Allegato 04 Relazione specialistica Impianto

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Allegato 04 Relazione specialistica Impianto
PREMESSA
Il presente progetto prevede la realizzazione di un centro comunale di raccolta rifiuti differenziati.
La struttura in oggetto sarà ubicata nel Comune di Lizzano nel lotto individuato nel N.C.E.U. al
foglio 7 particella 380.
Gli interventi impiantistici, come si evince dagli allegati progetti grafici, consistono in quanto
segue:
IMPIANTO DI SMALTIMENTO ACQUE DI PIAZZALE
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
L’intervento prevede quanto segue:
•
Installazione di griglie di raccolta delle acque di piazzale;
•
Installazione di rete di raccolta delle acque meteoriche e convogliamento nelle griglie di
raccolta delle acque di piazzale;
•
Installazione di collettori per il convogliamento delle acque raccolte dalle griglie
all’impianto di trattamento delle acque;
•
Installazione di impianto di trattamento acque;
•
Realizzazione di vasca di accumulo di acque meteoriche non contaminate;
•
Realizzazione di sistema di trincea drenante con condotta disperdente.
Nella fattispecie è previsto un impianto prefabbricato con trattamento continuo delle acque
meteoriche prima di essere recapitate sul suolo.
Esse saranno sottoposte ad un processo di separazione tra acque di prima pioggia ed acque di
seconda pioggia, con un apposito trattamento depurativo per le prime ed un trattamento in
continuo per le seconde mendiate grigliatura, dissabbiatura e disoleazione tale da consentire il
rispetto dei limiti imposti dalla Tabella 4 dell’Allegato 5 alla Parte Terza – Limiti di emissione
degli scarichi idrici - D. Lgs. 152/2006, così come previsto dal Regolamento Regionale n. 26 del
9/12/2013 (BURP n. 166 del 17.12.2013) con oggetto “Disciplina delle acque meteoriche di
dilavamento e di prima pioggia” (autorizzazione di cui all’art. 113 del D.Lgs n. 152/2006 e s.m.i.).
In accordo con le finalità del citato Regolamento Regionale sono state previste azioni di recupero
delle acque meteoriche mediante apposita cisterna di accumulo delle acque depurate. Tali
acque verranno riutilizzate per finalità irrigue delle aree verdi presenti nel centro comunale di
raccolta o per attività di lavaggio occorrenti nel sito compatibili con la tipologia di acqua
utilizzata.
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CONTRIBUTO DELLE SUPERFICI OGGETTO D’INTERVENTO IN CONDIZIONI DI
PIOGGE CRITICHE
Per l’analisi idrologica ed il calcolo della legge di probabilità pluviometrica per la stazione di
Lizzano, si è fatto riferimento ai dati pluviometrici registrati per 33 anni di osservazione ed al
concetto di tempo di ritorno T, cioè al numero medio di anni che bisogna attendere affinché un
certo valore possa essere superato.
Nel caso dell’analisi delle massime piogge di breve durata si considerano come variabili le
massime altezze di pioggia ht cadute per ciascuna delle durate caratteristiche 1, 3, 6, 12 e 24 h,
disponibili per una serie di n anni in un punto in cui è presente una stazione
pluviometrica di cui si registrino annualmente i dati. In tal modo la stima del valore massimo per
ciascuna durata e per un fissato periodo di ritorno può ottenersi moltiplicando il valore medio
t
per un coefficiente moltiplicativo KT detto coefficiente di crescita. Tale valore sarà dunque
tanto più grande quanto più dispersi saranno i dati osservati e quanto più elevato sarà il periodo
di ritorno. Il modello scelto per ricavare il valore del coefficiente di crescita si basa sulla teoria di
Gumbel che brevemente si richiama.
Data una serie di n dati (altezze di pioggia) per ciascuna delle durate indicate si ricava la media
e lo scarto quadratico medio; quindi viene calcolato il coefficiente di variazione medio CV
(media dei rapporti fra s.q.m e valor medio) che è indicativo di quanto i dati siano dispersi.
