Squillace – Borgia (CZ) CHIESA DI S. MARIA DELLA ROCCELLA

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Squillace – Borgia (CZ) CHIESA DI S. MARIA DELLA ROCCELLA
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Squillace – Borgia (CZ)
CHIESA DI S. MARIA
DELLA ROCCELLA
CHIESA DI S. MARIA
CASTELLO
Introduzione
Il Mezzogiorno, durante il periodo delle Crociate, fu solcato da molti
Cavalieri armati che di qui transitarono, soggiornarono e partirono, ma
rappresentò anche area di transito per i pellegrini il cui viaggio in Terra
Santa esprimeva una delle componenti religiose più importanti della
mentalità medievale. Ne consegue che le regioni del sud Italia come
Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia, furono coinvolte in vari
momenti e modi, sia nelle vicende militari delle Crociate, sia nelle vicende
politiche che portarono alla supremazia di Normanni e Svevi, i cui
condottieri e sovrani non poterono fare a meno di interessarsene. Il
Mezzogiorno italiano diventa una regione di frontiera, ma anche di
interazione tra la cultura orientale ed il cuore dell’Occidente. Non a caso in
queste regioni gli Ordini dei Templari, dei Teutonici e degli Ospedalieri,
trovarono terreno fertile per le loro attività1. Si sottolinea, inoltre, anche il
rafforzamento dei legami del Mezzogiorno con il mondo d’Oltralpe,
l’arricchimento del suo panorama etnico in un contesto di convivenza e
buoni rapporti reciproci, testimoniati dalle numerose donazioni pie delle
popolazioni locali. In questo clima d’ incontro tra culture, veicolato non da
ultimo da pellegrini e monaci in armi, si assiste nel Mezzogiorno italiano,
grazie alla munificenza dei Normanni, alla costruzione di numerose
cattedrali e anche alla fondazione di chiese ed abbazie ad opera di monaci
benedettini e cistercensi, alcune delle quali rappresentano le maggiori
espressioni architettoniche di questo periodo. Questa floridezza
architettonica si articola attorno a un principio di trasmissione caratteristico
delle mentalità medievali : il riferimento a un modello famoso, riprodotto
in un’ampia area di influenza, senza pertanto scartare varianti o
innovazioni formali. Echi di questo fenomeno si possono riscontrare anche
nelle molteplici fondazioni Templari le cui fonti di riferimento sono, a
volte, incomplete. In considerazione di questa circolazione di modelli
architettonici, iconografici, ma in particolar modo di riferimenti simbolici,
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Gli Ordini monastico-cavallereschi acquisirono terre, produttrici del grano, del vino e
dell’olio che rendevano il Mezzogiorno un retroterra strategico per il rifornimento della
Terrasanta. AA.VV., Il Mezzogiorno normanno-svevo e le Crociate, Atti delle XIV
giornate normanno-sveve, Centro di Studi Normanno-Svevi della Università degli Studi
di Bari, Bari 2002.
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che rivestono durante il Medioevo una grande importanza, è possibile
cogliere l’eco dell’influenza che i Templari hanno esercitato nel sud Italia.
Indizi che, comunque, legati ad altri "segni" inducono a riflettere sulle
possibilità di ricerca e di approfondimento in un territorio vasto ancora da
indagare e, sicuramente, ricco di sorprese.
Squillace, antico borgo ricco di cultura e di storia, dà il suo nome allo
stupendo golfo sul mare Ionio. E’ nota per il castello normanno detto dei
Borgia e per alcune chiese di diversi periodi storici. La città greca di
Skylletion, fondata sul mare, diventò colonia romana denominata
Scolacium, punto di riferimento per i rapporti commerciali con l’Oriente e
l’Africa, in seguito conquistata da Saraceni, dai Bizantini e poi dai
Normanni. Nell’area del Parco Archeologico di Squillace sorge uno dei più
significativi monumenti medievali della Calabria la Basilica di S. Maria
Della Roccella (un documento di Ruggero, indirizzato all' Episcopio di
Squillace, datato 1096, ne fa menzione: L'abbatia sanctae Mariae de
Roccella). La su edificazione faceva parte di un programma culturale della
reggenza normanna (si ricorda che la Calabria è dei Normanni dall'anno
1060, dopo la conquista del castello di Squillace). Unitamente ad una
bonifica della zona circostante, la reggenza si augurava anche un
consolidamento, nella regione, della componente religiosa latina a sfavore
di quella di origine greca (nell'anno 1054 ci fu la rottura tra la chiesa di
Roma e Costantinopoli, e nell'anno 1094 proprio a Squillace, l'episcopato
latino sostituì quello greco), con la previsione di una sostanziale
cooperazione con il Papato, nonché espressione di una forma di rispetto
verso questa istituzione. E' probabile che l' attuale costruzione sia stata
preceduta da un complesso monastico di origine basiliana. Nel 1110 la
badia e le sue pertinenze furono donate alla chiesa di Squillace. E' stata
accertata, peraltro, la tesi secondo la quale la chiesa facesse parte
integrante di un più grande complesso monastico, con il quale comunicava
attraverso un passaggio. La chiesa funse anche da fortezza; difatti furono
ritrovati proiettili utilizzati per le catapulte. A seguito di numerosi scavi
nella zona denominata campi di Annibale, dove l 'esercito dei Cartaginesi
si accampò, si rinvennero diversi reperti anche di origine medievale. I muri
perimetrali della chiesa risultano in buono stato di conservazione, così
come parte dell'abside e della facciata nella zona ovest.
