensorio della zona C3 (15.109 mq) é stato suddiviso in due comparti: il primo
(comparto A) é stato già ultimato con la realizzazione di due edifici di edilizia sovvenzionata e
convenzionata e realtive opere di urbanizzazione; il secondo (comparto B) che prevede la realizzazione
di due edifici di edilizia convenzionata e realtive opere di urbanizzazione ha già ottenuto il parere
favorevole della commissione edilizia ed é di prossima realizzazione. La volumetria complessiva di
progetto é pari a 19.642 mc.
La zona C4 situata a sud del centro storico era soggetta alla formazione di due S.U.A., il primo dei quali
esteso ad una superficie minima di mq 20.000. E’ stato realizzato il primo Piano Particolareggiato
approvato con DCC n.27 del 16.06.1995 che interessa l’area compresa tra la S.P. n.64, via Sant’Anna e
via degli Olandesi (20.942 mq). L’intervento edificatorio che prevede la costruzione di sei edifici di tre
piani e due edifici ad un solo piano per una volumetria complessiva di 12.563 mc é in fase di ultimazione.
La zona C5 situata ad est del centro storico in prossimità del rio Ciaixe non assogettata all’obbligo di SUA
dal PRG non é stata oggetto di nessun intervento edificatorio. E’ opportuno precisare che é stato
presentato un progetto che prevedeva la realizzazione di più corpi di fabbrica, ma non é stato autorizzato
per la mancanza di una viabilità di cantiere a norma di legge.
La zona C6 situata a nord del centro storico, non assoggettata all’obbligo di SUA dal PRG, é invece stata
oggetto di nuove edificazioni, in parte in corso di realizzazione.
Le zone D definite come “parti di teritorio destinate ad insediamenti per attività artigianali, industriali,
commerciali, direzionali e turistico-ricettive, tecnologiche, depositi e magazzini, suddivise in zone De,
industrie già esistenti, e zone D1 e D2 quali nuove aree produttive in previsione hanno avuto
un’attuazione per la sola zona D1.
La zona D1, industriale, artigianale e commerciale localizzata immediatamente a nord del viadotto
autostradale, sula sponda sinistra del torrente Nervia, é stata assoggettata a Piano Particolareggiato di
iniziativa pubblica. L’area di circa 85.000 mq é stata suddivisa in 14 lotti di intervento unitario, tre dei quali
sono stati ultimati e altri sono in corso di progettazione. Il suddetto P.P. prevede la realizzazione
complessiva di mq 26.170 di superficie coperta per un volume totale realizzabile di mc 247.573. I lotti che
insistono su aree demaniali sono al momento congelati in quanto esiste un parere negativo da parte
dell’Intendenza di Finanza.
La zona D2 situata a nord del centro storico in regione “Canei”, quasi interamente di proprietà demaniale,
non é stata assoggettata a S.U.A. e pertanto versa allo stato improduttivo.
Le zone De a destinazione agricolo-industriale, non soggette ad ampliamenti, hanno incluso porzioni
territoriali che non presentavano una destinazione produttiva e pertanto ne hanno bloccato lo sviluppo.
Le zone E definite come “parti di territorio destinate ad usi agricoli, suddivise a seconda dei tipi di
agricoltura nelle sottozone E1,E2, E3, E4” hanno tendenzialmente mantenuto un’assetto insediativo
stabile nelle aree di effettiva produzione agricola e nei territori collinari più lontani dal fondovalle, mentre
hanno subito trasformazioni nelle aree in fase di abbandono agricolo, in quelle facilmente accessibili e con
indice di fabbricabilità più consistente. Le zone E1 destinate all’agricoltura specializzata, localizzate
nell’area di fondovalle, hanno pressoché mantenuto la loro vocazione agricola senza modifiche
consistenti del loro asseto insediativo. Si rileva che la zona E1 situata al di sotto del tracciato ferroviario
50
presenta un fenomeno diffuso di sottoutilizzo agricolo, mentre nella zona E1 posta immediatamente a
nord del centro storico sono in atto costruzioni di case sparse con progressivo abbandono agricolo.
Le zone E2 localizzate nelle aree collinari prossime al fondovalle e nella zona di fondovalle a nord della
regione Sant’Andrea, sono le aree agricole che nel complesso hanno subito una trasformazione
insediativa più consistente. In particolare le aree collinari sono state oggetto di interventi edificatori diffusi
soprattutto nella regione “Pozzi” e “Migoni” localizzate sulla sponda sinistra del torrente Nervia a nord del
tracciato autostradale. La tendenza edificatoria del privato ad occupare determinate aree collinari risulta
determinata dalla localizzazione del sito rispetto alla principale viabilità pubblica, dalle potenzialità
edificatorie, dalla facilità di accesso, dalla bellezza del sito, dalla perdita progressiva della vocazione
agricola dell’area. Nella zona E2 si sono riscontrati i maggiori fenomeni di abusivismo edilizio.
Le zone E3 che individuano aree di bassa e media collina sono prevalentemente rimaste stabili nel loro
assetto insediativo. Solo nelle aree prossime al fondovalle si sono registrati fenomeni edificatori, ma di
modesta entità.
Le zone E4, localizzate nelle aree di media e alta collina, prevalentemente occupate da vegetazione
spontanea, si sono mantenute stabili nel loro assetto insediativo e vegetazionale.
Le zone F definite quali “parti di territorio di prevalente interesse pubblico suddivise a seconda del tipo
di interesse generale nelle sottozone F1,F2, F3, F4” hanno rilevato nell’attuazione di alcune di esse una
serie di problematiche. Innanzitutto le zone F1 quali “aree destinate ad attrezzature ed impianti a livello
comprensoriale” sono quantitativamente consistenti rispetto al reale fabbisogno del servizio e localizzate
in maniera diffusa nel territorio, anche in aree urbane. Si presume che gli intendimenti del pianificatore
siano stati quelli di includere sotto questa sigla anche i servizi della tipologia c del D.M. 2/04/1968.
La zona F1 che comprende l’attuale campo sportivo di Camporosso Capoluogo include al suo interno un
insediamento produttivo di notevoli dimensioni che da anni opera nel settore: tale destinazione
urbanistica ha di fatto danneggiato l’azienda esistente e nello stesso tempo non ha consentito la
creazione del servizio di previsione. La zona F1 localizzata nella piazza d’Armi a Camporosso Mare é di
fatto uno spazio verde di quartiere ed difficilmente ipotizzabile l’impianto di strutture polisportive a livello
comprensoriale. La zona F1 che comprende un giardino privato di modeste dimensioni in prossimità del
centro storico di Camporosso era probabilmente destinata alla preservazione del girdino esistente e non
alla creazione di strutture sportive.
La zona F2 destinata a parco é localizzata in un’area discreta dal punto di vista naturalistico, ma di fatto
difficilmente utilizzabile in quanto verde pubblico per la pendenza fortemente accentuata del terreno e
per la lontananza del sito rispetto all’attuale pubblica viabilità.
La zona F3 destinata agli edifici, alle attrezzature ed agli impianti per le Scuole Professionali per floricoltori
ed artigiani localizzata a est del centro storico vicino all’esistente edificio scolastico di via Kennedy, non é
stata attuata.
Per ciò che concerne la nuova viabilità pubblica di previsione questa é stata solo parzialmente
attuata sia per motivi inerenti la disponibilità di fondi, sia per le reali difficoltà esecutive dei tracciati. In
questa sede é opportuno evidenziare i percorsi che sono risultati difficilmente realizzabili per la loro
collocazione urbanistica :
- Viabilità a margine della zona C5, a ovest del centro storico di Camporosso
- Viabilità a margine della zona B13 a nord del centro storico
I parcheggi di previsione previsti nell’ambito di Camporoso Capoluogo sono stati quasi integralmente
attuati, mentre non sono stati realizzati i parcheggi previsti nell’aree insediate lungo la S.P. a sud di via
degli Olandesi.
In conclusione si rileva che il ricorso allo SUA in generale ha congelato le previsioni pianificatorie, mentre
gli interventi a concessione diretta hanno spesso risentito della mancanza di una normativa puntuale
riferita agli aspetti tipologici e di inserimento nell’ambiente, lasciando libertà allo spontaneismo delle
iniziative . Occorre rilevare inoltre la scarsa offerta da parte del PRG vigente di edificazione a bassa densità
che rappresenta invece una frangia cospicua della domanda espressa di attività edilizia. Ciò ha spesso
generato episodi di abusivismo edilizio, sopprattutto nelle zone agricole collinari.
Si veda a questo proposito la carta di localizzazione dei condoni edilizi (Tav. 12/1/2/3).
51
1.12. ELABORATI DI INDAGINE
TAV.1 Carta dell’assetto insediativo puntuale
(base CTRL, scala 1:10000)
La presente carta é da considerarsi la tavola di raccordo, il “trait d’ union” con la carta dell’ assetto
insediativo del PTCP 1:25000.
E’ una carta dell’ uso del suolo, dove sono evidenziate parti del territorio distinte in base ai loro caratteri
insediativi. Il riconoscimento di queste parti ha due livelli di approfondimento, il primo in relazione all’
organismo territoriale elementare (2), il secondo concernente le unità insediative (3):
a) il primo livello, porta a riconoscere zone omogenee con un analogo connotato paesistico prevalente (il
non insediamento, il nucleo isolato, ecc...). Per l’ individuazione di tali zone ci si é avvalsi delle stesse
categorie descrittive del PTCP (ANI: Aree non insediate; IS: Insediamenti Sparsi; ID: Insediamenti
Diffusi; NI: Nuclei isolati; TU: Tessuti Urbani; AI: Attrezzature, Impianti) opportunamente contraddistinte
da una diversa colarazione .
b) il secondo livello di approfondimento tende al riconoscimento, all’ interno delle zone omogenee
individuate (vd. p.to precedente), di parti del territorio antropizzato con proprie caratteristiche di organicità
che derivano dalla connessione fra un determinato uso del suolo e un determinato insediamento. Le parti
vengono distinte in base al tipo di struttura insediativa (occasionale, sviluppata linearmente su assi e
percorsi ecc...), al tipo di insediamento (rurale, residenziale ecc...) alla localizzazione (fondovalle, zona
collinare), al ruolo dell’area (agricola, residenziale ecc...) e al tipo di relazioni entro le quali sono immerse
(rapporti tra l’insediamento e il luogo di edificazione, relazioni tra il tipo di coltura e la morfologia del
territorio ecc...). La carta risulta fondamentale per una lettura critica dell’ assetto insediativo. E’ possibile
riconoscere fenomeni edilizi isolati o diffusi nel territorio, eventuali anomalie o specificità di alcune zone.
Le categorie descrittive del punto a) sono state dunque differenziate in altre classi (unità insediative)
contraddistinte da specifiche caratteristiche insediative.
Le ANI sono state suddivise nelle 3 classi seguenti:
ANI1: Boschi o praterie
Aree storicamente non interessate dalla presenza di colture agricole
ANI2: Aree improduttive
ANI3: Aree di post-coltura
Aree storicamente interessate dalla presenza di colture agricole, attualmente abbandonate e sottoposte
al processo di ricolonizzazione di tipo naturale. Tali zone, esclusivamente localizzate nel territorio
collinare, sono caratterizzate dalla residuale presenza di fasce, terrazzamenti in pietra a secco, ruderi di
case contadine, frantoi, fienili e stallette.
La categoria IS é stata suddivisa nelle 4 classi seguenti:
IS1: a sviluppo occasionale/in area agricola collinare/tipologia rurale: case contadine, fienili, stallette
Sono aree agricole dove ancora predomina la coltura tradizionale della vite e dell’ulivo. In queste parti di
territorio non é subentrato il fenomeno edificatorio delle residenze mono-bifamiliari di collina e nel
contempo non é sopravanzato l’abbandono della campagna. Le zone sono infatti difficilmente accessibili
se non attraverso le antiche “mulattiere” o tortuose strade sterrate. Generalmente vengono mantenute le
costruzioni rurali in pietra e gli antichi terrazzamenti.
IS2: a sviluppo occasionale/in area agricola collinare/tipologia mono-bifamiliare: edifici residenziali
connessi alle attività agricole e edifici residenziali indipendenti dalle attività agricole
Tali aree agricole storicamente interessate dalla coltura della vite e dell’ ulivo e caratterizzate da edifici rurali
hanno subito trasformazioni abbastanza marcate sia per il tipo di attività agricola praticata sia per il tipo di
paesaggio costruito.
52
Il fenomeno di trasformazione di tali aree, ancora in atto, nasce essenzialmente da tre fattori concomitanti:
la domanda di abitazioni di tipo mono-bifamiliare isolata, la richiesta di panoramicità e di inserimento
ambientale, l’ esigenza di contiguità con il fondo agricolo. Il risultato di tale processo sono la progressiva
sostizione o ampliamento dei fabbricati rurali, la nuova edificazione di ville e villini anche indipendenti dall’
attività agricola, la costruzione di nuove strade con l’ abbandono progressivo degli antichi percorsi, la
demolizione di elementi costruttivi rurali. Per motivi di mercato, si assiste anche alla sostituzione parziale
delle colture tradizionali a favore delle colture floricole in plein air (ginestra, mimosa, ecc...) e sotto
pergolati (rusco, ecc...). I terrazzamenti in pietra vengono progressivamente abbandonati o spesso
sostituiti da muri di sostegno in calcestruzzo. Cambia l’ immagine tradizionale della campagna collinare.
IS3: a sviluppo occasionale/in area agricola di fondovalle/tipologia mono-bifamiliare: edifici residenziali
connessi alle attività agricole e edifici residenziali indipendenti dalle attività agricole
Le aree di fondovalle sono prevalentemente interressate da colture serricole con abitazioni connesse al
fondo agricolo (località: Braie, Ciandacà, Confini ecc.). Sono presenti anche residenze indipendenti dall’
uso agricolo che soddisfano la domanda di abitazioni di tipo mono-bifamiliare isolata con giardino (ville e
villini).
IS4: a sviluppo occasionale/in area agricola collinare di valore paesagistico-panoramico/tipologia monobifamiliare: edifici residenziali indipendenti dalle attività agricole
Sono aree con elevato valore panoramico-ambientale, storicamente interessate dalla coltura della vite e
dell’ ulivo con edifici sparsi di tipo rurale. Allo stato attuale le colture tradizionali sono pressoché
scomparse, gli edifici rurali abbandonati ed é invece presente un’ edilizia costituita da ville e villini, in parte
sottoposta a uso residenziale periodico (seconde case). Tale fenomeno insediativo é iniziato negli anni
cinquanta ed é progressivamente continuato senza interruzioni, contrastando anche i vigenti vincoli di
legge.
La categoria ID é stata suddivisa nelle 4 classi seguenti:
ID1: a sviluppo occasionale/in area agricola collinare/tipologia mono-bifamiliare: edifici residenziali
connessi alle attività agricole e edifici residenziali indipendenti dalle attività agricole
Sono aree dove il fenomeno insediativo descritto nella classe IS2 , risulta amplificato e concentrato.
ID2: a sviluppo occasionale/in area agricola collinare di valore panoramico/tipologia mono-bifamiliare:
edifici residenziali indipendenti dalle attività agricole
Sono aree dove si é concentrata l’ edilizia residenziale per motivi strettamente connessi al valore
panoramico e ambientale del luogo (vd IS4). In queste aree si é assistito a diffusi fenomeni di abusivismo
edilizio. Si fa specifico riferimento alle zone degli ex villaggi turistici (Tubanto, Monterosso) recentemente
sottoposte a condono edilizio con cambio di destinazione d’ uso.
ID3: a sviluppo occasionale/in area residenziale /tipologia mono-bifamiliare e plurifamiliare: ville, villini e
edifici in linea
Le aree in esame sono quelle dove si é realizzata la programmazione edificatoria del PRG vigente (zone di
completamento e di espansione).
ID4: sviluppato linearmente su assi e percorsi/in area residenziale di fondovalle/tipologia mono-bifamiliare
e plurifamiliare: edifici in linea
In queste aree é stata realizzata un’edificazione lungo il percorso stradale, prevalentemente costituita da
edifici in linea. Lo sviluppo insediativo é iniziato a fine ottocento in prossimità del centro storico (corso Vitt.
Emanuele) e si é protratto constantemente fino ad oggi.
La categoria NI é stata suddivisa in due classi:
NI1: a sviluppo lineare lungo un asse prevalente
53
E’ il caso specifico del centro storico di Camporosso che si é formato per progressiva edificazione da
percorso matrice, si é cioé sviluppato lungo il percorso principale di fondovalle.
NI2: a sviluppo omogeneo indifferenziato
Si fa riferimento ai nuclei rurali di Trinità, Balloi, Brunetti e al nucleo di Camporosso mare.
La categoria TU é stata suddivisa in due classi:
TU1: impianti occasionali-eterogenei, privi di assi e di poli
TU2: impianti ripetitivi lungo un asse
La categoria AI comprende un’unica classe:
AI: Area industriale-artigianale
TAV.2 Carta dell’antropizzazione storica del territorio
(base CTRL, scala 1:10000)
Questa carta é rivolta a mettere in evidenza, a livello di organismo territoriale elementare, le specifiche
componenti storiche-evolutive del territorio. Sono state individuate le testimonianze storiche più
significative per comprendere le direzioni storiche di crescita, le “radici” dei processi di trasformazione
avvenuti nel tempo.
TAV.3 Carta delle aree di pregio naturalistico
(base CTRL, scala 1:10000)
La presente carta riunisce gli ambiti di territorio comunale che per propria conformazione, per i pregi
naturalistici che li caratterizzano e per l’attuale utilizzo economico (marginale sotto il profilo produttivo, ma
assai significativo per le potenzialità connesse alla fruizione ricreativa, al turismo all’aria aperta,
all’educazione ambientale) meglio si prestano ad una consapevole operazione pianificatoria, che da un
lato salvaguardi i beni naturali e dall’altro li sappia valorizzare adeguatamente.
Per un maggiore approfondimento della carta in esame fare riferimento all’allegato 1 contenuto nella
presente descrizione fondativa.
TAV.4 Carta delle proposte di intervento naturalistico
(base CTRL, scala 1:10000)
In riferimento alle aree di pregio naturalistico individuate nel territorio comunale, la carta in esame fornisce
una serie di proposte pianificatorie che costituiscono una “traccia” da seguire per le successive scelte di
piano, in particolare sotto i profili della tutela naturalistica e della valorizzazione turistico-ambientale.
Sulla carta delle proposte di intervento sono stati evidenziati due particolari itinerari di attraversamento nel
territorio comunale di Camporosso: l’Alta Via dei Monti Liguri (AV) e un itinerario lungo il torrente Nervia.
Per un maggiore approfondimento della carta in esame fare riferimento all’allegato 1 contenuto nella
presente descrizione fondativa.
TAV.5 Carta delle destinazioni d’uso degli immobili
(base Catastale, scala 1:5000)
La presente tavola é stata realizzata a seguito di sopralluoghi puntuali sul territorio con lo scopo di
individuare le seguenti categorie di destinazioni d’uso:
Residenza
Residenza/attività produttiva
Attività produttiva
Servizi
Uso accessorio residenza
Cisterna
54
Rudere
Destinazione d’uso non rilevata
Edifici demoliti
TAV.6 Carta del numero dei piani degli immobili
(base Catastale, scala 1:5000)
La tavola fornisce una visione complessiva delle altezze degli edifici espresse in numero di piani. E’ stato
rilevato che il numero massimo di piani nel territorio comunale é pari a sette.
TAV.7 Carta della mobilità
(base CTRL, scala 1:5000)
La presente carta fornisce un quadro generale del sistema della mobilità comunale prendendo in esame
l’intera rete viabile, ferroviaria e pedonale. Sono inoltre rilevati i parcheggi e le grandi aree pedonali. La
tavola serve per avere un visione globale della mobilità e per determinare pertanto le problematiche
esistenti e le conseguenti scelte pianficatorie.
Per un maggiore approfondimento dell’analisi relativa alla mobilità fare riferimento al paragrafo 1.6
TAV.8 Carta dei servizi
(base CTRL, scala 1:5000)
La carta individua in maniera puntuale i servizi distinti secondo le categorie enunciate dal D.M. del
2.04.1968 n.1444:
a) aree per l’istruzione
b) aree per attrezzature di interesse comune
c) aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport
d) aree per parcheggi
F) aree per attrezzature pubbliche di interesse generale
Tali servizi vengono inoltre distinti nelle seguenti tre categorie:
- Servizi esistenti, ovvero già presenti e attivi sul territorio
- Servizi in attuazione, ovvero in fase di realizzazione e pertanto di prossima opertività
- Servizi previsti dal PRG vigente e non attuati.
I servizi vengono individuati secondo la loro superficie planimetrica e numerati in maniera progressiva. A
ciscun servizio é associata una scheda che viene sintetizzata nella tabella ...
Per un maggiore approfondimento dell’analisi relativa ai servizi fare riferimento al paragrafo 1.9
TAV.9- 10 Carta delle urbanizzazione a rete e impianti tecnologici
(base CTRL, scala 1:5000; base catastale, scala 1:5000)
La carta individua le principali urbanizzazioni a rete e gli impianti tecnologici esistenti nele territorio
comunale: acquedotto, rete fognaria, condotta acque bianche, metanodotto, elettrodotto, rete
telefonica.
La tavola é stata realizzata con il reperimento della opportuna documentazione cartografica nei relativi
uffici competenti: ufficio tecnico comunale, ufficio “Acquedotto di Savona”, ufficio “Italgas”, ufficio
“Telecom”.
Gli elettrodotti risultano quelli indicati nella esistente cartografia CTRL.
Per un maggiore approfondimento dell’analisi relativa alle urbanizzazioni a rete e impianti tecnologici fare
riferimento al paragrafo 1.7
TAV.11 Carta del PRG vigente ed annesse varianti
(base CTRL, scala 1:5000)
La carta ripropone la zonizzazione del PRG vigente con l’integrazione delle varianti subentrate in corso di
attuazione del piano.
In sintesi rispetto alla carta della zonizzazione approvata dalla R.L. il
sono intercorse le seguenti varianti:
55
L’utilità della carta in esame risulta particolarmente evidente per la verifica del livello di attuzione del PRG e
per addivenire ad una facile e rapida consultazione delle scelte operate nel vigente piano (si precisa infatti
che l’attuale cartografia é alquanto deteriorata e poco leggibile).
TAV.12 Carta dei condoni
(base Catastale, scala 1:5000)
La carta riporta sulla base catastale i condoni registrati negli anni 1985 e 1995, forniti dall’Ufficio Tecnico
Comunale. Si precisa che la mappa può ritenersi completa al 90% circa in quanto non é stato possibile
localizzare alcuni condoni per mancanza o per errore del riferimento catastale ad essi associato.
La tavola risulta necessaria per verificare la consistenza e la distribuzione territoriale del fenomeno
dell’abusivismo. La presenza e la struttura dell’abusivismo consente inoltre di fornire indicazioni cruciali
per corregere le eventuali inefficienze delle norme di attuazione del piano vigente e le eventuali carenze
della gestione urbanistica.
