Solo il “PalaCastellotti” rispetta i tempi
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Solo il “PalaCastellotti” rispetta i tempi
L’ESTATE “CALDA” DEGLI IMPIANTI SPORTIVI DI LODI: LA GIS HA QUASI ULTIMATO I LAVORI PROGRAMMATI, IL COMUNE È IN GRAVE RITARDO Solo il “PalaCastellotti” rispetta i tempi La “Dossenina” è un cantiere, alla Faustina siamo solo ai rilievi LODI Un’estate di lavori a due velocità per gli impianti sportivi di Lodi. Con il turbo per il “PalaCastellotti”, con il freno a mano tirato per la “Dosse nina” e la pista di atletica alla Fau stina. Che l’impiantistica cittadina avesse bisogno di un lifting non lo si scopre certo ora, e in effetti l’ammi nistrazione comunale negli anni scorsi ha deliberato i progetti di ri qualificazione e stanziato cifre im portanti. Ma se al palazzetto di via Piermarini le migliorie sono quasi terminate, allo stadio di viale Pavia e alla pista di atletica della Faustina siamo molto indietro, quasi fermi. Perché questa differenza? Perché in un caso il Comune ha esternalizzato la gestione dell’opera, negli altri due se l’è tenuta in carico e deve fare i conti con la difficoltà degli uffici a tenere il fiato sul collo alle imprese responsabili dei lavori e con le pasto ie burocratiche per l’assegnazione degli stessi. Si merita quindi una promozione sul campo la Gis, la so cietà a responsabilità limitata di pro prietà del Comune che si occupa, ol tre che del palazzetto, delle piscine, dei campi da tennis (questi ultimi in g e s t i o n e a l Tc Faustina) e della palestra Ghisio e che si è assunta l’incombenza del la sostituzione del parquet del “PalaCastellotti”. Cartellino giallo invece per la macchina orga nizzativa dell’am ministrazione, che ha in carico gli altri ammo dernamenti e che ancora non ha consegnato i lavo ri (“Dossenina”) o addirittura non li ha nemmeno avviati (Fausti na). Anzi, desta sensazione il fat to che per lo sta dio che da più di un anno è un can tiere aperto mancano ancora 150mi la euro. Palazzo Broletto ha infatti assegnato un appalto a misura, cioè con un importo prestabilito (in que sto caso 780mila euro) che, una volta “a capienza”, interrompe istantane amente i lavori. Se dunque possono sorridere l’Amatori e l’Assigeco, che dalla prossima stagione si trasferirà in via Piermarini per le gare di cam pionato della Serie A Dilettanti di basket, restano in ansia i due Fanful la, quello del calcio che dovrà emi grare per il via della stagione a fine agosto e quella dell’atletica che il 27 e 28 settembre ospiterà la finale Oro ma non ha ancora visto cominciare la costruzione della (obbligatoria) copertura della tribuna a fianco del la pista. n IL “PALACASTELLOTTI” Qui si va a mille all’ora, tanto è vero che è addirittura possibile che i lavo ri vengano conclusi questo sabato. Il 12 giugno scorso si era ancora ai so pralluoghi, con gli allenatori delle squadre di hockey e basket Crudeli e Lottici in visita ai palazzetti di Via reggio e Forte dei Marmi per “stu diare” quale fondo fosse migliore per far convivere le due discipline; ieri gli operai della Junkers Italia stava no già posando i primi listoni del nuovo parquet. I lavori sono iniziati il 30 giugno: dapprima gli uomini della Gis hanno scalzato il vecchio parquet sul campo di gioco (il rettan golo di 20 metri per 40, non quindi la parte che ospita panchine e parter re) e poi hanno staccato la colla; quindi è entrata in scena la squadra della Junkers che ha applicato prima una guaina isolante per contrastare le infiltrazioni di umidità e poi le li ste di sostegno; infine ieri il via alla posa del nuovo parquet. Si tratta del modello Unobat 50, un pavimento elastico per impianti multiuso sotto posto a un test di simulazione di “af faticamento” sulla durata di 25 anni e dotato di certificazione Fiba (la fe derazione internazionale di basket) e classe A (per competizioni interna zionali e olimpiche). La nuova super ficie è in faggio a colorazione natura le in listoni di 3,7 metri di lunghezza Per il nuovo parquet del palazzetto sono stati necessari solo pochi giorni Al “PalaCastellotti” la posa del nuovo parquet è quasi completata, sulla tribuna della Faustina non c’è l’ombra di un operaio (foto Ribolini) Per completare le opere allo stadio di viale