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Arvedi informa ARINOX ATA CSS ILTA INOX Notiziario di informazione del Gruppo Arvedi N.7 - E S T A T E 2 0 0 1 ATA Progetti in corso GILBY - ARINOX ISP I.S.P. Innovazione, parola chiave per la competitività a creazione del valore, la vitale necessità di rimanere competitivi. L Due obiettivi irrinunciabili allo sviluppo; al nostro futuro. Due obiettivi ma un impegno comune, un patto silenzioso ma culturalmente e sostanzialmente convinto e partecipato. L'impegno, la determinazione, la scelta con cui si cerca, al nostro meglio, di investire è sotto gli occhi di tutti. Noi lo facciamo con soddisfazione perché ciò ha come effetto il benessere per noi e per altri. In ogni nostra impresa (uomini e mezzi) è in atto un importante piano industriale di investimento. Esso dimostra: la fiducia nelle nostre capacità, nella nostra cultura di impresa e la nostra volontà di renderci responsabili ognuno per la propria parte, ruolo o lavoro, del nostro futuro, della nostra competitività, della creazione del valore nelle nostre imprese. La forza vincente è la volontà, la capacità, l'orgoglio di vedere il nostro lavoro ben fatto, apprezzato dai nostri clienti e i buoni risultati ottenuti. ISP, ATA, ILTA, Arinox, CSS sono impegnate in un programma di sviluppo che è indispensabile al successo del loro futuro. La scelta degli impianti è fondamentale ma nessuno potrà mai pensare che le imprese siano cubi, parallelepipedi o solo capannoni; esse sono soprattutto esseri pensanti, persone di professionalità e capacità operativa che sanno creare con la loro attività il valore che fa la differenza dell'impresa sul mercato. 2 Il ferro non manca. La produzione di acciaio e derivati eccede la domanda. L'ordine va preso ed è una conquista che premia capacità, prezzo, qualità e servizio. Il prezzo è prioritario; competitività significa essere in grado di prendere l'ordine e avere ancora un poco di margine per riammodernare costantemente la fabbrica. Se non abbiamo una struttura produttiva competitiva non abbiamo la forza di vincere sul mercato ed il mercato prima o poi ci elimina. La nostra scelta, in ogni nostra impresa, è sempre stata rivolta alla ricerca di prodotti di qualità. Ciò implica qualità negli impianti, ma soprattutto cultura e qualità in chi gli impianti li fa funzionare a bassi costi e sa produrre un buon prodotto: il valore che il mercato ci riconosce. Siamo orgogliosi nel poter dire che i nostri clienti europei ci riconoscono come produttori di buona qualità. Se osserverete bene in ogni impresa, gli investimenti sono orientati alla qualità, al servizio, alla competitività e finalizzati alla creazione del valore. La fiducia vive e si rinnova, basata sui buoni risultati. Il mercato non è facile, bisogna essere in grado di rimanerci. Noi vogliamo essere fra quelli. Cav. Lav. Giovanni Arvedi L’Euro, Come la nuova moneta cambierà la nostra vita questo conosciuto Come avverrà il passaggio fra lira ed Euro, e quando? di nuovi listini, per l’informativa nei confronti dei clienti e dei Il processo di cambiamento che ci porterà ad abbandonare la fornitori, per la modificazione dei distributori automatici e dei lira ed a utilizzare l’euro è stato pianificato attraverso le seguenti registratori di cassa e per l’acquisizione di nuova modulistica fasi: la prima, o fase A (fino al 31 dicembre 1998) è stata carattecontabile. Un cambiamento radicale… rizzata, tra le altre cose, dalla definizione dei tassi irrevocabili di Spesso si pensa che questi problemi coinvolgano solo conversione nell’euro dei paesi aderenti all’unione (per quanto chi si occupa di contabilità. riguarda l’Italia, si è deciso che 1 E’ utile ricordare che l’adozione deleuro equivale a 1.936,27 lire). l’euro quale moneta di conto, vissuta La lunga marcia per la conversione La seconda, o fase B (dal primo genspesso in azienda come un evento di naio 1999 al 31 dicembre 2001), natura esclusivamente amministratiLa conversione da lira ad euro avverrà fra poco, quella in cui ci troviamo, è detta va, comporti invece numerose implidurante la chiusura di agosto, e da settembre si ripartirà pronti per la nuova moneta, con tre mesi di periodo transitorio. Durante questo cazioni operative anche in altre aree anticipo sulla scadenza definitiva. Il passaggio è periodo l’euro assume pieno valore aziendali. Facciamo alcuni