PROPOSTA DI SOLUZIONE PER LA PRIMA PROVA DI

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PROPOSTA DI SOLUZIONE PER LA PRIMA PROVA DI
PROPOSTA DI SOLUZIONE PER LA PRIMA PROVA DI MATURITÀ 2016
TRACCIA: Tema di ordine generale
ARGOMENTO: Confine, tra unione e separazione
a cura di Laura
Tema di attualità e di rilevante importanza viene affidato al concetto di confine. Molteplici
sono le definizioni che possiamo affibbiare a tale termine. Quello più recente, sul quale si
soffermano, ormai da diversi mesi, i mass-media, è l’attraversamento del confine inteso
come il varcare frontiere o lasciare che altri varchino le nostre. Questo comporta
l’inoltrarsi dentro un territorio a noi estraneo, un territorio che non ci appartiene, che ci
richiede di affidarci completamente all’ignoto: andare incontro a tutto ciò che è a noi
sconosciuto. Con tale viaggio si scoprono province e luoghi di cui occorre tracciare la
mappa per non disorientarsi. Tale cammino non sarà affatto semplice, ci saranno differenti
difficoltà che dovremo affrontare e combattere senza mai darci per vinti nonostante si
avvertirà, in suddetto percorso, la distanza dallo spazio familiare; uno spazio conosciuto,
rassicurante, uno spazio dal quale facciamo fatica a distaccarci. Il termine confine però
viene visto essenzialmente come limite, in quanto segna l’idea di una delimitazione,
nonché di un tratto di divisione che apre alla diversità. Infatti, tale confine deve esser
oltrepassato ma, ancora oggi, si stenta ad accettare e riconoscere l’ignoto, lo sconosciuto,
per via delle molteplici paure che ci sono state inculcate e che continuiamo a portarci
dietro. In realtà, l’intelligenza dovrebbe fermarsi nella capacità di sapersi relazionare e
avventurarsi dinanzi a tale difformità e nel lasciarsi affascinare dall’estraneo iniziando a
scoprire cosa nasconde, iniziandolo a comprendere senza avere paure e incertezze.
L’accoglienza e l’ospitalità devono essere la priorità di ogni singolo individuo. Non bisogna
marcare il rifiuto, l’esclusione, l’invidia, ma vivere pacificamente ognuno a modo proprio,
senza sconfinamenti nel territorio. Oltrepassando la frontiera si dovrebbe instaurare un
confronto fra chi sta al di là della linea, creando un rapporto fra l’ospite e l’ospitante. Si è
parlato molto di tale concetto anche nell’ambito storico. Quest’ultimo, infatti, spesso ha
rappresentato l’idea di limite invalicabile, di separazione tra uno Stato e l’altro. Si tratta
quindi di un termine che può essere connotato a livello storico come “separazione” intesa
come connotazione territoriale, che segna quindi una linea di demarcazione per
distinguere uno Stato dall’altro. È il caso, per esempio, degli Stati dell’Ex Jugoslavia che,
dopo la morte del Maresciallo Tito, si sono disintegrati e hanno portato avanti delle lotte
intestine per ottenere la propria indipendenza e per contrassegnare dunque il loro
“confine”. Per delimitare il proprio “confine” vi sono stati dei Paesi che hanno anche dato
vita a delle vere e proprie guerre, che in particolar modo hanno visto coinvolte l’Italia e Ex
Jugoslavia per la definizione del loro confine orientale. Confine quello italo-jugoslavo
contrassegnato dalla presenza di popoli, etnie, lingue e culture differenti. Con la fine della
Prima Guerra Mondiale, città come per esempio Fiume diventarono territori slavi. Questi
territori furono rivendicati dall’Italia fascista, che ha fatto proprio lo slogan della “vittoria
mutilata” per trarne vantaggi di tipo politico. Nel 1924 la questione fu risolta, in quanto
Fiume ridivenne italiana. Nella storia quindi il confine ha assunto una valenza di confine
territoriale invalicabile e di rivendicazione nazionale.
Il confine pertanto può assumere varie sfaccettature, può esser ritenuto sia come unione,
sia come barriera invalicabile e che può separare Stati e persone.