A questo punto si calcola il fattore di crescita KT secondo le espressioni di seguito riportate:
1.795/k’ = (1/CV) – 0.45
KT = [1 – k’ logln (T/T-1)] / (1 +
0.251k’)
Il valore medio dell’altezza di pioggia h t per una qualsiasi durata t viene calcolato con
un’analisi di regressione dei valori di h sui valori di t secondo una legge del tipo:
h t = a t n.
Le costanti “a” e “n” vengono determinate con un modello lineare se si immettono i dati in un
riferimento (log t, log ht).
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Stazione: Lizzano
Quota: 100.00
Numero di anni di osservazione: 33
Tabella dei dati osservati:
Anno
1957
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1972
1974
1977
1978
1979
1980
1981
1985
1986
1987
1989
1990
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1999
2000
1h
40.20
36.00
22.40
22.00
39.80
66.20
50.00
13.80
26.80
32.20
15.20
60.00
32.40
48.00
31.40
28.00
22.20
55.80
20.00
24.40
23.80
24.00
38.40
37.00
29.60
42.60
24.00
40.20
38.40
30.40
14.00
27.00
28.60
3h
47.40
47.40
41.60
32.00
40.40
78.80
83.00
23.20
28.40
58.40
17.00
86.40
33.80
49.00
46.40
37.40
33.60
60.20
41.00
32.00
34.40
32.40
48.00
37.40
39.00
82.20
30.80
58.80
48.40
39.80
23.00
28.00
35.00
6h
47.40
58.80
44.40
38.00
41.00
85.60
101.20
24.80
30.00
67.60
20.40
89.00
43.60
94.00
66.40
40.20
47.60
66.20
50.20
32.00
40.80
33.00
48.80
37.40
47.60
91.80
35.00
58.80
52.40
45.80
44.40
28.80
36.20
12 h
47.40
72.00
62.60
39.20
41.60
90.60
116.80
34.60
45.20
68.00
22.40
96.40
71.20
101.20
89.20
40.60
76.80
66.20
68.20
32.00
44.00
33.00
48.80
37.40
61.00
92.80
49.40
58.80
66.00
71.20
45.80
31.60
44.00
24 h
63.40
83.20
114.40
43.40
73.80
91.20
131.20
47.80
47.80
68.00
29.00
100.60
80.20
102.00
97.80
44.00
77.20
85.80
74.80
52.60
44.60
33.00
54.60
37.40
69.60
93.60
64.00
58.80
11.00
89.20
53.20
42.00
56.60
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Analisi statistica dei dati:
Durata
Altezza media di
Scarto quadratico medio
pioggia
Coefficiente di variazione
1h
32.87
12.57
0.38
3h
44.08
17.42
0.40
6h
51.19
20.70
0.40
12 h
59.58
22.94
0.39
24 h
67.15
26.27
0.39
Leggi di probabilità pluviometrica:
Tempo di
KT
ritorno T
a
n
-
1.00
33.66
0.23
5
1.28
43.14
0.23
10
1.51
50.85
0.23
15
1.64
55.20
0.23
30
1.86
62.50
0.23
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CALCOLO
DEI
VOLUMI
DI
ACQUA
DOVUTI
ALLE
NUOVE
IMPERMEABILIZZAZIONI
A seguito della realizzazione delle opere progettuali, si rende necessaria la stima dei volumi
di acqua generati dalle nuove superfici impermeabili (tettoie, pavimentazioni esterne e
strade), al fine di individuare le strategie progettuali atte a non compromettere il sistema di
drenaggio e l’equilibrio idrologico esistente.
Il contributo di acqua è stato stimato considerando la curva di possibilità pluviometrica per
un tempo di ritorno di 5 ed un tempo di pioggia pari ad un’ora. Calcolata l’altezza di pioggia,
è stato assunto un coefficiente di deflusso pari a 0.9 per le superfici impermeabili.