TAV.13 Carta dell’antropizzazione del territorio in atto
(base CTRL, scala 1:10000)
E’ una tavola analitico-interpretativa dei fenomeni insediativi in atto sul territorio, concepita a livello di
organismo territoriale elementare. Lo studio si é fondato essenzialmente sulle indagini dell’ attività edilizia
negli ultimi 10 anni, sulle indagini dell’ attività agricola, sui fenomeni edificatori riscontrati nel territorio con
dei sopralluoghi, su interviste ai cittadini.
Si é innanzitutto operata una distinzione tra le dinamiche dei fenomeni antropizzativi in atto nel territorio
che ha portato alla definizione di due grandi categorie:
- Aree con assetto stabile, ovvero aree dove l’antropizzazione in atto é contraddistinta da una generale
situzione di equlibrio, stabilità o immobilità delle dinamiche antropizzative.
- Aree in trasformazione, ovvero aree dove l’antropizzazione in atto é contraddistinta da trasformazioni
urbanistiche e ambientali che portano a mutare radicalmente l’assetto insediativo preesistente.
All’interno di queste due macro categorie viene operata un’ulteriore distinzione a ragione del fenomeno
antropizztaivo in atto.
Pertanto le aree con assetto stabile vengono distinte nelle seguenti:
- Aree con assetto stabile per l’equilibrio delle dinamiche antropizzative
- Aree con assetto stabile per congelamento pianificatorio (Previsioni del PRG vigente non attuate, per
esempio S.U.A. o servizi non attuati)
Le aree in trasformazione sono invece state distinte nelle seguenti:
- Aree in trasformazione per espansione residenziale in ambito di destinazione residenziale
- Aree in trasformazione per espansione residenziale in ambito di destinazione a produzione agricola
- Aree in trasformazione per espansione artigianale-industriale in ambito di destinazione industriale
- Aree in trasformazione per recupero idrogeologico
-Aree in trasformazione per creazione nuovi servizi alla macroscala urbana
La presente carta si propone inoltre di fornire un quadro generale dei processi antropizzativi emergenti:
- Fenomeni di abusivismo diffuso: riassume con un simbolo le aree di concentrazione degli abusi e dei
condoni individiati nellaTAV.12
- Fenomeni di inquinamento: nella carta vengono registrati i luoghi dove sono presenti discariche abusive
o fenomeni di inquinamento elettromagnetico e dell’aria.
- Fenomeni di precarietà del sistema ambientale: si tratta di aree dove é attualmente compromesso
l’ecosistema ambientale a causa di una concentrazione di fenomeni inquinanti.
- Fenomeni di progressivo abbandono dell’uso agricolo: nella carta vengono individuate aree dove é in
fase avanzata il processo di abbandono dell’uso agricolo a favore dell’improduttivo o di destinazioni
diverse dalla produzione agricola.
- Fenomeni di sostituzione del tipo di produzione agricola tradizionale: vengono localizzate le aree dove é
in atto il fenomeno di sostituzione della produzione agricola tradizionale, ovvero il passaggio dalla
viticoltura e ulivicoltura in floricoltura.
- Fenomeni edificatori di case sparse: la carta mette in risalto le zone dove sono in atto costruzioni di case
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sparse.
- Movimento dell’espansione residenziale: la direzione del simbolo rappresentato in cartografia mette in
evidenza il movimento dell’espansione residenziale, ovvero la tendenza del privato ad occupare
determinate zone con interventi edificatori.
TAV.14 Carta dei margini e degli ambiti
(base CTRL, scala 1:10000)
Il territorio, qualsiasi esso sia, possiede dei margini: margini naturali (il corso di un fiume, il cambio di livello
tra pianura e collina, ecc...) e margini antropici (come riferimento storico si possono citare le mura, oggi
sono le strade di grande percorrenza, il limite tra zona insediata e zona non insediata ecc...). In questa
carta sono stati evidenziati i margini più forti presenti sul territorio e precisamente:
1- margine dell' alveo del torrente
2- margine tra il fondovalle pianeggiante e i versanti collinari
3- margine insediativo (margine che separa aree fortemente distinte nel loro assetto insediativo)
4- margine di accesibilità viabilistica (margine che separa aree tra loro non collegate viabilisticamente)
5- margine di viabilità (margine che separa due aree per il diverso grado di importanza viabilistica)
TAV.15-16 Carta dei vincoli
(base CTRL, scala 1:5000; base Catastale, scala 1:5000)
La carta dei vincoli riportata su base CTRL e catastale il quadro sintetico dei vincoli vigenti sul territorio
comunale e precisamente:
- Vincolo D.M. 85: individua le aree dichiarate di notevole interesse pubblico dai DD. MM. del 24.04.1985
e pertanto vincolate ai sensi della L. 1497/39 e successive modificazioni e integrazioni.
- Vincolo idrogeologico: individua l’area sottoposta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. del
30.12.1923, n.3267 e successive modificazioni e integrazioni la cui applicazione é regolamentata dal
R.D. del 16.05.1926, n. 1126.
- Vincolo autostradale: individua la fascia di rispetto autostradale ai sensi della Nuovo Codice della Strada
(D.Lgs. 285/1992), dal regolamento di esecuzione e attuazione del Nuovo Codice della Strada (D.P.R.
16.12.1992, n.495) e successive modificazioni e integrazioni (D.P.R. 26.04.1993, n.147). La fascia di
rispetto per l’edificazione nei centri abitati (localizzazione del tratto autostradale in esame) non può essere
inferiore a 30 metri dal confine della strada (quale confine della strada viene considerato quello del
viadotto autostradale e non i piloni di sostegno della struttura).
- Asta del torrente Nervia
- Aree di proprietà del Comune di Camporosso
- Aree di proprietà del Demanio dello Stato
- Vincolo elettrodotto: individua gli elettrodotti con linee elettriche aeree esterne ai quali deve essere
corrisposta una distanza di rispetto per l’edificazione nella misura stabilita dalle norme vigenti in fase di
esecuzione dell’opera.
- Vincolo monumentale lineare: individua nello specifico il tracciato approssimativo dell’acquedotto
romano di Albintimulium vincolato ai sensi della legge 1089/39
- Vincolo monumentale puntuale: individua gli edifici vincolati ai sensi della legge 1089/39.
TAV.17-18 Carta PTCP assetto insediativo
(base CTRL, scala 1:5000; base Catastale, scala 1:5000)
La presente carta riporta su base CTRL e Catastale le indicazioni normative del Piano territoriale di
Coordinamento Paesistico approvato dalla RL con del C.RL N°6 del 26.2.1990 relativamente all’assetto
insediativo.
TAV.19-20 Carta PTCP assetto geo-morfologico
(base CTRL, scala 1:5000; base Catastale, scala 1:5000)
La presente carta riporta su base CTRL e Catastale le indicazioni normative del PTCP relativamente
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all’assetto geo-morfologico.
TAV.21-22 Carta PTCP assetto vegetazionale
(base CTRL, scala 1:5000; base Catastale, scala 1:5000)
La presente carta riporta su base CTRL e Catastale le indicazioni normative del PTCP relativamente
all’assetto vegetazionale.
TAV.23 Carta dell’uso del suolo
(base CTRL, scala 1:10000)
La presente carta riporta l’uso del suolo rilevato attraverso sopralluoghi sul territorio e l’utliizzo delle riprese
aeree stereoscopiche della RL.
L’obiettivo analitico della carta é stato quello di individuare porzioni di territorio che presentano un
carattere di uso del suolo omogeneo a livello di organismo territoriale elementare. Sono state pertanto
concepite le seguenti differenziazioni di utilizzo di suolo:
- Assenza di sistemazioni del suolo (boschi o praterie)
- Assenza di sistemazioni del suolo (gerbido o improduttivo)
- Presenza di sistemazioni del suolo post-colturale (terrazzamenti, fasce, edifici rurali)
- Area urbanizzata a prevalente uso residenziale
- Area industriale, artigianale o tecnologica
- Area a servizi
- Attrezzature turistiche
- Area caratterizzata dalla presenza di coltura specializzata eresidenza connessa all’attività agricola
- Area a prevalente uso residenziale con permaneneze rade della coltura dell’ulivo
- Area a prevalente uso residenziale con permaneneze rade di vegetazione spontanea
- Area caratterizzata dalla compresenza della coltura dell’ulivo e dela floricoltura in plei air
- Area caratterizzata dalla prevalente coltura dell’ulivo
- Area caratterizzata dalla prevalente coltura della vite
58
2.
STRUTTURA
DEL PIANO
2.1 LE LINEE GUIDA DEL PIANO
In conformità agli obiettivi del piano e in coerenza con la descrizione fondativa si espongono le linee guida
del piano comunale:
La principale idea guida che ha animato la stesura del PUC in tutte le sue fasi, da quella delle conoscenze
a quella delle proposte é stata la valorizzazione e salvaguardia del territorio inteso come risorsa finita.
In altre parole si é cercato di riconoscere le risorse principali del territorio intese come bene da
salvaguardare, ma soprattutto da valorizzare in relazione alla fruizione umana e produttiva dello stesso.
Una volta identificati gli aspetti storici che hanno caratterizzato l’insediamento umano sul territorio e gli
aspetti naturalistici, ambientali, biologici, geologici, la sintesi conoscitiva di tali elementi ha indicato i primi
punti “guida” delle proposte.
Rimandando più dettagliatamente alle tavole di indagine ed alla loro descrizione si può affermare che tutto
il territorio extraurbano, classificato tra gli ambiti di conservazione e riqualificazione, é stato normato in
maniera tale da salvaguardare gli aspetti naturalistici e paesistici ( intesi appunto come risorsa), i percorsi
storici e quelli escursionistici, ed al tempo stesso coniugare questi elementi con la presenze di attivtà
agricole produttive.
In sintesi le idee :
1) Riqualificare i tessuti edilizi esistenti
Una particolare attenzione nel piano é stata rivolta al recupero dei tessuti esistenti prevedendo una
pluralità di interventi possibili tra i quali risulta preminente l’incentivo alla demolizione dei fabbricati e
ricostruzione. Con questo obiettivo il piano mira alla ridefinizionedegli organismi edilizi, attraverso la
normativa di livello puntuale, all’eliminazione di manufatti inconsistenti dal punto di vista volumetrico,
possibile attraverso l’accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito, e all’eventuale
rilocalizzazione del manufatto demolito in area più idonea.
Tenuto conto di quanto detto in premessa in merito alla finitezza della risorsa territorio, vista l’alta
incidenza degli abusi edilizi spesso dettati dalla scarsa rispondenza del PRG alla domanda di attività
edilizia, in relazione a norme troppo rigide , al fine di limitare ulteriore consumo di territorio, una volta
individuati i manufatti edilizi (ME, MEG, fabbricati rurali che caratterizzano il territorio agrario, centro storico,
nuclei frazionali) da conservare, si é scelto di estendere su tutto il territorio la possibilità di demolire e
ricostruire i fabbricati esistenti, nei modi previsti dal PUC e dall’annessa disciplina paesistica .
2) Conservare i manufatti emergenti con valore storico-ambientale
3) Dotare il Comune di una disciplina paesistica di livello puntuale, che soprattutto in assenza di piani
attuativi particolareggiati, consenta di evitare interventi non adatti alle caratteristiche del luogo,
contrassegnati da spontaneismo e disorganicità nel tessuto edilizio.
4) Completare gli spazi interclusi nei tessuti edilizi esistenti con una specifica localizzazione e
dimensionamento degli interventi.
Con l’obiettivo di completare i tessuti edilizi già edificati e urbanizzati il piano individua le aree libere che
possono sopportare un carico volumetrico e le denomina aree di concentrazione volumetrica. All’interno
delle aree di concentrazione volumetrica é previsto l’inserimento di edifici adeguatamente dimensionati in
rapporto all’edilizia esistente.
5) Trasformare aree già strettamente correlate alla maglia del tessuto edilizio esistente.
Il PUC concentra i distretti di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale in aree
localizzate all’interno o a diretto contatto del tessuto edilizio esistente. Le zone denominate C dal PUC
risultano situate negli spazi urbani residuali di Camporosso capoluogo e Camporosso Mare. L’obiettivo del
piano é quello di ricucire gli spazi interclusi con interventi che si armonizzino con la situazione esistente.
59
6) Potenziamento dell’area industriale-artigianale-commerciale
L’economia comunale ha tratto un notevole vantaggio dalla scelta del vigente PRG di localizzare l’area
industriale-artigianale a monte del viadotto autostradale. Il PUC conferma la scelta del piano precedente e
propone un moderato ampliamento determinato, oltre che dal sostenuto potenziamento di tale settore
produttivo, anche dalla momentanea indisponibilità delle aree demaniali ad essere edificate.
7) Favorire la funzione turistica e produttiva del territorio anche attraverso la valorizzazione di due
percorsi, uno esistente, l’altro da realizzare: l’Alta via dei monti Liguri e la pista ecologica pedonale e
ciclabile che dalla Foce del nervoa conduce fino al cpnfine con il Comune di Dolceacqua
8) Creazione di un’area turistico-ricettiva nella zona a sud del rilevato ferroviario
Tale destinazione d’uso é contingente e tesa a non congelare un’area di importanza strategica, ove
l’agricoltura ha un significato ormai marginale. Si prevede di favorire l’uso turistico ricettivo produttivo in
sintonia con l’importanza archeologica e naturalistica dell’intero sito ( in particolare in riva destra del
T.Nervia, nel Comune di V entimiglia). Nei margini di flessibilità, introdotti dalla legge urbanistica regionale,
il Comune ipotizza altresì la creazione di una darsena in prossimità del confine con il Comune di
Vallecrosia, strettamente correlata con l’esigenza di un ripascimento dell’arenile. Tale volontà era già stata
espressa congiuntamente dai due Comuni attraverso la predisposizione delle osservazioni al PTC della
Costa, schema di orientamento ex art. 4 LR N° 39/84 ed il successivo invio alla Regione di uno studio
propedeutico alla progettazione della costa. la suddetta funzione nautica e diportistica non dovrà
contrastare con la vocazione ambientalistica della Foce del Nervia e naturalmente é subordinata alle scelte
del PTC della Costa prima e successivamente da un PUO sovracomunale, corredato da uno studio di
fattibilità ambientale e da uno Studio Organico di Insieme.
In entrambi i casi si prevede un potenziamento dell’accessibilità dalla Via Aurelia mediante la creazione di
sottopassi alla linea ferroviaria, che dovranno altresì rapportarsi al regime idraulico del Nervia.
-9) Privilegiare le scelte infrastrutturali in termine di viabilità principale pubblica e di servizi pubblici.
In alcuni casi la nuova viabilità, lungo l’argine sinistro del nervia, é subordinata alla sistemazione idraulica
del T. Nervia .
I principali interventi infrastrutturali di interesse sovracomunale sono:
. Aurelia bis: il tracciato proposto sfrutta la fascia di rispetto del viadotto autostradale, libera da edifici
. Collegamento tra Camporosso e S.Biagio della Cima
. Raddoppio Ponte dell’Amicizia
. Costruzione nuovo Ponte in corrispondenza di Via Viasse verso la strada da costruire in riva sinistra
. Potenziamento dell’accessibilità all’area compresa tra l’arenile ed il rilevato ferroviario
. Creazione dell’oasi faunistica alla foce del Nervia
. Creazione di uno sferisterio in prossimità del centro sportivo Zaccari
. Centro per la raccolta differenziata dei rifiuti a servizio del comprensorio, tale intervento é subordinato ad
opere di difesa spondale oltre che ad uno Studio Organico ci Insime per un corretto inserimento
nell’ambiente
In tutte le aree pianeggianti di origine fluviale in prossimità del centro storico ed in riva destra del T.Nervia
sono stati localizati i servizi pubblici in prevalenza verde pubblico ed attrezzato.
10) Dotare il piano urbanistico comunale di tutti quegli strumenti, regole, criteri che possono favorire, nel
rispetto dell’interesse pubblico, le iniziative private mediante concessioni edilizie dirette convenzionate.
11) Utilizzare la perequazione urbanistica nel distretto di trasformazione C a garanzia della fattibilità
economica finanziaria e tecnico giuridica. Tutte le arre (comprese quelle detinate alle infrastrutture)
generano la potenzialità edificatoria e sono coinvolte nei processi di trasformazione territoriale . Ciò vale
anche per le concessioni convenzionate dell’ambito di riqualificazione BC in maniera tale da consentire
all’A.C. di fornteggiare i costi di trasformazione urbana.
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Nel territorio comunale, in conformità con la nuova legge urbanistica regionale, sono stati individuati:
1) Gli ambiti di conservazione e riqualificazione, insediati e non insediati, nei quali il piano persegue finalità
di sostanziale conservazione o di riqualificazione
2) i distertti di trasformazione per i quali il piano configura scelte di rilevante trasformazione
3) il sistema complessivo delle infrastrutture e dei servizi pubblici e d’uso pubblico esistenti e in progetto.
2.1.2.Sostenibilità ambientale
L’Agenda XXI regionale non fissa obiettivi quantificati, che verranno fissati successivamente dalla G.R.,
pertanto, in questa fase, lo studio di sostenibilità, rinviando un’analisi degli impatti di ciascun intervento ad
ad un momento successivo, é stato elaborato cercando di individuare azioni ed indirizzi di
sostenibilità piuttosto che obiettivi quantificati.
In attesa di un quadro di riferimento definito riguardo alla quantificazione degli obiettivi di sostenibilità le
valutazioni vengono espresse solo sulla base di una relazione di casualità: le attività umane esercitano
una pressione sull’ambiente e cambiano la qualità (stato) e la quantità delle risorse naturali per cui sono
necessarie azioni e politiche di risposta
Come si evince da quanto detto nell’illustrazione delle linee guida del PUC e dalla metodologia adottata
nelle lettura e conoscenza delle caratteristiche e vocazioni del territorio particolare attenzione é stata
rivolta al territorio nelle sue valenze ambientali e naturalistiche, in tal modo partendo dalla conoscenza
delle risorse ed incrociandole con gli obiettivi prefissati sono state individuate le azioni ( struttura del piano
e norme) da perseguire attraverso la pianificazione urbanistica.
Infatti anche l’aspetto paesistico, che é stato affrontato al fine di fornire indicazioni puntuali per la
disciplina paesistica, in qualche modo é strettamente correlato alla difesa dell’ambiente.
Nella disciplina paesistica oltre che gli aspetti relativi ai materiali , alle tipologie ecc. sono fornite regole e
criteri per gli interventi sul territorio con una particolare sensibilità ambientale , ad esempio per quanto
concerne il risanamento idrogeologico nella costruzione dei muri si richiedono sempre adeguati drenaggi
correlati ai caratteri di permeabilità ed alla natura dei materiali litologici presenti. L’individuazione del
territorio classificato come non insediabile consente di favorire una salvaguardia dei versanti anche
attraverso il ritorno al bosco. Si rimada allo studio naturalistico che fa parte del presente PUC ove é
previsto l’impiego della vegetazione spontanea per il recupero ambientale.
Azione= All’art. 3 delle Norme di conformità e congruenza si fornisce la priorità di lettura dei documenti di
piano e si specifica che “ Le tavole di sintesi del sistema naturalistico e paesitico (tav.4), la relativa
normativa e la relazione prevalgono sulle indicazioni sia cartografiche che normative, eventualmente in
contrasto, contenute nelle tavole del sistema urbanistico insediativo e produttivo”.
La Carta di Pregio naturalistico (Tav. 3) e l’ALL. 2 “ Indagine sui caratteri naturalistici del Comune di
Camporosso, Analisi e Proposte” hanno evidenziato i seguenti ambiti e interventi:
- Valorizzazione naturalistica dell’Alta Via Dei Monti Liguri e degli accessi ad essa;
- Valorizzazione degli ambiti di particolare pregio paesistico ambientale quali:
. Foce del Torrente Nervia
. Asta Torrente nervia
. Ciaixe (area Monte delle Fontane e Monte Barccone)
. Monte Carbone
. S. Croce
. Calanchi di Brunetti
. Forre e Valloni
. Culminazioni panoramiche
Si é cercato infatti di non associare l’attuazione di opere connesse con lo sviluppo urbanistico e con il
potenziamento delle infrastrutture alla distruzione di ecosistemi consolidati, al depauperamento dei valori
paesaggistici. In particolare gli interventi di trasformazione non sono stati posti in zone a rischio di stabilità
ed a rischio idraulico e per quanto riguarda l’assetto idraulico del bacini imbrifero del Nervia non sono
61
previsti interventi incontrollati. Ciò ha portato all’individuazione di interventi di urbanizzazione oggi detti
“sostenibili”. Alcuni interventi relativi ad esempio alla viabilità potranno essere posti in attuazione solo
dopo le opportune opere di difesa spondale o arginatura.
l PUC si é dato carico di dettare disposizioni atte a garantire l’impianto urbanizzativo delle aree di
trasformazione in relazione al rapporto tra la superficie coperta da manufatti e quella libera, con particolare
riguardo agli aspetti idrogeologici.
Azione= Oltre alle prescrizioni della disciplina paesistica a livello normativo sono date precise indicazioni
per garantire, negli ambiti di conservazione BR e BC ed in tutti i distretti di trasformazione, la permeabilità
dei suoli attraverso un rapporto percentuale minimo di terreno permeabile ( Norme di conformità e
congruenza 40%)
Inoltre é stata inserita una norma (art.17) , valida su tutto il territorio comunale, finalizzata ad evitare la
distruzione delle canalizzazioni superficiali e la modifica delle condizioni di drenaggio superficiale, con
particolare riferimento alla carta elaborata dal geologo Dott. A. Verrando riportante l’Idrogeologia del
territorio e le aree distinte per il loro grado di permeabilità, potenzialmente in condizioni critiche a seguito
di precipitazioni di intensità e durata determinate. Si prevedealtresì l’impiego delle tecniche di ingegneria
naturalistica, applicate alla sistemazione dei versanti e dei corsi d’acqua (opere spondali).
E’ chiaro che non spetta al PUC farsi carico di tutte quelle problematiche ambientali ( geologiche,
geomorfologiche, idrogeologiche, forestali, biologiche ed idrauliche) correlate con le attività antropiche ,
ma alla pianificazione di bacino, sovraordinata ai Piani Territoriali ed a maggior ragione agli strumenti
urbanistici generali e operativi. Si tratta di studi molto complessi ed onerosi , non ottenibili in tempi brevi,
che dovranno essere affrontati dal redigendo Piano di Bacino, atto a programmare le azioni e le norme
d’uso finalizzate alla difesa del suolo ed alla corretta utilizzazione delle acque sulla base delle
caratteristche fisiche e ambientali del territorio interessato.
