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Arvedi
informa
ARINOX
ATA
CSS
ILTA INOX
Notiziario di informazione del Gruppo Arvedi
N.7
-
E S T A T E
2 0 0 1
ATA
Progetti in corso
GILBY - ARINOX
ISP
I.S.P.
Innovazione,
parola chiave per la competitività
a creazione del valore, la vitale necessità di
rimanere competitivi.
L
Due obiettivi irrinunciabili allo sviluppo; al nostro
futuro.
Due obiettivi ma un impegno comune, un patto
silenzioso ma culturalmente e sostanzialmente
convinto e partecipato.
L'impegno, la determinazione, la scelta con cui si
cerca, al nostro meglio, di investire è sotto gli occhi
di tutti. Noi lo facciamo con soddisfazione perché
ciò ha come effetto il benessere per noi e per altri.
In ogni nostra impresa (uomini e mezzi) è in atto un
importante piano industriale di investimento.
Esso dimostra: la fiducia nelle nostre capacità, nella
nostra cultura di impresa e la nostra volontà di renderci responsabili ognuno per la propria parte, ruolo
o lavoro, del nostro futuro, della nostra competitività, della creazione del valore nelle nostre imprese.
La forza vincente è la volontà, la capacità, l'orgoglio
di vedere il nostro lavoro ben fatto, apprezzato dai
nostri clienti e i buoni risultati ottenuti.
ISP, ATA, ILTA, Arinox, CSS sono impegnate in un
programma di sviluppo che è indispensabile al successo del loro futuro.
La scelta degli impianti è fondamentale ma nessuno potrà mai pensare che le imprese siano cubi,
parallelepipedi o solo capannoni; esse sono soprattutto esseri pensanti, persone di professionalità e
capacità operativa che sanno creare con la loro
attività il valore che fa la differenza dell'impresa sul
mercato.
2
Il ferro non manca.
La produzione di acciaio e derivati eccede la
domanda.
L'ordine va preso ed è una conquista che premia
capacità, prezzo, qualità e servizio.
Il prezzo è prioritario; competitività significa essere
in grado di prendere l'ordine e avere ancora un
poco di margine per riammodernare costantemente la fabbrica.
Se non abbiamo una struttura produttiva competitiva non abbiamo la forza di vincere sul mercato ed
il mercato prima o poi ci elimina.
La nostra scelta, in ogni nostra impresa, è sempre
stata rivolta alla ricerca di prodotti di qualità.
Ciò implica qualità negli impianti, ma soprattutto
cultura e qualità in chi gli impianti li fa funzionare a
bassi costi e sa produrre un buon prodotto: il valore che il mercato ci riconosce.
Siamo orgogliosi nel poter dire che i nostri clienti
europei ci riconoscono come produttori di buona
qualità.
Se osserverete bene in ogni impresa, gli investimenti sono orientati alla qualità, al servizio, alla
competitività e finalizzati alla creazione del valore.
La fiducia vive e si rinnova, basata sui buoni risultati.
Il mercato non è facile, bisogna essere in grado di
rimanerci. Noi vogliamo essere fra quelli.
Cav. Lav. Giovanni Arvedi
L’Euro,
Come la nuova moneta
cambierà la nostra vita
questo conosciuto
Come avverrà il passaggio fra lira ed Euro, e quando?
di nuovi listini, per l’informativa nei confronti dei clienti e dei
Il processo di cambiamento che ci porterà ad abbandonare la
fornitori, per la modificazione dei distributori automatici e dei
lira ed a utilizzare l’euro è stato pianificato attraverso le seguenti
registratori di cassa e per l’acquisizione di nuova modulistica
fasi: la prima, o fase A (fino al 31 dicembre 1998) è stata carattecontabile. Un cambiamento radicale…
rizzata, tra le altre cose, dalla definizione dei tassi irrevocabili di
Spesso si pensa che questi problemi coinvolgano solo
conversione nell’euro dei paesi aderenti all’unione (per quanto
chi si occupa di contabilità.
riguarda l’Italia, si è deciso che 1
E’ utile ricordare che l’adozione deleuro equivale a 1.936,27 lire).
l’euro quale moneta di conto, vissuta
La lunga marcia per la conversione
La seconda, o fase B (dal primo genspesso in azienda come un evento di
naio 1999 al 31 dicembre 2001),
natura esclusivamente amministratiLa conversione da lira ad euro avverrà fra poco,
quella in cui ci troviamo, è detta
va, comporti invece numerose implidurante la chiusura di agosto, e da settembre si
ripartirà pronti per la nuova moneta, con tre mesi di
periodo transitorio. Durante questo
cazioni operative anche in altre aree
anticipo sulla scadenza definitiva. Il passaggio è
periodo l’euro assume pieno valore
aziendali. Facciamo alcuni esempi:
stato
preparato
da
tempo.
