una “buona annata” supernovae

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una “buona annata” supernovae
UNA “BUONA
ANNATA”
PER LA RICERCA DI
SUPERNOVAE
SN2007an nella spirale barrata NGC4017 (foto AAC).
molto intenso
Un anno
di osservazioni al Col Drusciè ha portato
all’individuazione di altre sei supernovae
nell’ambito del Programma di ricerca
CROSS (Col drusciè Remote Observatory
Supernovae Search).
Il 10 marzo 2007 è stata scoperta
all’Osservatorio del Col Drusciè la
supernova SN2007an, esplosa nella
galassia spirale barrata NGC4017
nella Chioma di Berenice. La scoperta è stata effettuata da Marco
Migliardi, al suo dodicesimo successo personale. L’individuazione
di questa supernova non era facile, in quanto sovrapposta ad una
regione HII, visibile con la stessa
intensità nelle immagini riprese in
luce rossa dallo Schmidt dell’Osservatorio del Monte Palomar. Ciò
è dimostrato dal fatto che diversi
cacciatori di supernovae, che l’avevano ripresa sin dal 20 di febbraio,
non l’avevano però riconosciuta. Per
la sua identificazione si è rivelato
fondamentale lo spettro, eseguito
all’Osservatorio di Cima Eckar con
il telescopio Copernico di 182 cm.
(A. Harutyunyan, I. Agnoletto, S.
Benetti, H. Navasardyan, M. Turatto
e E. Cappellaro dell’Istituto Nazionale di Astrofisica and Osservatorio
Astronomico di Padova), il quale
ha rivelato trattarsi di una SN di
tipo II, ripresa alcune settimane
dopo il massimo. La magnitudine
della SN2007an, al momento della
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di Alessandro Dimai
scoperta, era pari a +17,5. Da allora
sono trascorsi mesi di osservazioni
intense durate tutta la primavera,
purtroppo senza successi, e mesi di
stallo completo durante l’estate, a
causa di un doppio grave guasto alle
apparecchiature fotografiche dell’osservatorio. Da metà agosto la timida
ripresa dell’attività, spesso rallenta-
SN2007kd in una
galassia anonima.
ta da un cielo carico di nuvole o da
una turbolenza eccessiva degli strati
atmosferici che rendevano le immagini astronomiche eccessivamente
impastate, quasi fossero realizzate
con un filtro flou. Poi, una lunga
serie di notti serene in settembre
ha permesso di riprendere migliaia
di immagini di galassie in tutto il
cielo, che puntualmente sono state
analizzate dai vari ricercatori del
CROSS. E il giusto premio a tale dedizione è arrivato con gli interessi
il 23 e il 24 settembre 2007, con la
pubblicazione di due circolari IAUC
(International Astronomical Union
Circular) che confermavano le scoperte di due supernovae da parte di
Mirco Villi, un socio storico dell’As-
SN2007kc in UGC8400
(foto AAC).
sociazione Astronomica Cortina che
controlla da anni a distanza dalla sua
abitazione in Romagna le galassie riprese a Cortina. Le due scoperte sono
avvenute in due galassie di modeste
dimensioni, tanto da non essere neppure presenti nel catalogo astronomico principale denominato “NGC”. Le
due supernovae hanno avuto le denominazioni SN2007kc e SN2007kd.
Lo spettro della
SN2007kd, di
tipo Ia.
La prima è apparsa molto luminosa, ed il
suo splendore al momento della scoperta
raggiungeva la magnitudine +15,8. Due
giorni dopo, al momento della conferma, questa era aumentata di un decimo
di magnitudine. La galassia ospite,
UGC8400, è una spirale di tipo misto c-d
che si trova ad una distanza di circa 150
milioni di anni luce dalla Via Lattea. A
causa della scarsa altezza sull’orizzonte,
non sono stati ripresi spettri della supernova che però, dall’analisi della curva
di luce, pare essere di tipo II a plateau
(con una lunga stasi ad una magnitudine elevata). La supernova SN2007kd,
individuata la mattina del 23 settembre
2007 poche ore dopo la scoperta della
SN2007kc, è esplosa nella piccola galassia MCG+6-21-36. La sua magnitudine
era pari alla +16,6, mentre al momento
della definitiva conferma, all’alba del 24
settembre, era già aumentata alla +16,3.
Questa piccola galassia si trova nello
stesso campo di UGC5020, oggetto principale della ricerca CROSS. La supernova
2007kd, esplosa all’estremità di uno dei
bracci a spirale, è di tipo Ia, scoperta due
settimane dopo il massimo di luce.
Una curiosità: la SN2007kd è la più lontana supernova scoperta dal CROSS: la
distanza della galassia ospite è infatti
stimata in 320 milioni di anni luce.
Dopo un’attesa di 4 mesi, e dopo un paio
di scoperte mancate per circostanze sfortunate, ecco giungere inaspettata un’altra
supernova.
La SN2008P, così si chiama, è stata
individuata da Alessandro Dimai la
sera del 23 gennaio scorso, probabilmente solo poche ore dopo l’inizio
dell’esplosione. La galassia ospite è
NGC2550A, una bella spirale vista
di fronte che si trova entro i confini
della costellazione circumpolare
della Giraffa, osservabile quindi per
tutta la notte.