Gli obiettivi di sostenibilità di seguito sinteticamente elencati vengono tradotti in positive “azioni-misure”
di natura urbanistica o edilizia o gestionale:
1) Recupero deficit infrastrutturale
. organizzazione della raccolta dei rifiuti in modo da consentire la progressiva separazione
. razionalizzazione delle infrastrutture trasportistiche  riduzione emissioni CO2
2) recupero e valorizzazione del patrimonio ambientale
. tutela del patrimonio agricolo forestale  riduzione emissioni CO2
. razionale uso del suolo
. valorizzazione risorse
3) finalità sociali
. turismo sostenibile
. sviluppo socio-economico
Si elencano una serie di indicatori ambientali e di indicatori di sostenibilità
62
OBIETTIVI
DI
SOSTENIBILITA'
AZIONI
URBANISTICHE
O
PROGETTUALI
Razionalizzazione delle infrastrutture trasportistiche
incremento pista ciclabile
strutture per favorire l'intermodalità/parcheggi di interscambio
Riduzione delle emissioni globali (CO2) variazione suolo agricolo boscato
Tutela del patrimonio agricolo e forestale
tutela del patrimonio agricolo e forestale
Uso del suolo razionale
recupero di spiagge (TRZ)
difesa dall'erosione
impermeabilizzazione aree
riasetto idrogeologico
riutilizzo aree
Risanamento e valorizzazione delle risorse
creazione aree verdi
recupero valori ambientali
recupero valori architettonici
utilizzo di materiali, tipologie costruttive liguri
Turismo sostenibile
ecoturismo turismo all'aria aperta
collegamenti con l'interno
aumento dell'affluenza
Sviluppo socio-economico
aumento occupati diretti
aumento indotto turistico
aumento indotto commercio/artigianato
spazi per bambini
spazi per anziani
spazi per giovani
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TEMATICHE AMBIENTALI
TURISMO
AZIONI
- tutelare le aree fragili
- incentivare le ristrutturazioni
- incentivare l’affitto da parte dei privati
- n° di posteggi
- potenzialità della rete infrastrutturale
- differenziazione dell’offerta (n° posti in campeggi, agriturismo, camere presso privati, etc.)
- migliorare la qualità acustica ( vd. Piano Zonizzazione acustica)
AMBIENTE COSTRUITO
OBIETTIVI
- migliorare l’offerta di servizi urbani e metropolitani
- migliorare il sistema della mobilità interna ed esterna
- conservare e rendere maggiormente fruibile il patrimonio naturale, storico ed artistico
- migliorare ed estendere il verde urbano
AZIONI DI POLITICA AMBIENTALE
- realizzare percorsi ciclabili
- creare aree verdi e migliorare le esistenti
- incentivare la ristrutturazione e giustificare / motivare le nuove edificazioni
- recuperare i valori tradizionali del paesaggio
- mantenere e restaurare il patrimonio artistico ed architettonico
- completare ed attuare la zonizzazione acustica
TRASPORTI
OBIETTIVI
- limitare le immissioni di inquinanti
- migliorare l’efficienza delle infrastrutture
- limitare il consumo del territorio
AZIONI
- ridurre l’esigenze di spostamento rilocalizzando gli attrattori e promuovendo l’innovazione tecnologica
NATURA E BIODIVERSITA ’
OBIETTIVI
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- aumentare il territorio sottoposto a protezione (corridoi ecologici)
- tutelare le specie minacciate e la diversità biologica
- promuovere la conservazione e il recupero degli ecosistemi
- gestire le aree di rilevanza ambientale
- mantenere il presidio ambientale sul territorio
AZIONI
- tutela e valorizzazione delle aree umide e focive, delle emergenze bionaturalistiche, mappa delle aree
protette, are naturali
RISCHIO
OBIETTIVI
- accrescere la sicurezza attraverso la previsione e prevenzione di eventi calamitosi ( rischi idrogeologico e
sismico)
AZIONI
- migliorare la qualità e l’estensione della copertura boschiva
- sistemare gli alvei
- promuovere criteri di progettazione per la riduzione del rischio
- aumentare la superficie permeabile mediante creazione di aree verdi urbane
- diffondere le tecniche di ingegneria naturalistica per ripristino ambientale e stabilizzazione dei versanti
- monitorare e verificare periodicamente le condizioni autorizzative degli impianti produttivi
ACQUA
OBIETTIVI
- difendere le coste dall’erosione
AZIONI
- adeguare le strutture fognarie separando le reti
- ripascere i litorali con materiali inerti
- acque marine: qualità, balneabilità, estensione e condizioni delle praterie, quantità di pescato su base
territoriale annua, potenziale degli stock biotopi, tratti di costa in erosione, dinamica dei sedimenti
- impianti di depurazione: tipologia di trattamento, potenzialità, efficienza, caratteristiche quantitative e
qualitative( reflui civili e industriali)
INDICATORI
- quote di rete fognaria
- efficienza della depurazione
- miglioramento della qualità delle acque per la balneazione
- mantenimento delle praterie marine
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ASPETTI
OBIETTIVI
agriturismo
N° esercizi agrituristici
aree urbanizzate
stabilizzazione
prossimità di servizi
aumento
quota di verde pubblico procapite
aumento
spazi liberati dalle auto
aumento
valorizzazione del patrimonio storico architettonico
aumento
% territori protetti
aumento
% spiagge in erosione
stazionario
% coste balneabili
stabile
% superficie boscata
stabile
% superficie permeabili
aumento
ambiti dissesto idrogeologico
diminuzione
lunghezza pista ciclabile e pista ecologicaaumento
adetti
aumento
fatturato
aumento
2.1.3 Sostenibilità ambientale in rapporto alle azioni di trasformazione previste dal PUC
Al fine di verificare la coerenza delle azioni di trasformazione previste dal PUC con i principi della
sostenibilità ambientale vengono effettuate valutazioni sui distretti di trasformazione ai sensi dell’art.11
comma 4 della L.R. 36/97.
Distretto di trasformazione D
Il potenziamento del settore industriale e commerciale rappresenta uno degli obiettivi prioritari del piano al
fine di creare nuove fonti di reddito e nuova occupazione; nel contempo in termini di sostenibilità
ambientale si conviene che le azioni di trasformazione connesse alla realizzazione di tali settori produttivi
sono tra le cause principali di deterioramento dell’ambiente in termini di sfruttamento delle risorse
ambientali, di produzione di inquinamento e rifiuti, di occupazione di suolo e di impatto ambientale dei
manufatti.
Il piano pertanto si occupa di individuare aree di espansione del settore industriale e artigianale nell’ottica
di una strategia di sostenibilità che non tende a mitigare i soli effetti negativi, ma che prospetta di
massimizzare anche quelli positivi.
Il primo criterio nel quale si inquadra lo sviluppo sostenibile del settore industriale e commerciale consiste
nella definizione di un unico polo di eccellenza produttiva caratterizzato da una concentrazione di
imprese, prevalentemente piccole e medie.
Data la limitatezza provinciale delle aree aventi suscettività d’uso industriale artigianale, alla luce della
domanda presente, la scelta localizzativa ha inteso potenziare la pianificazione in atto avviata col PRG e
con lo SUA.
Scelta della localizzazione del distretto:
Il distretto di circa 135.500 mq é localizzato nell’area situata in riva sinistra del torrente Nervia che si
estende dal viadotto dell’Autostrada fino ad oltre 300 metri a nord del Ponte dell’Amicizia. Tale
localizzazione ricomprende e dà completamento alla zona industriale-artigianale denominata D1 dal
vigente PRG . L’area in origine a vocazione prevalentemente floricola specializzata ha subito, prima in
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forma spontanea e successivamente attraverso l’attuazione del piano particolareggiato D1, una
traformazione verso un utilizzo artigianale-industriale comunale che ha portato all’insediamento
complessivo di 21 aziende. Pertanto sia per le caratteristiche morfologiche del sito (fondovalle
pianeggiante) e della sua prossimità alla costa (circa due chilometri dalla SS. n.1) , sia per il già consolidato
ruolo di polo industriale-artigianale-commerciale si conferma la scelta localizzativa del vigente PRG, che
risponde pertanto oltreché ad esigenze di livello comunale che comprensoriale.
Sostenibilità ambientale:
La sostenibilità ambientale deve essere ricercata e raggiunta con il soddisfcimento di una serie di obiettivi
ed azioni conseguenti che sono contenute nel piano:
a) introduzione normativa di opportune regole atte a mitigare l’inserimento ambientale degli impianti. In
questo senso il piano attraverso la formazione della disciplina paesistica di livello puntuale introduce
regole che mirano alla qualità architettonica degli edifici sia in termini di forma, sia nella scelta dei materiali,
impone prescrizioni sulla permeabilità dei suoli, prescrive la piantumazione di essenze arboree.
b) obbligatorietà del SOI da allegare ai PUO, così come previsto dal PTCP
c) puntualizzazione delle norme di sicurezza ecologica con previsioni di controllo delle emissioni diegli
inquinanti atmosferici, acustici e del suolo.
d) controllo della qualità delle acque : le norme prevedono che in sede esecutiva vengano ridotti al
massimo gli scarichi eventuali
e) alleggerimento delle funzioni artigianali - industriali presenti in modo disordinato e casuale in altri ambiti
che il presente PUC intende invece connotare a livello di azioni diffuse di riqualificazione con incentivo
volumetrico e cambio di destinazione d’uso.
Sostenibilità economica:
L’attuale area industriale-commerciale é costituita da piccole e medie imprese che hanno un bacino
d’utenza comprensoriale che deriva oltre che dalla Val Nervia dai comuni limitrofi di Vallecrosia e
Bordighera e relativi entroterra. Nel bacino d’utenza a cui fa riferimento il settore produttivo di Camporosso
non sono rilevabili aree che presentano caratteristiche morfologiche (fondovalle pianeggiante
prevalentemente libero da edificazioni) e dimensionali (135500 mq) tali da consentire un agevole e
funzionale insediamento degli impianti. Si aggiunge che nell’area in questione é in atto una pianificazione
sottoposta a Piano Particolareggiato che ha portato all’insediamento di n° 13 nuove aziende, oltre alle 8
già presenti prima dell’attuazione dello stesso.
Sono inoltre state avviate dal Comune opere di
urbanizzazione dell’area per un importo complessivo di circa 572.000.000 ed é in fase di progettazione il
raddoppio del Ponte dell’Amicizia.
Sostenibilità sociale:
Tenuto conto che il Comune di Camporosso é uno tra i pochi comuni della Provincia che posside un saldo
demografico positivo risulta fondamentale la creazione di nuovi posti di lavoro per il perseguimento di un
benessere sociale. In questo senso assume particolare rilevanza nel “panorama economico” comunale il
potenziamento del settore industriale-artigianale-commerciale in funzione di contributo alla sostenibilità
sociale e di aumento occupazionale. Si fa presente che attualmente le aziende operanti nell’area
occupano un numero di addetti pari a circa 150 unità.
Infrastruttura dell’Aurelia bis
Sostenibilità:
La localizzazione dell’infrastruttura dell’Aurelia bis è stata posta a monte del viadotto autostradale per una
serie di fattori convergenti che vengono qui di seguito elencati:
a) La localizzazione dell’ infrastruttura nell’ area d’ambito del tracciato autostradale non intacca l’integrità di
altre parti del territorio comunale e non provoca su altre aree ulteriori fonti di inquinamento acustico e
atmosferico .
b) L’infrastruttura si situa in un area depressa prevalentemente non occupata da edificazioni e strutture
67
serricole e pertanto mitiga l’azione di trasformazione del territorio.
c) L’area di svincolo dell’Aurelia bis direttamente connessa con il distretto di trasformazione D consentirà
di circoscrivere il traffico di servizio della zona industriale e commerciale all’interno dell’ambito stesso.
d) concertazione: la soluzione proposta é stata discussa e condivisa dal Comune di Vallecrosia ed
accettata da quello di Ventimiglia.
Nota:
Con l’ampliamento della zona a servizi F2 é previsto lo spostamento dell’attuale campo di calcio in terra
battuta del complesso sportivo provinciale Zaccari in altro terreno posto più a SUD in area demaniale.
Distretto di trsformazione TR2
Scelta della localizzazione del distretto:
La localizzazione del distretto TR2 a destinazione turistico-ricettiva é stata individuata nella regione “Prati”
di Camporosso Mare per le seguenti motivazioni:
a) L’ area di circa 116.000 metriquadrati, é rimasta esclusa dallo sfruttamento edilizio intensivo che ha
caratterizzato la maggiorparte dei litorali dell’estremo ponente ligure. L'uso del suolo ha infatti evidenziato
una prevalenza di territorio agricolo, di incolto e di aree destinate ad attrezzature turistico-ricettive all'area
aperta con una limitata presenza di edifici residenziali e di relativi spazi di pertinenza. Pertanto l’area ha
conservato intatto l’uso della risorsa suolo che dovrà essere conservata e valorizzata.
b) L'area si trova direttamente a contatto con l'Oasi faunistica del Nervia (area di interesse naturalistico
elevato; vd all.1) la cui gestione é stata recentemente attribuita dalla Provincia di Imperia al WWF. Anche
l'area archeologica di Albintimilum, la città romana di Ventimiglia, é posta nelle immediate vicinanze. Inoltre
in prossimità del sito diparte il sentiero dell'Alta Via dei Monti Liguri e la Pista ecologica pedonale e ciclabile
fino al Comune di Dolceacqua. A tutto ciò va ricordata la facilità con la quale possono essere raggiunti i
centri storici dell'estremo ponente ligure ed in particolare quelli della Val Nervia.
Pertanto l’area ha un’ubicazione ottimale rispetto alle mete turistiche del teritorio in esame.
In realtà la porzione naturalisticamente più cospicua ricade nella sponda destra, in Comune di Ventimigli,
Oasi Provinciale.
c) Nell’area in esame é ormai consolidata la presenza di alcune attività ricettive all'area aperta che
continuano ad operare nel settore nonostante l'evidente carenza di servizi pubblici e attività turistiche
collaterali di forte richiamo. Pertanto, uno sviluppo turistico dell’area significherebbe la salvaguardia e il
potenziamento del settore produttivo menzionato.
d) La zona é prevalentemente caratterizzata da degrado diffuso, disordine e abbandono (aziende
dismesse, serre non più in uso)
d) Le aziende agricole che operavano nell’area fino a pochi anni fa hanno in parte cessato la loro attivitààà.
Sostenibilità ambientale
L'eccezionalità di ritrovare un ambiente litoraneo non ancora oggetto di sfruttamento intensivo ha
determinato la scelta dei operare la conservazione e la valorizzazione della risorsa suolo. In linea con una
politica di sviluppo sostenibile, la valorizzazione della risorsa suolo si attua con la creazione di aree verdi,
con la salvaguardia del fronte mare con fascia verde di rispetto, con l'insediamento di attrezzature e
manufatti costituiti da strutture leggere e non vincolate permanentemente al suolo, con la preservazione
della permeabilità del suolo (vd disciplina paesistica di livello puntuale e norme di conformità e
congruenza).
Sostenibilità economica
Tenuto conto delle limitate risorse a disposizione degli Enti Pubblici si ritiene opportuno che l’iniziativa nel
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suo complesso sia frutto di investimenti privati sia per la realizzazione dei progetti, sia per la promozione e
il miglioramento dell’offerta turistica. Il tipo di ricettività turistica in previsione richiede investimenti di singoli
operatori turistici o di forme di associazionismo.
In linea con gli indirizzi programmatici del Piano Turistico Regionale 1996-2000
Sostenibilità sociale:
Tenuto conto che il Comune di Camporosso é uno tra i pochi comuni della Provincia che posside un saldo
demografico positivo risulta fondamentale la creazione di nuovi posti di lavoro per il perseguimento di un
benessere sociale. In questo senso assume particolare rilevanza nel “panorama economico” comunale il
potenziamento del settore turistico in funzione di contributo alla sostenibilità sociale e di aumento
occupazionale. Si fa presente che attualmente nell’area operano 2 villaggi turistici ( 228 posti letti), 1
campeggio (‘ 400 posti letto) e 1 parco per vacanze (168 posti letto).
E’ altresì previsto l’insediamento di attrezzature per il benessere e per la salute (wellness e fitness),
palestre e strutture annesse quali ludoteca, sala conferenze, centro di estetica, commercio sportivo,
kinderheim, alterheim. e di sedi per mostre ed esposizioni, sedi di organizzazioni e centri culturali,
ricreativi, per il tempo libero, musei, biblioteche, sale per incontri, cinema e teatri, centri congressuali
polivalenti, locali per lo spettacolo, sale di ritrovo.
Attività ed iniziative che di valore occupazionale e sociale.
La trasformazione dell’area avrà altresì ricadute in termini di qualità della vita degli utenti per le azioni
previste volte al ripascimento delle spiagge , al miglioramento della balneazione ed all’incremento delle
aree verdi , alla percorribilità orizzontale lungo la costa.
PTCP
Come osservato dalla RL l’intera area nella variante al PTCP assetto insediativo é stata sottoposta al
regime normativo di Trasformazione (TRZ) per perseguire un più equilibrato rapporto tra l’area interessata
ed il contesto, mediante la redazione di PUO di interesse regionale.
Margini di Flessibilità
Il PUC stabilisce ai sensi dell'art. 27 comma 2 lettera e) della LUR N°32/97 il grado di flessibilità delle
indicazioni in esso contenute, congruenti con gli obiettivi assunti, senza ricorrere alle varianti.
L'intero distretto TR2 é soggetto ad uno sviluppo operativo alternativo congruente con gli obiettivi del
PUC ed in applicazione delle previsioni del Piano Territoriale di Coordinamento della Costa, una volta
vigente. Le destinazioni urbanistiche ammesse oltre a quelle già indicate sono la creazione di una
darsena con relative attività e funzioni connesse per la nautica , la diportistica ed il tempo libero.
L'intera area dovrà essere soggetta da un PUO di interesse regionale che interesserà anche i territori
limitrofi del Comune di Vallecrosia, costituendo un ‘unica unità urbanistica all'interno della quale saranno
distibuite eventuali potenzialità edificatorie ed infrastrutturali ed individuate parti funzionali dell’intero
progetto di sistemazione.
Particolare cura dovrà essere assegnata
- al potenziamento dell'accessibilità alla zona
- alla valorizzazione e salvaguardia dell'oasi faunistica del T.Nervia.
- alla salvaguardia di una congrua fascia di rispetto in sponda sinistra all’oasi faunistica della Foce del Nervia
- all’incremento della superficie balneabile mediante opere volte al ripascimento delle spiagge
- a garantire la percorribilità orizzontale luongo la costa per l’accessibilità all’oasi faunistica.
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2.2 GRANDEZZE E UNITA’ DI MISURA. LIVELLI TIPOLOGICI.
Al momento attuale occorre denunciare l’assenza, sia a livello nazionale, sia a livello regionale, di un
sistema di riferimento per misurare gli oggetti edilizi ( volume e altezza) e la densità edilizia.
E’ certo che per evitare fenomeni di abusivismo ed assicurare la lettura di un rapporto prevedibile
dell’ingombro volumetrico con l’ambiente é consigliabile:
1) adottare grandezze sia in termini di volume che di superficie che facciano riferimento alla costruzione
nella sua globalità considerando tutte le parti (interrati, balconi, logge, poticati, tettoie ecc.)
2) tenere conto di esigenze consolidate nelle abitudini di vita del luogo che generano livelli tipologici di
riferimento (esempio nel caso dell’edilizia rada di un locale seminterrato quale accessorio dell’abitazione).
In tale modo si eviterebbero impatti con l’ambiente e carichi urbanistici inaspettati e quindi difficilmente
stimabili al momento della pianificazione.
A tal fine in assenza di parametri sovracomunali di riferimento si é scelto di usare il volume lordo
(comprensivo di interrati e autorimesse), assegnando al livello puntuale ed al riferimento contenuto nei
livelli tipologici elementari individuati come significativi alla scala urbanistica, la definizione di tutti quegli
elementi che da una parte possono produrre interventi abusivi e dall’altra possono dare luogo ad impatti
sgradevoli (balconi, portici, pensiline,accessori ecc.) e salvaguardando a livello tipologico quegli elementi
che il mercato comunque richiede.
2.2.1. Il supporto cartografico.
Purtroppo nel momento in cui in Provincia di Imperia é in corso la revisioei dei PRG e la stesura dei PUC il
supporto cartografico é sempre quello vecchio regionale (1976) e la Regione Liguria arriverà in ritardo con
l’aagiornamento della cartografia . Il supporto cartografico aerofotogrammetrico si sa é il primo momento di
conoscenza e pianificazione del territorio, dalle carte militari ai supporti informatici con i vari livelli di
informazione.
Le basi cartografiche del PUC sono pertanto la CTRL, vettorializzata a cura del Comune, ed il Catastale,
anch’esso su supporto informatico, fornito dal Comune. Si é provveduto, per necessità professionale,
ad un aggiornamento, avente valore puramente indicativo della carta aerofotogrammetrica sia dal punto di
vsita dei nuovi fabbricati che della viabilità. Gli aggiornamenti derivano da indagini dirette (schedatura dei
fabbricati esistenti) e dal confronto con la carta catastale. Nel catastale sono state altresì inserite strade
non presenti: é chiaro che, tenuto altresì conto dell’impossibile sovrapposizione delle due cartografie
(basti pensare che numerose difformità sono state riscontrate anche a livello del confine comunale, con
inesattezze nelle CTRL), detti “inserimenti” hanno significato puramente indicativo allo scopo di
aggiornare la conoscenza cartografica.
70
2.3 AMBITI DI CONSERVAZIONE E RIQUALIFICAZIONE
2.3.1
A
Ambito di conservazione del nucleo storico di Camporosso
Il piano prevede la conservazione e la valorizzazione del patrimonio costruito del centro storico di
Camporosso (vd Tav. 2). Il perimetro dell’area in esame coincide con la perimetrazione del vigente P.P.
del centro storico approvato con Decreto PGRL n.42 del 25.01.1993. Tale strumento urbanistico viene
condiviso nelle sue scelte progettuali e pertanto fatto espressamente salvo dal presente P.U.C.
2.3.2 A1
Ambito di conservazione del nucleo frazionale
Il piano prevede la conservazione e la valorizzazione dei nuclei frazionali che possiedono un patrimonio
edificato di un riconosciuto valore storico-ambientale (vd Tav. 2).
Sono stati pertanto perimetrate le aree dei seguenti nuclei frazionali:
Trinità, Brunetti, Balloi, Magauda, Martinazzi.
2.3.3
BR
Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati
Gli ambiti classificati con la sigla BR corrispondono a tessuti edificati contraddistinti da insediamenti diffusi
e che presentano in linea generale aspetti di eterogeneità e disorganizzazione. Il piano distingue 6 ambiti
BR che presentano caratteristiche distinte tra loro per l’assetto dell’insediamento:
1) BR1 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati intorno al centro storico
Gli ambiti individuati con la sigla BR1 corrispondono alle aree edificate in attuazione del vigente PRG e
corrispondenti alle zone di espansione C addivenute al completamento. In tale ambito sono altresì inclusi
alcune ridotte porzioni di territorio costruito nella zona a est del centro storico. In tale ambiti si ritiene
necessario operare una riqualificazione degli spazi non occupati dall’edificazione con interventi mirati al
recupero ambientale.