esempi: stato preparato da tempo. Si iniziò con un gruppo di come moneta scritturale (non carte• nell’area del personale si possolavoro che comprendeva i responsabili delle divercea o metallica), ed acquisisce corso no creare problemi tecnici di coordise aziende sotto la supervisione della società di legale nei paesi dell’Unione. La terza namento tra l’elaborazione dei cedoconsulenza Ernst and Young Consultants: lo scopo fase, quella C (1 gennaio 2002 - 28 lini di paga e la tenuta della contabiera quello di risolvere i problemi di conversione in febbraio 2002), è caratterizzata dalla lità. A queste difficoltà tecniche, si modo omogeneo in tutto il Gruppo. Il coordinamendoppia circolazione dell’euro e della sommano le problematiche connesse to centrale delle operazioni venne affidato allo stulira, fino alla completa sostituzione alla formazione del personale; dio del dottor Marcello Caldonazzo: i primi incontri servirono per risolvere i problemi generali, in seguidelle attuali valute nazionali con l’eu• nell’area commerciale, l’emisto ogni azienda ha proseguito autonomamente. Per ro. Alla scadenza di questo periodo le sione di fatture direttamente in euro la Finarvedi hanno partecipato ai gruppi di lavoro banconote e le monete metalliche in rappresenta solo il momento finale Giulio Pampuro e Fabrizio Lonardi; per Ata Tiziano lire non avranno più corso legale. del rapporto con il cliente, che ha Neviani, Gianantonio Conti, Pierluigi Pegorari, Occorrerà quindi ‘tradurre’ inizio con la definizione di un listino Moreno Arcari, Giorgio Bassanetti; per Isp Gianni tutti i conti, i bilanci, gli stiin euro, prosegue con la quantificaLauritano, Massimo Mazzucotelli e Ornella Vitale; pendi? zione degli sconti e dei premi, contiper Ilta Abele Scazzina e Ezio Subacchi e Mario Il processo di conversione della connua con l’individuazione delle Vergna per Arinox Argeo Chiappetta, tabilità si realizza traducendo, modalità con cui trasferire tali per il Css Gaetano Somaschi. Abbiamo posto al gruppo di lavoro appunto, in euro l’intero sistema scelte all’eventuale rete di vendiuna serie di domande che ci aiutecontabile aziendale (contabilità ta, per arrivare, infine, al cliente ranno a capire meglio il problema. aziendale, contabilità di magazzino, finale; gestione dei cespiti), fissando una • nell’area acquisti è necessario data in cui questo passaggio avviene. Dal giorno dopo tutta la chiarire con i fornitori il momento a partire dal quale i prezzi contabilità verrà calcolata in euro e gli arrotondamenti fra le due devono essere espressi in euro, nonché le altre modalità operativalute saranno effettuati al centesimo di euro, che è il decimale ve di gestione di tale conversione; più piccolo a disposizione. Inevitabili saranno gli arrotondamenti, • nell’area finanza è necessario acquisire le opportune inforche seguiranno un conteggio particolare. mazioni per coordinare il passaggio all’euro della tesoreria con Si tratta quindi di un passaggio complesso… quello della contabilità; L’introduzione dell’euro comporterà per le imprese il sosteni• nell’area informatica, infine, sarà necessario gestire i singoli mento di nuovi costi, come quelli per la formazione del personaprocessi di conversione di tutti i programmi applicativi che hanno le, per l’adattamento dei sistemi informatici, per la preparazione gestito, fino a quel momento, valori esclusivamente in lire. 3 ATA Primo In grande crescita nei tubi speciali ziarono le prime forniture al settore automobile con tubi per le Era da tempo che ATA pensava e studiava possibilità di sviluppo sospensioni di alcuni modelli, come la Fiat 131 Mirafiori e la della propria capacità produttiva, essendo le sue linee di produ132; in un secondo tempo, vennero forniti all’Alfa Romeo tubi zione sature tanto da limitarne la possibilità di cogliere le in acciai altoresistenziali, per il ponte De Dion; infine le fornituopportunità che il mercato sta presentando. re ai trafilatori che, con gli anni, divennero ampiamente preva“Ora ATA coglie al volo una opportunità molto vantaggiosa lenti rispetto alla fornitura diretta ai costruttori di automobili. afferma Tiziano Neviani, direttore di Ata -, costituita dalla cessa“Il potenziamento produttivo - afferzione delle attività delle linee di ma Paolo Rodiani, direttore comproduzione dei tubi, peraltro di Le nuove macchine merciale di ATA -, in tale settore tecnologia recente, da parte di Linea tubi MTM, ø 20 ÷ 48,3; sp 1,2 ÷ 2,5 mm porterà notevoli vantaggi poiché Structo Vobarno, società operante Linea tubi MTM, ø 33,4 ÷ 114,3; sp 1,8 ÷ 7 mm sarà possibile sia sfruttare l’espenel settore dei tubi trafilati. Con un Slitter OME, largh. 