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Foto 1 – 2 : Abside
Foto 3 – 4 : Lato nord
Foto 5 : Interno
Foto 6: Navata centrale
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Presenta un impianto romanico, con unica navata di notevoli dimensioni
(m. 73x25), coperta da capriate lignee e illuminata da cinque grandi
finestre per lato. Nelle murature sono identificabili diverse tecniche
costruttive, probabile indizio di una costruzione in più fasi, iniziata a
partire dalla prima metà del XII sec..Una nota da segnalare riguarda la
denominazione “La Roccelletta” che ricalcherebbe il toponimo della
località templare francese “La Rochelle”, importante porto sull'Atlantico
dei Cavalieri Templari. In questa località francese esisteva una chiesa con
annessa precettoria, che ricalcava l’impianto e la disposizione della chiesa
della Roccelletta
Chiesa gotica di S. Maria della Pietà.
Altre tracce templari sono riscontrabili, a breve distanza, su di una collina
in posizione strategica per il controllo del golfo di Squillace, sede
dell’attuale e omonimo borgo. Percorrendo la salita di via dell' Antico
Senato, si erge, in una stretta via laterale, una costruzione di epoca
federiciana la cui manifattura risulta di maestranze d'oltralpe. L' edificio,
gradevole esempio di architettura gotica del XIII secolo della Francia
meridionale, è a pianta quadrata. La struttura è in pietra squadrata, mentre
gli archi e i portali della costruzione sono ogivali. Di piccole proporzioni, il
passaggio della luce esterna e' consentito da strette monofore. E'
caratterizzata all'interno da un grande pilastro di forma quadrangolare che
regge, insieme agli altri addossati alle pareti, la copertura con volte a
crociera. All’incrocio dei costoloni delle volte si identificano simboli
riscontrabili in altri edifici templari. Gli artisti sono protomastri francesi,
della Provenza e borgognoni, coadiuvati anche da maestranze locali.
Probabilmente fu una chiesa relativa ad un più grande edificio templare
allo stato attuale non esistente. All'interno su una parete si nota una
iscrizione marmorea di lavori di restauro del XIX secolo ad opera del
Vescovo Mons. Concezio Pasquini.
Il Castello
Il suggestivo castello, venne fatto edificare nel 1044 da Guglielmo
d'Altavilla su costruzioni precedenti, intorno ai quali sorgeva il Monastero
Castellense (fondato da Cassiodoro) e poi la fortezza bizantina. Una torre
risulta di forma poligonale, un'altra di forma cilindrica successivamente
costruita, a seguito di diverse opere di risistemazione.
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Foto 7 : Squillace – Chiesa di S. Maria della Pietà
Foto 8 : Monofore
Foto 9 : Portale
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Foto 10 : Interno – pilastro centrale
Foto 11 – 12 : Archi e altare
Foto 13 – 14 : Simboli
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Nell'anno 1098 il Conte Ruggero il Normanno, dopo una serie di accordi,
concesse a S. Bruno di Colonia un’ampia area per edificare la Certosa.
Dall'anno 1258 al 1445, i notabili che si avvicendarono nel castello furono:
i Conti Lancia, Montfort, Marzano-Ruffo; intanto nel 1485 il Principe di
Squillace è Federico d'Aragona, futuro re di Napoli. I Principi Borgia, il
cui stemma di famiglia e' presente sul portale, fino all'anno 1735 vi
risiedono. Un altro pezzo di storia riguarda il filosofo Campanella, che a
seguito del tentativo di rivolta antispagnola, vi fu imprigionato (1599).
L'ultima famiglia feudataria della città, quella del Marchese De Gregorio,
vi soggiornò dal 1755. In seguito al sisma del 1783 fu abbandonato, per poi
tornare di nuovo alla ribalta storica per essere stato utilizzato come sfondo
per il romanzo di G. Verga : “I carbonari della montagna”. Grazie a scavi
archeologici condotti anche da equipe di diverse nazioni, in particolare
quelle francesi, effettuati tra il 1990 ed il 1994, e nel 2008, è stato possibile
chiarire alcune fasi costruttive relative alla fortificazione tra il XIII e il
XVI secolo; sono stati inoltre rinvenuti anche due scheletri di due guerrieri
del periodo. Particolare storico importante riguarda i ritrovamenti di reperti
di diversa natura, appartenenti all'Ordine dei Cavalieri Templari.
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Foto 15 – 16 – 17 : Squillace – Castello
Foto P. Pannone - A. Festini
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Si ringrazia per la collaborazione la
dott.ssa Antonella FESTINI
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