Si
iniziò
con
un
gruppo
di
come moneta scritturale (non carte• nell’area del personale si possolavoro che comprendeva i responsabili delle divercea o metallica), ed acquisisce corso
no creare problemi tecnici di coordise
aziende
sotto
la
supervisione
della
società
di
legale nei paesi dell’Unione. La terza
namento tra l’elaborazione dei cedoconsulenza Ernst and Young Consultants: lo scopo
fase, quella C (1 gennaio 2002 - 28
lini di paga e la tenuta della contabiera quello di risolvere i problemi di conversione in
febbraio 2002), è caratterizzata dalla
lità. A queste difficoltà tecniche, si
modo omogeneo in tutto il Gruppo. Il coordinamendoppia circolazione dell’euro e della
sommano le problematiche connesse
to centrale delle operazioni venne affidato allo stulira, fino alla completa sostituzione
alla formazione del personale;
dio del dottor Marcello Caldonazzo: i primi incontri
servirono per risolvere i problemi generali, in seguidelle attuali valute nazionali con l’eu• nell’area commerciale, l’emisto
ogni
azienda
ha
proseguito
autonomamente.
Per
ro. Alla scadenza di questo periodo le
sione di fatture direttamente in euro
la Finarvedi hanno partecipato ai gruppi di lavoro
banconote e le monete metalliche in
rappresenta solo il momento finale
Giulio Pampuro e Fabrizio Lonardi; per Ata Tiziano
lire non avranno più corso legale.
del rapporto con il cliente, che ha
Neviani, Gianantonio Conti, Pierluigi Pegorari,
Occorrerà quindi ‘tradurre’
inizio con la definizione di un listino
Moreno Arcari, Giorgio Bassanetti; per Isp Gianni
tutti i conti, i bilanci, gli stiin euro, prosegue con la quantificaLauritano, Massimo Mazzucotelli e Ornella Vitale;
pendi?
zione degli sconti e dei premi, contiper Ilta Abele Scazzina e Ezio Subacchi e Mario
Il processo di conversione della connua con l’individuazione delle
Vergna per Arinox Argeo Chiappetta,
tabilità si realizza traducendo,
modalità con cui trasferire tali
per il Css Gaetano Somaschi.
Abbiamo
posto
al
gruppo
di
lavoro
appunto, in euro l’intero sistema
scelte all’eventuale rete di vendiuna serie di domande che ci aiutecontabile aziendale (contabilità
ta, per arrivare, infine, al cliente
ranno
a
capire
meglio
il
problema.
aziendale, contabilità di magazzino,
finale;
gestione dei cespiti), fissando una
• nell’area acquisti è necessario
data in cui questo passaggio avviene. Dal giorno dopo tutta la
chiarire con i fornitori il momento a partire dal quale i prezzi
contabilità verrà calcolata in euro e gli arrotondamenti fra le due
devono essere espressi in euro, nonché le altre modalità operativalute saranno effettuati al centesimo di euro, che è il decimale
ve di gestione di tale conversione;
più piccolo a disposizione. Inevitabili saranno gli arrotondamenti,
• nell’area finanza è necessario acquisire le opportune inforche seguiranno un conteggio particolare.
mazioni per coordinare il passaggio all’euro della tesoreria con
Si tratta quindi di un passaggio complesso…
quello della contabilità;
L’introduzione dell’euro comporterà per le imprese il sosteni• nell’area informatica, infine, sarà necessario gestire i singoli
mento di nuovi costi, come quelli per la formazione del personaprocessi di conversione di tutti i programmi applicativi che hanno
le, per l’adattamento dei sistemi informatici, per la preparazione
gestito, fino a quel momento, valori esclusivamente in lire.
3
ATA
Primo
In grande crescita nei tubi speciali
ziarono le prime forniture al settore automobile con tubi per le
Era da tempo che ATA pensava e studiava possibilità di sviluppo
sospensioni di alcuni modelli, come la Fiat 131 Mirafiori e la
della propria capacità produttiva, essendo le sue linee di produ132; in un secondo tempo, vennero forniti all’Alfa Romeo tubi
zione sature tanto da limitarne la possibilità di cogliere le
in acciai altoresistenziali, per il ponte De Dion; infine le fornituopportunità che il mercato sta presentando.
re ai trafilatori che, con gli anni, divennero ampiamente preva“Ora ATA coglie al volo una opportunità molto vantaggiosa lenti rispetto alla fornitura diretta ai costruttori di automobili.
