/ SPECIALE SONNO Apnee notturne ignote a tanti medici di famiglia

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SPECIALE SONNO
IL 18 MARZO È LA GIORNATA MONDIALE DEL SONNO
Apnee notturne ignote a tanti medici
di famiglia (e la diagnosi arriva tardi)
Le apnee ostruttive sono più diffuse di quanto si creda. E nove milioni di italiani
soffrono di insonnia cronica. Incontro aperto a tutti al San Raffaele di Milano
Addio sport e vita
socialeper colpa delle
«chiazze»

di Laura Cuppini
Psoriasi, tanti rimedi
(ma poco usati)
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Quel legame
«sospetto»tra psoriasi
e disturbi renali
(Illustrazione di Antonio Delluzio)
Quelle «relazioni
pericolose»fra psoriasi
e altre malattie
Il 18 marzo è la Giornata mondiale del sonno e uno dei temi scelti per celebrarla è
quello delle apnee notturne. Recentemente si è parlato di questa patologia perché
l’Italia ha recepito una direttiva europea che obbliga i neopatentati e i cittadini
chiamati al rinnovo della patente a sottoporsi al test medici per escludere di avere
appunto l’Osas (obstruction sleep apnea syndrome, sindrome delle apnee
ostruttive del sonno ). Chi ne soffre può vedersi ridotta la durata di validità della
Studiare il Dna per
capirele cause della
psoriasi
patente di guida, dato che si calcola che oltre il 20% degli incidenti stradali sia
arriva spesso con grande ritardo e questo comporta, oltre ai rischi per la salute,
Psoriasi, ecco le linee
guida
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causato dalla sonnolenza e che il 7% sia attribuibile alle apnee ostruttive. Ma il
problema è a monte: essendo una patologia ancora poco conosciuta, la diagnosi
costi sanitari aggiuntivi per 2,9 miliardi solo in Italia. Secondo un’indagine svolta
da Philips (che ha realizzato un sito con un quiz per scoprire se si è a rischio di
apnee), su 32mila medici di famiglia soltanto il 10% dichiara di conoscere
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approfonditamente questa malattia e il 90% vorrebbe saperne di più. E solo il 24%
ne conosce l’impatto sulla qualità di vita e salute dei pazienti. Percentuale troppo
bassa se si considera che, oltre ai problemi legati alla guida, ci sono anche i rischi
Psoriasi: fondamentale
l'approccio psicologico
di contrarre gravi patologie legate alla frequente carenza di ossigeno, come
cardiopatie, scompensi metabolici, ipertensione arteriosa, diabete, vasculopatie
cerebrali.
La psoriasi è come un
icebergCosa c'è sotto la
pelle?
Che cosa sono il russamento e le apnee notturne e quali sono i rischi connessi?
DERMATOLOGIA
Sudorazione
eccessiva, come
combatterla
Psoriasi: le interviste
con gli esperti
Che cos’è il russamento
Quali sono i sintomi spia
«Non bisogna pensare che chi soffre di apnee notturne sia necessariamente obeso
Psoriasi e qualità della
vita
o sovrappeso. Inoltre ci sono alcuni sintomi spia, come la necessità di urinare
durante la notte o la cefalea al risveglio che sparisce dopo una-due ore. Anche la
presenza di ipertensione arteriosa che non risponde a uno o più farmaci deve far
sospettare» spiega Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro di Medicina del Sonno
dell’IRCCS Ospedale San Raffaele Turro di Milano e presidente della World
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Association of Sleep Medicine (WASM), che organizza la Giornata mondiale del
sonno. Le apnee notturne sono più diffuse di quanto si pensi: un medico su tre
sostiene che almeno venti dei propri pazienti sono colpiti in forma moderata o
grave, ma che solo una piccola percentuale di loro è in cura. «La patologia colpisce
almeno il 5% della popolazione generale - dice Ferini Strambi - e la cosa grave è
che, come anche altri disturbi del sonno, pur essendo diffusa è poco nota ai
medici di medicina generale. Tre anni fa abbiamo svolto un’indagine nelle
università italiane scoprendo che, su un totale di 1.400 ore di lezione nell’arco dei
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6 anni del corso di medicina, mediamente solo 2,5 sono dedicate al sonno e alle
patologie ad esso correlate. Come la sindrome delle gambe senza riposo, che
vai
vai
colpisce il 2% della popolazione, o l’insonnia cronica che interessa l’8-9%. Quindi è
chiaro che i medici di famiglia non sono preparati sull’argomento. È un problema
cui si cerca di ovviare con dei corsi accreditati organizzati da società come AIMS
(Associazione Italiana Medicina del Sonno) e AIPO (Associazione Italiana
Pneumologi Ospedalieri), rivolti sia a specialisti che a medici di famiglia. Ho scritto
I PIÙ LETTI
SETTIMANA
MESE
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Apnee notturne ignote a tanti medici di
famiglia (e la diagnosi arriva tardi)
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Dislessia, diagnosi precoce (in età
prescolare) e videogiochi fin da piccoli
per arginarla
Le possibili terapie
I percorsi terapeutici più consigliati per le apnee notturne sono la CPAP
(continuous positive airway pressure, ventilazione meccanica a pressione positiva
continua, ovvero un ventilatore che tiene aperte le vie aeree) per l’87% dei medici e
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OGGI
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anche un libro bianco sulle apnee notturne insieme a Giuseppe Insalaco del CNR IBIM di Palermo per fornire ia medici le nozioni fondamentali che servono a
formulare una diagnosi corretta di Osas».