2) BR2 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati nell’area di Camporosso
Mare
Gli ambiti individuati con la sigla BR2 corrispondono alle aree edificate di Camporosso Mare comprendenti
sia brani di tessuto edilizio riferibile ai primi decenni del novecento (edilizia che insiste sulla via Aurelia), sia
brani di tessuto edilizio di recente formazione. Nel complesso tali aree assumono un carattere di discreta
unitarietà architettonica nel tessuto edilizio che insiste sulla via Aurelia, mentre risultano frammentarie e
disorganiche le aree edificate di più recente formazione. Pertanto, con l’obiettivo di una riqualificazione
complessiva di tale ambito, il piano mira alla diversificazione delle modalità e possibilità di recupero a
seconda delle caratteristiche architettoniche e tipologiche riscontrate puntualmente nei singoli edifici.
3) BR3 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio lungo la S.P. n.64
Gli ambiti individuati con la sigla BR3 corrispondono alle aree edificate lungo la stada provinciale n.64 nel
tratto compreso tra il confine con Ventimiglia e il viadotto autostradale. L’edilizia che contraddistingue
l’ambito é costituita da una frammentarietà di tipologie edilizie, nel complesso di bassa qualità
architettonica. La destinazione d’uso prevalente é residenziale, ma sono diffusi altri usi quali artigianato di
servizio all’auto, commercio, stazione di sevizio e carburante. L’obiettivo é di riqualificare l’ambito con
operazioni di demolizione e ricostruzione o con interventi di ristrutturazione edilizia.
4) BR4 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti collinari delle aree collinari
Gli ambiti individuati con la sigla BR4 corrispondono alle aree ad edilizia diffusa delle zone collinari che per
la loro collocazione nel territorio non sono soggette a espansione o completamento. Le unità abitative
presenti in tali ambiti corrispondono prevalentemente a villini mono-bifamiliari con tipologie edilizie molto
differenziate tra loro e comunque spesso contraddistinte da una bassa qualità architettonica, da un
71
negativo impatto ambientale e da caratteri architettonici impropri. In tali aree si intende riqualificare l’edilizia
esistente con interventi di ristrutturazione edilizia che mirano al miglioramento della qualità architettonica
degli edifici in linea con le indicazioni progettuali contenute nella disciplina paesistica di livello puntuale.
Particolare riguardo deve inoltre essere riposto negli spazi di pertinenza degli edifici che attualmente
presentano in maniera diffusa opere di varia natura (recizioni, terrazzamenti, strade di servizio private,
ecc.) eseguite impropriamente sia per la scelta dei materiali, sia per la forma, sia per la collocazione nello
spazio. Anche a tal riguardo la riqualificazione deve attenersi all indicazioni previste nella disciplina
paesistica di livello puntuale.
5) BR5 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati nella regione “Prati” di
Camporosso Mare, a sud del rilevato ferroviario
Gli ambiti individuati con la sigla BR5 corrispondono alle aree edificate della regione “Prati” di Camporosso
Mare comprendenti due distinte porzioni di tessuto edilizio, entrambe cronologicamente riferibili alla
prima metà del novecento: l’area edificata di Via Giusti e il piccolo nucleo di via Carducci. Tali aree
presentano una loro organicità urbanistica, ma sono contraddistinte da evidenti problematiche relative alla
mobilità veicolare e sono carenti di parcheggi. Inoltre gli immobili che insistono in tali ambiti versano in
stato di degrado generalizzato.
6) BR6 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati nel regione “Braie”
Gli ambiti individuati con la sigla BR6 corrispondono ad alcune limitate aree edificate della regione “Braie”
contraddistinte da edifici di recente costruzione a destinazione prevalentemente residenziale.
7) BR7 Ambito di riqualificazione urbana e recupero edilizio dei tessuti edificati del sito denominato
“Uliveto” in regione San Giacomo
2.3.4 BC Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti edificati
1) BC1 Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti edificati nelle aree pianeggianti
intorno al centro storico/Area di concentrazione volumetrica dell’ambito.
Gli ambiti individuati con la sigla BC1 corrispondono alle aree edificate su suolo pianeggiante intorno al
centro storico, espressamente a sud e a est di esso, ma suscettibili ancora di completamento. L’obiettivo
del piano su tali ambiti é duplice: da un lato si intende riqualificare l’edilizia esistente, dall’altro si mira al
completamento delle aree intercluse libere con una nuova edilizia che possa cucirsi adeguatamente con
quella esistente. Le analisi effettuate hanno permesso di rilevare la prevalenza di unità abitative monobifamiliari a due piani, con limitate presenze di edifici plurifamiliari da tre a cinque piani individuate lungo il
corso Vitt. Emanuele.
Pertanto la riqualificazione dell’edilizia esistente, mira al mantenimento della tipologia a due piani,
all’eventuale ampliamento in altezza degli edifici ad unico piano.
La nuova edificazione viene localizzata nelle cosidette aree di concentrazione volumetrica dove é
consentita per ciscun lotto edificabile una volumetria lorda massima pari a 900 mc su due piani.
72
AMBITI BC1 (a S e E del c.s. -in pianura-)
Superficie totale concentrazione volumetrica
mq
37.710
Volumetria
mc
22.626
totale
max
di
progetto
Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab)
n
Indice fondiario
mc/mq
N° piani
n
Altezza massima
ml
6,2
Lotto minimo
mq
900
Volumetria min/max per ciascun lotto
mc
540/900
Standard
aree
per
infrastrutture
pubbliche
206
0,6
2
mq/ab
47
di cui per servizi (urb.secondaria)
mq/ab
30
Standards urbanistici fuori zona (30 mq/ab)
mq
6.180
2) BC2 Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti edificati nelle aree collinari intorno
al centro storico/Area di concentrazione volumetrica dell’ambito.
Gli ambiti individuati con la sigla BC2 corrispondono alle aree edificate su suolo collinare o solo
parzialmente pianeggiante intorno al centro storico, espressamente a nord di esso, ma suscettibili ancora
di completamento. Come per l’ambito BC1 l’obiettivo del piano su tali ambiti é duplice: riqualificazione
dell’esistente e completamento delle aree intercluse libere.
AMBITI BC2 (a N e O del c.s. -in collina-)
Superficie totale concentrazione volumetrica
mq
26.664
Volumetria
mc
11.999
totale
max
di
progetto
Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab)
n
109
Indice fondiario
mc/mq
0,45
N° piani
n
Altezza massima
ml
6,2
Lotto minimo
mq
900
Volumetria min/max per ciascun lotto
mc
405/750
Standard
aree
per
infrastrutture
pubbliche
2
mq/ab
47
di cui per servizi (urb.secondaria)
mq/ab
30
Standards urbanistici fuori zona (30 mq/ab)
mq
3.270
3) BC3 Ambito di completamento e riqualificazione urbana dei tessuti edificati nell’area collinare dei Pozzi.
73
L’ambito individuato con la sigla BC3 corrisponde all’estesa porzione di territorio (296.500 mq) della
regione collinare dei Pozzi sulla sinistra orografica del torrente Nervia. Tale ambito, come evidenziato nella
presente descrizione fondativa, ha subito negli ultimi anni un notevole sviluppo edilizio a destinazione
residenziale con relativo incremento consistente del carico inseditivo.
Le unità abitative che
contraddistinguono attualmente l’area sono prevalentemente monofamiliari su 1 o 2 piani. E’ opportuno
evidenziare che la zonizzazione del vigente PRG (zona E2) prevedeva l’uso agricolo con residenze
connesse alle specifiche attività agricole (indice di fabbricabilità pari a 0,05 mc/mq per una volumetria
massima consentita di 600 mc) e volumetrie accessorie alla conduzione agricola dei fondi. Di fatto l’uso
agricolo della zona si é notevolmente ridotto negli ultimi anni ed é stato sostituito da una forte tendenza
ad occupare il suolo a scopi residenziali con la conversione attraverso l’abuso (sanato o meno) del
magazzino in abitazione. Per tali ragioni le scelte di piano sono orientate alla riqualificazione e al
completamento dell’area per usi residenziali.
Al fine di un corretto rapporto insediativo risulta neccesario che le nuove edificazioni dell’ambito BC3
siano gradualmente decrescenti verso le parti più elevate del versante. Pertanto, anche in riferimento a
quanto espresso nel voto regionale n.8 del 30.11.1999 approvato con DGRL n.1513 del 10.12.1999,
viene ritenuta più opportuna una maggiore strutturazione delle aree prossime al fondovalle, anche per
non determinare la necessità di ulteriori urbanizzazioni dell’area. Conseguentemente vengono individuati
due sottoambiti BC3/a e BC3/b aventi come linea dividente l’isoipsa posta a 80 s.l.m., rispettivamente
ricadenti in zona ID-CO e IS-MA di PTCP e indici di edificazione rispettivi di 0,20 e 0,10 mc/mq.
AMBITO
BC3/a
Superficie totale ambito BC3/a
mq
Volumetria esistente complessiva (stima su catastale)
mc.
36.000
Volumetria
mc
5.700
Volumetria totale
mc.
41.700
Indice territoriale
mc/mq
0,25
Indice
mc/mq
0,2
N° piani
n
1/2
Altezza massima
ml
6,2
Lotto minimo
mq
2.000
Volumetria min/max per ciascun lotto
mc
300/750
Nuovi abitanti insediabili stima (st. 110 mc/ab)
n
totale
max
di
progetto
fondiario
Superficie nuova
1.768
Standards urbanistici in zona (d) SS
mq.
364
SS+SVP=SI
mq
aree
per
infrastrutture
SVP
52
mq.
Standard
viabilità pubblica di progetto
166.800
pubbliche
Superficie nuova viabilità pubblica di progetto
74
mq/ab
SVP eff.
mq.
2.132
47
3.100
AMBITO
BC3/b
Superficie totale ambito BC3/b
mq
Volumetria esistente complessiva (stima su catastale)
mc.
25.000
Volumetria
mc
7.425
Volumetria totale
mc.
32.425
Indice territoriale
mc/mq
0,25
Indice
mc/mq
0,1
N° piani
n
1/2
Altezza massima
ml
6,2
Lotto minimo
mq
2.000
Volumetria min/max per ciascun lotto
mc
300/750
Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab)
n
totale
max
di
progetto
fondiario
Superficie nuova
2.312
Standards urbanistici in zona (d) SS
mq.
476
SS+SVP=SI
mq
aree
per
infrastrutture
SVP
68
mq.
Standard
viabilità pubblica di progetto
129.700
pubbliche
Superficie nuova viabilità pubblica di progetto
mq/ab
SVP eff.
mq.
2.788
47
3.400
*Stima degli abitanti insediati nell'ambito BC3.
Nell'area BC3 sono stati individuati 86 edifici residenziali (70 censiti = mc 48000, 16 non censiti= mc
13000) per una volumetria complessiva stimabile in 61000 mc. Tale volumetria comprende anche i
magazzini agricoli e pertanto l'effettiva volumetria a destinazione residenziale, stimabile nella misura del
50% del totale, risulta pari a circa 30.000 mc. Gli abitanti attualmente insediati nell'area, prendendo in
considerazione 110 mc/ab, risultano pari a circa 272.
2.3.5 DR Ambito di riqualificazione urbana dei tessuti produttivi
Gli ambiti DR corrispondono a porzioni territoriali di limitata estensione occupate da insediamenti produttivi
esistenti (industriali, artigianali o commerciali). Tali aree sono tutte localizzate nell’area di fondovalle e sono
inseriti in tessuti urbani che hanno un prevalente uso del suolo diverso da quello produttivo. Inoltre gli
insediamenti in esame sono sprovvisti degli standards urbanistici e in genarele non sono supportati da
un’adeguata viabilità pubblica. Pertanto con l’obiettivo del PUC di concentrare le nuove strutture
produttive nel distretto D si prevede di limitare alla riqualificazione dell’esistente lo sviluppo produttivo
degli ambiti in esame.
Pertanto, con l’obiettivo della riqualificazione, il piano mira alla diversificazione delle modalità e possibilità
di recupero secondo le seguenti due modalità:
1) demolizione completa di fabbricati e ricostruzione senza incentivo volumetrico. La ricostruzione,
costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche mediante rilocalizzazione all’interno
dell’ambito di riferimento DR, con le seguenti prescrizioni esecutive:
Altezza alla gronda: mt. 7,50
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt. 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada quando avviene in tutto o in parte sul
sedime del fabbricato esistente.
E’ possibile l’accorpamento di più volumi appartenenti allo stesso ambito di riferimento e il cambio di
destinazione d’uso verso il settore produttivo.
75
La demolizione completa e ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà
valutata espressamente dall’A.C. previo parere della Commissione Edilizia Integrata, tenuto conto delle
pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale. Anche il cambio di destinazione d’uso é
soggetto a concessione edlizia convenzionata e onerosa.
2) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.
Nei margini di flessibilità é prevista la possibilità di realizzare nuovi volumi all’interno dell’ambito di
riferimento esclusivamente finalizzati al potenziamento delle strutture produttive già esistenti, ovvero non
realizzabili per nuove attività produttive, a seguito di motivate ragioni economiche e gestionali. Le norme
per la costruzione di tali volumi dovranno tener conto dei seguenti parametri di riferimento, considerati
vincolanti:
Altezza massima alla gronda: mt. 7,50
Superficie coperta di progetto: 35% della superficie fondiaria
Tale potenzialità edificatoria necessaria al potenziamento degli impianti esistenti dovrà essere regolata da
una apposita convenzione tra il Comune e l’Impresa produttiva preceduta da una variante di
aggiornamento del PUC.
2.3.6 EF Ambiti di produzione floricola di fondovalle
1) EF1-EF2
Entrambi gli ambiti EF1-EF2 sono contraddistinti dallo loro precisa collocazione nel territorio pianeggiante
di fondovalle dove da decenni viene svolta la pratica intensiva della floricoltura specializzata. In particolare
il paesaggio agricolo in esame si contraddistingue per il forte impatto delle strutture serricole in vetro o per
la più limitata presenza di pergolati. Gli edifici presenti in queste aree, generalmente monofamiliari e di
recente realizzazione, sono perlopiù sorti per la conduzione agricola del fondo e pertanto sono provvisti
di magazzino agricolo. E’ però opportuno rimarcare all’interno degli ambiti in esame la presenza di edifici
che hanno un’esclusiva valenza residenziale e che occupano il territorio agricolo quale spazio di
pertinenza degli edifici. Peraltro in tali ambiti sono anche individuabili strutture serricole che tramite il
condono edilizio sono state convertite in altri usi, ovvero in aziende produttive non agricole. E’
intendimento del PUC quello di ostacolare tali fenomeni edilizi per garantire un organico e univoco uso
del suolo e per non distorcere gli obiettivi di pianificazione comunale.
L’ambito EF1 é localizzato a sud del centro storico, sulla sponda sinistra del torrente Nervia, nella regione
denominata Braie (a sud del Ponte dell’Autostrada) e ai piedi della zona collinare dei Pozzi (a nord del
Ponte dell’Autostrada).
L’ambito EF2 é invece localizzato a nord del centro storico, parte sulla sponda destra e parte sulla sinistra
del torrente Nervia, nelle regioni denominate Canei, Braia, Sant’Andrea, Cian de Cà, Tremegne, Confini.
Le scelte del piano tendono alla conservazione della vocazione agricola dell’area.
2) EF3
L’ambito EF3 é localizzato nell’area pianeggiante compresa tra il viadotto autostradale e il ponte
dell’Amicizia sulla sponda destra del torrente Nervia. L’area può essere considerata un’area di effettiva
produzione agricola con usi del suolo differenziati: strutture serricole, orti, vigneti, pergolati per la
floricoltura in pienaria. Si prevede di conservare l’uso agricolo dell’area, ma per la qualificazione di zona
ANI-MA di PTCP e per motivi di rispetto fluviale, si prevede la non insediabilità.
2.3.7 EC Ambito di produzione floricola/viticola/olivicola di collina
Gli ambiti EC, nei quali viene riconosciuta dal PUC la presenza di un’effetiva produzione agricola, sono
contraddistinti dallo loro precisa collocazione nel territorio in posizione collinare dove storicamente era
presente su terrazzamenti in pietra a secco la coltura dell’ulivo e della vite. La distinzione nei tre ambiti
EC1-EC2-EC3
corrisponde a una differenziazione del paesaggio agrario e precisamente come di seguito descritto.
76
Gli ambiti EC1 corrispondono alle aree collinari prevalentemente occupate da strutture serricole. Il
paesaggio agrario in queste aree ha subito in maniera diffusa un deciso mutamento rispetto al paesaggio
tradizionale con la realizzazione di “fasce” profonde e la conseguente esecuzione di alti muri in cemento
armato. Tali ambiti sono localizzati nella regione San Giacomo e Pozzi.
Gli ambiti EC2 corrispondono alle aree collinari prevalentemente occupate dalle colture tradizionali della
vite e dell’ulivo e dalla coltivazione floricole in pienaria. In tali ambiti risulta limitata la presenza di strutture
serricole. Il paesaggio agrario in queste aree ha generalmente conservato i caratteri dell’architettura rurale
con terrazzamenti in pietra a secco. Si riscontrano però in maniera sparsa la presenza di modifiche
consistenti del paesaggio tradizionale con la realizzazione di “fasce” profonde e la conseguente
esecuzione di alti muri in cemento armato. Tali ambiti sono localizzati nella regione Santa Croce, Morteo,
Marri, Garbaudo, Giuncheo, Fasciae.
L’ambito EC3 di circa 78.500 mq, localizzato sotto il Monte Baraccone, corrisponde ad un’area coltivata a
vigneto aziendale che risulta in zona ANI-CE del PTCP. La scelta del piano é quella di conservare
l’esistente uso del suolo, ma di non prevedere nessuna potenzialità edificatoria.
2.3.8 EPA Territoriodi presidio ambientale
Con la sigla EPA vengono definiti gli ambiti di conservazione e riqualificazione quale territorio di presidio
ambientale ai sensi dell’art.36 della Legge Urbanistica Regionale.
1) EPA1 Territorio di presidio ambientale con insediamenti sparsi
Gli ambiti EPA1 individuano aree caratterizzate da insediamenti sparsi nell’ambito di un territorio che
presenta fenomeni diffusi di sottoutilizzo e abbandono agricolo a fronte di un progressivo utilizzo
residenziale. Gli ambiti in esame sono localizzati in due porzioni del territorio comunale:
- nella regione denominata “Migoni” (in riferimento alla famiglia anticamente proprietaria dei terreni) situata
nella zona collinare sotto il Monte Santa Croce sulla sinistra orografica del torrente Nervia
- nelle prime propaggini collinari lungo la S.P. n°64 a nord del centro storico.
La regione “Migoni” é attualmente caratterizzata da insediamenti sparsi di recente costruzione costruiti in
un’area che in larga parte era storicamente occupata dalla coltivazione dell’ulivo e della vite. In alcune
zone di tale ambito sono presenti lembi di macchia mediterranea con alberi di alto fusto, prevalentemente
pini d’Aleppo. A servizio diretto degli insediamenti sono state realizzate numerose strade che allo stato
attuale si presentano con sezioni molto ridotte e in parte non asfaltate.
L’ambito localizzato lungo la S.P. n.64 é anch’esso caratterizzato da insediamenti sparsi di recente
costruzione costruiti in un’area che allo stato attuale presenta una commistione di usi del suolo: orti,
vigneti, uliveti, floricoltura in serra, floricoltura in pienaria, lembi di vegetazione spontanea, aree incolte,
spazi di pertinenza degli edifici residenziali. La progressiva tendenza a insediare l’area per uso
residenziale si é determinata per l’ubicazione prossima alla Strada Provinciale.
In entrambe le aree l’obiettivo del PUC é quello di regolamentare gli interventi ammissibili per garantire
forme di presidio corrispondenti a finalità di recupero e riqualificazione del territorio con riguardo alle
attività agricole di carattere marginale, con la manutenzione e riqualificazione dei manufatti esistenti e con
la previsione di nuova edificazione opportunamente dimensionata e regolamentata dalla normativa di
livello puntuale.
Per le caratteristiche del territorio interessato, già in tutto o in parte urbanizzato, si ritiene infatti compatibile
con la tutela dei valori paesistico-ambientali un incremento della consistenza insediativa o della dotazione
di attrezzature o impianti, sempreché questo non ecceda i limiti di un insediamento sparso. Pertanto
viene fissato un indice di fabbricabilità territoriale pari a 0,05 mc/mq.
2) EPA2 Territorio di presidio ambientale prevalentemente insediato
Gli ambiti EPA2 individuano aree collinari caratterizzate da attività agricole di carattere marginale e da
manufatti (rurali e residenziali) originatesi in epoche diverse. In tali ambiti sono infatti individuabili sia
manufatti tipici dell’architettura rurale attribuibili al periodo antecedente il 1900, sia edifici di recente
costruzione. Il territorio in esame é comunque prevalentemente occupato da aree agricole di carattere
77
marginale dove si pratica tradizionalmente la coltura dell’ulivo e della vite e recentemente la floricoltura in
pienaria. E’ peraltro presente in maniera episodica la floricoltura in serra. Il territorio é pertanto
caratterizzato da terrazzamenti in pietra a secco, anche se recentemente é diffusa la tendenza a costruire
muri di contenimento delle “fasce” in cemento armato, spesso mantenuto a vista.
In tali ambiti che comprendono varie e ampie porzioni del territorio comunale, l’obiettivo del PUC é quello
di regolamentare gli interventi ammissibili per garantire forme di presidio corrispondenti a finalità di
recupero e riqualificazione del territorio con riguardo alle attività agricole di carattere marginale, con la
manutenzione e conservazione dei manufatti tipici dell’architettura rurale, con la riqualificazione delle
recenti edificazioni per adeguarle ai caratteri propri della zona, e con la previsione di nuova edificazione
opportunamente dimensionata e regolamentata dalle norme di livello puntuale.
Per le caratteristiche del territorio interessato, prevalentemente non urbanizzato, il PUC stabilisce un
indice di fabbricabilità territoriale pari a 0,03 mc/mq.
3) EPA3 Territorio di presidio ambientale prevalentemente non insediato
Gli ambiti EPA3 individuano aree collinari che presentano fenomeni di abbandono agricolo e di marginalità
nelle quali sono in atto fenomeni di rinaturalizzazione spontanea. Solo alcune limitate porzioni del
territorio in esame non sono mai state utilizzate a scopi agricoli e pertanto sono sempre risultate boschive
per ragioni legate alle particolari caratteristiche geo-morfologiche o per la precarie condizioni di eqilibrio
idrogeologico. Nelle zone in esame sono episodicamente presenti manufatti rurali, spesso in abbandono,
e alcuni manufatti di recente edificazione con annesse attività agricole che però vengono individuati in
zone ANI-MA o ANI-CE dal PTCP.
In tali ambiti che comprendono varie e ampie porzioni del territorio comunale, l’obiettivo del PUC é quello
di riqualificare il territorio attraverso il recupero delle attività agricole tradizionali, di mantenere i manufatti
rurali esistenti e di recuperare quelli in abbandono, di contenere al minimo le nuove edificazioni.
Per le caratteristiche del territorio interessato, prevalentemente non insediato, il PUC stabilisce un indice
di fabbricabilità territoriale pari a 0,01 mc/mq.