Il contributo dato dalle nuove superfici, in condizioni di piogge critiche risulta:
Tettoie - asfalto e piazzale (superficie complessiva impermeabile 850 m2) coefficiente di
deflusso pari a Φ = 0.9
T = 5 anni
h= 0,04314 m
Q = 850 x 0,04314 x 0,9 x 103/3600 ≈ 9,167 l/s
Il quantitativo di acque, legato a precipitazioni di livello critico con tempo di ritorno di 5 anni
(come suggerito dalla normativa regionale vigente), deviato dalla superfici impermeabili di
Tettoie - asfalto e piazzale risulta pari a 0,009167 mc/sec.
Considerando l’evento critico di durata pari ad un’ora si ottiene un volume di acqua pari a
circa 33,0021 mc.
Ai fini del dimensionamento della trincea drenante si dovranno considerare i seguenti valori
di coefficienti di permeabilità, come da letteratura:
- K = 2,2 * 10 -5 cm/sec per i terreni di natura calcarenitica.
I suddetti valori derivano da prove di permeabilità realizzate in occasioni di studi precedenti
su litologie di natura calcarenitica e trovano conferma nella locale letteratura geologica. Le
acque meteoriche provenienti dal lotto oggetto d’intervento saranno smaltite all’interno dello
stesso, pertanto non andranno ad alterare l’assetto idrogeologico ed idraulico dell’area
circostante.
Lo smaltimento delle acque meteoriche nei primi strati del suolo favorisce inoltre la ricarica
delle falde, riducendo il problema dell’intrusione marina legato principalmente al
sovrasfruttamento della falda. È opportuno sottolineare che la profondità della falda
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sotterranea è tale da assicurare l’esplicarsi dei processi autodepurativi dell’acqua all’interno
dell’ammasso roccioso nel corso dell’infiltrazione nel sottosuolo.
Il sistema idraulico di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche prevede il
convogliamento delle acque piovane, tramite opportuni dispositivi (griglie e caditoie), dalle
superfici esposte (coperture, piazzali, viabilità interna) alle condutture di adduzione ai corpi
ricettori (trincea drenante).
I valori complessivi di portata valutati ai fini del dimensionamento della trincea drenante
risultano pari a q = 9,167 l/s (portata di acque provenienti da tettoie e piazzali).
Figura 1: Carta Geologica d’Italia.Foglio 203
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Figura 2: Particolare Carta Geologica d’Italia con localizzazione del sito di intervendo e
legenda
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IMPIANTO DI TRATTAMENTO E DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE
METEORICHE
Oggetto dell’impianto risulta essere la sedimentazione e la disoleazione di tutte le acque
meteoriche provenienti da un piazzale, con separazione della prima pioggia.
L’impianto, al fine di garantire un franco di sicurezza, è stato dimensionato per una superficie
scolante di m2 1000, rispetto alla superficie di 850 m2 effettivi.
Si è ipotizzato un carico superficiale pari a 15 lt/s, ampiamente superiore al dato reale pari a
9,167 l/s.
L’impianto di depurazione prevede un trattamento delle acqua piovane, con la separazione
della prima pioggia; in particolare i primi 5 mm di pioggia, verranno depositati in una
vasca di accumulo, fatti sostare per 36 ore, e poi inviati, mediante pompa di sollevamento
azionata da un a centralina dotata di sensore di inizio e fine pioggia, presso la vasca di
disoleazione. Trascorse 36 ore dalla fine dell’evento meteorico la centralina che tramite il
suo sensore di pioggia non rileva più alcuna attività, aziona la pompa di sollevamento che fa
confluire le acque di prima pioggia nell’impianto di trattamento dedicato. Se si dovesse
verificare un evento meteorico prima delle 36 ore il conto alla rovescia per lo svuotamento
della vasca viene azzerato.
