Abiti dei Prelati regolari prima del 1968

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Abiti dei Prelati regolari prima del 1968
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domenica 29 novembre 2009
Abiti dei Prelati regolari prima del 1968
di Daniele Di Sorco
Forse non tutti sanno che, prima del 1968, i Prelati (Vescovi e Cardinali) provenienti dagli Ordini
monastici e mendicanti usavano abiti che, pur avendo la stessa foggia di quelli dei Prelati secolari,
erano però del colore della veste religiosa. In questo modo si sottolineava il particolare legame tra
l'Ordine e i suoi membri che venivano elevati alla dignità prelatizia.
Tale prassi, la cui abolizione ha avuto l'effetto di rendere meno visibile al grande pubblico la
peculiarità degli Ordini religiosi e la loro peculiarità all'interno della Chiesa, è descritta nei
particolari da J. A. Nainfa nel suo volumetto Costume of Prelates of the Catholic Church,
Baltimore, 1925, di cui offro una traduzione:
«Nel diritto canonico, il titolo di Prelato regolare viene attribuito a quei Superiori religiosi che
esercitano sui loro sottoposti una giurisdizione quasi-episcopale.
Qui lo intendiamo come titolo di un Prelato (nel senso largo, liturgico del termine) appartenente ad
un Ordine religioso; in questa accezione esso include soltanto Cardinali, Vescovi e Abati.
I Cardinali e i Vescovi che provengono da un Ordine religioso rimangono sostanzialmente legati ai
loro voti religiosi, nella misura in cui questi non sono in contrasto con i loro doveri e la loro dignità
di Prelati.
Secondo l'antico diritto comune, essi dovrebbero mantenere l'abito del loro Ordine e sono tutt'ora
liberi di farlo, se preferiscono. È però invalsa la consuetudine di utilizzare un abito di forma identica
a quello dei Prelati secolari. Invece il colore della veste prelatizia dev'essere lo stesso dell'abito
religioso, a meno che le tradizioni dell'Ordine (come nel caso dei Francescani) o speciali
concessioni e ordinamenti della Santa Sede non stabiliscano diversamente.
I differenti abiti dei Prelati provenienti da Ordini religiosi sono regolati come segue:
I Chierici regolari, cioè coloro che seguono il nuovo tipo di vita religiosa istituito nel XVII secolo,
quali Teatini, Barnabiti, Gesuiti, Oratoriani, Passionisti, Redentoristi, Paolisti, ecc., quando
vengono nominati Cardinali o Vescovi assumono l'abito dei Prelati secolari, perché tali sono
considerati; non hanno però la facoltà di utilizzare la seta, tranne che per gli ornamenti e gli
accessori del loro abito.
Cardinali e Vescovi appartenenti agli Ordini di S. Basilio, di Vallombrosa, e dei Canonici regolari
ed Eremiti di S. Agostino (Agostiniani) portano un abito completamente nero.
L'abito prelatizio dei Benedettini è nero con fodera e ornamenti rossi. Il mantello (ferraloione),
però, dev’essere interamente nero.
I monaci di S. Silvestro, se promossi alla Prelatura, indossano un abito di colore blu.
Certosini, Camaldolesi, Premostratensi, Mercedari, Trinitari e Olivetani hanno un abito prelatizio
completamente bianco.
Cistercensi e Cistercensi riformati (Trappisti) hanno talare, abito piano, fascia, collare e calze di
colore bianco; mozzetta, mantelletta e mantello (ferraiolone) sono neri. La cappa magna è pure
nera, con mantellina d’ermellino in inverno e di seta bianca in estate. Il colore degli ornamenti è
conforme a quello della corrispondente parte dell'abito.
I Prelati domenicani (Ordine dei Predicatori) usano gli stessi colori dei Cistercensi, ma ornamenti,
fodera e bottoni sono sempre bianchi, anche nelle parti nere dell'abito.
I Francescani [Minori e Conventuali], se promossi alla Prelatura, abbandonano il marrone o il nero
del loro abito e assumono una veste grigio cenere (colore che i pittori contemporanei attribuiscono
all'abito portato da S. Francesco). La cappa magna di questi Prelati è del medesimo colore e, in
inverno, viene guarnita con pelliccia di vigogna.
