Collegato agri, voglia di competitività

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Collegato agri, voglia di competitività
[ ATTUALITÀ ]
n. 6/2014
8 febbraio 2014
Terra e Vita 11
[ LEGGE DI STABILITÀ 2014 ] Il ddl, presentato da Letta, deve ora passare al vaglio parlamentare
Collegato agri, voglia di competitività
[ DI GIUSEPPE FUGARO ]
M
aggiore competitività
per l’agricoltura ita­
liana. È l’obiettivo del
collegato Agricoltura alla Legge
di stabilità 2014 approvato dal
Consiglio dei ministri.
Il disegno di legge, presenta­
to dallo stesso presidente del
Consiglio Enrico Letta nella sua
prima uscita come ministro per
le Politiche agricole ad interim
dopo le dimensioni di Nunzia
Di Gerolamo travolta dall’Irpi­
nia­gate, è una vera novità in
materia di legislazione agroali­
mentare in quanto contiene mi­
sure che spaziano a tutto campo
nel settore. Negli ultimi anni, in­
fatti si erano visti solo provvedi­
menti settoriali come quello sul­
l’olio di oliva o misure margina­
li
approvate
come
emendamenti di altre leggi “car­
rozzone”.
«Daremo ancora più compe­
titività a un settore cruciale so­
prattutto in vista dell’Expo
2015, i cui temi sono strettamen­
[ NEL GOLFO
Accordo Inalca
con gli Emirati
te legati all’agricoltura e alla ter­
ra» ha detto Letta a proposito
del ddl. In realtà, si tratta di una
legge delega che dà mandato al
Governo di emanare, media­
mente entro 12 mesi, i provvedi­
menti applicativi sotto forma di
decreti legislativi o decreti rego­
lamentari. Quindi una serie di
dichiarazioni d’intenti che do­
vrà poi passare al vaglio parla­
mentare dove potrebbe incon­
trare non poche difficoltà.
Quattro i capitoli in gioco (v. an­
che rubrica Il Palazzo a fianco).
­ Semplificazioni dei con­
trolli agroalimentari attraverso
la costituzione di una banca dati
dei verbali dei controlli, com­
presi quelli positivi, per evitare
la duplicazione dei controlli
stessi. Le banche dati si arricchi­
ranno di un nuovo sistema in­
formativo per il settore biologi­
co, affidato, come altre banche
dati, al Sian.
Tra le altre norme rilevanti
vi è anche il riordino normativo
C
del settore della pesca e sempli­
ficazioni per i contratti agrari e
i Caa
­ Enti vigilati: per il conteni­
mento della spesa pubblica per
gli enti vigilati dal Mipaaf
(Agea, Agecontrol, Inea e Ismea)
si propongono cure drastiche,
ma non nuove. Ancora una vol­
ta, come accaduto ripetutamente
in passato, la soppressione del­
l’Agecontrol, dell’Inea che ver­
rebbe assorbita dal Cra e, dulcis
in fundo, dell’Agea le cui funzio­
ni dovrebbero (ri)passare al Mi­
paaf e cioè da dove erano state
trasferite qualche decennio ad­
dietro.
L’unico Ente che aumenta le
proprie funzioni è l’Ismea cui
vengono trasferite le funzioni
dell’Isa in modo da razionalizza­
re tutto il sistema creditizio.
­ Misure per la competitivi­
tà: alle imprese agricole vengo­
no estesi i benefici dei contratti
di rete. Ma il punto più qualifi­
cante può essere considerata la
on la recente missione nel Golfo, Letta
ha portato a casa nove accordi di
collaborazione con gli Emirati Arabi. Innan­
zitutto quello tra l’Expo 2015 Milano e
L’Expo Dubai 2020.
Tra le intese riguardanti singole aziende
vi è quella tra Inalca (società del Gruppo Cremonini specializzata
nella produzione di carni bovine) e Fondo governativo Emirates
advanced investment group per l’importazione e la distribuzione di
prodotti agroalimentari italiani nel Golfo e in Medio Oriente.
«L’agroalimentare si conferma una componente fondamentale
nello sviluppo dei rapporti tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti» ha
dichiarata Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Federali­
mentare per l’internazionalizzazione. «Gli Emirati Arabi considerano
norma che consente alle impre­
se che investono in nuove tecno­
logie di fruire di un credito
d’imposta fino al 40% degli in­
vestimenti effettuati nel 2014 e
2015: a tal fine vengono stanziati
5 milioni di € per ciascuno degli
anni fiscali e 2,5 milioni per il
2016.
Le altre norme riguardanti
l’istituzione di un marchio ma­
de in Italy e la priorità per le
mense scolastiche di fare acqui­
sti di prodotti a km 0 e prove­
niente da aziende che fanno
agricoltura sociale, sono desti­
nate ad essere realizzate in tem­
pi lunghi: per ora vengono solo
definiti i prìncipi generali.
­ Pomodoro e riso: viene ri­
scritta l’intera normativa (dalla
definizione di ciascun prodotto
alla descrizione dei requisiti tec­
nici e merceologici sino alle mo­
dalità di commercializzazione).
Sono infatti due prodotti sensi­
bili e a rischio frodi proprio per
attuale carenza legislativa.
n
strategici per gli anni a venire
gli investimenti nel settore
del food. E ritengono che il
modello produttivo italiano e
le nostre aziende siano lo
strumento migliore di valoriz­
zazione della produzione
agroalimentare in chiave in­
ternazionale. Su questo mer­
cato cresce costantemente la
domanda di eccellenze agro­
alimentari italiane: l’export dell’industria alimentare italiana, dopo
aver raggiunto i 110 milioni di euro nel 2011, nel 2013 arriverà a
200 milioni di euro: quasi un raddoppio in appena due anni». nT.V.