1800 x sp 7,5 mm rienza produttiva acquisita per investimento limitato (in totale Forno di normalizzazione Nassheuer 7 t/h rafforzare ed espandere posizioni di circa 13 miliardi), viene ampliata mercato già consolidate, sia gestire la capacità produttiva di 70.000 il parco linee in modo più speciatonnellate all’anno, portando la lizzato, ottimizzando i montaggi e le caratteristiche di ogni maccapacità totale dello stabilimento prossima a 400.000 tonnellate china”. all’anno”. Si può ben intendere quanto valga questo ampliaL’inserimento delle nuove linee nel parco macchine di ATA mento se si considera che il settore specifico del tubo per trafiavviene nell’ambito di una struttura generale e organizzativa già la con meccanica e auto pesa oggi per ATA 140.000 ton, delle predisposta, consentendo un cospicuo vantaggio competitivo quali 80.000 ton sono da linee ERW, cioè simili a quelli oggetto per la notevole riduzione dei costi fissi. nel nuovo investimento. Quel che conta infatti non è il dato “Gli impianti relativi all’espansione produttiva - conclude Mario relativo all’incremento di capacità, già di per sé notevole, bensì Fraioli, direttore di stabilimento -, a tutti gli effetti equivalenti ed il prodotto per il quale si attua l’incremento, perché si tratta di un piccolo tubificio, verranno installati nei capannoni della ex un prodotto complesso, del tubo per la ritrafilatura (destinato acciaieria, che saranno totalmente recuperati e leggermente principalmente all’auto), di cui ATA è senza dubbio leader ampliati sul lato ovest, ad eccezione del forno di trattamento nazionale, e del tubo per la meccanica, di cui l’auto rappresentermico che sarà piazzato parallelamente a quello già esistente ta l’utilizzo più importante. Questi settori applicativi sono stati nel capannone della ex colata continua”. coltivati da ATA fin dalla sua origine; alla fine degli anni ’70 ini- L’adattamento dei capannoni exacciaieria che ospiteranno le nuove linee presso Ata 4 Piano ISP La sicurezza, un patrimonio di tutti Il Gruppo di lavoro della sicurezza composto da Giorgio Luzzari e dai tre rappresentanti della Rsu (da sinistra) Giacomino Casarotti, Vittorio Frigoli e Francesco Lici Ambiente, sicurezza e informazione. Sono questi i tre punti fondamentali portati avanti dall’Isp per il programma di miglioramento delle condizioni del luogo di lavoro. Un programma che prevede, per quest’anno, investimenti che supereranno i cinque miliardi di lire. Ma vediamo, con una panoramica, il quadro complessivo del progetto. Il miglioramento è teso, in primo luogo, a garantire il monitoraggio di tutti gli impianti, per minimizzarne l’impatto con l’ambiente, con l’applicazione di regole sempre più efficaci per il rispetto dell’ambiente e della sicurezza. Il gruppo che opera in questo campo vede coinvolto un coordinamento fra il Comitato di Direzione ed i Gruppi di Lavoro Aziendali. Il compito di questa struttura è quello di analizzare i punti critici nella gestione della sicurezza ed individuare gli interventi di miglioramento. Si pensa poi al coinvolgimento delle persone interessate ed al miglioramento della comunicazione sulle decisioni e sulle iniziative di sicurezza. Per portare avanti il programma di sicurezza l’azienda si appoggia ad una società di consulenza, la CEPER, che fornisce assistenza al Comitato ed ai gruppi: il fine è quello di individuare le soluzioni migliori per l’applicazione della legge 626, la normativa del 1994 che regola la sicurezza sul luogo di lavoro. Il lavoro dei gruppi sta mettendo a punto una serie di procedure di gestione che contengono le regole aziendali in materia di sicurezza, e definendo i termini, le modalità, i compiti e responsabilità per assolvere agli obblighi previsti dalla legge. Il Comitato di Direzione ha, infatti, incaricato più gruppi di lavoro di progettare ed elaborare le procedure, con particolare attenzione alla gestione degli aggiornamenti, ad un’attenta sorveglianza elettronica, ai rapporti con i rappresentati dei lavoratori per la sicurezza. I gruppi terranno controllati anche i lavori in