2.3.9 ENI Territorio non insediabile
Gli ambiti ENI individuano aree che per condizioni paesistico-ambientali e archeologiche sono qualificate
territorio non insediabile. Tali aree sono localizzate sia sulla destra orografica del Nervia, sia sulla sinistra:
- sul versante collinare alla destra del bacino imbrifero del Nervia é individuato il territorio più ampio e di
maggior pregio dal punto di vista paesistico-ambientale. Tale territorio, contrassegnato dalla presenza
dell’Alta Via dei Monti Liguri, é già interamente sottoposto a regimi di tutela speciale (MA-CE). L’indagine
sui caratteri naturalistici del Comune di Camporossso (vd allegato 1) ha in particolare evidnziato la
presenza di tre ambiti che possiedono potenzialità connesse alla fruizione ricreativa, al turismo all’aria
aperta, all’educazione ambientale: Ciaixe (area Monte delle Fontane e Monte Baraccone), Monte
Carbone e Calanchi di Brunetti.
Il PUC rispetto al PTCP individua una nuova area collinare in regione “Castiglione” quale territorio non
insediabile per l’interesse morfologico dell’area e per il rischio archeologico riconosciuto quale zona di
insediamenti protostorici (castellare).
Oggi una buona parte del territorio in esame appare nel complesso abbandonata e l’utilizzo agricolo vi è
circoscritto ai terreni più facilmente accessibili. In tali aree sono infine individuabili manufatti rurali e in
maniera episodica edifici di recente costruzione.
- sul versante collinare alla sinistra del bacino del Nervia é localizzata l’area del Monte Santa Croce che
gravita anche sui Comuni di San Biagio della Cima e Vallecrosia. Tale area é già interamente sottoposta a
regimi di tutela speciale (MA). Il versante boscato di S.Croce è ricoperto da una pineta a pino d’Aleppo.
Essenze boschive rinvenibili in zona sono la roverella, il carpino nero, l’orniello, l’acero campestre, il sorbo
domestico e il leccio.
Nell’area in esame sono individuabili alcuni manufatti rurali, non sono presenti edifici di recente
costruzione.
Le scelte del piano mirano a conservare inalterata la situazione attuale per quanto riguarda gli aspetti
78
insediativi. Non é pertanto consentito costruire edifici, aprire nuove strade e modificare le caratteristiche
tipologiche dimensionali e di tracciato di quelle esistenti, nonché eseguire opere che alterino in misura
percepibile la morfologia dei luoghi.
Nel territorio non insediabile sono consentiti interventi di manutenzione e ripristino dei manufatti esistenti,
nel rispetto delle loro caratteristiche funzionali, tipologiche e costruttive originarie, nonché la realizzazione
di manufatti tecnici o di quelli esclusivamente finalizzati all’esercizio delle attività consentite.
Per ciò che concerne l’assetto vegetazionale il PUC mira alla conservazione e alla valorizzazione di tale
ambito attraverso il ritorno del bosco ai fini della salvaguardia dei versanti. A questo riguardo occorre
tenere ben presente l’idoneità del leccio ed il suo buon diritto a riconquistare, seppure parzialmente e
lentissimamente, alla fine di un processo di ricolonizzazione di tipo naturale, l’antica importanza nel
panorama della vegetazione locale.
2.4 DISTRETTI DI TRSFORMAZIONE
2.4.1 C Distretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale
Uno degli obiettivi del PUC é quello di evitare ulteriori espansioni in aree non ancora urbanizzate, ma al
contrario di prevedere nuovi insediamenti nelle aree intercluse dall’edilizia esistente. Il piano infatti
individua un distretto di trasformazione C a destinazione prevalentemente residenziale suddiviso in 4
sub-distretti situati nelle aree urbanizzate di Camporosso capoluogo e Camporosso Mare. Le aree
destinate a servizi per il soddisfacimento degli standards dovranno essere realizzate all’interno di ogni
distretto nella misura di 24 mq/abitante.
1) C1 Sub-distretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale nell’area compresa tra
via Piave e via Verdi
Il sub-distretto in esame di circa 12120 mq corrisponde ad un’area situata a sud del centro storico che allo
stato attuale si presenta in parte gerbida, in parte occupata da strutture serricole. L’area é circoscritta dal
tessuto edilizio costituitosi agli inizi del ‘900 (verso est) e dalla recenti edificazioni costruite ai piedi della
collina di “Castiglione” (verso ovest). Per tale collocazione urbanistica le scelte del PUC prevedono
nell’area in esame il completamento edificatorio con l’obiettivo di ricucire il tessuto edilizio esistente. Tale
scelta pianificatoria ricalca peraltro le previsioni del precedente PRG che individuava in tale area una zona
di espansione denominata “C4”.
L’edilizia esistente che circosrcive il distretto é prevalentemente costituita da edifici plurifamiliari a tre piani
e da alcuni edifici mono-bifamiliari a due piani. Le scelte del PUC, con l’obiettivo di raggiungere il miglior
inserimento urbano della nuova edilizia, prevede la realizzazione di edifici a 2/3 piani fino ad un’altezza
massima alla gronda pari a 9,20 metri. Il PUC indivudua quali servizi di zona un’area verde e un’area
parcheggio che potranno essere eventualmente rilocalizzate in fase di formazione di PUO. In tale subdistretto non é prevista nuova viabilità pubblica in quanto già esistente.
79
SUB-DISTRETTO
C1
Superficie totale sub-distretto C1
mq
12120
Superficie totale concentrazione volumetrica mq
9480
Indice
territoriale
Indice
territoriale
C1
medio
distretto
C
mc/mq
1
mc/mq
0,68
N° piani
n
2/3
Altezza massima
ml
6,20/9,20
Volumetria max per ciascun lotto
mc
2430
Volumetria totale max di prog.
mc
12150
Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab)
n
110
Standards aree per infrstrutture pubbliche
mq/ab
46,6
Di cui standards urb. in zona (24 mq/ab)
mq
2640
Servizio d12 (7,4 mq/ab)
mq
650
Servizio c4 (16,6 mq/ab)
mq
1990
2) C2 Sub-distretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale nell’area denominata
“Bigauda”
Il sub-distretto in esame di circa 29.000 mq corrisponde ad un’area situata a sud del centro storico,
compresa tra via Verdi e via Sant’Anna, che allo stato attuale si presenta in parte gerbida, in parte
occupata da coltivazioni orticole. L’area é circoscritta dal tessuto edilizio costituitosi agli inizi del ‘900
(verso est) e dalla recenti edificazioni costruite ai piedi della collina di “Castiglione” (verso ovest). Per tale
collocazione urbanistica le scelte del PUC prevedono nell’area in esame il completamento edificatorio con
l’obiettivo di ricucire il tessuto edilizio esistente. Tale scelta pianificatoria ricalca peraltro le previsioni del
precedente PRG che individuava in tale area una zona di espansione denominata “C4”.
L’edilizia esistente che circosrcive il distretto é costituita da edifici plurifamiliari a tre piani e da edifici monobifamiliari a due piani. Le scelte del PUC, con l’obiettivo di raggiungere il miglior inserimento urbano della
nuova edilizia, prevede la realizzazione di edifici plurifamiliari a 3 piani nella parte a ovest del distretto e di
edifici mono-bifamilari a 2 piani nella parte a est. L’altezza massima degli edifici alla gronda é pari a 9.00 mt.
Il PUC individua quali servizi di zona un’area verde e un’area parcheggio nella parte centrale del distretto
che dovranno essere meglio definite in fase di formazione di PUO, ma non potranno essere rilocalizzate.
Nel distretto é prevista una nuova viabilità pubblica costituita da una strada che attraversa l’area da est a
ovest e da un’altra strada che collega via Verdi con via degli Olandesi in prosecuzione di una percorrenza
stradale già esistente. La superficie di viabilità pubblica di progetto é di circa 5300 mq.
80
SUB-DISTRETTO
C2
Superficie totale distretto C2
mq
29.041
Superficie totale concentrazione volumetrica
mq
19.959
Superficie viabilità pubbl. di progetto
mq
5.290
Indice
territoriale
mc/mq
0,6
Indice
territoriale
mc/mq
0,68
C2
medio
distretto
C
N° piani
n
2/3
Altezza massima
ml
6,20/9,20
Volumetria max per ciascun corpo di fabbrica
mc
2430/940
Volumetria totale max di prog.
mc
17.334
Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab)
n
Standards aree per infrastrutture pubbliche
mq/ab
46,6
Di cui standards urb. in zona (24 mq/ab)
mq
3.792
Servizio d13 (11,3 mq/ab)
mq
995
Servizio c5 (12,7 mq/ab)
mq
2.797
158
3) C3 Sub-distretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale a Camporosso Mare/1
Il sub-distretto in esame di circa 31379 mq corrisponde ad un’area situata a Camporosso Mare a nord di via
San Rocco e di via XXV Aprile che allo stato attuale presenta più usi del suolo: edifici residenziali
mono/bifamilari a 1/2 piani e relativi spazi di pertinenza, orti, piccole strutture serricole, vivaio privato, aree
di incolto. Il distretto, posto immediatamente a ridosso dell’area urbana di Camporosso Mare, ha perso il
suo carattere agricolo e sta subendo trasformazioni arbitrarie e occasionali. Per tale collocazione
urbanistica e per le caratteristiche di area agricola in abbandono, si prevede una nuova edificazione che
funga da cerniera tra il tessuto urbano di Camporosso Mare e il tessuto agricolo delle Braie. Pertanto,
nell’area situata a nord di via San Rocco dove sono prevalenti gli edifici mono-bifamiliari, si prevede la
nuova realizzazione di edifici a due piani con un’altezza massima di gronda pari a mt. 6.20. Nell’area a nord
di via XXV Aprile, sono già esistenti due edifici plurifamiliari a tre e cinque piani, si prevede la nuova
realizzazione di edifici a tre piani con un’altezza massima di gronda pari a mt. 9.20.
Il PUC individua quali servizi di zona una nuova area per servizi scolastici e un’area parcheggio a nord di via
San Rocco che dovranno essere meglio definite in fase di formazione di PUO, ma non potranno essere
rilocalizzate. Nel sub-distretto é prevista una nuova viabilità pubblica costituita da una percorrenza che
sostituisce l’attuale via San Rocco ritenuta mal localizzata nel tessuto urbano esistente. La superficie di
viabilità pubblica di progetto é di circa 1460 mq.
81
SUB-DISTRETTO
C3
Superficie totale distretto C3
mq
29064
Superficie totale concentrazione volumetrica mq
21365
Superficie viabilità pubbl. di progetto
mq
Indice
mc/mq
57
mc/mq
0,68
Indice
territoriale
territoriale
medio
distretto
C
N° piani (a est/a ovest di via Braie)
n
1461
2/3
Altezza massima (a est/a ovest di via Braie) ml
6,20/9,20
Volumetria max per ciascun lotto
mc
940/2430
Volumetria totale max di prog.
mc
14202
Volumetria esistente
mc
2499
Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab)
n
129
Standards aree per infrastrutture pubbliche
mq/ab
46,6
Di cui standards urb. in zona (24 mq/ab)
mq
3096
Standards in previsione nel distretto
mq
6234
Servizio a2
mq
4470
Servizio d9
mq
1764
4) C4 Sub-distretto di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale a Camporosso Mare/2
Il sub-distretto in esame di circa 12050 mq corrisponde ad un’area situata a Camporosso Mare
immediatamente a sud di via XXV Aprile, che allo stato attuale si presenta in parte occupata da strutture
serricole, in parte gerbida. Il sub-distretto, posto immediatamente a ridosso dell’area urbana di
Camporosso Mare, mantiene ancora in parte la sua valenza agricola, ma per la sua collocazione urbanistica
presenta le caratteristiche per un completamento edificatorio e una ridefinizione del tessuto di
Camporosso Mare. Per la prevalente presenza di edifici plurifamiliari superiori a tre piani, si prevede di
realizzare edifici a quattro piani con un’altezza massima di gronda pari a mt. 12.20.
Il PUC individua quali servizi di zona una nuova area parcheggio che potrà essere eventualmente
rilocalizzata nell’area di rispetto dell’eletrodotto, non edificabile, che attraversa l’area verso ovest. Nel subdistretto non é prevista una nuova viabilità pubblica ma soltanto l’ampliamento di quella esistente (via XXV
Aprile, via I Maggio).
82
SUB-DISTRETTO
C4
Superficie totale distretto C4
mq
12047
Superficie totale concentrazione volumetrica mq
8978
Superficie viabilità pubbl. di progetto
mq
529
Indice
mc/mq
0,8
mc/mq
0,68
Indice
territoriale
territoriale
medio
distretto
C
N° piani
n
4
Altezza massima
ml
12,2
Volumetria max per ciascun lotto
mc
3240
Volumetria totale max di prog.
mc
9720
Nuovi abitanti insediabili (st. 110 mc/ab)
n
Standards aree per infrastrutture pubbliche
mq/ab
46,6
Di cui standards urb. in zona (24 mq/ab)
mq
2112
Standards in previsione nel distretto (d8)
mq
2539
88
2.4.2 D Distretto di trasformazione urbana per aree produttive
Il distretto di circa 138920 mq é localizzato nell’area situata in riva sinistra del torrente Nervia che si
estende dal viadotto dell’Autostrada fino ad oltre 300 metri a nord del Ponte dell’Amicizia. All’interno
dell’area é compresa la zona industriale-artigianale denominata D1 prevista dal precedente PRG e solo
parzialmente attuata attraverso il P.P. di iniziativa pubblica approvato. L’area in origine a vocazione
prevalentemente floricola specializzata ha subito nel tempo una traformazione verso un utilizzo
artigianale-industriale. Allo stato attuale sono individuabili numerose strutture e impianti produttivi che in
parte preesistevano prima degli ultimi interventi realizzati in attuazione del piano particolareggiato.
Relativamente al piano particolareggiato sono stati attuati tre lotti sui 12 previsti. Nel distretto in esame
sono ancora presenti alcune attività agricole in serra, ma la maggiorparte di esse versano in uno stato di
abbandono e degrado. Molte aree sono gerbide e improduttive. Nell’area del distretto sono inoltre
presenti alcuni edifici residenziali e relativi spazi di pertinenza.
In conformità agli obiettivi del piano, il PUC mira alla organizzazione, innovazione e sviluppo dei settori
produttivi dell’economia comunale. Pertanto per potenziare e rendere realmente gestibili ed efficienti gli
impianti produttivi esistenti e quelli di progetto si prevede l’ampliamento dell’area del PP a sud e a nord di
esso.
In realtà la perimetrazione del PP vigente ha subito una modificazione: é stata stralciata una porzione di
territorio situata in corrispondenza del Ponte dell’Autostrada nei pressi del quale il PUC prevede la
realizzazione del tracciato dell’Aurelia bis e relative aree di svincolo.
Le destinazioni d’uso previste sono le seguenti: DU3, DU5, DU6, DU12, DU13, DU14, DU16, DU17,
DU18, , DU19, DU17, DU21, DU26.
Le destinazioni d’uso diverse in atto alla data di adozione del P.U.C. sono tollerate fini ad esaurimento.
Per rendere immediatamente operativa l’attuazione del distretto e per semplificare le operazioni di
coinvogimento dei privati in un contesto così ampio il PUC suddivide il distretto in sette sub-distretti
denominati: Da, Db, Dc, Dd, De, Df, Dg
Il sub-distretto Da corrisponde al P.P. di iniziativa pubblica della Zona D1 industriale, artigianale e
commerciale prevista dal precedente PRG , che viene recepito quale PUO dal presente P.U.C.
unitamente alla relativa Variante approvata con DCC n.35 del 29.11.1995, con le norme, i lotti, gli
elaborati di progetto e tutto quanto da esso prescritto, salvo una diversa perimetrazione del lotto N° 7 ,
83
variata dal presente PUC.
Gli altri sub-distretti si attuano mediante PUO ai sensi dell’art. 48 della Legge RL N°32/97 e dovranno
contenere le norme già espresse e confermate del P.P. precedentemente citato.
DISTRETTO D
Superficie totale distretto D
mq
138920
Superficie P.P.E. vigente
mq
94215
Superficie P.P.E. confermata dal P.U.C.
mq
88920
Superficie di nuova previsione
mq
50000
Unità minima aziendale
mq
300
%
45
%
18
Percentuale
di
copertura
della
Sup.
fond.
Standard a verde e parcheggi pubblici (att. ind. e art.)
Standard a verde e parcheggi pubblici (att. commerciali) mq/mq
80/100
Verde e parcheggio privato su Sf
%
10
Altezza massima
ml
9,5
Superficie realizzata in attuazione del PPE
mq
5272
Superficie da realizzare in attuazione del PPE
mq
12900
Nuova viabilità di progetto (stima complessiva)
mq
19000
Superficie dei nuovi lotti di intervento *
mq
41000
Servizi (c+d) di previsione su mq 41000
mq
4100
Superficie dei nuovi lotti recintati
mq
36900
previsione
mq
16605
distretto
mq
29505
Superficie
da
realizzare
Superficie
totale
da
di
nuova
realizzare
nel
* I lotti di intervento sono stati calcolati detraendo la superficie di pertinenza
degli
edifici residenziali esistenti e la superficie della viabilità
esistente e di
progetto. In realtà bisogna escludere anche l'area di
rispetto autostradale che
sarà parzialmente destinata a servizi.
2.4.3 TR2 Distretto di trasformazione a destinazione turistico-ricettiva a Camporosso Mare
Il distretto, localizzato nella regione “Prati” di Camporosso Mare, confina a nord con il rilevato ferroviario, a
est con il Comune di Vallecrosia, a sud con il mare e a ovest con il torrente Nervia. L’analisi del sito ha
evidenziato forti potenzialità in prospettiva di uno sviluppo turistico dell’area. In sintesi si riportano le
motivazioni che hanno determinato la presente scelta pianificatoria:
a) L’ area di circa 116.000 metriquadrati, é rimasta esclusa dallo sfruttamento edilizio intensivo che ha
caratterizzato la maggiorparte dei litorali dell’estremo ponente ligure. L'uso del suolo ha infatti evidenziato
una prevalenza di territorio agricolo, di incolto e di aree destinate ad attrezzature turistico-ricettive all'area
aperta con una limitata presenza di edifici residenziali e di relativi spazi di pertinenza. Pertanto l’area ha
conservato intatto l’uso della risorsa suolo che dovrà essere conservata e valorizzata.
84
b) L'area si trova direttamente a contatto con l'Oasi faunistica del Nervia (area di interesse naturalistico
elevato; vd all.1) la cui gestione é stata recentemente attribuita dalla Provincia di Imperia al WWF. Anche
l'area archeologica di Albintimilum, la città romana di Ventimiglia, é posta nelle immediate vicinanze. Inoltre
in prossimità del sito diparte il sentiero dell'Alta Via dei Monti Liguri. A tutto ciò va ricordata la facilità con la
quale possono essere raggiunti i centri storici dell'estremo ponente ligure ed in particolare quelli della Val
Nervia. Pertanto l’area ha un’ubicazione ottimale rispetto alle mete turistiche del teritorio in esame.
c) Nell’area in esame é ormai consolidata la presenza di alcune attività ricettive all'area aperta che
continuano ad operare nel settore nonostante l'evidente carenza di servizi pubblici e attività turistiche
collaterali di forte richiamo. Pertanto, uno sviluppo turistico dell’area significgherebbe la salvaguardia e il
potenziamento del settore produttivo menzionato.
d) Le aziende agricole che operavano nell’area fino a pochi anni fa hanno in parte cessato la loro attività.
Il PUC, considerate le potenzialità e la situazione esistente del distretto, pone come obiettivo prioritario la
creazione di area turistico-ricettiva che ha come componenti fondamentali dell’offerta l'ambiente,
l'animazione, la cultura e lo sport.
L'eccezionalità di ritrovare un ambiente litoraneo non ancora oggetto di sfruttamento intensivo ha
determinato la scelta dei operare la conservazione e la valorizzazione della risorsa suolo. In linea con una
politica di sviluppo sostenibile, la valorizzazione della risorsa suolo si attua con la creazione di aree verdi,
con la salvaguardia del fronte mare con fascia verde di rispetto, con l'insediamento di attrezzature e
manufatti costituiti da strutture leggere e non vincolate permanentemente al suolo, con la preservazione
della permeabilità del suolo.
Pertanto il PUC prevede l'insediamento di aziende turistico ricettive all'area aperta (villaggi turistici, parchi
per vacanza, campeggi) e di un ostello della gioventù.
Unitamente alle aziende turistiche si prevede la possibilità di insediare le seguenti destinazioni d'uso:
palestra, centro congressi, discoteca, ristorante, bar, piccolo commercio.
Per la notevole dimensione del distretto si é operata una suddivisione in 5 subdistretti denominati a-b-c-de.
DISTRETTO
TR2
Superficie totale distretto TR2
mq
116.546
Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza)
mq
9.130
Area di viabilità pubblica esistente
mq
6.773
Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti)
mq
12.322
Area destinata a parcheggio di progetto
mq
3.566
Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St)
mq
17.480
Superficie fondiaria
mq
70.842
mq
21.251
ml
3/4,5/9
Superficie
coperta
totale
(30%
della
Sf)
Altezza max degli edifici
Volumetria
totale
di
progetto
mc
85
114.945
TR2a-TR2b
I due subdistretti in esame sono localizzati immediatamente a sud del rilevato ferroviario. Il subdistretto
TR2a ha una superficie di circa 27485 mq, si trova nella parte nord-ovest dell’intero distretto, mentre il
subdistretto TR2b di circa 10485 mq é situato nella parte nord-est. Entrambi sono attualmente
caratterizzati da una prevalente destinazione agricola, ma con discrete porzioni di territorio incolto.
La posizione delle aree in esame rispetto all’intero distretto, ovvero in prossimità del tessuto urbano di
Camporosso Mare e non immediatamente a ridosso della costa ha portato a definire come scelta
pianificatoria quella di destinare l’area alle attività che si svolgono in strutture con il maggior peso
volumetrico.
L’area ha infatti quali destinazioni d’uso consentite:
DU3- Commercio diffuso con superficie coperta massima pari al 2% della superficie territoriale.
Comprendono: attività commerciali al dettaglio di esercizi commerciali di tipo alimentare ed extralimentare
al minuto (con esclusione delle attività commerciali all'ingrosso), compresi gli spazi per esposizioni anche
se autonomi.ed esposizioni merceologiche (esposizioni e mostre) fino alla dimensione di 300 mq. Se la
superficie utile complessiva del singolo negozio/esercizio è superiore a 300 mq l'esercizio commerciale
rientra nei "Centri commerciali, direzionali e fieristici", ad eccezione di quelle attività di commercio dei
prodotti dell'industria automobilistica, dei semilavorati industriali, delle macchine operatrici e cantieristiche
che abbisognano di spazi di grande
dimensione per l'esposizione, la semilavorazione o l'assistenza
ai prodotti trattati.
DU4 - Pubblici esercizi
Per pubblici esercizi si intendono ristoranti, trattorie, bar, osterie, pub e similari.
DU11-Attrezzature per lo sport.
