La nuova vita delle Procuratie
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La nuova vita delle Procuratie
8 Sabato 7 Marzo 2015 Corriere del Veneto VE GUARDIA MEDICA Centro Storico Malmocco Alberoni Pellestrina Venezia&Mestre [email protected] 0412385648 0412385668 0412385653 Burano Murano S. Erasmo Cavallino Treporti Ca’ Savio 0412385659 0412385661 0412385678 Mestre e Marghera Favaro Veneto Marcon Quarto d’Altino 0412385631 0412385639 0412385642 FARMACIE Al Lupo Coronato Cerva d’Oro Colleoni 0415220675 0415246565 041739046 La nuova vita delle Procuratie Accordo fatto tra Comune e Generali. Dopo i lavori ci saranno uffici, fondazioni organizzazioni scientifiche. Il Leone torna in laguna con spazi di rappresentanza Uffici di lusso Le Procuratie vecchie sono state la sede delle Assicurazioni generali di Trieste fino al trasferimento a Mogliano. Oggi ospitano alcuni uffici ma in futuro il Leone di Trieste vuole rinforzare anche la sua sede di rappresentanza (foto Vision) La vicenda Comune e Assicurazioni Generali hanno fatto un accordo per l’uso delle Procuratie Il 70 per cento può essere destinato a fondazioni e organizzazioni, il 30 per cento resta al Leone, 640 metri quadri sono concessi a Ca’ Farsetti Era l’ultimo tassello da incastrare nel complesso mosaico che compone piazza San Marco ma, dopo anni di trattative, spesso burrascose, Comune e Assicurazioni Generali hanno trovato l’accordo. La nuova vita delle Procuratie Vecchie è fatta di uffici, sedi di rappresentanza, negozi dove oggi ci sono. Nessuna residenza, come ipotizzato qualche anno fa. Non cambieranno insomma le destinazioni d’uso del corpo di fabbrica più antico della piazza. Entro l’anno, partiranno i restauri e, una volta terminati i lavori, si insedieranno fondazioni, istituzioni culturali e di ricerca nel 70 per cento degli spazi. Nel rimanente 30 per cento invece Generali manterrà i propri uffici di rappresentanza, per non perdere quella «vetrina» privilegiata nella città più famosa del mondo che le VENEZIA Assicurazioni occupano dal lontano 1832, anno della loro nascita. Ieri, il commissario Vittorio Zappalorto e l’amministratore delegato Philippe Donnet hanno sigillato l’intesa che porterà alla riapertura di spazi che pochi, anche tra i veneziani doc, hanno avuto la fortuna di visitare. «Siamo lieti di poter ridare nuovo impulso a un edificio unico al mondo che fa parte della nostra storia e della città», dice Donnet. «Il leone delle Generali torna a San Marco - commenta Zappalorto grazie a questo progetto si arricchirà di valore e prestigio tutta la piazza». Le Procuratie Vecchie, 152 metri di fabbrica ricostruita dopo un incendio nel sedicesimo secolo, sono per la quasi totalità delle Generali che vi mantiene un presidio dopo aver trasferito la sede centrale a Mogliano. Da allora, la maggior parte dell’immobile è rimasta appunto chiusa. Sei anni fa sembrava che la trattativa con Ca’ Farsetti potesse chiudersi con la possibilità per la compagnia assicuratrice di ricavare appartamenti nel salotto buono della città in cambio della cessione di spazi per le sedi museali veneziane. Non se ne fece però nulla e il confronto sembrava chiuso con un braccio di ferro proprio sulle destinazioni d’uso permesse in piazza San Marco. Di recente, alle Procuratie Vecchie si è riuscito ad insediare, in una porzione della proprietà delle Generali, l’ufficio di Unesco e si è iniziato anche a discutere di una vetrina di rappresentanza anche per l’ong di Gino Strada, Emergency. Da qui, è ripartita la trattativa che ha portato all’accordo firmato ieri: per vent’anni, Ca’ Farsetti gestirà 640 di Alice D’Este La spesa tra