appalto, gli acquisti, si impegneranno affinché le informazioni ai lavoratori avvengano tempestivamente, in modo da procedere ad una corretta e completa formazione dei lavoratori. Sotto costante controllo sono anche i luoghi di lavoro, le attrezzature, i dispositivi di protezione individuale: è importante, infatti, che le operazioni di movimentazione manuale dei carichi, l’utilizzo di sostanze pericolose, ma anche il lavoro al videoterminale siano effettuati rispettando tutte le norme di sicurezza. Non solo per evitare infortuni, ma anche per essere pronti ad un’eventuale emergenza antincendio o ad un’evacuazione dovuta ad altre necessità. Tutta l’attività rivolta alla sicurezza si completa inoltre con incontri tra piccoli gruppi di personale addetto alla produzione e l’ufficio interno di sicurezza, nel corso dei quali viene garantita una corretta e completa informazione sui diritti e sui doveri dei lavoratori e dell’impresa, sull’uso dei dispositivi di sicurezza, sulla movimentazione manuale dei carichi e sul pronto soccorso. Il responsabile della struttura preposta al controllo della sicurezza è Giorgio Luzzari, che collabora attivamente con tutto il personale, a diversi livelli, dai capiturno agli operai: l’operazione ’ambiente-sicurezza-informazione’ coinvolge tutta la struttura aziendale, anche perché la sicurezza sul luogo di lavoro è un bene di tutti, a partire, ovviamente, da ogni singolo lavoratore. 5 Arinox Primo Dal coil agli aghi per le siringhe monouso Può sembrare quasi impossibile: da coils di nastro Inox del peso di 10 tonnellate ad aghi per siringhe di peso inferiore al grammo. Invece è proprio questo il percorso che l’acciaio deve compiere per arrivare alle siringhe di uso medicinale che di solito utilizziamo. A partire quindi da un nastro di acciaio speciale si arriva, infatti, dopo particolari e complesse lavorazioni, al minuscolo tubicino che permette le iniezioni. Vediamo quali sono le fasi della lavorazione. La prima fase del ciclo di lavorazione è costituita dalla produzione di un nastro in acciaio inox, di tipo 304L dello spessore 0,15 mm, ad altissima precisione, con una larghezza 9,45 mm; il nastro deve Slitter per nastri di precisione Arinox avere superficie assolutamente priva di imperfezioni, bassa rugosità, bordi cesoiati pressochè perfetti con bave di taglio praticamente inesistenti. Sono questi, infatti, i requisiti fondamentali della particolare tecnologia produttiva che prevede al In Italia se ne usano cento milioni l’anno primo stadio la produzione (mediante saldatura al microplasma) di un tubo capillare Ø 3,0 mm, Le siringhe per grandi utenti sono nate specificamente per insulina e si tratsuccessivamente ridotto per trafilatura a freddo, ta delle ormai comuni siringhe monouso in plastica. In Italia se ne consumacon mandrino flottante, al diametro finale voluto no circa 100 milioni all’anno. Dal momento che il grande utilizzatore di sirin(Ø 0,75 ÷ 1,2 mm in funzione dell’impiego speghe, generalmente il malato di diabete, può arrivare ad avere bisogno di circa cifico previsto). 1300 punture l’anno, la tecnologia si è specializzata nella produzione di sirinArinox ha messo a punto una linea di taglio dedighe indolori. Utilizzando acciaio Inox super-resistente e lavorandolo con teccata, utilizzando particolari tecnologie e attrezzanologie avanzatissime si è riusciti a produrre aghi tanto sottili da passare fra ture (come, per esempio, tecniche di taglio ad una terminazione nervosa e l'altra. La tecnologia di oggi permette quindi di anelli estrattori) che consentono di ottenere ‘cesellare’, con precisione la forma della punta dell'ago. Visto al microscopio, nastri aventi i requisiti dimensionali e di stato dei l’estremità degli aghi è acuminata in modo da creare un taglio puntiforme bordi richiesti. I risultati relativi alla produzione (senza strappare i tessuti) mentre il resto della punta ha una forma elegante di questi aghi a partire dai nastrini Arinox sono e smussata, potremmo dire aerodinamica. Il paragone con l’aerodinamica di stati più che lusinghieri; premiante è stato l’impeuna macchina non è fuori luogo: se si pensa al Cx, il coefficiente di penetragno profuso nella puntuale messa a punto di zione di un'auto si vede che la linea filante di una vettura da corsa permette macchine e cicli di produzione da parte del perdi ridurre la resistenza dell'aria, di