Comprendono gli impianti e i servizi necessari ad attrezzare per il gioco e lo sport le aree destinate
all'impiantistica sportiva pubblica e privata, palestre, coperture fisse e/o smontabili per campi sportivi,
palazzetti dello sport, piscine coperte e scoperte e attrezzature scoperte come campi, pedane, piste per
la pratica sportiva all'aperto ed eventuali locali accessori di servizio connessi a tale uso.
DU12- Attrezzature per il verde
DU13- Parcheggi
DU16- Attrezzature per la mobilità meccanizzata
DU17- Attrezzature per la mobilità pedonale e ciclabile
DU20-Servizi ricreativi e sportivi.
Comprendono attrezzature per il benessere e la salute, palestre e strutture annesse quali ludoteca, sala
conferenze, centro di estetica, commercio sportivo, Kinderheim, alterheim.
DU24- Attività extra alberghiere limitatamente agli ostelli per la gioventù
DU25-Attrezzature per lo spettacolo e attrezzature culturali.
Comprendono sedi per mostre ed esposizioni, sedi di organizzazioni e centri culturali, ricreativi, per il
tempo libero, musei, biblioteche, sale per incontri, cinema e teatri, centri congressuali polivalenti, locali
per lo spettacolo, sale di ritrovo.
I parametri urbanistico-edilizi da rispettare in sede di elaborazione di PUO sono i seguenti:
Altezza alla gronda: mt. 7,50
Numero massimo di piani: n. 2
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt. 10
86
DISTRETTO TR2a
Superficie territoriale
mq
27.485
Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza)
mq
1.894
Area di viabilità pubblica esistente
mq
1.624
Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti)
mq
3.774
Area destinata a parcheggio di progetto
mq
827
Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St)
mq
4.122
Superficie fondiaria
mq
16.071
mq
4.821
Superficie a verde privato ambientale (10% della Sf)
mq
1.607
Altezza max degli edifici
ml
7,5
Volumetria
mc
36.158
Superficie territoriale
mq
10.485
Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza)
mq
0
Area di viabilità pubblica esistente
mq
500
Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti)
mq
972
Area destinata a parcheggio di progetto
mq
0
Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St)
mq
1.572
Superficie fondiaria
mq
7.441
mq
2.232
Superficie a verde privato ambientale (10% della Sf)
mq
744
Altezza max degli edifici
ml
7,5
Volumetria
mc
Superficie
coperta
di
DISTRETTO
Superficie
totale
(30%
della
Sf)
progetto
TR2b
coperta
di
totale
(30%
della
Sf)
progetto
16.740
TR2c-TR2d-TR2e
I tre subdistretti in esame sono compresi tra i primi TR2a-TR2b e il mare. Il subdistretto TR2c ha una
superficie di circa 34605 mq, si trova nella partecentrale dell’intero distretto, il distretto TR2d ha una
superficie di circa 23605 mq si trova nella parte sud-ovest, mentre il subdistretto TR2e di circa 20366 mq é
situato nella parte sud-est. I tre subdistretti sono attualmente caratterizzati da destinazione agricola e
turistico-ricettiva all’aria aperta, ma con ampie porzioni di territorio incolto.
La posizione delle aree in esame rispetto all’intero distretto, ovvero immediatamente a ridosso della costa
ha portato a definire come scelta pianificatoria quella di destinare l’area alle attività che si svolgono in
strutture con peso volumetrico ridotto.
L’area ha infatti quali destinazioni d’uso consentite:
DU3 - Commercio diffuso con superficie coperta massima pari al 2% della superficie territoriale.
DU4 - Pubblici esercizi
DU12- Attrezzature per il verde
DU13- Parcheggi
87
DU16- Attrezzature per la mobilità meccanizzata
DU17- Attrezzature per la mobilità pedonale e ciclabile
DU23-Attrezzature ricettive all’aria aperta.
I parametri urbanistico-edilizi da rispettare in sede di elaborazione di PUO sono i seguenti:
1) Per le unità abitative (bungalow, ecc;) attrezzate nelle piazzuole delle aziende turistico ricettive all’aria
aperta:
Altezza alla gronda: mt. 3
Numero massimo di piani: n. 1
2) Per gli altri edifici:
Altezza alla gronda: mt. 4,5
Numero massimo di piani: n. 1
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt.10.00
DISTRETTO
TR2c
Superficie territoriale
mq
34.605
Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza)
mq
5.465
Area di viabilità pubblica esistente
mq
1.071
Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti)
mq
2.576
Area destinata a parcheggio di progetto
mq
1.676
Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St)
mq
5.190
Superficie fondiaria
mq
20.303
Superficie piazzuole (Hp 35 % della Sf)
mq
7.106
Numero piazzuole (Hp piazzuola pari a mq 70)
n.
101
Numero posti letto (media 4 posti letto per piazzuola)
n.
404
Superficie coperta di eventuali unità abitative (50% della sup. piazzuola)
mq
3.553
Altezza massima unità abitative
ml
3
Volumetria unità abitative
mc
10.659
mq
6.090
Superficie
coperta
totale
(30%
della
Sf)
Altezza max degli edifici (non unità abitative)
ml
Volumetria
mc
di
progetto
88
4,5
22.075
DISTRETTO TR2d
Superficie territoriale
mq
23.605
Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza)
mq
949
Area di viabilità pubblica esistente
mq
1.936
Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti)
mq
2.443
Area destinata a parcheggio di progetto
mq
1.063
Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St)
mq
3.540
Superficie fondiaria
mq
14.737
Superficie piazzuole (Hp 35 % della Sf)
mq
5.157
Numero piazzuole (Hp piazzuola pari a mq 70)
n.
74
Numero posti letto (media 4 posti letto per piazzuola)
n.
296
Superficie coperta di eventuali unità abitative (50% della sup. piazzuola)
mq
2.578
Altezza massima unità abitative
ml
3
Volumetria unità abitative
mc
7.734
mq
4.421
Superficie
coperta
totale
(30%
della
Sf)
Altezza max degli edifici (non unità abitative)
ml
Volumetria
mc
16.027
Superficie territoriale
mq
20.366
Area residenziale (fabbricati residenziali e spazi liberi di pertinenza)
mq
822
Area di viabilità pubblica esistente
mq
1.642
Area destinata a viabilità pubblica di progetto (compresi ampliamenti)
mq
2.557
Area destinata a parcheggio di progetto
mq
0
Area totale destinata a servizi pubblici (15% della St)
mq
3.055
Superficie fondiaria
mq
12.290
Superficie piazzuole (Hp 35 % della Sf)
mq
4.301
Numero piazzuole (Hp piazzuola pari a mq 70)
n.
61
Numero posti letto (media 4 posti letto per piazzuola)
n.
244
Superficie coperta di eventuali unità abitative (50% della sup. piazzuola)
mq
2.150
Altezza massima unità abitative
ml
3
Volumetria unità abitative
mc
6.450
mq
3.687
di
progetto
4,5
DISTRETTO TR2e
Superficie
coperta
totale
(30%
della
Sf)
Altezza max degli edifici (non unità abitative)
ml
Volumetria
mc
di
progetto
89
4,5
13.366
2.4.4 DP Distretto di trasformazione a destinazione direzionale privata
Si tratta del distretto di trasformazione localizzato a Sud del centro Storico tra il parcheggio pubblico
esistente (d2) in Via Piave e la strada Provinciale N° 64
Si prevede la creazione di un centro direzionale ove potranno trovare collocazione attività direzionali di
carattere sia pubblico che privato, attività amministrative, finanziarie, assicurative, uffici.
Tale struttura che concentra al suo interno più funzioni é strettamente correlata al parcheggio esistente e
dovrà a sua volta essere dotata di spazi pubblici per il pverde ed il parcheggio. Sono escluse le funzioni
commerciali.
Il distretto si attua mediante un unico PUO (Progetto Urbanistico Operativo) di iniziativa privata o pubblica
o mista, ai sensi degli art.50 e 51 della legge Urbanistica RL N° 32/1997.
Il PUO dovrà prevedere la cessione gratuita dell’area destinata a parcheggi pubblici e a verde pubblico
nelle quantità previste dal PUC per soddisfare lo standard prescritto , nonché la conservazione della
destinazione prevista per almeno venti anni dalla ultimazione dei lavori.
Si prevede la realizzazione di un edificio specialistico articolato in due corpi di fabbrica, anche contigui e
caratterizzati da una omogeneità compositiva, con H max pari 7,20 m., suddivisibile in 2 piani f. t. . Il PUO
dovrà contenere uno Studio Organico di Insieme che tenga conto delle consistenze dimensionali del
manufatto di nuova costruzione e della sua compatibilità con il contesto al fine di garantire il rispetto dei
valori paesaggistici e la qualità architettonica dell'intervento, avuto riguardo ai requisiti tipologici e
funzionali che contraddistinguono le attività da insediare.
DISTRETTO DP
Superficie territoriale (St)
Superficie
coperta
totale
mq
rispetto
alla
St
3.142
%
20
Altezza max degli edifici
ml
7,2
Area totale destinata a servizi pubblici verde e parcheggio
mq
80/100 SU
Superficie a verde privato ambientale rispetto alla Sf
%
10
2.5 STRUTTURE ATTE ALLA MOBILITA’ E ALL’ACCESSIBILITA’
In conformità a uno degli obiettivi del piano consistente nel miglioramento e potenziamento delle strutture
atte alla mobilità e all’accessibilità, le scelte di piano individuano le seguenti previsioni urbanistiche:
- Miglioramento delle principali strade pubbliche o consorziali esistenti nei seguenti tronchi stradali:
a) Allargamento della caraggiata lungo l’argine del torrente Nervia e formazione di marciapiede sul lato
opposto della S.P. n.64 : tratto compreso tra il confine comunale con Ventimiglia e il Ponte dell’Amicizia.
b) Formazione di marciapiede lungo la strada S.P. n.64 : tratto compreso tra il perimetro nord del centro
storico e il cimitero.
c) Allargamento della caraggiata ed eliminazione dei tornanti pericolosi tramite il miglioramento della
visuale della Strada Militare.
d) Allargamento della caraggiata della Strada comunale Brunetti-Balloi-Trinità.
e) Allargamento della carreggiata, formazione di marciapiedi delle strade urbane di Camporosso
capoluogo: tratto iniziale di strada Ciaixe, via Colombo, via Puccini.
f) Allargamento della carreggiata, formazione di marciapiedi delle strade urbane di Camporosso Mare e
Regione Prati con eventuale creazione di filari alberati: Via XX Aprile, Via I Maggio, Via Dante Alighieri, Via
Manzoni, Via Carducci.
g) Allargamento della careggiata della strada di Via Sant’Andrea
h) Allargamento dei sottopassi ferroviari in corrispondenza di Via Dante Alighieri e di Via Manzoni che
90
attualmente hanno una larghezza di mt 2.20
- Previsione di nuove infrastrutture viarie:
i) In linea con la pianificazione urbanistica a livello provinciale che prevede un collegamento costiero
alternativo al percorso dell’Aurelia, denominato appunto “Aurelia bis” (viabilità I livello), la pianificazione
comunale conferma la necessità di una tale percorrenza viabilistica e prevede la localizzazione di tale
tracciato parallelamente al viadotto autostradale, lato nord. La localizzazione é stata determinata
seguendo il criterio della sostenibilità ambientale, ovvero con l’obiettivo di ricercare la migliore soluzione a
livello di impatto ambientale. Tale obiettivo risulta raggiungibile con l’accostamento della struttura
autostradale a quella di previsione dell’Aurelia bis. Si precisa inoltre che l’urbanizzazione delle aree a sud
del tracciato autostradale non consentirebbe, in ogni caso, una facile attuabilità di una tale tipologia di
tracciato viario.
L’area individuata consente inoltre di realizzare le adeguate rampe di accesso al percorso in esame.
l) Per ciò che concerne i collegamenti principali costa/entroterra (viabilità II livello), dopo aver rilevato nelle
analisi che l’attuale percorso della Via Braie non potrà subire miglioramenti tali da scongiurare pericoli
determinati dal tipo di impianto viabilistico e dopo aver evidenziato l’inadeguatezza dei percorsi esistenti
lungo la sponda sinistra del torrente Nervia, il piano prevede la realizzazione di una percorrenza continua
lungo l’argine sinistro del Nervia a partire da Camporosso Mare fino al confine comunale con Dolceacqua.
Tale percorrenza risulta fondamentale nella struttura del piano per le sottoelencate motivazioni:
- collegamento alternativo alla S.P. n.64 e alla Via Braie a favore di una migliore distribuzione del traffico
costa/entroterra
- strada di servizio agli insediamenti agricoli situati sulla sponda sinistra del Nervia
- strada di accesso allo svincolo dell’Aurelia bis
- cucitura di percorrenze stradali esistenti
m) Per ciò che concerne l’apparato viario di Camporosso capoluogo, a seguito delle osservazioni
analitiche evidenziate nel paragrafo 1.6.4 e in conformità con le scelte di piano, si prevede le realizzazione
delle seguente nuova viabilità:
(1) a ponente della S.P. n.64, a sud del centro storico: previsione di strada che scorra parallelamente al
tracciato della menzionata provinciale e che funga da collegamento e continuità viabilistica di tutti i percorsi
(perpendicolari alla S.P. n.64) da via degli Olandesi a via Piave. Tale percorso era già stato previsto dal
vigente PRG ed é stato già parzialmente realizzato nel tratto che va da via Piave a via Verdi.
(2) a ponente della S.P. n.64, a sud del centro storico: previsione di strada perpendicolare alla S.P.
situata tra la via Verdi e la via Sant’Anna. Tale percorso si rende necessario quale strada di servizio agli
insediamenti previsti nella zona C2, ma anche per permettere la realizzazione di un unico senso di marcia
nelle sopracitate strade di via Verdi e via Sant’Anna che per l’edificazione esistente non possono essere
ampliate.
(3) a levante della S.P. n.64, a sud del centro storico: previsione di strada che separi l’area a destinazione
residenziale (Bc1) dalle aree a servizi (c2-F2). Tale strada si pone in continuità con il tracciato di via Puccini
e confluisce nella strada di recente realizzazione posta all’altezza di via Verdi.
(4) a levante della S.P. n.64, a sud del centro storico: previsione di strada di servizio che separi l’ area a
servizi c2, dall’area F2
(5) a levante della S.P. n.64, a est del centro storico: previsione di strada parallela all’attuale percorso di via
Giovanni XXIII che unisca via Kennedy con un ulteriore strada di previsione descritta nel successivo
punto. Tale strada risulta necessaria per accedere al parcheggio in fase di realizzazione a est del centro
storico e per permettere quindi la pedonalizzazione di via Giovanni XXIII (percorso collegato al centro
storico). La scelta di tale tracciato conferma una previsone del vigente PRG.
(6) a levante della S.P. n.64, a nord del centro storico: previsione di strada compresa tra la S.P. all’altezza
di Corso Italia fino alla via Puccini. Tale percorso permette la circonvallazione del centro storico a levante.
(7) a levante della S.P. n.64, a nord del centro storico: previsione di strada in continuità di via Puccini che
attraversi l’area a servizi F1 e che giunga a collegarsi con la via Sant’Andrea. Tale previsione consente una
continuità viabilistica di circonvallazione, alternativa alla S.P. n.64, dalla regione Bigauda fino alla regione
Sant’Andrea.
(8) previsione di ponte sul Nervia in prosecuzione della strada di previsione (6) che permetta il
collegamento a livello del centro storico tra le due sponde del torrente.
91
n) Nell’area urbana di Camporosso Mare é previsto il miglioramento della intersezione viabilistica tra via
San Rocco e via Braie, già evidenziata nelle analisi come nodo problematico. La previsione riguarda lo
spostamento della via San Rocco più a nord dell’attuale tracciato, fino a concludersi nel nodo viabilistico
nel quale confluiscono le seguenti vie: via XX Aprile, via De Gasperi e via Braie. Tale previsione era già
contenuta nel vigente PRG. E’ inoltre prevista la realizzazione di un ponte sul Nervia in prosecuzione della
via XXV Aprile che permette il congiungimento con il tracciato stradale di aggiramento dell’abitato di
Ventimiglia, approvato con Protocollo d’Intesa tra i Comuni di Camporosso, Ventimiglia e Vallecrosia (Rif;
Deliberazione Giunta Comunale n.35 del 16.02.2000).
o) Nella regione Prati di Camporosso Mare le previsioni viabilistiche indicate nella struttura del piano
dipendono dalle scelte pianificatorie indicate nel paragrafo .
Nel caso non venga realizzata la darsena interna la struttura viabilistica viene potenziata e migliorata con le
seguenti previsioni viarie:
(1) previsione di prolungamento della strada-passeggiata fino al tracciato di via Dante.
(2) previsione di strada perpendicolare alla passeggiata e parallela alla via Dante che permetta di servire le
aree interne, compresi gli insediamenti di Via Giusti.
(3) previsione di collegamento tra la via Carducci e la previsione (2)
(4) previsione di collegamento tra la via Manzoni e la previsione (2)
(5) previsone di ponte sul Nervia per dare continuità alla passeggiata a mare in corrispondenza del strada
(4). La localizzazione di tale ponte permette di salvaguardare l’Oasi faunistica e di limitare l’impatto
ambientale dell’infrastruttura.
p) Nella regione Pozzi, a seguito delle osservazioni analitiche evidenziate nel paragrafo 1.6.4 e in
conformità con le scelte di piano, si prevede le realizzazione delle seguente nuova viabilità:
(1) previsione di strada che separi a livello di fondovalle l’area industriale-artigianale D dall’area di
destinazione residenziale BC3.
(2) previsione di strada di servizio che colleghi trasversalmente l’area in esame da via O. Doria fino a via
Turistica.
q) Previsione di strada per il raggiungimento della località Gantin, già prevista dal vigente PRG e in minima
parte già realizzata.
- Previsione di percorsi pedonali e ciclabili:
L’obiettivo del piano di valorizzare le risorse esistenti si esplica anche con la previsione di strutture atte alla
mobilità pedonale e ciclabile in ambienti di particolare pregio storico-ambientale. Nel piano vengono
individuati i seguenti percorsi per la mobilità in esame:
(1) Percorsi pedonali del centro storico di Camporosso.
Sotto questo punto di vista il piano intende perseguire l’obiettivo di pedonalizzare interamente l’intero
centro storico, risultato già in parte raggiunto, ma completabile con l’attuazione della previsione viabilistica
precedentemente esposta. In tale modo potrebbero essere rese pedonali la via Giovanni XXIII
(attualmente a traffico limitato) e la piazza Bosio Adorni (attualmente destinata a parcheggio pubblico).
(2) Percorso ecologico, pedonale e ciclabile.
Il piano prevede la creazione di un percorso ecologico, pedonale e ciclabile, che inizia dall’Oasi faunistica
di Camporosso Mare, prosegue lungo l’argine sinistro del Nervia, oltrepassa il Ponte dell’Amicizia, si
immette nel già esistente tratto ciclbile di Corso Repubblica, prosegue sull’argine destro del torrente,
costeggia il centro storico a est, continua lungo il tracciato del canale irriguo comunale, oltrepassa il ponte
di Sant’Andrea e ritorna sull’argine sinistro del torrente fino al Ponte dell’Amicizia (vd struttura del Piano).
La previsione di tale percorso é contenuta anche nelle indicazioni propositive del PTCP con la sigla PA
(Percorribilità lungo i corsi d’acqua) e PS (Itinerario stroico-etnografico)
Tale percorso ha una valenza storico-ambientale e può costituire uno strumento unico sotto il profilo
ricreativo e turistico.
Per la creazione del percorso ecologico risultano necessari interventi di maquillage ambientale (rimozione
rifiuti, lotte alle specie infestanti) e alcuni interventi di piantagione, utili sia a fornire continuità e bellezza (e
magari ombra) lungo il percorso, sia a ridare connotazione di naturalità allo stesso. A tal fine le specie più
indicate appaiono l’oleandro, il pioppo bianco e la tamerice e, più nell’entroterra, ornielli e carpini neri.
Si precisa che l’itinerario previsto dal piano si differenzia in parte dal tracciato indicato nella Tav.4 (Carta
delle proposte di intervento naturalistico).
92
(3) Alta Via dei Monti Liguri (Av)
Particolare importanza é riservata al percorso esistente dell’Alta Via dei Monti Liguri che diparte dalla zona
Maure al confine con Ventimiglia e seguendo la linea di spartiacque del versante collinare compreso tra il
fiume Roia e il torrente Nervia, prosegue fino alla Regione Terre Bianche al Confine con Dolceacqua.
Si prevede la creazione di una fascia di rispetto e valorizzazione che mira alla salvaguardia e alla
conservazione dei valori tipologici del percorso e delle opere che lo compongono.
Il mantenimento e la valorizzazione e di tale percorso é contenuta anche nelle indicazioni propositive del
PTCP con la sigla PS (Itinerario storico-etnografico) e IE (Itinerario escursionistico).
Per un maggiore approfondimento sul tracciato dell’A.V. fare riferimento all’ Allegato 1 delle presente
Descrizione Fondativa.
(4) Percorsi escursionistici
Si tratta di percorsi che prevalentemente recuperano antiche percorrenze e che hanno una forte valenza
storica, ambientale e panoramica. Si prevede la conservazione della continuità del tracciato e la
valorizzazione dello stesso.
2.6 SERVIZI PUBBLICI
a Area per l’istruzione di previsione
Il PUC prevede nuove aree per l’istruzione quali ampliamento delle aree esistenti.
L’area a1 di circa 3531 mq corrisponde all’ampliamento dell’area destinata attualmente alla scuola materna
ed elementare di Camporosso capoluogo. In tale area si prevede la possibilità di realizzare una struttura
polifunzionale destinata a sale informatiche, sala conferenze, biblioteca, palestra, spazio mensa con le
seguenti modalità esecutive:
Superficie coperta massima: 500/600 mq
Altezza alla gronda: mt. 9,50
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt. 10
L’area a2 di circa 4470 mq corrisponde invece all’ampliamento dell’area destinata attualmente alla scuola
elementare di Camporosso Mare. In tale area si prevede la possibilità di realizzare, analogamente a quanto
sopra esposto, una struttura polifunzionale destinata a sale informatiche, sala conferenze, biblioteca,
palestra, spazio mensa con le seguenti modalità esecutive:
Superficie coperta massima: 500/600 mq
Altezza alla gronda: mt. 9,50
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt. 10
L’area a3 di circa 781 mq corrisponde all’ampliamento della scuola materna di Camporosso Mare,
consistente nell’aumento dello spazio ricreativo verde, attualmente piuttosto limitato.
b Area per attrezzature di interesse comune di previsione
Il PUC localizza nell’ambito di Camporosso Capoluogo una nuova area di interesse comune denominata
b1 a gestione privata convenzionata o pubblica da destinare ad attrezzature sociali.