gli affreschi l’ex Cinema Italia riapre ma come supermercato Sarà un punto vendita Despar di ottocento metri quadri. E si svilupperà all’interno dell’ex cinema Italia in Strada nova. Frutta e verdura ma anche pasta e tisane entro fine anno si compreranno tra le colonne antiche e gli affreschi restaurati del palazzo di proprietà della famiglia Coin. A darne l’annuncio ieri Massimo Salviato, direttore appalti di Aspiag Service (la concessionaria Despar per il Nordest): «L’apertura è in previsione per fine anno – dice Salviato – aspettiamo solo che ci dicano “entrate” per sistemare il punto vendita. Il contratto? Stipulato più di due anni fa. La proprietà sta restaurando lo stabile rispettando tutti i dettami imposti dalla soprintendenza. Sarà un punto vendita molto bello». L’investimento di Aspiag si aggira intorno ai 2 milioni di euro. «Ci teniamo molto – dice Salviato – abbiamo sviluppato molti punti vendita a Nordest in questo periodo, dal Friuli al Veneto, in provincia di Venezia più d’uno ma questo è il nostro fiore all’occhiello». Salviato lo dice da uno degli ultimi piani della costruenda HTM, la Hybrid Tower Mestre di via Torino (dove il negozio Despar è già aperto), che ospiterà uffici, appartamenti, una spa, una sala prove e molto altro. La sua costruzione è quasi finita. Mancava solo la posa dell’ultima parte: l’ultimo piano della torre che ospiterà il ristorante con vista panoramica sulla laguna di Venezia e la copertura del tetto. Ed è stata fatta ieri. Issandola, fino a 75 metri grazie ad una gigantesca gru. Costruirla a quelle altezze sarebbe stato pericoloso e difficile. E così gli impalcati, già assemblati, dei tre livelli che compongono l’ultimo piano sono stati posizionati sulla cima dell’edificio. Un momento simbolico per il progetto sviluppato da Cervet srl, società di promozione e sviluppo immobiliare di Mirano, diretta dall’imprenditore Francesco Fracasso. La torre sarà pronta per fine aprile, inizio maggio. Poi cominceranno i lavori interni. «La giornata di oggi è simboli- Trasformazioni VENEZIA Zappalorto Nuovo prestigio per tutta la piazza Donnet Impulso a un pezzo della nostra storia Torre L’intervento di Despar in via Torino, la vista dall’alto e il cinema Italia (Foto Errebi) ca per Mestre - dice Fracasso abbiamo messo insieme in un’unica struttura di 75 metri e 19 piani 6 funzioni integrate offrendo nuovi spazi di lavoro, nuove abitazioni, servizi e punti di ritrovo per la cittadinanza». Dei 19 piani, infatti, cinque saranno destinati al residenziale, tre al centro benessere, nove 0415267251 0415370877 041615985 041680111 Mobilità verde Ferry boat a gas liquido sperimentati dal Porto VENEZIA La mobilità sostenibile, no con un layout architettonico diverso a seconda delle attività». Qualcuno si è già detto interessato. Alcuni studi legali veneziani hanno chiesto informazioni per comprare gli uffici, altri imprenditori si sono detti interessati agli appartamenti. Ogni ufficio (e ogni appartamento) sarà di circa 300 metri quadri, per un valore sul mercato che supererà il milione di euro. che non inquina ha trovato a Venezia la sua fiera e pensatoio. Dal vaporetto di Alilaguna spinto a idrogeno, all’utilitaria elettrica, sino al carrello elevatore a idrogeno. E poi le normative e le politiche a confronto nei casi italiani per favorire la mobilità green. Nel Green Mobility Show, alla seconda edizione al Terminal 103 della Marittima passeggeri, i contorni li ha disegnati, dopo i saluti dell’ad di Vtp Events Roberto Perocchio, il presidente dell’Autorità portuale di Venezia Paolo Costa, sottolineando il ruolo delle infrastrutture «che devono essere