ottenere insomma maggiore velocità a sonale dello stabilimento con una partecipazione parità di cavalli. Con le siringhe accade lo stesso: un ago tessuto-dinamico che ha visto coinvolti tutti i vari livelli dell’azienpermette di attraversare la pelle con una forza minima. da. Un successo che premia la qualità dei nastri Minore è la forza necessaria per ottenere la penetrazione dell’ago, minore è di precisione Arinox, avviati ormai a conquistare il trauma per i tessuti. anche le nicchie di mercato più nascoste. Una tecnologia ‘aerodinamica’ 6 Piano Ilta Grandi manovre a Sestri Levante Il trasferimento dello stabilimento Ilta Inox di Sestri Levante nel sito produttivo di Arinox di Riva Trigoso è iniziato. “L’esigenza di questo passaggio - afferma Abele Scazzina, direttore dell’Ilta che coordina il progetto -, era ormai maturata da tempo e, una volta sistemate le questioni logistiche, l’Ilta ha immediatamente provveduto a costituire un gruppo di lavoro con l’obbiettivo di procedere al trasferimento, studiando un nuovo assetto per i macchinari e nuove sinergie con lo stabilimento di Robecco d’Oglio”. Si sono stabilite tre fasi di procedura. La prima aveva i seguenti obiettivi: • Individuazione dell’area idonea per il trasferimento; • Gestione del personale e conseguente inserimento nella nuova realtà industriale. La seconda aveva come obiettivi: • Individuazione delle Il trasferimento di Gilby in Arinox macchine da trasferire; • Studio delle sinergie con lo stabilimento di Robecco d’Oglio con l’identificazione della gamma di produzione; denza dell’Arinox. L’organico sarà assorbito da nuove linee produttive Arinox per un numero pari a 39 persone, mentre 57 addetti lavoreranno sugli impianti trasferiti. Seconda fase: • Macchine da trasferire: sono state individuate, per il trasferimento, le seguenti macchine: • Nr. 6 linee di profilsaldatura TIG; • Nr. 1 linea di profilsaldatura ad alta frequenza; • Nr. 2 linee di raddrizzatura e controllo • Nr. 2 satinatrici. • Sinergie: le sinergie con lo stabilimento di Robecco d’Oglio sono state individuate in una chiara definizione del prodotto da inserire sul mercato. La nuova struttura produttiva sarà più snella e agile, e conseguentemente con costi ridotti. Troverà nella produzione di tubo spazzolato (sia in saldatura TIG sia in saldatura alta frequenza), la sua ragione d’essere oltre che la sua fonte di reddito e profitto. Ecco nello specifico come si sono sviluppate le operazioni. • Gamma di produzione: la nuova gamma prevede la produzione di tubi con misure (in mm): per i tondi dal diam. 6 al diam. 55; per i profili quadri e rettangoli da 20 x 20 a diam. 50 x 50 e derivati. Prima fase. • Area: è stato individuato un capannone nell’area dell’ Arinox di Riva Trigoso. Il capannone ha una lunghezza di oltre 200 metri e una larghezza di 25 metri e copre una area di ca 5700 mq. Nel corso di questi ultimi mesi sono state realizzate le fondazioni delle linee di produzione prescelte, la preparazione degli impianti ausiliari, oltre a diverse riparazioni straordinarie. • Gestione del personale: tutto il personale passerà alla dipen- Terza fase. • Operatività e trasferimento: alla fine del mese di maggio sono stati fermati alcuni impianti tra cui la linea che salda in alta frequenza. “Nel mese di giugno -conclude Scazzina -, sono state fermate le rimanenti linee di saldatura mentre nel mese di luglio saranno fermate le linee di trattamento quali i forni e il decapaggio. La produzione nel nuovo sito riprenderà ai primi di settembre”. La terza ha come obbiettivo l’operatività stessa del trasferimento. 7 Persone Css La riduzione dei costi al centro del mirino Cinque gruppi di lavoro sviluppano il progetto miglioramento coordinato da Rossano Grazioli: 1) Aumento produttività e affidabilità impianti 2) Miglioramento e messa a mille C.S.S.; 3) Contenimento di trasformazione 4) Sviluppo prodotto 5) Ambiente - sicurezza - formazione Gruppo 1 Matteo Aprile, Cristiano Albertella, Ivan Pellegrini e Vincenzo Siviglia Gruppo 2 Ivan Pellegrini, Vincenzo Siviglia, Cristiano Albertella, Gian Franco Maggiorin, Fausto Taetti Gruppo 4 Enzo Galli, Aldo De Ponti, Fabio Gavardi Fausto Taetti, studiano i futuri sviluppi del prodotto 8 Gruppo 3 Cristiano Albertella, Gaetano Somaschi, Fiorella Pianta si occupano del contenimento costi Gruppo 5 Vincenzo Siviglia, Cristiano Albertella, Fiorella