Calendario Aggiornato Esposizioni Aprile 2015

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Calendario Aggiornato Esposizioni Aprile 2015
BRESCIA
ESPOSIZIONI
APRILE 2015
2015
Infopoint Turismo Bresciatourism
MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
MOSTRE NEI MUSEI CIVICI
& NEGLI SPAZI ESPOSITIVI DI BRESCIA
MUSEO SANTA GIULIA
L’ospite eccellente, le opere della Pinacoteca Tosio Martinengo in Santa Giulia
L’esposizione “L’ospite eccellente” presenta una ricca selezione di dipinti appartenenti alle raccolte della
Pinacoteca, temporaneamente ospitati presso il Museo della Città al fine di garantirne la visione ai bresciani e ai
visitatori provenienti da altre città attraverso un criterio espositivo che valorizza le opere, ponendo in luce gli
autori più significativi – tra i quali Raffaello, Moretto, Romanino, Savoldo e Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto
– e importanti artisti di interconnessione sulla via maestra dell’intenso realismo che ha caratterizzato la pittura
bresciana ed il collezionismo locale.
La mostra allestita a Santa Giulia consente di compiere un percorso virtuale attraverso la storia della pittura
bresciana – o eseguita a Brescia e per Brescia da importanti artisti italiani – a cominciare dal Tardogotico e fino
al pieno Settecento. Non mancano, naturalmente, i più noti capolavori ai quali è legata la fama della raccolta
cittadina: dal Cristo Redentore e dall’Angelo di Raffaello allo Stendardo di Orzinuovi di Vincenzo Foppa, dal Cristo e
l’Angelo di Moretto all’Adorazione dei Pastori di Lorenzo Lotto, dal Flautista del Savoldo allo straordinario nucleo
dei dipinti di Giacomo Ceruti, tra i quali spiccano tre tele appartenenti al cosiddetto Ciclo di Padernello.
Parallelamente, trovano posto nell’esposizione anche i Profeti del Moretto, il ciclo dipinto da Giulio e Antonio
Campi per palazzo della Loggia, e notevoli opere di genere del Seicento e del Settecento (paesaggi, marine e
nature morte). Accanto al taglio cronologico, particolare attenzione viene prestata all’approfondimento di alcuni
temi specifici, quali il ritratto (sia di grande che di piccolo formato, con belle miniature di scuola nord-europea e
italiana provenienti in gran parte dalla collezione di Paolo Tosio), la pittura devozionale e quella destinata a
ornare gli edifici ecclesiastici, con le grandi pale d’altare provenienti dalle chiese di San Barnaba (il polittico di
Vincenzo Civerchio e Francesco Napoletano) e di Sant’Eufemia (l’imponente Sacra conversazione dipinta da
Moretto) e con le due Natività di Moretto e Romanino. Le cento opere esposte a Santa Giulia trovano posto
accanto ad alcuni ambienti del complesso monastico che – sempre in connessione ai lavori di palazzo
Martinengo – sono stati destinati a deposito.
“D’importanza grande e d’eccezionale rarità…”
Collezioni d’arte applicata dei Civici Musei di Brescia
Il percorso espositivo consente di ammirare esemplari di rara bellezza provenienti dalla civiche raccolte di arti
applicate, la cui formazione si deve ai generosi lasciti di illuminati collezionisti e mecenati come Gabriele
Scovolo, Paolo Tosio, Camillo Brozzoni e Leopardo Martinengo da Barco.
Avori medievali, oreficerie sacre del Quattrocento, bronzetti rinascimentali, cammei di età neoclassica, il
prezioso medagliere sono espressione di creatività artistica e di sapienza tecnica, oltre che testimonianze di storia
del gusto. Per rarità, qualità e quantità degli esemplari, meritano particolare attenzione la serie delle maioliche
“istoriate”, in grado di documentare l’attività dei maggiori centri ceramici italiani del Cinquecento, e il gruppo
dei vetri di produzione muranese, straordinaria esemplificazione delle tecniche e delle tipologie dal XV al XVIII
secolo. Gli “oggetti d’arte” selezionati per questa occasione, insieme ai molti altri conservati da alcuni anni nei
depositi, costituiscono un patrimonio di straordinaria importanza che trova pochi confronti nei musei italiani.
Orari: da martedì a domenica: 9.30-17.30 (chiusura biglietteria ore 16.30). Chiuso tutti i lunedì non festivi.
Ingresso: Intero € 10,00 - Ridotto € 7,50 (gruppi da 10 a 30 persone e convenzioni) - Ridotto € 5,50 (da 14 a 18
anni e sopra i 65 anni) - Scuole € 3,00 - Scuole con didattica € 4,50
MUSEO SANTA GIULIA, Via Musei 81/B, tel. 030 2977833/834, [email protected],
www.bresciamusei.com, www.rinascimento.bresciamusei.com
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
CAPITOLIUM
Il Capitolium riapre le porte del tempo
Impossibile perdere una emozione assolutamente unica: assistere al ritorno degli antichi Dei all’interno del loro
Capitolium, duemila anni dopo il loro primo ingresso. Accadrà a Brescia dove riapre il Capitolium, uno degli
edifici di età imperiale meglio conservati in Italia settentrionale.
A rendere eccezionale questa riapertura è non solo la bellezza, l’imponenza e l’importanza intrinseca del
monumento simbolo di Brescia ma il nuovo percorso museale che Francesca Morandini, curatore per
l’archeologia dei Civici Musei e Paola Faroni responsabile per l’edilizia monumentale del Comune di Brescia, in
team con Filli Rossi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, hanno ideato. Ad
accompagnare il visitatore all’interno dell’antico Tempio, al cospetto di Giove, Giunone e Minerva saranno luci,
suoni e atmosfere ricreate da Studio Azzurro.
Varcati i nuovi portali in bronzo, il visitatore sarà accolto nella Cella Orientale del Tempio, da una installazione
di profonda suggestione evocativa, un vero e proprio racconto, fatto di voci, suoni e immagini.
L’installazione multimediale permetterà ai visitatori di conoscere ed esplorare il sito così come doveva
presentarsi in origine, valorizzando l’ambiente e consentendo di comprendere meglio il significato del tempio e
rendendo la visita indimenticabile. Ma a stupire ancora di più saranno gli ambienti restaurati e soprattutto ciò
che durante i restauri qui è emerso. Le novità sono infatti numerose e rilevanti; dai pavimenti originali in marmi
colorati del I secolo d. C., agli arredi dell’antico tempio, alla dettagliata sequenza stratigrafica, alla cronologia del
tempio stesso. Il Capitolium era il tempio principale di ogni città romana ed era il simbolo stesso della cultura di
Roma; in esso era attribuito il culto alla “triade capitolina” e cioè le principali divinità del pantheon latino: i già
citati Giove, Giunone e Minerva. Nello spazio antistante il tempio si radunavano i fedeli per le principali
cerimonie e venivano compiuti i sacrifici. I pavimenti originali in pregiati marmi policromi, le statue e gli arredi
di culto – che rientrano dopo un lungo periodo nella loro antica sede - godranno di nuove visuali e nello stesso
tempo saranno protetti e conservati. Nuovi portali in bronzo infatti, altamente tecnologici, permetteranno di
rivivere l’atmosfera sacrale e solenne delle antiche aule di culto, garantendo anche un’ottimale situazione
microclimatica per la conservazione delle parti originarie del tempio. I resti archeologici di questo straordinario
complesso vennero portati in luce tra il 1823 e il 1826 quando i membri dell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti,
grazie a una sottoscrizione pubblica, poterono affrontare scavi estensivi nell’area, partendo da un capitello che
affiorava in un giardino privato. La campagna di indagini fu di tale successo da indurre l’amministrazione ad
aprire all’interno del tempio, parzialmente ricostruito, il primo museo civico di Brescia, il Museo Patrio. Aveva,
in particolare, creato un’immensa emozione la scopertura di un tesoro occultato da una parete del tempio. Un
deposito di opere bronzee magnifiche qui nascoste forse per salvarle da scempi o per sottrarle alla fusione per
battere moneta. Erano i cosiddetti “grandi bronzi” di Brescia, esposti oggi in Santa Giulia: un insieme unico di
statue ed elementi di arredo in bronzo dell’edificio. Tra essi, oltre a ritratti di imperatori, cornici decorate,
frammenti di statue, emerge per bellezza e rarità la statua della Vittoria alata, capolavoro della bronzistica del
primo secolo dopo Cristo. Questa apertura costituisce la prima tappa di un intervento complessivo di recupero
dell’area, che includerà anche con successive aperture i recenti scavi archeologici e il santuario di età
repubblicana. L’intervento si pone in continuità con il recupero delle domus dell’Ortaglia e l’inserimento di
questo contesto nei percorsi di visita del Museo della città del marzo 2003, nel solco della tradizione
archeologica bresciana che, a partire dai provvedimenti del 1480 - per i quali vennero murate negli edifici
rinascimentali in piazza della Loggia le “lapidi iscritte” di età romana trovate in città-, dimostra la precoce
sensibilità della città nei confronti del suo antico passato.