La restante pioggia verrà fatta confluire, tramite lo scolmatore direttamente all’impianto di
trattamento in continuo delle seconde piogge.
Scolmatore
L’arrivo del refluo, avviene in un pozzetto scolmatore, il quale provvede a separare i
primi 5 mm di pioggia dalla restante. Il pozzetto, con l’ausilio della valvola otturatrice
posizionata all’ingresso delle vasca di accumulo e di una centralina elettrica, permette la
separazione delle acque di prima pioggia e il trattamento in continuo di quelle di seconda
pioggia.
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DATI DI PROGETTO
Tubazione in ingresso DN
Base interna pozzetto
Altezza utile del pozzetto
200,00
0,50x0,50
0,73
mm
m
m
Vasca di accumulo acque di prima pioggia
La vasca di accumulo ha la funzione di raccogliere i primi 5 mm di pioggia e farli sedimentare
per 36 ore. La vasca è stata dimensionata in base ai primi 5 mm di pioggia caduta sul
piazzale.
DATI DI PROGETTO
Superficie del piazzale da trattare
Altezza di prima pioggia
1000,00
5,00
mq
mm
5,00
mc
1,80
1,40
2,40
6,00
m
m
m
mc
CRITERI PER IL DIMENSIONAMENTO
Volume necessario della vasca di raccolta
CARATTERISTICHE DELLE VASCHE
Lunghezza utile della vasca
Larghezza utile della vasca
Altezza utile della vasca
Volume utile della vasca
Impianti di trattamento acque di prima pioggia tipo GN3.
Il progetto dell’impianto di dissabbiatura e separazione di liquidi leggeri è stato redatto per il
trattamento delle acque meteoriche. Il refluo proveniente dalla raccolta delle acque
meteoriche di dilavamento, viene, quindi, immesso nel primo comparto della vasca, nel
quale è prevista la dissabbiatura ed una prima fase di disoleazione.
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DATI DI PROGETTO
Portata nominale
Diametro delle tubazioni in ingresso
3
125
lt/s
mm
La sedimentazione, e relativa dissabbiatura, si ottiene per gravità riducendo la velocità
dell’affluente con la predisposizione di una fase di calma nella quale le sostanze presenti,
caratterizzate da un peso specifico maggiore di quello dell’acqua, si depositano sul fondo.
SEDIMENTATORE
CRITERI PER IL DIMENSIONAMENTO DEL SEDIMENTATORE
3,00
lt/s
Portata d'acqua prevista
125,00
mm
Dimensione delle tubazioni di ingresso e uscita
0,40
mq
Area della vasca di sedimentazione
1,00
m
Altezza della vasca di sedimentazione
0,01
mq
Sezione della tubazione in ingresso
0,24
m/s
velocità del refluo
0,00750
m/s
Carico superficiale
velocità di sedimentazione granuli di sabbia
granuli diametro 10 mm
granuli diametro 5 mm
granuli diametro 1 mm
granuli diametro 0,5 mm
granuli diametro 0,1 mm
granuli diametro 0,05 mm
granuli diametro 0,01 mm
granuli diametro 0,001 mm
diametro
[m]
0,0100000
0,0050000
0,0010000
0,0005000
0,0001000
0,0000500
0,0000100
0,0000010
velocità
[m/s]
87,0259000
21,7564750
0,8702590
0,2175648
0,0087026
0,0021756
0,0000870
0,0000009
CARATTERISTICHE DEL SEDIMENTATORE
Lunghezza utile della vasca
Profondità utile della vasca
Altezza utile della vasca
Diametro delle tubazioni
Volume netto
0,46
0,84
1,00
125,00
0,39
m
m
m
mm
mc
Il comparto di disoleazione ha lo scopo di separare le particelle leggere presenti nel refluo.
Le particelle di olio di grosse dimensioni, hanno il tempo di flottare in superficie, per poi
essere raccolte.
