Off limits - VicenzaPiù
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cent 50 DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona VicenzaPiù va in Alto (vicentino) Anno 2 nr. 51 - Sabat0 24 marzo 2007 Off limits Verrebbe da parlare, in questo mio appuntamento settimanale con i sempre più numerosi e affezionati lettori di VicenzaPiù, della querelle Cicero, Dalla Negra, Hüllweck e Grandi Interessi spa. Ma non è più indispensabile, dopo averle dedicato l'editoriale del n. 50, anche perché l'ha sviscerata più che bene e con grande libertà la scorsa settimana Giuliano Zoso sul settimanale di Tva, diretto con onestà giornalistica dall'amico e mio giovane maestro (di giornalismo locale) Luca Ancetti. E perché stanno provando ad analizzarla e raccontarla almeno altrettanto bene, anche in questo numero di VicenzaPiù, i miei giovani collaboratori, altri miei maestri di (in)sana passione giornalistica. Allora faccio il 'vecchio' direttore e celebro un nuovo, importante passo del settimanale a cui solo il 25 febbraio 2006 davo vita con una giusta dose di (in)sana follia e che già a fine 2006 si arricchiva di un supplemento sportivo: 8 pagine dedicate soprattutto agli sport che minori non sono più se non per alcuni pigri pennivendoli o tastierari che dir si voglia poco propensi ad uscire dalle loro redazioni per respirare arie nuove. Quelle arie nuove che, invece, da oggi cominciamo a soffiare profondamente e con rinnovato e (in)sano entusiasmo nella redazione di VicenzaPiù, che con questo n. 51 si allarga alle questioni e alle edicole della Valle dell'Agno e del noventano, fino a proporsi a nuovi lettori nell'Alto Vicentino con le aree di Schio, Thiene e Asiago. Il tutto per fornire altri spunti per approfondimenti e riflessioni che rendano sempre più interessante il nostro giornale nella parte di provincia che si riconosce in Vicenza. Più copie di VicenzaPiù, distribuite e (si spera) lette in più aree del vicentino significano anche più opportunità di visibilità per le aziende che veicolano tramite VicenzaPiù il loro messaggio di promozione del lavoro e dell'imprenditoria. Se a questi numerici Più saremo capaci di aggiungere ancora più libertà e coraggio nell'affrontare i temi che appassionano tutti, questo dipenderà anche dalla forza che ci daranno i lettori, vecchi e nuovi, con i loro consensi. Ma anche i critici con i loro ragionati e motivati dissensi. Perché VicenzaPiù è sempre alla ricerca di nuovi stimoli, lontana com'è dal piattume quotidiano e pronta com'è, per Dna, alle sfide, purché sportive e leali. Per fare sempre di più e, soprattutto, meglio. Mappa dei siti militari Usa a Vicenza e dintorni: circa 800 mila mq di depositi munizioni, uffici e aree residenziali, a cui andranno aggiunti il Dal Molin e il villaggio a Quinto. Tutto top secret da pagina 6 Giovanni Coviello a pagina 3 Sorpresa: volontariato in crisi, giovani in fuga a pagina 9 Manovre di palazzo, la verità sui casi Cicero-Dalla Negra a pagina 4 Il pilota thienese Davide Rigon ad un passo dalla Formula 1 in VicenzaPiù Sport foto www.confusedvision.it Alto Vicentino: ospedale unico, Boldrini e De Lellis in svendita 3 Alto Vicentino 24 MARZO 2007 Il polo unico di nuovo al centro di polemiche: ora si sospetta la cessione del Boldrini e De Lellis Ospedali Thiene-Schio, paghi uno e perdi due DI ANDREA ALBA Una sentenza dal Tar veneto prevista entro l'estate, la scelta definitiva della cordata costruttrice e la presentazione al pubblico del Piano economico-finanziario. Sono questi i tre punti di domanda che ancora attendono una risposta nell'annosa questione dell'ospedale unico dell'Alto Vicentino. A dirla tutta ce ne sarebbe un quarto, ma più che un interrogativo è un fantasma cui gli altovicentini di cui non vorrebbero nemmeno sentir parlare: la possibilità che gli attuali policlinici Boldrini (Thiene) e De Lellis (Schio), vengano venduti. Per comprimere le spese future dell'azienda sanitaria. Ma andiamo con ordine. Il progetto, nella versione integrale, è tuttora "secretato". Il motivo fornito in Regione e dall'Ulss, sul finire del 2006, era: "non è possibile rendere pubblico il Piano economicofinanziario (Pef), prima della scadenza del bando di gara europeo per la costruzione dell'opera". Il termine ultimo per la presentazione delle domande è passato con dicembre 2006: ora il piano dovrebbe essere diventato accessibile. La richiesta ufficiale è stata fatta proprio alcuni giorni fa dai consiglieri regionali di Pne: si attende una risposta, scritta, entro i primi di aprile. Del futuro ospedale, che il dg Sandro Caffi vede ultimato entro il 2010, sono state date comunque alcune anticipazioni: avrà tre piastre parallele, in tutto 50mila metri quadri con 460 posti letto divisi nei dipartimenti chirurgico, area critica, medico, materno infantile, psichiatria e continuità ospedale territorio. Tutte le strutture sono modulari, con ogni camera facilmente convertibile in sala operatoria, e viceversa. Le procedure di esproprio, nell'area di via Garziere ai confini tra Santorso e la zona industriale di Schio, sono partite già nello scorso autunno. La spesa prevista è di 149 milioni di euro, dei quali 77 verrebbero anticipati dalla cordata costruttrice per mezzo del "project financing". Tema oggetto di forti polemiche: l'Ulss ha elencato i servizi che verrebbero dati in gestione ai privati, tutti non clinici, ma resta forte il dubbio sui canoni annuali che secondo il Pef l'azienda sanitaria dovrà pagare per 29 anni: 4 milioni e mezzo di euro per manutenzioni varie, più due milioni per noleggio arredi, più 14 milioni e mezzo per servizi ospedalieri. "Cifre ben superiori alla media, e per le quali non vi è chiarezza sui tassi d'inflazione applicati" critica Pietro Veronese del- L'ospedale di Thiene. Le attività sanitarie dell'Alto Vicentino saranno concentrate nella nuova struttura di Santorso Il direttore generale Sandro Caffi vede ultimato il nuovo ospedale entro il 2010 l'associazione Communitas, forte di un documento del Nucleo Valutazioni Investimenti regionale, datato 12 settembre 2006, nel quale i tecnici regionali esprimevano queste stesse perplessità. Anche il tema della cordata vincitrice dell'appalto provoca malumori: uno per tutti il consigliere regionale del Ppe Raffaele Grazia, ex assessore alla sanità, già il 13 novembre scorso esprimeva pubblicamente il proprio fastidio per "scelte maturate in privato e gestite come interesse pubblico", e si dichiarava certo prima che la scelta fosse resa nota - di quale sarebbe stata la cordata vincitrice del bando. Ovvero la Gemmo-AltieriSerenissima, secondo molti legata a doppio filo con l'eurodeputata forzista Lia Sartori. La scelta definitiva, dopo il bando europeo, dovrebbe essere definita proprio in queste settimane. Anche se in molti sono pronti a scommettere di nuovo sul vincitore. Quali le mosse del Comune di Schio, nel frattempo? Avanti tutta con il Tar. Uno dei due ricorsi è stato ritirato, sembra in cambio della garanzia di avere una risposta già entro giugno per il ricorso di merito sulla regolarità delle procedure seguite dall'Ulss. Dietro le quinte, però, è possibile ipotizzare un riavvicinamento del Comune all'azienda sanitaria. Necessario per salvare il salvabile, cioè il De Lellis: del resto "dietro il progetto dell'Ulss c'è una fortissima volontà politica in Regione" commentava il consigliere scledense Giuseppe Berlato Sella, qualche settimana fa. Difficile dargli torto, vista la velocità - incredibile per un'opera pubblica - con cui il progetto ha superato tutti i passaggi burocratici dell'iter amministrativo da gennaio 2005 ad oggi. I timori per la vendita delle due strutture, Boldrini e De Lellis, sono apertamente ventilati da Communitas. Perché sempre lo stesso documento dei tecnici regionali, lo scorso settembre, dava per scontata quantomeno la cessione del Boldrini. Dall'azienda sanitaria smentiscono con decisione, tanto più che secondo gli sviluppi successivi l'ospedale thienese dovrebbe diventare futura sede dell'amministrazione Ulss. Lo stesso Berlato Sella respingeva l'ipotesi: "l'Ulss non può fare quello che vuole, se l'area del de Lellis è a destinazione sanitaria, solo il Comune può deciderne il cambio di destinazione". Eppure, da documenti ufficiali, risulterebbe che ancora in novembre il direttore generale Sandro Caffi, durante un colloquio in commissione regionale sanità, su specifica domanda dell'ex assessore Raffaele Grazia replicava che in futuro non ci sarebbero più state spese di manutenzione per le vecchie strutture, implicitamente perché i due noso- comi non avrebbero più pesato sulle tasche dell'Ulss. In un progetto che si fa sempre più concreto, ma del quale le informazioni continuano a esser date goccia a goccia, la speranza è che almeno quest'ultimo dubbio venga a breve fugato. Definitivamente. www.vicenzapiu.com [email protected] Direttore Editoriale GIOVANNI COVIELLO [email protected] Direttore Responsabile ROBERTO BERTOLDI Editori PIÙ MEDIA SRL Strada Marosticana, 3 – Vicenza [email protected] & EDIZIONI LOCALI SRL via Nizza, 8 – Verona Redazione di Vicenza Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 [email protected] Redattori LUCA MATTEAZZI [email protected] ALESSIO MANNINO [email protected] ILARIO TONIELLO [email protected] Redazione sportiva TOMMASO QUAGGIO [email protected] PAOLO MUTTERLE [email protected] Collaborano: GIOVANNI MAGALOTTI GIULIANO CORÀ FRANCESCO CAVALLARO REDAZIONE DI VERONA Via Nizza, 8 telefono 045 8015855; Fax 0458041460 Pubblicità Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 [email protected] Stampa Stampato dalla Pentagraph S.r.l. via Tavagnacco, 61 33100 Udine Autorizz.Tribunale C.P. di Verona nr. 736/03 del 29/09/2003 Supplemento della Cronaca di Trento del 3 febbraio 2007 Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale della stampa n.8857 del 15-12-2000 4 fatti¬izie 24 MARZO 2007 Cicero-Dalla Negra, due casi di ordinaria guerra di potere. Il ruolo dell'asse Dal Lago-Alifuoco Questo assessore è proprio un capro. Espiatorio DI ALESSIO MANNINO Cicero viaggiator poco cortese e Dalla Negra avvocato delle cause sbagliate? Due assessori finiti contemporaneamente nell'occhio del ciclone non sono una novità né tanto meno uno scandalo. Come non è una novità ma è invece scandaloso il silenziostampa sui veri motivi dietro i violenti attacchi di cui sono stati oggetto in queste settimane. Unica eccezione, l'intervento di Giuliano Zoso su La Domenica di Vicenza di sabato 17 marzo, in cui l'ex onorevole democristiano non lesina critiche dirette al sindaco sulle sue responsabilità in merito ai "misteriosi" viaggi ciceriani. A volte i fatti non si spiegano da soli ma vanno decodificati, altrimenti se ne perde il senso e le cronache si riducono a messaggi per soli addetti ai lavori. Escludendo coloro che in teoria dovrebbero esserne gli unici destinatari: i lettori, meglio ancora i cittadini. Dalla Negra non è un ingenuo: se si è messo di traverso alla contestazione della Provincia (cioè della Dal Lago) che rimarca l'irre- Manuela Dal Lago, Claudio Cicero, Michele Dalla Negra. Alcuni protagonisti di questo intricato "dramma" politico golarità di cambio d'uso e ampliamento della villa privata di Pino Bisazza a Monte Berico, non è perché un bel giorno s'è svegliato avvocato difensore del re dei mosaici. Primo - lui di mestiere fa il civilista - perché non lo è. Secondo, perché ha voluto difendere più che altro il suo assessorato, l'edilizia privata, promotore di una variante ferma da mesi che deve servire proprio a sanare l'abuso denunciato da Palazzo Nievo. Se di abuso si tratta, spetta ora all'indagine della Procura di Vicenza verificarlo (ed eventualmente sanzionarlo). Dalla Negra ha attaccato il presidente della commissione Territorio, il diessino Ubaldo Alifuoco, per la prontezza con cui s'è messo a rimorchio della Dal Lago. Per questa replica s'è beccato i fulmini e le saette, anzi, diciamolo pure, un vero uragano di accuse dal Giornale di Vicenza, ben spalleggiato dalle dichiarazioni del sindaco. Ecco, in questo Dalla Negra ha peccato d'ingenuità: non si aspettava di diventare il bersaglio di una polemica così aspra e montata. Una polemica che in realtà aveva come obbiettivo proprio Bisazza, ex presidente dell'associazione industriali berica, reo di aver appoggiato la candidatura di Elio Marioni a successore di Calearo. Dalla Negra è stato insomma "cecchinato" dalla fazione dominante nella guerra interna ad Assindustria. La reazione spropositata alle sue parole - con un Hüllweck che indossando le inusuali vesti di legalitario senza sconti ("dura lex sed lex", gli dice) scarica Dalla Negra sembra tanto un altolà preventivo a chi dovesse contrastare l'attuale gruppo di comando assindustriale (Calearo-Amenduni-Ingui). Anche Cicero parrebbe issato sulla picca del capro espiatorio. E anche qui a officiare il rito è il duo Dal Lago-Alifuoco. Quest'ultimo l'ha messo sotto sulle sue missioni a Roma per salvare l'aeroporto e per gestire i rapporti con Americani e Difesa. I viaggi di Cicero nella capitale, comunque, non sono mai stati un mistero. Come del resto non lo è il suo protagonismo, spesso criticato anche dal suo stesso partito, An, che invece ora, stando a recenti dichiarazioni di Conte, gli si è riavvicinato. Quel che tuttora rimane avvolto da fitta nebbia, però, è quali accordi, formali o informali non importa, siano stati stipulati in quelle trasferte romane. Le informazioni a riguardo sono sempre state reticenti o addirittura inesistenti, e questo è gravissimo. Ma la responsabilità politica va spartita: non è solo del delegato del sindaco (cioè Cicero), ma anche del sindaco stesso. Il "tribunale del popolo", come l'assessore chiama la commissione presieduta da Alifuoco, fa il suo lavoro. Ma fa anche un favore a Manuela Dal Lago, che sarebbe ben contenta di sbarazzarsi dell'aeroporto civile di cui Cicero è isolato profeta. Per la Provincia il Dal Molin è stato soltanto una voce in passivo, una fonte di debiti e rogne. L'impeachment di Cicero potrebbe essere la leva per far fuori questo controverso sogno ad occhi aperti e per stornare i relativi investimenti sull'autostrada Brescia-Padova, vero interesse della sua probabile futura presidente. Chi? Ma la Dal Lago, of course. Il presidente del Territorio spiega i motivi dell'indagine su Cicero. E 'salva' l'aeroporto: "Ma solo se la base si fa su viale Ferrarin” Viaggi a Roma, Alifuoco: "Ora tocca a Hüllweck parlare" Ubaldo Alifuoco è un uomo politico freddo, moderato, che pondera ogni uscita calcolandone le conseguenze fino al millesimo. Non ha né la physique du role né l'eloquio dell'inquisitore, così come in queste settimane viene dipinto per aver messo sotto torchio l'assessore Claudio Cicero, reo di aver tenuto all'oscuro la città sui suoi innumerevoli viaggi a Roma sul Dal Molin. Ogni sua mossa, piuttosto, è frutto di una valutazione politica, e non dice mai di più di quello che dicono i suoi atti pubblici. Ligio e impenetrabile, insomma. Un totale di 86 missioni, di cui una cinquantina a Roma: questo il bilancio che la commissione Territorio ha consegnato al consiglio comunale sulle trasferte di Cicero. Si vuole far luce solo sulla loro finalità o anche su un eventuale spreco di denaro pubblico? No, lo spreco di soldi non è un obbiettivo dell'indagine che abbiamo condotto. Il vero scopo è capire con che linea Cicero è andato a Roma, con quale mandato. Un assessore fa parte della giunta, e la giunta è un organo collegiale, non è che un assessore fa di testa sua. Ma qui non c'è mai stata una decisione formale della giunta, mai un verbale, niente. Io sono stato assessore, e una volta rientrato dalle missioni relazionavo al sindaco. Non solo, ma prima c'era anche un mandato formale. E' strano che non sia stato prodotto neanche un verbale, neppure uno straccio di carta. La giunta fa capo al sindaco, responsabile ultimo dell'operato dei suoi assessori. Perché allora non mettere sotto accusa Hüllweck? Non è mica detto che ciò non avverrà. La commissione Territorio che presiedo è un organismo istruttorio, che come dice la parola istruisce le proposte di delibera per farle approdare in consiglio. Di comune accordo fra maggioranza e opposizione abbiamo deciso di accertare i fatti, tutto qui. Vorrei che fosse chiaro: in consiglio ognuno darà il proprio giudizio ed è su questo che ci si dividerà, non sui fatti. Sì ma Hüllweck? Nella prossima commissione, che probabilmente si riunirà la settimana prossima, non è detto che Hüllweck non venga a parlare in un'audizione. Veniamo alla tempistica. Perché aprire un'inchiesta solo ora? Noi abbiamo chiesto ci fossero consegnati dei documenti nel luglio 2006, e non abbiamo avuto nessuna risposta. Poi sono venute altre richieste dall'allora presidente della commissione Tapparello e poi ancora da me assieme alla vicepresidente Dal Zotto. Abbiamo ricevuto documenti parziali, insufficienti. Perché parziali? E quando li avete ricevuti? A gennaio-febbraio. Parziali perché non contengono alcun carteggio fra assessorato e ministero della Difesa. Ora, o in Comune fanno tutto al telefono, oppure è veramente strano non ci sia nemmeno un fax… Cosa risponde a chi sostiene che Cicero fa da capro espiatorio? Se Cicero non vuole fare da capro espiatorio deve dire lui di chi è la responsabilità di questi viaggi. Cioè, a costo di sembrar noioso, Hüllweck. Certo, a questo punto dev'essere Hüllweck a parlare. Non è che in realtà, attaccando Cicero che ne è sempre stato il massimo teorico, si vuole definitivamente seppellire l'aeroporto, che più che un'opportunità è per molti una rogna, Provincia in primis? Io sto a quello che ha detto il presidente di Aeroporti Vicentini Sbalchiero, e quindi non ritengo sia fondamentale che l'aeroporto sia sul lato militare. Ricordo inoltre che la primitiva richiesta degli Americani era di sfruttare il lato militare. Insediare la base Usa sul lato militare, cioè su viale Ferrarin, non equivale a dire addio all'aeroporto civile? Solo se si dà per scontato che la base si faccia su viale Sant'Antonino, allora sì. Il mio auspicio invece è che si faccia su viale Ferrarin, e che l'aeroporto rimanga dov'è. Se fosse così, non sarebbe incompatibile con la base. Lasciando stare il fatto che finora l'aeroporto non è mai decollato, come risponde all'obiezione radicale che esclude ogni possibilità di volo civile nello spazio aereo della base? E' un'obiezione non fondata, perché rientra nelle cose trattabili con gli Americani, così come gli investimenti che andranno fatti per rilanciare l'aeroporto stesso. A. M. 5 24 MARZO 2007 fatti¬izie Nel decennio hüllweckiano un continuo viavai di assessori. Così il sindaco è sopravvissuto Tutti i cartellini rossi di Palazzo Trissino DI ALESSIO MANNINO "L'uomo giusto al posto giusto" è un motto che in politica non vale quasi mai. Altri sono i