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il dimagrimento per il 78%. Ma generalmente passano diversi anni prima di
arrivare a una diagnosi e ciò si ripercuote sui costi sanitari per 2,9 miliardi di euro:
a incidere massicciamente sono quelli legati al trattamento delle malattie correlate
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Lombalgia, contro il mal di schiena
«chi si ferma è perduto»
(problemi cardiovascolari, renali, metabolici), più che al trattamento specifico
della patologia. «Si stima che i costi sanitari relativi a diagnosi e trattamento della
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Tumore del pancreas, 9 italiani su 10
operati in centri con poca esperienza
malattia (visite, esami diagnostici, terapie) incidano solo per il 6%, contro il 49%
dei costi sanitari dovuti a un mancato riconoscimento e mancata prevenzione delle
comorbilità e il 45% dei costi dovuti a sinistri stradali, sul lavoro, domestici e alla
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Il punto sul decreto «esami inutili»: i
disagi dei malati e i dubbi dei dottori
perdita di produttività - spiega Giuseppe Insalaco, primo ricercatore del CNR IBIM di Palermo -. Identificare chi ne soffre e trattare le apnee significa aumentare
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Esami del sangue - Analisi del sangue Salute del Corriere.it
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Sei in Ucraina e 0,5 in Egitto: quanti
sono i giorni di degenza dopo il parto
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Progetto digitale integrato per fare
screening precoce «in famiglia»
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Acne, la lotta contro i brufoli comincia
sempre prima
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Il cervello e l’importanza del fattore
tempo (nelle malattie neurologiche)
la sicurezza sulle strade per sé e gli altri».
Perché siamo sempre esausti (anche se dormiamo)? Ecco 15 possibili spiegazioni
Non svegliarsi abbastanza presto
Necessaria la polisonnografia
Ma come si fa a identificare un soggetto con apnee notturne? «Una volta verificata
la presenza dei sintomi spia, bisogna necessariamente eseguire un esame
strumentale, la polisonnografia - spiega Ferini Strambi -, che dà informazioni sia
in termini di gravità della patologia sia sulla eventuale relazione tra apnee e
posizione corporea. Ci sono infatti persone che soffrono di apnee solo nella
posizione supina. Una volta accertata la patologia, che ufficialmente riguarda chi
ha 5 apnee o più all’ora (ma solitamente vengono considerati da trattare coloro che
ne hanno almeno 15-20 all’ora), si sceglie un’opzione terapeutica: il
dimagrimento, che può essere anche di lieve entità (bisogna sapere che il 10% del
calo ponderale riguarda l’area delle prime vie respiratorie, ovvero il collo);
meccanismi per evitare la posizione supina, come cinture particolari o un collarino
che emana vibrazioni quando ci si mette a pancia in su; la CPAP, che può essere
tarata in ospedale o a casa, ma va prescritta da persone esperte per evitare che la
terapia venga subito abbandonata. La terapia viene decisa anche in base alle
patologie associate alle apnee, o che possono costituire complicanze in più».