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Le particelle d’olio di dimensioni minori che non hanno avuto la forza necessaria per
raggiungere la superficie e separarsi dalla
massa d’acqua confluiranno nel secondo
comparto, nel quale è stato inserito un pacco lamellare ad elevato sviluppo superficiale, posto
lungo il flusso di liquido in un regime di calma idraulica.
La funzione del filtro è quella di favorire la coalescenza della particelle minori che,
aumentando la loro dimensione, acquisiscono la capacità di contrapporsi alle forze elettriche
di adesione ed aumentano la loro velocità di flottazione in misura proporzionale al quadrato
del loro diametro.
L’inclinazione delle superfici che costituiscono il pacco lamellare consentono di ottenere
un flusso in controcorrente delle particelle d’olio di maggiore densità incrementando
notevolmente il rendimento del processo nel suo complesso.
Il pacco lamellare onda 13 verticale, predisposto per un flusso verticale consente di
ottenere un aumento dello sviluppo superficiale. Per le microparticelle oleose che
dovessero essere sfuggite alla separazione è stato predisposto, prima dell’immissione delle
acque nel pozzetto di controllo, un altro filtro in schiuma di poliuretano reticolata a base
poliestere con effetto di assorbimento.
DISOLEATORE
CRITERI PER IL DIMENSIONAMENTO DEL DISOLEATORE
Portata d'acqua prevista
Altezza pacco lamellare
Carico superficiale
Tempo di ritenzione delle particelle
Velocità flottazione particella olio
Altezza minima del disoleatore
CARATTERISTICHE DEL DISOLEATORE
Larghezza
Profondità
Altezza
Diametro delle tubazioni
Volume netto
3,00
0,30
0,00750
40,00
0,00370
0,14800
lt/h
m
m/s
s
m/s
m
0,74
0,86
1,00
125,00
0,64
m
m
m
mm
mc
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Impianto di trattamento in continuo acque di seconda pioggia
Il progetto dell’impianto di dissabbiatura e separazione di liquidi leggeri è stato redatto per il
trattamento in continuo delle acque meteoriche.
Il refluo proveniente dalla raccolta delle acque meteoriche di dilavamento, viene, quindi,
immesso nel primo comparto della vasca, nel quale è prevista la dissabbiatura ed una prima
fase di disoleazione.
DATI DI PROGETTO
Portata nominale
Diametro delle tubazioni in ingresso
15,00
200,00
lt/s
mm
La sedimentazione, e relativa dissabbiatura, si ottiene per gravità riducendo la velocità
dell’affluente con la predisposizione di una fase di calma nella quale le sostanze presenti,
caratterizzate da un peso specifico maggiore di quello dell’acqua, si depositano sul fondo.
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SEDIMENTATORE
CRITERI PER IL DIMENSIONAMENTO DEL SEDIMENTATORE
15,00
lt/s
Portata d'acqua prevista
200,00
mm
Dimensione delle tubazioni di ingresso e uscita
1,49
mq
Area della vasca di sedimentazione
2,20
m
Altezza della vasca di sedimentazione
0,03
mq
Sezione della tubazione in ingresso
0,48
m/s
velocità del refluo
0,01004
m/s
Carico superficiale
velocità di sedimentazione granuli di sabbia
granuli diametro 10 mm
granuli diametro 5 mm
granuli diametro 1 mm
granuli diametro 0,5 mm
granuli diametro 0,1 mm
granuli diametro 0,05 mm
granuli diametro 0,01 mm
granuli diametro 0,001 mm
diametro
[m]
0,0100000
0,0050000
0,0010000
0,0005000
0,0001000
0,0000500
0,0000100
0,0000010
velocità
[m/s]
87,0259000
21,7564750
0,8702590
0,2175648
0,0087026
0,0021756
0,0000870
0,0000009
CARATTERISTICHE DEL SEDIMENTATORE
Lunghezza utile della vasca
Profondità utile della vasca
Altezza utile della vasca
Diametro delle tubazioni
Volume netto
0,83
1,80
2,20
200,00
3,29
m
m
m
mm
mc
La vasca di disoleazione ha lo scopo di separare le particelle leggere presenti nel refluo.