afferma Tiziano Neviani, direttore di Ata -, costituita dalla cessa“Il potenziamento produttivo - afferzione delle attività delle linee di
ma Paolo Rodiani, direttore comproduzione dei tubi, peraltro di
Le nuove macchine
merciale di ATA -, in tale settore
tecnologia recente, da parte di
Linea tubi MTM, ø 20 ÷ 48,3; sp 1,2 ÷ 2,5 mm
porterà notevoli vantaggi poiché
Structo Vobarno, società operante
Linea tubi MTM, ø 33,4 ÷ 114,3; sp 1,8 ÷ 7 mm
sarà possibile sia sfruttare l’espenel settore dei tubi trafilati. Con un
Slitter OME, largh. 1800 x sp 7,5 mm
rienza produttiva acquisita per
investimento limitato (in totale
Forno
di
normalizzazione
Nassheuer
7
t/h
rafforzare ed espandere posizioni di
circa 13 miliardi), viene ampliata
mercato già consolidate, sia gestire
la capacità produttiva di 70.000
il parco linee in modo più speciatonnellate all’anno, portando la
lizzato, ottimizzando i montaggi e le caratteristiche di ogni maccapacità totale dello stabilimento prossima a 400.000 tonnellate
china”.
all’anno”. Si può ben intendere quanto valga questo ampliaL’inserimento delle nuove linee nel parco macchine di ATA
mento se si considera che il settore specifico del tubo per trafiavviene nell’ambito di una struttura generale e organizzativa già
la con meccanica e auto pesa oggi per ATA 140.000 ton, delle
predisposta, consentendo un cospicuo vantaggio competitivo
quali 80.000 ton sono da linee ERW, cioè simili a quelli oggetto
per la notevole riduzione dei costi fissi.
nel nuovo investimento. Quel che conta infatti non è il dato
“Gli impianti relativi all’espansione produttiva - conclude Mario
relativo all’incremento di capacità, già di per sé notevole, bensì
Fraioli, direttore di stabilimento -, a tutti gli effetti equivalenti ed
il prodotto per il quale si attua l’incremento, perché si tratta di
un piccolo tubificio, verranno installati nei capannoni della ex
un prodotto complesso, del tubo per la ritrafilatura (destinato
acciaieria, che saranno totalmente recuperati e leggermente
principalmente all’auto), di cui ATA è senza dubbio leader
ampliati sul lato ovest, ad eccezione del forno di trattamento
nazionale, e del tubo per la meccanica, di cui l’auto rappresentermico che sarà piazzato parallelamente a quello già esistente
ta l’utilizzo più importante. Questi settori applicativi sono stati
nel capannone della ex colata continua”.
coltivati da ATA fin dalla sua origine; alla fine degli anni ’70 ini-
L’adattamento dei capannoni exacciaieria che ospiteranno
le nuove linee presso Ata
4
Piano
ISP
La sicurezza, un patrimonio di tutti
Il Gruppo di lavoro
della sicurezza composto da
Giorgio Luzzari e dai tre rappresentanti della Rsu (da sinistra)
Giacomino Casarotti, Vittorio
Frigoli e Francesco Lici
Ambiente, sicurezza e informazione. Sono questi i tre punti fondamentali portati avanti dall’Isp per il programma di miglioramento delle condizioni del luogo di lavoro.
Un programma che prevede, per quest’anno, investimenti che
supereranno i cinque miliardi di lire.
Ma vediamo, con una panoramica, il quadro complessivo del
progetto.
Il miglioramento è teso, in primo luogo, a garantire il monitoraggio di tutti gli impianti, per minimizzarne l’impatto con l’ambiente, con l’applicazione di regole sempre più efficaci per il
rispetto dell’ambiente e della sicurezza.
Il gruppo che opera in questo campo vede coinvolto un coordinamento fra il Comitato di Direzione ed i Gruppi di Lavoro
Aziendali.
Il compito di questa struttura è quello di analizzare i punti critici nella gestione della sicurezza ed individuare gli interventi di
miglioramento. Si pensa poi al coinvolgimento delle persone
interessate ed al miglioramento della comunicazione sulle decisioni e sulle iniziative di sicurezza.
Per portare avanti il programma di sicurezza l’azienda si appoggia ad una società di consulenza, la CEPER, che fornisce assistenza al Comitato ed ai gruppi: il fine è quello di individuare le
soluzioni migliori per l’applicazione della legge 626, la normativa del 1994 che regola la sicurezza sul luogo di lavoro.
Il lavoro dei gruppi sta mettendo a punto una serie di procedure di gestione che contengono le regole aziendali in materia di
sicurezza, e definendo i termini, le modalità, i compiti e
responsabilità per assolvere agli obblighi previsti dalla legge.
Il Comitato di Direzione ha, infatti, incaricato più gruppi di
lavoro di progettare ed elaborare le procedure, con particolare
attenzione alla gestione degli aggiornamenti, ad un’attenta sorveglianza elettronica, ai rapporti con i rappresentati dei lavoratori per la sicurezza.
I gruppi terranno controllati anche i lavori in appalto, gli
acquisti, si impegneranno affinché le informazioni ai lavoratori
avvengano tempestivamente, in modo da procedere ad una corretta e completa formazione dei lavoratori.