Pavia servono altri 150mila euro A sinistra i lavori di muratura all’ingresso della tribuna della “Dossenina” come si presentavano ieri, sopra la nuova biglietteria ormai ultimata (foto Vistarini) e 13 centimetri di larghezza. Oltre al nuovo parquet (che va a sostituire quello originale del 1988, modificato nel 1993 in occasione dei Mondiali di hockey), il palazzetto di viale Pier marini verrà dotato entro fine ago sto di due canestri omologati per la Serie A di basket, per una spesa tota le di 110mila euro. Nei programmi futuri ci sono infine un nuovo im pianto audio (entro settembre?) e le tribune a scomparsa in sostituzione delle attuali retrattili che non sono omologate. n LA “DOSSENINA” Era l’impianto che aveva bisogno del “restauro” più approfondito, se è ve ro che al di là dell’abbattimento dei “popolari” e dell’inaugurazione del l’impianto luci (2001) non veniva ri toccato dal 1982, anno della costru zione dei “distinti”. I lavori di am modernamento, deliberati dall’am ministrazione nel novembre 2006 per mettere lo stadio in regola con i pa rametri richiesti per la Serie D, ma già adeguato a soddisfare anche i cri teri necessari per un eventuale cam pionato professionistico, prevedeva no una serie di interventi sostanzia li, poi variati in corso d’opera. Sono iniziati nel luglio 2007 e poi sostan zialmente interrotti durante l’ulti mo campionato disputato dal Fanful la: anche per questo c’è un forte ri tardo. Hanno riguardato la rimozio ne della tribuna metallica dei “popo lari” (ora c’è un parterre da 500 po sti), la sostituzione delle recinzioni del campo (in vetro antisfondamen to) e la costruzione di una tribuna in cemento su viale Pavia (inizialmente il progetto prevedeva anche la collo cazione di alcuni negozi, tra cui la farmacia comunale che si trova di fronte) e della biglietteria e del bar in zona “popolari”. In questo mo mento si sta lavorando sotto il lato tribuna, per le uscite di emergenza e per completare i nuovi bagni per gli spettatori. Ultimati questi lavori, re steranno da risolvere i problemi an nosi del rifacimento degli spogliatoi (con annessa sala medica), della cre azione degli accessi allo stadio sepa rati per atleti e pubblico (di cui uno specifico per gli ospiti su via Dosse nina), del passaggiotunnel per squa dre e arbitri e della centrale termica, oltre a quello dell’allestimento della tribuna (tinteggiatura, nuovi seggio lini e sala stampa). Ma l’impresa fra poco avrà completato la sua opera, quindi gli ultimi lavori, per circa 150mila euro, verranno aggiudicati nelle prossime settimane. E, assicu rano in Comune, completati entro agosto. A opere concluse (quindi compresi gli impianti idraulici ed elettrici e la messa in sicurezza) ser viranno infine il collaudo e la suc cessiva approvazione della speciale commissione provinciale. E queste lacune bloccano la ripresa dell’atti vità del Fanfulla, tanto è vero che è ormai certo che non si giocherà alla “Dossenina” la prima partita di Cop pa Italia del 24 (o 31) agosto e che è a forte rischio anche il debutto in cam pionato del 7 settembre. n LA PISTA DI ATLETICA Qui siamo fermi. Anche se da Palaz zo Broletto affermano che si sta per partire. La Fanfulla ha avuto dalla federazione l’onore e l’onere di ospi tare la serie Oro 2008, in pratica la fi nale scudetto dell’atletica, garanten do che in questi mesi estivi sarebbe stata costruita la copertura della tri buna. Il primo ok (ufficioso) all’ope ra (da 300 mila euro) la giunta lo ave va concesso nel dicembre 2006, in re altà il contratto con l’impresa è stato firmato solo due settimane fa. Ma ie ri i lavori veri e propri non erano an cora iniziati. I tecnici hanno comin ciato soltanto i rilievi per le fonda zioni dei micropali di sostegno della struttura che darà riparo agli spetta tori dell’atletica. In passato, al di là del recente rifacimento della zona parcheggio, l’impianto della Fausti na aveva subìto un solo ammoderna mento, nel 2004: la sostituzione della pista originale in tartan datata 1984 con quella attuale in sportflex. Allo ra la tempistica fu quanto meno “ori ginale”: inizio lavori a giugno e con clusione a ottobre, in pratica bloc cando un’intera stagione di gare per riaprire il maggio dell’anno succes sivo. Marco Opizzi