Orari: tutti i giorni, escluso martedì, ore 10.00-17.00 (ultimo ingresso 16.30). Chiuso tutti i martedì non festivi.
Ingresso: Intero € 4,00 - Ridotto € 3,00 (dai 14 ai 18 anni e sopra i 65 anni; gruppi da 10 a 25 persone)
Area archeologica del Capitolium, Via Musei 57, tel. 030 2977833/834, [email protected],
www.bresciamusei.com
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
PALAZZO MARTINENGO
Dal 24 gennaio al 14 giugno 2015
“Il cibo nell’arte: capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol”
Questa sorprendente mostra, strettamente legata al tema dell’Expo 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la
Vita”, è la più importante esposizione dedicata al cibo nell’arte mai organizzata finora in Italia. Per la prima volta
Palazzo Martinengo ospiterà una prestigiosa selezione di oltre 100 dipinti di altissima qualità, che coprono un
arco temporale di oltre quattro secoli, per offrire al pubblico l’occasione unica ed irripetibile di compiere un
emozionante viaggio alla scoperta della rappresentazione del cibo e degli alimenti nelle varie epoche storiche.
L’accurata scelta delle opere, effettuata dal curatore Davide Dotti coadiuvato da un comitato scientifico
internazionale, dimostrerà quanto le ricerche specialistiche più recenti hanno confermato, vale a dire l’esistenza
di un secolare e forte legame fra il cibo e le arti figurative, fra la straordinaria tradizione eno-gastronomica e la
cultura artistica italiana, caratteri distintivi della nostra identità nazionale.
Sala dopo sala il visitatore scoprirà così che i pittori attivi tra XVII e XIX secolo amavano dipingere i cibi e i
piatti tipici delle loro terre d’origine, ed incontrerà in talune opere pietanze ed alimenti oggi completamente
scomparsi di cui è difficile immaginare il sapore. Inoltre, grazie alla collaborazione con alcuni dei più rinomati
dipartimenti di Scienze dell’Alimentazione delle Università italiane, che analizzeranno in maniera scientifica le
tavole imbandite e le dispense immortalate nelle tele del ‘600 e ‘700, lo spettatore avrà preziose informazioni
sull’alimentazione e i gusti dell’epoca.
L’esposizione, che si articolerà secondo un suggestivo percorso iconografico e cronologico, sarà suddivisa in
dieci sezioni tematiche rispettivamente dedicate a: L’allegoria dei cinque sensi, Mercati dispense e cucine, La
frutta, La verdura, Pesci e crostacei, Selvaggina da pelo e da penna, Carne salumi e formaggi, Dolci vino e liquori
Tavole imbandite, Il cibo nell’arte del XX secolo.
In Palazzo Martinengo i capolavori dell’arte antica di Campi, Recco, Baschenis, Brueghel, Guercino, Salini,
Todeschini ed altri ancora, dialogheranno in maniera avvincente con quelli dell’arte moderna e contemporanea
di Magritte e De Chirico, Manzoni e Fontana, Lichtenstein e LaChapelle fino a Andy Warhol, solo per citare i
nomi dei più famosi. A conclusione del percorso espositivo, quale ultima sorpresa della mostra, il visitatore sarà
meravigliato dalla visione della “piramide alimentare”, una stupefacente istallazione che è stata commissionata
per l’occasione ad un noto artista contemporaneo italiano.
Un’affascinante racconto attraverso quattro secoli di storia dell’arte per esplorare le differenti correnti pittoriche
succedutesi nel corso del tempo – dal barocco al rococò, dal romanticismo ottocentesco alle avanguardie del
novecento – ed apprezzare, mai come prima d’ora, le varie iconografie correlate alla rappresentazione del cibo
che gli artisti hanno affrontato esprimendo al massimo grado estro ed originalità.
La mostra di Palazzo Martinengo, sorprendente ed innovativa, lascerà il pubblico letteralmente “a bocca aperta”
facendogli vivere un’indimenticabile esperienza plurisensoriale che delizierà non solo l’occhio ma anche il più
fine palato.
Orari: da mercoledì a venerdì: dalle 9:00 alle 18:00; sabato, domenica e festivi: dalle 10:00 alle 20:00; lunedì e
martedì chiuso
Ingresso: Intero € 10,00 - Ridotto € 8,00 (*visitatori dai 6 ai 26 anni, visitatori oltre i 65 anni, portatori di
handicap, soci Touring Club con tessera, soci FAI con tessera, insegnanti, militari, forze dell’ordine non in
servizio, possessori di tessera Village Card dell’Outlet Franciacorta)
Palazzo Martinengo, Via Musei, 30, tel. 030 5785122, [email protected].
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
MUSEO NAZIONALE DELLA FOTOGRAFIA
Dall’11 aprile al 4 maggio 2015
“42° Concorso fotografico San Faustino e Giovita"
Verranno premiati i vincitori dello storico concorso fotografico dedicato ai nostri Santi patroni, giunto
quest’anno alla sua 42° edizione. Il concorso riguarda tutte le manifestazioni e gli avvenimenti legati ai
festeggiamenti del 15 febbraio, compresi anche quelli che si svolgono nella provincia di Brescia. Verrà
inaugurata la mostra comprendente le fotografie vincitrici e ammesse. In occasione della premiazione del
concorso, verrà assegnato il premio al “Personaggio Bresciano dell’anno”, ad una personalità che si è distinta per
la nostra città.
Dall’11 aprile al 4 maggio 2015
“Paesaggi particolari", di Giulio Ghio
Nelle sue fotografie vi sono ancora paesaggi, riflessi, e altri temi; avvertiva, però, la necessità di guardarsi
attorno: cercava un nuovo metodo di fotografia che gli permettesse di conservare il passato aggiungendo il
nuovo senza dover ricorrere a PS o ad altri programmi.
Un’esigenza per conoscere di più e meglio le varie immagini che venivano via via proposte e verificare se, le foto
ipotizzate, potessero eguagliare o sostituire quelle derivate da quei programmi.
Da circa vent’anni ha iniziato un nuovo procedimento volto a realizzare qualcosa di diverso attingendo qua e là
a metodi, indizi, spunti, idee, dati necessari a creare fotografie che la mia mente elaborava. Quelle fotografie le
ha realizzate e proposte: hanno suscitato curiosità e riscosso interessamento che ha interpretato come un “via
Libera”. Successivamente hanno attirato l’attenzione di varie giurie in Europa.
Biografia:
È nato a Napoli, dove ha vissuto per molti anni. Ha iniziato a fotografare nel 1964 con il medio formato in
diacolor. Nel 1970, passato al 24X36, partecipa a concorsi con qualche risultato; nel 1972 entra nella statistica
Nazionale. Trasferitosi in Lombardia nel 1977 ha ripreso a fotografare con maggiore continuità. Nel gennaio del
1978 fonda, con un gruppo di amici, il Foto Cine amatori Asola, che dal 1981 è affiliato alla FIAF. La
partecipazione ai concorsi diventa più continua e nel 1991 si cimenta in campo internazionale, conquistando la
medaglia d’oro a Leuven in Belgio; a questa seguiranno numerose ammissioni e premi in vari paesi d’Europa.