Sotto costante controllo sono anche i luoghi di lavoro, le attrezzature, i dispositivi di protezione individuale: è importante,
infatti, che le operazioni di movimentazione manuale dei carichi, l’utilizzo di sostanze pericolose, ma anche il lavoro al
videoterminale siano effettuati rispettando tutte le norme di
sicurezza. Non solo per evitare infortuni, ma anche per essere
pronti ad un’eventuale emergenza antincendio o ad un’evacuazione dovuta ad altre necessità.
Tutta l’attività rivolta alla sicurezza si completa inoltre con
incontri tra piccoli gruppi di personale addetto alla produzione
e l’ufficio interno di sicurezza, nel corso dei quali viene garantita una corretta e completa informazione sui diritti e sui doveri
dei lavoratori e dell’impresa, sull’uso dei dispositivi di sicurezza, sulla movimentazione manuale dei carichi e sul pronto soccorso.
Il responsabile della struttura preposta al controllo della sicurezza è Giorgio Luzzari, che collabora attivamente con tutto il
personale, a diversi livelli, dai capiturno agli operai: l’operazione ’ambiente-sicurezza-informazione’ coinvolge tutta la struttura aziendale, anche perché la sicurezza sul luogo di lavoro è un
bene di tutti, a partire, ovviamente, da ogni singolo lavoratore.
5
Arinox
Primo
Dal coil agli aghi per le siringhe monouso
Può sembrare quasi impossibile: da
coils di nastro Inox del peso di 10
tonnellate ad aghi per siringhe di
peso inferiore al grammo. Invece è
proprio questo il percorso che l’acciaio deve compiere per arrivare
alle siringhe di uso medicinale che
di solito utilizziamo. A partire quindi
da un nastro di acciaio speciale si
arriva, infatti, dopo particolari e
complesse lavorazioni, al minuscolo
tubicino che permette le iniezioni.
Vediamo quali sono le fasi della
lavorazione.
La prima fase del ciclo di lavorazione è costituita dalla produzione di
un nastro in acciaio inox, di tipo
304L dello spessore 0,15 mm, ad
altissima precisione, con una larghezza 9,45 mm; il nastro deve
Slitter per nastri di precisione Arinox
avere superficie assolutamente priva
di imperfezioni, bassa rugosità,
bordi cesoiati pressochè perfetti con
bave di taglio praticamente inesistenti.
Sono questi, infatti, i requisiti fondamentali della
particolare tecnologia produttiva che prevede al
In Italia se ne usano cento milioni l’anno
primo stadio la produzione (mediante saldatura
al microplasma) di un tubo capillare Ø 3,0 mm,
Le siringhe per grandi utenti sono nate specificamente per insulina e si tratsuccessivamente ridotto per trafilatura a freddo,
ta delle ormai comuni siringhe monouso in plastica. In Italia se ne consumacon mandrino flottante, al diametro finale voluto
no circa 100 milioni all’anno. Dal momento che il grande utilizzatore di sirin(Ø 0,75 ÷ 1,2 mm in funzione dell’impiego speghe, generalmente il malato di diabete, può arrivare ad avere bisogno di circa
cifico previsto).
1300 punture l’anno, la tecnologia si è specializzata nella produzione di sirinArinox ha messo a punto una linea di taglio dedighe indolori. Utilizzando acciaio Inox super-resistente e lavorandolo con teccata, utilizzando particolari tecnologie e attrezzanologie avanzatissime si è riusciti a produrre aghi tanto sottili da passare fra
ture (come, per esempio, tecniche di taglio ad
una terminazione nervosa e l'altra. La tecnologia di oggi permette quindi di
anelli estrattori) che consentono di ottenere
‘cesellare’, con precisione la forma della punta dell'ago. Visto al microscopio,
nastri aventi i requisiti dimensionali e di stato dei
l’estremità degli aghi è acuminata in modo da creare un taglio puntiforme
bordi richiesti. I risultati relativi alla produzione
(senza strappare i tessuti) mentre il resto della punta ha una forma elegante
di questi aghi a partire dai nastrini Arinox sono
e smussata, potremmo dire aerodinamica. Il paragone con l’aerodinamica di
stati più che lusinghieri; premiante è stato l’impeuna macchina non è fuori luogo: se si pensa al Cx, il coefficiente di penetragno profuso nella puntuale messa a punto di
zione di un'auto si vede che la linea filante di una vettura da corsa permette
macchine e cicli di produzione da parte del perdi ridurre la resistenza dell'aria, di ottenere insomma maggiore velocità a
sonale dello stabilimento con una partecipazione
parità di cavalli. Con le siringhe accade lo stesso: un ago tessuto-dinamico
che ha visto coinvolti tutti i vari livelli dell’azienpermette di attraversare la pelle con una forza minima.
da. Un successo che premia la qualità dei nastri
Minore è la forza necessaria per ottenere la penetrazione dell’ago, minore è
di precisione Arinox, avviati ormai a conquistare
il trauma per i tessuti.
anche le nicchie di mercato più nascoste.