criteri seguiti dalle segreterie dei partiti per piazzare i propri uomini: l'intramontabile manuale Cencelli, il carnet personale di voti, le esigenze tattiche del momento, le logiche correntizie. E i governi locali non fanno eccezione. Prendiamo le due giunte Hüllweck. Nel decennio hüllweckiano, fra avvicendamenti, sostituzioni, defenestrazioni e scambi, la morìa di assessori è stata una costante. Il primo mandato (1998-2003) è stato senz'altro ad alto tasso di fibrillazione interna, con sussulti scandalistici di contorno. Nel 2002 il sexgate alla vicentina colpì l'assessore al personale, l'azzurro Gilberto Baldinato, accusato di aver molestato un'ex dirigente e un'impiegata del Comune. Baldinato fu poi assolto in base a una ricostruzione dei fatti tutta basata sull'odio politico: in pratica non sarebbe stato lui il bersaglio, ma il sindaco (indagato per aver coperto il suo fedelissimo) . In ogni caso, Baldinato ebbe il buon gusto di dimettersi dopo aver ricevuto la prima comunicazione giudiziaria. L'assessore all'ambiente Sandro Bordin, invece, dopo essersi dimesso per il posto di primario di otorinolaringoiatria all'ospedale di Venezia ma con la tessera n°1 di segretario cittadino di Forza Italia ancora in tasca, finì invischiato in una brutta faccenda di corruzione con l'imprenditoreconcussore (berlusconiano anche lui) Pietro Donnarumma. Indagine archiviata a fine 2006. Oggi Bordin è presidente di Aim Bonifiche. A cavallo fra il '99 e il 2000 scoppiò il (primo) caso di Michele Dalla Negra. L'allora assessore allo sport (delega appena tolta all'aennista Giuseppe Tapparello), missino storico, fece armi e bagagli da Alleanza Nazionale in polemica con Giorgio Conte. Al suo seguito una pattuglia di camerati, quasi tutti finiti come lui in Forza Italia (tranne l'indimenticato Gerardo Testa, che dal gruppo misto fece vedere i sorci verdi alla compagine di centrodestra: un Equizi in maschia versione ante litteram). Nella seconda giunta Hüllweck, il neo-forzista Dalla Negra fu prima destinato al personale, da dove, però, mentre stava per rivoluzionare i quadri dirigenti del Comune, fu poi trasferito all'edilizia privata, dove ha di fatto convissuto con la direttrice del dipartimento Territorio Lorella Bressanello, la discussa e ingombrante moglie del sindaco. Il suo nemico Conte era stato vicesindaco fino al 2001, quando Gianfranco Fini se lo portò in parlamento (oggi è deputato) e lui lasciò il posto al delfino Valerio Sorrentino. Stessa benevola sorte per il senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin, che nel secondo anno dell'era hüllweckiana occupò lo scranno della succulenta urbanistica, abbandonato poi per Roma. Eh, l'urbanistica. La poltrona più ambita, perché da lì si smistano gli ordini e si sanciscono vittorie e sconfitte nella battaglia per il vero potere di una città: quello su spazi, volumetrie e licenze edilizie. E infatti su quel potentissimo strapuntino si è giocata Sala Bernarda, il luogo delle decisioni del Comune la grande girandola degli assessori. Contando lo stesso Hullweck che lo tenne nel '98-'99 e il già citato Zanettin, l'assessorato più importante della giunta ha subito in tutto quattro cambi. A Zanettin successe l'azzurro Maurizio Franzina, ex delegato alle finanze e prima ancora presidente della circoscrizione 6. Franzina fu l'ideatore di quel Bando degli Interessi Diffusi (Bid), mirabolante progetto che contribuì a far vincere il sindaco nel 2003 ma rimasto nel libro dei sogni. Eppure nel luglio 2005 Franzina venne fatto fuori e sostituito con l'ambizioso Marco Zocca. Motivo: dava fastidio alla cordata del mattone dominante in città, che per bocca dell'allora segretario cittadino di Forza Italia Maurizio Borra lo tolse di mezzo senza tanti complimenti. Franzina può contare però su un cospicuo gruzzolo di voti e Hüllweck per tenerselo buono lo esiliò al personale e alle pari opportunità. Da cui fu sloggiata Francesca Bressan. Altro nome eccellente nel valzer di poltrone è quello, appunto, di Marco Zocca, giovane promessa forzista, oggi con doppia delega al territorio e al bilancio. La sua ascesa avvenne con la ferrea impuntatura di chi vuole conquistarsi un posto a tutti i costi, forte di un'investitura popolare molto ampia. Nell'estate 2004 si mangiò l'incarico del compagno di partito Alberto Maron, cioè i lavori pubblici e la protezione civile. Maron - che a sua volta aveva preso il posto di Stefano Barbi, "eliminato" nel 2000 in seguito alle polemiche sugli sprechi per il Giubileo - è stato risarcito con la nomina a consigliere d'amministrazione dell'Opera Pia Cordellina. Ma Zocca non si fermò lì. Dopo lo scandalo del buco di bilancio di inizio 2005, la responsabile Carla Ancora venne sacrificata dal sindaco e sostituita col giovine Marco. In cambio dell'appoggio al sartoriano Gabriele Galla nel concomitante congresso cittadino del partito azzurro, l'ala zanettiniana ottenne un posticino in giunta. Ad accaparrarselo fu Roberto D'Amore, che così ebbe decentramento e protezione civile. Alla fine della fiera l'unica a perderci fu l'Ancora, che scambiò il bilancio con i lavori pubblici. Una postazione da cui un abile politico imbonitore potrebbe pure lucrare visibilità e voti, con tutte quelle inaugurazioni, nastri e discorsi. Ma l'Ancora non è il tipo, schiva com'è. L'ultimo in ordine di tempo a lasciare la giunta è stato l'ex leghista Davide Piazza, che agli interventi sociali interveniva troppo a favore degli immigrati. Questa almeno è stata la contestazione fattagli dal suo stesso partito, che l'ha sfiduciato e sbattuto fuori: poco ortodosso e troppo indipendente, è stata la sentenza. E' stato sostituito con Patrizia Barbieri,un passato all'ufficio collocamento della Provincia e molto vicina alla Dal Lago. Oggi, almeno così pare, tocca a Cicero. Sarebbe l'ultima vittima del meccanismo di autodifesa che Hüllweck adotta ogni qual volta sente puzza di bruciato attorno a sé: il capro espiatorio. Quando la sua giunta è sotto attacco o paralizzata dalle lotte interne e si trova in un vicolo cieco, che ti fa il sindaco? Taglia la testa di colui che ha la responsabilità del comparto incriminato. Ha fatto così con Barbi e Maron. Oppure sposta, ridimensiona ed esalta qualcuno, in un risiko poltronaro poco entusiasmante: vedi Dalla Negra, Franzina, D'Amore, Ancora. Prendere tempo, ammortizzare i colpi e le colpe dell'amministrazione concentrandole sui singoli assessori: così Enrico il Temporeggiatore è giunto sano e salvo fino a oggi, a un anno dalla fine naturale del suo potere. 6 approfondimenti 24 MARZO 2007 Tutte le basi dello zio Sam Non saremo ai livelli di Germania (293 siti americani in tutto il territorio) Giappone (111) o Corea del Sud (105), ma L'Italia non figura certo agli ultimi posti nella classifica dei paesi con il maggior numero di basi americane sul proprio territorio. Il Base Structure Report, il documento del Dipartimento della difesa di Washington che riepiloga tutte le proprietà dell'esercito a stelle e strisce, riferisce che in Italia ci sono 34 siti controllati dall'esercito americano, a cui ne vanno aggiunto altri 19 con dimensioni minori di 10 acri o con un valore delle strutture presenti stimato in meno di 10 milioni di dollari. In totale, nel nostro paese gli Usa hanno dunque a disposizione 53 siti, all'interno dei quali sono collocati qualcosa come 1500 edifici di proprietà e 1200 in affitto, per un totale di circa 1,8 milioni di metri quadrati di superficie: il tutto su oltre 5mila acri di terreno (un acro corrisponde a 4mila metri quadrati), e con una presenza di 12 mila militari e circa 5 mila funzionari civili (dati aggiornati a fine 2005). C'è chi ne ha molti di più, come la Germania, appunto, dove i militari Usa sono oltre 70 mila e i civili circa 40 mila, ma anche chi ne ha molti di meno: la Spagna ha solo due siti, la Francia appena uno. Nello scacchiere della basi italiane, il vicentino si ritaglia un posto di primo piano, come dimostrano le immagini e i dati elaborati a partire da una ricerca condotta da ReteLilliput e pubblicati in queste pagine. Con sei siti di grandi dimensioni (la parte del leone la fanno, ovviamente, la Ederle e le basi dei Berici, ma anche al Dal Molin c'è già uno stanziamento americano), Vicenza e dintorni sono superati solo dalla zona di Aviano e Roveredo, in cui si trovano una decina di grandi insediamenti che fanno da satelliti alla base aerea. Nei paraggi di Sigonella i siti sono sei, sulle coste della Versilia, tra Pisa e Livorno, 5, a Napoli e Gaeta un paio. Vicenza, ovviamente, potrebbe diventare ancora più rilevante con l'operazione Dal Molin:gli Stati Uniti stanno infatti riorganizzando la loro presenza militare in Europa. Presto tutte le forze Usa saranno agli ordini di un nuovo comando chiamato Settima Armata e composto da otto "organizzazioni separate" e "due brigate combattenti assegnate permanentemente, uno Stryker Brigade combat Team a Vilseck, Germania, e un Airborne Infantry Brigade Combat Team a Vicenza", come ha dichiarato l'anno scorso il generale James L. Jones, comandante del Comando Europeo dell'esercito americano davanti alla Commissione per i servizi armati del senato statunitense. "Abbandoneremo le tante basi non essenziali e consolideremo le nostre forze in comunità più efficienti come Vicenza/Aviano in Italia", ha aggiunto ancora il generale Jones. La conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, del legame sempre più stretto tra la nostra città e la base aerea, missilistica e nucleare friulana. L. M. Villaggio della Pace "Hounsing Area". E' la storica area dove vivono una parte delle famiglie dei soldati di stanza alla vicina Ederle. Consiste in un complesso residenziale di 331.800 mq circa poco distante dall'uscita Vicenza Est dell'autostrada, dietro via Zamenhof. Villaggio Americano di Quinto. E' il nuovo quartiere residenziale progettato nella zona denominata "Quintarello" (dal nome dalla strada omonima), fra l'argine destro del Tesina e l'autostrada Valdastico al confine con Marola, cioè a un tiro di schioppo da Ca' Balbi e dalla caserma Ederle. Il progetto (avanzato dall'impresa costruttrice vincitrice del bando, la Pizzarotti & C. di Parma) prevede un'area edificata di 220 mila metri quadri - su un totale di 400 mila mq circa - con più di 200 casette di massimo 6 metri di altezza per circa 800 inquilini. 7 24 MARZO 2007 approfondimenti Area Dal Molin. Nell'immagine dall'alto è segnato il lato est, quello che dà sua viale Sant'Antonino dove attualmente si trova l'aeroporto. E' la parte più ampia dell'area demaniale: 550 mila mq. Il progetto originario stabilisce che qui venga insediata la nuova base, ma i recenti sviluppi della vicenda Ederle 2 paiono orientare Americani e Comune verso il lato ovest, quello su viale Ferrarin gestito direttamente dall'Aeronautica militare italiana. L'interrogativo più inquietante è il seguente: è possibile prolungare il tracciato della pista di volo per utilizzarla come scalo della base? A una prima occhiata, sì: più facile verso sud, dove la presenza di costruzioni private è irrisoria. Nota: secondo Lilliput il Dipartimento della Difesa Usa è già proprietario di 7 edifici e ne ha in gestione altri 3 (per un totale di 2400 mq). "Centro Rco", Lerino. "Regional Contracting Office": è l'ufficio dove si pianificano contratti e appalti per la gestione delle strutture militari Usa in Sud Europa. Da esso ne dipende un altro a Livorno. Saranno qui, in questi 35 mila mq circa di uffici e magazzini, le carte del maxiappalto per la Ederle 2? Base del Tormeno (via della Fontega, Arcugnano). In gergo Asp7, cioè l'Ammunition Supply Point numero 7, uno dei quattro depositi di armi che l'esercito statunitense possiede in Europa. Almeno questa è la versione ufficiale resa nota al Giornale di Vicenza ("I segreti del Tormeno", 13/3/2007), unico organo di stampa finora ammesso all'interno del punto di rifornimento, esteso per 137.600 mq. Residenti ed esponenti del fronte No Dal Molin hanno lanciato l'allarme per scavi di cui sospettano una finalità pericolosa: l'ampliamento dei bunker dentro le colline che in passato avrebbero ospitato ordigni nucleari. Per gli Americani si tratta di semplici "ristrutturazioni" dovute al fisiologico cedimento del cemento armato. Ma i dubbi restano. Se di bunker in cemento armato si tratta, chi può garantire che non possano accogliere armamenti atomici in futuro? Secondo: se non c'è nulla da nascondere e un giornalista è stato ammesso perfino per scattare foto, perché non far entrare liberamente la stampa con un giro organizzato aperto a tutte le testate? Perché solo una? Base "Ifms", Torri di Quartesolo, via Primo Maggio. L'Interangecy Fleet Menagment Service, 40 mila mq di superficie, è un'officina di manutenzione e riparazione dei veicoli civili in forza all'Us Army. Gli Americani, come per tutto ciò che gli serve per vivere, si avvalgono di proprie maestranze. In questo caso, si rivolgono a propri meccanici. "Site Pluto", Longare. Base sotterranea, con gallerie scavate nella roccia in cui, anche qui, al tempo della Guerra Fredda circolava la voce che fossero immagazzinate testate atomiche. Quella che gira attualmente è che sia dismessa ma in via di ristrutturazione. Dall'alto, essendo i depositi sotto terra, è impossibile farsi un'idea esatta della loro profondità e ampiezza. Si tratta comunque di un sito grande ben 210.400 mq. L'assoluto black out informativo su questa base in particolare, rafforza la certezza che la scelta di riunire qui la 173° brigata aviotrasportata sia dovuta alla semplice comodità di avere a disposizione depositi abbastanza capienti e già pronti all'uso (salvo appunto ristrutturazioni). Stazione di pompaggio del cherosene per aerei militari, Polegge. Qui, a due chilometri dall'aeroporto Dal Molin, passa la tubatura sotterranea che parte da La Spezia e giunge ad Aviano. La vicinanza, secondo Lilliput, induce a ipotizzare una deviazione del tracciato del condotto, che essendo di soli 2 mila metri è oggettivamente fattibile. Oltre alla tubazione per il carburante, da segnalare anche l'installazione di fibre ottiche al Dal Molin e, si pensa, al Tormeno: nel primo caso si tratterebbe di cavi della Interoute (il più grande provider di tlc d'Europa, con una super rete in fibra ottica che collega 77 città in 21 Paesi attraverso 40 mila chilometri di cavi), lavori avviati sin dal giugno 2006; sul secondo nessuna notizia. Nella puntata di "Anno Zero" sul Dal Molin è mancata l'inchiesta su interessi e responsabilità politiche. Hüllweck uscito a pezzi Casalinghe disperate e folclore locale, Santoro poteva fare di più Sullo scomoda base di Vicenza era calato il sipario, Michele Santoro ha fatto il giornalista e nel suo "Anno Zero" l'ha rialzato, seppur per una sola sera. Far tornare a galla un problema che rompe le scatole a tutti non può ricevere che una risposta: il silenzio. Il che è esattamente la prova che la puntata della trasmissione santoriana di giovedì 15 marzo è un esempio di giornalismo, senza aggettivi né secondi fini. Le critiche di faziosità e parzialità che regolarmente colpiscono l'ex eurodeputato dell'Ulivo Santoro sono ipocrite, o nella peggiore delle ipotesi dovute ad ignoranza dei fondamentali del giornalismo. Un mestiere, il nostro, in cui l'obbiettività è una chimera mai esistita, e l'equilibrio una necessità che non si misura col bilancino. Ciò che conta è l'onestà, il dire chiaro e tondo qual è il punto di vista con cui si racconta la realtà, senza per questo travisarla. A Santoro l'onestà non manca. Quel che gli è mancato nel parlare del caso Dal Molin, semmai, è stato il taglio d'inchiesta. Il Santoro di "Anno Zero" predilige i reportages: volti, voci, maschere e situazioni, umanità e colore, quadri in movimento dipinti con l'occhio di una telecamera curiosa ma non abbastanza profonda. Dov'erano spiegati i potenti interessi di grandi imprese italiane e straniere (coop rosse, multinazionali americane, costruttori) nell'affare Ederle 2 e nel villaggio americano in progetto a Quinto? Dov'era l'esame dei collegamenti fra il nuovo insediamento e la politica estera dell'amministrazione Bush? Dov'era l'indagine sulla cronologia e la natura degli accordi con gli Usa fra Berlusconi prima e Prodi poi? E' vero, l'impareggiabile Marco Travaglio nella sua tagliente letterina al premier ha sbugiardato il comportamento oscillante - e a posteriori ingannevole -dell'attuale governo. Ma dopo aver visto le interviste sul posto e il dibattito in studio, gli italiani sono stati rinforzati nell'opinione un po' riduttiva che il movimento No Dal Molin sia formato da una schiera di casalinghe disperate, bravissime e combattive ma in quanto tali destinate alla sconfitta. C'è stato chi - per esempio Emilio Franzina, prossimo candidato alle provinciali per la sinistra radicale unita - si è lamentato di questa "femminilizzazione" strabica, colpevole di aver omesso il ruolo di comitati, sindacati e degli altri soggetti della protesta. Critica anch'essa strabica: Santoro ha fatto una precisa scelta politico-editoriale, che poi è quella sua di sempre: mettere in primo piano la "gente". E chi meglio delle casalinghe rappresenta il totem santoriano? Ma la gente rimane tale, indistinta e informe, se non acquista quelle informazioni che la possono rendere veramente protagonista dei cambiamenti. Informazioni che solo l'approfondimento e l'analisi dei fatti possono fornire. Altrimenti tutto si riduce a folclore. Per carità, anche quello utile e istruttivo: l'inseguimento con imbarazzato rifiuto finale del sindaco Hüllweck a parlare con l'inviato-segugio, è da antologia di come un politico non dovrebbe comportarsi mai con un giornalista che gli chiede semplicemente di porgergli delle domande. Da un uomo pubblico ci si attende delle risposte, sempre e comunque, chiunque sia l'interlocutore. Così come ce ne saremmo aspettate da "Michele chi?" su cosa c'è dietro la questione Dal Molin. Gabanelli, Iacona, dove siete? A.M. 8 fatti¬izie 24 MARZO 2007 Ad aprile scatta l'applicazione del nuovo regolamento sui plateatici. Ecco cosa cambia per i dehors di bar e ristoranti del centro Le pedane della discordia za, e perché non c'è una pendenza tale Dopo un anno di da giustificarne incubazione pasl'uso", commenta sato tra verifiche, Gallo. Altri controlli e sopraldovranno sostituiluoghi, ormai ci re ombrelloni, lamsiamo. Con il pade a gas o diviprimo di aprile sori. entrano definitivamente in Come la prendevigore le nuove regole per i plaranno i commerteatici degli esercizi pubblici cianti? "Al momenapprovate in consiglio comunato abbiamo ricevule a fine 2005 con l'unica astento richieste di chiasione del sindaco Enrico rimenti, ma non ci Hüllweck, che aveva giudicato sono state lamentela nuova normativa frutto di le - spiega Ernesto una visione "cimiteriale e doloB o s c h i e r o