Presidente del F. C. Asola dalla sua fondazione si impegna nella divulgazione della fotografia fra i vari circoli.
Collabora alle riprese pre restauro della cattedrale di Asola. Nel 1987 la FIAF gli conferisce l’onorificenza BFI
(benemerito della fotografia italiana); delegato provinciale di Mantova dal 1990 al 2008 si adopera per la
divulgazione delle manifestazioni FIAF e dello spirito della stessa. Nel 2003 la FIAF (Federazione internazionale
arti fotografiche) gli conferisce l’onorificenza AFIAF per i risultati conseguiti nel giro di 9 anni; attualmente è
nella classifica internazionale per il ventunesimo anno (19 consecutivi). Predilige il paesaggio ma non tralascia
altri temi sia in esposizioni normali sia con accorgimenti particolari tanto da creare immagini del tutto inedite.
Mostra nel cassetto: Trofeo Ghiroldi 1977.
Orari: martedì-mercoledì-giovedì dalle 9.00 alle 12.00 / sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00
Ingresso: gratuito
Sala Mostre e Conferenze del Museo Nazionale della Fotografia, Via S. Faustino 11D, tel. 03049137,
[email protected] - www.museobrescia.net.
MUSEO DIOCESANO
La maniera grande – Dipinti del XVI secolo dalla Pinacoteca Tosio Martinengo
In occasione della chiusura per restauri della Pinacoteca Tosio Martinengo sono stati depositati presso il Museo
Diocesano diciassette dipinti di grandi dimensioni, per lo più destinati alle chiese della città e rappresentanti della
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
grande stagione della pittura bresciana del Cinquecento. Un percorso che dall’ultima maniera di Vincenzo Foppa
conduce alle prime prove di Moretto e Romanino, fino ai risultati della maturità dei due artisti, segnati
dall’incontro con i grandi del Rinascimento italiano, da Raffaello a Tiziano.
Dal 25 ottobre 2014 al 26 aprile 2015.
“Brescia nella cartografia”
La mostra raccoglie un nutrito gruppo di planimetrie e incisioni di vedute di Brescia dal XV al XX secolo. Il
percorso espositivo, organizzato in ordine cronologico, guida il visitatore attraverso i secoli, mostrando
l’evoluzione e l’espansione della città, delle mura e degli edifici con i mutamenti che sono intervenuti e che ne
hanno determinato il riutilizzo o la distruzione.
I pannelli didattici sono stati pensati come approfondimento delle diverse sezioni, facilitando la lettura del
materiale esposto, talvolta non facile da interpretare, anche a causa dei molti interventi sul tessuto urbano che
hanno caratterizzato la vita della città di Brescia.
Sono in mostra anche alcuni dipinti inediti con le ipotesi ricostruttive delle principali piazze della città tra il XV e
il XVII secolo.
Dal 21 febbraio al 26 aprile 2015.
Alessandro Alghisi, “Un volo sulla città”
Nasce da un’intuizione di Giuseppe Fusari, direttore del Museo Diocesano di Brescia, l’esposizione “Il volo sulla
città. 1764 – 2015 da Carboni ad Alghisi”.
Partendo dalla bella e preziosa mostra attualmente in corso presso il Museo sulla cartografia storica di Brescia, il
Direttore ha immaginato di porre la città raccontata dagli artisti di ieri di fronte a quella attuale. Ha allora
coinvolto Alessandro Alghisi, artista che da qualche tempo sta raccontando, anch’egli, la città con i suoi disegni
invitandolo confrontarsi, in particolare, con le magnifica veduta di Domenica Carboni (in mostra nella versione
preparatoria e in quella definitiva, realizzata a incisione). Il confronto tra i due artisti, lontani nel tempo ma affini
nella tecnica del disegno, è ora visibile nelle sale del museo, dove la veduta di Alessandro Alghisi realizzata per
l’occasione (180x75 cm, affiancata dalle opere “satelliti” Brescia due e comparto Milano, con il cimitero
Vantiniano) è inserita nel percorso della mostra in un dialogo con la Brescia del ’700. Qualcosa è cambiato, altro
è riconoscibile in entrambe le opere che, insieme, consentono di affrontare un percorso a volo d’uccello sulla
città in questo inedito gemellaggio, aggiornando cosi anche il patrimonio vedutistico della città.
La mostra “Brescia nella cartografia (XV - XIX) “e l’opera di Alessandro Alghsi sono visibili fino al 26 aprile
2015 negli orari di apertura del museo.
Alessandro Alghisi disegna la figura umana dal vero. Coltiva anche la tradizione del taccuino di viaggio. Con il
progetto Brescia Capricciosa ha raccolto i disegni della città nel libro illustrato “La città raccontata con la
matita”, riproponendoli poi in contesti e dimensioni inedite e insolite.
Orario: tutti i giorni, escluso mercoledì, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
Ingresso: intero € 5, ridotto € 3, rid. over 60 € 2. Ingresso gratuito per scolaresche. Laboratori didattici € 3.50
Museo Diocesano, Via Gasparo da Salò 13, tel. 03040233
www.diocesi.brescia.it/museodiocesano - [email protected]
SALONE VANVITELLIANO
Dal 14 febbraio al 31 ottobre 2015
“Civica Liuteria Bresciana – Strumenti antichi dal Museo della Città”
La mostra “Civica liuteria bresciana. Strumenti antichi dal Museo della città” è un progetto del Comune di
Brescia e di Fondazione Brescia Musei che nasce con la finalità di far conoscere e valorizzare la straordinaria
collezione degli strumenti musicali della città, di cui vengono esposti in questa occasione cinque pregevoli pezzi
prodotti dalle famiglie liutarie bresciane più importanti. Gli strumenti in esposizione sono la testimonianza
dell’importanza della tradizione liutaria cittadina, che si sviluppò in particolare nel Cinquecento e nel Seicento, e
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
della qualità del lavoro delle botteghe specializzate nella costruzione di strumenti, la cui attività era nota e
apprezzata già a partire dal XV secolo. La collezione degli strumenti musicali dei Musei Civici, che conta ben
228 pezzi, è costituita da due nuclei principali: quello degli strumenti ad arco e quello degli strumenti a pizzico, a
cui si affiancano alcuni strumenti a fiato, a percussione e a tastiera, oltre ad alcuni pezzi provenienti da paesi
extraeuropei. Tale raccolta si formò inizialmente grazie alla donazione del tenore bresciano Francesco Pasini
(1848-1911) che lasciò al Comune di Brescia alcuni strumenti di grande pregio, ancora oggi rappresentativi del
nucleo principale della collezione. A questa prima donazione, si aggiunse nel 1994 la collezione di Virginio
Cattaneo e nel 2003 quella di Magda Zanelli, che donò tre strumenti appartenenti al padre, lo scultore Angelo
Zanelli. Completano la mostra una serie di pannelli didattici e due video che raccontano la storia della liuteria
bresciana tramite interviste a esperti, storici e liutai, così da rendere i contenuti accessibili a qualsiasi tipologia di
pubblico, specializzato e non.
Orari: da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 19.00; sabato dalle 8.00 alle 12.00; domenica chiuso. Ingresso libero.
Salone Vanvitelliano, Palazzo Loggia, www.comune.brescia.it
BIBLIOTECA QUERINIANA
Dal 3 aprile al 5 maggio 2015.
Mostra bibliografica di preziose edizioni antiche di medicina e gastronomia.
A cura dell’Associazione Bibliofili Bresciani Bernardino Misinta, nell’Atrio storico della Biblioteca.
Dal 7 aprile al 2 maggio 2015.
“Giro d’Italia. Il grande arrivo 2013”.