Allo stato attuale, nell’area in esame, é presente un fabbricato che potrà essere riqualificato verso la
destinazione d’uso prevista con le seguenti modalità:
1) demolizione completa del fabbricato e ricostruzione con aumento volumetrico non superiore al 10%
del volume lordo esistente. La ricostruzione, costituita da uno o più corpi di fabbrica, potrà avvenire anche
mediante rilocalizzazione all’interno dell’ambito di riferimento b1, con le seguenti prescrizioni esecutive:
Altezza alla gronda: pari a quella esistente
Distanza minima dai confini di proprietà e dalle strade: mt 5.00
Distanza minima dai fabbricati: mt. 10
La ricostruzione non dovrà rispettare le distanze dal filo strada se avviene in tutto o in parte sul sedime del
fabbricato esistente.
La demolizione completa e ricostruzione é soggetta a concessione convenzionata e onerosa e sarà
valutata espressamente dall’A.C. previo parere della Commissione Edilizia Integrata, tenuto conto delle
93
pubbliche esigenze concernenti la mobilità veicolare e pedonale.
2) sono sempre consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. Non é ammesso il cambio di destinazione d’uso.
c Area per verde pubblico attrezzato di previsione
Il PUC localizza nell’ambito di Camporosso capoluogo 5 nuove aree a verde pubblico attrezzato.
L’area c1 di circa 2800 mq destinata a parco pubblico attrezzato é localizzata all’interno del perimetro del
centro storico, nella zona nord- est, ed é già compresa quale previsione del P.P. vigente. L’area in esame
é attualmente di proprietà privata ed é occupata da orti e aree incolte. Per l’attuazione di tale servizio
vengono integralmente recepite le indicazioni e le norme di attuazione del suddetto P.P.
L’area c2 di circa 24000 mq é localizzata lungo la via Circonvallazione in un’area di proprietà demaniale
che allo stato attuale é prevalentemente gerbida e improduttiva. Altri usi presenti nell’area sono deposito
di materiali edili, vivaio privato, attività artigianale, orto. Per la localizzazione in prossimità di altri servizi già
esistenti (Campo sportivo, area festeggiamenti e verde pubblico attrezzato in regione Bigauda) e per la
disposizione territoriale quale fascia compresa tra l’edificazione e l’alveo del torrente Nervia nell’area si
prevede la costituzione di un parco pubblico attrezzato. Nell’area é consentita la gestione privata
convenzionata con le seguenti destinazioni d’uso: maneggio, campo bocce, campo minigolf, calcetto,
minibasket.
L’area c3 di circa 10650 mq é localizzata lungo la S.P. n.64 e risulta prevista quale completamento
dell’esistente area a verde pubblico attrezzato della regione “Bigauda”. Nell’area in esame che allo stato
attuale si presenta improduttiva é prevista la costituzione di un parco pubblico attrezzato a completamento
dello spazio verde esistente. Nell’area é consentita la gestione privata convenzionata.
L’area c4 é localizzata all’interno del distretto di trasformazione C1.
L’area c5 é localizzata all’interno del distretto di trasformazione C2.
d Area a parcheggi di previsione
Il PUC prevede la costituzione di 14 parcheggi distribuiti omogeneamente sul territorio in relazione al
carico insediativo esistente e di previsione.
I parcheggi potranno essere realizzati a raso o nel sottosuolo.
Per i parcheggi realizzati nel sottosuolo é prevista la formazione di posti auto privati nella misura non
superiore al 50% di quelli pubblici. La copertura del parcheggio in sottosuolo deve risultare alla quota di
campagna e dovrà essere adeguatamente piantumata con alberi disposti a filari.
Per i parcheggi realizzati a raso di esclusivo uso pubblico é obbligatoria la piantumazione di alberi a medio
o alto fusto, disposti a filari, per migliorare l’impatto complessivo dell’opera e per costituire un’opportuna
ombreggiatura dei posti auto. In alternativa alla piantumazione degli alberi é prevista la possibilità di
realizzare pergole con vegetazione rampicante.
F Area a servizi pubblici di interesse generale di previsione
Il PUC prevede la costituzione di 2 aree destinate a servizi pubblici di interesse generale. Entrambe le
aree risultano di proprietà demaniale.
L’area denominata F1, con una superficie di circa 56340 mq, é localizzata a nord del centro storico in
un’area che allo stato attuale si presenta quasi interamente improduttiva. Una sola porzione di tale area é
occupata da una struttura atta allo stoccaggio dei rifiuti solidi urbani. Per la localizazzione in prossimità del
centro storico e per le dimensioni dell’area si ritiene opportuno destinare l’area a servizi di pubblico
interesse con la previsione delle seguenti possibili destinazioni d’uso:
- parco attrezzato a gestione privata convenzionata o pubblica
- centro stoccaggio rifiuti solidi urbani
L’area denominata F2, con una superficie di circa 35780 mq, localizzata nella regione Braie, viene
individuata quale ampliamento dello spazio polisportivo “Raul Zaccari”. Nell’area allo stato attuale in parte
occupata da coltivazioni in serra o in pienaria e in parte gerbida sono previste le seguenti destinazioni
d’uso:
- impianti polisportivi a livello comprensoriale
94
2..7 Rapporto tra struttura del piano e PTCP nell’assetto insediativo
La conoscenza del territorio attraverso le varie indagini ed analisi mirate ed approfondite ha portato alla
definizione del livello puntuale ed alla sua traduzione in riferimenti progettuali e applicativi. Si é raggiunto
un approfondimento ed un dettaglio che hanno consentito di sviluppare migliori e più mirate
specificazioni normative.
Alla luce degli elementi di definizione del livello puntuale della disciplina paesistica ed a seguito delle
scelte introdotte nella struttura del piano, risulta opportuno operare un confronto con il PTCP assetto
insediativo e apportare le neccessarie varianti a tale strumento al fine di evitare contrasti normativi tra i due
piani urbanistici. In questa sede si ricorda che la configurazione definitiva della struttura del piano é stata
fondata su una puntuale analisi dell’uso del suolo che valutata dal punto di vista insediativo (vd Carta
dell’assetto insediativo puntuale -Tav .1-) ha fatto subito emergere alcune discordanze tra la situazione
attuale dell’assetto insediativo e la zonizzazione del PTCP (vd par. 1.10.2). Il progetto preliminare del
PUC conteneva una nuova configurazione del PTCP (vd Tav. 27. Proposta di variante PTCP assetto
insediativo) e delle relative varianti (vd Tav. 28. Confronto tra PTCP assetto insediativo e variante) che
derivano sia da sostituzioni dell’azzonamento PTCP, sia da adeguamenti tecnico-urbanistici al perimetro
delle zone.
Con il parere ex art.39, 1° comma, L.R. 4.09.1997 n.36 la Regione Liguria (Rif. DGRL n.1513 del
10.12.1999) esprimeva il seguente elenco di osservazioni comportanti integrazioni e/o modifiche dirette
alle Varianti al PTCP contenute nel progetto preliminare del PUC:
1) viene ritenuto che l'area ricettivo-turistica di Camporosso Mare sia da individuare quale zona TRZ di
PTCP (vd pagg.6-7 del voto regionale).
2) viene richiesta l'individuazione di due sottozone dell'ambito BC3, denominate BC3a e BC3b aventi
come linea dividente l'isoipsa posta a 80 metri s.l.m. e indici di edificazione rispettivi di 0,20 e 0,10 mc/mq.
La variante di PTCP da IS-MA ad ID-CO é ammessa in relazione al solo ambito BC3a (vd pag.7del voto
regionale).
3) vengono respinte o ritenute non necessarie le seguenti varianti:
- da NI-MO-A e IS-MA a NI-CO per il nucleo di Trinità
(vd pag.8 del voto regionale).
4) vengono ritenute non necessarie le seguenti varianti:
- da ID-MA ad ID-CO e IS-MA
- da IS-MA a NI-CO riferite ai centri Brunetti, Case Magauda e Balloi
(vd pagg.8-9 del voto regionale).
5) vengono ritenute non ammissibili ai sensi dell'art.4, 6° comma, della LR n.6/1991, le seguenti varianti:
- da ANI-CE a ANI-MA
- da ANI-CE a IS-MA
- da ANI-CE a NI-CO
(vd pag.9 del voto regionale).
6) non si ritiene opportuno provvedere alle varianti riferite ad aree golenali o di ridotta superficie (vd pag.9
del voto regionale).
Pertanto a seguito delle sopra elencate osservazioni, accolte integralmente nel Progetto Definitivo del
PUC, si elencano qui di seguito le varianti al PTCP facendo riferimento alla Tav. 28:
a) Da NI-CO a ID-MO-A e da IS-MA a ID-MO-A: varianti di ridisegno dell’area urbana di
Camporosso, attraverso un allargamento dell’ambito ID-MO-A a scapito dei confinanti ambiti NI-CO (aree di
recente edificazione oggi ricomprese nel perimetro del nucleo isolato NI) e IS-MA.
b) Da IS-MA a NI-CO e da ID-MO-A a NI-CO: dal nuovo assetto paesistico dell’area urbana di
Camporosso (vd punto precedente) deriva come conseguenza una più corretta perimetrazione delle
zone a margine del centro storico, comportante la trasformazione da IS-MA e ID-MO-A a NI-CO del regime
normativo di due aree di ridotta dimensione aventi la duplice funzione di pertinenza e di fascia di rispetto
del nucleo.
c) Da NI-CO a IS-MA: per quanto detto al punto precedente in relazione alla zona NI-CO del centro
storico di Camporosso si determina una variazione da NI-CO a IS-MA limitata ad una porzione ristretta di
95
territorio.
d) Da IS-MA a TRZ e da ID-CO a TRZ: varianti di individuazione di un ruolo ricettivo-turistico per
Camporosso Mare.
e) Da IS-MA a ID-CO: riguarda porzioni territoriali di consistenti dimensioni che già allo stato attuale
presentano caratteristiche di insediamento diffuso. Il regime normativo di consolidamento viene indicato
per la discontinuità del tessuto edilizio con l’intendimento di omogeneizzare l’insieme. Si tratta
espressamente delle seguenti aree:
- tre ambiti posti sul medio-alto versante in prossimità della chiesa di San Giacomo classificati dal piano
come zone BR di riqualificazione urbana o recupero edilizio
- vasto areale in località Pozzi cui il piano attribuisce ulteriori margini di consolidamento classificandolo
come ambito BC3/a
- area di via Giusti, a sud del rilevato ferroviario di Camporosso Mare, classificata dal PUC come zona BR5
- area di espansione C3 e ambiti BR6 nella zona di Camporosso Mare
f) Da IS-MA a ID-MA: riguarda l’estensione del regime normativo ID-MA ai lembi delle prime pendici
collinari dell’edificazione residenziale posta lungo la provinciale (al di sopra del viadotto autostradale)
g) Da IS-MA a ANI-MA: riguarda due porzioni territoriali circoscritte che sono individuate dal PUC quali
ambiti ENI (territori non insediabili): la prima area é situata sulla sommità sovrastante la regione Castiglione,
presenta un interesse archeologico-naturalistico; la seconda zona é posta in regione Barla (a monte della
località Pozzi), attulmente caratterizzata da vegetazione spontanea di pregio naturalistico, introduce un
ampliamento dell’esistente zona ANI-MA
h) Da IS-MA a ANI-CE: riguarda l’area dei Valloni, in estensione dell’ambito di conservazione, a
rimarcare la rilevanza paesistica delle parti in quota a confine con Ventimiglia
i) Da IS-MA a IS-MO-B: riguarda espressamente il distretto di trasformazione D (area artigianale,
commerciale e industriale) con l’adeguamento alla nuova perimetrazione prevista dal PUC
l) Da IS-MO-B ad ID-CO: limitata porzione territoriale che varia in funzione della perimetrazione del
PUC relativamente al distretto D e all’ambito BC3/a
La TAV.28 del P.U.C. (Confronto tra PTCP assetto insediativo e variante) é stata elaborata con lo scopo di
fornire un utile strumento di confronto fra il vigente PTCP assetto insediativo e la variante proposta nel
presente P.U.C. (vd TAV. 27. Proposta di variante PTCP assetto insediativo)
2.8.
Programma turistico RL N° 11/82
L’art. 18 bis della legge RL N° 11/82 così come introdotto dalla legge RL N° 7/93 prevede:
“ 1. Gli strumenti urbanistici generali dettano la disciplina urbanistica-ediliza delle strutture ricettive che,
fondandosi su una preventiva analisi della capacità ricettiva complessiva del Comune, ..... contiene in ogni
caso la specifica ripartizione percentuale della suddetta capacità ricettiva fra le diverse categorie di
strutture ricettive realizzabili nelle zone omogenee del territorio comunale nonché la individuazione delle
singole quote da destinare ai vari tipi di aziende che costituiscono la ricettività alberghiera e quella all’aria
aperta.”
“ 2. La realizzazione di aziende ricettive é assentita dal sindaco in conformità alla disciplina urbanisticaedilizia all’uopo stabilita nello strumento urbanistico generale del comune interessato a norma del comma
1.”
“3. Il mutamento di una struttura ricettiva già esistente ....... é assentito dal sindaco mediante rilascio del
prescritto titolo edilizio in conformità alla disciplina urbanistica edilizia di sui al primo comma e fino alla
concorrenza, in ogni caso, delle percentuali sopra indicate.”
Le percentuali sopraindicate si riferiscono ai posti letto totali potenziali comunali, comprensivi di quelli
esistenti e suddivisi nelle varie categorie ricettive indivduate dalla medesima legge.
In merito alla procedura di approvazione la legge RL N° 62/93 modifica l’art. 15 della legge RL N° 7 /93
prevedendo:
“4 bis Il programma (Turistico) di cui al comma 4 , accompagnato da una relazione illustrativa..............è
appprovato dal presidente della Giunta regionale entro novanta giorni dal ricevimento. Decorso
96
infruttuosamente tale termine il prgramma si intende approvato.”
“5. In attesa dell’adeguamento o dell’integrazione di cui al comma 4, non sono assentibili:
a) i mutamenti di tipologia delle aziende ricettive esistenti, ad eccezione dei casi di cui all’art.6 Legge RL
N° 11/82 e con i limiti ivi indicati;
b) la realizzazione di nuove strutture ricettive, fatta eccezione per quelle costituite da alberghi o
campeggi, da assentire comunque nel rispetto della disciplina urbanistico-edilizia vigente nella zona di
intervento..”
“5. I parchi per vacanza sono esclusi da ogni forma di incentivazione.”
Il Programma Turistico si riferisce alle attività ricettive disciplinate dalla legge RL N° 11/82 e s.m.i. che
comprendono:
- aziende ricettive alberghiere (alberghi ivi compreso le possibili denominazioni di alberghi tradizionali,
motel e villaggi albergo, residenze turistiche alberghiere)
- aziende ricettive all’aria aperta (villaggi turistici, campeggi, parchi per vacanze)
Non comprende le attività extra-alberghiere di cui alla legge RL N° 13/92.
L’indagine sulla ricettività di cui al punto 1.5.4. della presente descrizione indica la potenzialità di posti
letto disponibili per uso turistico nel territorio comunale .
POSTI LETTO COMPLESSIVI ESISTENTI IN AZIENDE RICETTIVE
Posti letto
ALBERGHI
Percentuale
7
1%
VILLAGGI TURISTICI
228
28%
CAMPEGGI
400
50%
PARCHI PER VACANZE
168
21%
Totale
803
100%
Tenuto conto delle previsioni del PUC in merito alla ricettività turistica come definita dalla RL soprecitata,
evidenziate al cap.1.9.4. della presente relazione si riporta la ripartizione percentuale, in termini di posti
letto, della capacità ricettiva tra le diverse categorie di strutture ricettive, con l’indicazione delle singole
quote da destinare ai vari tipi di aziende che costituiscono la ricettività albreghiera e quella all’aria aperta.
Pertanto la realizzazione di aziende ricettive, sia alberghiere che all’aria aperta, potrà essere assentita nel
rispetto delle percentuali sottoriportate e fino alla concorrenza dei valori di cui alla tabella seguente. Ciò
vale anche per il mutamento di una struttura ricettiva già esistente in una di quelle previste dal presente
programma ed in conformità della Legge RL N° 11/82 e smi.
Per quanto riguarda le categorie perviste all’interno delle strutture ricettive all’aria aperta sono state
mantenute le stesse percentuali ricontrate nell’esistente.
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POSTI LETTO COMPLESSIVI (ES+PREV.) IN AZIENDE RICETTIVE
Posti letto
ALBERGHI
Percentuale
63
3%
VILLAGGI TURISTICI
492
27%
CAMPEGGI
880
49%
PARCHI PER VACANZE
368
20%
1803
100%
Totale
La tabella é riepilogativa dei posti letto esistenti e di quelli di previsione.
A livello gestionale il Comune, attraverso i suoi uffici competenti, dovrà tenere un’anagrafe delle attività
costantemente aggiornata al fine di verificare il rispetto dei soprastanti valori.
2.9. URBANISTICA COMMERCIALE
La L.R. n.19 del 02/07/1999 impone che i comuni provvedano ad adeguare i propri strumenti urbanistici
ai criteri di programmazione urbanistica comunale introdotti con Delibera del Consiglio Regionale n. 29 del
27/04/99, in attuazione del D. L.vo n. 114 del 31/03/1998 (Decreto Bersani).
In tal senso si é proceduto ad una integrazione delle scelte già contenute nel progetto preliminare.
Il criterio innovativo stabilito all'art. 2 del D. L.vo n. 114 del 31/03/1998 " si fonda sul principio della libertà
di iniziativa economica privata ed é esercitato nel rispetto della norma per la tutela della concorrenza e del
mercato".
Il Decreto Bersani introduce pertanto il principio di liberalizzazione e semplificazione amministrativa con
l'abolizione del registro degli esercenti e la riduzione ( da 14 a 2) delle "tabelle merceologiche" (alimentari
e non alimentari).
La nuova disciplina del commercio, nel rispetto dei principi di libera concorrenza e di mobilità degli
operatori sul territorio, vuole promuovere un equilibrato sviluppo di tutte forme e le tipologie commerciali
salvaguardando il più possibile quelle di minore dimensioni.
In sintesi le tipologie di vendita risultano le seguenti:
EV: esercizi di vicinato
MSV: media strutture di vendita
GSV:grande struttra di vendita
Ai sensi dell'art.6, comma 3 del decreto 114 la Regione Liguria ha individuato 27 bacini commerciali
caratterizzati da sistemi omogenei di gravitazione.
Camporosso é all'interno del bacino ventimigliese montano.
- Per gli esercizi "di vicinato" sia alimentari sia non alimentari, (fino a 150 mq. nel Comune di
Camporosso, ulteriormente riducibili, avvalendosi della deroga di cui all'art.10 , comma 4 Dl.vo 114/98) la
nuova disciplina del commercio elimina anche l'obbligo di autorizzazione per l'apertura , il trasferimento e
l'ampliamento, essendo sufficiente una comunicazione al Comune a norma art. 7 comma 1 Decreto
98
Bersani, nel rispetto dei vincoli di natura urbanistica.
Tra gli esercizi di maggior dimensioni vengono mantenute procedure autorizzative secondo criteri ed
obiettivi di programmazione della rete distributiva:
- Per medie strutture = esercizi fino a 1500 mq.(tra 150 e 1500 mq.) di superficie di vendita
procedure comunali, nel rispetto dei vincoli di natura urbanistica
- Per grandi strutture = esercizi tra 1500 e 2500 mq.
procedure mediante conferenza di servizi (Comune , Provincia , Regione, Comuni
,organizzazioni di consumatori e di categoria), nel rispetto dei vincoli di natura urbanistica
contermini
Il PUC recepisce gli indirizzi regionali:
- con una localizzazione delle destinazioni d'uso relative all'interno degli ambiti e/o distretti al fine di evitare
una desertificazione commerciale.
- con una presenza commerciale come elemento di qualificazione del tessuto urbano( soprattutto nei
centri storici), connessa altresì con la mobilità dei consumatori.
Il PUC si fa altresì carico di indicare, anche ai sensi delle leggi vigenti, la disponibilità minima di spazi per
parcheggi per le varie strutture di vendita.
Deroga ai limiti massimi di superficie di vendita:
negli ambiti di conservazione e riqualificazione A e A1
a) esercizi di vicinato sia alimentari che non = 100mq. di superficie di vendita
b) medie strutture di vendita fascia ridotta tra 100 mq. e 1000 mq.
Tali limiti possono essere ridotti sulla base di criteri urbanistici.
I limiti di superficie per ogni singolo esercizio devono essere compatibili con i limiti massimi di superficie
consentiti nei vari ambiti e/o distretti urbanistici
Qualora la vendita riguardi generi alimentari deve sempre essere rispettata la compatibilità igenico sanitaria
dei locali.
Definizioni di riferimento :
- Superficie di vendita ( art. 4 Dl.vo 31/03/98 n. 114) di un esercizio commerciale é l'area destinata
alla vendita, compresa quella occupata dai banchi, scaffallatura e simili.
Non costituisce superficie di vendita quella destinata a magazzini, depositi, locali di lavorazione uffici e
servizi.
- Al fine di un raccordo tra la regolamentazione commerciale, che definisce la superficie di vendita (come
sopra), e la pianificazione urbanistica, la delibera regionale N°29 del 27/04/1999 propone la seguente
parametrazione:
Superficie di vendita/ superficie lorda di pavimento agibile SV / SLA = 0,83
che si assume come riferimento per ilpresente PUC
Il PUC prevede le seguenti aree da distinare agli insediamenti commerciali per gli esercizii di vicinato e per
gli insediamenti di media struttura di vendita e grande struttura di vendita, a norma dell'art. 6 comma 2 del
D.L.vo 31/03/1998 n.114, suddivise per destinazioni d'uso:
- commercio diffuso ( destinazione DU3, art. 5 Norme di conformità e congruenza PUC,
ambiti/dostretti A, A1, BR1, BR2, BR3, BR5, BC1, DR, TR1, TR2, C3,C4, D;
)
- commercio all'ingrosso ( destinazione DR, D, art.5 Norme di conformità e congruenza PUC, DU6)
;
99
- commercio sportivo ( destinazione DU20, art.5 Norme di conformità e congruenza PUC, ): TR1,
TR2;
- depositi a cielo aperto con o senza vendita ( destinazione
congruenza PUC,): EF, DR, D;
DU21 art. 5 Norme di conformità e
- centri commerciali ( art. 5 Norme di conformità e congruenza PUC, DU 26) : D
All'interno di ciascun ambito/distretto é stato individuata l'ammissibilità o meno di strutture di vendita nelle
articolazioni che le stesse presentano sia nei termini di superficie massima ammissibile sia nei termini di
settore merceologico.
Con riferimento alla delibera del Consiglio regionale n. 29 del 27/04/99 " Determinazione degli indirizzi e
dei criteri commercilai e di urbanistica-commerciale ai sensi del Decreto L.vo 31/3/1998 N° 114"si é tenuto
conto delle indicazioni in esso contenute come vincolanti nel modo seguente.
- ambito A e A1
alimentari SV
< 150 mq. ammissibili ( MSV comprese tra i 101 mq. e 150 mq.)
