Blitz, smantellato un clan di “stiddari”

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Blitz, smantellato un clan di “stiddari”
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VENERDÌ 3 LUGLIO 2009
il Cittadino
San Donato
Una fase dell’operazione: i carabinieri arrestano uno dei pregiudicati gelesi
I carabinieri arrivano in via Di Vittorio a sirene spiegate: sta per scattare il blitz
Un militare della scientifica cerca prove all’interno di uno degli appartamenti
NUOVA OPERAZIONE ANTICLAN IN VIA DI VITTORIO DOPO IL RAID DELLO SCORSO GENNAIO; NEL MIRINO UN VASTO TRAFFICO DI DROGA
Blitz, smantellato un clan di “stiddari”
Finiscono in manette undici persone affiliate alla mafia gelese
n In manette sono finiti tutti gli
uomini del “Presidente”. Non è il
titolo di un film, ma una vera e
propria retata lanciata dai cara­
binieri della compagnia di San
Donato, coordinati dalla Direzio­
ne distrettuale antimafia di Mila­
no, che ha messo definitivamente
“ko” una cellula che si ritiene ab­
bia stretti legami con i clan Do­
minante e Carbonaro di Vittoria
e alla Stidda di Gela in Sicilia.
Già a gennaio i militari avevano
messo in ginocchio i vertici del­
l’organizzazione, tutti imparen­
tati tra loro, con l’arresto del
“presidente” Antonio Popolizio e
di diversi capi tra cui alcuni uo­
mini della famiglia Lanzillotta.
Una terza famiglia, la Iacono,
adesso pagherà il conto con la
giustizia grazie alla vasta opera­
zione “Nemico Pubblico” che dal­
la notte all’alba di ieri ha messo
in campo 60 militari e unità cino­
file antidroga che hanno bloccato
la “solita” via Di Vittorio a San
Donato e permesso di rintraccia­
re gli stupefacenti posti sotto se­
questro. L’irruzione nelle palaz­
zine ha portato a 8 arresti esegui­
ti e 3 ordinanze di custodia caute­
lare in carcere disposte dal Gip
da formalizzare. Sono tutti accu­
sati di associazione per delinque­
re di stampo mafioso. Tra questi i
fratelli vittoriesi Salvatore, Mas­
simo e Marco Iacono, rispettiva­
mente di 41 anni di Milano, e di
31 e 39anni entrambi di San Do­
nato, quest’ultimo considerato il
capo della piovra San Donatese.
Per lo spaccio al dettaglio si avva­
levano, anche grazie al gregario
G. F. (23enne di Vizzolo Predabis­
si), di J. A. (23enne albanese), F. P.
(25anni di San Giuliano), G. C. (23
anni di San Donato). Dell’approv­
vigionamento della droga, in par­
ticolare la cocaina, doveva occu­
parsene L. O. (33enne di Vizzolo
Predabissi): i suoi bracci destri
erano A.G. ( 31 enne di Lentini,
nel Siracusano), M.M. (30enne di
Firenze), M.D.(23enne di Milano),
G. C. e altri personaggi (però non
identificati) per lo spaccio al det­
taglio. Durante questo blitz G. F,
il nipote del capo dell’organizza­
zione, veniva spiato con intercet­
tazioni ambientali. Ed è successo
anche un fatto curioso, che ri­
schiava di far saltare tutto: il
23enne ha acceso il televisore e si
è visto sullo schermo (le apparec­
chiature dei carabinieri, un caso
che succede raramente, avevano
Nel primo atto la maxi retata
portò in carcere 37 persone
I vertici dei carabinieri di San Donato durante la conferenza di ieri seguita allo smantellamento di un clan mafioso
interferito con le frequenze tv) e
per questo ha avvertito subito lo
zio. Ma ormai era troppo tardi
per sfuggire e infatti per quasi
tutti si sono aperte le porte del
carcere di San Vittore e di Opera.