Nella Sala della Fontana, mostra fotografica a cura di Cesare Palazzo con la collaborazione del Museo Nazionale
della Fotografia di Brescia
Orari: da martedì a venerdì dalle 8.45 alle 18.00; sabato dalle 8.30 alle 12.30
Biblioteca Civica Queriniana, Via Mazzini 1, tel. 0302978200/1
AMBIENTE PARCO
Mate.Land. - La terra della matematica
Sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.00
Studiato per ogni ordine e grado scolastico, Mate.land offre uno stimolo divertente alla matematica, un
percorso accompagnato dai nostri operatori scientifici dove ognuno ci mette la testa e... le mani, vietato NON
toccare!
Un laboratorio scientifico che rapisce alunni e famiglie da cui è difficile andare via.
Dopo avere ospitato MateFitness, uno dei progetti del CNR-PSC di Genova, ecco per l'anno 2014-15
questo nuovo e stimolante percorso matematico
Natur.acqua
Sabato e domenica dalle 16.30 alle 17.30
Percorso guidato: l'acqua in tutte le sue forme, l'uso consapevole dell'acqua, uso l'acqua risparmiando, il
trasporto dell'acqua... e al interno c’è anche la sala gioco.lab "gioca con l'acqua e il sapone" per i più piccoli!
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
Casa Eco.logica – Abitare Smart
Sabato e domenica dalle 15.15 alle 16.15
Abitare Smart/la casa Eco.logica è un progetto educativo che vuole sensibilizzare i cittadini sul tema dell’abitare
sostenibile, in edifici a misura d’uomo e d’ambiente, intelligenti nella struttura, negli impianti e nei
comportamenti d’uso, progettati e realizzati per ridurre il nostro impatto sull’ambiente e aumentare il comfort di
chi li abita.
Il percorso si apre con il Villaggio degli Eco.cubi, un luogo dove scoprire come la corretta costruzione
dell’involucro di un edificio possa contribuire sensibilmente non solo al risparmio energetico, ma anche ad
aumentare il benessere abitativo. Cinque casette colorate, prototipi di abitazioni poste in sequenza tra la meno e
la più attenta ai consumi e tra la meno e la più confortevole per l’uomo.
TARIFFE DI INGRESSO VALIDE PER TUTTE LE ESPOSIZIONI:
Intera: € 7
Ridotta: € 5 per convenzioni, minori di 25 anni e maggiori di 65 anni e convenzioni
Famiglia con due genitori con bambini: €14 due genitori con figli (max. 14 anni)
Famiglia con un genitore con bambini: € 7 un genitore con figli (max 14 anni)
Ambiente Parco, Largo Torrelunga, 7, Tel. 030 361347, www.ambienteparco.it
MOSTRE NELLE GALLERIE DI BRESCIA
MOSTRE IN AUGURATE A FEBBRAIO 2015
ab/arTE GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Dal 21 febbraio al 24 aprile 2015
“Dalle avanguardie alla transavanguardia”
Artisti in mostra: Enrico Baj, Giuseppe Capogrossi, Mario Ceroli, Sandro Chia, Pietro Consagra, Antonio
Corpora, Lucio Del Pezzo, Piero Dorazio, Sergio Fergola, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Salvatore Fiume, Lucio
Fontana, Piero Manzoni, Giuseppe Migneco, Ennio Morlotti, Bruno Munari, Achille Perilli, Mauro Reggiani,
Mimmo Rotella, Giuseppe Santomaso, Mario Schifano, Alberto Sughi, Lorenzo Tornabuoni, Renzo Vespignani,
Luigi Veronesi.
La trama proposta testimonia l’evolversi di eventi, figure e vicende significative, ed è un’occasione unica per il
pubblico di scoprire il rapporto di attenzione in una sorta di vasi comunicanti tra temi archetipi e suggestioni
formali nell’idealismo di quegli anni legato al progredire della società e che, forse, non supera del tutto
l’individualismo esaltante che estremizzava tutto - anche l’arte - per contrastare i modi di una produzione
artistica frutto di ambasce affliggenti tanto cara alla critica ufficiale che guarderà con sufficienza a queste
tendenze.
Le cosiddette avanguardie storiche hanno creato un rinnovamento dei linguaggi artistici e hanno avviato la
sperimentazione pur in anni difficili. Alla base c’era il disagio sociale e politico alimentato da un rifiuto della
tradizione e della cultura dominante fino a mettere in discussione la stessa arte e decretandone la “morte”. Così
la pittura italiana abbandona gradualmente l’esclusiva frequentazione con il realismo permettendo di presentare
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
in importanti esposizioni un insieme organico “diverso” per un clima culturale in cui le opere astratte sono mal
giudicate rispetto a quelle figurative: Mauro Reggiani e Renzo Vespignani in mostra. Mentre ormai sono tre i
nuovi principali indirizzi: la pittura segnica, la pittura gestuale e quella materica. La prima è una sorta di scrittura
astratta, stesure pittoriche che riconosciamo nelle opere di Giuseppe Capogrossi, poi quella “gestuale”
nell’azione dell’artista che assale la tela con i suoi gesti, e infine la “materica” che ingloba nel dipinto materiali
eterogenei.
Nel 1947, a Roma, nasce il “Gruppo Forma” con Pietro Consagra, Piero Dorazio e altri, con una presa di
distanza di quest’ultimo attraverso l’inserimento del segno cromatico nello spazio nel dichiarare una distinzione
tra arte e vita e a non definirsi succube del colore ma semmai propositore di essenzialità spaziali nella
manifestazione della forma-colore. Ed ecco che si forma il “Gruppo Cobra”, che rifiuta la tradizione e si
oppone alla ricerca della bellezza e dell’armonia nell’arte. Parte il “Movimento Arte Concerta”, a Milano nel
1948, in contrasto con il realismo impegnato e all’informale irrazionale per arrivare a un post-informale e a un
astrattismo geometrico negli artisti Bruno Munari, Achille Perilli, Luigi Veronesi. Poi è la volta della
rielaborazione dell’oggetto d’uso quotidiano inserito nell’opera d’arte, mentre a Milano nel 1951 Enrico Baj
firma il manifesto del “Movimento Nucleare” cui si avvicina Sergio Fergola che sarà tra i fondatori del “Gruppo
58” con Lucio Del Pezzo, mentre a Roma intorno a Lionello Venturi si forma il “Gruppo degli otto” tra cui
Antonio Corpora, Ennio Morlotti e Giuseppe Santomaso. Il dissenso poi si esprimerà attraverso la dissoluzione
della forma progettata e riconoscibile: è l’arte che si sviluppa tra gli anni Cinquanta e Sessanta con un linguaggio
contrassegnato da velocità di esecuzione e improvvisazione in incanti alchemici e tra percorsi inediti che
incontreranno sinergie in uno scambio tra diversi ambiti culturali e in una stretta relazione con scrittori e poeti
dando vita a esperienze uniche.
Nei primi anni Cinquanta, nel clima dunque del dopoguerra, in Italia sarà Lucio Fontana a indicare nuove strade
di ricerca artistica nello “spazialismo”, mentre anni dopo sarà Piero Manzoni a irrompere sulla scena artistica
milanese e internazionale: nel settembre 1957 aderì al manifesto “Contro lo stile” che rigettava ogni
convenzione stilistica, tranne le proposizioni monocrome di Klein, fino a costituire nel 1959 il gruppo
“Azimuth” che chiamava a una pittura come “presenza modificante in un mondo che non necessita più di
rappresentazioni”, e presentava nel secondo numero dell’omonima rivista (1960) l’esposizione “La nuova
concezione artistica” come “la prima mostra d’una tendenza d’avanguardia … presentata in Italia da alcuni
decenni”. Ma è in arrivo la “Pop art” e il “nuovo realismo” di Restany con Mimmo Rotella, mentre a Roma ci
sono gli artisti di Piazza del Popolo con Mario Schifano, Tano Festa, Mario Ceroli e Giosetta Fioroni, che
rendevano la capitale a livello di New York e Parigi, nel culmine di una rivalutazione della cultura popolare e
della pittura gestuale e materica che troverà linfa nell’appropriazione del reale e assumerà valenza oggettuale di
un’arte che coinvolse sia gli Stati Uniti d’America che l’Europa, ma che inevitabilmente sarà l’inizio della fine alla
nascita del “concettuale”.
