Quando si diventa anziani? Quando la carriera lavorativa termina e
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Quando si diventa anziani? Quando la carriera lavorativa termina e
Quando si diventa anziani? Quando la carriera lavorativa termina e ci si ritira dalla vita attiva. Il pensionamento, quindi, è convenzionalmente l’inizio dell’età anziana. L’età anziana si distingue in almeno due grandi aree: gli anziani giovani (60-75 anni), e gli anziani anziani o grandi anziani (76 e oltre). 1 Aumenta il numero delle famiglie in cui tre generazioni contigue si trovano a vivere nello stesso tempo storico: la società del futuro sarà una società multigenerazionale. 2 1 La generazione più coinvolta nel processo di dare, aiuti di tipo economico o assistenza o sostegno, è quella di età centrale (la generazione di mezzo) che fornisce aiuti economici alla generazione più giovane e aiuti di cura a quella più anziana. 3 Sfide • Mantenimento dei livelli di salute • Diritti dei caregiver • Interventi socio-sanitari 4 2 D. Lgs. 502/1992 La tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo è garantita, nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana, attraverso il servizio sanitario nazionale, quale complesso delle funzioni e delle attività assistenziali dei servizi sanitari regionali [..] 5 Il primo obiettivo è il mantenimento, il più a lungo possibile, dello stato di benessere della persona. La promozione della salute non è un argomento di interesse secondario per le politiche sociali. 6 3 Il Profilo di salute della popolazione è un rapporto che contiene informazioni sulla salute pubblica e sui suoi determinanti. “Il profilo di salute di una città è una descrizione quantitativa e qualitativa della salute dei cittadini e dei fattori che la influenzano. Identifica problemi, propone aree d’intervento e stimola l’azione” (OMS, 1995). (Atti del convegno “Verso un profilo di salute” 16-17 gennaio 06 Torino) 7 area epidemiologica (3 indicatori) - mortalità: tutte le cause - cause di morte specifiche - basso peso alla nascita 8 4 area dei servizi sanitari (7 indicatori) - esistenza di un programma di educazione alla salute della città - percentuale dei bambini completamente vaccinati - numero di abitanti per personale sanitario operante nelle cure primarie - numero di abitanti per infermiere - percentuale di popolazione coperta da assicurazione sanitaria - disponibilità di servizi sanitari primari parlati in lingua straniera - numero di argomenti relativi alla salute esaminati ogni anno dal Consiglio comunale area ambientale (14 indicatori) - inquinamento atmosferico - qualità dell’acqua - percentuale delle sostanze inquinanti eliminate dal totale delle acque fognarie prodotte - qualità della raccolta dei rifiuti solidi urbani - qualità dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani - spazi verdi disponibili nella città - verde pubblico - siti industriali dismessi - sport e tempo libero - strade pedonali - piste ciclabili nella città - capacità dei trasporti pubblici - rete dei trasporti pubblici - spazio abitativo 9 10 5 area socio economica (8 indicatori) - percentuale della popolazione che vive in abitazioni disagiate - stima del numero di senza fissa dimora - tasso di disoccupazione - percentuale di persone al di sotto del reddito medio pro-capite - percentuale di posti nei centri di assistenza per bambini in età pre-scolare - percentuale dei nati vivi da madri <20, 20-34, 35+ - percentuale di aborti sul totale delle nascite - percentuale di disabili impiegati. 11 Un’esigenza di definizione: I bisogni assistenziali sono bisogni di salute? 