Il quartier generale dell’organiz­
zazione era la “Via”, ossia via Di
Vittorio dove risiede la maggior
parte degli indagati. Qui s’incon­
travano e mettevano nero su
bianco i piani per i loro illeciti
traffici. Ma dopo la “pulizia” di­
sposta dal Gip è stata completa­
mente azzerata, con l’esclusione
dell’anziano capofamiglia G. Ia­
cono, la presenza dei componenti
della famiglia su questo budello
chiuso. I fratelli Iacono, come la
famiglia Popolizio nell’operazio­
ne “Presidente” del gennaio scor­
so, incrementavano il patrimonio
con un fiorente mercato basato
sul consumo di eroina, cocaina,
hashish, marijuana: diversi chi­
logrammi ogni mese che si tra­
sformavano in veleno per nume­
rosi clienti e per gli “affiliati” in
denaro fresco da spendere per
prostitute a domicilio, corse ai
cavalli e scommesse. Il denaro,
insomma, non mancava mai a
gente che risultava disoccupata.
A seguito delle prolungate ed ar­
ticolate attività di indagine il Gip
di Milano, accogliendo le richie­
ste del sostituto procuratore
Alessandra Dolci presso la Dire­
zione Distrettuale Antimafia di
Milano, ha emesso le 11 ordinan­
ze di custodia cautelare per «aver
promosso ed organizzato un’as­
sociazione armata dedita al traf­
fico di sostanze stupefacenti di
varia natura, in San Donato Mi­
lanese e San Giuliano Milanese
dal 17 febbraio 2008», ossia il rea­
to previsto e punito dall’articolo
74 comma 1, 3, 4 del decreto del
presidente della Repubblica
309/90.
Emiliano Cuti
n Il primo atto della maxi opera­
zione conclusasi ieri è andato in
scena il 28 gennaio, quando in ma­
nette sono finite 37 persone (dieci
degli indagati erano già in carce­
re), altre 15 sono state denunciate
a piede libero, per la maggior par­
te italiani di origine siciliana. In
campo i carabinieri della compa­
gnia di San Donato, coadiuvati
negli arresti dai militari di Lodi,
Pavia e Piacenza. Ai vertici della
piramide del malaffare due fami­
glie: Antonio Popolizio, era il pre­
sidente, ma nei traffici giocavano
un ruolo chiave anche i «parenti»
Lanzillotta. Gestivano il traffico
di droga, che veniva fatta entrare
anche ai loro uomini chiusi die­
tro le sbarre. Il loro fortino era
via Di Vittorio. La cocaina arriva­
va attraverso canali sempre diver­
si, disorientando l’attività inve­
stigativa. Controlli, pedinamenti
(più di 300), intercettazioni (su 56
telefoni) hanno reso ancor più pa­
lese l’influenza di questa fami­
glia, limitata quasi esclusivamen­
te alla città di San Donato Milane­
se di cui era incontrastata forni­
trice di stupefacenti, escludendo
ogni interferenza ester na in
un’organizzazione a comparti­
menti stagni della suddivisione
dei territori. Per certi tratti sor­
prendente infine il legame tra al­
cuni dei sospettati e un agente di
polizia penitenziaria, M.M., clas­
se 1976 e residente nel Bergama­
sco. Secondo gli inquirenti avreb­
be introdotto nella casa circonda­
riale di Milano San Vittore diver­
se schede telefoniche (intercettate
poiché utilizzate dai reclusi) e do­
si di cocaina, chiamate in gergo
«bottiglie». In pratica faceva da
tramite consegnando la merce,
approfittando dei colloqui perio­
dici in cui accompagnava i dete­
nuti dai parenti o dagli amici. Dai
riscontri è emerso un quadro va­
riegato, fatto di anelli che si in­
crociano tra loro. Diversi perso­
naggi dell’organizzazione vivono
agiatamente pur non svolgendo
alcuna attività lavorativa, e anzi
possono nel contempo mantenere
le proprie famiglie grazie all’atti­
vità illecita. Ad esempio c’era chi
sperperava ingenti cifre nelle
scommesse ai cavalli, come con­
fermato da diverse intercettazio­
ni.