ristica". Troppo penalizzanti, a dell'Ascom -. suo dire, le regole che impongoVedremo nelle no a bar e ristoranti precisi vinprossime settimacoli su colori, materiali e caratne, ma va detto che teristiche di tavoli, ombrelloni, se adesso ci sono sedie, fioriere e altri elementi dei disagi è perché d'arredo. Lo spirito dell'iniziatisiamo in una fase va promossa dall'assessorato Plateatico con pedana in corso Palladio: entro pochi giorni saranno solo un ricordo di transizione tra allo sviluppo economico, in due normative. effetti, era proprio quello di qualche seggiola all'esterno cestini per la spazzatura. E Una volta fatto questo passagdisciplinare un settore che negli poteva servire per non perdere soprattutto il tutto deve essere gio, le cose saranno molto più ultimi anni ha attraversato un quei clienti che non riuscivano a sempre rimovibile. Negli ultimi semplici". La sensazione è che vero e proprio boom e cambiato rinunciare alla sigaretta dopo il mesi una commissione comuna- potrebbe esserci qualche proteil volto della città. Non occorre caffé. le a cui hanno partecipato vari sta, ma che alla fine tutto sarà andare molto indietro nel Di fronte a questa situazione, il assessorati ha valutato i proget- accettato senza troppi scossoni tempo per trovare una Vicenza settore commercio del Comune ti presentati dai locali della città e vicentini e turisti continueranin cui i tavoli all'esterno dei bar ha deciso di dettare dei criteri in base alle nuove norme, e ha no a gustarsi aperitivi e gelati erano un rarità. Adesso invece uniformi, soprattutto per il cen- cominciato a rilasciare le auto- davanti ai palazzi del centro, ce ne sono ad ogni angolo: in tro storico. Vietati plastica, pub- rizzazioni. Non a tutti, però, è anche senza pedane. corso, nelle piazze, nelle vie blicità e tinte sgargianti, tavoli e così sono ricominciate le pole- Negli altri centri del vicentino, secondarie, nelle zone di perife- sedie devono essere in legno, miche. del resto, le cose sembrano funria. Il conto totale si avvicina ferro battuto o vimini, gli Al centro dell'attenzione è finito zionare ancora più tranquillaormai alle cento unità, anche ombrelloni devono avere tinte soprattutto il Tiratardi: il risto- mente. A Schio, dove il regolagrazie alla spinta decisiva della neutre e in armonia con l'am- rantino di Contrà Manin che ha mento non entra nei dettagli legge contro il fumo che ha con- biente, così come fioriere, tra i soci anche l'onorevole di dell'arredo urbano come avvievinto anche i più dubbiosi che rastrelliere per le biciclette e An Giorgio Conte è stato consi- ne a Vicenza, i plateatici sono derato fuori regola e 13, 12 in centro e 1 in periferia: promette battaglia. c'è qualche new entry nel perio"Dal nostro punto di vista il Tiratardi ha fatto un vero e proprio aumento di superficie, installando una pedana e chiudendo tutta l'area con i tavolini replica l'assessore Ernesto Gallo -. L'unica concessione che abbiamo dato è una, relativa al 2004, per tavoli, sedie, pedane e ombrelloni; attualmente non ha nessuna concessione, e per noi l'occupazione è abusiva". Ma ci sono anche altri locali che dovranno rivedere le proprie strutture. I bar che hanno pedane in corso Palladio, tre o quattro in tutto, dovranno toglierle. Sempre corso Palladio: qui la pedana è già stata tolta "Per motivi di sicurezDI LUCA MATTEAZZI do estivo, ma complessivamente il numero è stabile da anni. Situazione simile anche a Thiene, dove i plateatici sono una realtà da tempo, soprattutto nelle vie centrali. In tutto la cittadina che fu dei Colleoni ne conta 16, con metrature che arrivano fino a 164 metri quadrati, anche se la media è decisamente più bassa e si attesta attorno ai 20 metri quadrati, giusto lo spazio per piazzare cinque o sei tavolini. "L'amministrazione ha sempre cercato di incentivare l'uso dei plateatici - spiega Marta Tognon, responsabile del settore per il comune thienese -. Certo, capita che ci siano alcune richieste che non possono essere accolte, ma in generale non abbiamo mai avuto problemi. Caso mai i problemi, quando ci sono, riguardano quei locali dove, anche senza tavolini all'esterno, i clienti si piazzano sul marciapiede e possono creare qualche disturbo. Il plateatico, alla fine, è anche una forma di controllo". La spia di questo atteggiamento è nel regolamento in vigore ai piedi dell'Altopiano: la normativa dà ai negozianti alcune indicazioni generali, ma evita prescrizioni troppo dettagliate. Per favorire la scelta di tavoli, sedie e ombrelli di buona qualità si è scelta un'altra strada: chi presenta un progetto di buon livello può ottenere sconti sull'applicazione della tassa per l'occupazione del suolo pubblico, con riduzioni che arrivano fino al 70 per cento. E scusate se è poco. 9 24 MARZO 2007 fatti¬izie Dal Wwf al Telefono Amico, molte associazioni sono a rischio chiusura. Tutte le difficoltà di un settore strategico Volontariato, la buona volontà non basta più DI LUCA MATTEAZZI decisamente più bassi. E in giro si cominciano ad avvertire scricchiolii e qualche disagio. "La situazione è proprio questa - conferma Mario Zocche, presidente del Centro di servizi per il volontariato di Vicenza, l'ente che coordina e supporta l'attività del terzo settore in tutta la provincia -. Da un certo punto di vista è anche naturale che nella vita associativa ci sia una fase di sviluppo e crescita e poi un venir meno dell'interesse, che magari poi ritorna in un secondo momento. Ma è vero che in questo momento trovare un ricambio per dirigenti e responsabili è difficilissimo. Chi è presidente o nel consiglio direttivo di un'associazione rischia di esserlo a vita, e È un campanello d'allarme sempre più forte quello che agita il mondo del volontariato vicentino. Il grande universo delle associazioni del terzo settore, uno dei fiori all'occhiello della provincia, deve fare i conti con un momento di difficoltà. Non una crisi vera e propria, sia chiaro, perché le centinaia di associazioni presenti sul territorio continuano a svolgere un ruolo insostituibile, però ci sono scricchiolii e disagi che non devono essere trascurati. Il numero di associazioni continua a crescere e sfiora ormai quota 350, ma il boom di qualche anno fa è solo un ricordo; i numeri degli iscritti rimangono impressionanti (solo Aido e Donatori di sangue ne contano decine di migliaia), ma se poi si va a vedere quanti sono gli attivisti, quelli che concretamente si danno da fare e mettono a disposizione parte del loro tempo, si scopre che le cifre sono diverse e La Festa del Volontariato a Vicenza questo è avvertito come un peso". In pochi, insomma, sono disposti a impegnarsi in prima persona, a mettere tempo, risorse, capacità al servizio di una causa. Con il risultato che molte associazioni sopravvivono grazie all'impegno dei pensionati, senza riuscire a reclutare nuovi volontari. E con il rischio che la stanchezza, la mancanza di prospettive, o dei banali incidenti di percorso possano compromettere l'attività di tutto il gruppo. Gli esempi non mancano. Da qualche tempo ha chiuso i battenti la sezione cittadina della più importante organizzazione ambientalista italiana, il Wwf: restano dei volontari, che assicurano la gestione e le attività didattiche dell'Oasi di Casale, ma il riferimento adesso è la sezione dell'Alto vicentino. O, ancora, nei mesi più recenti hanno cessato la propria attività l'Associazione dei familiari dei malati di Alzheimer e il centro del Telefono amico che aveva sede a Schio. Spesso le associazioni che muoiono vengono sostituite da nuovi Il sindaco di Arzignano Gianfranco Signorin (a sinistra) mentre premia il presidente del Centro Servizi per il Volontariato Mario Zocche (a destra). Le associazioni ricoprono un ruolo insostituibile nella società vicentina gruppi, oppure la loro attività viene affidata ad altri volontari (per il telefono amico, ad esempio, adesso sono Vicenza e Bassano a raccogliere anche le chiamate della zona di Schio), ma la situazione di sofferenza è abbastanza generalizzata, nel sociale come nel campo dello sport, tra gli ambientalisti come tra chi si occupa di cultura. "È il problema di una società frammentata, in cui c'è un indivi- Da Marzo sarà in edicola Speciale Economia 2007 Verona & Economia Per la tua pubblicità chiama Tel. 045.8015855 - Fax 045.8041460 dualismo diffuso - continua Zocche -. Non è cattiveria, è lo stile di vita che conduciamo oggi che porta ad avere meno disponibilità, anche se rispetto ad alcuni anni fa è sicuramente venuto meno il gusto di stare insieme. D'altro canto, anche le associazioni dovrebbero interrogarsi: perché se questa disaffezione può essere colpa del menefreghismo, in parte può dipendere anche da errori di gestione varia natura". Già, perché va detto che spesso è proprio una gestione troppo artigianale a penalizzare l'attività dei gruppi di volontariato. In pochi tengono contabilità e verbali aggiornati ("C'è lo spettro dei bilanci, delle carte, quando invece basta poco per avere tutto in ordine, e noi possiamo offrire un aiuto importante" commenta Raffaella Veronese, responsabile del Centro Servizi), così come sono in pochi a preparare progetti e piani di lavoro. Tanto che solo il 40 per cento delle associazioni presenta domanda per ricevere i fondi distribuiti ogni anno dal Centro servizi del volontario, e stiamo parlando di 1,2 milioni di euro. Qualcosa, comunque, si sta muovendo: i corsi organizzati dal Centro servizi sono sempre più seguiti, segno che in molti hanno intuito quanto sia importante dotarsi di una struttura e di un'organizzazione efficienti. Perché anche nel volontariato la buona volontà non basta più. 10 24 MARZO 2007 fatti¬izie Gemello del Presidio di Rosà, il Comitato Salute si batte contro inquinamento e morti sul lavoro Acque tossiche e avvelenamenti, la Galvanica e il caso Tezze A soli 100 metri dalla zincheria di Rosà e dal Presidio di San Pietro che la "assedia" (vedi Vicenza Più n° 49), un altro clamoroso caso di mala-amministrazione marcisce nell'indifferenza generale. Si tratta delle 16 morti sospette e degli scarichi tossici per cui è finita sotto accusa l'azienda chimica Tricom (oggi Galvanica PM), ditta con precisi referenti politici e responsabilità comprovate. Insediatasi negli anni '70 a Tezze lungo il confine con Rosà, la Tricom utilizzava prodotti insalubri per la cosiddetta "elettrogalvanica", cioè per un'operazione che consiste nel deporre il cromo sul metallo. I reflui di tale lavorazione finivano nelle falde acquifere, alle quali i residenti accedevano tramite pozzi privati. Come mise in evidenza la trasmissione di Raitre di Milena Gabanelli Report, la gente del luogo si ammalò di tumori come il carcinoma al seno, e ben sedici persone morirono. Per questa sospetta Il caso vicentino è stato denunciato anche da Report, famosa trasmissione tv morìa da avvelenamento è ancora in corso un processo presso il tribunale di Bassano del Grappa. Per l'inquinamento di 30 chilometri quadrati di falde, invece, la Galvanica nel 2006 è stata condannata dai giudici di Padova a risarcire le parti civili con 3 milioni di euro, e il proprietario Zampierin a 2 anni e 6 mesi di carcere. Nel sottosuolo, infatti, I fiori mostruosi di Tezze. L'inquinamento ha sono state ritrovadanneggiato anche gli abitanti te quantità eleva- tissime di cromo esavalente, nichel e metalli pesanti. Robaccia che si estingue in 100 anni se va bene. E la bonifica? Chi l'ha mai vista. Il suo costo è stato stimato nella spaventosa cifra di 500 milioni di euro. Provincia e Regione, è ovvio, non li hanno. Così il Comune ha speso più di un milione per la messa in sicurezza: una trincea di pompe allo scopo di isolare gli agenti inquinanti e non contagiare i pozzi dell'Alta Padovana. Una misura-tampone a carico della collettività. In pratica il solito giochetto del privato che trasforma l'area in una pattumiera e scarica i costi dell'inquinamento sul pubblico. Un privato, in questo caso, con entrature importanti in politica. Sapete chi era direttore della Tricom nei primi anni '80, quando fu istruito il primo processo? Rocco Battistella, oggi assessore Udc allo sport e alla caccia&pesca in Provincia. Allora era sindaco di Tezze (lo è stato per 25 anni). Da direttore inviava al Comune la richiesta di autorizzazione per gli scarichi, e da sindaco se la firmava. Un caso di conflitto d'interessi coi fiocchi. E sapete chi lavorava per la Tricom come chimico preposto all'idoneità degli scarichi nel decennio '78-'88? Walter Formenton, attuale assessore provinciale all'ambiente (proprio così: ambiente); nonché socio di maggioranza della Enichem Srl, "azienda specializzata nel monitoraggio dei fenomeni ambientali". Il motto di Formenton era: "tutto ben madama la marchesa". Per lui alla Tricom era tutto in regola. La realtà era diversa: gli addetti ai bagni di cromo lavoravano senza le protezioni obbligatorie, senza maschera né aspiratori. Risultato: 9 morti per diagnosticati tumori "professionali". Il Comitato per la Difesa della Salute di Tezze invoca da anni l'incompatibilità dell'incarico di Formenton, dati tali trascorsi non esattamente edificanti. Nessun gruppo consiliare di Palazzo Nievo ha però mai posto il problema. Neppure quelli di opposizione. La politica tace. L'avvelenamento dei pozzi rimane. Non resta che la magra consolazione delle sentenze. A.M. Pensieri contro Responsabilità e colpa, questi sconosciuti "Tragica fatalità", scrivono i giornali quando un ragazzo entra in curva a 190 all'ora con la strada bagnata e va a sbriciolarsi contro un muro. "Strada assassina" scrissero anche qualche anno fa, quando un motociclista si stampò sulle rocce all'uscita da un tornante sulla dorsale dei Berici. E qualcuno - seriamente! - affermò che bisognava raddrizzare quelle curve "perché erano troppo pericolose per le moto". "Saranno state le cattive compagnie a portarlo sulla cattiva strada: lui queste cose non le ha mai fatte", spiegano le famiglie quando i loro figli schiattano di overdose in una discoteca. Insomma, la colpa è sempre di qualcun altro: la strada, gli amici sbagliati o il rio destino. Mai una volta che qualcuno dica: sì, ho fatto una cazzata, è colpa mia. Mai. Molti hanno osservato come una delle cause di parecchi dei mali che affliggono la nostra società sia la perdita del senso dell'autorità. Ed è vero, ma forse è il caso di ricordare che ad esso è fortemente connesso quello della responsabilità personale. E il male sta nelle radici. Fin dalla scuola elementare, tantissimi bambini sono abituati a sentirsi dire che sono i compagni che ce l'hanno con loro, che è la maestra che non li capisce, che la scuola pretende troppo. Eserciti di psicologi sono lì pronti ad analizzare, sviscerare, indagare, comprendere. E natu- ralmente giustificare. Rarissimamente capita di incontrare una famiglia che dica: mio figlio ha fatto un'asinata, io non l'ho certo educato così, mi vergogno per lui, ma ora torniamo a casa e facciamo i conti. Così i ragazzi crescono immersi nell'amnio di una beata irresponsabilità, convinti che le 'regole' siano, nella migliore delle ipotesi, ridicole pastoie per poveri sfigati; nella peggiore, odiose ed intollerabili imposizioni di un'autorità tanto insipiente quanto inesistente. Poi succede il casino, e allora, appunto, tutti a cercare un colpevole: naturalmente fuori dalla porta. Non si danno adulti, non si dà crescita, non si dà società, senza l'acquisizione, seria e costante, del senso della responsabilità personale. Che significa certamente coscienza delle proprie capacità, del diritto di ognuno ad essere liberamente se stesso; ma significa anche, e forse soprattutto, coscienza dei limiti, rispetto del prossimo e delle regole intese non come assurdi comandamenti calati dal cielo, quanto come espressione di un 'contratto sociale' che gli individui hanno stipulato per convivere 'liberi' e in pace. Rendersene conto è fondamentale, ed essere capaci di dire "ho sbagliato" può essere, a volte, la patente migliore di una raggiunta maturità. Giuliano Corà SUPPLEMENTO DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona "Fisiolo" Rizzetto, il lato mistico della Minetti Con in tasca il titolo di vice Campione Italiano di Formula 3, il pilota vicentino Davide Rigon correrà nel campionato Euroseries 3000 per la Minardi Sognando Schumi a pagina III TOMMASO QUAGGIO Davide Rigon, classe 1986, ha di sicuro l'età giusta per il grande salto nel circo della Formula1. Prima però c'è ancora un "piccolo" gradino da fare, dimostrare tutto il suo talento nella categoria che di fatto è l'anticamera per la massima serie: la Formula 3000. I presupposti per far diventare il ventunenne di Thiene il primo vicentino nella F1 ci sono tutti. Nella passata stagione Davide ha avuto la possibilità di guidare nel circuito di Catalunya, Barcellona, la Lola B02 del Minardi Team by Gp Racing dove ha stupito concludendo gara2 in seconda posizione, dopo aver percorso quasi dieci giri in testa. Il fiuto di Giancarlo Minardi era già all'opera, e così dalla prossima stagione il giovane thienese ha ufficializzato l'accordo con Minardi Team Gp Racing, per correre il campionato Euroseries 3000. Per scoprire il talento di questo giovane, che all'attivo ha già il test del 2005 in Formula1 sulla Minardi PS05 motorizzata Cosworth, mettiamo nero su bianco il suo curriculum: nel '98 sale per la prima volta su un Kart e l'anno seguente riesce già a vincere il Campionato Italiano UISP; nel 2002, dopo i buoni risultati ottenuti, partecipa alla selezione forDI Giovani all'arrembaggio, la stagione dell'Hockey Asiago a pagina V Famila Schio, intervista a mister Fossati a pagina VI Anno 2 nr. 10 - Sabat0 24 marzo 2007 Supplemento al numero 51 del settimanale VicenzaPiù mula BMW ADAC a Valencia, dove su 80 concorrenti da tutto il mondo si aggiudica il primo posto e l'occasione di essere il pilota ufficiale BMW Motorsport 2003; nel 2004 partecipa al Campionato Italiano formula 3, alla Formula Glori e Formula Renault 2000; nel 2005 arriva il test in Formula 1, partecipa alla Formula Renault World Series 3.5 e nel Campionato Italiano Formula Azzurra è il 1° classificato con 4 gare di anticipo; nel 2006 è vice Campione Italiano di Formula 3. Insomma adesso è arrivata la vera possibilità di dimostrare tutta la tua determinazione. "Anzitutto devo dire che sono davvero felice che Minardi abbia creduto in me, e spero di ripagare la loro fiducia con una stagione più che positiva. Mi aspetta un campionato molto duro, sia dal punto di vista fisico che tecnico. Ma in questa categoria sono arrivato per recitare un ruolo da protagonista. È la mia grande occasione per giocarmi anche la possibilità di arrivare in Formula 1, non posso farmela sfuggire". Scopriamo subito le carte in tavola: cosa vuoi dal 2007? "Beh certamente vincere, ho intenzione di lottare per il Vicenza a ritmo di serie A, i segreti della svolta a pagina VII Davide Rigon corre con la Minardi, la squadra che ha scoperto Alonso podio sin dalle prime gare. Come dicevo prima questa è l'occasione per mostrare le mie doti. In vista del primo test di Vallelunga, mi sto preparando tantissimo dal punto di vista fisico, per arrivare al meglio nella prima gara. Per arrivare fino a questo punto è stato fondamentale l'appoggio dei miei sponsor e di tutti quelli che mi sono stati vicini". Volendo fare un paragone col tuo stile di guida, quale sarebbe il tuo pilota di riferimento? "Direi che il mio stile è molto più simile a quello di Michael Schumacher piuttosto che a quello di Fernado Alonso. Sono entrambi due piloti perfetti, ma nella guida io sono molto pulito, e ricerco fino al minimo dettaglio la messa a punto della macchina, doti che Schumi incarna alla perfezione". Nel tuo test in Formula1 cosa ti ha colpito maggiorante? "È stata un'esperienza da brivido. Ci sono cose che ti lasciano senza fiato quando guidi una macchina così: il motore spinge in maniera incredibile, ma quello che mi ha davvero impressionato è stata l'aderenza e la potenza della frenata. Durante i cambi di marcia sentivo tutta la potenza della vettura grazie ai sobbalzi che si percepiscono nell'abitacolo. Ho fatto solo otto giri ma ero distrutto". 