12 6 Dai dati rilevati dalle indagini multiscopo e sulla salute dell’Istat si rileva che gli stili di invecchiamento sono molto diversi e sono strettamente correlati alle condizioni socio economiche delle persone … La dimensione di salute nella quale si registrano disuguaglianze più intense è quella della disabilità. Tale fenomeno è riconducibile a due meccanismi correlati all’azione dello svantaggio sociale, che influenza l’insorgere degli stati di malattia cronica che possono esitare in disabilità, ma influenza anche la velocità e probabilità di transizione da predisabilità a disabilità. Le analisi fatte sui dati dell’indagine Istat “Salute 2000” suggeriscono una maggiore velocità di transizione nella disabilità per le persone meno istruite. 13 La presenza di disabilità è legata all'età: tra le persone di 65 anni o più la quota di popolazione con disabilità è del 19,3%, e raggiunge il 47,7% (38,7% per gli uomini e 52% per le donne) tra le persone di 80 anni e più 14 7 Numero di persone disabili di 6 anni e più che vivono in famiglia, per sesso e classi di età. Dati in migliaia. Anni 1999 - 2000 ISTAT, indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, 1999-2000 6-14 15-24 25 - 44 45 - 64 65-74 75 e più Tot. M 40 27 81 153 204 389 894 F 40 32 82 209 323 M/F 80 59 163 362 527 1035 172 1 1424 261 15 5 La cura è un concetto con molte implicazioni: cura è l’attività prestata dal servizio sanitario, o dai servizi sociali, ma cura sono anche le relazioni mosse da affetto, amicizia, solidarietà. 16 8 Le domande più urgenti sono: quali sono i disagi ed i bisogni delle persone che curano, come si affrontano, chi se ne fa carico? Come contribuire a far uscire dall’ombra e a rendere più visibile il lavoro informale di cura svolto da familiari, vicini e volontari, ovvero come favorire la nascita sul territorio di situazioni concrete che inneschino processi di riconoscimento sociale. Come dare valore e spessore al gesto di cura ? 17 Una proposta è la carta dei diritti delle persone curanti (Colombo 2002) •riconoscimento del lavoro svolto •sicurezza (come sostegno emotivo e nelle decisioni) •garanzia di poter contare su adeguati servizi •accessibilità a interventi di sollievo •partecipazione (essere parte integrante di un progetto assistenziale) •informazione (sulle condizioni della persona, sulla mappa dei servizi, sugli iter burocratici) •formazione e aggiornamento •opportunità di mantenere il lavoro 18 9 Il lavoro sociale con l’anziano (M. Marshall, 1988) Abilità di comunicazione •Ascoltare e capire l’anziano •Spiegare e rassicurare •Aggancio al mondo esterno •La comunicazione non verbale •Il significato dei ricordi •Non avere fretta 19 Il lavoro sociale con l’anziano (M. Marshall, 1988) Abilità di valutazione •Guardarsi attorno •Aspetti sanitari •Le attività quotidiane •I contatti sociali •Le forme di aiuto •Le preoccupazioni dell’anziano 20 10 Il lavoro sociale con l’anziano (M. Marshall, 1988) •La crisi •Di chi? •Eventi critici: Lutti Perdita dell’alloggio Dimissioni dall’ospedale Ricovero in istituto Perdita dell’autosufficienza Perdita della speranza 21 L’aiuto domiciliare è un intervento che consiste nel favorire o supportare la permanenza in famiglia o nel proprio contesto ambientale di anziani, disabili, malati di mente, minori 22 11 Attraverso l’intervento a domicilio di personale del servizio Due finalità: •assistenziale •educativa 23 Forme di assistenza domiciliare -Attività di cura con assistente familiare - Attività di cura con adest/oss -Telesoccorso -Pasti a domicilio -Ricoveri di sollievo -Prestazioni integrative •Trasferimenti monetari: affido diurno •Trasferimenti monetari: cure familiari •Trasferimenti monetari: assegno di cura 24 12 Tipologia degli interventi di rete con l’anziano stimolare le potenzialità degli anziani e l’attività delle risorse (gruppi di auto/mutuo aiuto, gruppi di incontro fra anziani, programmi di mutua assistenza, reti di volontari) supporto per l’assistenza continuativa dei familiari (formazione, servizi di tregua, orientamento e supporto emozionale, gruppi di auto aiuto per familiari, assistenza domiciliare, assistenza economica) coordinamento delle reti informali attivare reti attorno a problemi comuni degli anziani. Folgheraiter F., 1990 25 L’assistente sociale Competenze • Valutative • Progettuali • Organizzative • Di advocacy 26 13