Della famiglia francescana, solo i Cappuccini non cambiano il colore del loro abito quando
diventano Prelati. La mantellina invernale della cappa magna è in pelliccia di lontra.
I Prelati carmelitani mantengono nel proprio abito i due colori, marrone e bianco, dell'abito
religioso dell'Ordine. Talare, abito piano e fascia sono marroni; mozzetta, mantelletta, ferraiolo o
ferraiolone, e cappa magna sono bianchi. I Cardinali appartenenti a tale Ordine hanno il privilegio
di portare questo abito foderato e ornato in viola, con calze e fascia pure violacee.
Tutti i Cardinali, tanto secolari quanto regolari, indossano le insegne proprie del cardinalato – ossia
cappello, berretta e zucchetto in seta scarlatta – indipendentemente dal colore del proprio abito.
Parimenti Arcivescovi e Vescovi, quale che sia la loro provenienza, hanno il diritto di portare il
cappello con cordone e fiocco verdi, e la berretta e lo zucchetto violacei, poiché queste sono le
insegne proprie della dignità episcopale».
Disposizioni analoghe sono contenute nelle Norme ceremoniali per gli Eminentissimi Signori
Cardinali, pubblicate nel 1943 dalla Tipografia Poliglotta Vaticana.
«6. Per i Cardinali assunti dagli Ordini monastici e mendicanti l'abito cardinalizio è sempre di lana,
fatta eccezione per la fascia, il collare, le fodere, le guarnizioni e gli altri accessori, che sono di seta.
Quanto al colore, e salvo il prescritto del n. 39:
a) Se l’abito dell'Ordine da cui il Cardinale proviene è tutto di un sol colore, l'abito cardinalizio,
compresa la cappa con l'ermellino o la pelliccia, quando vi è, e le relative fodere, è pur tutto di
questo medesimo colore, e così il collare, le calze, i fiocchi della fascia, - dai quali è escluso l’oro, le fodere, le orlature, le asole, i bottoni e gli altri accessori.
b) Se l'abito dell'Ordine è bicolore, allora: la sottana, con fodere, orlature, bottoni, asole ed
accessori, la fascia con i suoi fiocchi senza oro, il collare e le calze sono del colore della tonaca
religiosa; invece, la mozzetta, la mantelletta e la cappa con l'ermellino o la pelliccia, quando vi è, e
le relative fodere ecc., come sopra, sono del colore della cocolla, o della cappa o mantello
dell'Ordine, salvo consuetudini speciali legittimamente introdotte. Nell'uno e nell'altro caso, lo
zucchetto e la berretta sono sempre di color rosso: le scarpe sono sempre ed unicamente di pelle
nera, con fibbie d'argento.
11. Per i Cardinali assunti dagli Ordini monastici e mendicanti, l'abito cardinalizio Pïano di cui al n.
10 ha queste differenze: che la sottana, con accessori, la fascia, il collare e le calze sono del colore
della tonaca del rispettivo Ordine; le scarpe sono sempre di pelle nera, con fibbie d'argento; il
ferraiolone è di lana, del colore della cocolla o della cappa o mantello dell'Ordine, con mostre di
seta del medesimo colore, salvo consuetudini legittimamente introdotte; lo zucchetto e la berretta
sono di lana.
14. I Cardinali assunti dagli Ordini monastici e mendicanti hanno il mantello di panno sempre del
colore di quello dell'Ordine, salvo consuetudini legittimamente introdotte, con bavero di velluto e
mostre di seta dello stesso colore e senza l'orlatura d'oro di cui al numero precedente.
39. Il Cardinale Legato a latere, nominato in Concistoro, o con Breve Apostolico che lo costituisce
in questa qualità per una determinata missione [...] indossa le vesti rosse, anche se proviene da un
Ordine monastico o mendicante, e in ogni tempo liturgico [...]».