E. C.
Carabinieri in via Di Vittorio il 28 gennaio scorso, durante il primo blitz contro la malavita nella strada sandonatese
IL SINDACO
Impianti sportivi, oggi scade l’ultimatum: SEGNALATI ABUSIVI E BIVACCHI, TREE SANZIONI COMMINATE DOPO LA PETIZIONE AVVIATA DAI RESIDENTI DELLA ZONA
«Pronti a riappropriarci del parco Snam»
n «Presso l’ex Parco Snam verrà garantita la continuità dei servi­
zi». Lo annuncia il sindaco Mario Dompé alla vigilia dell’azione,
annunciata con un’ordinanza, che nella giornata di oggi dovrebbe
vedere entrare lo stesso primo cittadino nella struttura insieme ai
vigili, per far sì che il comune si riappropri della gestione del
centro, attualmente affidata alla Gism. Nella nota diramata ieri il
vertice del comune non fa cenno a questa scadenza ma, rivolgen­
dosi ad utenti e lavoratori di Gism, annuncia che «la giunta prose­
gue con il proprio piano di azione per il salvataggio del Parco
sportivo Metanopoli». Sembra quindi andare avanti il muro con­
tro muro» tra l’esecutivo di centro destra e la società che nel mag­
gio 2006 entrò nella cabina di regia del centro, aggiudicandosi un
bando di project financing trentennale. «Dopo aver tentato invano
­ dice Dompé ­ di trovare una soluzione condivisa siamo stati co­
stretti a intraprendere le azioni amministrative e legali opportune
per tutelare i lavoratori di Gism, gli utenti e l’intera collettività».
E riguardo gli obiettivi perseguiti, puntualizza: «Vogliamo salvare
il parco, un estimabile patrimonio per la nostra città, e per questo
siamo pronti a partecipare all’arbitrato che potrà dirimere la
questione. Stiamo, inoltre, approntando un piano d’intervento in
grado di assicurare il funzionamento della struttura per ridurre
al minimo i disagi. Sarà garantita la continuità dei servizi».
I vigili setacciano il quartiere Certosa
n A distanza di un paio di giorni dall’avvio
della petizione popolare per la richiesta di
presidio nel quartiere di Certosa, sono parti­
ti controlli a tappeto in Piazza Tevere. Nella
serata di martedì a partire dalle 21 fino a
mezzanotte, due pattuglie della polizia locale
coordinate dal comandante Antonio Nicolì
hanno passato al setaccio il tratto centrale
del quartiere, dove vengono lamentati bivac­
chi e altre situazioni che sembrano minac­
ciare l’ordine pubblico. Nel corso delle verifi­
che sono state identificate otto persone, a cui
si sommano due sanzioni amministrative di
300 euro ciascuna per l’abuso di bevande al­
coliche: pratica a dire dei cittadini alquanto
frequente, che a livello amministrativo è con­
trastata da un’ordinanza del sindaco, che ri­
sale all’anno scorso. Non solo: nel corso dei
sopralluoghi gli agenti della polizia locale
hanno multato con una sanzione da oltre mil­
le euro un esercizio pubblico, che aveva man­
tenuto alzate serrande alzate, senza tenere
conto degli orari di apertura e chiusura dei
negozi. «Come promesso ­ commenta il sin­
daco Mario Dompè ­ stiamo intensificando le
attività di controllo e presidio del territorio
nelle ore serali e notturne. I nostri agenti, in
collaborazione con le altre Forze dell’ordine
operanti in città, ogni giorno contrastano le
situazioni di inciviltà che mettono a rischio
la sicurezza di San Donato. In questa nostra
azione abbiamo bisogno della collaborazione
dei cittadini per limitare i danni provocati
dalla inciviltà e dalla maleducazione». Intan­
to i cittadini, esasperati dal clima, si stanno
unendo cordata per chiedere costante atten­
zione rispetto ai fenomeni di disturbo che
sembrano mettere a rischio quiete, decoro e
ordine pubblico dell’agglomerato urbano che
si affaccia sulla via Emilia.
Vigili di San Donato in azione: setacciato il quartiere Certosa