Pianta, Ivan Pellegrini, Santo Tringali, Matteo Aprile & Fatti Angelo Tabaglio, Una vita lavorativa passata all’Ilta di Robecco d’Oglio “Ho iniziato io, poi in azienda sono entrati mio figlio e mia figlia. Ho fatto il factotum, cominciando come gruista e finendo come caporeparto. Ora mi godo la vita da pensionato con i miei cani” mago dello slitter ppena tornato dal servizio militare avevo cominciato a lavorare nei campi. Poi, un giorno si sparse la voce che avrebbe aperto un’industria. Andai a cercare lavoro e dopo dieci giorni ero già in servizio”. Non era certo ancora l’epoca dell’informazione, ma quando c’era bisogno le notizie arrivavano immediatamente anche negli anni Sessanta. Fu così che Angelo Tabaglio venne a sapere che nel suo paese avrebbe aperto un tubificio. Andò a proporsi e dopo pochi giorni era già in servizio: era il 13 agosto del 1963, la produzione sarebbe cominciata solo una settimana dopo. “Ho lavorato all’Ilta tutta la mia vita, ed ora ci lavora mio figlio. Anche mia figlia ha passato dodici anni lì, poi ha deciso di aprire un negozio di fiori”. Una storia di famiglia quella che lega Angelo Tabaglio allo stabilimento di Robecco: “ho fatto di tutto lì dentro, sono stato una specie di factotum. Al principio facevo il gruista, eravamo ancora nel primissimo capannone vicino alla chiesa. Poi ho fatto l’autista. Andavo a La Spezia a scaricare le navi e portavo i camion qui a Robecco. Poi ho iniziato a lavorare alla macchina dove nasce il tubo, come diceva sempre il Cavalier Arvedi, lo slitter, e lì ho trascorso la mia carriera, fino a diventare capo reparto e farlo per dieci anni. Poi volevo andare in pensione: aspettai che mio figlio finisse il servizio militare, gli insegnai il lavoro e mi ritirai. Ora sono quasi sempre in giro con in miei due cani, sto tutto il giorno all’aria aperta e non ho nostalgia”. Si gode la vita Tabaglio, solo come può fare chi “A ha faticato tanto prima. “Era un lavoro duro, non bisognava certo tirarsi indietro ed eravamo tutti pronti a spendere il tempo necessario per risolvere i problemi, anche se si andava oltre l’orario. Un giorno tornai apposta dalle vacanze, avevo seguito tutta l’installazione di una macchina ed ero l’unico che poteva risolvere quell’inconveniente, sospesi le ferie e rientrai. Per me non fu un problema, si viveva così, una volta tornati a casa la sera si pensava subito a quello che dovevamo fare il giorno dopo”. E’ tornato da poco a rivisitare l’Ilta. “Devo dire che sono rimasto molto sorpreso, soprattutto per la pulizia dello stabilimento. Innanzitutto al tempo facevamo sulla stessa macchina anche il materiale al carbonio detto ‘il nero’, e non solo l’Inox: c’era olio dovunque, ci si sporcava di più. Oggi il nuovo materiale è più pulito e sono anche cambiati i tempi. Devo dire che sono rimasto molto sorpreso, non sembrava quasi di stare in un tubificio…, non me lo sarei mai aspettato”. I ritmi, un tempo, erano ben diversi ed anche il comfort non era certo lo stesso. “D’inverno faceva un freddo bestiale e d’estate si moriva dal caldo. Ma non ce ne accorgevamo quasi, non so se era perché eravamo giovani o perché una volta a certe cose non si badava”. Un piccolo rimpianto comunque Tabaglio lo dichiara. “Mi piacerebbe che riuscissimo a trovarci tutti, noi pensionati di Robecco, per un pranzo o una gita. Agli inizi le facevamo e Angelo Tabaglio mi sono sempre piaciuviene premiato te molto, ma pare che dal presidente Giovanni Arvedi adesso si riprenderà. presso l’Ilta Speriamo che accada”. 9 Mons. Giulio Nicolini con il Presidente Cav. Giovanni Arvedi A fianco il diacono Paolo Leoni Persone La scomparsa di Mons. Giulio Nicolini, Vescovo di Cremona ha colto di sorpresa ed ha lasciato sgomenti i cremonesi. Paolo Leoni, dipendente del Gruppo e Diacono di Spinadesco,ordinato nel 1994, ricorda alcuni momenti della Messa che il Vescovo celebrò nello stabilimento Isp nel mese di dicembre del 1997 per solennizzare il Natale del mondo del lavoro L’addio ad un grande comunicatore uesto stabilimento ha la maestosità di una Cattedrale, una Cattedrale del lavoro”. Era il sabato che precedeva la terza domenica di avvento del 1997 quando Monsignor Giulio Nicolini, Vescovo di Cremona, improvvisamente scomparso il 19 giugno di quest’anno, entrò nello stabilimento dell’Isp per celebrare il Natale del mondo del lavoro. L’idea di invitarlo era stata del