24 MARZO 2007 II Basket C1 maschile. A quattro partite dal termine del campionato, i ragazzi di Fedrigo cercano punti d’oro Vbg a caccia del poker salvezza posizione. Le premesse c'erano tutte visto che all'andata in casa Visto il ruolino di vinse 75-60. Ora comunque il marcia dei bianco- Vbg è una delle squadre più in rossi, la battuta forma del campionato e certad'arresto della set- mente dovrà cercare di prosetimana scorsa ci guire la scia positiva e guadapuò anche stare. gnare una salvezza che fino a Una sconfitta di pochi mesi fa sembrava irragcerto maturata nel giungibile. La concentrazione peggiore dei modi non deve scendere, soprattutto e che lascia a Pisogne due punti in vista del fatto che i vicentini che avrebbero avuto un enorme saranno impegnati domenica peso in chiave salvezza anche alle ore 18.00 in casa nel derby alla luce del risultato di con il Modern Arzignano. Gallarate. Una vittoria avrebbe Nell'ultima partita a farla da infatti permesso ai ragazzi di padrone sono state le difese Fedrigo di affiancare il Pavia a tanto che nel primo quarto 22 punti, mentre ora si devono Pisogne riesce a mettere a segno accontentare dell'undicesima solo sei punti. Nel secondo quarto invece sono state buone le iniziative da parte di Selle che hanno spinto Vicenza ad un momentaneo vantaggio. La partita sembrerebbe ben avviata e all'inizio del terzo quarto Giubertoni e Furlanis cercano di avvicinare Pisogne al Vbg, ma Cosentino e Milani tengono Vicenza sul +7. Nel quarto finale, però, Vicenza si perde e permette a Pisogne di rimontare. Certo la zona dei playoff è ancora raggiungibile, con quattro gare ancora da disputare: nell'ordine dopo il derby di questo fine settimana ci saranno Basket Gallarate, Legnano Basket, S. Zeno Verona. L'obiettivo come ha ribadito anche il presidente della formazione berica Elio Peloso rimane la buona posizione nella Dopo sei vittorie di fila il griglia dei playout. All'inizio del campionato biancorossi sono stati fermati da quello che preoccupava Pisogne. Ma nulla è compromesso l'allenatore era la giovane DI TOMMASO QUAGGIO età della formazione e l'inesperienza in campo. "Siamo una squadra giovane e con potenzialità di crescita quindi anche i risultati arriveranno" preannunciava Fedrigo. E infatti il rodaggio è durato un bel po' ma alla fine i risultati sono arrivati. "Abbiamo un gruppo molto unito -continua Fedrigo - anche nelle sconfitte. Ognuno lotta sempre al massimo delle sue possibilità. Sanno di essere una squadra giovane, con margini di miglioramento e non hanno paura delle formazioni più esperte. Io ho allenato anche squadre più forti, con le quali però, anche con un vantaggio di 10/15 punti avevi sempre la paura che una o due persone non s'impegnassero abbastanza. Questo da noi non succede, perché tutti hanno capito qual è il loro ruolo". Un biancorosso, infine, vestirà la maglia azzurra. Alessandro Sanson, 1.93 m, classe 1992, è stato infatti convocato al raduno della Nazionale Under 16 (1992) a Porto Sant' Elpidio. L'atleta del Vbg sta attualmente disputando il campionato Under 16 eccellenza nella squadra allenata da Enrico Marin e Stefano Cecchini. Sanson indossa la maglia del Vicenza Basket Giovane dalla stagione 2004/2005 grazie alla collaborazione tra Vbg e l'allora Don Bosco Vicenza (ora Pallacanestro Araceli Vicenza). Una convocazione, quella del giovane atleta, che riempie d'orgoglio dirigenti e tecnici in quanto riconoscimento del valore del ragazzo e anche della qualità del lavoro svolto nel settore giovanile, da sempre al centro dell'azione della società. Campionati provinciali, le partite della prossima settimana Promozione maschile -Montebello Basket - Pall. Breganze,30/03/2007 21:00,Palesta Piazza Del Donatore - Montebello Vicentino (VI) -Pall. Araceli Vicenza-Zurlo S.R.L. 3 0 / 0 3 / 2 0 0 7 21:00, Palestra Scuole Medie Lora Via Mainardi, 14 Vicenza (VI) -Primultini Basket - U.S. Angarano, 30/03/2007 21:00, Palestra Via Marconi - Marano Vicentino (VI) -Basket Malo - Pall.Bolzano Vicentino, 30/03/2007 21:00, Palestra Comunale Via Deledda - Malo (VI) -Asd Basket San Giuseppe - Pall. Altavilla, 30/03/2007 21:00, Palestra S.E.'C.Colombo' Via Colombo,42vill.sole - VICENZA (VI) -Pol. Aurora 76 A.Dil. - Summano Basket, 30/03/2007 21:00, Prima divisione maschile - girone A -Pall. Asiago - Albergo Giulieta Romeo, 28/03/2007 21:00, Palestra comunale Via Cinque Asiago (VI) Basket A2 donne As Vicenza, c'è ancora speranza Cuore e coraggio. Bastassero queste due qualità, per l'As Vicenza sarebbe stata una stagione da incorniciare. Il connubio di queste due forze a una manciata di partite dalla fine del campionato porta alle vicentine una bella vittoria contro il basket Club Bolzano. Ora le ragazze di Claudio Corà devono fare tesoro di questo prezioso risultato e cercare di ripetere la bella prestazione nel derby contro le veronesi della Pakelo San Bonifacio. La cabala offre alle beriche la possibilità di ripetersi visto che anche la squadra scaligera si trova al settimo posto in classifica a parimerito con la formazione altoatesina appena battuta. Il cammino per cercare di non cadere nella fossa della retrocessione passerà poi per la Cantina Sociale Broni, gara non certo facile, a poi nel finale contro compagine abbordabili come la Tecno Allarmi Cervia, il Synthesis3 Ivrea e in fine in casa contro il Basket Treviso. Insomma i playout sono lontanissimi ma il Vicenza spera ancora, fino a che la matematica non darà ufficialmente il suo verdetto. Nell'ultimo incontro di sicuro l'apporto di Visconti sarebbe stato molto gradito, ma le vicentine non intendono mollare anche se in panchina i numeri sono risicati. "La chiave di lettura della partita con Bolzano è stata la difesa - spiega il capitano Ilaria Chemello-. Se giocheremo così anche contro San Bonifacio allora tutto sarà più semplice. Per ora il mio ginocchio soffre ancora lo sforzo dell'ultima partita, ma a poco a poco sto recuperando. Ovviamente la vittoria è stata un buona iniezione di fiducia a tutta la squadra. Noi ci crediamo fino alla fine del campionato. Non è stata una stagione facile, ma non molleremo mai. La classifica di certo non è cambiata ma la soddisfazione c'è. Miglioramenti e crescita del gruppo ci sono stati: da questo a diventare importanti, forse manca ancora qualcosa". A cinque partite dalla fine però le ipotesi sul tavolo devono essere tutte prese in considerazione. In caso di retrocessione immediata potrebbe essere presa in considerazione l'ipotesi di un ripescaggio, scendendo di categoria infatti diventerebbe più facile accedere a questa possibilità. -Pol. Fulgor Thiene - Pol.Sovizzo, 2 9 / 0 3 / 2 0 0 7 21:15, Palestra Santa Maria Maddalena - Thiene (VI) -Basket S.Nazario - Trissinooro, 28/03/2007 21:00, Palestra Via Papa Giovanni - SOLAGNA (VI) -Basket Arzignano - A.D.7 Mulini Basket, 26/03/2007 21:00, PalestraScuola Media Motterle Via 4 Martiri - Arzignano (VI) -Gobbo Impresa Edile - Pol. Jonathan, 28/03/2007 21:15, Palasport Via S. Giovanni - LONIGO (VI) -New Basket Povolaro - G.S.Isola 91 Basket, 27/03/2007 21:15, Palazzetto di Povolaro Via Del Redentore - Povolaro di Dueville (VI) Seconda divisione maschile - girone A -AD.Scuolabasket Noventa - Pol. Jonathan, 29/03/2007 21:30, Palestra Via Cero - Noventa Vicentina (VI) -A.S.D. Rooster - Pall. Araceli Vicenza, 29/03/2007 21:00, Pal. Scuole Medie Bortolan Via Piovene Bertesinella - Vicenza (VI) -G.S.Isola 91 Basket - Pgs Concordia Schio, 29/03/2007 20:30, Palestra Scuole Medie Via A. Moro - Isola Vicentina (VI) La squadra di Corà ha trovato contro il Bolzano una vittoria che dà morale per il rush finale T.Q. 24 MARZO 2007 III Roberto Rizzetto, l'uomo che aggiusta le pallavoliste. "Ma il mio è un lavoro mistico" Fisiolo, il meccanico di Casa Minetti DI PAOLO MUTTERLE Roberto Rizzetto poteva essere uno dei tanti piccoli imprenditori del Nordest. La sua storia l'avete già sentita con altri nomi: studi tecnici, poi il lavoro sotto padrone, infine il passo di mettersi in proprio. A produrre trasformatori trifasi per potenze da 50VA a 100KVA. La sera e nei fine settimana a trasformarsi è lui, che smessi i panni del posato uomo d'impresa veste quelli dell'estroverso massaggiatore. Adorato dalle atlete, cercato dai giocatori, stimato da tutti. In casa Vicenza Volley è Fisiolo, l'ottavo nano, il soprannome che gli è stato dato per la presunta somiglianza con un pupazzetto. Roberto, un fisioterapista prestato all'elettromeccanica o un imprenditore che si diletta nei massaggi? Un bel conflitto… Diciamo che l'attività principale è quella della mia impresa, e comunque non sono un fisioterapista dato che non ho la laurea, ho fatto una scuola privata di tre anni. Come è iniziata la tua carriera di massaggiatore? Un po' per scherzo, un amico mi ha suggerito di iscrivermi a un corso di massaggio… data la mia formazione elettrotecnica ero molto scettico, non mi ero mai fatto fare un massaggio in vita mia, gli ho detto di lasciar perdere… poi mi ha convinto e già nel precorso di avvicinamento mi sono accorto che avevo delle capacità. Del resto fin da piccolo avevo una buona manualità, montavo e smontavo tutto, macchinette, trenini, lego… Chi è stata la tua prima cavia? Al termine del corso, in cui oltre alla parte pratica abbiamo studiato tutti gli aspetti più tecnici dell'anatomia, mi sono proposto a mia zia, che aveva un centro estetico. All'inizio non ne voleva sapere, diceva che i massaggi le creavano solo nervosismo e che non si faceva mettere le mani addosso da nessuno, figurarsi da me… Poi l'ho convinta e alla fine mi fa: "ma lo sai che sei proprio bravo?". Questo mi ha aiutato a proseguire nella mia strada e a imparare altre tecniche come la riflessologia plantare, seguendo la corrente di Fiztgerald, un dentista americano che ha sviluppato delle terapie alternative. Perché gli sportivi hanno Il fisioterapista Roberto Rizzetto mentre si prende cura di Valdo Petruskaite: "Facendo i massaggi ho scoperto l'importanza di istinto ed emozioni" bisogno del fisio? La loro attività fisica intensa mette a dura prova il loro corpo molto più di una persona normale, provocando delle problematiche particolari a livello muscolare. Un po' come una macchina da Formula 1 rispetto a una che cammina per strada. Il nostro lavoro serve ad 'aggiustare' gli atleti per permettere loro di rendere il 100% in pista, cioè sul parquet, e anche di allungare le loro carriere. Quali sono i 'componenti' più delicati? Nella pallavolo la spalla e le caviglie ("Anche le ginocchia" suggerisce Veronica, mentre si fa trattare da Fisiolo). Gli infortuni prevalenti coinvolgono le gambe, un po' come nel basket, dove questo fatto viene esasperato dal contatto fisico. Cosa pensi del volley? Uno sport medievale, in cui si butta la palla al di qua e al di là di una rete… Questo è quello che pensavo all'inizio. Poi ho scoperto che è una disciplina molto tecnica, e anche tattica. Una cosa che prima non pensavo, lo ritenevo più uno sport da spiaggia, che infatti praticavo al mare con risultati piuttosto scarsi… E ora magari lo consiglieresti a tuo figlio… Sinceramente sì, intanto mi piace perché è uno sport di squadra, e poi ho visto che il fisico viene molto valorizzato (non a caso ora davanti a Fisiolo c'è la statuaria lituana Valdone Petrauskaite che si fa massaggiare la spalla, n.d.r). Valdo, a te fa male quando alzi di lato per caricare o quando devi picchiare? No, no, non è un problema di forza… Casomai lo scaldiamo prima della gara. Senti, ma hai già la tua azienda, finisci di là e corri al palazzetto, immagino te l'abbiano già chiesto: ma chi te lo fa fare? Mi piace mettere a posto la gente che sta male. L'altro lavoro a volte è una rottura di maroni, mi stresso, invece qui mi diverto, incontro un sacco di gente simpatica, e vedere l'atleta che ti cerca perché ha bisogno di te e che poi viene a complimentarsi è una cosa che dà molta soddisfazione. Nella prima parte della mia vita, fino ai 30 anni, ero una persona molto razionale, anche per via della mia formazione tecnica. Poi quando ho iniziato a fare i massaggi ho scoperto l'importanza dell'istinto e ho imparato a dare spazio alle emozioni. Il nostro lavoro si basa molto sulla sensibilità, è quasi mistico. Il massaggio è uno scambio di energie, alla fine la mia fatica non è meccanica, ma dopo un po' ti senti proprio stanco, asciugato di ogni energia. Molte volte il lettino diventa un confessionale, dall'atteggiamento e dal movimento si riescono a sentire molte cose. L'aspetto che mi piace di più è la continua ricerca di miglioramento, un cammino che mi ha entusiasmato. È un percorso interiore, a cui uno può essere pronto a 20 come a 50 anni. 24 MARZO 2007 IV La società. Gestione familiare e un vivaio ricco per la squadra di Cà Balbi Uno spirito da Grifone per non mollare mai Corpo di leone e testa d'aquila: nella mitologia il grifone incarnava l'unione perfetta tra la forza e l'intelligenza, tra i muscoli e il cervello. Intento che ha sposato in pieno anche l'Associazione Sportiva "Il Grifone", con sede a Vicenza, società che ha iniziato con uno sparuto numero di giovanissime atlete e che oggi invece, a distanza di una decina d'anni, vanta un vivaio di tutto rispetto, che spazia anagraficamente dai 10 ai 27 anni. "Abbiamo una sessantina di atlete tesserate - racconta Margherita Penzo, dirigente da tre anni de Il Grifone - ma all'epoca, nel 1998, c'erano soltanto nove atlete, avevano tutte dieci anni e formavano la squadra del minivolley. È bello che anche oggi la maggior parte di queste ragazze sia rimasta all'interno della società, dando il proprio contributo come allenatrice o giocando in 2° divisione, formazione che attualmente con 35 punti all'attivo detiene il 3° posto in classifica". Le altre squadre che compongono l'associazione sportiva sono un Under 16, in testa al campionato, un Under La U12 della società sportiva. Insieme alla 12 e un Under 13, U13 si è fatta valere negli ultimi tornei entrambe reduci vittorio- se dalla prima fase del "Torneo Braccio di Ferro" . Ma come per molte realtà sportive locali, non è tutto oro quel che luccica. "La nostra società - spiega la signora Penzo -, è una società di quartiere, una sorta di impresa La II divisione del Grifone, terza in classifica familiare, gestita e tenuta in vita da genitori che si sovraffollate e a farne le spese mettono a disposizione come arbi- sono soprattutto le atlete tri, segnapunti e dirigenti. Ci scon- dell'Under 16 che si ritrovano a triamo ogni anno con la difficoltà fare i 3 allenamenti settimanali in di trovare degli sponsor, per veni- tre palestre diverse, con consere incontro a tutte le esigenze del guente disagio di chi le deve club, in quanto il calcio, anche a accompagnare. livello di quartiere, fa la parte del Ma le atlete de Il Grifone sanno sempre come ritrovare grinta e leone". Altro punto dolens è la cronica coesione sul campo, e non solo tra carenza di strutture a disposizio- le mura della palestra. Lo hanno ne: le palestre comunali sono ben dimostrato lo sorso luglio a Bibione in occasione del "Beach&Ball 2006", l'unico torneo italiano estivo di beach volley indetto dalla Federazione Italiana Pallavolo - Settore Scuola, promozione e sviluppo attività giovanile. In contemporanea su 120 campi da gioco, allestiti sull'ampia spiaggia di Bibione, le atlete, di un'età compresa tra i 9 i 20 anni, si sono sfidate fino all'ultima schiacciata. 