Costa settentrionale
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Costa settentrionale
© Lonely Planet Publications Costa settentrionale Puerto Plata................146 Dintorni di Puerto Plata............155 A est di Puerto Plata...159 A ovest di Puerto Plata............ 178 I migliori ristoranti »»Otra Cosa (p173) »»Mares Restaurant (p151) »»Castle Club (p173) »»Barbecue sulla spiaggia (p175) I migliori hotel »»Casa Colonial Beach & Spa (p156) »»Natura Cabañas (p172) »»Tubagua Plantation Eco-Village (p155) »»Swell Surf Camp (p171) Perché andare Procedendo da est a ovest lungo la costa settentrionale della Repubblica Dominicana si incontrano spiagge di livello internazionale, alcune delle zone migliori del paese per praticare gli sport acquatici e località lontane dai sentieri più battuti, dove permane un’aria di vita agreste senza tempo. Questo lungo corridoio costiero che si estende da Monte Cristi e dal confine haitiano a ovest fino a Cabrera a est ospita comunità di stranieri residenti che abitano in condomini e hanno conferito ad alcune cittadine un’atmosfera cosmopolita. La vegetazione va dall’arida macchia desertica alle foreste che ammantano le colline e alla giungla protetta dalle riserve naturali. Ci sono cascate su cui arrampicarsi, piccole e sonnacchiose cittadine dove è ancora possibile sfuggire alla ressa e chilometri e chilometri di spiagge sabbiose. Al centro si trova l’aeroporto internazionale di Puerto Plata, situato nelle immediate vicinanze dell’omonima città, presso la quale sorgono quasi tutti i resort all-inclusive della costa. Ai viaggiatori indipendenti piacerà sicuramente esplorare quest’area, specialmente Cabarete, dove ci si può dedicare al kitesurf, al surf o anche al più semplice bodysurf. Quando andare Sulla costa settentrionale i venti acquistano potenza durante i mesi invernali, che sono quindi il periodo ideale per cimentarsi con il surf e il kitesurf. Potrete anche vedere i campioni mondiali di questi sport sfidarsi nel Master of the Ocean, che si tiene l’ultima settimana di febbraio. Grazie al suo importante festival culturale, che si svolge ogni giugno, la località costiera di Puerto Plata richiama per una settimana i turisti nelle sue vie, mentre a Cabarete l’ultima settimana di novembre si tiene sulla spiaggia un importante festival dedicato al jazz. La parte settentrionale del paese di solito registra maggiori precipitazioni da ottobre a gennaio, mentre da giugno a settembre è magnificamente soleggiato. affondando i piedi nella sabbia 2 Assaggiare piatti eccellenti lungo le 27 cascate di Dama jagua (p180), un’esperienza entusiasmante 1 Saltare e lasciarsi scivolare nella tipica atmosfera di una piccola città dominicana come Río San Juan (p175) 3 Ritrovare la tranquillità in uno dei locali sulla spiaggia di Cabarete (p165) Il meglio della costa settentrionale per apprendere da seri 5 Ritornare a scuola le onde si frangono accanto a voi sulla splendida Playa Grande (p176) 4 Distendersi al sole mentre immergendosi nelle acque nei dintorni di Sosúa (p159) 6 Esplorare la vita marina professionisti i segreti del kitesurf (p166) o del windsurf (p168) 8 Per/dalla costa settentrionale 146 e trasporti locali L’Aeropuerto Internacional Gregorío Luperón, il secondo per dimensioni del paese, è raggiungibile da quasi tutte le località della costa settentrionale con un viaggio che non supera mai le due ore. È anche il posto migliore dove noleggiare una vettura, e considerate le condizioni delle strade il nostro consiglio è di optare per un SUV. Autobus e gua-guas (piccoli autobus) servono tutto il litorale con corse frequenti – per fermarne uno basta fare un cenno con la mano. Tuttavia, potreste scoprire che il costo del biglietto è inversamente proporzionale alla vostra conoscenza dello spagnolo. Tenete sempre presente che questo è un paese di dimensioni relativamente piccole – Puerto Plata dista appena 215 km da Santo Domingo. C os ta se t te ntri o nale Puerto Plata POP. 147.000 Questa laboriosa località portuale, stretta tra un’alta montagna e l’oceano, è la città più antica della costa settentrionale. Nonostante la bellezza del paesaggio