Una rassegna completa dei colori impiegati dai Prelati regolari si trova anche in J. Nabuco, Ius
Pontificalium, Romae-Tornaci-Parisiis, 1956:
«SRE cardinales, patriarchae, archiepiscopi sive episcopi, abbates, necnon locorum ordinarii, qui
privilegiis protonotariorum apostolicorum de numero fruuntur et regularibus ordinibus sunt
adscripti, in suis vestibus praelatitiis uti debent colore seu coloribus sui quisque ordinis vel colore
violaceo sive rubro.
Si regulares utuntur cappa seu mantello vel cogulla alterius coloris ac habitus ipse, praelati hunc
retinent colorem in mantelleto, palliolo et cappa, cum suis subsutis, globulis, ocellis et torulis.
Supervestes hic intelleguntur mantelletum, palliolum humerale et cappa pontificalis.
Praelati canonici regulares:
1 - Lateranenses sancti Augustini sequuntur colorem praelatorum cleri saecularis. Idem faciunt:
2 - Sancti Augustini du Grand saint Bernard et
3 - A sancto Mauritio Agaunensi.
4 - Praemonstratenses utuntur colore albo.
5 - Cruciferi utuntur colore nigro, tamen iuxta Caeremoniale color cleri saecularis adhibendus est
sicut etiam
6 - Sanctae Crucis a stella rubea qui colore nigro utuntur.
Praelati monachi:
1 - Congregationum Confoederationis Leonianae Ordinis sancti Benedicti utuntur colore nigro.
2 - Ordinis Emeritarum Camaldulensium OSB albo utuntur colore cum supervestibus nigris.
3 - Sancti Basilii Magni utuntur colore nigro.
4 - Congregationis Vallis Umbrosae OSB nigrum adhibent colorem.
5 - Congregationis Silvestrinae OSB utuntur colore caelestino (bleu foncé), sed antiquitus utebantur
colore violaceo-caeruleo.
6 - Congregationis Montis Oliveti OSB utuntur colore albo.
7 - Cistercienses (SOC) utuntur habitu talari albi coloris: supervestes vero sunt nigri coloris cum
subsutis, globulis et ocellis pariter nigris, sed caputium cappae ornatur pellibus armellinis vel serico
albo, nam utuntur cogulla alba.
8 - Cistercienses strictioris observantiae (Trappistes) se vestiunt uti ceteri monachi Cistercienses,
sed adhibent pannum rudiorem.
9 - Cartusiani sancti Brunonis utuntur colore albo, cum supervestibus nigris non secus ac
Cistercienses.
10 - Ordinis sancti Pauli primi Eremitae album adhibent colorem.
Praelati ex ordinibus mendicantibus:
1 - Ordinis sancti Dominici: Vestis talaris albi coloris; supervestes nigri coloris cum subsutis,
globulis et ocellis albi coloris.
2 - Ordinis Fratrum Minorum sancti Francisci: Color cineris toni levioris. Caputium cappae ornatur
pellibus vicuniae.
3 - Ordinis Fratrum Minorum Conventualium utuntur colore cinericeo, licet fratres nunc nigrum
adhibeant colorem in habitu.
4 - Ordinis Fratrum Minorum Cappucinorum usque ad annum 1826 utebantur colore cinericeo non
secus ac ceteri franciscani. Nunc tamen utuntur colore habitus suae religionis, id est pullo.
Caputium cappae ornatur pellibus otter.
5 - Tertii Ordinis Regularis sancti Francisci se vestiunt veluti Fratres Minores.
6 - Ordinis sancti Augustini utuntur colore nigro.
7 - Ordinis Recollectorum sancti Augustini utuntur colore nigro.
8 - Ordinis Emeritarum Discalceatorum sancti Augustini utuntur colore nigro.
9 - Ordinis B. Mariae V. de Monte Carmelo utuntur vestibus talaribus coloris suae religionis seu
coloris pulli; supervestes vero sunt albi coloris; cappa magna erit coloris albi cum pellibus
armellinis vel serico albo.
10 - Ordinis Fratrum Carmelitarum Discalceatorum se vestiunt non secus ac ceteri carmelitae.