450 le squadre iscritte al torneo, una media di mille incontri giornalieri, hanno caratterizzato quattro giornate dedicate allo sport, alla socializzazione e al divertimento. Per il futuro la società mira a coinvolgere gli atleti più piccoli, creando delle squadre di giocovolley e minivolley. Perché, parola di una dirigente che l'ha verificato sulla figlia, la pallavolo migliora fin dalla tenera età il carattere, l'umore e la tolleranza reciproca . Calendari Fipav, le partite della settimana Prima divisione Femminile girone 1 24/03/07 20.00, Fado' Volley Cartigliano, - S.E. "Ghirotti" Creazzo 24/03/07 20.30, Flanet - Banca C.C. Campiglia, S.M. "Virgilio", Camisano Vicentino 24/03/07 20.30, Pallavolo Longare - Carmet Schio Volley, Palasport Longare 24/03/07 20.00, U.S. Angarano Azzurra - Marzotto Sporting, "S. Maria Immacolata" Bassano Del Grappa 24/03/07 20.30, Laserjet Orgiano - Riviera Volley, Palasport Barbarano Vicentino 24/03/07 20.00, As Pallavolo Caldogno - Asd Pol. Brendola, S.M. "D.Alighieri" Caldogno Classifica: Riviera Volley 48; Fado' 40; Marzotto Sporting 39; As Pallavolo Caldogno 34; Banca C.C. Campiglia 28; Laserjet Orgiano 27; u.s. Angarano azzurra 23; Asd Pol. Brendola 21; Carmet Schio Volley 15; Volley Cartigliano 10; Flanet 7; Pallavolo Longare 5. Prima divisione Femminile girone 2 24/03/07 21.00, Asd Grumolo - Mobilfer Noventa, S.M. Giovanni XXII Grumolo Delle Abbadesse 24/03/07 20.30, U.S. Costabissara - Pgs Novale, S.M. "G.Lora" Novale - Valdagno 24/03/07 20.30, Fulgor Thiene - Rollmac Pall. Trissino, Patronato "S. Gaetano" Thiene 24/03/07 20.30, U.S. Summano - Camec, S.M. "Fogazzaro" Piovene Rocchette 24/03/07 18.30, Pall. Arzignano - Ecoaria, I.T.C." M.Polo" Arzignano 24/03/07 18.00, Sporting Alto Vicentino - Pall. Bassano Asd, Palestra "Einaudi" campo 2 Bassano Del Grappa Classifica: U.S. Costabissara 42; Pgs Novale 39; Pall. Arzignano 34; Fulgor Thiene 32; Mobilfer Noventa 31; Pall. Bassano asd 28; U.S. Summano 28; Rollmac Pall. Trissino 22; Camec 18; Asd Grumolo 13; Sporting Alto Vicentino 13; Ecoaria 3. Prima Divisione Maschile girone Unico 24/03/07 20.30, R & C Scientifica Castellana - Pallavolo Longare, S.E. "Don Milani" San Pietro - Montecchio Maggiore 23/03/07 21.00, Volley Solagna Torrebelvolley, Comunale Solagna 24/03/07 21.00, Zaitex Povolaro - Finplast, Palasport Povolaro Povolaro - Dueville 24/03/07 20.30, Bioton P.G.S. Schio - Arreda In Legno, Palasport "Don Bosco" Schio 24/03/07 20.30, Volley Cartigliano - Fulgor Thiene, S.M. "Antonibon" Cartigliano 24/03/07 21.00, Volleyoung - Psf Volley, Liceo "Gb. Quadri" Vicenza Classifica: R & C Scientifica Castel 49; Fulgor Thiene 36; Pallavolo Longare 36; Torrebelvolley 34; Volley Cartigliano 28; Zaitex Povolaro 26; Bioton P.G.S. Schio 24; Arreda in legno 22; PSF Volley 10; Finplast 9; Volley Solagna 4. Seconda Divisione Femminile Girone 1 25/03/07 11.00, Fulgor Thiene - Pall. Arzignano, Patronato "S. Gaetano" Thiene 24/03/07 18.00, Pgs Novale - Villaverla -Santo, S.M. "G.Lora" Novale - Valdagno 24/03/07 20.00, Pallavolo Malo - Pol. Cogollo, S.E. "Rigotti" Malo 29/03/07 20.30, Pall. Arzignano - Pol. Cogollo, I.T.C." M.Polo" Arzignano 28/03/07 20.30, Fulgor Thiene- Volley Sottoriva, Patronato "S. Gaetano" Thiene Classifica: Yellow Wolley 42; Castelgomberto 42; Pol. Cogollo 33; Volley Sottoriva 31; Villaverla -Santo 27; Marzotto Sporting 21; Pallavolo Malo 18; Pgs Novale 16; San Vito Volley 16; Fulgor Thiene 8; Pall. Arzignano 1. Seconda Divisione Femminile Girone 2 25/03/07 10.30, Pallavolo Longare - Fides Pallavolo, S.M. "Bizio"Costozza - Longare 25/03/07 11.00, Marchioro Sovizzo - Riva Pallavolo, PalasportSovizzo 24/03/07 21.00, Il Grifone Volley - Volley Sandrigo, S.M. "Bortolan" Vicenza 24/03/07 20.30, Romec San Vitale - Chimica Ecologica Vicenza, S.M. "G.Galilei" Isola Vicentina 24/03/07 18.30, Asd Grumolo - Us Astico, S.M. Giovanni XXII Grumolo Delle Abbadesse 28/03/07 20.30, Pallavolo Longare - Us Astico, Palasport Longare 29/03/07 20.00, Fides Pallavolo - Marchioro Sovizzo, Scuole Medie San Pietro In Gu Pd 28/03/07 20.30, Uv Montecchio Maggiore - Il Grifone Volley, S.M. "Marco Polo" Alte Ceccato - Montecchio Maggiore Classifica: Riva Pallavolo 44; Marchioro Sovizzo 37; Il Grifone Volley 35; Chimica Ecologica Vicenza 32; Romec U.S. Astico 20; Asd Grumolo 19; Volley Sandrigo 15; Pallavolo Longare 13; Fides Pallavolo 6; Uv Montecchio Maggiore 4. Seconda Divisione Femminile Girone 3 24/03/07 20.30, Volley Towers - Usd Altair, S.M. "Ten. Laverda" Breganze 24/03/07 20.30, A.S.D. Santa Croce - Prix Volley Cesuna, Palestra "Einaudi" campo 1 Bassano Del Grappa 24/03/07 18.00, Volley Cartigliano - Acs Monticello, S.M. "Antonibon" Cartigliano 24/03/07 19.00, Menotti Specchia - Gs Pall. S. Nazario, S.M. "Bombieri" Valstagna 29/03/07 20.30, Gs Pall. S. Nazario - Off. Mecc. Zoppelletto, S.M. "Bombieri" Valstagna 29/03/07 20.00, Volley Cassola - Volley Towers, Comunale Cassola Cassola Classifica: Off. Mecc. Zoppelletto 47; Volley Towers 35; Volley Cassola 34; A.s.d. Santa croce 33; Menotti Specchia 26; Prix Volley Cesuna 22; Usd Altair 21; Pall. Belvedere 17; Gs pall. S. Nazario 8; Volley Cartigliano 5; Acs Monticello 4. Seconda divisione Maschile 24/03/07 20.30, Volley Ardens - Samia Schio Sport, S.M. "Zanella" Bolzano Vicentino 24/03/07 18.30, A.S.D. Santa Croce -Torrebelvolley, Ist. "Remondini" Bassano Del Grappa 24/03/07 18.00, Volley Bassano - U.S. Castello, Comunale Casoni Casoni - Mussolente 27/03/07 21.00, U.S. Castello - Volley Sottoriva, S.M. Zanella Arzignano 29/03/07 21.00, Nanto Volley -Usd Altair, Palasport Barbarano Vicentino 30/03/07 21.00, Fulgor Thiene - A.S.D. Santa Croce, Patronato "S. Gaetano" Thiene 28/03/07 20.30, Torrebelvolley - Volley Bassano, S.M.. "Carducci" Torrebelvicino 29/03/07 21.00, Samia Schio Sport - Volley San Marco, Palasport Campo 2 Zane' Classifica: A.S.D. Santa Croce 38; Nanto Volley 34; Volley Bassano 32; Volley Ardens 30; Volley Sottoriva 29; Samia Schio Sport 23; Usd Altair 19; Torrebelvolley 15; Volley San Marco 12; Fulgor Thiene 12; U.S. Castello 2. Terza Divisione Femminile Girone Unico 24/03/07 18.00, Alimentas Lonigo - G.S.D. Pozzo, S.M. Ridolfi Lonigo 24/03/07 20.30, Robur Thiene - Sartorello, Com. "M.Ausiliatrice" conca - Thiene 25/03/07 10.30, Riviera Volley - Volley Ardens, Palasport Barbarano Vicentino 24/03/07 20.30, Castellana S. Pietro - Villaverla-Santo, S.M. "Marco Polo" Alte Ceccato - Montecchio Maggiore 24/03/07 18.00, Gnr San Vitale - A.S.D. Santa Croce, Patr. "S.Antonio" San Vitale - Montecchio Maggiore 24/03/07 19.00, Volley Nove - Sportland Creazzo, Comunale Nove via Brenta Nove - Nove Classifica: castellana S. Pietro 47; Sartorello 37; Volley Ardens 34; Sportland Creazzo 29; Volley Nove 28; A.S.D. SANTA CROCE 28; Robur Thiene 25; Gnr San Vitale 21; Riviera Volley 20; Alimentas Lonigo 19; Villaverla - Santo 15; G.S.D. Pozzo 12; Volley San Marco 0. Terza Divisione Maschile Unico 24/03/07 20.30, Usd Altair - Pgs Cesuna C. Pennar, Palaltair Vicenza 24/03/07 18.00, Ardens Autoservizi Barbiero -Arreda In Legno Srl, S.M. "Manzoni" Creazzo 24/03/07, 16.00, Dueville Volley - A.D.Pol. Cornedo, S.M. "Roncalli" Dueville Classifica: A.D.Pol. Cornedo 35; Pgs Novale 34; Arreda In Legno srl 27; Pgs Cesuna C. Pennar 21; Crespadoro Volley 21; Volley Rosa' 14; Dueville Volley 13; Volley Ardens 10; Usd Altair 10; Artifer Zane' 1. 24 MARZO 2007 V Hockey su ghiaccio. Poche vittorie ma un ottimo vivaio: luci ed ombre nella stagione dell'Asiago Giovani talenti sbocciano sul ghiaccio di Asiago a tutta l'Italia hockeyistica che il vivaio di Asiago non ha niente da invidiare a quelli delle altre compagini: particolarmente positive sono state le stagioni dei giovanissimi difensori Fabio Testa e Vittorio Basso (entrambi in nazionale e rispettivamente nell'under 20 e nell'under 18) e dell'attaccante Matteo Tessari (anch'esso in nazionale under 18) che, avendo giocato buona parte della stagione in linea con giocatori del calibro di John Parco e Aigars Cipruss, ha potuto carpire tanti segreti che potranno tornare utili in futuro. Particolarmente positiNella seconda fase, vo è stata anche la staquella che ha visto la È innegabile che guardando gione del 20enne 'vecchia gloria' John unicamente risultati e classiFederico Benetti culmiTucker in panca (ottifica, la stagione dell'Asiago nata con la sua prima mamente coadiuvato Hockey possa definirsi falliconvocazione in azzurda un altro 'cavallo di mentare ma analizzando tutti ro in occasione dell'ultiritorno' quale Guido i fatti si può evincere che non mo e controverso Tessari) quello che è è del tutto vero. (quantomeno per i fatti sceso in campo è stato Ad inizio stagione Piercarlo avvenuti al termine un Asiago più tonico, Mantovani, presidente della delle gare) Euro Ice capace di lottare e di compagine di via della Hockey Challenghe vincere partite: in 9 Stazione, aveva affermato vinto dall'Italia a partite sono arrivate 3 che, nel corso del campionaChamonix: Benetti si sta vittorie ed un pareggio to, più importante dei risultaora giocando le sue poscontro le 3 vittorie e 5 ti sarebbe stata la crescita dei sibilità di partecipaziopareggi, ma in 31 partigiovani altopianesi ed è prone agli imminenti monte, registrate nella prio quello che è successo diali che si terranno a gestione Sacilotto. I durante il corso della stagiofine Aprile a Mosca. recenti successi sono ne. Degne di nota sono da imputare soprattutA quattro elementi anche le stagioni dei to al talentuoso esperti (capitan John non più 'giovanissimi' Damian Surma, in Parco, Lucio rientranti Luca Roffo ombra nella prima Topatigh, Valentino (l'anno scorso a parte di stagione, menVellar ed Aigars Valpellice) ed Andrea tre autentico protagoCipruss) sono stati Rodeghiero (fermo nista nella parte conaffiancati tanti giovadurante la scorso staclusiva: le otto reti e gli ni e giovanissimi con gione) i cui apporti, Damian Surma è esploso nell'ultima parte di otto assist messi a il lato positivo che anche se per motivi diffe- stagione: è lui il capocannoniere dell'Asiago segno durante la guida molti sono potuti renti, sono stati impordi Tucker (9 partite) crescere. Giocatori tantissimi per la squadra. Enio Sacilotto non è servito sono valse al numero 15 stelche fino all'anno La stagione ha attraversato per poter vincere subito: l'ita- lato la vittoria della classifica scorso militavano due fasi ben distinte anche lo canadese si è ritrovato alla marcatori interna. nelle giovanili sono legate ai rispettivi coach: guida di una squadra com- I presupposti per un futuro stati buttati alla ribal- Il giovane Federico Benetti: per lui la nella prima fase il, seppur pletamente rinnovata (solo 6 roseo ci sono, e se ci aggiunta ed hanno mostrato gioia della convocazione in nazionale grandissimo, lavoro di coach giocatori in giallorosso nella giamo le ottime prestazioni scorsa stagione hanno confer- del settore giovanile (Under mato la maglia per l'annata 19 in finale, Under 16 camappena conclusa) che necessi- pione di seconda divisione, Hockey in line. Caoduro al lavoro in vista del primo incontro dei playoff tava di amalgama per poter Under 12 eliminata in semifigiocare e soprattutto con la nale nazionale ed Under 14 presenza di sette giocatori eliminata nello spareggio dei alle prime armi nel massimo quarti), si potrà guardare in lavorando duramente campionato italiano. avanti con molta serenità. DI SABRINA NICOLI prosegue Bellinaso -. Si è conclusa con il Abbiamo intensificato turno di sabato 17 gli allenamenti e ripreso marzo la regular season la preparazione atletica per Caoduro Diavoli e stiamo migliorando Vicenza. Ora è prevista anche l'affinità tattica una settimana di pausa con i nuovi acquisti. e poi iniziano i play off, Sono già arrivati e che vedranno i biancohanno già dato il loro rossi impegnati contro contributo Rigoni, Milano 24, giunta al Ciresa e Stevanoni, terzo posto nel girone Il capitano dei Diavoli Andrea Bellinaso mentre Max Ansoldi è A. "Milano 24 è una forancora impegnato col mazione neopromossa in serie A, ma dal passa- Merano sul ghiaccio". Con quali obiettivi e to glorioso - spiega Andrea Bellinaso, capitano aspettative vi presentate ai play off? "Siamo condei Diavoli -. Quest'anno ha dimostrato di esse- sapevoli che gli avversari sono molto forti e che re una squadra molto competitiva, soprattutto sarà difficile superarli - conclude capitan sulla pista di casa, dove ha messo in difficoltà Bellinaso -. Noi comunque ce la metteremo tutta tutti gli avversari, ma noi dovremo giocare al e sognamo una semifinale con i "cugini" Vipers". meglio e sfruttare il fattore campo a favore. Fra i Queste le altre gare in programma per i quarti di milanesi, i più pericolosi sono l'esperto capitano finale (al meglio delle tre partite) sabato 31 Tessari e gli ex Milano 17 Rams, Zagni e Zorzet". marzo: Asiago Vipers Tegola Canadese - Draghi I biancorossi sono già al lavoro per arrivare Torino, Lions Arezzo - Empoli e Edera Trieste pronti alla prima sfida del 31 marzo. "Stiamo Polet Trieste. DI MICHELE BERARDI I Diavoli Vicenza lanciano la sfida a Milano VI 24 MARZO 2007 Basket A1 donne. L'importante vittoria contro Napoli rafforza le speranze scledensi per il rush finale del campionato Fossati vuole certezze per la zona playoff Per le campionesse d'Italia del Famila Wuber Schio l'obiettivo rimane quello di consolidare la zona dei playoff, parola di mister Fossati. Anche se la vittoria contro la seconda forza in classifica della settimana scorsa, il Phard Napoli, sembra essere il preludio di uno sprint finale molto intenso, il tecnico della formazione scledense mantiene i piedi ben saldi a terra, non si sbilancia e conferma il suo obiettivo. Fabio Fossati è giunto a Schio nella stagione 2004 dopo aver guidato nella stagione precedente la formazione russa della Dinamo Mosca, club con il quale aveva ottenuto il terzo posto nella Final Four di Fiba Cup. Il suo feeling con la squadra arancione è subito intenso ed infatti, al termine di una stagione trionfale, arriva la conquista del primo scudetto targato Schio e della Coppa Italia. Nato a Monza il 28 giugno del 1951 Fossati ha militato per ben 15 anni nella massima divisione con le squadre di Roma, canestro". solidare sempre di più la zona femminile, guidando Ora le ragazze come da prodei playoff, poi vedremo". prima il Treviglio e poi messa si sono godute due giorAnalizzando a mente fredda la per 3 anni la formazione ni di riposo, ma sabato 24 c'è gara contro Napoli cosa è camdella Pool Comense, squaun altro anticipo contro biato? dra con la quale ha vinto Venezia? "La gara era sentita, volevamo due edizioni della "Avevo già promesso questa vincere contro una formazione Supercoppa e un titolo di mini vacanza alla squadra, se la da alta classifica, e riscattare la Campione d'Italia, oltre sono meritata, ma contro partita dell'andata. Si trattava ad aver partecipato ad l'Umana Venezia non sarà di di un avversario difficile con un altre due finali scudetto. certo una passeggiata. Questa quintetto di partenza formato Poi l'arrivo a Schio dove formazione è compatta non da atlete di grande spessore techa subito ottenuto quel sarà una partita facile". nico. Però la nostra determinarisultato che non era In questa squadra ci sono zione ha prevalso. Le nostre riuscito a nessun allenatoanche tre giovani juniores avversarie vantavano la miglior re, ribadito nella stagione Consolini, Visconti, Sandri: difesa del campionato, e quindi 2005/2006 con la conquiIl tecnico Fabio Fossati mantiene i come si stanno comportando? da parte nostra c'è stata una sta del secondo scudetto e piedi per terra: "Per ora l'obiettivo "È ovvio che queste ragazze certa difficoltà nel trovare il della Supercoppa Italiana sono i playoff, poi vedremo" mancano di esperienza, ma 2005 e 2006. si stanno comportando Stiamo andando ormai Brescia, Udine, Napoli e bene e finora ci hanno dato verso la fine della stagione, Bergamo. Al termine della carun grande aiuto. Ma dobun bilancio è possibile? riera di atleta ha iniziato quella biamo lavorare ancora "Avevamo allestito una di allenatore. Tra le altre squamolto". squadra all'inizio del camdre, ha guidato come vice la Domenica quindi per il pionato, poi in realtà gli formazione maschile di Brescia Famila Wuber Schio trainfortuni ci hanno messo con per 2 anni, per poi diventare, sferta a Venezia per un le spalle al muro, Taylor è per altri 2 anni, primo allenatomatch in programma alle stata ferma per due mesi e re. E' stato anche responsabile ore 20:30 al Palasport gli altri piccoli acciacchi del settore giovanile del hanno fatto il resto. Ora l'o- Il cammino del Famila quest'anno è stato Giuseppe Taliercio. Messaggero Roma per 3 anni. T.Q. biettivo è sempre quello, con- rallentato da numerosi infortuni Quindi il passaggio al settore 24 MARZO 2007 VII Calcio. Con 21 punti nelle ultime nove giornate i biancorossi hanno messo in cassaforte una grossa fetta di salvezza Che metamorfosi, questo Vicenza ora è un bel cigno DI FRANCESCO CAVALLARO Lo aveva detto il presidente Sergio Cassingena ad inizio campionato: "Vedrete, ci stabiliremo nella parte sinistra della classifica". Le buone intenzioni c'erano tutte. Poi è successo quel che tutti sappiamo, con il Vicenza che sembrava anzitempo condannato alla serie C; il copione era sempre il solito: squadra molle, idee poche e confuse. Per come si era messa la situazione serviva (quasi) un miracolo per risollevare le sorti dei biancorossi. E, come succede nelle favole con il lieto fine, l'imponderabile è avvenuto: il nuovo arrivato mister-mago Angelo Gregucci ha dato alla squadra un'identità ben precisa: combattiva, tenace, solida. Fu così che il brutto anatroccolo si trasformò in un meraviglioso cigno. Quel Vicenza che nelle ultime nove giornate ha conquistato sei vittorie e tre pareggi (uno addirittura con la Juve, dopo essere stati in svantaggio per 2-0) mettendo in cassaforte una grossa fetta di salvezza. Dall'alto dei suoi 36 punti il Vicenza si è lasciato alle spalle dieci squadre che lottano disperatamen- L'amministratore delegato Danilo Preto: "Forse non quest'anno, ma la serie A è nei programmi" te per non retrocedere nell'inferno calcistico. E domenica prossima sarà derby in casa del Verona. Se dovesse arrivare un'altra vittoria l'obiettivo di inizio stagione potrebbe clamorosamente mutare in corsa; mancano ancora dodici partite al termine del campionato: perché non sognare l'aggancio ai play-off? "Calma calma, per carità - ammonisce l'amministratore delegato Danilo Preto -; proprio perché il cammino è ancora lungo dobbiamo rimanere concentrati. Guai a chi abbassa la guardia o si sente già arrivato. Adesso il nostro obiettivo rimane la conquista della salvezza anticipata. Per essere veramente al sicuro portiamo a casa altri 15 punti: solo dopo, semmai, potremo fare altri discorsi. Adesso no. Cerchiamo di restare con i piedi per terra, non si sa mai. Che non capiti che ci distraia- mo nel momento topico della stagione. Non possiamo permetterci di rovinare ciò che di bello stanno realizzando i giocatori, insieme al loro mister". Già, Angelo Gregucci. Anche l'anno prossimo sarà alla guida del Vicenza. Ed è un punto di partenza che somiglia tanto alla stella polare: indica la via da tenere, la strada maestra. Lui e Stefan Schwoch. "Sì, a meno di clamorosi colpi di scena ci sarà anche il capitano nel Vicenza edizione 2007/08 assicura Preto -; per noi è una garanzia: e la stima è reciproca". Per esperienza ci crediamo alle fiabe che parlano di calcio. Preto storcerà il naso perché, secondo lui, occorre essere realistici. Eppure se il Vicenza dovesse mantenere questi ritmi fino alla fine della stagione non ci sentiamo di escludere nulla. Anche un'impensabile promozione in A. Quando sente parlare di mas- sima serie Preto si fa improvvisamente serio: "I giocatori sanno benissimo a quanto ammonta il premio in caso di promozione". Si tratta di un indizio significativo: l'eventualità di un salto in alto chissà, magari anche già quest'anno - non è esclusa da parte della società. "Inutile nascondersi - sottolinea Preto -; la dirigenza ha programmi ambiziosi in questo senso. Se non sarà al termine dell'attuale stagione, sicuramente dalla prossima potremmo programmare un certo tipo di cammino. Da parte nostra siamo fortemente intenzionati e motivati a raggiungere la serie A nel giro di pochi anni. I presupposti ci sono tutti: basterà mettersi a tavolino e attuare una strategia vincente". E pazienza se non sarà a giugno 2007. La vera notizia è che la società l'ha detto fuori dai denti: la serie A è l'obiettivo principale da qui ai prossimi due-tre campionati. E scusate se fino a qualche mese fa la stragrande maggioranza dei tifosi biancorossi avrebbe scommesso sulla retrocessione in serie C. Stranezze del calcio. Pallanuoto. La Caoduro si avvicina alla vetta della classifica, la Geoplast in trasferta a Prato Prove tecniche di playoff per il settebello vicentino Il quarto posto