Ci addentriamo, allora, in quegli anni attraverso una traccia non forzatamente cronologica (consapevoli di
mancate citazioni dovute solo a ragioni di spazio) e che prosegue sulle sollecitazioni di artisti del Novecento in
una dimensione esplicativa delle esperienze vissute: protagonisti, interpreti o precursori di un postmodernismo
improntato sull’autonomia come per Salvatore Fiume e Lorenzo Tornabuoni, o nel realismo sociale di Giuseppe
Migneco e in quello esistenziale di Alberto Sughi. E ci sentiamo di interrogarci: cosa sarebbe l’arte oggi senza le
vicende storiche di questi movimenti, gruppi e correnti che s’incrociano con la testimonianza di avvenimenti che
sono alla radice di un comune sapere? Così la transavanguardia (qui con Sandro Chia) che ha risposto in termini
contestuali ai punti di snodo essenziali dell’arte del XX secolo presenti in questa mostra che offre gli ingredienti
di una rappresentazione culturale complessa nella definizione di un’art autre. La trama proposta testimonia
l’evolversi di eventi, figure e vicende significative, ed è un’occasione unica per il pubblico di scoprire il rapporto
di attenzione in una sorta di vasi comunicanti tra temi archetipi e suggestioni formali nell’idealismo di quegli
anni legato al progredire della società e che, forse, non supera del tutto l’individualismo esaltante che
estremizzava tutto - anche l’arte - per contrastare i modi di una produzione artistica frutto di ambasce affliggenti
tanto cara alla critica ufficiale che guarderà con sufficienza a queste tendenze.
Orari: da giovedì a sabato: 9.30-12.30 e 15.30-19.30.
Galleria d’arte moderna e contemporanea ab/arTE, Vicolo San Nicola 6, tel. 0303759779, cell. 338 4429564
[email protected], www.abarte.it
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
MOSTRE
MOSTRE INAUGURATE
INAUGURATE A MARZO 2015
PACI CONTEMPORARY
Dal 7 marzo al 26 maggio 2015
Sandy Skoglund,“Unpublished Works”
La mostra presenterà in anteprima il ciclo di dodici lavori appartenente alla serie “Reflections in a Mobile
Home”, attraverso il quale l’artista si focalizza sugli interni e i dettagli domestici della vita quotidiana di una casa
mobile americana degli anni Settanta, dimostrando la sua formazione da autodidatta ed iniziando a sviluppare
quell’interesse per la messa in opera di veri e propri set da cui trarre lo scatto fotografico che connoteranno le
sue opere future. La mostra sarà anche l’occasione per ammirare, in anteprima mondiale, il lavoro dal titolo
“The Grey Foxes”, originariamente esposto al Centre Pompidou di Parigi come parte integrante della mostra
collettiva intitolata “L’Invention d’un Art”. L’installazione, invece, è tuttora parte della collezione permanente
del Museo d’Arte di Denver.
Orari: da martedì a sabato, ore 10.00-13.00 e 15.30-19.30.
Paci Contemporary, Via Trieste 48, tel. 030.290635, www.pacicontemporary.com, [email protected]
E3 ARTE CONTEMPORANEA
Dal 7 marzo al 7 maggio 2015
Gianfranco Zappettini, “Opere anni 70”
Il progetto, di richiamo internazionale e di grande interesse culturale, presenterà al pubblico circa 20 opere
attentamente selezionate, realizzate dal Maestro Gianfranco Zappettini nel corso degli anni Settanta, di
dimensioni differenti. I suoi “bianchi” e le sue “tele sovrapposte” hanno costituito dei veri e propri pilastri della
Pittura Analitica, situazione europea nata e sviluppatasi a cavallo tra Italia e Germania e che coinvolse anche
artisti da Francia, Paesi Bassi e Inghilterra. Le opere esposte dimostreranno al pubblico l’intensa e sorvegliata
ricerca di Zappettini, volta a indagare la Pittura quale relazione tra colore, superficie e modalità di contatto e
relazione tra questi due elementi fondativi dell’alfabeto pittorico: opere tese a ripartire dal “grado 0” della
pittura. Un messaggio che, letto oggi, si fa metafora di un desiderio umano etico prima ancora dell’estetico, nella
convinzione del potere rigenerante dell’arte.
Orari: da giovedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30, oppure su appuntamento.
E3 Arte contemporanea, Via Trieste, 30, Tel. 335 7683128/ 339 4822908, www.e3artecontemporanea.com
ASSOCIAZIONE ARTE E CULTURA PICCOLA GALLERIA U.C.A.I
ASSOCIAZIONE PER L’ARTE LE STELLE
Dall’11 al 26 aprile 2015.
Sergio Perini (acquerelli) e Mauro Baioni (evoluzioni fotografiche), “Made in China”
Da quando Marco Polo tornò a Venezia dal suo viaggio nel 1295, la Cina esercita un grande fascino su di noi. La
sua cultura millenaria, le invenzioni, le vicende storiche, la contemporanea presenza di grandi tradizioni e di
esasperata modernità meritano di essere conosciute.
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
Mauro e Sergio, da tempo sono legati da un’amicizia che ha l’arte come denominatore comune; molte volte, per
diversi motivi, hanno viaggiato in Cina annotando elementi estetici con fotografie e acquerelli; si augurano che i
lavori presentati in questa esposizione possano offrire un duplice stimolo per accrescere la curiosità verso la
conoscenza di un grande paese.
Orari: da mercoledì a domenica dalle ore 16.00 alle 19.00. Ingresso gratuito.
Associazione per l’arte Le Stelle, Vicolo San Zenone 4, tel. 030 2752458 / 335 1370696 , [email protected],
www.artelestelle.it, www.ucaibrescia.it
GALLERIA MININI
Dal 14 marzo a 2 maggio 2015
Ariel Schlesinger, “Hands make mistakes”
Finestre rotte, urne distrutte e ricomposte, tappeti incendiati, memoriali senza nomi, grandi fogli che stanno per
sgualcirsi, fiamme vive… Non sono lo scenario di un evento catastrofico ma un parziale elenco delle opere in
mostra alla Galleria Massimo Minini per la prima personale di Ariel Schlesinger.
hands make mistakes suggerisce che qualcosa di imprevisto e apparentemente non voluto stia per accadere. Il
lavoro di Schlesinger è infatti una costante ricerca sulla trasformazione di un evento negativo in positivo, sullo
sfruttamento di qualcosa di non ordinario come possibilità creativa. Così anche dagli errori che le mani del titolo
compiono sono nate nuove invenzioni e nuove opere. La catastrofe può essere soggettiva (Catastrophe is
subjective è il titolo del suo primo catalogo) e può costituire lo spunto per un approccio diverso, una prospettiva
inusuale, un nuovo ragionamento.
Nonostante l'atmosfera sembri disastrosa e si senta la tensione di qualcosa appena successo o in procinto di
succedere, il lavoro di Ariel Schlesinger è un messaggio di ottimismo e di geniale creatività, costruita con poesia
e sdrammatizzante umorismo. Le bruciature dei tappeti incendiati sono infatti apparentemente controllate e le
mancanze di tessuto divengono il nuovo pattern dei tappeti stessi; i vetri rotti delle finestre sono stati
fotografati, incorniciati e utilizzati come vetro per le loro stesse fotografie; i frammenti di urne sono stati
ricomposti al contrario, come a contenere tutto il mondo esterno, non nascondendolo ma rivelandolo; i
memoriali non vogliono ricordare persone ma sono rimandi alla minimal art; i grandi fogli in movimento non si
sgualciscono ma si uniscono come in un grande abbraccio. Infine alcune fiamme vive non creano incendi ma
trasmettono una sensazione di scampato pericolo (Jusqu'ici tout va bien / Fino a qui tutto bene è anche il titolo
di un'altra opera) che rincuora i visitatori.
Almeno fin qui...
Orari: da lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle 19.30; sabato dalle ore 15.30 alle 19.30.