Presidente del Gruppo, Cav. Giovanni Arvedi, e si era pensato di organizzare una grande celebrazione per solennizzare l’arrivo della festività della nascita di Cristo. “Ero stato incaricato di scegliere i lettori ed i doni, - ricorda Paolo Leoni, diacono di Spinadesco e ora dipendente della Finarvedi che ha partecipato alla celebrazione della messa -. Scelsi, per le letture, qualcuno che era interessato e, volutamente, qualcuno che era un po’ fuori dal mondo ecclesiale. Fu una scelta fatta tenendo conto di quello che era l’insegnamento di Mons. Nicolini, di quella volontà di avvicinare alla Chiesa, in questi momenti di ‘scristianizzazione’, anche chi si è discostato. Per Mons. Nicolini, che era, non dimentichiamolo, in primo luogo un comunicatore, bisognava saper risvegliare il Cristianesimo Il Vescovo durante la predica latente in ognuno di noi. E devo dire che il “Q 10 suo abbraccio caloroso e sincero colpì innanzitutto chi era meno abituato a frequentare la Chiesa, perché il Vescovo sapeva, in una sola stretta, trasmettere l’entusiasmo e l’autorevolezza di un padre”. Durante l’offertorio, come doni, furono portati il pane, il vino, una croce ed un calice relizzati dal meccanico Francesco Frigoli ed un pezzo di acciaio. “Era proprio un piccolo pezzo di coil – continua il diacono Leoni – che ero andato a prendere nel deposito. Era il simbolo del lavoro di tutti noi, della nostra fatica quotidiana. Fu un momento intenso per tutti i lavoratori, fu un monito all’importanza del lavoro perché, come dice San Paolo nella Seconda lettera ai Tessalonicesi, chi non vuol lavorare neppure mangi”. L’incontro fu molto semplice ed al contempo emozionante. Accanto alla mensa era stata portata anche una Madonnina col Bambino alta poco più di mezzo metro che si trovava all’Ata e che ricorda un grosso incidente che avvenne al tubificio nel 1982 e che, miracolosamente, si concluse senza nessuna vittima. Anche questa fu una testimonianza di come il mondo del lavoro e la Chiesa abbiano un legame profondo, un legame che in quell’occasione il comunicatore Giulio Nicolini mostrò a tutti i presenti. & Fatti Smaltatori alla scoperta dell’Isp l 23 maggio l’Isp ha ospitato una nutrita delegazione di smaltatori per una visita dello stabilimento: sono stati accolti ed accompagnati da Fabio Baldrighi e Antonio Guindani, che hanno mostrato l’acciaieria, la colata, la laminazione, il decapaggio coils e il magazzino. “Pur in breve tempo - afferma Baldrighi -, i visitatori hanno potuto rendersi conto di come funzioni l’Isp e di quanto questa tecnologia sia innovativa nel panorama del settore”. Gli smaltatori, provenienti da tutto il mondo, erano in Italia per il 19° Congresso Internazionale dello Smalto Porcellanato che si è tenuto a Venezia dal 21 al 25 maggio. A questa manifestazione sono intervenuti oltre 220 operatori del settore provenienti da 29 Paesi e numerosi accompagnatori. Un evento quindi di grande rilevanza, tornato in Italia dopo 18 anni. È stata l'occasione per fare il punto sull'andamento dei mercati, sull'evoluzione tecnologica negli impianti e nella produzione di smalti, nei supporti e nei nuovi sistemi di smaltatura; oltre alle relazioni sono state anche effettuate visite presso stabilimenti all'avanguardia come quello dell’Isp che produce, fra l’altro, anche un acciaio che viene utilizzato appunto per la smaltatura. I La posta di Arvedinforma Palmiro Corbari dell’Isp scrive al giornale per dire che Arvedinforma gli sembra “ben strutturato e con buoni servizi, un giornale che dà possibilità ai timidi e ai meno inseriti di prendere atto della situazione aziendale. Spero si sviluppi ampliando le sue sezioni ed arricchendosi di contenuti non solo aziendali”. “Mi piacerebbe - continua Corbari - che un giorno o l’altro diventi il riferimento di un Cral che potrebbe nascere all’interno dell’azienda e che coinvolga dipendenti e non solo. Se letto in toto è un buon termometro per la temperatura delle aziende”. Vi ricordiamo che chiunque voglia scrivere può farlo indirizzando le lettere ad Arvedinforma, presso Finarvedi, Piazza Lodi, 26100 Cremona o mandare un e-mail a [email protected]. n Procedono i lavori per la mensa dell’Isp Procedono senza problemi i lavori che porteranno alla costruzione della nuova mensa dell’Isp. Alla fine di giugno sono finiti i lavori detti di ‘tamponamento’ dei prefabbricati. Terminati