sulla carta c'è. Per la Caoduro lo scontro con la formazione veronese dello Sport Management ha segnato la quarta vittoria consecutiva e tre punti in classifica. Sembra che l'inizio di campionato segnato da qualche difficoltà ora sia archiviato. Le ambizioni della squadra vicentina sono importanti e affidate all'esperienza del tecnico genovese Matteo Greco che ha messo a punto con la società un programma molto preciso con l'obiettivo di portare la compagine biancorossa nell'Olimpo della pallanuoto. "L'ultimo risultato è stato meritato commenta Greco -, ma almeno tre reti del Verona sono sulla coscienza della difesa che non ha saputo coprire a dovere il nostro portiere Lovato, non in grande giornata. Una parola a parte va spesa per Boldrini che sta giocando molto bene e che si sta dimostrando davvero un ottimo acquisto. Un augurio particolare va fatto però a Nicola Spaziano, che nonostante avesse la moglie in procinto di partorire ha partecipato alla gara e alle 3 e mezza di domenica mattina è nata Asia, una bambinona di 4 chili e mezzo che ha aspettato l'arrivo del papà prima di venire al mondo. Un abbraccio da parte di tutta la squadra e dirigenti". I risultati di campionato di serie B segnano il primo passo falso della capolista e la vittoria sofferta del Torino 81 sul Trieste all'ultimo secondo. La Caoduro ha accorciato le distanze sulla terza e sulla seconda in classifica, quest'ultima però ancora lontana di 7 punti, ma che deve ancora scontrarsi contro la prima della classe. Sabato 24 marzo la Caoduro andrà a La Caoduro guadagna posizioni grazie a Medison e compagni Parma dove è d'obbligo la vittoria per continuare a sperare di raggiungere la zona playoff. Dopo il turno di riposo il setterosa della Geoplast sarà impegnato domenica alle 15,30 a Prato. "Il riposo ci voleva proprio - commenta scherzosamente il tecnico Sergio Peri -. Ogni tanto bisogna staccare e la squadra si è rivista in piscina tutta la settimana per iniziare la preparazione in vista della pericolosissima trasferta di Prato. La speranza è quella di avere tutte le ragazze disponibili. Alla luce anche delle notizie che arrivano da Empoli dove pare che l'Etruria abbia ingaggiato tre giocatrici per tentare di risalire la classifica. Se le notizie dalla toscana sono vere bisognerà sudare le "fatidiche sette camicie" per salvarsi. Ancor di più peserà quel rigore annullato dal tavolo della giuria a fine gara contro il Bentegodi. Comunque se il livello del campionato si alza tutti ne avremo vantaggio e ne faremo certamente tesoro". T.Q APPUNTAMENTI Rugby. Ripresa campionati e minirugby internazionale Domenica 25 marzo il Rangers Rugby Vicenza schiererà in campo tutte le sue formazioni al gran completo. Il Campionato di Serie C riprende e vedrà i Seniores pronti a sfidare in trasferta il Lemene di Portogruaro, fanalino di coda insieme al Rugby Frassinelle. Gli Under 15 e gli Under 17 affronteranno due difficili trasferte patavine, rispettivamente contro il Petrarca e il CUS Padova, mentre gli Under 19 ospiteranno in casa i coetanei del CUS Padova, con inizio alle ore 12:30. Il settore femminile, invece, sarà di scena a Mira per un'altra giornata della Coppa Italia. Sabato 24 e domenica 25 marzo la Scuola di Minirugby ospiterà a Vicenza i ragazzini del Nenagh Ormond Rugby Football Club, direttamente dalla contea irlandese di Tipperary. Sabato pomeriggio tutti in campo per un allenamento collettivo e domenica mattina gran torneo in via S. Antonino, con le categoria Under 7, 9, 11 e 13 di Vicenza, Este, Badia Polesine e West Verona a giocare con gli ospiti irlandesi. Volley. Finali provinciali Under 14 Grande fermento a Sandrigo, in occasione della seconda finale provinciale giovanile che si terrà domenica 25 marzo nella palestra della scuola media "G. Zanella". A partire dalle 15.00 le formazioni dell'USD Altair e del Gs San Paolo si sfideranno per aggiudicarsi il 3° o 4° posto. A seguire, alle 17.00 circa, il gran finale, che vedrà in campo le atlete della Nicolato Vicenza e quelle della Pallavolo Malo, pronte e agguerrite per portarsi a casa l'ambito trofeo. Hockey in line. Errata corrige Nel numero di VicnezaPiù sport del 10 marzo abbiamo pubblicato la foto della formazione dei Diavoli Vicenza di serie B del 2005, e non la formazione di quest'anno. Ce ne scusiamo con i lettori e con i giocatori. Basket. Il Vbg non vuole sbagliare più I ragazzi di Cristin Fedrigo saranno impegnati domenica alle ore 18.00 in casa contro il G. Moreno Arzignano. Un derby che i biancorossi non vogliono farsi sfuggire per recuperare punti in classifica e consolidare la propria posizione in griglia. 11 24 MARZO 2007 viaggi OltreIlGiardino - 4. Spiagge incantate, massaggi da sogno e templi leggendari sotto il caldo sole indonesiano Le isole son tante, milioni di milioni DI DANIELE BINAGHI "Errare humanum est, perseverare diabolicum", dicevano gli antichi. In Indonesia il mio precedente viaggio si era concluso malamente con un furto misterioso che mi aveva spogliato di tutto, compresa la voglia di viaggiare; ma i propri fantasmi vanno affrontati, non evitati. Atterro a Denpasar, sull'isola di Bali, e vengo accolto dall'amico Emil, di HospitalityClub; agente di viaggi, oltre all'accoglienza in casa sua mi offre indicazioni su come proseguire il viaggio nel suo Paese. Prima di partire, però, dedico un giorno alla stessa Denpasar, caotica e piena di cemento e smog; qualche tempio, ma soprattutto uno spettacolo di danze tipiche mi riportano la calma interiore, e così m'involo per Maumere su Flores… che belle le isole viste dall'alto, con quelle mille sfumature di azzurro che si fondono nei bianchi delle spiagge! Dal villaggio di Moni, ancora a notte fonda salgo su di un furgoncino con altri viaggiatori per raggiungere le pendici del monte Kelimutu; una volta di stelle accompagna la nostra ascesa verso la cima, da cui si gode lo spettacolo di un'alba stupenda sui tre laghi vulcanicamente colorati famosi in tutto il Paese. Uno d'essi è ritenuto una porta verso l'aldilà, e di recente un giovane vi si è lanciato dentro suicidandosi; il corpo non è ancora stato trovato, chissà se lo sarà mai? Tutti scrutano nel cratere, bevendo il caffè caldo portato da un venditore con la sacca piena di thermos; fa così ogni giorno, guadagnandocisi da vivere. Ad Ende scopro uno dei pregi delle macchine digitali: puoi subito mostrare la foto ai tuoi "modelli", cosa che mi apre le porte del mercato cittadino dove la gente fa a gara per mettersi in posa. A Nel Palazzo imperiale di Ubud, bambini imparano le difficili posizioni delle danze tradizionali Tamri Beach, invece, sono l'unico straniero; la mia padrona di casa, ottima cuoca, alla sera mi insegna un po' di indonesiano, mentre di giorno vado a vedere il vicino parco marino, ricco di coralli e pesci (rivedo i miei vecchi amici PesceAngeloDallaLungaPinna e PescePappagallo ed alcuni nuovi colorati PesciPagliaccio) e con una paio di delfini che zompano fuori dall'acqua mentre il mio accompagnatore sonnecchia vicino al timone. Acqua tiepida, spiagge candide, tranquillità… ci farei la firma! Raggiungo Bajawa, e qui un ragazzo in motorino mi porta a vedere alcuni villaggi tradizionali, dove la gente ancora vive in capanne di legno e bambù; mi accolgono cordialmente, alcuni ci offrono il caffè, e non mi viene chiesto altro che una piccola offerta per la cassa del villaggio. Ore di bus mi portano a LabuanBajo, dove conto di fermarmi qualche giorno: è un'ottima Un varano di Komodo, il più grande rettile vivente, indeciso se mangiarmi oppure no base per visitare le isole di Rinca e Komodo, dove si incontrano i giganteschi varani, "bestioline" di 3 metri che non mi dispiace trovare semiaddormentate a causa della calura del mattino avanzato. In acqua, invece, pesci e tartarughe passano in secondo piano quando incontriamo un branco di mante che come alianti ci planano attorno. Faccio amicizia con Shane, australiano, e Claudia e Ian, "teteschi" di Germania. Vogliamo tutti andare nella stessa direzione, quindi insieme attendiamo un fantomatico vascello che ci dovrebbe portare fino a Lombok, e insieme dopo 2 giorni di inutile attesa decidiamo di arrivarci per altra strada: un traghetto per Sumbawa, e poi un bus sul cui tetto viaggiamo (dentro non c'è posto, e fuori il panorama è migliore… unico problema: i rami non potati che sporgono sulla strada). A Sumbawa Besar l'unica attrattiva è l'enorme dimora in legno dell'ex sultano, una formalità che sbrighiamo in fretta per andarcene a visitare una spiaggetta tranquilla nelle vicinanze; poi, a velocità ultrasonica su un taxi, raggiungiamo il porto, e qui un altro traghetto ci porta fino a Lombok. All'arrivo, solo grazie alle conoscenze linguistiche di Shane riusciamo a trovare un autista indipendente che ci permette di aggirare il "cartello" spennaturisti dei tassisti e raggiungere Mataram e, da qui, la costa per andare alle Gili (nome buffo: tutti le chiamano Isole Gili, quando Gili in lingua locale significa appunto isola; ma c'è un precedente: in Malesia esiste un parco nazionale che, appunto, si chiama Parco Nazionale). Sono 3, piccole e tranquille (almeno ora); noi scegliamo Air, e ci sistemiamo in 3 bungalow semplici ma decorosi al prezzo di 2,5 euri colazione compresa (sic!); ogni sera ceniamo in un ristorante diverso, applicando la nuova regola che abbiamo battezzato "share the wealth", ovvero "diffondi il benessere" (un po' a tutti, così nessuno è scontento). Spiagge, escursioni in barca con maschere e pinne per vedere le tartarughe marine che brucano sul fondale, passeggiate e tante risate assieme. Ripartono i miei nuovi amici, mentre io mi fermo ancora qualche giorno su Trawangan, a squagliarmi al sole quando non faccio immersioni, durante le quali imparo che anche nel deserto del fondale indonesiano si può trovare la vita: basta saperla cercare, saper osservare. Arrivo a Bali, e punto ad Ubud, il centro culturale. Ritrovo Shane e gli altri; il primo conosce tutta la zona e ci porta nei migliori ristorantini tipici, in giro con motorini noleggiati, a provare i migliori massaggi del mondo. Scopro le danze tradizionali, le processioni religiose colorate che rendono famosa l'isola, le lezioni di danza mattutine a Palazzo. Poi, noleggio un motorino e faccio un giro verso nord: il Palazzo d'Acqua di Tirtagannga, le risaie lungo le strade tortuose, il famoso complesso di templi di Besakhi, il cratere vulcanico di Batur che ospita un lago, con una discesa all'interno della caldera che mette a dura prova i freni del mio mezzo; e, ancora, la magica fonte di Tirta Empul, dove i pellegrini vanno a cercar cura ai loro malanni, e le tombe reali di Gunung Kawi. A Tulamben, sulla costa, mi fermo due giorni, per fare immersioni e vedere un relitto immerso a poca distanza dalla costa. Il visto sta per cadere, e ritorno a Denpasar, da Emil. L'ultima escursione la dedico al tempio di Tanah Lot, che siede su una roccia che la leggenda vuole essere stata separata dalla terraferma da un sant'uomo in preghiera. Saluto e ringrazio il mio ospite, e poi passo le ultime ore prima del volo passeggiando lungo la spiaggia di Sanur. Presto sarò nel nuovissimo continente. E' una cosa che sogno da quando ho visto i primi canguri, e di cui so tutto e niente: non so come girerò, dove andrò, chi vedrò, cosa mangerò... aah, misero sprovveduto che non sono altro. Boing! La scheda Indonesia, attenti al caffé Pare che il numero di isole che compongono l'Indonesia sia compreso tra 3000 e 30000 (la cifra oscilla a seconda della fonte); in realtà, le isole importanti sono meno di un centinaio e, almeno nella mia esperienza, tutte differenti tra loro, come caratterizzate da qualcosa di specifico (Sumatra e la Natura, Giava e la Storia, Bali e la spiritualità, Lombok ed i vulcani, etc.). Serve un visto, ottenibile o all'arrivo (10 o 25 $ USA, a seconda della durata) o prima in ambasciata (costa un po' di più, ma dura quasi il doppio). Si parla bahasa Indonesia, una lingua abbastanza semplice inventata in passato per superare il problema delle migliaia di dialetti locali ed ora diffusa praticamente ovunque (addirittura in Malaysia, dove è quasi la stessa). Il cambio locale vi farà sentire ricchi (era uno a 5000, circa), ed i bassi prezzi ancor di più; attenzione però alle fregature, e al fatto che da bravi musulmani i mercanti si aspettano che voi contrattiate (una parola utilissima è bankrupt); un trucco sta nell'approfittare del prezzo speciale riservato al primo acquirente del mattino, una tradizione di buon augurio. La stagione delle piogge è leggermente più pericolosa, non tanto per le alluvioni (comunque da tenere in conto) quanto per le epidemie di febbre dengue; meglio comunque informarsi bene, perché le stagioni non sono uniformi su tutto il vasto territorio. E' un Paese tranquillo, l'unica noia in molti casi può essere la voce del muezzin, amplificata da altoparlanti, alle 4 del mattino! Il cibo è buono, quello locale è davvero economico (si può cenare bene con 3-4 euri) e se ne trova per tutti i palati. Tra gli spettacoli da non perdere ci sono le messe in scena del Ramayana, poema epico indù, e la danza Kecac, dove decine di uomini a torso nudo accompagnano le danze solo con la voce imitando il gracidare delle rane nelle serate estive; Ubud è sicuramente un posto ottimale per goderne. Un consiglio: ricordate di non mescolare mai un caffè indonesiano, o l'abbondante polvere contenuta si alzerà come una nuvola e vi impasterà la bocca! 12 intervista doppia 24 MARZO 2007 Filosofie diverse, diagnosi simili: confronto tra un medico e un'erborista sulla salute dei vicentini Ok la salute è giusta. Ma quanto stress Luca Tremul, medico di base Laura Gallo, titolare di l'Erbamedica di Cavazzale Perché ha scelto questa professione? Perchè mi ha sempre affascinato la complessità del corpo umano, così resistente e paradossalmente così fragile e perchè non riuscivo a vedermi completamente soddisfatto e realizzato in altre attività lavorative Qual è la caratteristica più importante per chi si occupa della salute delle persone? Riuscire ad ascoltare la persona che abbiamo di fronte e cercare di vedere quanto c'è di non rivelato dietro all'apparenza. Medicina tradizionale o medicina alternativa? Perché? Sono due realtà che possono convivere a patto che entrambe siano svolte con onestà e avendo come fine ultimo il benessere della persona. Come giudicherebbe lo stato di salute del vicentino medio? Buono anche se tutto è sempre migliorabile. Quali sono le malattie e/o le patologie più comuni? Le patologie cardiovascolari, i tumori sono sempre più numerosi; stanno aumentando le problematiche psicosomatiche e la "paura" della malattia. Bacco tabacco o Venere, qual è il vizio peggiore per la salute dei vicentini? Penso le prime due ma stanno riprendendo forza le malattie sessualmente trasmesse, quindi attenzione! L'obesità è un problema sempre più diffuso. Anche nella nostra città? Comincio a vedere troppi bambini troppo "in carne" ( merito delle merendine?) Quanto incide lo stress sulla salute? Più di quanto sia oggi dimostrabile scientificamente Esistono davvero i malati immaginari? Chi sono? Soprattutto le persone che hanno una profonda paura della malattia e quindi di essere ammalati. Perché ha scelto questa professione? Prima facevo la farmacista. Ho scelto di dedicarmi all'erboristeria perché credo che le problematiche relative alla salute vadano affrontate con un approccio olistico, cioè considerando il fisico come un tutt'uno, e non concentrandosi di volta in volta solo su un singolo aspetto. Qual è la caratteristica più importante per chi si occupa della salute delle persone? Di sicuro la capacità di relazionarsi e di ascoltare. Medicina tradizionale o medicina alternativa? Perché? La medicina tradizionale serve quando ci sono patologie conclamate. Ma per i piccoli disturbi, o per mantenere un buon livello di salute generale, la natura offre un sacco di possibilità che sono meno invasive e meno pesanti per il fisico. Come giudicherebbe lo stato di salute del vicentino medio? Buono, anche se mi sembra che certe difficoltà legate all'ansia e allo stress siano sempre più diffuse. Quali sono le malattie e/o le patologie più comuni? Più che di malattie, che sono di competenza del campo medico, chi si rivolge all'erborista soffre soprattutto di disturbi legati all'ansia, al sonno, o ad altre piccole problematiche che però rischiano di compromettere la vita quotidiana. Bacco tabacco o Venere, qual è il vizio peggiore per la salute dei vicentini? Il fumo. Anche se c'è chi viene a chiederci il viagra naturale... L'obesità è un problema sempre più diffuso. Anche nella nostra città? Sì, anche se in genere chi viene qui non è obeso: magari deve perdere quei tre o quattro chili in vista dell'estate. Quanto incide lo stress sulla salute? Tre consigli a chi vuole mantenersi in buona salute Avere una dieta attenta, fare periodicamente dei controlli medici ( senza farsi angosciare però) e trovare dei momenti e delle modalità per liberarsi dalle tensioni accumulate. Commenti le seguenti affermazioni: Non è che abbiamo perso la fede: l'abbiamo semplicemente trasferita da Dio alla professione medica. (George Bernard Shaw) E' spesso vero ma quanta responsabilità ragazzi! L'ultima volta che sono andato dal dottore mi ha dato tante medicine che, una volta guarito, sono stato male per un mese intero. (Groucho Marx) A volte esageriamo con i farmaci ma spesso capita che la persona che viene oggi dal dottore vorrebbe essere guarita già da ieri Attenti al medico che ha un rimedio per tutto. (Arthur Bloch) Ai piedi del saper germoglia il dubbio. E la medicina non è onnipotente. L'attore Hugh Laurie, celebre medico televisivo della serie Dr House Moltissimo, sia perchè un ritmo frenetico ci impedisce di ascoltare i messaggi di stanchezza che il nostro corpo ci lancia, sia perchè lo stress apre la porta all'ansia, all'insonnia, ad una alimentazione frettolosa e meno accurata. Esistono davvero i malati immaginari? Chi sono? Sì, ci sono. E sono soprattutto persone sole, che amplificano i loro disagi anche per attirare un po' di attenzione. Tre consigli a chi vuole mantenersi in buona salute Per prima cosa curare l'alimentazione. Poi direi di prendersi del tempo per se stessi, per fare un po' di attività fisica o per una buona lettura. E infine mantenere l'armonia con la natura. Commenti le seguenti affermazioni: Non è che abbiamo perso la fede: l'abbiamo semplicemente trasferita da Dio alla professione medica. (George Bernard Shaw) Non la condivido. È vero che c'è meno fede, ma più che con la professione medica questa è stata sostituita da un senso di onnipotenza personale: si pensa di poter controllare tutto, e non si accetta di cambiare stile di vita. L'ultima volta che sono andato dal dottore mi ha dato tante medicine che, una volta guarito, sono stato male per un mese intero. (Groucho Marx) Beh, se uno è malato davvero le medicine servono. Poi è vero che a volte ci sono degli eccessi, ma mi sembra che negli ultimi anni ci sia molta più attenzione a non esagerare. Attenti al medico che ha un rimedio per tutto. (Arthur Bloch) Se andiamo dal medico è proprio perché vogliamo un rimedio: se non ce lo dà ci sembrerebbe di non essere stati ascoltati. 