Galleria Minini, Via Apollonio 68, tel. 030383034, www.galleriaminini.it - [email protected]
GALLERIA DELL’OMBRA
Dal 21 marzo al 18 aprile 2015
Charles Bruno, “Ghost rider”
Reinterpretazioni giganti di biglietti di concerti, francobolli, cartine geografiche, icone pop e altro. Lavori a
tecnica mista dal geniale talento pop dell’artista bresciano, Charles Bruno.
Orari: tutti i giorni dalle ore 19.00 alle 01.00
Galleria dell’Ombra, Via Nino Bixio, 14/a, www.galleriadellombra.com, [email protected]
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
GALLERIA AplusB
Dal 28 marzo al 10 maggio 2015.
Stephanie Stein e Tobias Hoffknecht, “Bobbi”
A+B Contemporary Art è lieta di presentare “Bobbi”, mostra a quattro mani di Stephanie Stein e Tobias
Hoffknecht, artisti che utilizzano scultura e installazione come strumenti privilegiati.
Entrambi sono impegnati nell’analisi dello spazio come realtà intangibile da decostruire, modellare e rinnovare,
Tobias utilizzando oggetti comunemente riconoscibili, Stephanie con elementi che intersecano le superfici e
forzano le velate relazioni degli ambienti in cui interviene.
Per “Bobbi” sarà presentato un lavoro inedito eseguito a quattro mani, frutto della convergenza delle due
ricerche artistiche. La trasformazione percettiva dello spazio espositivo avverrà attraverso la totale trasparenza di
una imponente scultura a muro in materiale plastico.
Le installazioni di Stephanie Stein sono finemente minimaliste. L’artista infatti organizza e co-ordina le sue
opere in rapporto ai parametri di spazio, luce e ombra, ma anche di dimensione e movimento, creando una
radicale alterazione dello spazio coinvolto.
I suoi lavori vengono ad assumere la definizione di interspazi, studiati ed alterati attraverso composizioni in
legno o corda. Il fine ultimo di queste linee impalpabili e quasi sospese è quello di aprire spazi
d’indeterminazione e di creare una rottura fra ciò che c’è di determinato in quel luogo; non è lo spazio in quanto
materia il punto focale dello studio, ma, al contrario, la sua componente immateriale.
Con il posizionamento di oggetti quotidiani ridotti a forme minimaliste, Tobias Hoffknecht cerca di irrompere
nello spazio, trasformandolo, dividendolo, usurpandolo; il risultato del connubio scultura-installazione si realizza
così come rinnovamento reciproco con le superfici innescando così nello spettatore un processo che vede in
primis la categorizzazione dell’elemento e in seguito il rimando a riferimenti quotidiani e collettivi, talvolta
evocati dal titolo stesso dell’opera.
Le sue sculture in acciaio o PVC vogliono riassumere in sé il contrasto tra la rigidità/austerità e la freddezza
dell’oggetto con l’idea che ne sta a monte, per un continuo confrontarsi e scontrarsi.
Orari: da giovedì a sabato, dalle ore 15.00 alle 19.00.
AplusB Contemporary Art, Via Gabriele Rosa, 22 a, Tel. 3381324177 / 030 5031203, [email protected]
aplusbcontemporaryart.wordpress.com
ARCHITETTURA ARTE CONTEMPORANEA
Dal 30 marzo al 26 aprile 2015
AAC Collection 2015
Nella collezione sono esposti vari artisti. È possibile ammirare i preziosi intarsi di Ugo Nespolo, le composizioni
dell’artista Fluxus italiano più importante in campo internazionale Giuseppe Chiari, i collages decontestualizzati
di Lamberto Pignotti, le magnifiche serigrafie su carta giapponese di Amedeo Modigliani, un Dalì, i surreali e
psicologici colori dell’altoatesino Pierluigi Mattiuzzi e un’opera raffinata dell’artista palermitana Ilde Baroni.
Orari: martedi-sabato dalle 15.30 alle 19.30 e su appuntamento
Architettura Arte Contemporanea, Via Antonio Bazzini, 5/7, tel. 030 3761060 ,
www.architetturaartecontemporanea.com, [email protected]
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
MOSTRE IN AUGURATE A D APRILE2015
APRILE2015
INSTUDIO
Dall’11 aprile al 2 maggio 2015
Jacopo Beccalossi, “Dancers: Are us. Danzare la città”
Prefazione di Jonathan Brunati:
"Un meraviglioso connùbio, fra l' eleganza della danza e la bellezza dei luoghi ritratti, vuole essere uno stimolo,
per scoprire angoli e scorci della nostra città, spesso poco conosciuti,con occhi nuovi e una nuova
consapevolezza e sensibilità verso il valore del nostro patrimonio storico, culturale ed urbano, la splendida città
di Brescia, carpita dagli occhi di Jacopo Beccalossi e ammaliata , dalle pose armoniose e romantiche dei
danzatori Chiara Borghesi e Nicola Bertelli"
Lo spazio aprirà su appuntamento: tel. 335 52 80 646
InStudio Via Calatafimi, 20/c – 25122 Brescia, tel. 335 52 80 646, [email protected]
URBAN CENTER
Dal 10 al 30 aprile 2015.
“Figurazioni urbane”
Un itinerario visivo che fa pensare all’artista in giro per la città, mentre osserva e ferma nei suoi scatti le cose in
modo diverso, cogliendone specificità che possono sembrare insignificanti. Le sue fotografie, infatti, fanno
capire che dall’altra parte dell’obiettivo c’è un mondo da scoprire che attraversiamo ogni giorno
nell’indifferenza. Si potrebbe parlare di fotografia concettuale, e di altre correnti artistiche che a questa si
rifanno, ma se si guarda al contenuto delle opere di Fasulo con un’ottica senza filtri, è possibile notare
prospettive uniche, oltre qualsiasi impianto figurativo.
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 17.00
Urban Center Brescia, Via San Martino della Battaglia, 18, tel. 030 2978771/8772,
[email protected]
MUSEO KEN DAMY – SPAZIO CONTEMPORANEA
Dal 12 aprile al 23 maggio 2014
“Photo&food”, autori vari.
L'expo di milano è dedicato al cibo, numerose mostre d'arte su questo tema sono in cantiere e qualcuna è già
aperta con risultati a mio parere deludenti, perlomeno in termini estetici. La fotografia almeno nel reportage ha
da sempre affrontato il tema 'nutrire il mondo', o per essere precisi la denutrizione di molte popolazioni nate in
terre ostili; la miseria e la povertà sono più fotogeniche dell'opulenza, e vincono premi ritenuti importanti. Ma io
non volevo affrontare il tema da questo lato, non ne sarei stato all'altezza. Ho cercato quindi partendo dalle
nature morte di alcuni autori come mario giacomelli, olivier chistinat ed altri di entrare in sintonia con il
'soggetto cibo' in termini estetico descrittivi. Con mia sorpresa le opere trovate presso collezioni importanti e nel
mio archivio personale mi hanno convinto a realizzare una grande mostra che occupa tutti e due gli spazi
espositivi che dirigo da lunghi anni nel centro storico di brescia. Ad oggi il problema non è quindi di cercare
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
nuovi pezzi ma di scartarne alcuni, come sempre il settore che sacrificherò di più è quello narrativo a cui
dedicherò una sola sala. La bellezza non abita nella miseria, e non voglio entrare in una questione fotografica
ancora oggi irrisolta. Un solo esempio: il grande salgado è malvisto da molti fotogiornalisti che lo definiscono
troppo estetizzante anche in situazioni drammatiche. Per il sottoscritto è solo il piu bravo.