naturale che la circonda, passeggiando sul Malecón di Puerto Plata oppure lungo le vie nei dintorni del Parque Central si avverte una sensazione palpabile di trascuratezza. Gli scialbi negozi sono intervallati dalle abitazioni un tempo opulente, ma ora in evidente stato di declino, che furono costruite dai ricchi mercanti tedeschi di tabacco negli anni tra il 1870 e il 1880. La città vanta diversi ristoranti che vale la pena di provare, alcuni interessanti musei e una funivia che sale sul Pico Isabel de Torres dalla cui cima, se la giornata è limpida, è possibile godere di una bella vista panoramica. Storia Mentre Cristoforo Colombo stava approssimandosi alla baia, nel 1493, la luce del sole si rifletteva sull’acqua con una tale brillantezza da far sembrare il mare una distesa scintillante di monete d’argento. Per questo motivo il navigatore genovese la battezzò Puerto Plata (Porto d’Argento). Colombo, inoltre, chiamò la montagna che incombe sulla città Pico Isabel de Torres (799 m), in onore della regina spagnola che aveva finanziato i suoi viaggi. Nel 1496 suo fratello Bartolomeo fondò la città. Porto di grande importanza per la fertile costa settentrionale, Puerto Plata – e, in effetti, questo intero tratto di litorale – divenne uno dei bersagli preferiti dei pirati, ma con il passare del tempo i coloni scoprirono che era più redditizio commerciare con questi ultimi (i quali godevano dell’appoggio dell’Inghilterra e della Francia, nemiche della Spagna) piuttosto che rischiare di perdere le merci trasportate dai galeoni spagnoli. Questi traffici erano però proibiti e suscitarono l’ira della Corona spagnola che, nel 1605, ordinò l’evacuazione di Puerto Plata – oltre che dei floridi centri commerciali di Monte Cristi, La Yaguana e Bayajá – preferendo perdere queste località piuttosto che consentire ai propri sudditi di intrattenere rapporti d’affari con il nemico. La costa settentrionale rimase così pressoché abbandonata per più di un secolo, fino a quando la Corona spagnola non decise di far ripopolare l’area per impedire l’insediamento di coloni provenienti da altri paesi, in particolare i francesi, poi stanziatisi ad Haiti. Puerto Plata riacquistò gradualmente la sua importanza e, dopo il difficile periodo del regime di Trujillo, si reinventò come destinazione turistica. I primi anni ’90 segnarono un momento d’oro per la città, e per la prima volta i proventi del turismo superarono quelli complessivi delle sue tre principali attività industriali – la produzione di zucchero, quella del tabacco e quella del pellame. 1Che cosa vedere Teleférico FUNIVIA (Camino a los Dominguez; andata e ritorno RD$300; h8-17) Questa funivia conduce i passeggeri fino in cima al Pico Isabel de Torres, una massiccia montagna dalla sommità piatta, da dove, nelle giornate terse, si possono ammirare straordinari panorami sulla città e sulla costa; cercate di andarci presto, prima che le nuvole coprano la vetta. L’orto botanico in cima all’altura è un luogo assai piacevole per una passeggiata di un’ora. Sul Pico è stata innalzata una grande statua del Cristo Redentore, simile a quella di Rio de Janeiro, anche se di dimensioni minori. Inoltre troverete un ristorante dai prezzi eccessivi e diversi venditori di souvenir alquanto insistenti. La stazione di partenza del teleférico è situata ai piedi della montagna, all’estremità meridionale di Camino a los Dominguez, 800 m sopra Av José Ginebra. La corsa in motoconcho (mototaxi) per raggiungerla costa RD$50, mentre quella in taxi US$7. È risaputo che la funivia spesso apre in ritardo Galería de Ambar MUSEO, NEGOZIO (www.ambercollection.itgo.com; Calle 12 de Julio; ingresso RD$25; h 8.30-18 lun-ven, 9-13 sab) Nonostante la sua ubicazione poco felice, in un edificio piuttosto fatiscente simile a un palazzo per uffici, questa galleria ospita mostre di livello paragonabile a quelle di un museo dedicate alla storia dell’estrazione dell’ambra nella Repubblica Dominicana, oltre che alla produzione del rum, dello zucchero, del tabacco e del caffè. Le guide, che parlano diverse lingue, accompagnano i visitatori tra le varie mostre rispondendo a tutte le