11 - Ordinis Ssmae Trinitatis utuntur colore albo cum supervestibus nigri coloris sicuti monachi
Camaldulenses. Super palliolo adhibent crucem rubri-caerulei coloris.
12 - Ordinis B. Mariae V. de Mercede utuntur colore albo cum supervestibus albis uti supra.
13 - Ordinis Servorum Mariae utuntur colore nigro.
14 - Ordinis Minimorum sancti Francisci de Paula utuntur colore nigro.
Praelati clerici regulares:
Octo numerantur ordines clericorum regularium, videlicet Theatinorum; Barnabitarum; Societatis
Iesu; a Somascha; Ministrantium infirmis; Minorum; a Matre Dei; Scolopi.
Clerici regulares horum octo ordinum, quando ad cardinalatum vel ad episcopatum seu ad
protonotariorum ordinem elevantur, vel ad eorum honoribus fruendum admittuntur, in suis vestibus
praelatitiis quoad colorem se conformare debent clericis saecularibus, excluso serico nisi in subsutis
et zona seu collario.
Vicarii generales vel capitulares ex canonicis regularibus, seu ex ordinibus monachorum sive
fratrum mendicantium assumpti, retinent colorem praelatorum sui quisque ordinis in habitu talari et
mantelleto; canonici regulares tamen retinere debent colorem sui ordinis si eorum episcopi regulares
utuntur colore violaceo, qui quidem color protonotariis titularibus non competit.
Praelati congregationum:
Sex super octoginta adnumerantur congregationes ecclesiasticae cum votis non solemnibus.
Clerici harum congregationum ad cardinalatum, episcopatum vel praelaturam promoti, quoad
colorem vestium praelatitiarum sese omnino conformare debent clericis saecularibus, excluso serico
excepto quoad subsuta, globulos, ocellos et zonam seu collarium.
Quoad regolares omnes observa:
Subsutum mantelleti vel pallioli humeralis, globuli et ocelli, necnon zona, collarium, chirothecae
eiusdem coloris sint ac vestes ipsae quas ornant sed e serico. Sericum etiam erit subsutum cappae,
quod aestivo tempore, pellibus depositis, eorum adhibetur loco. Eiusdem coloris ac vestes, excluso
tamen serico, erunt caligae. Biretum et pileolum praelatorum ordinis episcoporum erunt violacei
coloris».
Come si vede, i testi di Nainfa e di Nabuco discordano in non pochi punti. Quest'ultimo è
generalmente più attendibile, ma certe volte neppure le sue informazioni trovano riscontro nella
documentazione fotografica che ho raccolto. Per esempio, un'immagine degli anni Quaranta attesta
che i Vescovi trinitari avevano un abito prelatizio completamente bianco, munito della croce
bicolore tipica dell'Ordine, mentre secondo Nabuco essi avrebbero dovuto usare sopravvesti nere. È
possibile, tuttavia, che la causa di tale divergenza vada cercata non tanto in un errore di Nabuco, la
cui opera si distingue per abbondanza di documentazione e rigore argomentativo, ma in una
variazione negli usi locali. Del resto, neppure le sviste di Nainfa vanno attribuite unicamente all'uso
disinvolto delle fonti che caratterizza il suo lavoro. Si sa, per esempio, che per un breve periodo i
Prelati benedettini adoperarono effettivamente un abito nero con fodera rossa.
Vescovo francescano.
Vescovo trinitario.
A sinistra del trono papale, vescovo agostiniano.
Tra i cardinali riuniti in conclave, si notano alcuni regolari.
Cardinale cappuccino prostrato durante il concistoro.
In seconda fila, un cardinale religioso, probabilmente carmelitano.
Cardinale francescano in cappa magna.
Cardinale cappuccino al concistoro.
A destra, cardinale domenicano.
Vescovo cappuccino.
A fianco del Papa, vescovo religioso.
Vescovo domenicano in abito piano.
Vescovo domenicano in abito piano.
Gruppo di Vescovi al Concilio Vaticano II. Tra di essi si notano diversi francescani.