questi, sarà quindi la volta degli interni e delle pavimenta- zioni. In seguito entreranno in azione gli impiantisti. I tempi di consegna dei lavori saranno rispettati e la mensa, con gli spogliatoi annessi, sarà operativa a partire dalla fine di novembre. La foto testimonia lo stato dei lavori agli inizi di giugno. Il geometra Alberto Bernardelli, che segue in prima persona le operazioni si detto soddisfatto di come procedono i lavori. “Non abbiamo avuto problema di sorta e tutto sarà pronto nei tempi previsti”. n 11 Piero Cattaneo inaugura una serie di ritratti di artisti legati alla vita del Gruppo Quando l’arte incontra il metallo I l ferro, l’acciaio e la freddezza del metallo, ma anche L’opera dedicata da Piero Cattaneo il calore della fusione in un all’Isp esposta forno, l’espressione di uno spia Palazzo Lodi, sede della Finarvedi rito, quando la mano dell’uomo sa giocare con le forme e rendere la materia dura così dolce e profondamente personale. L’arte nasce dallo spirito, le mani le danno forma, qualunque sia la materia e anzi è tanto più stupefacente quando nasce dalla natura ostica e apparentemente avversa del ferro. Il bronzo è diventato lo spunto del lavoro di Piero Cattaneo, artista di fama internazionale, che ha anche dedicato una sua opera all’Isp, esposta a Palazzo Lodi, sede della Finarvedi. La scultura di Piero Cattaneo è dedicata al Coil, all’invenzione dell’industria, come invenzione è l’arte, perché mai l’arte si è tenuta realmente lontana dal mondo tangibile del lavoro, degli uomini che faticano, del commercio e di tutte quelle cose terrene che sono lontane soltanto dall’idea più romantica di arte e artista. Viceversa, dalla costruzione del Partenone ad Atene, fino alla Cappella Sistina di Michelangelo e a molti capolavori dell’arte contemporanea, c’è un pungolo, una scintilla terrena che si affianca all’ispirazione del pittore o dello scultore, che è il committente. Ecco che tutti gli elementi sono riuniti: l’artista e le sue mani, la materia, il committente e l’idea. Arte ha una radice comune con artigiano e ogni lavoro, indipendentemente dal valore che può assumere nel mercato internazionale degli esperti e delle gallerie, ha una propria vita fatta di quegli elementi. Un’opera è una parte dello Arvedinforma Notiziario di informazione del Gruppo Arvedi Direttore Federico Mazzolari Coordinamento editoriale Giovanni B. Magnoli per Epoché 12 Fotografie Mino Boiocchi Art Photo Stampa Arti Grafiche Persico Hanno collaborato: Umberto Albarosa, Fabio Baldrighi, Samantha Bartolometti, Alberto Bernardelli, spirito di chi l’ha realizzata, un aspetto che viene messo in mostra, che sia nel salotto di casa, sull’altare di una chiesa o in un prestigioso museo. Fare arte è soprattutto, e prima di tutto, vedere nella materia una possibilità di diventare qualcosa di diverso, di cambiare da semplice materia, di evolversi, grazie alle mani sapienti di chi la lavora. Certo, non tutti possono essere Michelangelo e nemmeno Piero Cattaneo, ma l’arte, a qualunque livello, è la capacità di superare l’asprezza della materia, nobilitandola. L’Isp crea l’acciaio modellato nel più preciso e perfetto dei modi, con l’obiettivo di trasformarlo in un oggetto adatto ad uno scopo ben preciso di lavoro e di utilizzo industriale: questa non è arte, ma tecnologia. In comune con l’arte ha una grande dose di ingegno alla propria origine e, inoltre, la tecnologia può incentivare a pensare nuove forme di arte. Lavorare a contatto con il metallo ha in effetti "ispirato" diverse persone all’interno di Isp, le quali si dedicano tuttora alla realizzazione di opere in acciaio, spesso anche di notevole interesse e che scopriremo ogni volta con Arvedinforma. Partire con la scultura di Cattaneo è anche un omaggio a loro, complessa e imponente, con il marchio dell’Isp che emerge da quella massa di bronzo, come un’idea che nasce da un pensiero prima abbozzato. Le mani dell’artista hanno creato così il paradosso della materia dura e pesante che però si offre alla vista con leggerezza e armonia. Giovanni Capellini, Mario Fraioli, Fabrizio Lonardi, Paolo Leoni, Giorgio Luzzari, Rossano Grazioli, Luciano Manini, Alberto Montepagano, Tiziano Neviani, Giulia Parchi, Claudio Resemini, Paolo Rodiani, Abele Scazzina. Finarvedi P.zza Lodi 7 26100 Cremona Tel. 037253521 Fax 0372535229 Internet: www.arvedi.it Email: [email protected]