Orari: dal giovedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30 o su appuntamento
Museo Ken Damy, Corsetto S. Agata, 22, tel. 030 3758370, www.museokendamy.com,
[email protected]
GALLERIA COLOSSI ARTE CONTEMPORANEA
Dal 18 aprile al 18 giugno 2015
Giorgio Laveri, “…e non c’è niente da capire…”
“Ma se i tuoi occhi fossero ciliegie
io non ci troverei niente da dire
e non c'è niente da capire”
(Francesco De Gregori – Niente da capire)
Comunicative e intriganti, le ceramiche smaltate di Giorgio Laveri derivano da una profonda passione per
questo materiale, coltivata per oltre trent'anni nelle terre di Albisola con sapienti sperimentazioni perfezionate in
quella striscia di Mediterraneo che va da Nizza a Vallauris. In questo lembo di Mediterraneo, da cui proviene
l'artista, nasce la fucina culturale che ha segnato l'avventura creativa del Novecento, con una storia antica che
risale alla Magna Grecia: dalle ceramiche dell'avanguardia futurista a Bruno Munari, per arrivare a Lucio Fontana
e Agenore Fabbri, da Leoncillo a Mirko e Afro, fino a Rotella, Baj e Guy Debord. Debord è tra i fondatori
dell'Internazionale Situazionista, movimento rivoluzionario nato nella seconda metà del Novecento che portò
alla definizione di quell'estetica della contestazione; l'arte si è evoluta così verso un'esaltazione della libertà
creativa individuale e una riappropriazione degli spazi pubblici, un'innovazione che i futuristi già proclamavano a
inizio Novecento con l'avvento del teletattilismo, nelle scenografie teatrali di “ironie impalpabili e deliziose” e
insospettabili analogie tra l'umanità, il mondo meccanico, il mondo animale e il mondo vegetale. “Se i tuoi occhi
fossero ciliegie, io non ci troverei niente da dire” dice la canzone di De Gregori, che ben rappresenta lo spirito
manipolatore dell'acuta ironia di Laveri, interprete contemporaneo di questa parte di storia dell’arte, passando
attraverso l’estetica Pop e il ready-made dadaista. L’arte di Laveri rappresenta un invito ad osservare le cose con
uno spirito libero dai condizionamenti culturali.
Ed è proprio da una pièce teatrale futurista – le Roi Bombance di Marinetti – che Laveri trae l'ispirazione per
tradurre in ceramica le sue esperienze cinematografiche e teatrali: è del 1984 il piatto in ceramica su cui trionfa la
forchetta di Re Baldoria, sormontata da una corona. Quest'opera rappresenta l'icona delle ricerche sperimentali
di Cineceramica, 1986 (piatti e pellicole - fotogramma in ceramica) e Fotogrammi in ceramica (primi anni '90)
dove fotogrammi di icone del cinema vengono fissati su una pellicola che trasforma l'immagine fotografata in
ceramica, in una inedita forma estetica sospesa tra manualità e tecnologia, tradizione e innovazione, artigianato e
arte. Con un'ulteriore riduzione concettuale, il procedimento viene sintetizzato nei rullini in ceramica della serie
Discorso da sviluppare (1996) che apre la strada all'elevazione dell'oggetto alla dignità di monumento e a tutti i
cicli di oggetti in ceramica sviluppati dall'artista in più di trent'anni di ricerca: dai rullini kodak ai grandi giocattoli
colorati, dai rossetti della serie Truka (2004), dove gioca con le metafore del trucco di scena, alle penne
stilografiche trasformate in sculture policrome per Stylò (2005) e Stylò Coupe (2006) che ricordano le morbide
metamorfosi degli orologi di Dalì.
Tutto questo senza dimenticare i birilli e le palle del bowling dal titolo Strike (2007), le caffettiere dal design
all'italiana (Moka, 2008), i cavatappi Borracho, lavori dedicati ai mezzi e alle forme della comunicazione
pubblicitaria, caratterizzati da nomi ed escamotage linguistici che ricordano l'abilità comunicativa dei futuristi, e
il clacson Laveri pot-pot! (2009), dedicato al mondo della velocità meccanica e lo strumento musicale Tuba, fino
ad arrivare ai divertenti Temperamatite alle golose Ciliegie (2012) da mangiare con gli occhi. Scegliendo di
lavorare la ceramica, Laveri ha saputo esprimere una originalissima poetica, dove la critica al consumismo si
traduce in gioco: le sue sculture trasformano in monumenti dalla parvenza onirica gli oggetti del quotidiano in
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
una continua trasmigrazione tra realtà e fantasia. L'artista trasforma gli oggetti del nostro vissuto quotidiano in
sculture ampliate nelle loro proporzioni, attraverso una manualità primitiva che plasma la curvatura delle forme
con precisi calcoli e tempi di tornitura; con la pressione delle dita, Laveri cuoce la ceramica a gran fuoco o a
piccolo fuoco per i metalli preziosi utilizzando una tecnica antica e sapiente, piegandola ai capricci del fuoco e
dell'aria per modellarla in nome di un'idea creativa dove la sapienza della bottega artigianale si collega ad
un'estetica molto più recente, ludica e infantile, che deve solo essere sentita, non compresa razionalmente – da
qui il titolo della mostra - e che si pone tra la poetica del ready-made dadaista, il Surrelismo e la cultura della
Pop Art, con le sculture oversize di Oldenburg.
Attivo nella sperimentazione dell'arte della ceramica fin dagli anni '80, l'artista, fondatore del MAM. Movimento
Artistico del Mediterraneo, ha ottenuto importanti riconoscimenti e vanta numerose partecipazioni a livello
internazionale: le sue opere sono state esposte dal Palais de la Méditerranée di Nizza a Hong Kong, dal Museo
Renoir di Cagnes sur Mer a Strasburgo, dal Museo della Ceramica di Mondovì alla Florida.
Orari: Da martedì a sabato 10-12 e 15-19. Domenica su appuntamento.
Galleria Colossi Arte Contemporanea, Corsia del Gambero, 13, tel. 030 3758583, cell. 338 9528261,
[email protected], www.colossiarte.it
GALLERIA DELL’INCISIONE
Dal 18 aprile al 7 giugno 2015
Richard Müller, “Disegni e incisioni”
Si tratta della mostra di uno fra i più singolari esponenti della cultura artistica tedesca di inizio secolo: Richard
Müller (1874-1954).
Le opere presentate sono disegni a matita e opere calcografiche, un grande pastello e due oli.
L’artista, erede della grande tradizione grafica tedesca e influenzato dall’incontro con Max Klinger, raggiunge gli
esiti più sorprendenti nelle incisioni, dove il rigore della forma e la raffinata eleganza stilistica si fondono in
un’invenzione fantastica che percorre il Surrealismo.
Nella vasta produzione calcografica, Müller dà vita a un linguaggio unico in cui la resa iperrealistica delle figure si
intreccia al gusto decorativo della Secessione, anticipando le ricerche della Nuova Oggettività. Ne è esempio
emblematico la serie de “la bella e la bestia” in cui nudi femminili dalla sensualità sfrontata e innocente
dialogano con animali inconsueti, primo tra tutti il marabù.
Di particolare fascino anche le incisioni dedicate a “la grande bestia” che vedono ancora protagonista l’uccello
saprofago col piumaggio ricoperto da medaglie e onorificenze.
E ancora, nell’atmosfera visionaria del sogno mülleriano, armadilli, formichieri, scimmie beffarde e irriverenti,
camaleonti feroci e aragoste giganti, associati a personaggi e oggetti, si incontrano ed animano una sua
straordinaria mitologia. Una declinazione più intima si ritrova nei ritratti degli amati cagnolini e negli sguardi
malinconici degli animali esotici prigionieri del giardino zoologico di Dresda, luogo d’elezione dei primi lavori.
Orari: da martedì a domenica, dalle ore 17.00 alle 20.00.
Galleria dell’Incisione, Via Bezzecca 4, tel. 03030469, www.incisione.com, [email protected]
ASSOCIAZIONE ARTISTI BRESCIANI AAB
Dal 18 aprile al 6 maggio 2015.
Inaugurazione sabato 18 aprile alle 18.00 presso l’AAB e alle 19.00 presso Il chiostro.