> 150 mq. non ammissibili
non alimentari SV< 300 mq. ammissibili
> 300mq. non ammissibili
- ambiti BR1, BR2, BR3 alimentari e non alimentari
SV
< 300 mq. ammissibili
>
300
mq.
non
ammissibili
- ambito BC1
- distretti C3 e C4
- distretti TR1 e TR2
alimentari e non alimentari come sopra;
alimentari e non alimentari come sopra;
alimentari e non alimentari come sopra;
- ambito/distretto DR e D
alimentari
SV
< 150* mq. MSV non ammissibili
SV
tra i 150 e i 1500 mq. MSV
ammissibile
SV
> 1500 mq .GSV esclusi centri
commerciali
non alimentari
SV < 100 mq. non ammissibili
SV
tra i 100 e i1500 mq. MSV
ammissibili
SV > 1500 mq.GSV solo se previsti da
regionale o
PTC
provinciali
* La Delibera RLprevede il valore di indirizzo pari a 600 mq. come limite inferiore.
In questo caso il discostamento nasce sia da una coerenza con i limiti di cui alle aree precedenti sia da
un'analisi dei dati riferiti alla superficie di vendita degli esercizi esistenti per tipo di attività, così come forniti
dall'uffcio "commercio" del comune di Camporosso, che si allega
Si ricorda che allo stato attuale v i sono in totale N° 42 esercizi commerciali di cui alimentari N° 13 con una
superficie complessiva pari a mq. 781, non alimentari N°29 per una superficie complessiva pai a mq.
100
6027.
Esaminando le classi di supeficie risulatno solo N° 10 esercizi aventi superficie al di sopra di 150mq di cui
N°1alimentare e N°3 al di sopra di 300 mq. e N°2 pari a circa 1500 mq.
Inoltre i pubblici esercizi sono pari a N° 23 con superficie complessiva pari a mq. 1992.
ESERCIZI COMMERCIALI:Settori, N° di esercizi, Superficie di vendita totale
SETTORE
N.
DI
ALIMENTARE
NON ALIMENTARE
TOTALE
ESERCIZI S.V.TOTALE (mq.)
13
29
42
781
6027
6808
ALTRI ESERCIZI (non soggetti alla legge Bersani):
Settori, N° di esercizi, Superficie di vendita totale
SETTORE
PUBBLICI ESERCIZI
RIV. DI MONOPOLIO
RIV.CARBURANTE
FARMACIE
TOTALE
N.
DI
ESERCIZI S.V.TOTALE (mq.)
23
2
2
1
28
1992
102
204
36
2334
ESERCIZI COMMERCIALI ED ALTRI PER CLASSI DI SUPERFICIE DI VENDITA
S.V. MQ.
ALIM.
NON AL. P U B . E S . R I V . M O N O P R I V . C A R B . F A R M A C I E
< 150 MQ.
12
20
19
2
1
1
≥150 MQ.
7
4
1
≥ 300 MQ.
1
1000÷1500 MQ.
2
TOTALE
13
29
23
2
2
1
2.9.1. Dotazione minima di parcheggi pertinenziali per la clientela e di spazi per la
sosta e la movimentazione dei veicoli adibiti al rifornimento delle merci.
Si é fatto riferimento alla più volte citata Delibera Regionale assumendo i seguenti parametri in
considerazione di "una media dipendenza all'auto", trattandosi di un Comune di 5000 abitanti residenti e
10.000 abitanti contabili.
A) Dotazione di parcheggi pertinenziali per la clientela
I parametri di riferimento per i parcheggi si applicano al PUC non solo con riferimento agli esercizi
commerciali disciplinati dal D.Lvo Bersani,ma anche per quelle attività cui non si applica il Decreto Bersani,
quali i Pubblici Esercizi ( destinazione DU4 delPUC), l'artigianato di servizio ( destinazioone DU5 delPUC),
farmacie, rivenditori di monopolio.
Parametri di dotazioni da rispettare congiuntamente:
101
PA standard = dotazioni minime di posti auto;
SP standard = dotazioni minime dell'area destinata a parcheggio comprensive delle aree di
manovra.
Tali parametri sono da intendersi in aggiunta agli standards per aree pubbliche di cui al D.M. 2/4/68,
mentre possono essere soddisfatti dalle dotazioni di cui alla legge N° 122/1989, con esclusione di quelle
relative alla residenza.
- Per gli esercizi di vicinato (EV) e per le altre attività sopraelencate aventi le stesse caratteristiche di
superficie , Destinazioni DU3, DU4, DU5, il PUC stabilisce quanto segue:
non sono previsti valori di soglia nel caso di nuovi interventi compresi in fabbricati esistenti, mentre per gli
interventi in nuove costruzioni sono previste le seguenti dotazioni di parcheggi pertinenziali, riservati alla
clientela, localizzati in aree contigue alla struttura di vendita ovvero ad essa collegate con un percorso
pedonale senza barriere architettoniche e senza interferenze con la viabilità esterna veicolare.
Ambiti A e A1:
Altri Ambiti/Distretti:
non previsti
PA standard = 0,03XSV
SP standard = 0,75XSV
- Per la MSV e GSV, per le destinazioni DU3, DU4, DU5, DU6, DU20, DU21, DU26, nuovi interventi
all'interno del patrimonio edilizio esistente e/o di nuova costruzione , si assumono i seguenti valori di
soglia
- ambiti/distretti
alimentari:
C3,C4,
DR e D, TR1 e TR2
SV < 600 mq.
PA standard = 0,03XSV
SP standard = 0,75XSV
600<SV<1500
SV>1500
PA standard = 0,114 x SV - 36
SP standard = 2,85 x SV - 900
non alimentari:
PA standard = 0,03 x SV
SP standard = 0,75 x SV
- ambiti
BR1, BR2, BR3, BR5, BC1
alimentari e non alimentari
PA standard = 0,03 x SV
SP standard = 0,75 x SV
B) Dotazioni di area di sosta o di movimentazione dei veicoli adibiti al rifornimento delle merci, ad uso
102
esclusivo dell'esercizio commerciale.
L'apertura di nuovi esercizi e/o strutture é vincolata dal PUC alle dotazioni delle quantità minime di spazi
per parcheggi relativi alla diversa struttura di vendita
- Per le strutture di vendita con la seguente soglia di superficie:
600≤SV ≤ 2500 mq. si propone la seguente relazione:
SP mov. ≥ 0,8 x SV + 48 mq.
Le aree sopradette non possono essere residuali, ma devono avere una forma tale da consentire di poter
inscrivere in esse un rettangolo di misura non inferiore a 5 x 10 m
Tale superficie deve essere contigua all'esercizio commerciale ed essere adibita ad uso esclusivo per la
sosta e movimentazione dei veicoli adibiti al rifornimento dell'esercizio commerciale.
-Per gli esercizi con SV ≤ 600 mq. é consentito l'utilizzo dell'area destinata a parcheggio pertinenziale
per la clientela , contestualmente dovrà essere garantito un incremento delle dotazioni di spazi destinati a
posteggi per la clientela.
pari a
SP ≥ SP standard + 50 mq.
PA ≥ PA standard + 2
Accesso
L'accesso all'area di sosta e manovra dei veicoli addetti al rifornimento merci dalla viabilità pubblica deve
essere idoneo alla manovra degli stessi.
Per esercizi con SV > 2500 mq. dovrà essere assicurata la separazione degli accessi veicolari al
parcheggio riservato alla clientela e di quelli per l'area di sosta e movimentazione merci.
C) Verifica delle condizioni di accessibilità
Le aree di parcheggio per la clientela e per la movimentazione di merci devono essere opportunamente
raccordate alla viabilità in modo tale che non determino condizioni di intralcio alla circolazione
(es.formazione di code).
Si ritienen infatti che in presenza di strutture di vendita con notevole movimentazione di persone e merci
sia necessaria una verifica delle condizioni di accessibilità e di impatto trasportistico
Per strutture di vendita con una dotazione di parcheggio alla clientela > 150 posti auto ( superficie
globale non inferiore a 3750 mq., tale condizione si verifica per GSV alimentari con SV>1500 mq. eper
GSV non alimentari con SV>5000 mq.) si richiede in sede di C.E. convenzionata una regolamentazione
specifica del transito (immissione/uscita al/dal parcheggio) ed una verifica delle intersezioni stradali e
dell'impatto trasportistico.
Tale verifica dovrà basarsi sul flusso orario veicolare da considerare dato da:
1) portata oraria di servizio stimata sulla base di rilievi del traffico relativi alla situazione senza la struttura di
vendita;
2) trafficoorario addizionale generato dalla struttura di vendita, posto convenzionalmente pari al doppio
dei posti auto del parcheggio riservato alla clientela.
Dovrà inoltre dimostrare, mediante analisi estesa alla rete stradale compresa entro un'area di raggio pari
almeno a 1,5 km., ovvero entro la stessa rete sino al punto in cui intercetta le AUTOSTRADE, che il flusso
orario veicolare é compatibile con la capacità della rete ( analisi di singole sezioni diaste ed intersezioni).
La Del.RL indica come metodologia di riferimento da assumere quella del HCM (Highway Capacity Manual)
o altra di pari qualificazione.
103
Tab.ELENCO ESERCIZI COMMERCIALI (fonte Comune di Camporosso 3/2000)
104
RAGIONE SOCIALE
SETTORE
ALIMENTARI GIBELLI
ALIMENTARE
ANDREETTO TULLIO
NON ALIMENTARE
ANSALDI ARMANDO
NON ALIMENTARE
ANFOSSO ELVIRO
NON ALIMENTARE
AUTO BERTAINA
NON ALIMENTARE
AUTOFFICINA PIEFFE
NON ALIMENTARE
BALDUZZI ADOLFO
NON ALIMENTARE
BAUDINO MICHELA
NON ALIMENTARE
BERNABO' FRANCA
NON ALIMENTARE
BRUNO GIUSEPPINA
NON ALIMENTARE
LIGNUS DI GB BOSIO
NON ALIMENTARE
ESSE 2 S.R.L.
NON ALIMENTARE
ESSE 2 S.R.L.
NON ALIMENTARE
M.P.M. CARINGELLA
EMP./ DISTR. CARB.
CELLI VINCENZO
TABACCHERIA
F.C.E. DI CHIAPPORI G.
NON ALIMENTARE
TESSILANDIA
NON ALIMENTARE
DEMME FRANCESCO
TABACCHERIA
E.F.90
NON ALIMENTARE
FACINOLI VANDA
NON ALIMENTARE
FINAZZI CINZIA
NON ALIMENTARE
FORESTI S.N.C.
ALIMENTARE
FRENO GIUSEPPE
NON ALIMENTARE
GANDELLI GIANFRANCO
NON ALIMENTARE
GIBELLI ARISTIDE
ALIMENTARE
GHINELLI BRUNA
NON ALIMENTARE
GIBELLI EMILIO
ALIMENTARE
INTERNATIONAL FRUITS C ALIMENTARE
LA ROCCA ANGELA
ALIMENTARE
LOSI GRAZIA
NON ALIMENTARE
LUCI SORRENTINO VALTER ALIMENTARE
MANASSERO GIUSEPPINA FARMACIA
MANDALA' MARIO
ALIMENTARE
MECCANICA SPAGNOLO
NON ALIMENTARE
MULTARI GIUSEPPE
ALIMENTARE
NERI TERESA
NON ALIMENTARE
PANIZZI ALBERTO
NON ALIMENTARE
PASTICCERIA LIA
ALIMENTARE
PACOLOR DI PASTORELLI G. NON ALIMENTARE
PREDOTI GIROLAMO
ALIMENTARE
NUOVA AGROTECNICA
NON ALIMENTARE
SALAMITO FELICE
ALIMENTARE
SCAPPATURA CONCETTA ALIMENTARE
SPAFLOR SERVICE
EMP./DISTR.CARB.
TELECENTRO
NON ALIMENTARE
TERRANOVA GIUSEPPE
NON ALIMENTARE
VICI DI CAPUTO
NON ALIMENTARE
INDIRIZZO
C.V.Emanuele, 82
C.so Repubblica, 132
Via P.Kennedy
Via Braie, 93
Via Braie, 299
Via Braie 564
C.so Repubblica, 110
Via Aurelia, 34
P.zza D'Armi, 1
Via Aurelia, 40
Via Braie, 276
Via Turistica
Via Turistica
Via Aurelia , 2
Via Aurelia, 141
Via XXV Aprile, 73
Via Braie, 22
C.so Repubblica, 8
Via De Gasperi,8
Via Aurelia ,59
C.so V. Emanuele,45
Via Braie,223
C.Repubblica,95
Via Aurelia,20
P.zza Garibaldi, 44
Via Aurelia ,24
Via P.Kennedy,2
Via Braie,235
P.zza Garibaldi, 34
Via Aurelia, 67
C.so V. Emanuele,93
C.so V. Emanuele,62
C.so V. Emanuele,11
Via Asse, 40
P.zza Garibaldi ,18
C.so V. Emanuele, 15
C.so Repubblica, 196
P.zza D'Armi, 22
Via Braie,63
Via Aurelia, 25
C.so Repubblica, 130
P.zza Garibaldi, 38
Via Aurelia, 105
C.so Repubblica,36
P.zza D'Armi,31
C.so Repubblica,122
C.so Repubblica, 220
105
SV (mq.)
63
127
31
200
59
83
55
107
49
60
220
1490
1490
180
55
161
150
47
62
92
106
39
556
65
45
46
18
369
54
20
110
36
43
200
25
41
64
36
51
43
116
20
80
24
97
70
159
SPAFLOR
LE RUOTE
GINO
BAR GUGLIELMO
BENZA FABIO
BAR PARADISE
DISCO PUB CHARLOT
M.P.M. CARINGELLA
EREDI SECCO BAR
BAR DEL GELSO
GIBELLI MICHELINA
LA CUCARACHA
MANUEL
BAR DEL SOLE
PIZZERIA DEL PONTE
LA SIESTA
ROSSO DAVIDE
BAR EMILY
BILLABONG
POLDO
JONNY BLUS
BAR ROBERTO
GRIFUN
CITY HALL
TOTALE
PUB.ESERCIZI/BAR
PUB.ESERCIZI/BAR-RIST.
PUB.ESERCIZI/BAR-RIST.
PUB.ESERCIZI/BAR
PUB.ESERCIZI/BAR- RIST.
PUB.ESERCIZI/BAR
PUB.ESERCIZI/BAR-RIST.
PUB.ESERCIZI/BAR-RIST.
PUB.ESERCIZI/BAR-RIST.
PUB.ESERCIZI/BAR-RIST.
PUB.ESERCIZI/BAR-RIST.
PUB.ESERCIZI/BAR-RIST.
PUB.ESERCIZI/RIST.
PUB.ESERCIZI/BAR
PUB.ESERCIZI/BAR-RIST.
PUB.ESERCIZI/BAR-RIST.
ARTIGIANO/TIPOGRAFIA
PUB.ESERCIZI/BAR
PUB.ESERCIZI/BAR-RIST.
PUB.ESERCIZI/BAR-LATT.
PUB.ESERCIZI/SALA GIOCHI
PUB.ESERCIZI/BAR-RIST.
PUB.ESERCIZI/BAR-RIST.
PUB.ESERCIZI/BAR
C.so Repubblica ,36
Via Braie, 111
Via Braie, 10
Via Aurelia,26
Via Dante Alighieri
Via Aurelia, 61
C.so Repubblica,8
Via Aurelia
Via Aurelia,109
P.zza Marconi,2
P.zza Marconi,9
P.zza Marconi,5
C.so Italia,237
Via Dante Alighieri
C.so Repubblica, 102
Lungomare Carducci
Via aurelia, 42
Via Eroi C.
Lungomare Carducci
P.zza Garibaldi,40
P.zza Garibaldi,16
P.zza Bosio Adorni,19
P.zza D'Armi,34
P.zza D'Armi,30
SI ALLEGANO
- LE TABELLE ANALITICHE DEI SERVIZI PUBBLICI
- IL DOCUMENTO DEGLI INDIRIZZI E DEGLI OBIETTIVI
106
60
107
215
50
67
50
90
35
135
40
94
50
172
32
125
100
188
150
20
55
45
52
60
9306
DOCUMENTO DEGLI INDIRIZZI E DEGLI OBIETTIVI
In coerenza con la descrizione fondativa
La definizione degli obiettivi generali del PUC discende direttamente dalla descrizione fondativa o meglio
dall'individuazione dei caratteri peculiari, delle problematiche emergenti e delle potenzialità del territorio
preso in esame.
Tali obiettivi vengono qui di seguito riassunti:
1) Fattibilità del Piano
La fattibilità del piano é obiettivo prioritario del PUC.
Dall'analisi del livello di attuazione del vigente PRG, descritto nella descrizione fondativa, sono emersi
alcuni ordini di problematiche che qui si riassumono:
1) Programmazione di SUA di iniziativa privata che non sono mai decollati.
2) Previsioni di servizi su aree difficilmente attuabili per localizzazione o per il necessario ricorso a
procedure espropriative lunghe nei tempi ed incerte nell'esito.
3) Previsioni di infrastrutture viarie che risultano inuattuabili con le sole finanze disponibili dell'Ente
pubblico.
Per puntare all'efficienza del piano, al minimo scarto tra prefigurazione e attuazione, si riporta qua di
seguito questa ulteriore e diversa articolazione degli obiettivi:
1) Procedere all'attuazione del piano facendo ricorso, negli ambiti di conservazione e riqualificazione, alla
concessione diretta unitamente ad una più mirata ed approfondita pianificazione che impone regole e
tipologie preordinate e stabilite.
2) Valutazione della cooperazione dei soggetti privati nella fase di attuazione delle aree soggette a
trasformazione urbana. Tale strategia risulta necessaria se si considera come oggi l'attuazione dei piani
non possa prescindere da forme di cooperazione fra pubblico e privato. Lo stato delle finanze locali ed il
clima culturale oggi dominante non permettono una trasformazione urbana direttamente controllata dal
soggetto pubblico; di conseguenza la cooperazione fra pubblico e privato, già attivata in fase preventiva,
diviene l'unica via percorribile per la realizzazione di interventi di una certa entità.
3) Previsione di servizi in aree strategiche e preferibilmente non insediate (aree gerbide o improduttive,
aree demaniali).
4) Previsioni di infrastrutture viarie sulla sede di percorsi già esistenti, con tracciati che privilegiano la più
facile realizzazione tecnica compatibilmente alla sostenibilità ambientale dell'intervento.
2) Sostenibilità ambientale dello sviluppo
Il principio della sostenibilità ambientale dello sviluppo, secondo il quale il soddisfacimento dei bisogni
della società attuale deve realizzarsi senza compromettere le possibilità delle generazioni future di
soddisfare i propri, vuole essere un obiettivo della pianificazione comunale. E ciò in conformità alla nuova
legge urbanistica regionale e agli indirizzi della nuova legge urbanistica nazionale .
Al sistema del piano dovrà essere quindi richiesta:
1) La conservazione e valorizzazione delle risorse ambientali riconosciute uniche e non sostituibili. Si
citano l'Oasi faunistica del Nervia, l'asta del torrente Nervia, il versante collinare dell'Alta Via dei Monti
Liguri, il versante collinare di Santa Croce, alcune forre e valloni, i calanchi di Brunetti.
2) La cura e la difesa del territorio anche in sede di previste trasformazioni urbanistiche
3) La ricerca di condizioni di crescente stabilità degli ecosistemi, a compensazione dei fattori di fragilità
determinati dall'urbanizzazione e dallo sfruttamento produttivo delle risorse.
4) La tutela della funzione ambientale del verde privato: garanzia della conservazione di episodi quali
107
giardini privati, alberature stradali, filari, alberi monumentalie gruppi di alberi emergenti.
3) Organizzazione,
comunale
innovazione
e
sviluppo
dei
settori
produttivi
dell'economia
Il processo di pianificazione comunale mira al miglioramento della qualità della vita della popolazione
attraverso la promozione di opportunità di sviluppo economico e sociale.
Tale obiettivo si articola in altri più specifici:
1) Preservazione delle aree di effettiva produzione agricola di fondovalle e collinari in ambiti prottetti e
opportunamente disciplinati
2) Potenziamento dell'area industriale-artigianale-commerciale a monte del tracciato autostradale con la
previsione di una nuova espansione
3) Potenziamento e sviluppo di attività turistiche nell'area a sud del rilevato ferrioviario con la duplice
prospettiva di un'organizzazione di spazi per il tempo libero e la salute del corpo o in alternativa la
creazione di una darsena interna
4) Possibilità di riqualificazione delle attività produttive esistenti sparse nel teriitorio con mirati interventi di
recupero e sviluppo.
4) Miglioramento e realizzazione di nuovi servizi comunali e sovracomunali
Con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita della popolazione e al favorimento dell'integrazione sociale
il processo di pianificazione deve asicurare ai cittadini una adeguata dotazione di servizi e di attrezzature
collettive.
5) Miglioramento e potenziamento delle strutture atte alla mobilità e all'accessibilità
6) Espansione
Tra gli obiettivi del piano il PUC si dà quello di evitare ulteriori espansioni che occupino aree ancora da
urbanizzare. Tale scelta richiede di concentrare il contenuto progettuale del piano sulle trasformazioni
possibili di ogni luoogo costruito: da quelle di trasformazione più intensiva a quelle di minore densità
7) Perseguimento delle qualità formali e di identificazione urbana
Con la finalità di conferire alla città e al suo territorio caratteri di polifunzionalmità e di qualità formale che
possano diventare positivi fattori di identificazione urbana il processo di pianificazione comunale tende al
soddisfacimento dei seguenti obiettivi:
1) Conservazione del patrimonio di interesse storico, archeologico, artistico e culturale. Tale patrimoinio
infatti, nel momento in cui la globalizzazione dei mercati tende ad omologare economie e stili di vita,
contribuisce ad esaltare differenze e specificità che valorizzano appunto l'identità urbana.
2) Caratterizzare i distretti di trasformazione con progetti e regole volti a conferire qualità formale allo
spazio urbano attraverso tipologie edilizie adeguate, pesi volumetrici opportuni e una concezione
organica degli spazi.
8) Perequazione urbanistica
Un obiettivo da perseguire é quello della necessità di una relativa indifferenza della proprietà immobiliare
nelle scelte del piano urbanistico; indifferenza non "assoluta" ma "relativa" in quanto non va ritenuto
riferirla tanto alla scelta di fondo generale del piano, quanto da ricercare all'interno del territorio urbano da
trasformare-conservare. Ai terreni chiamati ad usi urbani nei distretti di trasformazione (C) ed in quelli di
riqualificazione BC viene riconosciuto un minimo contenuto edificatorio in maniera tale da assegnare una
108
potenzialità edificatoria a terreni posti i situazioni di diritto e di fatto identiche. Tale principio trova
applicazione nelle aree di trasformazione urbanistica. L’obiettivo urbanistico é quello di costruire una parte
di città completa in tutti i suoi particolari ponendo particolare attenzione alla riqualificazione dell’esistente
ed alla ricucitura dei vuoti urbani interclusi ed alle frange urbane. Si prevede di limitare il ricorso
all’esproprio alle necessità urgenti della collettività, ad interventi all’esterno dell’area urbana e da
urbanizzare ed a modesti interventi di miglioramento della dotazione di spazi pubblici all’interno di arre già
consolidate, non interessate da trasformazioni significative.
109