13 tradizioni 24 MARZO 2007 Viaggio tra modi di dire vecchi e nuovi, tutti rigorosamente nati nel Veneto. A caccia di carampane, pitime e bagordi Betoneghe, le prezzemoline di una volta DI LUCA MATTEAZZI Cos'hanno in comune un uomo rimasto in braghe di tela, una signora brutta come la peste e un giovane che fuma come un turco? Nulla, se non il fatto che tutte e tre queste espressioni hanno un'origine tipicamente veneta; anzi, veneziana, anche se poi si sono presto diffuse dalla città dei mille canali a tutto il territorio della Serenissima, vicentino compreso. Modi di dire pittoreschi, espressivi e tutto sommato diffusi ancora oggi nei bar o nelle chiacchiere da mercato, come ricorda anche "Bagoli, bacari e betoneghe", un utile libricino scritto da Emilio Garon, illustrato da Tiziano Gianesini e pubblicato un paio di anni fa dalle edizioni Contro. Un centinaio di pagine agili e divertenti per scoprire tradizioni, etimologia e curiosità di tante frasi che abbiamo sentito fin da bambini e su cui, probabilmente, non ci siamo mai fermati a riflettere. Vacche, tori e bachi da seta Vi siete mai chiesti, ad esempio, perché dalle nostre parti alcune delle offese più frequenti facciano riferimento alla mucca, uno degli animali più docili e mansueti della fattoria? Che senso hanno espressioni come la vaca de to mare, de to sorea, de to nona e via dicendo? In effetti, spulciando tra etimologie e dizionari, si scopre che le povere mucche c'entrano ben poco. Il detto risale invece ai tempi dei legionari romani, abituati a mettersi in marcia con tutto ciò di cui potevano aver bisogno nelle loro interminabili campagne militari, prostitute comprese. Quest'ultime, quando erano libere di ricevere, mettevano fuori dalla loro tenda un cartello con scritto "vacans", libero, da cui deriverebbe poi la parola veneta "vaca", nel senso di prostituta. Stessa origine anche per il modo di dire andare in vaca, o finire in vaca, nel senso di andare in malora: questa volta, però, tutto prende spunto dai bachi da seta. Quelli che non giungevano a maturazione venivano catalogati sotto la voce "vacant", mancanti. Da allora tutto ciò che non va a buon fine va in vaca. A differenza delle mucche, i tori sono davvero all'origine di un modo di dire ormai divenuto molto diffusa in una signora. Mona, però, può legno al posto delle comparse: tutte le campagne essere ricollegato anche ad un'a- manichini che, ovviamente, e utilizzata per naloga parola spagnola che restavano assolutamente impasinfusi e decotti; un significa scimmia, e pare nasca sibili in tutte le situazioni. po' come il prezze- proprio così l'epiteto mona in Bagoli, bagordi e bestemmiatomolo, la bettonica senso di stupido, cretino, rivolto ri si trova dappertut- indifferentemente a maschie e L'elenco potrebbe continuare a to, e non sempre è femmine. Proprio come il mona, lungo. Sono venete anche una cosa positiva. anche la pitima, cioè la persona imprecazioni come va in casin (i La seconda, deriva noiosa, scocciatrice e insistente, casini era i luoghi di ritrovo per invece da un quar- può essere sia maschio che fem- il gioco e per altre attività, più o tiere di Venezia mina: nella Venezia dei Dogi le meno licenziose) e va a ramen(Cà Rampani) pitime erano personaggi vestiti go, locuzioni come far bagolo dove esercitavano di nero che, per conto dei credi- (vuol dire divertirsi: il bagolo Tori in piazza San Marco in una stampa d'epoca: l'espressione "tagliare la testa al le prostitute anziane tori, seguivano come un'ombra era un legno utilizzato per i toro" è nata a Venezia e sulla via del decli- il debitore insolvente, ricordan- bastoni da passeggio) e far comune in tutta Italia, ma nato no: le vecie carampane, appunto, dogli ad ogni momento il suo bagordi (i bagordi erano i luoghi proprio in Veneto. Tagliare la termine che da allora va bene conto in sospeso. Una vera e dove si svolgevano le giostre testa al toro, nel senso di prende- per tutte le signore anziane e un propria seccatura, a meno che medievali; poi il termine è pasre una decisione secca per tron- po' acide. Meglio ancora se sono uno non avesse una faccia de tola, sato ad indicare il fatto di far care una discussione, nasce anche brute come la peste, tanto cioè di bronzo, modo di dire che baldoria), e modi di dire ormai infatti all'epoca della per citare un'altra espressione nasce dall'abitudine di usare in entrati a pieno titolo nell'italiaSerenissima, quando nelle feste tipicamente veneta che nasce alcune feste popolari, o negli no. Rimanere in braghe di tela, ad del giovedì grasso i beccari non tanto dalla temuta malattia, spettacoli teatrali, manichini di esempio, deriva dall'usanza di (macellai) si sfidavano in piazza quanto dalla statua che, esporre alla gogna in San Marco per vedere chi riusci- nella chiesa veneziana mutande chi non riusciva a tagliare la testa di un toro della Salute, la raffigura va a pagare i propri con un solo colpo di spada. come una vecchia orribidebiti. Per lo stesso Carampane pitime e betoneghe le, lugubre e senza denti. motivo, chi cede con Il Veneto offre un ampio reper- Un po' più gentile, ma disonore si cala le bratorio di espressioni non propria- nemmeno troppo, l'apghe. Fumare o bestemmiamente galanti con cui rivolgersi pellativo ancora oggi difre come un turco, invece, al gentil sesso. Quante volte fusissimo di mona. La ci riportano immediataabbiamo sentito frasi come esser' parola potrebbe derivare mente all'epoca in cui i na betonega oppure essere 'na dal medievale "madonturchi erano lo spauracvecia carampana? La prima, usata na", ed essere quindi un chio numero uno ed per indicare quelle comari pette- modo più o meno volgaerano considerati colpegole, sempre in mezzo alle ciaco- re (a seconda del contevoli di tutti i peggiori La Loggia del Capitaniato ricorda la vittoria veneziana le di paese e incapaci di farsi gli sto può essere un insulto eccessi. contro i Turchi a Lepanto. La storica rivalità con gli affari propri, fa riferimento alla od un mezzo compliOttomani è alla base di modi di dire come "fumare bettonica, una pianta un tempo mento) per rivolgersi ad come un turco" Sommiamo relazioni. Sottraiamo ostacoli. Moltiplichiamo idee. Condividiamo esperienze. 26-28 Salus - Salone della salute e del benessere FEBBRAIO 10-18 Luxury & Yachts - Salone internazionale del lusso 10-18 Nauticshow - Salone internazionale della nautica 15-18 Legno & Edilizia - Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia 23-25 Forum “Il nuovo club” - International congress & trade show for fitness, wellness and acquatic clubs MARZO 29/3-2/4 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati 29/3-2/4 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie olivicole ed olearie 29/3-2/4 Sol - Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità 29/3-2/4 Anteprima Agrifood - Laboratorio per il salone internazionale dell’alimentare made in Italy APRILE 17-19 Pte Expo - Progetto Terza Età - Fiera e congresso delle tecnologie, prodotti e servizi per la terza età 19-21 Greenbuilding - Mostra e convegno internazionale su efficienza energetica e architettura sostenibile 19-21 Solarexpo - Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita MAGGIO 5-9 Siab - International techno-bake exhibition 10-12 Saldat - Mostra convegno della saldatura e taglio 16-17 Automotive Dealer Day - Informazione, strategie, strumenti per la commercializzazione automobilistica 25-27 Veronafil 1 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila 25-27 Verona Mineral Show Geo Business GIUGNO 5-8 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale 14-16 Saloni della verniciatura 2007: Polveri, Cleantech, Ecocoating Mostre convegno sui prodotti, servizi e tecnologie di verniciatura e altri trattamenti superficiali SETTEMBRE 20-24 Abitare il Tempo - Giornate internazionali dell’arredo 8-11 Fieracavalli - Fiera internazionale dei cavalli e salone delle attrezzature e delle attività ippiche 17-20 Agrifood - Salone internazionale dell’alimentare made in Italy 21-24 Bus & Bus Business - Salone internazionale del trasporto in autobus 22-24 Job & Orienta - Scuola, orientamento, formazione e lavoro 23-25 Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria di prodotti ufficio/casa/scuola per grandi compratori italiani ed esteri 23-25 Cartoshow - Mostra di prodotti e servizi per il mondo della cartoleria DICEMBRE *** Model Expo Italy - Fiera del modellismo *** Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica *** Data da definire MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO 15 Vinitaly India - Mumbay - Salone dei migliori vini italiani Gennaio 17-18 Vinitaly India - New Delhi - Salone dei migliori vini italiani Gennaio 23-25 Marmomacc USA / Stonexpo East - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie Marzo 17 Samoter Tour Polonia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali Maggio dell’edilcantieristica Giugno Samoter Tour Russia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali dell’edilcantieristica 4-5 Vinitaly Russia - Mosca - Salone dei migliori vini italiani Giugno 7 Vinitaly Russia - San Pietroburgo - Salone dei migliori vini italiani Giugno Settembre Fieragricola Eastern Europe Tour - Raid di 4.500 km con trattori e macchine agricole attraverso Italia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia Ottobre Vinitaly - US Tour - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani Novembre Marmomacc USA / Stonexpo - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie 8 Samoter Tour Romania - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali Novembre dell’edilcantieristica Novembre Vinitaly Japan - Salone dei migliori vini italiani Novembre Vinitaly China - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani CALENDARIO SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI IN COLLABORAZIONE CON www.veronafiere.it 15 edicola 24 MARZO 2007 Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire Vallettopoli all'anglosassone: "Il vero scandalo è non dare le notizie" "Del maiale - si dice in Italia con saggezza paesana - non si butta via niente"; ancora: "tutto fa brodo". Non viene in mente a chi scrive una efficace traduzione di queste due perle dell'Italopensiero nella lingua di Shakespeare, ma come riflessi logici, vengono entrambe perfettamente interpretate tutti i giorni dai media cosiddetti anglosassoni. Una delle prime cose che ti insegnano, come aspirante giornalista inglese, americano, irlandese, australiano, canadese, neozelandese, indiano, sudafricano, è che "context is everything", cioè che stabilendo il giusto contesto per una notizia, le si può dare un valore "newsworthy", cioè valido per la pubblicazione. Nel vecchio canone giornalistico che ci veniva inculcato, era d'obbligo inserire le risposte informative alle domande ideali who, why, what, when, where (chi, perché, cosa, quando e dove) nel primo paragrafo, pur di comunicare da subito il contesto della notizia, in modo semplice ma concreto. In base alla diversa storia culturale dei Paesi anglosassoni (rispetto a buona parte di quelli dell'Europa continentale), dovuta al profondo impatto della Riforma luterana e allo sviluppo del codice etico protestante, esistono molte classi di notizie considerate "volgari", "invadenti" o "inammissibili" in altre culture, che invece hanno un senso (purché abbiano un chiaro contesto) per il lettore. Sesso e scandali L'esempio classico è quello dello scandalo sessuale che coinvolge persone importanti. La severa impostazione protestante che una volta informava l'establishment delle culture anglosassoni, abbinata ad una nitidissima indipendenza editoriale rispetto al potere politico, rendeva non solo possibile, ma anche auspicabile, la pubblicazione di molte notizie "indiscrete", notizie che non sarebbero mai state pubblicate in un Paese cattolico, come per esempio l'Italia. Negli anni Sessanta, in Inghilterra, scoppiò il caso Profumo, con mille dettagli triviali e peccaminosi finiti sui giornali, non solo per- Il principe Carlo e Camilla Parker Bowles finiscono spesso nell'obiettivo dei paparazzi. In Inghilterra nessuno può essere considerato al di sopra delle notizie si trattava di una questione di "buon gusto", ma di fornire le informazioni più complete possibili su un caso bizzarro, che interessava i lettori americani, di ogni status sociale, gruppo demografico e lealtà politica. Un compito che spetta alle testate "quality" quanto a quelle "tabloid", magari variando un pochino la scelta lessicale. Un'autocensura sul caso Clinton, o sul caso Milligan, o sul caso Profumo, pur di Il fotografo Fabrizio Corona è al cen"non pescare nella tro della scandalo Vallettopoli pattumiera delle notizie trash" avrebbe tolto al del pubblico, al di sopra del NYT, al Times di Londra o alla "diritto alla privacy" di questo BBC il prestigio professionale o quell'altro vip. che loro gelosamente custodi- Nei Paesi "continentali" esistoscono, e che a certi rivali di no leggi sulla privacy; in quelaltre nazioni, lingue e riflessi li anglofoni, no. "Publish and culturali, ogni tanto invidia. be damned"; pubblicate Accade a Fleet Street comunque e al diavolo con le Del maiale, dicevamo, non si conseguenze, è il vecchio butta niente: quando un qual- motto che risale alla fine del siasi direttore di Fleet Street (la Seicento. E se si tratta di una storica via delle sedi editoriali notizia sulla quale una certa londinesi) riceve una notizia lobby ha cercato di essere retipiccante e "scandalosa" su una cente, o di esercitare una cenqualsiasi persona, di qualsiasi sura, allora la validità del parte sociale o politica, se non famoso "contesto" aumenta in trova il giusto contesto o modo esponenziale. Il senso "hook" al quale "agganciarla" giornalistico di "fairplay", traper l'immediata pubblicazio- dotto in termini concreti dai ne, mica la butta; la tiene nel direttori anglofoni, è che il pricassetto fino a quando il giusto vilegio della reticenza o della contesto - un momento più discrezione rispetto ad una politicamente opportuno - non notizia imbarazzante non può si presenti. Con qualche varia- esistere, e se esiste, va sfidato e zione nazionale, in tutte le cul- possibilmente abbattuto. Basta ture anglosassoni, prevale pensare alle vicende del prinsempre "il diritto di sapere" cipe Carlo, oppure della defunta principessa Diana. Secondo l'etica democratica del giornalismo anglosassone, nessuno può pensare di essere al di sopra della notizia: Buckingham Palace non ha mai osato sfidare questa regola, anche nei momenti più imbarazzanti. Risultato? La monarchia britannica continua a convivere, senza grossi problemi, con la stampa di Fleet Street. ché l'allora ministro della Basics") giustificava pienaGuerra del governo tory se la mente la pubblicazione di tutti faceva con una ragazza squillo i dettagli, per quanto triviali e amante di una spia russa, ma morbosi. anche perché Jack Profumo Rigore liberal aveva mentito in Parlamento, Sarebbe stato ridicolo, e squapeccato cardinale per i Paesi di lificante per le testate vicine al tradizione anglosassone. Con governo tory se solo i giornali il declino della deferenza londinesi di sinistra avessero sociale e l'ascesa di una nuova pubblicato tutto sul caso classe di editori, la tendenza di Milligan: il rigore giornalistico "sbattere il ministro in mutan- lo impose a tutti. Come de (meglio se calate) in prima nell'America del caso Clintonpagina" è cresciuta in modo Lewinsky: per il New York esponenziale; negli anni Times, testata orgogliosamenNovanta, l'ultimo governo te liberal, sarebbe stato catatory del premier John Major è strofico non pubblicare i picstato più volte mortificato (o, canti particolari delle macchie se si preferisce, "sputtanato") dello sperma presidenziale sul dalla pubblicazione di notizie, vestitino della stagista volute persino foto, di alcuni suoi tuosa dai capelli corvini. Non esponenti coinvolti in amplessi irregolari e spesso altamente originali. L'imbarazzo della famiglia e della fidanzata (tuttora deputata dello stesso partito) del parlamentare tory Stephen Milligan - fu trovato nel 1994 morto dopo un atto di "auto-asfissia erotica", vestito in calzamaglia da donna, legato ai polsi e con un'arancia in bocca - fu notevole e penoso da guardare, ma il contesto politico (il governo Major che cercava di rilanciare la morale pubblica La relazione tra il presidente Usa Bill Clinton e la stagista Monica con la campagna "Back to Levinsky è stata uno degli scandali sessuali più noti degli ultimi anni William Ward da Il Giornale 16 marzo 2007 16 regione 24 MARZO 2007 La Politica per la Qualità: un nuovo modo di erogare i servizi secondo principi di efficacia ed efficienza Veneto Strade SpA presenta la prima Carta dei Servizi Veneto Strade SpA presenta la prima edizione della Carta dei Servizi, un documento fondamentale di informazione e comunicazione con l'utente che costituisce lo strumento di valutazione degli standard dei servizi erogati, in quanto individua i criteri e i parametri di qualità degli stessi ed enuncia gli obiettivi di miglioramento cui è orientata la gestione aziendale. Veneto Strade S.p.A., costituita nel 2001 in attuazione della legge regionale n. 29/2001, è nata per volontà congiunta della Regione del Veneto, delle sette Amministrazioni Provinciali della Regione e di quattro Società Autostradali operanti nel territorio regionale. E' una Società a partecipazione pubblica e privata ed ha, tra i 9001:2000. La realizzazione della Carta dei Servizi si inquadra all'interno del percorso di certificazione intrapreso, il cui scopo principale è l'erogazione di servizi qualitativamente appropriati e qualificati. La Politica per la Qualità che ne deriva rappresenta un nuovo modo di erogare i servizi secondo principi di efficacia ed efficienza che Veneto Strade S.p.A. ha fatto diventare propri. Il Sistema Qualità implementato può essere sintetizzato nei seguenti valori fondamentali ed obiettivi strategici: la massimizzazione della qualità, la formazione principali scopi sociali, la progettazione, la costruzione, il recupero, la ristrutturazione, la manutenzione, la vigilanza sulla rete viaria di interesse regionale assegnata a seguito del trasferimento di competenze dallo Stato alle Regioni ed agli Enti Locali in materia di viabilità. L'attenzione alle esigenze dell'utente costituisce da sempre per Veneto Strade S.p.A. un obiettivo prioritario. La Società, a