“ Primo Tinelli (1921-2013). Una finestra sui tetti”, a cura di Fausto Lorenzi
Primo Tinelli è scomparso il 24 magigio 2013: l’illustre artista bresciano era stato tra i promotori della nascita
dell’AAB e dell’Associazione ha dedicato con passione e intelligenza un lungo periodo della sua vita, sia come
consigliere, sia soprattutto come docente e animatore della scuola d’arte, di cui fu direttore per decenni dopo la
morte di Emilio Rizzi (1952). Nella sede dell’AAB di via Gramsci partecipò a numerose mostre personali e
collettive: l’ultima sua esposizione all’Associazione si tenne nella nuova sede di vicolo delle Stelle nel maggio
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
1991. La mostra antologica, che l’AAB ha voluto dedicargli, ne costituisce un doveroso riconoscimento: per
consentire una completa visione del suo percorso artistico, fra pittura e grafica, e per dare un giusto risalto alla
sua attività di artista e di promotore culturale, verrà allestita, oltre che nel salone dell’AAB, nei chiostri di San
Giovanni.
Fausto Lorenzi, nel suo denso e acuto saggio critico introduttivo, scrive: “Primo Tinelli s’è sempre interrogato
con passione sull’atto del vedere che ci sembra semplice, agevolmente controllabile dal nostro pensiero, ed è
invece un incrocio emblematico tra vedente e visibile sicché non basta sorvolare le figure, le cose, i luoghi,
bisogna abitarli, come essi devono abitare in noi. L’eredità di Tinelli è nell’invito alla rilettura di ciò che si ha
sempre sotto gli occhi, a rieducare a osservare il mondo intorno a noi, affiancandoci a finestre sui tetti che non
interrompano il flusso tra il dentro e il fuori, ma offrano il controluce pacato della vita d’ogni giorno.”
Orari: da martedì a domenica, dalle ore 16.00 alle 19.30
Associazione Artisti Bresciani AAB, Vicolo delle Stelle 4, Centro culturale Il chiostro, Contrada San Giovanni,
12., tel. 03045222, www.aab.bs.it - [email protected]
SPAZIO AREF
Dal 18 aprile al 3 maggio 2015
Inaugurazione sabato 18 aprile 2015, ore 18.00
Installazione di Martina Rocchi
Il 2015 è un anno di anniversari significativi, da un lato i cento anni dall’entrata dell’Italia nella Prima guerra
mondiale e dall’altro il 70° anniversario della Liberazione dal nazifascismo e della fine della Seconda guerra
mondiale. Lontana da qualunque logica celebrativa, l’Aref tra aprile e maggio promuove due esposizioni per
porre l’attenzione sul tema – certamente non nuovo, ma poco sviluppato – del ruolo critico che può avere ed ha
l’arte contemporanea, inteso come presa di coscienza e strumento di riflessione su avvenimenti che
costituiscono la nostra storia. Sabato 18 aprile presso la Galleria SpazioAref verrà inaugurata un’installazione di
Martina Rocchi, mentre il 9 maggio aprirà la mostra Dalla documentazione fotografica alla denuncia artistica,
una trentina di fotografie prestate dal Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e dieci opere pittoriche di
artisti bresciani, realizzate appositamente. Le due esposizioni, che avranno identità e vita autonome, saranno tra
loro collegate allo scopo di mettere in stretta relazione l’aspetto storiografico con l’utilizzo delle arti figurative
quale strumento di analisi e denuncia della natura di quella guerra.
L’Aref, in collaborazione con IED – Istituto Europeo di Design - Visual communication di Milano, l’A.N.P.I. e
l’Associazione Fiamme Verdi, per ricordare il 70° anniversario della Liberazione, hanno affidato a Martina
Rocchi la creazione di una installazione che, attraverso una prassi artistica moderna e accattivante, possa
stimolare l’attenzione anche di un pubblico giovane. Martina Rocchi è stata così invitata a riflettere sul
significato attuale della Resistenza, sulla responsabilità delle nuove generazioni nel ri-conquistare
quotidianamente quella libertà e quella democrazia che ci sono state affidate da chi allora ha lottato mettendo a
rischio la propria vita per il bene comune. L’artista ha quindi ideato un’installazione che non è solo
commemorativa, ma che nasce con l’intento di coinvolgere la comunità per riflettere sulla necessità di essere
sempre presenti a se stessi, vigili e consapevoli dei processi storico-sociali e culturali che ci coinvolgono.
MARTINA ROCCHI è nata nel 1987 a Genova e vive a Lerici. Diplomata al Liceo scientifico A. Pacinotti di La
Spezia, nel 2010 è entrata a far parte di una compagnia teatrale amatoriale (“Quelli che il teatro…”) occupandosi
dell'allestimento scenografico, creando strutture e oggetti che partecipano concettualmente alla scena ma si
dissociano dalla scenografa classica.
Nel 2011 si è iscritta al corso di Video-Design all’istituto Europeo di Design di Milano, approfondendo la
progettazione e la realizzazione di eventi multimediali, installazioni interattive, set cinematografici e l’utilizzo dei
principali software di editing e post-produzione. Durante l’ultimo anno accademico ha partecipato alla
realizzazione di un video-mapping per Van Gogh Alive 2014 in Fabbrica del Vapore e alla realizzazione
dell’installazione interattiva Vite appese a un bit durante il Salone del Mobile 2014.
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MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
Si è laureata con un progetto di tesi nato della collaborazione tra IED Milano, la Fondazione Teatro Grande di
Brescia e lo spettacolo teatrale Il sogno di una cosa di Mauro Montalbetti, Marco Baliani e Alina Marazzi,
ideando e realizzando interamente una video-installazione dal titolo Sogni Capovolti per commemorare i
quarant’anni dalla strage di Piazza della Loggia a Brescia. L’installazione è stata allestita anche al festival Aperto
di Reggio Emilia 2014 e alla 24° edizione di Invideo a Milano e le è valsa l’assegnazione dello Student Rumble
Pitch dello Zero Design Festival 2015 per l’alto valore emozionale della sua opera.
Ad oggi realizza video-installazioni, collaborando spesso con Paolo Ranieri, professore IED e socio di uno
collettivo di video artisti chiamati Karmachina.
Orari: da giovedì a domenica, dalle ore 16.00 alle 19.30.
Aref – Associazione Artistica e Culturale Emilio Rizzi e Giobatta Ferrari, Galleria di Spazio Aref, Piazza Loggia,
11f, tel. 0303752369, www.aref-brescia.it - [email protected]
MARZIA SPATAFORA
Dal 18 aprile al 23 maggio 2015
Inaugurazione sabato 18 aprile alle 18.00.
Paolo Barlascini, “The WOW! Signal”
Paolo Barlascini (Sondrio 1976) dopo gli studi architettonici inizia una carriera eclettica, avvicinandosi
all’illustrazione, al disegno e alla scenografia. Tuttavia predilige la pittura, disciplina in cui tutta la sua formazione
e le sue peculiarità confluiscono e vengono esaltate, oltre a far emergere tutte le influenze della mitteleuropa:
l’artista vive e lavora dal 1999 a Berlino, luogo di grande fermento culturale.
The Wow! Signal viene presentato in anteprima internazionale allo Spazio Culturale Marzia Spatafora e segna
una svolta tematica: l’artista si concentra sul codice WOW!, così istintivamente chiamato nel 1977 quando venne
captato dallo spazio, grazie alla sua intensità e alla sorpresa nel riceverlo.
Il rapporto con la decodificazione di un codice sposta l’attenzione inevitabilmente sul rapporto con l’immagine,
come sottolinea il curatore Gianluca Ranzi nel testo critico che accompagna il catalogo della mostra, edito da
Maretti Editore.
Troviamo quindi immagini che rimandano ad altro in un gioco infinito, dense di significato e dettate da un
notevole virtuosismo tecnico.
Orari: dal martedì al sabato dalle 15.45 alle 19.30.
Marzia Spatafora, Via Felice Cavallotti, 5 tel. 030 3771648, [email protected], www.marziaspatafora.it
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variazioni di programma.
Per segnalazioni di mostre da inserire nel Calendario, Vi preghiamo di contattarci entro il 12 e il 28 del mese.
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Aperto tutti i giorni: 9.009.00-13.00 e 13.3013.30-17.30
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