Una tecnologia ‘aerodinamica’
6
Piano
Ilta
Grandi manovre a Sestri Levante
Il trasferimento dello stabilimento Ilta Inox di Sestri Levante nel
sito produttivo di Arinox di Riva Trigoso è iniziato.
“L’esigenza di questo passaggio - afferma Abele Scazzina, direttore dell’Ilta che coordina il progetto -, era ormai maturata da
tempo e, una volta sistemate le questioni logistiche, l’Ilta ha
immediatamente provveduto a costituire un gruppo di lavoro
con l’obbiettivo di procedere al trasferimento, studiando un
nuovo assetto per i macchinari e nuove sinergie
con lo stabilimento di
Robecco d’Oglio”.
Si sono stabilite tre fasi
di procedura.
La prima aveva i
seguenti obiettivi:
• Individuazione dell’area idonea per il trasferimento;
• Gestione del personale e conseguente inserimento nella nuova
realtà industriale.
La seconda aveva
come obiettivi:
• Individuazione delle
Il trasferimento
di Gilby in Arinox
macchine da trasferire;
• Studio delle sinergie
con lo stabilimento di
Robecco d’Oglio con l’identificazione della gamma di produzione;
denza dell’Arinox. L’organico sarà assorbito da nuove linee
produttive Arinox per un numero pari a 39 persone, mentre 57
addetti lavoreranno sugli impianti trasferiti.
Seconda fase:
• Macchine da trasferire: sono state individuate, per il trasferimento, le seguenti macchine:
• Nr. 6 linee di profilsaldatura TIG;
• Nr. 1 linea di profilsaldatura ad alta frequenza;
• Nr. 2 linee di raddrizzatura e controllo
• Nr. 2 satinatrici.
• Sinergie: le sinergie
con lo stabilimento di
Robecco d’Oglio sono
state individuate in una
chiara definizione del
prodotto da inserire sul
mercato.
La nuova struttura produttiva sarà più snella e
agile, e conseguentemente con costi ridotti.
Troverà nella produzione di tubo spazzolato
(sia in saldatura TIG sia
in saldatura alta frequenza), la sua ragione
d’essere oltre che la sua fonte di reddito e profitto.
Ecco nello specifico come si sono sviluppate le operazioni.
• Gamma di produzione: la nuova gamma prevede la produzione di tubi con misure (in mm): per i tondi dal diam. 6 al diam.
55; per i profili quadri e rettangoli da 20 x 20 a diam. 50 x 50
e derivati.
Prima fase.
• Area: è stato individuato un capannone nell’area dell’ Arinox
di Riva Trigoso. Il capannone ha una lunghezza di oltre 200
metri e una larghezza di 25 metri e copre una area di ca 5700
mq. Nel corso di questi ultimi mesi sono state realizzate le fondazioni delle linee di produzione prescelte, la preparazione
degli impianti ausiliari, oltre a diverse riparazioni straordinarie.
• Gestione del personale: tutto il personale passerà alla dipen-
Terza fase.
• Operatività e trasferimento: alla fine del mese di maggio sono
stati fermati alcuni impianti tra cui la linea che salda in alta frequenza.
“Nel mese di giugno -conclude Scazzina -, sono state fermate le
rimanenti linee di saldatura mentre nel mese di luglio saranno
fermate le linee di trattamento quali i forni e il decapaggio. La
produzione nel nuovo sito riprenderà ai primi di settembre”.
La terza ha come obbiettivo
l’operatività stessa del trasferimento.
7
Persone
Css
La riduzione dei costi al centro del mirino
Cinque gruppi di lavoro
sviluppano il progetto
miglioramento
coordinato da Rossano Grazioli:
1) Aumento produttività
e affidabilità impianti
2) Miglioramento
e messa a mille C.S.S.;
3) Contenimento
di trasformazione
4) Sviluppo prodotto
5) Ambiente - sicurezza
- formazione
Gruppo 1
Matteo Aprile, Cristiano Albertella, Ivan Pellegrini e Vincenzo Siviglia
Gruppo 2
Ivan Pellegrini, Vincenzo Siviglia, Cristiano Albertella, Gian
Franco Maggiorin, Fausto Taetti
Gruppo 4
Enzo Galli, Aldo De Ponti, Fabio Gavardi
Fausto Taetti, studiano i futuri sviluppi del prodotto
8
Gruppo 3
Cristiano Albertella, Gaetano Somaschi, Fiorella Pianta si
occupano del contenimento costi
Gruppo 5
Vincenzo Siviglia, Cristiano Albertella, Fiorella Pianta, Ivan
Pellegrini, Santo Tringali, Matteo Aprile
& Fatti
Angelo Tabaglio,
Una vita lavorativa passata all’Ilta di Robecco d’Oglio
“Ho iniziato io, poi in azienda sono entrati mio figlio e
mia figlia. Ho fatto il factotum, cominciando
come gruista e finendo come caporeparto.