Le particelle di olio di grosse dimensioni, hanno il tempo di flottare in superficie, per poi
essere raccolte.
Le particelle d’olio di dimensioni minori che non hanno avuto la forza necessaria per
raggiungere la superficie e separarsi dalla massa d’acqua confluiranno nel secondo
comparto, nel quale è stato inserito un pacco lamellare ad elevato sviluppo superficiale,
posto lungo il flusso di liquido in un regime di calma idraulica.
La funzione del filtro è quella di favorire la coalescenza della particelle minori che,
aumentando la loro dimensione, acquisiscono la capacità di contrapporsi alle forze
elettriche di adesione ed aumentano la loro velocità di flottazione in misura proporzionale
al quadrato del loro diametro.
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L’inclinazione delle superfici che costituiscono il pacco lamellare consentono di ottenere
un flusso in controcorrente delle particelle d’olio di maggiore densità incrementando
notevolmente il rendimento del processo nel suo complesso.
Il pacco lamellare onda 13 verticale, predisposto per un flusso verticale consente di
ottenere un aumento dello sviluppo superficiale. Per le microparticelle oleose che
dovessero essere sfuggite alla separazione è stato predisposto, prima dell’immissione delle
acque nel pozzetto di controllo, un altro filtro in schiuma di poliuretano reticolata a base
poliestere con effetto di assorbimento.
DISOLEATORE
CRITERI PER IL DIMENSIONAMENTO DEL DISOLEATORE
Portata d'acqua prevista
Altezza pacco lamellare
Carico superficiale
Tempo di ritenzione delle particelle
Velocità flottazione particella olio
Altezza minima del disoleatore
CARATTERISTICHE DEL DISOLEATORE
Larghezza
Profondità
Altezza
Diametro delle tubazioni
Volume netto
15,00
0,60
0,01004
59,76
0,00370
0,22111
lt/h
m
m/s
s
m/s
m
0,80
0,60
2,20
200,00
1,06
m
m
m
mm
mc
Installazione
Per l’installazione dell’impianto, si realizza uno scavo in trincea ristretta, di adeguate
dimensioni. Sul fondo dello scavo in base alla portanza del terreno si deve predisporre un
drenaggio con ghiaia ed un successivo letto di sabbia di adeguato spessore oppure una
soletta di ripartizione in calcestruzzo armato.
Quindi si procede alla posa delle vasche. Infine si effettua l’interramento con sabbia o
altro materiale arido idoneo, prestando particolare attenzione alla costipazione del materiale
di rinfianco.
Prima della messa in opera è necessario pulire accuratamente le vasche rimuovendo ogni
residuo di malta, terra e quant’altro e riempire completamente le vasche di disoleazione con
acqua pulita fino al livello di scarico.
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Esercizio, ispezione e manutenzione
L’impianto va controllato periodicamente, ai fini dell’asportazione del liquido leggero che si
accumulerà sulla superficie superiore delle acque presenti nelle vasche di disoleazione, con
una frequenza che va fissata in funzione del carico inquinante ed in base all’utilizzo
dell’impianto. Si consiglia un controllo visivo mensile ed ogni qualvolta si verifichino casi
eccezionali come fortunali o allagamenti. E’ altresì necessaria la periodica asportazione dei
fanghi di sedimentazione ed il lavaggio dei filtri.
La manutenzione dell’impianto, invece, deve essere effettuata almeno ogni sei mesi da
parte di personale qualificato come stabilito dalla norma UNI EN 858-2 del gennaio
2003.