domande. Naturalmente, lo scopo del tour è persuadere i turisti ad acquistare i sigari prodotti dal proprietario della galleria, e magari anche i gioielli e gli altri articoli da regalo in vendita nel negozio situato al pianterreno (probabilmente il liquore d’erbe chiamato mamajuana è il souvenir più consigliabile). Museo del Ambar Dominicano MUSEO, NEGOZIO (www.ambermuseum.com; Calle Duarte 61; ingresso RD$50; h9-17 lun-sab) L’edificio d’epoca coloniale, dove è esposta un’eccellente collezione di oggetti in ambra, è sicuramente un gradino al di sopra rispetto a quello che ospita la Galería de Amber. Fra i reperti esposti vi sono pezzi di grande valore, affascinanti e rari, come un’ambra fossile con inglobata una piccola lucertola o quella con una piuma lunga 30 cm (la più lunga mai rinvenuta finora). Le visite guidate sono in inglese e spagnolo. Nel negozio di articoli da regalo al pianterreno si trova un’ampia scelta di gioielli, rum, sigari, oggetti d’arti- 147 gianato e souvenir vari. Fuerte de San Felipe SITO STORICO (ingresso RD$100; h 9-17 dom-ven) Situato proprio sulla baia, all’estremità occidentale del Malecón, questo forte è l’unica testimonianza rimasta del primo periodo coloniale di Puerto Plata. Costruito intorno alla metà del XVI secolo per impedire ai pirati di impossessarsi di una delle poche baie riparate dell’intera costa settentrionale, il San Felipe in realtà non fu mai teatro di alcun combattimento e per gran parte della sua storia venne usato come carcere, per via delle mura massicce e del fossato interno. Inclusa nella tariffa d’ingresso c’è una visita audioguidata (in inglese, francese, tedesco e spagnolo), che risulta però deludente per quanto concerne la trattazione storica, troppo succinta e superficiale. Gli oggetti esposti nel piccolo museo – alcune manette arrugginite, qualche baionetta e una pila di palle di cannone – sono corredati da brevi spiegazioni. Tuttavia la vista sulla baia è superba e la grande spianata erbosa che si apre davanti al forte è perfetta per chi desidera prendersi un momento di riposo. Presso il forte sorge anche il faro di Puerto Plata, inaugurato il 9 settembre 1879 e restaurato nel 2000. Questa torre bianca e gialla alta 24,4 m e con un diametro di 6,2 m presenta una commistione di stile neoclassico e di elementi tipici delle costruzioni industriali. Iglesia San Felipe CHIESA (Parque Central, Calle Duarte; h8-12 e 14-16 lunsab, 7-20 dom) Questa chiesa con due cam- panili è stata completamente ristrutturata dopo il passaggio dell’uragano George, che ha devastato la città nel 1988. L’attrattiva principale dell’edificio è rappresentata dalle piccole ma splendide vetrate a piombo italiane, che furono donate da famiglie del posto durante i lavori di restauro. La chiesa sorge sul lato meridionale del rinnovato Parque Central, caratterizzato da un grande gazebo collocato nel mezzo. Malecón VIALE Il Malecón (chiamato anche Av General Luper ón e Av Circunvalación Norte) si snoda lungo la riva del mare. Il viale è stato ripavimentato e le semplici bancarelle gastronomiche, in passato sistemate sul lato prospiciente la spiaggia, sono state rimosse. Lungo il viale si incontrano alcuni C os ta se t te ntri o nale P uer t o P l ata e chiude in anticipo rispetto agli orari ufficiali, per cui occorre un po’ di fortuna per effettuare l’escursione senza problemi. Molto spesso le guide provviste di autorizzazione che lavorano in zona cercano di persuadere i viaggiatori a usufruire dei propri servigi, cosa assolutamente non necessaria. Volendo è possibile salire o scendere dalla montagna a piedi, pagando soltanto il biglietto per un’unica corsa (il sentiero passa sotto i fili della funivia). Tuttavia non lo consigliamo, non solo perché si tratta di un percorso molto faticoso di due o tre ore (abbiamo calcolato circa 7 km), ma anche perché è impossibile seguirlo senza l’aiuto di una guida. Nei fine settimana le guide locali talvolta attendono i visitatori presso la biglietteria (US$10) – cercate di ingaggiarne una in grado di dimostrare la propria esperienza. In alternativa, questa escursione è organizzata anche dalla compagnia Iguana Mama (p169).