Ora mi godo la vita da pensionato con i miei cani”
mago dello slitter
ppena tornato dal servizio militare avevo cominciato
a lavorare nei campi. Poi, un giorno si sparse la
voce che avrebbe aperto un’industria. Andai a cercare lavoro e dopo dieci giorni ero già in servizio”. Non era certo
ancora l’epoca dell’informazione, ma quando c’era bisogno le
notizie arrivavano immediatamente anche negli anni Sessanta.
Fu così che Angelo Tabaglio venne a sapere che nel suo paese
avrebbe aperto un tubificio. Andò a proporsi e dopo pochi giorni era già in servizio: era il 13 agosto del 1963, la produzione
sarebbe cominciata solo una settimana dopo. “Ho lavorato
all’Ilta tutta la mia vita, ed ora ci lavora mio figlio. Anche mia
figlia ha passato dodici anni lì, poi ha deciso di aprire un negozio di fiori”.
Una storia di famiglia quella che lega Angelo Tabaglio allo stabilimento di Robecco: “ho fatto di tutto lì dentro, sono stato una
specie di factotum. Al principio facevo il gruista, eravamo ancora nel primissimo capannone vicino alla chiesa. Poi ho fatto
l’autista. Andavo a La Spezia a scaricare le navi e portavo i
camion qui a Robecco.
Poi ho iniziato a lavorare alla macchina dove
nasce il tubo, come
diceva sempre il
Cavalier Arvedi, lo slitter, e lì ho trascorso la
mia carriera, fino a
diventare capo reparto
e farlo per dieci anni.
Poi volevo andare in
pensione: aspettai che
mio figlio finisse il servizio militare, gli insegnai il lavoro e mi ritirai. Ora sono quasi
sempre in giro con in
miei due cani, sto tutto
il giorno all’aria aperta
e non ho nostalgia”. Si
gode la vita Tabaglio,
solo come può fare chi
“A
ha faticato tanto prima.
“Era un lavoro duro, non bisognava certo tirarsi indietro ed
eravamo tutti pronti a spendere il tempo necessario per risolvere i problemi, anche se si andava oltre l’orario. Un giorno tornai apposta dalle vacanze, avevo seguito tutta l’installazione di
una macchina ed ero l’unico che poteva risolvere quell’inconveniente, sospesi le ferie e rientrai. Per me non fu un problema,
si viveva così, una volta tornati a casa la sera si pensava subito a
quello che dovevamo fare il giorno dopo”.
E’ tornato da poco a rivisitare l’Ilta. “Devo dire che sono rimasto molto sorpreso, soprattutto per la pulizia dello stabilimento.
Innanzitutto al tempo facevamo sulla stessa macchina anche il
materiale al carbonio detto ‘il nero’, e non solo l’Inox: c’era
olio dovunque, ci si sporcava di più. Oggi il nuovo materiale è
più pulito e sono anche cambiati i tempi. Devo dire che sono
rimasto molto sorpreso, non sembrava quasi di stare in un tubificio…, non me lo sarei mai aspettato”.
I ritmi, un tempo, erano ben diversi ed anche il comfort non
era certo lo stesso.
“D’inverno faceva un
freddo bestiale e d’estate si moriva dal caldo.
Ma non ce ne accorgevamo quasi, non so se
era perché eravamo
giovani o perché una
volta a certe cose non si
badava”.
Un piccolo rimpianto
comunque Tabaglio lo
dichiara. “Mi piacerebbe che riuscissimo a
trovarci tutti, noi pensionati di Robecco, per
un pranzo o una gita.
Agli inizi le facevamo e
Angelo Tabaglio
mi sono sempre piaciuviene premiato
te molto, ma pare che
dal presidente Giovanni
Arvedi
adesso si riprenderà.
presso l’Ilta
Speriamo che accada”.
9
Mons. Giulio Nicolini
con il Presidente
Cav. Giovanni Arvedi
A fianco il diacono
Paolo Leoni
Persone
La scomparsa di Mons. Giulio Nicolini, Vescovo di
Cremona ha colto di sorpresa ed ha lasciato sgomenti
i cremonesi. Paolo Leoni, dipendente del Gruppo e
Diacono di Spinadesco,ordinato nel 1994, ricorda alcuni
momenti della Messa che il Vescovo celebrò
nello stabilimento Isp nel mese di dicembre del 1997
per solennizzare il Natale del mondo del lavoro
L’addio ad un grande comunicatore
uesto stabilimento ha la maestosità di una
Cattedrale, una Cattedrale del lavoro”. Era il sabato
che precedeva la terza domenica di avvento del
1997 quando Monsignor Giulio Nicolini, Vescovo di Cremona,
improvvisamente scomparso il 19 giugno di quest’anno, entrò
nello stabilimento dell’Isp per celebrare il Natale del mondo del
lavoro. L’idea di invitarlo era stata del Presidente del Gruppo,
Cav. Giovanni Arvedi, e si era pensato di organizzare una grande
celebrazione per solennizzare l’arrivo della festività della nascita di Cristo. “Ero stato incaricato di scegliere i lettori ed i doni,
- ricorda Paolo Leoni, diacono di Spinadesco e ora dipendente
della Finarvedi che ha partecipato alla celebrazione della messa
-. Scelsi, per le letture, qualcuno che era interessato e, volutamente, qualcuno che
era un po’ fuori dal
mondo ecclesiale. Fu
una scelta fatta tenendo conto di quello
che era l’insegnamento di Mons. Nicolini,
di quella volontà di
avvicinare alla Chiesa,
in questi momenti di
‘scristianizzazione’,
anche chi si è discostato. Per Mons.