Nelle circostanze in cui è necessario l’ingresso di personale nel separatore, questo deve
essere completamente scaricato e ben
areato; inoltre devono essere rispettati i
regolamenti/decreti per la prevenzione di incidenti e la manipolazione di materiali
pericolosi. Ad intervalli massimi di cinque anni, sempre secondo quanto previsto dalla
UNI EN 858-2 del 2003, l’impianto di separazione deve essere svuotato e sottoposto a
un’ispezione generale che comprenda:
-
tenuta d’impianto;
-
condizione strutturale;
-
rivestimenti interni.
Modifiche costruttive, nonché modifiche del principio di funzionamento dell’impianto o della
sua portata idraulica sono assolutamente vietati.
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TRINCEA DRENANTE
Successivamente le acque trattate vengono recapitate, attraverso una trincea drenante, sul
suolo.
La trincea drenante viene dimensionata facendo riferimento alla seguente espressione relativa
alle prove in pozzetto quadrato a carico costante.
k=
q
 h

b 2  27 + 3 
 b

Dove:
k = coefficiente di permeabilità in m/s
q = portata assorbita a livello costante
h = altezza dell’acqua nel pozzetto (h>b/4)
b = lato della base del pozzetto
Nell’ipotesi della presenza di calcareniti fratturate, si può ritenere un grado di permeabilità
medio pari a 2,2*10-5 m/s.
Ipotizziamo una profondità della trincea drenante pari a 1 m.
A questo punto dalla relazione precedente si può calcolare il lato della base del pozzetto, che
nel nostro caso risulta pari a 8,11 m.
Un pozzetto di tali dimensioni ha una superficie drenante (somma delle varie superfici
laterali) pari a circa 98,32 m2.
Al fine di garantire un ulteriore franco di sicurezza, è stata ipotizzata la realizzazione di una
trincea drenante aventi le seguenti dimensioni:
l = 10,5 m
b = 4,2 m
h=2m
Una trincea di tali dimensioni riesce a garantire una superficie drenante di 102,9 m2,
maggiore della superficie di 98,32 m2, derivante dall'applicazione della formula e
ampiamente garantista.
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Figura 3: schema di trincea drenante da adoperare
In conclusione il suddetto impianto è idoneo al trattamento in continuo delle acque
meteoriche, rispettando i limiti imposti dalla Tabella 4 dell’Allegato 5 alla parte terza del D.
Lgs. 152/2006.
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DIMENSIONAMENTO DELLE GRIGLIE DI RACCOLTA E DELLE TUBAZIONI
Dopo aver determinato il volume di acqua da drenare è essenziale individuare le dimensioni
delle griglie in dotazione alle canalette, ed in particolare stabilire per tali griglie le
caratteristiche di carico e di smaltimento richiesti.
La prima verifica da fare sulle griglie è la resistenza al carico richiesto secondo la norma EN
1433, che indica la classe di carico da impiegare per tutte le situazioni di traffico pedonale e
veicolare. Identificata la tipologia e la classe di carico da utilizzare, bisogna scegliere la
canaletta da installare in base alla capacità di assorbimento per ml, tenendo conto dei
possibili ostacoli come foglie o detriti vari.
Si è quindi stabilito di adottare una canaletta che avesse un assorbimento unitario espresso in
l/sec per ml di canaletta pari a 4,00, compatibile con i valori delle canalette presenti sul
mercato presenti sul mercato.
Per la determinazione delle dimensioni necessarie delle griglie di raccolta e delle tubazioni,
sono state prima di tutto individuate le aree di competenza delle griglie, determinandone le
superfici. Successivamente si è determinata la portata per mq di piazzale e quindi la portata
totale da smaltire per ogni area individuata.
Di conseguenza è stata determinata la lunghezza complessiva di canaletta da installare per
ogni area.
L’opportunità di installare canalette a tutta lunghezza, nasce dalla conformazione del
piazzale e della necessità di non avere dislivelli troppo accentuati.
Conseguentemente sono stati individuati i diametri delle tubazioni di adduzione delle acque
dalle canalette ai ricettori finali.
Analogamente si è proceduto per il dimensionamento dei collettori a servizio delle tettoie e
della palazzina uffici.
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