Quattro volte in ospedale e morì I periti: “Non fu colpa dei medici”
Transcript
Quattro volte in ospedale e morì I periti: “Non fu colpa dei medici”
IL CASO. CINQUE SANITARI INDAGATI Quattro volte in ospedale e morì I periti: “Non fu colpa dei medici” Il tipo di infarto che uccise la mamma di Chiusa Pesio non dà sintomi premonitori BARBARA MORRA CHIUSA PESIO Barbara Collura, 40 anni, di Chiusa Pesio, dipendente dell' Amos, è morta, il 2 agosto 2011, per un «infarto miocardico acuto» legato a una malattia coronarica che non dà sintomi e che, quindi, i medici non avrebbero potuto prevedere o prevenire. Per i periti nominati dal gip del tribunale di Cuneo i medici dei Pronto soccorso di Mondovi e Cuneo - cui la donna in preda a forti dolori si rivolse quattro volte, nell’arco di 3 giorni, il 27, 28 e 29 luglio - non sono responsabili per la morte. Il marito della donna, Dino Ellena, artigiano, ha presentato denuncia ai carabinieri e il procuratore Francesca Nanni ha aperto un' indagine per omicidio colposo nei confronti di 5 medici. Motivo: la donna aveva forti dolori a schiena e torace, sveniva e vomitava e per questo si era rivolta agli ospedali. Ad ogni dimissione la diagnosi era stata di cervicalgia e problemi articolari mentre il medico che eseguì l’autopsia, Mario Abrate, disse di aver trovato tracce di due precedenti ischemie. Il professor Baima Bollone in tribunale a Cuneo con l’avvocato dei famigliari, Flavio Battisti A esaminare i referti dell’autopsia e le cartelle cliniche sono stati Patrizia Mazzucco, medico legale di Torino e Roberto Pozzi, cardiologo all’ospedale «San Luigi» di Orbassano. Le loro conclusioni sono state discusse ieri, in tribunale in un incidente probatorio davanti al gip. Nella loro relazione i periti spiegano che la morte è avvenuta per infarto del miocardio, insorto perchè la donna era affetta da una «malattia coronarica, la displasia fibromuscolare» che le aveva già causato in precedenza «eventi ischemici-infartuali miocardici, insorti in epoche diverse, clinicamente asintomatici». La parte offesa - il marito del- la donna e le due figlie di 6 e 9 anni assistiti dall'avvocato Flavio Battisti - ha nominato come proprio consulente il professor Baima Bollone, medico legale conosciuto per gli studi sulla Sacra Sindone. Questi sostiene che aveva ragione Mario Abrate il medico che si occupò dell'autopsia cioè che è grave che i medici dei Pronto soccorso non si siano accorti che Barbara Collura stava subendo delle ischemie. I periti - con cui concorda il consulente Lorenzo Varetto per la difesa sostenuta anche dall’avvocato Adalberto Pasi- ribattono che i dolori avvertiti dalla Collura erano «di origine muscolo-scheletrica», sintomi che «non si ritiene possano essere correlati alla grave patologia coronarica in atto al momento degli accessi al Pronto soccorso, ma che, si ritiene, ne abbiano, condiviso in modo casuale la contemporaneita». Come dire che la donna aveva in effetti un altro male molto più banale anche se piuttosto doloroso oltre a quello, senza sintomi, che l’ha uccisa. Un caso che le due patologie si siano presentate insieme. Per i famigliari e i consulenti di parte offesa ed accusa i medici avrebbero dovuto indagare anche sull’aspetto cardiologico. Ora gli atti sono stati ritrasmessi al pm che dovrà decidere se continuare le indagini, chiedere il rinvio a giudizio, oppure, dopo il pesante cambiamento di rotta dato dai periti, chiedere l’archiviazione del caso.