Nicolini, che era, non
dimentichiamolo, in
primo luogo un
comunicatore, bisognava saper risvegliare il Cristianesimo
Il Vescovo durante la predica
latente in ognuno di
noi. E devo dire che il
“Q
10
suo abbraccio caloroso e sincero colpì innanzitutto chi era
meno abituato a frequentare la Chiesa, perché il Vescovo sapeva, in una sola stretta, trasmettere l’entusiasmo e l’autorevolezza
di un padre”. Durante l’offertorio, come doni, furono portati il
pane, il vino, una croce ed un calice relizzati dal meccanico
Francesco Frigoli ed un pezzo di acciaio. “Era proprio un piccolo pezzo di coil – continua il diacono Leoni – che ero andato
a prendere nel deposito. Era il simbolo del lavoro di tutti noi,
della nostra fatica quotidiana. Fu un momento intenso per tutti i
lavoratori, fu un monito all’importanza del lavoro perché, come
dice San Paolo nella Seconda lettera ai Tessalonicesi, chi non
vuol lavorare neppure mangi”. L’incontro fu molto semplice ed
al contempo emozionante. Accanto alla mensa era stata portata
anche una Madonnina
col Bambino alta
poco più di mezzo
metro che si trovava
all’Ata e che ricorda
un grosso incidente
che avvenne al tubificio nel 1982 e che,
miracolosamente, si
concluse senza nessuna vittima.
Anche questa fu una
testimonianza di come
il mondo del lavoro e
la Chiesa abbiano un
legame profondo, un
legame che in quell’occasione il comunicatore Giulio Nicolini
mostrò a tutti i presenti.
& Fatti
Smaltatori
alla scoperta dell’Isp
l 23 maggio l’Isp ha ospitato una nutrita delegazione di
smaltatori per una visita dello stabilimento: sono stati accolti ed accompagnati da Fabio Baldrighi e Antonio Guindani,
che hanno mostrato l’acciaieria, la colata, la laminazione, il
decapaggio coils e il magazzino. “Pur in breve tempo - afferma
Baldrighi -, i visitatori hanno potuto rendersi conto di come
funzioni l’Isp e di quanto questa tecnologia sia innovativa nel
panorama del settore”. Gli smaltatori, provenienti da tutto il
mondo, erano in Italia per il 19° Congresso Internazionale
dello Smalto Porcellanato che si è tenuto a Venezia dal 21 al 25
maggio. A questa manifestazione sono intervenuti oltre 220 operatori del settore provenienti da 29 Paesi e numerosi accompagnatori. Un evento quindi di grande rilevanza, tornato in Italia
dopo 18 anni. È stata l'occasione per fare il punto sull'andamento dei mercati, sull'evoluzione tecnologica negli impianti e
nella produzione di smalti, nei supporti e nei nuovi sistemi di
smaltatura; oltre alle relazioni sono state anche effettuate visite
presso stabilimenti all'avanguardia come quello dell’Isp che
produce, fra l’altro, anche un acciaio che viene utilizzato
appunto per la smaltatura.
I
La posta di
Arvedinforma
Palmiro Corbari dell’Isp scrive al giornale per dire
che Arvedinforma gli sembra “ben strutturato e con
buoni servizi, un giornale che dà possibilità ai
timidi e ai meno inseriti di prendere atto della
situazione aziendale. Spero si sviluppi ampliando
le sue sezioni ed arricchendosi di contenuti non
solo aziendali”.
“Mi piacerebbe - continua Corbari - che un giorno o
l’altro diventi il riferimento di un Cral che potrebbe
nascere all’interno dell’azienda e che coinvolga
dipendenti e non solo. Se letto in toto è un buon
termometro per la temperatura delle aziende”.
Vi ricordiamo che chiunque voglia scrivere può
farlo indirizzando le lettere ad Arvedinforma, presso Finarvedi, Piazza Lodi, 26100 Cremona o mandare un e-mail a [email protected]. n
Procedono i lavori per la mensa dell’Isp
Procedono senza problemi i lavori che porteranno
alla costruzione della nuova mensa dell’Isp.
Alla fine di giugno sono finiti i lavori detti di ‘tamponamento’ dei prefabbricati. Terminati questi,
sarà quindi la volta degli interni e delle pavimenta-
zioni. In seguito entreranno in azione gli impiantisti.
