l`anziano in casa di riposo
Transcript
l`anziano in casa di riposo
L’ANZIANO IN CASA DI RIPOSO Dr.ssa Elisa Gili, Psicologa Dr.ssa Federica Bosio, Educatrice Professionale Dr.ssa Elizabeth Alberione, Educatrice Professionale L’ANZIANO IN CASA DI RIPOSO INVECCHIAMENTO - EVENTO «STRESSANTE» - EUSTRESS ADATTAMENTO AD UNA NUOVA REALTA’ - DISTACCO DAI PROPRI LUOGHI - RELAZIONI CON I PARENTI - CAMBIAMENTO RADICALE - - L’ANZIANO IN CASA DI RIPOSO Invecchiamento. Quando vediamo un anziano banalmente vediamo un anziano ma lui non è nato anziano. Vecchi non si nasce ma si diventa, e lo si diventa attraverso la nostra storia personale ed il contesto storico culturale che ci circonda. L’anziano che sarò dipende dal bambino, giovane, adulto che sono o sono stato. Ogni volta che vediamo un anziano dobbiamo sforzarci di vedere la persona non solo per quello che vediamo ma per la ricchezza della sua vita. EVENTO «STRESSANTE» Diventare anziano non è una passeggiata Ogni persona passa buona parte della sua vita a capire chi è a cercare di realizzarsi a conquistare la propria autonomia a intrecciare interessi e legami affettivi. Diventare anziano prevede un più o meno lento processo inverso. Vedere, sentire, vivere questa esperienza è uno stress che tutti gli anziani sono purtroppo obbligati a subire. ADATTAMENTO AD UNA NUOVA REALTA’ DISTACCO DAI PROPRI LUOGHI Adattamento ad una nuova realtà Cambiare è sempre un problema per tutti. Cambiare costa fatica, si passa da una situazione conosciuta ad una sconosciuta, bisogna sapersi adattare, essere pronti a perdere qualcosa per ottenere qualcos’altro che ancora non si conosce e non si sa quantificare. Distacco dai propri luoghi Ogni persona è legata alla sua casa dove conserva le sue cose e le sue abitudini, oggi ci si muove di più rispetto al passato, spesso si fanno più lavori ci si sposa con persone di città lontane, ecc., ma gli anziani che incontriamo oggi in casa di riposo hanno quasi tutti vissuto vite diverse. Gli uomini hanno normalmente vissuto in campagna lavorando la terra senza lasciare quasi mai i propri luoghi natii, sposando donne del luogo o comunque di paesi non molto lontani. Le donne anch’esse hanno lavorato duro e vissuto con le modalità degli uomini cioè senza risparmiarsi ed avendo poco tempo per se, senza grandi possibilità di curare diversi interessi o passatempi. L’ANZIANO IN CASA DI RIPOSO «PERDITA DI AUTONOMIA» - DA ATTIVO A PASSIVO ASSISTENZA Vs AUTONOMIA della Struttura - LA COMUNICAZIONE - - - - CHI LAVORA IN CASA DI RIPOSO? LA PSICOLOGA IN CASA DI RIPOSO PERDITA DI AUTONOMIA Quando viviamo nella nostra casa abbiamo un ruolo e un autonomia, quando invecchiamo il ruolo e l’autonomia si riducono e più si riducono più ne siamo ancorati. Entrando in casa di riposo si perde totalmente il ruolo e l’autonomia. Questo vale maggiormente per le donne che spesso, anche in età avanzata provvedono a cucinare ciò che mangiano scegliendo ciò vogliono mangiare. L’ingresso in casa di riposo vuol dire perdere ciò che resta del nostro ruolo/autonomia e non tutti sono disposti ad accettare questa condizione. DALL’AUTONOMIA ALL’ASSISTENZA Il ruolo della struttura Spetta al personale che opera nella struttura accompagnare gli ospiti nel percorso di ambientamento all’interno della struttura, compito tutt’altro che facile. Gli ospiti sono oltre che anziani, quasi sempre persone malate e anche per questo poco disposte a relazionarsi. Spesso gli ospiti dipendono totalmente dal personale, sia per quel che riguarda la cura delle loro malattie che dalla soddisfazione dei bisogni primari, mangiare lavarsi ecc. L’ANIMAZIONE IN CASA DI RIPOSO 1. 