sostenibili tanto quanto i mezzi», dice. Qui si intravvede un altro tassello della visione della nuova Porto Marghera di Costa che ha anticipato i quattro prototipi a gas naturale liquefatto (Lng) su cui il Porto di Venezia vuole avere un ruolo leader per l’innovazione. Si parte dai servizi a terra. «Una stazione sperimentale di rifornimento per navi e mezzi pesanti su gomma spinti da Lng; poi un ferry, progettato assieme a Actv, e un rimorchiatore, spinti a gas naturale liquefatto». Come dire: mezzi puliti, certo, ma carburante green sempre disponibile. Costa ha richiesto un finanziamento europeo, che mette in rete i porti del Nord Adriatico, Capodistria compresa, in un’operazione da 7,4 milioni. La stazione di rifornimento a terra, dà occasione a Costa di immaginare un diverso uso di un’infrastruttura essenziale oggi per la chimica a Porto Marghera: la pipeline che trasporta etilene, gas che viaggia nei tubi verso Ferrara o Mantova a meno 160 gradi di temperatura; più o meno come il Lng. «C’è un’esperienza storica qui a Marghera di distribuzione di gas freddi, che è indispensabile per far decollare la mobilità sostenibile», dice Costa. Quarto prototipo, infine, dal valore di circa 40 milioni di progetto, è la «Mama vessel», il battello madre a gas liquido, che dovrà trasportare i container dalla piattaforma off shore alle banchine a terra. Il grosso dell’investimento, qui, lo fa la società di Rimorchiatori Panfido. Poi Alilaguna mette finalmente in cantiere il lancione a idrogeno col progetto «Hepic»: «Che non sarà un prototipo, ma un mezzo in servizio nella flotta Alilaguna (che conta già quattro mezzi elettrici, ndr) che farà servizio dall’aeroporto alla Marittima», ha detto la presidente di Hydrogen Park Michela Coletto. La società consortile partecipata al 70 percento da Enel, nel vaporetto green ci ha investito 1,5 milioni e dovrebbe essere pronta a ottobre in chiusura di Expo Aquae. Gruppo Sapio dovrebbe pensare a una stazione di rifornimento, ma un solo vaporetto non giustificherebbe l’infrastruttura. Enel, invece, ha presentato la colonnina di ricarica per auto elettrica in solo mezzora, in una stazione Eni nei pressi di Roma. Il suo sogno? I divi della Mostra del cinema che arrivano in passerella a bordo di auto elettriche Enrico Bellinelli © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA metri quadrati a titolo gratuito. Ma non solo, viene cancellato un debito di 400 mila euro e l’amministrazione riceverà un contributo di 3 milioni di euro, una tantum. Inoltre, il 70 per cento della proprietà, una volta riqualificata, sarà destinata a scopi di interesse generale, ossia diventeranno la «casa» di organizzazioni e fondazioni che si occupano di cultura, ricerca scientifica, sociale e ambientale come anche di promozione dell’immagine di Venezia nel mondo. Il restante 30 per cento invece sarà utilizzato per gli uffici di rappresentanza delle Generali e ad altre attività compatibili con San Marco. Nel sottotetto non si smantellano gli appartamenti che già ci sono (vuoti) e li userà l’Assicurazione come foresteria. Gloria Bertasi © RIPRODUZIONE RISERVATA Web Guarda la galleria fotografica e il video della posa dell’ultimo piano su corriereveneto.it Ca’ Bianca Del Litorale Al Doge Alla Dogaressa al direzionale e gli ultimi due accoglieranno il ristorante panoramico con vista sulla laguna. «Abbiamo voluto un progetto misto, in cui si incontrassero diversi stili di vita e diverse esigenze – dice l’architetto Flavio Albanese – la torre sarà un luogo in cui abitare, lavorare, fare shopping, prendersi cura di sé, uscire a cena, divertirsi. E questo si vedrà anche all’ester-