testimonianza dell'impegno assunto, nel 2004 ha conseguito la Certificazione alle UNI EN ISO continua del personale, l'ottimizzazione delle risorse e il miglioramento continuo. Veneto Strade S.p.A. effettua periodicamente una verifica del Sistema Qualità e di quanto enunciato nella Carta dei Servizi, mediante l'analisi degli obiettivi pianificati e raggiunti, dei reclami, delle osservazioni e dei questionari di soddisfazione raccolti, della formazione effettuata per il personale, degli obiettivi futuri che si vogliono raggiungere e degli eventuali miglioramenti che si vogliono apportare. Questo perché la Società, impegnata a fornire un servizio qualitativamente elevato, ritiene importante capire come la propria attività venga percepita anche all'esterno, al fine di migliorarla adottando le più opportune strategie. Veneto Strade S.p.A. gestisce il Centro Regionale di Monitoraggio per la Sicurezza Stradale Un impegno costante per la sicurezza stradale La Regione Veneto ha istituito, a supporto all'attività dell'Osservatorio Regionale per la Sicurezza Stradale quale organo che coordina le azioni finalizzate al raggiungimento di condizioni di maggiore sicurezza della circolazione sulla rete viaria regionale, il Centro Regionale di Monitoraggio per la Sicurezza Stradale e ne ha affidato a Veneto Strade S.p.A., in quanto maggior gestore di rete stradale sul territorio, l'avvio e la gestione. La principale attività del Centro di Monitoraggio, nel pieno rispetto degli obiettivi previsti dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, è rivolta a migliorare la completezza dell'informazione sugli incidenti stradali che avvengono nel territorio regionale, mediante la raccolta sistematica e la gestione diretta dei dati relativi agli inci- denti stradali. Tale iniziativa nasce dalla consa- pevolezza che solo la conoscenza approfondita e tempestiva del fenomeno incidentalità consente di attivare le strategie più idonee a contrastare e ridurre l'attuale numero di morti e feriti sulle strade. Informazioni sempre aggiornate e qualitativamente corrette in relazione allo stato degli incidenti sono fondamentali per poter localizzare i sinistri e operare analisi più dettagliate sulle cause degli stessi. L'individuazione dei fattori di rischio specifici sulle diverse tratte stradali consente quindi di scegliere e mettere in atto le strategie più opportune, per la riduzione dell'incidentalità stradale alle diverse scale territoriali. L'attività di monitoraggio costante della rete stradale coadiuverà Veneto Strade S.p.A. nell'impegno assunto con gli utenti della strada in merito ad un continuo miglioramento del livello di sicurezza di circolazione sulla rete in gestione, sia regionale, che provinciale. Per gli enti gestori di strade il monitoraggio dei dati sull'incidentalità implementato dal Centro Regionale di Monitoraggio diventa uno strumento fondamentale di analisi per la programmazione di interventi e manutenzioni sulla rete stradale di competenza. Incrociando le diverse informazioni disponibili sulla rete stradale (indagini sul traffico, rilievo incidenti, caratteristiche stradali) è possibile affrontare la sicurezza stradale in maniera organica ed integrata, procedendo pertanto a individuare i "punti neri" della rete; individuare e mirare gli interventi infrastrutturali; attuare una manutenzione programmata; verificare l'efficacia degli interventi, misurandone i risultati in termini di incremento della sicurezza stradale. 17 regione 24 MARZO 2007 MANIFESTAZIONI - La nostra regione è il più straordinario distretto vinicolo mondiale Zaia: Vinitaly 2007, quando il Veneto e' nel bicchiere "Il Veneto è il più straordinario distretto vinicolo mondiale, l'unico che in un raggio di un centinaio di chilometri è in grado di offrire oltre 7 milioni di ettolitri di vino di qualità, un terzo dei quali a Denominazione d'Origine Controllata, proposti in tutte le possibili tipologie e capaci di soddisfare ogni palato e ogni esigenza culinaria". Lo ribadisce il vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia, nell'anticipare i connotati della presenza veneta al prossimo Vinitaly, in programma alla Fiera di Verona dal 29 marzo al 2 aprile prossimi. "Vogliamo cogliere anche questa occasione per dare ulteriore immagine e risonanza alla nostra produzione - ha aggiunto Zaia che sta raggiungendo straordinari traguardi anche nel difficile mercato mondiale: nel 2005 abbiamo infatti esportato circa 4 milioni 474 mila ettolitri di vino, su un export vinicolo italiano di quasi 15 milioni 753 mila ettolitri, pari dunque ad oltre il 28 per cento del totale nazionale. In valore, il vino esportato dal Veneto ha sfiorato gli 814 milioni di euro, con un'incidenza di circa il 27,6 per cento del dato italiano complessivo. Le elaborazioni dei dati 2006 stanno confermando questo positivo trend". Alla grande rassegna mondiale dei vini in programma a Verona, le aziende del Veneto saranno ospitate per la quasi totalità nei Padiglioni 4 e 5, opportunamente addobbati a festa per esaltare e rendere ancora più facilmente riconoscibile l'unicità identitaria dell'enologia veneta, che si esprime in tante differenze. All'interno del Padiglione 4, situato di fronte all'ingresso principale del quartiere fieristico, sarà inoltre proposto nei settori D4 - E4 uno stand istituzionale innovativo al cui interno verranno organizzati eventi di grande attrattiva e dove saranno organizzati quotidianamente appuntamenti d'assaggio con la collaborazione dell'Uvive, l'Unione tra i Consorzi dei Vini veneti a D.O.C., allietati da abbinamenti con i prodotti tipici del Veneto. Lo stand sarà inaugurato giovedì 29 aprile dal presidente Giancarlo Galan e dallo stesso Zaia, dopo la cerimonia di apertura di Vinitaly. "Con la nostra presenza e la nostra azione di valorizzazione ha detto ancora Zaia - intendiamo promuovere non solo il vino di qualità, ma anche lo stretto legame che questa storica ed eccellente produzione ha con il territorio, che pure è di alta qualità. Non è un caso se il Veneto è la regione prediletta dai turisti, con un record che nel 2006 ha sfiorato i 60 milioni di presenze: quasi un sesto di tutti i pernotta- menti registrati nel nostro Paese. Questo risultato è certo frutto di una offerta di ospitalità completa e unica, ma trova riscontro nell'apprezzamento per la nostra enologia e per la grande e storica cucina di territorio, che non temono confronti a livello mondiale". PROGRAMMI - Entro 6 mesi, ci sarà la valutazione dei contenuti del Piano e il pronunciamento di merito della Commissione Agricoltura: primo si europeo al piano di sviluppo rurale "La Commissione Europea ci ha ufficialmente comunicato ha affermato soddisfatto il Vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia - che dal punto di vista degli aspetti formali e dell'impostazione il PSR Veneto è completo e dunque ha ottenuto la "ricevibilità". Questo significa una cosa importantissima: da regolamento, entro 6 mesi, ci sarà la valutazione dei contenuti del Piano e il pronunciamento di merito della Commissione". "Non si è trattato di un passaggio scontato - ha sottolineato Zaia - prova ne sia che alcune Regioni non hanno superato questa fase in prima battuta, mentre il Veneto è la prima Regione italiana, assieme all'Emilia Romagna, ad aver ottenuto la ricevibilità". "Questo passo positivo è di buon auspicio per l'analisi di merito - ha aggiunto il Vicepresidente della Giunta Veneta - ed è fondamentale essere arrivati per primi, perché negli uffici della Commissione ci sarà la massima disponibilità, visto che sono arrivati così pochi programmi, ad esaminare le nostre proposte. Contiamo perciò che le strutture comunitarie non tardino a farlo quanto prima". "Nel frattempo definiremo i bandi attuativi, alla cui redazione stiamo già mettendo mano, in modo da farli "scattare" non appena ci sarà ufficialmente comunicata la definitiva approvazione del nostro Piano di Sviluppo Rurale. Beninteso che faremo questo lavoro di preparazione con il massimo coinvolgimento del partenariato - ha concluso Zaia - così come abbiamo già fatto per la stesura del Piano stesso". 18 Carciofini sott'odio Jimi Abalti Hendrix di Alessio Mannino "Tornato da una vacanza in Jamaica dove è andato per visitare il luogo in cui Gianfranco Fini si sparò la sua prima canna, un rinato Arrigo Abalti con treccine rasta sta predisponendo una vera e propria rivoluzione nelle politiche giovanili del Comune di Vicenza. Anzitutto darà vita a un tavolo di lavoro con le associazioni giovanili della città, che si riunirà al bar ogni sabato pomeriggio all'ora dello spritz. Chi è astemio è fuori, e non si discute se prima non si è tracannato almeno quattro "anime nere", grappe nostalgiche alla liquirizia. Unica regola per prendere decisioni è che non c'è nessuna regola. In ottemperanza al motto ufficioso della Casa delle Libertà, lo spirito sarà questo: 'ognuno faccia un po' il cazzo che gli pare'. Già trapelate le prime proposte del mondo giovanile: un concerto al mese in piazza dei Signori con gruppi esclusivamente heavy metal; Campo Marzo adibito a Woodstock vicentino, con fango perenne per capelloni zozzoni e musica a ciclo continuo; tutti i ruderi dismessi in giro per la città convertiti in locali autogestiti, fra cui anche uno gay e uno di extracomunitari. Abalti ha già detto che s'impunterà col sindaco perché il primo venga inaugurato alla sua presenza sulle note di Jimi Hendrix e con l'orchestra dei Bonghisti Fumati dei Colli Berici. Ma la vera bomba che l'assessore aennista-giovanilista ha in serbo per i matusa vicentini si chiama Pal. E' il Pat degli under 30, il piano dell'urbanistica ormonale: Progetto Amore Libero. La lungimiranza visionaria del progetto sta nel voler venire incontro alle difficoltà relazionali dei ragazzi del Duemila: 'non cucchiamo più neanche pagando', gli avrebbero detto i rappresentanti della gioventù in drammatico calo di libido. Così il new deal abaltiano prevede la riconversione dei numerosi topless bar della città in locali di appuntamenti. Non i casini di una volta, ma proprio ritrovi dove si può entrare solo in coppia, per provare a vedere se scocca la famosa scintilla…". Marzo 2007, sogno di un ventenne vicentino annoiato in lotta per l'introduzione obbligatoria delle droghe leggere nei caffè dei politici. tempo libero 24 MARZO 2007 L'angolo dell'oste. Al via in queste settimane due importanti rassegne enogastronomiche Vini, asparagi e capretto Una primavera di sapori L'arrivo della buona stagione non riporta solo le rondini e gli alberi in fiore. Con la primavera ripartono infatti anche una serie di iniziative enogastronomiche che nei prossimi mesi offriranno a tanti la possibilità di scoprire prodotti tipici, ricette dimenticate e, perché no?, anche qualche scorcio di provincia ingiustamente sottovalutato. Parte già questo fine settimana, ad esempio, la rassegna "Primavera palladiana", organizzata da tutte le Strade del vino e da tutti i consorzi di tutela dei vini doc della provincia in collaborazione con la Camera di commercio: l'idea è quella di abbinare itinerari turistici, iniziative culturali e gioielli della buona tavola, con un occhio di riguardo, ovviamente, per i vini. Si comincia a palazzo Pisani di Lonigo, dove dal 24 al 26 marzo sarà possibi- le degustare i vini delle doc Arcole e Lessini Durello. Per Pasqua ci si sposta a Gambellara, con un menù a base di capretto e vini locali, la settimana dopo sarà la volta di Nanto e dei vini dei Colli Berici, mentre per tutto il mese di aprile nel bassanese si pranzerà a base di asparagi e vespaiolo. In maggio, infine, il cartellone prevede una passeggiata tra le colline del Vigne sui colli Berici: le colline di Vicenza saranno tra i recioto di Gambellara protagonisti delle rassegne enogastronomiche primaverili (domenica 6), la festa del vespaiolo a Breganze (domenica 20) è curata dai ristoranti "Al Torcio" e e il via della rassegna Arte&vino che "Dal Francese" di Chiampo, "Al camanimerà le colline dei Berici fino a panile" di Arzignano, da luglio. "Gabri&Giorgio" di Nogarole e "Al Bisognerà aspettare qualche settima- Ponte Nuovo" di Altissimo"). na in più, invece, per vedere al via la Cinque serate saranno dedicate alla rassegna enogastronomica dei risto- valorizzazione della tradizione, le ratori della Valle del Chiampo. altre a prodotti particolari e a ricette In tutto otto appuntamenti, dal 20 di di altre regioni. Sempre con un aprile alla fine di novembre, per occhio di riguardo per l'abbinamenritrovare i sapori del territorio (gli to con le migliori bottiglie della cangnocchi, la fioreta, i bauci, le trote, le tina. Per informazioni e un programerbe spontanee) interpretati dai ma più dettagliato consultare il sito migliori chef della zona (l'iniziativa iristoratoridellavalledelchiampo.it. 19 tempo libero 24 MARZO 2007 In Le tre sepolture (2005), la morte di un cowboy messicano immigrato diventa simbolo di una ritrovata umanità Tommy Lee Jones e il dramma dei clandestini DI GIULIANO CORÀ Nella bellissima tragedia omonima di Sofocle, Antigone, mettendo in gioco consapevolmente la propria vita, seppellisce il corpo di Polinice. Contravviene volutamente, così facendo, al crudele editto del tiranno Creonte, che, con assoluta mancanza di pietas, ha decretato che rimanesse insepolto. Qui siamo ai giorni nostri, sul confine Usa-Messico. Terre di nessuno, polverose, tristi e inutili. L'unica attività che scandisce il passare dei giorni è la caccia al clandestino, alle migliaia di disperati che dal Messico tentano con ogni mezzo di raggiungere il paradiso americano. Uno di loro è Melquiades Estrada, un cowboy, che sopravvive col suo pic- colo gregge di capre. Mite ed inoffensivo, non dà fastidio a nessuno, tuttavia viene ugualmente ucciso da una guardia di confine. Ma Melquiades aveva un amico bianco, un americano: Pete, un cow-boy anche lui, anche lui uomo dai sentimenti elementari ed essenziali. Un giorno, raccontando a Pete con immensa nostalgia della famiglia e del paese che aveva lasciato, si era fatto promettere che, se fosse morto, non avrebbe lascia- to che venisse sepolto "sotto dei fottuti cartelloni pubblicitari", ma lo avrebbe riportato a casa. Ora Pete vuole mantenere la promessa, ma scopre che Estrada è già stato sepolto, senza rispetto e senza dignità, e soprattutto che a nessuno frega niente di sapere chi è stato. Pete indaga da solo, scopre la guardia responsabile dell'omicidio, e a rischio della propria vita la rapisce, la costringe a disseppellire il corpo e a seguirlo in Messico. L''editto' contro cui Pete si ribella è la cultura che trasforma questa povera gente in sotto-uomini, in "schifosi immigrati" indegni perfino di uno straccio di cerimonia fune- bre; e la legge morale cui si richiama è quella, suprema, della solidarietà tra uomini: "Era mio amico" ripete a tutti. Il viaggio, a volte grottesco, a volte commovente, porterà Pete a scoprire quanto fragili fossero i sogni di Melquiades, e la guardia a ritrovare incredibilmente, sotto la sua scorza di uomo stupidamente cattivo ed inutile, una traccia di umanità. Con questo suo primo esercizio di regia datato 2005 - coadiuvato, bisogna assolutamente dirlo, dallo sceneggiatore di Amores Perros e 21 grammi di Inarritu Tommy Lee Jones ci regala un film semplice e lirico, estraendo da se stesso la malinconia e l'ironia con cui ha sempre arricchito i suoi personaggi, anche i meno importanti. L'Oscar a lui ed allo sceneggiatore sono il degno premio per questo limpido capolavoro. Sul comodino. Ad un anno dallo scandalo, un libro inchiesta spiega come mai il mondo del calcio è uscito indenne dalla bufera Tutto è cambiato, nulla è cambiato. Ecco Calciopoli DI GIOVANNI MAGALOTTI Il 2006 è stato l'anno della vittoria italiana ai Mondiali di calcio. Ma anche l'anno di "Calciopoli", il più grande scandalo nella storia del calcio italiano. Tutto partì da una serie di intercettazioni telefoniche. Quanto emergeva dai verbali delle intercettazioni era il pesante condizionamento esercitato da presidenti, direttori sportivi e arbitri di serie A sull'andamento di molte partite degli scorsi campionati. Una bufera si abbatté sul calcio italiano: la federazione fu commissariata e a capo di un pool di magistrati incaricati di ripulire il sistema, venne posto Francesco Saverio Borrelli che insieme ai colleghi Di Pietro e Colombo aveva guidato, nel '92, l'inchiesta di Tangentopoli. Arrivarono le prime condanne: a pagare furono soprattutto la Juventus, retrocessa in serie B e penalizzata, e il suo direttore sportivo Luciano Moggi, considerato il vero e proprio "regista" di ogni illecito. Ma, complici i grandi potentati economici e industriali (Fiat e Mediaset, per fare alcuni nomi) e un certo lassismo della classe politica, l'oligarchia sportiva che da anni regge le sorti del calcio italiano ha saputo sopravvivere a se stessa e ancora oggi è in sella a un cavallo che pur zoppicando va riprendendo forza. Bruno Bartolozzi e Marco Mensurati, giornalisti rispettivamente del "Corriere dello sport" e di "Repubblica", in questo articolato volume ricostruiscono con lucidità i cinque mesi di Calciopoli: dalla speranza di uscire da una degenerazione morale prima che sportiva, alla messa in atto, da parte del sistema, di meccanismi di difesa che alla lunga gli hanno consentito di superare quasi indenne la bufera. Completano il libro alcune interviste piuttosto illuminanti: al portiere della Juventus Gian Luigi Buffon, all'avvocato del Milan Leandro Cantamessa e soprattutto all'excommissario della Federcalcio Guido Rossi: è lui a constatare tristemente come il mondo del calcio sia nei suoi fondamenti "un ordinamento chiuso", una sorta di "zona franca" estranea a qualsiasi regola. Bruno Bartolozzi, Marco Mensurati, Calciopoli. Collasso e restaurazione di un sistema corrotto, Baldini &Castoldi Dalai, 331 pp. € 17 HANNO DETTO Se vivere in Italia, per molti, è spesso così penoso, non è perché manchino buoni ristoranti, belle case, luoghi di fiorente buon vivere e anche, ovviamente, intelligenze vivide. È perché la bassa qualità della convivenza sociale, il gomito a gomito quotidiano con gli altri, è spesso fonte di infinita amarezza, tanto è evidente il suono vuoto che produce su molti italiani la parola "regole". Michele Serra La Repubblica 18 marzo 2007 "Fosse stato per i soldi, non avrei nemmeno accettato la candidatura da deputato, perché un imprenditore in Parlamento ci perde!" Alberto Filippi (Lega Nord) Il Corriere della Sera 18 marzo 2007 "Mio padre aveva un futuro, io lo avevo. L'ultima generazione, quella dei miei figli, nati dopo il 1989, vive invece nel benessere. Se guardo al futuro dei miei figli non lo vedo o lo vedo molto corto. (…) Dovrebbero ucciderci. Non gli abbiamo lasciato nemmeno lo spazio della ribellione". Ilvo Diamanti L'Espresso 22 marzo 2007