Quello delle apnee notturne è un problema che riguarda anche i bambini: il 10%
ne soffre. «Al contrario che nell’adulto con apnee, che di giorno mostra
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sonnolenza, il bambino con questo disturbo di giorno è iperattivo ed è una
condizione pericolosa, che può causare deficit cognitivi e nel rendimento
scolastico. Nei bambini in molti casi la causa può essere l’ipertrofia tonsillare, e in
presenza di apnee e giustificato l’intervento di tonsillectomia».
Nove milioni di insonni
Un altro tema importante della Giornata (il cui slogan è «il buon sonno è un sogno
raggiungibile») è quello dell’insonnia e anche qui i numeri sono impietosi: ne
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soffrono, in forma cronica (cioè da tre mesi o più), almeno nove milioni di italiani.
Negli ultimi 50 anni si è registrata una riduzione media di sonno giornaliera di
1,5-2 ore ed è sempre più in aumento il numero di persone che soffrono di
insonnia, con oltre il 45% della popolazione che soffre di insonnia acuta o
transitoria. La riduzione di sonno è causa di stanchezza, deficit di concentrazione e
di memoria, disturbi dell’umore. Una riduzione di sonno cronica, inoltre,
contribuisce a obesità, diabete, ipercolesterolemia, depressione ed è tra le cause di
disturbi quali infarto e ictus. Nei bambini, poi, la carenza di sonno è anche
responsabile di deficit nello sviluppo psicofisico, difficoltà di socializzazione e di
alimentazione. «In giornate sempre più lunghe e fitte di impegni, la necessaria
attenzione al sonno è sempre più carente perché considerato come un momento
di vita “perso” - spiega Pierluigi Innocenti, neurologo e presidente
dell’Associazione scientifica per la cura dei disturbi del sonno (Assirem) -. Molte
importanti funzioni invece si svolgono prevalentemente durante il sonno, come la
produzione di alcuni ormoni e il consolidamento della memoria. E non meno gravi
sono le conseguenze sociali dei disturbi del sonno, basti pensare ai colpi di sonno
alla guida o sul lavoro causa spesso di incidenti mortali». Tra le iniziative per la
Giornata, l’Assirem ha organizzato a Roma dal 18 al 20 marzo un Percorso
Educativo nella Medicina del Sonno, durante il quale gli esperti risponderanno alle
domande dei cittadini, saranno distribuiti questionari e materiale informativo,
spiegate le caratteristiche delle patologie e gli eventuali trattamenti sanitari.
Un incontro per tutti
A Milano invece, venerdì 18 marzo, gli specialisti del Centro di Medicina del Sonno
dell’Ospedale San Raffaele Turro, diretto da Luigi Ferini Strambi, insieme agli
specialisti di altri centri milanesi, organizzano un incontro aperto al pubblico sui
disturbi del sonno. Verranno trattati diversi temi: dall’insonnia al rapporto tra
sonno e sicurezza del lavoro; sonno e guida; apnee e ipertensione arteriosa;
sonnambulismo e rapporto tra sonno, obesità e diabete. Non mancherà anche il
punto di vista dei pazienti con apnee del sonno e il sonno nei bambini; uno spazio
sarà dedicato infine alla discussione con gli specialisti (IRCCS Ospedale San
Raffaele Turro, Aula Santa Chiara, palazzina D, via Stamira d’Ancona 20, Milano, 18
marzo, ore 10.30, ingresso libero fino a esaurimento posti). «Generalmente
quando si pensa ai disturbi del sonno si è portati a pensare all’insonnia. In realtà
essa rappresenta il disturbo con la maggiore prevalenza nella popolazione
generale, ma non è quello più frequentemente studiato con strumenti specifici nei
Centri di Medicina del Sonno - spiega Luigi Ferini Strambi -. Recentemente è stato
osservato che il tipo di insonnia che più facilmente tende a cronicizzare (70% dei
casi) è proprio quello caratterizzato da frequenti risvegli nel corso della notte;
invece, la forma in cui si tende ad assumere più frequentemente farmaci è quella
“iniziale”, con difficoltà di addormentamento. Quasi il 20% della popolazione
generale adulta assume almeno saltuariamente un farmaco a scopo ipnotico,
mentre quasi il 10% lo assume in maniera continuativa».
17 marzo 2016 (modifica il 17 marzo 2016 | 19:55)
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