I tempi di consegna dei lavori saranno rispettati e
la mensa, con gli spogliatoi annessi, sarà operativa
a partire dalla fine di novembre. La foto testimonia
lo stato dei lavori agli inizi di giugno. Il geometra
Alberto Bernardelli, che segue in prima persona le
operazioni si detto soddisfatto di come procedono
i lavori. “Non abbiamo avuto problema di sorta e
tutto sarà pronto nei tempi previsti”. n
11
Piero Cattaneo inaugura
una serie di ritratti di artisti
legati alla vita del Gruppo
Quando l’arte
incontra il metallo
I
l ferro, l’acciaio e la freddezza del metallo, ma anche
L’opera dedicata
da Piero Cattaneo
il calore della fusione in un
all’Isp esposta
forno, l’espressione di uno spia Palazzo Lodi,
sede della Finarvedi
rito, quando la mano dell’uomo
sa giocare con le forme e rendere la materia dura così dolce
e profondamente personale.
L’arte nasce dallo spirito, le
mani le danno forma, qualunque sia la materia e anzi è tanto
più stupefacente quando nasce
dalla natura ostica e apparentemente avversa del ferro. Il
bronzo è diventato lo spunto
del lavoro di Piero Cattaneo,
artista di fama internazionale,
che ha anche dedicato una sua
opera all’Isp, esposta a Palazzo
Lodi, sede della Finarvedi. La
scultura di Piero Cattaneo è
dedicata al Coil, all’invenzione
dell’industria, come invenzione
è l’arte, perché mai l’arte si è
tenuta realmente lontana dal
mondo tangibile del lavoro, degli uomini che faticano, del commercio e di tutte quelle cose terrene che sono lontane soltanto
dall’idea più romantica di arte e artista. Viceversa, dalla costruzione del Partenone ad Atene, fino alla Cappella Sistina di
Michelangelo e a molti capolavori dell’arte contemporanea, c’è
un pungolo, una scintilla terrena che si affianca all’ispirazione
del pittore o dello scultore, che è il committente. Ecco che tutti
gli elementi sono riuniti: l’artista e le sue mani, la materia, il
committente e l’idea. Arte ha una radice comune con artigiano
e ogni lavoro, indipendentemente dal valore che può assumere
nel mercato internazionale degli esperti e delle gallerie, ha una
propria vita fatta di quegli elementi. Un’opera è una parte dello
Arvedinforma
Notiziario di informazione
del Gruppo Arvedi
Direttore
Federico Mazzolari
Coordinamento editoriale
Giovanni B. Magnoli per Epoché
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Fotografie
Mino Boiocchi
Art Photo
Stampa Arti Grafiche Persico
Hanno collaborato: Umberto
Albarosa, Fabio Baldrighi, Samantha
Bartolometti, Alberto Bernardelli,
spirito di chi l’ha realizzata, un
aspetto che viene messo in
mostra, che sia nel salotto di
casa, sull’altare di una chiesa o
in un prestigioso museo. Fare
arte è soprattutto, e prima di
tutto, vedere nella materia una
possibilità di diventare qualcosa di diverso, di cambiare da
semplice materia, di evolversi,
grazie alle mani sapienti di chi
la lavora. Certo, non tutti possono essere Michelangelo e
nemmeno Piero Cattaneo, ma
l’arte, a qualunque livello, è la
capacità di superare l’asprezza
della materia, nobilitandola.
L’Isp crea l’acciaio modellato
nel più preciso e perfetto dei
modi, con l’obiettivo di trasformarlo in un oggetto adatto ad
uno scopo ben preciso di lavoro e di utilizzo industriale:
questa non è arte, ma tecnologia. In comune con l’arte ha
una grande dose di ingegno alla propria origine e, inoltre, la
tecnologia può incentivare a pensare nuove forme di arte.
Lavorare a contatto con il metallo ha in effetti "ispirato" diverse
persone all’interno di Isp, le quali si dedicano tuttora alla realizzazione di opere in acciaio, spesso anche di notevole interesse e che scopriremo ogni volta con Arvedinforma.
Partire con la scultura di Cattaneo è anche un omaggio a loro,
complessa e imponente, con il marchio dell’Isp che emerge da
quella massa di bronzo, come un’idea che nasce da un pensiero prima abbozzato. Le mani dell’artista hanno creato così il
paradosso della materia dura e pesante che però si offre alla
vista con leggerezza e armonia.
Giovanni Capellini, Mario Fraioli,
Fabrizio Lonardi, Paolo Leoni,
Giorgio Luzzari, Rossano Grazioli,
Luciano Manini, Alberto
Montepagano, Tiziano Neviani,
Giulia Parchi, Claudio Resemini,
Paolo Rodiani, Abele Scazzina.
Finarvedi
P.zza Lodi 7
26100 Cremona
Tel. 037253521
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