2. 3. 4. 5. 6. «UN SGUARDO DAL BASSO» «GLI ANZIANI SONO PERSONE ADULTE» «L’ANIMAZIONE COME AZIONE SUL CONTESTO» «GUARDARE FUORI» «L’IMPORTANTE è IL PROCESSO NON IL RISULTATO» «L’IMPORTANZA DEL RIPOSO» GUARDARE DAL BASSO Gli anziani sono normalmente seduti o addirittura coricati quando andiamo a trovarli, ci vedono e ci sentono poco quindi vivono la nostra presenza anche attraverso la difficoltà della percezione, spetta a noi ridurre le distanze avvicinandoci e abbassandoci al loro livello. Il fatto fisico di avvicinarci viene percepito come gesto umano di attenzione che aiuta l’anziano ad accettare la nostra presenza. GLI ANZIANI SONO PERSONE ADULTE Non è sempre vero il detto: quando si diventa anziani si torna bambini Bisogna ricordare sempre che gli anziani sono adulti e desiderano essere trattati come tali. Questa è una regola importante da tenere ben impressa nella mente quando si va in visita. L’ANIMAZIONE IN CASA DI RIPOSO CONSIGLI UTILI: - - Entrare «in punta di piedi» Presentarsi agli ospiti Rispettare la «quiete» della struttura Cercare di coinvolgere tutti rispettando le volontà di ognuno - la novità a volte spaventaDivertirsi e far divertire! Entrare in punta di piedi e rispettare la “quiete” della struttura Nella casa di riposo c’è un clima ovattato, il compito di chi propone attività d’intrattenimento come ad esempio quella del clown non è rompere il clima ma “colorarlo”. Questo non vuol dire agire in silenzio ma nel rispetto di chi si trova di fronte a noi. Presentarsi agli ospiti E’ molto importante presentarsi all’ospite soprattutto se non ci ha mai visto ma il fatto che lo si conosca non vuol dire che lui si ricordi di noi quindi il saluto è sempre il primo gesto da fare. Rispettare la cultura degli ospiti Il saluto deve sempre essere formale, mai dire ciao ma sempre buona sera. Nella sua cultura l’anziano è stato abituato a dare del Lei, quindi dargli del tu può metterlo a disagio. Chi conosce il piemontese può usarlo, quasi tutti gli anziani lo conoscono anzi alcuni di loro parlano solo piemontese. Alcuni cercano di comunicare con noi ma non riusciamo a capirli. È una cosa normale capita anche agli operatori della casa di riposo, è una situazione da accettare, non scappiamo da queste situazioni, sforziamoci di accoglierle magari con un sorriso o una carezza, che non hanno confini temporali o linguistici. All’occorrenza chiediamo aiuto ai più esperti o al personale. Coinvolgimento degli ospiti nell’attività Ci sono persone più attive che partecipano in modo più evidente, è giusto dare loro più spazio perché possono essere loro stessi parte dell’animazione. Chi non partecipa in modo attivo non deve essere messo nell’angolo ma deve comunque potersi sentire coinvolto Non forzare l’animazione, ognuno deve poter scegliere di essere animato o di non esserlo. Rispetto del tempo I tempi dell’anziano non sono i nostri, le attività devono rispettare questi tempi e quindi si può forzare su questo campo. DIVERTIRSI Compito dei clown è portare allegria quindi cerchiamo di divertirci. Se ci divertiamo noi trasmetteremo allegria già questo è un fatto positivo. Il nostro divertimento è un punto di partenza ma dobbiamo avere chiaro in mente che ciò che diverte noi può non divertire l’anziano, quindi se un attività non è ben accolta non deve essere forzata. Usare il loro linguaggio può essere un buon punto di partenza, se possibile usare attività legate alla cultura piemontese, soprattutto musica e canti. GRAZIE A VOI!