Subito la notizia, grazie ad Internet, ha
fatto il giro del mondo e dopo poche ore
è giunta l’ufficializzazione da parte del
CBAT (Central Bureau for Astronomical
La SN2008P in
NGC2550A (foto AAC).
Telegrams), il centro americano che dà il
“sigillo di garanzia” delle scoperte astronomiche mondiali. Lo spettro, ripreso il
giorno 25 gennaio dal Dipartimento di
Fisica e Astronomia dell’Università di
Vittoria, indica che si tratta di una supernova di tipo II ripresa nel momento del
massimo.
Il recente allargamento del gruppo
di controllori del CROSS ha subito
dato i suoi frutti. In gennaio, infatti,
sono entrati a far parte del CROSS
alcuni astrofili di fama nazionale:
Giulia Iafrate di Calalzo, Paolo Corelli di Udine, Marino Marizza di
Trieste, il toscano Michele Mazzucato, l’agguerrito gruppo di astrofili
pisani dell’Associazione Astronomica Isaak Newton di Tavolaia, ed
Elisa Londero, di Gemona del Friuli.
Ed è stata proprio quest’ultima ad
accorgersi che qualcosa di strano
era accaduto nella piccola spirale
UGC2519, una galassia circumpolare nella costellazione del Cefeo. La
nuova stella, individuata in immagini riprese il 13 febbraio 2008, appariva assai debole (m.v. +17,5), ma
comunque distinguibile dalla nebulosità diffusa dei bracci a spirale. Il
giorno della conferma (15/02) la sua
magnitudine era salita alla +17,0,
segno che l’evento era stato colto nei
primi istanti del suo sviluppo. Ciò è
avvalorato anche dalla segnalazione
dell’inglese Tom Boles, co-scopritore
della SN2008ak, che il giorno 12 febbraio l’aveva valutata di magnitudine +18,5. Lo spettro, ripreso il 21
febbraio, ha mostrato che si trattava
di una supernova di tipo II, colta negli istanti di massima luminosità.
Elisa Londero è la seconda donna italiana, dopo Edi Dal Farra - sempre del
SN2008ak in UGC2519
(foto AAC).
una “buona annata” per la ricerca di supernovae
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A destra: il grafico mostra
le scoperte dei principali
programmi di ricerca
amatoriali nel mondo; il
CROSS è all’ottavo posto.
In basso: SN2008ao, scoperta
in una galassia anonima
vicino a NGC1207.
CROSS - a scoprire una supernova. Ma,
mentre Edi scoprì la SN2001dp assieme
al suo compagno Marco Migliardi, Elisa Londero è la prima ad effettuare la
scoperta in modo del tutto autonomo.
Anche questo è un motivo d’orgoglio per
il CROSS: annoverare tra le proprie fila le
uniche due donne italiane scopritrici di
supernovae!
Non si era ancora spento l’eco per le recenti scoperte delle supernovae SN2008P
ad opera di Alessandro Dimai e della
SN2008ak da parte di Elisa Londero, che
lo scorso 27 febbraio una nuova scoperta
ha allietato il gruppo sempre più numeroso dei ricercatori del CROSS. Una debole
stella esplosa in una piccolissima galassia
anonima, distante circa 220 milioni di
anni luce da noi, è comparsa per la prima
volta nelle immagini elettroniche riprese
dall’osservatorio del Col Druscié. Se pensiamo che, quando questa remotissima
stella decise di esplodere, non era ancora
apparso un solo mammifero sulla Terra
e che solo da poco erano comparsi i primi
fiori ad ingentilire le pianure desolate
dell’era Giurassica, si resta sgomenti sulle
reali dimensioni del nostro universo.
Tornando alla cronaca della scoperta, una volta confermata la presenza
della “nuova” stella, le è stata assegnata la sigla SN2008ao e i suoi due
scopritori sono ora molto orgogliosi
di accoglierla nel loro bottino personale di successi. Elisa Londero,
sì, sempre lei, è giunta così in due
settimane al suo secondo successo
personale, mentre Marco Migliardi,
uno dei “pionieri” del CROSS, con
questa individuazione ha raggiunto
quota 13! Il che lo porta ad essere di
gran lunga lo scopritore italiano più
prolifico. A conferma della validità
di questo progetto di ricerca c’è da
dire che anche il secondo in classifica, Alessandro Dimai (9 scoperte),
e il quarto, Mirco Villi (6 scoperte),
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fanno parte del sodalizio cortinese.
Inoltre, con 24 supernovae complessive, il CROSS si situa al terzo
posto in Europa e all’ottavo a livello
mondiale per numero di scoperte in
ambito non professionistico, eguagliando il numero di successi di un
personaggio storico dell’Astronomia
italiana, il compianto Prof. Leonida
Rosino, direttore negli anni ‘60 e
’70 dell’Osservatorio Astrofisico
di Asiago, nonché grande amico
dell’Associazione Astronomica Cortina e autore di numerose e importanti pubblicazioni scientifiche note
in tutto il mondo.
Occorre però ricordare che il segreto di
questi successi risiede, oltre che nell’organizzazione dell’attività di ricerca del
CROSS, soprattutto nella qualità del cielo
di Cortina, che resta ancora oggi uno dei
più scuri e meno inquinati d’Italia.